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Bonhams vede giallo

Da Bonhams a New York una manciata di diamanti e gioielli all’asta ♦

Aste, aste, aste: la primavera come sempre riserva ai gioielli un palcoscenico speciale. Anche Bonhams si unisce al valzer di aste con una serie di diamanti gialli, e non solo, alla sua asta di New York del 24 aprile. Il top lot è un diamante giallo taglio brillante di 6,32 carati, fancy vivid, VVS1-chiarezza, tra due diamanti bianchi taglio brillante. L’intero anello ha una stima tra 400.000 e 600.000 dollari.

L’anello è stato composto da Tiffany utilizzando pietre con un taglio fine Ottocento. Un vecchio stile che ha il suo fascino. Altro pezzo di spicco è una collana con 17 diamanti taglio brillante, fancy yellow, per 47.34 carati (stima tra 350.000 e 550.000 dollari). Da segnalare tra i tanti gioielli proposti, una spilla di Cartier del 1935 con un rubino taglio marquise, piuttosto raro per questa pietra, con diamanti taglio brillante e baguette, più altri sei rubini cabochon taglio pan di zucchero e diamanti. Stima: 300-400.000 dollari. Federico Graglia





Anello con diamante giallo di 6,32 carati e diamanti bianchi
Anello con diamante giallo di 6,32 carati e diamanti bianchi

Collana con diamanti gialli e bianchi firmata William Goldberg
Collana con diamanti gialli e bianchi firmata William Goldberg
Spilla di Cartier con diamanti e rubini. Circa 1935
Spilla di Cartier con diamanti e rubini. Circa 1935
Collana Riviére con diamanti. Stima 200-300.000 dollari
Collana Riviére con diamanti. Stima 200-300.000 dollari
Spilla firmata Verdura con citrino. Circa 1941
Spilla firmata Verdura con citrino. Circa 1941
Collana di Bulgari in oro, rubini e zaffiri
Collana di Bulgari in oro, rubini e zaffiri

Anello di platino con diamanti e grande zaffiro
Anello di platino con diamanti e grande zaffiro







Bolaffi con diamante al top 

Un diamante taglio smeraldo sbanca all’asta Bolaffi di Milano ♦

L’asta di gioielli e orologi Bolaffi tenuta al Grand hotel et de Milan, ha avuto successo. Alla fine dei rilanci, il top lot della giornata è stato l’anello con diamante taglio smeraldo di 10,40 carati, colore F, purezza VVS1 (lotto 448), aggiudicato a 443.500 euro.

Nel complesso, la selezione di gioielli ha avuto una percentuale di venduto superiore al 70%. Gli altri migliori risultati della vendita sono quelli degli orecchini Calderoni di inizio Novecento, con diamanti di 14,50 carati (111.300 euro), e dell’anello Orisa Torino a forma di fiore con al centro un diamante di taglio rotondo di 8,46 carati (lotto 180), aggiudicato a 57.500 euro, quasi il doppio della base. Alla stessa cifra è stato ceduto un anello in diamante rotondo di 9,63 carati (lotto 432). Ottimo risultato, infine, per la selezione di orologi da polso: i top lot sono il raro esemplare di Rolex Pre-Daytona del 1953, ceduto a 55.000 euro (lotto 296) e due Rolex Daytona Cosmograph in oro bianco: il lotto 295, aggiudicato a 21.250 euro, e il lotto 294 a 18.750 euro.Il realizzo complessivo della vendita sfiora i 2 milioni di euro.

Anello con diamante da 10,40 carati, taglio smeraldo
Anello con diamante da 10,40 carati, taglio smeraldo
Anello con diamante taglio brillante da 9,63 carati
Anello con diamante taglio brillante da 9,63 carati
Orecchini di Calderoni
Orecchini di Calderoni


Piaget accomodata su Sissi

Gioielli e design in occasione del Salone del Mobile alla boutique Piaget di Milano ♦

Gioielli, orologi e design. Inteso come metodo per rendere più attraente e comodo l’ambiente abitativo. Così durante il Salone del Mobile di Milano la Boutique Piaget ha coinvolto la coppia di designer Ludovica + Roberto Palomba, che per l’occasione hanno studiato il set up della vetrina principale (allestita per tutta la durata del Salone) e dell’intera boutique di via Pietro Verri. Accanto alle creazioni preziose della maison svizzera è stata collocata Sissi, nome della nuova seduta di Ludovica + Roberto Palomba realizzata da Driade, marchio storico del design. Che, per l’occasione, è stata abbinata all’ultima collezione di Piaget.

Leggi anche Piaget, i colori di Possession.

«Sissi è un oggetto vanitoso e scultoreo, versatile e contemporaneo. Gli anelli che si fondono conferiscono alla sedia sensualità ed eleganza nelle forme; il rivestimento del sedile può cambiare di colore proprio come una donna disinvolta e sicura di sé cambia d’abito: ecco perché il connubio con la nuova collezione Possession di Piaget ci è sembrato perfetto! La donna moderna che indossa questi gioielli è fermamente radicata nel presente e assolutamente sicura delle proprie scelte», hanno commentato i due designer. «Come per la Maison Piaget, per noi il design non rappresenta un modo di apparire, ma un vero e proprio modo d’essere, uno stile che non è ostaggio della moda e che conserva nel tempo la sua forza e la sua riconoscibilità, proprio come i nostri progetti, frutto di un metodo e non di uno stilismo».

La sedia Sissi nella boutique di Piaget
La sedia Sissi nella boutique di Piaget
La vetrina di Piaget
La vetrina di Piaget in via Verri, a Milano
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Bracciale della collezione Possession di Piaget
Ludovica Serafini e Roberto Palomba
Ludovica Serafini e Roberto Palomba


Pink Star venduto per 71,2 milioni

Un diamante rosa da 71,2 milioni di dollari: è record per il Pink Star venduto da Sotheby’s a Hong Kong ♦

Il fascino irresistibile del colore rosa. Alla fine il diamante Pink Star ha trovato un acquirente.  Il grande diamante messo all’asta da Sotheby’s a Hong Kong è stato venduto per un prezzo (quasi) record di 71,2 milioni di dollari. La vendita di Magnificent Jewels and Jadeite Spring Sale ha rivelato anche il nome di chi ha un portafogli così capiente: è Chow Tai Fook, commerciante di Hong Kong.

Di recente aveva strappato un wow la vendita dell’Oppenheimer Blu per 57,5 ​​milioni, venduto un anno fa da Christie a Ginevra. La cifra di 71,2 milioni è un record, anche se nel 2013 lo stesso diamante era stato battuto per 83 milioni. Ma poi il conto non era stato saldato e, quindi, ora si può parlare di vendita top. Sotheby’s, comunque non ha fatto un grande affare, visto che l’aveva in carico per 72 milioni. La stella rosa è di tipo IIa, qualità rara per qualsiasi diamante rosa, tanto più uno di questa dimensione e colore.

Nasce da una pietra grezza di 132,5 carati estratta da De Beers nel 1999. È stato tagliato da Steinmetz per un periodo di quasi due anni. Il diamante è stato poi presentato nel maggio 2003 come Steinmetz rosa. In seguito, la pietra è stata venduta e ribattezzata The Pink Star. È più del doppio della dimensione della Graff Rosa che, con 24.78 carati, è stato in precedenza il più grande diamante rosa mai venduto all’asta per 46.2 milioni, a Ginevra, sempre da Sotheby’s nel 2010. Federico Graglia

Leggi anche Pink Star con lo sconto





Il Pink Star
Il diamante Pink Star

Il più grande diamante rosa fantasia, vivid, internamente perfetto,
Il più grande diamante rosa fantasia, vivid, internamente perfetto,
Pink Star, diamante da 59 carati
Il diamante da 59 carati
Collana di diamanti e giada con orecchini. Venduti per 2,6 milioni di dollari
Collana di diamanti e giada con orecchini. Venduti per 2,6 milioni di dollari
Paio di bracciali con rubini e diamanti di Bhagat. Venduti per 371.000 dollari
Paio di bracciali con rubini e diamanti di Bhagat. Venduti per 371.000 dollari
Collana di perle naturali e diamanti, Venduta per 1,1 milioni di dollari
Collana di perle naturali e diamanti, Venduta per 1,1 milioni di dollari

Anello di diamanti bianchi e diamante blu. Venduto per 4,8 milioni di dollari
Anello di diamanti bianchi e diamante blu. Venduto per 4,8 milioni di dollari







L’India di Al Thani al Grand Palais

La grande collezione di gioielli indiani di Al Thani arriva a Parigi, al Grand Palais ♦

I gioielli dello sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, cugino dell’emiro del Qatar, arrivano a Parigi. Dopo la mostra di Londra, anche chi va nella capitale francese può così ammirare i pezzi della collezione, centrata in particolare sui gioielli di origine indiana, quelli dei moghul e dei maharaja.

Una passione che è nata nel 2009, dopo che Al Thani ha visitato il Victoria & Albert Museum, dove era in corso una mostra si gioielli dei principi indiani. E dire che in India Al Thani non c’era mai stato. Ma un buon conto in banca risolve tutto: in cinque anni lo sceicco ha collezionato 400 pezzi (in mostra ce ne sono 270), dalle gemme imperiali ai pugnali, alle decorazioni per turbanti. Ora i suoi gioielli saranno in mostra al Grand Palais, in una esposizione intitolata Dai grandi Moghul ai Maharaja: i gioielli indiani della collezione Al Thani. Se vi piacciono l’opulenza, la ricchezza, le decorazioni, è la mostra che fa per voi.

L’India è la patria dei grandi gioielli, così come delle grosse pietre preziose. Una storia che inizia forse nel 1526, quando Babur, discendente di Gengis Khan, ha conquistato Delhi e si è proclamato primo imperatore Moghul: una dinastia islamica che ha governato parte dell’India per oltre tre secoli. I purissimi diamanti di Golconda, una regione dello Hyderabad, hanno incentivato la passione per i grandi gioielli. Anche perché per i maharaja, ogni gemma porta con sé una parte dell’energia divina, il karma, che rafforza chi la indossa. In particolare, erano nove le pietre di buon auspicio: rubino, topazio, occhio di gatto, smeraldo, diamante, corallo, perle, zaffiri gialli e blu.

Si deve alla dominazione moghul la tecnica del kundan, un tipo di aggraffatura che utilizza oro puro 24 carati. Si faceva così: bisognava riscaldare l’oro a 200 gradi centigradi. Nastri metallici sottili erano avvolti attorno a una pietra precedentemente posizionato su cera cavità. Per ottenere un buon risultato ci volevano istinto e velocità. Il risultato lo potete vedere al Grand Palais. Federico Graglia

Des grands Moghols aux Maharajahs
29 marzo – giugno 2017
Parigi, Grand Palais, Salon d’Honneur
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20h. Mercoledì fino a 22h.
Chiuso il Martedì e il 1 maggio
Ticket: 13 o 9 euro (16-25 anni, disoccupati, famiglie numerose).
Gratuito per i bambini sotto i 16 anni
Informazioni e prenotazioni www.grandpalais.fr

Spilla con zaffiro e diamanti
Spilla con zaffiro e diamanti
Bracciale con smalti traslucidi rossi e verde, tipico di Jaipur. Circa 1750
Bracciale con smalti traslucidi rossi e verde, tipico di Jaipur. Circa 1750
Agra, diamante rosa di 28.15 carati, che secondo la leggenda sarebbe stato offerto al Mughal Babur, fondatore dell'impero Moghul, quando ha conquistato la città di Agra, nel 1526
Agra, diamante rosa di 28.15 carati, che secondo la leggenda sarebbe stato offerto al Mughal Babur, fondatore dell’impero Moghul, quando ha conquistato la città di Agra, nel 1526
Spilla in platino con smeraldi e diamanti
Spilla in platino con smeraldi e diamanti
Spilla per cappello con diamanti e rubini
Spilla per cappello con diamanti e rubini
Spilla della francese Mellerio
Spilla della francese Mellerio
Gioiello per Turbante del 19esimo secolo, Jaipur o Hyderabad, in oro, argento e diamanti e spinelli, con ciondolo smaltato
Gioiello per Turbante del 19esimo secolo, Jaipur o Hyderabad, in oro, argento e diamanti e spinelli, con ciondolo smaltato
Maharaja indiano
Maharaja indiano
Spilla con diamanti bianchi e brown
Spilla con diamanti bianchi e brown
Collana di rubini e diamanti
Collana di rubini e diamanti
Collezione Al Thani, spilla per turbante con perle e diamanti
Collezione Al Thani, spilla per turbante con perle e diamanti
Turban (sarpesh). India del Sud, probabilmente Hyderabad. Set in oro con smeraldi e diamanti
Turban (sarpesh). India del Sud, probabilmente Hyderabad. Set in oro con smeraldi e diamanti


Un cuore batte per Christie’s

A Ginevra un’asta di Christie’s che sarà amata dai collezionisti: infatti al top c’è un diamante a forma di cuore ♦

Tornano le grandi aste di gioielli, tornano i sogni di chi si può limitare solo a sfogliare il catalogo, tornano le attenzioni di collezionisti e appassionati. Un importante appuntamento è già stato fissato: al Four Season di Ginevra, il 17 maggio, è in programma la prossima asta di Magnificent Jewels organizzata da Christie’s. I colpi di martello del banditore segneranno il giudizio su circa 250 gioielli. Nel frattempo, i gioielli andranno in tour come una compagnia teatrale per essere visti dal vivo: dopo Hong Kong, sono a Roma (5-6 aprile), Londra 10-12 aprile, a New York 21-25 aprile e 5-8 maggio, prima di tornare a Ginevra.

Come spesso avviene, al centro dell’attenzione c’è un diamante. Grande, a forma di cuore, da 92 carati, D, Flawless, firmato da Boehmer et Bassenge. La Maison de Haute Joaillerie che ha debuttato lo scorso anno è già una star delle aste. Lavora esclusivamente con diamanti grandi e della massima qualità. E con queste super pietre crea gioielli altrettanto preziosi. Il diamante in questione è stato battezzato con il nome di La Légende. Fa parte di un sautoir di perle coltivate: il tutto è valutato 14-20 milioni di dollari. È il più grande diamante di colore D a forma cuore, Flawless, offerto in asta.

Orecchini e rubini

Altro pezzo sotto i riflettori: La Vie Bohème, un paio di orecchini chandelier, ciascuna con un  grosso diamante taglio marquise in sospensione e un fiocco con diamanti rosa. Ogni goccia è di colore D, chiarezza impeccabile, tagli perfettamente simmetrici. Tanta perfezione è valutata 2-3 milioni di dollari.

I rubini piacciono sempre: fino alla metà dell’Ottocento, solo il sovrano della Birmania o un individuo ritenuto degno dal sovrano avrebbe potuto avere una pietra da 15 carati come quella dell’anello messo all’asta da Christie’s. I rubini birmani non sono stati superati in termini di qualità. Storicamente sono stati estratti nella valle di Mogok, nella parte settentrionale della Birmania, lunga solo due miglia e mezzo miglio di larghezza. Uno dei motivi principali della qualità di questi rubini è dovuto all’elevato contenuto di cromo nel terreno, che rende il rosso estremamente saturo, spesso indicato come sangue di piccione. Un altro fattore è la loro fluorescenza naturale che ha l’effetto di rendere la pietra prendono vita e appaiono illuminati internamente. La stima dell’anello è di 10-15 milioni di dollari. Ma in asta c’è anche un anello con zaffiro del Kashmir di 14,88 carati, caratterizzato da un colore blu attraente e un eccellente purezza  una combinazione raramente incontrato in zaffiri del Kashmir di queste dimensioni (stima: 1-1,5 milioni)

Non mancano i pezzi appartenuti alle ricche dame del secolo scorso, come la collana della collezione Doris Duke, ereditiera e benefattrice. La collana è in platino, firmata Cartier, che l’ha venduta il 30 aprile 1937. Federico Graglia





Collana di perle con il diamante La Legende
Collana di perle con il diamante La Legende

Diamante con taglio a cuore di 92 carati
Diamante con taglio a cuore di 92 carati
Orecchini chandelier La Vie Bohème
Orecchini chandelier La Vie Bohème
Anello con zaffiro del Kashmir e diamanti
Anello con zaffiro del Kashmir e diamanti
Collana di diamanti a frange appartenuta a Doris Duke
Collana di diamanti a frange appartenuta a Doris Duke
Anello con diamanti blu taglio cuscino di quasi 8 carati
Anello con diamanti blu taglio cuscino di quasi 8 carati
Anello con grande rubino birmano da 15 carati
Anello con grande rubino birmano da 15 carati

Orecchini con diamanti e specchio firmati Jar
Orecchini con diamanti e specchio firmati Jar







Baselworld, inizio di una svolta?

Bilancio di Baselworld 2017: i buyer sono diminuiti ancora (-4%), ma meno rispetto alla calo degli espositori. In compenso… ♦

Che cos’è un successo? Dipende dai punti di vista. A volte perdere meno di quanto temuto può essere considerato un buon risultato. Ed è quanto avvenuto con Baselworld 2017. La più grande, e meglio organizzata, fiera dedicata a gioielli e orologi ha chiuso la sua edizione numero cento con 106.000 buyer (-4% rispetto al 2016, quando erano stati 111.000 e meno anche dei 114.000 del 2015) provenienti da oltre 100 paesi. È un dato negativo? Sì e no. Gli espositori dell’edizione 2017, infatti, sono scesi del 13,3%, da 1.500 a 1.300. Quindi, il calo dei buyer è stato minore rispetto a quello delle aziende presenti. In ogni caso questo calo è il terzo, dopo due anni consecutivi in cui espositori e buyer sono risultati in contrazione del 3%.

In totale, le presenze sono scese del 30% in quattro anni, da 150.000 a poco più di 100.000. Così non stupisce che il prossimo anno Baselworld sarà più breve: da otto a sei giorni (da giovedì 22 marzo 2018 a martedì 27). Questo significa anche meno costi per le aziende e, forse, qualche presenza in più. Anche se vuol dire anche meno ricavi per la società organizzatrice.

Quanto la discesa è da imputare agli orologi e quanto alla gioielleria? Un dato è chiaro: nel 2016 le esportazioni dell’industria orologiera svizzera sono diminuite del 9,88% rispetto al 2015, anche se nell’ultimo trimestre è stato registrato un leggero miglioramento. Ma all’appello sono mancati anche marchi della gioielleria come Antonini o Nikos Koulis, per citarne un paio. In compenso, è aumentato l’afflusso di giornalisti presenti (tra cui quelli di gioiellis.com). E tra gli espositori ha sorpreso la presenza di un gigante dell’hi-tech come Samsung. Più che orologi digitali, ha presentato il suo dispositivo per la realtà virtuale, con tanto di dimostrazione al pubblico. Per Baselworld è l’inizio di una svolta? Federico Graglia

Vetrina a Baselworld
Vetrina a Baselworld
Interno di Baselworld 2017
Interno di Baselworld 2017
Baselworld 2017
Baselworld 2017
Baselworld 2017, interno
Baselworld 2017, interno
Lo stand di Samsung, con la prova degli occhiali per la realtà virtuale
Lo stand di Samsung, con la prova degli occhiali per la realtà virtuale
Sono stati 104.000 i buyer a Baselworld 2017
Sono stati 104.000 i buyer a Baselworld 2017


Arte e Shadows a Milano

Shadows di gioielli durante la Milano Design Week ♦

Ombre sulla Milano Design Week. Ma sono ombre di gioielli. Virtual Shadows è il titolo di un evento che vede in campo artisti e orafi. Nell’ambito del Fuorisalone del mobile, Virtual Shadows propone le opere degli orafi-artisti come Limodoro, Daniela Repetto, LuigiSalaGioielli, Mikky Eger, Marinella Inzirillo, Francesca Mazzotta, Vanesi, Emma Carrau Bueno, Miré by Renata Manganelli, nello spazio Tortona26 di Plano storie e delle Galleria Agalma e Galleria Rossini.

Le due gallerie durante il Fuorisalone ospiteranno in mostra le opere di alcuni partecipanti. Nella Galleria Agalma sono ospitate le opere di numerosi orafi, artigiani ed artisti, italiani e stranieri. Partner di Virtual Shadows è la Scuola Orafa Ambrosiana che propone nelle due sedi di Milano e di una di Tokyo, una serie di interessanti corsi di oreficeria,che spaziano dalla realizzazione del gioiello in metallo prezioso alla modellazione della cera, incisione e molto altro.

Temporary Shadows-mostra di gioielli
Milano 4-9 Aprile 2017
h 10-20
Agalma Gioielli
Via R. Bonghi, 22
20141 Milano






Daniela Repetto
Daniela Repetto

Emma Carrau Bueno
Emma Carrau Bueno
Francesca Mazzotta
Francesca Mazzotta
Galleria Rossini
Galleria Rossini
Limodoro
Limodoro
LuigiSala Gioielli
LuigiSala Gioielli
Marinella Inzirillo
Marinella Inzirillo
Massimo Ripa
Massimo Ripa
Mikky Eger
Mikky Eger
Scuola Orafa Ambrosiana
Scuola Orafa Ambrosiana

Vanesi
Vanesi







La Fenice di Faidee

The Grand Phoenix, spettacolare collana di diamanti e rubini di Faidee ♦

Ci sono specializzazioni noiose, ripetitive, alienanti. Ma ci sono anche specializzazioni che sono eccitanti, stimolanti, creative. È il caso di Faidee, un nome che è associato a un colore: il rosso. Faidee, infatti, è specializzata in una pietra, il rubino. Riesce a scovare le gemme più colorate, impressionanti e, ovviamente, costose. A Baselworld l’azienda ha presentato The Grand Phoenix, una collana che si compone di 24 rubini sangue di piccione per 59,83 carati, e diamanti incolori colore D, chiarezza e FL, per 100.21 carati. Le pietre della collana sono composte con i diamanti taglio a pera o marquise composti attorno ai rubini come fossero ali aperte del mitologico uccello che rinasce dalle ceneri. «Il Gran Phoenix è un capolavoro eccezionale: una collezione di rubini impeccabile che copre oltre quattro generazioni. Trovare un singolo rubino di questo calibro è un compito arduo, ma con la nostra passione e il desiderio di eccellere oltre la perfezione, siamo riusciti a tagliare un traguardo mai raggiunto nella storia della gioielleria», ha spiegato il direttore della Maison, Ravi Lunia. La collana sarà mostrata a Monte-Carlo dalla storica gioielleria Stardust, all’Hotel Hermitage, Salon Belle Epoque nell’agosto 2017 (1-21 agosto).

La collana non è il primo pezzo strabiliante di Faidee, che vanta oltre un secolo di vita. È stata fondata da Roop Chand Lunia, noto anche come il Re dei rubini birmani. Suo nipote, Rajeev Lunia, è ora a capo dell’azienda di famiglia. Christie’s e Sotheby’s hanno venduto gioielli dalla collezione privata di Faidee a prezzi record: il Ratnaraj ruby, con una pietra da 10,5 carati e diamanti è stato venduto per 10,2 milioni di dollari, il Mogok’s Fiery Red a settembre è stato venduto per 10,3 milioni, e la collana di rubini e diamanti The Red Emperor è stata venduta da Sotheby per 9,9 milioni, record mondiale. Federico Graglia





Particolare di The Grand Phoenix
Particolare di The Grand Phoenix

The Grand Phoenix
The Grand Phoenix
La modella ucraina Anna Andres, ambasciatrice di Faidee con la collana The Grand Phoenix
La modella ucraina Anna Andres, ambasciatrice di Faidee con la collana The Grand Phoenix
Collana e orecchini di Faidee
Collana e orecchini di Faidee
Bracciale con diamanti e rubini
Bracciale con diamanti e rubini
Anello con rubini
Anello con rubini

Bracciale venduto per 3,5 milioni da Christie's
Bracciale venduto per 3,5 milioni da Christie’s







Il nuovo ballo di Nanis

Nanis rinnova la collezione Dancing in the rain: collane sautoir che possono essere ricomposte in lunghezze diverse ♦

Ci sono cose che sono per sempre. I diamanti? Anche. Ma non solo: ci sono collezioni che durano perché piacciono, conservano una quantità di innovazione sufficiente a farle rimanere giovani nel tempo, e riescono a rinnovarsi con piccole o grandi varianti. È il caso di Nanis, che in occasione di Baselworld non solo ha presentato una serie di new entry nelle collezioni che sono ormai dei classici, ma ha anche rinnovato il brand.

Perché non ci siano dubbi sulla mission dell’azienda guidata da Laura Bicego, sotto il logo Nanis ora compare la definizione «Fabbrica del Lusso Italiano Contemporaneo», per sottolineare meglio la vocazione. Le innovazioni del 2017, invece, toccano diverse linee. Una novità che coinvolge tutte le collezioni, per esempio, è l’utilizzo dell’oro bianco. Per esempio, Dancing in the Rain, con le perle realizzate in oro con la tipica lavorazione a bulino della Maison, che rende la superficie percorsa da graffi quasi invisibili. A Basilea sono state presentate diverse collane di questa linea, che hanno la possibilità di essere composte in lunghezze diverse, con parti staccabili e meccanismi di chiusura capaci di trasformare un multifilo in un soutoir. In un caso, al centro si trova un grosso quarzo rutilato, scelto per le sue inclusioni aghiformi in pandant con l’effetto dell’incisione manuale sul metallo prezioso delle perle d’oro. Prezzo delle collane: da 6500 a 9000 euro circa.






Orecchini in oro bianco e pietra di luna
Orecchini in oro bianco e pietra di luna

Collana in oro bianco Dancing in the rain
Collana in oro bianco Dancing in the rain
Collana in oro bianco, pietra di luna e diamanti
Collana in oro bianco, pietra di luna e diamanti
Orecchini in oro bianco, con la lavorazione artigianale a bulino
Orecchini in oro bianco, con la lavorazione artigianale a bulino
Collane in oro bianco Dancing in the Rain
Collane in oro bianco Dancing in the Rain
Orecchini in oro giallo e quarzo lemon
Orecchini in oro giallo e quarzo lemon
Anelli della collezione Dancing in the Rain
Anelli della collezione Dancing in the Rain
Anello in oro giallo lavorato a bulino e diamanti
Anello in oro giallo lavorato a bulino e diamanti
Collana in oro giallo lavorato a bulino
Collana in oro giallo lavorato a bulino
Collane a lunghezza variabile
Collane a lunghezza variabile
Collane a lunghezza variabile con pietra luna e diamanti
Collane a lunghezza variabile con pietra luna e diamanti

Orecchini in oro giallo e diamanti
Orecchini in oro giallo e diamanti







Asta Bolaffi con diamante top

Bolaffi mette all’asta un diamante da 10,40 carati (e altri 300 gioielli) ♦

Anche Milano, per un giorno, diventa capitale dei diamanti. Una grande pietra da 10,40 carati, montata su anello, taglio smeraldo, sarà protagonista dell’asta Bolaffi in programma il 5 aprile al Grand Hotel et de Milan. Nelle sale dell’albergo che ospitò Giuseppe Verdi, in via Manzoni, saranno messi in vendita gioielli dall’Ottocento a oggi e circa 300 orologi. Il diamante top, in particolare, è certificato di colore F, purezza VVS1 e parte da una base d’asta di 320 mila euro. «Il colore F, nella classificazione internazionale, indica il bianco straordinario», spiega Maria Carla Manenti, esperta del dipartimento Gioielli di Aste Bolaffi. «A questo si aggiunge una particolare purezza, attestata dal foglio di lavoro addizionale che stabilisce che il diamante potrebbe diventare potentially flawless».

Anello con diamante da 10,40 carati, taglio smeraldo
Anello con diamante da 10,40 carati, taglio smeraldo

Tra gli altri gioielli,sono in catalogo un paio di orecchini Calderoni di inizio Novecento con diamanti di 14,50 carati (base d’asta 90 mila euro), una demi-parure in diamanti firmata Van Cleef & Arpels (base 33 mila euro) e un anello in diamanti di Faraone (base 15 mila euro). Saranno in vendita anche le creazioni di nomi storici torinesi dalla maison Capello, fornitrice ufficiale di Casa Savoia, fino a Orisa (Anna Bacchelli) che, a partire dagli anni Trenta, conquistò l’alta società piemontese con la squisita fattura dei suoi gioielli spesso ispirati alla natura e dallo stile originale caratterizzato dal rifiuto della simmetria.

Tra gli orologi sono compresi, invece, esemplari da polso e da tasca dal Settecento a oggi, come un raro savonette Patek Philippe del 1915 con cronografo e contatore dei 30 minuti (base 9 mila euro) e un orologio di fine Ottocento a tripla complicazione realizzato a Roma dal celebre orologiaio Franz Michaelsen (base 13 mila euro). Tra gli esemplari da polso più ricercati, il top lot è un Rolex Pre-Daytona del 1953, all’incanto da 40 mila euro, «particolarmente raro per lo stato di conservazione eccezionale, originale e perfetto in ogni sua parte, e privo di restauri. Una qualità che agli occhi dei collezionisti lo renderà ancor più ricercato», osserva Maurizio Piumatti, direttore operativo di Aste Bolaffi.

«Dopo il successo dell’asta autunnale, durante la quale abbiamo aggiudicato un raro diamante naturale Very light Pink alla cifra stellare di 755 mila euro, record per la nostra casa d’aste, torniamo con una nuova proposta di altissimo livello per quanto riguarda gioielli e pietre preziose, con lotti prestigiosi per una base d’asta complessiva che sfiora il milione e mezzo di euro. Siamo anche orgogliosi di presentare un catalogo di orologi con, per la prima volta, una selezionata scelta di esemplari da polso dei marchi più importanti, tra cui Patek Philippe e Rolex», conclude Filippo Bolaffi, ad della società. Federico Graglia





Demi parure di Van Cleef & Arpels, anello e orecchini a clip a gocce bombate
Demi parure di Van Cleef & Arpels, anello e orecchini a clip a gocce bombate

Antica spilla con diamanti, circa 1860, con fiore en tremblant
Antica spilla con diamanti, circa 1860, con fiore en tremblant
Bracciale in oro firmato Vincenzo Capello. 1960 circa
Bracciale in oro firmato Vincenzo Capello. 1960 circa
Parure in oro giallo, diamanti taglio carré, zaffiri, rubini, smeraldi
Parure in oro giallo, diamanti taglio carré, zaffiri, rubini, smeraldi
Bracciale e spilla Bettina Gabetti. Ametiste, peridoti, perline
Bracciale e spilla Bettina Gabetti. Ametiste, peridoti, perline
Spille con quarzi citrini
Spille con quarzi citrini

Collana in corallo, oro, pasta turchese
Collana in corallo, oro, pasta turchese







Mikimoto da sfogliare

Le collane di perle di Mikimoto ritratte in un grande libro illustrato: per chi ama i gioielli dell’antica Maison giapponese ♦

Dici Mikimoto e dici perle. Già, e che perle. Non solo si può dire che le tonde sfere translucide sono di prima qualità, ma bisogna aggiungere che la Maison giapponese ha interpretato le perle come elementi di una rappresentazione teatrale. E, giustamente, arriva anche il libro che raccoglie storia e immagini del brand. Il libro è edito da Assouline e si intitola The Pearl Necklace (introduzione di Vanessa Friedman, 300 pagine, 200 immagini, 85 dollari), ed è curato dalla specialista Vivienne Becker.

È la storia di Mikimoto, ma anche delle perle: un racconto che si incrocia e si sovrappone. Le perle che adornano i turbanti dei maharaja, che sono indossate da regine e da principesse come Diana, dalle star di Hollywood come Marylin Monroe e da cantanti come Lady Gaga. un simbolo, una tradizione, una passione che Mikimoto ha saputo interpretare anche con gioielli che sono entrati nella storia della creatività orafa. La collana di perle vista da vicino segue i 124 anni di storia di Mikimoto, ma porta anche per mano chi sfoglia il volume attraverso la pura bellezza di questo elemento della gioielleria che ha qualcosa di mistico. Federico Graglia

Bracciale vintage di Mikimoto, con perle Akoya
Bracciale vintage di Mikimoto, con perle Akoya
Orecchini di perle con diamanti
Orecchini di perle con diamanti
Mikimoto, set per debutto in società
Mikimoto, set per debutto in società
Collana di perle di Mikimoto
Collana di perle di Mikimoto
Perle South Seas, oro bianco, zaffiri
Perle South Seas, oro bianco, zaffiri
Collana con perle Thaiti e diamanti
Collana con perle Thaiti e diamanti
Il libro The Pearl Necklace
Il libro The Pearl Necklace
La clip Yaguruma può essere diviso in diversii componenti, che possono poi essere trasformata in 12 diversi gioielli
La clip Yaguruma può essere diviso in diversii componenti, che possono poi essere trasformata in 12 diversi gioielli


Doppia sorpresa a Baselworld

Baselworld 2017 compie cento anni e presenta due sorprese: meno espositori, ma le aree Les Ateliers e Design Lab ♦

Apertura ufficiale di Baselworld, che compie un secolo. Nel 1917 aveva debuttato con 29 aziende di orologi. Oggi i produttori di segnatempo presenti sono 220. In più, c’è tutto il settore della gioielleria. Ma il compleanno centenario si celebra anche in un momento poco fausto dal punto di vista del mercato. «Sono stati 12 mesi difficili e hanno costretto alcuni operatori ad abbandonare l’industria dell’orologeria o della gioielleria», ha ammesso Sylvie Ritter, managing director di Baselworld. Quest’anno gli espositori sono scesi del 13,3%, da 1.500 a 1.300. E questo calo è il terzo, dopo due anni consecutivi in cui espositori e buyer sono risultati in contrazione del 3%. Per questa ragione la fiera deve trasformarsi.

Sylvie Ritter
Sylvie Ritter

«Questo processo di trasformazione dovrà sempre prediligere la qualità alla quantità. A titolo di prova, per questa edizione abbiamo deciso di respingere alcuni espositori. È una scelta, la nostra scelta», ha annunciato. Parole che hanno sorpreso molti. In ogni caso, sembra di capire, è stato lo spazio espositivo più ampio a creare nuove opportunità. «In particolare, questi adattamenti ci hanno consentito di offrire agli orologiai indipendenti, tempo fa collocati al Palace, uno spazio di prima scelta all’interno del padiglione 1. Con la creazione di questo spazio, denominato Les Ateliers, abbiamo potuto rispondere alla crescente domanda di questo settore», ha spiegato Ritter. Che ha poi svelato un’altra novità: il Design Lab. «Questo spazio dedicato ai designer, attivi in primo luogo nel campo della gioielleria, presenta pezzi unici innovativi e creazioni all’avanguardia». Insomma, spazio alla gioielleria di qualità e nuova, che prima non aveva possibilità di accedere, per il costo organizzativo molto alto, a Baselworld. Certo, la mossa ricorda molto The Design Room, l’area allestita nella edizione di gennaio di VicenzaOro.

Sembra, comunque, che a soffrire di più sia il settore della orologeria. Secondo François Thiébaud, presidente degli espositori svizzeri, nel 2016 le esportazioni dell’industria orologiera svizzera sono diminuite del 9,88% rispetto al 2015, anche se nell’ultimo trimestre è stato registrato un leggero miglioramento. Monica Battistoni

Anello di Stefan Hafner
Anello di Stefan Hafner
Baselworld, interno
Baselworld, interno
Ingresso della Messe
Ingresso della Messe
Bracciali di Fope a Baselworld
Bracciali di Fope a Baselworld


Faraone in asta di nuovo

Faraone Casa d’Aste: il martello batterà di nuovo a maggio. Ecco i pezzi più interessanti ♦

Torna a battere il martello di Patrizia di Carrobio, banditrice di Faraone Casa d’Aste. Dopo l’incoraggiante debutto del 2016 (due aste con pezzi venduti per un valore di 2 milioni) , la società figlia della storia gioielleria Faraone di Milano replica una vendita di gioielli il giorno 8 maggio. All’hotel Four Seasons l’asta sarà principalmente indirizzata verso collezionisti e commercianti, visto il valore dei lotti presentati (ma non è preclusa la partecipazione di privati), mentre la Christmas Auction di fine novembre vedrà in vendita con oggetti dal prezzo più accessibile.

A maggio, in ogni caso, il catalogo comprende circa 150 pezzi, tra gioielli e orologi, ovviamente alcuni a marchio Faraone, ma anche di altri brand. Per esempio, un bracciale firmato Cusi in platino e diamanti taglio brillante ed Asscher, per circa 18 carati e un girocollo fine ottocento composto da cinque fili di perle naturali con pendente centrale. La casa d’aste segnala anche un anello in platino firmato Buccellati con diamante centrale di circa 2,10 carati, contornato da diamanti taglio brillante e old cut, un choker Pederzani con 32 carati diamanti taglio brillante e 78 carati diamanti taglio goccia‎, due anelli Faraone, uno in oro bianco 18 carati con zaffiro birmano tondo del peso di 3,38 carati e uno con diamante da 4,62 carati.

Non mancano i trasformabili, con una spilla anni Quaranta in platino e diamante taglio baguette e brillante per un totale di circa 13 carati, divisibile in due elementi simmetrici, oltre a un bracciale di Faraone, in oro giallo 18 carati con due fiocchi, che possono diventare spille, con smeraldi taglio tondo, diamanti, rubini e zaffiri. A metà tra l’alta gioielleria e orologeria, un bracciale-orologio gioiello Jager LeCoultre, in oro giallo e con una scomparsa fatta interamente di diamanti, anch’esso trasformabile in collier, attraverso due componenti separati, completerà l’offerta insieme a una serie di diamanti da investimento. Federico Graglia





Girocollo (particolare del pendente)
Girocollo (particolare del pendente)

Girocollo fine Ottocento composto da cinque fili di perle naturali con pendente centrale
Girocollo fine Ottocento composto da cinque fili di perle naturali con pendente centrale
Anello in oro bianco 18 carati con zaffiro birmano tondo di Faraone
Anello in oro bianco 18 carati con zaffiro birmano tondo di Faraone
Bracciale firmato Cusi in platino e diamanti taglio brillante ed Asscher
Bracciale firmato Cusi in platino e diamanti taglio brillante ed Asscher
Orologio bracciale in oro bianco e diamanti
Orologio bracciale in oro bianco e diamanti
Spilla divisibile in due elementi
Spilla divisibile in due elementi

Bracciale di Faraone, in oro giallo 18 carati con due fiocchi, che possono diventare spille, con smeraldi taglio tondo, diamanti, rubini e zaffiri
Bracciale di Faraone, in oro giallo 18 carati con due fiocchi, che possono diventare spille, con smeraldi taglio tondo, diamanti, rubini e zaffiri







Una corona per Damiani

Damiani presenta la collezione Margherita e celebra la sua storia a Palazzo Reale, a Milano ♦

Dopo Palazzo Pitti per i 90 anni, anche Palazzo Reale, a Milano mette in mostra i gioielli Damiani. Fino al 18 aprile lo spazio milanese ospita una mostra che si intitola Un secolo di eccellenza e passione. L’evoluzione del costume italiano attraverso i gioielli Damiani. In buona parte si tratta di disegni e guache che fanno parte dell’archivio della Maison di Valenza,fondata nel 1924 da Enrico Grassi Damiani. Ma, ovviamente, la parte del leone la fanno i gioielli, tra cui i 18 pezzi vincitori dei Diamonds International Awards. Non solo: c’è anche una collezione nuova, Margherita. E non si tratta solo di un fiore, ma dei gioielli dedicati alla consorte del re d’Italia Umberto I, a cui il fondatore dell’azienda dedicò un gioiello nei primi anni del Novecento.

Damiani, anello della collezione Margherita
Damiani, anello della collezione Margherita
Collier Bloody Mary collier, 1986
Collier Bloody Mary collier, 1986
Anello in oro con pietre che compongono la parola Damiani
Anello in oro con pietre che compongono la parola Damiani
La mostra a Palazzo Reale di Milano dedicata a Damiani
La mostra a Palazzo Reale di Milano dedicata a Damiani
Da sinistra, Giorgio Damiani, Silvia Damiani e Guido Grassi Damiani
Da sinistra, Giorgio Damiani, Silvia Damiani e Guido Grassi Damiani
Silvia Damiani
Silvia Damiani
L'allestimento a Palazzo Reale
L’allestimento a Palazzo Reale

 

 

Pink Star con lo sconto

Il super diamante Pink Star torna in vendita da Sotheby’s. Con uno sconto di 12 milioni ♦

La storia infinita del diamante rosa più prezioso del mondo: Pink Star, estratto in Sudafrica nel 1999, 59,60 carati montati su un anello, torna in vendita. Era stato venduto da Sotheby’s, a Ginevra, nel novembre 2013 per una cifra record di 83 milioni di dollari. ma il compratore, Isaac Wolf, dopo tre mesi non ha pagato (non era facile, ammettiamolo). Non succede spesso nelle aste un flop così clamoroso,ma Wolf ha lamentato il mancato rispetto degli accordi di un pool di investitori che dovevano dividere il maxi costo. Pink Star è tornato nei forzieri di Sotheby’s, costretta per contratto a riacquistare la pietra, e messo a bilancio per circa 72 milioni di dollari. Nel giugno scorso, nuovo colpo di scena: sembrava che Sotheby’s avesse trovato un compratore. Macché, il diamante è forse troppo costoso. Ora la casa d’aste rimette in vendita il diamante, questa volta a Hong Kong, il 4 aprile. Ma abbassa la stima, scesa a 60 milioni di dollari. Basterà lo sconto per trovare un acquirente? Federico Graglia

Leggi anche Sotheby’s vende Pink Star https://gioiellis.com/sothebys-vende-pink-star/

Il diamante Pink Star
Il diamante Pink Star
Il diamante Pink Star, estratto in Sudafrica nel 1999
Il diamante Pink Star, estratto in Sudafrica nel 1999
Il diamante Pink Star torna all'asta il 4 aprile
Il diamante Pink Star torna all’asta il 4 aprile
Il diamante Pink Star, da 59,60 carati
Il diamante Pink Star, da 59,60 carati
Il diamante Pink Star, valutato 60 milioni di dollari
Il diamante Pink Star, valutato 60 milioni di dollari
Il diamante Pink Star
Il diamante Pink Star


La collana della Bella e la Bestia

La collana della Bella e la Bestia con sei diamanti e gli altri gioielli ispirati ai personaggi Disney ♦

I film, da tempo, sono anche l’occasione per fare merchandising, cioè per vendere oggetti legati alla storia o ai personaggi della pellicola. Ora questa tendenza coinvolge anche i gioielli. È il caso del successo della Disney, il remake di La Bella e la Bestia. Emma Watson, che interpreta la protagonista femminile, a un certo punto del film indossa una collana che non è passata inosservata. È opera della costumista del film, Jacqueline Durran (che ha vinto premio Oscar), e rappresenta «un albero della vita in movimento». Belle indossa la collana mentre balla un valzer con la Bestia (Dan Stevens).

Ora la collana passa dal castello tenebroso alla vendita online (potete trovarla qui). È realizzata in argento placcata oro 18 carati, con sei piccoli diamanti e un citrino lungo la catena collegata con il pendente. La nota di accompagnamento spiega che il ciondolo «rende omaggio al modo tortuosa in cui spesso cammina l’amore». Il prezzo è di circa 350-400 dollari (dipende dal sito, non tutti hanno lo stesso listino). Un altro brand della gioielleria coinvolto nel film, d’altra parte, è Swarovski, che ha fabbricato la campana di vetro, su disegno originale della Disney, e ha fornito i 2.160 cristalli utilizzati da Jacqueline Durran. In ogni caso, non è la prima volta che la Disney ispira collezioni di gioielli. Era già successo con Pandora. E la stessa Disney ha uno store online in cui vende gioielli veri, in oro e diamanti, con prezzi che superano i 6.000 dollari. Alessia Mongrando

Emma Watson, la scena del waltzer
Emma Watson, la scena del waltzer
Emma Watson con collana
Emma Watson con collana
Il pendente indossato da Emma Watson
Il pendente indossato da Emma Watson
Collana ispirata a Topolino, in oro e diamanti. Prezzo: 7950 dollari
Collana ispirata a Topolino, in oro e diamanti. Prezzo: 7950 dollari
Pendenti in oro e diamanti ispirati a Topolino. Prezzo: 5815 dollari
Pendenti in oro e diamanti ispirati a Topolino. Prezzo: 5815 dollari
Anello in oro bianco e diamanti ispirato a Topolino. Prezzo: 3950 dollari
Anello in oro bianco e diamanti ispirato a Topolino. Prezzo: 3950 dollari
Bracciali di Pandora ispirati ai personaggi Disney
Bracciali di Pandora ispirati ai personaggi Disney
Ciondolo di Pandora in argento
Ciondolo di Pandora in argento


È l’ora di Baselworld

Si apre la grande fiera mondiale di Baselworld, con le novità della gioielleria e del mondo degli orologi (con uno spazio in più) ♦

È uno dei principali appuntamenti della gioielleria, e dell’orologeria, mondiale: Baselworld aprirà le sue porte il 23 marzo, con taglio del nastro nel padiglione 1 alle 10.30 in punto. Ma in realtà per i media si apre già il 22, con la conferenza stampa in cui si annunciano le novità. La grande kermesse prosegue poi fino al 30 marzo (ci saremo anche noi di Gioiellis.com a raccontare le novità). Nonostante lo scetticismo, e il forte calo delle vendite nel settore dell’orologeria, Baselworld rimane uno dei punti di riferimenti per la gioielleria di lusso. Ma non solo: da qualche tempo si sono affacciati anche i marchi che puntano più su prezzi accessibili. È il segno dei tempi: non c’è più l’esclusiva della fascia alta del mercato, ma i confini sono più sfumati. In tutto, in ogni caso, sono previsti 2.100 espositori da 45 Paesi su 140.000 metri quadri della Messe, l’area fieristica nel centro di Basilea.

A Baselworld 2017 sono previste novità per chi segue il mondo degli orologi e non solo per i prodotti presentati. Per i segnatempo c’è una nuova area, Les Ateliers (padiglione1.2), che secondo gli organizzatori ospita «un numero record di marchi orologieri indipendenti». Le aree di Baselworld sono quindi cinque più una: Global Brands, (padiglioni 1.0, 1.1, 1.2), che comprende il nuovo Les Ateliers, International Brands (padiglioni 2.0, 2.1, 2.2, 5.0), Stones & Pearls (padiglioni 3.0 e 3.1), Machines & Supply Industry (2.0) e National Pavilions (4.0 e 4.1).





Ingresso di Baselworld
Ingresso di Baselworld

Orecchino di Nikos Koulis, Baselworld 2016
Orecchino di Nikos Koulis, Baselworld 2016
Baselworld 2016
Baselworld 2016
Baselworld 2016
Baselworld 2016

Baselworld 2016
Baselworld 2016







Tiffany, collezione HardWear al museo

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La collezione HardWear di Tiffany sfila alla Biennale del Whitney 2017 ♦

Debutta ufficialmente la nuova collezione di Tiffany, HardWear, lanciata con un video di Lady Gaga in occasione del Superbowl (la trovate qui). L’apparizione in pubblico è avvenuta durante l’evento organizzato da Tiffany & Co. per l’inaugurazione della Biennale del Whitney 2017, co-curata da Christopher Y. Lew e Mia Locks, a cui hanno partecipato influencer newyorkesi legati al mondo dell’arte, della moda, del cinema e della filantropia. Per esempio, Zoë Kravitz, che ha indossato gli orecchini della collezione HardWear, Julianne Moore, St. Vincent (collana HardWear), Zosia Mamet (anche lei con collana e orecchini della HardWear), Alessandra Balazs, Zoe Buckman (collana), Indre Rockefeller, Tavi Gevinson e Josh Lucas.

L’evento è stato ospitato da Adam D. Weinberg, Michelle Harper e dal consiglio di amministrazione del Whitney Museum of American Art. Cinque degli artisti in mostra, Harold Mendez, Ajay Kurian, Raúl de Nieves, Carrie Moyer e Shara Hughes, che hanno collaborato con gli artigiani Tiffany & Co. per creare oggetti d’arte che rispecchiano la loro visione artistica. Ogni artista ha inoltre ideato l’istallazione della vetrina del negozio Tiffany & Co. di Fifth Avenue a New York in cui la propria creazione è esposta. Le stesse vetrine arriveranno anche a Milano, nel negozio della Maison americana di Via della Spiga, in occasione del Salone del Mobile e della Design Week. Alessia Mongrando

L’artista Zoe Buckman con collier e orecchini Tiffany City HardWear
L’artista Zoe Buckman con collier e orecchini Tiffany City HardWear
Indre Rockefeller con pendente Tiffany T e orecchini Tiffany City HardWear insieme a Adam D. Weinberg
Indre Rockefeller con pendente Tiffany T e orecchini Tiffany City HardWear insieme a Adam D. Weinberg
 La fotografa Petra Collins e l’attrice Tavi Gevinson con orecchini con diamanti Tiffany Victoria
La fotografa Petra Collins e l’attrice Tavi Gevinson con orecchini con diamanti Tiffany Victoria
 La musicista St. Vincent con pendente e anelli Tiffany City HardWear
La musicista St. Vincent con pendente e anelli Tiffany City HardWear
L’attrice Julianne Moore
L’attrice Julianne Moore
L’attrice Alessandra Balazs ha scelto un bracciale e anello Tiffany T da abbinare a orecchini Diamonds By The Yard di Elsa Peretti
L’attrice Alessandra Balazs ha scelto un bracciale e anello Tiffany T da abbinare a orecchini Diamonds By The Yard di Elsa Peretti
Zosia Mamet con gioielli della collezione Tiffany City HardWear
Zosia Mamet con gioielli della collezione Tiffany City HardWear
Zoe Kravitz indossa orecchini in oro giallo della collezione Tiffany City HardWear
Zoe Kravitz indossa orecchini in oro giallo della collezione Tiffany City HardWear
La Musicista St. Vincent, le attrici Zoe Kravitz e Zosia Mamet hanno impreziosito i loro look con gioielli della collezione Tiffany City HardWear
La Musicista St. Vincent, le attrici Zoe Kravitz e Zosia Mamet hanno impreziosito i loro look con gioielli della collezione Tiffany City HardWear


Addio a lolaandgrace

Swarovski ha deciso di chiudere entro un anno il marchio lolaandgrace ♦

Addio a Lola e ciao ciao a Grace. Lolaandgrace, il marchio del gruppo Swarovski dedicato a un pubblico giovane e con collezioni di bijoux a prezzi bassi, avrebbe ancora pochi mesi di vita. Il brand austriaco, secondo quanto rivelato dal sito britannico Professional Jeweller, avrebbe deciso di cessare la produzione della gamma lolaandgrace. La svolta sarebbe parte di una revisione strategica del portafoglio marchi, che sembra puntare a una fascia di pubblico più alta. Il percorso per il marchio, sempre secondo il sito, prevede un graduale disimpegno che potrebbe durare anche un anno. Alla fine il team di lolaandgrace sarà in parte riassorbito nella casa madre Swarovski. L’azienda austriaca specializzata in cristalli ha lanciato lolaandgrace nel 2011 con l’idea di entrare nel mercato dei gioielli a prezzi accessibili. Che però è già molto affollato di agguerriti competitori. Federico Graglia 





Lolaandgrace, anello Castle Drop
Lolaandgrace, anello Castle Drop

Anello Milan Cross
Anello Milan Cross
Anello Vegas Midi
Anello Vegas Midi
Orecchini Castle Oval
Orecchini Castle Oval
Orecchini con pendenti Monaco
Orecchini con pendenti Monaco
Ear climber Hawaii
Ear climber Hawaii
Collana con pendente Venice Mixed
Collana con pendente Venice Mixed

Lolaaandgrace, collier Monaco
Lolaaandgrace, collier Monaco







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