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Ci si può fidare dei gioielli in ceramica?




C’è da fidarsi a comprare un gioiello in ceramica? I gioielli in ceramica sono fragili? Ecco la risposta ♦

Tranquilli è durevole, molto resistente e incredibilmente leggera: l’uso della ceramica in gioielleria è una tendenza inarrestabile grazie alla tecnologia che permette oggi di ottenere un materiale resistente. Non temete che sia fragile: la nuova ceramica utilizzata in gioielleria è composta da una specie di nuovo acciaio che non ha niente a che fare con la fragilità dei vasi per i fiori o con le stoviglie per contenere il cibo (anche se ci sono piccoli produttori che usano ancora la ceramica tradizionale: fate attenzione). Per chi fosse dubbioso: questa ceramica è realizzata con carburo di titanio, un composto simile al carburo di tungsteno, impiegato nell’industria aerospaziale, nelle produzione di armi e di utensili. E l’aspetto più sorprendente è che si usura pochissimo: in pratica, la ceramica sembra sempre nuova.

Anelli della collezione Enlanced in oro rosa e ceramica
Anelli della collezione Enlanced in oro rosa e ceramica di Fawaz Gruosi

Non stupisce, quindi, che grandi marchi come Louis Vuitton, Chanel, Bulgari, Cartier e Gucci, de GrisogonoSolange Azagury-Partridge oppure Damiani e Demeglio lo abbiano scelto per dare alle loro creazioni, soprattutto ai gioielli icona senza tempo, una robustezza indistruttibile alleggerita dalla bellezza del design. Per esempio, nella linea B.Zero1 di Bulgari, negli anelli con il monogramma di Gucci, nelle fasce del motivo Trinity di Cartier e nel tema Clous di Louis Vuitton. Tutti pezzi intramontabili anche per la loro resistenza.

Anello in ceramica, oro rosa e zaffiri rosa
Anello in ceramica, oro rosa e zaffiri rosa by Shay

E Wallace Chan, uno dei più grandi gioiellieri-artisti, un paio di anni fa ha messo a punto una incredibile porcellana indistruttibile e cinque volte più dura dell’acciaio, un materiale che gli consente di creare gioielli, ma anche sculture, che non potrebbero essere realizzate con altri elementi. Un materiale molto diverso, insomma, dalla ceramica che si utilizzava per i gioielli in epoca vittoriana.

Wallace Chan, anello con ceramica e zaffiri
Wallace Chan, anello con ceramica e zaffiri

Aspetti positivi: i gioielli di ceramica tech non si graffiano, sono molto resistenti, si puliscono facilmente con acqua e qualche goccia di detersivo su un panno umido.

Aspetti negativi: non hanno lo stesso valore dell’oro e in caso di vendita sono meno quotati. Un anello in ceramica non può essere ridotto né allargato.

Bracciale in oro, zaffiri, inserti in ceramica bianca
Bracciale in oro, zaffiri, inserti in ceramica bianca by Picchiotti
Orecchini in ceramica
Orecchini in ceramica di Ming
Damiani_D. Icon, anello ceramica nera con pavé di diamanti
Damiani_D. Icon, anello ceramica nera con pavé di diamanti

Anello in oro, ceramica azzurra, diamanti taglio marquise
Etho Maria, anello in oro, ceramica azzurra, diamanti taglio marquise







Come riconoscere i gioielli Art Deco




I gioielli in stile Art Déco sono stati i protagonisti degli anni Venti e Trenta, ma sono stati riscoperti dalle grandi Maison. Sapete riconoscere un anello o una collana Art Déco? Ecco una veloce guida ai gioielli degli Anni Ruggenti ♦

I gioielli che andavano di moda un secolo fa sono di moda anche oggi. La gioielleria in quel periodo era scintillante, decadente e allo stesso tempo struggente. I disegni geometrici, l’accento su forme nette, colori spesso piatti, con uno stile architettonico e classico allo stesso tempo, hanno reso i gioielli Art Déco dei pezzi intramontabili. E non solo piacciono quelli originali, realizzati in quegli anni dalle grandi Maison, ma quello stile è continuamente fonte di ispirazione per i designer contemporanei.

Bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice
Neil Lane, bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice

Come mai l’Art Deco ha successo oggi? Facciamo un passo indietro: nel mondo della gioielleria, gli anni 1920 e 1930 sono stati un periodo di genio frenetico e innovazione, di sorprendente ingegnosità. I grandi maestri gioiellieri come Cartier, Boucheron, Van Cleef & Arpels, Mauboussin e Lacloche hanno attinto l’energia creativa che si viveva a Parigi tra le due guerre. E stato un periodo di rottura con la tranquilla classica era della Belle Époque. Negli anni Venti i gioielli hanno scoperto nuovi motivi ornamentali, materiali insoliti e il colore, la forma e il movimento, sfidando le convenzioni. Hanno introdotto tonalità innovative e texture, ma anche l’utilizzo sorprendente del pezzo monocromatico. Libera fantasia Questa interpretazione del design del gioiello riflette la nuova libertà che hanno conquistato le donne dopo la fine della Prima guerra mondiale. Insieme con i loro corsetti, in quegli anni si sono ridotte inibizioni e restrizioni: potevano lavorare, guidare, bere alcol e fumare in pubblico. Cominciavano a viaggiare da sole, fare sport e ballare il Charleston. I loro vestiti e i loro gioielli hanno semplicemente tenuto il passo con il nuovo ritmo di vita.

Il collier art déco di Jean Fouquet con acquamarina e lacca
Il collier art déco di Jean Fouquet con acquamarina e lacca

Come un cocktail frizzante, i gioielli degli anni venti sono stati un miscuglio inebriante di ispirazioni e influenze. Un ponte tra la stilizzazione dei Ballets Russes che entusiasmavano Parigi e l’emozione della Jazz Age: velocità, corsa, il ritmo della macchina, Cubismo, arte africana, esotismo orientale. Queste influenze si sono riverberate anche sulle creazioni del lusso e del design. Uno stile che è finito per passare alla storia come Art Deco, dopo il 1925 Paris ExpositionInternationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes. Il ruolo di Cartier Questo stile ha un’evoluzione lenta. Si era andato formando anche per il lavoro di Cartier, che intorno al 1910 ha iniziato una maggiore stilizzazione dei motivi floreali, con composizioni composte da piccole gemme intagliate. Come la serie conosciuta come Tutti-frutti, tripudio di smeraldi, perle, rubini e zaffiri. Ora questi gioielli sono tra i più ricercati, grazie alle caratteristiche più tipiche dei pezzi Art Deco di Cartier. Forse non tutti sanno, tra l’altro, che l’idea di questo design è stata influenzata dai gioielli indiani, grazie ai rapporti di Cartier con un maharajah arrivato a Parigi per realizzare i gioielli tradizionali del suo Paese, ma rivisitati in stile moderno. L’accostamento di blu e verde, tratto dal tradizionale lavoro di smalto indiano, e tecniche come quella del gioiello-scultura, hanno giocato un ruolo vitale nello sviluppo dei gioielli Art Deco di Cartier.

Ancora oggi questo stile piace. Un braccialetto Tutti-frutti di Cartier è stato venduto per 1,4 milioni dollari da Sotheby. Ma l’esempio più famoso dello stile è il Collier Hindou, realizzato da Cartier nel 1936 per Daisy Fellowes, ereditiera dell’azienda di macchine per cucire Singer e collezionista ossessiva di gioielli. A Van Cleef & Arpels la stessa Daisy Fellowes nel 1926 e nel 1928 ha commissionato una coppia di braccialetti (o cavigliere) di ispirazione indiana: sono stati concepiti come una fascia profonda di diamanti disposti in uno schema geometrico, che ricorda un tappeto persiano, con una frangia lussureggiante di gocce di smeraldo.

Daisy Fellowes
Daisy Fellowes

Tagli nuovi ed esotismo In questo periodo le pietre sono state tagliate spesso a forma di piccoli quadrati o rettangoli oblunghi, messe insieme con un design elegante, con modanature, arrotondamenti o cabochon. Come nei famosi bracciali con fregio in stile egizio di Arpels, in cui le scene sono disegnate con gemme colorate dal taglio impeccabile. Anche Cartier non è stata immune dalla vena egizia, che ha fatto parte del clima di esotismo che si è allargato ai disegni di ispirazione persiana, cinese e giapponese, partita nei primi del Novecento. In alcuni casi i gioielli Cartier hanno perfino utilizzato, incorporandoli, frammenti di antichità del passato, come scarabei egizi o amuleti. Da questo esotismo anche arrivate le combinazioni audaci di colori, che sono una caratteristica sorprendente di gioielli Art Deco: il mix di blu e verdi, zaffiri con smeraldi, turchesi con lapis, il contrasto di corallo e onice, o corallo con smeraldi, diamanti e onice.

Anello Tiffany in onice
Anello Tiffany in onice

Viva il monocromo A metà degli anni 1920 è arrivato invece un cambio di passo, un mood alternativo, con colori monocromatici e composizioni in bianco e nero. Nel 1925 Tiffany ha proposto un anello con una superficie in onice, in segmenti neri, e diamanti. Uno schema che è stato favorito dal grande talento della stilista Suzanne Belperron, nel suo lavoro con Bernard Herz. La Belperron ha sintetizzato in un certo senso la nuova donna degli anni tra il 1920 e 1930. I suoi gioielli, come tutti i più bei pezzi Art Deco, sono stati al di là della moda del momento, che aveva adottato forme adeguate alla nuova silhouette femminile, cioè abiti meno disegnati per la «curva a esse» della donna edoardiana. In quegli anni i vestiti sono invece proposti con una linea filante, con una sagoma cilindrica, tubolare, corta, senza maniche. Magari con frange, perline o paillettes per la danza, mentre le acconciature vanno a la garçonne, con il taglio di capelli corto, che fa risaltare orecchini lunghi.

Spilla di diamanti e rubino, Van Cleef & Arpels , 1937
Spilla di diamanti e rubino, Van Cleef & Arpels , 1937

Cambia l’orizzonte Il design del gioiello anni Venti-Trenta era generalmente verticale. Le spille avevano perni lunghi, il jabot o cliquet doppia testa, indossate magari in un angolo del vestito inusuale, sulla cintura, sui cappelli cloche, vicino alla scollatura. E le collane erano in genere sautoir, cioè lunghi e sciolti fili di perline, spesso con un fiocco sensuale alla fine. Per le grandi ereditiere e mondane come Daisy Fellowes, la signora Harrison Williams o Barbara Hutton, questi gioielli favolosamente moderni e audaci facevano parte della loro personalità. Eppure, quelli che allora erano design audaci, sono diventati classici. Giulia Netrese 

Spilla art déco del 1925 con lapislazzuli, corallo, giada, onice, diamanti
Spilla art déco del 1925 con lapislazzuli, corallo, giada, onice, diamanti
Cartier, Art Déco. Bracciale Tutti Frutti con diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri
Cartier, Art Déco. Bracciale Tutti Frutti con diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri
Bracciale Art Dèco di Cartier, 1922. Corallo, onice, diamanti
Bracciale Art Dèco di Cartier, 1922. Corallo, onice, diamanti
Anello Art Deco con rubino e diamanti, circa 1930. Prezzo: 10.500 sterline
Anello Art Deco con rubino e diamanti, circa 1930
Bracciale Art Déco con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels, 1940
Bracciale Art Déco con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels, 1940
Cartier, orecchini di diamanti tagliati a smeraldo e smeraldi a goccia, 1934
Cartier, orecchini di diamanti tagliati a smeraldo e smeraldi a goccia, 1934






 

Come pulire i diamanti




Come pulire i diamanti? È proprio necessario?  Ecco una veloce guida su come pulire i gioielli con diamanti ♦

I gioielli con diamanti sono i più ambiti. Ma non brillano per sempre: bisogna sapere come pulire i diamanti. E non smettono di brillare per colpa loro: anelli di fidanzamento, orecchini, collane, possono con il tempo diventare opachi. Colpa del grasso naturale della pelle, della polvere che si appiccica sopra, delle sostanze con cui vengono in contatto i gioielli. Non solo: lo sporco che si accumula sui gioielli può diventare un rifugio sicuro per i batteri, che possono a loro volta causare irritazioni cutanee, allergie, e perfino lo scolorimento dei metalli. Una ragione in più per tenere puliti gioielli e diamanti.

Anello con diamante
Anello con diamante

Quante volte bisogna lavare un gioiello con diamanti? Ovviamente dipende da quanto spesso e in quali occasioni lo si indossa. La buona notizia è che i diamanti sono la sostanza più resistente e, quindi, si possono lavare più spesso rispetto a materiali morbidi come un cammeo o un opale. Se un anello non si è sporcato con sostanze particolari, si può lavarlo ogni due o tre settimane. Ma se volete farlo davvero tornare lucido e brillante come quando l’avete ricevuto o acquistato è meglio portarlo da un gioielliere, che ha gli strumenti giusti per rivitalizzare il vostro anello.

Ma, se siete a casa, la domanda è: come far tornare davvero splendenti i diamanti?

Che cosa occorre

♦ Club Soda (molto gasata). Oppure acqua minerale molto frizzante

♦ Detersivo per piatti (evitate la candeggina o altri detergenti)

♦ Spazzolino da denti con setole morbide

♦ Panno morbido oppure il cotone di una vecchia camicia o un panno in microfibra

Pulizia di un anello con diamanti
Pulizia di un anello con diamanti

Come fare

Riempire un bicchiere o una ciotola con l’acqua gasata e aggiungere qualche goccia di detergente. Mescolate l’acqua per far sciogliere il detersivo. Depositate i gioielli nell’acqua: le bolle agiranno per pulire meglio il gioiello. Lasciate i gioielli in ammollo per 20 minuti, poi utilizzate lo spazzolino per rimuovere ogni traccia di sporco. Rimettete in acqua e detersivo per altri 20 minuti e poi risciacquate con acqua tiepida. Ecco fatto.

Spazzolino da denti con setole morbide
Spazzolino da denti con setole morbide

Metodi forti

E se il diamante si è macchiato con «sporco impossibile»? C’è un altro metodo, più radicale. Ma, attenzione: ogni gioiello è diverso e, quindi, pensateci bene prima di agire. Se ci sono altre pietre o perle, per esempio, potreste causare danni.

Premesso questo, uno dei metodi più efficaci prevede l’uso di ammoniaca, che è utilizzata per far brillare anche l’oro. L’uso prolungato o eccessivo di ammoniaca, però, può danneggiare e scolorire il metallo, logorare le pietre preziose, e perfino rovinare i diamanti: siate prudenti.

Come fare

♦ Mettete in una bacinella una soluzione con una parte di ammoniaca e cinque-sei parti di acqua tiepida.

♦ Lasciate a bagno i gioielli per dieci minuti.

♦ Pulite i gioielli con uno spazzolino a setole morbide.

♦ Rimettete a bagno i gioielli per dieci minuti e risciacquate.

Nel caso i gioielli siano ancora sporchi, ripetete tutti i passaggi. Oltre all’ammoniaca si può aggiungere anche qualche goccia di detersivo per piatti, che serve a rimuovere qualsiasi appannamento. Alla fine asciugare con un panno morbido (ma senza lanugine).

Controllo della qualità del diamante
Controllo della qualità del diamante
Il diamante in vendita da Sotheby's
Diamante flawless da 102 carati venduto da Sotheby’s
Verifica dello stato della pietra
Verifica dello stato della pietra
Anello con diamante ripulito
Anello con diamante ripulito

Diamante taglio brillante
Diamante taglio brillante







Quale tiara scegliere per il matrimonio?




Quale tiara scegliere per il matrimonio? Meglio prendere esempio da quelle celebri. Lo ha spiegato in un libro Enrica Roddolo giornalista del Corriere della Sera ♦

Meglio la Halo tiara di Kate (Middleton) o la Meander tiara di Zara (figlia della principessa Anna)? Non c’è Royal wedding senza una tiara scintillante, come racconta il libro Sì! matrimoni reali, matrimoni regali, scritto da Enrica Roddolo e Giuliana Parabiago (Vallardi). Già, ma quale cerchietto di diamanti, pietre preziose o perle scegliere? Ecco che cosa hanno scelto principesse e regine, come racconta il volume a quattro mani che ripercorre i più affascinanti Royal wedding della storia del Novecento.

Kate Middleton con la Halo tiara
Kate Middleton con la Halo tiara

La tiara nuziale di Kate, battezzata dal suo creatore, la maison Cartier di Parigi, Halo Tiara – luccicante di quasi 800 diamanti a taglio brillante e 149 a taglio baguette – era stata un dono d’amore di re Giorgio VI per la regina madre. Ed era stata commissionata a Parigi e indossata in varie occasioni da Elizabeth Bowes-Lyon, poi più nota come «regina madre», sopra la frangetta in voga negli anni Venti. Non a caso, l’abito del 1923, indossato da Elizabeth Bowes-Lyon, sembra quello delle ballerine «flappers». Mentre la fi glia di re Giorgio, Elisabetta II, l’avrebbe sfoggiata come uno scintillante cerchietto a fermare i suoi riccioli appoggiati alle spalle. E, prima di finire sul capo bruno di Kate, era già stata prestata dalla regina alla sorella Margaret e alla figlia Anna.

Meghan Markle con orecchini e tiara
Meghan Markle con orecchini e tiara

Ancora più affascinante la storia, che si snoda nel tempo, della tiara indossata da Zara, la figlia della principessa reale Anna, per il suo «sì», pronunciato a Edimburgo sul finire dell’estate 2011, con il campione di rugby Mike Tindall. È la Meander Tiara, che si ispira alle linee pulite della classicità greca. Non a caso, è appartenuta alla madre del principe Filippo di Grecia, il duca di Edimburgo. Eterea e molto classica, la tiara era stata donata, come regalo di nozze, a Elisabetta proprio dalla principessa Alice di Battenberg, che era andata in sposa al principe Andrea di Grecia. In realtà, Elisabetta non la indossò mai e la passò qualche anno dopo a una giovanissima principessa Anna, che invece l’ha sfoggiata molto spesso con entusiasmo.

Zara Phillips
Zara Phillips

Anche la regina madre, Elizabeth Bowes-Lyon, aveva indossato una magnifica tiara per il suo «sì» al futuro Giorgio VI: la splendida Strathmore Rose, tramandata nel tempo, in famiglia. E, ancora, uno splendente cerchietto di diamanti e pietre preziose molti anni dopo sarà la scelta anche di principesse più anticonformiste come Sarah Ferguson, andata in sposa al duca di York, Andrea, nel 1986, in un abito color avorio disegnato da Lindka Cierach; e poi di Sophie Rhys-Jones che nel 1999, per il suo «Sì» al principe Edoardo, indossò un candido abito di Samantha Shaw, dalla linea fluida. Fino alla tiara indossata anche da Kate Middleton, per il «sì» del 2011.

Sofia di Borbone
Sofia di Borbone

E in Spagna, alla corte dei Borbone? Nel 1962 Sofia andava in sposa a un sovrano senza un regno, ma sul suo capo brillava un magnifico diadema. Per portare all’altare il suo Juan Carlos – allora solo il figlio del conte di Barcellona: era lontano il trono dei Borbone che avrebbe ripreso solo negli anni Settanta, dopo la morte del generale Franco – Sofia aveva dovuto acconsentire a ben tre cerimonie nuziali. La casa reale greca di fede ortodossa, il credo cattolico di Juan Carlos e in mezzo mille altri problemi politico-diplomatici, compresi malumori dell’opposizione greca che facevano presagire disordini, rendevano inevitabile quel complesso cerimoniale. Lo stesso diadema, il 22 maggio 2004, incorniciava il viso di Letizia. Eppure, poco altro unisce quei lontani fiori d’arancio degli anni Sessanta tra Juan Carlos e Sofi a quelli, ancora profumati, tra Felipe e Letizia. Una tiara-legame sentimentale tra generazioni.

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La Tiara Spencer indossata da Lady Diana
Enrica Roddolo
Enrica Roddolo
La Queen Mary's Fringe Tiara
La Queen Mary’s Fringe Tiara
La principessa Beatrice con lo sposo Edoardo Mapelli Mozzi, indossa la Queen Mary's Fringe Tiara
La principessa Beatrice con lo sposo Edoardo Mapelli Mozzi, indossa la Queen Mary’s Fringe Tiara
La regina Elisabetta il giorno del suo matrimonio
La regina Elisabetta il giorno del suo matrimonio
Un'immagine degli anni Venti della tiara Greville
Un’immagine degli anni Venti della tiara Greville
Princess Eugenia con la tiara
Princess Eugenia con la tiara
La Strathmore Rose tiara
La Strathmore Rose tiara
Rose Elizabeth Bowes, la regina madre, moglie di Giorgio VI
Rose Elizabeth Bowes, la regina madre, moglie di Giorgio VI
Sophie Rhys Jones, contessa del Wessex e moglie di Edward
Sophie Rhys Jones, contessa del Wessex e moglie di Edward
Tiara Étoile in oro bianco con diamante D VVS2 taglio brillante da 0,93 carati, 2 diamanti D VVS1 taglio brillante da 0,73 e 0,70 carati, 2 diamanti D VVS1 taglio brillante da 0,53 carati ciascuno, 2 diamanti D VVS2 taglio brillante del peso di 0,54 carati ciascuno, 2 diamanti E VVS1 ed E VVS2 taglio brillante del peso di 0,54 carati ciascuno e diamanti taglio brillante.
Chaumet, tiara Étoile in oro bianco con diamante D VVS2 taglio brillante da 0,93 carati, 2 diamanti D VVS1 taglio brillante da 0,73 e 0,70 carati, 2 diamanti D VVS1 taglio brillante da 0,53 carati ciascuno, 2 diamanti D VVS2 taglio brillante del peso di 0,54 carati ciascuno, 2 diamanti E VVS1 ed E VVS2 taglio brillante del peso di 0,54 carati ciascuno e diamanti taglio brillante.
House of Garrard, tiara in oro bianco e diamanti
House of Garrard, tiara in oro bianco e diamanti







Diamanti con taglio princess




I diamanti con il taglio princess, scelto anche da Emily Ratajkowski, sembra avere molti fan. Ecco perché ♦

Come sentirsi principesse? È facile, basta scegliere un anello con un diamante taglio princess, apprezzato anche da Emily-Ratajkowski. Gli anelli di fidanzamento con diamanti taglio princess, cioè squadrato (quadrato o rettangolare), hanno una storia recente. Questo tipo di taglio è stato introdotto solo nel 1960, ma codificato nel 1981 da Betzalel Ambar e Israel Itskowitz. In compenso è diventato subito popolare. Il motivo è semplice: rende molto. Un diamante taglio princess dovrebbe avere in media da 58 a 76 sfaccettature ma, quello che più importa, sembra più grande rispetto al classico taglio brillante (cioè rotondo). Anche la forma a piramide capovolta con i lati smussati ha una ottima resa sotto il profilo della riflessione della luce. Il rapporto considerato giusto tra i lati per una forma quadrata è compreso tra 1 e 1,05, mentre per la forma rettangolare è di 1 a 1,10-1,20.

Emily Ratajkowski con l'anello di fidanzamento: ha due diamanti taglio princess da 2 carati e un diamante a forma di pera a 3 carati su una fascia d'oro
Emily Ratajkowski con l’anello di fidanzamento: ha due diamanti taglio princess da 2 carati e un diamante a forma di pera a 3 carati su una fascia d’oro

Un altro vantaggio è che di solito le pietre tagliate in questo modo hanno anche un costo minore in proporzione, perché si spreca meno materiale dalla pietra grezza. In particolare, la forma princess mantiene circa l’80% del diamante grezzo, mentre il brillante rotondo ne conserva solo circa il 50%. Se poi attorno al diamante taglio princess se ne aggiungono altri piccoli, l’effetto è assicurato. Non a caso molte Maison propongono anelli da fidanzamento con diamanti tagliati in questo modo.

Anello in oro e platino con diamante
Anello in oro e platino con diamante taglio princess

Consigli per l’acquisto

Gli esperti consigliano di scegliere almeno un diamante con chiarezza VS2, colore H e, ovviamente, una pietra tagliata bene. Come si fa? Provate a tracciare una linea immaginaria che attraversa la pietra per la lunghezza, e osservate se le faccette sulla metà destra e sinistra hanno la stessa forma e dimensione. Poi, fate la stessa operazione in senso orizzontale e verificate se le facce opposte hanno la stessa dimensione. Osservate anche la parte inferiore e verificate che non ci siano incrinature nella pietra. E, naturalmente, indossate l’anello.

Anello di Cartier, collezione 1895. Prezzo: da 3500 euro
Anello di Cartier, collezione 1895. Prezzo: da 3500 euro
Anello di Vuitton in oro rosa con piccolo diamante taglio princess. Prezzo: 1150 euro
Anello di Vuitton in oro rosa con piccolo diamante taglio princess. Prezzo: 1150 euro
Anello Tiffany con diamante taglio princess. A partire da 10.800 euro
Anello Tiffany con diamante taglio princess. A partire da 10.800 euro
Anello di De Beers. Prezzo: 4350 dollari
Anello di De Beers. Prezzo: 4350 dollari
La proporzione dei diamanti taglio princess di diverse carature
La proporzione dei diamanti taglio princess di diverse carature

I diversi tagli dei diamanti
I diversi tagli dei diamanti







Pericolo con gioielli di ambra

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I gioielli con perle di ambra sono pericolosi? Tempo fa una foto di Gisele Bündchen ha sollevato l’interrogativo. Le perle di ambra potrebbero essere nocive per i bambini. Leggete perché ♦ 

Allarme ambra. Quando la modella Gisele Bündchen, anni fa, ha postato una foto di se stessa e della sua bambina su Instagram, si è aperto un dibattito in Rete. La foto mostrava la sua bambina con minuscoli orecchini. Ma la polemica non ha riguardato se fosse l’età appropriata per un piercing all’orecchio, ma sulla collana di ambra al collo della bambina. Le collane di ambra baltica sono, infatti, diventate popolari come trattamento alternativo per alleviare il dolore provocato dalla dentizione nei neonati. In realtà non ci sono prove scientifiche evidenti che una collana abbia effetto positivo, ma i sostenitori dicono che quando viene riscaldata dalla temperatura del corpo del bambino l’ambra rilascia una sostanza antidolorifica, che viene poi assorbita attraverso la pelle.

Gisele Bündchen
Gisele Bündchen

Al contrario, invece, c’è chi indica il pericolo di provocare un soffocamento, soprattutto se i bambini sono lasciati incustoditi. Nel 2010 Health Canada, il dipartimento federale per la sanità, ha stabilito che le collane indossate dai bambini sono un problema, tanto da giustificare un avvertimento sulla sicurezza per i consumatori. Tanto che Francia e Svizzera hanno vietato la vendita delle collane in farmacia. Il soffocamento è la principale causa di morte per i bambini sotto un anno di età e tra le prime cinque per i bambini di età compresa tra uno e quattro anni. I venditori di collane di ambra, ovviamente, respingono le accuse: sostengono che le collane sono sicure, perché il filo annodato tra ogni singola perlina impedisce alle perle della collana di sciogliersi, anche se viene spezzata.

Bambina con collana di ambra
Bambina con collana di ambra

Eppure, le collane sono prodotte e vendute senza uno standard di sicurezza e non ci sono garanzie che eventuali chiusure del gioiello non si sfaldino. Inoltre, i più prudenti fanno notare che se la collana si impigliasse ci sarebbe anche il rischio di strangolamento del bebè. Insomma, l’ambra sta bene al collo di una persona adulta, per sicurezza meglio lasciare perdere i bambini.  

L'ambra utilizzata per la dentizione
L’ambra utilizzata per la dentizione
Bebè con collana di perle d'ambra
Bebè con collana di perle d’ambra






Gemme che sembrano uguali




In gioielleria attenti ai falsi amici. O, meglio, non acquistate pietre che hanno diverso valore, ma un aspetto simile. Simile, ma non uguale. Eppure, nell’equivoco ci sono cascati non solo autorevoli gemmologi, ma anche clienti disposti a pagare cifre con molti zeri e perfino teste coronate. Volete un esempio? Numerose pietre preziose appartenenti al tesoro dello zar Pietro I di Russia, credute per molto tempo rubini, sono più tardi state classificate come rubellite. La stessa gemma, il rubino, ha ingannato anche i reali di Londra: il cosiddetto Rubino del Principe Nero di circa 170 carati montato sulla corona imperiale britannica in realtà non è un rubino, ma uno spinello, posto vicino al diamante Cullinan II, questo autentico. Insomma, pietre con lo stesso colore e abbastanza simili. Ma una vale più dell’altra.

Al centro della corona il Rubino del Principe Nero, che in realtà è uno spinello
Al centro della corona il Rubino del Principe Nero, che in realtà è uno spinello

Ma come può accadere uno scambio di pietre preziose così clamoroso? Be’, un tempo era più facile: la gemmologia non era una scienza sviluppata e non esistevano strumenti in gradi di misurare le onde luminose rifratte dalle pietre, che ora sono utilizzate in gioielleria. Ancora oggi, però, molti gioielli della nonna potrebbero avere montate pietre che non corrispondono a quelle attribuite. E questo può cambiare drammaticamente anche il valore del gioiello: potreste scoprire di avere un anello con rubellite invece di un rubino: non vi cambia nulla quando lo indossate, ma potreste avere una cattiva sorpresa se volete venderlo. Insomma, attenti alle false amicizie: come nella vita, anche per i gioielli possono essere pericolose.

Spinello di 8 carati
Spinello di 8 carati

Rubino e spinello. Tutte e due sono pietre rosse, anche se lo spinello può assumere anche altre tonalità, per esempio queste pietre possono essere anche nere. Molti spinelli utilizzati in gioielleria hanno un colore e una limpidezza molto simili a quelle del rubino e allo zaffiro (due pietre che sono varietà di corindoni). Non solo: spesso lo spinello si trova in giacimenti attigui a quelli di queste due più preziose pietre. Oltre allo spinello rosso intenso, ne esiste anche una varietà color lampone che si estrae in Tanzania.

Anello con rubino birmano da 8,80 carati e diamanti
Anello con rubino birmano da 8,80 carati e diamanti
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite

Rubino e rubellite. La rubellite è un’altra pietra rossa, che può avere una tonalità intensa simile a quella di certi rubini. Si tratta, però, di una varietà di tormalina, gemma meno rara dei rubini. La rubellite era conosciuta già ai tempi degli antichi romani e spesso la gemma era confusa con granati e spinelli. La grande diffusione in Occidente è avvenuta all’inizio del Seicento dopo l’importazione da parte degli olandesi della rubellite dello Sri Lanka. Nel 1998 è stata scoperta una grande miniera di tormaline in Nigeria e la rubellite ha invaso le gioiellerie.

Rubellite con tonalità lampone
Rubellite con tonalità lampone

Spinello e taaffeite. Tra queste due pietre è la taaffeite a essere più rara e costosa. La taaffeite prende il nome del suo scopritore, l’irlandese Richard Taaffe, che nel 1945 l’ha individuata confusa con lo spinello. Spedita a Londra per una analisi, è stata identificata come una nuova pietra preziosa, purtroppo molto difficile da trovare. A differenza dello spinello, la taaffeite mostra la proprietà della doppia rifrazione che consente la distinzione tra questi due minerali. Può avere colori diversi, tra cui anche rosso violetto e rosso, che la rendono molto simile a certe varietà di spinello.

Una rara gemma di taaffeite
Una rara gemma di taaffeite

Diamanti e zirconi. Attenzione, non parliamo dei cubic zirconia, che sono pietre artificiali dal prezzo bassissimo e utilizzate per ciondoli e bijoux che costano poche decine di euro o dollari. I veri zirconi sono pietre naturali. Possono avere colori diversi, spesso si trovano nella tonalità blu, ma esistono anche zirconi incolori cone il diamante. Lo zircone, inoltre, ha un indice di rifrazione molto alto, inferiore soltanto a quello del diamante, e per questo è stato scambiato spesso per la gemma a cui assomiglia. Da un punto di vista chimico, però, diamanti e zirconi sono differenti: i primi sono costituiti da carbonio puro, i secondi sono nesosilicati.

Zircone taglio brillante
Zircone taglio brillante

Smeraldo e granato demantoide. Sono tutte e due pietre verdi. Il granato demantoide, proprio come lo smeraldo, assume la tonalità verde a causa della percentuale di cromo e ferro, che portano a tonalità verde vivo o più tendente al verde-giallo, anche verde tendente al blu. Anche un’altra varietà di granato, la tsavorite, ha una tonalità verde che può essere scambiata per smeraldo. Infatti, molti gioiellieri abbinano le due pietre sullo stesso gioiello per abbassarne il costo.

Orecchini con granato demantoide, diamanti
Orecchini con granato demantoide, diamanti by Tenzo
Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Bracciale Serpente in titanio, tsavorite, onice, lacca
Bracciale Serpente in titanio, tsavorite, onice, lacca

Topazio, quarzo, acquamarina. A volte il topazio bianco o con colorazioni tenui sul giallo è scambiato con il quarzo fumé o citrino. Ovviamente un semplice quarzo costa meno del topazio. Nella tonalità azzurra, invece, un topazio dal colore pallido può essere scambiato per una acquamarina. Il valore delle due pietre, però, è diverso.

Pezzo unico. Anello con citrino lemon e zaffiri
Vanessa Martinelli, pezzo unico. Anello con citrino lemon e zaffiri
Collezione Petra, collana in bronzo con topazio giallo by Gaia Caramazza
Collezione Petra, collana in bronzo con topazio giallo by Gaia Caramazza
Anello con topazio e zaffiri blu
Anello con topazio e zaffiri blu
Anello in oro bianco con grande acquamarina
Anello in oro bianco con grande acquamarina






Come scegliere gli orecchini




Ogni tipo di viso deve essere abbinato agli orecchini giusti. In questo articolo spieghiamo come scegliere gli orecchini e abbinarli alla forma del vostro volto ♦

Se pensate di regalare un paio di orecchini (magari a voi stesse), prima di scegliere pensateci bene. Non solo al prezzo (ovvio) e alla forma del gioiello (altrettanto ovvio), ma anche al tipo di viso che dovrà accogliere gli orecchini. Non basta che siano esteticamente belli, cioè che piacciano quando sono esposti in vetrina. E neppure che siano solamente preziosi. Ogni forma del volto, infatti, deve essere accompagnata da orecchini che devono valorizzare chi li indossa. in ogni caso, la regola generale per tutte è questa: gli orecchini devono bilanciare la forma del viso. Chi ha il viso tondo, insomma, è preferibile che indossi orecchini che allungano il viso, mentre chi ha una forma della testa allungata figurerà meglio con orecchini che allargano. Premesso questo, ecco come abbinare questo tipo di gioiello.

Orecchini in oro Moon. Una dimensione media può adattarsi facilmente a qualsiasi tipo di viso
Orecchini in oro Moon. Una dimensione media può adattarsi facilmente a qualsiasi tipo di viso

Viso ovale. Chi ha zigomi allargati e una silhouette stretta, una fronte larga quanto gli zigomi e un volto di forma ovale, ha maggiore facilità nell’indossare quasi ogni stile di orecchino. Ma, in realtà, quelli che stanno meglio non sono troppo lunghi. Gli orecchini più adatti sono quelli che focalizzano l’attenzione all’altezza della bocca. Le donne con viso ovale sono le più fortunate: possono indossare quasi ogni stile di orecchino. Meglio optare per una dimensione media.

Orecchini Rametto in oro rosa spazzolato 9kt. Prezzo: 490 euro
Orecchini Rametto in oro rosa spazzolato 9kt. Prezzo: 490 euro

Viso rotondo. Le donne con volto che tende ad avvicinarsi a un cerchio staranno meglio con orecchini più lunghi, che allungano le linee. Per esempio, orecchini pendenti renderanno più snello il contorno della faccia. Meglio non esagerare, però: orecchini eccessivamente lunghi possono anche diventare scomodi. Inoltre, tendono a pesare di più e possono essere fastidiosi da indossare per parecchie ore.

Orecchini Swinging inoro rosa, topazio, quarzo fumè e ametista
Orecchini Swinging in oro rosa, topazio, quarzo fumé e ametista

Viso a cuore. Mento stretto, fronte larga: le donne con visi a forma a forma di cuore possono optare per orecchini corti e larghi, dal volume consistente, che aiuti ad allargare la parte del viso che si restringe troppo in fretta. Quelli che si adattano meglio sono gli orecchini con una forma a goccia, cioè con proporzioni opposte a quelle de viso.

Orecchini con smeraldi e diamanti, circa 1870
Orecchini con smeraldi e diamanti, circa 1870

Viso squadrato. Avete un viso con angoli accentuati, molto delineato? In questo caso si possono scegliere orecchini dalla forma circolare, ad anello, che aiutano ad ammorbidire con la propria curva gli angoli del volto. I classici hoop, orecchini ad anello, vanno benissimo sia in semplice metallo, che in versione con pietre preziose: basta che siano sufficientemente ampi da rendere più morbido il profilo del viso.

Orecchini Orbit. Prezzo: 1900 dollari
Orecchini Orbit. Prezzo: 1900 dollari

Punto luce, gli orecchini per tutte. Se siete in dubbio sulla forma del vostro viso o non trovate gli orecchini che si adattano, potete optare su un modello di orecchini a punto luce. Sono orecchini piccoli, spesso di semplice forma circolare, che non coprono del tutto il lobo dell’orecchio. I più famosi sono quelli in oro bianco con diamante. Si adattano a qualsiasi tipo di viso, ma il loro prezzo varia molto in funzione della grandezza della pietra utilizzata.

Il matrimonio di Flavia Pennetta e Fabio Fognini
Gli orecchini Minou
No: un viso tondo non ha bisogno di un orecchino che accentui il perimetro del volto
No: un viso tondo non ha bisogno di un orecchino che accentui il perimetro del volto
Sì: gli orecchini rotondi si accompagnano con un profilo che tende a essere rettangolare
Sì: gli orecchini rotondi si accompagnano con un profilo che tende a essere rettangolare
No: persino Sigourney Weaver sbaglia. Con i lineamenti forti meglio orecchini ad anello, che addolciscano i lineamenti
No: persino Sigourney Weaver sbaglia. Con i lineamenti forti meglio orecchini ad anello, che addolciscano i lineamenti
No: un viso già allungato non deve essere sottolineato da pendenti (lasciamo perdere il resto...)
No: un viso già allungato non deve essere sottolineato da pendenti (lasciamo perdere il resto…)
No: con un viso tondo meglio orecchini che allunghino il volto
No: con un viso tondo meglio orecchini che allunghino il volto
No: con il mento appuntito meglio orecchini che addolciscano
No: con il mento appuntito meglio orecchini che addolciscano






 

Anelli da mignolo per donna, quello che c’è da sapere

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Come deve essere un anello da mignolo per donna? E, soprattutto, perché ci sono anelli che vanno indossati sul mignolo? Parliamo degli anelli con sigillo o chevalier. Sono di gran moda e mote donne si chiedono se indossare un anello di questo tipo sul dito mignolo. In effetti ci sono dei buoni motivi per indossare un anello sul mignolo. Ma non tutti gli anelli sono consigliati per essere indossati sul dito più piccolo della mano. Vediamo, quindi, come sono gli anelli da donna per mignolo.

Anello chevalier indossato
Anello chevalier indossato

Gli anelli da mignolo

Apriamo prima una veloce parentesi: l’anello con sigillo, o chevalier, come indica già la definizione ha una storia che ha origine nella nobiltà. Anticamente solo pochi uomini e donne sapevano scrivere, e persino re e imperatori erano analfabeti. Inoltre, era necessario sigillare la corrispondenza con la cera lacca, per evitare che potesse essere letta da altri. Sulla cera lacca, quindi, veniva apposto il sigillo della casata, che era inciso sull’anello del nobile. Nel tempo, poi, questo tipo di anelli è servito solo come ornamento, per ostentare l’appartenenza a una famiglia nobiliare. Ai giorni nostri si è diffuso, invece, come semplice gioiello, che può essere indossato da chiunque. Ma, se non siete contesse, marchesine o principesse sarebbe più saggio evitare di scegliere anelli con stemmi falsi.

Anello chevalère in oro bianco, diamanti, cristallo di rocca e smeraldo Muzo
Anello chevalière in oro bianco, diamanti, cristallo di rocca e smeraldo Muzo, alta gioielleria Boucheron

Gli anelli con sigillo erano in passato indossati quasi esclusivamente da uomini, infatti si chiamano anche chevalier (cavaliere). Con il tempo, però, anche le donne hanno iniziato a indossare anelli di questo tipo. Quindi, niente paura: anche le donne possono tranquillamente indossare anelli con sigillo.

Su quale mano indossare l’anello? L’anello con sigillo o anello chevalier si indossa di solito sul mignolo della mano secondaria. Se usate prevalentemente la destra, quindi, sarà più comodo indossare l’anello sulla mano sinistra e, viceversa, se siete mancine indosserete l’anello chevalier sulla mano destra. Questo principio vale anche per gli uomini.

Anello chevalier indossato
Anello chevalier in oro rosa indossato

Perché si indossa l’anello sul mignolo?

Come abbiamo raccontato, l’anello con sigillo in origine aveva una funzione pratica: sostituiva la firma di un nobile. Ma per ospitare lo stemma della casata o il proprio simbolo personale, era necessario utilizzare anelli con una superficie piuttosto ampia. Indossare un grande anello di questo tipo sul dito mignolo era più semplice, perché non ostacolava i movimenti della mano, magari per impugnare la spada.

Oggi, semplicemente, è rimasta l’abitudine di indossare gli anelli chevalier al mignolo, anche se sono diminuite le dimensioni. C’è, infatti, anche chi indossa questo tipo di anello su altre dita della mano. È sbagliato? Non esiste una legge che vieti di indossare un anello con sigillo su un dito diverso dal mignolo. Il principe Carlo d’Inghilterra, per esempio, indossa l’anello chevalier rigorosamente sul dito mignolo. Meghan Markle, invece, lo ha esibito sul dito anulare. Dipende anche dalle proporzioni dell’anello, ovviamente: un gioiello con grande superficie potrebbe essere scomodo e non proporzionato su un dito mignolo.

Anello con sigillo di PdPaola indossato sul dito anulare, grazie alle dimensioni non eccessive
Anello con sigillo di PdPaola indossato sul dito anulare, grazie alle dimensioni non eccessive

Quale anello scegliere?

L’anello con sigillo o chevalier da indossare sul dito mignolo, come abbiamo visto ha perso il suo significato originale, anche se molte persone con titoli nobiliari continuano a utilizzarli. I gioiellieri si sono così sbizzarriti in tante varianti diverse. Esiste, però, una regola: scegliete un anello che sia proporzionato con la dimensione delle vostre mani. Un anello con sigillo non deve sovrastare il vostro dito mignolo, ma aggiungere un tocco di eleganza. Inoltre, se indossate un anello chevalier troppo grande vi troverete impacciate quando dovrete afferrare un oggetto e il gioiello potrebbe rivelarsi fastidioso.

Anelli di Alexandra Abramczyk
Anelli di Alexandra Abramczyk
Anello al mignolo del principe Carlo d'Inghilterra
Anello al mignolo del principe Carlo d’Inghilterra






Dieci errori con i vostri gioielli




I dieci errori da non commettere con i vostri gioielli. Non lavate troppo i gioielli, attente all’anello di fidanzamento e… ♦

Ci sono cose da non fare. Per esempio, sbagliare la data di compleanno del o della partner, vestirsi da fungo a Carnevale o scambiare un monaco tibetano per un dipendente di Dhl. Oppure trattare male i vostri gioielli. In realtà sono molti gli errori da non commettere e qualcuno di questo potrebbe avere anche conseguenze nefaste sui vostri anelli, collane o bracciali. Ecco, quindi, i 10 errori da evitare assolutamente.

1. I lavori domestici. Spazzare, lavare i piatti, riporre le stoviglie: tutte attività che sono nemiche dei gioielli. I lavori domestici, e più in generale i lavori manuali, possono graffiare facilmente il metallo e scheggiare le pietre: ricordate di togliere i gioielli prima di iniziare.

Pericolo lavori domestici
Pericolo lavori domestici

2. Indossare tutti i giorni lo stesso gioiello. Ok, l’anello di fidanzamento vi piace. Ma anche l’anello con il diamante ha bisogno di riposo. Il metallo si usura e il set che tiene ferma la pietra potrebbe allentarsi. Il rischio è di perdere il diamante. Se proprio non volete rinunciare all’anello di fidanzamento, evitate di indossarlo proprio tutto il giorno.

Anello di fidanzamento
Anello di fidanzamento

3. Perle e profumi. Le perle, ma anche le pietre più delicate, come gli opali, possono rovinarsi a contatto con lacche o profumi aggressivi, per non parlare di rossetto o altri cosmetici. Non utilizzateli sulle parti del corpo a contatto con questi elementi. Leggi anche Come pulire oro e pietre preziose.

I cosmetici possono danneggiare metalli e pietre dei gioielli
I cosmetici possono danneggiare metalli e pietre dei gioielli

4. Niente bagno. La doccia o, peggio, l’acqua della piscina sono nemici dei vostri gioielli. Le sostanze chimiche come detergenti e disinfettanti possono rovinare irrimediabilmente le pietre e corrodere il metallo. L’acqua che scorre a lungo andare è un abrasivo che elimina la patina lucida sulla superficie dei gioielli, di solito indotta con il processo di rodiatura.

Indossare gioielli sotto la doccia o in piscina può rovinarli
Indossare gioielli sotto la doccia o in piscina può rovinarli

5. Esercizi di memoria. Sembra incredibile, ma il numero di gioielli che si perdono è assurdamente alto. L’atto di sfilarsi un anello, levarsi gli orecchini, slacciare una collana, è spesso collegato alle operazioni che si svolgono a casa o sul luogo di lavoro. Prendete l’abitudine di riporre i vostri gioielli sempre nello stesso luogo, meglio in una scatola chiusa.

Box per gioielli
Box per gioielli

6. Attenti alla macchina a ultrasuoni. Un dispositivo per la pulizia dei gioielli che funziona a ultrasuoni può essere una buona idea per chi deve periodicamente tenere in ordine i propri bijoux. Ma è sconsigliata per cammei, smeraldi, opali, perle, coralli e, più in generale, per le pietre morbide. Leggi anche Pulire un gioiello fragile in 2 mosse.

Dispositivo di pulizia a ultrasuoni
Dispositivo di pulizia a ultrasuoni

7. Sapone nemico. Pulire periodicamente i vostri gioielli è necessario. Ma pulirli troppo spesso potrebbe essere controproducente. Non solo: se immergete anelli e collane in una soluzione detergente, ricordate di non tenerli a bagno troppo a lungo. Una pulizia eccessiva può appannare il metallo e rovinare le pietre.

Pulizia dell'argento con un foglio di alluminio
Pulizia dell’argento con un foglio di alluminio

8. Sfilare l’anello. Quando sfilate un anello dal dito, ricordate di afferrare i bordi della circonferenza e non facendo forza sulla pietra montata, se è presente. Con l’andare del tempo la pressione sulla pietra può allentare le griffe o modificare il setting dell’anello, con il rischio di far cadere la pietra. Leggi anche: Come sfilare l’anello dal dito.

Bisogna fare attenzione quando si sfila un anello
Bisogna fare attenzione quando si sfila un anello

9. Ingarbugliare le collane. Se avete collane lunghe, riponetele con attenzione. Meglio ancora, lasciatele appese a un gancio o a un supporto: quando una catena si ingarbuglia è facile rovinarla quando si cerca di sciogliere i nodi. Consiglio: se questo accade, stendete la collana su un ripiano, non tentate di sciogliere il nodo mentre pende.

Collana d'argento ingarbugliata
Collana d’argento ingarbugliata

10. No all’effetto slitta. Avete mai sentito quel jingle, il tintinnare dei sonagli su una slitta trainata da cavalli. È molto piacevole da ascoltare in inverno o in aperta campagna. Ma non si addice a una donna che cammina facendo tintinnare i troppi gioielli che indossa. Oltretutto, se i gioielli si urtano, si rovinano facilmente. Leggi anche: I modi più trendy di indossare gli anelli.

Forse un po' troppi gioielli assieme
Forse un po’ troppi gioielli assieme






Tutto sul peridoto




Avete un gioiello con una pietra verde oliva? Probabilmente è un peridoto. Ecco le caratteristiche del peridoto, pietra del mese di agosto, e i consigli per la scelta ♦

Il peridoto è di gran moda. Oltre a essere la pietra del mese di agosto, è amata da quei gioiellieri a cui piacciono i colori con una forte personalità, che non possono essere confusi con altri. E il colore oliva del peridoto è senza dubbio unico. Il peridoto ha una sfumatura di verde calda: sarà quindi perfetta per chi ha una pelle abbronzata, oppure semplicemente mediterranea, oppure più scura. Ma, naturalmente, il peridoto può essere accostato ad altre gemme o incastonato in un setting molto ampio: in questo caso può risaltare anche su carnagioni dalla tonalità più fredda

David Webb anello con diamante rubino e peridoto
David Webb, anello con diamante, rubino e peridoto

Che cosa è. Il peridoto, che da un punto di vista gemmologico è un crisolito, non è una pietra molto comune. Questa pietra semi preziosa trova principalmente in profondità (anche 200-300 chilometri sotto la crosta terrestre): le gemme che si usano in gioielleria sono state portate verso la superficie terrestre nel corso del tempo, spinte da da terremoti o dalle eruzioni dei vulcani.

Orecchini con peridoto
Orecchini con peridoto

Dove si trova. Una varietà di peridoto è estratta in Arizona (sono gemme piccole e di colore più chiaro), ma se ne trovano anche nella repubblica di Myanmar (Birmania), in Sri Lanka e Cina, oltre che in Pakistan e Kenya. Una curiosità: alcuni peridoti sono stati scoperti all’interno di alcuni meteoriti.

Anello con peridoto di 9,31 carati
Anello con peridoto di 9,31 carati by Sicis

Caratteristiche. A differenza di molte altre pietre preziose, il peridoto ha una sola tonalità: il verde pallido. Può assumere però diverse sfumature, dal verde oliva, al lime, giallastro o scuro. La tonalità più richiesta è il green forest, un po’ tendente al giallo e nessuna sfumatura marrone. La profondità del verde dipende dalla quantità di ferro che è contenuto nella struttura cristallina. Non è una pietra molto dura: bisogna fare attenzione, quindi, a non graffiarla. Di solito i gioiellieri cercano di disporla in modo che sia più protetta.

Collier Nudo, in oro giallo, peridoto e tanzaniti
Collier Nudo, in oro giallo, peridoto e tsavoriti by Pomellato

Guida all’acquisto. Se volete un gioiello con un peridoto di una certa dimensione, sappiate  che la qualità commerciale è divisa nelle classi A e B. Le prime sono limpide e senza toni marrone. Quelle di qualità B hanno un colore più pallido o hanno inclusioni visibili. È anche una gemma relativamente poco costosa se il peso è sotto i 4 carati. Oltre i 10 carati il peridoto diventa molto raro e costoso.

Anello cocktail Laguna. Si ispira alle acque calme di una laguna con peridoto centrale di 22 carati circondato da un castone in oro bianco inciso a modellato e circondato da alcuni 36 diamanti taglio brillante
Anello cocktail Laguna. Si ispira alle acque calme di una laguna con peridoto centrale di 22 carati circondato da un castone in oro bianco inciso a modellato e
circondato da alcuni 36 diamanti taglio brillante by Buccellati

Perché si chiama peridoto? Non è nota con precisione l’origine del nome peridoto. Di sicuro, però, la pietra era apprezzata nell’antichità. Secondo alcuni la parola deriva un’alterazione della lingua anglo-normanna pedoretés, tradotta in latino classico con pæderot. Altri indicano invece che il nome francese peridot derivi dalla parola araba faridat, che significa gioiello. La pietra, infatti, è conosciuta da millenni: era già utilizzata dagli antichi Egizi intorno al 1500 aC, che chiamavano il peridoto «gemma del sole». Queste gemme pare piacessero anche a Cleopatra, che li ostentava.Il più grande peridoto olivina è un esemplare di 310 carati (62 grammi) nello Smithsonian Museum di Washington, DC.

Anello con peridoto burmese non scaldato
Anello con peridoto burmese non scaldato by Simone Jewels






Gioielli in argento, che cosa fare in estate

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Con l’estate e il caldo aumentano in pericoli per i gioielli in argento. Ecco quattro consigli utili su come conservare e pulire i gioielli d’argento. Il primo consiglio è… ♦

Anche l’argento soffre il caldo, molto più dell’oro. Quando le temperature si alzano e l’umidità aumenta, i vostri gioielli d’argento sono in pericolo e tendono a diventare neri. Ecco che cosa dovete fare (se riuscite a sopravvivere alle torride giornate estive).

Un bracciale in argento che si è ossidato
Un bracciale in argento che si è ossidato

Regola numero uno: tenerli asciutti. Più umido è il clima, più velocemente si appannano i gioielli. Per mantenere il vostro argento splendente e luminoso, cercate di riporre i gioielli in un luogo fresco e asciutto, lontano dall’aria afosa. Non mischiate più pezzi di gioielleria nello stesso contenitore: l’argento è un metallo morbido e specialmente con il caldo i singoli pezzi si possono graffiare l’un l’altro. Se avete dei gessi (come quelli che si usano per la lavagna), potete riporli vicino ai gioielli, perché il gesso assorbe l’umidità. In alternativa, va vene anche un sacchetto con gel di silice, cioè la silice colloidale. È un polimero del diossido di silicio (una specie di plastica) che ha proprietà disidratanti e assorbenti, di solito si trova inserito in piccoli sacchetti nelle scatole che contengono materiale elettronico. La prossima volta che ne trovate uno non buttatelo via: mettetelo nel cassetto dove conservate i gioielli.

Collana in argento di Tiffany
Collana in argento di Tiffany

Regola numero due: evitare gli acidi. Umidità, alcuni acidi e cosmetici come lozioni e profumi o il contatto con gli elastici possono causare appannamento dell’argento. La reazione sul metallo è dovuta alla presenza di zolfo nel materiale elastico. L’argento è da proteggere anche in cucina. Il metallo, infatti, è sensibile anche a sostanze come maionese, uova, senape e cipolle, che contengono zolfo. Quando fa caldo, la reazione chimica al contatto con queste sostanze può essere accelerata. Non indossate gioielli in argento neppure per nuotare e prendere il sole.

Collana in argento disegnata da Jennifer Smith Righter per Wearable By Design
Collana in argento disegnata da Jennifer Smith Righter per Wearable By Design

Regola numero tre: la pulizia. L’igiene aiuta i vostri gioielli a risplendere più a lungo, specialmente quando il caldo insidia la loro integrità. Potete pulire i vostri gioielli in argento semplicemente utilizzando gli ingredienti dalla vostra cucina. Immergete in acqua tiepida e sapone il gioiello, e pulitelo con una spazzola morbida, come uno spazzolino da denti cin setole naturali. Poi basta sciacquare il gioiello con acqua corrente. Dopo aver fatto questo, asciugate i gioielli con panno morbido.

Pulizia dell'argento con acqua e poco detergente
Pulizia dell’argento con acqua e poco detergente

Regola numero quattro: lucidatura. Se il vostro argento si è appannato, potete scegliere di passare alla lucidatura: basta utilizzare un panno di cotone morbido o mussola. Strofinate con cura, ma senza utilizzare troppa energia: il calore deforma facilmente il metallo, specialmente nelle parti più sottili del gioiello. Giulia Netrese

Se per errore si fa il bagno in piscina o in mare con i gioielli, meglio lavarli subito dopo con acqua corrente
Se per errore si fa il bagno in piscina o in mare con i gioielli, meglio lavarli subito dopo con acqua corrente
Ciondolo nella versione argento
Ciondolo in argento
Modelle con i gioielli della collezione Incipit
Modelle con i gioielli della collezione Incipit






Gioielli in viaggio: 10 consigli




Si può partire per le vacanze con i gioielli? Si possono lasciare in albergo? Quali pericoli si corrono con i gioielli durante un viaggio? Ecco dieci consigli utili per non rischiare di avere brutte sorprese ♦

Siete in viaggio per vacanze o per lavoro e non volete rinunciare ai vostri gioielli? State per partire? Avete in valigia un piccolo tesoro? Alt. Fermi tutti. Meglio pensare con attenzione a come sistemare i gioielli: ci sono molti aspetti ai quali fare attenzione, naturalmente a partire dalla sicurezza. Le trappole e i pericoli sono molti, non è un aspetto da sottovalutare. Ecco dieci regole da seguire.

      1.  La regola numero uno è banale, eppure migliaia di donne regolarmente se la scordano: siete arrivate in hotel piuttosto stanche e non vedete l’ora di andare a cena. Ma prima di lasciare la camera d’albergo fate un check dei vostri gioielli. Dove li avete messi? Non è il caso di lasciarli in giro: potreste indurre in tentazione chi passa a sistemare la camera. Ma basta un veloce controllo preventivo: in pochi secondi vi ricorderete se gli orecchini sono rimasti nel ripiano del sapone della doccia o della vasca.

        Bagno di hotel (Tokyo)
        Bagno di hotel (Tokyo)
      2. Non viaggiate con gioielli di estremo valore sentimentale. Può essere l’anello di fidanzamento o gli orecchini della nonna: nessuna assicurazione riuscirà a ripagarvi del danno sentimentale in caso di furto o perdita. Gli hotel e le compagnie aeree, inoltre, in caso di smarrimento o furto hanno di regola  rimborsi  molto  bassi. Inoltre, dovrete dimostrare di non avere smarrito  i gioielli  per  vostra   disattenzione.

        I gioielli possono avere un valore anche sentimentale
        I gioielli possono avere un valore anche sentimentale
      3. Se non avete una cassetta di sicurezza in banca, considerate la possibilità di lasciare i vostri gioielli in custodia a qualche persona fidata che, naturalmente, non parta per un viaggio mentre siete in vacanza. Una cassaforte in casa, come quelle  murate,  può  proteggervi  dal  furto  di  un  ladro  frettoloso, ma  non  scoraggerà  un  professionista  deciso   a  svaligiare  un appartamento.

        In aeroporto
        In aeroporto
      4. Immaginate prima di partire quale può essere lo svolgimento della vostra vacanza. Se siete in camper, oppure fate trekking tra i boschi delle Alpi, portate solo un braccialetto elastico e la fede al dito (se l’avete). Se, invece, avete in programma qualche serata elegante, scegliete prima di mettervi in viaggio i gioielli da abbinare con i vestiti in valigia. E nulla più.

        Portate pochi gioielli se fate vacanze sportive
        Portate pochi gioielli se fate vacanze sportive
      5. Esistono borse da viaggio studiate appositamente per gioielli. Ovviamente, sono le più ricercate dai ladri. Molte donne scelgono invece di riporre i gioielli nel beauty case, tra una crema e un dentifricio: un classico, come sanno bene i professionisti del furto. Inoltre, questo tipo di bagaglio, leggero e maneggevole, è anche il più facile da sottrarre. Meglio mettere i gioielli in una valigia grande, pesante, scomoda. E ben chiusa.

        Una valigia per i gioielli di Louis Vuitton
        Una valigia per i gioielli di Louis Vuitton
      6. Chiudete i vostri gioielli separatamente, ognuno in un piccolo sacchetto o box: viaggeranno più sicuri e non correranno il rischio di graffiarsi. Non esiste solo il pericolo di un furto. In realtà, i danni maggiori ai vostri gioielli potrebbero essere quelli che causate voi, specialmente se riponete tutti i gioielli assieme, senza protezione. E ricordate che le creme per la protezione della pelle dalle scottature sono nemiche dei gioielli. Dopo averli indossati ricordate di pulirli.

        Mondo Dream Box
        Mondo Dream Box
      7. Non mettete i gioielli nella valigia che imbarcate al check-in in aeroporto. Oltre al pericolo di furti (avvengono anche lì, purtroppo), c’è il rischio che il bagaglio sia smarrito. Circa 28 milioni di bagagli ogni anno sono persi o arrivano ad altre destinazioni. Solo una parte si riesce a recuperare…. Siete avvisati.

        Aeroporto di Sacramento (Usa)
        Aeroporto di Sacramento (Usa)
      8. Se volete portare con voi gioielli di un certo valore, pensate all’opportunità di sottoscrivere una polizza assicurativa. Le polizze coprono i danni relativi a furto, rapina, perdita, scomparsa, distruzione e danneggiamento dei vostri gioielli. Ma fate bene attenzione al massimale, a quanto ammonta il valore che sarà restituito in caso di furto.

        Rapina di altri altri tempi
        Rapina di altri altri tempi
      9. Nel caso la vostra vacanza non preveda cene con il principe Carlo d’Inghilterra, serate l’ambasciatore francese o un gala con le stelle di Hollywood, prendete in considerazione la possibilità di lasciare a casa i veri gioielli e agghindarvi con semplici bijoux. Ce ne sono anche di molto fantasiosi e divertenti, con cristalli colorati o zirconi al posto dei diamanti. Soprattutto, rischierete meno.

        Collana, metallo dorato, cristalli, strass e perle di imitazione, anni ‘50
        Collana, metallo dorato, cristalli, strass e perle di imitazione, anni ‘50
      10. Se siete in albergo meglio lasciare i gioielli nella cassaforte dell’hotel. Non correrete il rischio di furti in camera in vostra assenza (e accadono più spesso di quanto si pensi). È molto difficile che i gioielli custoditi nella cassaforte dell’hotel siano rubati o smarriti. Difficile, ma non impossibile: se i vostri gioielli sono di valore, informatevi sul rimborso previsto in caso di perdita.

        Reception di hotel
        Reception di hotel







Come pulire oro e pietre preziose in tre mosse

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Come pulire oro, diamanti e altre pietre preziose? Ecco una veloce guida con quello che c’è da sapere su come pulire i vostri gioielli ♦

Naturalmente un gioiello molto prezioso va tenuto con cura e, francamente, se ha un grande valore, anche affettivo, è meglio portarlo periodicamente dal gioielliere, che può verificare anche il suo stato di salute: avviene, per esempio, che si possano staccare le pietre, oppure che la superficie sia ricoperta di graffi. Ma non sempre è necessario. Si possono (anzi, si devono) pulire i gioielli periodicamente, proprio come si lava la biancheria. Un gioiello, infatti, è quasi sempre a contatto con la pelle e si copre di una patina opaca dovuta al naturale grasso che esce dai pori, e peggio ancora può essere rovinato da profumi, creme e lozioni utilizzate abitualmente. Ecco, dunque, i consigli per la pulizia dei gioielli da eseguire a casa.

ring A differenza dell’argento, per esempio, l’oro non si annerisce nel corso del tempo, ma può facilmente accumulare polvere e sporcizia. Lo stesso vale per i diamanti che, tra tutte le gemme, hanno maggiore capacità di trattenere frammenti organici. E così i gioiellieri inorridiscono quando i clienti portano anelli da stringere o allargare, orecchini da sistemare, e si domandano perché non li lavano al pari dei vestiti. Ripristinare la lucentezza dei monili da soli si può, bastano alcuni strumenti di uso domestico e pochi ingredienti.

1-detersivo

1 Versare qualche goccia di detersivo per piatti liquido in una ciotola di acqua poco più che tiepida,  ma non calda. Mescolare delicatamente. Anche se l’acqua del rubinetto normale funziona bene , per ottenere risultati ancora migliori, è possibile utilizzare quella gasata senza sodio: l’anidride carbonica dà luogo a un processo, la carbonatazione, che nei tensioattivi, ossia i detersivi, aiuta a sciogliere sporco e detriti accumulati. Non utilizzare acqua molto calda o bollente perché alcune pietre, come opali, perle e coralli, possono rompersi con rapido e drastico cambio di temperatura. Quindi, lasciare a bagno per circa 15 minuti  in modo che  la soluzione penetri in fessure e crepe, altrimenti difficili da raggiungere.wash

2 Strofinare delicatamente i gioielli con uno spazzolino a setole morbide, le più morbide possibili (esistono dei prodotti specifici, ma uno spazzolino per i denti o per sopracciglia andrà benissimo), per evitare di graffiare la superficie. Attenzione, delle setole rigide potrebbero rimuoverne lo strato superiore in caso di oro placcato o gioielli con trattamento galvanico. Particolare attenzione va posta per pietre molto sensibili e morbide, come gli opali, oppure le perle.

Leggi anche: Come pulire cammei, perle, smeraldi, opali, cristallispazzolino--2

3 Risciacquare in acqua corrente (sempre tiepida) per rimuovere gli ultimi residui ricordandosi di coprire il tappo di scarico con un colino pasta o caffè filtro metallico. Gli incidenti domestici sono più frequenti di quanti ci si immagini e anche l’anello o gli orecchini nel tubo del lavandino sono un classico! Un’ultima accortezza. Lasciate asciugare completamente i gioielli prima di indossarli di nuovo: se sono ancora bagnati, anche leggermente,  possono trattenere l’umidità  sulla pelle e causare lievi irritazioni cutanee.
rubinetto

Che fare quando le pietre non sono incastonate ma incollate? Accade, per fortuna non è frequente, per gli orecchini.  L’acqua calda potrebbe sciogliere la colla e nella fase di spazzolatura le pietre potrebbero staccarsi. E allora, basta fare qualche modifica: immergere un panno morbido in acqua calda con poche gocce di detersivo, strizzare e  strofinare i gioielli. Anche il risciacquo va eseguito con un panno inumidito con acqua, tamponando delicatamente.

C’è un altro metodo, quello del dentifricio, utile in viaggio o per gioielli di uso quotidiano

1 Mescolare in una ciotola una piccola quantità di dentifricio e acqua per ottenere una pasta fluida.
2 Strofinare con un vecchio spazzolino da denti a setole morbide.spazzolino

3 Risciacquare abbondantemente.

Ma se lo sporco rimane, prima di provare metodi più radicali come acqua bollente o ammoniaca, che invece noi sconsigliamo vivamente, è meglio rivolgersi a un professionista.
dentrifricio







Orecchini chandelier, come indossarli





Quando scegliere orecchini tipo chandelier, chi li può indossare, che cosa sono, con che cosa abbinarli ♦︎

Gli orecchini chandelier sono perfetti per i giorni di festa e per le serate eleganti. Ma non tutte le donne possono o, meglio, dovrebbero indossare orecchini chandelier. Se volete sapere se potete indossare orecchini chandelier leggete questo articolo.

Orecchini chandelier in oro bianco e diamanti
Orecchini chandelier in oro bianco e diamanti by Mindi Mond

“Gli orecchini chandelier sono la tela perfetta per un designer di gioielli come me”, ha affermato Giuseppe Picchiotti sul suo blog. “Posso letteralmente giocare con lo scintillio e la luce per creare capolavori che si muovono con il corpo in modo sensuale mentre chi lo indossa si esprime. La chimica di colore, movimento e luce porta meraviglia e gioia. E poiché li produciamo solo con la più preziosa delle pietre preziose con un impegno per l’artigianato di precisione, so che la gioia vivrà per molte generazioni. È abbastanza eccitante pensarci”.

Picchiotti, orecchini chandelier con diamanti e rubini
Picchiotti, orecchini chandelier con diamanti e rubini

Che cosa sono gli orecchini chandelier. Cominciamo dal nome, che in francese significa lampadario. Sono orecchini pendenti progettati per fluire dal fondo dei lobi fino a quasi le spalle. Sono gioielli composti da diversi elementi, che pendono verso il basso, sono mobili, spesso con una geometria simmetrica. Hanno origini lontani: orecchini con pietre sospese, legate da fili d’oro, sono stati inventati in Medio Oriente e India centinaia di anni fa: i primi esempi risalgono ai primi secoli dopo Cristo. L’impero britannico, che si estendeva fino all’Oriente, ha contribuito alla diffusione in Occidente di questo tipo di orecchini. Ma sono stati i gioiellieri francesi, dopo il 1700, a rendere davvero preziosi gli orecchini chandelier, con l’aggiunta di diamanti. In questo modo gli orecchini sono diventati davvero splendenti. Naturalmente, con gli anni gli orecchini chandelier si sono evoluti in tante forme diverse: più lunghi o più corti, con tante pietre o solo in metallo. Ma restano però simili nella tipologia.

Orecchini chandelier con diamanti indossati di Leo Pizzo, collezione Venezia
Orecchini chandelier con diamanti indossati di Leo Pizzo, collezione Venezia

Quando si indossano. Gli orecchini chandelier sono sempre stati associati alla sera. Non sono consigliati, quindi, per andare in ufficio: troppo vistosi. E, inoltre, sono le luci della sera a farli brillare di più. Possono essere indossati, in ogni caso, anche con abiti casual.

Gli orecchini con diamanti bianchi e fancy yellow indossati da Meghan Markle
Gli orecchini con diamanti bianchi e fancy yellow indossati da Meghan Markle

Chi li può indossare. Gli orecchini chandelier tendono ad allungare il viso. Sono perfetti, quindi, per chi ha un viso più largo, mentre non migliorano l’aspetto di chi ha un viso affilato, o lungo. In questo caso, meglio optare per orecchini rotondi. Oppure, se proprio piace il modello chandelier, per un tipo di pendente abbastanza corto, che non superi la linea orizzontale delle labbra. In ogni caso, state attente al peso: scegliete orecchini leggeri: un lampadario illumina, ma può diventare pesantissimo dopo qualche ora.

Orecchini chandelier di Ara Vartanian
Orecchini chandelier di Ara Vartanian
Orecchini chandelier in oro rosa 18k e zaffiri
Hrh, orecchini chandelier in oro rosa 18k e zaffiri
Orecchini chandelier con diamanti bianchi
Studio Rêves, orecchini chandelier con diamanti bianchi
Orecchini Chandelier in oro bianco, con brillanti di diverso taglio e due brillanti fancy taglio cuore
Crivelli, orecchini Chandelier in oro bianco, con brillanti di diverso taglio e due brillanti fancy taglio cuore
Orecchini chandelier con diamanti baguette, smeraldi, oro bianco, smalto
Susan Foster, orecchini chandelier con diamanti baguette, smeraldi, oro bianco, smalto
Orecchini chandelier con rubini taglio pera e diamanti
Chopard, oOrecchini chandelier con rubini taglio pera e diamanti
Orecchini chandelier in oro giallo e diamanti
Entice, orecchini chandelier in oro giallo e diamanti
Orecchini chandelier di zaffiri
Cicada, orecchini chandelier di zaffiri






 

Quanto costa una collana di perle




Quanto costa una collana di perle? La collana di perle è un gioiello che raramente manca nel cassetto di una donna. Non è strano, quindi, che chi vuole acquistarne una si chieda quanto cosa una collana di perle. Naturalmente, è facile comprendere che la domanda, posta così, è un po’ generica. Per due motivi: le perle non sono tutte uguali e hanno differenze di prezzo enormi. Inoltre, il prezzo è determinato anche da altri due fattori: il numero di perle utilizzato e la loro dimensione. Premesso questo, vediamo come capire quale può essere il vero prezzo di una collana di perle.

Collana di Cartier con perle naturali
Collana di Cartier con perle naturali

Se avete cercato sul web il costo di una collana di perle vi sarete accorti che si trovano collane che costano poche decine di euro o dollari, fino ad arrivare a migliaia di euro o dollari. Dunque, da che cosa dipende?

La qualità delle perle

Il prezzo di una collana di perle è determinato innanzitutto dalla qualità delle piccole sfere utilizzate. Le perle naturali non coltivate, quelle che si trovano in fondo al mare da un cercatore subacqueo, sono rarissime e costosissime. Meglio non considerarle se non avete un conto in banca con più di sei zeri.

La collana di perle Palawan
La collana di perle dorate Palawan South Sea

Più comunemente, il valore di una perla coltivata di qualità è di qualche centinaio di euro. Le perle coltivate sono il 99,99% di quelle in commercio e sono del tutto identiche alle perle che si formano spontaneamente nelle specie di molluschi che le producono.

Le perle coltivate, come le pietre preziose, non sono tutte uguali, ma sono classificate secondo standard di qualità. Il valore è determinato da forma, dimensione, colore, superficie, qualità della madreperla e lucentezza. Ognuno di questi fattori determina il valore della perla.

Leggi anche: Tutto sulle perle

Collana indossata di perle by Coscia
Collana indossata di perle by Coscia

Quanto costa una collana di perle

C’è, inoltre, la tipologia determinata dalla provenienza: le perle possono essere molto diverse tra loro. In generale, le perle che costano di più sono quelle dei Mari del Sud, che hanno colori che vanno dal bianco all’oro, le più costose, prodotte dal mollusco Pinctada maxima. Le collane con questo tipo di perle costano migliaia di euro o dollari. Le perle di acqua dolce, invece, possono costare anche solo qualche decina di euro o dollari.

Collier con perle South Sea
Collier con perle South Sea

Se vi piacciono le perle scure, con colori che vanno dal grigio al violaceo,  potete optare per le  perle di Tahiti scuri. Anche in questo caso il prezzo è determinato dalla loro qualità e dal numero di perle utilizzato per una collana. Si possono trovare collane con perle di Tahiti che costano meno di mille euro o dollari, fino ad arrivare a decine di migliaia di euro/dollari.

Collana di perle by Coscia, indossata
Collana di perle di Tahiti by Coscia, indossata

Le classiche perle bianche rotonde sono spesso le Akoya. Sono state le prime perle a essere coltivate in Giappone. Sono un po’ più piccole di quelle dei Mari del Sud e hanno un prezzo più abbordabile, si va da qualche centinaio di euro/dollari fino a qualche migliaio (sempre per la dimensione, numero e qualità), ma meno delle perle di Tahiti.

Collana di perle Akoya e oro bianco 18 carati e diamanti
Collana di perle Akoya e oro bianco 18 carati e diamanti

Le perle meno costose sono quelle di acqua dolce. Come è comprensibile immediatamente, queste perle sono coltivate in acqua di fiume o lago, specialmente in Cina e in Giappone. Sono disponibili in diverse forme, dimensioni e colori. Le migliori assomigliano molto alle perle Akoya, ma costano molto meno: un filo di perle di aqua dolce si può trovare anche per poche decine di euro/dollari. Le collane migliori, però, superano facilmente i mille euro/dollari. Che cosa le rende diverse? Innanzitutto le perle d’acqua dolce sono generate dalla Margaritifera margaritifera, una varietà delle cozze. Le perle Akoya sono invece prodotte da un tipo di ostrica.

Collana in argento con perle di acqua dolce
Collana in argento con perle di acqua dolce

Investire in una collana di perle può essere una buona idea. Se sono pulite e curate costantemente nel tempo, le perle mantengono o accrescono il loro valore. Ma solo i gioielli di alta qualità hanno un mercato. Insomma, se acquistate una collana di perle che costa poco, divertitevi a indossarla, ma non pensate di poterla rivendere in futuro.

Collana a cinque fili di perle di Viren Bhagat, venduta da Christie's per 1,6 milioni di dollari
Collana a cinque fili di perle di Viren Bhagat, venduta da Christie’s per 1,6 milioni di dollari
Collana di Yoko London in oro bianco, perle e diamanti indossata nella serie «Bridgerton». Copyright: gioiellis.com
Collana di Yoko London in oro bianco, perle e diamanti indossata nella serie «Bridgerton». Copyright: gioiellis.com
Coltivazione di perle in una farm di Autore, in Australia
Coltivazione di perle in una farm di Autore, in Australia






Gioielli in titanio: conviene acquistarli?




Gioielli in titanio: sono l’ultima frontiera della gioielleria. Belli, ma anche difficili da realizzare. Conviene acquistarli? ♦

Evviva il titanio, che da elemento chiave nell’industria aerospaziale è diventato sinonimo di audacia creativa e alta tecnologia nella gioielleria. A che cosa deve il suo successo? Alla leggerezza, innanzitutto: con un peso inferiore di un quinto rispetto all’oro permette grandi volumi e allo stesso comfort nell’indossabilità, specialmente per gli orecchini e i bracciali. Non solo: chi associa il titanio solo al suo triste colore grigio di origine sbaglia: questo metallo si può tingere in tonalità brillanti e piene, dal verde prato al rosso lacca, al viola intenso, al blu elettrico. Inoltre, qualsiasi sia il colore ottenuto mediante un processo di ossidazione, a differenza di quello che è realizzato con il processo galvanico su argento o altri metalli è molto più resistente: non sbiadisce con il tempo e non rischia di staccarsi. Ma questo non è l’unico vantaggio tecnico: la sua estrema resistenza consente di usare meno metallo rispetto all’oro e al platino per le montature e di realizzare dei pavé molto fitti.

Masterpiece 2019: due spille con diamanti e zaffiri blu su titanio
Cindy Chao, Masterpiece 2019: due spille con diamanti e zaffiri blu su titanio

Come si utilizza. Il titanio è utilizzato spesso per sottili e leggere architetture metalliche che servono a racchidure gemme. Non a caso la maggior parte dei gioielli in titanio sono letteralmente coperti di pietre. Uno dei primi a sperimentare questo materiale in gioielleria è stato Jar (Joseph Arthur Rosenthal) verso la fine degli anni Ottanta, e in occasione di una sua retrospettiva al Metropolitan Museum di New York, ha creato una collezione di gioielli in titanio e alluminio da vendere all’interno del museo a prezzi accessibili, dai 2 ai 5 mila dollari. Il fatto che sia però meno costoso dell’oro non deve trarre in inganno, la sua lavorazione richiede grande abilità e conoscenza tecnica, quindi può capitare che alcuni gioielli siano anche più cari dei loro cugini realizzati con metalli più nobili.

Wallace Chan, Cosmic Destiny. Spilla in titanio, diamanti e zaffiri
Wallace Chan, Cosmic Destiny. Spilla in titanio, diamanti e zaffiri

Gli estimatori. I gioielli in titanio, dunque, di solito sono abbelliti di pietre super preziose, come quelli di Wallace Chan, il gioielliere-filoso di Hong Kong, o della svizzera Suzanne Syz, che ha fatto del titanio la sua firma. E ancora i sinuosi trafori di Pomellato, che l’ha scelto per rinnovare la collezione Arabesque, o le delicate foglie del bracciale di Chopard con zaffiri blu, i colori magnetici della spilla a forma di fiore di Giovanni Ferraris o la leggera montatura della spilla di Michelle Ong, una delle poche persone a poter vantare un’amicizia con Jar. Ma c’è anche chi punta tutto sul design piuttosto che sulle pietre preziose, come la Maison italiana Vhernier.

Orecchini in titanio verde e diamanti di Jacob & Co
Orecchini in titanio verde e diamanti di Jacob & Co

Conviene acquistare gioielli in titanio? Il titanio, come metallo, costa meno dell’oro, ma è più difficile da utilizzare in gioielleria. Premesso questo, il valore di un gioiello in titanio non è determinato dal costo della materia prima. Se l’oro di un gioiello può essere fuso e rivenduto, la stessa cosa non può essere proposta per il titanio. Quando si acquista un gioiello in titanio, quindi, si sceglie il design, la firma della Maison, le gemme che compongono il pezzo. Non è detto che un gioiello in titanio sia più vantaggioso rispetto a un gioiello in oro o platino: dipende dalle pietre che lo compongono.

Anello farfalla della collezione Titanium
Giovanni Ferraris, anello farfalla della collezione Titanium

Come si pulisce il titanio? Oltre a essere leggero, il titanio è molto resistente: nessun problema per la pulizia che può essere eseguita con il solito mix di acqua tiepida, due gocce di sapone liquido e uno spazzolino da denti con setole morbide. Il problema, semmai, può essere la struttura del gioiello. Il titanio, come abbiamo spiegato, è utilizzato spesso per realizzare gioielli con hanno una forma particolarmente fantasiosa, spesso assieme a molte pietre preziose. Bisogna fare molta attenzione, quindi, a non rovinare la struttura del gioiello con una pulizia eccessivamente energica.  Monica Battistoni

Earcuff Nuri indossato
Boucheron, earcuff Nuri indossato. Titanio, oro giallo, acquamarina, berillo, tsavoriti, onice, lacca nera, zaffiri, diamanti, gialli e bianchi
Anello in oro, titanio, diamanti, ambra, granati, opale di fuoco, zaffiri
Lydia Courteille, anello in oro, titanio, diamanti, ambra, granati, opale di fuoco, zaffiri
Bracciale Calla in titanio e diamanti
Bracciale Calla di Vhernier in titanio e diamanti
Anello in titanio, diamanti e oro rosa
Syz Fireworks, anello in titanio blu, diamanti e oro rosa
Orecchini in titanio, diamanti e rubini
Fabio Salini, orecchini in titanio, diamanti e rubini
Collier a forma di piuma in titanio con diamanti e tormalina Paraiba
Moussaieff, collier a forma di piuma in titanio con diamanti e tormalina Paraiba
Jar, orecchini Geranium in titanio verde e rosso
Jar, orecchini Geranium in titanio verde e rosso
Chopard, bracciale Red Carpet Collection 2012 in titanio con 2.417 zaffiri blu
Chopard, bracciale Red Carpet Collection 2012 in titanio con 2.417 zaffiri blu
Michelle Ong, spilla Forbidden Fruit in platino e titanio con una tormalina rosa centrale
Michelle Ong, spilla Forbidden Fruit in platino e titanio con una tormalina rosa centrale
Michele Della Valle, spilla Bow in titanio con pavé di diamanti incolori taglio brillante
Michele Della Valle, spilla Bow in titanio con pavé di diamanti incolori taglio brillante
Suzanne Syz, orecchini Tie that knot in titanio e oro bianco con pavé di diamanti e berilli verdi blu taglio briolette
Suzanne Syz, orecchini Tie that knot in titanio e oro bianco con pavé di diamanti e berilli verdi blu taglio briolette






 

Come disinfettare gli orecchini




È necessario disinfettare gli orecchini? E, se sì, qual è il migliore sistema per disinfettare gli orecchini? Molte donne (ma anche tanti uomini) si chiedono se basta una veloce rinfrescata oppure sia proprio necessario disinfettare gli orecchini. Cerchiamo di scoprirlo in questo articolo. Ma anticipiamo subito la risposta: sì è necessario disinfettare gli orecchini spesso. Ci sono, però, modi diversi per ottenere degli orecchini puliti, a prova di microbi e, soprattutto, sicuri per chi li indossa. Perché gli orecchini sono un gioiello molto amato, ma possono riservare qualche insidia e persino provocare infezioni (oltre alle allergie. Leggi anche: Che cosa fare se gli orecchini provocano allergia).

Orecchini di Alessa Jewelry
Orecchini di Alessa Jewelry

Quando bisogna sterilizzare gli orecchini?

Se si indossano spesso, sarebbe una buona idea sterilizzare gli orecchini almeno una volta alla settimana. Il motivo è semplice: anche se non appaiono sporchi, gli orecchini possono nascondere batteri pericolosi. D’altra parte, gli orecchini si trovano vicino ai capelli, che possono attirare polvere, forfora, sudore: un luna park per i batteri. Ma prima di sterilizzare gli orecchini, ricordatevi di lavare bene le vostre mani.

Orecchino e collana indossati di As29
Orecchino e collana indossati di As29

Come sterilizzare gli orecchini

Metodo 1. Non preoccupatevi: il sistema più semplice, che funziona nella maggior parte dei casi, consiste nel pulire gli orecchini immergendoli in una ciotola di acqua e sapone (mai nel lavandino, prima o poi li perderete!), o un paio di gocce di detersivo per i piatti. Si lasciano i gioielli per una decina di minuti a bagno e poi si sciacquano. Ma se gli orecchini sono sporchi o non sono lavati da molto tempo, lasciateli a bagno più a lungo, anche un paio di ore. Se gli orecchini hanno una forma elaborata, si può utilizzare anche uno spazzolino per i denti con setole morbide per strofinare delicatamente le parti di metallo meno accessibili. Questa è la regola generale. Ma non vale per tutti gli orecchini.

Pulire i gioielli con l'acqua minerale
Pulire i gioielli con l’acqua e una goccia di sapone

Metodo 2. Un altro metodo per sterilizzare gli orecchini consiste semplicemente nell’utilizzo di un batuffolo di cotone o panno in microfibra imbevuto in alcol denaturato o perossido di idrogeno (acqua ossigenata). Dopo aver pulito tutte le parti degli orecchini, risciacquateli accuratamente in acqua e asciugateli con un panno. Questo sistema ha il vantaggio di essere veloce: si possono sterilizzare gli orecchini al momento di indossarli.

Un batuffolo di cotone può essere utile per pulire i gioielli
Un batuffolo di cotone può essere utile per pulire i gioielli

Metodo 3. Questo modo di per disinfettare gli orecchini è meno preciso di quelli precedenti, ma in compenso è comunque abbastanza efficace e, soprattutto, si presta a essere utilizzato quando si cucina. Immergete gli orecchini in una tazzina da caffè o di te riempita di acqua tiepida (tiepida, non calda) in cui avete sciolto mezzo cucchiaino di sale. Lasciate a bagno per una decina di minuti. Non eccedete con il sale, ne basta poco. Sciacquate e asciugate. Questo sistema è utilizzato in particolare per i piercing.

Cose a cui fare attenzione

  • Gli orecchini con perle sono molto delicati. Un lavaggio troppo energico può danneggiare le perle: usate solo una goccia di sapone neutro e asciugate con un panno morbido. Stesso discorso per il corallo.
  • Gli orecchini con alcuni tipi di pietre possono rovinarsi più facilmente, Fate attenzione a pietre come l’opale o l’agata, che sono particolarmente morbide e possono graffiarsi se strofinate troppo forte.
  • Bisogna sempre controllare la pulizia del gancio che si infila nel lobo oppure il perno di chiusura: sono le aree in cui possono annidarsi i batteri e vanno pulite con più attenzione.
Immergere gli orecchini in acqua salata
Immergere gli orecchini in acqua salata
Orecchini indossati di Michael Kors
Orecchini indossati di Michael Kors
Orecchino in oro e diamanti di Nikos Koulis
Orecchino in oro e diamanti di Nikos Koulis






8 fatti curiosi da sapere sui diamanti

Tempo fa la Diamond Producers Association, che raggruppa le aziende del settore minerario, ha pubblicato un manifesto che contiene alcune curiosità sul mondo dei diamanti, oltre a una indulgente interpretazione della attività di estrazione dei minerali. Il manifesto contiene qualche informazione che può essere interessante.

Il diamante trovato nella miniera di Karowe, in Botswana
Il maxi diamante trovato nella miniera di Karowe, in Botswana
    1. Prima che ci fosse la vita, c’erano diamanti. I diamanti si sono formati tra 1-3 miliardi di anni fa, 100 miglia (160 chilometri) sotto la profondità della superficie terrestre. I diamanti sono la cosa più antica che molti di noi possederanno o addirittura terranno.
    2. I diamanti sono straordinariamente belli. Non ce ne sono due, come i fiocchi di neve, uguali.
The Rock, diamante a forma di pera da 228,31 carati
The Rock, diamante a forma di pera da 228,31 carati
  1. I diamanti sono rari e diventano sempre più rari. L’ultima significativa scoperta di un giacimento risale a circa 20 anni fa e solo circa 50 località in tutto il mondo hanno diamanti utilizzabili per l’estrazione commerciale. In 1 tonnellata di roccia, chiamata kimberlite, saresti fortunato a trovare diamanti per 1 carato.
  2. I diamanti colorati naturali sono i più rari. C’è una probabilità su 10.000 che un diamante possieda un colore naturale, che sia rosa, giallo, blu, marrone, grigio o qualsiasi sfumatura nel mezzo.
  3. A livello globale, oltre 10 milioni di persone lavorano con l’industria dei diamanti.
  4. I Greci e i Romani credevano che i diamanti fossero le lacrime degli dei e resti delle stelle cadute. I romani posizionarono anche i diamanti sulla punta della freccia di Cupido, che è uno dei primi collegamenti (del diamante) con l’amore.
  5. Oltre il 99% dei diamanti proviene da fonti prive di conflitti e sono rintracciati nell’ambito del processo Kimberley incaricato dalle Nazioni Unite sin dalla sua istituzione nel 2000.

    The Enigma, diamante nero di di 555,55 carati
    The Enigma, diamante nero di di 555,55 carati
  6. I diamanti creano opportunità di lavoro per i lavoratori delle miniere e li aiutano non solo a ottenere un buon stipendio, ma anche a ottenere assistenza sanitaria, creare un ambiente familiare migliore e fornire istruzione ai propri figli.
  7. Le principali compagnie minerarie del mondo prendono importanti provvedimenti per aiutare a mantenere e proteggere gli ambienti e la fauna selvatica che circondano le loro miniere. I piani di chiusura delle miniere sono approvati anni prima dell’apertura di una miniera per garantire che la terra e le comunità ne traggano beneficio molto dopo la chiusura della miniera.
  8. A causa della loro età e origine, i diamanti sono la fonte più vicina agli scienziati al centro della terra e forniscono indizi su come fosse la terra 2 miliardi di anni fa.
Miniera di diamanti a cielo aperto
Miniera di diamanti a cielo aperto
La miniera di diamanti Cullinan
La miniera di diamanti Cullinan
Il diamante rosa Pink Star
Il diamante rosa Pink Star
Anello con diamante fancy intense blue di 5,23 carati
Anello con diamante fancy intense blue di 5,23 carati
Anello di Tiffany con diamante di oltre 16 carati
Anello di Tiffany con diamante di oltre 16 carati

Come abbinare i gioielli al colore della pelle




Come abbinare i gioielli al colore della pelle? Ecco quali pietre e che tipo di metallo scegliere ♦︎

Vi scottate al primo raggio di sole. Oppure al mare in due settimane diventate color cioccolato. O, ancora, avete una pelle che non si distingue al buio. Colori diversi, tonalità opposte: quali gioielli abbinare al colore della pelle? O, meglio, quali sono le gemme e le tonalità dell’oro che stanno meglio con la vostra pelle?

Per individuare pietre e metalli che valorizzano la tonalità della vostra pelle dovete iniziare con una semplice operazione: individuare con esattezza qual è la sfumatura del tuo corpo e, in particolare, del viso. Ovviamente probabilmente lo sapete già. Ma un ulteriore esame può essere utile.

Hyderabadfascia
Étourdissant Cartier, fascia Hyderabad in platino con uno smeraldo della Colombia taglio ottagonale di 18.23 carati inciso e zaffiri e smeraldi intagliati, rubini a forma di gocce, rubini, smeraldi e zaffiri a forma di perle, onice, diamanti a forma triangolare e taglio brillante. Può essere indossato anche come bracciale o collana

Il colore delle vene. Per esempio, se le vene che si vedono sotto la pelle sul polso o sul collo sono blu o azzurre, la pelle è quasi certamente bianca o rosea, molto chiara. È facile che in questo caso sia una pelle che si arrossa facilmente al sole. Se, invece, il colore delle vene tende a essere scuro, con una tonalità più verde, la pelle sarà meno chiara e si abbronzerà più facilmente. Naturalmente, la pelle può essere ancora più scura, con infinite sfumature: è bene però confrontare i colori per comprendere bene qual è la propria tonalità.

Il bracciale Mica indossato da Kirsten Owen e-Aak-Deng, La foto è di Intel, scattata da Collier Schorr
Il bracciale Mica indossato da Kirsten Owen e-Aak-Deng, La foto è di Intel, scattata da Collier Schorr

Abbinare i colori. Anche se ogni persona ha i propri gusti e ogni scelta non è discutibile, ci sono gemme con colori che sembrano risaltare meglio su una determinata pelle piuttosto che su un altra.

Anello in oro rosa con calcedonio della Namibia
Anello in oro rosa con calcedonio della Namibia

Pelli chiare. Per esempio, la pelle più chiara sembra che abbia giovamento da colori decisi, come rubini rossi o spinelli, granati, tormaline, tanzaniti blu intenso, zaffiri blu, topazio, o ametiste viola, ma anche il corallo. Al contrario, una pelle bianca o molto chiara si abbina bene con un metallo altrettanto chiaro, come l’oro bianco, l’argento o con un oro giallo pallido. Oltre alle pietre bisogna citare le perle: quelle bianche vanno benissimo.

Alessio Boschi, anello Ponte di Rialto indossato
Alessio Boschi, anello Ponte di Rialto indossato

Pelli scure. I colori caldi, come quelli degli zaffiri o topazi gialli, il citrino, granati arancione, e smeraldi verdi, giada o peridoto si addicono alle pelle più scure. La pelle di tonalità latina o scura sarà valorizzata anche da metalli come l’oro giallo o il rame. Le perle di Thaiti sono particolarmente consigliate per le pelli scure.

Emily Ratajkowski
La modella Emily Ratajkowski con gioielli Jacquie Aiche

E i diamanti? Non abbiamo citato le pietre preziose più desiderate, i diamanti. E un motivo c’è: vanno bene con qualsiasi pelle. Matilde de Bounvilles

La modella e attrice Tina Kunakey ha indossato gioielli in platino e diamanti Tiffany & Co.
La modella e attrice Tina Kunakey con gioielli in platino e diamanti Tiffany & Co.
Collana di perle modellabile
Stella McCartney, collana di perle modellabile
Ravi Lunia, direttore di Faidee, con la modella russa Ulyana Sergeenko
Ravi Lunia, direttore di Faidee, con la modella russa Ulyana Sergeenko
Collana di Bulgari indossata da Naomi Watts
Collana di Bulgari indossata da Naomi Watts
Collana in corallo e oro indossata
Caterina Murino, collana in corallo e oro indossata

Anello della collezione Arlecchino indossato
Bizzotto, anello della collezione Arlecchino indossato







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