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Ha sede a Chicago, ma Almasika ha una eco africana. Il nome, infatti, deriva dalle parole swahili che significano diamante e oro in diverse lingue dell’Africa occidentale. La scelta del nome è di Catherine Sarr, designer che è co-fondatrice del Prix Sarr-Les Beaux-Arts di Parigi, dove ha vissuto, e appassionata collezionista d’arte: è anche membro del consiglio di amministrazione della Diamond Do Good Foundation, del comitato di programmazione dell’Arts Club of Chicago, di The Tokyo Art Club e The Art Institute of Chicago. Oro e diamanti, in ogni caso, sono il cuore dei gioielli di Almasika.

L’idea di Catherine Sarr è quella di fondere di design e cultura, anche con richiami storici sorprendenti, come i gioielli ispirati al celebre Veni, vidi, vici (sono venuto, ho visto, ho vinto in lingua latina), pronunciata da Cesare riferendosi a una battaglia vinta. I gioielli sono comunque progettati a Chicago e realizzati con oro 18 carati e i diamanti sono naturali e provengono da Paesi privi di conflitti. Lo stile dei gioielli è ben definito: molti cerchi, spesso concentrici, e catene con la forma della classica conchiglia Cypraea, in passato usata da alcune popolazioni africane come moneta.






