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Come scegliere un anello

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Una domanda ricorrente tra quelle che arrivano alla redazione di gioiellis.com è: quale anello regalare? Un semplice anello di fidanzamento? Oppure un anello cocktail, perfetto da sfoggiare in un party? E se il regalo coincidesse con un anniversario, non sarebbe meglio un anello di tipo eternity? Cerchiamo di dare una risposta. Ma con una premessa: posta così è una domanda molto vaga. Regalare un gioiello è sempre una buona idea ma, allo stesso tempo, è spesso un acquisto costoso: la scelta va valutata con attenzione. E per scegliere bene un anello dovete tenere conto di alcuni aspetti.

Anello in oro rosa e diamanti by Alex Ball indossato
Anello in oro rosa e diamanti by Alex Ball indossato

Quale genere di anello?

Non basta scegliere il tipo di gioiello (in questo caso l’anello), ma è necessario individuare il tipo di anello giusto. Da cocktail? Fidanzamento? Per un anniversario? Per andare in ufficio tutti i giorni? La destinazione d’uso di un anello è il primo aspetto da scegliere. Quando lo indosserà? In quale occasione? Se volete regalare un anello da cocktail, per esempio, pensare se chi lo riceve va spesso a una festa, passa le serate in discoteca, o è comunque una persona che ama passare del tempo in occasioni sociali. In questo caso un anello cocktail grande, vistoso, colorato, è quello che ci vuole. Se, invece, la vostra intenzione è quella di regalare un anello legato a un momento intimo, di coppia, un semplice anello a banda in oro o argento, con pietra o senza, è quello che fa al caso vostro.

Anello di fidanzamento indossato
Anello di fidanzamento indossato

Con quale abbigliamento?

Un anello deve essere adatto al tipo di abbigliamento che si indossa. Quindi, prima di scegliere un modello, individuate qual è lo stile della vostra partner. Si veste sempre con abiti firmati? Allora, forse, sarà ben attenta al nome del gioielliere che ha realizzato il gioiello. Preferisce, invece, abiti sportivi e poco impegnativi? Allora sarà più sintonizzata su un anello no-brand, ma bello da indossare. È un tipo formale? In questo caso attenti a non acquistare un anello troppo stravagante.

Leo Pizzo, orecchini e anello indossati
Leo Pizzo, orecchini e anello indossati

Qual è la forma delle mani?

Ebbene sì, oltre a individuare la misura dell’anello (abbiamo scritto qui come fare), fate attenzione alla forma delle mani. Se sono piccole e minute un anello grande e pesante sembrerà stonato. Se, al contrario, le mani sono grandi, anche l’anello dovrà essere proporzionato alle misure di chi lo indossa.

Prova di un anello
Prova di un anello

Qual è il tuo budget?

Evitate di acquistare un anello che costa troppo: inutile regalare un gioiello e poi non avere i soldi per pagare una cena. Ma, allo stesso tempo, non risparmiate sull’acquisto di un anello: è un gioiello che sarà indossato per anni e che dovrà testimoniare le intenzioni di chi lo ha donato. Non volete che ogni volta che lo guarda pensi che siete tirchi, giusto?

Anello della collezione Vie Privée indossato
Giorgio Visconti, anello della collezione Vie Privée indossato

Scegli la pietra giusta

Se volete regalare un anello con una pietra, scegliere un diamante. Con un diamante andate sul sicuro, difficile che non sia apprezzato. Ma un diamante costa più di tante altre pietre che sono comunque una buona scelta. Acquamarina, ametista, granato, tanzanite, oltre alle classiche pietre preziose come smeraldo, rubino e zaffiro, possono essere un’alternativa valida. Un’idea: potreste regalare un anello con la gemma legata al mese del compleanno. Le pietre natali le trovate qui.

Anello con acquamarina indossato
Anello con acquamarina indossato

Quale tipo di anello

Se il vostro regalo riguarda la classica richiesta di matrimonio, che ormai richiede (??) anche qualcuno disposto a realizzare il video mentre vi inginocchiate e mostrate l’anello (con la speranza che lei non risponda «no»), il solitaire è l’anello che fa per voi. Ne esistono di infinite varianti, ma il concetto è sempre lo stesso: un cerchio d’oro, più spesso bianco, con un diamante che spicca solitario e luminoso. Come scegliere? Ne abbiamo scritto qui.

Anello di fidanzamento
Anello di fidanzamento solitaire

Ma ci sono anche tanti altri tipi di anelli. Se il regalo coincide con un anniversario importante, anche in questo caso scegliere un anello con diamanti va sempre bene. Per esempio con un anello di tipo eternity, se l’anniversario è relativo a un rapporto di coppia. Come si intuisce dal nome, eternity simboleggia un rapporto d’amore che non si interrompe, che durerà per sempre. Dato che l’anello eternity è compost da una serie di diamanti (ma ci sono anche versioni con altre pietre) posizionati lungo la banda del gioiello, questo tipo ha il difetto di essere spesso un po’ costoso. Se, invece, l’anniversario si riferisce a qualcosa di meno legato alla passione di coppia, le scelte possono essere diverse. Un classico regalo è un anello con pietre di colore: rubini, smeraldi, zaffiri. Ma anche con spinello, rubellite, peridoto o altre pietre semi preziose. In questo caso è molto più importante la dimensione delle pietre e la loro visibilità

Fawaz Gruosi, anello di alta gioielleria con zaffiri blu e rosa
Fawaz Gruosi, anello di alta gioielleria con zaffiri blu e rosa

Se, invece, volete regalare un anello per il compleanno, a Natale o per festeggiare un avvenimento (o perché ne avete voglia) potete optare per un anello cocktail. Questa scelta, però, è molto delicata. Un anello cocktail non ha uno stile classico, come un anello con diamante. Si tratta, invece, di anelli fantasia e dalla forma piuttosto voluminosa. Regalare un anello del genere significa anche conoscere a fondo i gusti della donna che lo indosserà. Insomma, è una scelta rischiosa ma, certamente, un anello cocktail può essere un regalo molto gradito. A patto di azzeccare la scelta.

Gioielli di Pisa Diamanti
Gioielli di Pisa Diamanti






Forse siete in possesso di una di queste cinque rare gemme




Forse avete al dito un anello con una pietra rara: grandidierite, hessonite, jeremejevite, dumortierite e taafeite. Sono gemme che non si trovano facilmente. Spesso queste pietre sono utilizzate in gioielleria, ma non sono tutte uguali e, soprattutto, hanno un valore diverso. Vediamo, quindi, le caratteristiche di queste cinque pietre: grandidierite, hessonite, jeremejevite, dumortierite e taafeite.

Anello in argento con granato
Anello in argento con granato hessonite

Ma con una premessa: se avete cercato una di queste pietre su Google, avrete di sicuro trovato decine di siti che considerano questi minerali come se avessero proprietà magiche. Non credete a una parola di quanto scrivono. Sono fake news, frottole. Le proprietà magiche dei minerali ci sono solo nei libri di Harry Potter o simili, non pensate che una pietra possa curare o avere una benché minima influenza sulla vostra salute o sulla vostra psiche. Per fortuna. D’altra parte, sono pietre bellissime: non è sufficiente?

High Jewellery necklace in pink and yellow gold and precious gemstones
Collana con gemme rosa e gialle su oro
Anelli con gemme di Bulgari
Anelli con gemme di Bulgari

Più in generale, queste cinque pietre fanno parte del mondo inanimato: si contano oltre 4.000 minerali sulla terra, molti dei quali è molto improbabile che possiate vedere da vicino. E spesso costano parecchio, anche se non quanto il diamante rosso, che detiene il record di prezzo per carato.

Grandidierite verde-blu
Grandidierite verde-blu

Grandidierite. È una gemma abbastanza rara di colore verde-blu, giallo-blu o blu-verde. La grandidierite è stata scoperto per la prima volta in Sri Lanka e prende il nome dall’esploratore e naturalista francese Alfred Grandidier (1836-1921). È stato Grandidier che nel 1902, in Madagascar, dove oggi viene estratta la maggior parte di queste pietre, è stato il primo a pubblicarne la descrizione. Sono poche, però, le pietre di grandidierite che si prestano a essere tagliate e utilizzate per la gioielleria. Secondo wikipedia, al mondo esistono solo due dozzine di pietre di questo tipo che sono state tagliate come gemme preziose. E, pare, costano molto care: più di 30.000 dollari a carato. La grandidierite è anche una pietra abbastanza dura: 7.5 nella scala di Mohs, come il granato.

Hessonite tagliata ovale
Hessonite tagliata ovale

Hessonite. È una varietà di granato, chiamata anche pietra cannella per il suo colore giallo rossiccio. Si trova anche in Euroopa, nelle Alpi Occidentali. La hessonite è una varietà comune del grossular, una specie di calcio-alluminio che fa parte del gruppo dei granati. Il nome deriva dal greco antico: hesson significa inferiore. Ma non si riferisce alla bellezza, quanto al fatto che è un tipo di granato meno duro degli altri. La hessonite ha, infatti, una durezza simile a quella del quarzo (circa 7 sulla scala mohs). Questa gemma si trova in Sri Lanka e India, Brasile e California.

Dumortierite montata su un anello
Dumortierite montata su un anello

Dumortierite. È un minerale che prende il nome dal paleontologo francese Eugene Dumortier (1803-1873). Il colore va dal blu a incolore, fino a verde pallido, a volte violetto. È considerato come un quarzo blu, che varia da circa 7 a 8 sulla scala di Mohs. Questa pietra può essere completamente opaca, oppure trasparente, come fosse un cristallo blu di ghiaccio.

Jeremejevite bianco naturale non trattato
Jeremejevite bianco naturale non trattato

Jeremejevite. È un minerale trovato per la prima volta sulle montagne Adun-Chilon, in Siberia, nel 1883. Ha una durezza simile al quarzo, da 6,5 a 7,5 sulla scala Mohs, ed è quindi utilizzabile per la creazione di gioielli. La tonalità può andare dal blu fino a essere quasi completamente senza colore. La jeremejevite è parecchio costosa: è valutata a circa 2.000 dollari per carato.

Taafeite montata su un anello con diamanti
Taafeite montata su un anello con diamanti

Taaffeite. È uno dei minerali più cari utilizzati nella gioielleria: è valutato a 35.000 per carato. È un minerale molto raro e spesso scambiato come spinello. È stata scoperta da poco, nel 1945,a. Dublino (Irlanda), dove era già stata tagliata e lucidata. Ma era etichettata (erroneamente) come spinello: solo dopo un esame gemmologico approfondito è stato considerato un minerale diverso. La differenza principale tra spinello e taafeite, infatti, è la doppia rifrazione che ha questa pietra. La gemma si trova in depositi alluvionali all’interno dello Sri Lanka e della Tanzania.

Anello in argento e dumortierite
Anello in argento e dumortierite
Orecchini pendenti con opale di fuoco, granato hessonite, smalto
Alice Cicolini, orecchini pendenti con opale di fuoco, granato hessonite, smalto






 

Gioielli in oro rosa, che cosa c’è da sapere

L’oro rosa va di moda. Ma non tutti sanno che cosa è, davvero, l’oro rosa e in quali casi è meglio indossarlo. Ecco, quindi, tutto quello che volevate sapere sull’oro rosa.

Mattioli, anello in oro rosa
Mattioli, anello in oro rosa

La composizione dell’oro rosa

Come abbiamo spiegato qui, l’oro estratto dalla terra, naturale, è di colore giallo intenso. Tutte le altre colorazioni dell’oro sono il risultato della fusione dell’oro giallo con altri metalli. In particolare, l’oro rosa è una lega costituita principalmente tra oro e rame, a volte con l’aggiunta di un pizzico di argento. Più rame è presente nella lega, maggiore sarà il colore tendente al rosso. Ecco le percentuali di composizione dell’oro rosa:

Oro rosso 18 carati: 75% oro, 25% rame
Oro rosa 18 carati: 75% oro, 22,25% rame, 2,75% argento
Oro rosa 18 carati: 75% oro, 20% rame, 5% argento
Oro rosso 12 carati: 50% oro e 50% rame

Bracciale in oro rosa e diamanti della collezione City Hardwear
Bracciale in oro rosa e diamanti della collezione City Hardwear di Tiffany

Bisogna aggiungere che in alcuni casi è aggiunto anche fino al 15% di zinco quando il rame è preponderante. Lo zinco serve a cambiare il loro colore dell’oro da rosso a giallo scuro. In Medio Oriente si trova anche oro rosso 14 carati, che contiene il 41,67% di rame. Esiste anche una versione piuttosto rara di oro rosa di 22 carati.

Anello in oro rosa e diamanti, ispirato all'architettura di un quartiere di Pechino disegnato da Zaha Hadid
Carla Abras, anello in oro rosa e diamanti, ispirato all’architettura di un quartiere di Pechino disegnato da Zaha Hadid

La storia dell’oro rosa. Per molto tempo l’oro rosa è stato chiamato anche oro russo oppure oro rosso. E questo perché l’oro rosa era molto popolare in Russia all’inizio del diciannovesimo secolo.

Anello in oro rosa e diamanti Tentazioni
Anello in oro rosa e diamanti Tentazioni di de Grisogono

I gioielli in oro rosa. Tornato prepotentemente di moda, l’oro rosa è ormai utilizzato pressoché per ogni tipo di gioiello. Anche le fedi nuziali, un tempo proposte solo in oro giallo, oggi sono disponibili anche nelle versioni di metallo rosa, oltre che bianco. Non ci sono, quindi, controindicazioni per acquistare un gioiello di questa tonalità. Ma, anche se i gioielli sono quasi sempre sottoposti a una rodiatura, che li rende lucidi grazie a una invisibile patina, fate attenzione nel caso soffriate di allergia al rame. Un’allergia al rame, sfortunatamente, può causare prurito, solletico, viso arrossato, brividi, nausea, problemi di stomaco. Se scegliete, però, gioielli con oro a 18 carati sarà più difficile irritare la pelle, dato che il rame contenuto in questa lega è scarso.

Anello Drina in oro rosa e diamanti bianchi, due rubini
Misahara, anello Drina in oro rosa e diamanti bianchi, due rubini

Indossare oro rosa. Questa tonalità di oro è la più calda e risalta meglio su pelli abbronzate o comunque di tipo mediterraneo. Questo non vuol dire che chi ha la pelle bianca non debba indossare gioielli in oro rosa, ma solo che chi ha una tonalità più calda del corpo ne trarrà maggior beneficio estetico. L’oro rosa si può indossare con qualunque abito, ma sarà valorizzato meglio accanto a una stoffa blu, azzurra o verde. C’è chi consiglia di scegliere gioielli in oro bianco in occasione di cerimonie importanti o anniversari: ma ormai è una consuetudine superata, potete indossare oro rosa quando volete.

Bracciale della linea Arcadia in oro rosa e pavé di diamanti
Bracciale della linea Arcadia in oro rosa e pavé di diamanti by Treemme

Come si pulisce l’oro rosa?
La risposta è facile: i gioielli in oro rosa si puliscono come quelli in oro giallo e bianco. Non cambia nulla: immergete il gioiello (ma attenzione che non abbia materiali delicati, come le perle o l’opale) in acqua tiepida con una goccia o due di sapone liquido. Lasciate a bagno una decina di minuti, poi pulitetlo con uno spazzolino da denti a setole morbide. Infine, risciacquate il gioiello. Se, però, il gioiello non è completamente di oro rosa (per esempio, è di argento), ma è solo placcato o rivestito con uno strato sottile, la pulizia deve essere eseguita con maggiore attenzione, per evitare di rovinare la placcatura.

Anello in oro rosa
Anello in oro rosa di Gavello
Anello in oro rosa e diamanti
Van Cleef & Arpels, anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti bianchi
Fred, anello in oro rosa e diamanti bianchi
Roberto Demeglio, anello in oro rosa e diamanti
Roberto Demeglio, anello in oro rosa e diamanti
Anello B.zero1 XXth Anniversary a cinque bande in oro rosa 18 kt
Bulgari, anello B.zero1 XXth Anniversary a cinque bande in oro rosa 18 kt

Come abbinare la collana al vestito

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Collana lunga, corta, o mezza misura? Dipende. Ecco come scegliere il tipo e la dimensione della collana abbinata al vestito 

La misura conta, di sicuro per quanto riguarda le collane. E non è importante solo la lunghezza, ma vanno valutati anche la larghezza, il volume, lo stile del gioiello. Insomma, non è fondamentale solo scegliere una collana che piace: è essenziale anche abbinarla correttamente al vestito, perché non tutte si adattano a ogni abito.

Ana de Armas con una collana Tiffany con 19 zaffiri a forma di pera di oltre 101 carati totali e diamanti taglio principessa di oltre 6 carati totali
Ana de Armas con una collana Tiffany con 19 zaffiri a forma di pera di oltre 101 carati totali e diamanti taglio principessa di oltre 6 carati totali

Anzi, è vero il contrario: ogni gioiello ha bisogno di essere scelto in base al tipo di outfit scelto per l’occasione. E se l’abbinamento non corrisponde è meglio lasciare perdere (o correre ad acquistare la collana giusta). Per esempio, un girocollo è valorizzato se il vestito non ha una scollatura troppo alta. E una scollatura ad angolo retto o quasi si combina meglio se indossata con una collana dalla forma altrettanto geometrica. Così come un gioiello con leggere e intricate volute può conciliarsi perfettamente con pizzi e tessuti molto lavorati.

Collana in oro rosa indossata
Collana in oro rosa indossata

Vestiti formali. Dovete partecipare a un matrimonio, a una funzione religiosa, al conferimento di una medaglia d’onore? Oppure avete in agenda un colloquio di lavoro, un incontro con il capo azienda, un appuntamento con l’avvocato per una questione importante? Ovviamente per queste occasioni sceglierete di indossare qualcosa di sobrio (o, almeno, dovreste farlo). Per esempio, un tailleur, un completo giacca pantaloni, un vestito a tinta unita. In questo caso anche la collana deve essere sintonizzata sul tipo di abito: niente di vistoso, grande, ingombrante. Meglio una collana semplice, come una catena con un piccolo ciondolo o un filo di perle.

Collana di Hermès indossata
Collana di Hermès indossata

Vestiti sportivi. Nel tempo libero anche la vostra fantasia è libera. Scegliere il gioiello che più vi piace ma, naturalmente, è consigliabile non dimenticare l’equilibrio. Una collana con tante gemme colorate perde la sua vivacità su una camicia a fiori. Viceversa, una collana grande e appariscente può dare quel tocco in più se non è a diretto conflitto con qualcosa di altrettanto vistoso.

Collana e anello con diamanti e smeraldi di Jacobs & Co
Collana e anello con diamanti e smeraldi di Jacobs & Co

La prima uscita. Forse in questo caso è superfluo dare consigli: le donne sanno che il primo appuntamento, e la prima impressione, contano molto. Una scollatura, senza esagerare, può essere l’arma in più per riuscire a sedurre. E una collana è proprio quello che ci vuole per sottolineare la forma del vostro corpo. Ma deve essere della lunghezza giusta, cioè fermarsi a qualche centimetro dal bordo inferiore della scollatura. L’effetto è ipnotico.

Collana e pendente Mezzaluna in oro rosa e diamanti, indossato
Al Coro, collana e pendente Mezzaluna in oro rosa e diamanti, indossato

Al lavoro. Le collane sono un gioiello insostituibile. Ma non sempre si possono abbinare al vestito utilizzato sul luogo di lavoro. Se siete in un ufficio, per esempio, la collana può essere più facilmente abbinata all’abito che indossate. Ma se per scelta o per obbligo indossate un camice accollato, una tuta o una divisa aziendale, la collana è meglio non esibirla: difficilmente potete riuscire a combinarla in modo adeguato.

Quale collana scegliere
Quale collana scegliere

Per sintetizzare, quelle che possono essere le scelte giuste, lo schema grafico indica il tipo di collana che esalta la foggia dell’abito. Naturalmente, però, oltre alla forma dovrete considerare anche i colori di gioielli e abito: ma questo è un altro capitolo.  

Collana di Al Coro indossata
Collana di Al Coro indossata







Come scoprire se avete allergia all’oro





È possibile essere allergici all’oro? Purtroppo la risposta è sì. Leggete come scoprire se avete una allergia all’oro e che cosa dovete fare ♦︎

È possibile essere allergici all’oro? La risposta è: sì, potete essere allergiche ai gioielli in oro. Per fortuna, però, essere allergici all’oro è molto raro, perché il metallo giallo è considerato generalmente anallergico, cioè un materiale neutro, che non provoca irritazioni e bruciori alla pelle. A meno che sia in lega con altri metalli, come il nichel.

Leggi anche: Come evitare allergie da nichel

Una possibile allergia può essere provocata quando l’oro non è a 24 carati, cioè al 99% puro. E, in effetti, non avviene praticamente mai che un gioiello sia di oro 24 carati. Dato che la maggior parte dei gioielli è a 18 carati o meno, questo significa che l’oro utilizzato per i gioielli è stato fuso assieme a nichel (per quelli più vecchi), oppure rame o ad altri metalli. Oltre a rendere l’oro meno costoso, perché è meno puro, la lega con altri metalli rende il metallo per i gioielli più robusto e dona una diversa colorazione. L’oro in natura è giallo, mentre spesso i gioiellieri utilizzano oro bianco o rosa. Quindi, se un gioiello d’oro vi provoca allergia è probabile che, in realtà, la causa sia un altro metallo utilizzato in lega.

Maldamore, anello in oro giallo
Maldamore, anello in oro giallo

Allergia vai via

Ma esiste, comunque, anche la rara possibilità di essere allergici proprio all’oro: lo ha confermato il dottor Thomas Liji sulla rivista specializzata Medical Life Science. L’oro è un metallo nobile, molto equilibrato da un punto di vista chimico e, come abbiamo detto, per questo è generalmente neutro, considerato quindi non allergenico. Eppure è stato individuato qualche caso di dermatite da contatto dovuta proprio all’oro. Per scoprire se è proprio l’oro a provocare allergia sulla pelle, si usa un esame che utilizza il tiosolfato di sodio allo 0,5% in vaselina. È un sistema che si usa anche per individuare una eventuale allergia per i dentisti che utilizzano le otturazioni in oro. Tra l’altro, il tiosolfato di sodio è utilizzato anche per il processo di estrazione dell’oro nelle miniere, in alternativa al cianuro.

Sintomi allergici
Sintomi allergici

I sintomi

Ma quali sintomi può provocare il più nobile dei metalli? Chi soffre di allergia all’oro presenta i sintomi di dermatite da contatto, stomatite da contatto, eczema e, nel caso dei denti d’oro, lichen planus orale (una malattia mucocutanea). Chi ne è colpito può trovarsi con una eruzione pruriginosa in diversi punti del corpo, come mani, orecchie o collo, ma anche intorno agli occhi o sulle palpebre. Gli studi medici hanno stabilito che chi soffre di questa rara allergia è spesso sensibile anche al nichel.

Dermatite da contatto
Dermatite da contatto

Come fare?
Purtroppo la sola via da seguire, pare, è evitare ogni contatto con l’oro. In fondo, ci sono sempre ottimi gioielli di design realizzati con altri metalli, come argento, platino e persino con l’acciaio… Coraggio.  

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Anello Wave Stacking in oro 24 carati
Menē, anello Wave Stacking in oro 24 carati

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Anello serpente in oro 22 carati e rubini
Anello serpente in oro 22 carati e rubini

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Anello in oro giallo 18 carati con pavé di diamanti sui bordi
Bulgari, anello in oro giallo 18 carati con pavé di diamanti sui bordi

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Orecchini in oro 14 carati e diamanti
Orecchini in oro 14 carati e diamanti

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Catena a maglia cubana in oro 10 carati
Catena a maglia cubana in oro 10 carati






Come modificare il vostro anello

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Volete modificare il vostro anello di fidanzamento? Idee e suggerimenti ♦︎

Ci sono molti motivi che possono indurre una donna a cambiare o modificare l’anello di fidanzamento. Se siete interessate a cambiare il vostro anello di fidanzamento, ecco alcuni consigli utili che vale la pena di conoscere. In questo articolo troverete le risposte alle vostre domande su come e quando (e se) cambiare l’anello che avete ricevuto al momento della promessa di matrimonio.

Recarlo, anello della collezione Blue Carpet indossato
Recarlo, anello della collezione Blue Carpet indossato

Di solito chi vuole cambiare l’anello di fidanzamento ha due motivi: la rottura del rapporto con il fidanzato o marito (quindi: vita nuova, anello nuovo), oppure il desiderio di modificare la forma dell’anello, che non piace più (o magari non è mai piaciuta). Questo è il caso, per esempio, degli anelli di fidanzamento che fanno parte dell’eredità di famiglia. L’anello poteva piacere alla nonna di lui, che ve l’ha regalato convinto che avreste fatto salti di gioia. Ma a voi non piace per nulla. Magari non havete avuto il coraggio di dirlo subito, ma ora è venuto il momento: quindi, come si fa a cambiare la forma di un anello?

Anello con diamante a taglio marquise
Anello con diamante a taglio marquise

Fate attenzione al valore

Prima di andare avanti, dovete sapere una cosa importante: smontando l’anello che avete al dito o nel cassetto, il suo valore potrebbe diminuire molto. Per esempio, il singolo valore del diamante e della banda d’oro di un solitario, quando sono separati, è minore dell’anello intero. Quindi, se volete smontare un anello per vendere il diamante, sappiate che otterrete un prezzo minore del valore dell’anello tutto intero. A quel punto è più conveniente, quindi, vendere l’anello così com’è ora e acquistarne uno nuovo. Lo stesso discorso vale, ancora di più, per i gioielli d’epoca: se sono scomposti il loro valore diminuisce parecchio. Se, invece, una parte del gioiello è rovinata, la soluzione potrebbe essere quella di cercare una nuova montatura (o una nuova pietra) e ricomporre il gioiello.

Lavorazione di gioielleria
Lavorazione di gioielleria

Aumentare il valore

Naturalmente esiste anche l’aspetto contrario. Magari avete un anello che ha montato una pietra di scarso valore e volete sostituirla con una gemma migliore, magari un bel diamante. Ovviamente in questo caso il valore dell’anello, dopo il cambiamento, risulterà maggiore rispetto a quello che avete ora. Attenzione però a scegliere davvero la pietra giusta: un cerchio di metallo sottile potrebbe essere troppo piccolo per contenere un grande opale. Oppure, al contrario, se la banda d’oro è piuttosto spessa, un diamante minuscolo rischia di scomparire.

Gioielli di Pisa Diamanti
Gioielli di Pisa Diamanti

Anello con diamante

Se volete cambiare il diamante di un anello, oppure aggiungerne uno dove prima non c’era, è bene che la pietra che acquistate sia accompagnata da un certificato gemmologico che ne descriva la qualità e la caratura. Se non possedete il certificato (e questo non va bene) dovete ottenere una relazione da un laboratorio specializzato: solo così potrete sapere qual è il reale valore del diamante.

Leggi anche: Come scegliere un diamante 

Se alla fine avete deciso di modificare il vostro anello, a questo punto non resta che rivolgersi a un gioielliere per creare un nuovo anello, naturalmente chiedendo prima quale sarà il costo. Vi conviene, comunque, andare da un gioielliere con le idee chiare: sapere quale forma, tipo e costo massimo da affrontare è un buon punto di partenza. Non solo: se non avete un gioielliere del quale avete cieca fiducia, conviene chiedere un preventivo ad almeno tre diversi gioiellieri prima di compiere una scelta.

Anello di fidanzamento indossato assieme alla fede matrimoniale
Anello di fidanzamento indossato assieme alla fede matrimoniale

Qualche idea per trasformare il vostro anello

1 Se avete un anello con un solo diamante (di solito con poche frazioni di carato), potete chiedere di aggiungerne due piccoli e poco costosi ai lati: aumenterà di molto la luminosità del gioiello.

2 Se avete un diamante a taglio brillante potreste considerare l’idea di rovesciarlo, lasciando la parte appuntita all’esterno, magari circondato da una corona di altri piccoli diamantini. Ma fate attenzione che poi la superficie visibile della pietra non diminuisca troppo.

3 Se il diamante è montato su oro giallo, potreste cambiare e scegliere di abbinarlo a oro bianco, o viceversa: l’anello avrà un aspetto completamente diverso.

4 Un diamante si accompagna bene anche alle classiche gemme colorate come smeraldi, rubini e zaffiri. Due piccoli tocchi di colore possono fare la differenza.

Lavorazione di un anello Toi & Moi by Messika
Lavorazione di un anello Toi & Moi by Messika

Consultate un gioielliere

Prima di prendere la decisione di modificare il vostro anello, considerate alcuni aspetti. Quell’anello è anche legato a un ricordo: se è un momento che volete cancellare dalla memoria procedete senza preoccuparvi. Ma se non è così, pensateci due volte prima di procedere. Se, invece, avete qualche idea di come vorreste un nuovo anello, parlatene con un gioielliere di fiducia. Chiedete quanto costa il tipo di pietra (diamante o altra gemma) che volete utilizzare. Fatevene mostrare prima una simile, dello stesso peso e dimensioni: eviterete di rimanere deluse quando andrete a ritirare l’anello. Non dimenticate di chiedere preventivamente il costo. Infine, prima di affidare l’anello al gioielliere scattate una foto del gioiello, da tutte e due i lati. Badate di illuminarlo bene e conservate con cura l’immagine. Se, dopo il lavoro del gioielliere, qualcosa non vi convince, potreste ritornare all’anello di partenza. E, in ogni caso, vi ricorderà com’era in origine il vostro anello di fidanzamento.

Anello di fidanzamento
Anello di fidanzamento solitaire






 

Come pulire cammei, perle, smeraldi, opali, cristalli

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Come si fa a pulire un gioiello fragile, che si può rovinare facilmente? Ecco le regole da seguire per pulire un gioiello senza rovinarlo ♦

Forse nel cassetto avete dei gioielli fragili, delicati. È molto facile: la maggior parte dei gioielli non sono realizzati con pietre durissime, come diamanti o rubini, che sono pietre più resistenti (anche se nonostante questo possono rovinarsi lo stesso). Ci sono anche i materiali che si rovinano o si graffiano molto facilmente, per esempio cammei, perle, smeraldi, opali, cristalli. E sono fragili anche i materiali che sono incollati, come le pietre che compongono un pavé.

Pulizia di una collana di perle
Pulizia di una collana di perle

Attenzione, quindi: questo tipo di gioielli va trattato con molta, molta attenzione. Specialmente quando è necessario pulirli, operazione che va ripetuta con regolarità. A proposito: meglio ancora di pulire i gioielli è evitare che si sporchino. Non indossateli se dovete occuparvi di giardinaggio, lavare i piatti, oppure se state per cospargervi con una crema, o qualsiasi altra azione che abbia a che fare con sporcizia e prodotti chimici. Per fortuna non è difficile pulire un gioiello delicato, a patto di seguire questi consigli.

Mossa 1: immergere il gioiello in una tazza d'acqua
Mossa 1: immergere il gioiello in una tazza d’acqua
Mossa 2: aggiungere una goccia di sapone liquido neutro. Eventualmente utilizzare uno spazzolino morbido
Basta una goccia di sapone liquido neutro. Eventualmente utilizzare uno spazzolino morbido

Materiali da utilizzare

  • Acqua tiepida
  • Sapone neutro liquido (da evitare gli antibatterici e saponi aggressivi)
  • Panno morbido: va benissimo una vecchia maglietta di cotone, oppure microfibra
  • Uno spazzolino da denti morbido meglio se con setole naturali

Come fare

Mescolate acqua tiepida (né calda né fredda) con una goccia di sapone neutro in un bicchiere o in un piatto concavo. Quando la miscela fa un po’ di bolle e si è diluita bene, immergete i gioielli e lasciate riposare per due minuti. Se nelle fessure (per esempio, tra una pietra e il metallo) si è depositata polvere, utilizzate molto delicatamente lo spazzolino a setole morbide. Concentratevi soprattutto sul lato inferiore. Assicuratevi di risciacquare bene la soluzione, sempre con acqua tiepida: i residui di sapone possono danneggiare le pietre. A operazione terminata, asciugate delicatamente con un panno morbido.

Anello con smeraldi a bolle
Anello con smeraldi a bolle

Cammei o smeraldi

Possiamo aggiungere un consiglio a parte per la pulizia di i cammei o smeraldi. Oltre a seguire le indicazioni che avete letto prima, in questo caso potete utilizzare l’olio che si impiega per il corpo dei neonati. Gli smeraldi, per esempio possono rovinarsi a causa di micro fessure, quasi invisibili, ma che tendono ad allargarsi: una goccia di olio può evitare che rovinino ulteriormente.

Prudenza

Attenzione: queste indicazioni sono generiche. Ovviamente, se avete in casa un gioiello molto antico o particolarmente delicato chiedete un consiglio al vostro gioielliere di fiducia prima di operare interventi che potrebbero rovinarlo.

Collana con perle, diamanti e oro
Collana con perle, diamanti e oro
Bracciale in oro con perle di Thaiti
Bracciale in oro con perle di Thaiti
Orecchini con perle South Sea e diamanti
Orecchini con perle South Sea e diamanti
Collana di perle coltivate a quattro fili venduta per 40.0000 euro
Collana di perle coltivate a quattro fili venduta per 40.0000 euro
Bracciale Tudor Rose, in oro bianco, diamanti e perle
Bracciale Tudor Rose, in oro bianco, diamanti e perle







Come riconoscere la vera ambra




Gioielli di ambra: belli, caldi, affascinanti. Di recente anche un nume tutelare dell’alta gioielleria, come Fawaz Gruosi, ha proposto creazioni con questo materiale, che è resina fossile con una storia di migliaia di anni. Purtroppo, però, l’ambra in circolazione ha un difetto: spesso è falsa. In questo caso si tratta quasi sempre della resina dell’albero di copale oppure di plastica. Leggete, quindi, come riconoscere la vera ambra. La migliore, va detto subito, è quella che proviene da alcune aree che si affacciano sul Mar Baltico.

Anello in ambra con zaffiro
Anello in ambra con zaffiro

Test dell’acqua salata

Un test che funziona spesso per scoprire se l’ambra è vera o falsa, la prova dell’acqua salata. Si procede così: mescolate sette cucchiaini di sale e una tazza d’acqua di media grandezza. Quando tutto il sale si è sciolto, mettete l’ambra dentro l’acqua. La vera ambra dovrebbe galleggiare facilmente, la maggior parte dei falsi affonderà subito. È un metodo applicabile facilmente a quei gioielli composti quasi esclusivamente di ambra, mentre non funziona se l’ambra è solo una piccola parte, per esempio è nel castone di un anello.

Apilla in argento sterling, oro 24 e 22 caeati, ambra, diamante taglio pincess, diamanti grezzi
Apilla in argento sterling, oro 24 e 22 caeati, ambra, diamante taglio pincess, diamanti grezzi

Lente di ingrandimento

Un controllo con i vostri occhi può risolvere subito il dubbio. La vera ambra tende ad avere piccole imperfezioni: uno sguardo ravvicinato, magari con una lente di ingrandimento, può rivelare la verità. Per esempio, minuscole crepe, bolle d’aria, oppure inclusioni di polvere, oppure insetti. Inoltre, anche le perle di ambra, per esempio di una collana, tendono a essere leggermente diverse una dall’altra. Al contrario, l’ambra falsa sarà perfetta. Troppo.

Bracciale con ametista, giada e ambra
Bracciale con ametista, giada e ambra

Usate le dita

L’ambra tende a risultare leggermente calda al tatto, perché non è un materiale conduttore. Insomma, è lo stesso effetto sulla pelle che fa il legno o la gomma, a differenza del metallo o dell’acqua. La maggior parte dei falsi, invece, sembrerà più fredda.

Orecchini Plumetil in argento con ambra e perle di acqua dolce
Orecchini Plumetil in argento con ambra e perle di acqua dolce

Prova dei capelli

La vera ambra ha proprietà elettrostatiche, come la plastica: può attirare minuscoli frammenti di carta e polvere quando è sufficientemente carica di energia. Per caricare l’ambra, avvolgetela in un panno e strofinatela con energia, senza danneggiarla. A questo punto, se avvicinate l’ambra alla testa (oppure a piccoli pezzetti di carta) e i capelli sono attratti, significa che si è formata elettricità statica e molto probabilmente l’ambra è autentica. Al contrario, se la pietra non si carica, ma diventava appiccicosa, è falsa.

Anello afgano in argento con ambra
Anello afgano in argento con ambra

Ago bollente

Un altro modo per distinguere l’ambra reale dal falso è controllare il vostro gioiello con un ago caldo. A patto di utilizzare un’area che non sia visibile. Per eseguire questo test, infatti, è necessario riscaldare l’ago e puntarlo contro la pietra. Se l’ago è entrato solo leggermente o ha lasciato delle crepe, molto probabilmente l’ambra è vera. Altro elemento: se l’ambra è vera, si avverte anche l’odore di vecchio legno marcio. Quando si esegue la stessa procedura con i falsi, l’ago entra molto facilmente e si sente l’odore di plastica o pino fresco (se è resina di copale). Ovviamente questo test si può fare solo su parti di ambra che non sono in vista perché l’ago lascia un segno, seppure piccolo.

Anello in oro, titanio, diamanti, ambra, granati, opale di fuoco, zaffiri della collezione Chambre d'Ambre
Anello in oro, titanio, diamanti, ambra, granati, opale di fuoco, zaffiri della collezione Chambre d’Ambre di Lydia Courteille

Il graffio

Lo stesso concetto riguarda la prova del graffio. Questo test aiuta a distinguere il vetro colorato dall’ambra, perché le perle di vetro non possono essere graffiate dal metallo, mentre l’ambra vera è piuttosto morbida e si graffia. Se una perlina si graffia, è molto probabile che sia ambra. Peccato che il test la rovini.

Collana di ambra
Collana di ambra

Annusate l’ambra

È un test utilizzato da chi è abbastanza pratico di ambra. Infatti, bisogna essere in grado di distinguere l’odore della resina di copale da quello dell’ambra baltica. L’odore della vera ambra baltica è solitamente più forte di quello del copale. E, se si tratta di plastica, l’odore è sgradevole.

Bracciale in ambra e diamanti
Bracciale in ambra e diamanti

Il prezzo

Non è una prova definitiva, ma siate diffidenti di fronte a gioielli di ambra con un prezzo eccessivamente basso o, comunque, molto inferiore ad altri. Inoltre, l’ambra della migliore qualità è di solito accompagnata da un certificato di autenticità. Un venditore affidabile, insomma, è in grado di fornire le informazioni giuste.

Bracciale con diversi tipi di ambra
Bracciale con diversi tipi di ambra







Sette regole per conservare i gioielli





Imparate a tenere in ordine i vostri gioielli e, soprattutto, a conservarli nella maniera migliore.  Ecco sette regole su come conservare i vostri gioielli ♦

Come conservare i vostri gioielli? È un aspetto non meno importante della scelta e dell’acquisto. Ammettetelo: chi di voi non ha mai perso un anello? E a chi non è capitato di trovarne uno, non indossato da tempo, con qualche traccia di ossidazione (se non è d’oro). Oppure, peggio ancora, di non trovarlo proprio? Ecco i consigli per conservare in modo adeguato il vostro tesoro.

Gioielli e velluto
Gioielli e velluto

Prima regola: viva la morbidezza

Anche se la maggior parte dei gioielli è realizzata in metallo, non vuol dire che anelli o bracciali non possano rovinarsi. Prendete esempio dai gioiellieri ed evitate scatole di legno o di plastica dura. Un rivestimento di velluto è l’ideale, ma in alternativa va benissimo una stoffa morbida e consistente che foderi il contenitore. Può capitare di lasciar cadere o, addirittura, gettare i vostri gioielli alla fine della giornata: atterreranno sul morbido senza graffiarsi.

Box troppo affollato
Box troppo affollato

Seconda regola: spazio a sufficienza

Se ci tenete davvero ai vostri gioielli non affollateli tutti assieme in un groviglio inestricabile. Il cassetto o la scatola in cui riponete i vostri bijoux deve avere spazio a sufficienza. I gioielli non devono toccarsi perché si possono graffiare. Lasciate qualche centimetro tra un gioiello e l’altro: così sarà anche più semplice decidere quale indossare.

Box per gioielli
Box per gioielli

Terza regola: clima secco

I gioielli è come se soffrissero di reumatismi: odiano l’umidità. Ma sono sconsigliati anche i climi estremi, troppo freddi o caldi. Inoltre, non devono riposare alla luce solare diretta: ossidazione oppure scolorimento sono i danni provocati da cattive condizioni ambientali. Attenzione, però: opali e cammei richiedono un po’ più di umidità per prevenire possibili screpolature.

A contatto con il corpo i gioielli si sporcano
A contatto con il corpo i gioielli si sporcano

Quarta regola: la pulizia

Non è colpa vostra: è che le mani, il collo, le braccia trasmettono polvere e grasso corporeo e acidi ai vostri gioielli. A lungo andare queste sostanze possono depositarsi sul contenitore in cui riponete i bijoux. Con due effetti: aggiungere un odore sgradevole ai vostri monili e, a lungo andare, rovinarne l’estetica (addio patina lucida). Pulire regolarmente i gioielli prima di riporli è una buona norma per una conservazione che duri a lungo. Per saperne di più leggete anche come si pulisce un gioiello

Bastano un armadio e un po' di ordine
Bastano un armadio e un po’ di ordine

Quinta regola: appendere le collane

Una collana, in particolare quelle abbastanza lunghe, starà scomodamente in una piccola scatola. Inoltre, rischia di aggrovigliarsi. Qualche gancio all’interno delle porte dell’armadio può facilmente risolvere il problema, a patto che ci sia abbastanza posto per non strofinare i gioielli contro le stoffe dei vestiti. Attenzione, però, alla scelta del gancio: non deve essere eccessivamente piccolo da rovinare gli anelli della collana.

Anello con diamante
Anello con diamante

Sesta regola: diamanti separati

I diamanti sono belli ma, involontariamente, possono essere cattivi con gli altri gioielli. Dato che il diamante è la pietra più dura, possono rischiare di graffiare le altre gemme o i metalli. Per questa ragione se avete gioielli con diamanti è meglio conservarli a parte o, perlomeno, a debita distanza dagli altri. Lo stesso ragionamento vale per gli zaffiri, che hanno una durezza che si avvicina molto a quella dei diamanti.

Meglio avvolgere l'argento in un panno
Meglio avvolgere l’argento in un panno

Settima regola: feltro o cotone per l’argento

I gioielli d’argento sono i più diffusi. Ma possono ossidarsi. Quindi, attenzione: meglio tenerli avvolti in un panno di cotone o feltro pulito. Saranno più riparati dall’ossigeno contenuto nell’aria e, nel caso si rovinassero, staranno lontano dagli altri bijoux. Ecco un trucco: utilizzate quei piccoli sacchetti che si trovano quando si acquistano oggetti di elettronica e che servono ad assorbire l’umidità in eccesso.







I 7 modi più trendy di indossare gli anelli 

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Quale anello scegliere? Il dilemma si ripete, specialmente se avete uno scrigno pieno di anelli di tipo diverso. Ecco 7 consigli su quale anello scegliere e quale stile è più trendy ♦

Anelli grossi o piccoli, delicati o voluminosi, semplici o tempestati di pietre, in oro vero e pietre preziose oppure di bigiotteria? Su un solo dito o su tutte e cinque, all’attaccatura delle articolazioni o addirittura sulle unghie? Insomma, qual è il modo più moderno di indossarli? Il problema si pone, in particolare, quando si desidera abbinare tanti anelli differenti. In questo caso bisogna fare attenzione, perché non tutti gli anelli stanno bene assieme. E non è detto che la forma di anello più alla moda sia anche quella che sta meglio sulle vostre mani. Ecco, quindi, alcuni consigli per la scelta degli anelli da indossare: per tutti vale la raccomandazione di giocare bene con le forme, i materiali, i colori.

Anelli sottili da portare sulle falangi
Anelli di varie dimensioni

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Anelli sottili. Se volete indossare tanti anelli assieme è meglio optare per quelli con una banda di metallo sottile, per non appesantire, anche esteticamente, la mano. Inoltre, anelli con una banda metallica sottile possono essere impilati più facilmente, per ottenere uno stile personalizzato. L’ideale è scegliere uno spessore degli anelli il più possibile omogeneo, oppure il più possibile diverso.

anelli sottili infilati sulle 5 dita
Anelli sottili indossati

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Anelli da falange. O midi rings, ossia anelli da portare nella prima o seconda parte delle dita. Fino a un numero di tre sono di gran moda, a patto di saperli abbinare: devono essere simili, ma non uguali per forma e dimensioni. Via libera a cerchi sottili con decori come lettere, cuori, frecce, fiocchi e croci su indice, medio e anulare a diverse altezze. Per ottenere un effetto equilibrato basta formare un triangolo immaginario utilizzando tre anelli come vertici. Se vi sembra troppo fashion ne basta uno sull’indice, come si usava in epoca medievale e rinascimentale e in qualsiasi pinacoteca troverete l’ispirazione giusta. In ogni caso una perfetta manicure è d’obbligo. Leggi anche:  Come scegliere gli anelli per falange

Anello da falange in bronzo placcato oro o argento
Anello da falange in bronzo placcato oro o argento

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Anelli per nocche, o knuckle Rings. Sono spesso considerati dei sinonimi dei midi rings ma, in realtà, coprono la terza falange, ossia quella in prossimità del dorso della mano, oppure sono costruiti in modo tale da allungarsi sul dito e assecondare il movimento delle articolazioni. Un altro modo è indossare due anello uguali o molto simili sullo stesso dito: la ripetizione è gradita all’occhio umano  ed è piuttosto sorprendente, quindi piace. Ma attenzione anche all’aspetto dell’indossabilità: l’anello che copre la nocca o i due anelli abbinati non devono impedire un corretto utilizzo della mano.

Casato, anello New York - New York indossato. Foto Carolina Nobile
Casato, anello New York – New York indossato. Foto Carolina Nobile

 

4

Anelli da unghia. Questi anelli disegnati per stare sull’estremità delle dita sono piuttosto rari. Si usano soprattutto sul mignolo, coprono l’unghia e parte della falange. Sono i più moderni, la prima a indossarli è stata la cantante americana Katy Perry, suscitando molto scalpore. Non sono molti i designer che propongono un anello di questo tipo, anche perché non è semplice indossarli e, inoltre, rimane la sensazione di poterlo perdere. Un anello che copre l’unghia spicca di più se è indossato da solo: se volete indossarne altri è meglio lasciarli sull’altra mano.

anello che copre l'unghia e scende lungo il dito mignolo a spirale
Anello per unghia

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Anelli aperti. Non tutti gli anelli formano un cerchio nel quale infilare le dita. Ci sono anche quelli aperti, a semicerchio o spirale, magari con una o due gemme o perle alle estremità. Si tratta di un modello di anello inusuale, ma di grande effetto. In questo modo l’anello lascia scoperta metà dalla falange. Spesso questi anelli sono abbinati a sottili midi ring. È importante che la misura di questi anelli sia perfetta per non avere la sensazione di poterli perdere facilmente. In molti casi la banda di metallo è elastica per aumentare l’aderenza alle dita.

Meghan Markle indossa un anello aperto di Ralph Masri
Meghan Markle indossa un anello aperto di Ralph Masri

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Anelli multipli. Diciamolo subito: costano di più, ma in compenso l’effetto è notevole. Gli anelli che si indossano su due o anche tre dita sono un genere che negli ultimi anni ha trovato molte appassionate e tanti designer pronti a proporre i loro modelli. Un singolo anello richiede di essere infilato in due o tre dita di una mano. Bellissimi a vedersi e molto scenografici, hanno solo un difetto: la comodità. Abituarsi potrebbe richiedere del tempo. Sconsigliati a chi deve afferrare con frequenza molti oggetti.

Anello doppio indossato
Anello doppio indossato

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Anelli incatenati. Le catenelle che collegano anelli indossati su diverse dita sono abbastanza diffuse. In genere questi anelli sono sottili bande di metallo, semplici o incise. Piacciono alle ragazze più giovani anche perché offrono un’immagine un po’ trasgressiva, vagamente punk. Sono da provare con attenzione prima di indossarli per un’intera serata: scoprite se la misura è giusta e non vi sono d’impiccio.

Anello doppio in oro. Prezzo: 3190 euro
Anello doppio in oro con catenella







Che cosa succede a schiacciare un diamante?




Volete sapere quanto è resistente un diamante? In questo video un diamante è schiacciato da una pressa idraulica. Guardate che cosa succede. Ma voi non fatelo ♦

Quanto è resistente il diamante del vostro anello? Correte il rischio che si graffi o, addirittura, che si rompa? E se urtasse qualcosa di molto solido? Com’è noto, il diamante è l’elemento naturale più duro al mondo. Ma questo non vuol dire che possa sopportare qualsiasi cosa. Appunto: quanto è il suo livello di resistenza? C’è chi ci ha provato.

In questo video potete vedere l’esito della prova: un diamante certificato Gia (Gemological Institute Of America) da 0,25 carati, del valore di circa 2000 euro, è stato schiacciato da una pressa idraulica. Il video ha attirato più di 11,3 milioni di visualizzazioni. Non è il primo esperimento con materiali preziosi del canale Hydraulic Press: ha sperimentato la compressione di un diamante nero (grafite), di un Rolex d’oro, di un lingotto, oltre che di svariati altri oggetti, dall’iPhone a un panino di MacDonald. E il diamante? Be’ se la cava piuttosto bene fino a quando…

La scala di Mohs, che misura il grado di durezza degli elementi: il diamante è al top
La scala di Mohs, che misura il grado di durezza degli elementi: il diamante è al top

Anello con diamante da 30 carati
Anello con diamante da 30 carati







Come aprire una gioielleria




Come si fa ad aprire una gioielleria? Come si fa a diventare un designer di gioielli che guadagna con la propria attività? Quanto costa diventare gioielliere? Cerchiamo di capire come si fa ad aprire una gioielleria e quanto occorre investire.

Per individuare il costo per aprire una gioielleria, però, bisogna prima capire quale tipo di attività si intende intraprendere. Inoltre, il costo per aprire una gioielleria è molto diverso da un Paese all’altro e ci sono grandi differenze anche all’interno di una stessa regione o città. Una gioielleria nel centro di Parigi richiede un investimento molto alto, mentre un piccolo negozio di gioielli prodotti da voi stessi in una cittadina di medie dimensioni è molto meno impegnativo.

Vetrina di gioielleria
Vetrina di gioielleria

Per questa ragione escludiamo subito l’idea di aprire un grande negozio di gioielli che vende collezioni di marche famose e, magari, anche orologi. Per aprire un’attività del genere occorrono investimenti molto consistenti e, probabilmente, se volete aprire un negozio del genere è perché conoscete già il mercato della gioielleria e non avete bisogno di consigli.

Individua il tipo di gioielli

Vediamo, invece, come si fa ad aprire un negozio che vende gioielli realizzati da voi. Naturalmente, dovete aver seguito un corso, una scuola o un apprendistato per imparare il mestiere, ma questo lo diamo per scontato. Per prima cosa dovete sapere quale tipo di gioielli volete creare e vendere. Se siete all’inizio e non avete un conto in banca molto fornito, potete optare per realizzare gioielli non troppo costosi. Cominciate, quindi, a immaginare quale tipo di gioielli volete realizzare (ne parliamo più avanti) e quali materiali vi occorrono. Sul web ci sono innumerevoli rivenditori di materiali per bijoux e gioielleria.

Orecchini con labradorite
Orecchini con labradorite

La scelta delle pietre

Potreste essere sorpresi a scoprire che molte pietre utilizzate per i gioielli non sono così costose come immaginavate. Naturalmente, non tutte le pietre dello stesso tipo sono uguali. Contano molto la qualità della pietra, il colore, il taglio. Chi è alla ricerca del massimo risparmio e ha molto tempo a disposizione, oltre che una spiccata abilità manuale, può anche pensare di raccogliere alcune di queste pietre nel greto dei torrenti: il quarzo, per esempio, è un materiale molto comune. Bisognerà, però, trovare chi taglia le pietre. Lucidarle è più semplice e con un po’ di buona volontà e qualche attrezzo adatto alla lucidatura, che si trova anche per il fai-da-te, si possono contenere ulteriormente i costi. Ma è probabile che non ne valga la pena. Online potete trovare gemme di labradorite già levigata a circa 9 euro o dollari, quarzo fumé a meno di 1 euro o dollaro, ametiste a poche decine di euro. Questa prima fase servirà per mettere a punto le previsioni di budget, cioè confrontare ricavi e spese.

miniera sri lanka
In una miniera di gemme dello Sri Lanka

Fate un business plan

Quindi, è essenziale partire con le idee chiare. Che tipo di gioielli volete proporre? Prima di iniziare a sognare a occhia aperti, occorre informarsi bene. E fare due conti preventivi. Mettere a punto un business plan per una piccola attività è semplice. Prendete carta e penna o, più facilmente, mettetevi alla tastiera del vostro computer o tablet e scrivere un elenco:

  • Quali sono i vostri obiettivi
  • Quali sono i concorrenti con cui avrete a che fare
  • Quali sono i costi previsti (ne parleremo dopo)
  • Quali sono i ricavi che vi attendete

Non basta avere tutto nella vostra testa: occorre mettere tutto nero su bianco per avere le idee veramente chiare. Per esempio, considerate il secondo punto: chi saranno i vostri concorrenti? Ci sono altre gioiellerie in zona? Che tipo di gioielli vendono?A quale prezzo? Come pensate di differenziare la vostra offerta di gioielli? E, soprattutto, siete sicuri che i vostri gioielli possano piacere? Inoltre, pensate di proporre gioielli di tipo tradizionale o molto innovativi?

  • Guardate i siti web dei vostri probabili concorrenti
  • Monitorate i loro social per scoprire le loro attività di marketing, se le hanno
  • Scoprite se hanno un canale YouTube
  • Visitate abitualmente il sito gioiellis.com per essere aggiornati sulle novità e i trend della gioielleria
  • Analizzate i pro e contro della concorrenza
Yvone Christa New York Negozio Nolita 5
La boutique di Yvone Christa a New York

La scelta dello stile

Se non avete già individuato il vostro stile e siete alla ricerca di che cosa potrebbe essere l’idea giusta per avere successo, è il momento di individuare la vostra nicchia di mercato. È un ragionamento che è necessario fare per qualsiasi tipo di attività. Volete produrre pochi gioielli, ma molto costosi e acquistati da poche persone? Oppure puntate sulla quantità con gioielli a poco prezzo o con un costo medio-basso? Cominciate a fare un sondaggio tra amici e parenti sui loro gusti e la loro propensione all’acquisto. Raccogliete più risposte possibili (è una piccola indagine di mercato) e scrivete il risultato. Vi aiuterà nella decisione.

Non basta sapere, però, che i vostri probabili clienti amano un certo tipo di gioielli. Dovete anche essere capaci di realizzarli. Se scoprite che la maggior parte acquisterebbe un anello in oro bianco con diamante solitaire, voi sarete in grado di farlo? Fate un esame dei diversi stili di gioielli:

  • Classici, in oro, diamanti, pietre preziosi
  • Allegri e un po’ hippy, poco costosi
  • Genere vintage
  • Composti da elementi naturali
  • Fashion bijoux
  • Con forte connotazione di design
Tamara Comolli. Copyright: gioiellis.com
Tamara Comolli. Copyright: gioiellis.com

Iniziate dall’online

La prima opzione, la più economica, è quella di aprire un negozio esclusivamente online. Ci sono molte piattaforme che offrono la possibilità di costruire un sito web con e-commerce incluso. Attenzione, però: pensate anche che vendere online non è così semplice. Come pensate di spedire i gioielli? Nel costo del gioiello è compresa la spedizione gratuita? Sapete come si gestiscono i resi? E in quanto tempo possono essere spediti i gioielli? Sono tutti aspetti importanti per chi vende online. L’investimento, comunque, è di poche centinaia di euro, secondo il tipo di sito e, se siete avete un minimo di cultura digitale, potete realizzarlo voi stessi. In alternativa, potete rivolgervi a marketplace come Etsy oppure eBay. Anche se vi sembra deludente, potete pensare che partire online vi consente di comprendere il gradimento al vostro lavoro. Inoltre, dovete considerare che un sito web è ormai comunque necessario per un’attività nel mondo della gioielleria.

Il logo di eBay
Il logo di eBay

I costi iniziali

I costi per aprire una gioielleria tradizionale, una boutique in cui vendere i vostri gioielli sono, invece, più elevati. Come accennato, è impossibile quantificare una cifra adeguata per qualsiasi Paese o città. Ma, indicativamente, per aprire (senza acquistare i muri) una piccola boutique in una zona non centrale e non in città come New York, Parigi, Londra o Milano, se partite da zero potete mettere in conto una cifra compresa tra 30.000 e 50.000 euro o dollari. Se ci pensate, non è poi un investimento maggiore di quello che occorre per acquistare un’auto di media dimensione. Ma, attenzione: se volete un arredo speciale e la consulenza di un designer di interni il costo sale e raddoppia. Naturalmente, un’alternativa c’è: basta affittare un locale piccolo e arredarlo con mobili Ikea. Non è detto che sia la strada sbagliata. Anzi, può essere l’idea giusta per mettervi alla prova.

Lavorazione artigianale nel laboratorio di Luigi Sala Gioielli
Lavorazione artigianale nel laboratorio di Luigi Sala Gioielli

Attrezzatura

Quanto costa l’attrezzatura per creare gioielli? Non troppo. Gli strumenti di base per la produzione di gioielli possono avere un costo che va da 2500 a 6000 euro o dollari in media. Se avete seguito un corso o un apprendistato sapete già, probabilmente, che cosa vi occorre. Ma non dimenticate di mettere in conto altre spese necessarie. Prima di tutto i materiali su cui lavorare. Potete preventivare una spesa iniziale di circa 2.000-3.000 euro se i vostri gioielli sono realizzati con materiali non troppo costosi e puntate al mercato dei bijoux. Si parte da 10.000-20.000 euro se utilizzate oro e pietre di un certo valore.

Gioielli in outsourcing

Un’altra strada è quella di affidare la produzione di gioielli all’esterno. Potete limitarvi a ideare anelli, collane e bracciali e farli produrre da un’azienda esterna: ce ne sono molte che lavorano per conto terzi. Questa ipotesi non è da scartare, anzi, è perfettamente lecita: voi progettate i gioielli e loro li producono, applicando il vostro marchio. Tenete conto, però, che questa strada parte da due presupposti: dovete essere capaci di progettare gioielli con i programmi software utilizzati dai designer, sui cui si baserà la produzione in fabbrica. Inoltre, nessuna azienda produrrà per voi un singolo pezzo: dovete mettere in conto di acquistare, per rivendere, un numero considerevole di gioielli. Occorre investire, quindi, un capitale iniziale piuttosto consistente. E, non da ultimo, dovete avere ben chiari costi e ricavi.

Macchine per oreficeria a T.Gold
Macchine per oreficeria a T.Gold

Confezione e marketing

Non scordate un aspetto molto importante: la confezione. Un gioiello sarà apprezzato di più se regalato in una confezione bella, elegante, che valorizza il contenuto. Un astuccio è anche uno strumento di marketing: la confezione deve essere riconoscibile oltre che elegante. È un investimento che vale la pena di fare e che è, allo stesso tempo, uno strumento di pubblicità per il vostro negozio: non trascurate la confezione in cui riporre il gioiello. A proposito di pubblicità: mettete in conto di investire per farvi conoscere. I social sono utili, ma non basta: giornali e siti specializzati, oppure in semplice advertising tramite Google Ads sono gli strumenti che potete utilizzare. Pensate anche in anticipo a come promuovere la vostra attività con iniziative speciali. Per esempio, potreste proporre uno sconto in occasione del lancio, oppure gioielli legati a occasioni speciali, come la festa della mamma e simili.

Solitaire di Tiffany
Solitaire di Tiffany nell’iconico astuccio

Sostenibilità

I sondaggi tra i consumatori sono tutti concordi: chi acquista un gioiello è sempre più attento alla provenienza dei materiali. La sostenibilità e la provenienza etica di oro e pietre utilizzate per creare i gioielli è un aspetto molto apprezzato e uno strumento di marketing, oltre a essere giusto da un punto di vista morale. Tenetene conto.

Miniera di diamanti a cielo aperto
Miniera di diamanti a cielo aperto

Scegliete il nome

A proposito di marketing: come vi chiamate? Non voi, la vostra attività. La scelta del brand è fondamentale. Un marchio riassume la storia e la filosofia di un’attività commerciale. Pensateci bene prima di sceglierlo. Consultate un po’ di persone, sondate l’effetto che fa. Il nome deve anche riflettere il tipo di gioielli che volete proporre. Controllate su Google se esiste qualcosa di simile al nome che avete pensato. È importante anche per la registrazione del dominio (l’indirizzo web) del vostro indispensabile sito. Verificate se il nome è già registrato: il dominio (www…) potrebbe non essere disponibile anche se di fatto non esiste un sito corrispondente. Per ultimo: scegliete la semplicità. Distinguersi non vuole dire proporre un nome difficile da scrivere e pronunciare. Una volta individuato il nome, è il momento di studiare l’aspetto del brand. È importante creare un marchio che sia in sintonia con il vostro stile. Dovete sviluppare un logo e, magari, un semplice slogan (può anche essere qualcosa come: I gioielli di… il vostro nome). Logo e immagine associata serviranno per sito web e di pagine di social media.

La gioielleria Mimì
La gioielleria Mimì

Costi finanziari

Un altro aspetto che non va dimenticato, quando si considerano i costi per aprire un’attività, è quello finanziario. Dovete dotarvi di uno strumento di pagamento elettronico, un Pos, dopo aver aperto un conto corrente dedicato. Ogni banca ha dei costi diversi, che solitamente sono descritti sul sito web. Un altro costo riguarda, invece, la gestione contabile del negozio: un professionista esperto in materia dovrà curare gli aspetti legati a ricavi e spese, oltre ai versamenti al fisco. Non va dimenticata anche la spesa per una polizza di assicurazione: in questo caso dipende da quanto e che cosa volete assicurare. Ma è caldamente consigliata. Infine, mettete in conto il costo delle licenze per poter operare e i versamenti all’istituto di previdenza nei Paesi in cui sono previsti e, inevitabilmente, delle tasse.

Quanto guadagna una gioielleria?

La domanda è, ovviamente, molto generica. E anche la risposta lo è: dipende. Immaginiamo che i vostri gioielli siano di qualità, in oro e pietre preziose o semi preziose, e siano destinati a una fascia media. Immaginiamo anche gli affari vi vadano bene e non sia un periodo di crisi economica: avete clienti che acquistano gioielli. Il margine di guadagno lordo potrebbe essere di oltre il 40%. Su questa cifra dovrete poi pagare le tasse. Premesso che questa valutazione è molto generica, rimane pur sempre un’attività con un ottimo guadagno possibile. Succede anche, però, che una gioielleria sia sfortunata e sia costretta a chiudere perché gli affari vanno male: prima di iniziare fate bene i conti.

Vetrina di una gioielleria
Vetrina di una gioielleria







Diamanti: meglio veri o la moissanite?

Ci sono pietre che assomigliano ai diamanti, tanto che sono difficili da distinguere. Per esempio, la moissanite. Potrebbe essere una scelta interessante, ma prima scoprite che cosa è, davvero, la moissanite ♦

Diamanti: meglio veri o finti? La domanda non è provocatoria. C’è chi i gioielli con diamanti li acquista per ottenere anche un oggetto che mantiene (o incrementa) il valore nel tempo. E chi, invece, vuole semplicemente qualcosa che scintilli al dito o al collo. In questo caso, si possono prendere in considerazione i diamanti «finti», quelli che vanno sotto il nome di moissanite sintetica (esiste anche quella naturale).

Un anello format Harry Winston e disegnato per Lisa Christiansen. Un grande diamante con zaffiri e Moissanite
Un anello Harry Winston disegnato per Lisa Christiansen. Un grande diamante con zaffiri e moissanite

Apriamo una parentesi e copiamo da Wikipedia:

«La moissanite è un raro minerale il cui reticolo cristallino è formato da un numero uguale di atomi di silicio e di carbonio, per cui corrisponde alla formula SiC. La versione artificiale è chiamata carburo di silicio ed è utilizzata come abrasivo, come materiale nell’elettronica di potenza, come guida scorrifilo negli anelli delle canne da pesca, e come gemma in gioielleria. In gioielleria per questioni commerciali si utilizza comunque il termine moissanite».

Anche se un gioielliere avrà difficoltà ad ammetterlo, la maggior parte delle persone non è in grado di capire la differenza tra una moissanite e un diamante, nonostante ci siano alcune differenze significative tra i due materiali. La moissanite è in realtà molto più rara dei diamanti. Il minerale è stato scoperto nel 1893 da Henri Moissan (per questo si chiama così). Ma dal 1998 c’è anche la gemma sintetica chiamata allo stesso modo moissanite, che ha una qualità accettabile, grazie a un processo messo a punto da Charles & Colvard.
Leggi anche: diamanti o cubic zirconia?

La Moissanite in natura: è estremamente rara
La moissanite in natura: è estremamente rara

Pro: la moissanite non è frutto di scavi irresponsabili, né di cattive condizioni dei minatori addetti all’estrazione, come spesso avviene per i diamanti. Insomma, è una pietra sintetica sì, ma sostenibile per l’ambiente. Inoltre, i diamanti non sono poi così rari come il mercato (e prezzo) fa credere. I diamanti finti o, meglio, la moissanite, durano molto: nella scala della durezza di Mohs si classifica a 9.25, mentre una gemma naturale (un diamante) è a 10. Insomma, i diamanti sono un po’ più duri, ma non di molto. Altro vantaggio: colore e chiarezza. La chiarezza è sempre molto buona nei diamanti sintetici, perché la produzione è altamente controllata. Niente inclusioni. Inoltre, incredibilmente, una moissanite brilla: l’indice di rifrazione della gemma artificiale è di 2,65-2,69, maggiore di quello di un diamante vero, che arriva intorno a 2.417. Il punteggio più alto significa che la luce rimbalza attraverso le sfaccettature della pietra più a lungo, consentendo un maggiore scintillio.

Anello di oro 18 carati e Moissanite
Anello di oro 18 carati e moissanite

Contro: un diamante finto può farla franca finché è piccolo. Se la pietra di moissanite è grande, il colore può avere sfumature dal verde chiaro al grigio, al giallo. Anche se, per la verità, da anni i diamanti fancy (quelli colorati) vanno di moda. Altro aspetto negativo: volete regalarvi un diamante sintetico per risparmiare? Mmm, pensateci: la moissanite è in realtà tra i diamanti sintetici più costosi, soprattutto se si confronta con gli zirconi o, meglio i cubic zirconia. Il prezzo elevato della moissanite dipende dal processo proprietario e il gran lavoro che occorre per fabbricarla. Ma è anche vero che rispetto ai diamanti le moissaniti possono anche essere fino a 95% meno care. A voi la scelta.

Cubic zirconia o zirconi? Attenti alle trappole

Anello con moissaniti di Lauren Christy
Anello con moissanite di Lauren Christy
Anello con diamante chiarezza VVs2, taglio brillante, da 10,78 carati. Venduto per 251.175 dollari
Anello con diamante chiarezza VVs2, taglio brillante, da 10,78 carati
Anello con diamanti radiant
Picchiotti, anello Expandable con diamanti radiant
Due esempi di Moissanite tendente all'azzurro-grigio
Due esempi di moissanite tendente all’azzurro-grigio

 

Ecco le pubblicità più belle




Ecco le più famose e belle pubblicità di gioielli

Quali sono state le migliori campagne pubblicitarie riguardo ai gioielli? La maggior parte, diciamolo, ha poco di memorabile: volti noti che con aria sognante ostentano un bracciale o una collana, modelle che lanciano occhiate sensuali mentre accarezzano anelli e orecchini di diamanti. O, semplicemente, l’oggetto prezioso e basta. Ma, per fortuna, anche per i gioielli ogni tanto emerge la fantasia di chi progetta le campagne pubblicitarie. A partire dal famoso slogan coniato dalla De Beers: «Un diamante è per sempre», campagna che data 1947 dal copywriter Frances Gerty. Poche parole, ma efficaci, che hanno convinto gli americani che i diamanti sono il simbolo di amore e di impegno, che nessuna altra pietra preziosa dovrebbe essere considerata per un anello di fidanzamento. Prima non era così, non c’erano regole precise: rubini e zaffiri erano entrambi scelte usuali. Dopo la campagna di De Beers, invece, queste sono pietre sono cadute in disgrazia e ora, circa 60 anni dopo, è raro avvistare un anello di fidanzamento senza diamanti. È cambiato tutto.

La migliore di tutte

Una campagna che abbia una efficacia totale, come quella della De Beers, oggi è praticamente impossibile. Eppure ci sono ancora le campagne di successo grazie allo spirito, alla novità e al fascino che sanno suscitare. È la prova che i gioiellieri potrebbero dare un po’ più credito ai migliori pubblicitari. Cominciamo con uno dei tanti filmati della serie «Un diamante è per sempre». Si tratta di uno short del 1996.

Usare la tecnologia

Non manca, per fortuna, chi utilizza la fantasia assieme alle armi della tecnologia. JCPenney, la terza più grande catena di grandi magazzini negli Stati Uniti, ha lanciato anni fa un video online promuovendo i suoi gioielli con diamanti in un modo altamente originale. Nella clip, un uomo che regala alla moglie un aspirapolvere per il loro anniversario viene inviato a una specie di canile, un luogo di segregazione in cui i mariti che comprano le loro mogli cattive doni sono costretti a piegare montagne di bucato. Nella scena finale, all’uomo è mostrata una fotografia: la soluzione è regalare una collana da JCPenney. Collegato a questo video è un sito: bewareofthedoghouse.com, che permette di «imprigionare» gli uomini inadeguati in un canile virtuale. Nel 2009 la campagna video ha avuto oltre 14 milioni di visualizzazioni su YouTube, e più di 7 milioni di persone hanno visitano il sito interattivo.

Liz Chatelain, specialista di ricerche di mercato nel settore dei gioielli a Mvi Marketing in California, ritiene che la campagna abbia dato un ottimo risultato: «JC Penney ha fatto un grande lavoro per avere più consumatori che regalino gioielli», dice. «Aumentare il business da dividere non è solo un bene per l’inserzionista, ma anche per l’industria». Molti altri gioiellieri si stanno rendendo conto del potenziale di pubblicità online per aiutare a raggiungere un pubblico più ampio tra «nativi digitali» che sono meno raggiungibili dalla pubblicità tradizionale su carta o televisione.

Messaggi social

Cartier, per esempio, ha scioccato il mondo tirando fuori una campagna pubblicitaria per linea di prodotto Cartier sul social network MySpace, che anni fa era leader del settore, per poi essere soppiantato da Facebook. L’idea di fare pubblicità tramite i social fino a un decennio fa sembrava impensabile per una marca del lusso: oggi investono tutti sui social network. Ma di Cartier non si può dimenticare neppure la panthére che da gioiello prende vita, in un video del 2012.

Per la verità, anche chi sceglie i giornali per la propria pubblicità potrebbe essere un po’ originale. Come la campagna Green Initiative del luglio 2007, ideata dalla coppia Russell and Kimora Lee Simmons, che puntava sul tema ecologico e sull’aiuto all’Africa per promuovere i Green Bracelets. I bracciali sono realizzati in malachite e diamanti grezzi e la metà dei profitti derivanti dalla vendita sono serviti per la Diamond Empowerment Fund, un’organizzazione no-profit internazionale che mira a raccogliere fondi per l’istruzione in Africa.

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I bracciali sono stati avvisti ai polsi di parecchie celebrities. Altrettanto famosa è stata, a suo tempo, la campagna di advertising condotta da No Dirty Gold, un’organizzazione che vuole porre fine alle pratiche scorrette di estrazione dell’oro.

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Nel 2006, l’associazione americana Oxfam e l’iniziativa Eearthworks hanno pubblicato un annuncio in bianco e nero sul «New York Times» caratterizzano da un medaglione d’oro a forma di cuore. All’interno del gioiello c’era l’immagine di un giovane, a piedi nudi ragazzo africano spalare immondizia in una miniera. Nella didascalia sotto il medaglione si legge: «Non c’è niente di romantico in una miniera d’oro tossico». Sedici gioiellieri in Usa sono stati elencati nella pubblicità come «leader» oppure «ritardatari», in base alla loro collaborazione con (o alla resistenza) alla campagna No Dirty Gold, per l’oro prodotto in modo sostenibile.

Sara Sampaio per Graff
Sara Sampaio per Graff

Celebrities

C’è, invece, il filone più tradizionale delle celebrities. Stelle del cinema, eroi sportivi e leader abbinati a monili d’oro e diamanti. Per essere davvero convincente, però, la celebrità deve essere coerente con il prodotto di cui è testimonial e, soprattutto, raccontare una storia. Per esempio, anni fa la campagna pubblicitaria stampa del gioielliere britannico Stephen Webster ha scelto una rock star un po’ ribelle, Christina Aguilera, come sua musa in una serie di immagini ispirate ad Alfred Hitchcock, dove la cantante interpreta una fanciulla sexy.

Christina Aguilera per Stephen Webster
Christina Aguilera per Stephen Webster

Andando indietro nel tempo, un altro caso di celebrity prestata alla gioielleria, per la maison italiana Damiani, è quello di Sharon Stone, che ha concesso il suo volto e un’occhiata seducente per pubblicizzare le creazioni del brand piemontese. Da notare l’ironia indiretta verso De Beers. Il claim della pubblicità, infatti, recita: Damiani, a girl’s best friend, parole che ricordano la famosa definizione per i diamanti, di cui abbiamo parlato.

Sharon Stone
Sharon Stone

Indossando Damiani, Sharon si pone come Eva nel Giardino dell’Eden, come pioniere dell’aviazione Amelia Earhart e come Gertrude Ederle, la prima donna che ha attraversato a nuoto il Canale della Manica. Gucci ha invece creato un video sulla realizzazione della campagna per la Chiodo collection, in cui l’attrice Clare Danes provvede al makeup indossando i gioielli.

Ma le ambasciatrici famose per la gioielleria sono tantissime, per anni Carla Bruni è stata il volto di Bulgari, così come Cara Delevigne lo è per la fine jewelry di Dior, mentre Buccellati ha scelto Beatrice Borromeo per aggiungere del sangue blu alla sua immagine.

Carla Bruni per Bulgari
Carla Bruni per Bulgari
Cara Delevingne indossa i gioielli della collezione Rose des Vents
Cara Delevingne indossa i gioielli della collezione Rose des Vents di Dior
Beatrice Borromeo indossa la collezione Macri di Buccellati
Beatrice Borromeo indossa la collezione Macri di Buccellati







Tutto su diamanti e carati




Perché i diamanti si misurano in carati (oltre che per la trasparenza, taglio e purezza)? E perché i carati dei diamanti sono differenti dai carati che sono utilizzati per l’oro? Domande che spesso sono rivolte alla redazione di gioiellis.com. Se non sapete che cosa si intende per carati riguardo i diamanti oppure per l’oro, ecco una veloce spiegazione.

Anversa: acquisti di un buyer
Antwerp (Anversa): acquisti di un buyer

La storia. Tutto ha inizio dai fagioli. Proprio così: la parola carato, o carat, deriva dalla parola in lingua araba qīrāṭ, che significa baccello di fagiolo. Ma anche gli antichi greci chiamavano fagioli e carrube con il nome di keration. Ma che cosa accomuna un diamante ai fagioli? Semplice: nell’antichità i semi, che avevano la grandezza della maggior parte delle gemme, erano utilizzati per stabilire il peso dei diamanti. Ma un paio di secoli fa è stato deciso di stabilire un valore comune (non tutti i fagioli sono uguali, dopotutto). Un carato, per i diamanti, è stato fissato a un peso di 200 milligrammi o, se preferite, 0,2 grammi. Quindi, un diamante di 1 carato pesa 0,20 grammi (equivalente a 0,007 once), uno di 2 carati pesa 0,4 grammi e così via. Più facilmente troverete gioielli composti con diamanti che pesano molto meno di 1 carato. Per esempio, un anello con un diamante di 0,05 carati, che è una grandezza abbastanza comune, ha una pietra che pesa 0,01 grammi (equivalente di 0,0004 once). E c’è anche chi, come Tiffany, misura i diamanti fino a un millesimo di carato.

Selezione dei diamanti nel laboratorio di Antwerp (Anversa)
Selezione dei diamanti nel laboratorio Tiffany di Antwerp (Anversa)

Forma e peso dei diamanti. I carati non sono tutto: a parità di peso, un diamante può apparire più o meno grande secondo il taglio scelto, per esempio, brillante (rotondo), princess, ovale, cuscino, marquise, smeraldo, radiante o a cuore. Insomma, il peso in carati non indica esattamente le dimensioni. Vi può capitare anche di leggere la sigla Tw: è un’abbreviazione che si usa per total weight, che di solito è utilizzata per indicare il peso complessivo di tutti i diamanti di un gioiello.

Diamanti in vendita ad Anversa
Diamanti in vendita ad Anversa

Il carato dell’oro. Anche per l’oro si utilizza la parola carato, ma indica una cosa del tutto diversa. Per l’oro la quantità di carati misura la percentuale di metallo puro utilizzata. Oro a 24 carati significa che il 100% è oro puro. Oro a 18 carati indica che il 25% del gioiello è composto da altri metalli, come l’argento, il rame, il palladio. Un anello in oro a 14 carati è una lega con 14 parti di oro e10 di altri metalli. Ma perché i carati dell’oro sono 24? La proporzione risale all’epoca degli antichi romani ai tempi dell’imperatore Costantino, che consideravano 24 silique, moneta in argento, pari a un solido d’oro, come si chiamava la moneta di maggior valore. Da 1500 anni, più o meno, l’oro ha quindi due valori: il peso (in grammi o in once) e in purezza (i carati).

Lingotti e monete d'oro
Lingotti e monete d’oro

Carati e Karat. In molte lingue la parola carato tra diamante e oro è indistinguibile. In lingua inglese, invece, Carat è utilizzata per i diamanti (e le gemme in generale) e indica il peso, mentre Karat è utilizzata per l’oro (abbreviato Kts). Così è molto più preciso e non si fa confusione.

Diamante ovale impeccabile D Color da 102,39 carati
Diamante ovale impeccabile D Color da 102,39 carati







Come scegliere gli orecchini a cerchio?





Perché gli orecchini a cerchio non passano mai di moda? Fateci caso: gli orecchini a cerchio sono un tipo di gioiello che attraversa mode, anni, decenni, persino secoli. Potete trovare foto di orecchini a cerchio di mezzo secolo fa, ma anche dell’Ottocento e persino tra i reperti archeologici. La domanda è: perché hanno così successo gli orecchini a cerchio? E quale tipo di orecchini a cerchio è meglio indossare? Andiamo per gradi e cerchiamo di dare una risposta a queste domande se siete interessate ad acquistare o indossare degli orecchini a cerchio.

Orecchini in argento e cristalli
Orecchini in argento e cristalli di Lotus Silver

Innanzitutto, è vero che gli orecchini a cerchio non passano mai di moda, ma non solo tutti uguali. Ci sono quelli piccoli, che circondano appena il lobo. E ci sono orecchini di medie dimensioni, fino ad arrivare a quelli con una circonferenza grande o grandissima. Se volete indossarne un paio, però, dovete fare attenzione ad alcuni aspetti.

Lady Gaga con orecchini di Messika al The National Board of Review Annual Awards Gala a New York
Lady Gaga con orecchini di Messika al The National Board of Review Annual Awards Gala a New York

Dimensioni. Come scegliere la dimensione degli orecchini a cerchio? La risposta è facile: dovete scegliere un paio di orecchini proporzionato alla vostra statura. Se non superate un metro e mezzo, per esempio, sarà meglio che evitiate orecchini a cerchio molto grandi: sarebbero sproporzionati. Se, al contrario, avete un’altezza superiore alla media, potete osare e scegliere orecchini con una circonferenza notevole. Ma, anche in questo caso, pensateci bene: un gioiello di questo tipo sottolineerà la vostra altezza. Se non è questo aspetto che volete mettere in risalto, optate per una misura media.

Orecchini Helix
Jessie Harris, orecchini Helix

Forma del viso. L’altezza e la dimensione degli orecchini devono andare d’accordo. Ma non dimenticate di osservare la forma del vostro viso: gli orecchini a cerchio sono perfetti per chi ha un viso allungato, ma non lo sono per chi ha una forma della testa più rotonda, a sfera. In questo caso, se vi piacciono gli orecchini a cerchio, optate per una misura piccola, che non amplifichi e ingigantisca la forma del vostro viso.

Collana e orecchini di AuroraLurex
Collana e orecchini di AuroraLurex

Peso. Indossare orecchini a cerchio donerà movimento e lucentezza al viso, ma dopo qualche ora potreste rimpiangere la vostra decisione. Prima di acquistare orecchini di questo tipo fate attenzione al peso che spingerà il lobo verso le vostre spalle. Ma niente paura: sono in commercio anche orecchini di grandi dimensioni che sono leggerissimi.

Orecchini in acciaio lucido
Orecchini in acciaio lucido di Breil

Il metallo. Oro o argento? Ovviamente la scelta è condizionata anche dal vostro budget. Un paio di orecchini a cerchio in argento costa di meno di uno simile, ma in oro. Quelli in argento, però, potrebbero essere più pesanti, specialmente se li acquistate da gioiellieri non troppo raffinati.

Orecchini ad anello in oro rosa con diamanti bianchi della collezione Boutique
Casato, orecchini ad anello in oro rosa con diamanti bianchi della collezione Boutique

Allergie. Gli orecchini sono a stretto contatto con la pelle. Chi soffre di allergie deve fare attenzione a non scegliere leghe di metallo che possano indurre irritazioni della pelle: spesso anche negli orecchini in oro possono esserci metalli incompatibili con la vostra pelle. Se avete problemi di allergie, non trascurate la scelta di orecchini in acciaio, un metallo che è considerato anallergico.

Grandi orecchini a cerchio ammorbidiscono il viso
Grandi orecchini a cerchio ammorbidiscono il viso

Abbigliamento. Su questo aspetto c’è poco da dire: gli orecchini a cerchio si abbinano bene quasi con qualsiasi tipo di abbigliamento. Certamente, è più difficile indossare orecchini di grandi dimensioni assieme a un abito da cerimonia. A meno che non siate laureate in anticonformismo.

Orecchini a cerchio con zaffiri della collezione Rainbow
Dolce & Gabbana, orecchini a cerchio con zaffiri della collezione Rainbow

Quando indossare gli orecchini a cerchio. Sempre, ovviamente. Un classico paio di orecchini d’oro, per esempio, non stona in qualsiasi occasione. Anche in questo caso, però, bisogna fare un’eccezione per gli orecchini maxi: per un incontro di lavoro o in occasione di cerimonie molto formali sono poco consigliati.

Orecchini a cerchio con perla
Hervé Van der Straeten, orecchini a cerchio con perla
Orecchini a cerchio realizzati a mano
Joanne Burke, orecchini a cerchio realizzati a mano
Orecchini clip in metallo dorato a semicerchio, con cristallo verde
Marni, orecchini clip in metallo dorato a semicerchio, con cristallo verde
Beyoncé con orecchini a cerchio in oro di Fallon, e con earcuff di Lynn Ban
Beyoncé con orecchini a cerchio in oro di Fallon, e con earcuff di Lynn Ban
Callisto, orecchini a cerchio
Callisto, orecchini a cerchio






Come e quando indossare un anello da uomo

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Un anello da uomo? Forse non sapete che la gioielleria per uomo è un trend forte, tanto che perfino Tiffany ha deciso di aprire ai gioielli per uomo con una linea speciale. Ma da tempo molte case di gioielleria hanno scelto di offrire gioielli per lui, e in particolare anelli.

anello digitale per uomo
Unisex: lo Smarty Ring è anche da uomo

Ma, dunque, quale anello scegliere per un uomo? Qual è lo stile giusto per un anello da uomo? E su quale dito indossare un anello per uomo? E, inoltre, non esiste soltanto un unico tipo di anello per uomo. Quindi, in questo articolo passiamo in rassegna le possibili scelte.

Baccarat Bmania Uomo: anello e gemelli in oro e cristallo
Baccarat Bmania Uomo: anello e gemelli in oro e cristallo

Prima, però, va chiarito un concetto: anche se molti uomini pensano che un anello su una mano maschile sia una concessione poco virile, è perché non pensano alle fedi nuziali. Fino alla Seconda guerra mondiale una fede nuziale al dito di un uomo era poco diffusa: quasi sempre le indossavano solo le mogli. Ma da decenni anche gli uomini possono indossare l’anello di matrimonio senza problemi. Quindi, per un uomo indossare un anello è solo una questione di abitudine e di consuetudine. E per i rapper è quasi un obbligo, come per Jay-Z, John Mayer o Hiroshi Fujiwara, il guru della zona alla moda di Harajuku a Tokyo.

Bracciali e anelli uomo
Bracciali e anelli uomo

Gli uomini di tutto il mondo considerano i gioielli come parte di un vestito, è l’opinione, per esempio, di Amedeo Scognamiglio, re dei cameo che ha trapiantato a New York, in versione rock and roll, l’attività che la sua famiglia conduce da dei generazioni a Torre del Greco (Napoli), in Italia. Gli anelli di Amedeo sono indossati da rocker come Keith Richards o registi come Spike Lee.

Spike Lee
Spike Lee

La consuetudine di indossare un anello, d’altra parte, è stata interrotta solo durante il periodo Vittoriano, quando la cultura dell’epoca ha deciso di sottolineare la differenza tra uomo e donna anche su aspetti secondari dell’abbigliamento. Nel passato, infatti, gli uomini indossavano anelli e altri gioielli per testimoniare la propria ricchezza o per il ruolo ricoperto. Un’abitudine che, per esempio, in Oriente è sopravvissuta a lungo: i maharaja si ricoprivano di gioielli, inclusi gli anelli.

Cartier, anello in platino (versione uomo)
Cartier, anello in platino (versione uomo)

Ma anche in Occidente non è mai scomparsa l’abitudine di indossare anelli da uomo tra gli aristocratici. Principe Carlo d’Inghilterra compreso. In questo caso, l’anello indossato è quello che riporta lo stemma nobiliare di famiglia. Quale stile scegliere? Il consiglio è quello di individuare un anello che sia coerente con il proprio stile di vita. Inutile indossare un anello da cow boy se passate tutto il giorno in ufficio. E tantomeno un anello dalla fantasia stravagante se siete costretti a indossare un completo di flanella grigia.

Anello al mignolo del principe Carlo d'Inghilterra
Anello al mignolo del principe Carlo d’Inghilterra

Ecco, dunque, tre tipologie di anello maschile.

Anello con sigillo o chevalier

L’anello con una superficie piatta, con inciso lo stemma o qualche altro simbolo era utilizzato in passato per imprimere il segno della propria casata nella ceralacca con cui sigillare la corrispondenza. Chi riceveva un plico o una lettera chiuso con ceralacca che aveva impresso il sigillo, poteva essere certo che non si trattava di un falso. Più in generale, l’anello con sigillo è diventato semplicemente la testimonianza simbolica della propria casata. Poi, con l’affermazione della classe borghese, questo tipo di anello si è diffuso anche al di fuori della nobiltà. Gianni Versace, per esempio, ne indossava uno con la testa della medusa, simbolo della sua azienda di moda. Altri, invece, scelgono semplicemente figure o icone che hanno un aspetto piacevole.

Anello chevalier con leone rampante
Anello chevalier con leone rampante

Banda di metallo

Un semplice cerchio, come la fede nuziale, ma più largo: è il modello preferito da molti uomini. Ma, naturalmente, non tutte le bande di metallo sono uguali. Di acciaio oppure nera, con incise le iniziali del nome oppure il simbolo della propria squadra di basket o di calcio, ma anche con piccole pietre colorate incastonate nel metallo: la scelta è quanto mai varia.

Anello da uomo in oro di Tiffany
Anello da uomo in oro di Tiffany

Anello fantasia

Sono la scelta più difficile per un uomo: sono anelli che si notano subito per la forma inconsueta, oppure per le pietre naturali colorate che sono incastonate. Naturalmente, dipende da quello che un uomo si prefigge di raggiungere indossando l’anello: c’è chi preferisce un profilo basso, un’immagine da macho, e chi, invece, indulge in colori e accessori più appariscenti. Gli anelli fantasia possono anche ispirarsi a icone classiche, come draghi, leoni, oppure adottare stili più aggressivi, come quello del marchio italiano Zancan, che ha in catalogo anelli con stilizzati proiettili e pistole.

Zancan, anello a forma di proiettili
Zancan, anello a forma di proiettili

Le volete acquistare un anello da uomo, quindi, il primo passo è individuare qual è lo stile che si adatta alla vostra personalità. Ma non è l’unica cosa da decidere. Il secondo punto, infatti, riguarda la scelta sul dito su cui indossare l’anello.

Anello animalier di Leo Pizzo
Anello animalier di Leo Pizzo

Su quale dito indossare l’anello da uomo?

Ovviamente è importante decidere su quale dito indossare l’anello. Le dita, infatti, hanno circonferenze diverse e un anello normalmente può essere indossato solo su un unico dito. Non solo: ci sono anelli che non si adattano a tutte le dita. L’anello con sigillo, per esempio, di solito è indossato dai nobili sul mignolo della mano. L’anello nuziale, invece, si indossa sul dito anulare. Insomma, vediamo quali sono le possibili scelte. Ma tenete conto anche di un altro aspetto: la praticità. Se svolgete un lavoro che impegna le mani e volete indossare un anello, è necessario che il gioiello non intralci la vostra attività.

Dito mignolo

Il mignolo ha un vantaggio: richiede un anello piccolo e, solitamente, è il dito meno utilizzato per compiti pratici. L’anello sul mignolo è, dunque, una scelta razionale per chi non vuole impicci. D’altra parte, i nobili indossano l’anello chevalier sul dito mignolo. E se il modello non vi piace, pensate che anche il Padrino ha reso popolare l’idea che i gangster indossino anelli da mignolo (ma sarà vero?).

Anello chevalier in oro rosa
Pisa Diamanti, anello chevalier in oro rosa

Anulare

L’anello sull’anulare della mano sinistra nella maggior parte dei Paesi occidentali, oppure sulla destra in altri Paesi, indica che siete sposati. Se non avete contratto matrimonio, quindi, sarà meglio evitare equivoci e non indossare un cerchio di metallo sull’anulare. Se, invece, non siete sposati e volete indossare un anello proprio sul dito anulare, scegliere un anello fantasia o chevalier.

Matrimonio in Sri-Lanka: l'uomo con l'anello sulla mano destra, la donna sulla sinistra
Matrimonio in Sri-Lanka: l’uomo con l’anello sulla mano destra, la donna sulla sinistra

Dito medio

Un anello sul dito medio è quello che si nota di più. Decidete, quindi, se volete annunciare al mondo intero che siete gli orgogliosi possessori di un anello. Ma se questo anello non è niente di speciale, se l’avete acquistato per pochi euro in un piccolo negozio sconosciuto, è così una buona idea farlo sapere a tutti? Decidete voi. Tenete conto di un altro aspetto: il dito medio, oltre a servire per insultare a gesti qualcuno, è anche quello che è più utilizzato, assieme all’indice. E se, per caso, vi capita di maneggiare spesso metalli o vetri, un anello sul dito medio potrebbe causare un suono ogni volta che prendente in mano qualcosa.

Mens Collection by Martin Margiela1
Collezione uomo di Martin Margiela

Dito indice

Nei tempi antichi, il dito indice era proprio quello su cui gli uomini indossavano un anello. Ma, come detto, era di solito un anello importante, una specie di firma (anche perché la maggior parte degli uomini era analfabeta e usava il sigillo per firmare). E andava difeso a ogni costo: il dito indice è il più sicuro. Un anello sul dito indice, oggi, è una scelta impegnativa, forse la più aggressiva di tutti.

Semplice banda in argento
Semplice banda in argento

Il pollice

Il super dito ha necessità di un anello extra large. Inoltre, può risultare scomodo da indossare. Allo stesso tempo un anello sul pollice indica anche un certo anticonformismo. Diventa però la scelta di un eccesso quando è indossato assieme ad altri anelli e, tantomeno, va impilato con pezzi diversi.

Anello Ara, inciso a mano, oro 18 carati e diamante, di Marco ta Moko
Anello Ara, inciso a mano, oro 18 carati e diamante, di Marco Dal Maso
Albert M, anello in argento e malachite
Albert M, anello in argento e malachite
Bliss, anello in argento con elementi in oro
Bliss, anello in argento con elementi in oro
Breil, anello in acciaio satinato con elemento Ip black lucido
Breil, anello in acciaio satinato con elemento Ip black lucido
Anello di Italia Indipendent
Anello di Italia Indipendent
Anello in acciaio di Sector No-Limits
Anello in acciaio di Sector No-Limits
Anello in argento dorato di Thomas Sabo
Anello in argento dorato di Thomas Sabo







Cubic zirconia o zirconi? Attenti alle trappole

Conoscete la differenza tra zirconi e cubic zirconia? Sono due minerali completamente diversi (anche nel prezzo). Ecco che cosa sono zirconi e cubic zirconia e perché è importante conoscere le caratteristiche per non cadere nella trappola ♦

Diamanti sintetici o zirconi? E se, invece, sono cubic zirconia? Quasi sempre la descrizione dei gioielli proposta dalle aziende produttrici, indica quale tipo di pietra è utilizzata su anelli, collane o bracciali. Ma non sempre è questa descrizione è veritiera. Dalle vostre mail, infatti, abbiamo scoperto che in pochi conoscono davvero la differenza tra zirconi (una pietra naturale) e cubic zirconia (un cristallo sintetico). Il problema è che spesso le aziende di propongono gioielli con “zirconi”. Ma in realtà non si tratta di zirconi, bensì di cubic zirconia. E c’è una bella differenza (anche nel prezzo): i cubic zirconia costano pochissimo.  Meglio chiarirsi le idee, quindi.

Anello in oro bianco con zircone blu da 12,62 carati circondato da 153 diamanti
Anello in oro bianco con autentico zircone blu da 12,62 carati circondato da 153 diamanti

Cubic zirconia. È una delle alternative più popolare per un diamante. Per la chimica è ossido di zirconio, ed è spesso usato come un diamante sintetico. Se nella descrizione di un gioiello leggete la sigla Cz, si tratta di cubic zirconia. È un cristallo, in commercio dal 1970. Le proprietà fisiche sono molto simili a quelle di un diamante, tanto che è difficile distinguerli a occhio nudo. La maggior parte dei cubic zirconia è incolore, ma ce ne sono anche di colorati. Un aspetto che lo distingue da un vero diamante è la sua conducibilità termica: come il vero zircone, il cubic zirconia tende a essere un isolante termico rispetto ai diamanti, che invece sono conduttori di calore.

Anello in argento con zirconia cubica bianca
Anello in argento con zirconia cubica bianca di Pandora

Zircone (silicato di zirconio). È una gemma naturale, e ricorda da vicino un diamante. Tra le caratteristiche che lo rendono molto simile a un diamante c’è la capacità di rifrazione, anche se lo zircone è più opaco. Per il resto, lo zircone è abbastanza simile a un diamante. È una pietra spesso incolore ma, come i veri diamanti, può avere sfumature colorate: bruno-dorato verde, rosa, viola, bianco, giallo e blu, che è il colore più richiesto. Anche se i colori dello zircone sono naturali, le pietre possono anche essere trattate termicamente per rendere la gemma incolore o, al contrario, per aumentare la tonalità. La maggiore differenza visiva di uno zircone rispetto a un diamante è che la riflessione della luce è diversa, meno brillante.

Diamanti: meglio veri o la moissanite?

Anello zon zircone malese e ceramica
Doris Hangartner, anello con vero zircone malese e ceramica
Orecchini in argento con cubic zirconia
Orecchini in argento con cubic zirconia di Rosato
Anello in argento con cubic zirconia
Anello in argento con cubic zirconia by Michael Kors
Uno grande zircone grezzo
Un grande zircone grezzo

 

Una ricerca scientifica: bisogna pulire i gioielli per uccidere microbi e virus

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I gioielli possono nascondere microbi o virus pericolosi. Un altro buon motivo che spiega perché è necessario pulire i gioielli. Lo ha confermato una ricerca scientifica del National Institutes of Health ♦︎

Pulire periodicamente i gioielli è necessario. E non solo perché i gioielli si sporcano, si coprono di una patina che nasconde i riflessi di metallo e pietre, e il rende meno belli. Un altro buon motivo per pulire i gioielli è anche perché al loro interno si possono annidare dei nemici: microbi, batteri, virus (purtroppo argomento di attualità) e persino sostanze nocive che possono insinuarsi nelle montature o tra le fessure del metallo. Questo, naturalmente, vale soprattutto per gli anelli, in particolare per quelli grandi e composti con molti elementi oppure con piccoli spazi vuoti, come avviene nel metallo inciso: le mani possono venire a contatto con oggetti che nascondono questi bio pericoli.

Pulizia di un anello
Pulizia di un anello

Nei gioielli questi elementi nocivi possono nascondersi a lungo, anche perché spesso molte donne si tolgono gli anelli prima di lavarsi le mani e, quindi, non eliminano i batteri che si sono insinuati nei gioielli. A volte, inoltre, i gioielli sono delicati, per esempio, sono composti con perle o pietre come l’opale, che si rovina facilmente. Per questo è facile cadere nella tentazione di non pulire mai i gioielli.

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Giorgio Visconti, anello indossato
Giorgio Visconti, anello indossato

I nemici nascosti. Ma non sono solo gli anelli a diventare potenzialmente bombe biologiche. Anche una collana o un bracciale può trovarsi a contatto di batteri o materiali non salubri, che trovano rifugio in qualche piccolo spazio del gioiello. Non ci credete? Invece è così: tempo fa negli Stati Uniti è stato condotto un esperimento che prova i pericoli che si possono nascondere negli anelli non puliti con frequenza. L’obiettivo della ricerca, condotta dal National Institutes of Health, era verificare se anestesisti e chirurghi potessero infettare pazienti in sala operatoria con le loro fedi nuziali. Dieci chirurghi e dieci anestesisti hanno partecipato allo screening. Gli anelli sono stati rimossi alla fine della giornata, e la loro circonferenza interna è stata sottoposta a tampone, posto poi in un terreno di coltura. Risultato: in tutti sono stati coltivati gli stafilococchi. Un chirurgo ha sviluppato stafilococchi coagulasi-negativi dal tampone anulare. Ma i batteri sono stati eliminati dopo una accurata pulizia di mani e anello.

Gel anti virus sulle mani
Gel anti virus sulle mani

Metalli intaccati. Oltre a diventare pericolosi per la salute, se non puliti, i gioielli a lungo andare possono rovinarsi: sudore, acido della pelle, cosmetici e polvere finiscono per intaccare metalli e pietre o, almeno, a rovinare la patina lucida che li ricopre. Le pietre più morbide, come gli opali, possono anche rovinarsi in modo consistente. Quindi, non dimenticate di lavare i vostri gioielli, almeno ogni tanto.

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Dispositivo di pulizia a ultrasuoni
Dispositivo di pulizia a ultrasuoni
perle pulizia2
Pulizia di una collana di perle
Lavare spesso le mani
Lavare spesso le mani






Cinque miti da sfatare sui gioielli




Quanti colori ha l’oro? I diamanti sono davvero indistruttibili? Le pietre preziose sono per forza più costose di altre? Scoprite le risposte e sfatate i miti che riguardano i gioielli ♦

Anche nella gioielleria ci sono miti duri a morire. Sono opinioni che si confidano le amiche, oppure suggerimenti che una nonna considerata saggia tramanda come verità che sono il risultato di un’esperienza antica. Insomma, come in tanti altri aspetti della vita, anche per i gioielli le credenze popolari, a volte, nascondono delle cerità. Ma a volte no. Ecco cinque falsi miti che è bene smascherare.

1 Il diamante è indistruttibile?

Il diamante è uno degli elementi più duri che esistono in natura, anzi il più duro. Per questo, molte persone credono che i diamanti sono indistruttibili. Non è così. È vero che i diamanti sono al livello più alto sulla scala di Mohs, che misura la durezza dei materiali. Ma le pietre sono tutt’altro che a prova di danneggiamento. Quindi, state attenti: anche un diamante si può graffiare, per esempio se è messo a contatto con un altro diamante. Inoltre, in alcuni casi, specialmente in alcuni punti della sfaccettatura, come il bordo, tecnicamente la cintura dell’anello, un diamante si può scheggiare o incrinare.

1 diamante taglio brillante
Diamante taglio brillante

2 L’opale porta sfortuna

È un mito che si è formato nell’Ottocento. Deriva da un romanzo di Walter Scott, in cui l’eroina, Anna di Geierstein, getta il suo opale in mare dopo aver passato molte disavventure. Senza la pietra la sua vita diventa serena. L’imperatrice Eugenia di Francia, colpita dal romanzo, alimentò questa credenza che, come avviene per tutti i miti, si ingigantì passando di bocca in bocca. Tanto che l’opale fu vietato alla corte dei superstiziosi zar. Piuttosto, gli opali sono sfortunati per chi li deve lavorare: si rompono facilmente al momento del taglio.

Anello in oro bianco, diamanti, opale
Martin Katz, anello in oro bianco, diamanti, opale

3 I diamanti sono sempre più rari? 

Non è così. L’andamento del prezzo dei diamanti è regolato dalla domanda e dall’offerta. Insomma, dipende anche da quanti soldi ha in tasca la gente. Non solo: il prezzo delle pietre è condizionato anche da quante gemme sono immesse sul mercato. Le grandi imprese minerarie sono molto attente a non mettere in vendita un numero eccessivo di diamanti, fattore che ne farebbe diminuire il prezzo. È vero che nel 2019 ne sono stati estratti meno rispetto ai due anni precedenti, ma gli esperti considerano questo rallentamento solo momentaneo.

Bracciale Raindrop con diamanti taglio rotondo, baguette e a goccia
Bracciale Raindrop con diamanti taglio rotondo, baguette e a goccia

4 L’oro ha tre colori?

I gioielli sono più spesso proposti in tre varianti di oro: bianco, rosa, giallo, ma ci sono anche tonalità di oro verde o nero, brown, beige… In realtà, in natura c’è un solo tipo di oro: giallo. Le altre varianti di oro sono ottenute mischiando l’oro con altri elementi, per esempio il rame per ottenere la variante rosa. Non è una scelta solo estetica: l’oro puro, a 24 carati, è molto morbido e si deforma facilmente: per questo il metallo giallo è unito in lega con altri elementi, come argento o palladio.

Small ring yellow gold and stars diamonds, lava finish
Antonini, small ring yellow gold and stars diamonds, lava finish

5 Le pietre semi preziose valgono poco?

Non è detto. Solo quattro pietre sono considerate preziose: diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi. Ma ci sono anche pietre semi preziose che sono rarissime e molto belle, come l’alessandrite, il granato demantoide, la tanzanite, la morganite o l’acquamarina. Una pietra semi preziosa di grande qualità può avere un valore maggiore di una pietra preziosa. Ma, certamente, deve avere grandi dimensioni, un taglio impeccabile, essere perfetta da un punto di vista minerale.

Alex. Anello in oro bianco, alessandrite, tsavorite, diamanti bianchi
Alex. Anello in oro bianco, alessandrite, tsavorite, diamanti bianchi







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