Acciaio sì, ma agile: i gioielli firmati dal collettivo torinese Design Digest sono realizzati in inox 304 (la lega comunemente usata per posate e pentole) e si rivelano come delle sculture. Li abbiamo visti da vicino in occasione di un press day milanese: hanno linee decise che descrivono dei solidi, eppure sono leggerissimi da portare. Persino la collana Moon a semicerchio con una piastra di metallo che un quarto di luna è confortevole addosso. Lo scriviamo per esperienza diretta. In più, i gioielli di acciaio sono così resistenti da poterli adattare alla propria misura senza paura di deformarli, l’ho provato ed è così. L’altra sorpresa è che questi oggetti fatti di fili o piastre molto sottili sono estremamente semplici. Ma solo all’apparenza: indossati non solo stanno bene come un vestito ben tagliato, ma catturano l’attenzione con raffinato equilibrio di pieni e vuoti, anche i bracciali Trilogia, sottilissimi bangle con diverse curve e angolature messi insieme danno vita un gioco di forme non banale. Insomma, quasi un ossimoro questo minimalismo voluminoso frutto di una precisa combinazione estetica, quella progettuale di Sara Simone e Irene Pecchenino e tecnica, quella sullo studio sui metalli applicato all’architettura dei fondatori del marchio Luana Marmo e Biagio Michieletti. Il risultato? Un altro ossimoro: sensuali gioielli in acciaio. Monica Battistoni
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