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I simboli dei gioielli

Avete mai pensato che i gioielli non sono solo ornamenti, ma anche simboli? È proprio così: i gioielli sono anche dei messaggi. Contengono, molto spesso, simboli o icone che comunicano un sentimento, un’intenzione, e perfino una richiesta di aiuto. Ma non sempre questi simboli sono conosciuti. Magari state indossando un gioiello che ha un significato e non lo sapete. Ecco, quindi, quali sono i simboli più utilizzati in gioielleria e qual è il loro significato.

Il bracciale My Life In Seven Charms
Il bracciale My Life In Seven Charms by Annoushka Dukas

Con una premessa: ogni momento della storia, ogni società, ogni cultura ha dei propri simboli. Quindi, un elenco che comprenda esattamente tutti i simboli che si utilizzano in gioielleria sarebbe lunghissimo. Inoltre, i simboli utilizzati in Asia, per esempio, sono del tutto diversi da quelli occidentali (per esempio il dragone o i cerchi). Ci sono, poi, simboli che non hanno bisogno di spiegazione, come quelli legati ai segni zodiacali, oppure la croce, simbolo della religione cristiana.

Anello in oro e diamante
Anello a forma di cuore in oro e diamante

Simboli d’amore

I simboli legati all’amore sono i più utilizzati in gioielleria. Il significato dell’anello eternity, per esempio, composto da una linea continua di diamanti o altre gemme su tutto il bordo del gambo, è facilmente comprensibile: il desiderio di un amore senza fine. Dalla matematica, invece, deriva il simbolo ∞, il segno dell’infinito che, su un gioiello, significa per sempre, amore eterno. Impossibile, inoltre, non citare il cuore, organo che secondo un’antica tradizione racchiude passioni e sentimenti d’amore.

Anello con il segno dell'infinito
Anello con il segno dell’infinito

Il cuore è il simbolo più diffuso per amore, passione, ma anche di carità. Una corona posta sopra questo simbolo indossarlo indica che chi l’ha regalato è il re del cuore. Un altro simbolo legato all’amore è la freccia, che secondo gli antichi greci era scoccata da Cupido per far innamorare. Una serratura o un lucchetto proteggono il cuore e, quindi, chi si ama. Un lucchetto è anche utilizzato come segno di unione che non si può dividere.

Collana a catena con lucchetto, pavé di diamanti
Collana a catena con lucchetto, pavé di diamanti by Zoë Chicco

Una chiave, al contrario, simboleggia il potere di aprire il cuore, quindi accesso ad amore e sentimento. Oppure di chiudere l’accesso ad altri concorrenti in amore. Sempre tra i simboli d’amore, ricorre ogni tanto due mani che si stringono: non sono il segno di un affare appena concluso, ma un simbolo di fedeltà, di amicizia, di alleanza nella vita. Ma questo simbolo è utilizzato più raramente.

Pendente a forma di chiave in platino e diamanti
Pendente a forma di chiave in platino e diamanti di Tiffany

Il Serpente

Il simbolo del serpente ha significati diversi. Nel mondo antico greco e romano significava un guardiano, ma anche simbolo di saggezza, di fertilità e forza vitale creativa. Più di recente, invece, un bracciale con serpente ha avuto il significato di amore eterno nel periodo Vittoriano. Simbolo del peccato per la religione cristiana, il serpente è diventato anche simbolo di passione carnale, di desiderio.

Bracciale Serpente di Bulgari con turchesi e diamanti
Bracciale Serpente di Bulgari con turchesi e diamanti

Simboli portafortuna

Fin dall’antichità i gioielli sono stati utilizzati anche come amuleti. Abbondano, quindi, i gioielli con simboli per scacciare il malocchio o come portafortuna. Non risulta che un gioiello di questo tipo possa far vincere alla lotteria, ma sta di fatto che un grande numero di persone che spera di trovare fortuna indossando una collana o un braccialetto. Il quadrifoglio è tradizionalmente uno dei simboli più utilizzati. In effetti la fortuna è rara come una foglia di trifoglio con quattro lobi.

Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti a forma di quadrifoglio di Recarlo

Un altro simbolo di protezione dalla sfortuna è l’occhio. È un simbolo che risale all’antichità classica greca. L’idea è che l’occhio protegga dallo sguardo malevolo dei nemici. Anche il ferro di cavallo è un simbolo spesso utilizzato per ciondoli, anche se il loro utilizzo è controverso: alcuni pensano che porti fortuna quando è girato verso l’alto, ma sfortuna quando è verso il basso. Ma altri pensano il contrario. In Italia, specialmente al Sud, un piccolo corno è considerato un portafortuna.

Collana anti malocchio della Maison Aya
Collana anti malocchio della Maison Aya

Scarabeo

Oggi è meno diffuso, ma ogni tanto qualche gioielliere ripropone un ciondolo o un anello con la forma di scarabeo. Il significato deriva dall’antico Egitto, quando questi insetti erano considerati un simbolo di rinnovamento e rigenerazione. In seguito gli scarabei sono stati considerati anche un segno di resistenza dell’anima.

Anello triplo grande Luna in oro giallo 14K con uno scarabeo di Labrodorite verde e diamanti bianchi taglio brillante
Anello Luna in oro giallo 14 carati e scarabeo con labradoriti e diamanti bianchi by Lito

Luna e albero della vita

Non ha un significato legato alle stelle. La mezzaluna simboleggia, invece, l’inizio di una nuova relazione, con la speranza che la coppia si consolidi nel tempo. Un altro simbolo che si riferisce alla natura, ma anche all’origine della vita è l’albero. E oltre a rappresentare il ciclo della vita biologica sulla Terra, nella tradizione della religione cristiana l’albero della vita è un albero che Dio pose nel Giardino dell’Eden, assieme all’albero della conoscenza del bene e del male.

Anello con luna crescente, oro, diamanti
Anello con luna crescente, oro, diamanti by Anthony Lent

La mano di Fatima

Chiamata Hamsa o Khamsa in arabo‎, la mano è un amuleto caratteristico delle religioni musulmana ed ebraica. Per gli ebrei si tratta della Mano di Miriam, sorella di Mosè ed Aronne. Per l’Islam popolare la mano rappresenta un rimedio infallibile contro il malocchio e gli influssi negativi in genere. Ma la mano di Fatima è stata anche segno di libertà per le donne: secondo la leggenda, una donna di nome Fatima sacrificò la sua mano per essere libera. Oggi la mano di Fatima è utilizzata anche per indicare gli spazi dedicati alle donne.

Anello con ciondolo mano di Fatima
Swarovski, anello con ciondolo mano di Fatima

Simbolo della pace

Il simbolo della pace, chiamato anche «fate l’amore non la guerra», risale al 1958: è un’idea del disegnatore e pacifista americano Gerald Holtom. È diventato popolare tra gli anni Sessanta e Settanta durante all’epoca delle manifestazioni contro la guerra in Vietnam. Anche se per alcuni il simbolo è una rappresentazione grafica dell’amore fisico tra uomo e donna, Holtom ha spiegato che in realtà il segno grafico si riferisce all’alfabeto semaforico utilizzato nelle segnalazioni nautiche: rappresenterebbe le lettere N e D, che sta per Nuclear Disarmament. In ogni caso, è diventato più in generale il simbolo universale di pace e amore.

Il simbolo della pace
Il simbolo della pace

5 regole per vendere i vostri gioielli d’oro

È una buona idea vendere adesso i vostri gioielli? Come si fa a vendere un anello, una collana o gli orecchini? Ecco le cose da sapere prima di vendere i vostri preziosi gioielli: la prima cosa da controllare è… ♦

Il prezzo dell’oro sale, scende, risale di nuovo. Sarà il momento giusto per vendere i vostri gioielli? Se avete un gioiello in oro, prima di venderlo è meglio farsi un’idea della quotazione del metallo giallo. Ma qual è il vero prezzo? Se il gioiello è di una grande Maison, con diamanti o altre pietre preziose, è meglio farlo valutare da almeno tre gioiellieri diversi: le valutazioni possono essere molto differenti.

Gioielli in oro
Gioielli in oro

Se, invece, il vostro gioiello è realizzato in oro, la prima cosa da fare è guardare con attenzione i grafici delle quotazioni (ma anche di argento e platino). I più esperti possono anche seguire i listini del New York Spot Gold o del London FixQual è meglio? Dipende: il primo è un indice di prezzo principalmente per le transazioni negli Stati Uniti, mentre il secondo si riferisce ai mercati europei e internazionali. Non è un dettaglio da poco se si ha intenzione di vendere un gioiello importante, perché il compratore potrebbe fare la sua valutazione sulla piazza più conveniente per lui. Conoscere, comunque, la quotazione dell’oro serve a farsi un’idea del prezzo: meglio non fidarsi di quello che spiegano alcuni operatori che acquistano gioielli a peso. Ecco, quindi, cinque consigli per vendere al meglio i propri ori.

Isabelle Fa, collana in oro indossata. Copyright: gioiellis.com
Isabelle Fa, collana in oro indossata. Copyright: gioiellis.com

1 Identificate le variazioni di prezzo: se c’è un picco al rialzo dei prezzi dell’oro, il London Fix è il primo a registrarne la crescita, di conseguenza è questo il mercato migliore per il venditore e ovviamente non per l’acquirente. Ripetiamo: questo vale per gioielli che abbiano un certo peso. Per pochi grammi la differenza non è molta.

2 Imparate pesi e misure dell’oro: è fondamentale, perché anche se i compratori usano i grammi come unità di misura, in realtà il valore sul mercato internazionale è fissato in once. E 1 oncia equivale a 31,1 grammi. Quindi, per capire il prezzo attuale non resta che moltiplicare il valore di 1 oncia per 31,1.

Lingotti d'oro
Lingotti d’oro

3 Controllate i carati dei gioielli: il prezzo ufficiale dell’oro è quello del metallo puro, a 24 carati. Ma nessun gioiello moderno ha 24 carati. I gioielli sono realizzati con oro unito ad altri metalli, per aumentare la resistenza, oppure semplicemente per abbassare il prezzo. L’oro a 14 carati significa, per esempio, che solo il 58,3% del vostro gioiello è composto in oro. Il resto può essere nichel, argento, rame… Quindi, quando andrete a vendere il gioiello, sarà calcolato non per il suo peso totale, ma in quello relativo alla parte di oro. Attenzione, i gioielli a 9 carati vengono spesso pubblicizzati come oro, ma in caso di vendita non sono considerati tali.

Lavorazione di gioielleria
Lavorazione di gioielleria

4 Calcolate e confrontare il prezzo migliore: È meglio misurare e pesare con precisione i gioielli prima di recarsi in qualsiasi negozio, per farvi un’idea (su internet sono in vendita bilance apposite). Inoltre, tenete conto che chi acquista oro non paga il prezzo teorico del listino, perché  deve fondere il gioiello e, ovviamente, aggiungere la sua percentuale di guadagno, su cui paga le tasse. In sostanza, se avete calcolato bene il valore del vostro gioiello d’oro tenendo conto della percentuale presente nella lega (i carati) e il suo peso, dovete togliere almeno un buon 30%.

Lavorazione orafa. Foto: LaPresse
Lavorazione orafa. Foto: LaPresse

5 Ottenete il prezzo migliore: Internet è un buon canale per acquistare gioielli, ma non per vendere. Alcuni acquirenti applicano tariffe ribassate fino al 50% rispetto ad alcuni negozi «compro oro»: la stessa collana di 14 carati potrebbe essere valutata la metà I gioiellieri potrebbero, invece, possono pagarla di più se rilevano una lavorazione artigianale di pregio, perché il gioiello potrebbe essere trasformato e riutilizzato.

Controllate il peso del gioielli
Controllate il peso del gioielli

Che cos’è un castone?

Sapete davvero che cosa significa e che cosa è un castone? E come è fatto un anello con una pietra incastonata? Ecco le cose che dovete sapere sugli anelli con castone.

Cose da sapere se vi piacciono i gioielli e non siete un gioielliere. Sapete che cos’è un castone? In che cosa consiste una pietra incastonata? Avete un anello con una pietra montata a castone? Se siete curiosi di sapere che cos’è un castone leggete qui.

Anello Taglio Smeraldo, con berillo taglio smeraldo da 14,04 ct e pavé di cristallo di rocca, incastonato in oro giallo
Boucheron, anello, con berillo taglio smeraldo da 14,04 ct e pavé di cristallo di rocca, incastonato in oro giallo

Fermare le pietre. Il castone, o incassatura, è una montatura che serve a tenere ferma una pietra, utile specialmente se ha il taglio cabochon, cioè con un taglio privo di sfaccettature, spesso semisferico, ma non solo. Il castone consiste in una protezione metallica che che fissa la base della pietra. Può essere formato da una cavità attorno a cui gira un sottile bordino di metallo che si ripiega sul contorno della gemma oppure, nelle montature a giorno, da piccole griffe, che trattengono la pietra in più punti. Il castone è posizionato nella parte visibile, superiore, dell’anello e incornicia la pietra che, in questo modo, rimane ferma. Esistono diverse tecniche di incastonatura, tutte però hanno in comune il fissaggio metallico, di solito in argento oppure in oro, che viene saldato e circonda la pietra. La gemma può essere più o meno posizionata nell’incavo del metallo. I gioiellieri tendono oggi a regolare il metallo sulla misura della pietra da incastonare, seguendo la sagoma esterna.

Anello in oro giallo con zircone verde
Anello in oro giallo con zircone verde incastonato

L’altezza del bordo. L’incastonatura può variare nella misura della cintura di metallo che fascia la pietra, che può essere più o meno avvolgente: di solito è di circa 0,5 millimetri. Nel caso di diamanti, per esempio, si tende a mantenere il metallo più sottile possibile. Il vantaggio di una montatura a castone rispetto a quella a griffe, consiste nel fatto che la pietra in questo modo è più protetta e rischia meno di rovinarsi. Una volta posizionata la pietra nell’incavo e circondata con la banda di metallo, il castone può essere saldato alla banda dell’anello. La base, in alcuni casi, viene eliminata per lasciare posto alla sola fascia che ferma la pietra.

Clip Panache MystОrieux. Serti MystОrieux Vitrail zaffiri colorati, diamanti
Van Cleef & Arpels, clip Panache Mysterieux. Serti Mysterieux Vitrail zaffiri colorati, diamanti

Quando l’incastonatura non si vede. Esiste anche una incastonatura invisibile. È una particolare tecnica utilizzata per fissare le pietre preziose in maniera che le strutture metalliche di supporto non siano visibili. In lingua francese questa tecnica si chiama serti mystérieux (incastonatura misteriosa) ed è stata introdotta da Alfred Langlois nel 1930. In seguito, i due gioiellieri francesi Salomon Arpels e Alfred Van Cleef, fondatori di Van Cleef & Arpels, hanno elaborato con Langlois l’idea originale fino chiedere il brevetto della nuova incassatura. Anche Cartier ha brevettato una tecnica per un castone invisibile, chiamato il serti invisible, ma con minori sviluppi. Van Cleef & Arpels, invece, continua ha utilizzare nei suoi gioielli il serti mystérieux.

Anello Verde, con smeraldo di 14,90 carati, lacca
Anello Verde, con smeraldo di 14,90 carati, lacca
Boghossian, anello con zaffiro di Cylon incastonato in calcedonio intarsiato
Boghossian, anello con zaffiro di Cylon incastonato in calcedonio intarsiato
Anello con smeraldo colombiano e diamanti
Grima, anello con smeraldo colombiano e diamanti con una inusuale incastonatura
Anello con rubino e granati, in ceramica, lacca, oro giallo
Anello con rubino e granati, in ceramica, lacca, oro giallo
Anello in argento placcato oro con ametista
Anello in argento placcato oro con ametista
Anello in oro,giallo e giada
Anello in oro, giallo e giada

Come scegliere gli anelli da impilare

Volete indossare anelli che si impilano? Anelli diversi sullo stesso dito? Ecco come scegliere e a che cosa fare attenzione ♦︎

Vi piace abbondare? In questo caso gli anelli multipli sono quelli che fanno per voi. Anelli che raddoppiano, triplicano, addirittura si moltiplicano per quattro: in realtà non c’è limite al numero di cerchi che si possono aggiungere su un dito. Per questo da tempo diversi designer hanno studiato anelli che si impilano. Possono avere una forma irregolare che si incastra come le tessere di un puzzle, oppure un fermaglio che li blocca assieme o, ancora, si possono semplicemente aggiungere uno accanto all’altro. E c’è anche chi accosta anelli di diversi stili, marchi, persino di epoche differenti. Insomma, non c’è una regola: il segreto sta nel trovare il mix giusto, nella scelta dei colori se si tratta di anelli con pietre, nell’accostare forme, volumi, dimensioni e, naturalmente, i materiali. Ecco qualche consiglio.

Anelli con diamanti impilati
Michelle Fantaci, anelli con diamanti impilati

Dimensioni. Gli anelli multipli aumentano il volume di metallo e pietre sulle dita. Per questo va attentamente valutata la dimensione dei singoli pezzi. È l’insieme che deve essere apprezzato, quindi meglio che non ci sia un anello che prevale sugli altri. Inoltre, un anello di grandi dimensioni potrebbe diventare fastidioso da indossare per il contatto con gli altri anelli. Meglio privilegiare anelli che hanno dimensioni simili e non rischiano di rovinarsi con il contatto reciproco.

Anelli di Roberto Coin
Anelli di Roberto Coin

Colori. Mischiare anelli di oro con colori differenti è possibile. Ma attenzione alle sfumature: l’oro rosa non è sempre uguale, e lo stesso vale per il giallo. Un anello in oro 22 carati, giallo intenso, sarà troppo prevalente se accostato a un metallo con soli 14 carati, più pallido. E un oro rosa che tende al rosso perché ha una maggior percentuale di rame può soffocare un anello dal colore più tenue.

Anelli impilati con zaffiri di diversi colori
Anelli impilati con zaffiri di diversi colori di Gumuchian

Mix di stili. Se volete impilare anelli differenti ricordate di seguire un’idea precisa. Insomma, accostare anelli a caso non è una buona idea. Se ne avete la possibilità è meglio indossare anelli con lo stessa idea di partenza, uno stile comune.

Il peso. Sembra strano a dirsi, ma aggiungere troppi anelli alle dita può affaticare. Anche pochi grammi, dopo molte ore, si sentono: meglio puntare sulla leggerezza.

Pericoli. Impilare anelli è divertente, ma fate attenzione a non rovinarli. Gli anelli con pietre o con un design particolarmente elaborato possono graffiare quelli vicini.

Spinelli Kilcollin, anello Mercury in oro giallo, rosa e argento
Spinelli Kilcollin, anello Mercury in oro giallo, rosa e argento
Anelli impilabili: in argento, oro giallo e diamanti, oro rosa e diamanti
Birks, anelli impilabili: in argento, oro giallo e diamanti, oro rosa e diamanti
Alessa Jewelry, anelli della Amara Collection
Alessa Jewelry, anelli della Amara Collection
Cinque anelli in argento placcati oro 18 carati
Iosselliani, cinque anelli in argento placcati oro 18 carati
Set Angelina composto da tre anelli in oro con diamanti
Jean Dousset, set Angelina composto da tre anelli in oro con diamanti

 

Come evitare che l’argento diventi nero?

L’argento dei gioielli, purtroppo, si ossida e diventa nero. Come evitare che l’argento da bianco si trasformi in un metallo annerito? Ecco qualche semplice trucco per eliminare l’ossido ed evitare che l’argento sia nero ♦

Alzi  la mano chi nel cassetto non ha almeno un gioiello in argento che si è ossidato. Era tanto carino, magari costava poco, oppure è un regalo ricevuto, l’eredità della zia. In ogni caso, orecchini e anelli in argento molto spesso possono annerirsi a causa del contatto con l’ossigeno: si ossidano e lasciano uno sgradevole colore sulla pelle.

The Twisted Coin, anello in argento con dollaro
The Twisted Coin, anello in argento con dollaro

Perché l’argento si annerisce? Semplice: l’argento sterling o 925 non è puro al 100%. In realtà il 92,5% è argento, mentre il 7,5% è composto da altri metalli in lega. Spesso si tratta di rame, responsabile della reazione di ossidazione, cioè della reazione del metallo a contatto con l’ossigeno presente nell’aria, ma anche allo zolfo (spesso causato dall’inquinamento), oppure all’umidità. A questo si giunge il contatto con la pelle di persone che hanno un Ph alto, cioè un sudore po’ più acido. Infine, lozioni per la pelle, creme solari, deodoranti, profumi e lacca per capelli sono altri fattori che possono accelerare l’ossidazione del metallo.

Bracciale in argento sterling con pietre
Bracciale in argento sterling con pietre

Niente luce. Per evitare di far annerire l’argento, però, bisogna innanzitutto imparare a conservarlo bene. Luce, calore e umidità sono nemici dell’argento e contribuiscono ad annerirlo. Conserva i gioielli in una scatola chiusa, foderata con panno morbido per evitare che il metallo si rovini. Se non avete una scatola di legno , potete optare anche per un box di plastica oppure un barattolo, ma non trasparente.

Anello Maui in argento e madreperla
Anello Maui in argento e madreperla

Sacchetti essiccanti. L’umidità, come accennato, annerisce l’argento. Riponete i gioielli assieme a sacchetti essiccanti, che si utilizzano anche per il materiale elettronico. All’interno dei sacchetti può esserci, per esempio, gel di silice, che mantiene asciutta l’aria circostante. È un consiglio utile specialmente per chi vive in case o in località umide, come al mare o vicino a un corso d’acqua. Attenzione, tenete i sacchetti fuori dalla portata dei bambini: non sono per niente commestibili. Non volete acquistare i sacchetti? Potete cavarvela con un pezzetto di gesso, un altro materiale che tende ad assorbire l’umidità.

Sacchetto essiccante
Sacchetto essiccante

Attenti all’acido. Le sostanze acide sono nocive alla salute del vostro argento. Ok, non avete l’abitudine di cospargere di succo di limone i vostri orecchini in sterling silver. Però l’acidità della pelle, i cosmetici, e magari il contatto casuale con qualche residuo in cucina può far sparire rapidamente la lucentezza dei gioielli. Non avvicinate collane, anelli e bracciali a senape, limone, aceto e, in generale, al cibo… Se durante la giornata avete sudato, pulite i gioielli prima di riporli.

Gomma e lattice. Non lo sospettavate, eppure anche gomma e lattice non sono amici dell’argento. Il contatto prolungato potrebbe ossidare l’argento più rapidamente.

Niente lavastoviglie. Avete pensato di lucidare i gioielli d’argento nella lavastoviglie? Sbagliato. Il detersivo e il calore dell’acqua possono causare ossidazione e corrodere il metallo. L’argento deve essere pulito con acqua fredda e sapone neutro.

Anello con argento annerito
Anello con argento annerito

Leggi anche: Come pulire i gioielli d’argento

C’è anche un altro piccolo trucco per evitare questo inconveniente. Ma fate attenzione: i gioielli che sono solo placcati possono rovinarsi facilmente. Basta seguire i consigli di questo video che abbiamo trovato in rete. Le immagini sono molto chiare, quindi non c’è problema per capirne il significato. Ok, è un consiglio banalissimo, ma funziona. Si procede così: prendete il vostro anello che si è annerito, e prima di tutto pulitelo bene. Ci sono molti sistemi per farlo: si può usare l’acqua calda e un paio di cucchiaini di sale, lasciando il gioiello in ammollo. Oppure usare acqua e bicarbonato. Una volta che il gioiello è pulito, ecco il suggerimento: bisogna asciugare bene e poi basta passare all’interno dello smalto per unghie trasparente. Lasciate asciugare e, voilà, ecco eliminato il problema. Facile, no?

Comment protéger une bague en argent ? di mariefrance

Ciondolo in argento ossidato
Ciondolo in argento ossidato
Anello Contrarié
De Vecchi, anello contrarié
Pianegonda, anello in argento della collezione Planus
Pianegonda, anello in argento della collezione Planus
Gli effetti dell'ossidazione dell'argento
Gli effetti dell’ossidazione dell’argento
Anello in argento di Bury
Anello in argento di Bury

Come pulire un bracciale di Pandora?

Come pulire un bracciale di Pandora? Ecco i consigli per mantenere brillanti i gioielli di Pandora.
I gioielli di Pandora sono tra i più popolari. Proposti anni fa solo nella versione in argento, soprattutto i celebri bracciali con charms, sono oggi disponibili anche nella versione Pandora Rose, che consiste in una lega di argento e rame, con una placcatura utilizzata per prevenire l’ossidazione, oppure in Pandora Shine: argento con una placcatura di oro 18 carati. Sui gioielli, inoltre, si trovano anche cristalli e cubic zirconia, gemme sintetiche che assomigliano al diamante. I gioielli Pandora hanno anche un’altra caratteristica: di solito sono indossati spesso, anche tutti i giorni. Sono, infatti, i classici gioielli per la vita abituale: bracciali, orecchini e collane che si scelgono senza pensarci troppo, anche perché il loro prezzo è piuttosto abbordabile e si ha meno timore di perderli.

Gioielli della linea Pandora Me indossati
Gioielli della linea Pandora Me indossati

Proprio per questo, però, i gioielli di Pandora possono appannarsi prima a causa del contatto prolungato con la pelle, oppure per la polvere, o l’usura della placcatura. È importante, quindi, pulire regolarmente i gioielli di Pandora, come i bracciali. Per esempio, come pulire i gioielli Pandora con la lega rosa (ma il metodo vale anche per gli altri)?

Ecco come fare: i suggerimenti sono della stessa Pandora. Si può mantenere la lucentezza del metallo lucidando regolarmente i gioielli con un panno morbido: basta strofinare delicatamente, facendo attenzione alle superfici dove sono incastonati cristalli o cubic zirconia. Una pulizia troppo energica potrebbe rovinare la sottile placcatura dei gioielli Pandora Shine.

Elemento in Pandora Shine Simba
Elemento in Pandora Shine, Simba

Spesso i gioielli Pandora, che sono rifiniti a mano nei laboratori che l’azienda danese ha realizzato in Tailandia, hanno anche dettagli in smalto colorato. Lo smalto è un materiale molto resistente, ma con il tempo, magari perché il gioiello è sottoposto a contatto con altri oggetti, potrebbe essere intaccato. Proprio per questo è meglio evitare di strofinare il gioiello con materiali troppo ruvidi, che possono peggiorare la situazione.

Gracie Abrams in Pandora
Gracie Abrams in Pandora

I gioielli si possono anche lavare delicatamente in acqua tiepida e sapone per togliere eventuali tracce di grasso lasciate dalla pelle. Quando sono ancora bagnati, i gioielli si possono pulire meglio con l’uso di uno spazzolino da denti con setole morbide. Ma, attenzione: è meglio evitare l’uso di liquidi utilizzati per la lucidatura dell’argento e la pulizia ad ultrasuoni. Maneggiare con cura i gioielli puliti: è meglio riporli separatamente per evitare graffi.

Anello in argento e cubic zirconia
Anello in argento e cubic zirconia
Pandora, collezione Zodiaco
Pandora, collezione Zodiaco
Collana Pandora Rose
Collana Pandora Rose
Bracciale Reflexions, in Pandora Shine
Bracciale Reflexions, in Pandora Shine

Come indossare tiara o diadema

Tiare e diademi sono di gran moda, preziose o semplici bijoux. Ecco una selezione e i consigli su come indossare una tiara o un diadema e non solo al matrimonio ♦

Oggi, la parola tiara è diventato sinonimo di diadema. La tiara è spesso tradotta con una parola simile a diadema in molte lingue. Entrambe le parole, in ogni caso, derivano dagli ornamenti indossati sulla testa da uomini e donne nell’antichità. Questi ornamenti indicavano uno status elevato. Ma oggi non è più così. La tiara è indossata spesso durante le occasioni formali, in particolare se il codice di abbigliamento è la cravatta bianca, oppure per cerimonie come quelle del matrimonio. E non solo: una tiara può essere anche indossata con un abbigliamento informale. Naturalmente, in questo caso, sarà differente dalla tiara utilizzata per una cerimonia.

Elizabeth von Thurn und Taxis indossa una spilla e e una tiara con diamanti e smeraldi (immagine dal catalogo Sotheby's)
Elizabeth von Thurn und Taxis indossa una spilla e e una tiara con diamanti e smeraldi (immagine dal catalogo Sotheby’s)

La prima donna a rendere popolari tiare, diademi e coroncine, appannaggio dell’alta gioielleria e dell’alta società, è stata Courtney Love, nel 1995, quando si è presentata a un concerto con un voluminoso cerchietto di cristalli che sembravano diamanti. Qualcosa di simile alla corona di Miss America, peccato che il rossetto fosse volutamente sbavato.

Meghan Markle, prima del suo principesco matrimonio, con tiara
Meghan Markle, prima del suo principesco matrimonio, con tiara

Sono passati oltre 20 anni e ci sono ragazze a New York che non rinunciano a un  gioiello tra i capelli nemmeno per andare in ufficio, mentre la stilista Vivienne Westwood indossa un diadema di corallo quando va in giro in bicicletta per Londra. Insomma, un po’ come il cappello firmato Borsalino, tornato di moda per gli uomini anche giovani e vestiti casual, un outfit non è completo se manca l’ornamento giusto in testa. Che, attenzione, non è più espressione di un rango, ma una libera scelta.

Come indossare la tiara

La cosa più interessante è che la democratizzazione della tiara ha modificato persino l’etichetta delle giovani principesse e regine europee, con Kate Middelton in testa (è il caso di dire), che indossa la tiara piuttosto indietro, in linea con le orecchie e inclinata di almeno 45 gradi, mentre la consuetudine la vorrebbe collocata molto più avanti e quasi orizzontale. Ora che conoscete anche il modo più giusto per portarla ecco una selezione adatta ai matrimoni e alle occasioni meno formali.  

Carolina Herrera, Falling Jasmine tiara e orecchino a bottone in argento placcato oro e smalto bianco
Carolina Herrera, Falling Jasmine tiara e orecchino a bottone in argento placcato oro e smalto bianco

I diademi sono spesso indossati dalle attrici nei film, nelle commedie e in televisione. Nel 2013, Cartier ha creato una replica della tiara di rubini e diamanti che avevano originariamente realizzato nel 1956 per la Principessa Grace di Monaco per il film Grace of Monaco , con Nicole Kidman. Ma le tiare possono essere anche in plastica, strass , cristalli Swarovski o qualsiasi altro materiale non prezioso. Sono indossati dalle donne in occasioni come una festa o un ballo. Sono anche indossati dai vincitori dei concorsi di bellezza e dai bambini che si travestono da principesse Disney.

Princess Eugenia con la tiara
Princess Eugenia con la tiara
La principessa Beatrice con lo sposo Edoardo Mapelli Mozzi, indossa la Queen Mary's Fringe Tiara
La principessa Beatrice con lo sposo Edoardo Mapelli Mozzi, indossa la Queen Mary’s Fringe Tiara
Swarovski, Lucia tiara, in palladio e oro
Swarovski, Lucia tiara, in palladio e oro
Tiara in platino con acquamarina
Bulgari, tiara in platino con acquamarina
Tiffany, diadema Butterfly. Gli spinelli rosa e i diamanti tondi taglio brillante adornano un diadema in platino di squisita manifattura, che sviluppa il tema della farfalla al centro. Peso complessivo in carati: diamanti tondi taglio brillante, 19.97; spinelli rosa, 10.98; diamanti marquise, 0.73
Tiffany, diadema Butterfly. Gli spinelli rosa e i diamanti tondi taglio brillante adornano un diadema in platino di squisita manifattura, che sviluppa il tema della farfalla al centro. Peso complessivo in carati: diamanti tondi taglio brillante, 19.97; spinelli rosa, 10.98; diamanti marquise, 0.73
TIara di Susan McLeary
Tiara di Susan McLeary
Kate Middleton con la tiara di Cartier
Kate Middleton con la tiara di Cartier
Tiara e collana vittoriana venduta da Christie's
Tiara e collana vittoriana venduta da Christie’s
BijouxBrigitte, diadema color argento con strass. Prezzo: 25 euro
BijouxBrigitte, diadema color argento con strass
La tiara progettata per Asscher (dal sito di Reena Ahluwalia)
La tiara progettata per Asscher (dal sito di Reena Ahluwalia)
Oscar de La Renta, tiara in metallo placcato oro e cristalli. Prezzo: 300 euro
Oscar de La Renta, tiara in metallo placcato oro e cristalli

Le cose da sapere sui diamanti neri

Vi piacciono i diamanti neri? Lo sapete che non tutti i diamanti neri sono uguali? Ecco sei cose da sapere sui diamanti neri ♦

Se pensate a un diamante è probabile che abbiate in mente una bianca, abbagliante, splendente pietra trasparente, magari montata su un anello. Ma da tempo la gioielleria ha scoperto o, meglio, riscoperto i diamanti colorati. E se quelli blu, rosa o gialli sono i re delle aste, con quotazioni da capogiro, le nuove collezioni lanciate dai gioiellieri utilizzano spesso anche diamanti di un altro colore: nero. Non solo: in molti casi questi diamanti non hanno neppure prezzi folli, anzi. Quindi è lecito chiedersi: sono davvero a buon mercato i diamanti neri? Da dove vengono? Sono uguali a quelli trasparenti? Ecco sei cose da sapere sui diamanti neri.

Anello con diamanti neri
Anello con diamanti neri

1 Qual è l’origine dei diamanti neri?

Non tutti i diamanti neri hanno la stessa origine. Ci sono diamanti che sono diventati neri senza esserlo all’origine e ci sono diamanti naturali, fancy (chiamati cioè fantasia, perché hanno un colore diverso dal bianco) neri. Tutti, bianchi, gialli, rosa o neri, sono diamanti, ma hanno storie differenti. La maggior parte dei diamanti neri, quelli che non costano troppo, sono in origine diamanti di un altro colore, considerato non di pregio, che sono stati riscaldati ad altissime temperature o . In sostanza, sono stati cotti e sono diventati neri. Al contrario, i diamanti neri naturali sono molto rari. Il colore nero naturale, infatti, è prodotto dalla inclusione nel diamanti di grafite, pirite o ematite (più raramente di solfuri) nella struttura cristallina durante la formazione della gemma, milioni di anni fa, prima che i depositi di kimberlite (dove si trovano le pietre) avessero raggiunto la superficie terrestre. In poche parole, l’unica differenza tra i diamanti bianchi o, più correttamente incolori, e quelli neri naturali, è che questi ultimi hanno l’inclusione della grafite e quelli chiari no. La struttura cristallina è invece la stessa. Allo stato naturale queste pietre si trovano in pochissimi luoghi, in particolare in Brasile e in Africa centrale.

Anello in oro bianco 18 carati con pavé di diamanti neri
Anello da mignolo Mini Chevron in oro bianco 18 carati con pavé di diamanti neri by David Yurman

2 Qual è il prezzo giusto dei diamanti neri?

Ovviamente i diamanti neri naturali costano di più di quelli riscaldati. Il rapporto è di almeno dieci volte o più. Se, per esempio, un diamante nero riscaldato costa 100 euro o dollari, ne costerà circa 1.000 se è naturale, con la stessa caratura. Su eBay si trovano diamanti neri (trattati) da 1 carato per poco più di 100-200 dollari. Un diamante nero naturale da 1 carato oscilla invece sui 2.500-3.000 dollari, ma il prezzo è variabile secondo la richiesta.

Collana Entaglement con diamanti bianchi e neri, smeraldo a goccia disegnata per Garrard
Collana Entaglement con diamanti bianchi e neri, smeraldo a goccia disegnata per Garrard da Ilaria Lanzoni

3 Come faccio a riconoscere un diamante nero?

I diamanti neri naturali sono generalmente opachi, ma con riflessi metallici, anche se ne esistono di diverse qualità. I diamanti neri naturali, inoltre, sono spesso difficili da lucidare e da tagliare. Un altro punto debole dei diamanti neri naturali è la superficie, che potrebbe risultare porosa. In pratica, è molto difficile che un gioielliere utilizzi diamanti neri naturali, anche se non si può escludere.

Bracciale elastico in oro bianco 18 carati, diamanti bianchi e neri
Bracciale elastico in oro bianco 18 carati, diamanti bianchi e neri by Roberto Demeglio

4 Come faccio a sapere che tipo di diamanti acquisto?

I diamanti trattati artificialmente potrebbero non avere un certificato ufficiale che ne garantisce la qualità, come quello che rilascia la Gia, l’Istituto gemmologico americano.  D’altra parte, i diamanti neri sono utilizzati spesso per comporre dei pavé e un certificato potrebbe essere superfluo: i gioielli di questo tipo sono valutati più per il loro deisgn che per la qualità dei diamanti neri. Un diamante nero naturale invece, invece, un riconoscimento ufficiale, che potete chiedere al vostro gioielliere: data la differenza di prezzo ne vale la pena.

Anello in oro bianco e nero, con diamanti bianchi e neri, al centro un diamante nero di 3,80 carati
Sutra, anello in oro bianco e nero, con diamanti bianchi e neri, al centro un diamante nero di 3,80 carati

5 Perché vanno di moda?

Da qualche anno i diamanti neri sono considerate pietre speciali, un po’ anticonformiste. In una puntata di Sex and the City, Mr. Big regala a Carrie Bradshaw un anello con una corona di diamanti neri, perché «lei è non è una donna qualsiasi». Diamanti neri sono stati indossati da Katherine Heigl, Angelina Jolie, Cate Blanchett, Evan Rachel Wood, Jennifer Lawrence, Lauren Conrad e Sarah Jessica Parker.

Mr Big regala l'anello con diamante nero a Carrie Bradshaw in «Sex and the City»
Mr Big regala l’anello con diamante nero a Carrie Bradshaw in «Sex and the City»

6 Ho un diamante nero. Se lo lavo si scolorisce?

Non preoccupatevi: un diamante nero si pulisce esattamente come gli altri diamanti. I diamanti neri non sono verniciati e anche se non sono naturali non scoloriscono. Leggi anche Come pulire i diamanti.

Anello in oro rodiato nero e diamanti neri by Borgioni
Anello in oro rodiato nero e diamanti neri by Borgioni

I segreti della rodiatura

Che cosa è la rodiatura? E come si pulisce un gioiello rodiato? Ecco che cosa dovete sapere sulla rodiatura e quali sono le differenze con un gioiello non rodiato ♦︎

Quante volte avete letto che un gioiello è rodiato, ma non sapete che cosa vuol dire? Se siete tra quelli (tanti) che non conoscono il significato della parola rodiatura, e a che cosa serve il rodio, leggete questo articolo. Servirà a levare ogni dubbio sulla rodiatura, ma insegnerà anche come pulire e conservare i gioielli trattati con il rodio.

A sinistra rodiature, a destra metallo opacizzato
A sinistra la rodiatura, a destra metallo opacizzato

Che cosa è

Come indica la parola, la rodiatura è un procedimento che è utilizzato per i gioielli e utilizza un particolare metallo che si chiama rodio. Si tratta di un metallo raro, bianco, molto resistente. Spesso è utilizzato in lega con il platino per aumentare la durezza di quel metallo. Il rodio non è solo molto resistente, ma è utilizzato anche per rendere più lucidi gli altri metalli. È però molto costoso: il suo prezzo supera quello del platino e dell’oro.

Anello Mezzaluna Collection in oro bianco rodiato nero e diamanti
Al Coro, anello Mezzaluna Collection in oro bianco rodiato nero e diamanti

La rodiatura

La rodiatura di gioielli consiste nella copertura del gioiello con il sottile strato di rodio. Lo spessore minimo dello strato è di 0,1 micron, il massimo di 25 micron. Il rodio è utilizzato spesso per rendere lucido l’oro bianco e, più raramente, l’argento: è, infatti, un procedimento abbastanza costoso. Il metodo per rodiare un gioiello è simile a quello che si utilizza per placcare in oro: è un procedimento galvanico. In pratica, si utilizzano l’elettricità e un bagno in cui si trovano microparticelle di rodio, che ricoprono il metallo del gioiello con un sottilissimo strato. Il risultato è un metallo molto più brillante.

Anello in oro bianco e diamanti della collezione Milano di Pomellato
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Milano di Pomellato

Perché si usa la rodiatura

La rodiatura è utilizzata per rendere il gioiello lucente, ma anche perché protegge il metallo dalla corrosione e dall’usura, e preserva l’aspetto originale. Infine, il rodio di solito è tollerato anche dalle persone allergiche, per esempio, al nichel che in passato è stato spesso utilizzato in lega con l’oro. La copertura di rodio evita che la pelle sia a contatto con il metallo del gioiello. Certo, a patto di non essere allergici proprio al rodio…

Bracciale in argento rodiato con diamanti neri. Prezzo: 33.600 euro
Georg Jensen, bracciale in argento rodiato con diamanti neri

Come conservare la rodiatura

Come abbiamo scritto, il processo di rodiatura consiste nella copertura del metallo con una sottile pellicola di rodio. Il rodio è un metallo resistente, certo, ma con il tempo tutto si usura. Per conservare la rodiatura più a lungo, e quindi per mantenere la lucentezza del gioiello, bisogna fare attenzione a non sfregare il metallo contro oggetti che possano graffiarlo. Inoltre, non è consigliabile pulire il metallo con detergenti aggressivi. Meglio un panno molto morbido e semplice acqua, oppure uno spazzolino da denti, a patto che non abbia setole dure.

Bracciale Annali. Diamanti, tanzanite cabochon, oro rodiato
Neha Dani, bracciale Annali. Diamanti, tanzanite cabochon, oro rodiato

Si può fare dopo?

Se avete un gioiello che ha qualche anno e con un metallo opaco, potete rivolgervi a un gioielliere per rendere lucido il metallo con una rodiatura. Il costo dipende (oltre che da quanto vuole incassare il gioielliere) dallo spessore del metallo che è aggiunto al gioiello.

Anello in argento rodiato con finitura oro e cubic zirconia bianchi
Anello in argento rodiato con finitura oro e cubic zirconia bianchi

Scegliere la misura giusta della collana

Lunga o corta? Girocollo oppure sautoir? Da giorno o da sera? Se volete sapere qual è la lunghezza giusta di un a collana, leggete questa veloce guida. Perché la lunghezza giusta di una collana dipende anche dal fisico di chi la indossa

Non è facile scegliere la collana giusta...
Non è facile scegliere la collana giusta…

Le collane non fatele troppo lunghe: devono essere della misura giusta. Che sia un giorno di festa oppure no, è bene fare attenzione alla lunghezza di una collana: non deve essere stonata alla propria corporatura, ma nemmeno stonare con l’abbigliamento. Quindi, ogni giorno bisogna fare attenzione al gioiello che si sceglie e all’abbinamento con il vestito. Naturalmente, oltre al modello, anche la lunghezza della collana deve essere in sintonia. In Europa, in genere, le collane sono divise in cinque diverse lunghezze (non si considera la lunghezza del fermaglio che, se è molto grande, va aggiunta).

Collana Louis Vuitton indossata
Collana Louis Vuitton indossata

Il girocollo è lungo dai 38 ai 42 centimetri, secondo la corporatura. Di solito sta meglio su colli sottili. La collana cosiddetta principessa è più lunga: dai 43 ai 50 centimetri. In pratica, non è attaccata al collo, ma scende fino alla clavicola. La collana che prende il nome di matinée (era considerata la misura per il giorno) è ancora più lunga, 50 centimetri. È una misura intermedia rispetto alle collane che arrivano a 55 centimetri e coprono la scollatura. Infine, ci sono le collane lunghissime, da 60 centimetri e oltre. Sono le cosiddette sautoir, molto in voga negli anni Trenta. Le collane ancora più lunghe, dagli 80 centimetri al metro e oltre, si avvolgono in due o più giri.

cane e collana
Un collo non perfettamente depilato non è indicato per un girocollo di perle…
Una collana girocollo è indicata per chi ha un collo sottile
Una collana girocollo sta bene su chi ha un collo sottile

Pendenti. Un ciondolo di grosse dimensioni cambia l’aspetto e l’equilibrio di una collana. Oltre alla lunghezza, insomma, si deve considerare l’effetto estetico di un eventuale pendente.

Collana indossata
Piaget, collana con pendente Possession indossata

Scegliere la lunghezza. La lunghezza della collana deve essere proporzionata all’altezza e alla corporatura. Le collane corte non sono consigliate per le donne curvilinee, perché accentuano la larghezza. Al contrario, le collane troppo lunghe possono accentuare una eccessiva magrezza. Chi ha un seno accentuato non ha bisogno di sottolineare ulteriormente le forme con una grossa collana: meglio un gioiello che sta a metà strada tra clavicola e decolleté. Chi ne ha poche curve può invece optare per una catena più lunga.

Jeux de Liens indossato
Chaumet, collane della collezione Jeux de Liens

Abbinamento. Una collana corta è più formale: per serate, cerimonie e occasioni ufficiali meglio optare per una collana principessa, dato che si presuppone sia indossata con una scollatura molto alta o sopra un abito accollato. Una collana a doppio o triplo giro può essere la soluzione giusta, ma attenzione alla distanza tra un filo e l’altro. Se si tratta di una piccola catena o perle di piccole dimensioni possono stare uno vicino all’altro, in caso contrario meglio tenere una distanza maggiore. Collare

Scollatura

La lunghezza delle collane secondo le definizioni negli Usa. Misure in pollici
La lunghezza delle collane secondo le definizioni negli Usa. Misure in pollici
Modella con collier di Jacob & co
Modella con collier di Jacob & co
Tina Kunakey, con il collier in oro giallo e platino con diamanti taglio round e taglio baguette da 37 carati, originariamente realizzato da Jean Schlumberger per Tiffany & Co. nel 1956 e ricreato nel 1986 in occasione del 30° anniversario di Jean Schlumberger da Tiffany & Co.
Tina Kunakey, con il collier in oro giallo e platino con diamanti taglio round e taglio baguette da 37 carati, originariamente realizzato da Jean Schlumberger per Tiffany & Co. nel 1956 e ricreato nel 1986 in occasione del 30° anniversario di Jean Schlumberger da Tiffany & Co.






Quanto vale un opale nero

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Fateci caso: i gioielli con un opale nero al centro sono sempre più apprezzati. Non solo: in media costano più degli altri. L’opale è una pietra che è tornata di moda qualche anno fa e il black opal è la regina di questo tipo di gemme.

L’opale è una pietra famosa per le sue tonalità cangianti. In geologia è considerato un mineraloide, ed è chimicamente una forma amorfa idratata di silice. È anche la pietra preziosa nazionale dell’Australia, il Paese in cui si trovano gli opali neri. E, in particolare, nella zona di Lightning Ridge, considerata la capitale degli opali.

Katherin Jetter, anello con opale nero e spinello
Katherin Jetter, anello con opale nero e spinello

Leggi anche: Tutto sull’opale 

Bisogna aggiungere anche che esistono due grandi classi di opale: quelli preziosi e quelli comuni. L’opale prezioso sfoggia la sua famosa iridescenza, mentre l’opale comune no. L’iridescenza è provocata dalla struttura interna dell’opale, che provoca la diffrazione della luce, con il conseguente cambio di colore. L’opale nero è considerato il più raro, mentre il bianco, il grigio e il verde sono i più comuni.

Chopard, Fiori d’Opali, anello con opale nero di 20 carati con pistilli di diamanti montati su oro bianco rodiato nero e petali cesellati in titanio colorato di striature blu e gambo con tasavoriti verdi, lazuliti e diamanti brown
Chopard, Fiori d’Opali, anello con opale nero di 20 carati con pistilli di diamanti montati su oro bianco rodiato nero e petali cesellati in titanio colorato di striature blu e gambo con tasavoriti verdi, lazuliti e diamanti brown

Perché l’opale nero è così raro? L’estrazione dell’opale si colloca tra le attività più frustranti del mondo. Per scovare un opale nero bisogna scavare buche a caso in aree particolarmente ricche, dove i cercatori si infilano in un pozzo estremamente profondo, rischiando di precipitare per una ventina di metri, rischiano la vita. Insomma, quando vedete un gioiello con un opale nero sappiate che trovarlo è costato fatica e rischio. Naturalmente, alla fatica corrisponde la prospettiva di un guadagno: un grande opale nero può arrivare fino a 15.000 dollari australiani (circa 9200 euro).

Anello con tsavorite, opale nero, diamanti
Michael-Kneebone, anello con tsavorite, opale nero, diamanti

Che cosa distingue gli opali neri? Gli opali neri hanno tracce di carbonio e di ossido di ferro. Il corpo della gemma varia dal nero al grigio scuro. Insomma, l’opale nero non è nero: è colorato su fondo scuro. È proprio questa tonalità insolitamente scura che permette alle iridescenze arcobaleno di apparire in modo più vivido rispetto agli opali chiari. Naturalmente, non tutti gli opali neri sono uguali: il valore di una pietra può dipendere da molti altri fattori, come la brillantezza, il colore del corpo, la forma, i colori, gli eventuali difetti.

Come si tagliano gli opali? Di solito il taglio classico di un opale è il cabochon. Il modo in cui un opale è stato levigato e tagliato influisce molto sul valore complessivo. Il taglio influisce sul suo prezzo finale.

Anello con opale e zaffiri
George Pragnell, anello con opale nero e zaffiri

Per chi ci crede… Non sono poche le persone che immaginano che le pietre abbiano poteri speciali e possano influire sulla vita degli uomini. Nel Medioevo l’opale era considerato una pietra che portafortuna. Alcuni pensavano che potesse garantire l’invisibilità se l’opale fosse avvolto in una foglia di alloro fresca e tenuto in mano, un po’ come il mantello di Harry Potter. Ma nell’Ottocento, l’opale è diventato improvvisamente sospetto. In un romanzo di Walter Scott una donna indossa un opale con poteri soprannaturali: quando una goccia di acqua santa cade sulla pietra, diventa incolore e la donna muore poco dopo. Dopo il romanzo, l’opale fu indicato come porta jella e la vendita in Europa diminuì del 50%. Chi aveva ragione?
 

Anello in oro bianco, diamanti, opale, zaffiro, granati
Cartier, anello in oro bianco, diamanti, opale nero, zaffiro, granati
Orecchini pendenti degli anni Cinquanta con diamanti e opali
Seaman Schepps, orecchini pendenti degli anni Cinquanta con diamanti e opale nero
Anello in oro con opale, due zaffiri arancio e lacca nera
Maison Auclert, anello in oro con opale, due zaffiri arancio e lacca nera
Pendente Carcinus, oro giallo 18 carati, opale nero, acquamarina, zaffiri blu
Daniela Villegas, pendente Carcinus, oro giallo 18 carati, opale nero, acquamarina, zaffiri blu
Anello Astrolabio, con diamanti bianchi, opale nero, zaffiri blu, gialli e arancio, tsavorite
Lorenza Baumer, anello Astrolabio, con diamanti bianchi, opale nero, zaffiri blu, gialli e arancio, tsavorite

Come evitare le allergie da nichel

Avete mai trovato dei segni sulla pelle dove avete indossato anelli, collane oppure orecchini? Potrebbero essere stati causati dalla allergia al nichel. Ecco che cosa dovete fare per evitare l’allergia al nichel ♦
Ricevere in regalo un bellissimo anello e non poterlo indossare: la colpa è dell’allergia. Succede spesso che un gioiello, magari il preferito, si riveli un nemico della pelle. La causa più comune è la dermatite da nichel, chiamata anche dermatite da contatto, allergia al nichel. Il problema può insorgere in qualsiasi momento e a qualsiasi età. Anche gioielli che fino a quel momento non hanno mai causato irritazioni, possono all’improvviso rivelarsi nocivi. Ogni singolo corpo umano reagisce in modo diverso al nichel a seconda della tolleranza e del livello di sensibilità. Tra l’altro, esistono rari casi in cui l’allergia si manifesta anche indossando gioielli d’oro o d’argento: ma la causa più frequente è, anche in questo caso, il contenuto di nichel presente nei bijoux. L’oro puro e l’argento sono metalli troppo morbidi per essere trasformati in montature. Il nichel è stato spesso aggiunto, come zinco e rame, per rendere oro e argento più resistenti e permettere di dare la forma desiderata. Inoltre, il nichel dona un effetto di brillantezza. Zinco e rame non danneggiano la pelle, che è invece sempre più al nichel.

Saranno gioielli a prova di dermatite?
Saranno gioielli a prova di dermatite?

I metalli pericolosi. Tenete conto che l’oro 14 carati o 18 carati contiene una maggiore quantità di metalli diversi rispetto all’oro a 24 carati, l’unico completamente puro. Insomma, più l’oro è puro, meno allergie provoca. Il nichel è utilizzato in gioielleria anche in lega con platino e oro bianco. Ma i gioielli in platino sono piuttosto costosi e, statisticamente, si rilevano meno casi di allergie, dato che sono più rari. Inoltre, platino e oro bianco sono spesso rinforzati anche con il palladio, un metallo che non causa allergie. È però più costoso.

Bancarella di bijoux
Bancarella di bijoux

Spesso l’allergia è provocata dal contatto del metallo con lo strato più sensibile della pelle, come per il foro nel naso o all’orecchio. Il nichel penetra attraverso la pelle fino al flusso sanguigno del corpo. A questo punto le cellule reagiscono al nichel. Un’altra causa che può fare insorgere l’allergia è il sudore. Quando fa caldo e i gioielli sono indossati a lungo, la pelle suda. La traspirazione entra in contatto con il metallo dei gioielli, scioglie il nichel, e forma sali di nichel. Il sale reagisce a contatto con la pelle e provoca l’allergia. È opinione comune che le donne soffrano di più rispetto agli uomini, ma il numero di uomini che indossa gioielli è di gran lunga inferiore.

L'attrice e modella Kendall Jenner su Instagram con un enorme anello al naso
L’attrice e modella Kendall Jenner su Instagram con un enorme anello al naso

I sintomi. L’allergia da nichel può provocare una perdita di sangue, oppure un rigonfiamento e la produzione di pus. Nella maggior parte dei casi, invece, si prova un costante prurito o bruciore attorno alla zona dove la pelle è stata a contatto diretto con il gioiello. Più di rado chi è allergico trova una colorazione blu al loro dito dopo aver tolto un anello, oppure eruzioni cutanee o macchie rosse sulla pelle. Chi soffre di allergia al nichel finisce per indossare solo gioielli in acciaio inox. In realtà, anche questo metallo contiene nichel, ma non lo lascia anche come è tenuto ermeticamente, viene raramente in contatto diretto con la pelle.

Orecchini di metallo con lega di nickel indossati
Orecchini di metallo con lega di nickel indossati

Un altro nemico sono le tracce di acqua e sapone sotto i gioielli. I detergenti rompono lo scudo protettivo della pelle e permettono al nichel per entrare in contatto diretto con gli strati più profondi. Orecchini e anelli hanno maggiori probabilità di trattenere gocce d’acqua dopo un bagno. Togliersi i gioielli prima di lavarsi è una precauzione utile, specialmente quando si fanno lavori domestici e le mani vengono lavate innumerevoli volte. Detergenti o altri prodotti per la pulizia che finiscono sotto un anello possono provocare allergia. Purtroppo, cure non ce ne sono: i dermatologi offrono alcuni trattamenti medici, ma di solito sono efficaci solo per breve termine. Dopo qualche tempo, indipendentemente dal trattamento l’allergia riappare.

Dermatite da anello
Dermatite da anello

Come evitare l’allergia. Se proprio non volete farlo, oppure vi dimenticate di togliere gli anelli, passate all’interno del gioiello uno strato di smalto per unghie trasparente: può servire a evitare il contatto diretto con il metallo. Un’altra precauzione per evitare allergie può essere applicare borotalco prima di indossare i gioielli: in questo modo si evita l’umidità. Inoltre, chi teme una reazione allergica deve stare attenta a non indossare orecchini stretti, anelli o catene: se l’aria passa attraverso il gioiello è meno facile che il contatto con la pelle provochi una reazione. Alternare i gioielli più spesso riduce il rischio. Infine, ricordatevi di mantenere i gioielli puliti e asciutti. Chi è molto sensibile al nichel può scegliere gioielli laccati, oppure placcato con palladio.
Volete sapere che cos’è il nichel?
Pare il nome originario di questo metallo, nickel, derivi dalla parola svedese Nickel, diminutivo di un nome proprio, Nicolaus. E nella tradizione del Paese nordico Nicolaus era un nome affibbiato alle persone di scarso valore, ma anche ai folletti. Ma il metallo non c’entra con il mondo magico di Henry Potter. Il nichel, o nickel, è un metallo che si usava già nell’età del bronzo, oltre 3500 anni fa, in Medio Oriente e in Cina. In Occidente il nichel è entrato nell’uso comune a metà del Settecento, quando il barone Axel Frederik Cronstedt, tentando di estrarre rame da un minerale, la niccolite, ha ottenuto un metallo bianco che ha chiamato nichel, nome che deriva dal tedesco Kupfernickel, cioè falso rame, o da nickel (folletto, diavoletto in tedesco).

La moneta di nickel da 5 centesimi di dollaro con Thomas Jefferson
La moneta di nickel (al 25%) da 5 centesimi di dollaro con Thomas Jefferson

Perché si usa?
Il nichel è un metallo bianco, argenteo. Fa parte al gruppo del ferro ed è quindi duro, ma anche malleabile, facile da lavorare. Anche in oreficeria è apprezzato per le proprietà che conferisce quando è in lega con oro, platino o argento, soprattutto perché conferisce robustezza ed è resistente alla corrosione.

Il nichel, oltre a essere presente in molte leghe di gioielleria assieme all’oro, è utilizzato in una vasta gamma di prodotti. Quindi, se avete segni di allergia sulle mani, forse non è colpa dei vostri orecchini, ma di posate, orologi, forbici, accendini, cellulari, maniglie e persino le monete. E se avete segni sul collo non è detto che la causa sia la collana, ma forse di occhiali, cibo e pentole…

Una moneta da 5 centesimi: contiene nickel
Una moneta da 5 centesimi: contiene nickel

La prima cosa da fare, insomma, è verificare con quali metalli venite in contatto spesso.

Ma, attenzione: forse non sapete che il nichel può essere nascosto anche nei cosmetici, nei prodotti di igiene personale (come tinture per capelli, dentifrici, shampoo, smalti). In questo caso la caccia la nichel è più facile. Leggete bene l’etichetta: la presenza di nichel deve essere dichiarata dall’azienda produttrice, anche se magari la trovate scritta con caratteri minuscoli. Finito? No: chi è davvero molto allergico rischia anche a tavola. Alcuni alimenti, infatti, contengono naturalmente nichel, anche se in quantità davvero minime. In ogni caso, se la vostra allergia non scompare, eliminate questi alimenti.

Insalata
Insalata

Ecco gli alimenti proibiti:

mirtilli, avena, grano saraceno, noci e nocciole, broccoli, patate, lievito in polvere, albicocche, cavoli, spinaci, arachidi, carote, pomodori, ostriche, fichi, cipolle, asparagi, lenticchie, farina di grano intero, fagioli, liquirizia, pere cotte e crude, funghi, mais, lattuga, piselli, mandorle, tè, aragosta, margarina, cacao e cioccolato, avocado.

Mirtilli
Mirtilli: buoni, ma…

Per fortuna, secondo gli esperti, solo meno del 20% delle allergie da nichel è causata o peggiorata dal cibo. Ma se questo fosse il caso dovete eliminare del tutto questi alimenti per almeno un mese o un mese e mezzo prima di vedere una differenza. In ogni caso, niente paura, non rischiate di morire di fame.

Ecco alcuni alimenti senza nichel:

radicchio, indivia, songino (valeriana), finocchi, melanzane, zucchine, peperoni, cetrioli, barbabietole, anguria, melone, agrumi, pesche, banane, fragole, uva, latte e latticini, farina 00, riso, carne, pesce (ma non cozze, vongole, ricci di mare e crostacei), lievito di birra.

Ottimi peperoni
Ottimi peperoni

Ultimi consigli se soffrite di allergia da nichel:

    • Quando aprite il rubinetto fate scorrere l’acqua per qualche minuto per eliminare eventuali tracce di nichel rilasciate dai tubi.
    • Se cucinate una torta, per lievitare usate il bicarbonato al posto del lievito in polvere.
    • Scegliete pentole in pirex, vetro, alluminio, ceramica non smaltata, silargan, teflon. Questo tipo di stoviglie evitano il rilascio del nichel dalle posate o altri utensili che utilizzate.

Le 10 regole di bon ton per l’anello di fidanzamento

Le 10 regole del bon ton sull’anello di fidanzamento nell’era di Instagram e Facebook. Quali sono le buone maniere da rispettare? ♦︎

Ci sono 10 regole da sapere riguardo l’anello di fidanzamento. Anzi, nuove regole. Perché rispetto al passato ora l’anello di fidanzamento può assumere un ruolo diverso, più social. Quindi, fate attenzione: è bene conoscere queste regole quando regalate o avete ricevuto il vostro anello di fidanzamento.

  1. Quando si regala l’anello di fidanzamento?

  2. Le 10 regole di bon ton per l’anello di fidanzamento

  3. Come scegliere l’anello di fidanzamento

  4. Anello di fidanzamento: 5 cosa da sapere

  5. Donne insoddisfatte dell’anello di fidanzamento

  6. Donne disposte a pagare per il loro anello di fidanzamento

  7. Anelli di fidanzamento colorati

Attenti ai social. Iniziamo dai social: Instagram, Facebook o simili sono diventati parte della vita di milioni di persone. E spesso accade che anche gli aspetti più intimi finiscano per essere condivisi attraverso internet. È una vostra scelta. Ma fate attenzione quando si tratta dell’anello di fidanzamento. Il gioiello, in questo caso, equivale a un impegno per il matrimonio. Dunque, non è il semplice regalo di una cosa preziosa, ma qualcosa di più. Pubblicare una foto del vostro anello di fidanzamento significa comunicare che state per sposarvi. Tutto bene: ma prima di pubblicare la foto su Instagram o Facebook avvertite i vostri genitori, parenti o amici più stretti: saranno felici di non apprendere la bella notizia attraverso un post.

Dichiarazione e anello di fidanzamento, pubblicato su Facebbok
Dichiarazione e anello di fidanzamento, pubblicato su Facebook

Quando mostrare l’anello? Sarete sicuramente orgogliose dell’anello di fidanzamento che lui vi ha regalato. Ma non esagerate nel mostrarlo come un trofeo. Volete pubblicare la foto dell’anello su Instagram o Facebook? Ok. In quel caso, magari, non dimenticate di includere nell’immagine anche il vostro fidanzato, che dopotutto è quello che vi ha chiesto di sposarlo. Nel caso sia un anello particolarmente costoso, evitate di sottolinearlo in un post su internet: oltre che essere una vanteria poco delicata, è anche pericoloso: può risvegliare l’interesse dei ladri.

Anello di fidanzamento trilogy
Anello di fidanzamento trilogy

Scegliete il momento giusto. Consigli per lui: volete regalare un anello per chiedere alla vostra ragazza se vuole sposarsi con voi? Benissimo. Ma scegliete il momento adatto. Non è detto che sia contenta che la richiesta e il dono dell’anello avvengano in un luogo pubblico e nemmeno che il momento diventi un video da pubblicare sul web. Certo, su Instagram o Tik Tok si trovano tanti video in cui lui si inginocchia e le mostra l’anello. Ma non è detto che a tutte le donne faccia piacere condividere un momento così intimo. Quindi, prima di organizzare una cosa del genere (ci deve essere qualcuno che realizza il video) sondate la sua opinione sull’argomento. A proposito: pare che circa il 40% delle richieste di matrimonio coincida con un periodo di vacanza oppure nel giorno di San Valentino. Non è un caso.

Anello di fidanzamento indossato
Anello di fidanzamento indossato

Posso chiedergli quanto è costato? La risposta è no. L’anello è un simbolo, non una dote. È ovvio che siate curiose di saperlo, ma tenete a freno la lingua. Se proprio ci tenete a sapere quanto ha speso il vostro fidanzato, potete chiedere di descrivervi il gioiello. Se l’anello è d’oro e ha un diamante, basterà sapere di quanti carati (o, più probabilmente, di quanti decimi di carato) è la pietra per farsi un’idea rapidamente del costo dell’anello. Poi, verificate su internet il prezzo. Ma è così importante saperlo?

Leggi anche: Perché la fede nuziale si indossa sull’anulare 

Vetrina di una gioielleria
Vetrina di una gioielleria

E se non fosse un diamante? Se il fidanzato non ha grandi mezzi economici è probabile che, invece di un anello con diamante, acquisti un gioiello con una pietra sintetica, come una zirconia cubica, che sembra un diamante, ma non lo è. Oppure un anello con moissanite, altrettanto sintetica. Siete deluse? Certo, una pietra naturale è più gratificante, ma a patto di non pesare troppo sul conto in banca. Sareste meno felici, infatti, se il vostro fidanzato si fosse indebitato per acquistare il vostro anello, visto che state per sposarlo.

L'anello con diamante di Jennifer Lopez
L’anello con diamante di Jennifer Lopez

L’anello può essere scelto dalla donna? Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna è sempre più diffusa l’abitudine di scegliere l’anello di fidanzamento in coppia. Lui e lei (o lui e lui oppure lei e lei) vanno insieme dal gioielliere per l’acquisto. Certo, la sorpresa non c’è più o, meglio, il momento della richiesta di matrimonio non coincide con il regalo dell’anello. Ma sta a voi decidere se vi piace questa idea. Parlatene prima, stando sulle generali.

Anello in oro bianco e diamanti della linea Eden
Recarlo, anello in oro bianco e diamanti della linea Eden

La scelta dei tempi. Il regalo dell’anello di fidanzamento, come detto, coincide con la richiesta di matrimonio. Quanto tempo deve passare dal momento in cui si riceve l’anello prima di farlo sapere al resto del mondo? Risposta: circa 1 secondo. Potete informare subito l’umanità che state per sposarvi. Ma ricordate: ditelo prima a genitori e amici stretti.

L’anello di fidanzamento va indossato subito? Certo, perché no? Se il tuo fidanzato ha fatto le cose per bene avrà anche scelto la misura giusta dell’anello. Quindi, indossatelo subito.

Emily Ratajkowski con l'anello di fidanzamento: ha due diamanti taglio princess da 2 carati e un diamante a forma di pera a 3 carati su una fascia d'oro
Emily Ratajkowski con l’anello di fidanzamento: ha due diamanti taglio princess da 2 carati e un diamante a forma di pera a 3 carati su una fascia d’oro

Leggi anche: Come si misura la circonferenza di un anello 

L’anello deve per forza avere un diamante (o simile)? Assolutamente no. Certo, il diamante è la pietra più utilizzata per gli anelli di fidanzamento. Ma non è obbligatorio. L’anello di fidanzamento della principessa Diana aveva al centro un (grande) zaffiro blu.

La principessa Diana con l'anello di fidanzamento
La principessa Diana con l’anello di fidanzamento

Il giorno del matrimonio devo indossare l’anello di fidanzamento? È una scelta che spetta a voi. Ma non complicate le cose: non indossate l’anello sullo stesso dito che sta per ricevere la fede nuziale. Successivamente, dopo aver infilato al dito l’anello di matrimonio, potete spostare quello di fidanzamento e indossare tutti e due gli anelli sullo stesso dito.

Fede nuziale e solitario
Fede nuziale e solitario

Donne disposte a pagare per il loro anello di fidanzamento

Sareste disposte a pagare di tasca vostra l’anello di fidanzamento? No? Siete in minoranza. Ci sono molte donne che, per ottenere un anello di fidanzamento, sono pronte a intaccare il loro conto in banca. Di sicuro, per esempio, questa è l’opinione della maggioranza delle donne inglesi. Uno studio condotto tempo fa in Gran Bretagna dal dipartimento di gioielleria del canale televisivo Qvc (specializzato nelle vendite online) ha rivelato che il 54% delle donne britanniche sarebbe disposta a contribuire finanziariamente all’acquisto del proprio anello di fidanzamento. Pur di averne uno.

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  6. Donne disposte a pagare per il loro anello di fidanzamento
  7. Anelli di fidanzamento colorati
Anello di fidanzamento
Anello di fidanzamento

Non solo: una donna su cinque ha confessato di aver acquistato lei stessa il proprio anello di fidanzamento. Qual è il motivo? Gli uomini hanno smesso di avere interesse per le donne, al punto da non mostrare il loro amore spendendo per un anello? Fortunatamente, non è questo il caso. Piuttosto, è la difficile situazione economica che rende meno facile per gli uomini aprire i loro portafogli per acquistare un anello con un brillante, anche perché è stato calcolato che il costo di un anello con diamante corrisponde in media a uno o due stipendi mensili.

L'anello di fidanzamento della regina Elisabetta II
L’anello di fidanzamento della regina Elisabetta II

Acquistare un anello di fidanzamento non è una spesa semplice. A ciò si aggiunge un altro fattore: le donne sono sempre meno soddisfatte di un anello con un diamante da 0,000001 carati. Al contrario, vogliono un gioiello da mostrare con orgoglio ad amici e parenti, con una gemma chiaramente visibile. Ma quel tipo di anelli, si sa, sono molto costosi. Questa insoddisfazione spinge molte donne a entrare in una gioielleria per scegliere il modello di anello da infilare al dito.

L'anello di fidanzamento di Kate Middleton
L’anello di fidanzamento di Kate Middleton appartenuto a Diana

Un altro motivo che causa spesso l’insoddisfazione non è solo la dimensione del diamante, ma anche il modello di anello scelto. Sebbene il classico anello in oro bianco con un diamante solitario montato in cima sia l’anello di fidanzamento più diffuso, non mancano le donne che hanno il desiderio di sfoggiare un gioiello diverso, che si distingua maggiormente. Non bisogna dimenticare che il famoso anello di fidanzamento regalato dall’allora principe Carlo (ora re) a Diana Spencer è stato un anello con un grande zaffiro blu, finito poi al dito di Kate Middleton, ora principessa di Cambridge.

Anello con brillante indossato
Anello con brillante indossato di Conte Diamonds

Se pensate di scegliere voi stesse l’anello di fidanzamento, dovete però fare attenzione a non rovinare il vostro rapporto di coppia. L’acquisto dell’anello è un momento delicato nella vita a due, che si ricorderà a lungo, tutta la vita. Se non volete che sia il vostro partner a scegliere l’anello evitate però di comunicargli che non sarebbe capace di farlo, che non ha capito i vostri gusti o, peggio, che è inadeguato economicamente. Meglio, invece, presentare la vostra scelta come una soluzione intelligente per non sprecare soldi, per evitare perdite di tempo o come esempio di un ruolo della donna meno passivo. Può essere una spiegazione meno traumatica e accolta con serenità dal futuro marito.

Recarlo, anello della collezione Blue Carpet indossato
Recarlo, anello della collezione Blue Carpet indossato

Un’altra tecnica per scegliere voi stesse l’anello di fidanzamento, ma facendo finta che sia lui ad averlo scelto, è portare il vostro partner davanti (casualmente) alla vetrina della gioielleria che avete individuato in precedenza. Naturalmente dovete avere l’accortezza di non essere troppo dirette, ma di far capire quali sono i vostri gusti e che non vi dispiacerebbe dare un’occhiata al gioiello direttamente.

Fotografia d’epoca con l’indossatrice Serenella in abito di Emilio Schubert nel luglio del 1963 che, poco dopo aver sfilato alla Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, posa davanti alla vetrina di Bijoux Cascio in via Tornabuoni. Archivio Riccardo Cascio. Foto Locchi
Fotografia d’epoca con l’indossatrice Serenella in abito di Emilio Schubert nel luglio del 1963 che, poco dopo aver sfilato alla Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, posa davanti alla vetrina di Bijoux Cascio in via Tornabuoni. Archivio Riccardo Cascio. Foto Locchi

Che cosa sono i carati?

Di quanti carati è il vostro diamante? E di quanti carati è, invece, il vostro anello d’oro? Per chi non è un esperto di gioielleria o non conosce le regole base del mondo dei gioielli, i carati sono un gran pasticcio. I carati, l’unità di misura utilizzata per pietre preziose e perle, infatti, sono una cosa completamente diversa dai carati che si riferiscono all’oro. Lo sapevate? In lingua inglese è tutto più facile: i carati che misurano i diamanti iniziano con la lettera C mentre quelli per l’oro iniziano con la K. In altre lingue, invece, si scrive allo stesso modo ed è tutto più complicato.

Ecco, quindi, perché bisogna fare attenzione a non confondere i diversi concetti: i carati dei diamanti (oppure di rubini, smeraldi, zaffiri eccetera) con i carati che sono relativi all’oro. Ecco come distinguere i due diversi carati.

Diamante a cuore di Recarlo
Diamante a cuore di Recarlo

I carati delle pietre

Il carato (l’abbreviazione è ct) è un’unità che indica la massa di una pietra o di una perla. Si utilizzano i carati per comodità, dopo che per secoli ogni Paese si regolava in modo diverso. Per chi commerciava in diamanti o altre pietre era difficile, quindi, regolarsi. A Firenze, per esempio, l’unità di misura base equivaleva a 197,2 milligrammi, mentre a Londra era di 205,49. Dopo tante discussioni, alla fine, nel 1907 è stato deciso di adottare come misura del carato 200 milligrammi. Un singolo carato, quindi, equivale a un quinto di 1 grammo.

Anello con diamante bianco ovale da 31,82 carati
Anello con diamante bianco ovale da 31,82 carati

Ora sapete esattamente quanto pesa il diamante che avete al dito: dividete per cinque il numero di carati e avrete il peso in grammi. O, più facilmente, in milligrammi, visto che non è frequente indossare un diamante che pesa 5 carati (e quindi 1 grammo). proprio per questo il carato è divisibile in 100 punti di 2 milligrammi.

Anello di Van Cleef & Arpels a forma bombata con diamanti
Anello di Van Cleef & Arpels a forma bombata con diamanti

A proposito, perché il carato si chiama così? L’origine pare sia legata ai semi di carruba. La parola carato deriva dall’arabo qīrāṭ قيراط, che però è deriva dal greco kerátion κεράτιον, che indica i semi di carruba. E questi semi erano utilizzati anticamente per pesare i gioielli, grazie alla loro forma sempre regolare. Poi il termine carato è stato utilizzato in Italia e, in seguito, nel resto del mondo. L’utilizzo della unità di misura carato per pesare i diamanti risale al 1570.

Selezione dei diamanti nel laboratorio di Antwerp (Anversa)
Selezione dei diamanti nel laboratorio Tiffany di Antwerp (Anversa)

I carati dell’oro

I carati di diamanti, pietre preziose e perle si riferiscono al peso. I carati dell’oro, invece, indicano la percentuale di metallo giallo presente in un gioiello, la sua purezza. Il termine carato è prevalso tra i tanti sistemi adottati in passato e, in particolare, sulla misura di libbre e once, che sono ancora utilizzati per il peso dell’oro, del platino o dell’argento. Perché questa confusione, quindi? Semplice: l’origine antica della parola è la stessa, cioè i carati utilizzati per misurare i materiali preziosi.

Nel caso dei carati che si riferiscono all’oro, però, indicano i millesimi di quantità di oro (o altri metalli preziosi) contenuta in una lega. Il massimo, per quanto riguarda l’oro, è 24 carati. Non troverete mai oro a 25 o più carati. I 24 carati indicano che l’or è al 100% puro. I 24 carati sono la base per calcolare il resto (sempre per l’oro). I gioielli a 18 carati, quindi, sono al 75% d’oro. Si calcola così: 18 : 24 = 0,75. Analogamente, un gioiello con oro al 14% significa che contiene poco più della metà di oro, il resto sono altri metalli (14 : 24 = 0,58).

Anello a fascia in oro 22 carati
Anello a fascia in oro 22 carati

I carati d’oro possono essere indicati, in alcuni casi, anche con il numero che si riferisce alla percentuale (il risultato della divisione aritmetica). Per esempio, l’oro a 18 carati può essere indicato anche con la sigla 750, quello a 14 carati con 583 e così via. Se, ancora, in un gioiello leggete il numero 375 sappiate che equivale a 9 carati.

I carati si utilizzano anche per l’argento. Quello sterling, per esempio, contiene il 92,5% di argento e il 7,5% di altri metalli, generalmente rame. È indicato generalmente come argento 925.

Anello Wave Stacking in oro 24 carati
Menē, anello Wave Stacking in oro 24 carati
Anello Bahia in oro 18 carati e diamanti
Anello Bahia in oro 18 carati e diamanti
Anello in oro rosa 14 carati
Anello in oro rosa 14 carati
Anello in oro rosa 9 carati e diamante ice
Anello in oro rosa 9 carati e diamante ice
Anello in argento satinato e lucido
Anello in argento 925 satinato e lucido

Diamanti rossi, i più rari

Alla scoperta di una gemma molto rara: i diamanti rossi. Sapevate che esistono? Se ne trovano pochi e hanno prezzi folli. Ma sono bellissimi ♦

Avete mai visto un diamante naturale rosso come un rubino? È molto difficile. Se solo un diamante su 10 mila esemplari possiede abbastanza colore per essere classificato come fancy (cioè fantasia, di un colore diverso dal classico bianco-incolore). Tra i diamanti fancy, quelli rosa sono considerati tra i più rari e, se hanno una gradazione di tono ancora più scura, sono ancora più eccezionali. Questi diamanti hanno quasi sempre anche colori secondari: rosato, violaceo oppure marrone, come la sfumatura dell’Edcora Red Diamond, il più grande mai classificato dalla Gia (5,71 carati) e tenuto ben nascosto dai suoi proprietari, pare sia una società di Hong Kong, tanto che non esistono foto pubbliche e di questo diamante nemmeno si conosce la provenienza.

Due diamanti rossi della miniera australiana di Argyle
Due diamanti rossi della miniera australiana di Argyle

Insomma, i diamanti che hanno un colore rosso sono rarissimi. Inoltre, le origini di questo colorazione sono ancora misteriose. I gemmologi non sono ancora riusciti a concordare quale sia l’origine di questa tonalità. La tesi più affidabile è che i diamanti rossi siano, in realtà, gemme rosa molto scure. Durante la formazione del diamante questo tipo di pietra sarebbe stato sottoposto a una pressione così grande da alterare la struttura molecolare interna: atomi fuori posto, rispetto a quelli dei comuni diamanti incolori. Ma, al momento, si discute su questa ipotesi.

Il diamante rosso De Young
Il diamante rosso De Young

Non vi capiterà mai di comprare un diamante rosso, a meno che non siate ricchi come uno sceicco o un genio hi-tech della Silicon Valley. Ma, nel caso ve ne proponessero uno, fate attenzione: il colore rosso potrebbe (ed è l’ipotesi più probabile) non essere del tutto naturale. In effetti, la colorazione può essere anche indotta sottoponendo un normale diamante incolore a particelle radioattive, riscaldandolo ad alte temperature e quindi mettendolo a una forte pressione. Non è più, insomma, una colorazione naturale.

Diamante Argyle Everglow, 2.11 carati, radiant shaped, Fancy Red diamond
Diamante Argyle Everglow, 2.11 carati, radiant shaped, Fancy Red diamond, Rio Tinto

Del diamante brasiliano Moussaieff Red Diamond, di 5,11 carati con un taglio Trillion, ossia triangolare, si sa anche il valore: è stato acquistato nel 2002 per 8 milioni di dollari (circa 5,4 milioni di euro) dal gioielliere da cui prende il nome. Battezzato con il cognome del proprietario è anche il terzo classificato, il Kazanjian Red, scoperto nella miniera di Licthenburg in Sud Africa: è di 5,05 carati e ha un taglio smeraldo. In passato era stato scambiato per un rubino a causa del suo colore rosso sangue. Ha una storia avventurosa: durante la Seconda guerra mondiale è stato rubato dai nazisti e ha avuto vari passaggi fino ad arrivare nelle mani del presidente della Kazanjian Diamonds. Un errore di valutazione lo ha subito anche il De Young Red di 5,03 carati  acquistato in una vendita immobiliare: è stato scambiato per un granato per il suo rosso intenso tendente al bruno. È anche uno dei pochi diamanti visibili a tutti, perché è esposto Smithsonian Museum, a Washington.

Il diamante rosso Kazanjian
Il diamante rosso Kazanjian

I diamanti rossi sono così rari, che la maggior parte dei gioiellieri, anche quelli più famosi, non ne ha mai visto uno.  Attualmente, il 90 per cento dei diamanti rosa e rossi naturali del mondo provengono da un’unica fonte: l’Argyle Diamond Mine nell’Australia Occidentale. Secondo i funzionari di Rio Tinto, azienda che possiede la miniera, questi diamanti sono quasi introvabili: la quantità di quelli estratti in un anno più grandi di mezzo carato è risibile e starebbe nel palmo di una mano. I pezzi migliori sono venduti al Pink Diamond Tender, una delle aste internazionali più importanti per questa categoria e in 30 anni sono stati offerti solo nove Fancy Red Argyle. Uno di questi, di 0,75 carati, è stato tagliato a cuore e montato su anello insieme a un altro diamante, the Argyle Celestial di 0,71 carati di un un profondo blu grigio. La combinazione di due pietre con un taglio così difficile rende l’anello straordinario. Però è l’Argyle Phoenix Fancy Red Diamond, di 1,56 carati la vera star: è stato venduto per più di  2 milioni di dollari, il più alto prezzo per un diamante prodotto dalla miniera. Ma attenzione, il valore dei diamanti rossi è in costante aumento perché sono sempre più: la multinazionale anglo-australiana ha previsto di cessare la produzione.

Il diamante rosso Moussaieff
Il diamante rosso Moussaieff
Diamanti rossi Argyle a forma di cuore e Phoenix taglio brillante
Diamanti rossi Argyle a forma di cuore e Phoenix taglio brillante
Tre anelli con diamanti Rio Diamond: bianchi, verde, blu e rosso
Tre anelli con diamanti Rio Diamond: bianchi, verde, blu e rosso
Anello con diamante rosso di 1,38 carati
Anello con diamante rosso di 1,38 carati

Che cosa fare se gli orecchini provocano allergia

È successo di nuovo: quegli orecchini che vi piacciono tanto hanno provocato una reazione allergica. Purtroppo non siete le sole: circa il 20% delle donne soffre di allergie ad alcuni metalli e gli orecchini sono uno dei peggiori nemici. Il lobo dell’orecchio, infatti, è una parte molto delicata del corpo. La reazione allergica al nichel, la dermatite da contatto, è la risposta immunitaria del corpo verso qualcosa che ritiene sia nocivo, proprio come avviene per combattere un batterio o un virus.

Orecchini Lolli Bijoux indossati
Orecchini Lolli Bijoux indossati

I sintomi allergici provocati dal contatto con il metallo compaiono di solito da 24 a 48 ore dopo aver indossato gli orecchini. Il fastidio consiste in prurito, arrossamento, gonfiore, sensazione di calore e, per chi è molto sensibile, anche pelle secca e vesciche. La cattiva notizia è che sono rarissimi i metalli che sono a prova di allergia. Di solito chi soffre di queste allergie sceglie orecchini ipoallergenici. Ma la verità è che non sempre è una buona idea. Che cosa fare se si scatena una reazione allergica? Consultare un medico è sempre l’idea migliore. Probabilmente, un dermatologo prescriverà rimedi come antistaminici orali e cortisone per ridurre l’infiammazione. Se, però, l’allergia è lieve, basta non indossare i gioielli e, nel caso, utilizzare una crema lenitiva.

Che cosa fare se si scatena una reazione allergica? Consultare un medico è sempre l’idea migliore.
Che cosa fare se si scatena una reazione allergica? Consultare un medico è sempre l’idea migliore.

La parola ipoallergenici, infatti, non significa che siano immuni dal causare reazioni allergiche. Il termine ipoallergenico significa solo che gli orecchini hanno meno probabilità di provocare un’allergia, non che siano garantiti al 100%. Di solito gli orecchini ipoallergenici funzionano per la maggior parte delle donne. Ma non vanno bene proprio per tutte: c’è chi è più sfortunata.

I metalli che provocano allergie

Il nichel è l’imputato numero uno. Questo metallo è stato utilizzato a lungo in lega con l’oro per rendere il metallo giallo più resistente e attenuarne il colore originale, fino a farlo diventare bianco, ed è la principale fonte di intolleranza per chi ha una pelle sensibile. Ma il nichel non è l’unico metallo a provocare allergie. Il nichel è utilizzato nell’oro giallo. Ma anche l’oro rosa può provocare allergie a chi non tollera il rame, metallo utilizzato in lega per la tonalità rosata. Attenzione ai carati: se l’oro a 18 carati, il migliore, significa che comunque che il 25% del vostro gioiello è composto da altri metalli, che potrebbero provocare allergie. Se, poi, ha 14 carati, significa che quasi la metà del metallo non è oro.

Orecchini indossati
Orecchini indossati

Purtroppo, anche se viene proposto sempre come materiale ipoallergenico, anche l’acciaio può causare allergie (anche se di solito è proposto con l’aggiunta della parola chirurgico, che dovrebbe rassicurare chi lo utilizza). L’acciaio, infatti, può contenere tracce di nichel e ferro e può causare una reazione a chi ha la pelle ipersensibile. Se siete allergiche al rame, fate attenzione all’ottone. Questa lega è composta, infatti, di rame e zinco. Spesso i gioielli placcati oro sono in ottone. Se vi svegliate con i lobi delle orecchie verdi, sappiate che probabilmente avete indossato orecchini composti con ottone.

Fate attenzione anche agli orecchini placcati. La placcatura di solito consente di mantenere bassi i prezzi del gioiello, ma è una barriera molto sottile, spesso non supera pochi millesimi di millimetro, in pratica lo spessore equivale a un decimo di un capello. Basta poco per corrodere o graffiare questa superficie. Se soffrite di allergie al metallo, una placcatura potrebbe non essere sufficiente per evitare la reazione ai vostri lobi.

Orecchini in titanio verde e diamanti di Jacob & Co
Orecchini in titanio verde e diamanti di Jacob & Co

I metalli buoni

Ci sono metalli che al 99% sono tollerati anche dalle orecchie più sensibili. Un metallo ipoallergenico è il platino, prezioso e ancora più robusto dell’oro. Anche il titanio è a basso rischio allergie. Un altro metallo che non provoca allergie, ma è molto raro che sia impiegato in gioielleria, è il tantalio. È resistente ed estremamente resistente alla corrosione. C’è chi propone fedi nuziali di tantalio.

Orecchino indossato
Orecchino indossato

Come trasformare gli orecchini che provocano allergie

Se avete degli orecchini a cui non potete rinunciare, l’idea migliore è portarli da un gioielliere per sostituire la parte metallica a contatto con le orecchie con un materiale ipoallergenico, un metallo buono insomma. Potete anche tentare una soluzione più semplice: splalmare sui perni dello smalto per unghie trasparente. Lo smalto crea una barriera tra il nichel e i vostri preziosi lobi. Bisogna però ricordarsi che questa operazione va ripetuta dopo aver indossato gli orecchini.

Orecchini della collezione I Am indossati
Orecchini della collezione I Am indossati

Come pulire gli orecchini

È necessario pulire regolarmente i gioielli, ma è ancora più necessario pulire gli orecchini. E i motivi principali per cui dovete pulire spesso i vostri orecchini sono due: per evitare che il gioiello si deteriori e per la vostra salute.

Gli orecchini si indossano a stretto contatto con la pelle. In particolare, quelli appesi ai fori nei lobi delle orecchie possono provocare allergie, irritazioni, arrossamenti o peggio. Non è raro il caso di un paio di orecchini che causa un’infezione: basta solo una micro ferita, come una puntura, per far entrare a contatto il vostro corpo con i microbi ospitati da un paio di orecchini poco puliti. Inoltre, non dimenticate che gli orecchini non puliti sono anche meno brillanti e belli da vedere.

Orecchini Lolli Bijoux indossati
Orecchini Lolli Bijoux indossati

Ora che vi siete convinte che gli orecchini si devono pulire spesso, vediamo come si fa. Ci sono diversi metodi per pulire gli orecchini ma, naturalmente, oltre che dai vostri gusti il sistema giusto è determinato anche dal materiale che compone il gioiello. Attenzione: per orecchini con perle, opali o altro materiale delicato bisogna avere particolare cura. Per questo tipo di orecchini è meglio utilizzare solo acqua tiepida e uno spazzolino da denti con setole morbide.

Foglio di alluminio. Foto di Marco Verch
Foglio di alluminio. Foto di Marco Verch

Modo numero 1

Foderate una tazza con un foglio di alluminio utilizzato abitualmente per il cibo, con il lato più lucido all’esterno (cioè verso l’alto). Versate acqua calda (ma non troppo) e aggiungete un cucchiaino o due di bicarbonato di sodio e lasciate gli orecchini a bagno per un’ora. Questo sistema è suggerito in particolare per gli orecchini in argento. Come sempre, sciacquate gli orecchini e asciugate. Questo sistema è da evitare per orecchini con perle, opali o altri materiali delicati.

Bicarbonato e alluminio
Bicarbonato e alluminio

Modo numero 2

Il sistema più semplice per pulire gli orecchini è quello di immergerli in acqua calda. Attenzione, però: c’è chi suggerisce di bollire l’acqua e poi di immergere i gioielli. Non fatelo: l’acqua deve essere calda, ma non bollente. La maggior parte dei microbi, infatti, non sopravvive a temperature superiori ai 60 gradi centigradi (140 gradi Fahrenheit) e, inoltre, temperature troppo elevate possono rovinare il materiale con cui sono fatti gli orecchini. Nel caso di orecchini troppo poco puliti potete sciogliere nell’acqua una goccia di detersivo liquido. Lasciate riposare gli orecchini per circa un’ora. Poi, strofinate delicatamente i gioielli con uno spazzolino da denti con setole morbide. Infine, asciugate gli orecchini con un panno morbido di cotone.

Poche gocce di sapone liquido sono sufficienti
Poche gocce di sapone liquido sono sufficienti

Modo numero 3

Il modo più semplice per pulire gli orecchini è strofinarli con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua ossigenata. Il perossido di idrogeno è il liquido che serve a disinfettare le ferite e, quindi, a uccidere anche i microbi nascosti nei vostri orecchini. Se il gioiello è particolarmente elaborato, potete aiutarvi anche con un bastoncino che serve per la pulizia delle orecchie, sempre imbevuto di acqua ossigenata. Nel caso gli orecchini siano davvero molto sporchi potete anche versare l’acqua ossigenata in una tazza e lasciarvi immersi i gioielli per 5 minuti. Dopo aver disinfettato i gioielli, sciacquate in acqua fredda, poi asciugateli delicatamente con un panno di cotone, morbido ma senza filamenti che possono rimanere impigliati.

Orecchino in acqua ossigenata
Orecchino in acqua ossigenata
Orecchini indossati
Volund, orecchini indossati

Perché i gioielli di Roberto Coin hanno un rubino nascosto

Pensavamo che fosse una storia nota: invece il motivo per cui nei gioielli di Roberto Coin è nascosto un rubino, non è conosciuta da tutti. Eppure l’idea di inserire all’interno dei gioielli un piccolo rubino è senza dubbio un aspetto distintivo del brand italiano.

Anelli della collezione Roman Barocco
Anelli della collezione Roman Barocco

Dunque, l’idea del rubino come firma simbolica della Maison di Vicenza è legata alla mitologia. Roberto Coin, spinto dalla passione per la storia antica, tanti anni fa ha letto tre racconti legati all storie del passato che hanno acceso la sua fantasia.

Roberto Coin
Roberto Coin

La prima di queste leggende appartiene al mondo dell’antico Egitto e ai faraoni: il rubino era considerato una sorta di amuleto, che indossato a contatto con la pelle garantiva eterno amore, eterna gioia ed eterna salute. La seconda leggenda riguarda, invece, i guerrieri birmani. Pare che indossassero la gemma rossa a contatto con la pelle per sconfiggere le ferite e la morte durante la battaglia. Infine un vecchio mito indù considera i rubini come i preziosi frutti di Kalpa, sacro albero dei desideri e della speranza. Insomma, il rubino come pietra magica, forse associata alla vita per il suo color sangue.

Anello e bracciale della Princess collection
Anello e bracciale della Princess collection

Affascinato d questi miti, Roberto Coin ha quindi deciso di associare il suo marchio con in rubino. Così nel 1996 il lancio della collezione Appassionata ha segnato non soltanto l’inizio della storia del brand di Roberto Coin, ma anche il principio della sua firma: un piccolo rubino incastonato per la prima volta all’interno dei gioielli della collezione. Una firma che è rimasta un segno distintivo della Maison veneta.

Bracciale in oro rosa, diamanti e piccolo rubino della collezione Classique Parisienne
Bracciale in oro rosa, diamanti e piccolo rubino della collezione Classique Parisienne
Anelli della collezione New Barocco
Anelli della collezione New Barocco
Anelli della collezione Pois Moi Luna
Anelli della collezione Pois Moi Luna

Tutto sull’oro nero

Un tempo per oro nero si intendeva il petrolio. Ora un po’ meno. In compenso molti gioiellieri hanno iniziato e realizzare gioielli di oro nero. Ma l’oro non è giallo? E, allora, come si trasforma in oro nero? Se volete sapere che cosa è l’oro nero e come si ottiene, ma anche come pulire l’oro nero, eccovi accontentati.

Anello con tormalina gialla e diamanti bianchi e neri su oro nero
Ina Lazarov, anello con tormalina gialla e diamanti bianchi e neri su oro nero

In natura l’oro è solo giallo. Anzi, giallo intenso. Tutti gli altri colori che potete trovare in un gioiello, come i più comuni oro bianco e rosa, sono il frutto di particolari lavorazioni dell’oro, quasi sempre fondendo il metallo giallo con altri, come l’argento o il rame. Anche l’oro nero è il risultato di particolari lavorazioni che trasformano il colore naturale del metallo. Insomma, non pensiate che esista una miniera di oro nero. Quindi, come si ottiene l’oro nero?

Annamaria Cammilli, anello Dune in oro nero e diamanti
Annamaria Cammilli, anello Dune in oro nero e diamanti

Come si ottiene l’oro nero?

Primo metodo. Il modo più utilizzato è la placcatura con metodo galvanico. È lo stesso metodo che si utilizza per altri tipi di placcatura: una macchina deposita sul gioiello minuscole particelle di un altro materiale che si deposita come una seconda pelle sul metallo originario grazie all’elettrolisi. In questo caso si utilizza il rodio oppure il rutenio. Il vantaggio di questo sistema è che è veloce, poco costoso e presenta un metallo brillante. Il punto debole è che, come in tutti i procedimenti di placcatura, bisogna fare attenzione a non graffiare la superficie del metallo per non eliminare lo strato superficiale. Con il tempo, inoltre, questa parte superficiale potrebbe diventare opaca e fragile. Ma non sempre succede, dipende anche dall’uso che si fa del gioiello.

Anello triplo in oro nero, diamanti neri e smeraldi
Anil Arjandas, anello triplo in oro nero, diamanti neri e smeraldi

Secondo metodo. Come accennato all’inizio, l’oro di colore diverso dal giallo si ottiene normalmente unendo diversi metalli. Nel caso dell’oro nero, per esempio, è spesso utilizzato il cobalto, che è aggiunto nella misura di circa il 25%. Il cobalto è utilizzato spesso per annerire i metalli, per esempio per gli attrezzi da lavoro, come le le punte del trapano. È utilizzato spesso anche le procedimento di galvanica che abbiamo appena descritto. Il vantaggio: con l’oro unito in lega con il cobalto non ci sono problemi di graffi. In compenso, se soffrite di allergia al nichel potreste avere qualche problema anche con il cobalto, che può provocare la dermatite irritante per chi ha la pelle molto sensibile.

Anello in oro rodiato nero, diamanti e perla
Antonini, anello in oro rodiato nero, diamanti e perla

Terzo metodo. L’oro non si ossida come l’argento, che invece annerisce facilmente. In compenso, può cambiare colore se sottoposto a un potente fascio di energia laser. Non è un procedimento semplice da realizzare, perché necessita di macchine sufficientemente potenti per intervenire sulla struttura molecolare del metallo. Quindi, è così che si ottiene l’oro nero? Sì e no. In teoria si potrebbero realizzare gioielli con l’oro sottoposto a un trattamento laser, ma sfortunatamente oltre che piuttosto complicato è anche costoso. Quindi, il vostro gioiello in oro nero quasi certamente non è il risultato di una cura al laser.

Anello eternity in oro rodiato nero e diamanti neri
Assya, anello eternity in oro rodiato nero e diamanti neri

Quanti carati ha l’oro nero?

Dipende. Come per l’oro giallo, bianco o rosa, i carati sono in proporzione alla quantità di oro giallo utilizzato. Se il gioiello utilizza l’oro nero che si ottiene in lega con il cobalto, avrà 18 carati se il metallo giallo è presente per il 75%, mentre se è a 14 carati vuol dire che la percentuale scende al 58,3%. È un aspetto da tenere conto nel caso vogliate rivendere il gioiello: sarà valutato per la percentuale di oro effettiva che contiene.

Anello Mezzaluna Collection in oro bianco rodiato nero e diamanti
Al Coro, anello Mezzaluna Collection in oro bianco rodiato nero e diamanti

Come pulire l’oro nero

L’oro è un metallo resistente e, specialmente se è ottenuto in lega con altri metalli, non necessita di cure particolari. Bisogna sempre evitare di mettere a contatto i gioielli con prodotti acidi e, quando è a contatto con la pelle, va evitato il contatto con prodotti come creme e cosmetici. Inoltre, è necessario mantenere regolarmente la pulizia del gioiello. Un’attenzione particolare, però, è necessaria per i gioielli ottenuti con procedimento galvanico, che sono più delicati. Per pulire i gioielli oro nero è sufficiente una tazza di acqua tiepida con un paio di gocce di sapone liquido. Dopo aver lasciato a bagno i gioielli una decina di minuti, puliteli con uno spazzolino da denti con le setole morbide (niente stuzzicadenti o cose simili per rimuovere lo sporco). Risciacquate e asciugate delicatamente con un panno di cotone. Naturalmente, se il gioiello ha anche perle o pietre delicate (come l’opale), la cautela deve essere maggiore.

Anello in oro nero 18 carati e diamante
As29, anello in oro nero 18 carati e diamante
Anello della collezione Just Rebel Star, in oro nero e diamanti gialli
Jrs, anello della collezione Just Rebel Star, in oro nero e diamanti gialli
Anello Pixel in oro nero
Francesca Grima, anello Pixel in oro nero
Colette Jewelry, Two piece bow, anello in oro nero 18 carati e diamanti neri a forma di fiocco in due pezzi da indossare soggoli o insieme
Colette Jewelry, Two piece bow, anello in oro nero 18 carati e diamanti neri a forma di fiocco in due pezzi da indossare soggoli o insieme
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