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Il ritorno dell’anello chevalier




L’anello chevalier è tornato di moda. Scoprite il significato e quali sono le caratteristiche dell’anello che si indossa al mignolo ♦

Chevalier in francese, signet o pinky ring in inglese, sigillo in italiano: era l’anello utilizzato nell’antichità per pressare la cera lacca e siglare le lettere. Insomma, una specie di timbro o firma certificata dell’aristocrazia. L’anello aveva inciso lo stemma di famiglia espressione di ricchezze, terre, castelli e potere. D’altra parte, allora non esisteva la Pec. Chi riceveva una lettera chiusa con la cera lacca, verificava l’impronta dell’anello sul sigillo, per avere la sicurezza dell’autenticità. Oggi, però, l’anello chevalier è indossato anche da chi nobile non è. Anzi, probabilmente spesso chi lo indossa non conosce la storia di questo tipo di anello. In ogni caso va di moda: l’anello al mignolo è scelto indifferentemente da rapper o da ragazze fashion addicted. Oltre che da chi è di famiglia nobile.

Anello chevalier indossato
Anello chevalier indossato

Cose da sapere sull’anello al mignolo

  • In passato l’anello aveva una superficie in rilievo, per imprimere meglio la cera lacca.
  • Successivamente, l’anello chevalier ha adottato semplicemente una superficie piatta, con inciso lo stemma della casata.
  • Nel Medioevo l’anello chevalier era realizzato in semplice argento brunito soprattutto nei Paesi del Nord: aveva una funzione pratica, più che di ornamento.
  • Con il tempo, l’anello è diventato un segno di distinzione. Realizzato in oro, ha spesso con una pietra dura incastonata, dal lapislazzulo al più costoso zaffiro. Chi era molto potente e tanto ricco sceglieva una pietra preziosa.
  • Persa la sua funzione di sigillare le missive, l’anello è rimasto in uso come un segno di appartenenza nobiliare. Di solito è indossato sul mignolo e riporta lo stemma della casata, anche se non più in rilievo, ma con la semplice incisione. È un simbolo di prestigio, ed è poi adottato anche da chi non è nobile, ovviamente senza la corona araldica.
  • Ora è tornato di moda, e per fortuna anche con ironia: al posto del disegno di uno stemma si può trovare un cuore con la scritta «Love» incisa. Chi non vuole rinunciare alla corona può scegliere la sua versione fumettosa grande e bianca o in zirconi neri, il giglio borbonico piacerà ai nostalgici, l’immagine della Madonna miracolosa ai devoti, la principessa alle sognatrici. Insomma, che sia in argento, oro o metallo , che sia piccolo e discreto, grande e di fantasia, ce n’è per tutti i gusti.
Anello al mignolo indossato
Anello al mignolo indossato
Anello chevalier in oro rosa satinato e diamanti
Jade Trau, anello chevalier in oro rosa satinato e diamanti
Anello chevalier in oro rosa e diamanti
Anello chevalier in oro rosa e diamanti by Spallanzani
Anelli chevalier in oro con smeraldi o diamanti
Anelli chevalier in oro con smeraldi o diamanti di Jemma Wynne
Anello chevalier della collezione History
Anello chevalier della collezione History by Alasia

Anello chevalère in oro bianco, diamanti, cristallo di rocca e smeraldo Muzo
Anello chevalière in oro bianco, diamanti, cristallo di rocca e smeraldo Muzo, alta gioielleria Boucheron







Siete sicuri di voler vendere i vostri gioielli?




Avete deciso di vendere i vostri gioielli? Probabilmente avete bisogno di un po’ di liquidità per le vostre esigenze. Ma siete proprio sicuri che ne valga la pena? Prima di vendere dei gioielli leggete questo articolo: le 5 cose da considerare prima di vendere i vostri gioielli. E già che ci siete, date anche un’occhiata a questo articolo.

Prezioso scrigno Fabergé
Prezioso scrigno Fabergé

Leggete il futuro

Ok, se avete deciso di vendere i vostri cari gioielli deve esserci un motivo serio. Ma prima di tutto occorre che facciate un esame attento delle vostre prospettive: siete così certi che non ci siano alternative? Fate questo esperimento: scrivete su un foglio i tre possibili scenari del vostro bilancio per i prossimi sei mesi. Il primo molto favorevole, il secondo più neutro e il terzo decisamente negativo. Quale dei tre è più probabile? Quante risorse vi occorrono per stare a galla? E la vendita dei gioielli risolverà tutto?

Jewelbox
Jewelbox

Attenti ai conti

Spesso si danno per scontate spese delle quali non ci si sarebbe necessità. Semplicemente, questi costi sono il frutto di vecchie abitudini, oppure sono frutto di abbonamenti che avete sottoscritto quando le cose andavano meglio (vero Netflix?). Se avete un conto in banca (e probabilmente lo avete), esaminate le spese degli ultimi tre mesi. Scoprirete che ci sono spese evitabili e altre che si possono ridurre. A partire da quello che costa lo stesso conto corrente (guardate le spese che vi addebita la vostra banca ogni anno). Probabilmente potete eliminare qualche spesa superflua, oppure cambiare banca (e tenervi i vostri gioielli).

Zmart Portable Travel Jewelry Box
Zmart Portable Travel Jewelry Box

Riscuotere i crediti

Fate i conti di quello che vi spetta. Siete sicuri che nelle prossime settimane non avrete altre entrate? Spesso si tende a enfatizzare una situazione negativa senza considerare la possibilità di un’evoluzione positiva degli eventi. Per esempio, nessuno vi deve dei soldi, oppure può sopperire alla vostra mancanza temporanea di liquidità?

Postage money, fermaglio porta carta moneta
Tiffany, postage money, fermaglio porta carta moneta

Ritardare i pagamenti

Considerate anche un altro aspetto: spesso un creditore può tranquillamente aspettare di essere rimborsato anche dopo la data che era stata stabilita. L’importante, per chi vi ha prestato dei soldi, oppure deve ricevere la rata di affitto, leasing, mutuo, eccetera, è la sicurezza di ottenere quello che gli spetta, anche se non subito. In fondo un ritardo non è la fine del mondo.

La cassaforte per gioielli Baron
La cassaforte per gioielli Baron

Prestate i gioielli

Invece di vendere i gioielli avete pensato che potete semplicemente prestarli in cambio di un po’ di soldi? Ci sono banche o società finanziarie che tengono in pegno i gioielli in cambio di un valore, di solito molto più basso di quello reale. In cambio, potere restituire la somma versando a rate una cifra stabilita. Naturalmente, se non pagherete si terranno i vostri gioielli. Ma se siete sicuri di riuscire a restituire la somma prestata, potete considerare questa possibilità.

Collier e bracciali indossati
Collier e bracciali indossati






Che cosa significa l’anello trilogy

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Come scegliere un anello trilogy? Ma, soprattutto, conoscete il vero significato dell’anello trilogy?  Scoprite che cosa simboleggiano le tre pietre utilizzate in questo tipo di anello ♦︎

L’anello più diffuso per il fidanzamento, oppure per un anniversario, è il classico solitaire: una banda di oro o platino con un diamante incastonato. Ma non è l’unica forma di anello possibile. Una alternativa molto apprezzata è l’anello trilogy, cioè con tre pietre incastonate.

Non tutti sanno, però, che all’anello trilogy è attribuito anche un significato.

Anello trilogy in oro bianco e diamanti
Anello trilogy in oro bianco e diamanti di Forever Unique

Leggi anche: Quando e come scegliere l’anello di fidanzamento.

Ma prima di parlare del significato dell’anello trilogy è bene descrivere che cos’è. Un anello trilogy è composto da una banda di metallo, di solito oro bianco, giallo, rosa oppure platino, con un grappolo di tre pietre poste lungo il cerchio. Nella maggior parte dei casi si tratta di diamanti. Spesso la pietra centrale è un po’ più grande o posta più in alto rispetto alle altre due, che sono della stessa dimensione. Ma non sempre: a volte le tre pietre hanno esattamente gli stessi carati.

Anello trilogy in oro bianco e diamanti
Anello trilogy in oro bianco e diamanti di Damiani

Ma veniamo all’aspetto simbolico, cioè al significato dell’anello trilogy. Le tre pietre simboleggiano il passato, il presente e il futuro. Questo è anche il motivo per cui  spesso la pietra centrale è più grande: indica l’importanza del presente, cioè della vita di coppia nel momento in cui l’anello è donato. Molte coppie consolidate, magari non più giovani, attribuiscono però un significato diverso all’anello trilogy: la pietra centrale simboleggia la fedeltà, mentre le altre due la fiducia e il rispetto.

Anello di fidanzamento trilogy
Anello di fidanzamento trilogy

Il diamante è la pietra più utilizzata, ma c’è chi sceglie altre gemme. Anche in questo caso c’è chi attribuisce un significato alle gemme: verde smeraldo per la fedeltà, lo zaffiro blu per verità e pace e il rosso rubino per la passione.

Anello Trilogy Isabella di Recarlo
Anello Trilogy Isabella di Recarlo
Anello trilogy in oro bianco e diamanti
Anello trilogy in oro bianco e diamanti di Salvini
Anello trilogy con granato
Anello trilogy con granato
Anello trilogy in oro bianco con acquamarina e diamanti
Anello trilogy in oro bianco con acquamarina e diamanti






 

Tutto sulla doratura




Le tecniche della doratura in gioielleria. Ecco le cose da sapere prima di un acquisto e che cosa fare per non rovinare i gioielli con la doratura ♦︎

Non occorre acquistare un gioiello di oro massiccio per sfoggiare qualcosa di dorato. E non c’è neppure bisogno di ricorrere a gioielli placcati con il metallo giallo. Se volete risparmiare, basta scegliere qualcosa che abbia il colore dell’oro o, meglio, sia ricoperto da uno strato di metallo prezioso. Più o meno sottile, dipende.  Ma fate attenzione a non rovinarlo: ecco le cose da sapere e come pulire i vostri gioielli con dorature. Ma, prima di tutto, che cos’è la doratura? E come si fa?

Guscio di riccio di mare dorato con diamanti
Guscio di riccio di mare dorato con diamanti

La doratura

Ma vi siete mai chiesti come sono realizzati orecchini, anelli e collane che sono all’interno in acciaio o argento e all’esterno color oro? Il metodo più comune di doratura è quello galvanico. È un processo complicato e piuttosto recente: nel passato, infatti, per rendere d’oro i gioielli composta da un altro metallo, si utilizzava il sistema di laminatura, cioè l’applicazione di un sottile foglio di oro sulla superficie sottostante. Per questo non troverete mai un gioiello antico con una doratura galvanica. Ma non galvanizzatevi troppo (è il caso di dirlo). La doratura galvanica è, infatti, un tipo di procedimento elettrochimico piuttosto recente: nel cosiddetto bagno galvanico, un sottile strato di oro viene fatto aderire a un metallo utilizzando la corrente elettrica. Questa corrente trasporta ioni d’oro carichi positivamente e aderisce al metallo dei gioielli che, invece, ha una carica negativa. Il risultato è che si deposita uno strato uniforme e sottile.

Rosato, bracciale in argento 925%, galvanica oro rosa con cuori e cubic zirconia bianchi
Rosato, bracciale in argento 925%, galvanica oro rosa con cuori e cubic zirconia bianchi

Questa lavorazione non è eseguita dalle aziende che progettano e vendono i gioielli, ma da imprese specializzate. Attenzione, però: a volte questo strato è così sottile che può essere molto facilmente cancellato o graffiato. Quindi, sappiate che non tutti i gioielli con la doratura sono uguali: dipende da chi ha eseguito il processo galvanico e da quanto è spesso lo strato di oro ionizzato che ricopre il gioiello. Ovviamente, una doratura maggiore e più resistente si riflette nel prezzo…

La doratura può essere realizzata nel classico colore giallo, oppure rosa o bianco. Ma ci sono lavorazioni galvaniche anche con altri metalli, come il titano o l’argento.

Lyra, anello in argento dorato. Prezzo: 76-88 euro
Bjanca Judith, Lyra, anello in argento dorato

Come pulire i gioielli con la doratura

Dato che la doratura con procedimento galvanico aggiunge solo un sottilissimo strato di polvere d’oro, i gioielli realizzati con questa tecnica non vanno sfregati contro superfici ruvide: è molto facile graffiarli. Per la pulizia, meglio utilizzare acqua tiepida e un panno molto morbido, oppure uno spazzolino da denti, ma con setole naturali. Se il gioiello è molto sporco si può  sciogliere nell’acqua una goccia di sapone liquido neutro.

Pulizia di un anello
Pulizia di un anello

La storia del procedimento galvanico

 Ora è utilizzata in tutto il mondo, ma la doratura galvanica è nata proprio in Italia, nel 1802. Per la precisione, all’università di Pavia, dove Luigi Valentino Brugnatelli ha sperimentato questo procedimento (non in particolare per dorare i gioielli), con l’impiego della neonata pila galvanica, messa a punto da Alessandro Volta del quale Brugnatelli era amico e collaboratore. La soluzione adoperata era a base di fulminato di oro. Quando si dice il destino…

Collana con doratura galvanica
Collana con doratura galvanica
Lebole, anello in argento dorato
Lebole, anello in argento dorato
Bracciale in argento dorato con quarzo
Ottaviani, bracciale in argento dorato con quarzo
Orecchini della collezione Malha, in argento dorato. Prezzo: 130 euro
Liliana Guerreiro, orecchini della collezione Malha, in argento dorato
Ciondolo della collezione Blue Note, in argento dorato e lapislazzulo
Giovanni Raspini, ciondolo della collezione Blue Note, in argento dorato e lapislazzulo
Non sembra un laboratorio orafo, vero? Infatti sono i bagni galvanici della Landi, un'azienda specializzata nella doratura dei gioielli
Non sembra un laboratorio orafo, vero? Infatti sono i bagni galvanici della Landi, un’azienda specializzata nella doratura dei gioielli
Lettere con doratura galvanica
Lettere con doratura galvanica
Prodotti che servono per la lavorazione galvanica
Prodotti che servono per la lavorazione galvanica
Spille dorate
Spille dorate






Anelli con diamante taglio a pera




Volete acquistare un anello con diamante? Considerate l’idea di una pietra con taglio a pera. Ecco che cosa dovete sapere prima di scegliere ♦

Di solito il classico anello con diamante ha una pietra con taglio a brillante. Cioè con un taglio perfettamente circolare. Un’altra variante è il taglio principessa, che ha il vantaggio di ridurre al minimo gli scarti che derivano dal taglio del diamante. Ma se vi piace una forma un po’ meno utilizzata, meno convenzionale, potreste scegliere il diamante con taglio a pera.

Emily Ratajkowski con l'anello di fidanzamento: ha due diamanti taglio princess da 2 carati e un diamante a forma di pera a 3 carati su una fascia d'oro
Emily Ratajkowski con l’anello di fidanzamento: ha due diamanti taglio princess da 2 carati e un diamante a forma di pera a 3 carati su una fascia d’oro

Come indossare il diamante a pera

Il taglio pera è un misto tra un taglio marquise, cioè a forma di occhio, e un taglio brillante, cioè rotondo. La forma a goccia, se è montata su un anello, va indossata preferibilmente con la punta rivolta verso l’unghia, perché fa sembrare le dita più snelle.

Anello con diamante taglio a pera
Anello con diamante taglio a pera indossato

Il diamante a pera ha 600 anni

Il taglio del diamante a pera ha una lunga storia. Questo particolare taglio del diamante, infatti, è stato creato da Lodewyk van Berquem, in Belgio, nei primi anni del 1400. Van Berquem è stato un innovatore nella tecnica del taglio del diamante e ha introdotto anche nuovi modi per la lucidatura: alcune sue innovazioni sono utilizzate ancora oggi.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio

La forma del diamante a pera

Il diamante taglio pera utilizza 71 o 58 faccette a forma di triangolo, dipende dalla grandezza, dal peso, e dal tipo di pietra. Non è semplice tagliare un diamante con questa forma, anche perché questo tipo di forma comporta molti scarti. Anche per questa ragione i gioielli che utilizzano un diamante a pera sono piuttosto rari rispetto a tagli più comuni.
Taglio a pera

Perché scegliere un taglio pera

Anche se è più difficile da tagliare, il diamante a pera ha alcuni vantaggi. Per esempio, grazie alla disposizione delle faccette le  eventuali inclusioni possono essere più difficili da individuare. Al contrario, nei diamanti con meno sfaccettature come l’Asscher o il taglio smeraldo, le inclusioni sono molto più visibili. Il taglio a pera offre anche un vantaggio a chi lo indossa, dato che tende a rendere le dita più affusolate.

Come scegliere il diamante a pera

  1. Deve essere perfettamente simmetrico.
  2. La punta non deve essere arrotondata.
  3. Fatelo ruotare sotto la luce: non deve avere «punti neri», cioè senza riflessi.
  4. Leggete con attenzione il certificato dell’istituto gemmologico che ha valutato la pietra. Un identikit per una pietra di qualità dovrebbe prevedere queste caratteristiche: taglio buono, colore H, chiarezza: SI1, profondità percentuale 56-70%, tavola 53-62%, rapporto lunghezza-larghezza 1,45-1,70.

Leggi anche: Come scegliere il diamante dell’anello 

The Rock, diamante a forma di pera da 228,31 carati
The Rock, diamante a forma di pera da 228,31 carati
Anello Toi & Moi con un diamante fancy blu intenso da 4,10 carati e un diamante bianco
Anello Toi & Moi con un diamante fancy blu intenso da 4,10 carati e un diamante bianco taglio pera
Anello Rebel Black di Thelma West in ceramica nera e oro,-con diamante taglio pera da 5 carati
Anello Rebel Black di Thelma West in ceramica nera e oro,-con diamante taglio pera da 5 carati
Anello Trapézistes, con diamante taglio fancy giallo pera da 10,19 carati incastonato in un pentagono
Anello Trapézistes, con diamante taglio fancy giallo pera da 10,19 carati incastonato in un pentagono by Messika







Quali gioielli indossare in ufficio

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Alla mattina vi domandate quali gioielli indossare in ufficio? Non sapete quali gioielli scegliere sul luogo di lavoro? Leggete questa guida ♦︎

Quali gioielli si possono indossare in ufficio o, più in generale, sul luogo di lavoro? È una domanda che si pongono molte donne. Voi no? Male. Non tutti i gioielli sono adatti a tutti gli uffici. Proprio come non avete l’intenzione di sedervi alla scrivania in costume da bagno, oppure con un abito lungo da sera, anche orecchini, collane e bracciali devono essere in sintonia con il vostro luogo di lavoro.

Per fortuna scegliere i gioielli giusti per l’ufficio non è difficile. Basta seguire questi consigli e sarete sempre a vostro agio. E lo saranno anche i vostri colleghi.

Prima di scegliere scegliete una definizione per il vostro luogo di lavoro
Prima di scegliere scegliete una definizione per il vostro luogo di lavoro

Classificate il vostro posto di lavoro

Tutti i luoghi di lavoro hanno una propria immagine, una cultura interna, un modo di comportamento dei dipendenti. È un ufficio pubblico? Avete a che fare con clienti? Di che tipo? E come si veste il vostro superiore di grado? È aperto di idee o piuttosto conformista? La scelta dell’abbigliamento, così come dei gioielli, deve tenere conto di questi fattori. Sta a voi decidere se stupire, rimanere in sintonia con le usanze dell’ambiente, oppure scandalizzare con qualche gioiello fuori dalle regole. Ma dovete esserne coscienti.

Gioielli della collezione Legàmi di Lenti & Villasco indossati
Gioielli della collezione Legàmi di Lenti & Villasco indossati

Ufficio tradizionalista

Uno studio di anziani avvocati, una scuola privata per bambini ricchi, l’ufficio di una società di finanza: in questi posti è meglio non provocare scandali. Scegliete orecchini non troppo grandi, meglio se a bottone, da abbinare all’abito. Oro e perle vanno benissimo. Niente maxi collane: bene una piccola catena, un filo di perle, un bracciale sottile, anello non troppo grande. Meglio evitare pietre colorate se sono di una dimensione vistosa. I gioielli devono essere visibili, ma non destare curiosità e tantomeno stupore. Sobrietà.

Un filo di perle, due piccoli orecchini: un esempio di sobrietà
Un filo di perle, due piccoli orecchini: un esempio di sobrietà

Ufficio moderno

Orecchini a lobo o a cerchio, ma non maxi, vanno bene. Ma non esagerate: non devono brillare troppo o, peggio, fare rumore quando siete in movimento: è fastidioso sentire tintinnare una persona che cammina per i corridoi. In un ufficio dove non si richiede un abbigliamento troppo formale potete anche indossare più di una collana insieme e bracciali rigidi a polsino, a patto che non siano di intralcio al vostro lavoro.

In un ufficio non troppo formale si fa meno caso a gioielli e abbigliamento
In un ufficio non troppo formale si fa meno caso a gioielli e abbigliamento

Ufficio creativo

Se lavorate in uno studio di pubblicità, di architettura, dove si producono video o software, siete fortunate. Probabilmente nessuno protesterà se indossate i gioielli più vistosi che avete nel cassetto. Grandi orecchini, anelli cocktail, grosse catene e perfino gioielleria in stile punk possono essere in sintonia con il luogo di lavoro. Rimane, però, una regola: non indossate qualcosa che possa distrarre gli altri. Un conto è essere notate, un altro è distrarre chi lavora.

Collana di talento joias
Collana di Talento Joias

Altri consigli

  • Strass, cubic zirconia o altri elementi brillanti sono più efficaci quando è buio, di sera. Meglio riservarli per le occasioni dopo ufficio.
  • Si possono indossare bracciali con charms o molti anelli assieme. Ma fate attenzione a non appoggiarli rumorosamente alla scrivania o a un tavolo.
  • Tanti gioielli o pochi? Sempre meglio uno in meno che uno di più.
  • Se avete indossato un orologio o un braccialetto, un anello, un paio di orecchini e una collana  siete già al limite concesso. Oltre rischiate di trasformarvi in un albero di Natale.
Gioielli di Pisa Diamanti
Gioielli di Pisa Diamanti
Annamaria Cammilli, collezione Rivage, indossato
Annamaria Cammilli, collezione Rivage, indossato
Indossato Happy Hearts
Chopard, bracciali Happy Hearts
Mood, indossato con l'orecchino Perle
Mood, orecchino Perle
Orecchini punto luce indossati
Orecchini punto luce indossati






Bisogna restituire l’anello quando ci si separa? Ecco le regole

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In caso di separazione o divorzio bisogna restituire anello e gioielli ricevuti in regalo? Ecco che cosa prevede la legge. E il buonsenso ♦︎

A sfogliare l’album dei ricordi appare tutto così bello. Lui, lei, i sorrisi, i momenti felici. Ma non sempre l’amore dura a lungo. Divorzi, separazioni, addii, sono da mettere in conto quando si inizia una relazione.

Paris Hilton, per esempio, si è tenuta un solitario da 2 milioni di dollari che l’ex fidanzato Chris Zylka aveva chiesto indietro dopo la rottura del rapporto. La cantante Ariana Grande, invece, ha recapitato al suo ex, il comico Pete Davidson, l’anello che lui le aveva regalato. In fondo era costato solo 93.000 dollari. Ma avviene anche l’opposto: che sia lei, sdegnata, a restituire l’anello. È successo, per esempio, anni fa al calciatore italiano Mario Balotelli, che ricevuto indietro un anello da 117.000 euro che aveva regalato alla modella Fanny Neguesha.

Paris Hilton e Chris Zylka
Paris Hilton e Chris Zylka

Insomma, tra gli aspetti dolorosi al momento della divisione della coppia c’è anche quello, non secondario, della attribuzione dei beni materiali. Case, automobili e, non da ultimo, i gioielli. Sì, perché ci sono uomini che pretendono di riavere indietro quello che hanno donato e donne che si sentono in dovere di rimarcare la presa di distanza gettando indietro l’anello di fidanzamento o gli orecchini ricevuti per il compleanno. Ma è giusto questo atteggiamento? E la legge che cosa prevede?

Scambio di anelli
Scambio di anelli

Divorzi e ripicche

American way. Gli Stati Uniti, dal punto di vista degli aspetti legali per separazioni e divorzi, sono una scuola, ma anche qui una regola unica non c’è. Qualche esempio: dopo il divorzio da Donald Trump, nel 1999, Marla Maples ha venduto il suo diamante di Harry Winston da 7,45 carati per 110.000 dollari. Ha poi donato il denaro in beneficenza, almeno è quanto ha riferito. L’ex presidente degli Usa ha definito la faccenda «piuttosto noiosa». La legge dello stato federale a New York ritiene, per esempio, che un fidanzamento che finisce non è colpa di nessuno e l’anello dovrebbe essere restituito al donatore, con poche eccezioni. Diverso, invece, se la coppia scoppia dopo il matrimonio. E la maggior parte degli Stati ha adottato questo approccio. Ma non tutti. In Montana l’anello è considerato un dono incondizionato e quindi resta a chi lo ha ricevuto. In California e Texas se la richiesta di fidanzamento e matrimonio è accettata, l’anello diventa una sorta di contratto e quindi rimane alla fidanzata o sposa in caso di separazione.

Il difficile momento della separazione
Il difficile momento della separazione

Gioielli di famiglia

E in Europa? Nel Vecchio continente pesano di più, rispetto agli Usa, le tradizioni famigliari. Anche se nella maggior parte dei Paesi i regali sono regali e, quindi, nessuno pensa di restituire collane, anelli e orecchini. In caso di rottura del fidanzamento o del matrimonio i gioielli restano quindi nella disponibilità delle ex fidanzate o mogli. Ci sono però delle eccezioni. Una di queste riguarda i cosiddetti gioielli di famiglia, che sono legati ad antiche tradizioni oppure sono appartenuti a madri, nonne, bisnonne. Nella maggior parte dei casi non si tratta di gioielli di grandissimo valore (a meno che siate Meghan Markle o Kate Middleton). Questi gioielli hanno però un valore affettivo molto forte non solo per chi li ha regalati, ma anche per il contesto famigliare alle spalle. In questo caso è buona pratica restituire i gioielli all’ex o, meglio, alla storia a cui appartengono. Insomma, non è previsto dalla legge, ma dal buonsenso.

Anello di matrimonio
Anello di matrimonio

Comunione dei beni e gioielli

Un’altra eccezione è quella prevista in alcuni Paesi, come l’Italia, dove vige la possibilità di optare per la comunione dei beni al momento del matrimonio. Questo tipo di accordo matrimoniale prevede che tutti gli acquisti compiuti da uno o entrambi i coniugi dopo il momento del «sì» siano comproprietà tra marito e moglie. Ma L’articolo 179 del Codice civile cita tra i beni che non rientrano nella comunione legale quelli di «uso strettamente personale di ciascun coniuge ed i loro accessori». Tra gli accessori è facile individuare i gioielli. Ma, attenzione: nel febbraio 2017 la Corte di Cassazione (il terzo grado di giudizio secondo l’ordinamento italiano) ha ordinato il sequestro dei gioielli di una moglie a causa dei reati commessi dal marito. Secondo i giudici, «in caso di comunione legale dei beni gli acquisti effettuati dopo il matrimonio sono di proprietà anche dell’altro coniuge, a meno che non si tratti di beni di uso strettamente personale del tutto sottratti, in quanto tali, alle disponibilità dell’altro». Secondo i magistrati «l’uso dimostra la disponibilità del bene da parte del coniuge ma non esclude quella dell’altro». Quindi i gioielli sono stati considerati beni comuni della coppia. Ma in caso, appunto, del regime di comunione di beni.

La legge è la legge
La legge è la legge

Kim Kardashian con l'anello di fidanzamento
Kim Kardashian con l’anello di fidanzamento

Beyoncé con l'anello di fidanzamento
Beyoncé con l’anello di fidanzamento







Quale gioiello regalare ai bambini?

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Come scegliere un gioiello da regalare a un bambino per la comunione, cresima, compleanno? Se siete alla ricerca di un’idea? Ecco i consigli giusti per scegliere un gioiello da regalare a un bambino o bambina ♦︎

Anniversari, comunioni, cresime, cerimonie, compleanni, onomastici. Prima o poi arriva il momento di fare un regalo al proprio figlio, nipote, cugino, figlioccio, figlio di amici, di parenti, dello zio, della zia… Insomma, siete alla ricerca di un gioiello da regalare a un bambino o una bambina. Avete già provato a cercare su Google, ma niente: trovate solo pubblicità. Tutte le marche di gioielli propongono bracciali, collane oppure orecchini da regalare ai bambini. Già, ma che cosa scegliere? Ecco qualche consiglio: leggetelo prima di fare qualche acquisto sbagliato.

Bambini indossano la collezione Les Petites
Bambini indossano la collezione Les Petites di PdPaola

Gioielli per bambina

Ci sono due scuole di pensiero: alcuni ritengono che gli orecchini sono da evitare fino a circa i 13 anni. Altri, invece, si affrettano a permettere il buco nelle orecchie delle bambine, con i relativi orecchini, fin dai primi anni di vita. Dipende dai diversi usi e costumi delle culture, popolazioni, Paesi. Solo voi potete sapere se gli orecchini per una bambina sono graditi oppure no. Nel caso lo siano, meglio optare per orecchini molto compatti, a bottone o con cerchio molto ridotto. Quelli pendenti rischiano di allargare il buco e deformare il lobo e, inoltre, possono impigliarsi a qualcosa mentre si svolge un gioco. Attenzione alle dimensioni: non scegliere orecchini da adulti, a meno che sia un gioiello da tenere nel cassetto e da indossare quando la bambina sarà cresciuta. Un bracciale può essere una soluzione neutra. In questo caso, è meglio scegliere qualcosa che possa essere personalizzato con le iniziali o con il nome della fanciulla, così come una catenina con pendente.

Salvini, orecchini a forma di cuore in oro giallo e piccolo diamante
Salvini, orecchini a forma di cuore in oro giallo e piccolo diamante

Gioielli per bambino

Un tempo ai maschi si regalava un ferma cravatte in oro (probabilmente non esistono più). In alternativa, un classico regalo consiste nel bracciale in oro con una targhetta con inciso il nome del bambino. Anche questo tipo di regalo è più raro, ma resiste ancora. Attenti, però, a scegliere la giusta misura: la catena non deve essere troppo sottile, quasi invisibile, ma neppure eccessivamente grande rispetto alla corporatura di un bambino o da un ragazzino. Stesso discorso per la catena con medaglietta, di tipo religioso oppure con altri simboli: è importante che la dimensione sia proporzionata a chi la riceve. Inutile regalare a un bambino, in occasione di una cerimonia religiosa, gioielli maschili troppo aggressivi, come bracciali in cuoio con teschio o simboli di armi.

Bracciale per bambino di Bluespirit, oro 9 carati
Bracciale per bambino di Bluespirit, oro 9 carati

Oro o argento?

L’oro è senza dubbio la soluzione più classica, anche se la più costosa. Attenzione, però, ai carati. Regalare oro a 9 carati significa che solo il 37,5% di «oro puro», mentre quello a 14 carati sarà per il 58,3% di metallo giallo e quello a 18 carati al 75%. Insomma, non tutto l’oro è uguale. Non solo: se l’oro a 9 carati è solo puro solo per il 37,5%, significa che il restante 62,5% è composto da altri metalli. Quali? C’è il rischio che la bambina soffra di allergie, per esempio, al nichel. Meglio, quindi, informarsi: magari la mamma lo sa e se anche lei soffre di allergia è possibile che anche la figlia abbia lo stesso problema. In ogni caso, sarebbe meglio non puntare sull’oro con carature basse: più puro è meglio è. Chiedete, comunque, al gioielliere la composizione della lega con cui è fatto il gioiello.

Catenina in oro giallo 18 carati con maglia forzatina
Catenina in oro giallo 18 carati con maglia forzatina

Ma a quanto ammonta il vostro budget? Non potete permettervi un gioiello in oro? Forse l’argento è la soluzione giusta. In questo caso, fate attenzione che sia argento sterling, il più puro che c’è. Come scoprirlo? Semplice l’argento sterling, che è puro al 92,5%, riporta inciso il numero 925. Questo tipo di argento mantiene meglio degli altri il colore bianco originale. Anche in questo caso la scelta classica cade su bracciale a catena e collana, mentre sono sconsigliati gli orecchini in argento. In questi anni vanno molto di moda i bracciali da personalizzare con ciondoli: se scegliete quelli giusti, che possono avere una relazione con la bambina (per esempio, lettere che compongono il nome), può essere un’idea regalo interessante e non troppo costosa.

Bambini con gioielli C&S
Bambini con gioielli C&S
Pandora, parure in argento Sfere Infinite
Pandora, parure in argento Sfere Infinite
Bracciale della collezione Return to Tiffany
Bracciale della collezione Return to Tiffany
Croce in oro bianco e diamanti
Damiani, collezione Belle Epoque, croce in oro bianco e diamanti






 

Un anello in oro bianco?

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L’oro bianco è il metallo che piace di più, specialmente a chi si sposa. Ma conoscete davvero tutto dell’oro bianco? Forse pensate di acquistare un anello ? Questo metallo, infatti, ha pregi, ma anche qualche difetto: meglio sapere tutto prima. In questo articolo spieghiamo le caratteristiche e i punti deboli dell’oro bianco.

Il classico anello in oro bianco e tre diamanti di Tiffany & co.
Il classico anello in oro bianco e tre diamanti di Tiffany & co.

Secondo la società americana di marketing GemFind, infatti, il metallo più cercato sul web è l’oro bianco 14 carati, con il 41% dei clic, seguito dall’oro bianco 18 carati con l’11%. Insomma, oltre la metà delle ricerche riguarda proprio l’oro bianco: segno che è il metallo preferito, di sicuro in Usa e in Europa.

Anello in oro bianco
Bluespirit, anello in oro bianco

Perché l’oro diventa bianco

L’oro in natura è giallo. L’oro bianco, infatti, si ottiene mischiando il metallo giallo originale con altri elementi per schiarire il colore. La lega più comune per rendere bianco l’oro comprende nichel, palladio, platino e manganese. Ma qualche volta sono utilizzati anche rame, zinco o argento. Alcuni metalli hanno però delle controindicazioni, perché possono ossidarsi a contatto con aria e pelle. In alternativa, può essere utilizzata una sottile placcatura di platino (che è naturalmente bianco) in lega con iridio, rutenio o cobalto, che aggiungono resistenza a questa lega.

Anello ondulato in oro bianco e diamanti
Orsini, anello ondulato in oro bianco e diamanti

Quanto oro giallo c’è nell’oro bianco?

Dipende dai carati, misura che serve a indicare la proporzione tra l’oro giallo contenuto e gli altri metalli. L’oro bianco a 18 carati è composto per il 75% di metallo originale e per il 25% di altri metalli. L’oro a 14 carati ha solo 58,3% di oro naturale e per l’oro bianco a 9 carati la proporzione si riduce al 37,5%.

Anello in oro bianco e diamante taglio marquise
C&C, anello in oro bianco e diamante taglio marquise

Il colore giusto del bianco

Molti acquistano un anello di oro bianco perché ha un colore molto semplice ed è brillante su un dito, magari proprio perché oltre al metallo c’è anche un bel diamante. Ma l’oro bianco, in realtà, non è lucido. Anzi, è opaco. Il bianco lucido, infatti, si ottiene con la placcatura in rodio, una patina è applicata a tutti i gioielli in oro bianco. Senza la rodiatura l’oro bianco potrebbe sembrare grigio, tendente al beige o rosa pallido.

Anello in oro bianco di Damiani
Anello in oro bianco di Damiani

Allergie al nichel

Attenzione: l’oro bianco, specialmente in passato, è stato spesso ottenuto con massiccio utilizzo di nichel, che corregge la sfumatura di bianco giallastro. Ma il nichel è anche un metallo che può provocare allergie: ne soffre circa una donna su otto. Chi soffre di allergie al nichel deve accertarsi che l’oro bianco, se contiene nichel, sia stato rodiato: la patina esterna, infatti, evita il contatto del nichel con la pelle.

Anello in oro bianco e diamanti della collezione Milano di Pomellato
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Milano di Pomellato

Placcatura

Come abbiamo accennato, i gioielli in oro bianco hanno di solito una placcatura in platino o rodio. La placcatura rende i gioielli scintillanti, ma ha anche due punti deboli. Il primo riguarda il fatto che la placcatura impedisce a un anello di essere stretto o allargato facilmente. Perché, naturalmente, in questo caso bisogna rifare la rodiatura. Il secondo problema è che questa patina con l’andare del tempo svanisce e bisogna applicarla di nuovo. La placcatura in rodio può essere persa anche a causa del sudore della pelle o del contatto frequente con detersivi, con altri metalli o con oggetti di uso comune. Se si indossa l’anello spesso, quindi, la rodiatura va rifatta ogni due anni circa. Se non rifate la rodiatura, l’anello inizierà ad avere una tonalità gialla e opaca. Ma non spaventatevi è un’operazione che dura un paio di ore e non troppo costosa.

Qayten, anello Origami in oro bianco e pavé di diamanti
Qayten, anello Origami in oro bianco e pavé di diamanti






 

Sempre più gioielli con avventurina




Si chiama avventurina, ma non è in cerca di avventure: è una pietra sempre più utilizzata dai gioiellieri. Ecco quali sono le caratteristiche dell’avventurina ♦

Questa pietra che assomiglia alla giada, è un materiale emergente nella gioielleria. Spesso definita come «giada indiana», in realtà è una varietà di quarzo. I suoi riflessi verdi piacciono molto, ma qualche volta è confusa con con la malachite. Errore. Anche se alcune varietà di avventurina e malachite possono essere difficili da distinguere, è un minerale molto più duro. Anche se è generalmente verde, esistono anche varietà di avventurina gialle, color pesca, rosso, rosa e marrone. C’è anche una versione arancione, indicata come avventurina, ma si tratta in realtà dalla famiglia del feldspato e non del quarzo. Questa varietà è più comunemente indicato come sunstone. Nell’avventurina verde, il cromo contenuto nelle inclusioni, la fuchsite, produce un effetto brillante. C’è anche l’avventurina verde e opaca.

Collana in quarzo avventurina, giada e rubini
Seaman Schepps, collana in avventurina, giada e rubini

L’avventurina arriva a 7 sulla scala di Mohs, quella che misura la durezza delle pietre, mentre la malachite è nella scala classificata tra 3,5 e 4. Alcuni geologi considerano l’avventurina come una roccia, più che una pietra semi preziosa, a causa della presenza della fuchsite. E per i geologi qualsiasi sostanza che contenga più di un minerale non è una è pietra omogenea, ma è considerata una roccia. Nonostante questo, la maggior parte dei gemmologi e dei gioiellieri vede l’avventurina semplicemente come una varietà di quarzo da utilizzare per orecchini, anelli o collane. Ma da che cosa deriva il nome? Avventurina si riferisce a un tipo di vetro che è stato inventato nel 1700. Era un vetro opaco, accidentalmente riempito con macchie di rame, e a cui è stato dato il nome di avventurina, dalla definizione in lingua italiana «per ventura», cioè per caso. La pietra che assomigliava a questo particolare materiale ne ha preso il nome. Quanto vale l’avventurina? Dipende dalla sua qualità, per esempio dalla sua purezza: molte inclusioni possono diminuire il suo valore. In ogni caso costa molto meno della giada.

Orecchini in acciaio-brunito, perno in ottone pietra avventurina
Monica Trevisi, orecchini in acciaio-brunito, perno in ottone, avventurina
Orecchini della collezione Rainbow Shades in oro giallo 18Kt, zaffiri verdi e avventurina verde
Dml, orecchini della collezione Rainbow Shades in oro giallo 18Kt, zaffiri verdi e avventurina verde
Orecchini in quarzo citrino con madreperla e avventurina
Bigli, orecchini in quarzo citrino con madreperla e avventurina
Bracciale con avventurina rosa, perle su ottone dorato
Martina Mondadori, bracciale con avventurina rosa, perle su ottone dorato
De Beers, collezione Aria, anello con un diamante taglio brillante centrale circondato da diamanti taglio brillante e baguette e pavé di avventurina
De Beers, collezione Aria, anello con un diamante taglio brillante centrale circondato da diamanti taglio brillante e baguette e pavé di avventurina
Avventurina al naturale
Avventurina al naturale
Anello di Yves Saint-Laurent con avventurina
Anello di Yves Saint-Laurent in oro e avventurina
Anello con pietra avventurina
Anello con pietra avventurina
Orecchini in oro e avventurina
Orecchini in oro e avventurina
Orecchini in argento e avventurina
Orecchini in argento e avventurina
Collana con avventurina
Collana con avventurina






 

Gioielli a forma di mano 




Pendenti e ciondoli a forma di mano. Volete sapere perché si indossano gioielli a forma di mano e che cosa significa il simbolo? ♦︎

Nella gioielleria ricorre spesso la forma della mano, per esempio con ciondoli o pendenti: questo simbolo è considerato un portafortuna. Ma non significa solo questo. Se vi siete chiesti che cosa significa il simbolo della mano, leggete la spiegazione. Il simbolo della mano, infatti, ha una lunga storia alle spalle. Per esempio, sarebbe già stato utilizzato duemila anni fa dai Cartaginesi e, in generale, in Nordafrica: era un simbolo della dea Tanit, consorte del dio Baal. Il culto di Tanit era legato a quello della Luna e della fertilità.

Anello con ciondolo mano di Fatima
Swarovski, anello con ciondolo mano di Fatima

Nomi diversi. La diffusione del simbolo della mano, che di solito in gioielleria è utilizzato come ciondolo o pendente, è nato in Medio Oriente. Ma ha nomi diversi: è chiamata la mano di Alo dai i musulmani, oppure è indicata con il nome di Hamsa o Khamsa (parola che in arabo‎ significa «cinque» e si riferisce alla religione islamica: è il numero che indica i pilastri dell’Islam). Ma questa icona è anche chiamata Mano di Fatima, quarta e ultima figlia del profeta Maometto. La leggenda la indica come simbolo di libertà: Fatima si tagliò la  mano per conquistare la libertà nei confronti del marito Alì, che aveva condotto a casa una concubina. E per questo gesto la mano è diventata anche simbolo della libertà conquistata dalle donne. L’amuleto, comunque, è considerato un portafortuna anche dagli appartenenti ad altre religioni.

Orecchino in argento a forma di mano di Fatima
Rosato, orecchino in argento a forma di mano di Fatima

Per i cristiani ortodossi, per esempio, è la mano di Miriam. E anche per gli ebrei è la mano di Miriam, cioè la sorella di Mosè e Aronne secondo le sacre scritture. Il numero cinque ricorre anche per gli ebrei: hamesh, in lingua ebraica, rappresenta i cinque libri della Torah. In generale, secondo la tradizione il nome era legato a una serie di interpretazioni di carattere religioso. Nel tempo, è diventato un simbolo che porta fortuna se indossato. Non ha niente a che fare, invece, con la Madonna di Fatima, cittadina del Portogallo dove si trova un luogo di culto per i cattolici.

mano
Sidney Evan, mano di Fatima orecchini in oro 14 carati con diamanti e rubini. Prezzo: 400 euro

La mano oggi. La mano utilizzata in gioielleria è in genere considerata un amuleto slegato da credenze o fedi religiose. È un semplice portafortuna, una decorazione.  A volte il simbolo della mano è utilizzata anche per indicare gli spazi adibiti alle donne e il desiderio di indipendenza del genere femminile.

Bracciale in cuoio con mano di Fatima in oro e zaffiri
Pippo Perez, bracciale in cuoio con mano di Fatima in oro e zaffiri rosa

La forma. Il simbolo della mano è sempre uguale: cinque dita della destra simmetriche, quasi sempre semplificata con due pollici. Spesso il palmo è denso di arabeschi o di scritte. A volte si trova anche la forma di un occhio: anche in questo caso si tratta di una tradizione. Da alcuni, infatti, è chiamato l’occhio di Allah, mentre nei paesi anglosassoni è noto come evil eye, occhio malvagio, che è capace di scacciare la mala sorte. Per tutti, comunque, ha la stessa funzione: tenere lontani i guai, oppure semplicemente un ciondolo da indossare. Cosimo Muzzano

Sicis, ciondolo in oro e micromosaico
Sicis, ciondolo in oro e micromosaico
Ileana Makri, collana con ciondolo in oro giallo e diamanti
Ileana Makri, collana con ciondolo in oro giallo e diamanti
Roberto Demeglio, anello Joy in oro e diamanti
Roberto Demeglio, anello Joy in oro e diamanti
Thomas Sabo, mano di Fatima in oro rosa 18 carati e zircone
Thomas Sabo, mano di Fatima in oro rosa 18 carati e zircone

Annoushka, mano in oro giallo 18ct, rodiato nero, con micro diamanti di pavé e dorato
Annoushka, mano in oro giallo 18ct, rodiato nero, con micro diamanti di pavé e dorato







Tutto sui diamanti

Sapete come distinguere i diamanti? Che cosa sono le quattro C? Come si valutano i diamanti? Ecco una veloce guida per risolvere ogni dubbio sui diamanti, che sono anche la pietra del mese di aprile

I diamanti sono considerati le pietre più preziose. Ma quanto valgono, davvero, i diamanti di un anello, orecchini o collana? Sono tutti uguali? Come riconoscerli e giudicarli? Gioiellis.com vi aiuta con questa guida, che potete stampare e conservare. Con una premessa: comprendere non significa essere in grado di compiere una perizia da soli. Per una valutazione sicura e definitiva di un diamante è meglio rivolgersi a un esperto in grado di visionare la pietra direttamente. Ma attenti a scegliere persone qualificate, non ascoltate il parere delle amiche. Solo chi ha studiato seriamente gemmologia può offrire un giudizio sicuro. Quasi sempre, almeno.

The Rock, diamante a forma di pera da 228,31 carati
The Rock, diamante a forma di pera da 228,31 carati

CHE COS’È UN DIAMANTE?

La sostanza è una delle tante forme in cui può presentarsi il carbonio. In termini scientifici, il diamante è costituito da un reticolo cristallino di atomi di carbonio disposti secondo una struttura ottaedrica. Il nome deriva dall’antico greco ἀδάμας, cioè adámas, che significa indistruttibile, giusto o anche immutabile.

I diamanti costituiscono il materiale più profondo del nostro Pianeta che ha mai raggiunto la superficie terrestre e vengono considerati una finestra aperta all’interno della Terra. Un materiale impossibile da ottenere con qualsiasi altro mezzo. Ben oltre il loro valore economico, hanno un più alto valore scientifico, perché sono in grado di raccontare molte cose sull’evoluzione della Terra.

Diamanti grezzi
Diamanti grezzi

L’ORIGINE

I diamanti esistenti per il 94% si sono formati tra 1e 3 miliardi di anni fa a profondità tra i 150 e 200 chilometri, dove il carbonio purissimo, sottoposto a enormi pressioni, ha generato queste pietre di grande fascino. Il rimanente 6% dei diamanti è ancora più interessante e ha origine nella «zona di transizione della Terra», tra i 660 e i 2.900 chilometri di profondità. Sono chiamati diamanti superprofondi.

Medaglione Ellesmere, composto da 478 diamanti
Medaglione Ellesmere, composto da 478 diamanti by De Beers

CARATTERISTICHE

Il diamante è il principe dei gioielli grazie alla dispersione della luce bianca nei colori dello spettro, una delle sue principali caratteristiche.  La durezza del diamante è l’altra sua particolarità, che lo rende utile per  molte applicazioni industriali. Oggi la produzione globale di diamanti grezzi è stimata in circa 130 milioni di carati (26 tonnellate) l’anno, di cui il 92% viene tagliato e lucidato in India, per lo più nella città di Surat. Dopo la prima lavorazione, circa l’85% dei diamanti grezzi, il 50% di diamanti tagliati, e il 40% di quelli per l’industria sono scambiati sul mercato di Anversa, in Belgio. Il motivo è che nel tardo Quattrocento ad Anversa è stata introdotta una nuova tecnica per lucidare e dare forma alle gemme. Ci sono più di 12mila tagliatori e lucidatori al lavoro nel quartiere dei diamanti.

Diamanti
Diamanti

PICCOLA STORIA

I diamanti sono conosciuti da centinaia di anni e utilizzati come elementi decorativi fin dai tempi antichi: i primi riferimenti sono stati registrati in India. Oggi l’utilizzo più comune del diamante in gioielleria è per l’anello di fidanzamento, ma pochi sanno che si tratta di una convenzione abbastanza recente, diventata popolare nella prima metà del Novecento grazie a una campagna pubblicitaria da parte della De Beers, la società leader nel commercio di diamanti. Più in generale, comunque, gli anelli di diamanti sono utilizzati almeno dal Quattrocento per simboleggiare un impegno.

Anello Dôme di Buccellati, con diamante taglio smeraldo
Anello Dôme di Buccellati, con diamante taglio smeraldo

LA VALUTAZIONE

I diamanti non sono tutti sono uguali. Per valutarli si classificano in base a  quattro «C», tenendo conto della lingua inglese: carati (carat), taglio (cut), colore (colour) e chiarezza (clarity). Ci sono però anche altre caratteristiche: per esempio, la presenza o assenza di fluorescenza, che possono influire sulla scelta nell’utilizzo per un gioiello e sul valore.

carati
La misura dei carati

CARATI (CARAT)
Il peso in carati misura la massa di un diamante. Un carato corrisponde a 200 milligrammi. Il prezzo per carato aumenta con il peso, dal momento che i diamanti più grandi sono più rari e più richiesti come pietre preziose. Al contrario, il valore non aumenta linearmente allo stesso modo con la dimensione. Per esempio, un diamante da 0,99 carati può avere un prezzo molto inferiore (sempre per carato) di un analogo 1,01 carati: la differenza è causata dalla differenza della domanda.

I gradi di trasparenza del diamante
I gradi di trasparenza del diamante

CHIAREZZA (CLARITY)
La chiarezza misura i difetti interni di un diamante, chiamati inclusioni. Le inclusioni possono consistere in cristalli di un materiale estraneo, oppure imperfezioni strutturali, come piccole crepe o, infine, come un alone biancastro. Il numero, la dimensione, il colore, la posizione relativa, l’orientamento e la visibilità delle inclusioni possono influire sulla relativa chiarezza di un diamante. Il Gemological Institute of America (Gia) e altre organizzazioni hanno sviluppato sistemi per definire il grado di chiarezza, a partire da inclusioni che sono visibili a un professionista con un diamante osservato a dieci ingrandimenti. Solo circa il 20% di tutti i diamanti estratti ha un punteggio di chiarezza sufficientemente alto per un uso in gioielleria. L’altro 80% è relegato a uso industriale. Di quel primo 20%, una quota significativa contiene una o più inclusioni visibili. Le pietre che non hanno una inclusione visibile sono conosciute come “eye-clean”, pulite allo sguardo, e sono ovviamente i pezzi preferiti. Attenzione, a volte le inclusioni sono nascoste sotto la montatura di un pezzo di gioielleria: per scoprirlo bisognerebbe destrutturare il gioiello per esaminarlo. La maggior parte delle inclusioni presenti in un diamante, in ogni caso, non influisce sull’integrità strutturale della gemma. Tuttavia, le cosiddette “nuvole” di grandi dimensioni possono influire sulla capacità di un diamante di trasmettere e diffondere la luce. E fessure grandi  vicino alla superficie aumentano la possibilità di una frattura.

Le sfumature del diamante
Le sfumature del diamante

COLORE (COLOUR)

Qual è il miglior colore per un diamante? Semplice: quello che non c’è. La varietà di diamanti più pregiata è, infatti, totalmente incolore. Anche in questo caso esiste una classificazione, che dovrebbe essere certificata da chi vende il gioiello: il diamante totalmente incolore, quindi della migliore qualità, è classificato come D. Il grado successivo, certificato con la lettera E, ha una traccia quasi invisibile di colore, che può essere osservata solo da esperti in un laboratorio di classificazione. La scala prosegue: anche i diamanti F sono pressoché trasparenti. Le pietre che, invece, mostrano tracce molto piccole di colore sono classificati come G o H. Ancora: quelli leggermente colorati sono classificati come I o J K e via fino a Z, con una colorazione giallo brillante. Questi ultimi, anche se sono alla fine della scala, risultano però abbastanza rari e quindi molto apprezzati. I diamanti con colorazione insolita a volte sono etichettati come fancy (fantasia). Alcuni, come quelli rosa, sono molto rari. Il colore di un diamante può essere causato da impurità chimiche e/o difetti strutturali nel reticolo cristallino. A seconda della tonalità e dell’intensità, il colore di un diamante può sminuire o aumentare il suo valore. Per esempio, intensi diamanti blu (come quello battezzato Hope) sono notevolmente preziosi. Si tratta, però, di pezzi eccezionali. La maggior parte dei diamanti utilizzati come gemme sono fondamentalmente trasparenti, con una piccola sfumatura, o diamanti bianchi. L’impurità più comune, l’azoto, sostituisce una piccola percentuale di atomi di carbonio nella struttura del diamante e causa un colore giallastro o brunastro.

I tipi di taglio del diamante
I tipi di taglio del diamante

TAGLIO (CUT)

Il taglio di un diamante descrive il modo in cui un diamante è stato formato e raffinato dalla sua forma di pietra grezza. Descrive, in realtà, la qualità di lavorazione e gli angoli a cui viene tagliato e spesso è confuso con il concetto di forma. Il taglio non è casuale: ci sono linee guida matematiche per determinare gli angoli e i rapporti di lunghezza al fine di riflettere la massima quantità di luce. Le tecniche per i diamanti di taglio si sono sviluppate nel corso di centinaia di anni. Ma i migliori risultati sono stati ottenuti nel 1919 dal matematico e appassionato di gemme Marcel Tolkowsky: è lui che ha sviluppato il taglio brillante, rotondo, calcolando la forma ideale per diffondere la luce. Il brillante ha 57 facce (lucidate), di cui 33 sulla corona (la parte superiore) e 24 sul padiglione (la metà inferiore). La cintura è la parte centrale sottile. La funzione della corona è di rifrangere la luce nei colori dell’iride, mentre la funzione del padiglione è riflettere la luce attraverso la parte superiore del diamante. Il culet è invece la superficie più piccola nella parte inferiore del diamante: dovrebbe essere di un diametro trascurabile, per evitare le perdite di luce dal fondo.

Il diamante battuto da Sotheby's per 13,8 milioni di dollari
Diamante battuto da Sotheby’s per 13,8 milioni di dollari

IL VALORE

Se volete essere aggiornati sul prezzo di mercato dei diamanti potete seguire  il Rapaport Diamond Report (in inglese), che è pubblicato tutte le settimane da Martin Rapaport, amministratore delegato del Rapaport Group, a New York: è considerato il punto di riferimento de facto del prezzo al dettaglio. Nel commercio all’ingrosso dei diamanti, il termine carati è spesso usato per definire una vendita o acquisto. Per esempio, un acquirente può effettuare un ordine per 100 carati (20 g) di 0.5 carati (100 mg), con determinate caratteristiche. In questo caso il Total carat weight (T.c.w.), cioè il peso totale in carati è usato per descrivere la massa totale di diamanti o pietre preziose in un pezzo di gioielleria. I diamanti «solitaire» per orecchini, per esempio, sono di solito espressi in Tcw, indicando la massa dei diamanti in entrambe orecchini e non di ogni singolo diamante. Tcw è anche ampiamente usato per collane di diamanti, bracciali e altri gioielli. Una indicazione veloce: guardate il diametro complessivo. Tipicamente un brillante rotondo da 1,0 carati (200 mg) dovrebbe avere un diametro di circa 6,5 mm. Matematicamente, il diametro in millimetri di un brillante rotondo dovrebbe corrispondere a circa 6,5 volte la radice cubica di peso in carati, di 11,1 volte la radice cubica di peso grammi, o 1,4 volte la radice cubica di peso punto. Insomma, per valutare il vero valore ci vogliono strumenti molto precisi e un buon occhio.

Modella con collana composta da 374 diamanti bianchi e gialli
Graff, modella con collana composta da 374 diamanti bianchi e gialli






Indossare l’anello al mignolo?

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Indossare un anello al mignolo si può. Ma ci sono 6 cose a cui bisogna fare attenzione. La prima è… ♦︎

Prima di infilare un anello al dito mignolo è bene sapere alcune cose. L’anello al dito mignolo è di moda, d’accordo, lo indossano indifferentemente celebrity pop, come l’italiana Giulia De Lellis e tante altre. Ma, soprattutto, è un’usanza che distingue i nobili, uomini e donne, come la principessa Diana. Ma anche donne della high-society di un tempo come Nan Kempner e Diana Vreeland, che si sentivano nobili nell’animo.

Giulia De Lellis con anello al mignolo
Giulia De Lellis con anello al mignolo

Ma, in realtà, l’anello al mignolo è nato soprattutto come gioiello maschile. Di più: l’anello è nato come chevalier, cioè un gioiello che aveva inciso nella parte superiore lo stemma o un simbolo della casata nobile di appartenenza. Questo stemma, scudo o simbolo era inciso al contrario: serviva, infatti, come firma da apporre nella ceralacca che chiudeva la corrispondenza, in modo che nessuno potesse aprirla senza essere scoperto. Il re, conte o duca utilizzava l’anello anche perché, nella maggior parte dei casi, era analfabeta: il marchio con l’anello rappresentava la sua firma (e anche la sua ignoranza…).

Anello al mignolo del principe Carlo d'Inghilterra
Anello al mignolo del principe Carlo d’Inghilterra

Nel tempo, poi, l’anello al mignolo con lo stemma è diventato semplicemente un segno di appartenenza, un messaggio visivo, come dire: lo indosso faccio parte di una famiglia di antico lignaggio, ecco lo stemma. Ancora oggi è utilizzato per questo motivo: l’anello al mignolo con lo stemma lo indossa, per esempio, anche il principe Carlo d’Inghilterra.

Oggi, invece, l’anello al mignolo è per la maggior parte dei casi è semplicemente indossato come ornamento principalmente dalle donne, anche se non mancano gli uomini che sfoggiano chevalier o semplici bande di metallo al mignolo, specialmente nel mondo dello spettacolo. Senza essere nobili, anzi.

David Yurman, pinky ring in oro
David Yurman, pinky ring in oro

Ovviamente gli anelli da indossare al mignolo per donne sono più piccoli e divertenti di quelli maschili. Il gioielliere americano David Yurman, per esempio, ha lanciato la collezione Bubblegum Pinky Ring, studiata apposta per il pubblico femminile: cinque pezzi in edizione limitata in oro 18 carati con gemme colorate incastonate.

Attenzione, però, a dove e a quando si indossa l’anello. In alcuni casi, infatti, indossare l’anello al mignolo equivale a lanciare un messaggio. In epoca vittoriana, per esempio, uomini e donne potevano indossare un anello da mignolo per indicare che non erano interessati al matrimonio. Negli Usa alcuni membri della mafia hanno indossato anelli al mignolo per indicare la loro affiliazione con le organizzazioni criminali. Negli anni Venti, sempre negli Usa, pare che infilare sul mignolo questo gioiello abbia indicato una preferenza lesbica.

Al Pacino nel film Il Padrino (The Godfather)
Al Pacino nel film Il Padrino (The Godfather)

Consigli per indossare un anello al mignolo

  1. Non esagerare con la dimensione. Il mignolo è piccolo, un anello troppo grande stona. Alcuni gioiellieri raccomandano che la pietra centrale o la superficie dell’anello sia leggermente più piccola della larghezza del mignolo.
  2. Per gli uomini: lasciate perdere gli anelli esagerati indossati dai rapper o da chi lavora nello show business, se non ne fate parte.
  3. Attenzione ad accostare anelli diversi con metalli di colore differente. Mischiare si può, ma meglio non esagerare. Nel caso, l’argento è considerato un colore neutro.
  4. Se indossate un anello al mignolo, valorizzatelo. Risalterà di più se non aggiungi altri anelli su quella mano.
  5. L’anello al mignolo può diventare uno stile che vi caratterizza. In questo caso, però, collezionate anelli da mignolo diversi e cambiateli ogni giorno.
  6. Attenzione all’anello nuziale: se è indossato sul dito anulare, il più vicino, potrebbe diventare fastidioso. Meglio scegliere il mignolo dell’altra mano.
Anello chevalier in oro rosa satinato e diamanti
Jade Trau, anello chevalier in oro rosa satinato e diamanti
Anello chevalère in oro bianco, diamanti, cristallo di rocca e smeraldo Muzo
Anello chevalière in oro bianco, diamanti, cristallo di rocca e smeraldo Muzo, alta gioielleria Boucheron
Anello chevalier della collezione History
Anello chevalier della collezione History by Alasia
Anello chevalier indossato
Anello chevalier in oro rosa indossato






 

Come riconoscere i veri Trifari

Trifari, bijoux da collezione. Ma sapete riconoscerli? Ecco come fare ♦

Siete attratti dal fascino del vintage, dai bijoux che hanno un sapore di altri tempi, di ornamenti capaci di strappare un’occhiata di meraviglia? Ecco a voi Trifari, America più Italia, miscelati nel secolo scorso. L’azienda di bijoux è stata fondata nel 1910 da Gustavo Trifari, figlio di napoletani immigrati negli Usa (erano altri tempi). Trifari ha segnato un’epoca nella bigiotteria americana con collane, anelli, orecchini e bracciali che sono stati indossati dalla First Lady Mamie Eisenhower, ma anche da Madonna. Merito, ammettiamolo, anche di un designer francese, Alfred Philippe, che è stato la mente creativa della Maison dal 1930 fino al 1968. Nonostante sia un marchio di bijoux, la produzione dei pezzi ha utilizzato anche tecniche nate nella gioielleria, come l’utilizzo di «set invisibili» per le pietre inventato da Van Cleef e Arpels.

Spilla cesto di fiori con smalto
Spilla cesto di fiori con smalto

Tra i pezzi più ricercati di Trifari c’erano le corone. Le spille Trifari Crown, dalla fine degli anni Trenta agli anni Cinquanta sono stati tra i bijoux più richiesti. Ne esiste anche una serie del 1953 che celebra l’ascesa al trono di Elisabetta II d’Inghilterra. Molto apprezzati anche i bijoux con la forma di animali o di fiori: c’è chi li colleziona. Realizzati per anni in semplice metallo non pregiato, i bijoux durante la Seconda Guerra sono passati all’argento, a causa della scarsità della materia prima destinata a uso bellico. La famiglia Trifari ha continuato a gestire la Maison fino al 1975. Poi l’azienda è stata comprata e venduta diverse volte fino a quando, nel 2000, il gruppo Monet ha spostato la produzione all’estero e segnato il declino del marchio.

Spilla Ruby Girl Rag Doll
Spilla Ruby Girl Rag Doll

Se siete curiosi di sapere se avete nel cassetto bijoux di questa marca, date un’occhiata sul retro: deve comparire la scritta Jewels by Trifari, oppure la sigla TKF (Trifari, Krussman e Fishel), o anche semplicemente Trifari. 

Spilla cesto di fiori con cristalli
Spilla cesto di fiori con cristalli

Il successo dei bijoux Trifari deriva anche dalla clientela Vip, veri influencer dell’epoca, che indossando i gioielli hanno fatto pubblicità al marchio. Negli anni Trenta molti bijoux Trifari sono stati creati per i musical di Broadway, all’apice in quel periodo, e per molte soubrette. E gioielli Trifari sono stati indossati anche dalla first lady, la moglie del presidente Eisenhower, Mary Geneva detta Mamie, che ah scelto questi bijoux in occasione dell’insediamento del marito alla Casa Bianca nel 1950. E ai giorni nostri, Madonna nel film Evita ha indossato bijuox Trifari.

Spilla Fleur de Lys
Spilla Fleur de Lys
Spilla Romantic Couple Riding in a vintage car
Spilla Romantic Couple Riding in a vintage car
Collana con pendente bicolore, stile modernista
Collana con pendente bicolore, stile modernista
Spilla farfalla con zaffiri
Spilla farfalla con zaffiri
Spilla a forma di pesce
Spilla a forma di pesce
Spilla con perle finte
Spilla con perle finte
Set in tre pezzi: collana, orecchini e bracciale
Set in tre pezzi: collana, orecchini e bracciale

Come riconoscere i gioielli vittoriani

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Come riconoscere i gioielli del periodo vittoriano (magari ne avete uno nel cassetto): possono avere un valore molto alto ♦

I gioielli di metà Ottocento, se di provenienza anglosassone, sono definiti di epoca vittoriana. Magari li avete in casa e non lo sapete. Meglio conoscerli, dunque. L’epoca vittoriana della storia britannica, cioè il regno della regina Vittoria, parte il 20 giugno 1837 e prosegue fino alla morte della sovrana, il 22 gennaio 1901. È stato un lungo periodo di pace, di miglioramento delle condizioni economiche e di sviluppo per la gioielleria. Dal punti di vista dei monili, il periodo vittoriano è diviso in due parti. La prima inizia subito dopo il Periodo Tardo georgiano e arriva fino alla guerra civile americana, cioè tra il 1837 e il 1860. La seconda parte arriva fino all’inizio del nuovo secolo, il Novecento.

Collana composta da camei
Collana composta da camei

Il primo periodo è stato caratterizzato dall’era romantica, in cui era centrale il legame con la natura e il sentimento umano. Il romanticismo, oltre che nella musica, nell’arte e nella letteratura, coinvolge anche la gioielleria. Per esempio, nelle miniature, che anche la regina Vittoria amava molto. Oppure i medaglioni, che magari contenevano una ciocca di capelli (la regina Vittoria ne aveva uno con quelli del principe Alberto). L’oreficeria, inoltre, in quel periodo ha scoperto la galvanotecnica, che ha permesso di placcare i gioielli in oro. In questo modo anche chi non poteva permettersi un gioiello in oro massiccio aveva la possibilità di comprarne uno placcato.

La regina Vittoria
La regina Vittoria

I gioielli di questo periodo, comunque, erano realizzati a mano. I motivi stilistici di questo periodo erano spesso ispirati alla natura:  fiori, foglie, edera, ma anche serpenti, erano utilizzati spesso come simboli di un concetto più profondo. Per esempio, l’edera simboleggia il matrimonio e l’amicizia. I serpenti, invece, indicano saggezza. Un altro motivo ricorrente era quello delle mani giunte: significano amicizia e amore eterno. Le perle, invece, volevano alludere alle lacrime. E i verdi smeraldi simboleggiavano la speranza.

Collezione di gioielli di epoca vittoriana
Collezione di gioielli di epoca vittoriana

La forma dei gioielli. I gioiellieri fabbricavano pezzi che dovevano, ieri come oggi, adattarsi alla moda. Le scollature erano bandite: poche e corte, quindi, le collane. Spesso erano abbinate a un medaglione, a volte con incise scritte o poesie. Il cameo, specie in Italia, era un tipo di monile molto apprezzato. Molto più in voga le grandi spille, indossate sui vestiti, al centro del collo. A metà del secolo le acconciature con i lunghi riccioli hanno lasciato il posto a pettinature con la scriminatura centrale. Uno stile che lasciava scoperte le orecchie e hanno indotto a una rivalutazione degni orecchini, di solito pendenti. Bracciali e braccialetti erano molto grandi, spesso con fermagli a battente e realizzati in oro laminato.

Anello vittoriano in oro e diamanti
Anello vittoriano in oro e diamanti

Oro e pietre. Diamanti, smeraldi e rubini erano apprezzati, ma il taglio spesso molto più rozzo: non esistevano macchinari con la precisione di quelli odierni. Anche la qualità delle gemme era mediamente molto più bassa. Per i diamanti era popolare il taglio «old miners», utilizzato per i gioielli di epoca georgiana, vittoriana ed edoardiana. Era design popolare nell’Ottocento, rimpiazzato nel Novecento dal taglio a brillante. Erano molto utilizzati anche corallo, perle, granati, topazi rosa e turchese. Erano molto di moda i cosiddetti anelli acrostici, con molte pietre diverse, le cui iniziali formavano la parola inglese dearest (carissima): diamante, smeraldo (emerald), ametista, rubino, smeraldo, zaffiro, topazio. L’oro difficilmente era rosa e quello giallo aveva solitamente un elevato numero di carati. Cosimo Muzzano

Anello vittoriano con rubino e due diamanti, circa 120 carati. Prezzo: 12.750 sterline
Anello vittoriano con rubino e due diamanti, circa 120 carati. Prezzo: 12.750 sterline
Collana floreale di diamanti per 100 carati
Collana floreale di diamanti per 100 carati
Spilla di diamanti a forma di farfalla, circa 1860
Spilla di diamanti a forma di farfalla, circa 1860
Bracciale e anello con granati, fine Ottocento
Bracciale e anello con granati, fine Ottocento
Bracciale in oro, diamanti e perla
Bracciale in oro, diamanti e perla
Spilla con diamanti e perle
Spilla con diamanti e perle
Cameo pendente per collana
Cameo pendente per collana, revival rinascimentale
Collana serpente, oro e turchese. Circa 1850
Collana serpente, oro e turchese. Circa 1850
Tiara di diamanti, metà Ottocento
Tiara di diamanti, metà Ottocento
Spille con diamanti
Spille con diamanti
Orecchini con diamanti taglio Old Mine
Orecchini con diamanti taglio Old Mine







Come scegliere un anello

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Una domanda ricorrente tra quelle che arrivano alla redazione di gioiellis.com è: quale anello regalare? Un semplice anello di fidanzamento? Oppure un anello cocktail, perfetto da sfoggiare in un party? E se il regalo coincidesse con un anniversario, non sarebbe meglio un anello di tipo eternity? Cerchiamo di dare una risposta. Ma con una premessa: posta così è una domanda molto vaga. Regalare un gioiello è sempre una buona idea ma, allo stesso tempo, è spesso un acquisto costoso: la scelta va valutata con attenzione. E per scegliere bene un anello dovete tenere conto di alcuni aspetti.

Anello in oro rosa e diamanti by Alex Ball indossato
Anello in oro rosa e diamanti by Alex Ball indossato

Quale genere di anello?

Non basta scegliere il tipo di gioiello (in questo caso l’anello), ma è necessario individuare il tipo di anello giusto. Da cocktail? Fidanzamento? Per un anniversario? Per andare in ufficio tutti i giorni? La destinazione d’uso di un anello è il primo aspetto da scegliere. Quando lo indosserà? In quale occasione? Se volete regalare un anello da cocktail, per esempio, pensare se chi lo riceve va spesso a una festa, passa le serate in discoteca, o è comunque una persona che ama passare del tempo in occasioni sociali. In questo caso un anello cocktail grande, vistoso, colorato, è quello che ci vuole. Se, invece, la vostra intenzione è quella di regalare un anello legato a un momento intimo, di coppia, un semplice anello a banda in oro o argento, con pietra o senza, è quello che fa al caso vostro.

Anello di fidanzamento indossato
Anello di fidanzamento indossato

Con quale abbigliamento?

Un anello deve essere adatto al tipo di abbigliamento che si indossa. Quindi, prima di scegliere un modello, individuate qual è lo stile della vostra partner. Si veste sempre con abiti firmati? Allora, forse, sarà ben attenta al nome del gioielliere che ha realizzato il gioiello. Preferisce, invece, abiti sportivi e poco impegnativi? Allora sarà più sintonizzata su un anello no-brand, ma bello da indossare. È un tipo formale? In questo caso attenti a non acquistare un anello troppo stravagante.

Leo Pizzo, orecchini e anello indossati
Leo Pizzo, orecchini e anello indossati

Qual è la forma delle mani?

Ebbene sì, oltre a individuare la misura dell’anello (abbiamo scritto qui come fare), fate attenzione alla forma delle mani. Se sono piccole e minute un anello grande e pesante sembrerà stonato. Se, al contrario, le mani sono grandi, anche l’anello dovrà essere proporzionato alle misure di chi lo indossa.

Prova di un anello
Prova di un anello

Qual è il tuo budget?

Evitate di acquistare un anello che costa troppo: inutile regalare un gioiello e poi non avere i soldi per pagare una cena. Ma, allo stesso tempo, non risparmiate sull’acquisto di un anello: è un gioiello che sarà indossato per anni e che dovrà testimoniare le intenzioni di chi lo ha donato. Non volete che ogni volta che lo guarda pensi che siete tirchi, giusto?

Anello della collezione Vie Privée indossato
Giorgio Visconti, anello della collezione Vie Privée indossato

Scegli la pietra giusta

Se volete regalare un anello con una pietra, scegliere un diamante. Con un diamante andate sul sicuro, difficile che non sia apprezzato. Ma un diamante costa più di tante altre pietre che sono comunque una buona scelta. Acquamarina, ametista, granato, tanzanite, oltre alle classiche pietre preziose come smeraldo, rubino e zaffiro, possono essere un’alternativa valida. Un’idea: potreste regalare un anello con la gemma legata al mese del compleanno. Le pietre natali le trovate qui.

Anello con acquamarina indossato
Anello con acquamarina indossato

Quale tipo di anello

Se il vostro regalo riguarda la classica richiesta di matrimonio, che ormai richiede (??) anche qualcuno disposto a realizzare il video mentre vi inginocchiate e mostrate l’anello (con la speranza che lei non risponda «no»), il solitaire è l’anello che fa per voi. Ne esistono di infinite varianti, ma il concetto è sempre lo stesso: un cerchio d’oro, più spesso bianco, con un diamante che spicca solitario e luminoso. Come scegliere? Ne abbiamo scritto qui.

Anello di fidanzamento
Anello di fidanzamento solitaire

Ma ci sono anche tanti altri tipi di anelli. Se il regalo coincide con un anniversario importante, anche in questo caso scegliere un anello con diamanti va sempre bene. Per esempio con un anello di tipo eternity, se l’anniversario è relativo a un rapporto di coppia. Come si intuisce dal nome, eternity simboleggia un rapporto d’amore che non si interrompe, che durerà per sempre. Dato che l’anello eternity è compost da una serie di diamanti (ma ci sono anche versioni con altre pietre) posizionati lungo la banda del gioiello, questo tipo ha il difetto di essere spesso un po’ costoso. Se, invece, l’anniversario si riferisce a qualcosa di meno legato alla passione di coppia, le scelte possono essere diverse. Un classico regalo è un anello con pietre di colore: rubini, smeraldi, zaffiri. Ma anche con spinello, rubellite, peridoto o altre pietre semi preziose. In questo caso è molto più importante la dimensione delle pietre e la loro visibilità

Fawaz Gruosi, anello di alta gioielleria con zaffiri blu e rosa
Fawaz Gruosi, anello di alta gioielleria con zaffiri blu e rosa

Se, invece, volete regalare un anello per il compleanno, a Natale o per festeggiare un avvenimento (o perché ne avete voglia) potete optare per un anello cocktail. Questa scelta, però, è molto delicata. Un anello cocktail non ha uno stile classico, come un anello con diamante. Si tratta, invece, di anelli fantasia e dalla forma piuttosto voluminosa. Regalare un anello del genere significa anche conoscere a fondo i gusti della donna che lo indosserà. Insomma, è una scelta rischiosa ma, certamente, un anello cocktail può essere un regalo molto gradito. A patto di azzeccare la scelta.

Gioielli di Pisa Diamanti
Gioielli di Pisa Diamanti






Forse siete in possesso di una di queste cinque rare gemme




Forse avete al dito un anello con una pietra rara: grandidierite, hessonite, jeremejevite, dumortierite e taafeite. Sono gemme che non si trovano facilmente. Spesso queste pietre sono utilizzate in gioielleria, ma non sono tutte uguali e, soprattutto, hanno un valore diverso. Vediamo, quindi, le caratteristiche di queste cinque pietre: grandidierite, hessonite, jeremejevite, dumortierite e taafeite.

Anello in argento con granato
Anello in argento con granato hessonite

Ma con una premessa: se avete cercato una di queste pietre su Google, avrete di sicuro trovato decine di siti che considerano questi minerali come se avessero proprietà magiche. Non credete a una parola di quanto scrivono. Sono fake news, frottole. Le proprietà magiche dei minerali ci sono solo nei libri di Harry Potter o simili, non pensate che una pietra possa curare o avere una benché minima influenza sulla vostra salute o sulla vostra psiche. Per fortuna. D’altra parte, sono pietre bellissime: non è sufficiente?

High Jewellery necklace in pink and yellow gold and precious gemstones
Collana con gemme rosa e gialle su oro
Anelli con gemme di Bulgari
Anelli con gemme di Bulgari

Più in generale, queste cinque pietre fanno parte del mondo inanimato: si contano oltre 4.000 minerali sulla terra, molti dei quali è molto improbabile che possiate vedere da vicino. E spesso costano parecchio, anche se non quanto il diamante rosso, che detiene il record di prezzo per carato.

Grandidierite verde-blu
Grandidierite verde-blu

Grandidierite. È una gemma abbastanza rara di colore verde-blu, giallo-blu o blu-verde. La grandidierite è stata scoperto per la prima volta in Sri Lanka e prende il nome dall’esploratore e naturalista francese Alfred Grandidier (1836-1921). È stato Grandidier che nel 1902, in Madagascar, dove oggi viene estratta la maggior parte di queste pietre, è stato il primo a pubblicarne la descrizione. Sono poche, però, le pietre di grandidierite che si prestano a essere tagliate e utilizzate per la gioielleria. Secondo wikipedia, al mondo esistono solo due dozzine di pietre di questo tipo che sono state tagliate come gemme preziose. E, pare, costano molto care: più di 30.000 dollari a carato. La grandidierite è anche una pietra abbastanza dura: 7.5 nella scala di Mohs, come il granato.

Hessonite tagliata ovale
Hessonite tagliata ovale

Hessonite. È una varietà di granato, chiamata anche pietra cannella per il suo colore giallo rossiccio. Si trova anche in Euroopa, nelle Alpi Occidentali. La hessonite è una varietà comune del grossular, una specie di calcio-alluminio che fa parte del gruppo dei granati. Il nome deriva dal greco antico: hesson significa inferiore. Ma non si riferisce alla bellezza, quanto al fatto che è un tipo di granato meno duro degli altri. La hessonite ha, infatti, una durezza simile a quella del quarzo (circa 7 sulla scala mohs). Questa gemma si trova in Sri Lanka e India, Brasile e California.

Dumortierite montata su un anello
Dumortierite montata su un anello

Dumortierite. È un minerale che prende il nome dal paleontologo francese Eugene Dumortier (1803-1873). Il colore va dal blu a incolore, fino a verde pallido, a volte violetto. È considerato come un quarzo blu, che varia da circa 7 a 8 sulla scala di Mohs. Questa pietra può essere completamente opaca, oppure trasparente, come fosse un cristallo blu di ghiaccio.

Jeremejevite bianco naturale non trattato
Jeremejevite bianco naturale non trattato

Jeremejevite. È un minerale trovato per la prima volta sulle montagne Adun-Chilon, in Siberia, nel 1883. Ha una durezza simile al quarzo, da 6,5 a 7,5 sulla scala Mohs, ed è quindi utilizzabile per la creazione di gioielli. La tonalità può andare dal blu fino a essere quasi completamente senza colore. La jeremejevite è parecchio costosa: è valutata a circa 2.000 dollari per carato.

Taafeite montata su un anello con diamanti
Taafeite montata su un anello con diamanti

Taaffeite. È uno dei minerali più cari utilizzati nella gioielleria: è valutato a 35.000 per carato. È un minerale molto raro e spesso scambiato come spinello. È stata scoperta da poco, nel 1945,a. Dublino (Irlanda), dove era già stata tagliata e lucidata. Ma era etichettata (erroneamente) come spinello: solo dopo un esame gemmologico approfondito è stato considerato un minerale diverso. La differenza principale tra spinello e taafeite, infatti, è la doppia rifrazione che ha questa pietra. La gemma si trova in depositi alluvionali all’interno dello Sri Lanka e della Tanzania.

Anello in argento e dumortierite
Anello in argento e dumortierite
Orecchini pendenti con opale di fuoco, granato hessonite, smalto
Alice Cicolini, orecchini pendenti con opale di fuoco, granato hessonite, smalto






 

Gioielli in oro rosa, che cosa c’è da sapere

L’oro rosa va di moda. Ma non tutti sanno che cosa è, davvero, l’oro rosa e in quali casi è meglio indossarlo. Ecco, quindi, tutto quello che volevate sapere sull’oro rosa.

Mattioli, anello in oro rosa
Mattioli, anello in oro rosa

La composizione dell’oro rosa

Come abbiamo spiegato qui, l’oro estratto dalla terra, naturale, è di colore giallo intenso. Tutte le altre colorazioni dell’oro sono il risultato della fusione dell’oro giallo con altri metalli. In particolare, l’oro rosa è una lega costituita principalmente tra oro e rame, a volte con l’aggiunta di un pizzico di argento. Più rame è presente nella lega, maggiore sarà il colore tendente al rosso. Ecco le percentuali di composizione dell’oro rosa:

Oro rosso 18 carati: 75% oro, 25% rame
Oro rosa 18 carati: 75% oro, 22,25% rame, 2,75% argento
Oro rosa 18 carati: 75% oro, 20% rame, 5% argento
Oro rosso 12 carati: 50% oro e 50% rame

Bracciale in oro rosa e diamanti della collezione City Hardwear
Bracciale in oro rosa e diamanti della collezione City Hardwear di Tiffany

Bisogna aggiungere che in alcuni casi è aggiunto anche fino al 15% di zinco quando il rame è preponderante. Lo zinco serve a cambiare il loro colore dell’oro da rosso a giallo scuro. In Medio Oriente si trova anche oro rosso 14 carati, che contiene il 41,67% di rame. Esiste anche una versione piuttosto rara di oro rosa di 22 carati.

Anello in oro rosa e diamanti, ispirato all'architettura di un quartiere di Pechino disegnato da Zaha Hadid
Carla Abras, anello in oro rosa e diamanti, ispirato all’architettura di un quartiere di Pechino disegnato da Zaha Hadid

La storia dell’oro rosa. Per molto tempo l’oro rosa è stato chiamato anche oro russo oppure oro rosso. E questo perché l’oro rosa era molto popolare in Russia all’inizio del diciannovesimo secolo.

Anello in oro rosa e diamanti Tentazioni
Anello in oro rosa e diamanti Tentazioni di de Grisogono

I gioielli in oro rosa. Tornato prepotentemente di moda, l’oro rosa è ormai utilizzato pressoché per ogni tipo di gioiello. Anche le fedi nuziali, un tempo proposte solo in oro giallo, oggi sono disponibili anche nelle versioni di metallo rosa, oltre che bianco. Non ci sono, quindi, controindicazioni per acquistare un gioiello di questa tonalità. Ma, anche se i gioielli sono quasi sempre sottoposti a una rodiatura, che li rende lucidi grazie a una invisibile patina, fate attenzione nel caso soffriate di allergia al rame. Un’allergia al rame, sfortunatamente, può causare prurito, solletico, viso arrossato, brividi, nausea, problemi di stomaco. Se scegliete, però, gioielli con oro a 18 carati sarà più difficile irritare la pelle, dato che il rame contenuto in questa lega è scarso.

Anello Drina in oro rosa e diamanti bianchi, due rubini
Misahara, anello Drina in oro rosa e diamanti bianchi, due rubini

Indossare oro rosa. Questa tonalità di oro è la più calda e risalta meglio su pelli abbronzate o comunque di tipo mediterraneo. Questo non vuol dire che chi ha la pelle bianca non debba indossare gioielli in oro rosa, ma solo che chi ha una tonalità più calda del corpo ne trarrà maggior beneficio estetico. L’oro rosa si può indossare con qualunque abito, ma sarà valorizzato meglio accanto a una stoffa blu, azzurra o verde. C’è chi consiglia di scegliere gioielli in oro bianco in occasione di cerimonie importanti o anniversari: ma ormai è una consuetudine superata, potete indossare oro rosa quando volete.

Bracciale della linea Arcadia in oro rosa e pavé di diamanti
Bracciale della linea Arcadia in oro rosa e pavé di diamanti by Treemme

Come si pulisce l’oro rosa?
La risposta è facile: i gioielli in oro rosa si puliscono come quelli in oro giallo e bianco. Non cambia nulla: immergete il gioiello (ma attenzione che non abbia materiali delicati, come le perle o l’opale) in acqua tiepida con una goccia o due di sapone liquido. Lasciate a bagno una decina di minuti, poi pulitetlo con uno spazzolino da denti a setole morbide. Infine, risciacquate il gioiello. Se, però, il gioiello non è completamente di oro rosa (per esempio, è di argento), ma è solo placcato o rivestito con uno strato sottile, la pulizia deve essere eseguita con maggiore attenzione, per evitare di rovinare la placcatura.

Anello in oro rosa
Anello in oro rosa di Gavello
Anello in oro rosa e diamanti
Van Cleef & Arpels, anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti bianchi
Fred, anello in oro rosa e diamanti bianchi
Roberto Demeglio, anello in oro rosa e diamanti
Roberto Demeglio, anello in oro rosa e diamanti
Anello B.zero1 XXth Anniversary a cinque bande in oro rosa 18 kt
Bulgari, anello B.zero1 XXth Anniversary a cinque bande in oro rosa 18 kt

Come abbinare la collana al vestito

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Collana lunga, corta, o mezza misura? Dipende. Ecco come scegliere il tipo e la dimensione della collana abbinata al vestito 

La misura conta, di sicuro per quanto riguarda le collane. E non è importante solo la lunghezza, ma vanno valutati anche la larghezza, il volume, lo stile del gioiello. Insomma, non è fondamentale solo scegliere una collana che piace: è essenziale anche abbinarla correttamente al vestito, perché non tutte si adattano a ogni abito.

Ana de Armas con una collana Tiffany con 19 zaffiri a forma di pera di oltre 101 carati totali e diamanti taglio principessa di oltre 6 carati totali
Ana de Armas con una collana Tiffany con 19 zaffiri a forma di pera di oltre 101 carati totali e diamanti taglio principessa di oltre 6 carati totali

Anzi, è vero il contrario: ogni gioiello ha bisogno di essere scelto in base al tipo di outfit scelto per l’occasione. E se l’abbinamento non corrisponde è meglio lasciare perdere (o correre ad acquistare la collana giusta). Per esempio, un girocollo è valorizzato se il vestito non ha una scollatura troppo alta. E una scollatura ad angolo retto o quasi si combina meglio se indossata con una collana dalla forma altrettanto geometrica. Così come un gioiello con leggere e intricate volute può conciliarsi perfettamente con pizzi e tessuti molto lavorati.

Collana in oro rosa indossata
Collana in oro rosa indossata

Vestiti formali. Dovete partecipare a un matrimonio, a una funzione religiosa, al conferimento di una medaglia d’onore? Oppure avete in agenda un colloquio di lavoro, un incontro con il capo azienda, un appuntamento con l’avvocato per una questione importante? Ovviamente per queste occasioni sceglierete di indossare qualcosa di sobrio (o, almeno, dovreste farlo). Per esempio, un tailleur, un completo giacca pantaloni, un vestito a tinta unita. In questo caso anche la collana deve essere sintonizzata sul tipo di abito: niente di vistoso, grande, ingombrante. Meglio una collana semplice, come una catena con un piccolo ciondolo o un filo di perle.

Collana di Hermès indossata
Collana di Hermès indossata

Vestiti sportivi. Nel tempo libero anche la vostra fantasia è libera. Scegliere il gioiello che più vi piace ma, naturalmente, è consigliabile non dimenticare l’equilibrio. Una collana con tante gemme colorate perde la sua vivacità su una camicia a fiori. Viceversa, una collana grande e appariscente può dare quel tocco in più se non è a diretto conflitto con qualcosa di altrettanto vistoso.

Collana e anello con diamanti e smeraldi di Jacobs & Co
Collana e anello con diamanti e smeraldi di Jacobs & Co

La prima uscita. Forse in questo caso è superfluo dare consigli: le donne sanno che il primo appuntamento, e la prima impressione, contano molto. Una scollatura, senza esagerare, può essere l’arma in più per riuscire a sedurre. E una collana è proprio quello che ci vuole per sottolineare la forma del vostro corpo. Ma deve essere della lunghezza giusta, cioè fermarsi a qualche centimetro dal bordo inferiore della scollatura. L’effetto è ipnotico.

Collana e pendente Mezzaluna in oro rosa e diamanti, indossato
Al Coro, collana e pendente Mezzaluna in oro rosa e diamanti, indossato

Al lavoro. Le collane sono un gioiello insostituibile. Ma non sempre si possono abbinare al vestito utilizzato sul luogo di lavoro. Se siete in un ufficio, per esempio, la collana può essere più facilmente abbinata all’abito che indossate. Ma se per scelta o per obbligo indossate un camice accollato, una tuta o una divisa aziendale, la collana è meglio non esibirla: difficilmente potete riuscire a combinarla in modo adeguato.

Quale collana scegliere
Quale collana scegliere

Per sintetizzare, quelle che possono essere le scelte giuste, lo schema grafico indica il tipo di collana che esalta la foggia dell’abito. Naturalmente, però, oltre alla forma dovrete considerare anche i colori di gioielli e abito: ma questo è un altro capitolo.  

Collana di Al Coro indossata
Collana di Al Coro indossata







Come scoprire se avete allergia all’oro





È possibile essere allergici all’oro? Purtroppo la risposta è sì. Leggete come scoprire se avete una allergia all’oro e che cosa dovete fare ♦︎

È possibile essere allergici all’oro? La risposta è: sì, potete essere allergiche ai gioielli in oro. Per fortuna, però, essere allergici all’oro è molto raro, perché il metallo giallo è considerato generalmente anallergico, cioè un materiale neutro, che non provoca irritazioni e bruciori alla pelle. A meno che sia in lega con altri metalli, come il nichel.

Leggi anche: Come evitare allergie da nichel

Una possibile allergia può essere provocata quando l’oro non è a 24 carati, cioè al 99% puro. E, in effetti, non avviene praticamente mai che un gioiello sia di oro 24 carati. Dato che la maggior parte dei gioielli è a 18 carati o meno, questo significa che l’oro utilizzato per i gioielli è stato fuso assieme a nichel (per quelli più vecchi), oppure rame o ad altri metalli. Oltre a rendere l’oro meno costoso, perché è meno puro, la lega con altri metalli rende il metallo per i gioielli più robusto e dona una diversa colorazione. L’oro in natura è giallo, mentre spesso i gioiellieri utilizzano oro bianco o rosa. Quindi, se un gioiello d’oro vi provoca allergia è probabile che, in realtà, la causa sia un altro metallo utilizzato in lega.

Maldamore, anello in oro giallo
Maldamore, anello in oro giallo

Allergia vai via

Ma esiste, comunque, anche la rara possibilità di essere allergici proprio all’oro: lo ha confermato il dottor Thomas Liji sulla rivista specializzata Medical Life Science. L’oro è un metallo nobile, molto equilibrato da un punto di vista chimico e, come abbiamo detto, per questo è generalmente neutro, considerato quindi non allergenico. Eppure è stato individuato qualche caso di dermatite da contatto dovuta proprio all’oro. Per scoprire se è proprio l’oro a provocare allergia sulla pelle, si usa un esame che utilizza il tiosolfato di sodio allo 0,5% in vaselina. È un sistema che si usa anche per individuare una eventuale allergia per i dentisti che utilizzano le otturazioni in oro. Tra l’altro, il tiosolfato di sodio è utilizzato anche per il processo di estrazione dell’oro nelle miniere, in alternativa al cianuro.

Sintomi allergici
Sintomi allergici

I sintomi

Ma quali sintomi può provocare il più nobile dei metalli? Chi soffre di allergia all’oro presenta i sintomi di dermatite da contatto, stomatite da contatto, eczema e, nel caso dei denti d’oro, lichen planus orale (una malattia mucocutanea). Chi ne è colpito può trovarsi con una eruzione pruriginosa in diversi punti del corpo, come mani, orecchie o collo, ma anche intorno agli occhi o sulle palpebre. Gli studi medici hanno stabilito che chi soffre di questa rara allergia è spesso sensibile anche al nichel.

Dermatite da contatto
Dermatite da contatto

Come fare?
Purtroppo la sola via da seguire, pare, è evitare ogni contatto con l’oro. In fondo, ci sono sempre ottimi gioielli di design realizzati con altri metalli, come argento, platino e persino con l’acciaio… Coraggio.  

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Anello Wave Stacking in oro 24 carati
Menē, anello Wave Stacking in oro 24 carati

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Anello serpente in oro 22 carati e rubini
Anello serpente in oro 22 carati e rubini

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Anello in oro giallo 18 carati con pavé di diamanti sui bordi
Bulgari, anello in oro giallo 18 carati con pavé di diamanti sui bordi

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Orecchini in oro 14 carati e diamanti
Orecchini in oro 14 carati e diamanti

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Catena a maglia cubana in oro 10 carati
Catena a maglia cubana in oro 10 carati






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