Orafo, designer o scultore? Andrea Cagnetti, in arte Akelo, è tutte e tre le cose assieme. Insomma, non è un gioielliere, anche se le sue collane, orecchini o bracciali possono essere indossati. Ma solo da una sola persona: sono, infatti, pezzi unici. Proprio come le opere che realizza, alcune dei quali sono ora nelle sale di musei americani come il Newark Museum, il Museum of Art and Archaeology University of Missouri e il Museum of Fine Art di Boston, che hanno acquistato alcuni lavori di Cagnetti. Perché oltre al virtuosismo nel lavorare il metallo, l’oro in particolare, lo scultore-orafo vanta anche un’altra singolarità: per una parte delle sue opere si ispira al mondo degli etruschi. Non a caso è nato vicino a Viterbo, terra dell’antico popolo che viveva al centro dell’Italia. Akelo utilizza anche tecniche di lavorazione che si rifanno alla tradizione etrusca, come la granulazione. Affascinato da miti e leggende dell’antichità (il nome scelto deriva da Acheloo, dio greco delle acque fluviali), l’artista orafo oltre a realizzare sculture e gioielli si è cimentato anche con l’arte sacra e oggetti come scatole e piatti, sempre in oro e pietre preziose. Ecco alcune delle sue opere di gioielleria.
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