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Cinque miti da sfatare sui gioielli




Quanti colori ha l’oro? I diamanti sono davvero indistruttibili? Le pietre preziose sono per forza più costose di altre? Scoprite le risposte e sfatate i miti che riguardano i gioielli ♦

Anche nella gioielleria ci sono miti duri a morire. Sono opinioni che si confidano le amiche, oppure suggerimenti che una nonna considerata saggia tramanda come verità che sono il risultato di un’esperienza antica. Insomma, come in tanti altri aspetti della vita, anche per i gioielli le credenze popolari, a volte, nascondono delle cerità. Ma a volte no. Ecco cinque falsi miti che è bene smascherare.

1 Il diamante è indistruttibile?

Il diamante è uno degli elementi più duri che esistono in natura, anzi il più duro. Per questo, molte persone credono che i diamanti sono indistruttibili. Non è così. È vero che i diamanti sono al livello più alto sulla scala di Mohs, che misura la durezza dei materiali. Ma le pietre sono tutt’altro che a prova di danneggiamento. Quindi, state attenti: anche un diamante si può graffiare, per esempio se è messo a contatto con un altro diamante. Inoltre, in alcuni casi, specialmente in alcuni punti della sfaccettatura, come il bordo, tecnicamente la cintura dell’anello, un diamante si può scheggiare o incrinare.

1 diamante taglio brillante
Diamante taglio brillante

2 L’opale porta sfortuna

È un mito che si è formato nell’Ottocento. Deriva da un romanzo di Walter Scott, in cui l’eroina, Anna di Geierstein, getta il suo opale in mare dopo aver passato molte disavventure. Senza la pietra la sua vita diventa serena. L’imperatrice Eugenia di Francia, colpita dal romanzo, alimentò questa credenza che, come avviene per tutti i miti, si ingigantì passando di bocca in bocca. Tanto che l’opale fu vietato alla corte dei superstiziosi zar. Piuttosto, gli opali sono sfortunati per chi li deve lavorare: si rompono facilmente al momento del taglio.

Anello in oro bianco, diamanti, opale
Martin Katz, anello in oro bianco, diamanti, opale

3 I diamanti sono sempre più rari? 

Non è così. L’andamento del prezzo dei diamanti è regolato dalla domanda e dall’offerta. Insomma, dipende anche da quanti soldi ha in tasca la gente. Non solo: il prezzo delle pietre è condizionato anche da quante gemme sono immesse sul mercato. Le grandi imprese minerarie sono molto attente a non mettere in vendita un numero eccessivo di diamanti, fattore che ne farebbe diminuire il prezzo. È vero che nel 2019 ne sono stati estratti meno rispetto ai due anni precedenti, ma gli esperti considerano questo rallentamento solo momentaneo.

Bracciale Raindrop con diamanti taglio rotondo, baguette e a goccia
Bracciale Raindrop con diamanti taglio rotondo, baguette e a goccia

4 L’oro ha tre colori?

I gioielli sono più spesso proposti in tre varianti di oro: bianco, rosa, giallo, ma ci sono anche tonalità di oro verde o nero, brown, beige… In realtà, in natura c’è un solo tipo di oro: giallo. Le altre varianti di oro sono ottenute mischiando l’oro con altri elementi, per esempio il rame per ottenere la variante rosa. Non è una scelta solo estetica: l’oro puro, a 24 carati, è molto morbido e si deforma facilmente: per questo il metallo giallo è unito in lega con altri elementi, come argento o palladio.

Small ring yellow gold and stars diamonds, lava finish
Antonini, small ring yellow gold and stars diamonds, lava finish

5 Le pietre semi preziose valgono poco?

Non è detto. Solo quattro pietre sono considerate preziose: diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi. Ma ci sono anche pietre semi preziose che sono rarissime e molto belle, come l’alessandrite, il granato demantoide, la tanzanite, la morganite o l’acquamarina. Una pietra semi preziosa di grande qualità può avere un valore maggiore di una pietra preziosa. Ma, certamente, deve avere grandi dimensioni, un taglio impeccabile, essere perfetta da un punto di vista minerale.

Alex. Anello in oro bianco, alessandrite, tsavorite, diamanti bianchi
Alex. Anello in oro bianco, alessandrite, tsavorite, diamanti bianchi







Come vendere gioielli su eBay




Volete vendere un gioiello? Potete provare su eBay. Ecco 6 mosse per vendere i vostri gioielli su eBay ♦︎

Avete un gioiello che non indossate da anni? Vi farebbero comodo un po’ di soldi extra per gli acquisti di Natale? Avete un po’ di spirito di iniziativa? In questo caso considerate l’idea di vendere i gioielli che prendono la polvere nei cassetti. Il primo passo è accertarsi se i gioiellieri nella vostra zona acquistano gioielli a un prezzo che ritenete equo. In caso contrario, potete provare a venderli online sulla piattaforma di eBay. Ma fate attenzione: anche se su eBay sono venduti migliaia di gioielli ogni giorno, dovete sapere come si fa per raggiungere l’obiettivo e spuntare un prezzo giusto. Ecco le mosse giuste per vendere i vostri gioielli su eBay.

Il logo di eBay
Il logo di eBay

1 Considerate le mode. Siamo onesti: non tutti i gioielli della nonna vanno a ruba. Per i gioielli, così come per l’arredamento o l’abbigliamento, ci sono mode che prevalgono. Prima di tutto, quindi, dovete scoprire quali sono i gioielli più richiesti. Come? Per esempio, potete utilizzare strumenti come Google Trends oppure lo strumento di ricerca dei trend di eBay, che offre informazioni sugli articoli più venduti e su ciò che gli acquirenti stanno cercando. Anche navigare costantemente su gioiellis.com è una buona idea per rimanere al corrente delle ultime novità.

Cercare i trends
Cercare i trends

2 Informatevi prima di scrivere la descrizione. Un gioiello descritto in modo generico non attirerà chi fa acquisti. Prima di mettere in vendita il vostro gioiello raccogliete informazioni sul tipo di anello, collana o bracciale che volete vendere. Con una lente cercate eventuali segni o incisioni relative al produttore e al tipo di materiale utilizzato. Per esempio, specificate se è realizzato in oro a 18 carati oppure 14, l’anno di produzione, il tipo di pietra, quale taglio è stato utilizzato per la gemma.

Correct description: 16 carats of tanzanite, 4.5 carats of diamond, 18K white gold
Correct description: 16 carats of tanzanite, 4.5 carats of diamond, 18K white gold

3 Presentate foto di buona qualità. Una delle peggiori idee è quella di scattare una foto del gioiello con il proprio telefonino. Errore. A meno che non siate fotografi professionisti, scatterete un’immagine che peggiora il vostro gioiello, invece di esaltarne le caratteristiche. Non è necessario rivolgersi a uno studio fotografico, ma rivolgetevi a qualcuno che sappia come fotografare still life. Attenzione all’illuminazione: ombre pronunciate possono dare una cattiva impressione. Illuminate il gioiello da più lati e scattate tante immagini. Non tralasciate particolari importanti, come l’eventuale marchio di fabbrica del gioiello.

NO. Foto sottoesposta, grigia, di cattiva qualità
NO. Foto sottoesposta, grigia, di cattiva qualità
YES. La foto non è professionale, ma rende meglio il tipo di gioiello
YES. La foto non è professionale, ma rende meglio il tipo di gioiello

4 Acquistate un gioiello. No, non è necessario acquistarlo davvero. Ma provate a mettervi nei panni di chi vuole acquistare il vostro gioiello. Che cosa vorrebbe sapere? Per trovare un acquirente, la cosa migliore è descrivere minuziosamente il vostro gioiello nella scheda prodotto di eBay: stile, colore, qualità (taglio della pietra, chiarezza), marchio, dimensioni e condizioni di usura. Inoltre, pensate a quali parole chiave potrebbero essere utilizzate per la ricerca del vostro gioiello.

Looking for
Looking for

5 Compralo subito. Su eBay potete mettere all’asta il vostro gioiello, oppure utilizzare l’opzione «Compralo subito» a un prezzo fisso. È la scelta che funziona meglio per i gioielli. Naturalmente, dipende anche dal prezzo proposto.

Ciondolo in vendita
Ciondolo in vendita

6 Fatevi una reputazione. Quanta fiducia ispirate? Perché qualcuno che si dovrebbe fidare di voi? Se è la prima vendita che fate, dovete offrire la possibilità a chi acquista di sapere che non lo state imbrogliando. Offrite garanzie, trasparenza. Un feedback positivo può costruire una buona reputazione, che è un aspetto importante per qualsiasi venditore.

Sold, venduto
Sold, venduto






 

Come scegliere la spilla




La spilla è tornata di moda: ma come sceglierla? ♦︎

Chissà per quale motivo, la spilla ha conosciuto anni di oblio. Dimenticata, negletta, perfino disprezzata. La spilla era vista come il gioiello che usava la nonna, un cimelio da tenere nel cassetto se è un’eredità speciale o, al massimo, una decorazione da indossare se l’oggetto ha un particolare significato, come le iniziali, il simbolo di qualche cosa importante, un gioiello associato ad avvenimenti speciali. Fino a ieri. Perché la spilla è tornata di moda, risvegliata giustamente dal sonno profondo in cui era stata addormentata. Grandi Maison della gioielleria hanno proposto lussuose spille a base di oro, diamanti e pietre preziose. Ma anche i piccoli marchi hanno deciso che la spilla ha tutto il diritto di essere un gioiello da esibire su un capo dell’abbigliamento come giacche, bluse, camicie o vestiti.

Ai Tominaga con una spilla della collezione The Japanese Sense of Beauty
Ai Tominaga con una spilla della collezione The Japanese Sense of Beauty by Mikimoto

E non è detto che le spille debbano per forza essere realizzate in metallo prezioso come platino o oro. Ci sono spille interessanti anche in bronzo o argento. Intendiamoci: nulla di così nuovo. Al contrario, è un recupero prezioso: l’uso delle spille era già di moda tra antichi romani e greci, ma anche tra i celti e gli etruschi. E, andando ancora più in là nel tempo, le spille più antiche rinvenute in Europa sono quelle dell’età del bronzo.

Indossato di una delle 12 principesse della fiaba «Le scarpe logorate dal ballo», spilla
Indossato di una delle 12 principesse della fiaba «Le scarpe logorate dal ballo», spilla di Van Cleef & Arpels

Come scegliere la spilla? Ci sono diversi tipi di spille. Per distinguerle, è bene considerare quale sarà il loro utilizzo. Perché una spilla può essere indossata semplicemente come un gioiello su cui far convergere lo sguardo, con una funzione esclusivamente estetica. Ma una spilla può anche servire a bloccare un foulard, a chiudere due lembi di un vestito, accorciare una scollatura troppo profonda. Insomma, prima di scegliere una spilla pensate a quale sarà l’utilizzo del gioiello o del semplice bijoux. Inoltre, anche la forma della spilla deve essere coerente con l’uso: un gioiello prezioso, da esibire su un vestito elegante, può anche avere una chiusura un po’ più complicata. Al contrario, se una spilla deve essere gradevole, ma anche pratica, va provata con attenzione prima dell’acquisto: deve aprirsi e chiudersi facilmente.

Spilla in argento rodiato, cubic zirconia neri, smalto bianco
Spilla in argento rodiato, cubic zirconia neri, smalto bianco by Misis

Lo stile. Non esiste uno stile classico per le spille. Anzi, i gioiellieri hanno sbizzarrito la fantasia nel creare le forme più strane e sorprendenti. La spilla è un gioiello che deve attirare l’attenzione, quindi non bisogna rassegnarsi a scegliere un pezzo poco appariscente, a meno che non sia una geometria minimal che fa parte di un modo di vestirsi più complessivo. Certo, per una serata elegante una spilla in oro e diamanti è la scelta più classica. Fiori, frutti, animali, giochi di colori art déco: si trovano spille di tutti i tipi e vanno tutte bene. La scelta ha una unica restrizione: il gioiello deve rappresentare la personalità o lo stato d’animo di chi lo indossa.

Suzanne Belperron, spilla mélange con acquamarina, rubino e diamanti montati in oro giallo
Suzanne Belperron, spilla mélange con acquamarina, rubino e diamanti montati in oro giallo

Spilla Noeud in oro bianco, lacca e diamanti, girocollo Ruban in oro biancio e diamanti. Photo: Boucheron
Spilla Noeud in oro bianco, lacca e diamanti, girocollo Ruban in oro biancio e diamanti. Photo: Boucheron

Spilla con due perle di Tahiti
Spilla con due perle di Tahiti by Buccellati

Spilla con diamanti, cacholong e titanio
Spilla con diamanti, cacholong e titanio di Jar

Spilla in oro bianco, diamanti, lapis e cristallo di rocca
Spilla in oro bianco, diamanti, lapis e cristallo di rocca di Vhernier

Spille di Mikimoto
Spille di Mikimoto







Come sono fatti i gioielli con smalto e come pulirli




Come sono fatti i gioielli con smalto? E come pulire i vostri gioielli con smalto colorato? Ecco come si fa e che cosa è lo smalto colorato: imparate le tecniche utilizzate nell’arte orafa ♦︎

Gioielli con lo smalto, gioielli colorati, gioielli che hanno una tradizione antica. I gioielli con smalto sono colorati, vivaci, e anche raffinati se sono realizzati da abili artigiani. Questa tecnica, infatti, presuppone una grande cura e tanta pazienza. Sapete come si realizzano i gioielli con gli smalti colorati? Se volete saperne di più leggete questo articolo, che vi svelerà le diverse tecniche utilizzate per realizzare un gioiello con lo smalto. Non c’è, infatti, un solo modo per ottenere dei gioielli smaltati.

Fiore in oro giallo, smalto blu, rubini cabochon
George Pragnell, fiore in oro giallo, smalto blu, rubini cabochon

Come si ottiene. Lo smalto è un rivestimento colorato che si utilizza in gioielleria da secoli. Consiste nella fusione di vetri colorati sul metallo del gioiello, naturalmente solo sulla parte da colorare. Lo smalto è frantumato con uno speciale mortaio fino a che il vetro è ridotto in polvere. A questo punto è applicato sul metallo, oro o argento, ma anche acciaio. Per ottenere l’effetto giusto il gioiello è scaldato a una temperatura che arriva fino a 900 gradi centigradi. Questo calore scioglie la polvere di vetro, che si è trasformata in smalto. Il gioiello è successivamente lasciato raffreddare lentamente.

Anello con occhio, oro, smalto e diamanti
Jaquie Aiche, anello con occhio, oro, smalto e diamanti

La tecnica cloisonné. La tecnica più famosa è detta a cloisonné. In gioielli realizzati con questa tecnica hanno i contorni del motivo ornamentale composti da fili in oro, che sono poi saldati alla superficie del gioiello. Questi fili servono a delimitare gli spazi cavi (in francese cloison) che accolgono lo smalto fuso. Ogni spazio ha un colore definito e il gioiello risulta alla fine con un design geometrico.

Bracciale art déco con smalto, smeraldo cabochon e topazi di Georges Fouquet
Bracciale art déco con smalto, smeraldo cabochon e topazi di Georges Fouquet

Champlevé. La tecnica champlevé prevede una incisione della superficie da riempire con lo smalto fuso. L’incisione si ottiene scavando il metallo con un bulino. Dentro queste cavità sarà versato lo smalto colorato. In pratica, questa forma di smaltatura consiste nel depositare diversi colori in cavità precedentemente scavate nella superficie del metallo.

Anello Beyond Religion - Saint Teresa, in oro 18 carati, realizzato a mano in 510 ore di lavoro. L'opale da 2,21 carati rappresenta Santa Teresa, con una cornice di smaltatura champlevé ulteriormente evidenziata da diamanti taglio incastonati a griffe. I 2,75 carati di diamanti baguette che circondano l'anello rappresentano i meno fortunati nelle cure della santa
Masterstrokes, anello Beyond Religion – Saint Teresa, in oro 18 carati, realizzato a mano in 510 ore di lavoro. L’opale da 2,21 carati rappresenta Santa Teresa, con una cornice di smaltatura champlevé ulteriormente evidenziata da diamanti taglio incastonati a griffe. I 2,75 carati di diamanti baguette che circondano l’anello rappresentano i meno fortunati nelle cure della santa

A cattedrale. La tecnica chiamata a cattedrale è quella definita anche «a giorno». In questo caso le zone da smaltare sono traforate, cioè non hanno un fondo. Lo smalto aderisce nelle pareti interne della cavità ottenuta con il traforo. Ma in questa tecnica non si usa il colore: lo smalto è trasparente per creare riflessi e giochi di luce. Era molto utilizzata con lo stile dell’Art Nouveau.

Spilla collezione Guerra e Pace in argento placcato oro, topazi e smalto
Spilla collezione Guerra e Pace in argento placcato oro, topazi e smalto

Come pulire i gioielli con smalto senza rovinarli?

Utilizzate uno spazzolino asciutto e con setole morbide. Utilizzate lo spazzolino per rimuovere eventuali detriti, briciole o sporco che si è attaccato al gioiello, ma senza strofinare con troppa energia. Se non basta, uno dei classici consigli della nonna, piuttosto sorprendente, è quello di utilizzare della mollica di pane. Il pane può essere efficace, in effetti, se utilizzato come un tampone che elimina lo sporco come farebbe una gomma per la matita. Naturalmente, dopo aver utilizzato il pane, eliminate le briciole con lo spazzolino, bisogna asciugare delicatamente il gioiello con un panno morbido.

Andrea Fohrman, pendente Sunset in oro, zaffiri, smalto
Andrea Fohrman, pendente Sunset in oro, zaffiri, smalto

Lo smalto è un materiale resistente, ma dato che si tratta di qualcosa che è applicato sul metallo, con una pulizia troppo energica c’è il rischio di procurare graffi o, peggio di intaccare la smaltatura. Per pulire lo smalto cloisonné è meglio utilizzare un panno in microfibra. Ultimo rimedio per lo sporco ostinato: utilizzare acqua distillata tiepida con qualche goccia di detersivo. Qualcuno consiglia di diluire un cucchiaio di ammoniaca in una tazza d’acqua, ma bisogna fare molta attenzione per non rovinare la superficie colorata.

Anello con diamanti e smalto
Anello con diamanti e smalto
Orecchini in oro con smalto viola
Orecchini in oro con smalto viola
Anello smalto e ametista
Anello in smalto e ametista
Anello in oro con Lapislazzulo e smalto
Anello in oro con lapislazzuli e smalto
Spilla con oro annerito, perla barocca, diamanti, zaffiri, smalto
Spilla con oro annerito, perla barocca, diamanti, zaffiri, smalto

Anello in argento rodiato, cubic zirconia, smalto nero
Anello in argento rodiato, cubic zirconia, smalto nero

Collezione Finch, orecchini in oro con smalto e diamanti
Collezione Finch, orecchini in oro con smalto e diamanti by Onirikka






 

Che cosa sono le perle barocche




Che cosa sono le perle barocche? Ecco una veloce guida alle perle barocche e come riconoscere le diverse forme delle perle irregolari ♦

D’accordo, vi hanno regalato una collana di perle barocche. Ma sapete esattamente che cosa sono le perle barocche? No, non sono state pescate nel 1700 da qualcuno che suonava il clavicembalo. E, poi, che tipo di perle barocche sono? Le perle barocche non sono tutte uguali. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle perle barocche, che in italiano sono chiamate anche scaramazze.

Anello con perla barocca di Thaiti e oro bianco, diamanti
Mizuki, anello con perla barocca di Thaiti e oro bianco, diamanti

Classico o barocco?

Le perle classiche sono quelle perfettamente sferiche o quasi, regolari, lisce. Sono le perle che si utilizzano per i gioielli classici, come la collana intramontabile di perle di grandezza regolare o, più spesso, di volume crescente (le più grandi davanti e le più piccole verso il collo). Le perle barocche, invece, sono quelle che hanno una forma diversa da quella semplice della sfera. Non è detto che siano per forza asimmetriche o con volumi irregolari. Sono di solito d’acqua dolce, mentre le perle rotonde e grandi crescono nell’acqua salata. Nella maggior parte dei casi le perle barocche hanno una forma di sfera allungata, sono asimmetriche e non hanno una superficie liscia. Questo tipo di perla era spesso usato nei gioielli liberty e vittoriani, perché romanticamente la loro forma ricorda quella di una lacrima. Le perle barocche sono spesso catalogate con nomi diversi, relativi al loro luogo di provenienza o alla loro forma. Ecco i nomi più comuni:

Spilla Bird in Heaven in oro bianco 18 carati, diamanti e perla barocca
Spilla Bird in Heaven in oro bianco 18 carati, diamanti e perla barocca di Fei Liu

Perle Coin

Hanno una forma che assomiglia a una moneta (in inglese gli spiccioli si chiamano, appunto, coin): rotonde e un po’ piatte. Sono molto luminose a causa della loro grande superficie.

Perle coin
Perle coin

Perle Gemelle (Twins)

Sono perle singole che si sono fuse insieme. A volte queste perle siamesi che sono unite in un solo elemento formano un volume sorprendente, utilizzato per creare gioielli fuori dal comune.

Spilla di Delfina Delettrez formata con una perla barocca twin, in questo caso tre perle fuse assieme
Spilla di Delfina Delettrez formata con una perla barocca twins, in questo caso tre perle fuse assieme

Perle Croce

Sono un tipo di perle coin che si è combinata formando una croce. Sono piatte come una perla coin, ma con onde e creste. Sono utilizzate anche per gioielli di tipo religioso.

Perla a croce
Perla a croce

Perle patate

Sono tra le perle d’acqua dolce più comuni: prendono il nome dalla loro forma irregolare, simile a una patata, ma non sono allungate.

Perle patata
Perle patata

Perle Biwa

Prendono il nome dal luogo in cui si trovano, il lago Biwa, Giappone. Queste perle sono anche chiamate perle-bastone generalmente di forma piatta, allungata, e si restringono molto simile a un bastone.

Perle bastone
Perle bastone

Perle Uovo

Hanno una forma ovale, con parte inferiore e superiore che si stringono. Queste perle  sono perforate lungo la parte larga, al contrario delle altre.

Perle Uovo
Perle Uovo

Perle chicco di riso

Sono più simili a una perla classica, ma piccole, simili a chicchi di riso.

Perle riso
Perle riso

Perle cuore

Sono piatte e vagamente a forma di cuore.

Perla a cuore
Perla a cuore

Perle lacrima

Con la forma a goccia, sono simili alle perle uovo, ma si stringono e ricordano una goccia.

Perle lacrima
Perle lacrima

Perle Keshi

Sono il tipo più raro tra le perle barocche. Hanno una superficie molto irregolare e una elevata lucentezza.

Perle Keshi
Perle Keshi
Gianmaria Buccellati 2001, spilla Panda con corpo formato da grande perla barocca , oro bianco, incassato in brillanti, con germoglio di bambù tra le zampe in oro giallo inciso. Diamanti fancy agli occhi
Gianmaria Buccellati 2001, spilla Panda con corpo formato da grande perla barocca , oro bianco, incassato in brillanti, con germoglio di bambù in oro giallo inciso. Diamanti fancy agli occhi
Yoko
Yoko London, anello con perla barocca rosa e pavé di diamanti
Anello in oro rosa con perla barocca
Ornella Iannuzzi, anello in oro rosa con perla barocca
Perla barocca di acqua dolce con ametiste
Little H, perla barocca di acqua dolce con ametiste
Perle barocche rosa
Perle barocche rosa






Come abbinare gioielli e vestiti

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Nove consigli per scegliere un gioiello adatto a ogni occasione e per tutti i vestiti ♦

Se fino a oggi anche voi avete pensato che i diamanti sono i migliori amici delle donne, ecco alcuni buoni motivi per includere in questo cerchio magico le perle, tutte le pietre colorate e soprattutto i gioielli in generale. Danno luce al viso, completano il look e armonizzano la figura. A patto di sapere come sceglierli. E allora perché non seguire questi 9 piccoli trucchi?

Thomas Sabo, indossato
Gioielli di Thomas Sabo

1 Collana al top

Non c’è bisogno di spendere una fortuna per vestirsi alla moda: basta aggiungere una bella collana, per esempio, un plastron di pietre o catene di attirare l’attenzione. Ma, naturalmente, a volte non basta, oppure non si addice all’occasione. Che cosa scegliere? Per prima cosa fate attenzione: la collana deve essere della misura giusta, in sintonia con la vostra corporatura (ne abbiamo parlato in questo articolo). Secondo, una buona idea può essere scegliere per colori complementari: una collana verde su un abito rosso e viceversa, oppure il bianco sul nero, arancione e blu, giallo e viola. Una bella collana in argento su un abito nero per una serata può offrire un risultato migliore di una piccola collana d’oro giallo sullo stesso vestito. A patto di scegliere sempre una collana di design, cioè non banale senza essere bizzarra.

Dori Csengeri, collezione Celeste, indossato
Dori Csengeri, collezione Celeste, indossato

2 Rapporto collana-orecchini

Se la collana è imponente, vistosa, è bene ridurre le dimensioni degli orecchini. Per esempio, un paio di orecchini con piccoli diamanti, oppure normali cerchi in oro saranno sufficienti per qualsiasi occasione. Al contrario, se si eccede con orecchini di grandi dimensioni si corre il rischio di trasformarsi in alberi di Natale. Due grandi gioielli indossati assieme fanno confusione: meglio scegliere su quale gioiello concentrare l’attenzione di chi guarda. Anzi, non è neppure necessario indossare sia collana sia gli orecchini. Può bastare un solo gioiello, ma di classe.

Les Blocs de Fantaisie, collana ispirata a Mondrian, indossata di Chow Tai Fook
Les Blocs de Fantaisie, collana ispirata a Mondrian, indossata di Chow Tai Fook

3 Un solo orecchio? Va bene

È di moda il monorecchino, oppure indossare orecchini spaiati. Se scegliete questa strada, abbiate il coraggio di indossare il più grande e lungo che avete da solo. Anche in questo caso meglio evitare di abbinare un grande mono orecchino alla collana, a meno che non sia molto discreta: in caso contrario sarebbe troppo. Può andare bene, invece, un braccialetto per bilanciare l’effetto dell’orecchino. Se scegliete il mono orecchino, però, fate attenzione al peso: un gioiello di grandi dimensioni può risultare insopportabile dopo un paio d’ore che lo indossate.

Diana Zhang, Un anno in Cina: Winter, indossato
Diana Zhang, Un anno in Cina: Winter, indossato

4 Bracciali larghi, polsi stretti

I braccialetti: quelli più trendy sono i cuff, i bracciali alla schiava alti e larghi. Da indossare sulle braccia nude o sui polsini di una camicia. Sono, però, gioielli che non si adattano bene agli abiti con molta stoffa, che può impigliarsi o coprire il gioiello. Inoltre, attenzione anche alla forma del vostro corpo: questo tipo di gioiello risalta sui polsi stretti, mentre chi ha braccia ed estremità un po’ oltre la media potrebbe subire un effetto boomerang.

Bracciale della linea Milano con perle Akoya gialle indossato
Alessio Boschi, bracciale della linea Milano con perle Akoya gialle indossato

5 Orecchini di giorno e di sera

Come dare lucentezza al viso? Con diamanti e cristalli, è ovvio. Ma non solo: gli orecchini di perle o con elementi di madreperla creano una bella luce, e si adattano soprattutto alla sera, con abiti scuri. Soprattutto per chi ha i capelli neri o castani. Ma bisogna anche coordinare la forma del volto con gli orecchini. Come? Ne abbiamo parlato qui. È importante anche scegliere il tipo di orecchini giusto per ogni occasione. Per le cerimonie o per le eventi ufficiali meglio optare per gioielli semplici, sobri. Il classico orecchino d’oro a cerchio, non troppo grande, oppure piccoli orecchini con diamanti o, se non li possedete, con zirconi. Orecchini tipo chandelier, lunghi o con pietre di colore vanno evitati per ambienti come quelli professionali, a meno che non sia concessa creatività nell’abbigliamento. Questo tipo di orecchini, più appariscente, è indicato, invece, per una festa, un’occasione mondana, un incontro con gli amici.

Annamaria Cammilli, collezione Rivage, indossato
Annamaria Cammilli, collezione Rivage, indossato

6 Scegliere l’anello

A parte l’anello nuziale, che si può indossare sempre, in ogni occasione, gli altri gioielli per le dita vanno scelti con attenzione. Gli anelli grandi, colorati, con pietre vivaci, vanno bene per le feste serali (non di gala o in abito scuro), gli aperitivi, i momenti conviviali. Per una cerimonia, invece, meglio optare per oro bianco o giallo con una singola pietra o comunque con gemme piccole. Non bisogna dimenticare la proporzione tra il gioiello e la forma delle mani: un anello grande e colorato attirerà l’attenzione. Ma questo non è un bene se avete mani troppo grosse o con difetti da non sottolineare.

Stefan Hafner, anello Miriade
Stefan Hafner, anello Miriade

7 Attente allo scollo

La scollatura a barca, da spalla a spalla, richiede una lunga collana di bilanciare l’apertura del collo allungato. Insomma, sta meglio una collana che scenda sul tessuto e sia ben visibile. In questo caso, attenzione che la scelta sia giusta: se l’abito è a fiori o con una fantasia colorata, per esempio, meglio una collana di un solo colore. Come una collana in solo oro, ottone o argento. Se, al contrario, il tessuto è a tinta unita, risalta di più una collana con pietre colorate o una lavorazione del metallo elaborata. Con lo scollo a V meglio optare per una collana che abbia la stessa misura della scollo.

Bijoux Guess, indossato. Collana con pendente
Bijoux Guess, indossato. Collana con pendente

8 Piccolo e grande

Le proporzioni sono importanti in tutto, specialmente per la vostra corporatura. In generale, i gioielli sottili e delicati slanciano una donna minuta e spostano l’attenzione dalle forme robuste. I gioielli di grandi dimensioni sono più difficili da indossare e richiedono, comunque, che non siano eccessivamente grandi rispetto all’altezza e alle dimensioni di chi li indossa. Ovviamente il gioielliere che ha realizzato il gioiello (a meno che non si tratti di un gioiello su misura) non può conoscere in anticipo chi lo indosserà. Sta a chi lo sceglie a individuare la dimensione adatta al proprio corpo.

Collezione Essence, indossato
Pandora, collezione Essence

9 Moltiplicate le dita, ops, l’anello

Un anello spettacolare attira l’attenzione e crea la luce. E ora vanno di moda gli anelli multipli, che occupano più dita, oppure l’anello allungato che copre l’intero dito o tutta la falange. Sono scelte che conferiscono danno un tocco di modernità, a patto che il vestito indossato sia al passo con i tempi. Gioielli di questo tipo, molto moderni, si adattano meglio ad abiti informali e semplici, in linea con il design minimal di questo tipo di gioielli. Sono i più indicati per una donna giovane, che ama abiti con uno stile ben definito.

Anapsara, anello Libellula indossato
Anapsara, anello Libellula






Una pietra per ogni mese: ecco quali sono gli abbinamenti

Ogni cultura ha abbinato un mese dell’anno a una pietra preziosa o semi preziosa, chiamata anche pietra natale. Per alcuni è una superstizione, per altri solo un gioco, per l’Associazione dei gioiellieri Usa è una questione di principio. In ogni caso, ecco una breve guida alle pietre del mese, o birthstones

Pietre di colore: zaffiro, rubino, rubellite e zaffiro giallo
Pietre di colore: zaffiro, rubino, rubellite e zaffiro giallo

A ogni mese è associata una pietra portafortuna. La tradizione è antica: se poi l’abbinamento funziona davvero, può dirlo solo chi prova.  Secondo alcuni storici, l’idea di abbinare pietre ai mesi dell’anno ha origine nell’antichità. Si credeva, infatti, che ci fosse un collegamento tra le 12 pietre incastonate nel pettorale di Aronne, gioiello indossato dai sacerdoti ebrei, che indicavano le tribù di Israele e, nello stesso tempo, i segni dello zodiaco. Diverse interpretazioni di alcuni brani della Bibbia hanno rafforzato l’idea. Alla fine di dispute teologiche, miti e leggende, la pratica di indossare una pietra diversa per ogni mese dell’anno si è rafforzata. Secondo alcuni l’usanza è diventata un codice durante il Settecento, in Polonia, mentre per altri un abbinamento preciso risale al 1560, in Germania. In ogni caso, ci sono alcune differenze tra le pietre del mese di un tempo e quelle odierne e, inoltre, ci sono variazioni anche tra un paese e l’altro. In India, per esempio, le pietre legate ai mesi dell’anno sono completamente diverse. Chi avrà ragione?

Spilla a forma di lucertola con pietre preziose
Spilla a forma di lucertola con pietre preziose

Con una tipica efficienza americana, nel 1912, in uno sforzo di standardizzazione delle birthstones, cioè pietre legate al giorno della nascita, l’Associazione Nazionale dei gioiellieri degli Usa ha ufficialmente adottato un elenco di pietre. Nel 1952 il Industry Council Jewelry of America ha poi aggiornato l’elenco con l’aggiunta di alessandrite a giugno e del citrino a novembre, mentre tormalina rosa è stata assegnata a ottobre. Ma non è finita. L’American Gem Trade Association nel 2002 ha aggiunto la tanzanite come birthstone di dicembre. E per non essere da meno l’associazione nazionale degli orafi della Gran Bretagna ha creato un proprio elenco standardizzato di Pietre, nel 1937. Anche l’Italia ha le sue pietre legate al mese: a gennaio il granato, a febbraio l’ametista, a marzo l’acquamarina, ad aprile il diamante, in maggio lo smeraldo, a giugno l’alessandrite, la pietra di luna e la perla, a luglio il rubino, ad agosto il peridoto, a settembre lo zaffiro, a ottobre l’opale e la tormalina, a novembre il citrino e il topazio, a dicembre la tanzanite, il turchese e lo zircone.

MeseItaliaXV-XX SecoloUsaGran BretagnaIndia
GennaioGranatoGranatoGranatoGranatoSerpentina
FebbraioAmetistaAmetista, zircone rosso, perlaAmetistaAmetistaPietra luna
MarzoAcquamarinaEliotropio, diasproAcquamarina, eliotropioAcquamarina, eliotropioGold Shiva Lingam
AprileDiamanteDiamante, zaffiroDiamanteDiamante, cristallo di roccaDiamante
MaggioSmeraldoSmeraldo, agataSmeraldoSmeraldo, crisoprasioSmeraldo
GiugnoAlessandrite, pietra luna, perlaOcchio di gatto, turchese, agataPerla, pietra luna, alessandritePerla, pietra lunaPerla
LuglioRubinoTurchese, oniceRubinoRubino, corniolaZaffiro
AgostoPeridotoSardonia (calcedonio), corniola, pietra luna, topazioPeridotoPeridoto, sardonia (calcedonio)Rubino
SettembreZaffiroCrisolitoZaffiroZaffiro, lapislazzuliZircone
OttobreOpale, tormalinaOpale, acquamarinaOpale, tormalinaOpaleCorallo
NovembreCitrino, topazioTopazio, perlaCitrino, topazioCitrino, topazioOcchio di gatto
DicembreTanzanite, turchese, zirconeEliotropio, rubinoTanzanite, turchese, zirconeTanzanite, turcheseTopazio

Mese di gennaio: granato

Una spilla del periodo georgiano. Argento con granati, circa 1820
Una spilla del periodo georgiano. Argento con granati, circa 1820

Mese di febbraio: ametista

Anello con ametista boliviana e oro
Anello con ametista boliviana e oro

Mese di marzo: acquamarina

Anello con acquamarina di 63.63 carati sopra un pavé di diamanti top wesselton
Anello con acquamarina di 63.63 carati sopra un pavé di diamanti top wesselton

Mese di aprile: diamante

Anello con diamante taglio princess
Anello con diamante taglio princess

Mese di maggio: smeraldo

Anello con smeraldo taglio pan di zucchero
Anello con smeraldo taglio pan di zucchero

Mese di giugno: alessandrite

Anello con alessandrite
Anello con alessandrite

Mese di luglio: rubino

Orecchini in oro rosa e rubino sintetico
Orecchini in oro rosa e rubino sintetico

Mese di agosto: peridoto

Anello Riflessi di Garavelli. Oro, diamanti e peridoto
Anello Riflessi di Garavelli. Oro, diamanti e peridoto

Mese di settembre: zaffiro

Anello in platino con zaffiro e diamanti
Anello in platino con zaffiro e diamanti

Mese di ottobre: opale

Louis Vuiotton, anello Capri con opale iridescente e diamanti
Louis Vuiotton, anello Capri con opale iridescente e diamanti

Mese di novembre: topazio

Vhernier, anello con topazio azzurro
Vhernier, anello con topazio azzurro

Mese di dicembre: turchese

Orecchini di turchese
Confuorto, orecchini con turchesi

Quale gioiello indossare per il veglione




Gioielli per le feste. Gioielli per Natale. Gioielli per la sera dell’ultimo giorno dell’anno: quali scegliere? ♦︎

A prima vista la risposta è piuttosto semplice: indossate il gioiello che si accorda meglio con l’abito. Ma non è l’unica risposta. La scelta migliore è il gioiello che non stona con la serata. Qualche esempio: un collier particolarmente prezioso è un gioiello esagerato per una serata in famiglia, magari indossato anche per la cena del 24 dicembre, quando l’atmosfera è più intima. Per una serata in famiglia è più intonato un gioiello non troppo appariscente, di piccole dimensioni. Una collana d’oro giallo, un paio di orecchini dello stesso metallo o un bracciale (in alternativa, per non trasformarvi in un albero di Natale) possono andare benissimo.

Collana Ivy, indossata
Collana Ivyby Nanis, indossata

Un gioiello più grande, visibile anche a qualche metro di distanza, va bene invece per il veglione a casa di amici o in un locale pubblico. A patto, però, che il contesto lo consenta. Specialmente se come per un party in abito lungo, una cena elegante, un locale raffinato. Ma, attenzione: indossate gioielli preziosi e molto visibili sono in un luogo che considerate sicuro: i ladri non fanno festa durante le feste.

Collana in corallo e oro indossata
Caterina Murino, collana in corallo e oro indossata

Se la festa è molto affollata, in un locale con tanta gente sconosciuta, meglio scegliere gioielli non troppo preziosi e appariscenti. Oppure, si può optare per una valida alternativa: i bijoux., come quelli con cristalli Swarovski, che brillano oppure con cubic zirconia che nell’oscurità brillano come i diamanti, ma costano molto meno. Nella confusione pochi si accorgeranno che non sono vere gemme. Altro consiglio: se dovete spostarvi da un luogo all’altro e non siete molto sicure, indossate i gioielli giusto prima di essere giunte a destinazione. Durante il tragitto possono stare nel cassetto dell’auto (meglio evitare la pochette, che può essere scippata facilmente).

Camilla Morrone con un girocollo in diamanti di Messika
Camilla Morrone con un girocollo in diamanti di Messika

Quali gioielli indossare

Quali gioielli indossare? Con un abito nero i diamanti vanno bene sempre e comunque. Se la serata è molto elegante, ma anche formale, una collana di perle non stona mai. Certo, è molto tradizionale. Nella serata dell’ultimo dell’anno, però, potete permettervi i gioielli più audaci, quelli che durante il resto dell’anno difficilmente vi decidete a indossare. Inutile aggiungere che il colore perfetto è il rosso. Se volete divertirvi un po’ i gioielli colorati sono in sintonia con le serate dei giorni festivi. In particolare, orecchini o collane con pietre rosse oppure corallo, a patto che sia utilizzato su un gioiello di qualità.

Collana e bracciale di Alex Ball, indossati
Collana e bracciale di Alex Ball, indossati

Non avete a disposizione una collana di rubini burmesi? Niente paura: di rosso non ci sono solo i rubini, ma anche pietre come la rubellite, lo spinello, il granato, la rodolite, una varietà di topazio, l’opale di fuoco e persino zaffiri, anche se piuttosto rari. Infine, ci sono le pietre sintetiche: anche un gioielliere non saprà distinguerle da quelle vere se non usa microscopio o spettrometro. Insomma, un tocco di rosso si accorda bene con i festeggiamenti e non è difficile da trovare. Ultimo consiglio: se prevedete che la serata sia lunga, non scegliere gioielli troppo pesanti, che affaticano orecchie o collo.

Collana di perle by Coscia, indossata
Collana di perle by Coscia, indossata







Perché le gemme preziose vengono riscaldate?




Le pietre preziose e semipreziose in buona parte sono riscaldate ad alte temperature. Oppure sottoposte a radiazioni. Ecco perché ♦

Se le pietre preziose vi scaldano il cuore è forse perché a loro volta sono state riscaldate. Non dal vostro sguardo, ma da un forno elettrico che può arrivare a 1600 gradi, oppure con un semplice trattamento sul fuoco effettuato subito dopo l’estrazione delle gemme dal sottosuolo. Il trattamento termico delle pietre preziose e semipreziose è noto a gioiellieri e gemmologi, ma poco conosciuto dal grande pubblico, che acquista i gioielli che ostentano rubini di profondo rosso, zaffiri blu intenso, acquamarine azzurre e trasparenti. In realtà le pietre colorate vendute e davvero naturali come sono state estratte sono una piccola minoranza: la maggior parte finisce al forno, senza l’intervento di uno chef. Vediamo, quindi, in che cosa consiste il trattamento termico delle gemme.

Un sacchetto di rubini estratti in una miniera birmana
Un sacchetto di rubini estratti in una miniera birmana

Caldo e colore

Le pietre si riscaldano soprattutto per farne risaltare i colori. Durante il trattamento la pietra viene riscaldata a temperature molto elevate (fino a circa 1600 gradi Celsius). A questa temperatura le inclusioni (le piccole quantità di altri minerali) presenti nella pietra si sciolgono e aggiungono il proprio colore alla pietra. Di solito, quindi, la pietra scaldata diventa più scura, di una tonalità più intensa. È il caso, per esempio, del rutilo negli zaffiri blu. Ci sono anche zaffiri, noti come Gouda, che sono estratti dalla terra colore bianco latte e zaffiri diventano blu solo quando sono riscaldati. Anche i rubini sono quasi sempre riscaldati (tranne eccezioni): con il calore l’ossido di alluminio nella pietra crea una nuova struttura cristallina e il cromo si combina in modo diverso, permettendo una migliore tonalità di colore rosso. Un altro effetto del calore è che può migliorare la trasparenza della pietra, grazie alla distruzione di gas o delle inclusioni fluide.

I rubini sono stati messi in un recipiente al centro del fuoco, dove vengono riscaldati
I rubini sono stati messi in un recipiente al centro del fuoco, dove vengono riscaldati

Come scoprirle

Avete un anello con una pietra naturale o riscaldata? La domanda dovrebbe essere: che cosa ve ne importa? Ma se siete curiosi di saperlo, dovete rivolgervi a un gemmologo dotato di microscopio e buona esperienza. E anche così non sarà facile scoprirlo. I gemmologi, comunque, possono esaminare lo stato interno della pietra, le inclusioni, e cercare i segni del trattamento termico. In generale, se la pietra è perfetta, o ha un valore eccezionale, oppure è perfetta perché è stata trattata.

Quali pietre sono riscaldate

Ecco le pietre che più facilmente finiscono al forno: ametista, citrino, ametrino, acquamarina, tormalina, topazio, zaffiro, rubino, tanzanite, zircone blu.

A sinistra, una tanzanite prima di essere riscaldata. A destra, la tanzanite dopo il trattamento con il calore
A sinistra, una tanzanite prima di essere riscaldata. A destra, la tanzanite dopo il trattamento con il calore

Irradiazione

Oltre a essere riscaldate, le pietre preziose e semi preziose possono essere sottoposte a radiazioni. La domanda che sorge è: ma allora sono pericolose? No, nessun problema: sono sottoposte a un rigido controllo, proprio come quando si va in ospedale per una schermografia al torace. E, in ogni caso, prima di lasciare il laboratorio le pietre sono controllate per verificare che non emettano radiazioni pericolose. Dopotutto molte gemme sono sottoposte a radiazioni naturalmente, quando sono sotto terra. L’irradiazione che avviene in laboratorio serve a rafforzare o cambiare il colore. Una pietra spesso sottoposta a radiazioni è il topazio blu, che in natura si trova con una tonalità molto chiara. Spesso i due trattamenti, quello termico e quello radioattivo sono abbinati: ognuno riesce a migliorare un aspetto diverso della pietra.

A sinistra, un rubino naturale. A destra il rubino dopo essere stato riscaldato
A sinistra, un rubino naturale. A destra il rubino dopo essere stato riscaldato
Rubino grezzo riscaldato
Rubino grezzo riscaldato
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Un rubino non trattato: notare le inclusioni e la luce irregolare






 

I 10 gioielli che ogni donna dovrebbe avere

Quali sono i gioielli che ogni donna dovrebbe avere? Ecco i dieci gioielli da mettere nel cassetto: prima o poi saranno quelli giusti da indossare ♦︎

Ci sono capi di abbigliamento che ogni donna deve avere pronti nell’armadio: un abito scuro per la sera, un completo di giacca e gonna/pantaloni per le occasioni formali, un fazzoletto di seta per asciugarsi le lacrime davanti all’ultimo film romantico. Allo stesso modo, ci sono gioielli che non dovrebbero mancare nel cofanetto da cui alla mattina scegliete che cosa indossare. Certo, ci sono i gioielli che vanno bene tutti i giorni, non impegnativi: per andare in ufficio o fare shopping, per una passeggiata o bere un tè con le amiche. Ma le occasioni della vita sono molte e, spesso, un gioiello giusto fa la differenza. Quindi, prima di acquistare un altro gioiello, leggete questo articolo. Ecco i dieci gioielli che non possono mancare nella vostra collezione.

Nanis, Dancing in the rain, collana e anello indossati
Nanis, Dancing in the rain, collana e anello indossati

1 Anello cocktail

Grandi, vistosi, colorati: questi anelli sono chiamati così perché si sono diffusi al tempo del proibizionismo, in America. A bere cocktail (e non solo) di nascosto erano anche le donne, che accentuavano la trasgressione indossando anelli molto appariscenti. Anche oggi in occasione di un party, di un momento di socialità, di festeggiamenti (ma non nelle cerimonie ufficiali) sono indicati gli anelli cocktail, che si notano anche quando l’atmosfera è frizzante e confusa.

Anello con granato rosso e smalto ceramic, diamanti, oro rosa
Anello con granato rosso e smalto ceramic, diamanti, oro rosa di Cicada

2 Orecchini a cerchio

In oro, semplici: gli orecchini tondi a cerchio sono tra i gioielli più antichi, ma se piacciono ancora oggi un motivo c’è. Gli orecchini tondi, infatti, vanno bene in qualsiasi occasione e praticamente con ogni abbigliamento. Ma, attenzione: la misura e lo spessore degli orecchini deve essere ben proporzionato alla corporatura e alla forma del visto. Un paio di grandi orecchini indossati da una donna piccola di statura e con un viso tondo, sembreranno irrimediabilmente sproporzionati. Al contrario, orecchini a cerchio molto piccoli, che circondano appena il lobo dell’orecchio, saranno poco apprezzati su un viso molto allungato, magari su una donna con un’altezza oltre la media.

Orecchini a cerchio con boule in oro diamanti
Orecchini a cerchio con boule in oro diamanti di Nanis

3 Orecchini con diamanti

Ebbene sì: i semplici orecchini a bottone con diamanti, portati assieme a un abito scuro, un vestito da sera, sono un tocco in più che rende perfetta la cena di gala, ma anche un’occasione ufficiale, in cui bisogna presentarsi eleganti. Un vantaggio di questi orecchini è che i diamanti sono un po’ meno visibili di quelli montati su un anello o una collana. Si possono anche scegliere, quindi, pietre di una qualità mediocre: difficilmente qualcuno se ne accorgerà.

Orecchini della collezione Daphne in oro bianco e diamanti
Salvini, orecchini della collezione Daphne in oro bianco e diamanti

4 Collana con pendente

Prima o poi una collana con pendente trova la sua collocazione ideale: l’abito con o senza scollatura, ma che si valorizza grazie al gioiello. Il ciondolo, però, deve essere adeguato: non eccessivamente grande, con il rischio di trasformarsi in un pendolo quando si cammina. Ma nemmeno troppo piccolo da risultare quasi invisibile. Un ciondolo per collana deve avere una forma che rimane impressa, si fa notare, senza risultare bizzarro. Un’idea è quella di collezionare ciondoli con lo stesso soggetto (un fiore, un animale, un anello).

Collana Louis Vuitton indossata
Collana Louis Vuitton indossata

5 Bracciale a polsino

Un bracciale che copra il polso può diventare l’idea vincente quando si indossa una camicia o una maglia senza maniche o con le maniche corte. Valorizza le braccia, le mani e, probabilmente, anche il conto in banca del gioielliere che lo vende. Sì, perché il bracciale è un pezzo speciale: se non è eccellente rischia di diventare un gioiello che appesantisce, ingombra, stona. Un consiglio: anche se il bracciale a polsino è un gioiello da avere, non acquistatelo se avete polsi grossi. In quel caso meglio rimanere su bracciali molto sottili e leggeri.

Bracciale della linea Milano con perle Akoya gialle indossato
Alessio Boschi, bracciale della linea Milano con perle Akoya gialle indossato

6 Collana di perle

Esatto: una collana di perle. Quel classico, intramontabile, noioso filo di perle. Pensate che non lo indosserete mai? Errore. Arriva il giorno in cui la linea di semplici perle, non troppo piccole e non troppo grandi, risolve il problema dell’abbinamento gioiello-vestito. Su camicia e blue jeans, su un completo grigio o blu, su vestito fantasia: un filo di perle non delude mai, specialmente se dovete presentarvi con una certa eleganza. D’accordo, magari non è una collana che indosserete tutti i giorni, ma state sicure che una collana di perle è come una ciambella di salvataggio su una barca: è necessaria.

Collana di perle Mikimoto
Collana di perle Mikimoto

7 Il sautoir

Cioè una collana sottile e lunga, molto lunga, a uno o più giri. Il sautoir ha avuto il suo momento di gloria negli anni Venti del secolo scorso, ed poi più volte è tornato in auge, fino a trasformarsi in un gioiello classico. Sullo stile decidete voi, ma un sautoir in oro, con piccole pietre o perle, è un gioiello che vale per due. Nel senso che un lungo sautoir può essere arrotolato attorno al polso per trasformarsi facilmente in un bracciale. Ricordatevi però, che il sautoir allunga l’aspetto del corpo. Se siete già alte alte e magre magre un sautoir potrebbe nuocere al vostro look.

Sautoir della collezione D.Side di Damiani
Sautoir della collezione D.Side di Damiani

8 Solitaire

Se ve l’anno regalato l’avete già. Ma se nessuno vi ha proposto il matrimonio mentre porgeva un anello in oro bianco con un piccolo o grande diamante, allora è il caso di provvedere da sole. Sfoggiare un anello solitaire, cioè con un singolo diamante che luccica, non è solo una scelta estetica: è un messaggio alla concorrenza. Quando è il momento, a volte è necessario far sapere che al mondo c’è chi vi desidera, tanto da impegnarsi a sborsare una consistente cifra per acquistare un anello con diamante e regalarvelo.

L'anello Anniversary di Recarlo
L’anello Anniversary di Recarlo

9 Spilla

Ok, fino a poco tempo fa spilla era sinonimo di nonna. Era un gioiello passato di moda, che aveva il sapore del passato. Non è più così. Da qualche anno la spilla è tornata giustamente tra i gioielli necessari. Un abito un po’ anonimo rinasce grazie a una spilla divertente e preziosa. Animali, fiori, emoji: la scelta è libera, a patto che il gioiello non sia di scarso valore, ma che testimoni una buona capacità orafa di chi lo ha creato.

Spilla Panthére di Cartier
Spilla Panthére di Cartier

10 Collana a catena

Vecchia come il mondo, giovane come le tante star che la indossano: una semplice catena d’oro è una soluzione per completare molti outfit. Ma quando si dice catena non si indica un solo, preciso gioiello: in realtà ce ne sono di tanti tipi differenti ed è necessario scegliere quella che si adatta meglio al proprio stile e, soprattutto, alla forma del corpo. Sconsigliate le catene corte, pesanti e con anelli larghi per chi non ha un’altezza adeguata e una forma longilinea. Più sottili e lunghe, ma senza esagerare, per le donne meno alte. Fate attenzione al peso: le catene di un tempo diventavano piuttosto fastidiose se indossate a lungo. Oggi, invece, è più facile trovarne di leggere.

Collana in oro rosa e diamanti by Mattioli
Collana in oro rosa e diamanti by Mattioli

Scegliere gli orecchini perfetti




Le caratteristiche che devono avere gli orecchini per essere perfetti. Ecco come scegliere degli orecchini giusti ♦︎

Quali sono gli orecchini più belli in circolazione? Ovviamente è una domanda alla quale non si può fornire una risposta giusta. Dipende dai gusti, dallo stile e, soprattutto, dalla possibilità di spesa di ognuno. Si possono, però, selezionare dei modelli ideali ai quali ispirarsi. Insomma, forse gli orecchini più lussuosi sono irraggiungibili per molti, ma possono diventare punti di riferimento per chi ha deciso di acquistare, o regalare, questo gioiello. Un esempio: gli orecchini Pyramis di Picchiotti, in oro bianco e diamanti per oltre 7 carati sono un gioiello eccezionale. Ma, certo, non è facile ottenere un simile risultato.

Pyramis earrings by Picchiotti
Pyramis earrings by Picchiotti

Affinché un paio di orecchini sia davvero ben riuscito, è necessario che abbiano questi requisiti:

  • Equilibrio: è importante che gli orecchini abbiano la giusta proporzione tra le diverse parti che li compongono, come in una composizione pittorica.
  • Leggerezza: inutile acquistare orecchini bellissimi, se poi dopo un paio d’ore le orecchie sono indolenzite.
  • Visibilità: gli orecchini si indossano per essere ammirati. Se avete i capelli lunghi, che coprono le orecchie, meglio scegliere modelli più grandi, che possano essere osservati attraverso la chioma.
  • Brillantezza: orecchini scintillanti si notano di più rispetto a quelli realizzati con materiali opachi. Una ragione in più per lucidare spesso gli orecchini composti esclusivamente in oro o argento.
  • Anallergicità: attenzione al metallo utilizzato per gli orecchini. Chi soffre di allergia al nichel farà bene ad accertarsi prima della lega utilizzata per il gioiello. Ganci e clip, infatti, non sono mai in oro puro (24 carati).
  • In ogni caso scegliere un paio di orecchini che si adatti alla forma del viso. Ne abbiamo parlato qui.
Orecchini Diamonds Rain, a frange in oro bianco 18 carati e diamanti indossati
Orecchini Diamonds Rain, a frange in oro bianco 18 carati e diamanti indossati by Tatiana Verstraeten

Orecchini a bottone. Impossibile non avere nel cassetto almeno un paio di orecchini di questo tipo. Imprescindibili per chi ha orecchie piccole e capelli corti, perfetti per ogni tipo di cerimonia, discreti, ma eleganti. Quelli a bottone con diamanti rappresentano il lusso discreto della donna di classe. Con quale forma? Non importa: basta che non siano troppo piccoli o troppo grandi rispetto alla forma e la dimensione delle vostre orecchie.

Orecchini di Katherine Jetter con smeraldi e smalto nero
Orecchini di Katherine Jetter con smeraldi e smalto nero

Orecchini di perle. A bottone oppure pendenti, chandelier o assieme ad altre gemme: gli orecchini di perle sono un gioiello che resiste nei secoli per la purezza del materiale e la semplicità. E se un tempo gli orecchini di perle erano associati a una donna adulta, elegante, formale, oggi sono indossati anche con i blue jeans. Anzi, proprio un abbinamento meno convenzionale fa risaltare maggiormente il contrasto.

Orecchini con perle e diamanti
Orecchini con perle e diamanti by Nicholas Varney

Orecchini a cerchio. La più semplice delle forme geometriche, il cerchio, è anche il più antico tipo di orecchini. Anche in questo caso è bene tenere a mente qual è la forma del vostro viso e delle orecchie: gli orecchini a cerchio devono essere proporzionati alla propria altezza e corporatura. Scegliete voi se indossare semplici cerchi in oro giallo, oppure orecchini che giocano con questa forma aggiungendo pietre, diamanti o di colore.

Orecchini della collezione Archetti in oro rosa e zaffiri rosa
Orecchini della collezione Archetti in oro rosa e zaffiri rosa by Fiore Roberta

Orecchini Chandelier. Non sono per tutte: questi orecchini catalizzano lo sguardo su una parte del corpo, orecchie e collo. Chi ha un collo corto e piuttosto grosso, probabilmente preferisce evitare di attirare l’attenzione su una proporzione imperfetta. Al contrario, i grandi orecchini pendenti chandelier (parola francese che significa lampadario) sono perfetti per chi ha un viso rotondo, ma un collo allungato. Sono comunque orecchini impegnativi, sconsigliato abbinarli con collane grandi e vistose.

Orecchini chandelier con diamanti bianchi
Studio Rêves, orecchini chandelier con diamanti bianchi

Orecchini pendenti. Con pietre colorate, diamanti, oro: gli orecchini di questo tipo possono essere bellissimi, ma anche bruttissimi. Dipende dalle proporzioni decise dal designer. Offrono un piacevole movimento allo sguardo, ma non devono trasformare chi li indossa in un albero di Natale. Insomma, vanno scelti con cura.

Kate Middleton con orecchini Mouawad
Kate Middleton con orecchini Mouawad

Earcuff. Gli orecchini che seguono il contorno delle orecchie, così come tutte le altre varianti, sono nati come gioielli anticonformisti, quasi punk e, comunque, per donne giovanissime. Come avviene sempre, questa forma di orecchino si è già trasformata in un classico adottato anche dalle Maison di alta gioielleria. Nessun timore, insomma, a indossare un gioiello di questo tipo anche se avete superato i 30 anni. Piuttosto, tenete conto che se scegliete earcuff e simili occorre anche saperli indossare.

 

Earcuff con diamanti taglio Ashoka
Earcuff con diamanti taglio Ashoka







24 cose che non sapete sulla collana di perle

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Volete comprare una collana di perle? Oppure avete nel cassetto orecchini con perle, oppure un anello con una bellissima perla? Come i diamanti, le perle sono uno dei classici della gioielleria. Adornavano i gioielli degli antichi, uomini e donne. E fino a un secolo fa le uniche disponibili erano quelle naturali, mentre oggi sono più comuni quelle coltivate. Ma pensate di conoscere tutto sulle perle? Ecco 24 aspetti delle perle che probabilmente non sapete ancora.

Se volete conoscere di più sulle perle leggete: Tutto sulle perle. 

1 Un filo graduato di perle il più delle volte ha almeno 3 millimetri di differenza tra quelle dalle estremità al centro della collana.

2 Le perle di acqua dolce e salata sembrano abbastanza simili a un occhio non esperto, ma in realtà sono classificate come famiglie biologiche diverse. Quelle di acqua dolce fanno parte della famiglia delle Unionidae. Le perle di acqua salata, invece, crescono all’interno delle ostriche della famiglia dei Pteriidae, che vivono negli oceani.

Collana di perle e diamanti di Yoko London
Collana di perle e diamanti di Yoko London

3 Le perle sono una risposta a un intruso: si formano, infatti, all’interno del guscio come meccanismo di difesa contro qualcosa di irritante che si insinua all’interno dell’ostrica. Il mollusco crea la perla proprio per sigillare l’irritazione.

Bracciale con perle Akoya e diamanti di Yoko London
Bracciale con perle Akoya e diamanti di Yoko London

4 La lucentezza delle perle dipende dal riflesso, dalla rifrazione e dalla diffrazione della luce dagli strati traslucidi: più sottili e numerosi sono gli strati nella perla, più fine è la lucentezza.

5 L’iridescenza delle perle è causata dalla sovrapposizione di strati successivi, che spezza la luce che cade sulla superficie.

5 Le perle (in particolare quelle d’acqua dolce coltivate) possono essere tinte di giallo, verde, blu, marrone, rosa, viola o nero.

6 Poiché le perle sono costituite principalmente da carbonato di calcio, possono essere sciolte nell’aceto o nel succo di limone: non fatele cadere nell’insalata!

Orecchini di Yoko London, perle e diamanti
Orecchini di Yoko London, perle e diamanti

7 Le perle d’acqua dolce si formano in laghi, fiumi, stagni e altri bacini d’acqua dolce che si trovano nei climi più caldi. Ma si trovano anche in zone più fredde e più temperate come la Scozia (dove sono protette dalla legge).

8 La maggior parte delle perle coltivate d’acqua dolce vendute oggi non provengono dal Giappone, ma dalla Cina.

9 Giappone mantiene tuttavia il suo status di centro di trasformazione delle perle e importa la maggior parte della produzione cinese di perle Akoya. Queste perle sono quindi lavorate (spesso semplicemente ordinate), rietichettate come prodotto del Giappone ed esportate.

Collana di perle e diamanti di Yoko London
Collana di perle e diamanti di Yoko London

10 La convinzione comunemente diffusa che un granello di sabbia agisca come irritante per stimolare la crescita di una perla naturale in realtà è un caso molto raro.

11 Come si distingue una perla naturale da una coltivata? Un esame a raggi X è il sistema più sicuro: le perle coltivate nucleate sono spesso preformate, poiché tendono a seguire la forma del nucleo che è stato impiantato. Quelle naturali no.

12 La perla coltivata può essere raccolta in un periodo che va da 12 a 18 mesi per le Akoya, 2-4 anni per Tahiti e Mare del Sud e 2-7 anni per acqua dolce.

Bracciale di perle dorate e diamanti di Yoko London
Bracciale di perle dorate e diamanti di Yoko London

13 Un metodo semplice per riconoscere le vere perle dalle imitazioni è quello di strofinare due sfere una contro l’altra. Le perle false sono completamente lisce, mentre quelle naturali o coltivate sono composte da piastrine di madreperla, che le rendono leggermente ruvide.

14 Esistono pochissimi collane con fili di perle naturali e sono spesso vendute per centinaia di migliaia di dollari.

15 Le perle naturali sono rarissime: uno dei luoghi in cui ancora se ne trovano è nei mari al largo del Bahrain e dell’Australia.

Il differente nucleo delle perle coltivate e naturali. Immagine da Wikipedia
Il differente nucleo delle perle coltivate e naturali. Immagine da Wikipedia

16 Le perle nere (chiamate perle di Tahiti) sono molto raramente davvero nere: di solito hanno sfumature di verde, viola, melanzana, blu, grigio, argento o pavone (un mix di diverse tonalità, come una piuma di pavone).

17 Le perle dei Mari del Sud sono le più grandi e rare delle perle coltivate, cosa che le rende le più preziose.

18 Le perle definite come Margarita sono estremamente difficili da trovare oggi e sono conosciute per il loro unico colore giallastro. La collana Margarita più famosa è quella che l’allora presidente venezuelano Romulo Betancourt ha regalato a Jacqueline Kennedy quando lei e suo marito, il presidente John F. Kennedy, erano in visita ufficiale in Venezuela.

Collana con perle di Tahiti e diamanti
Collana con perle di Tahiti e diamanti di Yoko London

19 Di solito si attribuisce a Mikimoto l’invenzione del processo per coltivare le perle. In realtà, il modo per ottenere perle coltivate è stato sviluppato dal biologo britannico William Saville-Kentin Australia e portato in Giappone da Tokichi Nishikawa e Tatsuhei Mise. Nishikawa ottenne il brevetto nel 1916 e sposò la figlia di Mikimoto. Il quale è stato così in grado di utilizzare la tecnologia di Nishikawa.

20 Per molti commercianti e grossisti di perle coltivate, la misura di peso preferita utilizzata per perle sfuse e fili di perle è la momme, misura tradizionalmente usata in Giappone, che equivale a 3,75 grammi.

21 La lucentezza è il principale fattore di differenziazione della qualità delle perle secondo i gioiellieri.

Anello con perla dorata South Sea e diamanti
Yoko London, anello con perla dorata South Sea e diamanti

22 Ma a parità di fattori è la dimensione a determinare il valore: più grande è la perla, più preziosa è.

23 Le perle sono disponibili in otto forme base: rotonda, semicircolare, bottone, goccia, pera, ovale, barocca, cerchiata e doppio boulder.

24 Le collane di perle sono classificate in diversi tipi, secondo la misura: a colletto (25-33 centimetri) spesso con più fili di perle, girocollo (35-41 centimetri), principessa (43-48 centimetri) e matinée (50-60 centimetri). Infine, più rare sono la misura opera (70 a 90 centimetri) e sautoir o pearl rope (circa 115 centimetri).

La collana di Yoko London indossata con gli orecchini abbinati
Collana girocollo di Yoko London indossata con gli orecchini abbinati






 

Che cosa è la catena a maglia cubana, il gioiello dei rapper

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Il gioiello preferito dai rapper: la catena a maglia cubana. Collane grandi, robuste, vistose. E unisex ♦︎

Forse non lo sapete, ma Cuba è famosa non solo per i sigari, il rum (e per tante altre cose), ma anche per le catene. Avete in mente le collane indossate dai rapper, piuttosto grosse? Quel tipo di gioielli si chiamano catena cubana e ha origine dai cittadini originari di Cuba, che hanno iniziato a indossarle a Miami. Queste collane a maglie grosse sono diventate poi gioielli hip-hop tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta.

Catena dell'americana Ingemark
Catena dell’americana Ingemark

Le catene a maglie cubane (talvolta chiamate catene a maglie cubane di Miami) sono spesse, robuste e hanno spesso i singoli anelli appiattiti, ma altre hanno gli anelli a sezione circolare. Le catene più corte sono utilizzate come bracciali e sono indossate sia da uomini che da donne. Nel caso vi troviate a Miami o in un Paese dove si parla spagnolo, sappiate che lì questo tipo di gioielli si chiama Cadena de Eslavon Cubano.

Questa catena in oro giallo 14 carati, lunga 61 centimetri è venduta su Amazon a oltre 6100 euro
Questa catena in oro giallo 14 carati, lunga 61 centimetri è venduta su Amazon a oltre 6100 euro

Le catene a maglie cubane sono davvero massicce: in America quelle con elementi di 10 millimetri hanno un peso approssimativo di circa 200 grammi. A proposito: la maggior parte di quelle in commercio sono in argento o argento placcato oro. Il loro difetto è che se il rivestimento d’oro è troppo sottile potrebbe graffiarsi facilmente e rovinare l’aspetto del gioiello. Comunque, in commercio ce ne sono anche in oro 9, 10 o 14 carati.

Catena a maglia cubana in oro 10 carati
Catena a maglia cubana in oro 10 carati

Le catene in oro di grandi dimensioni (e peso) costano parecchio. Ma il motivo non è solo il prezzo del metallo giallo: realizzare una catena è anche impegnativo per le aziende che le producono e può richiedere più di 12 ore di lavoro. Sia che le collane o i bracciali siano in oro, oppure in acciaio, per ottenere un gioiello a catena cubana è necessario lavorare il metallo attraverso appositi macchinari, ma per poi rifinirlo a mano, limarlo e lucidarlo. Per quelle artigianali sono necessarie 30 fasi di lavorazione.

Non tutte le catene cubane sono uguali. Molte sono realizzate da macchine in Stati Uniti, Italia e Cina, ma quelle più costose si trovano nei negozi di Miami, dove risiedono molti cubani. Le catene fatte interamente a mano possono costare tra 50.000 e 100.000 dollari, e naturalmente può essere personalizzata. I rapper hanno favorito la moda: nel 2012 Jay-Z ha indossato una collana a maglie da 200.000 dollari, e Daddy Yankee ha esibito un catena da 10 chili.

Catena a maglia cubana placcata oro
Catena a maglia cubana placcata oro







Perché i diamanti si chiamano così (e altre 21 notizie sorprendenti)

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I diamanti, la pietra preziosa più conosciuta e amata, nasconde tanti segreti: eccone 22 che dovete sapere ♦︎

Sapete che il diamante è il materiale più duro che esiste ed è per sempre. Sapete anche che cosa sono le 4 C (e se non lo sapete leggete qui). E sapete anche che i diamanti possono essere anche colorati. Ma ci sono altri 22 sorprendenti aspetti del diamante che dovete conoscere.

Diamante taglio cuscino di Great Diam
Diamante taglio cuscino di Great Diam

1 Sapete perché i diamanti si chiamano così? Il nome deriva dall’antica parola greca ἀδάμας (adámas), che significa inalterabile, indistruttibile, indomito.
2 Da quanto tempo l’umanità cerca e indossa i diamanti? Secondo gli antropologi, i diamanti sono stati riconosciuti e estratti per la prima volta in India, tra 600 e 300 anni fa. I diamanti si trovavano nei depositi alluvionali lungo i fiumi Penner, Krishna e Godavari.
3 È risaputo che il diamante ha la massima durezza. Meno noto che ha anche un’alta conduttività termica, cioè l’attitudine a trasmettere il calore. Anche per questo i diamanti sono utilizzati in molte applicazioni industriali come utensili da taglio e lucidatura.

Ricerca di gemme in miniera
Ricerca di gemme in miniera

4 Se ci riuscite, avvicinate l’orecchio a un diamante e ascoltate. Be’, ci vuole un diamante di una certa dimensione, ma sappiate che attraverso a questa gemma il suono passa alla più alta velocità.
5 Anche se fa passare il calore, il diamante ha anche un’alta resistenza elettrica. Attraverso a un diamante non prendete la scossa.
6 I diamanti sono duri, ma possono graffiare altri diamanti. E questo può causare danni a una o entrambe le pietre. Quando li riponete fate attenzione che le pietre non si urtino.

Esame di un diamante a un precedente Dubai Jewellery Show
Esame di un diamante durante Dubai Jewellery Show

7 Un’altra proprietà interessante del diamante: è chimicamente inerte, cioè non reagisce con la maggior parte delle sostanze corrosive e ha anche un’eccellente compatibilità biologica. Non si conosce nessuna allergia al diamante (per fortuna).
8 I diamanti colorati sono determinati da piccoli difetti o impurità al loro interno. In particolare, quando il diamante è blu significa che all’interno ha atomi di boro, giallo o marrone l’azoto, se è verde è perché è stato esposto a radiazioni, come il viola, il rosa, l’arancione o il rosso.
9 L’azoto, responsabile del colore giallo e marrone, è di gran lunga l’impurità più comune trovata nei diamanti.

Anello della collezione Cannella, in oro rosa e diamanti brown
Brusi, anello della collezione Cannella, in oro rosa e diamanti brown

10 Il diamante ha anche una dispersione ottica elevata (capacità di disperdere la luce di diversi colori) e per questo è così luminoso.
11 Quanto sono vecchi i diamanti? Molto: la maggior parte dei diamanti naturali ha un’età compresa tra 1 miliardo e 3,5 miliardi di anni.
12 Da dove arrivano i diamanti? Dalla pancia della Terra. La maggior parte si è formata a profondità comprese tra 150 e 250 chilometri nel mantello terrestre e alcuni addirittura da 800 chilometri di profondità. Ma oggi si trovano a profondità inferiori, perché sono stati portati in superficie da eruzioni vulcaniche e depositati in rocce conosciute come kimberlite e lamproiti.

Anello con diamante taglio rotondo di circa 13,70 carati firmato Bulgari
Anello con diamante taglio rotondo di circa 13,70 carati firmato Bulgari

13 Avrete sentito che i diamanti sono, in pratica, carbone compresso. Ma è falso. Il carbone è un materiale che si è formato da piante preistoriche sepolte, mentre la maggior parte dei diamanti sono molto più antichi delle prime piante terrestri. È però possibile che i diamanti possano formarsi dal carbone in alcune particolari zone, ma i diamanti così formati sono molto rari.
14 Vi piacerebbe avere tanti diamanti? Allora andate nello spazio. Anche se i diamanti sulla Terra sono rari, sono invece molto comuni nei meteoriti: circa il 3% del carbonio rinvenuto è in forma di nanodiamanti, grandi solo pochi nanometri (un milionesimo di millimetro). Ma, secondo gli astronomi, alcuni pianeti extrasolari potrebbero essere quasi interamente composti di diamanti.
15 Il commercio di diamanti è molto concentrato: circa il 90% dei diamanti del mondo è tagliato e lucidato a Surat, in India.

Anello con diamante fancy yellow
Anello con diamante fancy yellow

16 Le pietre più preziose sono tagliate in centri di taglio e commercio di Anversa in Belgio, dove ha sede l’International Gemological Institute, a Londra, nel distretto dei diamanti a New York, ai Diamond Exchange District di Tel Aviv e Amsterdam.
17 Quando si taglia un diamante grezzo la riduzione del peso può essere dell’ordine del 50%.
18 Tagliare un diamante non è facile: la pietra può essere divisa da un singolo colpo ben calcolato, con un martello e uno strumento appuntito. Ma è un sistema molto rischioso. In pratica, di solito si utilizza una sega diamantata di precisione, che è un sistema più affidabile, ma lungo.

Il diamante Lesotho Pink grezzo
Il diamante Lesotho Pink grezzo

19 Vanno di moda i diamanti colorati. Ma solo da pochi anni: quelli brown erano una larga parte della produzione di diamanti, ma erano utilizzati principalmente per scopi industriali.
20 I diamanti brown un tempo non erano valutati sulla scala dei colori dei diamanti. Ma dopo lo sviluppo della miniera di diamanti Argyle in Australia, nel 1986, sono stati considerati gemme accettabili e utilizzati in gioielleria.

Selezione dei diamanti nel laboratorio di Antwerp (Anversa)
Selezione dei diamanti nel laboratorio Tiffany di Antwerp (Anversa)

21 La miniera Argyle, in Australia, con i suoi 35.000.000 di carati (7.000 kg) di diamanti all’anno, produce circa un terzo della produzione globale di diamanti naturali. E l’80% dei diamanti Argyle sono brown.
22 Qual è stato il più grande furto di diamanti? È avvenuto nel febbraio 2013 all’aeroporto di Bruxelles. I ladri sono fuggiti con gemme per un valore stimato di 50 milioni di dollari. Ma successivamente la banda è stata arrestata e parte dei diamanti è stata recuperata.

Il diamante The Mirror of Paradise, 52,58 carati, D Color, IF, venduto per 6,5 milioni
Il diamante The Mirror of Paradise, 52,58 carati, D Color, IF, venduto per 6,5 milioni







Come indossare i maxi orecchini




I maxi orecchini vanno di moda. Ma come indossarli? E come scegliere maxi orecchini adatti? Ecco i consigli giusti ♦︎

I maxi orecchini vanno di moda, però non sono per tutte. Per prima cosa, bisogna avere il fisico adatto. Vietati i maxi orecchini alle donne troppo basse oppure con qualche chilo di troppo. I maxi orecchini, insomma, non devono mettere in risalto i difetti, ma esaltare i pregi, attirare l’attenzione sul viso con un richiamo irresistibile. E devono anche essere proporzionati alla statura e alla corporatura: non indossateli se toccano le spalle, possono impigliarsi nel vestito. Meglio rinunciare a indossare gioielli che provocano un effetto comico, giusto?

Gli orecchini XL Hoops indossati
Gli orecchini XL Hoops indossati, earcuff e cerchio

Il consiglio più importante, però, non riguarda il volume, ma il peso. Eh, sì, prima di acquistarli fate molta attenzione al peso. Per indossare gli orecchini durante una intera serata devono essere leggeri, non fastidiosi. Orecchini troppo pesanti possono diventare una tortura durante una serata e va finire che vengono tolti prima di tornare a casa. E, allora, a che cosa sono serviti?

Anelli e orecchini indossati
Anelli e orecchini indossati by Yeprem

C’è anche un altro aspetto, più serio, riguardo a orecchini troppo pesanti. Alcuni medici, infatti, hanno messo in guardia le donne su questo aspetto: orecchini troppo grandi e pesanti possono provocare irritazioni ai lobi. Ma non solo: in qualche caso, provocare guai peggiori. Per esempio, se i maxi orecchini provocano graffi o ferite alle orecchie e, alla lunga, anche deformare il lobo.

Orecchini Diamonds Rain, a frange in oro bianco 18 carati e diamanti indossati
Orecchini Diamonds Rain, a frange in oro bianco 18 carati e diamanti indossati by Tatiana Verstraeten

Un altro punto importante è la qualità del gioiello. Spesso i maxi orecchini non sono altro che bigiotteria, divertenti da indossare, ma di una qualità incerta. Se soffrite di irritazioni o allergia da nichel, fare attenzione al materiale con cui sono realizzati gli orecchini: potrebbero provocare dei fastidi e reazioni alla pelle.

Orecchini di Marie Mas indossati
Orecchini di Marie Mas indossati

In ogni caso, i maxi orecchini sono stati scelti da tante celebrity su red carpet e passerelle, in occasione di premi e cene di gala. I maxi orecchini sono quasi un obbligo sociale, anche se la foggia dei gioielli è lasciata al gusto personale. Pendenti con pietre preziose, oppure di luccicante oro: l’importante è che siano visibili anche da un cavalcavia dell’autostrada. Basta dare un’occhiata alle immagini: da Monica Bellucci a Meryl Streep, da Miley Cyrus a Jessica Chastain, tutte hanno scelto di indossare dei grandi, vistosi orecchini. Certo, alla fine di una serata possono essere un po’ faticosi da indossare, ma il risultato è garantito.

Orecchini indossati
Volund, orecchini indossati

Orecchini indossati in «Lemonade»
Orecchini indossati in «Lemonade» da Beyoncè







Come comprare un anello con diamante




Tre semplici controlli da fare prima di comprare un anello con diamante ♦︎

Quando acquistate un anello con diamante la spesa è impegnativa. Dovete essere sicuri, quindi, che la pietra montata su oro o platino valga davvero il prezzo pagato. E, comunque, che il diamante che acquistate sia autentico. Come si fa a scoprire la verità? Purtroppo solo un gemmologo professionista, munito di raffinati apparecchi di analisi, può distinguere un diamante vero da uno creato in laboratorio. Ma anche una persona non esperta può spesso rendersi conto se il diamante è in realtà un cristallo, uno zircone o una moissanite. Ecco tre semplici controlli che potete fare voi stessi.

anello platino diamante
Anello in platino con diamante taglio cuscino

1 Chiedete il certificato

Gli anelli con diamanti di una certa caratura, insomma quelli che non sono proprio minuscoli, sono accompagnati di un certificato rilasciato da un istituto di gemmologia. Controllate su internet qual è il credito attribuito alla società che ha rilasciato il certificato. Insomma, controllate se l’istituto gemmologico è riconosciuto. Nell’analisi che accompagna il diamante deve essere specificata la qualità della pietra (le famose quattro C), a partire dal colore. I diamanti incolori migliori sono classificati con la lettera D, ma difficilmente a occhio nudo noterete la differenza con un diamante classificato G. Nel certificato gemmologico sono specificate anche la trasparenza, le eventuali inclusioni, il gradi di cristallizzazione. E se il diamante non è perfetto? È un motivo in più per pensare che sia autentico: un diamante con il massimo della classificazione in tutti i suoi aspetti è molto raro e, oltretutto, estremamente costoso. In ogni caso, se il diamante non ha un certificato, non significa per forza che sia falso. Se costa molto, però, vale la pena di sottoporlo a un esame accurato.

Recarlo, anello della collezione Blue Carpet indossato
Recarlo, anello della collezione Blue Carpet indossato

2 Test facile

Ripetiamo: solo un gemmologo o un laboratorio possono stabilire l’autenticità di una pietra. Però alcuni facili esperimenti possono mettervi in guardia. È più facile, in ogni caso, esaminare una pietra sciolta rispetto a un diamante montato su un anello, specie se a castone (circondato cioè da una fascia di metallo sul bordo). Ma, se ci riuscite, prendete il diamante, tenetelo sul palmo della mano e soffiate (molto delicatamente, per non farlo volare via). Quando il diamante si appanna, appoggiate la parte superiore (la tavola) su un vetro verticale. Se rimane leggermente attaccato è più probabile che il diamante sia vero. Al contrario, se cade è più facile che sia falso. Questo semplice esperimento non vi dà nessuna certezza, ma puyò essere il segnale che è meglio controllare meglio la pietra.

Altro esperimento: appoggiare il diamante a testa in giù, cioè con la parte piatta in basso e quella appuntita in alto, su un foglio di giornale. Riuscite a leggere attraverso la pietra? Se sì, allora è falsa. Un verso diamante ha una rifrazione che impedisce di vedere in trasparenza. Se, invece, vedete un riflesso circolare, allora potrebbe trattarsi di moissanite, una pietra meno costosa che è utilizzata al posto dei diamanti.

Selezione dei diamanti nel laboratorio di Antwerp (Anversa)
Selezione dei diamanti nel laboratorio Tiffany di Antwerp (Anversa)

3 Osservare quello che sta intorno

Se avete i soldi per acquistare una borsa di Prada, Vuitton o Hèrmes, andate in giro con un vestito acquistato da H & M? Possibile, ma molto difficile. Allo stesso modo, un diamante autentico non sarà montato su un gioiello di scarsa qualità. Per esempio, su un anello d’oro che non sia a 18 o 14 carati. C’è anche chi propone diamanti su oro a 9 carati, ma sono casi piuttosto rari. Un grande diamante su una banda d’argento o di oro 9 carati, con una lavorazione non perfetta, può sollevare sospetti. Anche in questo caso, prima di acquistare è meglio affidarsi al parere di un esperto.

Anello con diamante a taglio marquise
Anello con diamante a taglio marquise







Guida ai nuovi orecchini trendy




Forme strane, nomi nuovi: imparate a riconoscere i diversi tipi di orecchini trendy. Veloce guida ♦

Vi è mai capitato di voler comprare degli orecchini e sentirvi un po’ disorientate tra modelli come earcuff, wrap-around e wired? Tutta colpa del vocabolario: una volta erano tre i modelli del gioiello più amato dalle donne: a bottone, a cerchio e pendente.

Orecchini della collezione Eyes, indossati di Cora Sheibani
Orecchini della collezione Eyes, indossati di Cora Sheibani

Poi, è arrivato lo chandelier, variante elaborata dell’orecchino lungo, ma nulla è stato più come prima dopo la comparsa degli earcuff, parola che letteralmente significa «polsini da orecchio», perché sono disegnati per avvolgerne la parte superiore. E così da qualche anno ogni stagione ecco che arriva una nuova versione, con qualche dettaglio in più, magari un filo sul retro del lobo, oppure un elemento che dondola davanti e dietro, o catene che fanno sembrare i primi ear cuff oggetti tradizionali. Ecco un mini glossario con la spiegazione di ogni stile, tenendo conto la vera novità sono gli ear jackets, sì la traduzione letterale è proprio giacche da orecchio, mentre quelli più donanti sono i climbers, ossia che si arrampicano. Se poi sono anche un po’ pendenti, è il massimo del trendy.

Ear band cuff Piacerà a chi sviene alla sola vista dell’ago perché è l’unico modello di orecchini che non richiede il buco: infatti si tratta di fasce decorate con pietre o sottili cerchi come delle fedine aperte da sovrapporre lungo la parte alta dell’orecchio. E spesso costano meno di tutti gli altri.

1 Stone, oro rosa 18 carati e diamanti. 2 Maria Francesca Pepe, ottone placcato oro e perla. 3 Bjørg, argento placcato oro. 4 First People First, ottone con tre coni.
1 Stone, oro rosa 18 carati e diamanti. 2 Maria Francesca Pepe, ottone placcato oro e perla. 3 Bjørg, argento placcato oro. 4 First People First, ottone con tre coni.

Ear chain (catena) Dallo stile bohemien moderno, fa molto Coachella festival (l’evento musicale che si svolge a fine aprile a Indio in California) con la sua catena che parte dall’alto e finisce nel buco del lobo. La moda la vuole abbinata a più band cuff impilati sulla cartilagine.

1 Ileana Makri, orecchino ear cuff in oro rosé 18kt con diamanti, zaffiri e tsavorite. 2 Lara Bohinc, orecchini con rodio.
1 Ileana Makri, orecchino ear cuff in oro rosé 18kt con diamanti, zaffiri e tsavorite. 2 Lara Bohinc, orecchini con rodio.

Ear jackets Simili ai wrap around come concetto, questi orecchini si concentrano nel lobo e hanno una parte frontale che può essere un punto luce o una barretta orizzontale e qualcosa di più intricato e il vero pezzo forte sbuca dal retro e abbraccia la curva del lobo come un semicerchio.

1 Niko Koulis, oro nero 18 carati diamanti blu. 2 Perlota, oro bianco e giallo18 carati e ovali con diamanti bianchi pendenti. 3 Sidney Evan, accessorio per ear jacket in oro giallo 14 carati e diamanti grigi. 4 Ca&Lou, metallo e strass colorati.
1 Niko Koulis, oro nero 18 carati diamanti blu. 2 Perlota, oro bianco e giallo18 carati e ovali con diamanti bianchi pendenti. 3 Sidney Evan, accessorio per ear jacket in oro giallo 14 carati e diamanti grigi. 4 Ca&Lou, metallo e strass colorati.

Ear stud double sided Variazione sul tema: la forma viene replicata sul retro in dimensioni maggiori. Da indossare con altri modelli.

1 Vita Fede, ottone placcato oro e cristalli Swarovski. 2 Yoko London, orecchini in oro rosa e diamanti con due perle Tahiti grigie. 3 Dior Tribale, orecchini in palladio con pavé di cristalli grigi e perla ricoperta in resina rosa.
1 Vita Fede, ottone placcato oro e cristalli Swarovski. 2 Yoko London, orecchini in oro rosa e diamanti con due perle Tahiti grigie. 3 Dior Tribale, orecchini in palladio con pavé di cristalli grigi e perla ricoperta in resina rosa.

Ear stud hoop Né carne né pesce, verrebbe da dire. E, invece, sono una combinazione tra i due che rende un classico iper moderno: il bottone davanti e il cerchio incompiuto che si allunga da dietro.

1 Luxory Fashion, metallo e cristalli Swarovski. 2 Maria Francesca Pepe, ottone e strass. 3 CZ by Kenneth Jay Lane, ottone e zirconi.
1 Luxory Fashion, metallo e cristalli Swarovski. 2 Maria Francesca Pepe, ottone e strass. 3 CZ by Kenneth Jay Lane, ottone e zirconi.

Ear wire (filo) Si tratta di un gioiello che richiede il buco con un filo che passa dietro l’orecchio per essere ben posizionato lungo la cartilagine. Il risultato è un gioiello dall’aspetto etereo e delicato come sospeso.

1 Perlota, oro bianco 18 carati e diamanti bianchi. 2 Cristina Ortiz, oro rosa 9 carati e diamanti brown. 3 Sophie Bille Brahe, oro giallo 18 carati e pietre multicolore.
1 Perlota, oro bianco 18 carati e diamanti bianchi. 2 Cristina Ortiz, oro rosa 9 carati e diamanti brown. 3 Sophie Bille Brahe, oro giallo 18 carati e pietre multicolore.

Ear wrap-around (arrotolato) Più elaborato rispetto ai cugini, si avvolge dietro l’orecchio con un’estremità che pende dal davanti sulla parte superiore dell’orecchio e un’altra, spesso più vistosa o più grande e con una maggiore quantità di pietre, che sbuca dal retro nella parte inferiore all’altezza del lobo.

1 Vickisarge, metallo placcato palladio con Swarovski. 2 Delfina Delettrez, oro 9 carati, 9 topazi multicolore e un peridoto. 3 Vibe Harslof, metallo dorato con due perle bianche. 4 Emanuele Bicocchi, argento con strass.
1 Vickisarge, metallo placcato palladio con Swarovski. 2 Delfina Delettrez, oro 9 carati, 9 topazi multicolore e un peridoto. 3 Vibe Harslof, metallo dorato con due perle bianche. 4 Emanuele Bicocchi, argento con strass.







Quale metallo scegliere per il piercing




Guida alla scelta dei metalli giusti per orecchini e piercing. Quale metallo scegliere per evitare allergie o infezioni? ♦

Sull’ombelico, al setto nasale e, ovviamente, alle orecchie: orecchini e piercing possono essere il tipo di gioiello che preferite, ma hanno delle controindicazioni. La vostra pelle, infatti, potrebbe non tollerare il contatto con alcuni tipi di metallo. Come saperlo? Tanto per cominciare, se la vostra pelle si annerisce quando indossate bijoux in argento o in altri metalli, è probabile che siate allergiche al nichel, elemento utilizzato molto spesso in lega con altri. Questo problema può diventare più serio se il metallo entra in contatto con parti del corpo irritate o, peggio, non completamente cicatrizzate. Ecco alcuni consigli per evitare che un orecchino o un piercing diventino un problema fastidioso.

Cara Delevigne con piercing al labbro
Cara Delevigne con piercing al labbro

La prima regola è: scegliere metalli sicuri.

Per il piercing il migliore è l’acciaio chirurgico (cioè Surgical Stainless Steel, con la sigla SSS). Questo metallo ha diversi pregi: dura a lungo, non reagisce con i fluidi corporei. È contraddistinto dalla sigla 316L oppure 316LVM. Attenzione, però: questo acciaio contiene una piccola percentuale di nichel. Chi è allergico può scegliere un prodotto più costoso, ma più sicuro: il titanio. È un metallo super resistente e, di solito, contiene solo piccolissime quantità di nichel. Tra l’altro, si può trovare anche in diversi colori. Un altro metallo consigliato è il niobio. È poco conosciuto, ma è indicato per chi soffre di allergie ed è anche meno costoso del titanio. Se proprio avete una pelle sensibile al contatto con qualsiasi metallo, potete ripiegare sul Tygon, una plastica chirurgica che può essere utilizzata per il piercing.

Collezione Arpia, piercing
Bia Tambelli, collezione Arpia, piercing

Attenzione a questi metalli.

Argento: mai indossare gioielli in argento, piercing o orecchini se la pelle non è perfettamente cicatrizzata. Lo Sterling è composto per il 92,5 per cento da argento e per il 7,5 per cento da un altro metallo, di solito il rame. Questo metallo è aggiunto perché rende l’argento più durevole, ma il rame può causare reazioni allergiche. Inoltre, l’argento Sterling si ossida quando entra in contatto con i tessuti del corpo e i fluidi.

Piercing in oro bianco e diamanti
Piercing in oro bianco 18 carati e diamanti

Bijoux: non indossate gioielli poco costosi, con metalli che utilizzano quantità di nichel, se il buco nei lobi delle orecchie on in altre parti del corpo non è perfettamente rimarginato.

Gioielli placcati oro: di solito la placcatura è molto, molto sottile. Il sudore o la frizione con la pelle può eliminare la placcatura in breve tempo e la pelle si ritrova a contatto con il metallo sottostante.

Oro: per un piercing meglio scegliere quello a 14 e 18 carati. Il motivo è semplice: l’oro puro, cioè a 24 carati, è molto morbido e potrebbe permettere ai microbi di annidarsi con più facilità. Attenzione, però: l’oro a 18 o 14 carati è una lega con altri metalli, spesso nichel, palladio e rame. Quindi può causare allergie. Ricordate: l’oro a 24 carati è puro, quello a 18 carati è composto da 18 parti d’oro puro e 6 parti di altri metalli, quello a 14 carati da 14 parti d’oro puro e 10 parti di altri metalli e così via.

Piercing in oro bianco e diamanti, fiore di loto
Maria Tash, piercing in oro bianco e diamanti, fiore di loto
Drew Barrymore con piercing sulla lingua
Drew Barrymore con piercing sulla lingua
Dala Dangle and Ultra Barbell, piercing per ombelico
Dala Dangle and Ultra Barbell, piercing per ombelico
Orecchini di Hannah Martin
Orecchini di Hannah Martin
Orecchini di Hannah Martin in oro bianco
Orecchini di Hannah Martin in oro bianco
Piercing da orecchio con diamanti bianchi
Ivi Kyratzi, piercing da orecchio con diamanti bianchi






 

Perché scegliere un anello con smeraldo




Come e perché scegliere un anello con smeraldo: consigli utili per acquistare la pietra verde ♦︎

Il verde è il colore che preferite? Di sicuro è il colore dei prati, ma anche dell’Irlanda, della giovinezza e di tanto altro. Per esempio, degli smeraldi. Il verde è molto di moda, anche grazie alla consapevolezza che è necessaria una maggiore salvaguardia dell’ambiente. Quindi, se volete acquistare un anello con smeraldo avete fatto la scelta giusta. Un momento: sapete scegliere un anello con smeraldo? Ecco che cosa dovete sapere (e non saltate il numero 5).

Anello in oro e smeraldo di Loren Nicole
Anello in oro e smeraldo colombiano Muzo di Loren Nicole

1 Attenzione al trattamento. Spesso le pietre utilizzate dai gioiellieri non sono nella stessa condizione di quando sono estratte dal terreno. Gli smeraldi, per esempio, sono nella maggior parte dei casi trattati in qualche modo per migliorare l’aspetto. E questo avviene perché gli smeraldi presentano molto spesso inclusioni, chiamate anche in modo romantico jardin. Questi giardinetti possono alterare troppo l’aspetto della pietra e, per questo, possono essere eliminati o ridotti con diversi metodi. Questo non è un male, se migliora l’aspetto. Un altro problema che si incontra quasi sempre negli smeraldi sono le micro fessure presenti nella pietra. Meglio sapere, quindi, quale trattamento subisce lo smeraldo che volete acquistare. Spesso, per esempio, gli smeraldi sono trattati con uno speciale olio o con una resina sintetica. Per migliorarle, le pietre sono immerse nel liquido, che è successivamente compresso nella gemma in modo che possa penetrare più profondamente possibile tra le micro fessure dello smeraldo. Il trattamento con l’olio è quello più naturale e non rimane per sempre nella pietra. Anche così, comunque, possono essere visibili inclusioni. Niente di male: ma sappiate che gli smeraldi più preziosi (molto rari e molto più costosi), però, sono quelli che non subiscono trattamenti.

Winston Emerald Ring HD
Anello di Harry Winston con smeraldo

2 Chiedete la provenienza. Quando acquistate un anello con smeraldo chiedete dove è stato estratta la pietra. Gli smeraldi più preziosi, per esempio, provengono dalla Colombia, spesso sono anche più chiari e più trasparenti. Per questo motivo, a volte, il verde può apparire leggermente meno intenso. Gli smeraldi più apprezzati sono invece quelli con una tonalità più scura, profonda, quasi tendente al blu. Per contro, uno smeraldo, non trattato, anche se è un po’ pallido, ma senza inclusioni, può essere più prezioso di uno scuro trattato. Altri ottimi smeraldi arrivano da Paesi dell’Africa, come lo Zambia. Ma anche da Zimbawe ed Etiopia.

Anello Legends of Africa con diamanti bianchi e smeraldi
Anello Legends of Africa con diamanti bianchi e smeraldi dello Zambia by Vania Leles

3 Come valutare uno smeraldo. Quanto vale, davvero, uno smeraldo? Difficile stabilirlo: può variare da poche centinaia di euro o dollari a migliaia per ogni carato, tutto dipende dalla qualità. Il colore è l’aspetto più considerato nello stabilire il prezzo per uno smeraldo. La tonalità più apprezzata tende a un colore saturo e vivido, ma non troppo scuro. Altro aspetto importante è la trasparenza: più sono simili a un cristallo, e maggiormente sono richiesti. Terzo parametro importante è che il colore sia distribuito in modo uniforme. Quindi, osservate bene alla luce il vostro smeraldo prima di acquistarlo.

Anello in oro bianco, diamanti, smeraldo della collezione Bogotà
Anello in oro bianco, diamanti, smeraldo della collezione Bogotà by Crieri

4 La forma è importante. Il taglio classico per la pietra verde si chiama, appunto, taglio smeraldo. È un taglio di tipo rettangolare, con bordo a gradini, sfaccettature lineari diritte, disposte parallelamente lungo la pietra. Per prevenire fratture alla gemma gli angoli di una pietra con taglio a smeraldo sono generalmente tagliati, in modo da evitare attrito o impatti casuali. Questo tipo di taglio ha anche un’altra ragione: è quello che si adatta meglio al tipo di cristallo con cui sono composti gli smeraldi. Inoltre, è il taglio che riesce a rendere meno evidenti le micro fessure.

Smeraldo di 3,45 carati di Emco Gem
Smeraldo di 3,45 carati di Emco Gem

5 Attenti a cloni. Si diffonde l’idea che sia più rispettoso per l’ambiente utilizzare pietre sintetiche invece che le gemme gemme naturali, estratte dalla terra. È un aspetto controverso. In ogni caso, di solito gli smeraldi sintetici (ma anche diamanti e altre pietre) sono generalmente commercializzati con il nome dell’azienda e la parola “creato” o “cresciuta”, lab-grown, cioè proveniente da un laboratorio. Non troverete anche la parola “sintetico”, ma è la stessa cosa: costano men, ma non si tratta di una pietra naturale. A voi la scelta.

Anello con smeraldo di 6 carati, diamanti e smeraldi a cornice
Anello con smeraldo di 6 carati, diamanti e smeraldi a cornice by Mariani 1878

6 Come pulire lo smeraldo. Ricordate che uno smeraldo ha quasi sempre delle micro fratture, di solito invisibili a occhio nudo. Evitate, quindi, detergenti aggressivi, ma anche la pulizia con gli ultrasuoni o con il vapore. L’acqua tiepida e poche gocce di sapone neutro, invece, vanno bene.

Anello con smeraldo ottagonale di 8,32 carati
Anello con smeraldo ottagonale di 8,32 carati






 

Qual è la differenza tra oro giallo e oro bianco?

Qual è la differenza tra oro giallo e oro bianco? Ovvio, il colore. Ma voi volete saperne di più. È una buona idea, perché ci sono molte differenze tra oro giallo e oro bianco. E anche la valutazione, nel caso vogliate vendere un gioiello, può variare, sia per l’oro giallo sia per l’oro bianco. Quindi, oltre al colore, quali differenze ci sono tra oro giallo e oro bianco? E l’oro bianco provoca allergia?

Anello chevalier in oro bianco
Anello chevalier in oro bianco di Schreiber

Partiamo da un fatto: l’oro che si estrae nelle miniere oppure nelle pagliuzze che si trovano tra la sabbia di alcuni fiumi, è giallo. In natura non esiste l’oro bianco, che è un’invenzione umana. L’oro bianco è prodotto unendo l’oro giallo con altri metalli. Ma, apriamo una parentesi: anche quasi tutti i gioielli in oro giallo sono uniti in lega con altri elementi. L’oro in natura è a 24 carati, ma è anche molto malleabile. I gioielli in oro a 24 carati si deformano facilmente e sono usati solo da pochissimi gioiellieri, in particolare in Paesi come l’India. In generale, invece, per i gioielli si utilizza oro fuso con altri metalli, come il rame o l’argento, che lo rendono più solido.

Spilla in oro giallo e bianco con diamanti e perla barocca al centro
Spilla in oro giallo e bianco con diamanti e perla barocca al centro by Buccellati

Quanto oro puro c’è in un gioiello? La risposta è facile: lo indicano i carati. Per esempio, un anello in oro a 18 carati, avrà 750 parti di oro puro e 250 parti di altri metalli. Oppure, un gioiello con oro di 14 carati avrà il 585 parti di oro e 415 parti di altri metalli. E con 9 carati la percentuale di oro puro scende a 375 parti o, se preferite, è al 37,5%. Naturalmente, con meno carati di oro anche il valore sarà più basso.

Anello in in oro 24 carati martellato
Anello in in oro 24 carati martellato

E l’oro bianco? Anche per l’oro bianco vale lo stesso concetto. Ma, a differenza dell’oro giallo, è fuso assieme con metalli bianchi, per formare una lega che fa perdere del tutto o quasi il colore giallo. Insomma, è una scelta puramente estetica. Anche se, per la verità, fino a qualche decennio fa l’oro bianco non era così apprezzato. Nel secolo scorso, chi desiderava un anello con metallo bianco spesso sceglieva un gioiello di platino. Un metallo che, però, è anche più difficile da lavorare e più raro (oltre che più costoso).

Bracciale in oro bianco, diamanti e zaffiro blu
Bracciale in oro bianco, diamanti e zaffiro blu by Gismondi 1754

L’oro bianco è diventato molto popolare, ed è utilizzato, in particolare, per gli anelli di fidanzamento. Ma, come abbiamo scritto all’inizio, non tutto l’oro bianco è uguale. Per la precisione, si trovano gioielli di oro bianco realizzati con almeno una quindicina di leghe diverse. Le principali leghe di oro bianco sono ottenute con l’aggiunta di nichel, in diverse percentuali, oppure palladio e argento, ma anche rame e zinco. A questi bisogna aggiungere il rodio, un metallo che molto spesso è utilizzato come una patina esterna, per rendere il gioiello più lucido e più bianco. Con gli anni, oppure a causa di qualche graffio, questa patina si può rovinare. Ma basta portarla da un gioielliere per far rodiare di nuovo il gioiello.

Anello in oro bianco rodiato e diamanti della collezione Milano di Pomellato
Anello in oro bianco rodiato e diamanti della collezione Milano di Pomellato

L’oro bianco provoca allergia? È molto difficile che l’oro provochi un’allergia cutanea. Ma non è raro che siano i metalli contenuti in lega con l’oro a causare qualche reazione della pelle. Questo accade più facilmente con i gioielli che hanno un basso contenuto di oro in percentuale, in sostanza quelli con una caratura più bassa.

Anello trilogy in oro bianco e diamanti
Anello trilogy in oro bianco e diamanti

Un gioiello di oro bianco vale meno di uno in oro giallo? La risposta è no. Il valore di un gioiello può essere determinato dalla forma (per esempio, se è di una marca famosa), dalle pietre con cui è composto, per esempio diamanti o gemme preziose, e dalla percentuale di oro contenuta nel metallo. Cioè dai carati di oro: un gioiello in oro bianco a 18 carati contiene la stessa quantità di oro di un gioiello in oro giallo a 18 carati.

Bracciale Love in oro bianco e 10 diamanti
Bracciale Love in oro bianco e 10 diamanti di Cartier

Per quali tipologie di gioielli è consigliato l’oro bianco? La risposta è facile: per tutti.  Ma, in particolare, l’oro bianco fa risaltare i diamanti, a patto che le pietre abbiano un colore eccellente, in sostanza siano classificate da D a G. Un diamante con un colore da H a K o L (cioè con una leggerissima tendenza al giallo o grigio) probabilmente risalterà di più su oro giallo: sembrerà più bianco. Ma i diamanti più colorati, dalla classificazione Light Yellow in poi, torneranno a essere apprezzati meglio su oro bianco.

Anello Atlas X in oro bianco con diamante di Tiffany
Anello Atlas X in oro bianco con diamante di Tiffany