Luca Padula
Luca Padula,direttore generale Giovanni Raspini

Giovanni Raspini in Cina svela la strategia

Nozze di argento tra Giovanni Raspini e il mercato cinese. La Maison toscana sbarca sulla piattaforma di e-commerce Tmall, che fa parte del gruppo Alibaba. Tmall, con una base di oltre 800 milioni di utenti attivi, è una delle piattaforme di vendita al dettaglio online più influenti e popolari in Cina e offre un’opportunità di crescita per il brand Giovanni Raspini. Dopo l’attenzione riservata negli anni scorsi a un mercato come quello londinese, insommma, Giovanni Raspini punta su un’espansione globale del marchio. Come spiega a gioiellis.com Luca Padula, direttore generale della Giovanni Raspini.

Giovanni Raspini, boutique
Giovanni Raspini, boutique

Domanda. Il brand è già presente sui mercati asiatici?
Risposta. La Cina è il primo mercato asiatico che abbiamo scelto di approcciare. Il progetto nasce circa un anno fa con lo sforzo congiunto di molte persone, tra cui Gabriele Rossi, Export Director Giovanni Raspini, e Corrado Skabic, consulente e oggi partner per la Cina. Il progetto ha visto innanzitutto la ricerca di un partner industriale strategico che dimostrasse competenze sia nel mondo del retail fisico che nel retail digitale. Dopo molti mesi di trattative e definizione dei dettagli strategici siamo finalmente arrivati oggi alla parte operativa esecutiva del progetto che parte proprio con l’avvio delle vendite su Tmall, la piattaforma digitale del lusso per antonomasia in Cina, senza dimenticare una strategia per la creazione e lo sviluppo dell’identità di brand nell’area.
D. Vi siete posti dei traguardi di business, per quantità di venduto?
R. Abbiamo una roadmap già definita per i prossimi tre anni con obiettivi minimi di fatturato da raggiungere, ma soprattutto con obiettivi di visibilità e conoscenza del marchio in Cina accompagnato da alcune aperture di negozi nei principali mall del lusso.
D. Il mercato asiatico è famoso anche per clonare il design dei marchi occidentali. Non avete timore che accada?
R. Si tratta di un rischio concreto a cui siamo preparati. D’altronde, quando un marchio viene copiato è spesso sintomatico del raggiungimento di una buona notorietà, nonché del riconoscimento di appartenenza alla fascia alta della categoria del gioiello. Sappiamo quindi che saranno molti i tentativi di contraffazione a cui ovviamente risponderemo difendendoci con i mezzi legali che ci consente la legge in Cina.
D. Pensate di aprire anche punti vendita fisici in Cina?
R. L’apertura di numerosi punti vendita in Cina è parte integrante del Piano Industriale condiviso con il partner distributivo.
D. I gioielli per il mercato asiatico avranno caratteristiche diverse, per esempio dimensioni più piccole?
R. Prevediamo qualche tipo di personalizzazione, ma solo a livello di taglie e non di modello. I modelli dovranno invece rimanere fedeli agli originali.
D. Quale tipo di gioiello pensate sia più interessante per il mercato cinese?
R. Abbiamo eseguito alcune analisi preliminari di mercato e riteniamo di poter affrontare il mercato cinese partendo proprio dalle collezioni Heritage che più contraddistinguono il Dna Giovanni Raspini appartenenti al mondo Animalier, Rock e Perlage.

Giovanni Raspini, collana della collezione Butterfly
Giovanni Raspini, collana della collezione Butterfly
Anelli della collezione Color
Anelli della collezione Color

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