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Un cuore batte per Christie’s

A Ginevra un’asta di Christie’s che sarà amata dai collezionisti: infatti al top c’è un diamante a forma di cuore ♦

Tornano le grandi aste di gioielli, tornano i sogni di chi si può limitare solo a sfogliare il catalogo, tornano le attenzioni di collezionisti e appassionati. Un importante appuntamento è già stato fissato: al Four Season di Ginevra, il 17 maggio, è in programma la prossima asta di Magnificent Jewels organizzata da Christie’s. I colpi di martello del banditore segneranno il giudizio su circa 250 gioielli. Nel frattempo, i gioielli andranno in tour come una compagnia teatrale per essere visti dal vivo: dopo Hong Kong, sono a Roma (5-6 aprile), Londra 10-12 aprile, a New York 21-25 aprile e 5-8 maggio, prima di tornare a Ginevra.

Come spesso avviene, al centro dell’attenzione c’è un diamante. Grande, a forma di cuore, da 92 carati, D, Flawless, firmato da Boehmer et Bassenge. La Maison de Haute Joaillerie che ha debuttato lo scorso anno è già una star delle aste. Lavora esclusivamente con diamanti grandi e della massima qualità. E con queste super pietre crea gioielli altrettanto preziosi. Il diamante in questione è stato battezzato con il nome di La Légende. Fa parte di un sautoir di perle coltivate: il tutto è valutato 14-20 milioni di dollari. È il più grande diamante di colore D a forma cuore, Flawless, offerto in asta.

Orecchini e rubini

Altro pezzo sotto i riflettori: La Vie Bohème, un paio di orecchini chandelier, ciascuna con un  grosso diamante taglio marquise in sospensione e un fiocco con diamanti rosa. Ogni goccia è di colore D, chiarezza impeccabile, tagli perfettamente simmetrici. Tanta perfezione è valutata 2-3 milioni di dollari.

I rubini piacciono sempre: fino alla metà dell’Ottocento, solo il sovrano della Birmania o un individuo ritenuto degno dal sovrano avrebbe potuto avere una pietra da 15 carati come quella dell’anello messo all’asta da Christie’s. I rubini birmani non sono stati superati in termini di qualità. Storicamente sono stati estratti nella valle di Mogok, nella parte settentrionale della Birmania, lunga solo due miglia e mezzo miglio di larghezza. Uno dei motivi principali della qualità di questi rubini è dovuto all’elevato contenuto di cromo nel terreno, che rende il rosso estremamente saturo, spesso indicato come sangue di piccione. Un altro fattore è la loro fluorescenza naturale che ha l’effetto di rendere la pietra prendono vita e appaiono illuminati internamente. La stima dell’anello è di 10-15 milioni di dollari. Ma in asta c’è anche un anello con zaffiro del Kashmir di 14,88 carati, caratterizzato da un colore blu attraente e un eccellente purezza  una combinazione raramente incontrato in zaffiri del Kashmir di queste dimensioni (stima: 1-1,5 milioni)

Non mancano i pezzi appartenuti alle ricche dame del secolo scorso, come la collana della collezione Doris Duke, ereditiera e benefattrice. La collana è in platino, firmata Cartier, che l’ha venduta il 30 aprile 1937. Federico Graglia





Collana di perle con il diamante La Legende
Collana di perle con il diamante La Legende

Diamante con taglio a cuore di 92 carati
Diamante con taglio a cuore di 92 carati
Orecchini chandelier La Vie Bohème
Orecchini chandelier La Vie Bohème
Anello con zaffiro del Kashmir e diamanti
Anello con zaffiro del Kashmir e diamanti
Collana di diamanti a frange appartenuta a Doris Duke
Collana di diamanti a frange appartenuta a Doris Duke
Anello con diamanti blu taglio cuscino di quasi 8 carati
Anello con diamanti blu taglio cuscino di quasi 8 carati
Anello con grande rubino birmano da 15 carati
Anello con grande rubino birmano da 15 carati

Orecchini con diamanti e specchio firmati Jar
Orecchini con diamanti e specchio firmati Jar







Baselworld, inizio di una svolta?

Bilancio di Baselworld 2017: i buyer sono diminuiti ancora (-4%), ma meno rispetto alla calo degli espositori. In compenso… ♦

Che cos’è un successo? Dipende dai punti di vista. A volte perdere meno di quanto temuto può essere considerato un buon risultato. Ed è quanto avvenuto con Baselworld 2017. La più grande, e meglio organizzata, fiera dedicata a gioielli e orologi ha chiuso la sua edizione numero cento con 106.000 buyer (-4% rispetto al 2016, quando erano stati 111.000 e meno anche dei 114.000 del 2015) provenienti da oltre 100 paesi. È un dato negativo? Sì e no. Gli espositori dell’edizione 2017, infatti, sono scesi del 13,3%, da 1.500 a 1.300. Quindi, il calo dei buyer è stato minore rispetto a quello delle aziende presenti. In ogni caso questo calo è il terzo, dopo due anni consecutivi in cui espositori e buyer sono risultati in contrazione del 3%.

In totale, le presenze sono scese del 30% in quattro anni, da 150.000 a poco più di 100.000. Così non stupisce che il prossimo anno Baselworld sarà più breve: da otto a sei giorni (da giovedì 22 marzo 2018 a martedì 27). Questo significa anche meno costi per le aziende e, forse, qualche presenza in più. Anche se vuol dire anche meno ricavi per la società organizzatrice.

Quanto la discesa è da imputare agli orologi e quanto alla gioielleria? Un dato è chiaro: nel 2016 le esportazioni dell’industria orologiera svizzera sono diminuite del 9,88% rispetto al 2015, anche se nell’ultimo trimestre è stato registrato un leggero miglioramento. Ma all’appello sono mancati anche marchi della gioielleria come Antonini o Nikos Koulis, per citarne un paio. In compenso, è aumentato l’afflusso di giornalisti presenti (tra cui quelli di gioiellis.com). E tra gli espositori ha sorpreso la presenza di un gigante dell’hi-tech come Samsung. Più che orologi digitali, ha presentato il suo dispositivo per la realtà virtuale, con tanto di dimostrazione al pubblico. Per Baselworld è l’inizio di una svolta? Federico Graglia

Vetrina a Baselworld
Vetrina a Baselworld
Interno di Baselworld 2017
Interno di Baselworld 2017
Baselworld 2017
Baselworld 2017
Baselworld 2017, interno
Baselworld 2017, interno
Lo stand di Samsung, con la prova degli occhiali per la realtà virtuale
Lo stand di Samsung, con la prova degli occhiali per la realtà virtuale
Sono stati 104.000 i buyer a Baselworld 2017
Sono stati 104.000 i buyer a Baselworld 2017


Arte e Shadows a Milano

Shadows di gioielli durante la Milano Design Week ♦

Ombre sulla Milano Design Week. Ma sono ombre di gioielli. Virtual Shadows è il titolo di un evento che vede in campo artisti e orafi. Nell’ambito del Fuorisalone del mobile, Virtual Shadows propone le opere degli orafi-artisti come Limodoro, Daniela Repetto, LuigiSalaGioielli, Mikky Eger, Marinella Inzirillo, Francesca Mazzotta, Vanesi, Emma Carrau Bueno, Miré by Renata Manganelli, nello spazio Tortona26 di Plano storie e delle Galleria Agalma e Galleria Rossini.

Le due gallerie durante il Fuorisalone ospiteranno in mostra le opere di alcuni partecipanti. Nella Galleria Agalma sono ospitate le opere di numerosi orafi, artigiani ed artisti, italiani e stranieri. Partner di Virtual Shadows è la Scuola Orafa Ambrosiana che propone nelle due sedi di Milano e di una di Tokyo, una serie di interessanti corsi di oreficeria,che spaziano dalla realizzazione del gioiello in metallo prezioso alla modellazione della cera, incisione e molto altro.

Temporary Shadows-mostra di gioielli
Milano 4-9 Aprile 2017
h 10-20
Agalma Gioielli
Via R. Bonghi, 22
20141 Milano






Daniela Repetto
Daniela Repetto

Emma Carrau Bueno
Emma Carrau Bueno
Francesca Mazzotta
Francesca Mazzotta
Galleria Rossini
Galleria Rossini
Limodoro
Limodoro
LuigiSala Gioielli
LuigiSala Gioielli
Marinella Inzirillo
Marinella Inzirillo
Massimo Ripa
Massimo Ripa
Mikky Eger
Mikky Eger
Scuola Orafa Ambrosiana
Scuola Orafa Ambrosiana

Vanesi
Vanesi







La Fenice di Faidee

The Grand Phoenix, spettacolare collana di diamanti e rubini di Faidee ♦

Ci sono specializzazioni noiose, ripetitive, alienanti. Ma ci sono anche specializzazioni che sono eccitanti, stimolanti, creative. È il caso di Faidee, un nome che è associato a un colore: il rosso. Faidee, infatti, è specializzata in una pietra, il rubino. Riesce a scovare le gemme più colorate, impressionanti e, ovviamente, costose. A Baselworld l’azienda ha presentato The Grand Phoenix, una collana che si compone di 24 rubini sangue di piccione per 59,83 carati, e diamanti incolori colore D, chiarezza e FL, per 100.21 carati. Le pietre della collana sono composte con i diamanti taglio a pera o marquise composti attorno ai rubini come fossero ali aperte del mitologico uccello che rinasce dalle ceneri. «Il Gran Phoenix è un capolavoro eccezionale: una collezione di rubini impeccabile che copre oltre quattro generazioni. Trovare un singolo rubino di questo calibro è un compito arduo, ma con la nostra passione e il desiderio di eccellere oltre la perfezione, siamo riusciti a tagliare un traguardo mai raggiunto nella storia della gioielleria», ha spiegato il direttore della Maison, Ravi Lunia. La collana sarà mostrata a Monte-Carlo dalla storica gioielleria Stardust, all’Hotel Hermitage, Salon Belle Epoque nell’agosto 2017 (1-21 agosto).

La collana non è il primo pezzo strabiliante di Faidee, che vanta oltre un secolo di vita. È stata fondata da Roop Chand Lunia, noto anche come il Re dei rubini birmani. Suo nipote, Rajeev Lunia, è ora a capo dell’azienda di famiglia. Christie’s e Sotheby’s hanno venduto gioielli dalla collezione privata di Faidee a prezzi record: il Ratnaraj ruby, con una pietra da 10,5 carati e diamanti è stato venduto per 10,2 milioni di dollari, il Mogok’s Fiery Red a settembre è stato venduto per 10,3 milioni, e la collana di rubini e diamanti The Red Emperor è stata venduta da Sotheby per 9,9 milioni, record mondiale. Federico Graglia





Particolare di The Grand Phoenix
Particolare di The Grand Phoenix

The Grand Phoenix
The Grand Phoenix
La modella ucraina Anna Andres, ambasciatrice di Faidee con la collana The Grand Phoenix
La modella ucraina Anna Andres, ambasciatrice di Faidee con la collana The Grand Phoenix
Collana e orecchini di Faidee
Collana e orecchini di Faidee
Bracciale con diamanti e rubini
Bracciale con diamanti e rubini
Anello con rubini
Anello con rubini

Bracciale venduto per 3,5 milioni da Christie's
Bracciale venduto per 3,5 milioni da Christie’s







Il nuovo ballo di Nanis

Nanis rinnova la collezione Dancing in the rain: collane sautoir che possono essere ricomposte in lunghezze diverse ♦

Ci sono cose che sono per sempre. I diamanti? Anche. Ma non solo: ci sono collezioni che durano perché piacciono, conservano una quantità di innovazione sufficiente a farle rimanere giovani nel tempo, e riescono a rinnovarsi con piccole o grandi varianti. È il caso di Nanis, che in occasione di Baselworld non solo ha presentato una serie di new entry nelle collezioni che sono ormai dei classici, ma ha anche rinnovato il brand.

Perché non ci siano dubbi sulla mission dell’azienda guidata da Laura Bicego, sotto il logo Nanis ora compare la definizione «Fabbrica del Lusso Italiano Contemporaneo», per sottolineare meglio la vocazione. Le innovazioni del 2017, invece, toccano diverse linee. Una novità che coinvolge tutte le collezioni, per esempio, è l’utilizzo dell’oro bianco. Per esempio, Dancing in the Rain, con le perle realizzate in oro con la tipica lavorazione a bulino della Maison, che rende la superficie percorsa da graffi quasi invisibili. A Basilea sono state presentate diverse collane di questa linea, che hanno la possibilità di essere composte in lunghezze diverse, con parti staccabili e meccanismi di chiusura capaci di trasformare un multifilo in un soutoir. In un caso, al centro si trova un grosso quarzo rutilato, scelto per le sue inclusioni aghiformi in pandant con l’effetto dell’incisione manuale sul metallo prezioso delle perle d’oro. Prezzo delle collane: da 6500 a 9000 euro circa.






Orecchini in oro bianco e pietra di luna
Orecchini in oro bianco e pietra di luna

Collana in oro bianco Dancing in the rain
Collana in oro bianco Dancing in the rain
Collana in oro bianco, pietra di luna e diamanti
Collana in oro bianco, pietra di luna e diamanti
Orecchini in oro bianco, con la lavorazione artigianale a bulino
Orecchini in oro bianco, con la lavorazione artigianale a bulino
Collane in oro bianco Dancing in the Rain
Collane in oro bianco Dancing in the Rain
Orecchini in oro giallo e quarzo lemon
Orecchini in oro giallo e quarzo lemon
Anelli della collezione Dancing in the Rain
Anelli della collezione Dancing in the Rain
Anello in oro giallo lavorato a bulino e diamanti
Anello in oro giallo lavorato a bulino e diamanti
Collana in oro giallo lavorato a bulino
Collana in oro giallo lavorato a bulino
Collane a lunghezza variabile
Collane a lunghezza variabile
Collane a lunghezza variabile con pietra luna e diamanti
Collane a lunghezza variabile con pietra luna e diamanti

Orecchini in oro giallo e diamanti
Orecchini in oro giallo e diamanti







Asta Bolaffi con diamante top

Bolaffi mette all’asta un diamante da 10,40 carati (e altri 300 gioielli) ♦

Anche Milano, per un giorno, diventa capitale dei diamanti. Una grande pietra da 10,40 carati, montata su anello, taglio smeraldo, sarà protagonista dell’asta Bolaffi in programma il 5 aprile al Grand Hotel et de Milan. Nelle sale dell’albergo che ospitò Giuseppe Verdi, in via Manzoni, saranno messi in vendita gioielli dall’Ottocento a oggi e circa 300 orologi. Il diamante top, in particolare, è certificato di colore F, purezza VVS1 e parte da una base d’asta di 320 mila euro. «Il colore F, nella classificazione internazionale, indica il bianco straordinario», spiega Maria Carla Manenti, esperta del dipartimento Gioielli di Aste Bolaffi. «A questo si aggiunge una particolare purezza, attestata dal foglio di lavoro addizionale che stabilisce che il diamante potrebbe diventare potentially flawless».

Anello con diamante da 10,40 carati, taglio smeraldo
Anello con diamante da 10,40 carati, taglio smeraldo

Tra gli altri gioielli,sono in catalogo un paio di orecchini Calderoni di inizio Novecento con diamanti di 14,50 carati (base d’asta 90 mila euro), una demi-parure in diamanti firmata Van Cleef & Arpels (base 33 mila euro) e un anello in diamanti di Faraone (base 15 mila euro). Saranno in vendita anche le creazioni di nomi storici torinesi dalla maison Capello, fornitrice ufficiale di Casa Savoia, fino a Orisa (Anna Bacchelli) che, a partire dagli anni Trenta, conquistò l’alta società piemontese con la squisita fattura dei suoi gioielli spesso ispirati alla natura e dallo stile originale caratterizzato dal rifiuto della simmetria.

Tra gli orologi sono compresi, invece, esemplari da polso e da tasca dal Settecento a oggi, come un raro savonette Patek Philippe del 1915 con cronografo e contatore dei 30 minuti (base 9 mila euro) e un orologio di fine Ottocento a tripla complicazione realizzato a Roma dal celebre orologiaio Franz Michaelsen (base 13 mila euro). Tra gli esemplari da polso più ricercati, il top lot è un Rolex Pre-Daytona del 1953, all’incanto da 40 mila euro, «particolarmente raro per lo stato di conservazione eccezionale, originale e perfetto in ogni sua parte, e privo di restauri. Una qualità che agli occhi dei collezionisti lo renderà ancor più ricercato», osserva Maurizio Piumatti, direttore operativo di Aste Bolaffi.

«Dopo il successo dell’asta autunnale, durante la quale abbiamo aggiudicato un raro diamante naturale Very light Pink alla cifra stellare di 755 mila euro, record per la nostra casa d’aste, torniamo con una nuova proposta di altissimo livello per quanto riguarda gioielli e pietre preziose, con lotti prestigiosi per una base d’asta complessiva che sfiora il milione e mezzo di euro. Siamo anche orgogliosi di presentare un catalogo di orologi con, per la prima volta, una selezionata scelta di esemplari da polso dei marchi più importanti, tra cui Patek Philippe e Rolex», conclude Filippo Bolaffi, ad della società. Federico Graglia





Demi parure di Van Cleef & Arpels, anello e orecchini a clip a gocce bombate
Demi parure di Van Cleef & Arpels, anello e orecchini a clip a gocce bombate

Antica spilla con diamanti, circa 1860, con fiore en tremblant
Antica spilla con diamanti, circa 1860, con fiore en tremblant
Bracciale in oro firmato Vincenzo Capello. 1960 circa
Bracciale in oro firmato Vincenzo Capello. 1960 circa
Parure in oro giallo, diamanti taglio carré, zaffiri, rubini, smeraldi
Parure in oro giallo, diamanti taglio carré, zaffiri, rubini, smeraldi
Bracciale e spilla Bettina Gabetti. Ametiste, peridoti, perline
Bracciale e spilla Bettina Gabetti. Ametiste, peridoti, perline
Spille con quarzi citrini
Spille con quarzi citrini

Collana in corallo, oro, pasta turchese
Collana in corallo, oro, pasta turchese







Mikimoto da sfogliare

Le collane di perle di Mikimoto ritratte in un grande libro illustrato: per chi ama i gioielli dell’antica Maison giapponese ♦

Dici Mikimoto e dici perle. Già, e che perle. Non solo si può dire che le tonde sfere translucide sono di prima qualità, ma bisogna aggiungere che la Maison giapponese ha interpretato le perle come elementi di una rappresentazione teatrale. E, giustamente, arriva anche il libro che raccoglie storia e immagini del brand. Il libro è edito da Assouline e si intitola The Pearl Necklace (introduzione di Vanessa Friedman, 300 pagine, 200 immagini, 85 dollari), ed è curato dalla specialista Vivienne Becker.

È la storia di Mikimoto, ma anche delle perle: un racconto che si incrocia e si sovrappone. Le perle che adornano i turbanti dei maharaja, che sono indossate da regine e da principesse come Diana, dalle star di Hollywood come Marylin Monroe e da cantanti come Lady Gaga. un simbolo, una tradizione, una passione che Mikimoto ha saputo interpretare anche con gioielli che sono entrati nella storia della creatività orafa. La collana di perle vista da vicino segue i 124 anni di storia di Mikimoto, ma porta anche per mano chi sfoglia il volume attraverso la pura bellezza di questo elemento della gioielleria che ha qualcosa di mistico. Federico Graglia

Bracciale vintage di Mikimoto, con perle Akoya
Bracciale vintage di Mikimoto, con perle Akoya
Orecchini di perle con diamanti
Orecchini di perle con diamanti
Mikimoto, set per debutto in società
Mikimoto, set per debutto in società
Collana di perle di Mikimoto
Collana di perle di Mikimoto
Perle South Seas, oro bianco, zaffiri
Perle South Seas, oro bianco, zaffiri
Collana con perle Thaiti e diamanti
Collana con perle Thaiti e diamanti
Il libro The Pearl Necklace
Il libro The Pearl Necklace
La clip Yaguruma può essere diviso in diversii componenti, che possono poi essere trasformata in 12 diversi gioielli
La clip Yaguruma può essere diviso in diversii componenti, che possono poi essere trasformata in 12 diversi gioielli


Doppia sorpresa a Baselworld

Baselworld 2017 compie cento anni e presenta due sorprese: meno espositori, ma le aree Les Ateliers e Design Lab ♦

Apertura ufficiale di Baselworld, che compie un secolo. Nel 1917 aveva debuttato con 29 aziende di orologi. Oggi i produttori di segnatempo presenti sono 220. In più, c’è tutto il settore della gioielleria. Ma il compleanno centenario si celebra anche in un momento poco fausto dal punto di vista del mercato. «Sono stati 12 mesi difficili e hanno costretto alcuni operatori ad abbandonare l’industria dell’orologeria o della gioielleria», ha ammesso Sylvie Ritter, managing director di Baselworld. Quest’anno gli espositori sono scesi del 13,3%, da 1.500 a 1.300. E questo calo è il terzo, dopo due anni consecutivi in cui espositori e buyer sono risultati in contrazione del 3%. Per questa ragione la fiera deve trasformarsi.

Sylvie Ritter
Sylvie Ritter

«Questo processo di trasformazione dovrà sempre prediligere la qualità alla quantità. A titolo di prova, per questa edizione abbiamo deciso di respingere alcuni espositori. È una scelta, la nostra scelta», ha annunciato. Parole che hanno sorpreso molti. In ogni caso, sembra di capire, è stato lo spazio espositivo più ampio a creare nuove opportunità. «In particolare, questi adattamenti ci hanno consentito di offrire agli orologiai indipendenti, tempo fa collocati al Palace, uno spazio di prima scelta all’interno del padiglione 1. Con la creazione di questo spazio, denominato Les Ateliers, abbiamo potuto rispondere alla crescente domanda di questo settore», ha spiegato Ritter. Che ha poi svelato un’altra novità: il Design Lab. «Questo spazio dedicato ai designer, attivi in primo luogo nel campo della gioielleria, presenta pezzi unici innovativi e creazioni all’avanguardia». Insomma, spazio alla gioielleria di qualità e nuova, che prima non aveva possibilità di accedere, per il costo organizzativo molto alto, a Baselworld. Certo, la mossa ricorda molto The Design Room, l’area allestita nella edizione di gennaio di VicenzaOro.

Sembra, comunque, che a soffrire di più sia il settore della orologeria. Secondo François Thiébaud, presidente degli espositori svizzeri, nel 2016 le esportazioni dell’industria orologiera svizzera sono diminuite del 9,88% rispetto al 2015, anche se nell’ultimo trimestre è stato registrato un leggero miglioramento. Monica Battistoni

Anello di Stefan Hafner
Anello di Stefan Hafner
Baselworld, interno
Baselworld, interno
Ingresso della Messe
Ingresso della Messe
Bracciali di Fope a Baselworld
Bracciali di Fope a Baselworld


Faraone in asta di nuovo

Faraone Casa d’Aste: il martello batterà di nuovo a maggio. Ecco i pezzi più interessanti ♦

Torna a battere il martello di Patrizia di Carrobio, banditrice di Faraone Casa d’Aste. Dopo l’incoraggiante debutto del 2016 (due aste con pezzi venduti per un valore di 2 milioni) , la società figlia della storia gioielleria Faraone di Milano replica una vendita di gioielli il giorno 8 maggio. All’hotel Four Seasons l’asta sarà principalmente indirizzata verso collezionisti e commercianti, visto il valore dei lotti presentati (ma non è preclusa la partecipazione di privati), mentre la Christmas Auction di fine novembre vedrà in vendita con oggetti dal prezzo più accessibile.

A maggio, in ogni caso, il catalogo comprende circa 150 pezzi, tra gioielli e orologi, ovviamente alcuni a marchio Faraone, ma anche di altri brand. Per esempio, un bracciale firmato Cusi in platino e diamanti taglio brillante ed Asscher, per circa 18 carati e un girocollo fine ottocento composto da cinque fili di perle naturali con pendente centrale. La casa d’aste segnala anche un anello in platino firmato Buccellati con diamante centrale di circa 2,10 carati, contornato da diamanti taglio brillante e old cut, un choker Pederzani con 32 carati diamanti taglio brillante e 78 carati diamanti taglio goccia‎, due anelli Faraone, uno in oro bianco 18 carati con zaffiro birmano tondo del peso di 3,38 carati e uno con diamante da 4,62 carati.

Non mancano i trasformabili, con una spilla anni Quaranta in platino e diamante taglio baguette e brillante per un totale di circa 13 carati, divisibile in due elementi simmetrici, oltre a un bracciale di Faraone, in oro giallo 18 carati con due fiocchi, che possono diventare spille, con smeraldi taglio tondo, diamanti, rubini e zaffiri. A metà tra l’alta gioielleria e orologeria, un bracciale-orologio gioiello Jager LeCoultre, in oro giallo e con una scomparsa fatta interamente di diamanti, anch’esso trasformabile in collier, attraverso due componenti separati, completerà l’offerta insieme a una serie di diamanti da investimento. Federico Graglia





Girocollo (particolare del pendente)
Girocollo (particolare del pendente)

Girocollo fine Ottocento composto da cinque fili di perle naturali con pendente centrale
Girocollo fine Ottocento composto da cinque fili di perle naturali con pendente centrale
Anello in oro bianco 18 carati con zaffiro birmano tondo di Faraone
Anello in oro bianco 18 carati con zaffiro birmano tondo di Faraone
Bracciale firmato Cusi in platino e diamanti taglio brillante ed Asscher
Bracciale firmato Cusi in platino e diamanti taglio brillante ed Asscher
Orologio bracciale in oro bianco e diamanti
Orologio bracciale in oro bianco e diamanti
Spilla divisibile in due elementi
Spilla divisibile in due elementi

Bracciale di Faraone, in oro giallo 18 carati con due fiocchi, che possono diventare spille, con smeraldi taglio tondo, diamanti, rubini e zaffiri
Bracciale di Faraone, in oro giallo 18 carati con due fiocchi, che possono diventare spille, con smeraldi taglio tondo, diamanti, rubini e zaffiri







Una corona per Damiani

Damiani presenta la collezione Margherita e celebra la sua storia a Palazzo Reale, a Milano ♦

Dopo Palazzo Pitti per i 90 anni, anche Palazzo Reale, a Milano mette in mostra i gioielli Damiani. Fino al 18 aprile lo spazio milanese ospita una mostra che si intitola Un secolo di eccellenza e passione. L’evoluzione del costume italiano attraverso i gioielli Damiani. In buona parte si tratta di disegni e guache che fanno parte dell’archivio della Maison di Valenza,fondata nel 1924 da Enrico Grassi Damiani. Ma, ovviamente, la parte del leone la fanno i gioielli, tra cui i 18 pezzi vincitori dei Diamonds International Awards. Non solo: c’è anche una collezione nuova, Margherita. E non si tratta solo di un fiore, ma dei gioielli dedicati alla consorte del re d’Italia Umberto I, a cui il fondatore dell’azienda dedicò un gioiello nei primi anni del Novecento.

Damiani, anello della collezione Margherita
Damiani, anello della collezione Margherita
Collier Bloody Mary collier, 1986
Collier Bloody Mary collier, 1986
Anello in oro con pietre che compongono la parola Damiani
Anello in oro con pietre che compongono la parola Damiani
La mostra a Palazzo Reale di Milano dedicata a Damiani
La mostra a Palazzo Reale di Milano dedicata a Damiani
Da sinistra, Giorgio Damiani, Silvia Damiani e Guido Grassi Damiani
Da sinistra, Giorgio Damiani, Silvia Damiani e Guido Grassi Damiani
Silvia Damiani
Silvia Damiani
L'allestimento a Palazzo Reale
L’allestimento a Palazzo Reale

 

 

Pink Star con lo sconto

Il super diamante Pink Star torna in vendita da Sotheby’s. Con uno sconto di 12 milioni ♦

La storia infinita del diamante rosa più prezioso del mondo: Pink Star, estratto in Sudafrica nel 1999, 59,60 carati montati su un anello, torna in vendita. Era stato venduto da Sotheby’s, a Ginevra, nel novembre 2013 per una cifra record di 83 milioni di dollari. ma il compratore, Isaac Wolf, dopo tre mesi non ha pagato (non era facile, ammettiamolo). Non succede spesso nelle aste un flop così clamoroso,ma Wolf ha lamentato il mancato rispetto degli accordi di un pool di investitori che dovevano dividere il maxi costo. Pink Star è tornato nei forzieri di Sotheby’s, costretta per contratto a riacquistare la pietra, e messo a bilancio per circa 72 milioni di dollari. Nel giugno scorso, nuovo colpo di scena: sembrava che Sotheby’s avesse trovato un compratore. Macché, il diamante è forse troppo costoso. Ora la casa d’aste rimette in vendita il diamante, questa volta a Hong Kong, il 4 aprile. Ma abbassa la stima, scesa a 60 milioni di dollari. Basterà lo sconto per trovare un acquirente? Federico Graglia

Leggi anche Sotheby’s vende Pink Star https://gioiellis.com/sothebys-vende-pink-star/

Il diamante Pink Star
Il diamante Pink Star
Il diamante Pink Star, estratto in Sudafrica nel 1999
Il diamante Pink Star, estratto in Sudafrica nel 1999
Il diamante Pink Star torna all'asta il 4 aprile
Il diamante Pink Star torna all’asta il 4 aprile
Il diamante Pink Star, da 59,60 carati
Il diamante Pink Star, da 59,60 carati
Il diamante Pink Star, valutato 60 milioni di dollari
Il diamante Pink Star, valutato 60 milioni di dollari
Il diamante Pink Star
Il diamante Pink Star


La collana della Bella e la Bestia

La collana della Bella e la Bestia con sei diamanti e gli altri gioielli ispirati ai personaggi Disney ♦

I film, da tempo, sono anche l’occasione per fare merchandising, cioè per vendere oggetti legati alla storia o ai personaggi della pellicola. Ora questa tendenza coinvolge anche i gioielli. È il caso del successo della Disney, il remake di La Bella e la Bestia. Emma Watson, che interpreta la protagonista femminile, a un certo punto del film indossa una collana che non è passata inosservata. È opera della costumista del film, Jacqueline Durran (che ha vinto premio Oscar), e rappresenta «un albero della vita in movimento». Belle indossa la collana mentre balla un valzer con la Bestia (Dan Stevens).

Ora la collana passa dal castello tenebroso alla vendita online (potete trovarla qui). È realizzata in argento placcata oro 18 carati, con sei piccoli diamanti e un citrino lungo la catena collegata con il pendente. La nota di accompagnamento spiega che il ciondolo «rende omaggio al modo tortuosa in cui spesso cammina l’amore». Il prezzo è di circa 350-400 dollari (dipende dal sito, non tutti hanno lo stesso listino). Un altro brand della gioielleria coinvolto nel film, d’altra parte, è Swarovski, che ha fabbricato la campana di vetro, su disegno originale della Disney, e ha fornito i 2.160 cristalli utilizzati da Jacqueline Durran. In ogni caso, non è la prima volta che la Disney ispira collezioni di gioielli. Era già successo con Pandora. E la stessa Disney ha uno store online in cui vende gioielli veri, in oro e diamanti, con prezzi che superano i 6.000 dollari. Alessia Mongrando

Emma Watson, la scena del waltzer
Emma Watson, la scena del waltzer
Emma Watson con collana
Emma Watson con collana
Il pendente indossato da Emma Watson
Il pendente indossato da Emma Watson
Collana ispirata a Topolino, in oro e diamanti. Prezzo: 7950 dollari
Collana ispirata a Topolino, in oro e diamanti. Prezzo: 7950 dollari
Pendenti in oro e diamanti ispirati a Topolino. Prezzo: 5815 dollari
Pendenti in oro e diamanti ispirati a Topolino. Prezzo: 5815 dollari
Anello in oro bianco e diamanti ispirato a Topolino. Prezzo: 3950 dollari
Anello in oro bianco e diamanti ispirato a Topolino. Prezzo: 3950 dollari
Bracciali di Pandora ispirati ai personaggi Disney
Bracciali di Pandora ispirati ai personaggi Disney
Ciondolo di Pandora in argento
Ciondolo di Pandora in argento


È l’ora di Baselworld

Si apre la grande fiera mondiale di Baselworld, con le novità della gioielleria e del mondo degli orologi (con uno spazio in più) ♦

È uno dei principali appuntamenti della gioielleria, e dell’orologeria, mondiale: Baselworld aprirà le sue porte il 23 marzo, con taglio del nastro nel padiglione 1 alle 10.30 in punto. Ma in realtà per i media si apre già il 22, con la conferenza stampa in cui si annunciano le novità. La grande kermesse prosegue poi fino al 30 marzo (ci saremo anche noi di Gioiellis.com a raccontare le novità). Nonostante lo scetticismo, e il forte calo delle vendite nel settore dell’orologeria, Baselworld rimane uno dei punti di riferimenti per la gioielleria di lusso. Ma non solo: da qualche tempo si sono affacciati anche i marchi che puntano più su prezzi accessibili. È il segno dei tempi: non c’è più l’esclusiva della fascia alta del mercato, ma i confini sono più sfumati. In tutto, in ogni caso, sono previsti 2.100 espositori da 45 Paesi su 140.000 metri quadri della Messe, l’area fieristica nel centro di Basilea.

A Baselworld 2017 sono previste novità per chi segue il mondo degli orologi e non solo per i prodotti presentati. Per i segnatempo c’è una nuova area, Les Ateliers (padiglione1.2), che secondo gli organizzatori ospita «un numero record di marchi orologieri indipendenti». Le aree di Baselworld sono quindi cinque più una: Global Brands, (padiglioni 1.0, 1.1, 1.2), che comprende il nuovo Les Ateliers, International Brands (padiglioni 2.0, 2.1, 2.2, 5.0), Stones & Pearls (padiglioni 3.0 e 3.1), Machines & Supply Industry (2.0) e National Pavilions (4.0 e 4.1).





Ingresso di Baselworld
Ingresso di Baselworld

Orecchino di Nikos Koulis, Baselworld 2016
Orecchino di Nikos Koulis, Baselworld 2016
Baselworld 2016
Baselworld 2016
Baselworld 2016
Baselworld 2016

Baselworld 2016
Baselworld 2016







Tiffany, collezione HardWear al museo

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La collezione HardWear di Tiffany sfila alla Biennale del Whitney 2017 ♦

Debutta ufficialmente la nuova collezione di Tiffany, HardWear, lanciata con un video di Lady Gaga in occasione del Superbowl (la trovate qui). L’apparizione in pubblico è avvenuta durante l’evento organizzato da Tiffany & Co. per l’inaugurazione della Biennale del Whitney 2017, co-curata da Christopher Y. Lew e Mia Locks, a cui hanno partecipato influencer newyorkesi legati al mondo dell’arte, della moda, del cinema e della filantropia. Per esempio, Zoë Kravitz, che ha indossato gli orecchini della collezione HardWear, Julianne Moore, St. Vincent (collana HardWear), Zosia Mamet (anche lei con collana e orecchini della HardWear), Alessandra Balazs, Zoe Buckman (collana), Indre Rockefeller, Tavi Gevinson e Josh Lucas.

L’evento è stato ospitato da Adam D. Weinberg, Michelle Harper e dal consiglio di amministrazione del Whitney Museum of American Art. Cinque degli artisti in mostra, Harold Mendez, Ajay Kurian, Raúl de Nieves, Carrie Moyer e Shara Hughes, che hanno collaborato con gli artigiani Tiffany & Co. per creare oggetti d’arte che rispecchiano la loro visione artistica. Ogni artista ha inoltre ideato l’istallazione della vetrina del negozio Tiffany & Co. di Fifth Avenue a New York in cui la propria creazione è esposta. Le stesse vetrine arriveranno anche a Milano, nel negozio della Maison americana di Via della Spiga, in occasione del Salone del Mobile e della Design Week. Alessia Mongrando

L’artista Zoe Buckman con collier e orecchini Tiffany City HardWear
L’artista Zoe Buckman con collier e orecchini Tiffany City HardWear
Indre Rockefeller con pendente Tiffany T e orecchini Tiffany City HardWear insieme a Adam D. Weinberg
Indre Rockefeller con pendente Tiffany T e orecchini Tiffany City HardWear insieme a Adam D. Weinberg
 La fotografa Petra Collins e l’attrice Tavi Gevinson con orecchini con diamanti Tiffany Victoria
La fotografa Petra Collins e l’attrice Tavi Gevinson con orecchini con diamanti Tiffany Victoria
 La musicista St. Vincent con pendente e anelli Tiffany City HardWear
La musicista St. Vincent con pendente e anelli Tiffany City HardWear
L’attrice Julianne Moore
L’attrice Julianne Moore
L’attrice Alessandra Balazs ha scelto un bracciale e anello Tiffany T da abbinare a orecchini Diamonds By The Yard di Elsa Peretti
L’attrice Alessandra Balazs ha scelto un bracciale e anello Tiffany T da abbinare a orecchini Diamonds By The Yard di Elsa Peretti
Zosia Mamet con gioielli della collezione Tiffany City HardWear
Zosia Mamet con gioielli della collezione Tiffany City HardWear
Zoe Kravitz indossa orecchini in oro giallo della collezione Tiffany City HardWear
Zoe Kravitz indossa orecchini in oro giallo della collezione Tiffany City HardWear
La Musicista St. Vincent, le attrici Zoe Kravitz e Zosia Mamet hanno impreziosito i loro look con gioielli della collezione Tiffany City HardWear
La Musicista St. Vincent, le attrici Zoe Kravitz e Zosia Mamet hanno impreziosito i loro look con gioielli della collezione Tiffany City HardWear


Addio a lolaandgrace

Swarovski ha deciso di chiudere entro un anno il marchio lolaandgrace ♦

Addio a Lola e ciao ciao a Grace. Lolaandgrace, il marchio del gruppo Swarovski dedicato a un pubblico giovane e con collezioni di bijoux a prezzi bassi, avrebbe ancora pochi mesi di vita. Il brand austriaco, secondo quanto rivelato dal sito britannico Professional Jeweller, avrebbe deciso di cessare la produzione della gamma lolaandgrace. La svolta sarebbe parte di una revisione strategica del portafoglio marchi, che sembra puntare a una fascia di pubblico più alta. Il percorso per il marchio, sempre secondo il sito, prevede un graduale disimpegno che potrebbe durare anche un anno. Alla fine il team di lolaandgrace sarà in parte riassorbito nella casa madre Swarovski. L’azienda austriaca specializzata in cristalli ha lanciato lolaandgrace nel 2011 con l’idea di entrare nel mercato dei gioielli a prezzi accessibili. Che però è già molto affollato di agguerriti competitori. Federico Graglia 





Lolaandgrace, anello Castle Drop
Lolaandgrace, anello Castle Drop

Anello Milan Cross
Anello Milan Cross
Anello Vegas Midi
Anello Vegas Midi
Orecchini Castle Oval
Orecchini Castle Oval
Orecchini con pendenti Monaco
Orecchini con pendenti Monaco
Ear climber Hawaii
Ear climber Hawaii
Collana con pendente Venice Mixed
Collana con pendente Venice Mixed

Lolaaandgrace, collier Monaco
Lolaaandgrace, collier Monaco







Design Week con gioielli

Alla Design Week i gioielli proposti da A/dornment, Bloft e Gumdesign ♦

Da 4 al 9 aprile Milano si trasforma nella capitale del design. Ma nella Design Week, che comprende Salone del Mobile e Fuorisalone (le esposizioni in giro per la città) ci sarà posto anche per i gioielli. Ovviamente quelli di design o, meglio, di avanguardia. È l’obiettivo di A/dornment, Bloft e Gumdesign. I lavori di una serie di artisti che interpretano il gioiello in chiave contemporanea saranno esposti alla Casa dello Zecchiere, nel Distretto delle 5Vie, tra Sant’Ambrogio, il Duomo e Piazza Cordusio. I curatori della mostra hanno focalizzato l’attenzione sul tema dei volumi, concepiti come esplorazione creativa e sfida dello spazio da parte delle forme. Le tecniche utilizzate sono le più diverse, dal metodo Furoshiki tradizionale nella cultura giapponese, a quelli legati all’arte povera o astratta.

A/dornment @ BLoft
Casa dello Zecchiere
Milano Design Week 2017
4 – 9 aprile 2017

Collana di Letizia Maggio
Collana di Letizia Maggio
Anello di Nicole Schuster
Anello di Nicole Schuster
Paola Mirai, anello-Orotrasparente Campo-magnetico
Paola Mirai, anello-Orotrasparente Campo-magnetico
Anne-Sophie Vallée , Pile Up
Anne-Sophie Vallée , Pile Up
Izabella Petrut, Here & Now Ring
Izabella Petrut, Here & Now Ring
Zeta Tsermou, Emergence
Zeta Tsermou, Emergence
Rie Makino, tsu tsu mu
Rie Makino, tsu tsu mu
Wong,-Wing Han-Entity Extension necklace
Wong Wing Han-Entity Extension necklace
Aviv Kinel, Long woven necklace
Aviv Kinel, Long woven necklace
Tal Efraim, Broche Ring
Tal Efraim, Broche Ring
Susanna Baldacci,-spilla
Susanna Baldacci,-spilla
Rie Makino, tsu tsu mu
Rie Makino, tsu tsu mu
María Eugenia Muñoz Curbelo, Delirium Tremendoscopicos dome pin. Photo: Renato del Valle
María Eugenia Muñoz Curbelo, Delirium Tremendoscopicos dome pin. Photo: Renato del Valle
Ria Lins, Rock me baby
Ria Lins, Rock me baby


Il gioiello si ridefinisce a Milano

A Milano la settima edizione di Ridefinire il Gioiello curata da Sonia Patrizia Catena.

Una settimana dedicata al gioiello. A Milano torna (è la sesta volta) Ridefinire il Gioiello, rassegna che raccoglie 41 gioielli inediti di designer italiani e stranieri. Nata nel 2010 da un’idea dalla curatrice Sonia Patrizia Catena, la rassegna è una vetrina per artisti e designer. Comprende gioielli diversi per materiali impiegati, ma uniti da un’unica tematica: libri, racconti e poesie. Le parole si trasformano in frammenti, i frammenti in ornamenti, gli ornamenti in strumenti. Sembra poetico. È poi tutto da vedere come i designer siano riusciti a rendere indossabile un bijou. Oltre a essere in mostra, i gioielli in rassegna sono anche in gara. Una selezione dei lavori sarà poi ospitata dall’unica galleria milanese specializzata nel gioiello contemporaneo: Galleria Rossini di Marco Rossini, sempre a Milano, dal 30 marzo al 29 aprile, mentre un vincitore sarà selezionato per il progetto wunderkammera a Circuiti Dinamici. Il Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cremona) accoglierà la mostra dal 17 giugno al 30 luglio.

Monica Rotta, Andavo sognando, collana
Monica Rotta, Andavo sognando, collana

Ridefinire il Gioiello 2017
22-28 marzo 2017
Spazio Seicentro, Milano, via Savona 99
Orario:
dal lunedì al venerdì  dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00
sabato 25 marzo dalle 15.30 alle 18.30
Ingresso gratuito
Serata Premiazione: 22 marzo 2017, ore 18.00
Ecco l’elenco dei designer

Bianca Flut, Lisa Carboniero, Loriana Casati, Chimajarno, Cikala – sculture sulla pelle, Collezione dei Calanchi di Gaia Descovich, comivi di Ivana Comandini, Cristina Croce, Beatrice De Angelis, Agnese Del Gamba, DiaN – Diana Natalini, Elena dp crea, Fantartcreazioni di Serena Pucci, Antonella Fenili, Finny’s Design, Alba Folcio, Fragiliadesign di Francesca Di Virgilio, Simona Girelli, I Monili di Mu di Massimiliano Cesa, I Sogni di LuLù di Enrica Fontolan, IdeeVariopinte di Cinzia Chelo, Marisa Iotti, JF Project, Leonia Lovisetto, Daniela Luzzu, Rita Martínez, Maurizio Mo, Monica Rotta Designer, Marisa Moretti, PaS°A di Alessandra Pasini Jewelry Designer, quasi caramelle – Mariolina Mascarino, Ricicl-Ar, Francesca Romagnoli, Rosalba Rombolà, Sandra Ercolani (metamorphosidesign), Francesca Romana Sansoni, Stella Nera, Agnese Taverna, Toccodautore di Giovanna Monguzzi, VetroGioielli di Sara Talso Morandotti, Xapá Creazioni

Beatrice De Angelis, Zattera
Beatrice De Angelis, Zattera

La preziosa giada di Yaochijiqing




La giada intagliata in preziosi gioielli, ora anche per le donne occidentali: è la scommessa di Yaochijiqing Group ♦

La giada è la pietra preferita in Oriente. In Cina la giada è oggetto di un vero culto. Leggi anche Tutto sulla giada 

Ora la giada nella sua massima espressione arriva a Baselworld tramite la società cinese Yaochijiqing Group, fondata da Liao Xiaofeng e impegnata nel settore della gioielleria giada, oltre che oggetti-scultura. Utilizza, in particolare diversi tipi di pietra (non ne esiste solo una varietà) la Xiuying Jade, Hua Jade e Hemo Jade. Yaochijiqing Group possiede anche una miniera che produce la rara qualità Xiuyan Jade, dal colore verde opalescente.

Il gruppo nel tempo si è ingrandito e ora fa il grande salto sul palcoscenico svizzero. Per questo, accanto a prodotti che seguono la tradizione cinese, come la giada intagliata con figure o fiori, propone gioielli che dovrebbero incontrare anche il gusto occidentale. Sono sempre molto elaborati, ma certamente diversi da quelli un po’ troppo tradizionale che caratterizzano il resto della produzione. A Baselworld, Yaochijiqing presenta, tra l’altro, una serie dei gioielli dal nome Stagno di loto, descritti come medaglia d’oro al primo concorso di design di gioielli Premio Yuyao. Per gli amanti della giada un’occasione da non perdere. Federico Graglia

Collana in oro e giada Xiuyan
Collana in oro e giada Xiuyan
Pendente di giada con drago
Pendente di giada con drago
Pendenti tradizionali di giada intagliata
Pendenti tradizionali di giada intagliata
Mosaic Jewelry, oro, argento, giada
Mosaic Jewelry, oro, argento, giada
Collezione Lotus Pond
Collezione Lotus Pond
Spilla in oro e giada
Spilla in oro e giada
Pendente di giada intagliata
Pendente di giada intagliata
Spilla a forma di cigno. Oro, diamanti e giada
Spilla a forma di cigno. Oro, diamanti e giada
Collana in oro e perle di gida
Collana in oro e perle di gida


Una palmetta per Christie’s

Christie’s presenta due pezzi eccezionali in vista dell’asta di Magnificent Jewels a Hong Kong ♦

Con largo anticipo, ma con la certezza di fare notizia: Christie’s si prepara all’asta di Magnificent Jewels del 30 maggio a Hong Kong con l’annuncio di due pezzi eccezionali. Il primo è The Emerald and Diamond «Palmette» Necklace. La collana è stata creata dal famoso designer Edmond Chin per Boghossian, di cui è diventato direttore creativo. la collana ha un delicato motivo a palmetta multiplo in smeraldi, alternata con diamanti bianchi.

In tutto le pietre verdi tagliate a forma di foglie di palma sono 11. La stima per questo pezzo di grande pregio è tra 3,6 e 5 milioni di dollari. Il secondo pezzo annunciato è il Jonker V. È un diamante che fa parte di una collezione leggendaria nata da una grande pietra di 726 carati, scoperta da Jacob Jonker.

Quando è stata portata alla luce, il 17 gennaio 1934, era il quarto più grande diamante di qualità gemma mai scoperto. La pietra è stata successivamente acquistata dalla Diamond Corporation, società di proprietà di Sir Ernest Oppenheimer. Nel 1935 la pietra è stata acquistata da Harry Winston e poi visualizzata durante le celebrazioni del Giubileo d’argento della incoronazione di re Giorgio V e della regina Mary. Allo stato grezzo il Jonker è stato tagliato, esaminato, e poi diviso in 13 pezzi lavorati. Il Jonker in asta è, appunto, il numero 5. Ha un taglio tipo smeraldo e pesa 25,27 carati. Federico Graglia

Il diamante Jonker V
Il diamante Jonker V
The Emerald and Diamond Palmette Necklace, particolare
The Emerald and Diamond Palmette Necklace, particolare
The Emerald and Diamond Palmette Necklace
The Emerald and Diamond Palmette Necklace


Premiato il Rinascimento di Alessio Boschi

Alessio Boschi tra i vincitori dell’International Design Excellence Award 2017 di Hong Kong con un omaggio al Rinascimento ♦

Un omaggio al Rinascimento e a Firenze: Alessio Boschi, artista della grande gioielleria italiana, ha vinto l’Aesthetic first prize all’International Design Excellence Award 2017 di Hong Kong. Il premio (meritato) è stato assegnato per Homage To The Renaissance, collana e orecchini sontuosi che hanno come pendente un’ancona (nell’arte figurativa è un dipinto su tavola o rilievo in marmo o legno, di soggetto religioso, all’interno di una cornice architettonica). Naturalmente in questo caso non è un dipinto a essere realizzato, ma un prezioso mosaico (ne parleremo ancora). Un premio prestigioso, se si pensa che hanno partecipato 165 designer provenienti da 27 Paesi.

L’International Jewellery Design Excellence Award è un evento biennale. Si è tenuto in occasione dell’Hong Kong International Jewellery Show (HKTDC). Oltre all’italiano Boschi, i premi sono andati al designer giapponese Natsumi Odate, che ha vinto la più alta onorificenza Campione dei Campioni, con la sua collana Rhythm, realizzata con la tecnologia 3D. La collana simula la forma di foglie di vite selvatiche. I designer russi Natalia Tarasova e Tatiana Tarasova hanno vinto, invece, l’Uniqueness in Design Award con il loro anello For Form. Il design è stato ispirato dalla geometria del vortice. A un altro designer russo, Viktor Moiseikin, è stato assegnato il Craftsmanship Award per il set di anello e orecchini Firebird Feather, che utilizza la tecnologia Waltzing Brilliance, che offre effetti caleidoscopici.

La collanai dedicati al Rinascimento di Alessio Boschi
La collanai dedicati al Rinascimento di Alessio Boschi
Orecchini dedicati al Rinascimento di Alessio Boschi
Orecchini dedicati al Rinascimento di Alessio Boschi
Alessio Boschi con l’Aesthetic first prize disegnato da Wallace Chan
Alessio Boschi con l’Aesthetic first prize disegnato da Wallace Chan
Anello in argento, carta colorata, e ambra di Natalia Tarasova e Tatiana Tarasova
Anello in argento, carta colorata, e ambra di Natalia Tarasova e Tatiana Tarasova
Finalista: earcuff Symphony di Kalpana Asar. Oro giallo 18k con diamanti e rubini
Finalista: earcuff Symphony di Kalpana Asar. Oro giallo 18k con diamanti e rubini
La collana Rythm in platino con diamanti, tanzanite, peridoto, e iolite di Natsumi Odate
La collana Rythm in platino con diamanti, tanzanite, peridoto, e iolite di Natsumi Odate
Tra i finalisti, la collana Warm e orecchini di Xiaolei Feng. Oro, perle, e madreperla
Tra i finalisti, la collana Warm e orecchini di Xiaolei Feng. Oro, perle, e madreperla
Tra i finalisti, la collana Firebird e anello di Alina Andreeva. Oro bianco 18k con zaffiri e diamanti
Tra i finalisti, la collana Firebird e anello di Alina Andreeva. Oro bianco 18k con zaffiri e diamanti


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