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Alexey Pomelnikov, l’arte degli zar

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Le opere sorprendenti di un maestro della gioielleria russa: Alexey Pomelnikov ♦︎

La Russia, per gli amanti dei gioielli, è quasi un mistero: sono pochi i mastri orafi capaci di farsi conoscere anche in Occidente. Eppure gli eredi di Fabergé ci sono e non hanno dimenticato l’arte di creare gioielli di alto livello, quelli che uniscono l’abilità nella lavorazione di pietre preziose e metalli con la fantasia capace di suggerire forme piacevoli e inconsuete. Fa parte di questa elite di maestri Alexei Leonidovich Pomelnikov, proprietario e designer della Jewelry Company di Alexey Pomelnikov di San Pietroburgo.

Spilla mughetto in oro e diamanti
Spilla mughetto in oro e diamanti

La sua biografia racconta di molte ore trascorse davanti alle opere esposte all’Ermitage, ma anche in altri musei che raccolgono le opere della storia russa. A cui si ispira Pomelnikov, reinterpretando i canoni classici di antichi capolavori dell’arte. Come è facile intuire ammirando le opere del gioielliere di San Pietroburgo, i suoi pezzi sono prodotti in un numero limitato e sono il risultato di uno studio accurato di un gran numero di capolavori di gioielleria della fine del XIX – inizi XX secolo. In effetti, al tempo degli zar, la Russia era uno dei trendsetter della moda europea. L’azienda di Alexey Pomelnikov esiste più di 20 anni: il fondatore si era dato il compito di rinnovare le tradizioni della gioielleria russa. Ci è riuscito.

Alexey Pomelnikov
Alexey Pomelnikov
Anello in oro e diamanti
Anello in oro e diamanti
Anello in oro, smeraldo e diamanti
Anello in oro, smeraldo e diamanti
Collana con pendente gatto in oro, diamanti, smalto
Collana con pendente gatto in oro, diamanti, smalto
Orecchini tulipano in oro, smalto e diamanti
Orecchini tulipano in oro, smalto e diamanti
Orecchini in oro, smeraldi e diamanti
Orecchini in oro, smeraldi e diamanti
Orecchini in oro, zaffiri e diamanti
Orecchini in oro, zaffiri e diamanti






La storia avventurosa dei gioielli degli zar venduti da Sotheby’s




I gioielli degli zar hanno ancora fascino. Così all’asta di Magnificent Jewels and Noble Jewels di Sotheby’s a Ginevra, una spilla con zaffiri e diamanti e orecchini a clip abbinati, contrabbandati fuori dalla Russia al tempo della rivoluzione del 1917,  sono stati venduti per  850.000 dollari, contro una stima massima di 500.000. Sono gioielli che appartenevano alla famiglia Romanoff. Per la precisione, sono appartenuti alla zia dell’imperatore Nicola II, la granduchessa Maria Pavlovna (1854-1920), che affidò al suo amico, l’antiquario e aristocratico britannico Albert Henry Stopford (1860-1939) l’espatrio dei gioielli a Londra.

I gioielli messi all'asta da Sotheby's
I gioielli messi all’asta da Sotheby’s

Spesso indicata come «regina di San Pietroburgo», la Granduchessa era a detta di tutti una figura scintillante che ha combattuto per mantenere il suo status durante la rivoluzione. Albert Stopford, che all’epoca aveva cinquantacinque anni e quindi non era idoneo al servizio militare, era parte integrante della scena sociale di San Pietroburgo ed era intimo della nobildonna. La storia dei gioielli è abbastanza avventurosa. Vestito con abiti da operaio, Stopford andò a prelevare in gran segreto i gioielli a casa della Granduchessa, il Vladimir Palace, un edificio sulla Neva con 360 stanze, non ancora saccheggiato dai rivoltosi. Entrato da una porta laterale e scortato dal figlio maggiore di Maria Pavlovna, Boris, e da un fidato servitore, Stopford smontò i gioielli, piegandoli in vecchi giornali per proteggerli, e si mise in viaggio in treno. In tre notti raggiunse la città termale di Kislovodsk, in il Caucaso, dove Maria Pavlovna si era ritirata nella sua villa estiva. Poi partì per Londra il 26 settembre 1917, portando 244 gioielli di Maria Pavlovna in una borsa Gladstone, tra cui la spilla di zaffiro e gli orecchini venduti all’asta da Sotheby’s.

Maria Pavlovna
Maria Pavlovna

Passarono poi altri due anni prima che la Granduchessa varcasse la frontiera russa (con riluttanza), viaggiando a Venezia, in Svizzera e infine a Parigi nel luglio 1920. La sua salute della nobildonna russa era però gravemente compromessa e solo pochi mesi dopo il suo arrivo in Francia morì. I gioielli, quindi, sono stati ereditati da sua figlia, la principessa Elena di Grecia e Danimarca (1882-1957) e poi ai discendenti. A nel 2009 sono stati acquistati in un’asta, sempre Sotheby’s, da un’altra famiglia principesca europea e ora rivenduti.

La granduchessa Maria Pavlovna
La granduchessa Maria Pavlovna
Spilla e orecchini con zaffiri e diamanti
Spilla e orecchini con zaffiri e diamanti







Ecco i gioielli degli zar




Ecco il raro catalogo che riporta 406 gioielli e gemme appartenuti agli zar di Russia ♦

Per quasi un secolo sono stati un mistero. Ma sui gioielli appartenuti agli zar si apre un nuovo capitolo. Tempo fa è stato infatti ritrovato uno dei pochi esemplari superstiti (circa 20) di un catalogo di epoca bolscevica che fa un inventario dei 406 gioielli sequestrati dai rivoluzionari alla famiglia reale russa. Il catalogo risale al 1925 e ora è anche consultabile online a più di altri 200 libri rari e storicamente significativi sulle gemme e gioielli, è accessibile sul sito archive.org. Le fotografie sono ovviamente in bianco e nero, ma il volume è interessante perché riporta, oltre ai gioielli della corona che sono esposti nei musei russi, anche pezzi ormai scomparsi.

A questo link trovate il documento uffciale.

Collana con diamanti e pietre
Collana con diamanti e pietre

Secondo Dona Dirlam, direttrice della biblioteca del Gia, che ha reperito il raro libro, nel 1925-1926, il governo bolscevico ha pubblicato questo catalogo con l’idea che che i gioielli dei Romanov non sarebbero mai stati venduti.

I gioielli presentati nel catalogo sono appartenuti tutti agli zar, a cominciare dal regno di Pietro il Grande, nel 1689, fino alla fine, con l’ultimo imperatore Nicola II, ucciso nel 1917. Tra i 406 tesori ci sono il set Imperiale con lo Scettro che ha 189 carati di diamanti, il Globo imperiale, con uno zaffiro di 200 carati, la Grande Imperial Crown e la corona nuziale. Federico Graglia

Collana con diamanti e pietre preziose
Collana con diamanti e pietre preziose
Set con collana, bracciale e orecchini
Set con collana, bracciale e orecchini
La copertina del catalogo
La copertina del catalogo
Diadema principesco
Diadema principesco
La corona imperiale
La corona imperiale
Set di spille
Set di spille
Copricapo con perle e diamanti
Copricapo con perle e diamanti
Spilla appartenuta agli zar
Spilla appartenuta agli zar
I gioielli della corona dei Romanov
I gioielli della corona dei Romanov

Lo zar Nicola II e famiglia
Lo zar Nicola II e famiglia







I gioielli della zarina all’asta

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C’è anche una collana con grande smeraldo appartenuto alla zarina Caterina la Grande tra i Magnificent Jewels in asta da Christie’s ♦︎

I gioielli degli zar sono sempre stati un mito. E a Ginevra, il 15 maggio, tra i gioielli in vendita all’asta di Christie’s spicca anche la collana appartenuta a Caterina la Grande di Russia, con uno smeraldo a forma di pera. È appartenuta alla collezione imperiale russa per oltre un secolo. Lo smeraldo originariamente pesava oltre 107 carati e presentava un taglio rettangolare. Quando Caterina di Russia morì nel 1796, i suoi gioielli furono passati sui suoi figli. E lo zar Alessandro II diede la pietra alla duchessa Maria di Meclemburgo-Schwerin quando sposò suo figlio, il Granduca Vladimir, nel 1874.

Collana di diamanti e smeraldo appartenuto a Caterina la Grande di Russia
Collana di diamanti e smeraldo appartenuto a Caterina la Grande di Russia

Cartier acquistò la pietra dalla famiglia reale russa nel 1927 e nel 1954 tagliò lo smeraldo a forma di pera per accrescerne la luminosità. Lo smeraldo è stato poi aggiunto a una collana di diamanti acquistata dalla famiglia Payne Whitney e, in seguito, da John D. Rockefeller. La stima è tra 2,5 e 3,5 milioni di dollari.

Lo smeraldo taglio a pera
Lo smeraldo taglio a pera

Per gli appassionati di gioielli dal sangue blu, l’asta prevede anche la tiara regalo di nozze di Federico Francesco IV, Granduca di Meclemburgo-Schwerin alla sua sposa Principessa Alexandra di Hannover e Cumberland. La tiara, realizzata nel 1904, è composta da nove acquamarine a forma di pera graduate e diamanti con taglio a rosa. Il gioiello non è firmato, ma è attribuito a Fabergé.

Diadema con acquamarine appartenuto alla gran duchessa Alexandra di Macklenburg-Schwerin
Diadema con acquamarine appartenuto alla gran duchessa Alexandra di Macklenburg-Schwerin

Quello della zarina non è l’unico grande gioiello che spicca nel catalogo. C’è, per esempio, una rara collana di 110 perle naturali: anche questa valutata 2,5-3,5 milioni. Sotto la lente, inoltre, c’è anche un diamante colorato non montato di 118,05 carati che è stato esposto nelle sale d’asta di Christie’s a Londra, il 9 aprile 2019. Il diamante è stimato tra 2,5 e 3,5 milioni di dollari. Un’altra collana, di smeraldi e diamanti, con una storia meno avventurosa è stimata in 1,5-2.5 milioni di dollari.

Curiosa la storia del Jonker Diamonds pietra a taglio smeraldo firmata Harry Winston. È uno dei diamanti ricavati da un diamante, chiamato Jonker, trovato il 17 gennaio 1934, del peso straordinario di 726 carati. È stato ritratto in una foto con l’attrice Shirley Temple da bambina. Il Jonker è stato il quarto più grande diamante di qualità mai portato alla luce.La pietra è stata tagliata in 13 pezzi. Il Jonker V, il diamante in vendita, pesa 25,27 carati. Federico Graglia




Il diamante Jonker V di 25,27 carati
Il diamante Jonker V di 25,27 carati
L'originale Jonker tenuto in mano da Shirley Temple bambina
L’originale Jonker tenuto in mano da Shirley Temple bambina
Collana a frange con diamanti dell'Ottocento
Collana a frange con diamanti dell’Ottocento
Rara collana con 110 perle naturali
Rara collana con 110 perle naturali

Diamante fancy yellow di 71,80 carati
Diamante fancy yellow di 71,80 carati







All’asta un diamante russo da 51 carati



Un super diamante russo (più altri cinque) dedicato agli zar ♦︎

Il gruppo minerario russo Alrosa ha annunciato per novembre un’asta per la vendita di una rara collezione di diamanti già tagliati, tra cui una gigantesca pietra di 51,38 carati. È uno dei più grandi diamanti mai messi sul mercato. È un diamante a taglio rotondo, tradizionale, con 57 sfaccettature, il cui diametro da 1 pollice (2,5 centimetri), grande all’incirca quanto l’occhio di un uomo. Secondo Alrosa, che è un’azienda controllata dallo Stato, è probabilmente il diamante più costoso prodotto nella storia dei gioielli russi. Il diamante è uno dei cinque pezzi ricavati dal diamante grezzo Romanov di 179 carati, estratto nel 2015 in una delle miniere della società nella regione Yakutia, nell’estremo est della Russia. Nelle intenzioni tutti i diamanti dovrebbero essere venduti assieme a non meno di 10 milioni di dollari. Il nome Romanov è una dedica allo zar Pietro il Grande, che ha costruito la città di San Pietroburgo e la dinastia Romanov, che ha governato la Russia per 300 anni. Federico Graglia





Il diamante è stato ricavato da una pietra  grezza di 179 carati
Il diamante è stato ricavato da una pietra grezza di 179 carati

Il diamante di Alrosa ha un diametro da 1 pollice (2,5 centimetri)
Il diamante di Alrosa ha un diametro da 1 pollice (2,5 centimetri)

Il  diamante Romanov a taglio rotondo, tradizionale, con 57 sfaccettature
Il diamante Romanov a taglio rotondo, tradizionale, con 57 sfaccettature