Tiffany T, la nuova linea della maison americana è già un successo, tanto che ci sono paesi dove alcuni bracciali sono sold out (esauriti) e per averli c’è una lunga lista d’attesa. Il perché di tanta popolarità l’hanno spiegato tre donne a loro volta più che affermate, la top model Coco Rocha, Aimee Song del blog Song and Style, e Anne Slowey, fashion news director di Elle America, nella prima hangout mondiale ( una sorta di video chat) mai organizzata da un’azienda di gioielleria, a cui anche gioiellis.com, il primo quotidiano dei gioielli, è stato invitato.
Ecco cosa anima la collezione: un lavoro per sottrazione ispirato dall’arte contemporanea. «Non a caso molti artisti ricorrono alla tecnologia per creare spazi e silenzi», afferma la creativa di Tiffany. Che ha fatto abbondante uso di soluzioni ingegneria orafa: per rendere i bracciali facilmente indossabili all’interno è stato inserito un filo elastico che li rende flessibili quel tanto da infilarli e sfilarli dal polso senza difficoltà, mentre le maglie delle collane con i motivi T replicati in forme diverse, sono state progettate e realizzate per essere messe in qualunque direzione e avere lo stesso effetto visivo.
Insomma, una volta indossati non li togli più. Anche se hai un’attitudine al mix match come Aimee Song, che mischia le tipiche magliette californiane con pezzi d’alta moda: la semplicità senza tempo si abbina con tutto. Quindi, benvenuto minimalismo: «More, more, more, more is great quando si parla di diamanti», scherza Amfitheatrof. E allora la domanda è a quando una collezione di alta gioielleria? Monica Battistoni
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