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Lo zaffiro record Stella di Jolie



Da Robert Procop uno zaffiro a stella da Guinness per Angelina Jolie ♦︎

Tra Angelina Jolie e il gioielliere di Berverly Hills, Robert Procop, c’è un’intesa. Ma non ha nulla di sentimentale: tra i due c’è una collaborazione che dura da tempo, tanto che anni fa l’attrice ha firmato una collezione di gioielli realizzata da Procop, Style of Jolie, che è servita a finanziare una scuola per bambine in Afghanistan. E Procop ha anche collaborato con l’attrice realizzando gioielli utilizzati in alcuni film.

Ora Jolie e Procop sono uniti, invece, da un enorme zaffiro nero a stella. Secondo Procop è il più grande zaffiro di questo tipo, molto raro, certificato dal Gemological Institute of America. La pietra è stata estratta in Ausatralia, nelle miniere del Queensland: è stata chiamata Stella di Jolie in onore dell’attrice e pesa 888,88 carati. La pietra è montata su una collana composta da altri 70 zaffiri, per 104,42 carati, su oro rosa. Il prezzo della collana è commisurato alla sua rarità: 5 milioni di dollari.

Altri zaffiri neri, con effetto asterismo, cioè con una particolare colorazione a effetto stella, sono stati utilizzati da Procop per la collezione Exceptional Jewels. Cosimo Muzzano

Leggi anche: Angelina Jolie regala questa collana




Lo zaffiro Star of Jolie
Lo zaffiro Star of Jolie
Anello con zaffiri neri a stella della collezione Exceptional Jewels di Robert Procop
Anello con zaffiri neri a stella della collezione Exceptional Jewels di Robert Procop
Angelina Jolie a Venezia
Angelina Jolie a Venezia
Bracciale con zaffiri neri a stella della collezione Exceptional Jewels di Robert Procop
Bracciale con zaffiri neri a stella della collezione Exceptional Jewels di Robert Procop
Collana di Citrino di Robert Procop donata da Angelina Jolie allo Smithsonian Institution
Collana di Citrino di Robert Procop donata da Angelina Jolie allo Smithsonian Institution







I gioielli di Gianfranco Ferré




A Torino una mostra dedicata a 200 gioielli disegnati da Gianfranco Ferré ♦︎

Gianfranco Ferré non è stato solo un grande stilista, ma anche un grande inventore di accessori. Spesso utilizzati nelle sfilati, come complemento agli abiti, i bijoux di Ferré, scomparso dieci anni fa a 63 anni, hanno lo stesso stile del designer che, infatti, era attento al loro utilizzo. E ai bijoux Ferré ha dedicato molta della sua creatività. Ora la Fondazione Ferré, assieme alla Fondazione Torino Musei, ha organizzato una mostra dedicata proprio ai gioielli di Gianfranco Ferré. Sarà allestita a Torino, a Palazzo Madama . Il titolo  della mostra è Gianfranco Ferrè sotto un’altra luce: Gioielli e Ornamenti e raccoglie 200 gioielli che hanno accompagnato la carriera dello stilista che, tra l’altro, per un periodo della sua vita ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico di Dior. «Per Ferré l’ornamento non è il figlio minore di un prezioso: pietre lucenti, metalli smaltati, conchiglie levigate, legni dipinti, vetri di Murano, ceramiche retrò, cristalli Swarovski, e ancora legno e cuoio e ferro e rame e bronzo, diventano un incantato orizzonte di spille, collane, cinture, anelli, monile, bracciali», ha spiegato la curatrice della mostra, Francesca Alfano Miglietti. L’esposizione è organizzata con la Fondazione Torino Musei. Rudy Serra

Gianfranco Ferré sotto un’altra luce: Gioielli e Ornamenti
12 ottobre 2017 – 19 febbraio 2018
Torino, Palazzo Madama
Piazza Castello, Torino
Aperto tutti i giorni
dalle 10.00 alle 18.00
tranne il martedì

Gianfranco Ferré, spilla
Gianfranco Ferré, spilla
Gianfranco Ferré, bracciale
Gianfranco Ferré, bracciale
Gianfranco Ferré, bracciale in ottone
Gianfranco Ferré, bracciale in ottone
Gianfranco Ferré, collana in ottone
Gianfranco Ferré, collana in ottone
Gianfranco Ferré, spilla con leone
Gianfranco Ferré, spilla con leone
Spilla a forma di anthurium
Spilla a forma di anthurium
Spilla a forma di insetto
Spilla a forma di insetto
Gianfranco Ferré
Gianfranco Ferré







Un addio pesante a Baselworld



Baselworld, la più grande fiera di orologeria e gioielleria, perde un altro pezzo, Eberhard ♦︎

Noi ci occupiamo di gioielli, come indica il nome della nostra testata. Ma dobbiamo registrare una notizia che è  collegata con il mondo dei gioielli indirettamente: Eberhard & Co., Maison svizzera di orologeria nata nel 1887, che quest’anno celebra 130 anni di storia, ha annunciato che non sarà presente nel 2018 a Baselworld, il più grande salone mondiale dell’orologeria e gioielleria, del quale è stato espositore per 70 anni.

Non è una notizia da poco. Quello che è stato il più grande appuntamento mondiale per l’orologeria, ma anche per la gioielleria, perde un pezzo importante.

«Proprio nel corso dell’ultima edizione della Fiera di Basilea, nonostante il marchio sia stato tra i protagonisti principali della manifestazione, grazie anche alla collocazione nella prestigiosa Hall 1.0, si è iniziato a riflettere sull’opportunità di un cambiamento, arrivando a maturare la decisione di non affidare più a Baselworld la presentazione delle novità del brand», si legge in un comunicato dell’azienda svizzera. «Eberhard & Co. ha quindi scelto per il 2018 di non essere più fra i marchi del Salone, la cui organizzazione ha annunciato per la prossima edizione un’ulteriore defezione degli espositori stimabile fra il 30% e il 60%, dopo le già notevoli riduzioni verificatesi negli ultimi anni. Risulta evidente che per i marchi indipendenti come Eberhard sia giunto il momento di slegarsi dai contesti tradizionali per cercare una maggiore vicinanza ai mercati e alle loro esigenze».

Mario Peserico, Eberhard
Mario Peserico, Eberhard

Il commento di Mario Peserico, direttore generale di Eberhard, è ancora più severo: «Baselworld è stato in passato rappresentativo della filiera del settore, ma questo aspetto sta ora scomparendo senza che venga sostituito da un nuovo progetto. Credo che molte altre saranno le defezioni per il 2018». Eberhard ha aggiunto che la presentazione delle sue novità 2018 avverrà a partire da marzo attraverso attività ed eventi dedicati.

È un colpo duro per Baselworld. Già quest’anno la fiera aveva visto calare il numero degli espositori: «Sono stati 12 mesi difficili e hanno costretto alcuni operatori ad abbandonare l’industria dell’orologeria o della gioielleria», aveva ammesso Sylvie Ritter, managing director di Baselworld. «Il nostro processo di trasformazione dovrà sempre prediligere la qualità alla quantità. A titolo di prova, per questa edizione abbiamo deciso di respingere alcuni espositori. È una scelta, la nostra scelta». Un modo elegante per giustificare la diminuzione degli stand presenti. L’edizione 2017 (era la numero cento), infatti, ha chiuso con 106.000 buyer (-4% rispetto al 2016, quando erano stati 111.000 e meno anche dei 114.000 del 2015) provenienti da oltre 100 paesi. E  gli espositori sono scesi del 13,3%, da 1.500 a 1.300.

Baselworld 2017
Baselworld 2017

Nel settore della orologeria, per esempio, aveva già annunciato la sua defezione il gruppo Timex Swiss Luxury Division, che gestisce marche di lusso come Salvatore Ferragamo, Versace, Versus e Nautica attraverso accordi di licenza. Il settore dell’orologeria, tra l’altro, sta soffrendo la diffusione degli smart watch, dispositivi come l’Apple Watch, che per fatturato ha superato quello di un colosso come Rolex. E nella gioielleria da tempo non partecipano più a Baselworld molti marchi di media dimensione, come Vhernier o Antonini, per citare due italiani. Ora la fiera di Basilea dovrà cercare di utilizzare molta creatività per recuperare appeal.   





Baselworld 2017, interno
Baselworld 2017, interno

L'area di Crivelli a Baselworld
L’area di Crivelli a Baselworld

Sylvie Ritter
Sylvie Ritter







Un diamante re con Bolaffi a Milano

Un anello con diamante svetta all’asta di gioielli e orologi Bolaffi di Milano ♦︎

Milano ha risposto al richiamo dell’oro, ma soprattutto dei diamanti. All’asta organizzata da Bolaffi al Grand Hotel et de Milan (lo stesso in cui alloggiava Giuseppe Verdi), il re è stato l’anello in diamante taglio smeraldo di 5,29 carati, D color, purezza VVS2 (lotto 476), acquistato a 161.500 euro (diritti inclusi). L’asta si è chiusa con un realizzo complessivo di 1,1 milioni (commissioni comprese). Ok, non è un risultato paragonabile alle super aste di Hong Kong o Ginevra, ma dimostra un interesse crescente per i gioielli anche al di fuori delle piazze storiche per le vendite all’incanto.

Le altre due migliori aggiudicazioni sono state quelle di una coppia di anelli con diamanti taglio cuscino rispettivamente di 5,84 e 5,93 carati (lotto 188) aggiudicati a 60 mila euro al telefono a un cliente francese, e quella di un anello con diamante di 8,20 carati (lotto 464) che, partito da 30mila euro, ne ha raggiunti 52.500. Grande battaglia tra clienti in sala e al telefono per il pregiato paio di orecchini di Bulgari in diamanti taglio baguette di circa 20 carati complessivi (lotto 474) venduti a 37.500 euro e per l’anello in zaffiro Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti degli anni Venti (lotto 477) ceduto a 30mila euro, il doppio della base.

Da segnalare il successo della selezione dei gioielli firmati, come l’affascinante spilla di Schlumberger per Tiffany in forma di fiore con zaffiri e diamanti (lotto 461), ceduta a 35mila euro da una base di settemila, e i lotti di Van Cleef & Arpels come gli orecchini in corallo e diamanti (lotto 456), aggiudicati a 13mila euro.

Anello in oro bianco con un diamante taglio smeraldo di 5,29 carati
Anello in oro bianco con un diamante taglio smeraldo di 5,29 carati

Interessanti, inoltre, i realizzi messi a segno dai gioielli in corallo, in particolare dell’importante collana formata da trentasette sfere di corallo Momo giapponese (lotto 186) battuta a 22.500 euro.

Ottimo risultato, infine, anche per l’asta di orologi, chiusa con un realizzo di 217mila euro e circa il 73% di lotti venduti. Le migliori aggiudicazioni sono state quelle del Rolex Oyster Cosmograph Daytona del 1973 (lotto 135), aggiudicato al telefono a 42.500 euro, e dell’orologio da tasca a remontoir svizzero con grande complicazione, ripetizione a minuti e automi, movimento Le Coultre, con quadrante smaltato (lotto 114) ceduto a 13.750 euro, quasi tre volte la base d’asta.

Anello con diamanti taglio cuscino di 5,84 carati
Anello con diamanti taglio cuscino di 5,84 carati
Orecchini di Bulgari con diamanti taglio baguette
Orecchini di Bulgari con diamanti taglio baguette
Anello con zaffiro del Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti, datato anni Venti
Anello con zaffiro del Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti, datato anni Venti
Spilla con zaffiri e diamanti di Tiffany, design du Schlumberger
Spilla con zaffiri e diamanti di Tiffany, design du Schlumberger

Le novità del Pad di Londra



Il Pad di Londra con gioielli vintage, ma anche di moderno design. Ecco una selezione ♦︎

Ecco un altro appuntamento per gli amanti dell’arte, delle antichità e dei gioielli, vintage oppure moderni: il Pad di Londra. Nel cuore di Mayfair, quartiere chic della capitale britannica, il Pad è la fiera principale di Londra per l’arte, il design e le arti decorative del XX secolo. Molte gallerie, ma anche singole Maison anche di gioielleria, vogliono essere presenti al Pad per mostrare il meglio ai selezionati visitatori. Ha una sua struttura a boutique: è come un concentrato di ricchezza, culturale e venale allo stesso tempo. Quest’anno la fiera si svolge dal 3 all’8 ottobre a Berkeley Square W1. Ci sono anche i gioielli. Alcuni, quelli d’epoca sono in mostra da firme dell’antiquariato come Siegelson, che quest’anno presenta pregevoli pezzi di Cartier anni Trenta. Ma ci sono anche firme del design come la tedesca Hemmerle o la svizzera Suzanne Syz: gioielli super moderni, per veri intenditori, di gran classe. Oppure l’artista e designer londinese Eliane Fattal, che ha collaborato dal 2011 con SJ Phillips, la mecca per i gioielli d’antiquariato, per creare pezzi unici, storici e moderni. Presenta gioielli resuscitati come pezzi contemporanei, indossabili e talvolta trasformabili: fiori, foglie, insetti, farfalle e animali che non hanno rivali nel loro genere. Federico Graglia





Anello Vuoi una mentina? Di Suzanne Syz, con tormalina Paraiba, oro, smalto, diamanti
Anello Vuoi una mentina? Di Suzanne Syz, con tormalina Paraiba, oro, smalto, diamanti

Bracciale Art Dèco di Cartier, 1922. Corallo, onice, diamanti
Bracciale Art Dèco di Cartier, 1922. Corallo, onice, diamanti
Collana di Cartier, 1935. Diamanti e zaffiri
Collana di Cartier, 1935. Diamanti e zaffiri
Eliane Fattal, spilla in oro e diamanti
Eliane Fattal, spilla in oro e diamanti
Eliane Fattal, spilla in oro e diamanti a forma di rosa
Eliane Fattal, spilla in oro e diamanti a forma di rosa
Anello di Hemmerle, in bronzo, oro bianco e diamante fancy yellow
Anello di Hemmerle, in bronzo, oro bianco e diamante fancy yellow
Collana presentata da Ma Tei con cristallo di rocca, bronzo
Collana presentata da Ma Tei con cristallo di rocca, bronzo
Hemmerle, orecchini in bronzo, diamanti, oro bianco e zirconi
Hemmerle, orecchini in bronzo, diamanti, oro bianco e zirconi

Hemmerle, orecchini in alluminio, oro bianco e diamanti
Hemmerle, orecchini in alluminio, oro bianco e diamanti







I paesaggi del gioiello a Parigi



A Parigi va in scena l’avanguardia del bijoux con la mostra Metaphysical landscapes ♦︎

Il gioielli di avanguardia si sposta sotto un altro famoso gioiello di avanguardia, la Tour Eiffel. A portarli a parigi è A/dornment, che si definisce come «progetto curatoriale integrato dedicato al gioiello contemporaneo». Il risultato è Metaphysical landscapes, mostra organizzata alla Galerie Graphem in occasione di Parcours Bijoux 2017. I gioielli, che sono in realtà opere sul sottile crinale che separa un oggetto di uso comune dall’avanguardia, sono realizzati da Florence Croisier, Daria Borovkova e María Ignacia Walker Guzmán. Saranno anche gioielli da ascoltare, visto l’intervento di un sound designer, Enrico Ascoli, con l’idea di rendere immersiva l’esperienza dell’esposizione.

Metaphysical landscapes ha l’obiettivo di «moltiplicare le suggestive estetiche dei gioielli attraverso un’installazione multidisciplinare». Molto diverse le tre interpretazioni del gioiello come paesaggio estetico delle proprie emozioni. I gioielli-opere sono realizzati con stili diversi e materiali diversi, dal titanio al bronzo. Più che a essere indossati, insomma, sono gioielli da guardare. Come i paesaggi.

La Galerie Graphem si trova nel 12° arrondissement di Parigi a fianco alla cantina Ici-Même,68 rue de Charenton 75012 Paris. Dal 13 al 29 orrobre 2017. Federico Graglia





Gioielli di Daria Borovkova
Gioielli di Daria Borovkova

Gioiello di Maria Walker
Gioiello di Maria Walker
Orecchini di Florence Croisier
Collana di Florence Croisier
Bracciale di Daria Borovkova
Bracciale di Daria Borovkova
Maria Ignacia Walker Guzman, Trascendieron
Maria Ignacia Walker Guzman, Trascendieron
Maria Ignacia Walker Guzman
Maria Ignacia Walker Guzman
Opera di Florence Croisier
Opera di Florence Croisier

Gioielli di Daria Borovkova
Gioielli di Daria Borovkova







Gli smeraldi sicuri della Svizzera



Gübelin ha introdotto in Svizzera un sistema per monitorare gli smeraldi dal momento dell’estrazione alla incastonatura ♦︎

E se lo smeraldo non fosse uno smeraldo? E se lo smeraldo venduto come colombiano fosse, invece, stato estratto in una miniera abusiva, magari servita ad alimentare guerre e terrorismo? La risposta queste domande si potrà trovare in Svizzera. Più precisamente si trova nei laboratori di Lucerna di Gübelin, che è anche una Maison di gioielleria. È lì che è stato individuato un metodo che consente di analizzare il Dna dello smeraldo, cioè la la sua provenienza. Il Laboratorio Gemmologico Gübelin ha messo a punto l’Emerald Paternity Test. La tecnologia riesce a verificare, oltre che la autenticità della pietra, anche il suo percorso, prova della loro provenienza geografica. I gioielli con smeraldi dell’azienda, insomma, saranno completamente tracciabili.

Metodo rivoluzionario

Secondo l’azienda, l’Emerald Paternity Test rappresenta una rivoluzione per il settore delle gemme di colore. Per monitorare la provenienza della pietra, il laboratorio utilizza nanoparticelle (circa 1 miliardesimo di metro) basate sul Dna, che sono applicate direttamente in miniera sul cristallo di smeraldo non ancora lavorato. La nanoparticella è stata sviluppata apposta per resistere alle comuni procedure alle quali è sottoposto uno smeraldo prima di raggiungere il consumatore finale (estrazione, lavaggio, taglio, lucidatura, trasporto, incastonatura). Le nanoparticelle possono essere analizzate e decodificate in ogni singola tappa della catena di lavorazione. Questa tecnologia offre ai minatori (siano essi impiegati in grandi imprese o in piccole cooperative artigianali), ai governi, alle organizzazioni commerciali, agli enti di controllo, ai marchi di gioielleria ed ai consumatori finali un livello di trasparenza assolutamente nuovo nel mercato degli smeraldi, creando fiducia e sicurezza.

Garanzia scientifica

È la prima volta che la nanotecnologia è utilizzata per le gemme. Le dimensioni stesse delle particelle utilizzate le rendono invisibili al microscopio ottico, quindi non influenzano in nessun modo né l’aspetto esteriore, né la qualità o le caratteristiche della pietra preziosa.

Gübelin Jewellery è il primo marchio di gioielleria al mondo ad offrire smeraldi contenenti queste particelle. Questa nuova tecnologia è stata impiegata per la prima volta nello smeraldo che adorna l’anello di platino Ancient Path di Gübelin Jewellery. Grazie all’Emerald Paternity Test, lo smeraldo di oltre 6 carati può essere tracciato fino alla miniera Belmont di Itabira, nello stato brasiliano di Minas Gerais. Le nanoparticelle sono state aggiunte allo smeraldo direttamente in miniera. Da quel momento in poi, questa pietra preziosa potrà sempre essere associata univocamente alla propria origine geografica.





La miniera di Belmont, Brasile, dove si esegue il Paternity Test
La miniera di Belmont, Brasile, dove si esegue il Paternity Test

Anello di Gübelin in platino e smeraldo
Anello di Gübelin in platino e smeraldo
Smeraldo incastonato nella roccia
Smeraldo incastonato nella roccia
Raphael Gübelin, presidente
Raphael Gübelin, presidente
Daniel Nyfeler, direttore generale di Gübelin
Daniel Nyfeler, direttore generale di Gübelin

Nano particelle nel Paternity Test
Nano particelle nel Paternity Test







L’oro di Giansone a Torino



Gioielli tra scultura e jazz: a Torino in mostra i lavori di Mario Giansone ♦︎

Tra jazz e scultura c’è un feeling. E tra scultura e gioielleria c’è un link. E quando il design è di Mario Giansone, scultore italiano (1915-1997) che ha segnato la vita artistica del Novecento, il collegamento è doppio. A Torino, a Palazzo Madama, dal 5 ottobre 2017 al 29 gennaio 2018, al secondo piano, in Sala Atelier, è stata organizzata una mostra dedicata ai gioielli in oro forgiati dall’artista piemontese. Attenzione: arte, ma da indossare. Non sono sculture concepite per riposare in una teca di vetro. Al contrario, sono gioielli, seppure pezzi unici, pensati per essere indossati dalle signore (parecchie, pare) che Giansone frequentava. L’artista nel corso della sua vita, ha scolpito, disegnato, dipinto e realizzato incisioni e arazzi con uno stile apprezzato, tra figuratività e astrazione. Ha utilizzato marmo, pietra, ferro, legno. Ma anche l’oro.

Nella mostra si trovano esposti gioielli tra il 1935 e il 1997. Sono microsculture fuse in oro, in cui Giansone mette in estremo risalto la componente scultorea del gioiello. Un altro aspetto unico, è la scelta dei contenitori per i gioielli: sono altre sculture, spesso con un legno africano molto duro, come mogano, azobè, paduk, palissandro, radica e soprattutto ebano.

I curatori della mostra sono Marco Basso e Giuseppe Floridia, coadiuvati dalla registrar di Palazzo Madama, la storica dell’arte Stefania Capraro. I pezzi esposti sono una quarantina. In occasione della mostra a Palazzo Madama, lo studio di scultura di Mario Giansone (Via Messina 38, Torino) resta eccezionalmente aperto per visite guidate (con prenotazione obbligatoria. Telef0no 11 4436999, email didattica@fondazionetorinomusei.it).
www.palazzomadamatorino.it
Orario: lunedì-domenica 10-18, chiuso il martedì





Mario Giansone, anello in oro
Mario Giansone, anello in oro

Mario Giansone, bracciale in oro
Mario Giansone, bracciale in oro
Anello in una scatola di legno
Anello in una scatola di legno

Scultura di Mario Giansone
Scultura di Mario Giansone







Da Christie’s il capolavoro di de Grisogono



Una eccezionale collana con uno dei più grandi diamanti al mondo: Christie’s vende il capolavoro di de Grisogono ♦︎

Un palcoscenico internazionale per un gioiello eccezionale. L’appuntamento da Christie’s il 14 novembre, a Ginevra, è particolarmente interessante per gli appassionati di alta gioielleria. E anche per chi, beato lui (o lei) potrà assicurarsi un pezzo che farà storia: The Art of de Grisogono, Creation I, nome conferito a una collana unica, che monta un diamante da 163,41 carati, D flawless e di tipo IIA.

Pietra da record

Le pietre straordinarie impiegate e la composizione del gioiello sono da record. Non stupisce che sia stato il fondatore e direttore creativo di de Grisogono, Fawaz Gruosi, a guidare tutta la lavorazione, dal taglio del diamante grezzo originale, un «mostro» da 404,20 carati, al completamento della collana. Il perfetto diamante bianco utilizzato non è solo il più grande della sua categoria mai presentato all’asta e la pietra più preziosa che la Maison abbia mai lavorato, ma è anche rappresentativo della rivoluzione di de Grisogono, ormai vicina al compleanno numero 25.

 Creation I, alta gioielleria de Grisogono
Creation I, alta gioielleria de Grisogono

La storia parte da Lulo

Il grande diamante ha una data di nascita: è stato estratto ii 4 febbraio 2016, nella miniera di Lulo, nell’Angola orientale. È stato chiamato 4 de Fevereiro, che è anche il giorno in cui l’Angola ha iniziato la lunga strada verso l’indipendenza dal Portogallo. Il diamante è il 27° nella classifica dei più grandi mai estratti, ed il primo per grandezza mai trovato in Angola. Ad acquistarlo è stata de Grisogono, grazie alla collaborazione con la società per il commercio di diamanti Nemesis International. L’Istituto Gemmologico Americano di New York ha dichiarato la pietra grezza un diamante di tipo IIA e colore D, cioè al top. Dal diamante grezzo è stata ricavata la pietra tagliata di 163,41 carati, di colore D, con la caratteristica della purezza Flawless. Anche questo un record.

La fase di lavorazione

Il diamante è rimasto 11 mesi per essere analizzato e mappato, per eseguire il clivaggio, il taglio laser e infine la lucidatura. La forma quasi rettangolare del diamante ha portato i tagliatori a optare per un taglio smeraldo, eseguito il 29 giugno 2016 usando gli strumenti della tradizione gioielliera. Il primo taglio è stato effettuato a mano a New York in presenza di Fawaz Gruosi e della sua équipe, probabilmente con qualche ansia.

Nel dicembre 2016, il diamante da 163,41 carati ha lasciato New York per raggiungere la sede principale di de Grisogono, a Ginevra. Sul tavolo ci sono 50 proposte di design. Dopo due mesi a vincere è il progetto di una collana asimmetrica con il diamante da 163,41 carati al centro, enfatizzato da diamanti taglio rettangolare e da smeraldi. «Ho scelto lo smeraldo perché adoro il colore verde e mi piace unirlo ad altre pietre. Il verde dona un contrasto affascinante e valorizza entrambi i colori. E poi, da buon italiano, sono superstizioso. Il verde è un colore portafortuna: lo vedrete spesso nelle mie collezioni», ha commentato Fawaz Gruosi.




La trasformazione in gioiello

Pe realizzare la collana ci sono voluti sei mesi, con una équipe di 14 maestri artigiani, tra cui otto gioiellieri, cinque incastonatori e un incisore. In tutto, 1700 ore negli atelier di Alta Gioielleria de Grisogono per lavorare manualmente ciascuna pietra della collana.

Ed ecco la collana: un girocollo a goccia dalle curve morbide è caratterizzato da due forme cariche di gemme che sfiorano il collo. Da un lato, i 18 diamanti taglio smeraldo in scala (che variano dagli 0,48 ai 8,10 carati per un totale di 48,64 carati) si fondono agli smeraldi verde brillante sull’altro lato della collana. Ciascuna delle basi dei diamanti è collegata alla successiva sulla parte inferiore, in modo impercettibile, conferendo una grande flessibilità alla catena. Le basi in oro di ogni diamante sono decorate con 862 diamanti taglio brillante, per un peso totale di 6,52 carati, ulteriormente valorizzati da piccoli smeraldi incastonati sulla superficie di ciascuna parte in oro. Sulla collana sono stati incastonati complessivamente 5949 smeraldi taglio brillante dal peso di 38,84 carati.

Sull’altro lato della collana si trova una spirale in oro bianco incastonata di smeraldi e diamanti taglio smeraldo si assottiglia fino a raggiungere il fascino glaciale del diamante da 163,41 carati. Inoltre, 66 gocce di smeraldo taglio pera (dal peso di 120,42 carati) accarezzano la pelle e prendono vita vibrando leggere ad ogni movimento. Per valorizzare il contrasto tra il bianco del diamante e il verde intenso degli smeraldi, ogni componente in oro che fosse visibile è stata placcata in rodio nero, creando un effetto di chiaroscuro.

La base che contiene il diamante da 163,41 carati è ornata da 399 diamanti taglio brillante, mentre le griffe scompaiono sotto quattro diamanti taglio baguette, per un luminoso effetto di brillantezza. Sul retro della base è inciso: 163.4 D Flawless. Come se non bastasse, anche il fermaglio è celato sotto uno smeraldo da 0,54 carati e il retro della collana presenta finiture raffinate con il motivo a volute caratteristico della Maison.

Il futuro di Creation I

Il diamante può essere staccato grazie a un complesso meccanismo sviluppato appositamente per permettere una facile rimozione della pietra e garantire il massimo della sicurezza. Quando la collana avrà un legittimo proprietario, la Maison de Grisogono si proporrà di lavorare in stretto contatto per creare altri design, per esempio per un bracciale, un diadema o una spilla, che possano accogliere questo diamante unico.

The Art of de Grisogono e Christie’s

Con un diamante di questo rilievo, è d’obbligo una vendita che ne sia all’altezza. Avendo trattato i diamanti di più grande valore al mondo, de Grisogono e Christie’s hanno concluso un accordo per la vendita delle collezioni The Art of de Grisogono. Creation I sarà la creazione protagonista della stagione d’asta nella vendita serale del 14 novembre.

«Durante i suoi 251 anni di attività, Christie’s ha avuto il privilegio di curare la vendita dei diamanti più preziosi e importanti al mondo. Questo diamante perfetto e sensazionale da 163,41 carati, sospeso su un’elegante collana di smeraldi e diamanti, rende de Grisogono una Maison di rara eccellenza», ha commentato Rahul Kadakia, direttore internazionale di Christie’s gioielleria. Federico Graglia





4 de Fevereiro, diamante da 404,20 carati
4 de Fevereiro, diamante da 404,20 carati

La misurazione del diamante grezzo
La misurazione del diamante grezzo
Il diamante taglio smeraldo, da 163,41 carati, D flawless e di tipo IIA
Il diamante taglio smeraldo, da 163,41 carati, D flawless e di tipo IIA
La preparazione della collana Creation I
La preparazione della collana Creation I
La lavorazione della collana di de Grisogono
La lavorazione della collana di de Grisogono
La collana terminata
La collana terminata
Particolare degli elementi in smeraldo della collana
Particolare degli elementi in smeraldo della collana

Sketch della collana
Sketch della collana







Settembre d’oro per VicenzaOro



VicenzaOro torna ai fasti del 2007: incremento di visitatori e buyer ♦︎

Che la crisi dell’economia, e di conseguenza del settore orafo, sia terminata? Il bilancio di VicenzaOro sembra lasciarsi alle spalle gli interrogativi della vigilia. E, sì, sembra che sia andato tutto bene, anzi, più che bene. I numeri comunicati da Ieg, gruppo organizzatore della rassegna sono, forse, superiori alle aspettative: è stato raggiunto il migliore risultato dal 2007. VicenzaOro September ha visto sfilare tra padiglioni e stand 23mila visitatori (+20%), tra cui 14mila sono stati i buyer (+22,7% rispetto all’edizione al settembre 2016). Stabili i brand presenti, 1.300, da 36 Paesi. Merito anche degli investimenti dell’Ice (l’istituto statale per l’export), che ha ospitato a sue spese 500 buyer selezionati dai principali mercati, e 800 gold gestiti direttamente da Ieg. Insomma, la formula di Italian Exhibition Group funziona, e il supporto governativo aiuta.

«Vicenzaoro rappresenta pienamente l’innovativa visione di Ieg. È il nostro prodotto a maggior tasso d’internazionalità, promotore di una filiera di eccellenza ed in grado di far sedere allo stesso tavolo tutti i protagonisti del comparto in una fruttuosa ottica di sistema. Un evento ambasciatore della migliore gioielleria mondiale», ha commentato il vicepresidente di Ieg, Matteo Marzotto. E Corrado Facco, direttore generale della nuova realtà fieristica, che ha in programma la quotazione in Borsa nel prossimo autunno, ha sottolineato come la ripresa avvenga nonostante a livello geopolitico rimangano zone del mondo in tensione.

L’aspetto meno positivo è che l’incremento è dovuto soprattutto dall’estero, più che dall’Italia. Insomma, il mercato interno dei gioielli resta meno vivace. Invece, i buyer più attivi sono stati quelli provenienti dall’Europa, in particolare da Germania, Regno Unito, Francia, Belgio e Spagna, ma anche dall’Europa centro-orientale. Positivi anche Turchia e l’Iran, in stallo gli operatori del Medio Oriente, in modesto incremento America, Cina e Russia.





Laura Bicego e una prova gioielli nell'area di Nanis. ©Gioiellis.com
Laura Bicego e una prova gioielli nell’area di Nanis. ©Gioiellis.com

Vetrina di Casato a VicenzaOro
Vetrina di Casato a VicenzaOro. ©Gioiellis.com

VicenzaOro September, lo stand di Pasquale Bruni ©Gioiellis.com
VicenzaOro September, lo stand di Pasquale Bruni ©Gioiellis.com

VicenzaOro September ©Gioiellis.com
VicenzaOro September ©Gioiellis.com
Lo stato maggiore di Itaiian exhibition Group. Da sinistra, Corrado Facco (direttore generale), Lorenzo Cagnoni (presidente), Matteo Marzotto (vicepresidente)
Lo stato maggiore di Itaiian exhibition Group. Da sinistra, Corrado Facco (direttore generale), Lorenzo Cagnoni (presidente), Matteo Marzotto (vicepresidente)
VicenzaOro September
VicenzaOro September







Sotheby’s, maxi asta a New York



Maxi asta di gioielli da Sotheby’s a New York, in vendita anche pezzi di Aerin Lauder Zinterhofer ♦︎

Oltre 300 gioielli con prezzi stimati per tutti i gusti: da 3.000 a 200.000 dollari. A New York, il 17 ottobre, Sotheby’s presenta la più vasta asta di gioielli dell’autunno. In catalogo ci sono gioielli vintage e contemporanei firmati dai più celebri brand, come Tiffany & Co., Van Cleef & Arpels e Cartier, ma anche pezzi di design anni Cinquanta firmati da Trabert & Hoeffer-Mauboussin e Marianne Ostier. Non mancano, inoltre, diamanti bianchi classici ed anelli in pietre colorate di differenti forme e dimensioni.

Ma non sono questi gli unici motivi di richiamo dell’appuntamento. Nel dicembre 2012, Sotheby’s ha messo all’asta una raccolta dei Magnificent jewels delle collezioni di Estée Lauder e Evelyn H. Lauder, fondatrice ed erede della grande azienda della cosmetica. La vendita era stata organizzata in favore della Breast Cancer Research Foundation, la più autorevole organizzazione di lotta contro il tumore al seno degli Stati Uniti, ed è culminata con la vendita di un pregevole e raffinato anello di diamante Fancy Intense Pink, proveniente dalla collezione di Evelyn H. Lauder, la fondatrice del BCRF. L’anello è stato venduto per 8,6 milioni, donati a favore della ricerca.

Cinque anni dopo, Sotheby’s «è onorata» di presentare i gioielli provenienti dalla collezione di Aerin Lauder Zinterhofer, nipote di Estée, il cui ricavato andrà ancora a beneficio della BCRF. Tra i gioielli spiccano un anello firmato da David Webb, con cristallo di rocca e diamanti, e un anello in oro dallo stile bombé costellato di diamanti di Van Cleef & Arpels. Federico Graglia





Bracciale con piccoli elefanti in oro e diamanti di Cartier
Bracciale con piccoli elefanti in oro e diamanti di Cartier

Orecchini con diamanti bianchi e fancy di Repossi
Orecchini con diamanti bianchi e fancy di Repossi
Anello della collezione Aerin Lauder Zinterhofer in oro e diamanti di Van Cleef & Arpels
Anello della collezione Aerin Lauder Zinterhofer in oro e diamanti di Van Cleef & Arpels
Spilla di diamanti e smeraldi di Cartier
Spilla di diamanti e smeraldi di Cartier
Anello con diamante fancy intense yellow
Anello con diamante fancy intense yellow
Spilla firmata Verdura a forma di moro, corpo in rubino, oro, diamanti, smalto
Spilla firmata Verdura a forma di moro, corpo in rubino, oro, diamanti, smalto
Spilla con zaffiri, montatura mystery set di Van Cleef & Arpels
Spilla con zaffiri, montatura mystery set di Van Cleef & Arpels
Bracciale orologio Serpente di Bulgari
Bracciale orologio Serpente di Bulgari
Bracciale Chimera di David Webb con nefrite scolpita e decorate con diamanti rotondi e due rubini cabochon
Bracciale Chimera di David Webb con nefrite scolpita e decorate con diamanti rotondi e due rubini cabochon

Anello con diamanti e smeraldo ovale di 7,35 carati
Anello con diamanti e smeraldo di 7,35 carati







A Graff il diamante del secolo

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Graff compra per 53 milioni di dollari il diamante più grande del secolo: pesa 1.109 carati ♦︎

Si chiama Laurence Graff e al posto del cuore ha, probabilmente, un diamante. Il grande gioielliere britannico, re dei diamanti, si conferma tale. Ha, infatti, acquistato ill più grande diamante grezzo del mondo. È costato una bazzecola: 53 milioni di dollari, cioè circa 45 milioni di euro. A vendere la maxi gemma è stata la canadese Lucara Diamond. Il diamante pesa 1.109 carati ed è uno dei più grandi mai estratti dalla terra. Tradotto in grammi, pesa circa 2 etti e d è grande come una pallina da tennis.

Non è stato un colpo di testa: Graff ha trattato per un anno sul prezzo per ottenere la pietra. Che ora si trasformerà in gioielli. Ma qui sta il punto: come tagliare un simile capolavoro della natura? Graff deve massimizzare la resa della pietra, limitando al minimo gli scarti. Allo stesso tempo, deve valorizzare la dimensione, che deve però risultare adatta a essere utilizzata su una collana, una tiara o un anello.

Da rilevare che il grande diamante era già stato messo in vendita da Sotheby’s nel giugno di un anno fa. Ma nessuno si era presentato per sborsare il prezzo di riserva richiesto, 70 milioni di dollari.

Grande come una palla da tennis, il diamante è stato battezzato Lesedi La Rona (che significa Nostra luce in lingua tswana) ed è stato scoperto nel novembre 2015 da Lucara in Botswana, paese diventato secondo produttore di diamanti dopo la Russia.

È il più grande diamante scoperto da oltre un secolo (il più pesante è ancora il Cullinan, da 3.016,75 carati, scoperto nel 1905 in Sudafrica). Federico Graglia

Leggi anche: All’asta il diamante da 70 milioni





Il diamante acquistato da Graff: pesa oltre mille carati
Il diamante acquistato da Graff: pesa oltre mille carati

Il diamante da 53 milioni di dollari
Il diamante da 53 milioni di dollari
Il diamante Lesedi La Rona (che significa Nostra luce in lingua tswana)
Il diamante Lesedi La Rona (che significa Nostra luce in lingua tswana)







Da Pomellato al cinema



Addio Pomellato, Rabolini brillerà sul grande schermo ♦︎

Il fondatore di Pomellato, Pino Rabolini, si dà al cinema. Venduta la Maison nel 2013 a Kering (gruppo François Pinault), Rabolini ha scoperto il fascino del cinema. Il gioiello della sua società, RaMo, infatti, è un film intitolato Agadah, diretto da Alberto Rondalli. Il film è tratto dal romanzo scritto nel 1965 da Jan Potocki, Manoscritto ritrovato a Saragozza (in Italia edito da Adelphi). Il cast comprende come protagonista Nahuel Perez Biscayart (quello di 120 battiti al minuto), Valentina Cervi, Caterina Murino, Alessandro Haber, Flavio Bucci, Umberto Orsini e Alessio Boni. L’uscita del film prodotto dal fondatore di marchi come Pomellato e Dodo nelle sale italiane è prevista il 16 novembre. Rabolini ne ha già programmato anche la distribuzione, assieme ad Ernesto Grassi, ex direttore commerciale di Eagle Pictures e Lucky Red.





Caterina Murino in «Agadah»
Caterina Murino in «Agadah»







A VicenzaOro i cinque trend per il 2019




Le tendenze nella moda e nella gioielleria al consueto appuntamento di VicenzaOro, con il Trendbook 2019+ ♦

Nel caso siate incerte su dove va il mondo, potete fare conto sul Trendbook 2019+, almeno per quanto riguarda la moda e, in particolare, la gioielleria. Si tratta della consueta summa delle tendenze secondo il pensiero di Paola De Luca, fervida mente creativa di Trendvision. Come tutti gli anni, il Trendbook è uno dei momenti topici di VicenzaOro September. E così è stato anche quest’anno. Se, dunque, siete incerti sulle tendenze del mondo, ecco qui il risultato in vista del 2019. Il prodotto editoriale di quest’anno è diviso in cinque sezioni: Gender Neutralist-Neutralia; Ethnical Modernist-Ethical Vision; The Midult-Past References; Retro Futurist-Parallel Realities; The New Man-Masculinity Unmasked, ognuna con un suo tema di riferimento specifico.

Paola De Luca
Paola De Luca

Gender Neutralist-Neutralia. Ha il focus sull’accettazione dell’imperfezione, al pari della perfezione. Un trend che, secondo Paola De Luca, arriva da Usa e Gran Bretagna, ma che si è sviluppato anche in Corea e in Giappone, con la prospettiva di invadere il mondo, a partire dall’Est Europa dove stilisti russi, del calibro di Georgian Demna Gvasalia (Balenciaga e Vetements) stanno imponendo una nuova creatività. Millennials e Gen Z si aprono in maniera consapevole all’accettazione del diverso, dell’imperfetto, del non solito, rifiutando le categorie imposte dalla società. Si delinea così uno street-wear di lusso che, caratterizzato da una certa nonchalance e incurante delle opinioni altrui, attrae i consumatori. Gli # di riferimento sono: #ImPerfect #Acceptance #Unusual #AnythingGoes #Effortless #Suburban #Genderfluid #Uniqueness #SelfExpression #Individualism #Positivity #Savvy #Authentic.

Ethnical Modernist-Ethical Vision. Con la ricerca di una sostenibilità etica che diventi global e urban partendo dall’heritage delle culture tribali. La visione etica del prodotto raggiunge i mercati della moda, degli accessori e della cosmesi attraverso l’influenza di trendsetters che coprono i flussi della comunicazione dei media. Vettore di questo trend sono i festival musicali, piccoli o grandi che siano, dove i portavoce di questo trend si fanno sentire, anche online. Il movimento Soul System raggruppa la seconda generazione di migranti che diffondono e condividono il loro heritage attraverso i media, con un legame particolare al digitale. Gli # di riferimento sono: #Sustainability #Urban #Survival #Ethical #NativeCommunities #Tradition #Heritage #Tribal #Glocal #Globalisation #AfroCentric #Fluid #Bold




VicenzaOro September 2017
VicenzaOro September 2017

The Midult-Past References. Con l’approfondimento di una autenticità da ritrovare nell’artigianalità così come nel lusso. Il gruppo di consumatori di riferimento – 65 milioni di persone – appartiene alla Gen X: sono tra i 30-35 anni, con un alto potere di acquisto. Sono attirati da brand extralusso, che però abbiano un qualcosa di unico, da prodotti che siano quasi da collezione, capaci di poter trasportare nel tempo un valore. Gli # di riferimento sono: #Opulent #Extreme #Sophistication #Craftmanship #Nature #Authenticity #Sensual #Enthusiastic #Demanding #Savvy #Empowered #Fun #Real #Quality #Sustainability #Transparency.

Retro Futurist-Parallel Realities. Con la nostalgica rivisitazione in chiave contemporanea del romanticismo anni Cinquanta/Sessanta. Gli appartenenti a questo gruppo di consumatori si avvicinano al futuro esplorando il lato glam degli anni Cinquanta/Sessanta e manifestando un odio-amore per Internet e per la cultura digitale. I messaggi a loro indirizzati devono essere chiari e semplici, veloci e facili, senza provocare troppe emozioni. Per raggiungerli i brands devono aiutarli a districarsi in Internet, conquistarli dando loro effettive possibilità di comprensione, rispettando però la loro necessità di isolamento, la loro ricerca di una pace interiore, la loro voglia di stare lontano da ogni tipo di rumore. Gli # di riferimento sono: #1950’s #1960’sRomanticFuture #AR #VR #SurrealExPandable #Nostalgia #UrlCoCollaboration #CommunityZettabyteEra #MixedReality.

The New Man-Masculinity Unmasked. Con i nuovi codici maschili legati a una visione sempre più genderless basata su una consapevolezza e una accettazione di sé. La Gen X è l’unica generazione che abbraccia il concetto di un nuovo, moderno uomo: aperto, curioso, dall’intelligenza fluida, che ama esplorare il mondo attraverso occhi nuovi, assorbire culture diverse. I soggetti di questa nuova mascolinità vanno visti in una prospettiva sia maschile che femminile. I brand e la comunicazione devono supportare questo nuovo uomo esaltando, ma senza far prevalere, la sua parte di femminilità. Gli # di riferimento sono: #Travel #Culture #Genderless #Clean #Sleek #Simple #Ambitious #OpenMinded #SelfAccepting #LivingForThe Moment.

Non resta che adeguarsi in fretta.

VicenzaOro 2017
VicenzaOro 2017






Speciale Alessio Boschi



L’arte, la fantasia e i virtuosismi di Alessio Boschi: i suoi straordinari gioielli spiegati da lui stesso ♦︎

Sono tanti i gioiellieri. Sono pochi gli artisti. Gli artisti-gioiellieri, poi, sono ancora meno. E ancora meno. Uno di questi scultori prestati alla oreficeria, visionario che guarda il futuro attraverso il passato, raffinato intenditore delle pietre e dell’anima delle pietre, è Alessio Boschi. Eclettico, ma attaccato alla tradizione, fantasioso, ma senza cadere nello stravagante, sfarzoso, ma nei limiti del buon gusto: Alessio Boschi è un unicum che dovrebbe essere salvaguardato come la pittoresca Bagnoregio, piccolo paese vicino a Orvieto, da cui parte per i suoi giri intorno al mondo alla ricerca di pietre, perle e ispirazioni.

È forse l’atmosfera millenaria che si respira A Civica di Bagnoregio (se non conoscete il paese andate a visitarlo) a spingere Alessio Boschi in un viaggio attraverso i segno che la storia dell’arte ha disseminato in giro per l’Italia. La collezione del 2017, per esempio, è stata ispirata alle fontane di Roma, che fa parte della linea Historica.

Alessio Boschi
Alessio Boschi

Milano

La linea con le finestre dell’abside del Duomo di Milano, che è bellissima, come il bracciale molto chic. C’è la versione con pavé e quella più accessibile solo incisa. La chiusura ha diamanti piccolissimi incassati e poi è modellata a forma di bifora per tenere insieme la chiusura. C’è anche bracciale versione ridotta con tre fili di perle. Milano è una collezione di gioielleria che testimonia il collegamento del gotico fiorito francese con il capoluogo lombardo: c’è anche nella versione diamanti e perle Akoya gialle.

Bracciale della linea Milano con perle Akoya bianche
Bracciale della linea Milano con perle Akoya bianche
Bracciale della linea Milano con perle Akoya gialle
Bracciale della linea Milano con perle Akoya gialle
Bracciale della linea Milano con perle Akoya gialle indossato
Bracciale della linea Milano con perle Akoya gialle indossato

Firenze

La linea Firenze invece vola a un livello più alto. È realizzata in oro rosa e morganite: riprende lo stile gotico e le bifore delle finestre della chiesa di Santa Maria del Fiore e del campanile di Giotto e la a Firenze. Il bracciale Florence è in oro rosa, con molle e morganiti montate per formare delle bifore senza metallo ai lati, ma tenute da delle griffe sorrette da doppi ponti che seguono la forma della pietra agganciata alle estremità da motivi trilobati. In pratica, chi indossa il bracciale non vede nulla del metallo su cui sono montate le morganiti. L’ordine delle bifore è scandito da colonnine tortili in oro lavorato a scanalature con incastonati piccolissimi diamanti: si vede solo da vicino, ma l’effetto è estremamente luminoso e prezioso. Da notare i minuscoli capitelli satinati in oro, micro-pavé e gigli rifiniti in oro diamanti. Gli orecchini Del Fiore sono separabile in diversi pezzi, con decori sul retro di motivi della cattedrale in diamanti brown. Anche la collana Del Fiore è separabile: si staccano le colonne.

Bracciale della linea Firenze
Bracciale della linea Firenze
Firenze, collana Del Fiore
Firenze, collana Del Fiore

Firenze, orecchini con Morganite
Firenze, orecchini con Morganite




Venezia

Gondola ring, anello one of a kind, rappresenta la laguna di Venezia. È realizzato con un opale nero australiano blu dalle sfumature nere. È una pietra difficilissima da tagliare senza romperla, come la laguna, appunto. L’anello utilizza anche smeraldi e zaffiri ai lati, tormaline Paraiba e perle baby Akoia blu e gialle. All’interno della galleria dell’anello, che raffigura il ponte di Rialto, c’è un gondoliere. Ci sono, inoltre, due versioni di orecchini combinati all’anello Gondola. Il primo ha una gondola in legno fossile che sembra onice, con clip e butterfly diverse con motivo veneziano. La seconda versione ha un topazio imperiale e il gondoliere sembra arrampicarsi. Le gallerie dei due anelli sono completamente diverse: una ha Rialto, con il gondoliere sul riflesso delle onde. Nell’altra, il gondoliere è in primo piano con il tramonto in diamanti gialli tagliati come finestra. Sempre a Venezia, uno dei luoghi più famosi è il Ponte dei sospiri, che ha ispirato un anello. Il Ponte dei Sospiri, per chi non lo sapesse conduceva alle inospitali carceri veneziane e i sospiri erano di chi vedeva la luce del sole per l’ultima volta. Boschi ha completamente inciso a mano i diamanti, tagliati appositamente per seguire la forma del ponte. Ogni singolo varco è un diamante, e al centro tra nove pietre mistery setting c’è uno spinello naturale, viola come il colore dell’aristocrazia veneziana. Nella galleria si trova la Porta della carta, uno degli ingressi monumentali di Palazzo Ducale, che porta e all locale del Gran Consiglio, con l’incisione del Leone di San Marco con il doge Foscari, i rosoni con i diamanti, le maschere. All’interno dell’anello si trova la classica sorpresa di Alessio Boschi: una dama veneziana con il marito condotto in prigione dalle guardie armate di alabarda.

Anello Ponte dei Sospiri
Anello Ponte dei Sospiri
Il Ponte dei Sospiri
Il Ponte dei Sospiri
Anello Ponte di Rialto indossato
Anello Ponte di Rialto indossato
Anello Ponte di Rialto
Anello Ponte di Rialto
Orecchini Gondola
Orecchini Gondola
Anello Gondola
Anello Gondola

Pendente Paper Gate Venice
Pendente Paper Gate Venice




Verona

L’anello Romeo e Giulietta nasce dall’acquisto di un grande zaffiro con una finestra, ossia la luce passa attraverso la pietra. Lo zaffiro era già con taglio smeraldo, e di colore giallo naturale, quindi non riscaldato. «Volevo creare un gioiello con una pietra così pura e trasparente da poter mettere qualcosa di visibile a occhio nudo sotto», spiga Boschi. «Lo zaffiro trovato a Bangkok è stata l’occasione per celebrare l’amore impossibile tra Romeo e Giulietta, il dramma scritto da Shakespeare. All’interno del gioiello c’è, infatti, uno scomparto inciso a mano, che rappresenta la tomba dei giovani amanti. Custodisce un piccolo ciondolo in micro mosaico, di manifattura romana della scuola del Vaticano, uno stile diverso da quello di Ravenna di Sicis o dello stile bizantino di Istanbul. È una miniatura che evoca la drammatica scena di Giulietta mentre si avvelena. Ecco perché la parte superiore dell’anello ha forma rettangolare: la finestra dello zaffiro è funzionale al disegno. Quando l’anello si apre, grazie a un movimento meccanico simile a quello dell’uovo Fabergé, si alza un ciondolo con incisi gli stemmi dei Capuleti e dei Montecchi. Il ciondolo si trasforma anche in un braccialetto, adornato da un piccolo cuore trafitto da una freccia per ricordare che l’amore è più forte di ogni altra cosa. Ai lati dell’anello si trovano le incisioni che riproducono il famoso balcone dei due amanti, ornato di micro-diamanti di 0,5 millimetri. Un secondo vano segreto ospita una statua in miniatura di Romeo in ginocchio, con una rosa in mano. Dall’altra parte, invece, la tomba di Giulietta, che ha i capelli non incisi in uno solo pezzo d’oro (chiunque potrebbe farlo). Invece, i capelli sono realizzati uno per uno, fili d’oro intrecciati insieme: l’ennesima sfida di Boschi verso l’impossibile. Impossibile da imitare, di sicuro. L’anello è frutto di due mesi di lavorazione solo per il micromosaico. C’è anche l’orecchino con la scritta «amor vincit omnia», l’amore vince tutto. Come la fantasia.

Verona, gli orecchini
Verona, gli orecchini
Verona, anello Romeo e Giulietta
Verona, anello Romeo e Giulietta

Pisa

L’anello che si ispira alla famosa torre pendente, riproduce la parte alta, quella con il lucernaio. È un one-of-a-kind, con zaffiri viola e rosa taglio princess, incorniciati da microdiamanti, con gli ordini di archi che sembrano leggermente bizantini. In qualunque modo si possa girare la torre, non starà mai diritta sul dito ma, ovviamente, penderà sempre da un lato. Il gioiello è realizzato con la tecnica mistery setting da un lato, mentre dall’altro si trova una rosetta laterale composta da zaffiri viola taglio buff top (sopra cabochon, sfaccettato sotto) circondati da un micro pavé. Anche questo anello ha una sorpresa: si apre e dentro si trovano i simboli della antica Repubblica Marinara (Pisa era un piccolo stato durante il Medioevo) incisi e una piccola torre come pendente.

Anello Torre di Pisa, con i secrets
Anello Torre di Pisa, con i secrets

Roma

Il Colosseo diventa un doppio gioiello, ma con l’aspetto che aveva in origine, in epoca imperiale. Il gioiello è in oro bianco, con tre ordini di colonne e altrettanti capitelli in stile ionico, dorico e corinzio. In basso si scorge il rilievo sabbiato con i legionari, i loro elmi e le lance, l’aquila e le insegne imperiali dell’antica Roma. Nella prima galleria del Colosseo ci sono diamanti princess, tagliati a mano. Non solo: sono tagliati in modo da poter assecondare la curvatura della montatura. Qui sta l’arte di Boschi: scegliere un taglio brillante con le sfaccettature che riflettono la luce, di forma quadrata come in questo caso, comporta un dispendio notevole di materiale. Sarebbe stato più economico un taglio a gradini, anche di una forma rettangolare quindi baguette. Ma avrebbe donato una luce meno bella, più fredda. Invece, le entrate sono in taglio a gradini baguette, apposta per avere luce diversa. Nel primo anello con il Colosseo si trovano i più piccoli diamanti neri al mondo: 0,7-0,8 carati. Sotto questa dimensione i diamanti neri non si possono tagliare. Per questo il secondo e il terzo anello sono in smalto nero. La cosa più difficile è stato trovare il modo di scalare la parte bianca: è difficilissimo trovare 0,6 carati in India (dopo la crisi, dice Boschi, questa dimensione non la taglia più nessuno). Invece, l’ultimo gradino vicino all’arena è di 0,5 carati, così come le punte che incassano le pietre sono microscopiche. L’anello più grande verso l’alto ha dei diamanti neri princess cut montati al contrario, per dare l’idea delle borchie. Rappresentano le finestre del Colosseo e ogni anello-settore è diviso da fila di diamanti baguette neri. Così la luce complessiva che è molto bella è data dagli incastri dei vari tagli delle pietre.

C’è anche una seconda versione del Colosseo: quella che lo rappresenta come è ai giorni nostri. È in oro rosa, con lo stesso lavoro di incassatura, ma questa volta con smeraldi: una pietra difficilissima da lavorare, che si crepa facilmente. Al centro si trova la biga e i cavalli utilizzati nei giochi dell’antica Roma. C’è, infine, la lupa capitolina sabbiata, e quando si gira l’anello dall’ipogeum escono la tigre e il leone, trattenuti dalle catene montate su dei binari.




Colosseo, ciondolo interno
Colosseo, ciondolo interno
Anello Colosseo, seconda versione in oro rosa
Anello Colosseo, seconda versione in oro rosa
Anello Colosseo, prima versione
Anello Colosseo, prima versione
Anello Colosseo
Anello Colosseo

Natura, animali

Accanto alla collezione Historica, Boschi coltiva altre linee continuative come Naturalia, ispirata a piante, fiore e animali, e Thalassa, che celebra le creature del mare. Un esempio da incorniciare è The Great White Shark, è una spilla della linea Thalassa, un pezzo unico e il più importante della produzione 2017: una grande (ma leggera) spilla dalla forma di pesce. Il muso, le pinne e la coda sono in perle keshi, mentre il corpo ricorda le sfumature del pesce che in natura può essere di due colori, con il dorso di un blu tendente al grigio e la parte inferiore in blu pallido. Nel gioiello questo effetto è reso da una combinazione di tormaline indigo light e acquamarina Santa Maria: due varietà simili alle sfumature dell’oceano.

Le pietre sono montate a jour (a giorno), ossia senza un fondo in metallo per ricevere la luce anche dal basso. E, in vero stile Boschi, persino la forma della montatura a jour è inconsueta: ogni singola trama riprende la forma delle squame dei pesci, un virtuosismo artistico che non pregiudica la resa.

Alessio Boschi con gli orecchini Great White Shark
Alessio Boschi con la spilla Great White Shark

Il pesce con sorpresa

L’incassatura risulta perfettamente liscia al tatto, perché le pietre sono ritagliate nuovamente sul bordo per eliminare qualsiasi dislivello. Per rendere portabile la spilla, tutta la struttura o montatura è in palladio, il nuovo lusso della gioielleria. Il metallo è forgiato con una difficile fusione, perché il palladio è un metallo che richiede alte temperature, più del platino. Per lavorare il palladio ci vuole una macchina particolare e si può utilizzare solo in lega con un altro metallo. Un’azienda tailandese è l’unica in Asia a consentire questa lavorazione.

Il risultato è una spilla 40% più leggera rispetto alle tradizionali montature. I gioielli di Boschi, come sempre, nascondono dettagli inaspettati. In questo caso, lo stomaco del pesce si apre e rivela uno scomparto in oro rosa, dove sono incisi a mano le creature della barriera corallina: polipo, pesce pagliaccio, pesce violino. Non solo: con una molla lo sportello della spilla si apre e si chiude per contenere anche un paio di orecchini. La forma del gioiello è tondeggiante e la spilla non si indossa solo per un verso, ma in tre dimensioni. Gli orecchini in perla e diamanti rappresentano la pinna dorsale che emerge dal mare e si ispirano ai famosi disegni di onde dell’artista giapponese Hokusai: hanno una lunga catenella pendente removibile in oro intervallata da piccole perle, e la clip di chiusura è sagomata a squalo.

Spilla Great White Shark
Spilla Great White Shark
Alessio Boschi con gli orecchini Great White Shark
Alessio Boschi con gli orecchini Great White Shark
Orecchini Great Shark
Orecchini Great Shark

I fiori di Alessio

Di solito Boschi ogni modello lo replica da uno a dieci pezzi. Per il mercato cinese ha disegnato una serie di anelli Peony inseriti nella linea Naturalia. La novità è il tema del loto, fiore da cui si estrae un preziosissimo olio essenziale, più costoso dell’oro. L’anello è realizzato con zaffiri, baby perle Akoia rosa e tsavoriti sfumate, con una tormalina volutamente selezionata con inclusioni, perché rende l’idea delle gocce di essenza scaturite dal suo pistillo: una scelta coraggiosa, perché sottolinea come il designer privilegi la creatività, piuttosto che adattarsi alle regole del mercato. «Secondo me le inclusioni non sono necessariamente imperfezioni», racconta Boschi a gioiellis.com. «In certi casi danno vitalità e luce alla pietra e conferiscono unicità, per esempio la tormalina Paraiba». Ci sono, poi, i pezzi ispirati al glicine (wisteria collection) altro fiore cinese in giada viola di grande qualità e tsavoriti mischiati con diamanti gialli per le foglie e il tralcio.

Anelli Peony
Anelli Peony
Anello Wisteria indossato
Anello Wisteria indossato

Un tocco di India

The Palace Flowered è anello che rappresenta la foglia di acanto rivisitata nello stile del Rajastan, con i colori dell’India su una montatura che ricalca il doppio arco, come dei palazzi moghul, con zaffiri viola, taglio rosa forma a pera, tsavoriti in diverse sfumature e gocce di smeraldi.

Anello The Palace Flowered
Anello The Palace Flowered







Aste, Bolaffi in rosa



Diamanti e gioielli di grandi Maison: a Milano asta da non perdere con Bolaffi ♦︎

Aste di gioielli, mon amour: le vendite di pezzi d’eccezione stuzzica la fantasia (e il portafogli) degli appassionati. Per chi non resiste al fascino di gioielli d’epoca e diamanti da sogno, il 3 ottobre, a Milano, Bolaffi ha in programma una nuova vendita all’incanto. Star della giornata è un diamante rosa montato su anello. La pietra, definita fancy light pink, ha 3,66 carati, purezza IF e una base d’asta di 360 mila euro. Faro acceso anche su un anello con diamante taglio smeraldo di 5,29 carati, D color, purezza VVS2, con base 130 mila euro.

Ma l’asta comprende anche uno zaffiro del Kashmir e gioielli firmati da grandi Maison come Bulgari, Van Cleef & Arpels, Schlumberger per Tiffany. Al Grand Hotel et de Milan, sede dell’asta, sono 478 lotti di gioielli, preceduti da una vendita dedicata agli orologi. Da segnalare, tra le pietre in catalogo, anche uno smeraldo colombiano di 4,31 carati e uno in zaffiro del Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti, datato anni Venti. «Con il suo colore vellutato, intenso e unico, il Kashmir è il più ricercato e apprezzato tra gli zaffiri», spiega Maria Carla Manenti, esperta del dipartimento gioielli. «Quando si parla di zaffiri, è questa la gemma a cui far riferimento». Federico Graglia





Anello con diamante  fancy light pink, ha 3,66 carati, purezza IF
Anello con diamante fancy light pink, ha 3,66 carati, purezza IF

Girocollo in diamanti in oro bianco, formato da corolle di fiori a scalare con incastonati diamanti taglio brillante di 31,36 carati
Girocollo in diamanti in oro bianco, formato da corolle di fiori a scalare con incastonati diamanti taglio brillante di 31,36 carati
Anello in oro bianco con un diamante taglio smeraldo di 5,29 carati
Anello in oro bianco con un diamante taglio smeraldo di 5,29 carati
Anello in platino con smeraldo colombiano taglio rettangolare a gradini di 4,31 carati
Anello in platino con smeraldo colombiano taglio rettangolare a gradini di 4,31 carati
Orecchini di Bulgari con diamanti taglio baguette
Orecchini di Bulgari con diamanti taglio baguette
Spilla con zaffiri di Harry Winston
Spilla con zaffiri di Harry Winston
Spilla con zaffiri e diamanti di Tiffany, design du Schlumberger
Spilla con zaffiri e diamanti di Tiffany, design du Schlumberger

Anello con zaffiro del Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti, datato anni Venti
Anello con zaffiro del Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti, datato anni Venti







Nuovo presidente per Tiffany

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Tiffany ha un nuovo presidente: è Roger Farah, affianca il ceo Alessandro Bogliolo ♦︎

Dopo aver scelto come Ceo l’italiano Alessandro Bogliolo per la guida operativa, Tiffany & Co. ha eletto anche un nuovo presidente. È Roger Farah, indicato dal consiglio di amministrazione della sua società di New York. Dal 2 ottobre 2017, Farah, 64 anni, sostituisce Michael J. Kowalski, ex presidente di Tiffany, richiamato frettolosamente in servizio per sostituire Frederic Cumenal. È terminato, insomma, il periodo transitorio al vertice del colosso della gioielleria. Farah è entrato a far parte del consiglio di Tiffany nel marzo 2017. In precedenza è stato top manager in corporate come Ralph Lauren Corporation, Venator Group e Macy ed è stato co-amministratore delegato e direttore di Tory Burch da settembre 2014 a marzo 2017. Ora l’azienda ha una nuova leadership e ha di fronte a sé il compito di ridare soddisfazioni ai propri azionisti, come ha recentemente commentato Francesco Trapani, l’ex numero uno di Bulgari e numero due di Lvmh, ora azionista e nel board di Tiffany. Federico Graglia

Roger Farah
Roger Farah

Alessandro Bogliolo

Janelle Monáe per Tiffany
Janelle Monáe per Tiffany
Bracciale con ciondoli, collezione Tiffany HardWear
Bracciale con ciondoli, collezione Tiffany HardWear
Tiffany, New York
Tiffany, New York

Le novità di VicenzaOro



Le novità di VicenzaOro September, il maggiore appuntamento italiano per la gioielleria ♦︎

Raddoppio dei buyer (500 quelli ospitati) e raddoppia anche la speranza di aver archiviato la crisi degli anni scorsi che, inevitabilmente, ha coinvolto anche il mondo della gioielleria. VicenzaOro September (23-27 settembre) si propone di archiviare il pessimismo e tornare ai fasti degli anni dorati, nel senso pieno del termine. Certo, i tempi sono difficili, come dimostrano le alterne fortune delle aziende. Ma l’export di gioielli dei brand italiani si dimostra solido, specialmente in Paesi come gli Usa o in Gran Bretagna, dove le vendite del made in Italy in oro e diamanti sono un successo. Qualche ricambio tra i brand presenti nei padiglioni (1.300 da 35 Paesi) è però il segnale che nulla è immobile, tanto meno la partecipazione a manifestazioni consolidate come VicenzaOro («abbiamo selezionato», precisa Corrado Facco, direttore generale di Italian Exhibition Group, il gruppo che comprende Fiera Vicenza). D’altra parte, la stessa cosa era avvenuta a Baselworld.

VicenzaOro September
VicenzaOro September

La nuova formula di Vicenzaoro, in ogni caso, si è dimostrata efficace ed è confermata: aree con espositori divisi per genere (Icon, Look, Creation, Expression, Essence, Evolution), a cui si aggiunge un settore dedicato agli orologi. Si tratta di Now, sigla che sta per Not Ordinary Watches, all’interno del Distretto Icon del Padiglione 7. Orologi di nicchia, però, con 11 brand che appartengono a specifiche categorie di prodotto e che fanno tendenza. Insomma, meglio precisare che l’idea non è una competizione con Baselworld.

Gli appuntamenti. Oltre agli stand, per i visitatori la fiera offre anche l’opportunità di seguire conferenze, convegni (l’agenda completa la trovate qui), tra cui quello di lunedì 25 settembre su Fare Marca per Salvare il Made in Italy, organizzato dal Club degli orafi. Oltre a Gabriele Aprea, presidente Club e di Chantecler, sono in agenda l’intervento di Emanuele Alliotti Visdomini, vice-presidente  di Vhernier e del vice presidente di Ieg, Matteo Marzotto. Altra novità sono i gioielli libanesi. La collezione Bookrah (parola che significa Domani in lingua araba), è stata creata in collaborazione con i designer Nadja Zerunian e Peter Weisz della società austriaca di design Zerunianandweisz e realizzata a mano dagli orafi di Bourj Hammoud, quartiere nei dintorni di Beirut dove vive una comunità che ha alle spalle generazioni di artigiani impegnati nel settore della lavorazione dell’oro. I designer hanno preso ispirazione dalla topografia di Bourj Hammoud per dar vita a spille, orecchini, anelli e braccialetti suddivisi in tre linee, basate sullo stesso concetto, ma ognuna con un proprio stile.




Corrado Facco e Matteo Marzotto
Corrado Facco e Matteo Marzotto
Stand a VicenzaOro January 2016
Stand a VicenzaOro January 2016
Modella allo stand di pasquale Bruni a VicenzaOro January 2016
Modella allo stand di pasquale Bruni a VicenzaOro January 2016

VicenzaOro January 2016
VicenzaOro January 2016







Perché le donne comprano più gioielli

Secondo De Beers è in aumento il numero di donne che acquista un gioiello per se stessa. E, inoltre, le donne vogliono… ♦︎

Cose che tutti dovrebbero sapere, specialmente chi vende (ma anche chi compra) gioielli. Gioielli con diamanti, per esempio. De Beers, il più grande nome del mercato dei diamanti, pietre e gioielli finiti, ha studiato quali sono e quali saranno le tendenze dei suoi clienti nel mondo. Ed è arrivata a una conclusione: sono sempre di più le donne che acquistano un gioiello con diamante, senza aspettare che qualcuno lo regali a loro. Più donne lavorano, più hanno disponibilità finanziarie e, inoltre, sfoggiare un gioiello non è più solo il segno di essere desiderate, ma anche una dimostrazione di potere. Insomma, il mondo cambia e i gioielli devono adeguarsi.

De Beers ha riassunto i trend in sette punti. Eccoli.

Gli Usa brillano di più. Il principale mercato per i gioielli con diamanti nel 2016 è stato quello degli Stati Uniti. Nel grande Paese americano si vende quasi la metà di tutti i gioielli con diamanti del mondo (le vendite sono state per 41 miliardi di dollari). Insomma, pensare che sia la Cina il mercato migliore è un errore. È merito anche di un’economia che da qualche anno cresce, naturalmente.

Boutique della De Beers
Boutique della De Beers

Le donne ballano da sole. Come accennato, il numero di donne che acquista autonomamente gioielli con diamanti è in aumento. Nel 2005, spiega De Beers, i gioielli acquistati dalle donne (esclusi gli anelli di fidanzamento) in Usa rappresentavano il 23%. Nel 2011 era già salito al 24%, nel 2013 al 27% e nel 2015 ha raggiunto il 33%. Insomma, una donna su tre l’anello con diamante o gli orecchini se li è comprati da sola.

Potere alle donne. Attenzione: sono in aumento le donne che acquistano gioielli, ma anche quelle che indicano al partner che cosa vogliono. Anche quando non acquistano, insomma, sono loro il vero motore dello shopping. Sempre secondo la ricerca del colosso dei diamanti, le donne influenzano la decisione di acquisto riguardo ai gioielli nel 42% dei casi. Quasi la metà dei gioielli che ricevono, insomma, è stato caldamente consigliato da loro stesse.

Anello Eternity di De Beers
Anello Eternity di De Beers

Sposate o rassegnate? Chi ha marito, forse, riceve meno gioielli in regalo. Si può spiegare così il fatto che le donne sposate comprano più gioielli di diamanti per se stesse, rispetto alle nubili. Per la cronaca, una donna sposata tende ad acquistare più di tutti un anello, seguito da orecchini. Nostalgie di quando era single? Chissà.

Assatanate di saldi. Le donne sono abituate a fare la spesa. E, quindi, sono attente ai prezzi più degli uomini. Anche per i gioielli, è l’idea di concludere un buon affare quello che le attrae di più. A patto che ci sia anche un diamante, s’intende.

Collana London View
Collana London View di De Beers

Impulsive. Secondo De Beers, le donne sono attente al prezzo, ma anche impulsive. La maggior parte dei gioielli sono comprati su impulso del momento, anche se magari hanno fatto prima una ricerca su internet (magari sulle pagine di gioiellis.com). Il 72% delle donne americane, per esempio, fa una ricerca online prima di acquistare un gioiello. Le visite in una boutique, invece, è molto meno utilizzata, solo il 23%

Troppo stress. Secondo l’indagine di De Beers, l’acquisto di un gioiello si risolve, per chi spende, in una esperienza troppo seria, quasi stressante. Sarebbe meglio, invece, che chi acquista un gioiello si divertisse di più. Come non essere d’accordo?

De Beers, anello della linea Awakening
De Beers, anello della linea Awakening
De Beers, collezione Aria anello Toi et Moi con due diamanti taglio brillante e strati spirale di pavé su oro bianco
De Beers, collezione Aria anello Toi et Moi con due diamanti taglio brillante e strati spirale di pavé su oro bianco
De Beers, Caress ring
De Beers, Caress ring

Tutti Frutti di Hong Kong



In asta da Sotheby’s a Hong Kong i Magnificent Jewels di Cartier, Jar e Van Cleef & Arpels ♦︎

Tornano i Magnificent Jewels, questa volta con l’aggiunta della jadeite. La giada, in effetti, non può mancare in un’asta di gioielli a Hong Kong e Sotheby’s tiene conto delle preferenze dei suoi clienti in Asia. Ma, naturalmente, la vendita in programma il 3 ottobre non comprende solo gioielli realizzati in giada. Ci sono anche pezzi di eccezionale interesse, come un raro bracciale in stile Art Déco di Cartier, della serie Tutti Frutti: è valutato in un range tra 1,35 e 1,79 milioni di dollari.

Pezzo per collezionisti è un anello firmato Jar, eclettico artista della gioielleria. Si tratta di un anello con rubino di 8,49 carati: una grande pietra, anche se il gioiello non ha un disegno riconducibile immediatamente alla creatività di Joel Arthur Rosenthal. Ha forse più impatto una parure di smeraldi e diamanti di Van Cleef & Arpels: anello, orecchini e collana vanno in asta con una stima tra 2 e 3 milioni di dollari, ma non sarebbe sorprendente se questa valutazione fosse superata. Federico Graglia





Anello di giada
Anello di giada

Anello firmato Jar con rubino di 8,49 carati
Anello firmato Jar con rubino di 8,49 carati
Bracciale Tutti Frutti di Cartier
Bracciale Tutti Frutti di Cartier
Collana di diamanti e zaffiri firmata Harry Winston
Collana di diamanti e zaffiri firmata Harry Winston
Anello con rubino e diamanti di Bhagat
Anello con rubino e diamanti di Bhagat
Parure di Van Ckeef & Arpels in diamanti e smeraldi
Parure di Van Ckeef & Arpels in diamanti e smeraldi
Spilla con diamante fancy yellow e diamanti bianchi
Spilla con diamante fancy yellow e diamanti bianchi

Anello Toi et Moi con rubino a forma di cuscino di 6 carati e diamante di 4,25 carati
Anello Toi et Moi con rubino a forma di cuscino di 6 carati e diamante di 4,25 carati







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