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Truffa con i diamanti di laboratorio

Non è intenzione di nessuno denigrare i diamanti sintetici, o coltivati in laboratorio, come preferisce definirli il marketing. A patto che sia rispettata la trasparenza (non dei diamanti, ma della comunicazione). Chi vuole spendere meno e acquistare diamanti creati artificialmente, che sono chimicamente uguali a quelli naturali, deve essere libero di farlo. È una scelta legittima e, spesso, può anche essere una buona soluzione per ottenere un gioiello con diamanti. Ma a patto che sia chiaro quello che si acquista, a prescindere di quella che è l’opinione di esperti e gemmologi, che oggi sui diamanti naturali o di laboratorio sono divisi come i tifosi di due squadre della stessa città.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio

La premessa serve a introdurre quelli che sono gli aspetti negativi, cioè la possibilità di truffe a danno dei consumatori. Truffe che sono nocive sia per chi vuole acquistare un gioiello con diamanti, sia per i commercianti e i gioiellieri che li vendono in perfetta trasparenza di comunicazione. La cronaca riporta il caso di Douglas Wayne Gamble, un gioielliere di Salem, Oregon, Stati Uniti, finito in carcere con l’accusa di aver truffato centinaia di migliaia di dollari a clienti, a cui ha venduto diamanti sintetici al posto di quelli naturali. Una truffa che è stata possibile, se confermata dai giudici, in occasione di interventi di riparazione dei gioielli. Il gioielliere disonesto avrebbe sostituito i diamanti naturali con quelli, meno costosi, creati in laboratorio. Un altro caso era scoppiato mesi fa in India, anche questo scoperto.

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
Impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali Lightbox (De Beers)

Sono casi isolati? Forse. Ma la possibilità di truffa mette in luce uno dei fattori chiave per chi produce, vende e acquista gioielli: la fiducia. Chi va in gioielleria per acquistare un anello o un paio di orecchini deve potersi fidare dell’autenticità di quello che sceglie. E allo stesso modo è impensabile portare a lucidare un anello con il rischio che sia sostituito il proprio diamante con un altro meno costoso. Certo, i diamanti di una certa dimensione sono certificati e identificati con un codice. Ma l’acquirente si fida del foglio di carta, il certificato, di accompagnamento: è raro che dopo l’acquisto sottoponga il diamante all’analisi costosa di un esperto o di un istituto di gemmologia.
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

A questo si aggiunge l’aumento vertiginoso di diamanti prodotti in laboratorio nelle fabbriche di Cina e India. Sono grandi fabbriche (non piccoli laboratori come pensano i consumatori), che impiegano migliaia di operai qualificati e mettono sul mercato molti milioni di carati. Come Greenlab, un’azienda che ha più di un migliaio di reattori che servono a produrre diamanti, con 2.500 dipendenti qualificati e una capacità produttiva annua di 200.000 carati. Oppure Kira, il più grande produttore di diamanti sintetici al mondo, con una struttura a Surat che impiega 2.500 lavoratori.
In conclusione: se un diamante è per sempre, anche il dubbio non ti abbandona mai.

Diamante di laboratorio del peso di 2 carati, venduto da Lightbox per 1850 euro
Diamante di laboratorio del peso di 2 carati, venduto da Lightbox per 1850 euro

GemGenève torna con 148 espositori

Saranno 148 gli espositori provenienti da 18 paesi previsti alla settima edizione di GemGenève al padiglione 6 del Palexpo di Ginevra 2-5 novembre 2023. Un po’ meno dell’edizione di maggio, quando erano arrivati a quota 230, ma pur sempre un gruppo di tutto rispetto. Se si sommano anche scuole, designer, laboratori e altri partner culturali, gli espositori salgono a 175 espositori. Numero che è praticamente lo stesso dell’edizione di novembre 2022: quindi tutto regolare. Gli organizzatori Thomas Faerber e Ronny Totah annunciano anche caratteristiche chiave delle precedenti edizioni di GemGenève diventeranno ora eventi annuali, come il Designer Vivarium, destinato a diventare un appuntamento fisso nelle prossime edizioni primaverili.

Visitors a GemGèneve. Copyright: gioiellis.com
Visitors a GemGèneve. Copyright: gioiellis.com

Stesso discorso per alcune collaborazioni con le scuole, tra cui la partnership con Head e il Gran Teatro di Ginevra, prevista per maggio 2024. Il progetto Donna Jewel con gli studenti della Galdus School e Crea Eyes con Donatella Zappieri diventeranno invece appuntamenti autunnali.
GemGenève maggio 2023. Copyright: gioiellis.com
GemGenève maggio 2023. Copyright: gioiellis.com

Per la seconda volta GemGenève torna nel padiglione 6, che vanta uno spazio espositivo molto attraente: 14.000 mq in tutto. Sebbene questa sia la stessa sede di novembre 2022, la prossima edizione di GemGenève avrà un ingresso principale diverso e una disposizione dello stand leggermente diversa. Questa edizione è pensata per essere più intima ma altrettanto ricca di contenuti come quella di maggio 2023, con anche nuove sorprese in serbo. Siamo felici e orgogliosi di poter dare a ogni edizione un aspetto unico e personalizzato che abbia un forte impatto sui nostri visitatori ed espositori. La capacità della squadra di farlo è una delle nostre risorse vincenti.
Ronny Totah

Ronny Totah, organizzatore di GemGenève e co-fondatore dell'evento. Foto: G.Maillot
Ronny Totah. Photo: G.Maillot

Questa volta, il layout pensato dallo studio di design parigino Autre Idée sarà basato su piccoli spazi tipo coffee station e comprenderà corridoi principali, aree espositive e lounge, con un nuovo arredamento per un’atmosefera intima, con un tocco di stile giapponese.
GemGèneve 2023. Copyright: gioiellis.com
GemGèneve 2023. Copyright: gioiellis.com

La maggior parte degli espositori proviene da Stati Uniti, Svizzera, Hong Kong e Israele. Gli espositori statunitensi sono ancora nettamente in testa alla classifica, rappresentando quasi un quarto (21%) dei partecipanti. Seguono quelle provenienti da Svizzera, Hong Kong, Israele, Belgio, Tailandia, Germania, Francia, India e Italia, seguite da aziende provenienti da Sri Lanka, Giappone, Brasile e Austria: 33 dei 148 espositori professionali parteciperanno a GemGenève per la settima volta, mentre 14 per la prima volta.

GemGenève 2023, Palaexpo. Copyright: gioiellis.com
GemGenève 2023, Palaexpo. Copyright: gioiellis.com

Tiffany & Co ha un nuovo chief brand creative officer

Tiffany & Co ha un nuovo chief brand creative officer. È Hector Muelas, che ha annunciato il suo nuovo incarico con un post su LinkedIn. Il manager ha fatto già parte della scuderia del gruppo Lvmh, la holding che controlla Tiffany, dove ha ricoperto il ruolo di vicepresidente globale dei contenuti e della creatività dal 2015 al 2019. Nel suo curriculum, però, ci sono anche incarichi in aziende come Rimowa dove è stato chief brand officer. L’azienda tedesca di valigeria proprio pochi giorni fa ha annunciato una collaborazione con Tiffany. Ma Muelas è stato direttore creativo globale nel marketing di Apple, oltre ad aver lavorato in Creative Artists Agency e in Vice Media.

Hector Muelas
Hector Muelas

Sono felice di annunciare che oggi inizio un nuovo viaggio come Chief Brand Creative Officer di Tiffany & Co. Ognuno di noi ha una storia su Tiffany e io sicuramente ne ho parecchia. Perché negli ultimi 185 anni, Tiffany & Co. ha aiutato un mondo in continua evoluzione a esprimere il linguaggio dell’amore in continua evoluzione con l’arguzia e l’ottimismo caratteristici. Una delle case di design di lusso più leggendarie al mondo, riconosciuta a livello mondiale per la sua straordinaria maestria, il design innovativo dei gioielli e la creatività senza pari, Tiffany ci ha regalato i migliori diamanti del mondo e il design del Grande Sigillo degli Stati Uniti, Warhol e Basquiat, Audrey Hepburn e la Medaglia d’Onore, la montatura Tiffany e il trofeo Vince Lombardi, Picasso e Peretti, i gioielli della Corona francese e Beyonce, la gemmologia moderna e Nike, Deco e Nouveau, Schlumberger e Kuntz, Rolex e Patek, la scatola blu con il nastro bianco… Sono onorato di far parte di questa casa iconica e di continuare a costruire la sua eredità insieme ad alcuni grandi vecchi e nuovi amici.
Hector Muelas, chief brand creative officer di Tiffany

Il Pop-Up di Tiffany a Miami
Pop-Up Tiffany a Miami. Photo: Brad Dickson

Semestre positivo per Gismondi 1754

Gismondi 1754 è tra le rare aziende della gioielleria che fornisce notizie sulla sua attività. La lodevole policy comprende i risultati semestrali della società genovese, quotata sull’Euronext Growth Milan. La semestrale consolidata al 30 giugno 2023, indica un valore della produzione a 8,05 milioni di euro, con un incrementato dell’11% rispetto ai 7,23 milioni del primo semestre 2022. Il canale wholesale è cresciuto in valore assoluto del 4% rispetto allo stesso periodo del 2022, principalmente grazie all’incremento in Europa (+1,4 milioni rispetto al primo semestre 2022). Per quanto riguarda le special sales, il primo semestre 2023 si è chiuso in linea rispetto al primo semestre 2022, mentre il canale franchising è cresciuto in termini assoluti del 3% grazie al nuovo contratto sottoscritto per l’apertura in Qatar.

Bracciale in oro rosa e zaffiri rosa
Bracciale in oro rosa e zaffiri rosa

L’andamento del business nel primo semestre del 2023 conferma la continua e costante crescita di Gismondi 1754, nonostante l’instabilità geopolitica internazionale e i recenti dati economici che arrivano dal Far East, in particolare modo dalla Cina, che, inevitabilmente, stanno già influenzando le economie sia americane che del vecchio continente. Il nostro piano di sviluppo, per il secondo semestre, sarà focalizzato sul consolidamento delle nostre posizioni in Usa e Middle East, con l’imminente apertura del nostro primo franchising in Qatar, e sull’implementazione della nostra rete wholesale in mercati di riferimento come l’Europa, con un focus sulla Germania. Quest’ultima, con la Spagna, per noi rappresentano un nuovo mercato, aperto di recente con la fiera di VicenzaOro. Come già comunicato precedentemente, la crescita per linee esterne è un obiettivo della Società e, dopo l’acquisizione del marchio Vendorafa, stiamo infatti valutando altre operazioni strategiche per coprire tutta la catena del valore. Tengo a precisare che la nostra crescita sarà sostenuta con proprie risorse interne ed escludo l’apertura del capitale per attirare nuova finanza.
Massimo Gismondi, Ceo di Gismondi 1754

Massimo Gismondi. Copyright: Gioiellis.com
Massimo Gismondi. Copyright: Gioiellis.com

La semestrale registra anche un Ebitda (margine lordo) al 30 giugno di 1,40 milioni, in crescita del 72% rispetto al primo semestre 2022, con un margine al 17% nel primo semestre 2023 e una crescita netta rispetto all’anno precedente del 6%. Migliora la posizione finanziaria netta, che rimane negativa (5 milioni rispetto ai 3 al 31 dicembre scorso), a causa «del consistente incremento delle rimanenze» in funzione delle nuove collezioni e alla crescita dei canali di vendita. In compenso, l’utile netto consolidato al 30 giugno 2023 è salito a 674 mila euro, quasi raddoppiato rispetto a 374 mila del primo semestre 2022, grazie ai volumi di fatturato e alla crescita di marginalità sulle vendite.
Gismondi 175, Vita necklace. Copyright: gioiellis.com
Gismondi 175, Vita necklace. Copyright: gioiellis.com

Alessandro Lo Re brand director di Marco Bicego

Un nuovo manager entra a far parte della Maison Marco Bicego, marchio veneto di fine jewelry: Alessandro Lo Re diventa Brand Director Italia. Il manager è laureato in Scienze Politiche e ha alle spalle un’importante esperienza nel settore della gioielleria di lusso, maturata negli ultimi sei anni all’interno del gruppo francese Lvmh per il brand d’alta gamma Fred Paris, dove è arrivato a ricoprire la carica di Sales Director Southern Europe. Sin dall’inizio della sua esperienza lavorativa, ha ricoperto ruoli commerciali di crescente responsabilità nel settore luxury in aziende internazionali come Swarovski, Montblanc e Pomellato.

La nomina di Alessandro alla guida del mercato italiano va nella direzione di potenziare e consolidare il posizionamento del brand in uno dei mercati per noi più strategici. Siamo felici di essere riusciti a selezionare una personalità di grande esperienza e siamo certi che le sue competenze e la sua visione daranno un contributo fondamentale ai futuri progetti del brand. La sua leadership sarà in grado di guidare il brand nella sua affermazione sul territorio italiano, ma anche nella crescita e nella trasformazione del business.
Marco Bicego, fondatore e direttore creativo

Marco Bicego. Copyright: gioiellis.com
Marco Bicego. Copyright: gioiellis.com

Lo Re sarà responsabile della strategia aziendale con una chiara attenzione all’esecuzione del piano di crescita per il mercato italiano, il più importante in Europa e sede della casa madre del marchio.

Sono entusiasta di entrare a far parte di Marco Bicego e non vedo l’ora di affrontare la sfida di guidare la crescita del marchio e la trasformazione del business sul mercato italiano. Marco Bicego mi affascina come brand di fine jewelry che possiede un modello di business completamente integrato, con il suo posizionamento unico e un design altamente distintivo nel mondo della gioielleria.
Alessandro Lo Re, brand director

Olivia Palermo
Olivia Palermo in Marco Bicego Jewelry

Nuovo sito web per Federorafi

Nuovo sito, nuova grafica e nuovo claim per il sito web di Federorafi, Federazione Nazionale Orafi Argentieri Gioiellieri Fabbricanti, associazione guidata da Claudia Piaserico e che fa parte della galassia Confindustria: raggruppa oltre 500 aziende, con più di 6 mila addetti concentrati nei distretti industriali di Vicenza, Arezzo, Valenza, Milano, Napoli e Torre del Greco. Il sito è stata progettato e ideato da Meneghini & Associati Inventia, agenzia di comunicazione integrata, che ha anche coniato il claim: Industrie di valore. L’intento è quello di sottolineare il processo di produzione, strutturato, organizzato, e con un forte orientamento all’innovazione delle imprese orafe che ne fanno parte. E il valore risiede nelle materie prime utilizzate, ma anche nell’abilità di lavorazione di metalli e pietre preziose.

Il nuovo sito di Federorafi
Il nuovo sito di Federorafi

L’esperienza di navigazione del sito è funzionale alle sfide che il settore orafo dovrà affrontare nei prossimi anni, dall’innovazione e all’internazionalizzazione. Senza dimenticare la necessità di reclutare giovani in un settore che soffre ingiustamente di scarso appeal per chi si affaccia al mondo del lavoro. Una sezione del sito è riservata agli associati per favorire l’incontro con nuovi partner, anche al fine di aprire un tavolo permanente di confronto tra brand e aziende manifatturiere. In evidenza le nuove progettualità sulle quali il Consiglio di Federorafi intende concentrare il proprio impegno: dalla sostenibilità, con la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti, al rispetto della legalità a contrasto delle azioni che possono colpire il tessuto imprenditoriale. Il settore orafo viene interpretato come una delle massime espressioni del Made in Italy proprio perché in grado di trasferire la propria creatività alla lavorazione del metallo prezioso.

 

I porta gioielli di Tiffany e Rimowa

Non basta produrre gioielli, poi bisogna trasportarli, riordinarli, custodirli. Ora ci pensano Tiffany e la tedesca Rimowa, azienda con una tradizione che risale al 1898 nel settore delle valigie. La collaborazione tra i due marchi ha portato alla collezione Rimowa x Tiffany & Co. La linea si compone di una serie di borse e valigie: dei jewelry case e un trolley Rimowa x Tiffany & Co. rock cut cabin, cioè con una superficie a specchio che presenta un disegno che ricorda le sfaccettature del diamante. È prodotta in Germania con alluminio spazzolato.

Il set Rimowa x Tiffany
Il set Rimowa x Tiffany

Siamo entusiasti di presentare la collezione Rimowa x Tiffany, riunendo due Maison dalla maestria artigianale senza eguali e dal design innovativo. Questa collaborazione unica nel suo genere unisce due icone in una, entrambe incredibilmente personali per me e rappresentano il più alto livello di artigianato.
Alexandre Arnault, vicepresidente esecutivo del prodotto e della comunicazione, Tiffany & Co.

Alexandre Arnault
Alexandre Arnault

Bisogna aggiungere che, curiosamente, del gruppo Lvmh, che controlla Tiffany, fa parte anche un grande marchio di borse e valigie come Louis Vuitton. In ogni caso, il nuovo portagioielli da viaggio presenta la classica tonalità Tiffany Blue all’interno, colore che è utilizzato anche per il manico delle valigie, sulle ruote e sulla chiusura. La custodia del portagioie si estende su tre livelli, con un’apertura dall’alto. All’interno si trova anche uno specchio con sotto una placca d’argento che può essere incisa per personalizzare l’oggetto. I gioielli si posizionano su un ripiano in alto, con cinque scomparti per riporre i preziosi. Il vassoio centrale è progettato per contenere collane e braccialetti mentre quello sottostante presenta tre ampi spazi progettati per riporre altri pezzi.
Rimowa x Tiffany & Co jewellery case
Rimowa x Tiffany & Co jewellery case

Siamo orgogliosi di unire le forze con Tiffany & Co., un altro marchio leggendario con la migliore maestria artigianale. La creazione di pezzi così mirati e unici rappresenta i secoli di esperienza dietro entrambi i marchi e la maestria ingegneristica che mettiamo in campo.
Hugues Bonnet-Masimbert, amministratore delegato di Rimowa

Prezzi: la Rimowa x Tiffany & Co Rock Cut Cabin (2.900 euro), la Rimowa x Tiffany & Co. Jewelry Case (3.900 euro) e la Rimowa x Tiffany & Co. Jewelry Personal (1.800 euro). SI trovano nei negozi Rimowa e online e negli Stati Uniti al Tiffany & Co. Landmark a New York City e su Tiffany.com nella Grande Cina tramite WeChat.

Jewelry case Tiffany Blue
Jewelry case Tiffany Blue

Suitcase Rimowa x Tiffany & Co
Suitcase Rimowa x Tiffany & Co

Un diamante blu regale da Christie’s

Ha un nome francese e di sicuro il sangue blu: il diamante Bleu Royal sarà il pezzo forte della prossima asta di Magnificent Jewels il 7 novembre di Christie’s a Ginevra. È un diamante big per essere tra i pochi con il colore del mare: ha un peso di 17,61 carati ed è la più grande gemma Internally Flawless Fancy Vivid Blue mai apparsa in vendita nella storia delle aste. La gemma è stata tagliata e lucidata a forma di pera perfettamente simmetrica. Il diamante,  che vanta un colore blu intenso e vivido e una purezza impeccabile, è tra i più rari mai rinvenuti. La stima è tra 35 e 50 milioni di dollari. Bleu Royal fa parte di un’importante collezione privata da ormai 50 anni ed è la prima volta che la pietra, incastonata in un anello, verrà messa in vendita all’asta.
Questo è un vero miracolo della natura. Nel corso dei nostri 257 anni di storia, Christie’s ha avuto il privilegio di offrire all’asta le gemme più rare del mondo, e Bleu Royal continua questa tradizione. Siamo orgogliosi di offrire ai collezionisti l’opportunità di possedere un diamante degno di un re.
Rahul Kadakia, International Head of Jewellery di Christie’s
Rahul-Kadakia durante un'asta di Christie's
Rahul Kadakia durante un’asta di Christie’s
Spinti dalla domanda dei collezionisti e da un’offerta sempre più limitata, i prezzi dei diamanti colorati di alta qualità sono aumentati in modo esponenziale negli ultimi anni. Nelle sale d’asta, i diamanti Fancy Vivid Blue superiori a 10 carati sono praticamente sconosciuti: in oltre 250 anni di storia delle aste da Christie’s, solo tre di queste pietre sono mai apparse in vendita:
•Il Bulgari Blue di 10,95, carati venduto per 15,7 milioni di dollari a New York nell’ottobre 2010
•Il Winston Blue di 13,22 carati, venduto per 23,8 milioni di dollari a Ginevra  nel maggio 2014
•L’Oppenheimer Blue da 14,62 carati, venduto per 57,5 milioni di dollari a Ginevra nel maggio 2016
Bulgari Blue
Bulgari Blue
Winston Blue
Winston Blue
Oppenheimer Blue
Oppenheimer Blue

I gioielli degli Asburgo all’asta con Sotheby’s

Per gli appassionati di gioielli appartenuti alle famiglie reali, il 6 e 7 novembre presenta una grande occasione: Sotheby’s mette all’asta a Ginevra una collezione privata di gioielli provenienti da case reali legate alla dinastia austriaca degli Asburgo. L’asta si intitola Vienna 1900: una collezione imperiale e reale e precede la classica vendita di Magnificent Jewels in programma l’8 novembre. La collezione dal sangue blu comprende più di 200 gioielli che, secondo quanto è stato reso noto, sono stati da poco riscoperti nascosti nel caveau di una banca. Un’origine un po’ misteriosa, insomma. In ogni caso, secondo Sotheby’s la vendita rappresenta la più impressionante serie di gioielli reali viennesi mai offerta all’asta.

Ornamento per corpetto appartenuto all'arciduchessa Maria Teresa d'Austria-Teschen (1845-1927), in perle naturali e diamanti
Ornamento per corpetto appartenuto all’arciduchessa Maria Teresa d’Austria-Teschen (1845-1927), in perle naturali e diamanti

Questa collezione è senza dubbio la più importante asta di Gioielli Nobili dopo l’asta storica dei Gioielli Reali della Famiglia Borbone-Parma, tenuta da Sotheby’s a Ginevra quattro anni fa. La collezione è davvero eccezionale e vanta una combinazione unica di magnifici gioielli di corte cerimoniali indossati dalle donne dell’élite e delle famiglie reali europee, oltre a un importante assemblaggio di accessori per abiti da uomo, orologi, portasigarette e objets de vertu.
Andres White Correal, Vice Presidente e Direttore Senior della Gioielleria di Sotheby’s

Tre stelle di diamanti che possono essere indossate come spille, forcine per capelli o su una cornice di tiara
Tre stelle di diamanti che possono essere indossate come spille, forcine per capelli o su una cornice di tiara

La collezione in vendita ha anche una importanza storica: testimonia anche le tendenze e gli stili di gioielleria incarnati dalle Case d’Asburgo, Borbone-Parma, Borbone-Due Sicilie e Sassonia-Coburgo-Gotha. Il catalogo dell’asta elenca gioielli provenienti dalle collezioni dell’arciduchessa Margherita Sofia d’Austria (1870-1902), dell’arciduchessa Maria Immacolata d’Austria-Toscana (1878-1968), dell’arciduchessa Maria Teresa d’Austria-Teschen (1845- 1927), lo zar Ferdinando I di Bulgaria (1861-1948), e la principessa Maria Luisa di Borbone-Parma (1870-1899). Il pezzo forte sembra essere un ornamento per corpetto appartenuto all’arciduchessa Maria Teresa d’Austria-Teschen (1845-1927), in perle naturali e diamanti, ricevuto come regalo di nozze nel 1865. In vendita anche pezzi come la  la tiara di perle naturali e diamanti creata dal gioielliere di corte viennese Köchert e una suite di tre stelle di diamanti che possono essere indossate come spille, forcine per capelli o su una cornice di tiara.

Collana con quattro fili di perle
Collana con quattro fili di perle
Tiara fino Ottocento con diamanti e perle
Tiara fino Ottocento con diamanti e perle
Collana rivière con diamanti
Collana rivière con diamanti
Spilla con diamanti e rubini
Spilla con diamanti e rubini
Spilla con diamanti e perle
Spilla con diamanti e perle

Tiffany apre a Tokyio con tante celebrity

Tiffany & Co. ha riunito una piccola folla di celebrity in occasione dell’apertura del suo nuovo negozio a Omotesando (l’indirizzo è 3-5-30 Kita-Aoyama, Minato-ku), zona tra la famosa piazza Shibuya e Minato, una delle zone dello shopping di Tokyo. Tiffany Omotesando ha una superficie di circa 768 metri quadrati ed è su due piani. Il design del soffitto a volta, ispirato alle vetrate disegnate da Louis Comfort Tiffany, figlio del fondatore Charles Lewis Tiffany, invita gli ospiti in uno spazio moderno e glamour. L’interno del negozio è creato con delicati dettagli curvi e una tavolozza di colori tenui, creando un’atmosfera sofisticata e calda.

Hailey Bieber
Hailey Bieber

All’inaugurazione erano presenti star come Hailey Bieber, Anya Taylor-Joy, Ayaka Miyoshi, Han Hyo-joo, degli Enhyphen, Hayato Isomura, Ryuji Imaichi, Haruna Kawaguchi, Asuka Saito, Saeko, Lala Takahashi, Mitsuki Takahata, Makiko Takizawa, Minami Tanaka, Shinobu Terajima, Dean Fujioka, Riisa Naka, Kyoko Hasegawa, Jun Hasegawa, Manami Higa, Arisa Mizuki, Amiaya, Emma, Imase, kemio, Nissy, che hanno indossato gioielli di Tiffany & Co.

Anya Taylor
Anya Taylor

Florence Pugh
Florence Pugh

Tiffany Omotesando
Tiffany Omotesando

Tiffany Omotesando
Tiffany Omotesando

Bijoux a scarso impatto ambientale con Homi Fashion&Jewels

Bijoux e moda sono al centro della nuova edizione di Homi Fashion&Jewels Exhibition, organizzata come sempre a Fiera Milano (Rho) dal 15 al 18 settembre. Sono oltre 560 i brand presenti, il 46% dei quali provenienti dall’estero, che presenteranno le loro collezioni di accessori moda e gioielli della stagione autunno-inverno 2023, assieme ad alcune anticipazioni della prossima Primavera/Estate 2024. Le tendenze sono al centro di due aree grazie alla collaborazione con il Poli Design. La Design Direction si presenta come un percorso multimediale capace di raccontare linee guida per il gioiello moda e l’accessorio 2025-26, mentre Visionaires è lo spazio dove si trovano le proposte dei 120 designer che meglio hanno interpretato i le tendenze più attuali, con idee innovative in termini di materiali, forme, stili e colori.

Homi Fashion&Jewels Exhibition 2022. Copyright: gioiellis.com
Homi Fashion&Jewels Exhibition 2022. Copyright: gioiellis.com

Sotto la lente dell’evento ci sono gli ormai imprescindibili concetti di sostenibilità e temi Esg (Environmental, Social e Governance). Homi Fashion&Jewels, secondo gli organizzatori di FieraMilano, ha l’obiettivo di misurare e ridurre l’impatto ambientale degli eventi per diventare una piattaforma in grado di diffondere messaggi positivi di consapevolezza, stimolando così la comunità nazionale e internazionale ad abbracciare gradualmente comportamenti etici. Già dal 2022 è partito un processo di misurazione dell’impronta di carbonio generata dalle sue manifestazioni, con lo scopo di ridurre le emissioni di CO2 e puntare alla completa decarbonizzazione delle fiere entro il 2050.
Homi Fashion&Jewels Exhibition 2022. Copyright: gioiellis.com
Homi Fashion&Jewels Exhibition 2022. Copyright: gioiellis.com

Homi Fashion&Jewels Exhibition 2022. Copyright: gioiellis.com
Homi Fashion&Jewels Exhibition 2022. Copyright: gioiellis.com
Homi Fashion&Jewels Exhibition 2022. Copyright: gioiellis.com
Homi Fashion&Jewels Exhibition 2022. Copyright: gioiellis.com

In aumento le presenze a Vicenzaoro September

I carati di Vicenzaoro September aumentano. L’evento organizzato da Italian Exhibition Group ha registrato per l’edizione 2023 +6% di visitatori totali, con il 50% di componente estera. È aumentato anche il numero dei Paesi di provenienza: 132 con numerose new entry. Secondo il resoconto di Ieg, il cui presidente, Lorenzo Cagnoni, è scomparso pochi giorni prima dell’avvio di Vicenzaoro, i Paesi dell’Unione europea hanno rappresentato il 52% dei visitatori, mentre Asia e Medio Oriente il 17%, le Americhe l’11%, Africa 4% e Oceania 1%. Forte presenza dei grandi mercati europei con in testa Spagna (7%), Germania (4,8%) e Francia (4,2%). Gli Stati Uniti sono il quarto Paese più rappresentato e guida la classifica dei buyer extra Ue, tutti giunti in fiera per il business con i 1.200 brand espositori di questa edizione.

Visitatori a Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com
Visitatori a Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com

Per gli amanti della statistica, sono risultati in aumento gli arrivi da Svizzera (+46%) Belgio (+25%), Uae (23%), Turchia (+6%). Questa edizione vede numerose new entry tra le nazionalità che hanno frequentato i padiglioni del quartiere fieristico di Vicenza. Entrano in classifica per il continente africano: Mozambico, Ghana, Mauritius, Benin, Zambia e Burkina Faso, Costa d’Avorio, Kenya. E tra i più distanti, le new entry di Isole Vergini, Mongolia, Nuova Zelanda e Vanuatu. Vicenzaoro ha visto crescere, dal 2017 a oggi, la visitazione estera del 34%. Sembra consolidata anche la presenza dell’orologeria a Vicenzaoro. Con la community b2b di Time e l’evento VO’Clock Privè , aperto al pubblico b2c, sono state una sessantina le realtà presenti dell’industry delle lancette. Appuntamento a gennaio.

Vicenzaoro September 2023
Vicenzaoro September 2023
Vicenzaoro September 2023, espositori
Vicenzaoro September 2023, espositori

L’industria del gioiello continua la corsa

Misurare il battito cardiaco dell’industria del gioiello in Italia. È l’obiettivo della periodica indagine del Club degli Orafi Italia, realizzata da Intesa Sanpaolo, la maggiore banca italiana. E la quarta edizione dell’inchiesta, presentata nell’ambito di Vicenzaoro, ha scattato una fotografia in tonalità rosa, colore dell’ottimismo oltre che del mondo femminile. In sintesi, gli operatori consultati nel sondaggio per il 39% prevede un incremento del fatturato nel 2023, più o meno come a fine 2022. Attese positive anche per gli investimenti, previsti in crescita da un operatore su tre, con punte del 42% per le imprese di dimensioni maggiori. A conferma, il settore dell’oreficeria nei primi sei mesi dell’anno è cresciuto in termini di fatturato (+10,2%), meglio del sistema moda e della media del manifatturiero italiano. E nei primi cinque mesi del 2023 le esportazioni di gioielli in oro hanno superato i 4 miliardi di euro, in crescita del 9% in valore e del 2% in quantità.

L’edizione di giugno dell’indagine sul sentiment degli imprenditori del settore orafo conferma ancora una volta le previsioni positive, in particolar modo per le aziende medio-grandi e per il mercato estero. Nonostante l’incertezza, un’impresa su tre ha deciso di aumentare gli investimenti: le imprese di minori dimensioni mirano con questo a rispondere al contesto competitivo in continua evoluzione. Per le aziende medio-grandi, l’inclinazione agli investimenti è principalmente legata all’evoluzione dei mercati internazionali e all’aggiornamento tecnologico e dei macchinari. In considerazione del dinamismo del comparto italiano in questa particolare fase storica, con il questionario abbiamo voluto indagare le caratteristiche distintive del Made in Italy considerate più importanti dagli imprenditori, e il mix che ne emerge è di estremo interesse, come anche la lettura incrociata con l’elenco delle criticità segnalate. Questo doppio livello di lettura fa emergere con forza un tema cruciale: la sfida della mancanza di manodopera qualificata rappresenta una questione critica che impatta direttamente sul concetto stesso di Made in Italy. Si conferma essenziale affrontare questo problema in modo strategico e collaborativo, favorendo l’adeguata formazione e lo sviluppo delle competenze, al fine di preservare l’identità e il valore dell’eccellenza italiana nel panorama internazionale.
Giorgio Villa, Presidente del Club degli Orafi Italia

Giorgio Villa, presidente del Club degli Orafi Italia e Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo sul palco di Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com
Giorgio Villa, presidente del Club degli Orafi Italia e Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo sul palco di Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com

Il Made in Italy del gioiello, insomma, gode di buona salute. Un successo che, secondo le imprese interpellate, deriva dalla qualità del prodotto (74%), dall’artigianalità della produzione (66%) e dalla professionalità della manodopera, che rappresenta un fattore chiave per più della metà di chi ha risposto (51%). Ma proprio questo è anche il punto debole: scarseggia la manodopera qualificata. Il reperimento della manodopera è percepito come ostacolo dal 75% delle imprese medio-grandi.
Lavorazione di gioielleria nell'atelier Crieri
Lavorazione di gioielleria nell’atelier Crieri

Dopo i brillanti risultati del 2022 con crescite del fatturato e delle esportazioni nell’ordine del 20% e pur in un contesto di rallentamento dell’economia, il settore orafo italiano continua a mostrare nel 2023 un andamento positivo con una crescita del fatturato nei primi sei mesi del 10%, meglio di quanto registrato dal sistema moda (+7,2%) e dal manifatturiero nel suo complesso (+3,0%); anche in termini di produzione il settore mostra una tenuta con un valore in linea al primo semestre 2022. L’elevata competitività sui mercati esteri si conferma l’elemento trainante del settore: nel periodo gennaio-maggio del 2023 le esportazioni di gioielli in oro hanno abbondantemente superato i 4 miliardi di euro, in crescita dell’8,6% in valore e del +1,6% in quantità. In questo particolare contesto competitivo, il posizionamento del settore, maggiormente orientato sul segmento dell’alta gamma, si è confermato un punto di forza in grado di cogliere la domanda di beni di lusso che risulta meno colpita dagli effetti delle tensioni inflattive con prospettive che restano positive. L’incertezza nello scenario rimane elevata, ma questo settore ha dato prova di una buona capacità di risposta alle tensioni esterne grazie a un tessuto produttivo che nel tempo ha saputo trasformarsi guadagnando competitività: per affrontare le sfide del prossimo futuro sarà importante continuare a investire con interventi volti a supportare la sostenibilità in tutte le sue declinazioni (economica, ambientale e sociale).
Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

Lavorazione di gioielleria nell'atelier Roberto Coin
Lavorazione di gioielleria nell’atelier Roberto Coin

Diamanti protagonisti in televisione. Per la rapina del secolo

Per una volta, anzi per otto volte, i diamanti potranno essere ammirati su uno schermo e non in gioielleria. Sono loro, le pietre più preziose, a essere protagoniste di una nuova fiction televisiva su Prime Video di Amazon. Solo che non si tratta di gioielli, ma del più grande furto di diamanti e preziosi, per 100 milioni di dollari, avvenuto il 15 febbraio 2003. E che ora diventa uno spettacolo avvincente. Ad Anversa, quella notte, una banda di ladri italiani, guidati da Leonardo Notarbartolo, che sarà interpretato dall’attore italiano Kim Rossi Stuart, ha saccheggiato il caveau sotterraneo del Centro dei diamanti di Anversa.

Carlotta Antonelli, Leonardo Lidi, Kim Rossi Stuart
Carlotta Antonelli, Leonardo Lidi, Kim Rossi Stuart

I ladri hanno rubato soprattutto diamanti, ma anche contanti e gioielli in una delle imprese criminali più incredibili, con uno svolgimento da film. Eccolo, infatti. La serie televisiva si intitola Everybody Loves Diamonds, tutti amano i diamanti, e descrive passo passo la pianificazione e l’esecuzione della rapina, che ha eluso uno dei luoghi con le misure di sicurezza più severe del mondo. Il cast è in gran parte italiano: Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo Lidi, con gli attori inglesi Rupert Everett e Malcolm McDowell. Regista Gianluca Maria Tavarelli. E per una volta l’attitudine per la gioielleria degli italiani non sarà associata alle capacità artigianali.

Diamanti in vendita ad Anversa
Diamanti in vendita ad Anversa

Anversa: valutazione di un diamante
Anversa: valutazione di un diamante

I gioielli di Venezia

Il Festival del Cinema di Venezia attira sempre l’attenzione non solo degli appassionati del grande schermo, ma anche di chi ama osservare vestiti e gioielli indossati sul red carpet. Ecco i primi gioielli che hanno brillato al Lido, l’isola della città che ospita la rassegna.

Caterina Murino, la madrina del festival, ha aperto la rassegna con i gioielli firmati Pasquale Bruni, con la collana e l’anello della collezione Alleluià in oro bianco e diamanti, assieme a un anello della linea Giardini Segreti in oro bianco e diamanti. In Pasquale Bruni anche la creative director & producer Eleonora Carisi. E Pasquale Bruni anche per Anna Dello Russo, sul Red Carpet per la serata One Night Only Venice di Giorgio Armani. E sul red carpet un choker firmato Pasquale Bruni per Georgina Rodriguez, modella e compagna di Cristiano Ronaldo.

Caterina Murino in Pasquale Bruni
Caterina Murino in Pasquale Bruni

La modella e attrice statunitense Olivia Palermo, invece, ha sfilato sul red carpet con i gioielli della Maison italiana Marco Bicego delle collezioni Jaipur Link, Marrakech Onde e Alta.  Altri gioielli italiani, ma questa volta di Pomellato per Bianca Balti, che si è presentata con un abito di Ermanno Scervino: la modella ha indossato una grande collana a catena con un grande topazio blu.

Bianca Balti in Pomellato
Bianca Balti in Pomellato

L’argento di Pianegonda, invece, è stata la scelta dell’attrice italiana Francesca Inaudi, al Lido di Venezia con le nuove creazioni della Maison del gruppo Bros Manifatture. L’interprete ha indossato i nuovi gioielli della collezione Assoluto durante la cerimonia inaugurale che ha incorona la regista Liliana Cavani con un Leone d’Oro alla carriera. Inoltre, in qualità di main sponsor dello Spazio Cinematografo di Ente dello Spettacolo nell’Hotel Excelsior, il brand di gioielli in argento design ha consegnato il Premio Pianegonda a Micaela Ramazzotti per le sue capacità interpretative. L’attrice è arrivata al Lido tra applausi, curiosità e clamore per il suo esordio da regista. E sempre in argento anche la collana indossata da Andrea Delogu, firmata Giovanni Raspini.

Francesca Inaudi in Pianegonda
Francesca Inaudi in Pianegonda

Gioielli italiani anche per l’attrice italiana ed ex modella Sveva Alviti, che ha scelto gioielli firmati Damiani. Valentina Cabassi, modella e fidanzata del rapper Ernia, ha scelto invece i diamanti della Maison parigina Messika. Sempre per Messika, l’attrice spagnola Claudia Bouza ha scelto il girocollo e i cerchi Move Link, la collana Move Uno, i bracciali Move 10 th e Move Romane, il doppio anello Glam’Azone e l’anello My Twin Toi & Moi. Mentre la soubrette Ludovica Frasca e l’esperta di moda Ludovica Ragazzo sul red carpet del Festival di Venezia hanno indossato i gioielli Pandora delle collezioni Timeless e Signature. E gioielli della collezione Ricci di Gioielleria Daverio1933 sono quelli indossati da Sara Croce durante il Festival.

Aurara Ruffino in Messika
Aurara Ruffino in Messika

Gioielli della maison francese anche per l’attrice italiana Aurora Ruffino, con girocollo Messika by Kate Moss Bohemian Chic, abbinato all’anello Snake Dance e all’orecchino My Twin Trio, e la conduttrice televisiva italiana Laura Barth, con gli orecchini So Move, il doppio anello Move Uno e gli iconici anelli My Twin. E a Venezia anche Rita Ora ha scelto anelli e orecchini di Messika.

Claudia Bouza in Messika
Claudia Bouza in Messika
Sveva Alviti in Damiani
Sveva Alviti in Damiani
Valentina Cabassi in Messika
Valentina Cabassi in Messika
Anna Dello Russo
Anna Dello Russo
Ludovica Frasca
Ludovica Frasca
Ludovica Ragazzo
Ludovica Ragazzo
Caterina Murino con orecchini Pasquale Bruni
Caterina Murino con orecchini Pasquale Bruni
Micaela Ramazzotti
Micaela Ramazzotti
Olivia Palermo
Olivia Palermo
Laura Barth in Messika
Laura Barth in Messika
Rita Ora in Messika
Rita Ora in Messika
Andrea Delogu in Giovanni Raspini
Andrea Delogu in Giovanni Raspini
Sara Croce
Sara Croce in Daverio1933

Haute Jewels Geneva 2024 si allarga su due location

Haute Jewels Geneva si allarga e si moltiplica. Alla prima edizione nel gennaio 2019 organizzata all’hotel Fairmont della città svizzera avevano partecipato quattro brand (Yoko London, Roberto Coin, Sutra e Crivelli). Poi, l’evento fondato e organizzato dal Ceo di Yoko London, Michael Hakimian, ha attratto altre Maison di gioielleria. La scorsa edizione 2023 a fine marzo era salita a 23 brand. E la prossima, che si svolgerà da lunedì 8 aprile a lunedì 15 aprile, si espanderà in due sedi: accanto al Fairmont Grand Hotel si aggiunge l’InterContinental Hotel. Si aggiungeranno, quindi, altre aziende della gioielleria, aumentando la capacità di oltre il 50%.

Haute Jewels Geneva
Haute Jewels Geneva

Tutti i 23 marchi di gioielleria di lusso che hanno partecipato all’evento del 2023 torneranno per l’edizione del 2024: Yoko London, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Sicis, Baraka, Busatti 1947, Karen Suen, Casato, Scott West e Pasquale Bruni.

Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com

Siamo lieti di avere l’opportunità di espandere ulteriormente il concetto di Haute Jewels Geneva in due sedi a Ginevra: il Fairmont Grand Hotel Geneva e l’InterContinental Hotel Geneva. Tutti i nostri espositori del 2023 saranno presenti ancora una volta all’evento del 2024 e stiamo attualmente curando l’elenco dei nuovi espositori che sarà annunciato a tempo debito. Questa crescita consoliderà ulteriormente la posizione di Haute Jewels Geneva come evento chiave nel calendario dell’industria della gioielleria.
Michael Hakimian, fondatore e amministratore delegato di Haute Jewels Geneva

Michael Hakimian, Haute Jewels Geneva 2023. Copyright: gioiellis.com
Michael Hakimian, Haute Jewels Geneva 2023. Copyright: gioiellis.com

Haute Jewels si svolgerà in concomitanza con la prossima edizione di Watches and Wonders Geneva, evento dedicato all’alta orologeria, che si terrà dal 9 al 15 aprile 2024 ancora alle Halles de Palexpo di Ginevra.
Yoko London, Haute Jewels Geneva 2023. Copyright: gioiellis.com
Yoko London, Haute Jewels Geneva 2023. Copyright: gioiellis.com

Diventare professionisti del gioiello

Volete lavorare nel mondo dei gioielli e dell’oreficeria? Italian Exhibition Group, società che organizza Vicenzaoro, presenta l’evento dedicato alla gioielleria anche come un’occasione per la formazione professionale.

Professioni d’oro
In tema di promozione della cultura orafa tra i giovani, proseguono le iniziative di Confindustria Federorafi avviate lo scorso anno in collaborazione con Skuola.net e con il supporto di Italian Exhibition Group e Vicenzaoro. Proprio a ridosso della manifestazione, infatti, è stato lanciato il secondo Vlog dedicato alle testimonianze delle nuove generazioni all’interno di aziende manifatturiere del settore. Il video realizzato a Vicenzaoro è solo una delle azioni portate avanti dall’associazione di categoria su questo tema: è dei mesi scorsi la mappatura nazionale delle scuole con indirizzo orafo, come pure la possibilità di incrociare i curriculum vitae di aspiranti operatori del gioiello con la domanda di professionalità delle aziende del settore.

Studenti a caccia di tendenze
Anche in questa edizione di Vicenzaoro torna Inspiration Boards, il progetto formativo nato in collaborazione con Laura Inghirami, opinion leader del gioiello, founder & creative director di Donna Jewel, per supportare le nuove generazioni. Vicenzaoro ospiterà gli studenti del corso di Design del Gioiello di Ied, Istituto Europeo di Design di Torino, che andranno a caccia di trend tra i padiglioni, intervistando alcuni protagonisti del salone e fotografando i gioielli più di tendenza. Le immagini e le interviste saranno poi pubblicate sul profilo Instagram @vo.inspiration e sul sito di Vicenzaoro.

Studenti nel laboratorio di oreficeria Design del gioiello contemporaneo, a Venezia
Studenti nel laboratorio di oreficeria Design del gioiello contemporaneo, a Venezia

Scuole di formazione
A Vicenzaoro si parlerà anche delle mutate esigenze formative del settore orafo-gioielliero in un talk in cui saranno protagonisti il comparto orafo vicentino e le scuole professionali del territorio: sabato 9 novembre Andrea Tomat, presidente ITS Cosmo Fashion Academy, e Roberto Peripoli, direttore Scuola d’Arte e Mestieri CPV – Centro Produttività Veneto, discuteranno del tema insieme a Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità della Regione Veneto.
Analisi gemmologica a Vicenzaoro
Analisi gemmologica a Vicenzaoro

Designer under 30
L’attenzione ai nuovi talenti continua anche dopo la fiera. Debutterà online dal 2 al 7 ottobre 2023 la Digital Jewelry Week (DJW), il progetto digitale dedicato agli aspiranti orafi under 30 e realizzato da Dario Rjeili in collaborazione con Threedium e con il supporto di Vicenzaoro. Si tratta di uno spazio virtuale per giovani designer che vogliono promuovere le proprie abilità alla fine del percorso di formazione in campo orafo. Lo scorso maggio la DGW ha lanciato un contest aperto a 30 orafi under 30 che si sfidano nella progettazione di un gioiello originale. Il vincitore sarà svelato a Vicenzaoro January 2024, in base al punteggio ottenuto dalle votazioni del pubblico raccolte online e della giuria di esperti presenti e potrà vedere realizzato il suo progetto: in palio la partecipazione, questa volta anche fisica, in fiera.
Vicenzaoro January
Vicenzaoro January 2023

Christie’s annulla la vendita dei gioielli di Heidi Horten

Alla fine hanno vinto chi aveva criticato la vendita dei gioielli appartenuti alla miliardaria austriaca Heidi Horten. Dopo la prima asta che si è tenuta a maggio, seguita da molte polemiche, Christie’s ha deciso di cancellare la seconda vendita in programma a novembre. Heidi Horten, scomparsa nel 2022, è stata la moglie di Helmut Horten, miliardario tedesco fondatore fondatore della omonima azienda tedesca di grandi magazzini. Ma anche un imprenditore accusato di essersi in parte arricchito grazie alle persecuzioni degli ebrei durante il nazismo. La vendita dei gioielli aveva quindi sollevato le accuse di associazioni di sopravvissuti alla Shoah e altre organizzazioni ebraiche.

Heidi Horten wearing the Briollete of India, Copyright The Heidi Horten Foundation
Heidi Horten wearing the Briollete of India, Copyright The Heidi Horten Foundation

La prima vendita dei gioielli durante l’asta di Magnificent Jewels a Ginevra, aveva fruttato 202 milioni di dollari. Christie’s aveva spiegato che gran parte dei proventi sarebbero andati in beneficenza. Ma non era bastato. E la Holocaust Survivor Foundation Usa ha ora ribadito che la cancellazione dell’asta è vista una vittoria importante per la comunità ebraica mondiale.
Collana The Briolette of India di Harry Winston, con diamanti per 90 carati
Collana The Briolette of India di Harry Winston, con diamanti per 90 carati

Anello con diamante rosa di 20 carati
Anello con diamante rosa di 20 carati

Bracciale di Bulgari con diamanti fancy e smeraldi
Bracciale di Bulgari con diamanti fancy e smeraldi

A lezione da Vicenzaoro

Conto alla rovescia per Vicenzaoro September (8-a2) e VO’Clock Privé (8-10). L’evento, come sempre, oltre alla presentazione delle nuove collezioni riserva anche spazio ai momenti di formazione per i professionisti del settore orafo-gioielliero. Ecco una sintesi degli appuntamenti più interessanti.

Vicenzaoro September. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro September. Copyright: gioiellis.com

Mercato della gioielleria
L’analisi dell’andamento del mercato, tra Made in Italy e piazze internazionali, aprirà gli eventi di Vicenzaoro venerdì 8 settembre alle 11.30, con la presentazione dei dati di Intesa Sanpaolo in collaborazione con Club degli Orafi Italia. Lunedì 11 settembre focus su export e posizionamento competitivo delle imprese del distretto orafo vicentino di Confartigianato Imprese Vicenza, con la responsabile Sistema Oreficeria e Gioielleria Sara Ferretti, e Vladi Riva, responsabile International Department.
VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis,com
Vicenzaoro September. Copyright: gioiellis,com

Diamanti naturali o di laboratorio?
A Vicenzaoro si farà il punto sulle corrette strategie di marketing per il mercato dei diamanti, e in particolare su uno dei temi più dibattuti nel settore, la differenza tra diamante naturale e lab-grown. Ne parlerà domenica 10 settembre il Gem Talk a cura di Igi (Istituto Gemmologico Italiano), fornendo al pubblico strumenti e indicazioni per operare in modo responsabile. Interventi di Luigi Cosma, presidente Borsa Diamanti d’Italia, Thierry Silber, founder & CEO Madestones, e Daniel Nyfeler, managing director Gubelin Gem Lab Ltd, moderati da Loredana Prosperi , direttore Igi Milano.
Il Talk sui diamanti sintetici a Vicenzaoro
Talk sui diamanti a Vicenzaoro

Lotta i falsi
Nella giornata di domenica 10, in collaborazione con Cibjo – Confederazione mondiale della gioielleria, Sara Yood, Deputy General Counsel, Jewelers Vigilance Committee, dedicherà un seminario alla tutela della proprietà intellettuale come asset fondamentale nell’industria della gioielleria e dell’oreficeria. Moderato da Lisa Koenigsberg, Initiatives in Arts and Culture, l’appuntamento è intitolato Defending what’s yours: IP in the jewelry and watch industry e illustrerà le opzioni legali in caso di furto o violazione di diritti d’autore, brevetti e marchi, sul fronte del design come su quello del marketing.
Il Talk «The State of the Art»
Il Talk «The State of the Art»

Il mestiere di gioielliere
Empatia, ascolto, intelligenza emotiva, ma anche creatività e capacità narrativa sono fondamentali per chi, nel punto vendita, tesse il dialogo con i clienti finali. A raccontare la prospettiva dei retailer, sabato 9 settembre, ospite di Assogemme per il talk L’umanità come vantaggio competitivo: il ruolo strategico delle gioiellerie indipendenti, Carlo Bartorelli, presidente e amministratore unico di Bartorelli 1882, uno dei più antichi e importanti gruppi di gioiellerie in Italia che gestisce, oltre ai punti vendita multimarca Bartorelli sul territorio italiano, anche le boutique monomarca Bulgari e Hublot a Forte dei Marmi e le nuovissime aperture Jaeger-LeCoultre e Iwc entro la fine 2023. Una riflessione che prosegue anche domenica, con il Retail Talk di Federpreziosi Confcommercio incentrato su motivazione, valori e soft skills come armi strategiche per il gioielliere. Tra gli ospiti Francesco Moser, pluripremiato campione di ciclismo.
Gioielleria Rocca a Bologna, ingresso
Gioielleria Rocca a Bologna, ingresso

I gioielli Calvin Klein per Lila Moss

Lila Moss, 21 anni il 29 settembre, e figlia di Kate Moss, è la protagonista della nuova campagna di orologi e gioielli di Calvin Klein. Il marchio della moda, come molti altri ha concesso in licenza la realizzazione di gioielli e orologi. Sono prodotti a un prezzo accessibile, catalogati nella cosiddetta fashion jewelry, che punta più sul logo che sui materiali utilizzati. La scelta di Lila Moss, però, fa notizia e contribuirà alla notorietà dei gioielli. Nella campagna pubblicitaria la giovane modella indossa un anello, una collana, un braccialetto regolabile e un orologio color oro della nuova collezione, ispirata alle gocce di pioggia.

Lila Moss. Photo: Daniel Jackson
Lila Moss. Photo: Daniel Jackson

L’orologio è placcato in oro e presenta con un quadrante molto semplice, con cinturino a maglie. Curiosamente, la figlia della top model Kate Moss pochi mesi fa è stata uno dei volti del marchio under 30 del gioielliere americano David Yurman, ma aveva già collaborato con Calvin Klein nel 2022.

Lila Moss nella campagna Calvin Klein
Lila Moss nella campagna Calvin Klein
Un bracciale placcato oro di Calvin Klein
Un bracciale placcato oro di Calvin Klein
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