Cuori di tutto il mondo, unitevi: arriva San Valentino. Perché, come sempre, nella festa degli innamorati il cuore è il simbolo sovrano. Anche il marchio italiano Unoaerre si presenta all’appuntamento con una collezione che gioca su questo tema: Batticuore, a cui si aggiungono delle novità. La collezione è realizzata in oro giallo 18 carati, con diamanti naturali, madreperla e pietre semi preziose. Il design è essenziale, basato sulla forma iconica del cuore.
Per il San Valentino 2024 alla collezione Batticuore si aggiunge la capsule Love, sempre in oro 18 carati, che utilizza la parola-messaggio su ciondoli dalla forma circolare aggiunti a collane sottilissime, bracciali rigidi e anelli in cui si nascondono, in maniera quasi impercettibile uno o tre diamanti naturali. La parola Love, inoltre, è incastonata su una superficie di madreperla. I nuovi modelli della capsule, sono realizzati in Italia, si compongono di collane sottili girocollo, anelli e bracciali rigidi.
Nuovo Batticuore per Unoaerre
Il batticuore non si ferma mai quando l’amore è intenso. E anche quando una collezione di gioielli è amata. Lo dimostra la collezione Batticuore di Unoaerre, che si ripresenta con nuovi pezzi in oro e diamanti naturali. Per la stagione autunno-inverno 2023 gli elementi a forma di cuore proposto al debutto si trasformano in tondi che si alternano sui gioielli. Il cuore, però, rimane come ciondolo nei bracciali. Non è l’unica novità. Accanto all’oro giallo a 18 carati su alcuni modelli fanno la comparsa anche piccoli diamanti taglio brillante e numerose pietre semi preziose. Per esempio, ametista, peridoto, corniola, presentati con taglio cabochon.
La collezione Batticuore è composta da numerosi bracciali a catena, anelli anch’essi a catena, con o senza pietra, collane piuttosto lunghe e orecchini pendenti con il motivo del tondo oppure con una pietra semi preziosa da cui parte una sottile catena in oro. D’altra parte Unoaerre, azienda fondata nel 1936 ad Arezzo, ha una lunga consuetudine con la lavorazione di gioielli in metallo giallo.
Anelli da uomo in argento da Unoaerre
In Italia Unoaerre è il marchio leader del mercato delle fedi nuziali: oltre il 70% degli anelli d’oro per le nozze sono prodotte dell’azienda toscana di Arezzo. Ma da tempo Unoaerre non è più solo un marchio che produce gioielli in oro. L’azienda, infatti, si è allargata anche al settore della fashion jewellery. E, in accordo con la tendenza, presentza anche una linea uomo. Si tratta di gioielli in argento, con l’idea di avvicinarsi a un pubblico più giovane modaiolo.
Gli anelli in argento, assieme a collane e bracciali in catena sottile, sono del tipo chevalier, teoricamente da indossare sul mignolo, anche se pochi lo fanno. L’anello chevalier per uomo di Unoaerre è proposto in tre forme: ovale quadrata e rettangolare, e nelle varianti in argento brunito invecchiato, argento e pasta di onice (nero), pasta di lapis (blu), pasta di malachite (verde venato) e pasta di turchese (celeste venato nero). Collane e bracciali hanno invece scalature di catena bizantina brunita arricchita da smalti nero.
Il Batticuore di Unoaerre
D’accordo, è poco romantico ricordarlo, ma il cuore di chi fa un regalo, magari un gioiello, batte vicino a dove spesso si custodisce il portafogli. I due aspetti non sono disgiunti: si può avere il desiderio di regalare un gioiello, ma senza una spesa eccessiva. A questo aspetto ha pensato Unoaerre, azienda italiana specializzata in gioielli in oro, con le sue collezioni di fashion jewellery che, però, non rinunciano a utilizzare il metallo prezioso. Come nella collezione Batticuore, che propone gioielli con la universale forma del pulsante organo convenzionalmente sede del sentimento.
La collezione Batticuore è composta da oro giallo e diamanti naturali, ma a un prezzo contenuto. Il segreto sta nella scelta della lega di oro, in questo caso 9 carati, che serve a contenere il prezzo dei gioielli. Per esempio, il bracciale in oro con la scritta Love è proposto a un prezzo di 260 euro, fino a un anello composto da tanti cuori in fila a 590 euro. In alcuni pezzi l’oro è abbinato a inserti in madreperla, senza discostarsi troppo dal prezzo medio.
Unoaerre sulle piramidi
Per secoli in diverse aree del mondo gli uomini hanno costruito piramidi. La piramide più grande per volume, per esempio, è quella di Cholula, che si trova nello Stato messicano di Puebla. Ma le più famose sono quelle che si trovano in Egitto, tra cui la Grande Piramide di Cheope, che è l’unica delle antiche Sette Meraviglie del Mondo Antico ancora rimasta. La forma geometrica delle piramidi, oggi, è invece utilizzata per oggetti molto più piccoli, come i gioielli. Va in questa direzione la collezione di fashion jewellery Piramidi, proposta da Unoaerre.
Da tempo l’azienda toscana specializzata in gioielli in oro ha allargato la sua attività anche alla gioielleria a prezzi più abbordabili, con la proposta di collezioni create con bronzo e argento, meno costosi dell’oro. È il caso della collezione Piramidi, che è realizzata in bronzo argentato oppure in versione color oro. La collezione comprende collana con chiusura a Y, bracciale e anello in catena grumetta, tutti con elementi geometrici piramidali.
I serpenti di Unoaerre
Poveri serpenti. Questi rettili hanno un destino bizzarro: sono generalmente odiati dalle donne (e anche dagli uomini), anche se nella grande maggioranza sono assolutamente innocui. Eppure, allo stesso tempo, le donne li amano. Ma a patto che siano sotto forma di gioiello. Il serpente che diventa bracciale o collana ha ora anche l’etichetta di Unoaerre, azienda italiana del distretto di Arezzo, che tradizionalmente è specializzato in gioielleria in oro. In questo caso, invece, la collezione Snake di Unoaerre fa parte della linea fashion. E, per questo, i gioielli sono realizzati in bronzo dorato.
La collezione Snake è una delle novità presentate per l’autunno inverno 2022. La collezione è composta da collana, bracciale e anello in catena grumetta battuta, con serpente in smalto verde e nero. La collana, in cui il serpente in smalto verde diventa una chiusura.
Come si fa a disegnar qualcosa che è perfetto? È semplice: si traccia un cerchio. La forma geometrica senza inizio e senza fine è anche quella che, non a caso, circonda le dita di chi si sposa. L’anello nuziale è il simbolo dell’unione tra i due partner. È un anello che si indossa su dita diverse, secondo la cultura e le usanze di un Paese, ma che è comune nella maggior parte dei Paesi del mondo. Unoaerre, marchio di Arezzo, ha deciso di reinterpretare la fede nuziale in tre diverse modalità.
La prima proposta riguarda Fedi Classiche, in oro 18 carati, hanno caratteristiche di resistenza all’usura superiori alla media di altri gioielli in oro. Questi anelli sono disponibili in oro giallo, bianco e rosa, con o senza diamanti. Un’altra modalità è classificata, invece, come Fedi Comode. In questo caso l’anello punta sull’indossabilità, grazie alle rotondità all’esterno e all’interno del cerchio. Questo tipo di anello, secondo Unoerre, offre una scorrevolezza maggiore rispetto alle fedi classiche offrendo maggiore comfort. In tutti i modelli, lo spessore e la larghezza degli anelli rimangono costanti indipendentemente dalla misura, sia per uomo sia per donna. Le terza proposta riguarda la linea Cerchi di Luce, che aggiungono diamanti al cerchio in oro.
Holi è un festival tradizionale che si tiene in India, ma anche in altre nazioni dove c’è una forte presenza induista, ed è noto anche come il Festival della Primavera o Festival dei Colori. La festa di Holi celebra l’amore eterno e divino di Radha Krishna e il trionfo del bene sul male. Ma è anche un’occasione per giocare e ridere, dimenticare e perdonare. La festa dura una notte e un giorno e chi partecipa si getta colori (innocui) con pistole ad acqua e palloncini. Il gioco e la lotta con i colori si verificano nelle strade aperte, nei parchi, all’esterno dei templi e degli edifici. Premessa necessaria per spiegare il nome della collezione di Unoaerre chiamata Holi.
L’azienda di Arezzo, che è famosa per la sua produzione di gioielli in oro, sceglie in questo caso uno stile fashion jewellery, che punta tutto sulla forma, il colore. I gioielli proposti, infatti, sono realizzati in bronzo bagnato in oro, con l’aggiunta di colorate nuance di smalti che rendono la linea molto vivace, oltre che a prezzi accessibili. Qualche esempio: gli orecchini con bagno in oro rosa, maglia pendente e smalto bianco e nero, sono proposti a 69 euro, l’anello in bronzo dorato con smalto arancio chiaro e scuro a 54 euro , il bracciale con chiusura a T-bar a 99 euro.
Vicenzaoro September, ecco i primi brand
Si risveglia il settore delle fiere, con Vicenzaoro pronta a tornare dal 10 al 14 settembre, in presenza. Incoraggiante, per ora, l’adesione dei brand alla principale manifestazione italiana del settore orafo e gioielli: Fope, Roberto Coin, Crivelli, Bros Manifatture, Unoaerre, Graziella Group, Chrysos, Karizia, World Diamond Group sono tra i grandi nomi già confermati, secondo quanto comunica Ieg, la società che organizza l’evento di Vicenza. In attesa che altri big della gioielleria tornino a occupare i booth della fiera. Va ricordato anche che assieme a Vicenzaoro restano in programma T.Gold (macchine e attrezzature, cone le conferme di Sisma, Legor, Fasti, Ombi, Cimo) e VoVintage (orologi e gioielli d’epoca, aperta al pubblico).
Siamo fiduciosi di raccogliere a Vicenza i primi frutti dei sacrifici fatti in questo anno e mezzo di restrizioni visto il buon feeling del mercato per il prodotto italiano e la disponibilità delle imprese di rimettersi in gioco per tornare al business in presenza e in sicurezza.
Stefano de Pascale, direttore di Confindustria Federorafi
Secondo l’ultima indagine campionaria elaborata per Federorafi dal Centro Studi di Confindustria Moda, nel gennaio-marzo 2021 il 24% delle aziende italiane intervistate ha rilevato un aumento di fatturato rispetto al primo trimestre del 2020. E il sentiment del campione vede il 25% con un inizio di ripresa già nella primavera 2021, il 39% a partire dall’autunno 2021. Circa metà del campione (48%) segnala un ritrovato dinamismo dei mercati esteri, Stati Uniti, Francia, Emirati Arabi/Qatar sugli altri.
Altre conferme arrivano dai buyer esteri, che stanno pianificando la loro visita alla manifestazione. Il Vbi, Vicenzaoro Buyer Index, che rileva periodicamente gli atteggiamenti di un panel rappresentativo di operatori mondiali, evidenzia a giugno che la fiducia sul business futuro è più che raddoppiata rispetto allo scorso anno. Cresce di pari passo la propensione a partecipare alla fiera in presenza da Middle East e Nord America, ma anche dell’Europa e dall’Italia. Positive, secondo un sondaggio di Confcommercio Federpreziosi, le intenzioni di partecipazione di dettaglianti e operatori: il 75% pensa di tornare tra i padiglioni vicentini per rinnovare o ampliare l’assortimento di prodotto (33,2%), ma soprattutto per riprendere i rapporti professionali diretti con fornitori, clienti, colleghi (41,7%).
Unoaerre nel Club degli Orafi
Unoaerre è il socio numero 23 del Club degli Orafi, associazione che riunisce alcune delle maggiori aziende del settore.
Siamo molto orgogliosi di ritornare a far parte del Club. Unoaerre è stata infatti alle origini del Club come Socio fondatore più di 40 anni fa. Condividiamo in pieno i valori del Club e la sua strategia soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità, l’innovazione e la comunicazione. Siamo certi che sarà una collaborazione molto proficua.
Cristina Squarcialupi, Presidente Unoaerre
Unoaerre è stata fondata nel 1926 da Leopoldo Gori e Carlo Zucchi, ed è una delle principali aziende al mondo specializzate nella produzione, distribuzione ed esportazione di prodotti di oreficeria, con una distribuzione in oltre 40 paesi e filiali dirette in Francia e Giappone. In particolare, in Italia l’azienda toscana è il marchio leader nel mercato delle fedi nuziali (oltre il 70%) con oltre 6.000 punti vendita serviti e un network di circa cento distributori e agenti. Dal 2013 Unoaerre fa parte del più grande Gruppo Orafo integrato italiano.
È un piacere per tutti noi dare il benvenuto a Unoaerre tra i nostri soci, proprio in questo momento di ottimismo e ripartenza. Siamo molto entusiasti di condividere questo percorso insieme.
Giorgio Villa, Presidente Club degli Orafi Italia
I protagonisti di We Are Jewellery
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La versione digitale di Oroarezzo, ma sarebbe meglio dire il format alternativo che sostituisce la fiera nella capitale italiana dell’oro, fa un altro passo in avanti. L’evento organizzato da Italian Exhibition Group si chiama We Are Jewellery e ha selezionato le 32 aziende dell’oreficeria e della gioielleria Made in Italy che saliranno in passerella il prossimo 23 marzo per l’evento b2b in live streaming.
Si tratta di Alunno & Co., Artlinea, Coar 56ar, Daverivicenza, Del Pia, Family Gold, Femar, Gold Art, Golden Clef International, Goldetruria, Graziella & Braccialini, Migliorini Gioielli, Neri Romualdo, Quadrifoglio, S.I.L.O., Unoaerre Industries dal distretto orafo aretino. Inoltre, Vicenza Alessi Domenico, Better Silver, Fratelli Bovo, J-Tech, Karizia, Kimiya Gioielli, Linea Italia, Maria De Toni, Punto Oro Vi Giordana Castellan, Re Sole, Sade, Veneroso, Antonini Milano, Bronzallure Milano, Bulganeri, Cameo Italiano.
The Jewellery Golden Cloud proporrà un ambiente digitale potenziato da funzionalità avanzate favorirà il matchmaking mirato tra le aziende e gli operatori, che potranno accedervi a partire dal prossimo 19 marzo per esplorare i primi contenuti degli espositori, in attesa dello streaming live del 23 marzo.
Saranno originali Jewellery Frame, tableau vivant destinati al gioiello italiano, in un fashion movie realizzato dagli specialisti delle fashion week ad Arezzo, sotto la direzione artistica di Beppe Angiolini, il fashion buyer italiano più famoso all’interno di Palazzo Lambardi, oggi sede della boutique Sugar.
Oroarezzo, i vincitori di Premier versione digital
È l’anno delle fiere digitali, dato che quasi tutte quelle previste sono state sospese a causa del covid-19. Ma è anche l’anno dei premi digitali, come Premiere, concorso abbinato solitamente a Oroarezzo che è, appunto, uno degli eventi che si sono arresi alla pandemia. Premiere, che la società organizzatrice Italian Exhibition Group ha lanciato in veste interamente digitale, ha quindi decretato in diretta Instagram i vincitori tra le 63 aziende in gara da tutti i principali distretti produttivi del Made in Italy.
Ecco, dunque, i vincitori della 30esima edizione di Premiere. Per la categoria Moda, Annaratone, Daniela Coaro, Del Pia, Govoni Fabio, Italian Fashion. Per la categoria Spettacolo, Alessi Domenico, Golden Clef International, Lusi, Orolò, Oxygene. Per la categoria Stampa: Chimera Gold, Eclat, Falcinelli Italy, Femar, Fratelli Bovo. Speciale premio digital: Nuovi Gioielli. Menzione speciale alle aziende storiche di Arezzo a Unoaerre, Graziella Group, Giordini.
Voice-Vicenzaoro con 300 aziende e tanti big
Vicenzaoro è stato sospesa. Viva Vicenzaoro. Che, però, a settembre si chiama Voice. Se l’emergenza sanitaria ha indotto Ieg (la società che organizza Vicenzaoro) a trasformare il format dell’evento cambiando anche il nome, le aziende del settore hanno una forte necessità di mostrare la loro produzione ai buyer, che l’appuntamento si chiami Vicenzaoro o Voice non importa. È quanto si deduce dall’annuncio che, a luglio, superano quota 300 le aziende che hanno scelto di esporre a Voice-Vicenzaoro International Community Event (12 al 14 settembre) i loro gioielli.
Circa 300 aziende significa un calo molto contenuto di circa il 15% rispetto alle presenze dello scorso anno. E tenendo conto che le maggiori fiere, non solo della gioielleria, sono slittate al prossimo anno, l’adesione a Voice è un successo, forse inaspettato. Insomma Vicenzaoro, ops, Voice ha un forte potere di attrazione. Lo testimoniano anche i nomi che hanno già prenotato il loro spazio.
Per esempio, Damiani, Crivelli, Leo Pizzo, Mirco Visconti, Fope, Roberto Coin, Pesavento, Karizia, Chrysos, Ronco, Chiampesan, Riccardo Orsato, Alessi Domenico, Silvex, Daveri Vicenza, Unoaerre, Giordini, Richline, Fratelli Chini, Quadrifoglio, Amen, Annamaria Cammilli, Rosato, Pianegonda, Brosway, Rue des Milles. E non mancheranno neppure le aziende della Campania, specialiste nella lavorazione dei coralli e dei cammei, come Aucella, Bruno Mazza, Coscia, De Simone, Idea Coral, Mattia Mazza, Enzo Liverino.
La Boule di Éclat
I gioielli in argento, bianco o colorato, proposti da Éclat: ecco la collezione Boule ♦︎
Éclat è diventata maggiorenne: infatti, è nata ad Arezzo nel 2001 dall’incontro tra Rosanna Natale, designer e anima creativa del brand e Fabrizio Piaggini, progettista meccanico. L’unione tra l’estro e l’abilità manuale di Rosanna e il know how tecnologio di Fabrizio, ha permesso ai due di intraprendere e dar vita ad un progetto imprenditoriale.
Éclat, parola che in francese significa bagliore, è specializzata in gioielli d’argento. Un metallo duttile, come lo è la fantasia espressa nelle collezioni della Maison, che riesce a rinnovare la sua proposta di gioielleria con la proposta di una raffica di novità ogni anno.
Il nome della collezione Boule suggerisce quella che è la forma base dei gioielli: la sfera, declinata con colori diversi e differenti misure. Il metallo presenta un effetto martellato, che ricorda una lavorazione artigianale e rende ogni gioiello diverso nei particolari. Sono gioielli molti visibili e anche proposti in un’ampia scelta di colorazioni, come rodio bianco, rodio nero, dorato, rosé, ice gold e champagne. Il brand è distribuito da Unoaerre.
VicenzaOro si aprirà all’insegna del sostenibile
La sostenibilità è il filo conduttore della nuova edizione di VicenzaOro (7 -11 settembre) ♦︎
Conto alla rovescia per VicenzaOro September (7 -11 settembre), che sarà dedicato ancora al tema della sostenibilità nel mondo dell’oreficeria. Il filo conduttore, infatti, è Spreading Sustainability, che sarà sviluppato in occasione di Visio.Next, tavola rotonda inaugurale di esperti internazionali, in programma sabato 7 settembre alle 10.30 presso la sala Tiziano (Hall 7.1) della Fiera di Vicenza. Obiettivo: diffondere la cultura della sostenibilità, comunicarne l’importanza e guardare alle best practice più efficaci per intraprendere un percorso imprenditoriale in questa direzione saranno i temi al centro del dibattito che vedrà confrontarsi esponenti del mondo della moda, giornalisti e influencer internazionali, rappresentanti del governo e aziende di rilievo del settore orafo e dei gioielli, che stanno già sviluppando progetti di Corporate Social Responsibility.
Tra le tematiche affrontate ci sono l’approvvigionamento di pietre e minerali, la crescita nella domanda di materie prime sostenibili, la necessità di essere informati sui nuovi codici presto in vigore per le aziende e il racconto di come è evoluto lo storytelling dei brand e dei media nella comunicazione verso il consumatore, fino a una riflessione pratica su rischi, costi e benefici per le imprese che scelgono la strada della sostenibilità.
Prenderanno parte al confronto Simonetta Di Tommaso, funzionari al ministero dello Sviluppo Economico, Will Kahn, Market Director per la Gioielleria di Moda Operandi e Contributing Editor di Town and Country Magazine, Cristina Squarcialupi, vice presidente di Unoaerre, Matteo Ward, Ceo e Cmo Wråd, coordinati dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini.
OroArezzo punta sulla produzione
Parte OroArezzo, è la edizione numero 40. Con qualche novità ♦︎
Per la quarantesima volta torna OroArezzo (anticipata quest’anno al 6-9 aprile): la fiera è dedicata in particolare agli operatori dell’area toscana, ma non solo. Sono oltre 500 le aziende di oreficeria, argenteria e gioielleria, tra cui anche nomi di spicco, come Chiampesan, Falcinelli, Graziella, Unoaerre, tanto per citarne qualcuno. Attesi anche 450 buyer, ospitati grazie anche al supporto dell’Ice.
La fiera è articolata attraverso percorsi espositivi dedicati all’oreficeria, gioielleria, argenteria, semilavorati e pietre che accolgono alcune tra le migliori aziende manifatturiere italiane. Come sempre sono previste aree dedicate: Cash & Carry e Tech.
Una novità rispetto alle passate edizioni: Italian Exhibition Gruop, società che gestisce OroArezzo, organizza assieme a Ice Meccanica e Afemo (Associazione Fabbricanti Esportatori Macchine per Oreficeria) un incoming dedicato dai Paesi che stanno maggiormente richiedendo tecnologie, come Indonesia, Algeria, Marocco, Malesia, India, Vietnam e Perù, con il coinvolgimento di 30 aziende. Insomma, l’accento è sull’aspetto produttivo. Ma non manca il Concorso Premiere, invece, ha scelto quest’anno come tema portante l’anello.
Gioielleria, bilanci tra oro e piombo
I bilanci della gioielleria non sono tutti d’oro secondo l’analisi di Pambianco ♦︎
Il 2016 non è stato un anno d’oro per la gioielleria, ma neanche troppo negativo. Un giro di telefonate informali sembra indicare, però, che il 2017 possa chiudersi con un bilancio più positivo. Il polso al settore della gioielleria e oreficeria lo ha tastato Pambianco, gruppo della consulenza specializzato nel settore del lusso.
Nella sua analisi, oltre a certificare un tracollo per il settore della orologeria (difficoltà testimoniate anche a Baselworld), Pambianco ha messo sotto la lente i bilanci dei maggiori gruppi della gioielleria. Risultato: qualche risultato positivo, come Pomellato, che grazie alla cura e alle sinergie del gruppo Kering ha aumentato il fatturato dell’11,5%, Unoaerre che è cresciuta del 7,9%, Damiani (+4,8%) o Morellato (+2,8%). Bene anche Chrysos, che produce anche il brand Officina Bernardi: ha visto salire le vendite del, 5,4% a 56,3 milioni. Ma si registrano cali anche consistenti: per esempio, Asolo Gold, specializzata nella produzione di catene, ha visto scendere i ricavi del 28,2% a 80,5 milioni di euro. Tra i marchi famosi per il design, Marco Bicego è sceso del 4,5% nonostante il buon andamento all’estero a 47,4 milioni, mentre per Roberto Coin la flessione è stata del 4,7%, a 46 milioni. Limatura (-0,5%) anche per Stroili Oro, acquista dal gruppo francese Historie d’Or nell’estate 2016. Federico Graglia
Catene per scatenarsi
A Vicenza in mostra 80 gioielli che hanno come protagonista la catena. Per chi vuole scatenarsi… ♦
Ci sono catene che legano e ci sono catene che liberano. Ci sono anche catene che piacciono. Quelle che sono utilizzate in gioielleria, per esempio, sono catene desiderate, specialmente se bracciale o collana diventano originali, oggetti preziosi con una precisa identità. È partita da questa considerazione, forse, Alba Cappellieri nel curare la mostra Intrecci Preziosi. La catena tra funzione e decorazione al Museo del Gioiello di Vicenza (27 ottobre 2017-25 marzo 2018). Sotto i vetri delle bacheche del primo museo permanente dedicato alla gioielleria ci sono 80 catene che dalla fine del Settecento a oggi hanno segnato tappe nella manifattura orafa.
«La catena stringe, lega, sostiene, decora, racchiude simbologie universali, allude all’idea affascinante della circolarità, è un ornamento senza confini, né cronologici, né geografici, che attraversa la storia del costume come dell’arte, dell’oreficeria e della moda», commenta Cappellieri, che è anche docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano. «Le catene hanno tradizionalmente una duplice interpretazione: nell’accezione negativa sono i segni della schiavitù umana, mentre in positivo rappresentano la bellezza e il prestigio sociale e come tali sono state rappresentate dai più grandi pittori della storia dell’arte per simboleggiare valori universali come l’onore, la fedeltà, l’amore».
In mostra sono presenti una selezione di catene realizzate in Veneto, fin dal Rinascimento,, e pezzi realizzati sia artigianalmente, sia industrialmente, da importanti aziende orafe italiane, come Fope, Franco Pianegonda, Marco Bicego, Mattioli, Nanis, Pasquale Bruni, Pesavento, Pomellato, Roberto Coin, Unoaerre, Vendorafa Lombarda, Vhernier. E accanto alla firma delle Maison, ci sono i lavori di designer come Giampaolo Babetto, Francesca Braga Rosa, Emma Francesconi, Stefania Lucchetta, Stefano Marchetti, Carla Riccoboni, Barbara Uderzo, Daniela Vettori, Alberta Vita.
Il Museo del Gioiello, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, è frutto dell’impegno di Ieg in partnership con il Comune di Vicenza nel promuovere l’universo culturale dell’oreficeria e della gioielleria italiana, settori in cui Italian Exhibition Group è riconosciuta player di livello mondiale grazie alla Manifestazione internazionale VicenzaOro. Federico Graglia
Gold /Italy, il cerchio si stringe
Chi ha fatto centro nel cerchio a #CreateYourLove, concorso di gioielleria e oreficeria inserito in Gold/Italy ♦︎
La figura geometrica del cerchio è stata il tema attorno a cui hanno lavorato le 27 aziende che hanno partecipato a #CreateYourLove, concorso di gioielleria e oreficeria inserito in Gold/Italy 2017 di Arezzo, gestita ora da Italian Exhibition Group (Ieg). Il tondo è forse l’elemento di gioielleria più antica e anche quello che compone le sinacole, cioè collane composte da sfere di oro di bassa lega, usate da mamme e balie già nel Seicento per incantare i bambini grazie ai loro suoni e alle loro forme. Risultato: una giuria presieduta da Beppe Angiolini, art Director di Gold/Italy e presidente onorario della Camera nazionale buyer moda, ha scelto le creazioni di gioielleria e oreficeria ritenute più originali. Ecco i vincitori e le motivazioni per la reinterpretazione in chiave moderna delle antiche sinacole: F.lli Bovo, Collezione Morgana in oro giallo, collana affascinante ed enigmatica. Il gioiello prende il nome dalla mitica fata bretone Morgana dotata di poteri magici. Gold Art, Abbraccio immaginario, oro giallo e bianco con effetti satinati, sabbiati e diamantati che creano dei sofisticati contrasti di magia e di luce. Govoni, New Moon in oro rosa, quarzo fumé, ametista, pietra di luna e diamanti. Un girocollo minimale di grande eleganza e raffinatezza formale, ricco di squisiti effetti cromatici. Nemesi, collana in oro di colorazioni diverse. Un gioiello ricco e scintillante. Una grande quantità di sfere realizzate con le più sofisticate tecniche, con richiami arcaici verso la filigrana, ma anche verso l’arte moderna e contemporanea.
Per la categoria Design e Creatività, i vincitori sono stati Gimet, collana multi strand in oro. Una sottile catena veneziana, considerata dotale dalla nobiltà della Serenissima, che indossata crea effetti straordinari di luce e di dinamismo. Giordini, la danza delle sfere, oro brunito e nastro di seta. Le sfere sono «da sempre, nella storia, immagine della totalità e della perfezione» e danno vita ad un vero e proprio movimento come una sorta di danza. Ma. Vi, un girocollo di grande semplicità lineare, composto soltanto da un filo e tre sfere mobili, caratterizzato da un design garbato e distinto, di studiata ricercatezza. Quadrifoglio, collana Spiral connection in oro giallo e bianco. «Da un cerchio ad un insieme di cerchi che avanzano verso l’infinito prende forza la spirale che emana energia». Un movimento ciclico senza inizio né fine. La giuria inoltre ha deciso di premiare con una menzione speciale tre collane fuori concorso, che interpretano il fashion design orientandosi verso la moda del futuro. Unoaerre, Alunno & Co e Alunno & Marcantoni.
Las Vegas si gioca il gioiello
Las Vegas capitale del gioielli con il Jck Show e il Couture: c’è anche un pezzo di gioielleria italiana ♦
A Las Vegas è l’ora del Jck Show (5-8 giugno 2017) al Mandalay Bay Resort & Casino. È il principale evento annuale dell’industria dei gioielli di questa parte del mondo e riunisce oltre 30.000 professionisti del settore. Coinvolge aziende di gioielleria, orologi, pietre preziose, attrezzature, forniture, tecnologia, sicurezza e soluzioni di business: oltre 23.000 i rivenditori presenti e circa 9.400 negozi. Il 23% delle presenze arriva da fuori degli Stati Uniti.
VicenzaOro a Las Vegas
Tra i protagonisti c’è VicenzaOro, format di Italian Exhibition Group (società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza), che ha portato nella città del Nevada famosa per i suoi casinò un centinaio di aziende italiane della gioielleria. Il Jck, infatti, è un’opportunità per l’industria della gioielleria e del lusso. Il padiglione italiano è posizionato al piano nobile della manifestazione (Shoreline 2). Sono presenti brand dell’alta gioielleria e oreficeria conosciuti a livello internazionale tra cui: Biancaspina, Chrisos, Fani Gioielli, Falcinelli, Giorgio Visconti, Hasbani, Karizia, Leo Pizzo, Misis, Novecentonovantanove, Richline e Unoaerre, oltre ad aziende del packaging di settore. Accanto allo spazio espositivo, è previsto un palcoscenico per l’Osservatorio indipendente di forecasting mondiale del gioiello e dei preziosi Trendvision Jewellery + Forecasting e del nuovo Trendbook 2018+. Da questa edizione, inoltre, Trendvision Jewellery + Forecasting organizza i buying trails, workshop destinati ai buyer con l’obiettivo di supportarli e guidarli all’acquisto nei rispettivi distretti di interesse.
Il Couture
Sempre a Las Vegas c’è anche il Couture, ospitato al Wynn Resort, altra destinazione per il mercato di gioielli e orologi di lusso. Qui sono previsti oltre 4.000 buyer top per circa 200 designer e marchi di primo piano, come Bulgari, Bell & Ross, David Yurman, Victor Velyan, Stephen Webster, Sevan Bicakci, o italiani come Qayten, Antonini, Casato, Damiani, Crivelli, Dada Arrigoni, Chantecler, Federica Rettore, Garavelli, Gavello, Gucci, Maria e Luisa, Mariani, Misani, Moraglione, Officina Bernardi, Piero Milano, Picchiotti, Pasquale Bruni, Pomellato, Ponte Vecchio, Repossi, Spallanzani, Superoro, Terra Cielo Mare, Vendorafa. Federico Graglia