vendite online

Principessa online per Roberto Coin

I gioielli Princess Flower di Roberto Coin in 250 negozi degli Usa con la piattaforma di Ritani.

C’è sempre una prima volta. Lo sa anche Roberto Coin, che ha scelto per la prima volta la distribuzione dei suoi gioielli con la cosiddetta clicks-and-bricks option. Cioè, un sistema misto tra online e negozio fisico. La chiave di accesso per la Maison italiana a questo innovativo modo di vendere si chiama Ritani, uno store di gioielli, in particolare anelli di fidanzamento, che si possono acquistare e poi ritirare in uno dei 250 negozi convenzionati degli Stati Uniti. La differenza con un semplice acquisto online è che il cliente è in grado di valutare il gioiello quando lo ritira e, se non è soddisfatto, può rispedirlo al mittente. Pare che sia anche il modo migliore per agganciare il popolo dei Millenials, i giovani che in una gioielleria non entrano o si sentono a disagio. Grazie alla partnership con Ritani, Roberto Coin è ora in grado di raggiungere una vasta gamma di clienti attraverso la piattaforma di e-commerce, che vanta un alto traffico di utenti.

Brian Watkins, che ha lavorato con grandi rivenditori americani come Blue Nile e Nordstrom, prima di diventare presidente di Ritani nel 2011, sostiene che un numero crescente di clienti iniziano il loro shopping online di gioielli, ma solo il 10% conclude l’acquisto sul web: un gioiello è una scelta impegnativa e chi spende i soldi vuole toccare e vedere prima di completare l’acquisto. Con la possibilità di scegliere online e poi rivolgersi a un negozio, la prospettiva cambia.

Per quanto riguarda Coin, la partnership comporta la vendita 40 nuovi pezzi della collezione Princess Flower, con una gamma di prezzo da 660 a 16.000 dollari. Federico Graglia 

Anello Princess Flower
Anello Princess Flower
Roberto Coin, pendente in oro bianco
Roberto Coin, pendente in oro bianco
Roberto Coin, pendente in oro giallo
Roberto Coin, pendente in oro giallo
Roberto Coin, anello Princess Flower
Roberto Coin, anello Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower

Gioielli online: sono il futuro?

Le gioiellerie hanno le ore contate? Si venderanno solo gioielli online? Una notizia non troppo brillante, ma che fa riflettere, è riportata dal sito Professional Jewellers: Payne e Son, che iniziato la sua attività nel Kent nel 1790 e poi ha aperto una filiale a Oxford 146 anni fa, ha dovuto chiudere i battenti a causa della crescita dello shopping online. La gioielleria ha subito un declino delle vendite a Natale e ha concluso che non poteva più competere con gli store online. Non è la prima gioielleria che chiude a causa della migrazione delle vendite di gioielli sul canale online, specie gli acquisti tra 50 e 350 euro, ma non solo. Una ricerca di Federpreziosi curata da Spice-Research in collaborazione con Studio EffeErre su un campione di 1.750 intervistati indica che per San Valentino 2016 il 28% di chi ha acquistato un gioiello in Italia si è basato su quanto visto nelle vetrine, ma quasi altrettanto, il 27%, si è affidato al web.
Il trend per i prossimi anni
La ricerca di Federpreziosi concorda con il risultato della ricerca condotta nel 2015 da Exane Bnp Paribas Research assieme a Luxury Goods & ContactLab sul mercato del lusso. Secondo l’analisi della banca francese, il numero di clienti registrati online e digitalmente contattabili continua a salire. Non solo: i clienti che sono coinvolti via web poi spendono più nel negozio (+ 16%). Chi riesce a contattare digitalmente i clienti, può sviluppare piattaforme cross-channel (internet più negozio fisico) e questi client cross-channel spendono più (in media oltre il 60% degli altri). Infine, continua ad aumentare la quota di chi fa acquisti di beni di lusso online ogni anno (dal 30% nel 2011 al 37% nel 2014).
Gli sviluppi
I gioiellieri dovrebbero sapere che, secondo questa analisi, entro il 2020 i marchi di lusso sapranno praticamente tutti i loro clienti, dato che quelli registrati online saranno il 45%, e quelli contattabili via e-mail il 41%. Cioè quasi il 90% di tutti i clienti in-store saranno seguiti online. E, come se non bastasse: la possibilità di usare una piattaforma online decreterà il successo o il fallimento per i marchi di lusso, dato che le vendite di e-commerce saranno almeno due o tre volte quelle attuali. Federico Graglia

Acquisti online
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Tiffany ha da tempo affiancato alla rete di vendite nei negozi una robusta piattaforma online
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Gioielleria a Hong Kong
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Vetrina di gioielleria
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