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Conviene investire nei gioielli? Secondo il Credit Suisse…




Conviene investire nel lusso? Quanto rende un investimento in gioielli? È una buona idea acquistare gioielli vintage? A rispondere è un’analisi condotta da una delle principali banche svizzere, Credit Suisse. L’ufficio studi dell’istituto di credito ha esaminato il settore del lusso, come quello della gioielleria, assieme ad arte, vini e auto da collezione. Il valore totale di questi oggetti da collezione è stato stimato in circa 1 trilione di dollari. Risultato: l’acquisto di gioielli risulta al secondo posto, subito dopo l’investimento in arte, e rappresenta circa 5 miliardi di dollari di volumi di vendita.

Shopping in Place Vendôme, Parigi
Shopping in Place Vendôme, Parigi

Secondo il Credit Suisse Wealth Report 2020, ad acquistare quadri e gioielli sono il 44% dei ricchissimi, che destina il 2-5% del proprio patrimonio in oggetti da collezione. Ma il 31% fa ancora di più e spende oltre il 5%. Solo il 13% dei ricchi non ha l’abitudine di acquistare beni di lusso da collezione. I più appassionati a questo genere di investimento sono gli americani, seguiti dai milionari asiatici. Nel panorama del lusso, gioielli e orologi sono stabili. Ma questo non toglie che la performance nel tempo sia stata eccellente.

Asta di Christie's a Ginevra
Asta di Christie’s a Ginevra

Quanto rende investire in gioielli

Credit Suisse ha anche calcolato il rendimento dell’investimento in gioielleria (naturalmente si tratta di una media) nel corso degli ultimi dieci anni. Risultato: i gioielli vintage, prodotti dal 1945 al 1975 hanno avuto un rendimento annuo del 4,8%. Quelli art déco e le perle sono aumentati di valore del 5% all’anno, e un po’ meglio hanno fatto gli orologi da polso, con un incremento di valore del 5,5%. Fiacco, invece, il mercato degli orologi da tasca, demodé, con solo l’1,5% di ritorno annuo.

Orologio in oro e brillanti battuto all'asta da Christie's
Orologio in oro e brillanti battuto all’asta da Christie’s

Un altro aspetto positivo dell’investimento in gioielli, sempre secondo il Credit Suisse Wealth Report, riguarda la volatilità. Questo termine indica le oscillazioni di prezzo (sempre in media) per un determinato bene. Più la volatilità è alta, maggiore è l’oscillazione del valore di un gioiello, nel bene e nel male. I gioielli, tra tutti beni di lusso presi in esame, sono quelli che hanno la volatilità più bassa. Insomma, sono quelli che mantengono di più costante il loro valore. Per esempio, mentre per l’arte impressionista la volatilità è del 19,1%, per i gioielli dal 1945 al 1975 è solo del 2,4%. Oppure, se l’arte contemporanea ha una volatilità del 35,3%, i gioielli art déco e perle hanno sempre una oscillazione contenuta al 2,4%. A patto, naturalmente, di scegliere bene quello che si compra, come abbiamo spiegato qui.

Collier con ametiste e turchesi messo all'asta
Collier con ametiste e turchesi messo all’asta





Come investire in gioielli




Investire in gioielli? Destinare i propri risparmi ad anelli, collane e bracciali? È una domanda che si ripete. Il motivo c’è: le Borse salgono salgono salgono. Poi, a un certo punto, precipitano. I rendimenti delle obbligazioni sono ai minimi e quando invece sono ai massimi è perché c’è l’inflazione che ne diminuisce il rendimento. Insomma, per chi ha dei risparmi da investire scegliere non è mai facile. Quindi, è una buona idea investire in gioielli? E l’investimento in gioielli è fatto per voi?

Collier con ametiste e turchesi messo all'asta
Collier con ametiste e turchesi messo all’asta

L’idea di investire in gioielli ha una base: negli ultimi anni (anche se il 2020 è stato condizionato dal covid) le aste di gioielli di grandi società come Sotheby’s e Christie’s hanno mostrato prezzi in ascesa. Ma bisogna fare attenzione: il mercato della gioielleria è volatile e, in alcuni casi, opaco. Secondo gli esperti, grandi gioielli e pietre preziose possono essere una buona scelta sul lungo periodo, ma non garantiscono un incremento di valore. Secondo quanto affermato tempo fa da Laurence Nicolas, amministratore delegato globale di gioielli e orologi per la casa d’aste Sotheby’s, quello che è cambiato negli ultimi anni è il livello dei prezzi che raggiungono.

Il diamante ovale da 88 carati messo all'asta
Diamante ovale da 88 carati messo all’asta da Sotheby’s

Investire in diamanti

Nel 2017, la domanda globale di diamanti ha raggiunto il livello record di 82 miliardi di dollari secondo il rapporto annuale di diamanti De Beers, rispetto agli 80 miliardi di dollari del 2016. E secondo un manager di Alrosa, nel 2020 le vendite online di gioielli con diamanti sono quasi raddoppiate, hanno raggiunto circa il 20% del totale. I diamanti sono considerasti, come l’oro, un bene rifugio. Ma, attenzione, il loro valore non cresce sempre. Come per altri materiali, il loro valore può anche scendere. C’è, poi, il problema della vendita. Mentre l’oro si vende facilmente ai negozi specializzati o a un orefice, per i diamanti è generalmente un po’ più complicato.

Inoltre, anche i diamanti sono soggetti alle mode: oggi i consumatori sempre più desiderosi di acquistare diamanti rari e colorati, fancy, e un po’ meno le tradizionali gemme incolori. C’è solo un problema: quelli più pregiati (rosa, blu, gialli) costano molto. Anche perché solo un diamante su 10.000 è colorato, secondo il laboratorio di classificazione dei diamanti Gia.

Il diamante Spirit of the Rose
Il diamante Spirit of the Rose

Investire in pietre preziose

Non ci sono solo i diamanti. Le pietre preziose sono sempre più popolari. Rubini, smeraldi e zaffiri hanno registrato forti aumenti di prezzo negli ultimi anni, secondo la casa d’aste Bonhams. Ci sono pietre particolarmente rare e richieste. Se ci si basa sui risultati delle aste, si scopre che gli zaffiri del Kashmir hanno riportato un aumento del prezzo del 970% nei dieci anni fino a luglio 2018. E un aumento analogo, del 1.100%, riguarda alcuni esempi di rubini birmani. Identico discorso per gli smeraldi colombiani, i più preziosi. Il problema è che queste pietre ormai costano tantissimo. Ma può far piacere sapere che se avete in casa un anello con uno zaffiro del Kashmir potrete venderlo a caro prezzo.

The Hope Spinel ha stabilito un nuovo record mondiale a un'asta di Bonhams
The Hope Spinel ha stabilito un nuovo record mondiale a un’asta di Bonhams

Investire in gioielli

Anche i gioielli sono soggetti ad andamenti ciclici. Per dieci anni, secondo il Luxury Investment Index di Knight Frank, la performance dei beni di gioielleria ha superato quella del mercato immobiliare di New York, dell’oro e delle azioni statunitensi. Ma nel 2018 l’indice è sceso del 5%. Anche perché le vendite globali di gioielli seguono in parte l’andamento economico globale. Ed è proprio quando i soldi scarseggiano che chi ha dei gioielli prova a venderli: il momento, però, è quello sbagliato.

Il punto debole, però, se si considera la gioielleria come investimento, riguarda i gioielli moderni. Magari tra 30 anni saranno richiestissimi alle aste, ma per ora può essere molto difficile recuperare un investimento. Insomma, i gioielli moderni possono essere indossati e goduti, ma a venderli è raro anche solo ricevere i soldi spesi per l’acquisto. Escludendo da questo ragionamento pezzi con pietre di eccezionale valore. Ciò non significa che non si debba acquistare gioielli contemporanei, ma solo che più difficilmente un bracciale o un anello realizzato oggi possa essere rivalutato a breve.

Gioielli all'asta da Sotheby's
Gioielli all’asta da Sotheby’s

Investire in gioielli d’epoca

Per quanto riguarda i gioielli di un passato recente, certe epoche hanno maggiore attrattiva. I gioielli Art Déco, anni Venti e Trenta, e quelli dei decenni successivi sono di moda. Gioielli di quel periodo firmati da prestigiose Maison come Cartier e Van Cleef & Arpels sono molto apprezzati e risultano meno soggetti ai capricci della moda. Anche i gioielli degli anni Sessanta e Settanta cominciano a essere considerati pezzi d’epoca e rivalutati, a patto che siano di ottima qualità. Sempre secondo la valutazione degli esperti delle case d’aste, i prezzi dei gioielli Art Déco e Belle Époque (dal 1890 al 1915) sono aumentati del 72% tra il 2007 e il 2018. Pezzi antecedenti, cioè fine Ottocento, sono invece meno considerati, perlomeno in questi ultimi anni.

Spilla art déco del 1925 con lapislazzuli, corallo, giada, onice, diamanti
Spilla art déco del 1925 con lapislazzuli, corallo, giada, onice, diamanti

Come acquistare gioielli per investimento?

Partiamo da un concetto: un negozio di gioielleria aggiunge, ovviamente, un ricarico sul costo del gioiello. Insomma, va benissimo acquistare un gioiello da regalare, ma non aspettatevi di concludere un buon affare. E questo vale anche per i gioielli d’epoca acquistati in negozio: anche in questo caso il ricarico del gioielliere può essere elevato. L’alternativa è scegliere un gioiello nelle tante aste che si tengono ogni anno. Ma in questo caso il problema è individuare il prezzo giusto. Per lanciarsi in un acquisto di gioielli all’asta bisogna essere degli esperti. Se non lo siete, la cosa migliore è consultare il catalogo dell’asta con molto anticipo e condurre una ricerca preventiva sui pezzi che vi interessano riguardo i prezzi di gioielli analoghi battuti nelle aste più recenti: possono offrire un’idea della valutazione di mercato. Attenzione, però: ricordatevi che le case d’aste addebitano anche una commissione, che aumenterà il prezzo di vendita finale. Insomma, il vero costo non è quello stabilito al momento in cui scende il martello del battitore. Un altro modo per comprendere il vero valore di un gioiello è affidarsi alle società di assicurazione, anche se il prezzo fornito da un perito indipendente impiegato da una casa d’aste non è una guida assoluta per stabilire a quanto si potrebbe vendere in seguito il gioiello. Insomma, gli ingredienti della ricetta per investire in gioielli sono molti: ci vuole occhio, scegliere gioielli di alta qualità, con belle pietre preziose. E un po’ di fortuna.

Asta di Christie's a Ginevra
Asta di Christie’s a Ginevra

Il diamante battuto all'asta a New York
Diamante battuto all’asta a New York

Il diamante battuto all'asta a New York
Diamante battuto all’asta a New York







Richieste boom per i diamanti

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Diamanti: vale la pena di investire nelle pietre migliori amiche delle donne? La domanda ricorre e la risposta è sempre la stessa: dipende. Qualche anno fa società che, anche attraverso banche, hanno venduto diamanti a chi voleva investire i propri risparmi, presentandoli come una scelta sicura, sono finite in tribunale. Perché il prezzo dei diamanti varia, non cresce sempre per legge divina e, poi, una volta acquistati bisogna anche trovare chi riacquista i diamanti. Premesso questo, bisogna registrare che la crisi dovuta alla pandemia da coronavirus sembra avere avuto un effetto positivo per il mercato dei diamanti.

Diamanti di Thelma West
Diamanti di Thelma West

Il commercio mondiale di diamanti ha trascorso anni in stasi, solo per essere paralizzato dalla pandemia proprio quando le cose hanno iniziato a migliorare. Gli affari vanno a gonfie vele. Lo ha spiegato Bloomberg, agenzia americana specializzata nelle notizie finanziarie, in una lunga analisi. Come racconta il report gli intagliatori indiani nella città indiana di Surat, uno dei centri mondiali della lavorazione dei diamanti, sono disperati per l’aumento della produzione. Gli addetti alla lucidatura più abili sono contesi tra le fabbriche con aumenti salariali del 50%, cibo e alloggio gratuito. L’India, dove viene tagliato o lucidato circa il 90% dei diamanti, il mese scorso ha importato quasi 2 miliardi di dollari in diamanti grezzi

Il motivo è che la richiesta di diamanti del mercato è aumentata vertiginosamente. De Beers, uno dei più grandi produttori della pietra, ha già aumentato i prezzi dei diamanti e l’azienda rivale, Alrosa, ha pronosticato che il prezzo delle pietre preziose salirà ancora.

Esame di un diamante in India
Esame di un diamante in India

Come mai è avvenuto questo boom? Le cause indicate dagli analisti sono diverse: vendite eccezionali di gioielli durante il periodo natalizio, in particolare negli Stati Uniti e in Cina. Ridotti o eliminati i viaggi di lusso, spesso costretti a rimanere in casa o a limitare gli spostamenti, chi non ha problemi economici ha riversato lo shopping di lusso su oggetti preziosi. Secondo un manager di Alrosa, le vendite online di gioielli con diamanti sono quasi raddoppiate e hanno raggiunto circa il 20% del totale.

store cinese shenyang
Inaugurazione di uno store Tiffany a Shenyang, in Cina

E questo trend ha come effetto l’aumento della domanda di diamanti lucidati, quelli utilizzati per la gioielleria. Quindi bisogna correre ad acquistare diamanti? Attenzione: alcuni operatori del settore, riferisce Bloomberg, temono anche che il mercato si stia surriscaldando, e ci sia il rischio di un crollo nel corso dell’anno. Il motivo: la domanda annuale di gioielli con diamanti era rimasta stagnante, stimata a circa 80 miliardi di dollari, negli ultimi cinque anni e gli intermediari del settore delle gemme facevano fatica a realizzare un profitto. E se, grazie ai vaccini, la pandemia dovesse essere sconfitta rapidamente, i consumi potrebbero tornare ai ritmi pre-covid.

Selezione dei diamanti nel laboratorio di Antwerp (Anversa)
Selezione dei diamanti nel laboratorio Tiffany di Antwerp (Anversa)

Ma, per ora, questo non avviene. Una delle grandi catene americane di gioielleria, Signet Jewelers, ha riportato un aumento del 7,8% nelle vendite per le vacanze in Nord America. E in Cina, il secondo mercato più grande al mondo, un altro big del settore, Chow Tai Fook, ha registrato un aumento del 18% delle vendite trimestrali. De Beers e Alrosa hanno entrambi risposto alla richiesta aumentando i prezzi, cercando di recuperare parte del terreno perso l’anno scorso quando la domanda è crollata. Insomma, per ora il boom continua.

Diamanti
Diamanti







Oro: le super banche americane prevedono ancora un rialzo




È il momento di investire nell’oro, il metallo giallo utilizzato in gioielleria? Ma che è anche il più antico simbolo di ricchezza e obiettivo di investimento? Per questo periodicamente ritorna l’interrogativo: conviene investire in oro? Una domanda che interessa anche chi ha in progetto di acquistare gioielli, magari un semplice anello d’oro. Sapere se il prezzo dell’oro nei prossimi mesi sarà maggiore o minore, insomma, è un bel vantaggio. Dato che, a differenza della professoressa Sybill Patricia Trelawney (Sibilla Cooman nella versione italiana di Harry Potter), è difficile prevedere il futuro, bisogna affidarci alle analisi degli esperti di finanza.

Il prezzo dell'oro. Fonte: goldprice.org
Il prezzo dell’oro. Fonte: goldprice.org

Risultato? Tutte e tre le principali banche d’affari americane, Morgan Stanley, JP Morgan e Goldman Sachs prevedono un rialzo dei prezzi dell’oro entro il 2021. Secondo un articolo di  Bloomberg, agenzia specializzata in questioni finanziarie, inoltre, il trend rialzista del metallo prezioso può alimentare un’impennata dei Bitcoin. Ma questa è un’altra faccenda. Quello che interessa a noi è che il prezzo dell’oro probabilmente salirà ancora: dopotutto è considerato un bene rifugio per i tempi difficili.

Lingotti d'oro
Lingotti d’oro

Se siete interessati a sapere perché il prezzo dell’oro è destinato a salire? Secondo le banche citate, per tre motivi: la potenziale svalutazione del dollaro Usa, l’incertezza sulle sorti dell’economia dopo il covid e la crescente domanda di oro fisico, quello usato, appunto, per i gioielli e, contemporaneamente, un rallentamento della produzione a causa dell’epidemia. Ma quando salirà il valore dell’oro? Secondo gli analisti di Goldman Sachs il prezzo del metallo giallo potrebbe arrivare fino a 2.000 dollari per oncia (ora è circa 1.800).

Serpente in oro giallo di Faraone
Serpente in oro giallo di Faraone







Come scegliere un diamante in 9 passi

Come scegliere il diamante di un gioiello? Ecco 9 suggerimenti utili per evitare cattive sorprese. 

Per regalo, per il proprio piacere oppure per fare investimento: acquistare un gioiello con uno o più diamanti è spesso considerata una scelta sicura. Ma bisogna fare attenzione: oltre a individuare il tipo di gioiello che si vuole ottenere, nella maggior parte dei casi si tratta di un anello, è necessario evitare gli errori più comuni. Ecco, quindi, 9 consigli per evitare errori nella scelta di un gioiello con diamante.

Analisi di un diamante
Analisi di un diamante

1 Scegliere un rivenditore con una buona reputazione

È molto più difficile che un gioielliere noto sia tentato di offrire un diamante di cattiva qualità o che non corrisponde alla descrizione di quello che è messo in vendita. La reputazione di un gioielliere è molto simile a quella di una banca: nessuno aprirebbe un conto se avesse il sospetto di compiere un’operazione rischiosa. La buona reputazione di una gioielleria non è certo una garanzia assoluta, ma è un buon inizio.

Valutazione di un diamante di Rubin & Zonen
Valutazione di un diamante di Rubin & Zonen

2 Verificare le 4C

Chiarezza (clarity), taglio (cut), colore e peso (carati) sono i primi attributi che determinano il valore di un diamante (leggi anche qui). Prima di acquistare un diamante imparate queste fondamentali nozioni che determinano il valore della pietra. E tenete conto che i diamanti classificati di colore D sono i migliori, ma costano anche molto più di quelli di categoria G. Eppure pochi, quando indosserete un anello, saranno capaci di riconoscere la differenza.

I colori dei diamanti
I colori dei diamanti

3 Chiedere la certificazione

Naturalmente, occorre che tutte le caratteristiche del diamante siano certificate da un organismo imparziale. Per i diamanti una certificazione nota e considerata attendibile a livello internazionale è quella del Gia, l’istituto gemmologico americano. Ma ne esistono anche altre, come quelle dell’Alto Consiglio dei Diamanti (Hrd, Hoge Raad voor Diamant), oppure del certificato dell’Istituto Gemmologico Internazionale (Igi), eccetera. In sintesi: non comprate un diamante senza certificato. Tenete conto, però, che diamanti molto piccoli e leggeri spesso non sono venduti con un certificato. Un altro problema da non sottovalutare è il rischio che il certificato sia falso. Succede anche questo, ma non è frequente per fortuna. Molti diamanti, anche piccoli, sono però marcati con un invisibile (a occhio nudo) codice laser: un aspetto che potete verificare.

Un esempio di certificato, quello dell'IGI, Istituto Gemmologico Italiano
Un esempio di certificato, quello dell’IGI, Istituto Gemmologico Italiano

4 Il taglio

È un errore pensare che contino principalmente colore e purezza. Un’altra importante caratteristica, capace di condizionare il costo di una pietra, è il tipo di taglio. È forse l’aspetto più difficile da valutare se non siete degli esperti. Ma, per esempio, un diamante con un taglio che è troppo profondo renderà una superficie principale minore della pietra rispetto al peso. Il risultato è che brillerà meno. Un diamante tagliato bene sarà anche più facile da rivendere nel futuro e produrrà una luce riflessa più intensa. Inoltre, il tipo di taglio influenza anche la percezione del colore del diamante.

Diamante taglio cuscino di Great Diam
Diamante taglio cuscino di Great Diam

5 Da solo o in compagnia?

Conviene acquistare un diamante montato su un gioiello, oppure una pietra singola da custodire in banca? Forse la cosa giusta non è né una né l’altra. C’è una terza soluzione: acquistare un diamante singolo, già tagliato, in modo da osservarne bene le proporzioni, e poi farlo montare su un gioiello. In questo modo c’è la garanzia che anche la parte non visibile del gioiello sia tagliata bene, e in più potete indossare il gioiello.

Anello di Boucheron in platino, con diamante di 11 carati
Anello di Boucheron in platino, con diamante di 11 carati

6 Incolore o a colori?

Da anni le quotazioni dei diamanti colorati sono in ascesa. Ma scegliere un diamante colorato è più difficile, anche se una certificazione che specifica il tipo e il grado di colore, aiuta. In generale, più il colore è vivace, più il prezzo sale. Ma preparatevi a firmare un assegno con molti zeri. In compenso, l’acquisto di un gioiello con un diamante dal colore vivace (giallo è il più comune) potrebbe essere un buon affare in prospettiva, visto che il valore di queste pietre è molto richiesto.

Anello Sunlight Journey, in oro rosa 18K con 1 diamante giallo taglio coussin (FVY-VS2 - circa 4,02 carati), spinelli rosa, diamanti gialli e diamanti
Anello Sunlight Journey, in oro rosa 18K con 1 diamante giallo taglio coussin (FVY-VS2 – circa 4,02 carati), spinelli rosa, diamanti gialli

7 Luce neutra

Un consiglio: quando andrete in gioielleria vi faranno osservare i gioielli illuminati da piccoli faretti che concentrano la luce sui gioielli. Sono fatti apposta per valorizzare i riflessi dei diamanti, che risplendono di più. Chiedete però di osservare il diamante con una luce neutra, come avviene nelle situazioni di vita normali. Vi farete l’idea di quanto può essere rilucente la pietra che volete acquistare. Muovendo leggermente il gioiello alla luce, potete verificare la capacità riflettente della pietra: un buon indizio per valutarne purezza e taglio corretto.

Gioielleria a Milano
Gioielleria a Milano

8 Farsi un’idea diversa

Anche se il diamante che vi viene offerto sembra fantastico, spendete una manciata di minuti in altre due o tre gioiellerie: confrontare gioielli e prezzi è sempre la cosa più giusta da fare. Naturalmente dovete tenere conto della qualità del diamante e del suo peso. A proposito, ecco un altro consiglio: scegliete diamanti che abbiano un peso “strano”. Per esempio, un diamante da 0,49 carati costerà molto meno di un diamante da 0,51 carati, anche se a occhio è praticamente indistinguibile. Il prezzo varia molto se si supera 1 carato.

Anello con diamante taglio rotondo di circa 13,70 carati firmato Bulgari
Anello con diamante taglio rotondo di circa 13,70 carati firmato Bulgari

9 Chiedete una garanzia

Molti gioiellieri offrono una garanzia sulla pietra che state per acquistare. Non vergognatevi di chiederla: concederla è anche un’ottima pubblicità per gli stessi gioiellieri.

Laboratorio Garavelli, la scelta delle pietre
Laboratorio Garavelli, la scelta delle pietre






 

Le 5 regole per investire in diamanti

Investire in diamanti? È un’idea. Ma non esagerate: non dovete trasformare in gemme tutti i risparmi. Innanzitutto perché un investimento sicuro al 100% non esiste. E, soprattutto, perché, secondo gli esperti, è bene diversificare i propri risparmi, cioè investire i propri soldi in tante attività diverse, come azioni, titoli di Stato, prodotti finanziari. Ma anche, perché no?, in diamanti. Insomma, acquistare gemme come investimento è un aspetto da non trascurare e che può diventare redditizio. Chi è certo della bontà di questo tipo di investimento è Maurizio Spoldi, amministratore di Dsc, Diamond Service Company e Diamond Provider di Itc, International Trading Company, società della galassia del gruppo De Beers. Che a Gioiellis rivela le cinque regole per acquistare diamanti in sicurezza. Spoldi è un esperto, nonché osservatore del mercato delle più richieste pietre preziose: «Investire in diamanti è sicuramente un buon affare. È un’affermazione inconfutabile, visto che le banche, pur di conquistare nuovi clienti, promettono regali in gemme preziose e che gli analisti finanziari non lasciano occasione per diffondere i risultati, positivi, sul rendimento delle pietre da investimento». Perché può essere interessante investire in diamanti? «Perché il diamante consente di mantenere saldo il potere di acquisto. Investire in diamanti per far fruttare il proprio denaro o i propri risparmi è sicuramente un affare, specialmente in questi anni di stagnazione economica. È necessario però affidarsi a un consulente che non sia solo un esperto finanziario, ma anche un profondo conoscitore del mondo della gioielleria e delle pietre preziose».

Maurizio Spoldi
Maurizio Spoldi

Insomma, i diamanti brillano, ma chi non conosce il mondo delle gemme rischia di prendere delle fregature se non si affida a un esperto. «Bisogna sapere che le banche non vendono direttamente le pietre, ma selezionano aziende del settore del mondo dei diamanti, alle quali chiedono una percentuale sull’investimento. Il che significa, per gli investitori, avere un costo non corretto del bene acquistato». Insomma, avverte Spoldi, «mai rivolgersi agli istituti bancari».

Ma che cosa è necessario sapere per chi vuole investire in diamanti? «Per fare un buon investimento e avere garanzia di rendimenti stabili e controllati occorre rispettare cinque regole», precisa l’amministratore della Diamond Service Company. Eccole:

Diamante e investimento
Brillanti

Regola numero 1 La prima riguarda la certificazione: deve essere effettuata da enti riconosciuti e oggettivamente liberi da pressioni commerciali. Ogni diamante, di qualsiasi carato e purezza, deve rispondere ai requisiti stabiliti dalle normative del Kimberley Process, uno schema di certificazione mondiale che vigila, e consente la commercializzazione, solo di pietre non provenienti da aree di conflitto.

Regola numero 2 La seconda regola riguarda le caratteristiche delle gemme: è importante esigere l’esposizione chiara di tutti i dati contenuti nel certificato. L’interpretazione corretta delle informazioni certificate deve essere effettuata da un esperto.

Regola numero 3 L’esperto deve avere una visione del mercato dei diamanti di medio-lungo periodo.

Regola numero 4 Chiarezza sul ricollocamento della pietra: a questo scopo è indispensabile avere come interlocutore un soggetto imprenditoriale esperto, che garantisca la ricollocazione della gemma nel momento del bisogno.

Regola numero 5 Richiedere informazioni trasparenti sulla tassazione dell’investimento.

Diamante e investimento
Diamante e investimento

Il prezzo dei diamanti aumenterà?

Investire in diamanti sarà sempre più un buon affare, a patto di acquistare subito. Il prezzo delle gemme più ricercate è, infatti, destinato ad aumentare. Lo sostiene un report di da Bain & Company, una delle società di consulenza più quotate a livello mondiale, e Antwerp World Diamond Centre (AWDC). Secondo lo studio, il continuo fluttuare della domanda di diamanti negli Stati Uniti e l’appetito crescente per le pietre preziose in Cina e in India, unito all’imminente esaurimento delle miniere di tutto il mondo e alla scarsa capacità estrattiva delle piccole miniere in fase di sviluppo, causeranno un significativo divario tra la fornitura e la domanda globale. Il gap si tradurrà in aumenti improvvisi dei prezzi delle pietre grezze a partire dal 2018. Ciò avrà importanti conseguenze per gli operatori del settore e, ovviamente, anche per chi acquista gioielli.

Bain stima che la produzione di diamanti grezzi crescerà a un tasso medio annuo del 4,8 % fino al 2018, raggiungendo un livello di picco di 169 milioni di carati e un valore della produzione di 19,6 miliardi di dollari. A partire dal 2019, la produzione media di diamanti grezzi si ridurrà del 1,9 % ogni anno, per stabilizzarsi intorno ai 153 milioni di carati nel 2023, con un valore della produzione di 18,4 miliardi di dollari.diamante2

La domanda globale di diamanti avrà una forte crescita a un tasso composto annuo del 5,1%, raggiungendo i 26 miliardi di dollari nel 2023, il che implicherà un aumento dei prezzi in tutte le fasi. «L’assenza di significative scoperte recenti, insieme alle difficoltà tecniche e di finanziamento di nuove miniere in fase di sviluppo, peserà sull’offerta mondiale di diamanti nei prossimi anni», spiega Olya Linde, partner di Bain a Mosca ed esperta di industria dei diamanti. «Il gap tra l’emergente carenza di offerta e la domanda disturberà notevolmente le dinamiche di mercato e costringerà tutti i player a rivalutare le strategie e i modelli di business». diamante4

Il report evidenzia in particolare che:

1)   Le compagnie minerarie subiranno una maggiore pressione. I produttori di diamanti hanno reagito al calo dei prezzi  tagliando la produzione pianificata (i ricavi sono diminuiti del 18% nel 2012, anche se significativamente in rialzo rispetto alla crisi finanziaria e ai prezzi pre-crisi del 2008). Sebbene la produzione totale di diamanti grezzi sia aumentata di un modesto 4%, (128 milioni di carati nel 2012), è ancora lontano il livello di picco dei 176 milioni di carati del 2006. I prezzi saranno stabili nel breve termine, tuttavia aumenterà la pressione sulle compagnie minerarie per migliorare l’eccellenza operativa e mantenere i margini e la redditività.

Miniera di diamanti a cielo aperto
Miniera di diamanti a cielo aperto

2) Il Middle Market sentirà la stretta. Anche se l’equilibrio tra domanda e offerta gioverà al mercato «di mezzo» (lucidatura e taglio), gli aumenti dei prezzi dei diamanti grezzi impediranno una crescita più rapida del passato e con l’accesso a un’ampia offerta di breve durata, il grado di frammentazione del middle market, con i margini per gli operatori di maggiori dimensioni doppi o tripli dell’1-2% dei più piccoli, dovrebbe guidare un consolidamento continuo. L’aumento delle prestazioni è un fattore chiave per questo segmento della catena di valore dei diamanti per raggiungere livelli più elevati di produttività e di efficienza, spesso risultato di una maggiore diffusione delle tecnologie. diamanti-6

3) La sicurezza di una fornitura a lungo termine sarà una preoccupazione per i rivenditori. Con la domanda di diamanti volta a crescere senza sosta almeno per i prossimi 10 anni, le aziende cercheranno di garantire il loro approvvigionamento di pietre grezze, di qualità e dimensioni richieste, attraverso una varietà di modi e canali: investendo in attività minerarie, diventando sightholders veri e propri e creando partnership con i grandi attori del middle market già esistenti.

«L’intero settore dei diamanti sarà influenzato dalla carenza di offerta incombente da qui a quattro anni, nessun player escluso», ha aggiunto Bart Cornelissen, numero uno di Bain a Mosca e co-autore del rapporto. diamanti1

Lo studio di Bain rileva anche un crescente interesse da parte delle società di private equity (fondi di investimento privati) per il settore dei diamanti, come  potenziale opportunità per gli investitori finanziari. «Operazioni come la vendita da parte di BHP Billiton della miniera di Ekati a Harry Winston, che a sua volta ha venduto il suo business retail del Gruppo Swatch (ora Dominion Diamond), e le voci di una possibile vendita di Rio Tinto del suo patrimonio minerario, hanno certamente scatenato l’interesse dagli operatori di private equity per questo settore», aggiunge Olya Linde. Nel contempo alcuni player stanno attuando una selezione qualitativa del loro portafogli, tra cui De Beers, che ha venduto alcune miniere non redditizie a player più piccoli come Petra Diamonds and Gem Diamonds. «Questi ultimi hanno dimostrato che è possibile trasformare le miniere più vecchie attraverso una serie di iniziative, processi e tecnologie, con conseguente riduzione dei costi e miglioramento della produzione, con una redditività pari o superiore alla media del settore. Questa può essere un’opportunità di investimento interessante per gli investitori di private equity non appena gli asset diventano disponibili per l’acquisto», conclude Linde. Federico Gragliadiamond3

 

Investire in gioielli è di moda

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Se c’è una cosa che Gioiellis.com tiene d’occhio, a parte le novità che arrivano sul mercato, è l’aspetto per così dire concreto del mondo della gioielleria. Cioè il lato economico, che per le aziende significa stare sul mercato con profitto, per i consumatori individuare l’acquisto (ovviamente nel caso di una spesa consistente) che si traduca anche in un investimento. Pare che il nostro sito sia sulla strada giusta, visto che anche il «Wall Street Journal» ha dedicato giorni fa un ampio articolo all’argomento. Il più diffuso giornale economico del mondo parte dalla vendita, in un’asta di Christie, del diamante rosa a un collezionista internazionale per 39,3 milioni dollari. E Sotheby, racconta il giornale, ha venduto un diamante rosa ancora più tre anni fa per 46 milioni dollari, più quanto sia mai stato pagato per una tela di Camille Pissarro o Paul Gauguin. Insomma: un diamante, grande, può essere un investimento più prezioso di una tela di un rinomato pittore.
Che business brillante. I diamanti, quindi, non sono più solo i migliori amici delle ragazze. Sono, infatti, gli uomini i primi acquirenti di un mercato, quello dei gioielli, che vale 71 miliardi dollari. E non perché mariti e fidanzati vogliono regalare un paio di orecchini per mogli o amanti in occasioni speciali. Gli uomini, e ovviamente alcune donne, acquistano gioielli perché stanno spostando una parte del loro patrimonio in diamanti, gemme e preziosi con un appeal globale.

Investire 100 milioni. Rahul Kadakia, specialista di gioielleria per Christie ha spiegato al giornale Usa che molti uomini hanno fatto ultimamente visita al suo ufficio, alla ricerca di consigli su come «investire 100 milioni di dollari in gioielli nel corso dei prossimi cinque anni». Martin Rapaport, che ha costruito la più grande rete di trading di diamanti, RapNet, ha riferito che un amico miliardario ha recentemente acquistato 100 diamanti da 1 carato l’uno e li ha inanellati in una lunga collana stile anni Venti. In questo modo, ha spiegato, può spostare 10 milioni di dollari da una parte all’altra del mondo semplicemente facendoli indossare alla moglie. «L’oro farebbe scattare i metal detector dell’aeroporto. E girare con troppi contanti è difficile, sono ingombranti», ha spiegato, «ma un anello o una collana e non hanno problemi a passare la dogana». Insomma, i gioielli come bene rifugio e da tasca. Lo conferma Judith Price, presidente dell’americano National Jewelry Institute: «La gente vuole avere la possibilità di muoversi velocemente. Non puoi farlo con un Rodin infilato sotto il braccio, ma un piccolo gioiello può semplicemente essere riposto in tasca».

Investimento a medio termine. I prezzi dei diamanti sembrano salire costantemente. Il mese scorso, racconta sempre il «Wall Street Journal», il prezzo medio richiesto tra intermediari per un diamante di 1 carato è stato di circa 10.500 dollari. Con una  crescita del 31% rispetto a sei anni fa, rileva il RapNet Diamante Index, che traccia i prezzi tra 12mila concessionari di gemme di tutto il mondo. Nello stesso periodo (sei anni), l’indice di Borsa Standard & Poor 500 è aumentato del 14%.

Re e regina. L’idea che i gioielli siano un patrimonio da accumulare non è nuova. Il faraone Tutankhamen fu sepolto con la sua collezione, Enrico VIII istruì i suoi gioiellieri per far apporre le sue iniziali su quasi ogni ninnolo che indossasse. Oggi alcuni regnanti sono ancora considerati gli acquirenti migliori di gioielli, in particolare il sultano del Brunei e l’Emiro del Qatar. Ma la differenza è che oggi  sono gli investitori a dominare il mercato della gioielleria, e i loro gusti e le abitudini determinano i prezzi. In Cina, i grandi magnati desiderano soprattutto diamanti D, cioè perfetti, privi di difetti, bianchi e trasparenti. Li voglio piccoli, piuttosto, ma senza la minima imperfezione. Invece, nel resto del mondo le dimensioni contano: Sotheby ha appena venduto un diamante bianco a forma di pera da 75 carati per 14,2 milioni dollari. Il venditore lo aveva pagato 4,3 milioni dollari nel 2001, con guadagno del 230%. I collezionisti cinesi sono anche pronti a spendere parecchio per i diamanti nei rari toni del rosa e del blu.

Anche le perle. Non ci sono solo i diamanti. India e Medio Oriente sono più attratti dalle perle naturali, una rincorsa che ha preso il via nel 2007, quando due fili di perle che furono del Maharajah di Baroda sono stati venduti per 7,1 milioni di dollari, ben al di sopra del 6mila dollari della stima iniziale. E a Ginevra un uomo ha pagato a Christie di 4,5 milioni dollari per un ornamento da turbante con smeraldi, chiamato sarpej, stimato per 800mila dollari.

Dal quadro al gioiello. Ci sono poi molti collezionisti di arte che diversificano: meno quadri e più gioielli. Il settore sta registrando un afflusso di appassionati di arte contemporanea che comprano gemme e gioielli anche per compensare il rischio legato ai loro più recenti acquisti di pezzi d’arte. Peter Brant, per esempio, l’industriale-editore che raccoglie Andy Warhol e Urs Fischer, acquista a Parigi pezzi stravaganti di gioielleria del designer Joel Arthur Rosenthal, noto come Jar, e ha anche fatto suoi anche un paio di diamanti a Londra dal gioielliere Laurence Graff. Il finanziere greco Dimitri Mavrommatis, che raccoglie porcellane di Sèvres, dipinti impressionisti e arte contemporanea, ha confessato di aver messo assieme una «fantastica collezione di pietre» negli ultimi dieci anni, tra cui diamanti rosa, blu e gialli, oltre a zaffiri del Kashmir. Il suo pezzo migliore è un rubino da 8,6 carati chiamato Graff Ruby, perché Graff l’aveva pagato da Christie 3,6 milioni dollari nel 2006. Mavrommatis ha comprato il rubino dal gioielliere londinese un anno dopo e che ora potrebbe probabilmente rivenderlo per quasi 10 milioni. Quando François Curiel, specialista di Christie, ha iniziato la vendita di gioielli, 40 anni fa, i suoi cataloghi erano in bianco e nero, e raramente si mostravano i pezzi prima della vendita. Ora le case d’asta stanno facendo tutto il possibile per apparire accessibili ai novizi.

Acquisti con stile. Non solo gemme o pezzi unici: c’è chi punta a raccogliere gioielli in una collezione che abbia un preciso stile. Per esempio, il collezionista di Boston Fred Sharf raccoglie pezzi in stile anni Cinquanta disegnati da Van Cleef, ma ha ultimamente iniziato a comprare pezzi «retro» con pietre più ,ordinarie come il citrino, realizzati durante la Depressione e la Seconda Guerra Mondiale. Insomma, le possibilità di investire in gioielli sono tante: se avete qualche qualche milione di euro da parte, pensateci.

 

Soldi: l’argento perde quota

Notizia per i gioiellieri, ma anche per chi progetta di acquistare gioielli di un certo calibro: l’argento è malato. Il 20 maggio, il prezzo «spot» dell’argento è sceso sotto i 22 dollari l’oncia, il livello più basso da oltre due anni. E questo potrebbe essere solo l’inizio, secondo due analisti Citibank. «Dopo quasi un decennio di aumento dei prezzi d’argento, ci aspettiamo che la combinazione di crescita dell’offerta mio e del rallentamento della domanda di continuare a tenere i prezzi d’argento sotto pressione», hanno scritto in un report gli analisti. Il crollo dell’argento segue quello dell’oro. Il metallo giallo veleggia intorno ai 1.340 dollari l’oncia. Per concludere: se avete argento da vendere, attenti che domani potrebbe valere meno. Federico Graglia

 

Bracciale d'argento
Bracciale d’argento

 

Anello d'argento
Anello d’argento

 

Il prezzo dell'argento nell'ultimo anno
Il prezzo dell’argento nell’ultimo anno

 

Lingotto d'argento
Lingotto d’argento

 

Bomba d’oro

[wzslider]Messaggio agli investitori: e se il prezzo dell’oro scendesse ancora? Anzi, se continuasse a calare ancora per molto? Secondo alcuni analisti il metallo giallo potrebbe aver imboccato una fase «bear», cioè orso, cioè ribassista. Significa che la discesa dell’ultimo anno non è (o sarebbe) un fatto momentaneo, una correzione del prezzo dopo anni di salita ma, al contrario, una tendenza di lungo periodo.  Il «bear market», come dicono i tecnici della finanza, sarebbe dimostrato dai ribassi del 20% rispetto ai picchi di prezzo. Sia per oro che per l’argento, insomma, tempi cupi per chi ha già acquistato, mentre periodo favorevole per chi vuole ancora investire in lingotti e monete. O, naturalmente, gioielli, perché sul medio periodo anche l’oro utilizzato per la gioielleria dovrebbe scendere un po’ (ma  non subito). Le quotazioni di oro e argento sono arretrate rispettivamente a circa 1.540 dollari l’oncia, il minimo dallo scorso maggio, e a 26 dollari, minimo da luglio. Per il lingotto la discesa del 20% si paragona al record del settembre 2011, quando vennero superati 1.920 dollari l’oncia. Gfms, una società di consulenza specializzata (e molto quotata nell’ambiente),sostiene addirittura che dopo oltre dieci anni di corsa al rialzo si profili un altro decennio (o quasi) di ribasso. Un po’ meno pessimismo sull’argento: il calo potrebbero essere più breve, anche perché è visto molto meno come bene rifugio. Sul calo potrebbero influire diversi fattori: il bisogno di qualche banca centrale di vendere oro e, soprattutto, la convinzione che non siamo alla vigilia di clamorosi crack finanziari, come si temeva fino a un anno e mezzo fa. Quindi dobbiamo aspettarci una lenta ma ininterrotta discesa del metallo giallo? Neppure questo: l’oro potrebbe avere quest’anno qualche colpo di coda e salire verso quota 1.850 dollari, specialmente se l’euro tornerà in crisi. Ma si tratterebbe comunque, secondo gli esperti, di una fiammata momentanea. Perché il vero ciclo ribassista comincerà verso la fine del 2013 o più probabilmente nel 2014. Insomma, vedremo se le previsioni sono azzeccate. Di certo, comunque, c’è che l’oro potrà scendere di prezzo, ma non calerà il suo fascino. Federico Graglia

Message to investors: and if the gold price falls again? Indeed, if it continues to decline for much longer? According to some analysts the yellow metal may have taken a step bearish. Means that the descent of the last year is not (or would be) a momentary fact, a price correction after years of uphill but, on the contrary, a long-term trend.

 

È l’ora dell’argento?

[wzslider]Se avete gioielli in argento o avete soldi da investire state bene attenti al valore di questo metallo. L’argento è dopo l’oro, il più seguito. E, nonostante la corsa delle quotazioni, il Credit Suisse ha alzato le sue previsioni sui prezzi dell’oro e dell’argento sia per il 2013 che per il 2014. Per la banca svizzera, insomma, il metallo giallo e quello bianco potrebbero vedere quotazioni in rialzo. Conviene quindi correre a investire sull’argento? Calma, fate un bel sospiro e guardate la quotazione espressa in questo grafico (è relativa alla mattina di mercoledì 27 marzo): la linea in verde che va a picco mostra una discesa precipitosa del valore dell’argento. Segno che chi vuole puntare i propri risparmi sul silver deve pensarci bene e, come minimo, non soffrire di cuore per gli sbalzi improvvisi delle quotazioni. Per esempio, nell’aprile del 2011 il prezzo dell’argento ha raggiunto un massimo storico di 49,79 l’oncia. Oggi siamo poco più della metà. Eppure, l’argento continua ad attirare risparmiatori, tanto che nei mesi scorsi la Zecca Usa ha messo sul mercato tutte le monete American Eagle 2013 coniate. Secondo il citato Credit Suisse, i metalli preziosi beneficeranno dei timori legati a un possibile declassamento degli Usa da parte di Moody’s e della domanda da parte di Cina e India. Che fare? Per non sbagliare, l’acquisto di un gioiello di argento potrebbe essere un’idea. Preziosa. Federico Graglia

Credit Suisse raised its forecasts for gold and silver prices both for 2013 and for 2014. For the Swiss bank, in short, the yellow metal and white could see rising prices.

Report: è ora di tornare a comprare oro?

[wzslider]È il caso di comprare oro? Sotto forma di gioielli, di lingotti o di prodotti finanziari legati al valore del metallo giallo, come i fondi Etf? Con i prezzi dell’oro fermi o addirittura in calo nelle ultime settimane, gli investitori non sanno che pesci pigliare. Nel 2011 l’oro è salito sopra i 1.900 dollari l’oncia. Ma ora è scambiato sotto quota 1.600 dollari. Chi ha comprato due anni fa, insomma, non ha fatto un buon affare, anche se c’era chi pronosticava che l’oro avrebbe raggiunto i 2.500 dollari l’oncia. Nel solo ultimo mese, i prezzi dell’oro sono scivolati circa del 7 per cento. Però se si considerano gli ultimi cinque anni l’oro è ancora in crescita del 67 per cento. Il calo dei prezzi, comunque, ha alla base una serie di cause. Per cominciare, gli investitori stanno lentamente riguadagnando la fiducia nel mercato azionario e quindi hanno spostato i loro soldi sulle Borse. I prezzi dell’oro, al contrario, tendono ad aumentare quando gli investitori hanno una visione ribassista. Nel frattempo, chi investite sull’oro si è preoccupato per le politiche monetarie della Federal Reserve: per quanto tempo resteranno in vigore? Mah. Per ora la Fed (la banca centrale Usa) ha mantenuto i tassi di interesse vicino allo zero e ha contribuito così ad alimentare l’esplosione dei prezzi dell’oro. Tuttavia, la prospettiva di un eventuale inasprimento della politica monetaria (tassi in salita) ha creato incertezza sul mercato. Da qui il ribasso dei prezzi. Secondo Adrian Day, amministratore delegato di Asset Management (società di investimento degli Stati Uniti), è ottimista: «Non ci sarà alcun inasprimento significativo in qualunque momento presto», dice a proposito della politica monetaria della Federal reserve. Inoltre, incombe un supertaglio della spesa pubblica Usa (tecnicamente è il sequester) e se il Congresso americano non riesce a evitarlo, per il mercato azionario potrebbe essere un colpo. E questo, a sua volta, può aumentare i prezzi dell’oro. Secondo Morningstar, società di analisi americana, è «difficile fare previsioni a breve termine» circa i prezzi dell’oro, ma alcune delle migliori opportunità per investire sono le piccole aziende di estrazione mineraria. Come esempi Yamana Gold e Eldorado Gold». Insomma, gli amanti del rischio, invece di acquistare monete d’oro o lingotti possono puntare sulle società che gestiscono le miniere. In conclusione: anche se le prospettive a lungo termine per i prezzi dell’oro rimangono poco chiari, gli analisti mettono in guardia chi punta il dito sul recente calo. Meglio stare all’erta, magari leggendo i report su Gioiellis.com. Federico Graglia