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Allarme ambra: vera o falsa?




Avete dei gioielli in ambra? Oppure volete acquistare dei gioielli composti da perle di ambra? Fate attenzione, perché aumentano le truffe. Ecco come riconoscere la vera ambra ♦

Allarme giallo, anzi, allarme color ambra. Specialmente durante l’estate, o quando ci sono periodi festivi, aumentano le occasioni di trovare offerte di gioielli composti da perle di resina fossile. L’ambra è spesso utilizzata per grandi collane o per comporre bracciali. Sono gioielli vivaci, non troppo costosi e anche con una storia antica, visto che la loro origine risale a milioni di anni fa. Ma siete sicuri che quella che vogliono vendervi sia autentica ambra? E non avete il sospetto che la vecchia collana che avete nel cassetto sia davvero autentica? Purtroppo le truffe non mancano. Ecco, allora, qualche suggerimento per capire se l’ambra è vera o falsa.

Collana di ambra
Collana di ambra

Che cos’è l’ambra. Come accennato, l’ambra è la resina degli alberi di 55-30 milioni di anni fa (il periodo si chiama tardo Eocene). Ha un colore giallo intenso, tendente all’arancione o marrone. È impiegata nella gioielleria da migliaia di anni, ma è anche utilizzata come elemento per i profumi e l’incenso. L’ambra può essere opaca o trasparente e a volte contiene semi o insetti fossili, rimasti intrappolati nel tempo. L’origine del termine ambra è incerta. Forse il nome deriva dall’arabo àmbar, con cui è indicata l’ambra grigia. Questa resina veniva già raccolta anche nell’antico Egitto per produrre gioielli.

Colla d'ambra con turchesi. Vera o finta?
Colla d’ambra con turchesi. Vera o finta?

Vero o falso. Purtroppo non è difficile scambiare l’ambra con della materia plastica o sintetica, come la bachelite. L’ambra, però, galleggia sull’acqua salata, mentre la plastica piena e spessa facilmente va a fondo. Ma per fare la prova dovete avere una ambra non montata con il metallo su un gioiello. Se il venditore ve lo permette, provate a toccare la perla di ambra con un ago caldo. Se sentite odore di resina quasi sicuramente è ambra. Ovviamente una plastica o altri sintetici produrranno un odore sgradevole.

Consiglio: acquistate il gioiello di ambra da un negozio affidabile, certificato, può avere qualche garanzia in più, anche se il costo sarà un po’ più alto.

Spilla di ambra
Spilla di ambra

L’Associazione Internazionale dell’Ambra ha stabilito anche una classificazione che può aiutare chi acquista a comprendere la differenza tra i diversi tipi di ambra.

Ambra Baltica Naturale. È una gemma che è stata sottoposta unicamente a trattamento meccanico, come macinazione, taglio o lucidatura, senza modifica delle sue proprietà naturali.

Ambra Baltica Modificata. In questo caso l’ambra è stata soggetta solo a trattamento termico oppure ad alta pressione. Il calore o la pressione ha modificato le sue proprietà fisiche, incluso il grado di trasparenza e colore, o sagomata in condizioni simili fuori da una pepita, precedentemente tagliata alla dimensione richiesta.

Ambra Baltica Ricostruita (pressata). Come indica la definizione, si tratta di pezzi di ambra pressati ad alta temperatura e sotto elevata pressione, senza ulteriori componenti.

Ambra Baltica Incollata. È quella con la minore qualità, formata da due o più pezzi di ambra degli altri tipi, uniti con una colla trasparente. Ovviamente dovrebbe costare (e valere) di meno.

Attenti al copale. L’ambra è resina fossilizzata. Ma prima di trasformarsi in ambra si trova in uno stato intermedio, il copale: è questa la denominazione commerciale che indica una resina vegetale subfossile, o fossile, che risale a oltre 11.000 anni fa. Il copale è simile all’ambra, ma molto più giovane. Ha un aspetto opaco e lattiginoso, spesso con inclusi insetti perfettamente conservati, rimasti imprigionati migliaia di anni fa nella resina degli alberi. Ma è un materiale molto più tenero dell’ambra ed è solubile in sostanze come etere o benzina. Quindi, attenzione, perché si può letteralmente sciogliere. Una curiosità: il nome deriva da copalli, una parola di lingua Nahuatl (originaria della popolazione azteca) che significa incenso.

Bracciale con diversi tipi di ambra
Bracciale con diversi tipi di ambra

Ambra Blu. È una rara varietà che è stata trovata solo nella Repubblica Dominicana. Non sempre è blu: il colore dipende, infatti, dalla quantità di fluorescenza. Attenzione, però: gran parte di quella proposta come ambra blu è falsa. L’ambra gialla viene tinta o trattata termicamente per far cambiare il colore giallo. Un indizio possono essere le inclusioni: insetti o altre materiale all’interno possono indicare che si tratta di un falso. Federico Graglia




Collana d'ambra
Collana d’ambra
Collana con perle di ambra
Collana con perle di ambra
Collana di ambra primi Novencento
Collana di ambra primi Novencento
Collana di ambra con una lavorazione rozza
Collana di ambra con una lavorazione rozza
Esempio di falsa ambra
Esempio di falsa ambra
Un frammento di ambra allo stato naturale
Un frammento di ambra allo stato naturale






X Jewellery, semplice e su misura

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I gioielli componibili della danese X Jewellery: bronzo, argento ma anche speciale gomma ♦︎

Chissà se William Shakespeare oggi scriverebbe di nuovo l’Amleto dipingendo la Danimarca come un tetro palcoscenico di intrighi. Forse no. Perché la Danimarca, oltre a essere uno dei Paesi con il maggiore tasso di benessere, è anche la patria del bello e del semplice. In una parola, del design nordico. Ma non solo: è anche il Paese con il maggior numero di aziende della gioielleria specializzate in componibili. Una delle ultime arrivate, ma anche una delle più vivaci, è X Jewellery, marchio arrivato sul mercato dei bijoux nel 2013. Propone gioielli in argento, bronzo e in una gomma speciale a prezzi accessibili e, appunto, ha sposato il concetto di composable: chi acquista un bracciale di X Jewellery può creare, modificare e riordinare i singoli link (gli elementi che compongono il gioiello) a piacimento.

Bracciale in argento e gomma rossa
Bracciale in argento e gomma rossa

L’azienda precisa anche che, a differenza di molti dei braccialetti modulari che si trovano sul mercato, la gamma X Jewellery si fonda sulla classica catena. Cioè, non si acquista un bracciale già fatto e si aggiungono ciondoli, ma si compone tutto. In questo modo si possono adattare i gioielli a ogni occasione o trasformarli da un giorno all’altro.  Prezzi: un bracciale a catena in argento con elemento centrale con doratura costa da 230 a circa 150 euro, mentre per un bracciale con i link in gomma si scende a circa 60-40 euro. MdB

Bracciale in argento e link di gomma arcobaleno
Bracciale in argento e link di gomma arcobaleno
bracciale bronzo Gomma X cioccolato
Bracciale in bronzo e link di gomma chocolate
Bracciale in bronzo
Bracciale in bronzo
Bracciale in bronzo e argento
Bracciale in bronzo e argento
Collana in argento e gomma arancio
Collana in argento e gomma arancio

Collana in argento e gomma blu
Collana in argento e gomma blu







Come scegliere il taglio del diamante




Tondo, quadrato, a forma di cuore… Qual è la forma del diamante che piace di più? Ecco una breve guida su come scegliere il taglio di diamante giusto per l’anello ♦

Come scegliere il diamante per un anello? Piccolo o grande: dipende dai soldi a disposizione, d’accordo. Beh, certo, è un criterio importante, ma non è il principale: delle caratteristiche della pietra ne abbiamo già parlato, ora però è il momento di decidere quale taglio è più adatto. Perché, se il taglio di un diamante è perfetto, la pietra riflette la massima quantità di luce e per questo ha un grande impatto sull’aspetto finale dell’anello, che si dovrebbe adattare alla personalità che lo riceve. O all’idea di chi lo regala. E allora qual è la forma di diamante migliore? Prima di scegliere il tipo di diamante da acquistare, considerate alcuni aspetti:

Anello con diamante di 13,70 carati di Bulgari
Anello con diamante di 13,70 carati di Bulgari
  1. La qualità del diamante conta, ma in alcuni casi (specialmente per le pietre più piccole) la differenza tra le diverse classi che servono a definire l’aspetto di un diamante è impercettibile. Per questo, per esempio, ci sono anche gioielli con diamanti piccoli e poco costosi. Certo, per un diamante da 1 carato la differenza tra colore D e H si vede anche a occhio nudo.
  2. Chiede la certificazione: i diamanti devono essere garantiti da un istituto di gemmologia che attesti peso e caratteristiche della pietra.
  3. La provenienza del diamante non è un aspetto secondario: sono sempre più numerose le marche di gioielli che garantiscono che i diamanti siano estratti in modo etico e sostenibile per l’ambiente.
  4. Non aspettatevi di trovare diamanti con tagli poco comuni nei gioielli a prezzo contenuto: nella maggior parte dei casi le pietre saranno a forma circolare.
  5. Un gioiello pezzo unico con diamante è più costoso, ma probabilmente può valere di più in caso di vendita.
Salvini, anello solitaire in oro bianco e giallo, con diamante
Salvini, anello solitaire in oro bianco e giallo, con diamante taglio brillante

Taglio brillante (rotondo)

Perché: Il taglio a brillante è il più diffuso negli anelli di fidanzamento perché offre uno scintillio perfetto. Inoltre, ha una forma regolare, che si adatta bene a quella di un anello. Inoltre, il taglio circolare di un diamante non passa mai di moda. Anzi, si può dire che il taglio a brillante di un diamante sia considerato quasi naturale per questo tipo di pietra. Insomma, con un brillante non si sbaglia mai.

Per chi:  Questa forma di diamante sarà apprezzata di sicuro da chi ha un gusto classico e ama la tradizione. Ma, in realtà, nessuno storcerà mai il naso di fronte a un solitaire che monta un luminoso brillante. Spesso, inoltre un diamante rotondo è circondato da una corona di piccole pietre che servono ad aumentare i riflessi della pietra centrale: un espediente che funziona benissimo con una gemma di questo tipo.

Anello con diamante taglio princess
Anello con diamante taglio princess

Taglio princess

Perché: Il taglio princess conferisce una brillantezza superiore al taglio rotondo ed è perfetto per le signore, naturalmente eleganti, quelle che quando entrano in una stanza si notano subito. Insomma, è un taglio molto raffinato (non a caso si chiama princess), ma anche abbastanza raro. Anche perché non tutti i diamanti grezzi si prestano a essere tagliati in questo modo.

Per chi: piacerà alla donna che vuole un gioiello inconfondibile, magari abbinato a un matrimonio in grande stile, come nelle favole. Ma è anche un taglio solitamente abbastanza costoso.

Anello con diamante taglio cuscino
Anello con diamante taglio cuscino

Taglio cuscino

Perché: il taglio cuscino, o cushion, assomiglia alla forma squadrata del princess, ma è più morbido. Ha la forma di un cuscino, appunto, ed è molto apprezzato dagli inglesi per quel suo gusto un po’ vintage. Insomma, è un taglio tradizionale, che si adatta bene ad anelli con un design classico.

Per chi: la persona che indossa un anello con taglio cushion non ricerca l’attenzione a tutti i costi, ma al contrario ama una ricchezza sobria, non esibita, ma solida. Un cocktail, una sala da concerto, una festa di anniversario per il matrimonio saranno occasioni ideali per indossare un anello con diamante taglio cushion.

Anello con diamante taglio smeraldo
Anello con diamante taglio smeraldo

Taglio smeraldo

Perché: in origine il taglio smeraldo usato solo per le pietre colorate, in particolare per gli smeraldi ovviamente. Questo taglio rettangolare è stato successivamente adattato anche ai diamanti, e con un certo successo. La forma rettangolare, con un piano largo e quattro spigoli, si adatta però a pietre di un certo volume (e con un costo elevato). Un aspetto che occorre valutare con attenzione.

Per chi: il taglio smeraldo si fa notare subito. È per una donna forte e grintosa, e che ama esibire la sua ricchezza (o quella del partner).

Diamante blu da 12,11 carati, taglio marquise, montato su anello
Diamante blu da 12,11 carati, taglio marquise, montato su anello

Taglio navette o marquise

Perché: il taglio marquise (o navette) ha lo stesso numero di faccette del taglio brillante, ma è meno comune, perché più difficile da realizzare. Infatti, la zona centrale è molto più luminosa di quella verso le punte, ma se eseguito correttamente, la rifrazione della luce seppure asimmetrica, è di gran pregio. Si dice che sia stata inventato per volere del Re sole che desiderava avere una pietra della forma della bocca della Marchesa di Pompadour (per questo si chiama marquise). Di sicuro una pietra con questo taglio è stata incastonata nei gioielli di molte collezioni reali e aristocratiche. Anche perché ha il pregio di poter essere accostata ad altre gemme.

Per chi: destinato a chi vuole distinguersi dalla folla e cerca il massimo della qualità. Un anello con diamante taglio marquise farà sempre un grande effetto. Può essere la forma ideale per le donne che cercano un gioiello distintivo, raro, eccellente. E costoso.

Diamante ovale impeccabile D Color da 102,39 carati
Diamante ovale impeccabile D Color da 102,39 carati

Taglio ovale

Perché: il taglio ovale piace perché rompe la monotonia del taglio rotondo, ma senza esagerare. E una modifica del tradizionale brillante, ma ha una faccetta in meno. Il vantaggio è che, rispetto al brillante, fa apparire una pietra di eguale caratura più luminosa. Su un anello solitario riflette la luce su più dita ed è adatto alle mani piccole o medie. Non è facile da trovare in dimensioni piccole, però.

Per chi: È un tipo di taglio che va bene un po’ a tutte le donne. Non troppo diverso dal classico brillante, è adatto anche a chi ama la tradizione e la consuetudine. Allo stesso tempo, accontenta anche chi desidera un po’ di novità.

Anello con diamante a pera su platino
Anello con diamante a pera su platino

Taglio a pera

Perché: il taglio a pera è una delle forme classiche per i diamanti. Un tempo era un taglio utilizzato solo per le pietre di grosse dimensioni, ma oggi è accettata anche per le medie carature nel caso di pietra principale di un anello. Spesso il taglio a pera è utilizzato anche per comporre gioielli con pietre diverse. Per rendere al meglio il diamante deve mantenere una simmetria perfetta tra l’apice e il fondo e i lati verso la punta (il più possibile piccola e tagliente) devono avere identica curvatura.

Per chi: È un taglio piuttosto aggressivo se destinato a un’unica pietra. Un diamante a pera si fa notare subito: si indossa spesso con la punta rivolta verso l’esterno e questo conferisce un’ulteriore aspetto aggressivo, quasi fosse un’arma. Piace alle donne risolute e decise.

Anello Contrarié in oro bianco e diamanti taglio a cuore
Anello Contrarié in oro bianco e diamanti taglio a cuore di Recarlo

Taglio a cuore

Perché: Il taglio a cuore non è facile da trovare sul mercato, anche se ci sono brand specializzati in gioielli con questo tipo di taglio. Il cuore è una specie di versione romantica di un diamante ovale. La sua particolare forma è una dedica d’amore perfetta. Ma una pietra equamente proporzionata e simmetrica però può essere difficile da trovare.

Per chi: Il cuore, un tipico taglio di fantasia, sarà apprezzato da una donna sognatrice, romantica, dolce, sensibile. Ce ne sono ancora, per fortuna.

Anello con diamante di 13,70 carati di Bulgari
Anello con diamante di 13,70 carati di Bulgari







Diamante taglio marquise, quello che c’è da sapere




I diamanti con il taglio marquise, o navette. Tutto quello che dovete sapere.

È possibile innamorarsi di una gemma che ricorda le labbra? Sì, se si tratta di un diamante a taglio marquise. Un diamante di questo tipo ha una forma allungata, come fosse un ovale con le due estremità che finiscono a punta. Ma prima di esaminare le caratteristiche di un diamante a taglio marquise è bene sapere perché questa forma si chiama così.

Anello con diamante blu di 12,11 carati, taglio marquise
Anello con diamante blu di 12,11 carati, taglio marquise

La storia. Marquise è una parola che in francese significa marchesa. La leggenda narra che a inventare questa forma così allungata sia stato il re Luigi XV di Francia (1710-1774), detto il Beneamato. Secondo questa storia, il re commissionò a un gioielliere un diamante con un taglio ispirato alle labbra della sua amante, Jean Antoinette Poisson, cioè la marchesa Madame de Pompadour. Et voila, ecco l’origine. Con il tempo, chi alla corte di Francia poteva vantare il titolo di marchese amava sfoggiare una gemme con taglio allungato. E chi non era nobile? Be’, ha chiamato questo tipo di taglio con il nome di navette, parola francese che significa piccola nave. In effetti, è una definizione che va a pennello.

Luigi XV ritratto da Louis-Michel van Loo
Luigi XV ritratto da Louis-Michel van Loo

Le caratteristiche. Il taglio marquise utilizza di solito un rapporto di 2 a 1 tra lunghezza e larghezza. Ma, naturalmente, possono esserci piccole varianti. Questo taglio utilizza 58 sfaccettature, che percorrono tutta la superficie ellittica con le due estremità appuntite. Oltre alle classiche quattro C (color, cut, clarity, carat) per un diamante taglio marquise è molto importante la simmetria: un errore nel taglio diventa particolarmente evidente: per esempio, le due punte alle estremità devono allinearsi perfettamente.

Diamante taglio marquise di 16,69 carati
Diamante taglio marquise di 16,69 carati montato su anello

I pregi. Questo tipo di diamante ha il vantaggio di essere molto luminoso e, a parità di peso, di essere visivamente più grande di un diamante con taglio brillante. Insomma, rende di più. Inoltre, un diamante navette montato su un anello contribuisce a snellire l’aspetto delle dita di chi lo indossa.

Anello con diamante a taglio marquise
Anello con diamante a taglio marquise

I difetti. I migliori diamanti marquise devono avere un colore particolarmente buono, cioè non essere classificati oltre H o G. La loro forma, infatti, può tendere a mostrare una sfumatura più colorata alle due estremità. Ma c’è anche chi apprezza questo aspetto e sceglie diamanti con più colorazione. Alcuni esperti mettono in guardia dalla possibile mancanza di riflessi al centro della gemma, ma questo avviene solo in alcuni casi. Un altro aspetto al quale fare attenzione è il maggiore pericolo di rovinare la pietra urtandola, specialmente nelle due punte, che sono le aree più a rischio.

Orecchini con diamanti taglio marquise
Orecchini con diamanti taglio marquise

I gioielli. In qualche caso un anello con taglio marquise è utilizzato come solitaire. Un anello di fidanzamento con un diamante taglio marquise è una scelta molto raffinata. Molto più spesso, però, questa forma di diamante è utilizzata per gioielli composti da tanti diamanti. In altri casi i diamanti con taglio navette accompagnano ai lati un anello con al centro un brillante o un diamante taglio cuscino o smeraldo. A proposito, non solo i diamanti possono avere il taglio marquise, ma anche altre gemme come rubini e zaffiri.

Bracciale con diamanti taglio marquise, pera e brillante
Arzano, bracciale con diamanti taglio marquise, pera e brillante
Pendente in oro bianco, diamanti e rubino taglio marquise
Pendente in oro bianco, diamanti e rubino taglio marquise
Anello in oro bianco, diamanti e smeraldo taglio marquise
Anello in oro bianco, diamanti e smeraldo taglio marquise
Ciondolo Koala con pavé di diamanti e diamante marquise
Ciondolo Koala con pavé di diamanti e diamante marquise






I 9 colori dell’oro

Sapete perché l’oro può avere diversi colori?

Può essere bianco, giallo, rosa, ma anche blu o viola. Imparate a conoscere i colori dell’oro, anche quelli che provocano allergie. Si fa presto a dire oro. Il metallo più utilizzato nella gioielleria di lusso, da secoli considerato il bene più prezioso, custodito in lingotti nei caveau delle banche, ha in realtà molte facce. Perché da quando è stato utilizzato per realizzare anelli e collane, bracciali e orecchini, l’oro ha subito diverse trasformazioni. Innanzitutto può essere più o meno puro.

Quando un gioiello è al 100% d’oro ha 24 carati, mentre se è al 75% è a 18 carati. Il restante 25% è composto da altri metalli.

Trasformista, bracciale convertibile in oro 18kt e diamanti. Inciso manualmente utilizzando un bulino
Trasformista, bracciale convertibile in oro 18kt e diamanti di Nanis. Inciso manualmente utilizzando un bulino

Una percentuale del 58% indica una lega di 14 carati e, infine, quando di oro ne rimane solo il 38% si hanno i 9 carati. Quando è unito in lega con altri metalli, inoltre, l’oro può cambiare colore, secondo il tipo di metallo che viene aggiunto. Tutti conoscono le tre principali tonalità: oro giallo, bianco e rosa, colori che possono essere più o meno intensi. In realtà molti gioiellieri utilizzano percentuali differenti, che donano all’oro anche sfumature completamente diverse. Nello schema in questa pagina abbiamo riassunto le principali combinazioni che scaturiscono dalla unione dell’oro con altri metalli, in particolare argento e rame.

In natura, infatti, l’oro ha un colore giallo intenso, tendente all’arancio, ed è un metallo molto morbido, che si deforma facilmente (1 grammo può essere trasformato in un foglio di 1 metro quadrato).

Anelli in oro giallo, rosa e brunito
Anelli in oro giallo, rosa e brunito

Anche per questo, oltre che per abbassarne il costo, l’oro è quasi sempre unito con altri metalli. Per esempio, assieme all’argento può diventare oro bianco o giallo pallido, ma anche leggermente verde. Con l’aggiunta di rame diventa rosa o rosso. Ci sono, inoltre, gioiellieri che uniscono l’oro con altri metalli, con sfumature ori blu, viola, nero. Ma le possibilità sono molte.

1 Oro giallo

Più è giallo intenso, più è puro, come si trova in natura. L’oro puro al 99% è a 24 carati ed è esclusivamente giallo intenso. L’oro giallo è anche quello più utilizzato in gioielleria. Ci sono Paesi, come l’India, che prediligono l’oro di questo colore che è, poi, la sua tonalità naturale. L’oro giallo può anche essere di un colore meno intenso, specialmente se in lega con l’argento. Ovviamente l’oro giallo con meno carati, cioè in lega con altri metalli, ha un colore più facilmente meno intenso.

Collana in oro giallo di Amrapali
Collana in oro giallo di Amrapali

2 Oro bianco

È una lega con un metallo bianco. Se si tratta di gioielli vecchi spesso si tratta di nichel (che però può far insorgere allergie, in media a una persona su otto), oppure manganese, palladio, ma anche argento. La lega di oro e nichel è molto apprezzata in gioielleria perché rende il metallo più resistente per anelli e spille. L’oro con il palladio è invece più morbido e rende più facile l’incastonatura delle pietre. L’oro bianco spesso non è perfettamente bianco, ma ha sfumature di giallo, marrone o rosa.

Anello Tourbillon in oro bianco e diamanti
Vhernier, anello Tourbillon in oro bianco e diamanti

<style=”text-align: center;”>3 e 4 Oro rosa e rosso

L’oro con questi colori è in una lega che utilizza il rame. L’oro rosa è stato molto di moda in Russia nell’Ottocento ed è tornato in auge negli anni scorsi. La differenza di colore tra sfumature rosse e rosa dipende dal contenuto di rame. Per esempio, un oro rosso 18 carati utilizza il 75% oro e il 25% di rame. Un oro rosa 18 carati il 75% oro, il 20% di rame e il 5% di argento. C’è anche chi aggiunge fino al 15% di zinco per aggiungere una sfumatura giallo scuro.

Tiffany, collezione T, bracciale in oro rosa
Tiffany, collezione T, bracciale in oro rosa

5 Oro verde

L’oro verde era noto già nell’antichità: questa sfumatura si ottiene con l’aggiunta di argento. Il colore del metallo con questa lega è giallo-verdastro, a volte ottenuto anche con il cadmio, un metallo che, però, può causare allergie. La tonalità verde chiaro è ottenuta con una lega di oro al 75%, rame 23%, cadmio 2%. Il colore verde più intenso ha invece il 75% di oro, il 15% di argento, il 6% di rame e il 4% di cadmio.

Anello in oro verde con cristallo di di berillio e diamanti verdi
Anello in oro verde con cristallo di di berillio e diamanti verdi

6 Oro grigio

Il colore grigio è utilizzato specialmente per gioielli con un design moderno. Questo colore si ottiene con un mix di oro giallo e palladio oppure argento, manganese e rame. Se gli altri metalli sono aggiunti in quantità minime il colore si avvicina di più a quello dell’oro bianco.

Anello in oro grigio e diamante di Niessing
Anello in oro grigio e diamante di Niessing

7 Oro viola

L’oro viola si ottiene con una lega che comprende un particolare tipo di alluminio. Ma l’oro viola risulta più fragile di altre leghe di oro e per questo non è utilizzato spesso: un colpo secco potrebbe causare la frantumazione del metallo e, quindi, del gioiello. Spesso l’oro viola è impiegato solo per piccoli dettagli dei gioielli, assieme a oro (più robusto) con altre colorazioni.

Jens Hansen, Replica ring, in oro rosa violetto
Jens Hansen, Replica ring, in oro rosa violetto

8 Oro blu

È utilizzato piuttosto raramente, ma è senza dubbio sorprendente. L’oro di questo colore si ottiene con una lega con due metalli poco utilizzati in gioielleria: accanto al metallo giallo (46%), infatti, si aggiungono gallio o indio. nel caso, prima di acquistarlo accertatevi di non avere allergie a questi metalli.

Anello in oro blu 14 carati con zircone
Anello in oro blu 14 carati con zircone

9 Oro nero

Può essere prodotto con vari metodi: tramite galvanotecnica, con una patina di rodio o rutenio. Oppure con una patinatura che utilizza zolfo e ossigeno o con una ossidazione forzata da cromo o cobalto. Più recentemente l’oro nero è stato realizzato creando nanostrutture sulla superficie e un trattamento al laser. È un colore di forte impatto, utilizzato spesso dai gioiellieri negli ultimi dieci anni.

Dionea Orcini, anello con oro nero, diamanti neri, zaffiri rosa
Dionea Orcini, anello con oro nero, diamanti neri, zaffiri rosa

In questo schema grafico tratto da Wikipedia potete vedere il mix di metalli che aggiungono una tonalità di colore all’oro. Si va dal rosa molto profondo, che ha più rame (angolo in masso a destra) a quello bianco, di solito ottenuto con l’aggiunta di argento. La punta in alto del triangolo tende invece al giallo.

La composizione dei colori più comuni dell'oro
La composizione dei colori più comuni dell’oro

 

Come sfilare un anello dal dito

Ecco come sfilare l’anello che non esce più dal vostro dito: guardate il video per scoprire questo piccolo trucco ♦

Il sistema giusto per sfilare un anello che non vuole scivolare via dal dito. Prima o poi capita: un gonfiore improvviso, oppure i chili di troppo che si accumulano giorno dopo giorno e si accumula (anche) sulle mani.

Ma la circonferenza delle dita può cambiare da un giorno all’altro. Se sale la temperatura, per esempio, le mani tendono a gonfiarsi. Se siete stressate, la pressione del sangue può aumentare, facendo lievitare anche la dimensione delle mani. Non è strano, inoltre, accorgersi che un anello che non indossavate da tempo è diventato stretto. E se provate a infilare un anello stretto, oltre alla difficoltà, rischiate anche di impedire o rallentare la circolazione sanguigna. Non va bene.

Anello stretto
Anello stretto

Quanto stretto? A volte però, l’anello non è così stretto da non riuscire a infilarlo. Per scoprire se un anello è troppo stretto, provate a ruotarlo attorno al dito: non devono rimanere segni sulla pelle. Se l’anello lascia un segno significa che è troppo stretto. Ovviamente non dovete neppure avvertire dolore o formicolio alla base del dito quando lo sfilate. E ovviamente anche se non riuscite a sfilare l’anello significa che è troppo stretto.

Risultato: l’anello che si porta sempre, magari quello nuziale, si rifiuta di essere rimosso. Il rimedio tradizionale è il sapone, si sa. Con una saponetta passata attorno alla zona è facile che l’anello riesca a sfilarsi senza troppi problemi.

Il sapone: un metodo che spesso funziona
Il sapone: un metodo che spesso funziona

Eppure non sempre si riesce. Ci sono casi in cui l’anello resiste a qualsiasi tentativo. In questo filmato vi mostriamo come risolvere il problema. Basta un cordino, meglio se leggermente elastico, e un po’ di pazienza: ma bisogna fare in fretta per non fermare la circolazione. In sostanza si procede così: si fa passare un capo del cordino sotto l’anello, servendosi di un paio di piccole forbici o di un altro strumento di metallo. Poi si arrotola molto stretto il cordino attorno al dito, verso l’unghia. A questo punto si fa ruotare la parte terminale del cordino che è passata tra l’anello e il dito con un movimento circolare in modo da «svitare» l’anello dal dito. Funziona.  

Problema risolto!
Problema risolto!

Il gel disinfettante rovina i gioielli?




Il gel disinfettante è pericoloso per la salute dei gioielli? D’accordo, i gel e gli altri prodotti per igenizzare le mani sono necessari per uccidere germi e virus. Ma, mentre sono efficaci per la salute della persona, possono nuocere alla salute dei gioielli? Più di un gioielliere e molte donne si sono posti queste domande. Parliamo, quindi, dell’effetto del gel disinfettante per le mani su anelli, collane o bracciali.

Gel anti virus sulle mani
Gel anti virus sulle mani

Il problema è la frequenza

Di norma, un gel disinfettante non dovrebbe avere effetto negativo per gioielli, se consideriamo un anello in oro o argento, e neppure su gioielli con pietre molto dure, come i diamanti. Ma, attenzione, c’è un altro aspetto da tenere conto: la frequenza nell’uso del gel o dei liquidi necessari per eliminare i virus. Un utilizzo continuo di questi prodotti comporta una frizione frequente, per esempio nel caso si frequentino locali pubblici che richiedono l’utilizzo dei disinfettanti. In questo caso l’uso prolungato di gel e simili può intaccare la brillantezza del gioiello, per esempio un anello, perché finisce per rovinare la patina rodiata che solitamente si trova sulla superficie per rendere più lucido il metallo. Se questo avviene, è necessario riportare l’anello in gioielleria per farlo rodiare di nuovo.

Frizione delle mani
Frizione delle mani

Materiali a rischio

Il pericolo maggiore riguarda pietre porose o perle. Ci sono gemme, come lo smeraldo o l’opale, che possono facilmente perdere la loro luminosità se vengono a contatto prolungato con liquidi, a causa dell’alcol contenuto in queste sostanze. Anche i gioielli con un trattamento galvanico, ricoperti cioè di una sottilissima pellicola solitamente di oro, sono tra gli oggetti a rischio se continuamente sottoposti a frizione.

Giovanni Ferraris, anelli Vanity
Giovanni Ferraris, anelli Vanity con perle

Il rischio di compromettere un gioiello, o solamente di renderlo meno brillante, non riguarda, però, chi utilizza i gel disinfettanti solo occasionalmente. Le donne che rischiano di più sono ovviamente quelle che fanno utilizzo frequente dei prodotti per la sanificazione, magari perché lavorano i ambienti pubblici, dove l’uso gel è frequente.

Pulire i gioielli è ok

Sutra, collana e orecchini con opali rosa e diamanti
Sutra, collana e orecchini con opali rosa e diamanti

C’è, però, un altro aspetto di cui tenere conto: è vero che un uso continuo del gel disinfettante può rovinare i gioielli, a lungo andare. Ma lavarsi le mani con attenzione e sottoporre a pulizia frequente i propri gioielli è una buona pratica: i virus possono nascondersi facilmente in un gioiello a contatto con la pelle. Meglio eliminare il pericolo, nel modo giusto.

Pulizia di un anello
Pulizia di un anello







Come scegliere un diamante in 9 passi

Come scegliere il diamante di un gioiello? Ecco 9 suggerimenti utili per evitare cattive sorprese. 

Per regalo, per il proprio piacere oppure per fare investimento: acquistare un gioiello con uno o più diamanti è spesso considerata una scelta sicura. Ma bisogna fare attenzione: oltre a individuare il tipo di gioiello che si vuole ottenere, nella maggior parte dei casi si tratta di un anello, è necessario evitare gli errori più comuni. Ecco, quindi, 9 consigli per evitare errori nella scelta di un gioiello con diamante.

Analisi di un diamante
Analisi di un diamante

1 Scegliere un rivenditore con una buona reputazione

È molto più difficile che un gioielliere noto sia tentato di offrire un diamante di cattiva qualità o che non corrisponde alla descrizione di quello che è messo in vendita. La reputazione di un gioielliere è molto simile a quella di una banca: nessuno aprirebbe un conto se avesse il sospetto di compiere un’operazione rischiosa. La buona reputazione di una gioielleria non è certo una garanzia assoluta, ma è un buon inizio.

Valutazione di un diamante di Rubin & Zonen
Valutazione di un diamante di Rubin & Zonen

2 Verificare le 4C

Chiarezza (clarity), taglio (cut), colore e peso (carati) sono i primi attributi che determinano il valore di un diamante (leggi anche qui). Prima di acquistare un diamante imparate queste fondamentali nozioni che determinano il valore della pietra. E tenete conto che i diamanti classificati di colore D sono i migliori, ma costano anche molto più di quelli di categoria G. Eppure pochi, quando indosserete un anello, saranno capaci di riconoscere la differenza.

I colori dei diamanti
I colori dei diamanti

3 Chiedere la certificazione

Naturalmente, occorre che tutte le caratteristiche del diamante siano certificate da un organismo imparziale. Per i diamanti una certificazione nota e considerata attendibile a livello internazionale è quella del Gia, l’istituto gemmologico americano. Ma ne esistono anche altre, come quelle dell’Alto Consiglio dei Diamanti (Hrd, Hoge Raad voor Diamant), oppure del certificato dell’Istituto Gemmologico Internazionale (Igi), eccetera. In sintesi: non comprate un diamante senza certificato. Tenete conto, però, che diamanti molto piccoli e leggeri spesso non sono venduti con un certificato. Un altro problema da non sottovalutare è il rischio che il certificato sia falso. Succede anche questo, ma non è frequente per fortuna. Molti diamanti, anche piccoli, sono però marcati con un invisibile (a occhio nudo) codice laser: un aspetto che potete verificare.

Un esempio di certificato, quello dell'IGI, Istituto Gemmologico Italiano
Un esempio di certificato, quello dell’IGI, Istituto Gemmologico Italiano

4 Il taglio

È un errore pensare che contino principalmente colore e purezza. Un’altra importante caratteristica, capace di condizionare il costo di una pietra, è il tipo di taglio. È forse l’aspetto più difficile da valutare se non siete degli esperti. Ma, per esempio, un diamante con un taglio che è troppo profondo renderà una superficie principale minore della pietra rispetto al peso. Il risultato è che brillerà meno. Un diamante tagliato bene sarà anche più facile da rivendere nel futuro e produrrà una luce riflessa più intensa. Inoltre, il tipo di taglio influenza anche la percezione del colore del diamante.

Diamante taglio cuscino di Great Diam
Diamante taglio cuscino di Great Diam

5 Da solo o in compagnia?

Conviene acquistare un diamante montato su un gioiello, oppure una pietra singola da custodire in banca? Forse la cosa giusta non è né una né l’altra. C’è una terza soluzione: acquistare un diamante singolo, già tagliato, in modo da osservarne bene le proporzioni, e poi farlo montare su un gioiello. In questo modo c’è la garanzia che anche la parte non visibile del gioiello sia tagliata bene, e in più potete indossare il gioiello.

Anello di Boucheron in platino, con diamante di 11 carati
Anello di Boucheron in platino, con diamante di 11 carati

6 Incolore o a colori?

Da anni le quotazioni dei diamanti colorati sono in ascesa. Ma scegliere un diamante colorato è più difficile, anche se una certificazione che specifica il tipo e il grado di colore, aiuta. In generale, più il colore è vivace, più il prezzo sale. Ma preparatevi a firmare un assegno con molti zeri. In compenso, l’acquisto di un gioiello con un diamante dal colore vivace (giallo è il più comune) potrebbe essere un buon affare in prospettiva, visto che il valore di queste pietre è molto richiesto.

Anello Sunlight Journey, in oro rosa 18K con 1 diamante giallo taglio coussin (FVY-VS2 - circa 4,02 carati), spinelli rosa, diamanti gialli e diamanti
Anello Sunlight Journey, in oro rosa 18K con 1 diamante giallo taglio coussin (FVY-VS2 – circa 4,02 carati), spinelli rosa, diamanti gialli

7 Luce neutra

Un consiglio: quando andrete in gioielleria vi faranno osservare i gioielli illuminati da piccoli faretti che concentrano la luce sui gioielli. Sono fatti apposta per valorizzare i riflessi dei diamanti, che risplendono di più. Chiedete però di osservare il diamante con una luce neutra, come avviene nelle situazioni di vita normali. Vi farete l’idea di quanto può essere rilucente la pietra che volete acquistare. Muovendo leggermente il gioiello alla luce, potete verificare la capacità riflettente della pietra: un buon indizio per valutarne purezza e taglio corretto.

Gioielleria a Milano
Gioielleria a Milano

8 Farsi un’idea diversa

Anche se il diamante che vi viene offerto sembra fantastico, spendete una manciata di minuti in altre due o tre gioiellerie: confrontare gioielli e prezzi è sempre la cosa più giusta da fare. Naturalmente dovete tenere conto della qualità del diamante e del suo peso. A proposito, ecco un altro consiglio: scegliete diamanti che abbiano un peso “strano”. Per esempio, un diamante da 0,49 carati costerà molto meno di un diamante da 0,51 carati, anche se a occhio è praticamente indistinguibile. Il prezzo varia molto se si supera 1 carato.

Anello con diamante taglio rotondo di circa 13,70 carati firmato Bulgari
Anello con diamante taglio rotondo di circa 13,70 carati firmato Bulgari

9 Chiedete una garanzia

Molti gioiellieri offrono una garanzia sulla pietra che state per acquistare. Non vergognatevi di chiederla: concederla è anche un’ottima pubblicità per gli stessi gioiellieri.

Laboratorio Garavelli, la scelta delle pietre
Laboratorio Garavelli, la scelta delle pietre






 

Quale anello vogliono le donne?

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Quanto bisogna spendere per l’anello di fidanzamento? Che cosa si aspettano le donne? Quale tipo di anello scegliere? Una ricerca svela che… 

Quanto bisogna spendere per un anello di fidanzamento, che nella maggior parte dei casi è il classico solitario, cioè un anello in oro con un piccolo diamante? Una sola risposta non c’è: dipende ovviamente dalla disponibilità economica, dai gusti di lui e di lei, dalle aspettative, dalla tradizione di famiglia… Ma alcune indicazioni possono essere utili.

Anello e bracciale
Anello e bracciale

Per esempio, è possibile sapere che cosa le donne si attendono quando pensano che il proprio partner stia per decidersi al grande passo, cioè alla richiesta di matrimonio, abbinata all’anello. Una ricerca condotta tempo fa in Gran Bretagna rivelata dal magazine specializzato Professional Jeweller può servire a comprendere quelle che sono le aspettative femminili. Certo, possono esserci piccole variazioni da un Paese all’altro, ma in linea generale i risultati dovrebbero essere confermati ovunque.

Anello di Meghan
L’anello di Meghan Markle

Il prezzo. Nella opinione comune, il costo di un anello di fidanzamento è il corrispettivo di un mese di uno stipendio medio. L’importo varia, quindi, da un Paese e da una città all’altra, ma l’impegno economico che il fidanzato e futuro marito deve affrontare è più o meno lo stesso: impegnativo, ma non tale da finire in bancarotta. Certo, bisogna risparmiare i soldi per tempo. In Gran Bretagna, per esempio, il compenso medio mensile è stato calcolato in 1.990 sterline. In Italia, invece, il reddito medio per un lavoratore dipendente è (dati del 2017) di 1.590 euro al mese. In Germania si superano invece i 3.000 euro. Quindi è questa la spesa media per un anello di fidanzamento. Noi. La realtà è diversa: i dati indicano che, nei fatti, per un anello di fidanzamento in media si spende l’equivalente del 50-60% di uno stipendio mensile.

Picchiotti, wedding band, anello della collezione Xpandable in oro bianco e diamanti
Picchiotti, wedding band, anello della collezione Xpandable in oro bianco e diamanti

Che cosa vogliono le donne? L’indagine citata è stata condotta in Gran Bretagna su un campione di 2000 future spose. Le esigenze saranno le stesse in tutti i Paesi? Forse. Probabilmente non sono esattamente uguali, ma simili sì. Dunque, la ricerca indica che le donne si aspettano una spesa per l’anello inferiore del 20-25% a quella di un mese di stipendio. Per riassumere: le donne si attendono un valore superiore a quello che, nella realtà, ricevono, se si tiene conto delle medie di spesa effettuate in gioielleria.

Minou, anello solitario in oro bianco. Prezzo: a partire da 1490 euro
Damiani, Minou, anello solitario in oro bianco. Prezzo: a partire da 1490 euro

La scelta del modello. Un altro dato interessante della ricerca riguarda la forma dell’anello. In realtà, non esiste un’opinione univoca. Di sicuro, però, il 77% delle donne preferirebbe essere lei a scegliere la forma dell’anello di fidanzamento. Per azzeccare la forma giusta, insomma, meglio sondare prima i gusti e le attese. Non è facile, ma è necessario, anche per evitare cocenti delusioni: il 75% degli uomini è rattristato o contrariato se la donne propone di cambiare il modello di anello di fidanzamento ricevuto. Insomma, sembra che a questo non ci sia altra soluzione che quella di informarsi prima. Altro aspetto: il 69% delle donne preferisce la qualità complessiva dell’anello alla semplice dimensione del diamante. In questo caso, insomma, la dimensione non conta. Lavinia Andorno

Anello in oro bianco e diamante
Tamara Comolli, anello in oro bianco e diamante
Anello Battito di Salvini
Anello Battito di Salvini
Anello Lifelong di Swarovski
Anello Lifelong di Swarovski
Giorgio Visconti, anello in oro bianco e diamanti
Giorgio Visconti, anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco con un diamante taglio smeraldo di 5,29 carati
Anello in oro bianco con un diamante taglio smeraldo di 5,29 carati







La vera storia dell’anello del Papa




I papi indossano un anello. È l’anello piscatorio. Quello di Papa Francesco ha una storia particolare.

Ecco la vera storia dell’anello piscatorio di Papa Francesco.  L’anello non è in oro, ma in argento dorato. Raffigura Pietro con le chiavi e fu realizzato dall’artista romagnolo Enrico Manfrini due anni prima della morte di papa Paolo VI, al quale era destinato. Il pontefice avrebbe voluto che gli fosse messo al dito per «presentarsi al Divin Redentore con questo segno episcopale». Ma le cose andarono diversamente e il suo segretario, monsignor Pasquale Macchi insieme con don Ettore Malnati della Diocesi di Trieste, lo custodirono insieme con tanti altri oggetti e monili del papa e del Concilio. Il gioiello era realizzato in cera, materiale deperibile, per questo quindici anni fa monsignor Macchi e don Malnati decisero di farlo fondere in argento dorato. L’anello in cera fu liquefatto, ma l’opera fu salvata.

L'anello piscatorio di Papa Francesco
L’anello piscatorio di Papa Francesco

Nei giorni del Conclave, don Malnati si ricordò di quell’anello, ne parlò con il vescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, di cui è uno stretto collaboratore, e ne ottenne il suggerimento di proporlo per il nuovo papa. Intermediario del passaggio è stato il Cardinale Giovanni Battista Re. È a lui a Roma che, dopo quasi 700 chilometri, è stato consegnato il gioiello. Il cardinale a sua volta lo ha consegnato ai cerimonieri pontifici e, insieme con altri due anelli, li hanno mostrati a papa Francesco, che ha scelto. «Sono molto contento», ha detto don Malnati, «che papa Francesco abbia questo anello. Io non ho incontrato il papa, ma mi piace il suo stile, è congeniale a un pastore, nell’idea di andare incontro alla gente».

Il papa riceve l'anello al momento del suo insediamento
Il papa riceve l’anello al momento del suo insediamento

Manfrini, che viveva a Milano, faceva parte di un gruppo di artisti vicini a papa Montini e che si occupava, tra l’altro, di recuperare ragazzi con problemi attraverso l’insegnamento dell’arte. Manfrini, in particolare, ha lavorato molto nel settore dell’arte sacra e insieme con Rudelli, Lorenzetti e Scorzelli realizzò la Cappella dell’Appartamento pontificio. Precedentemente a Manfrini, ha ricordato don Malnati, «a realizzare questo tipo di gioielli era una ditta poi fallita, la Senesi».

Papa Francesco con indosso l'anello
Papa Francesco con indosso l’anello







Come scegliere l’anello di matrimonio

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Come scegliere l’anello di matrimonio? Prima di scegliere un anello bisogna pensarci bene. Se avete dubbi sulla scelta dell’anello da sposa giusto  ecco tre consigli per prendere la decisione migliore ♦ 

Può sembrare strano, eppure molte coppie si occupano di scegliere gli anelli nuziali solo all’ultimo momento. Altri, sono convinti che gli anelli scambiati all’altare o nella cerimonia laica siano tutti uguali: semplici bande di metallo giallo. I più accorti sanno che non è così, ma in molti sottovalutano il processo di acquisto dell’anello. Ed è un errore: l’anello di matrimonio è qualcosa che si indossa tutta la vita (si spera) ed è una scelta che va ponderata bene. Se avete dubbi potete leggere anche questa breve guida su come scegliere l’anello.

Anello di fidanzamento indossato assieme alla fede matrimoniale
Anello di fidanzamento indossato assieme alla fede matrimoniale

Insomma, vale la pena di scegliere gli anelli nuziali con più attenzione e riservare meno tempo per decidere quali piante utilizzare durante la cerimonia, un particolare a cui nessuno farà caso (tranne il vostro conto in banca). Ecco, quindi, cinque consigli utili per la scelta dell’anello di matrimonio.

Picchiotti, wedding band, anello della collezione Xpandable in oro bianco e diamanti
Picchiotti, wedding band, anello della collezione Xpandable in oro bianco e diamanti

  1 Usate internet e fate confronti

Il nostro sito, Gioiellis.com, può essere molto utile per scegliere quale anello infilare al dito e per tenere d’occhio quali sono le ultime tendenze in fatto di gioielleria. Ma l’anello deve piacere soprattutto a voi, tenendo conto che rimarrà a lungo sulle vostre mani. Lo volete in oro bianco, giallo, oppure rosa? Oggi c’è libertà di scelta e nessuno avrà da ridire. Ci sono anche anelli che utilizzano due o tre colori diversi di oro. E poi c’è il platino. Anche la forma non è più solo quella della classica banda liscia di metallo, ma si possono scegliere anche anelli con lavorazioni differenti. Non siate precipitosi e pensate bene a quale forma e colore vi piacerebbe indossare tutti i giorni.

Demetra, anello Eternity in oro bianco e diamanti
Demetra, anello Eternity in oro bianco e diamanti. Prezzo: da 499 a 2330 euro

2 Decidete prima il budget

Dopo aver scelto la tipologia dell’anello, il colore, la dimensione e la forma, pensate a quanto volete spendere. Tenete conto che un anello in platino può costare più del doppio di un gioiello con la stessa forma, ma in oro. Non solo. A determinare il prezzo sono anche i carati, cioè quanto è puro l’oro (18 carati significa che il 75% del metallo è composto di oro, il restante di altri materiali come argento o nichel). Meno carati sono dichiarati (per esempio, 14 o 9 carati) e minore sarà il costo dell’anello. Ma con meno carati si rovinerà anche più facilmente, oppure rischia di provocare allergie a chi non tollera metalli come il nichel.

Giorgio Visconti, anello con diamante montato a giorno
Giorgio Visconti, anello con diamante montato a giorno

3 Anello di marca oppure di un gioielliere sconosciuto?  La scelta della marca del gioiello incide molto sul costo di un anello: le aziende con marchi noti, in compenso, offrono di solito maggiori garanzie su quello che si acquista. Inoltre, un anello di una marca nota sarà più rivendibile nel caso la coppia non durasse nel tempo.

Anello in oro giallo e diamanti taglio brillante a scalare
Crieri, anello in oro giallo e diamanti taglio brillante a scalare

4 Pensate anche al dopo

Un anello è per sempre, si spera. Ma, purtroppo, anche il vostro gioiello invecchia. Nel tempo si può graffiare, oppure con gli le vostre mani possono diventare più grosse o più sottili. Quando scegliete un anello, quindi, individuate anche il gioielliere che oltre al cerchio di metallo vende anche servizi come la pulizia, la riparazione oppure il ridimensionamento dell’anello. Se l’anello ha anche delle pietre, il gioielliere può impegnarsi a garantire la sostituzione nel caso di perdita. Infine, non trascurate la sicurezza. Se il vostro anello è piuttosto costoso, considerate la possibilità di assicurarlo contro furto o perdita. Ma prima accertatevi del suo vero valore con una perizia supplementare di un esperto.

Anello aperto in oro giallo con diamanti
Antonio Papini, anello aperto in oro giallo con diamanti

5 Con pietra o senza

Una semplice fede d’oro può fare contente molte donne. Certo, se poi ha anche un diamante o una pietra preziosa non guasta. Se il vostro budget lo consente, non limitate la vostra scelta al minimo indispensabile, cioè alla classica fedina. Oggi molti anelli nuziali offrono interessanti elaborazioni capaci di arricchire il valore del gioiello.

Collezione Pois e Moi di roberto Coin
Collezione Pois e Moi di roberto Coin
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Milano di Pomellato
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Milano di Pomellato
Anello inoro rosa della collezione Milano di Pomellato
Anello inoro rosa della collezione Milano di Pomellato

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Il classico Trinity di Cartier, con tre diversi colori di oro
Il classico Trinity di Cartier, con tre diversi colori di oro
Damiani, anelli con cuore esterno
Damiani, anelli con cuore esterno
Anello di Unoaerre
Anello di Unoaerre







Pietre vere e false, come riconoscerle





Come riconoscere una pietra vera da una falsa? Spesso per i gioielli sono utilizzati trucchi che possono ingannare chi non è esperto. Ecco che cosa controllare ♦︎

Attenti alle pietre false. Ma anche a quelle che sono finte a metà. Forse non sapete che i modi per simulare pietre preziose sui gioielli sono molti, e altrettanti sono i sistemi per rendere una pietra più interessante di quanto non sia in realtà. Naturalmente, il pericolo maggiore si corre quando si acquista un gioiello senza le normali garanzie e la certificazione di un istituto gemmologico. Oppure qualche sospetto può sorgere per qualche vecchio gioiello di famiglia, del quale non si conosce la provenienza. Ecco qualche aspetto che dovete considerare.

Analisi di un diamante
Analisi di un diamante

Pietre false. Plastica e vetro sono materiali utilizzati spesso per simulare pietre preziose. La tecnologia oggi permette di creare in laboratorio qualcosa che per gli occhi non è distinguibile da pietre naturali, come rubini, smeraldi o resine fossili come l’ambra. Naturalmente un gioielliere esperto o un laboratorio specializzato possono individuare se si tratta di pietre autentiche oppure di imitazioni. Se avete dubbi, chiedete la consulenza di un esperto.

Orecchini oro e ambra
Orecchini in oro e ambra

Pietre artificiali. Zirconia cubica e moissanite sintetica (esiste anche quella naturale, piuttosto rara) sono due delle pietre create in laboratorio e che presentano caratteristiche a prima vista simili alle gemme autentiche, come i diamanti. Simili, ma non uguali. Naturalmente se le volete vendere hanno un valore molto basso, ma al momento dell’acquisto solo un gemmologo o un esame ravvicinato può distinguere una zirconia cubica, spesso fatta passare per uno zircone, che invece è una pietra naturale. Come essere sicuri di non essere imbrogliati? Semplice: un diamante, anche piccolo, ha sempre un certificato che ne attesta le caratteristiche come la trasparenza, il colore, la chiarezza e, ovviamente, i carati. La zirconia cubica, no.

Anello con cubic zirconia
Anello con cubic zirconia

Pietre composite. Uno dei trend tra i gioiellieri è la proposta di sovrapporre pietre o materiali diversi. È un modo per ridurre i costi: si compone una specie di sandwich di pietre diverse: quala più pregiata sta sopra, quella che serve a creare spessore sta sotto. L’obiettivo è far apparire più grandi le pietre utilizzate in superficie, aggiungendo un’imitazione o una gemma a buon mercato, magari nella parte inferiore della pietra, nascosta dalla montatura. Questo sistema è meno frequente per le pietre trasparenti, mentre è utilizzato con più facilità in quelle opache, come gli opali o i turchesi. A volte la pietra autentica è solo un piccolo strato che è incollato su un minerale meno pregiato. Un altro sistema, invece, riguarda le pietre trasparenti. Per ottenere una sfumatura interessante, un espediente consiste nell’incollare con uno speciale adesivo invisibile due o tre pietre differenti, in modo da farle sembrare una sola e trasformarla in una «preziosa» pietra con una sfumatura affascinante. I migliori marchi non nascondo questa scelta. Ma come fare per evitare imbrogli? Oltre ad affidarsi a un marchio che gode della vostra fiducia, è bene osservare attentamente, magari con una lente, la lavorazione del gioiello.

Andreoli, anello con opale rosa
Andreoli, anello con opale (vero) rosa

Pietre di fantasia. Un’altra idea di chi non vuole essere trasparente con chi acquista gioielli è cambiare il nome delle pietre. Se leggete che un anello ha uno «smeraldo orientale», per esempio, sappiate che si tratta di uno zaffiro verde, che è meno pregiato. Altri esempi: un «rubino americano» in realtà è un granato, che vale molto, molto meno. E la «giada australiana»? È semplice quarzo trattato. Conclusione: quando leggete nomi un po’ esotici di pietre, che non avete mai sentito, controllate su Google. O su Gioiellis.com, naturalmente.

Anello con la cosiddetta giada australiana
Anello con la cosiddetta giada australiana

Pietre ricostituite. Ci sono pietre che sono stabilizzate o ricostruite. Spesso accade con il turchese. La stabilizzazione consiste nel sottoporre la pietra a una pressione per renderla più compatta ed eliminare la consistenza gessosa. Inoltre, spesso il turchese o altre pietre morbide sono ricostituite mescolando polvere con un elemento legante, una colla. Insomma, sono una specie di pasta, a cui spesso è aggiunto anche del colorante, per rendere più vivido il colore.

Anello con turchese: solo 6,99 euro da Claire's
Anello con turchese: solo 6,99 euro da Claire’s

Come difendersi. Non è semplice riconoscere questi trucchi. Un prezzo molto basso è un indizio infallibile che qualcosa non quadra: nessuno vi regalerà una pietra preziosa a poco prezzo e la probabilità che un gioielliere offra sconti consistenti su uno smeraldo, diamante o rubino è rara come l’acqua nel deserto. I certificati, per le pietre molto costose, sono un buon inizio per evitare l’acquisto di falsi. Il parere di un gioielliere che possa garantire l’autenticità di un gioiello è un altro elemento da tenere presente. Infine, una maggiore sicurezza la può garantire un gemmologo esperto.  

Diamante rosa sotto la lente del gemmologo
Diamante rosa sotto la lente del gemmologo







Cinque consigli per scegliere il gioiello giusto per San Valentino




È già il momento di pensare al regalo per San Valentino. Ecco cinque consigli per scegliere il gioiello giusto per San Valentino.

Elemento a forma di cuore
Pandora, elemento a forma di cuore in argento

La tradizionale festa degli innamorati si celebra ogni 14 febbraio, ma se volete regalare un gioiello per San Valentino è meglio pensarci per tempo. Naturalmente San Valentino si può festeggiare anche in altri modi: ma che quale regalo è migliore di un gioiello? Prima di sceglierlo, però, sappiate che la tradizione di San Valentino ha un origine antica.

Ciondolo a cuore in argento. Prezzo: 190 euro
Tiffany, ciondolo a cuore in argento. Prezzo: 190 euro

La festa prende il nome da un santo per la Chiesa cattolica: Valentino, appunto. Secondo la leggenda, Valentino era uno dei primi sacerdoti a Roma, durante il terzo secolo. In quel periodo l’imperatore Claudio II aveva stabilito che gli uomini single combattevano meglio di quelli sposati, meno coraggiosi perché pensavano anche alla famiglia. Niente di strano, in effetti. Per questo, però, l’imperatore aveva proibito ai giovani di sposarsi. Ma Valentino, sfidando il divieto, continuava a celebrare in segreto matrimoni e per questo Claudio ordinò che fosse messo a morte. Secondo altre fonti, però, il vero martire è stato un altro Valentino, vescovo di Terni, anche lui decapitato da Claudio. E secondo altri ancora, il vero Valentino è stato un prigioniero che scriveva lettere d’amore alla fidanzata.

Orecchini con pietra rosa
Morellato, orecchini con pietra rosa

Quale sia l’origine della leggenda, la data del 14 febbraio deriva dall’idea di cristianizzare la celebrazione pagana di Lupercalia, festa della fertilità dedicata a Fauno, il dio romano dell’agricoltura, e ai fondatori dell’Urbe, Romolo e Remo. La festa si celebrava durante le idi di febbraio o 15 febbraio.

White and yellow gold earrings. White gold fancy yellow diamond (19.92 ct) and diamond (4.48 ct) earrings set in white and yellow gold
Picchiotti, white and yellow gold earrings. White gold fancy yellow diamond (19.92 ct) and diamond (4.48 ct) earrings set in white and yellow gold

Alla fine del V secolo Papa Gelasio dichiarò il 14 febbraio il giorno di San Valentino. Inoltre, febbraio segna anche l’ultima parte dell’inverno e l’inizio della stagione degli amori per gli animali. Fatto sta che dal Medioevo quel giorno è consacrato all’amore, anche se inizialmente gli innamorati si scambiavano solo cartoline con frasi dolci. Ora, però, parliamo dei gioielli.

Orecchini in oro a forma di cuore e turchesi
Jennifer Mayer, orecchini in oro a forma di cuore e turchesi

Quale gioiello regalare per San Valentino?

Non troppo caro. Non confondete la festa degli innamorati con la dichiarazione di matrimonio. A meno che non vogliate far coincidere la richiesta di matrimonio con il 14 febbraio. Quindi, nessuna donna si aspetta un anello con un grande diamante il giorno di San Valentino. Potete scegliere un gioiello di minore importanza, purché siate sicuri che incontri il gusto della vostra partner.

Anello in oro bianco con diamanti a cuore
Recarlo, anello in oro bianco con diamanti a cuore

Non troppo vistoso. Un anello, un paio di orecchini, una collana, un bracciale: va tutto bene, a patto che non sia eccessivamente vivace. San Valentino è la festa dell’amore, non del colore. Scegliete gioielli discreti, non troppo appariscenti e grandi.

Salvini, orecchini a forma di cuore in oro giallo e piccolo diamante
Salvini, orecchini a forma di cuore in oro giallo e piccolo diamante

Non troppo strano. Non dovete stupire, ma solo testimoniare il vostro amore. Un semplice anello va benissimo, una piccola catena anche in argento, un paio di orecchini a cerchio: gioielli classici che saranno accettati con piacere.

Bracciale in argento 925 con sfere di acquamarina e ciondolo a cuore
Mabina, bracciale in argento 925 con sfere di acquamarina e ciondolo a cuore

Non troppo anonimo. Ok, niente stranezze: ma l’amore deve essere personalizzato. Scegliete un gioiello che sia adatto a chi lo riceve e, se possibile, abbia un significato legato alla vita di coppia.

Pendente in oro bianco, diamanti e rubino a forma di cuore
Fabio Neri, pendente in oro bianco, diamanti e rubino a forma di cuore

Non troppo tardi. San Valentino non è Natale e neppure San Silvestro. Non attendete mezzanotte per consegnare il vostro regalo. La mattina è il momento migliore per consegnare il regalo: renderà allegra tutta la giornata. In alternativa, consegnate il gioiello prima della cena: la serata sarà più intensa.

Collezione Beverly, orecchini cuore
Stroili, collezione Beverly, orecchini cuore







Gioielli in rosso per il veglione. Ecco la storia della tradizione




È già l’ora di pensare al veglione del 31 dicembre. In Italia, e non solo, per l’ultimo giorno dell’anno il rosso è il colore obbligatorio: ma sapete perché? È una lunga storia che ora vi spieghiamo. Ma per i gioielli basterà infilare un anello al dito, una collana o un orecchino per rispettare la tradizione che vuole indosso qualcosa di colore vermiglio per entrare nell’anno nuovo. E, naturalmente, nulla vieta di indossare gioielli rossi anche nel resto dell’anno.

Orecchini in oro rosa, piccoli diamanti e rubini
Orecchini in oro rosa, piccoli diamanti e rubini

Quindi, sapete perché è nata la tradizione di indossare un indumento rosso, oppure un gioiello di colore rosso l’ultimo giorno dell’anno?

Anello con diamanti e rubino taglio cuscino
Anello con diamanti e rubino taglio cuscino

Secondo alcuni, si tratta di una tradizione che risale al tempo degli antichi romani. Durante l’era dell’imperatore Ottaviano Augusto (31 a.C.) per il Capodanno romano era usanza indossare un indumento color porpora, il colore della veste dei senatori. Il rosso era considerato simbolo di potere, fertilità, salute e ricchezza. In seguito è diventato anche il simbolo della passione e dell’amore. Infine, un colore porta fortuna.

Bracciale Coeur Rouge, utilizza l'antica tecnica cinese della lacca, con rubini e rubelliti
Feng J, bracciale Coeur Rouge, utilizza l’antica tecnica cinese della lacca, con rubini e rubelliti

Ecco perché indossare qualcosa di rosso, come un anello con rubino, oppure orecchini con rubellite o granato, in Italia è considerato un modo per ottenere 12 mesi di fortuna.

Anello con tormalina rossa cabochon
Anello con tormalina rossa cabochon

Ma, attenzione, non tutti sono d’accordo con questa ricostruzione. Secondo altri, infatti, l’idea del rosso portafortuna arriva dalla Cina: in Oriente, infatti, questo colore è considerato di buon auspicio. Tanto che il rosso è utilizzato, per esempio, in occasione dei matrimoni, per augurare fortuna e fertilità. Anche un’antica tradizione cinese lo conferma: il colore rosso era utilizzato per scacciare un drago cattivo, Nian, un demone mangia uomini. E proprio perché è in grado di scacciare gli spiriti maligni, il rosso è considerato un porta fortuna. Non resta che cercare subito un gioiello con una pietra rossa.

Anello Love Heart, in oro e rubini
Anello Love Heart, in oro e rubini
Ciondolo labbra
Rosato, ciondolo labbra
Anello con corallo rosso e tsavoriti
Alex Ball, anello con corallo rosso e tsavoriti







Chi ha deciso il colore dell’anno? Ecco come avviene la scelta

Perché il colore dell’anno 2020 è stato il blu e quello del 2021 grigio/giallo? E chi decide qual è il colore dell’anno? Infine, il colore dell’anno interessa anche il mondo della gioielleria?

Se vi state facendo delle domande sul colore dell’anno, ecco una risposta brevissima: il colore dell’anno lo decide un’azienda americana, che si chiama Pantone. Non c’è una ragione precisa perché nel 2020 vada di moda il blu piuttosto che il rosso o qualche altra sfumatura. Fatto sta che l’idea di assegnare un colore dell’anno è stata una geniale trovata di marketing e tutti si adeguano. Ma andiamo per gradi.

Bea Bongiasca, anello Baby Vine Tendril
Bea Bongiasca, anello Baby Vine Tendril

A decidere il colore dell’anno è Pantone, un’azienda statunitense controllata da una società che si chiama X-Rite, con sede a Grand Rapids, nello Stato del Michigan. Pantone si occupa di tecnologie per la grafica, per esempio la catalogazione dei colori e la produzione del sistema di identificazione. Non basta, infatti, dire rosso: come sa bene chi sceglie una pietra preziosa da accostare a un’altra, un rubino può avere molte sfumature. E così anche le altre gemme. Stesso discorso per i tessuti, la pittura, o più banalmente per la vernice delle automobili.

Anello in oro bianco con cupola in smalto giallo che si apre by Solange Azagury-Patridge
Anello in oro bianco con cupola in smalto giallo che si apre by Solange Azagury-Patridge

Con l’obiettivo di catalogare tutte le sfumature, Pantone Matching System è diventata la norma internazionale per la grafica ed è utilizzato anche per la gestione dei colori nell’industria e nella chimica. Anche la casa madre, X-Rite, si occupa di  classificazione dei colori e di materiale fotografico per il mondo della farmaceutica e dei rilievi fotogrammetrici.

Anello Crest in argento rodiato, zaffiri blu
Lynn Ban, anello Crest in argento rodiato, zaffiri blu

Ma veniamo al colore dell’anno. Come dicevamo, è in sostanza un’idea di marketing studiata per rendere più noto il marchio Pantone. Il colore dell’anno, infatti, esiste solo dal 2000, quando il Pantone Color Institute (che è all’interno dell’azienda) ha iniziato a fare pubblicità al Color of the Year. Al momento fanno parte del Pantone Color Institute Leatrice Eiseman, che è il Direttore esecutivo, David Saha, editore di Metropolitan Publishing BV, Keith Recher, coautore di Pantone: The Twentieth Century in Color, e fondatore-editore di Hand / Eye Magazine, Tod Schulman, direttore creativo del Pantone Color Institute, e Laurie Pressman, del marketing di Pantone. Insomma, tutto in famiglia.

Anello titanio, diamanti, zaffiri blu
Giovanni Ferraris, anello titanio, diamanti, zaffiri blu

Il colore è deciso, secondo quanto dichiarato, attraverso una discussione con diversi esperti che si occupano di ambiti diversi. Questi esperti si riuniscono in città differenti ogni anno e dopo due giorni di dibattito scelgono un colore per l’anno seguente. Il risultato del meeting è poi pubblicato sulla rivista Pantone View, utilizzata da stilisti e designer per le loro creazioni da commercializzare l’anno successivo.

Lotus Children, scultura in titanio
Wallace Chan, Lotus Children, scultura in titanio

Il colore dell’anno è davvero così categorico? Nel 2020 i gioielli blu o con gemme blu saranno  più richiesti di altri? È tutto da scoprire. Di sicuro Pantone, grazie allo spazio conquistato su siti internet e giornali, avrà accumulato un altro po’ di notorietà.

Anello in titanio, diamanti e oro rosa
Syz Fireworks, anello in titanio blu, diamanti e oro rosa

Gioielli e allergia





Avete gioielli che provocano allergia o irritazione alla pelle? Ecco come risolvere il vostro problema ed evitare una allergia da nichel ♦︎

Qualcuno sostiene che le allergie sono in aumento. Per quanto riguarda i gioielli, purtroppo, sono sempre state un problema. Il motivo è semplice: ci sono metalli che a contatto con la pelle provocano reazioni allergiche. Ma ci sono anche metalli meno pericolosi per chi soffre di allergie, come l’oro o l’acciaio.

Leggi anche: Come evitare le allergie da nichel

Per questo motivo chi soffre di allergie sceglie gioielli in oro. Il metallo giallo, infatti, è anallergico, cioè provoca raramente reazioni a contatto con la pelle. Ma, allora, perché capita anche chi indossa un gioiello in oro di soffrire per arrossamenti o irritazioni sulla parte del corpo a contatto con orecchini, bracciali o collane?

Come evitare allergie e vivere felici
Come evitare allergie e vivere felici

L’irritazione causata dai gioielli: si tratta di una reazione allergica chiamata dermatite da contatto ed è provocata quando non si utilizza oro puro. È un problema che, secondo alcuni calcoli, interessa il 10% delle donne. Questo metallo, allo stato naturale (24 carati) è troppo morbido e si deforma facilmente. Per questo motivo i gioiellieri lo hanno legato assieme ad altri metalli, come il nichel. In questo modo il gioiello d’oro diventa più resistente. In Europa, però, ormai da oltre 20 anni la Ue ha emanato una direttiva, che si è trasformata in legge nei Paesi aderenti, che riduce in modo drastico l’utilizzo del nichel nella gioielleria. Il nichel, però, continua a essere presente nei gioielli realizzati prima delle nuove regole. In Italia, per esempio, l’utilizzo del nichel deve essere non solo nei limiti di legge, ma anche indicato nell’etichetta.

Orecchino con allergia
Orecchino con allergia

In ogni caso, il nichel non è l’unico metallo contenuto in lega nei gioielli che può causare una allergia. Infatti, bisogna ricordare che tutti i gioielli in oro a 18, 14 oppure 9 carati, sono in lega con altri metalli. Oro a 18 carati, per esempio, significa che su 10 grammi di metallo, solo 7,5 sono in oro puro, mentre a 14 carati si scende circa al 50%.

I trucchi per evitare allergie. Come evitare l’allergia al nichel? La prima risposta è ovvia: nel caso acquistiate un gioiello vintage chiedete al gioielliere se la lega di metallo del gioiello contiene nichel.

Se a casa avete già dei gioielli che provocano irritazione alla pelle o allergia, un semplice trucco è utilizzare lo smalto per le unghie: spennellato sul gioiello eviterà il contatto del metallo con la pelle. Dovete utilizzare quello trasparente, ovvio. Questo sistema non funziona bene con le collane a catena, ma può risolvere il problema con un anello o un bracciale. Basta ricoprire la parte interna del gioiello, quella a contatto con la pelle, con lo smalto. In questo modo si evita che il nichel sia a contatto con la pelle delle mani o del polso. Naturalmente bisogna verificare nel tempo che lo smalto non si consumi con l’utilizzo del gioiello.

Gioielleria di Ponte Vecchio, a Firenze
Gioielleria di Ponte Vecchio, a Firenze

Altri metalli. Un altro modo, più costoso, per evitare allergie è scegliere gioielli in platino o in titanio, due metalli ipoallergenici. Il rame, consigliato da molti, non è certo una vera alternativa all’oro: non solo non ha la stessa lucentezza (anche se costa molto meno), ma a contatto con il sudore della pelle può rovinarsi e tingere la pelle. Anche l’argento, a patto che sia sterling (puro al 92,5%) è spesso tollerato da chi ha allergia al nichel, ma va costantemente pulito per evitare che si annerisca.

Leggi anche: I gioielli a basso prezzo sono pericolosi?

Sintomi allergici
Sintomi allergici






Un turchese per l’abbronzatura




Il turchese, pietra perfetta per fa risaltare l’abbronzatura dell’estate. Ma fate attenzione a… ♦︎

Quale gioiello risalta di più sull’abbronzatura? La risposta è facile: il turchese (se volete sapere tutto sul turchese cliccate qui. È una delle pietre usate nella gioielleria fin dall’antichità. Ma la parola turchese è più recente: risale al XVII secolo e deriva dalla parola francese utilizzata per turco, cioè proveniente o abitante della Turchia. E questo perché il minerale fu portato in Europa per la prima volta proprio attraverso la Turchia, dalle miniere nella storica provincia di Khorasan in Persia.

Orecchini con turchese, oro rosa, diamanti
Orecchini con turchese, oro rosa, diamanti di Chantecler

Da sempre il colore turchese è stato utilizzato per valorizzare la tonalità della pelle scurita dal sole estivo. Il contrasto tra colore azzurro intenso e sfumature marroni o beige è immediatamente visibile.

Ma, attenzione: anche se il binomio abbronzatura e turchese è perfetto, non per questo è consigliabile indossare i gioielli con turchesi al sole. C’è una ragione: spesso la pietra turchese è trattata per migliorarne il colore olio, cera o plastica. L’utilizzo di cera è un trattamento utilizzato fino dall’antichità. Ma le pietre trattate con olio o cera tendono a “sudare” se sono esposte troppo al sole e possono sviluppare una patina bianca sulla superficie. Certo, si possono sempre portare dal gioielliere per ripristinare il colore originario, ma è meglio se si può evitare.

Collana con turchesi e pelle abbronzata
Collana con turchesi e pelle abbronzata

In altri casi quello che pensate sia un turchese è, in realtà polvere residua della lavorazione tenuta insieme da colle, resine e materiali coloranti: questo è più probabile se il gioiello è costato molto poco. Non è vero turchese, anche se è venduto come fosse vera pietra. Anche in questo caso è maggiore il rischio di danneggiare il gioiello con l’esposizione al sole o all’acqua.




Collana soutache con turchesi
Collana soutache con turchesi
Anello con turchesi e diamante
Sabba, anello con turchesi e diamante
Anello doppio, fiori con ape. Oro, diamanti, pasta di turchese
Brent Neale Winston, anello doppio, fiori con ape. Oro, diamanti, pasta di turchese
Netali Nissim, orecchini in oro bianco, diamanti e turchesi
Netali Nissim, orecchini in oro bianco, diamanti e turchesi
Marco Bicego, bracciale con perle d'oro e turchese
Marco Bicego, bracciale con perle d’oro e turchese
Orecchini con turchesi
Marina J, orecchini con turchesi
Orecchini in turchese e diamanti neri. Prezzo: 6300 sterline
Anil Arjandas, orecchini in turchese e diamanti neri. Prezzo: 6300 sterline
Anello La reyna Coyote, turchese e tormaline verdi
Daniela Villegas, anello La Reina Coyote, turchese e tormaline verdi
Orecchini in oro e turchese
Al Coro, orecchini in oro e turchese
Rebecca, anello con pasta di turchese
Rebecca, anello con pasta di turchese
S'Agapò, bracciale con pvd giallo oro e elementi di turchese
S’Agapò, bracciale con pvd giallo oro e elementi di turchese
Orecchini in oro rosa e bianco, corallo giapponese, turchese, diamanti
Massimo Izzo, orecchini in oro rosa e bianco, corallo giapponese, turchese, diamanti
Bracciale in oro bianco con turchesi, diamanti e smeraldi
Sutra, bracciale in oro bianco con turchesi, diamanti e smeraldi
Anello con turchesi e tsavoriti incastonate su perle d’oro bianco
De Grisogono, anello con turchesi e tsavoriti incastonate su perle d’oro bianco







La scalata della giada nera

La giada nera, l’affascinante pietra che vuole salire sul trono delle gemme più di moda ♦

La giada nera è una pietra che potrebbe registrare una vasta diffusione, ammesso che se ne trovi una quantità sufficiente. A proporre questo prezioso materiale è ora Kings Stone US, società di New York che detiene i diritti di importazione negli Usa. A garanzia della qualità e delle caratteristiche di questa pietra sono il National Gemstone Testing Center (Ngtc), istituto cinese con la patente di ufficialità, e due organismi americani, l’American Gemological Laboratories (Agl) e l’International Gemological Institute (Igi). La giada nera proposta, però, non arriva dalla Cina, ma da una miniera in Sudafrica di proprietà di King Stone, anche se la certificazione della autenticità è prerogativa di Ngtc, la maggiore autorità in materia.

Le caratteristiche presentate per questa pietra (che è giadeite, non nefrite) sono rilevanti: è lucente come un diamante e ha una durezza da 7,5 a 8,5 sulla scala Mohs, più o meno quindi come lo smeraldo o il topazio (il diamante è quota 10). Inoltre, secondo King Stone, la giada è una alternativa ai «diamanti neri trattati», dato che è una pietra dal colore naturale, lucente, e consistente come una pietra preziosa. L’effetto è affascinante, come dimostra la collezione di Roberto Coin.

Roberto Coin, anello in oro rosa, diamanti e giada nera
Roberto Coin, anello in oro rosa, diamanti e giada nera
Roberto Coin, pendente in oro rosa, diamanti e giada nera e verde
Roberto Coin, pendente in oro rosa, diamanti e giada nera e verde
Roberto Coin, orecchini opendenti in oro rosa, diamanti e giada nera
Roberto Coin, orecchini opendenti in oro rosa, diamanti e giada nera
Roberto Coin, anello opendenti in oro rosa, diamanti e giada nera
Roberto Coin, anello opendenti in oro rosa, diamanti e giada nera
Orecchini con la giada nera di King Stone
Orecchini con la giada nera di King Stone
Pendente con la giada nera e diamanti di King Stone
Pendente con la giada nera e diamanti di King Stone
Il certificato rilasciato da Ngtc
Il certificato rilasciato da Ngtc
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