Angela Cummings, una designer entrata nell’Olimpo delle grandi creatrici del Novecento ♦︎
Women Jewellery Designers è un libro scritto da Juliet Weir-de La Rochefoucauld, che in 360 pagine si concentra sul lavoro delle maggiori designer. Diviso in tre sezioni storiche, il libro inizia con l’introduzione delle designer femminili che stavano lavorando tra la Prima e la Seconda guerra mondiale. Nel Dopoguerra, tra e fino agli anni Ottanta, una delle maggiori designer su cui si concentra il libro è Angela Cummings.

Vale la pena di conoscerla. È nata a Klagenfurt, Austria, nel 1944, ma a tre anni si è trasferita con la famiglia negli Usa. Ha studiato arte a Perugia, Italia, e a Hanau, Germania. Ha poi sposato un ex gemmologo di Tiffany, Bruce Cummings, nel 1970. La sua carriera di designer è coincisa con il lavoro da Tiffany & Co., nel 1967. Ha progettato la prima collezione completa di gioielli con il proprio nome nel 1975. È diventata una delle designer innovative di gioielli (assieme a Paloma Picasso, Jean Schlumberger ed Elsa Peretti) associati a Tiffany. Poi, nel 1984, si è messa in proprio, con il marchio che porta il suo nome, da Bergdorf Goodman. Una sua collana di smeraldi geometrici e diamanti è stata venduta per 1,5 milioni di dollari.

Angela Cummings è stata famosa anche per il tipo di lavorazione con oro 18 carati, platino e argento, con pietre preziose: spesso mescolava questi materiali con abbinamenti non convenzionali come il legno. Ha sperimentato, inoltre, tecniche classiche di creazione di gioielli, come l’intarsio di metalli preziosi e ferro, con un processo noto come «damasco saldato». Foglie di ginkgo, ragnatele, viti, conchiglie, piume, schiuma di mare, libellule e orchidee sono state fonti di ispirazione. Giulia Netrese







