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I segreti degli anelli cocktail




Vi piacciono gli anelli cocktail? Sapete perché si chiamano così? Ecco la loro storia e come indossare un anello cocktail ♦

Sapete perché alcuni anelli sono definiti come cocktail? La storia risale a circa un secolo fa: durante gli anni Venti in America si bevevano troppi alcolici, secondo il governo americano. Iniziò così il periodo del Proibizionismo: negli Stati Uniti non si potevano vendere liquori. Questo divieto, come hanno descritto libri come il Grande Gatsby o i film come quelli con il personaggio di Al Capone, in quegli anni ha spinto la crescita della vendita clandestina di alcolici.

Anello con kunzite e zaffiri
Anello cocktail con kunzite e zaffiri di Omi Privé

In locali nascosti, dove spesso si giocava anche d’azzardo, si radunavano i ribelli che volevano fare baldoria e bere cocktail nonostante la legge. Le bevande alcoliche venivano consumate clandestinamente nei bar noti come speakeasies. Per servire bevande inebrianti, erano miscelati diversi tipi di alcol, dando così origine al cocktail. Anche le donne emancipate conquistarono presto gli speakeasy. Con i loro abiti alla moda corti e larghi, e i loro tagli di capelli sfacciati, le cosiddette flapper erano le influencer del tempo: fumavano, ballavano al suono del jazz, con un bicchiere da cocktail nella mano destra e un anello con una grande forma e un colore sgargiante. Obiettivo: attirare l’attenzione.

Immagine degli anni post proibizionismo
Immagine degli anni post proibizionismo

Le flapper, infatti, amavano vestito di lusso e gioielli eleganti, collane di perle, diademi e pile di bracciali. E anche grandi anelli ornamentali, indossati nella stessa mano che brandiva il cocktail proibito dalla legge. Così è nato quel tipo di anello è stato chiamato cocktail, diventando presto un status symbol. E non occorre più sorseggiare un Martini per indossarlo.

Anello in oro bianco con zaffiri
Anello cocktail in oro bianco con zaffiri di Cicada

In generale, un anello cocktail ha dimensioni generose, è realizzato con l’utilizzo di pietre preziose o di colore, dai colori molto vivaci, è adatto a occasioni mondane, alle feste, ai party, di pomeriggio e di sera, ma non a serate di gala. Attenzione anche all’abbinamento con l’abito: i colori forti dell’anello si notano e devono essere coordinati con quelli dell’abbigliamento.

Anello con quarzo fumé sfaccettato in un filo d'oro
Anello cocktail con quarzo fumé sfaccettato in un filo d’oro by Sheila Westera
Anello cocktail in oro giallo, tormalina, diamanti, granato
Anello cocktail in oro giallo, tormalina, diamanti, granato by Hans D. Krieger
Anello cocktail con opale etiope e pavé di diamanti
Anello cocktail con opale etiope e pavé di diamanti di ReRe Corcoran
Anello cocktail Azure, con una tormalina paraiba blu elettrico di 16 carati
Anello cocktail Azure, con una tormalina paraiba blu elettrico di 16 carati by David Morris
Anello cocktail con citrino taglio Asscher color miele, diamnti, oro, platino. Prezzo: 26mila euro
Alexandra Mor, anello cocktail con citrino taglio Asscher color miele, diamanti, oro, platino
Flapper girl degli anni Venti
Flapper girl degli anni Venti






 

Come partecipare a un’asta online




Sapete partecipare a un’asta di gioielli online? Ecco che cosa bisogna sapere per fare acquisti a un’asta online ♦

Ci sono diamanti venduti all’asta a cifre stratosferiche. Ma sono eccezioni: in realtà alle aste di gioielli ci sono anche pezzi relativamente abbordabili, ottimi gioielli, anche di grandi marche nell’ordine di qualche migliaio di euro o dollari. Certo, la maggior parte delle grandi aste si svolge a Londra, Ginevra o New York, per non parlare di Hong Kong. Ma proprio per questo molte case di vendite all’incanto ora propongono anche aste online, come fanno, per esempio Christie’s o Sotheby’s, con pezzi molto interessanti, oppure in Italia Bolaffi oppure Faraone Casa d’Aste per citarne due. Per esempio, si trovano in vendita gioielli Art Deco, pezzi moderni e vintage, ma anche di grandi Maison come David Webb, Bulgari, Chanel, Van Cleef & Arpels… E spesso i prezzi sono interessanti.

L'asta Maharajas & Mughal Magnificence organizzata da Christie’s a New York
L’asta Maharajas & Mughal Magnificence organizzata da Christie’s a New York

Ma come si fa a partecipare a un’asta? Ecco le regole

Prima di tutto, bisogna registrarsi sul sito su cui si svolge l’asta. Otterrete un nome utente e una password. Tutto semplice, basta compilare il form sul sito. Dopo aver provveduto a ottenere un account, bisogna iscriversi all’asta.

Prima di fare un’offerta dal vostro computer o tablet, leggete bene le condizioni di vendita, per non avere sorprese. Ogni offerta che si fa, infatti, ha il valore di un contratto vincolante per l’acquisto alle condizioni di vendita predeterminate.

Attenzione: non è possibile annullare l’offerta una volta che è stata presentata. È possibile, tuttavia, modificare l’offerta massima.

Rossella Novarini, direttrice de Il Ponte Casa d'Aste, durante la battitura del top dell'asta di Gioielli del 26 e 27 maggio 2022, il diamante a goccia di 16,44 carati venduto a 12 milioni di euro. Courtesy Il Ponte Casa d'Aste
Rossella Novarini, direttrice de Il Ponte Casa d’Aste, durante la battitura del top dell’asta di Gioielli del 26 e 27 maggio 2022,
il diamante a goccia di 16,44 carati venduto a 12 milioni di euro. Courtesy Il Ponte Casa d’Aste

Sul sito dell’asta si trovano le immagini, le descrizioni e il valore stimato dei pezzi in vendita. C’è un minimo e un massimo, che però può essere superato se molti potenziali acquirenti rilanciano la propria offerta. Si può presentare una offerta iniziale oppure un’offerta massima. Se sono state presentate due offerte massime equivalenti, prevarrà la prima in ordine di tempo.

È possibile decidere in quale valuta partecipare: basta cliccare su una piccola tendina in corrispondenza del simbolo o della sigla della moneta e scegliere, di solito euro o dollari, ma se si svolge a Ginevra o Cina, anche franchi svizzeri o dollaro di Hong Kong.

Le offerte possono essere presentate in qualsiasi momento nel corso dell’asta online: non occorre quindi, seguire i tempi di un banditore .

Quando l’asta si è chiusa vi arriva una email che notifica se la vostra offerta è stata  vincente.

Prezzo: in un’asta, anche quelle online, bisogna tenere conto di tanti fattori oltre al prezzo di aggiudicazione. Per esempio, dovete sommare anche il premio al compratore (è un costo aggiuntivo percentuale sul prezzo di aggiudicazione). Inoltre, vanno aggiunte le imposte (Iva o equivalente, tassa di importazione, dazi doganali ed eventuali tasse di sdoganamento locali applicabili per il proprio Paese), le spese di spedizione, la copertura assicurativa per eventuali danni o perdita (1% del prezzo di acquisto). Il premio del compratore è di solito il 25% del prezzo di aggiudicazione di ciascun lotto fino a 100.000 dollari. Il pagamento deve essere effettuato online con carta di credito e sarà nella valuta del luogo di vendita.
Adesso siete pronti, buona asta.

Collier con ametiste e turchesi messo all'asta
Collier con ametiste e turchesi messo all’asta
L'asta di Sotheby's a Hong Kong
Asta di Sotheby’s a Hong Kong

Gioielli all'asta da Sotheby's
Gioielli all’asta da Sotheby’s







Che cosa è la madreperla e come si pulisce

Gioielli con madreperla: quanto valgono e come si puliscono. Ecco una veloce guida ♦︎

Volete un gioiello con madreperla? È un’ottima scelta. Ma prima di sceglierlo è meglio che sappiate che cosa è davvero la madreperla e, soprattutto, come si pulisce. Ma che cosa è la madreperla? È un materiale composito organico-inorganico prodotto da alcuni molluschi, che la utilizzano come strato interno del guscio. È anche il materiale di cui sono composte le perle. Ed è forte, resistente e iridescente.

Anello Arcades, con diamante quadrato da 0,77 ct D VVS2 e madreperla, pavé di diamanti, in oro bianco
Boucheron, anello Arcades, con diamante quadrato da 0,77 ct D VVS2 e madreperla, pavé di diamanti, in oro bianco

Se questo materiale si chiama “madre della perla” un motivo c’è: la madreperla, infatti, è un rivestimento composto da una miscela di minerali depositati all’interno delle conchiglie di  ostriche e molluschi. Il ruolo della madreperla è rivestire i gusci per proteggerli da parassiti, sabbia o elementi estranei. Si tratta di un materiale piuttosto comune, ma è anche stato troppo utilizzato: per questo il commercio internazionale della madreperla è disciplinato da una convenzione internazionale che riguarda le specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione, l’accordo è stato firmato da più di 170 paesi.

Orecchini Aruba in oro rosa e madreperla
Orecchini Aruba di Mattioli, in oro rosa e madreperla

Perla e madreperla. Sì, le perle sono composta anche dalla stessa sostanza della madreperla, ma non solo. Una perla nasce attorno a uno strato di madreperla, che si deposita attorno a una piccola particella che penetra all’interno dell’ostrica. Nel caso di perle coltivate questa particella è introdotta dall’uomo. Nel tempo la madreperla si deposita attorno alla micro elemento e lo circonda: in questo modo si trasforma una perla. Ma questo rivestimento esterno di una perla, nonostante sia composto di madreperla, non viene definito così.

Collezione Tiffany T, anello in oro rosa e madreperla
Collezione Tiffany T, anello in oro rosa e madreperla

Come riconoscere la madreperla. La verità è che non tutti i gioielli che sono venduti come realizzati con madreperla sono davvero composti da questo materiale. La vera madreperla, infatti, è iridescente e lattiginosa. In altri casi può essere utilizzata il rivestimento interno di alcuni molluschi che, però, non possono essere definiti come madreperla, ma assomiglia di più a porcellana. Quindi, osservate bene i gioielli.

Collana con madreperla di abalone
Lotus Art de Vivre, collana con madreperla di abalone

Quanto vale la madreperla? Meno di una perla. Pensateci: tutte le ostriche e molti molluschi hanno il guscio interno rivestito di madreperla, ma non tutti hanno anche la perla.

Bracciale in oro rosa e madreperla a forma di farfalla
Salvini, bracciale in oro rosa e madreperla a forma di farfalla

Come pulire la madreperla. Bisogna fare molta attenzione: come le perle, anche il rivestimento del guscio dei molluschi è molto delicato. Non è una pietra, ma un prodotto di un organismo vivente. La madreperla non deve essere pulita con detersivi, saponi, liquidi acidi. Per una pulizia del gioiello utilizzare acqua tiepida (assolutamente non calda) e strofinate con delicatezza utilizzando uno spazzolino da denti a setole morbide, per non graffiare la superficie. Asciugate il gioiello con un panno di cotone.

Wolf, madreperla incisa
Wolf, madreperla incisa

Sostenibilità. C’è chi critica il modo con cui sono coltivate le ostriche da perle. Allo stesso modo, anche la madreperla non è ben vista da molti sostenitori della causa ambientale. Per questo motivo molte aziende hanno intrapreso un metodo di coltivazione con minore impatto sull’ambiente più ecologico.

 

Bracciale con pietra scolpita e madreperla intagliata
Stephen Dweck, bracciale con pietra scolpita e madreperla intagliata
Anello Cuckoo, set in oro giallo 18 carati, madreperla bianca e quarzo, granato, tsavorite, spessartite
Stephen Webster, anello Cuckoo, set in oro giallo 18 carati, madreperla bianca e quarzo, granato, tsavorite, spessartite
Collezjone Cinemagia, collana in oro rosa, madreperla, acquamarina, zaffiri e diamanti
Bulgari, collezione Cinemagia, collana in oro rosa, madreperla, acquamarina, zaffiri e diamanti
Piaget, orologio in oro bianco e diamanti
Piaget, Orologio Mirror of Lights. Cassa in oro bianco 18K con 24 diamanti taglio brillante (circa 1,8 carati). Quadrante bianco in madreperla. Movimento al quarzo di Manifattura Piaget. Bracciale in oro bianco 18K, con 636 diamanti taglio brillante (circa 6,48 carati), 5 diamanti taglio rosa (5,84 carati), 21 diamanti taglio ovale (circa 10,95 carati). Creazione unica
Bracciale Fleur de Nacre, in oro bianco, madreperla e diamanti
Chanel, bracciale Fleur de Nacre, in oro bianco, madreperla e diamanti
Collezione India, collana in oro e madreperla. Prezzo: 1090 euro
Tamara Comolli, collezione India, collana in oro e madreperla







Che cosa è il lavaliere?




Sapete che cos’è una collana con lavalier? È un elemento tipico della gioielleria e magari a volte l’avete indossato. In pratica, un lavalier è… ♦

Cose da sapere: se vi chiedono se vi piace un lavalier, a volte chiamato anche lavaliere o lavalliere, sappiate che indica un particolare tipo di ciondolo attaccato a una catena, che viene indossata con una collana. Si tratta di un pendente particolarmente elaborato, spesso con motivi floreali, foglie, spesso in stile art nouveau, o liberty in italiano. Il termine, secondo alcuni, deriva dal nome della duchessa de la Vallière, una delle amanti di re Luigi XIV di Francia. Pare che lei indossasse spesso un pendente di questo tipo.

Lavaliere con motivo floreale in oro con perle
Lavaliere con motivo floreale in oro con perle

Secondo altri, invece, questo tipo di gioiello è diventato di moda nei primi anni del Novecento e si riferisce all’attrice Ève Lavallière. Questo genere di collana in quegli anni consisteva spesso in un cordoncino di seta semplice a cui era legato un ciondolo dalla forma elaborata, con motivi intrecciati. Se ne ricordano alcuni, come quelli della principessa di Grecia (Marie Bonaparte) che ha ricevuto una cravatta a fiocco con due diamanti in pigne, oppure il levalier della zarina di Russia, con ametiste. Da notare che Eva Lavallière, attrice attiva in Francia a fine Ottocento, aveva lavorato in una fabbrica di cappelli, legando nastri. Ma era di origine italiana: il suo vero nome era Eva Ferroglio. Secondo l’Enciclopedia Britannica, il termine lavaliere è stato a volte utilizzato in Francia durante la Terza Repubblica per descrivere sciarpa di seta di un uomo portata vagamente annodata, con lati lunghi pendenti.

Pendente in oro con perle e ametista
Pendente in oro con perle e ametista

Come si indossa. Un pendente di tipo lavalier è piuttosto impegnativo. Si indossa preferibilmente su abiti non scollati, e su tessuti a tinta unita, che fanno risaltare il design ricco del gioiello. Le collane con lavalier, inoltre, sono particolarmente visibili: per questo motivo è necessario che il gioiello sia di buona qualità, per di sicuro attirerà gli sguardi di molti ammiratori (e qualche invidia).

Collana lavaliere in oro con perle
Collana lavaliere in oro con perle
Pendente in oro con ametista, madreperla e perle
Pendente in oro con ametista, madreperla e perle
Lavaliere in argento con perle e diamanti
Lavaliere in argento con perle e diamanti
Collana Lavallière in oro bianco, com diamanti, onice
Collana Lavallière in oro bianco, com diamanti, onice







Come pulire i gioielli in legno




I gioielli con elementi di legno piacciono anche alle grandi Maison. Ma come si puliscono e conservano i gioielli in legno? Fate attenzione a… ♦︎

Il metallo più prezioso? Il legno. Sembra un paradosso, ma un articolo pubblicato dall’agenzia Bloomberg sottolinea quella che è ormai una tendenza consolidata: utilizzare il legno per la gioielleria. Ma non per semplici bijoux: anche per pezzi costosi e di grande design. Il legno, ovviamente quello selezionato e con particolari qualità di robustezza e durata nel tempo, ha anche il pregio di essere considerato un materiale green, naturale e rinnovabile. Inoltre, non ha necessità di grandi scavi che perforano la terra, come per le pietre preziose. Inoltre, è anche il materiale più antico utilizzato per realizzare un ornamento.

Van Cleef&Arpels, set in legno e diamanti
Van Cleef&Arpels, set in legno e diamanti

“I clienti sono attratti dalla calda lucentezza del legno e dalla leggerezza”, afferma nell’intervista a Bloomberg Ward Landrigan, amministratore delegato di Verdura Jewelry. E nello stesso servizio la designer Katey Brunini sottolinea che è “un elemento neutro” che va bene sia con l’abbigliamento invernale che con quello estivo.

Pendente Elephant in legno, perle, oro, diamanti
Pendente Elephant in legno, perle, oro, diamanti di Marc Alary

Cocobolo costaricano, ebano, Acacia melanoxylon, comunemente chiamata blackwood australiano o africano sono tra i materiali più utilizzati. E spesso il legno dei gioielli proviene da mobili o travi di un vecchio edificio che sono recuperati. Cristiana Vigano, vicepresidente statunitense di Vhernier, ha affermato che quasi tutti i suoi clienti dicono che i gioielli con elementi in legno “diventano i più versatili e indossabili che posseggono”.

Vhernier, collana Calla in oro rosa e ebano
Vhernier, collana Calla in oro rosa e ebano

Ma come conservare e pulire i gioielli in legno?

1 Attenti all’acqua. Il legno utilizzato per i gioielli è robusto e spesso trattato in modo da sopportare pioggia o le gocce casuali durante la giornata. Ma il discorso cambia per quanto riguarda l’umidità continua, che può rovinare il legno. I gioielli di legno vanno conservati in un luogo asciutto.

2 Attenti ai graffi. Il legno utilizzato per i gioielli è particolarmente duro. Ma, naturalmente, può essere graffiato (come avviene anche per i metalli) se viene a contatto con qualcosa di appuntito, per esempio un diamante. Anche per questo è meglio conservare i gioielli con elementi di legno singolarmente, in un sacchetto o in una scatola.

Ena Iro, bracciali in legno e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Ena Iro, bracciali in legno e diamanti. Copyright: gioiellis.com

3 Pericolo cosmetici. Meglio evitare l’uso di lacca per capelli, profumi, lozioni, creme quando si indossano gioielli con elementi in legno: a lungo andare potrebbero rovinare il materiale. Stesso discorso per saponi, repellenti per insetti, filtri solari o altri prodotti chimici, che possono causare la perdita di colore del legno.

4 Si puliscono con… Per eliminare polvere o il grasso della pelle sulle parti in legno basta utilizzare un panno in microfibra non abrasivo, oppure un panno di cotone. Inoltre, meglio pulire seguendo la linea delle venature, se sono visibili.

5 Lucidare il gioiello. Se il legno del gioiello è lucido, si può ravvivare la brillantezza con cera d’api naturale.

Collana in legno e perle di vetro, proposta a 13.700 dollari
Collana in legno e perle di vetro di Peggy Stephaich Guinness
Orecchini in oro 18 carati, legno lavorato, diamanti
Orecchini in oro 18 carati, legno lavorato, diamanti by Silvia Furmanovich
Collezione India, bracciale in oro e snakewood, con zaffiri. Prezzo: 4690 euro
Tamara Comolli, collezione India, bracciale in oro e snakewood, con zaffiri
Bracciale in oro bianco 18 carati, legno pietrificato, rubini, onice e diamanti
Cartier, bracciale in oro bianco 18 carati, legno pietrificato, rubini, onice e diamanti
Bracelet. Diamonds inlaid in fossilized wood
Boghossian, bracelet. Diamonds inlaid in fossilized wood






Come scegliere un gioiello vintage




Acquistare un anello, ma anche una collana o un paio di orecchini creati tanti anni fa, può essere un affare, e allo stesso tempo una ricerca piacevole. Ci sono tante aste che vendono gioielli, spesso a un prezzo conveniente. Ma come scegliere un anello vintage? Ecco le sei regole da seguire ♦

Gioielli d'epoca a GenGèneve
Gioielli d’epoca a GenGèneve

C’è un sacco di gente che ama i gioielli d’epoca, magari da regalare come anello di fidanzamento. Hanno più fascino, una storia alle spalle e, qualche volta, anche un buon prezzo. Ma c’è un problema: bisogna saperli scegliere. E non è facile. Ecco cinque domande utili per chi vuole andare a caccia di gioielli vintage. Se saprete rispondere a queste domande, avrete delle informazioni importanti per la vostra scelta.

Collier con ametiste e turchesi messo all'asta
Collier con ametiste e turchesi messo all’asta

1 Quanti anni ha l’anello? Se non siete super esperti è difficile determinare l’età di un anello, anche perché i gioielli di maggior successo sono stati riprodotti con imitazioni non sempre perfette. In ogni caso, è importante chiedere al rivenditore (se è attendibile, cioè una casa d’aste rinomata o un gioielliere che non può permettersi di ingannare nessuno) l’età approssimativa dell’anello che si sta considerando. Se ottenete una risposta, osservate bene l’anello: lo stile deve essere coerente con l’anno di fabbricazione. Per esempio, se vi dicono che è di fine Ottocento, non può essere Art Deco, stile molto più recente. Ma come fare a scoprirlo? Semplice: prima di acquistare un anello di una determinata epoca confrontate su internet gioielli della stessa età e mettete a confronto. Sui cataloghi online delle case d’aste, per esempio, si trovano numerosi esempi di gioielli d’epoca che sono certificati.

Anello Art Deco di Boucheron con una grossa acquamarina. Venduto per 19mila euro
Anello Art Deco di Boucheron con una grossa acquamarina

2 Ha delle pietre che sono state sostituite? Ci sono anelli che hanno più di 100 anni. Non è un caso infrequente se nel frattempo una pietra si è rovinata, si è staccata o è stata sostituita. Quindi osservate da vicino, con una lente, la pietra dell’anello: se è originale è difficile che non riporti graffi o piccoli segni di usura. Anche se i diamanti sono più resistenti e più difficili a rovinarsi, è difficile che una gemma d’epoca non riporti qualche segno di usura.

Anello Art Déco in oro bianco e diamanti con rubino burmese, da Bentley & Skinner
Anello Art Déco in oro bianco e diamanti con rubino burmese, da Bentley & Skinner

3 Che taglio deve avere il diamante di un anello d’epoca? I diamanti antichi hanno un taglio diverso da quello attuale. Quindi, state attenti: se il venditori vi propone un anello del 1910 con un diamante taglio brillante (rotondo), è facile che la pietra sia stata sostituita, dato che quella forma per i diamanti è si è diffusa solo dopo il 1919. Spesso i diamanti d’epoca sono meno perfetti per quanto riguarda il colore e la trasparenza.

Anello del periodo Edoardiano con diamante da 2,5 carati taglio old-mine
Anello del periodo Edoardiano con diamante da 2,5 carati taglio old-mine

4 L’anello è assicurato? A volte i gioiellieri (specie all’estero) assicurano i pezzi più pregiati. Naturalmente, deve valerne la pena. Un contratto di assicurazione, se esiste, è un affidabile metro di valutazione del gioiello, che è stato preventivamente sottoposto a una perizia da parte di un esperto, che lo ha valutato e ne ha stabilito il prezzo.

Asta di Christie's a Ginevra
Asta di Christie’s a Ginevra

5 In un futuro volete rivenderlo? Certo, non è carino da dire, ma è bene pensarci prima: un anello in un futuro potrebbe essere un oggetto da mettere in vendita. In questo caso è bene sapere se il gioielliere offre delle garanzie sulla qualità dell’anello che volete acquistare. Un anello non è un oggetto indistruttibile ed è bene assicurarsi che non presenti difetti che potrebbero deformarlo o deprezzarlo.

Anello vittoriano in oro e diamanti
Anello vittoriano in oro e diamanti

6 Quale stile ha il gioiello? È importante stabilire non solo l’età di un gioiello, ma anche se la sua forma è ancora attuale. I gioielli Art Déco, per esempio, negli ultimi anni hanno visto una crescente popolarità. I gioielli di epoca vittoriana, invece, sono stati ricercati solo dagli appassionati del genere. Diverso è il caso di un gioiello d’epoca che non ha uno stile preciso, per esempio un semplice anello con diamante. In quel caso conta di più la qualità della pietra che non lo stile.

Anello Art Deco con platino, diamanti e zaffiri
Anello Art Deco con platino, diamanti e zaffiri
Girocollo Glycines di Philippe Wolfers, Art Nouveau. Oro, tormalina intagliata, opale intagliato, rubini, granato
Girocollo Glycines di Philippe Wolfers, Art Nouveau. Oro, tormalina intagliata, opale intagliato, rubini, granato

Anello Art Nouveau con lucertola e uccello, in oro e opale
Anello Art Nouveau con lucertola e uccello, in oro e opale

Bracciale rigido Almasika Universum in oro 18 carati e tsavorite
Bracciale rigido Almasika Universum in oro 18 carati e tsavorite







Che cosa è il corallo nero?

Forse avete nel cassetto un gioiello di corallo nero. Bene, sappiate che non è corallo, anche se viene chiamato così. Il corallo nero è qualcosa di diverso da quello classico rosso o rosa. Se siete curiosi di sapere che cosa è il corallo nero e come pulire un gioiello composto da questo materiale qui trovate le informazioni che vi servono.

Collana di corallo nero indossata
Collana di corallo nero indossata

Sembra corallo, ma…
Come abbiamo accennato, il corallo nero non è vero corallo. Si tratta, infatti, di un organismo differente, l’antipatharia, che la scienza colloca all’interno della famiglia Myriopathidae (ma non solo). I coralli, invce, sono invertebrati marini che fanno parte della classe Anthozoa del phylum Cnidaria. Insomma, sono un’altra specie. Il corallo nero si chiama così, quindi, perché assomiglia a quello più noto, ma per la biologia fa parte della sottoclasse Hexacorallia, come madrepore e le attinie.

Orecchini di corallo nero, oro bianco e diamanti
Orecchini di corallo nero, oro bianco e diamanti

Le caratteristiche
Tra l’altro, il corallo nero difficilmente è nero. Il materiale che è usato in gioielleria è semplicemente lo scheletro di questo organismo, che più spesso è di colore marrone scuro. All’esterno dello scheletro, che è la parte più solida, ci sono piccoli tentacoli che servono per la nutrizione. Questi organismi marini si trovano più frequentemente a una profondità inferiore a 50 metri (164 piedi). La durata della vita naturale stimata di una colonia di corallo nero è di 70 anni, ma in profondità si trovano esemplari anche di molto più vecchi.

Collana di corallo nero
Collana di corallo nero

Che cosa è il corallo nero?
Molti popoli nell’area del Pacifico credevano che il corallo nero avesse poteri curativi e anti-spiriti maligni e li trasformavano in collane e braccialetti. Dovrebbe essere superfluo precisare che il corallo nero, così come più in generale le gemme, non ha alcuna proprietà extra. Tera l’altro, sono anche difficili per l’utilizzo in gioielleria. A differenza del corallo rosso o rosa, i coralli sono morbidi invece di essere duri come gemme. Un gioiello di corallo nero può facilmente rompersi quando è troppo secco. Il corallo nero è spesso utilizzato per collane e bracciali. Va pulito con grande attenzione, tenuto a bagno in acqua fredda o tiepida, com una piccola goccia di sapone neutro. Strofinarlo poi con uno spazzolino da denti a sete morbide e asciugarlo con delicatezza.
Pare che per capire se un gioiello è realizzato con vero corallo nero si debba bollirlo nel latte: dovrebbe emanare un profumo simile a quello della mirra. Ma bollire un gioiello può significare anche rovinarlo e, inoltre, chi sa riconoscere il profumo della mirra?

Corallo nero nello stato naturale
Corallo nero nello stato naturale

Che cosa è il corallo nero?
Come i coralli più preziosi, anche i coralli neri sono oggetto di pesca indiscriminata e stanno diminuendo di numero. La pesca di frodo, unita all’acidificazione degli oceani e al cambiamento climatico sta mettendo in pericolo l’esistenza della Antipatharia. In alcune aree dei Caraibi, dove un tempo il corallo nero era molto diffuso, è praticamente scomparso a causa della eccessiva pesca.

Collana di corallo nero e oro 14 carati
Collana di corallo nero e oro 14 carati

Che cosa è una zirconia cubica?




Cubic zirconia o zirconia cubica: questa pietra è usata spesso in gioielleria. Ma pochi sanno che cosa è davvero  una cubic zirconia. Per esempio, da che cosa è composta una cubic zirconia? È molto diversa da un diamante? Quali sono le differenze? Le risposte sono note a (quasi tutti) quelli che si occupano di gioielli. Ma, se state leggendo questo articolo, è perché volete sapere esattamente quali sono le caratteristiche di una cubic zirconia che, forse, è montata su un anello o un paio di orecchini che state indossando.

Anello in metallo placcato con cubic zirconia
Anello in metallo placcato con cubic zirconia by Stroili

Attenti alla definzione

Prima di spiegare che cosa è, davvero, una cubic zirconia occorre chiarire un equivoco. Spesso le aziende di gioielleria propongono anelli, collane, orecchini o bracciali “con zirconi”. Ebbene, sappiate che nel 99,9% dei casi non è vero. Lo zircone, infatti, è una pietra naturale piuttosto rara e costosa (leggi anche: Diamanti o cubic zirconia?). Una cubic zirconia, invece, è una pietra artificiale. Quindi, fate attenzione quando leggete che un gioiello è composto con zirconi, probabilmente non è vero. Fateci caso: chi usa questo stratagemma di marketing propone i falsi “zirconi” con metalli come l’acciaio o l’argento, difficilmente con l’oro a 18 carati. A proposito, a volte la cubic zirconia è indicata solo con la sigla usata in chimica, CZ.

Anello in argento placcato oro e cubic zirconia
Anello in argento e cubic zirconia di PdPaola

Che cosa è una cubic zirconia?

In breve la risposta è: si tratta (quasi sempre) di una pietra artificiale, prodotta in una fabbrica. Anche se apparentemente assomiglia a un diamante, una cubic zirconia è composta da biossido di zirconio e non da carbonio come le gemme naturali. In natura, per la verità, sono stati individuati grani microscopici di cubic zirconia naturali: non sono di certo quelli utilizzati comunemente in gioielleria.

Orecchini a cerchio in argento e zirconia cubica colorata
Orecchini a cerchio in argento e zirconia cubica colorata di Rosato

Qual è la differenza con i diamanti di laboratorio?

Come abbiamo spiegato, la cubic zirconia è composta da biossido di zirconio. I diamanti creati in laboratorio, artificiali, sono composti da carbonio, come i diamanti che si trovano in natura. Per saperne di più leggete anche: Che cosa sono i diamanti di laboratorio?

Anello Champs Elysées in argento e cubic zirconia
Anello Champs Elysées in argento e cubic zirconia di Aliviero Martini 1A Classe

Quali sono le caratteristiche di una zirconia cubica?

La caratteristica principale, che è la chiave del successo della cubic zirconia, è la somiglianza con il diamante. Ma non ha le medesime proprietà. Per esempio, se si guarda la superficie inferiore di un diamante, si può notare un riflesso arcobaleno. Le cubic zirconia, invece, si limitano a un riflesso arancione e blu a causa di un differente indice di rifrazione. Se esposta ai raggi UV a onde corte una zirconia cubica emette una fluorescenza che tende al giallo, giallo verdastro o beige. Un’altra caratteristica riguarda la durezza. La zirconia cubica è a 8–8,5 sulla scala di Mohs, quindi è un po’ più dura della maggior parte delle gemme naturali semipreziose, anche se meno del diamante, che è a 10. Eppure la cubic zirconia è considerata fragile, si rompe facilmente.

Anello a fascia placcato oro rosa con cubic zirconia
Anello a fascia placcato oro rosa con cubic zirconia di Bronzallure

Come si produce una zirconia cubica?

Il metodo più utilizzato è quello chiamato fusione a cranio. Nessuno viene decapitato: si chiama così per la forma del crogiolo utilizzato che assimiglia a un cranio, circondato da bobine di rame attivate a radiofrequenza. È un sistema brevettato da Josep F. Wenckus nel 1997: consiste nello scaldare il materiale di base a temperature di oltre 3000 gradi. Con questo metodo, però, è difficile prevedere la dimensione dei cristalli prodotti a non si può controllare il processo di cristallizzazione. Per migliorare il risultato sono state introdotte diverse tecniche, tra cui rivestire la zirconia cubica finita con un film di carbonio, simile al diamante, con un processo che utilizza la deposizione chimica da vapore. Oppure qualcuno spruzza sottovuoto uno strato estremamente sottile di un metallo prezioso (come l’oro), che crea un effetto iridescente. L’effetto però non è duraturo. L’inizio della produzione commerciale della cubic zirconia è avvenuta nel 1976. Ma non è l’unica pietra artificiale a essere usata al posto del diamante. Di recente, infatti, si è diffusa la moissanite sintetica, dalle caratteristiche simili.

Collana in argento con cubic zirconia
Collana in argento con cubic zirconia di Gerardo Sacco

Come si distingue da un diamante?

Un esperto gemmologo può scoprire subito la differenza tra una zirconia cobica e un diamante. Per prima cosa, una pietra artificiale non ha inclusioni al suo interno, come spesso avviene per una gemma naturale. Inoltre, la zirconia cubica pesa molto di più del diamante. Ha una densità che è circa 1,7 volte quella della gemma naturale. Basta quindi confrontsre il peso di due pietre della stessa dimensione. Se fate cadere le pietre in un liquido e confrontate i tempi di discesa vedrete che il diamante affonderà più lentamente di una cubic zirconia, perché è più leggero. È diverso anche l’indice di rifrazione: la zirconia cubica lo ha di 2,15–2,18, rispetto a 2,42 della gemma naturale. Paradossalmente, inoltre, la cubic zirconia è più perfetta di un diamante: solo rarissime gemme naturali sono veramente incolori (con una classificazione D). La maggior parte dei diamanti ha una leggera sfumatura di giallo o marrone. Una zirconia cubica è spesso del tutto incolore: equivalente a una D del diamante. Esiste, però, anche le zirconia cubica colorata.

Anello in argento con zirconia cubica bianca
Anello in argento con zirconia cubica bianca di Pandora






 

Quando indossare un mono orecchino




I mono orecchini, cioè orecchini che si indossano uno alla volta. Ma quando si possono indossare i mono orecchini? Ecco le regole da seguire  ♦

Grandi e vistosi, in ottone brunito, placcato oro e con forme stravaganti: sono i mono orecchini. Dopo ear cuff, ear climbers e borchie asimmetriche, ecco l’idea di indossare orecchini diversi uno dall’altro, oppure uno solo. Perché a volte due non è meglio di uno. Quando i mono orecchini sono gioielli fashion non passano inosservati e molti designer si sono adeguati con proposte di tutti tipi, anche preziose. Ma c’è anche chi suggerisce di indossare cascate di diamanti e platino da un solo lobo, per dare un tocco di modernità all’alta gioielleria. E se con le dimensioni esagerate i costi lievitano, la soluzione può essere trovare un’amica con cui condividere la spesa. Insomma, il chandelier single è bello soprattutto quando si hanno gli stessi gusti. Ecco come sceglierli.

Orecchino della collezione Universe (immagine da Facebook)
Nikos Koulis, orecchino della collezione Universe (immagine da Facebook)

Regola numero 1. Un mono orecchino minuscolo non ha ragione di esistere. Nessuno noterà un piccolo anello o un bottone in oro. Soprattutto nessuno si accorgerà che l’altro orecchio non indossa nulla.

Regola numero 2. Un grande, vistoso, luccicante mono orecchino non passa inosservato. Ma, con tutta sincerità, siete sicure che sia una buona idea attirare l’attenzione sulle vostre orecchie? Se sono a sventola oppure con qualche difetto meglio non esagerare: in questo caso meglio indossare normali orecchini di taglia non troppo evidente.

Regola numero 3. Prima di indossare un grande mono orecchino fate attenzione al peso: non deve diventare fastidioso per il lobo: potrebbe anche provocare irritazioni alla pelle.

Regola numero 4. Un mono orecchino non solo ha una dimensione generosa, ma ha anche una forma originale. Se volete indossare un solo orecchino, insomma, meglio non limitarsi al classico anello in oro.

Regola numero 5. Scegliete l’orecchino che si adatta meglio alla forma del vostro viso. Se avete un viso ovale e magro, meglio non esagerare con un orecchino pendente e lungo, che accentua questa caratteristica. Se, invece, il vostro viso è di forma più rotonda, un orecchino pendente e lungo servirà a snellire il volume. Alessia Mongrando

Il mono orecchino firmato da Millie Bobby Brown
Il mono orecchino Pandora firmato da Millie Bobby Brown
Orecchino in titanio e diamanti
Arunashi, orecchino in titanio e diamanti
Tahiti Solo Earring
Daniela Villegas, orecchino Thaiti, con tormaline watermelon, ametista
Orecchino Palio, chiuso
Alessio Boschi, orecchino Palio, chiuso
Orecchino in oro rosa con quarzo fumé e diamanti
Alfieri & St.John, orecchino in oro rosa con quarzo fumé e diamanti
Orecchino a spirale con pietra luna, oro e diamanti
Noor Fares, orecchino a spirale con pietra luna, oro e diamanti
Delfina Delettrez, orecchino triplo con bocche
Delfina Delettrez, orecchino triplo con bocche
Orecchino singolo Libellula, oro giallo, diamanti, tsavorite
Yvonne Léon, orecchino singolo Libellula, oro giallo, diamanti, tsavorite
Tory Burch
Tory Burch
Vicki Sarge
Vicki Sarge
Nina tra le nuvole
Nina tra le nuvole
Rosantica
Rosantica
Daniela Villegas
Daniela Villegas
Orecchino singolo in oro e diamanti
Orecchino singolo in oro e diamanti di Shihara
Linda Palais
Linda Palais
Givenchy
Givenchy
Vittorio Ceccoli
Vittorio Ceccoli
Celine
Celine
Annabel Chan
Annabel Chan






Che cosa sono i diamanti di laboratorio?

Se ne parla da anni, ma molte persone ancora non hanno le idee chiare su che cosa sono le pietre chiamate diamanti creati in laboratorio, o semplicemente lab grown. Se siete alla ricerca di una descrizione veloce e sintetica dei diamanti prodotti artificialmente, eccoci qui. In sostanza, ci sono due metodi per produrre i diamanti artificiali, ma in tutti e due i casi le gemme sono identiche, da un punto di vista chimico, alle pietre naturali. Ma la somiglianza finisce qui.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio

Il nome dei diamanti

Ma, prima di tutto, come vanno chiamati questi diamanti? In lingue inglese la definizione lab grown è la più utilizzata, soprattutto dal marketing di chi produce o vende questi diamanti sintetici. L’idea che i diamanti crescano in laboratorio come dei pomodori in serra offre una visione più green del prodotto. E proprio sull’idea che i diamanti creati in laboratorio (ma in realtà si tratta di fabbriche, come per qualsiasi altro prodotto), siano più sostenibili è basata la comunicazione di chi li produce e li vende. Giusto? Sbagliato? Vediamo.

Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds
Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds

La sostenibilità

Un diamante naturale, creato 2 o 3 miliardi di anni fa dal movimento della crosta terrestre, è frutto dell’incredibile pressione provocata dallo spostamento dei continenti. I diamanti naturali, per questo, si trovano sotto il suolo. Per essere estratti, i diamanti devono essere cercati in profondità o attraverso grandi scavi in aree remote. Certo questa attività, seppure oggi sia ben controllata, non può essere definita sostenibile. Ma, per contro, non bisogna dimenticare che l’estrazione di diamanti naturali offre anche un sostentamento per migliaia di famiglie in zone povere, come l’Africa. Infine, qualsiasi smartphone che avete in tasca è il frutto dell’estrazione dalla terra di un gran numero di minerali e nessuno se ne scandalizza.

Un impianto di produzione di diamanti sintetici
Un impianto di produzione di diamanti sintetici

In ogni caso, è vero che i diamanti creati in laboratorio sono green? Dipende. Innanzitutto, per essere prodotti i diamanti artificiali hanno necessità di una enorme quantità di energia. In grande maggioranza questi diamanti sono prodotti in Cina e India, ma anche Stati Uniti e Israele e in molti Paesi le centrali a carbone rappresentano ancora la preponderante fonte di energia. Le emissioni causate dalla produzione di diamanti lab grown non possono essere considerati del tutto green. Inoltre, per produrre i diamanti sintetici occorrono poche persone e, quindi, il loro apporto positivo all’economia sociale è moto basso.

Ricerca di gemme in miniera
Ricerca di gemme in miniera

Come sono prodotti?

I diamanti che escono da un laboratorio sono prodotti utilizzando due metodi molto diversi: CVD (deposizione chimica da vapore) e HPHT (alta pressione ad alta temperatura). Attualmente il sistema CVD sembra prevalere e, secondo alcuni, offre anche un risultato migliore. Quindi, se volete comprare un gioiello con diamante sintetico, potete togliervi la curiosità di chiedere da quale tipo di fabbrica è stato prodotto. Tutti e due i metodi, però, usano la stessa materia base: il carbonio.

Il sistema HPHT

Il processo HPHT utilizza un catalizzatore metallico per dissolvere il carbonio. Questo processo ha uno svantaggio: qualche minuscolo frammento di metallo può entrare nel diamante e causare inclusioni visibili. Il carbonio utilizzato, infatti, viene pressato all’interno di un cubo di metallo, esposto a un immenso calore e pressione attraverso impulsi elettrici. In questo modo il carbonio si scompone e si cristallizza in un diamante. Ma minuscole tracce di metallo all’interno potrebbe rendere il diamante attratto da un magnete. Certo non sarebbe bello acquistare un anello con diamante e poi appenderlo alla porta del frigorifero (stiamo scherzando).

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

Il sistema CVD

Per produrre un diamante con il metodo CVD, un minuscolo frammento di diamante naturale è rinchiuso in una macchina. Qui è esposto a gas ricco di carbonio e portato a temperature estremamente elevate. Nel giro di poche settimane, il gas di carbonio si ionizza e le particelle si attaccano di minerale si incollano al diamante originale e poi si cristallizzano.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD
Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD

I diamanti di laboratorio sono uguali agli altri?

Da un punto di vista chimico i diamanti prodotti in laboratorio sono uguali a quelli estratti in una miniera. Sono, quindi, come qualsiasi oggetto prodotto in serie. I diamanti naturali, invece, hanno una imprevedibilità di colore, trasparenza e dimensione che, ovviamente, non è presente nei diamanti sintetici.

Punto luce di Lightbox
Punto luce con diamante di laboratorio Lightbox

I diamanti sintetici sono tutti uguali?

No, come per quelli naturali, anche i diamanti sintetici possono avere una qualità diversa. È solo da poco tempo, però, che i maggiori istituti hanno iniziato a classificarli. GIA e IGI, per esempio, li giudicano per taglio, colore e purezza, come per i diamanti naturali. Taglio eccellente, colore da D a F e purezza da VS2 a SI1 sono le categorie migliori.

Diamante di laboratorio del peso di 2 carati, venduto da Lightbox per 1850 euro
Diamante di laboratorio del peso di 2 carati, venduto da Lightbox per 1850 euro

Quanto costa un diamante sintetico?

Il prezzo di un diamanti creato in laboratorio è determinato da molti fattori. Il primo è la dimensione, poi dalle famose 4 C che servono a classificare tutti i diamanti. Fino a poco tempo fa le fabbriche di diamanti non riuscivano a produrre gemme grandi, oltre uno e due carati. Adesso è molto più comune e sono stati prodotti anche diamanti piuttosto grandi. Il prezzo, però, è molto più alto. In ogni caso, i diamanti lab grown costano meno di quelli naturali. Nel tempo, però, il loro prezzo diminuisce, quello dei diamanti naturali tende ad aumentare.

Leggi anche: https://gioiellis.com/it/il-futuro-dei-diamanti-di-laboratorio

Anello con diamanti di laboratorio
Anello con diamanti di laboratorio

Le caratteristiche

I diamanti da laboratorio sono duri e resistenti quanto i diamanti naturali: hanno un punteggio di 10, che è il massimo, sulla scala di Mohs. Anche su un gioiello brillano esattamente come gli altri. Quando acquistate un gioiello con diamante potete distinguere se è naturale o sintetico? No, anche per un gioielliere o un gemmologo è impossibile distinguere un diamante naturale da uno artificiale. Ci sono però laboratori con speciali attrezzature che possono identificare un diamante creato in laboratorio.

Orecchini lab-grown di Lightbox
Orecchini lab-grown di Lightbox






Il rarissimo diamante verde di Jennifer Lopez

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I diamanti verdi sono rarissimi e molto costosi. Perché hanno un segreto ♦︎

I diamanti colorati infiammano da molti anni le aste di Sotheby’s e Christie’s. Mentre un tempo i diamanti incolori, comunemente chiamati bianchi, erano le gemme più costose, ora sono i colori quelli che vengono pagati di più. I colori più apprezzati sono il giallo, il rosa e il blu. Più rari sono i diamanti rossi. Ma esistono anche diamanti di un altro colore, ancora più raro: sono quelli verdi. Rarissimi. Una delle poche donne ad avere un diamante verde nel cassetto (ma forse in cassaforte) è Jennifer Lopez, che lo ha ricevuto in regalo, montato su un anello.

L'anello con diamante verde di Jennifer Lopez
L’anello con diamante verde di Jennifer Lopez
L'anello con diamante verde ricevuto da Jennifer Lopez
L’anello con diamante verde ricevuto da Jennifer Lopez

Perché sono verdi. Il colore verde è estremamente raro nei diamanti anche perché si ritiene anche sia dovuto alla esposizione della pietra a materiali radioattivi. Ma niente paura: si possono indossare senza problemi. I diamanti verdi contenevano, millenni fa, piccole quantità di materiale come l’uranio o il torio. Ma con il tempo la radioattività è decaduta, cioè è cessata. In ogni caso queste radiazioni sono penetrate nel vicino cristallo di diamante e ne hanno modificato il colore.

Anello con un raro diamante verde e diamanti bianchi
Anello in platino con un raro diamante verde e diamanti bianchi

Verde artificiale. Visto che i diamanti verdi sono il frutto delle radiazioni, perché non ripetere in laboratorio il processo? È, infatti, quello che fanno alcuni laboratori per produrre un colore verde nei diamanti. Le pietre sono lucidate e poi colpite con un fascio di elettroni a bassa energia. Con questo stesso sistema si producono diamanti gialli. Un altro metodo consiste nell’applicare un sottile strato di silice sulla superficie dei diamanti. Ma, attenzione: il rivestimento è molto sottile e può essere perso con la normale usura.

Aurora Green, venduto da Christie's per 16,8 milioni di dollari, record d'asta mondiale
Aurora Green, venduto da Christie’s per 16,8 milioni di dollari, record d’asta mondiale

Il più grande. Il diamante chiamato Verde di Dresda è quello più grande del mondo (40,72 carati) con questa tonalità. È conservato all’interno del castello di Dresda. L’anello che vedete in queste immagini, invece, è stato venduto per 1,8 milioni di dollari nella primavera del 2014. La sua valutazione è anche dovuta al fatto che il gioiello è firmato dal mitico designer Jar. Il diamante colorato calcareo montato sull’anello pesa 2.49 carati ed è incastonato su platino, circondato da diamanti incolori. Interessante anche ricordare la storia di questa pietra: una volta apparteneva a contessa Eliza Branicka Krasińska ed era montato sul suo anello di fidanzamento con il poeta romantico conte Zygmunt Krasinski, in Polonia. I due si sposarono nel 1843 e rimasero insieme fino alla morte del conte nel 1859.

Il Verde di Dresda, custodito nel castello della città
Il Verde di Dresda, custodito nel castello della città
Un raro diamante verde contornato da bianchi e fancy pink
Un raro diamante verde contornato da bianchi e fancy pink
Diamante verde montato su anello firmato Jar. Venduto per 1,8 milioni di dollari nel 2014
Diamante verde montato su anello firmato Jar. Venduto per 1,8 milioni di dollari nel 2014
Adaline, anello con diamante verde
Adaline, anello con diamante verde
 Eliza Branicka Krasińska
Eliza Branicka Krasińska
La scala delle tonalità dei diamanti verdi
La scala delle tonalità dei diamanti verdi






Gioielli preziosi in alluminio?




L’alluminio è stato riscoperto per la gioielleria di qualità. Ecco come pulire e conservare i gioielli in alluminio ♦︎

Lattine per le bibite, stoviglie, componenti per aeroplani: l’alluminio serve a tante cose. E sembra che anche la gioielleria stia riscoprendo questo metallo leggero e resistente. Non si tratta, infatti, di una novità: l’alluminio fu mostrato per la prima volta all’Expo di Parigi del 1855. Ma, a quel tempo, era un materiale raro: per questo era utilizzato per creare gioielli e posate di lusso. Di quel periodo, quando l’alluminio era considerato prezioso come l’oro, ne esistono ancora pochissimi pezzi. Era molto costoso e molto apprezzato: chi poteva, metteva in bella mostra una spilla in alluminio. Gioielli di alluminio annerito furono richiesti alla corte della regina Vittoria dopo la morte del suo amato Albert e divennero popolari in tutto l’Impero britannico.

Anello Ascending Shadows in oro bianco, diamante centrale brown di 12,4 carati, titanio e alluminio
Anello Ascending Shadows in oro bianco, diamante centrale brown di 12,4 carati, titanio e alluminio

Il metallo. L’alluminio è il metallo più diffuso sulla Terra e uno degli elementi chimici più comuni. Fino a circa un secolo fa, però, non era conosciuto il processo per utilizzarlo industrialmente dai minerali in cui si trova, come la bauxite. È un metallo molto leggero e resistente. Non è particolarmente tossico e non provoca allergie (tranne in rari casi). Una curiosità: l’ossido di alluminio, chiamato anche corindone, sotto forma di cristalli trasparenti è più conosciuto come zaffiro e rubino. È anche la sostanza naturale più dura dopo il diamante, con durezza relativa 9 nella scala di Mohs (che arriva a 10).

Orecchini con labirinto in alluminio e tormalina verde
Hemmerle, orecchini con labirinto in alluminio e tormalina verde

Gioielleria. Quando l’alluminio ha iniziato a essere prodotto in grandi quantità, è praticamente cessato il suo utilizzo in gioielleria, a parte nei bijoux da poco prezzo. Ma di recente questo materiale è stato riscoperto in modo creativo da Maison che ne valorizzano le qualità, spesso con lavorazioni raffinate. L’alluminio è stato utilizzato, per esempio, da Hemmerle, Vhernier, Chopard, Suzanne Syz o il giovane designer Emmanuel Tarpin. Tra i vantaggi dell’allumino c’è senza dubbio la leggerezza, che permette di realizzare gioielli con un peso ridotto al minimo. Inoltre, è un metallo molto duttile e facile da lavorare.

Orecchini a forma di punti esclamativi e interrogativi in alluminio e diamanti
Suzanne Syz, orecchini a forma di punti esclamativi e interrogativi in alluminio e diamanti

Cura dell’alluminio. L’alluminio può ossidarsi. I gioielli in alluminio possono rovinarsi a contatto con creme, saponi e sostanze acide. Bisogna fare attenzione, inoltre, a non deformare il metallo se si pratica uno sport oppure si fanno lavori domestici. Per la pulizia, se il gioiello non ha altri elementi come perle o smalti, basta immergere il gioiello in acqua tiepida in cui sono state disciolte due gocce di sapone liquido. Risciacquare bene e asciugare con un panno di cotone. Dato che il metallo è resistente, ma può essere danneggiato, è meglio conservare separatamente i gioielli in allumino, in recipienti in cui non siano a contatto con altri oggetti.

Orecchini in alluminio, oro bianco, diamanti
Orecchini in alluminio, oro bianco, diamanti by Villa Milano
Orecchini Geranium in alluminio e oro
Orecchini Geranium in alluminio e oro by Jar
Spilla vittoriana in alluminio con ametista
Spilla vittoriana in alluminio con ametista
Orecchini a forma di foglie di geranio venduti da Christie's, alluminio e diamanti
Emmanuel Tarpin, orecchini a forma di foglie di geranio venduti da Christie’s, alluminio e diamanti

Clematis, spilla con zaffiri, diamanti, alluminio, oro bianco
Hemmerle, Clematis, spilla con zaffiri, diamanti, alluminio, oro bianco







Come pulire gioielli di acciaio




Come si pulisce un gioiello di acciaio? La risposta più comune è: non ti preoccupare, tanto è di acciaio. Sbagliato. Anche se l’acciaio è un metallo molto resistente, i gioielli di acciaio possono rovinarsi se non sono puliti in modo adeguato. Ecco che cosa dovete sapere sui gioielli in acciaio e quali accorgimenti dovete usare per la loro pulizia. Ma, prima di tutto: quali sono le caratteristiche dei gioielli di acciaio? Come mai sono così diffusi? E perché i gioielli in acciaio sono così popolari?

Le caratteristiche dell’acciaio

Bracciale tennis in acciaio con cubic zirconia bianchi e cuore rosso
Bracciale tennis in acciaio con cubic zirconia bianchi e cuore rosso

L’acciaio è utilizzato comunemente per realizzare molti oggetti differenti e questo grazie alle sue caratteristiche. L’acciaio si ottiene da una lega di ferro e carbonio (al massimo il 2%). Ma esistono diversi tipi di acciaio, più o meno morbido o duro, secondo gli impieghi a cui è destinato il metallo. Queste differenze dipendono da piccole quantità di altri elementi che possono essere uniti al materiale base, il ferro. Tra gli elementi che possono essere aggiunti a ferro e carbonio, ci sono il nichel, il vanadio, il rame, lo stagno, il titanio e molti altri.

Orecchini in acciaio, elementi traforati e cristalli
Orecchini in acciaio, elementi traforati e cristalli

Di che tipo di acciaio sono i gioielli?

Spesso i gioielli sono di acciaio 316L. Si tratta di una lega di acciaio inox non magnetica composta da ferro e da carbonio (circa 0,035%), cromo (16-18%), nichel (11-14%) e molibdeno (2-3%). Questo acciaio è studiato per essere immune dalla corrosione e resistente agli acidi, ma anche al sale marino. La resistenza chimica di questo tipo di acciaio lo rende anche utile per applicazioni mediche, sia strumentali che di impiantistica.

Orecchini in acciaio, pvd nero e cristalli di ematite
Orecchini in acciaio, pvd nero e cristalli di ematite

Come pulire gioielli di acciaio

Insomma, l’acciaio non arrugginisce ed è resistente. Quindi, non ha punti deboli? Attenzione: quando si parla di gioielli di acciaio, spesso si parla di collane, bracciali o anelli che sono anche di acciaio. Bisogna distinguere, insomma, tra un gioiello composto solo di metallo allo stato naturale e uno che è rifinito, per esempio con Pvd. Questa sigla sta per Physical Vapor Deposition ed è una tecnologia utilizzata per deporre sottili film metallici con elementi come zirconio, cromo e titanio. Questo trattamento offre resistenza all’abrasione, al graffio e alla corrosione. Di solito il rivestimento in Pvd serve per cambiare colore al gioiello in acciaio che può diventare, per esempio, color oro oppure nero.

Anche se il rivestimento in Pvd è piuttosto resistente, le aziende produttrici consigliano di pulire questi gioielli con un panno morbido inumidito con acqua, senza ricorrere a detergenti particolarmente aggressivi. Questo sistema soft è consigliato anche per i gioielli di acciaio placcati in oro o argento.

Anelli da labbra Ecstasy in acciaio
Anelli da labbra Ecstasy in acciaio

I gioielli in solo acciaio, senza altri elementi, possono invece essere puliti in modo diverso. Se in casa non avete prodotti specifici, potete semplicemente utilizzare una spugna o un panno imbevuto di aceto bianco. Strofinate delicatamente, per non deformare il gioiello e sciacquate in acqua. In alternativa all’aceto si può utilizzare il limone.

Se siete pigre, potete lasciare a bagno il gioiello un paio d’ore in acqua tiepida e aceto, oppure con qualche goccia di sapone liquido. Poi, sciacquare e asciugare con un panno-carta, un panno in microfibra o un asciugamano. Fate attenzione, però, che il gioiello non abbia elementi incollati, che potrebbero slegarsi a contatto prolungato con l’acqua. C’è anche chi utilizza un metodo più aggressivo, con aqua calda e bicarbonato di sodio, nel caso il gioiello sia particolarmente sporco, ma bisogna fare attenzione.

Altri metodi per pulire i gioielli di acciaio: come per quelli in oro, si possono utilizzare uno spazzolino da denti e dentifricio, funziona, anche se l’acciaio non soffrirà mai di carie.

Anello in acciaio satinato e diamante
Anello in acciaio satinato e diamante

Allergie e acciaio

A proposito di gioielli di acciaio: possono provocare allergie? È molto raro. Ma non impossibile. L’acciaio contiene, come abbiamo visto, una piccola quantità di nichel, un metallo che a molte donne provoca allergie della pelle. Per questo c’è chi pubblicizza gioielli nichel-free. Ma è una definizione che spesso non corrisponde alla realtà, visto che l’acciaio inox è una lega che contiene nichel. Dipende, però, da quanto ne contiene. Il nichel serve a rendere l’acciaio flessibile e malleabile, adatto a essere trasformato in gioielli. Però per essere definito nichel free, un acciaio deve rilasciare meno di 2 microgrammi per centimetro quadrato di pelle a settimana, cioè 0,2 ug/cm2/week (che è la misura ufficiale utilizzata in Europa per misurare il limite di sicurezza per le allergie) per gioielli a contatto con la pelle. Oppure deve essere meno di 0.5ug/cm2/week per i gioielli che penetrano nella pelle, per esempio, orecchini o piercing.

Collane della collezione Breil Magnetica System
Collane della collezione Breil Magnetica System in acciaio







Anello Tiffany, mystery setting e trilogy




Le tre tecniche della gioielleria che dovete assolutamente sapere se non volete fare brutte figure. La prima è… ♦

Ci sono gioielli che hanno segnato un’epoca. Che sono stati copiati, imitati, e resi famosi da personaggi famosi. Insomma, pietre miliari della storia della gioielleria che bisogna assolutamente conoscere. Sono quei gioielli che sono stati realizzati con una tecnica o una forma che si deve conoscere, se non volete fare figuracce. Tra le tante tappe della gioielleria ne abbiamo selezionate tre.

1 La montatura Tiffany

Inventata nel 1866 da Charles Tiffany e dalla sua squadra di gemmologi, divenne ben presto uno standard industriale per gli anelli di fidanzamento: sei punte di platino (griffe) che come artigli spuntano dalla base dell’anello e lo sostengono in maniera quasi invisibile in modo da riflettere il massimo della luce. L’alternativa tradizionale, che è ancora utilizzata, è l’anello con quattro griffe. Le sei griffe, però, possono essere più piccole e sottili, in modo da far risaltare la pietra e bloccarla in modo più accurato. Semplice, ma geniale.

Disegno montatura Tiffany anello con diamante
Disegno montatura Tiffany anello con diamante
Anello con solitario montato a griffe Tiffany
Anello con solitario montato a griffe Tiffany

2 La montatura invisibile (mystery setting)

Brevettata da Van Cleef & Arperls nel 1933, consiste nel tagliare dei piccoli solchi paralleli lungo le cinture delle pietre verso il basso e porle una a una, su una rete di oro o platino. In pratica, è la gemma stessa a essere inserita in questa struttura e a tenere ferma la pietra vicina, con un gioco a incastro che può valere anche 300 ore di lavoro per una spilla. Il sistema è utilizzato principalmente per rubini e zaffiri, mentre lo smeraldo con le sue inclusioni rende alquanto rischiosa questa operazione perché potrebbe disintegrarsi se tagliato male. Solo nel 1990 è stato sviluppato questo setting anche per i diamanti. Ma le tecniche avanzate di oggi con la modellazione software rendono economicamente proibitiva questa lavorazione, non solo per il costo della mano d’opera, ma anche per l’eccessivo materiale di scarto. Nonostante questo, lo stile mystery setting è utilizzato ancora da maestri della gioielleria, come Jar.

Bracciale con rubini e diamanti con tecnica mystery setting di Van Cleef & Arpels
Bracciale con rubini e diamanti con tecnica mystery setting di Van Cleef & Arpels
Mistery
Spilla Van Cleef & Arpels, zaffiri Mistery setting e pavé di diamanti rotondi

3 L’anello Trilogy

In questo caso non si tratta di un brevetto o una di tecnica speciale, ma di una delle campagne di marketing più riuscite del settore: i tre diamanti montati a griffe o incastonati su una fede non erano certo una novità, ma nel 1990 De Beers li ha proposti con campagna pubblicitaria ideata dall’agenzia americana J.W. Thompson. Lo slogan era: «presente, passato, futuro», declinato in circa 2000 filmati pubblicitari ed è rimasto nella mente dei consumatori, tanto da spingere tutti i gioiellieri del segmento sposa a tenere nel proprio catalogo un modello simile.

Anello trilogy di De Beers
Anello trilogy di De Beers

Anello trilogy in oro bianco e diamanti
Anello trilogy in oro bianco e diamanti di Damiani







Guida al taglio delle pietre preziose




Veloce guida ai tagli delle pietre, diamanti inclusi. Imparate a che cosa corrispondono i tagli baguette, marquise, brillante e… ♦

Brillante, marquise, briolette… Diamanti, smeraldi o rubini e tutte le altre gemme possono essere tagliati in molti modi differenti. E non è facile ottenere una pietra tagliata perfettamente, che ne valorizzi colore e brillantezza. Ma quante volte vi capita di legge la descrizione di un gioiello e di non sapere con esattezza il significato delle differenti forme che assume una gemma su anelli o collane? Ecco una piccola guida tra i diversi tagli delle pietre preziose.

Baguette. È un tipo di diventato popolare durante il periodo Art Deco: in sostanza, è una variante del taglio smeraldo. La baguette, cioè la bacchetta, ricorda il tipico pane francese: è lunga e rettangolare, con angoli ottagonali e 14 sfaccettature. Può creare effetti davvero sorprendenti e aggiunge un carattere forte al gioiello. Ma è anche un taglio che non è facile da utilizzare in gioielleria. Spesso il taglio baguette è utilizzato assieme a pietre con altre forme. Per esempio, un diamante tagliato baguette può accompagnare altre gemme con volumi differenti.

Taglio a baguette
Taglio a baguette
Pietra con taglio a baguette
Pietra con taglio a baguette
Galleria Leysen, orecchini in oro bianco, smeraldi colombiani e diamanti baguette
Galleria Leysen, orecchini in oro bianco, smeraldi colombiani e diamanti baguette

Brillante o rotondo. Il taglio brillante è la forma più diffusa per i diamanti, anche perché esalta la capacità di diffrazione della pietra, aumentandone la luminosità. Il taglio brillante (round, rotondo, in inglese) rappresenta fino al 75 per cento dei diamanti venduti. Questo taglio è piuttosto recente: è stato codificato solo all’inizio del secolo scorso e presenta 58 sfaccettature. La corona è l’area che sta in alto, la cintura è la circonferenza, la più larga. Questo taglio non è facile da realizzare, ma di sicuro è quello che offre la maggiore valorizzazione di un diamante rispetto al suo peso.

Taglio brilllante
Taglio brilllante
Orecchini in oro bianco, con diamante taglio brillante da 15 carati e due perle naturali di 13 millimetri
Orecchini in oro bianco, con diamante taglio brillante da 15 carati e due perle naturali di 13 millimetri
Anello della collezione Melody of Diamonds di de Grisogono. Un brillante, due diamanti a pera, 268 diamanti su oro bianco
Anello della collezione Melody of Diamonds di de Grisogono. Un brillante, due diamanti a pera, 268 diamanti su oro bianco

Briolette. Il taglio briolette è tra i più conosciuti ed è spesso utilizzato per realizzare pendenti per collane o orecchini. Questo taglio ha essenzialmente la forma di una goccia, ma sfaccettata. In realtà ci sono quattro varianti della forma a goccia: il più famoso ha le sfaccettature composte da rombi. Ma si trovano anche il taglio a goccia più accentuato, a oliva, a palla: pendenti che assumono la forma indicata dal nome.

Taglio briolette
Taglio briolette
Pendente con diamante taglio briolette
Pendente con diamante taglio briolette

Ovale. È una forma molto semplice e regolare. Per questo motivo si ritiene comunemente sia anche uno dei tagli più antichi di presentare un diamante. Invece, non è così: questo taglio per le gemme è stato sperimentato solo dal 1960. Un diamante tagliato con forma ovale ha design uniforme e simmetrico e presenta 56 sfaccettature. Come il taglio marquise è, in sostanza, una variante del taglio a brillante. Il vantaggio è che la forma allungata fa sembrare più grande la pietra rispetto al taglio perfettamente circolare.

Taglio ovale
Taglio ovale
Lenti Villasco, anello in oro bianco e diamante
Lenti Villasco, anello in oro bianco e diamante ovale
Anello con smeraldo colombiano taglio ovale e diamanti
Anello con smeraldo colombiano taglio ovale e diamanti

Cuore. Il taglio a cuore è, in sostanza, una forma a pera con una piega verso l’interno sul lato superiore. Come è facile immaginare, è utilizzato per sottolineare l’aspetto romantico, ma non è molto facile da realizzare: richiede di solito pietre piuttosto larghe e molta lavorazione. Ma c’è anche chi, come l’italiana Recarlo, utilizza spesso diamanti a forma di cuore anche di piccole dimensione e ne ha fatto un aspetto distintivo. Per le pietre più grandi, però, la forma a cuore è di solito più costosa in proporzione ai carati.

Taglio a cuore
Taglio a cuore
Orecchini con diamante taglio a cuore
Orecchini con diamante taglio a cuore
Orecchini con zaffiri tagliati a cuore e diamanti
Orecchini con zaffiri tagliati a cuore e diamanti

Asscher. Prende il nome dalla Asscher, società di Amsterdam specializzata nel commercio dei diamanti fondata nel 1854 dalla omonima famiglia (è responsabile del taglio di alcuni dei diamanti più famosi al mondo, tra cui due dei tre diamanti più grandi mai trovati). Nel 1902 Joseph Asscher progettò e brevettò il suo omonimo taglio originale Asscher. L’idea era combinare il taglio smeraldo con il taglio rotondo, in una forma caratterizzata da estrema simmetria e angoli drammaticamente-tagliati. Come il taglio smeraldo, ha necessità di pietre senza inclusioni e molto chiare.

Taglio Asscher
Taglio Asscher
Anello con grande diamante taglio Asscher firmato David Morris
Anello con grande diamante taglio Asscher firmato David Morris
Anello con diamante asscher giallo contornato da diamanti biancbi taglio a pera
Anello con diamante Asscher giallo contornato da diamanti biancbi taglio a pera

Cuscino. È facile imbattersi nel cushion-cut su gioielli antichi: è, infatti, la forma più tradizionale, un aggiornamento del cosiddetto taglio Old Mine del 18esimo secolo. Come indica il nome, è un taglio a forma di cuscino con 58 sfaccettature. Gli angoli sono arrotondati e le sfaccettature tipicamente più grandi del taglio brillante. Ma richiede pietre molto pure, di prima qualità.

Taglio cuscino
Taglio cuscino
Diamante fancy intense blue con taglio a cuscino
Diamante fancy intense blue con taglio a cuscino
Anello con diamante fancy intense yellow e diamanti incolori
Anello con diamante fancy intense yellow e diamanti incolori

Marquise. Pochi sanno perché questa forma si chiama così: secondo la leggenda questo taglio ha invece una storia piccante. Sarebbe stato inventato alla corte del re di Francia: Luigi XIV lo commissionò, pare, per abbinare la pietra a Jeanne Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour, sua amante. Il taglio è una forma allungata che arriva a un punto a entrambe le estremità, con lati leggermente arrotondati. Come il taglio ovale, il taglio marquise esalta l’impatto visivo della pietra, che appare più grande di tagli rotondi dello stesso peso in carati.

Taglio marquise
Taglio marquise
Anello con diamante taglio marquise di 4,61 carati, colore D, chiarezza VVS
Anello con diamante taglio marquise di 4,61 carati, colore D, chiarezza VVS
Chanel, anello con diamante taglio marquise e zaffiri
Chanel, anello con diamante taglio marquise e zaffiri

Pera. Fai un mix del taglio ovale con il taglio marquise ed ecco che il risultato è la forma a pera. Come indica il nome, la forma è simile a quella del frutto ed è molto utilizzata in gioielleria, anche perché ha il vantaggio di esaltare la luce nei diamanti e di aggiungere un pizzico di asimmetria al design. Un diamante con taglio a pera ha 58 sfaccettature: la asimmetria è proprio uno degli aspetti più apprezzati da molti gioiellieri, che utilizzano la forma a pera per anelli come alternativa al classico taglio rotondo. Ma questa forma è molto utilizzata anche per i pendenti.

Taglio a pera
Taglio a pera
Orecchini con diamanti taglio pera
Orecchini con diamanti taglio pera
Anello con due diamanti, fancy vivid blue e bianco taglio pera, circa 2 carati l'uno, con diamanti baguette ai lati, montati su platino
Anello con due diamanti, fancy vivid blue e bianco taglio pera, circa 2 carati l’uno, con diamanti baguette ai lati, montati su platino

Princess. È una delle novità più recenti. Infatti, questo tipo di taglio è stato introdotto in gioielleria solo dal 1980 ed è molto popolare soprattutto in Nord America. Il taglio princess è quadrato o rettangolare, che in alcuni casi riesce a essere più più luminoso rispetto al taglio tipico tondo. Ma, naturalmente, dipende anche dalla forma di partenza della pietra. Un altro vantaggio del taglio «principessa» è che richiede minor spreco di pietra grezza rispetto agli altri tagli.

Taglio princess
Taglio princess
Anello in platino con diamanti bianchi e rosa
Anello in platino con diamante taglio princess e diamanti bianchi e rosa
ANCO02
Anello con un ciuffo di alghe in tsavoriti e diamanti black, trattiene un’acquamarina taglio princess di 52.45 carati

Radiant. Combina le virtù del taglio brillante con quelle del taglio smeraldo. La forma radiant è stata sviluppata nel 1977 e presenta tra 62 e 70 sfaccettature. Spesso è confuso con il taglio princess, ma a differenza di quest’ultimo, la forma radiant ha gli angoli tagliati, che addolcisce un po’ la forma squadrata. A parità di peso, rispetto a un diamante con taglio rotondo, la superficie del radiant è del 4% più piccola. In compenso, un diamante con taglio radiant appare più grande.

Taglio radiant
Taglio radiant
Radiant diamond (3.20 ct) and diamond (4.80 ct) ring set in white and yellow gold
Picchiotti, radiant diamond (3.20 ct) and diamond (4.80 ct) ring set in white and yellow gold

Smeraldo. La forma è rettangolare, con angoli tagliati. È uno dei tagli più antichi e anche uno dei più esigenti: con questa forma i difetti di una pietra si vedono subito. In alcune occasioni è definito anche step-cut, perché i suoi piani concentrici, larghi e piatti ricordano i gradini delle scale. Inclusioni e colorazioni difettose sono esaltate, ma allo stesso tempo le pietre migliori sono valorizzate. Ha tipicamente 50 a 58 sfaccettature.

Taglio smeraldo
Taglio smeraldo
Galleria Leysen, anello in platino e diamante taglio smeraldo da 8,32 carati
Galleria Leysen, anello in platino e diamante taglio smeraldo da 8,32 carati
Charles green, anello con acquamarina taglio smeraldo, diamanti, su platino
Charles Green, anello con acquamarina taglio smeraldo, diamanti, su platino

Trilliant. Anche questo taglio è stato sviluppato dalla Asscher. È stato lanciato a New York nel 1960. È considerato ottimo per la capacità di esaltare la luce all’interno della pietra. In sostanza è una forma triangolare, con parti curve e rette, angoli appuntiti e arrotondati. Questo taglio ha diverse varianti: i lati, per esempio, possono essere curvi oppure diritti e anche la forma della superficie è soggetta a diverse interpretazioni.

Taglio trilliant
Taglio trillion
Tanzanite a taglio triangolare con oro bianco e diamanti
Tanzanite a taglio triangolare con oro bianco e diamanti







Anello con diamante: 10 regole per conservarlo bene




Le 10 regole per conservare scintillante e perfetto il vostro anello con diamante ♦︎

L’anello con diamante è il classico gioiello che si dona per il fidanzamento o qualche altra occasione importante. Insomma, è un gioiello più speciale degli altri. Purtroppo, però, può rovinarsi con l’andare del tempo. Ecco perché per il vostro anello con diamante occorrono cura e attenzione. Se volete avere un anello sempre lucido e pulito, scintillante come quando l’avete ricevuto (o acquistato) leggete queste 10 semplici regole.

L'anello di fidanzamento di Zara Phillips
L’anello di fidanzamento di Zara Phillips

1 Attente alle creme. Prima di tutto date tempo a creme, idratanti, saponi e prodotti cosmetici in generale di essere assorbiti dalla pelle prima di indossare il vostro anello. Il motivo è che i cosmetici contengono sostanze che possono rovinare la brillantezza del metallo: sono nemici dei gioielli.

Attenzione all'uso delle creme
Attenzione all’uso delle creme

2 Indossate l’anello per ultimo. Indossate l’anello solo dopo che avete completato l’abbigliamento: in questo modo eviterete che il diamante si possa impigliare negli indumenti mentre li infilate. Capita, infatti, che il diamante possa uscire dall’incastonatura se si aggancia a una piega o un occhiello del vestito mentre lo state indossando. In questo caso c’è anche il rischio di perdere la pietra, specialmente se è molto piccola: può infilarsi chissà dove e perderla per sempre.

Anello di Boucheron in platino, con diamante di 11 carati
Anello di Boucheron in platino, con diamante di 11 carati

3 Pericolo pulizie della casa. Fare pulizia in casa rende l’ambiente più sano, ma può rovinare il vostro anello. Sostanze chimiche e urti sono nemici dei vostri gioielli, in particolare degli anelli con diamante. Se dovete lavare i piatti appoggiate l’anello su un ripiano asciutto e lontano dai detersivi. Due gocce di detersivo liquido ogni tanto non possono rovinare il vostro anello con brillante, ma a lungo andare possono rendere opaco il metallo. Inoltre, nei lavori domestici è facile urtare l’anello contro mobili o altre superfici che possono scheggiare persino la pietra. Certo, il diamante è il materiale più duro naturale che esiste, ma non è indistruttibile.

Pulizia dei piatti
Pulizia dei piatti

4 Niente sport, attente al mare. Ma solo quando indossate il vostro anello. Fare giardinaggio o praticare uno sport sono ottime attività, ma possono danneggiare o sporcare il gioiello. Tra un castone e la pietra, oppure tra i rebbi che tengono fermo il diamante è facile che si possa annidare lo sporco, come la terra nel caso del giardinaggio. Per non parlare degli urti che l’anello può subire quando praticate dello sport. L’anello con diamante si rovina con l’acqua di mare? Un bagno in mare può lasciare tracce di sale: nel caso siate state così imprudenti da gettarvi in acqua con un anello con diamante, sciacquatelo subito in acqua dolce. Tra l’altro, a contatto con l’acqua fredda le dita della mano tendono a diminuire di volume e aumenta il rischio che l’anno si sfili mentre nuotate.

Pietre come i turchesi possono rovinarsi con l'acqua di mare
Pietre come i turchesi possono rovinarsi con l’acqua di mare

5 State sveglie. È meglio non dormire quando si indossa un anello con diamante. Durante il sonno, infatti, il metallo può essere deformato inavvertitamente: non potete controllare i movimenti del vostro corpo a letto (specialmente se avete un sonno agitato). I rebbi che serrano il diamante in cima al vostro anello sono abbastanza delicati: possono trattenere la pietra, ma non se sono sottoposti a una pressione di parecchi chili (anche se siete magre, l’anello soffre ugualmente). Meglio ricordarsi di sfilare l’anello e riporlo nella propria custodia. Meglio ancora se prima gli date una pulita.

Non dormire indossando gioielli
Non dormire indossando gioielli

6 Acquistate una lente. È un’ottima idea se volete rendervi conto delle condizioni del vostro gioiello preferito. Acquistate una buona lente d’ingrandimento e osservate con attenzione l’usura del metallo e l’incastonatura del diamante, oppure i rebbi (le griffe che serrano la pietra), che devono essere perfettamente saldi e nella loro forma originaria. Se osservate qualche problema, portate subito l’anello dal gioielliere. Meglio correggere subito un eventuale difetto.

Osservate il diamante con una lente
Osservate il diamante con una lente

7 Un solitario sta bene da solo. L’anello con singolo diamante è chiamato anche solitaire, solitario. È una buona ragione per conservarlo da solo, in una propria scatola o custodia. Se mischiato con altri gioielli, infatti, l’anello può graffiarsi con facilità, specialmente se viene a contatto con altre pietre dure: come diamanti e rubini. Inoltre, l’anello con diamante è anche un simbolo speciale di un affetto, di una ricorrenza, di un momento felice. Il vostro anello, insomma, ha diritto a un trattamento di riguardo.

Solitaire di Tiffany
Solitaire di Tiffany

8 Afferralo per la coda. È un modo di dire: non abbiamo mai incontrato un anello con la coda (anche se ci sono gioiellieri che si sbizzarriscono in anello con forme strane). Intendiamo dire che quando sollevi l’anello cerca di non afferrarlo dove è incastonato il diamante, ma prendi tra le dita il cerchio d’oro: il diamante così la pietra non sarà a contatto con il grasso della pelle, che appanna la luminosità della pietra. Inoltre, non correrai il rischio di deformare la parte più delicata del gioiello, che serve a tenere ferma la pietra.

Il modo corretto di afferrare un anello
Il modo corretto di afferrare un anello

9 Puliscilo! Puliscilo! Puliscilo! Un diamante è per sempre, ma anche la polvere tende a rimanere con voi per l’eternità. All’interno, tra i rebbi e la pietra, oppure nel castone: giorno dopo giorno nel vostro gioiello si accumulano granelli di materiale indesiderato. Oltre a danneggiare il gioiello, la sporcizia (quasi) invisibile può creare anche problemi di tipo sanitario, perché può nascondere virus o bacilli pericolosi. Quindi, l’anello con diamante va pulito regolarmente, l’ideale è una volta alla settimana (se lo indossate sempre): basta una ciotola di acqua e qualche goccia di detersivo, come abbiamo già spiegato qui.

Pulizia di un anello
Pulizia di un anello

10 Ogni tanto, riportalo a casa sua. Quale casa? La gioielleria, ovvio. Se tenete davvero al vostro anello e se lo indossate con frequenza, sarebbe bene portarlo dal gioielliere una volta l’anno per una revisione e una pulizia a fondo, magari anche per eseguire una rodiatura del metallo (la patina che rende lucido l’oro e che tende a usurarsi nel tempo). Il gioielliere in poco tempo farà tornale il vostro anello splendente come l’avete ricevuto la prima volta, magari eliminando anche gli eventuali graffi al metallo.

Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili
Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili






Come scegliere gli orecchini a bottone




Orecchini a lobo o a bottone: sono tornati prepotentemente di moda. Ecco quando e come indossare gli orecchini a bottone ♦︎

Orecchini a bottone, mon amour. Passano gli anni e i piccoli gioielli da fissare ai lobi non passano mai di moda. Anzi, c’è chi ricorda come l’icona Jackie Kennedy, nonostante siano passati più di 50 anni da quando era alla Casa Bianca, sia ancora maestra di tendenze. E Jackie indossava spesso gli orecchini a bottone: leggeri, low-profile, discreti. Secondo il Wall Street Journal c’è un grande ritorno degli orecchini a bottone. Anche se forse l’autorevole giornale americano esagera quando definisce il ritorno dell’orecchino tondo a lobo “la più inaspettata nuova tendenza di gioielleria”.

Jackie Kennedy
Jackie Kennedy

Chissà se è davvero inaspettata. In ogni caso, è bene sapere alcune cose riguardo agli orecchini a lobo.

Attente ai capelli. Certo, gli orecchini a bottone sono eleganti e discreti. Ma è inutile indossarli se la vostra chioma li copre completamente. Se avete capelli molto folti e lunghi forse è meglio scegliere orecchini più grandi.

Carolina Herrera, Falling Jasmine tiara e orecchino a bottone in argento placcato oro e smalto bianco
Carolina Herrera, Falling Jasmine tiara e orecchino a bottone in argento placcato oro e smalto bianco

Quando indossarle gli orecchini a lobo. La risposta è breve: sempre. Gli orecchini a lobo o a bottone sono perfetti per le occasioni importanti, per le cerimonie, per la sera, abbinati ai vestiti migliori.

Meghan Markle al matrimonio della principessa Eugenie
Meghan Markle al matrimonio della principessa Eugenie con orecchini a bottone

Attente al nickel. Gli orecchini a bottone hanno una maggiore superficie di metallo a contatto con le orecchie rispetto a quelli ad anello. Se soffrite di allergie al nickel accertatevi che il metallo degli orecchini non contenga questo metallo.

Cuori&Frecce, orecchini in argento
Cuori&Frecce, orecchini in argento

La forma del viso. Mentre gli orecchini pendenti o a cerchio si adattano meglio a certi particolari tipi di viso, quelli a bottone hanno il vantaggio di poter essere indossati quasi da chiunque. È meglio che valuti bene l’effetto degli orecchini solo chi ha orecchie particolarmente grandi e con padiglioni non paralleli alla testa. Insomma, chi ha orecchie a sventola.

Leggi anche: Come scegliere gli orecchini

Orecchini a bottone indossati
Orecchini a bottone indossati

Quali orecchini scegliere. Gli orecchini a bottone in oro sono i classici, perfetti anche da indossare in occasioni di lavoro. Quelli con la perla sono più indicati per occasioni ufficiali, cerimonie, ricorrenze. Ma esistono orecchini a bottone anche con pietre colorate, adatti a serate e cocktail, e con oro di diversi colori. Infine, c’è chi sceglie di indossarli spaiati, diversi da un orecchio all’altro. È una idea divertente, che si adatta a un look giovane e a un’atmosfera anticonformista.

Orecchini a bottone in acciaio, smalto, cristallo
Orecchini a bottone in acciaio, smalto, cristallo
Orecchini in oro rosa 18 carati con diamanti in esclusiva per Farfetch
Orecchini in oro rosa 18 carati con diamanti in esclusiva per Farfetch
Orecchini Starburst, in oro bianco 18 carati, topazi, diamanti
Orecchini Starburst, in oro bianco 18 carati, topazi, diamanti
Orecchini a bottone in oro rosa e diamanti
Orecchini a bottone in oro rosa e diamanti by Piaget
Anello e orecchini della collezione Vendôme indossati
Anello e orecchini della collezione Vendôme indossati

 

Come pulire le perle




Le perle sono tra i componenti più delicati dei gioielli. Quindi, come pulire le perle? È una domanda che si pongono molte donne che hanno una collana o un altro gioiello che utilizza queste piccole sfere prodotte dalle ostriche. Belle, ma anche delicate. A maggior ragione se le perle sono quelle ereditate dalla madre o dalla nonna: insomma, quelle che hanno festeggiato numerosi compleanni e possono soffrire di più la pulizia. Come evitare che si rovinino? Ecco i consigli utili per mantenere le vostre perle pulite e brillanti.

Anello con cluster di perle
Nimei, anello con cluster di perle

Perché le perle sono così delicate? È bene ricordare che le perle non sono minerali, come i diamanti o i rubini, ma hanno un origine animale. Una perla è prodotta all’interno del tessuto molle di un mollusco vivente, oppure di un altro animale, come i conulariidi fossili. Esattamente come il guscio di una conchiglia che trovate in spiaggia, una perla è composta da carbonato di calcio (aragonite o un mix di aragonite e calcite) in forma cristallina, che si è depositata in strati concentrici. La perla perfetta è rotonda e liscia, ma ci sono anche forme irregolari, conosciute come perle barocche. Le perle, sono, insomma, delicate.

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Pulizia di una collana di perle

La pulizia. Le perle vanno mantenute pulite. Ma bisogna fare attenzione. Per esempio, il gel disinfettante che si utilizza per le mani può uccidere microbi e virus, ma non è certo un toccasana per le perle. Dopo aver manipolato toccato con le mani le perle, oppure dopo averle indossate, è meglio pulirle con un panno leggermente umido imbevuto di acqua saponata (bastano poche gocce) e poi risciacquate con acqua pulita. Asciugate le perle con un panno morbido per farle riacquistare la lucentezza. C’è chi utilizza i raggi ultravioletti per disinfettare gli abiti (specialmente nei negozi). Questo può far male alle perle? La risposta è no, nessun problema.

Giovanni Ferraris, anelli Vanity
Giovanni Ferraris, anelli Vanity con perle

Che cosa non fare. Attenzione, invece, a non usare detergenti aggressivi o abrasivi che possono facilmente rovinare la madreperla. Per la pulizia meglio non utilizzare gli strumenti a ultrasuoni, che si impiegano di solito per i gioielli in oro o argento.

Collana con perle barocche
Collana con perle barocche

Consigli per mantenere sane le perle. Evitate di mettere a contatto le perle con i cosmetici, comprese le creme contro le scottature del sole. Indossate le perle solo dopo aver sparso un profumo sul corpo. Fate attenzione a non profumare proprio la parte di pelle a contatto con le perle. Le perle hanno una superficie che si graffia facilmente: riponile in uno spazio separato dagli altri gioielli, che potrebbero rovinarle. Le perle hanno origine in un ambiente umido, indossarle spesso giova alla loro lucentezza. Ma senza esagerare: il sudore della pelle non fa bene alla madreperla perché ha una componente acida.

La danza della pioggia del pavone: diamanti e perle, by Sawansukha
La danza della pioggia del pavone: diamanti e perle, by Sawansukha






 

Quanto valgono i diamanti colorati?




I diamanti fancy, cioè quelli colorati, sono sempre più richiesti. Ma quanto valgono, davvero, i diamanti colorati? ♦

Una volta l’aspetto più importante era la purezza. I diamanti dovevano essere assolutamente trasparenti e incolori, oltre che privi di impurità. Non a caso il valore dei diamanti era, ed è ancora, determinato dalle «quattro C» (Color, Clarity, Cut, e Carat). Se non sapete di che cosa stiamo parlando leggete qui. Insomma, peso e taglio, ma soprattutto assenza di inclusioni o colorazioni. In pochi anni è tutto cambiato. Ora gran parte dei diamanti top venduti alle aste sono colorati, o fancy, cioè fantasia come sono chiamati dagli esperti. Molti anni fa molti di questi diamanti sarebbero stati definiti impuri, perché gli unici diamanti considerati davvero preziosi erano quelli incolori.

Il diamante Spirit of the Rose
Il diamante Spirit of the Rose

Oggi, invece, i diamanti colorati sono portati alle stelle, anche se non tutti hanno lo stesso valore. Tempo fa un diamante arancione da 14,82 carati è stato battuto all’asta per oltre 26 milioni e Sotheby’s ha venduto il Pink Star, un diamante rosa da 59,60 carati, per 83 milioni dollari. Oltre all’exploit delle aste, anche nella gioielleria sono apparsi una valanga di diamanti brown, neri, grigi e così via. Ma questi ultimi hanno un valore nettamente inferiore a quelli blu, rosa, gialli o rossi (i più rari di tutti). Per estrema sintesi: non tutti i diamanti colorati hanno lo stesso valore. Quelli gialli, rosa, blu e rossi valgono di più di quelli marroni, neri o grigi.

Diamante tulipano fancy yellow
Vak, diamante tulipano fancy yellow

Il colore dei diamanti è determinato da minerali, per esempio il ferro, che si ossidano e danno una tonalità insolita al diamante. Insomma, sono meno puri di quelli incolori. Ma sono più rari. Senza altre sostanze di mezzo, il diamante è perfettamente trasparente. Determinare il valore di un diamante colorato è molto complesso. Come ha spiegato tempo fa al quotidiano francese Les Echos Dominique Dufermont, trader e insegnante alla scuola di Van Cleef & Arpels, per valutare un diamante colorato si devono tener conto diversi criteri, tra cui ovviamente il peso e l’intensità del suo colore, oltre al taglio, che deve essere perfetto. «Un diamante rosa può essere valutato anche 50 volte di più di uno bianco». L’esperto fa l’esempio di un diamante giallo vivo passato nel giro di due anni da una valutazione di 30.000 euro a 70.000. Anche il diamante brown, che fino a pochi anni fa valeva poco, oggi è spesso nobilitato come color cognac e può raggiungere i 2.000 euro per carato se di buona qualità.

Anello in bronzo, oro bianco e diamante brown
Anello in bronzo, oro bianco e diamante brown by Hemmerle

Al contrario dei diamanti incolori, che devono essere più trasparenti possibile, quelli fancy acquistano più valore se il loro colore è intenso. Insomma, la sfumatura di un diamante bianco, che per esempio tende al grigio o al giallo pallido, ne diminuisce il prezzo. Un diamante fancy, invece, più è colorato e più ha un prezzo alto. Anche se non mancano le eccezioni: come nei diamanti incolori, il diamante fancy è valutato anche per la purezza e la trasparenza.

Diamante blu da 12,11 carati, taglio marquise, montato su anello
Diamante blu da 12,11 carati, taglio marquise, montato su anello

In effetti, però, i diamanti puri e con colori decisi sono rari: arrivano, infatti, in gran parte dalla miniera di Argyle, in Australia. Qui è stato trovato perfino un diamante rosso, considerato un miracolo: è di 1,56 carati ed è stato venduto a oltre 2 milioni di dollari, cifra che equivale a 6 milioni per 1 grammo (1 carato equivale a 0,2 grammi). I grandi diamanti colorati sono utilizzati dai gioiellieri al top: blu, come un anello di Harry Winston, giallo come quelli montati da Dior, oppure rosa utilizzati da Bulgari e De Beers. Anche Tiffany ha puntato sui diamanti colorati. Il boom dei fancy è dovuto anche alla domanda in aumento dei Paesi emergenti, dall’India alla Cina. Per ora il fascino di queste pietre non accenna a diminuire. E durerà ancora a lungo.

Diverse sfumature di diamanti
Diverse sfumature di diamanti
DiamantiBrownnaturali
Diamanti naturali nelle sfumature champagne e cognac
Anello con un diamante fancy vivid purple da 5 carati, taglio radiant, composto da 70 faccette
Anello con un diamante fancy vivid purple da 5 carati, taglio radiant, composto da 70 faccette

Anello con un raro diamante verde e diamanti bianchi
Anello in platino con un raro diamante verde e diamanti bianchi







I tre tagli di diamante più antichi




Guida veloce ai tre tagli delle pietre più utilizzati in passato e montati sui vecchi gioielli ♦︎

Avete in casa un gioiello ereditato dalla nonna? O, magari, ancora più vecchio? Allora, probabilmente, vi potreste chiedere qual è il tipo di taglio utilizzato dalle pietre del gioiello. Perché tanti anni fa le gemme erano tagliate in modo differente. Ecco una veloce guida per riconosce i vecchi tagli delle pietre, come il taglio rose-cut, taglio vecchia miniera, o Asscher (relativamente più moderno).

Il diamante Romanov a taglio rotondo, tradizionale, con 57 sfaccettature
Il diamante Romanov a taglio rotondo, tradizionale, con 57 sfaccettature

Taglio a rosa (rose-cut). È un taglio rotondo utilizzato per i diamanti. Rispetto ai diamanti con il moderno taglio brillante introdotto all’inizio del 1900, a 58 sfaccettature, il taglio a rosa ha una base piatta e 24 sfaccettature triangolari che salgono fino a un punto (un po’ come una piramide). La base della pietra, invece, è piatta. Il taglio a rosa è stato introdotto nel 1600 dagli olandesi. Il taglio a rosa, che ha meno sfaccettature rispetto al taglio brillante, può conferire al diamante un aspetto vitreo, ovviamente meno scintillante. Per cercare di farlo brillare di più, in alcuni casi il diamante era montato con una sottile lamina metallica sul fondo, per cercare di riflettere più luce, prima di venire incastonato sul gioiello. Ci sono gioiellieri, però, che ancora oggi utilizzano questo tipo di taglio, che conferisce un aspetto vintage al gioiello.

Rose cut, taglio a rosa
Rose cut, taglio a rosa
Anello con diamanti per 15 carati
Sutra, anello con diamanti per 15 carati, rose cut
Desert Rain Ring, rose cut diamonds, su oro rosa spazzolato
Vak, Desert Rain Ring, rose cut diamonds, su oro rosa spazzolato

I diamanti con taglio a rosa possono avere tagli singoli e doppi. I tagli singoli hanno un solo strato di sfaccettature. Le doppie due sfaccettature. In più rari casi si trovano anche con tre file di sfaccettature (definiti anche come olandesi). Le pietre antiche con questi tagli non hanno quasi mai una circonferenza perfettamente tonda: la lavorazione delle pietre, infatti, era eseguita a mano, artigianalmente, e non a macchina come avviene ora.

Il taglio a rosa è stato particolarmente utilizzato nei gioielli tra il 1700 e la fine del 1800. Anche se è associato al diamante, il taglio rosa era utilizzato anche per pietre semi-preziose, come i granati, per nascondere inclusioni e una colorazione scadente.

Orecchini Floral con diamanti taglio rosa e brillante
Orecchini Floral con diamanti taglio rosa e brillante

Taglio vecchia miniera. È uno dei primi tipi di tagli per il diamante, che esalta il riflesso della luce. Il taglio miniera ha 56 sfaccettature, con una piccola base piatta e una superficie piccola altrettanto piatta. Vista lateralmente, la pietra con taglio miniera è di forma esagonale. A volte viene indicato come triplo taglio. Anche se il numero delle sfaccettature è simile a quello del moderno taglio brillante, la forma del diamante con taglio vecchia miniera è completamente differente. La circonferenza, infatti, non è tonda, ma è più simile a un quadrato con gli angoli smussati: assomiglia al taglio cushion, cuscino, con cui a volte è confuso. Il nome di questo taglio deriva dall’arrivo, a metà Ottocento, dei primi diamanti delle nuove miniere sudafricane. Per distinguere questi diamanti da quelli delle miniere indiane e brasiliane, fu introdotto il nome di vecchia miniera. Esiste anche una leggere differenza tra il taglio vecchia miniera americano e quello europeo, con una parte posteriore più appuntita.

Old mine cut, taglio vecchia miniera
Old mine cut, taglio vecchia miniera
Anello del periodo Edoardiano con diamante da 2,5 carati taglio old-mine
Anello del periodo Edoardiano con diamante da 2,5 carati taglio old-mine
Orecchini con diamanti taglio Old Mine
Orecchini con diamanti taglio Old Mine

Taglio Asscher. Il nome deriva dall’inventore, nel 1902, di questo tipo di taglio: da Joseph Asscher. Se avete un diamante dei primi Novecento con questo taglio, sappiate che è molto raro e, quindi, probabilmente vale un bel po’ di soldi. È un diamante perfettamente simmetrico, con 74 sfaccettature. Il perimetro è squadrato (ottagonale) e assomiglia al taglio smeraldo, che invece ha solo 58 sfaccettuture. Nel tempo si è leggermente evoluto: i primi tagli Asscher avevano la superficie (la tavola) leggermente più piccola.

Asscher cut, taglio Asscher
Asscher cut, taglio Asscher
Anello con grande diamante taglio Asscher firmato David Morris
Anello con grande diamante taglio Asscher firmato David Morris
Anello con diamante asscher giallo contornato da diamanti biancbi taglio a pera
Anello con diamante taglio Asscher giallo contornato da diamanti biancbi taglio a pera
Il diamante da 102 carati taglio brillante
Il diamante da 102 carati taglio brillante







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