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Quanto valgono i tuoi gioielli?

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Quanto valgono i vostri gioielli? Qual è l’autentico valore di un anello, una collana o un paio di orecchini? Ecco che cosa determina il valore dei vostri gioielli ♦︎

Il più famoso finanziere del mondo o, meglio, l’investitore a lungo termine che non sbaglia un colpo, cioè Warren Buffett, ha nel portafoglio dei suoi fondi le azioni di Borsheim’s Fine Jewelry, un’azienda di gioielleria del Nebraska fondata nel 1870. Questa scelta ha convinto molti che se Warren Buffett, uno degli uomini più ricchi del mondo, investe (anche) in gioielli, allora acquistare anelli e collane d’oro è un’idea giusta per indirizzare i propri risparmi. Questa affermazione è giusta e sbagliata allo stesso tempo, vediamo perché.

Esame di un diamante a un precedente Dubai Jewellery Show
Esame di un gioiello com diamante

A che cosa servono i gioielli?

Potresti considerarli inutili, eppure da quando esiste l’umanità le donne hanno sempre scelto di indossare gioielli, come testimoniano i ritrovamenti archeologici. I gioielli sono, quindi, parte della cultura, della società, e hanno di conseguenza un valore ideale, che si somma a quello venale, cioè del materiale di cui sono composti. Il valore di un gioiello è determinato dalla forma, dal tipo di lavorazione, dal materiale utilizzato, ma anche dalla fama della Maison che l’ha realizzato. Non solo. C’è un altro aspetto importante, che di solito chi acquista e poi vende un gioiello non calcola: è il valore d’uso, esattamente come per un appartamento o un’automobile. In economia per valore d’uso si intende la capacità di un bene o di un servizio di soddisfare un dato fabbisogno. Questa opportunità per la gioielleria è possibile tradurla in numeri, proprio come per altri beni materiali. Un gioiello, insomma, è stato creato per essere indossato e l’utilizzo di un paio di orecchini, un anello, una collana va messo in conto. Se volete vendere un gioiello ricordatevi che è un oggetto usato. Quindi, da questo punto di vista, un gioiello offre un rendimento immateriale, ma reale: è quello dato dall’utilizzo.

Modella con collana composta da 374 diamanti bianchi e gialli
Graff, modella con collana composta da 374 diamanti bianchi e gialli

Quanto vale un gioiello?

Il valore non è assoluto. Varia. Per esempio, un gioiello creato nell’Ottocento ha una forma differente da quello di un corrispettivo oggetto contemporaneo: un tempo persino i materiali e il taglio delle pietre era differente, perché era diversa la tecnica di lavorazione. Oggi quello che era il massimo cento anni fa può sembrare superato. Non stupisce, quindi, che un gioiello abbia un valore che si modifica nel tempo. Il prezzo di un gioiello può salire, ma può anche scendere se la sua forma corrisponde meno al concetto di bello, quello che è richiesto sul mercato. Ma un gioiello di ottima qualità, che ha certificati di provenienza ed è di buona fattura, è probabile che mantenga il proprio valore o lo aumenti nel tempo.

Diadema fine Ottocento firmato Fontana in argento, oro e diamanti
Diadema fine Ottocento firmato Fontana in argento, oro e diamanti

Quanto vale un gioiello di marca?

Nonostante i criteri estetici siano mutevoli, i gioielli di famose Maison, come Cartier, Tiffany, Buccellati, riescono a mantenere il loro valore più facilmente rispetto a quelli di anonimi artigiani. Questo, però, vale soprattutto per i grandi gioielli, pezzi che possono essere valorizzati in una vendita all’asta. Un semplice ciondolo in argento, anche se è stato venduto da un’azienda famosa, ha comunque scarse probabilità di aumentare il proprio valore nel tempo.

Spilla di Cartier anni Trenta con smeraldi e diamanti
Spilla di Cartier anni Trenta con smeraldi e diamanti

Quanto valgono oro e pietre preziose?

Il valore di un gioiello è determinato soprattutto dal suo aspetto e dalle ore che sono state necessarie per crearlo. Per esempio, l’alta gioielleria è composta da pezzi unici, con un lavoro artigianale che a volte dura settimane o addirittura mesi, spesso con pietre preziose particolarmente costose. Il valore di questi gioielli sarà alto, ma non solo per il materiale utilizzato. Invece, per un gioiello normale, per esempio un anello uguale a tanti altri, il valore sarà molto determinato dai materiali di cui è composto. L’oro di un anello, per esempio, sarà spesso valutato a peso nel caso di gioielli prodotti in serie. In questo caso tenete conto che a determinare il valore del metallo sarà l’oro contenuto nella lega con cui è stato realizzato l’anello, oppure gli orecchini o la collana. L’oro a 18 carati, per intenderci, è metallo giallo per il 75%, il resto è di solito argento per il 7-12% e rame per il 13-18%. I gioielli in oro a 14 o 9 e 10 carati contengono percentuali ancora maggiori di altri metalli e minori di oro. Stesso discorso per l’oro rosa o bianco: anche in questo caso si tratta di leghe con altri metalli, che conferiscono un diverso colore (in natura l’oro è solo giallo). Per le pietre la valutazione è più complicata. Mentre di solito un gioiello in oro è più semplice da classificare, per le pietre che non hanno un certificato rilasciato da un istituto di gemmologia universalmente riconosciuto bisogna fidarsi del gioielliere o di una expertise. In generale, è molto facile che il prezzo proposto per un piccolo diamante sia molto inferiore alle vostre aspettative: non pensate che un diamante di 0,05 carati sull’anello di fidanzamento abbia un grande valore.

Lavorazione di un anello Toi & Moi by Messika
Lavorazione di un anello Toi & Moi by Messika

Come si determina il valore di un gioiello?
Con queste premesse, come si determina il vero valore di un gioiello? Se si tratta di un gioiello d’epoca o vintage, il metodo migliore per scoprirlo è sfogliare i cataloghi e, naturalmente, i risultati delle aste. È facile che troviate un gioiello simile al vostro per epoca, materiali ed estetica. Osservate il risultato della vendita, il rapporto tra stima di partenza e aggiudicazione finale. Questo è un buon indicatore. Alle aste si vendono anche gioielli contemporanei, quindi anche in questo caso potreste trovare delle indicazioni sul valore del vostro gioiello. Se volete vendere un gioiello, le case d’asta hanno esperti in grado di offrire una valutazione di massima. Ma il risultato della vendita all’incanto non sempre è coerente con le stime, in meglio o in peggio. Se avete qualcosa di più moderno, potete cominciare a chiedere un parere ai gioiellieri della vostra città. Non solo a uno, ma almeno a tre differenti gioiellieri. Nel caso i gioielli abbiano pietre, inoltre, è necessario stabilire se sono autentiche e qual è la loro qualità, a meno che abbiate un certificato gemmologico che lo attesti. Una strada diversa, e più aleatoria, è la vendita diretta con una delle tante aste online. Ma in quel caso il valore è affidato in buona parte alla fortuna e alla capacità di presentare il gioiello. In ogni caso, tenete conto che partecipare a un’asta ha anche dei costi variabili, meglio informarsi prima.

Benoit Repellin, responsabile dell'asta Magnificent Jewels di Sotheby's a Ginevra
Benoit Repellin, responsabile dell’asta Magnificent Jewels di Sotheby’s a Ginevra
Asta di Christie's a Ginevra
Asta di Christie’s a Ginevra






 

Quanto conta la chiarezza di un diamante?

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Quanto conta la chiarezza nella valutazione di un diamante? Ecco come scoprire qual è il grado di chiarezza ♦︎

Facciamo chiarezza sui diamanti. E non è un modo di dire: la chiarezza è una delle famose quattro C che definiscono la qualità di un diamante assieme al peso (carati), al colore (color) e al taglio (cut, in inglese). Insomma, è un aspetto al quale fare molta attenzione quando si acquista una pietra oppure un gioiello con un diamante. La chiarezza potrebbe compromettere il valore della pietra, anche se gli altri tre parametri citati sono ottimi. Per fortuna quando acquistate un gioiello con diamante potete chiedere anche un certificato che elenca la classificazione della pietra.

Ecco, quindi, che cosa guardare per sapere qual è il grado di chiarezza del vostro diamante e che cosa significano le sigle che compaiono sul certificato.

La scala della chiarezza secondo il Gia
La scala della chiarezza secondo il Gia

La scala della chiarezza

La chiarezza di un diamante riguarda il suo grado di trasparenza. Se la pietra non ha impurità al suo interno otterrà il voto più alto. Se all’interno della pietra compaiono piccole o grandi inclusioni, cioè impurità imprigionate nel minerale, avrà un voto più basso. La scala parte da Flawless (FL), la pietra senza difetti, e va fino a Included 3 (I3) cioè con gravi impurità all’interno. Questa scala di valore è quella adottata dall’autorevole Gia, Gemological Institute of America, ovvero il più noto centro di ricerca e di apprendimento di mineralogia degli Stati Uniti d’America, fondato nel 1931 da Robert Shipley in California.

Il diamante taglio smeraldo, da 163,41 carati, D flawless e di tipo IIA di de Grisogono
Il diamante taglio smeraldo, da 163,41 carati, D flawless e di tipo IIA di de Grisogono

Quanto è importante la chiarezza?

È molto importante. Prima di tutto perché una migliore chiarezza si traduce in riflessi perfetti della luce e, quindi, in un diamante più brillante. Inoltre, le impurità, se molto accentuate, potrebbero nel tempo compromettere la struttura stessa del diamante. Premesso questo, bisogna aggiungere che un diamante completamente privo di inclusioni è molto, molto raro. Di solito le imperfezioni non sono visibili a occhio nudo, ma bisogna ingrandire la pietra almeno dieci volte (lo standard utilizzato dai gioiellieri) per scorgere le inclusioni.

Laurence Graff con il più grande diamante taglio brillante (102 carati) internally flawless
Laurence Graff con il più grande diamante taglio brillante (102 carati) internally flawless

Che cosa significano i gradi di chiarezza?

Le inclusioni difficilmente si possono individuare a occhio nudo, tranne in pietre molto grandi e con difetti accentuati. A questo punto la scelta è una questione di gusti: una pietra con chiarezza bassa, cioè con inclusioni, può avere un prezzo notevolmente minore di un diamante super trasparente: insomma, potete scegliere una pietre un po’ più grande per lo stesso prezzo di una piccola, ma con chiarezza massima. Difficilmente qualcuno se ne accorgerà, tranne al momento di una vendita. Un buon compromesso potrebbe essere quello di scegliere una via di mezzo, cioè un diamante con classificazione Vs1 o Vs2. Se, invece, volete proprio andare sul sicuro e puntate ad acquistare un gioiello con diamante anche come forma di investimento (a lungo termine), puntate su una pietre classificata da FL a VVS1. Gli esperti sconsigliano, invece, diamanti con purezza SI3 in quanto sono probabilmente pietre equivalenti al grado I1 o I2, in cui le inclusioni sono troppo evidenti: si tratta di diamanti di bassa qualità.

Diamante fancy con piccole inclusioni
Diamante fancy con piccole inclusioni

Flawless e Internally Flawless

Nella descrizione di un diamante potreste imbattervi nelle definizioni Flawless e Internally Flawless. Che significano? Flawless significa che il diamante è senza inclusioni o imperfezioni visibili con un ingrandimento di dieci volte, Internally Flawless solo che nessuna inclusione è visibile.

collana Art Deco con ciondolo composto da un diamante eccezionale (colore D, Internally Flawless) di 16,24 carati, all'asta da Christie's
Collana Art Deco con ciondolo composto da un diamante eccezionale (colore D, Internally Flawless) di 16,24 carati, all’asta da Christie’s

Che cosa sono le inclusioni?

Sono elementi di diverso tipo. Possono essere minuscoli cristalli, aghi, imperfezioni con la forma di piume, nuvole, punti, dentelli). Basta una sola di queste quasi invisibili inclusioni per far scendere il diamante nella scala della chiarezza. In generale, per esempio, un diamante classificato VVS1 ha almeno una inclusione puntiforme, se è VVS2 ne almeno due. Naturalmente, non tutte le inclusioni hanno lo stesso effetto sul diamante. Le inclusioni trasparenti sono preferibili alle inclusioni bianche, che a loro volta sono meno dannose delle inclusioni scure. Il peggio sono le inclusioni scure e centrali nei gradi SI1. Una delle inclusioni più comuni è descritta come nuvola. In realtà piccole nuvole composte da diversi punti generalmente non hanno alcun effetto sull’aspetto del diamante. La cosiddetta piume è, invece, una micro fessura che tocca, ma non compromette la superficie del diamante. Una piccola fessura non ha alcun impatto, mentre una più grande può essere pericolosa sul lungo termine, fino a compromettere la solidità della pietra. Questi sono i diffetit più diffusi, ma in realtà ce ne sono molti altri, come la granulosità.

Anello in oro con diamanti con inclusioni
Anello in oro con diamanti con inclusioni

Come scegliere?

Un certificato gemmologico è il primo aspetto da considerare. Inoltre, valutate se il gioiello con diamante potrebbe essere messo in vendita prima o poi, oppure rimanere in famiglia. Infine, l’aspetto più importante: guardate bene il diamante. Osservatelo da una distanza di 30-40 centimetri, tenendolo con una pinzetta o, se montato su un anello, afferrate il cerchio. Mettete a fuoco e osservatelo bene in controluce, verso una fonte luminosa. Che cosa vedete? La scelta sta a voi.




Diamante con piccole inclusioni
Diamante con piccole inclusioni
Diamante taglio a cuore di 15,87 carati
Diamante taglio a cuore di 15,87 carati, colore D, senza inclusioni
Anello di platino con diamante da 9,13 carati. Colore D, privo di inclusioni
Anello di platino con diamante da 9,13 carati. Colore D, privo di inclusioni
orecchini
Orecchini con diamanti a taglio circolare colore D, privi di inclusioni, di 22,60 e 22,31 carati, venduti per 8,565 milioni dollari
Anello con diamante rosa taglio a pera Fancy Intense da 13,20 carati, Internally Flawless. Stima: 9-14 milioni di dollari  
Anello con diamante rosa taglio a pera Fancy Intense da 13,20 carati, Internally Flawless

Diamante da 100.20 carati, D color, Internally Flawless, type IIa. Stima: 18 - 23 milioni di euro, venduto a 20, 6 milioni di euro
Diamante da 100.20 carati, D color, Internally Flawless, type IIa. Stima: 18 – 23 milioni di euro, venduto a 20, 6 milioni di euro







Che cosa è la fluorescenza dei diamanti

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Oltre al colore dei diamanti è importante valutare la fluorescenza. Sai che cos’è? Eppure circa un terzo dei diamanti ha tra le sue caratteristiche il fenomeno ottico della fluorescenza. Ecco come puoi riconoscerla ♦︎

Quando acquistate un gioiello con diamante, per esempio un anello, dovreste osservarlo alla luce del sole. Non solo per vedere scintillare il vostro gioiello, ma anche per scoprire se il diamante che volete comprare è fluorescente. Ecco perché.

Anello in oro bianco e diamanti con effetto fluorescenza
Anello in oro bianco e diamanti con effetto fluorescenza

Che cosa è la fluorescenza?

La fluorescenza è la reazione di un diamante alla luce ultravioletta. Circa un terzo dei diamanti è fluorescente e modifica il suo aspetto quando è colpito da raggi Uv. Quando una pietra di questo tipo è esposta ai raggi Uv del sole, o anche alla luce di una lampada fluorescente, cambia colore. Sono state classificate diverse intensità di fluorescenza: Nulla (Nil/None), Debole (Slight/Faint), Media (Medium), Forte (Strong), Molto Forte (Very Strong). Nella maggior parte dei casi, però, la fluorescenza è debole e non si nota. E se il diamante non è esposto ai raggi Uv la fluorescenza non appare.

Gradi di fluorescenza dei diamanti
Gradi di fluorescenza dei diamanti

Che colore assume un diamante fluorescente?

Dipende. Nella maggior parte dei casi quando è esposto alla luce del sole, specialmente al mattino presto, il diamante assume una colorazione azzurra. Di solito è considerato un vantaggio, perché migliora un diamante magari non di primissima qualità (tendente cioè al giallognolo). Ma in altri casi la fluorescenza può essere tendente al giallo: in questo caso un diamante non troppo bianco potrebbe peggiorare il suo colore, rendendolo meno bianco. Al contrario, un diamante fancy yellow, cioè naturalmente colorato giallo, potrebbe vedere migliorata la propria caratteristica nel caso di fluorescenza gialle e diminuita nel caso di fluorescenza azzurra. Ma la fluorescenza può essere anche bianca.

Diamante da 70,33 carati, con fluorescenza azzurra
Diamante da 70,33 carati, con fluorescenza azzurra

La fluorescenza è un difetto?

No, è una caratteristica della pietra. L’effetto dipende dal colore del diamante: può esaltarne o deprimere la colorazione.

Perché è meglio guardare un diamante alla luce del sole?

Un diamante potrebbe apparire migliore di quanto non sia se visto alla luce artificiale di una lampada a fluorescenza. Oppure, al contrario, se viene osservato alla luce di una lampada che nasconde la fluorescenza della pietra, se questa peggiora la colorazione. La cosa migliore è esaminare il diamante con diverse fonti di luce.

Anello in oro bianco e diamanti di Luminous Diamonds
Anello in oro bianco e diamanti con fluorescenza di Luminous Diamonds

La fluorescenza influisce sul prezzo del diamante?

I pareri sono discordi. In generale, se la fluorescenza esalta le caratteristiche di un diamante non può certo deprimere il prezzo.

La fluorescenza può influire sull’aspetto del gioiello?

Un diamante fluorescente potrebbe non accordarsi bene se montato vicino ad altri diamanti privi di questa caratteristica. Anche per questo è bene osservare un gioiello con attenzione con luci differenti.

Spilla Cloud e Skyline in oro bianco 18 carati con diamanti fluorescenti
Spilla Cloud e Skyline in oro bianco 18 carati con diamanti fluorescenti







Oro, diamanti e GioMio

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Oro, diamanti e la sobria eleganza di GioMio, frutto della fantasia di Georges Sabbagh ♦︎

Il nome forse sound Italy, ma è nato ad Anversa, capitale europea dei diamanti, dall’iniziativa di un designer, Georges Sabbagh, di origine greca. Lui, però, ama l’Italia e tifa Ferrari. GioMio propone gioielli in oro e diamanti. Lo stile è riconoscibile: i gioielli sono in gran parte realizzati in oro rosa o bianco, con un contorno di diamanti, spesso con una pietra centrale più grande contornata da altre più piccole, oppure con un pavé che contribuisce a sottolineare la brillantezza mantenendo più contenuto il prezzo.

I gioielli sono realizzati ad Anversa da artigiani locali, mentre i gioielli sono prodotti e realizzati dallo stesso fondatore del brand.

Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti

Anche se il tema dominante è quello dell’oro e di piccoli diamanti, i gioielli non sono monotoni. Ci sono collezioni, come Diamond Blossom, che riescono a esprimere una personalità leggera ed elegante. Questa collezione, per esempio, riproduce le forme naturali dei rami e dei fiori pronti a sbocciare per la primavera.

Bracciale in oro bianco e diamanti
Bracciale in oro bianco e diamanti
Collana in oro rosa e diamanti
Collana in oro rosa e diamanti
Orecchini flessibili in oro rosa e diamanti
Orecchini flessibili in oro rosa e diamanti
Orecchini a cerchio in oro rosa e diamanti
Orecchini a cerchio in oro rosa e diamanti
Anello flessibile in oro bianco e diamanti
Anello flessibile in oro bianco e diamanti

Anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti







Richieste boom per i diamanti

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Diamanti: vale la pena di investire nelle pietre migliori amiche delle donne? La domanda ricorre e la risposta è sempre la stessa: dipende. Qualche anno fa società che, anche attraverso banche, hanno venduto diamanti a chi voleva investire i propri risparmi, presentandoli come una scelta sicura, sono finite in tribunale. Perché il prezzo dei diamanti varia, non cresce sempre per legge divina e, poi, una volta acquistati bisogna anche trovare chi riacquista i diamanti. Premesso questo, bisogna registrare che la crisi dovuta alla pandemia da coronavirus sembra avere avuto un effetto positivo per il mercato dei diamanti.

Diamanti di Thelma West
Diamanti di Thelma West

Il commercio mondiale di diamanti ha trascorso anni in stasi, solo per essere paralizzato dalla pandemia proprio quando le cose hanno iniziato a migliorare. Gli affari vanno a gonfie vele. Lo ha spiegato Bloomberg, agenzia americana specializzata nelle notizie finanziarie, in una lunga analisi. Come racconta il report gli intagliatori indiani nella città indiana di Surat, uno dei centri mondiali della lavorazione dei diamanti, sono disperati per l’aumento della produzione. Gli addetti alla lucidatura più abili sono contesi tra le fabbriche con aumenti salariali del 50%, cibo e alloggio gratuito. L’India, dove viene tagliato o lucidato circa il 90% dei diamanti, il mese scorso ha importato quasi 2 miliardi di dollari in diamanti grezzi

Il motivo è che la richiesta di diamanti del mercato è aumentata vertiginosamente. De Beers, uno dei più grandi produttori della pietra, ha già aumentato i prezzi dei diamanti e l’azienda rivale, Alrosa, ha pronosticato che il prezzo delle pietre preziose salirà ancora.

Esame di un diamante in India
Esame di un diamante in India

Come mai è avvenuto questo boom? Le cause indicate dagli analisti sono diverse: vendite eccezionali di gioielli durante il periodo natalizio, in particolare negli Stati Uniti e in Cina. Ridotti o eliminati i viaggi di lusso, spesso costretti a rimanere in casa o a limitare gli spostamenti, chi non ha problemi economici ha riversato lo shopping di lusso su oggetti preziosi. Secondo un manager di Alrosa, le vendite online di gioielli con diamanti sono quasi raddoppiate e hanno raggiunto circa il 20% del totale.

store cinese shenyang
Inaugurazione di uno store Tiffany a Shenyang, in Cina

E questo trend ha come effetto l’aumento della domanda di diamanti lucidati, quelli utilizzati per la gioielleria. Quindi bisogna correre ad acquistare diamanti? Attenzione: alcuni operatori del settore, riferisce Bloomberg, temono anche che il mercato si stia surriscaldando, e ci sia il rischio di un crollo nel corso dell’anno. Il motivo: la domanda annuale di gioielli con diamanti era rimasta stagnante, stimata a circa 80 miliardi di dollari, negli ultimi cinque anni e gli intermediari del settore delle gemme facevano fatica a realizzare un profitto. E se, grazie ai vaccini, la pandemia dovesse essere sconfitta rapidamente, i consumi potrebbero tornare ai ritmi pre-covid.

Selezione dei diamanti nel laboratorio di Antwerp (Anversa)
Selezione dei diamanti nel laboratorio Tiffany di Antwerp (Anversa)

Ma, per ora, questo non avviene. Una delle grandi catene americane di gioielleria, Signet Jewelers, ha riportato un aumento del 7,8% nelle vendite per le vacanze in Nord America. E in Cina, il secondo mercato più grande al mondo, un altro big del settore, Chow Tai Fook, ha registrato un aumento del 18% delle vendite trimestrali. De Beers e Alrosa hanno entrambi risposto alla richiesta aumentando i prezzi, cercando di recuperare parte del terreno perso l’anno scorso quando la domanda è crollata. Insomma, per ora il boom continua.

Diamanti
Diamanti







Allarme diamanti falsi

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Attenti alla frode: aumenta il numero di diamanti sintetici che sono proposti in modo fraudolento come naturali ♦

Allarme diamanti. Gli esperti segnalano un’impennata di diamanti sintetici spacciati come veri. Tempo fa un buon numero di questo diamanti fake sono stati individuati dal Gemological Institute of America in India. Il Gia, infatti, ha scoperto un numero insolitamente elevato di diamanti sintetici non dichiarati, che erano mescolati con diamanti naturali.

Leggi anche: Riconoscere se un diamante è vero

Falsio diamante
Falso diamante

Per la precisione, sono stati individuati ben 101 diamanti sintetici in un pacco di 323 pietre dal laboratorio di Mumbai del Gia. Tutti di piccole dimensioni: da 0.014 a 0.015 carati. Il problema è che prima del servizio di analisi del Gia quante pietre finte sono state certificate come autentiche prima di questa data? Non è, infatti, la prima volta che una frode cade nella rete: la prima grande scoperta di pietre sintetiche non dichiarate è avvenuta già nel maggio 2012 , quando diverse centinaia di diamanti CVD sono stati inviati al Gemological Institute (IGI) di Anversa e Mumbai, con l’obiettivo di essere certificati come diamanti naturali.

Esame di un diamante in India
Esame di un diamante in India

Anche questi diamanti finti sono stati creati con la tecnica chiamata CVD (non è l’unico sistema): è un acronimo che indica la tecnica che consente di fabbricare diamanti con la deposizione di vapore chimico. In sostanza, una miscela di idrogeno e metano è sottoposta ad altissime temperature (circa 900 gradi). A quel punto le molecole scisse e trasformate in elementi di carbonio sono fatte depositare su un minuscolo elemento di silicio, tungsteno, molibdeno, carburo di silicio, nitruro di silicio o vetro di quarzo. I cristalli che si formano hanno la stessa consistenza e aspetto di quelli di un diamante naturale. Il processo è costoso, ma per i diamanti di piccole dimensioni è estremamente conveniente. Tranne per chi crede di acquistare un diamante naturale.

Quello scoperto in India non è stato l’unico caso di frode: secondo quanto racconta un’inchiesta della BBC, per esempio, sul sito di e-commerce Alibaba, per esempio, sono state scoperte inserzioni pubblicitarie che offrivano diamanti sintetici come naturali.

Verifica dei diamanti in India
Verifica dei diamanti in India

Questo tipo di frodi preoccupa le grandi aziende minerarie. La risposta potrebbe essere l’uso della blockchain, una tecnologia che garantisce l’autenticità di una qualsiasi transazione e permette di risalire all’origine di qualsiasi oggetto o vendita che sia registrata su questa piattaforma. Everledger in Australia e Tracr di De Beers sono esempi dell’utilizzo della tecnologia blockchain. Anche il gigante russo del mining di diamanti Alrosa ha annunciato lo scorso autunno che si unirà alla piattaforma Tracr. Problema risolto? Purtroppo no: non tutti i diamanti montati sui gioielli in vendita provengono da questi grandi produttori. Federico Graglia

Diamanti sintetici
Diamanti sintetici
Diamanti sintetici
Diamanti sintetici







Attenzione: diamanti sintetici venduti come veri

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Acquistare un diamante sintetico e pensare di acquistare un diamante naturale. Il rischio c’è, nonostante quanto sostengono le aziende che vendono diamanti cresciuti in laboratorio. Lo indica il caso trasmesso dal popolare programma televisivo Good Morning America. Certamente, il caso raccontato dalla trasmissione riguarda gli Usa. Ma accende una luce rossa su quanto può accadere su scala globale.

Il diamante cresciuto in laboratorio
Il diamante cresciuto in laboratorio

Il racconto dell’inchiesta di Good Morning America riguarda una donna, Molly Carlson, che ha acquistato il suo anello di fidanzamento con diamante in una gioielleria in un centro commerciale. Dopo aver acquistato l’anello, si è recata in un’altra gioielleria per controllare il gioiello. E ha avuto una cattiva sorpresa: il gioielliere, infatti, le ha rivelato che il diamante è artificiale, non naturale. Ma al momento dell’acquisto, ha confermato il fidanzato di Molly, venditore aveva descritto lo stile, la chiarezza e il colore, senza aver mai spiegato che si trattava di una pietra coltivata in laboratorio.

Molly Carlson
Molly Carlson

Pare che la pratica commerciale poco trasparente sia diffusa. Negli Stati Uniti l’anno scorso l’agenzia federale ha inviato lettere di avvertimento a otto venditori online di diamanti coltivati in laboratorio che non avevano chiarito la differenza. C’è chi, per esempio, ha definito i diamanti sintetici  semplicemente come “alternativi”. Ed è lecito chiedersi: qual è la situazione in Europa?

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox

Anello in oro bianco e diamante di laboratorio
Anello in oro bianco e diamante di laboratorio

Anello ispirato alle fioriture eterne e alle farfalle danzanti del poetico Giardino Inglese. Lavorato a mano in oro bianco 18k Fairtrade, con 184 diamanti da laboratorio Diamond Foundry, per 6,84 carati
Anello ispirato alle fioriture eterne e alle farfalle danzanti del poetico Giardino Inglese. Lavorato a mano in oro bianco 18k Fairtrade, con 184 diamanti da laboratorio Diamond Foundry, per 6,84 carati







I diamanti del 2019 hanno brillato meno. Ecco perché

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Se siete interessati a sapere se è il momento per acquistare un diamante, leggete questo articolo. Perché sarete sorpresi dalla scoperta che i diamanti sono ottime pietre per un gioiello, ma nel loro futuro sono previsti cambiamenti epocali. Ad affermarlo è un autorevole rapporto di Bain & Company, una delle maggiori società mondiali di consulenza, in associazione con il World Diamond Center di Anversa.

Anello con pavé di diamanti
Anello con pavé di diamanti

L’analisi di Bain & C è spietata: le vendite di diamanti sono diminuite parecchio. In particolare, le previsioni indicano che per il 2019 la vendita di diamanti grezzi dovrebbe calare del 25% e quelle di pietre lucidate e pronte per essere incastonate su un anello o collana si stima siano scese del 10%.

Diamanti in vendita ad Anversa
Diamanti in vendita ad Anversa

L’analisi di Bain & C, inoltre, arriva in contemporanea con l’annuncio di Anglo American, la casa madre del gruppo De Beers. L’azienda ha dichiarato che nel 2019 le vendite di diamanti sono diminuite del 26% e ha abbassato gli obiettivi di produzione nel prossimo futuro. De Beers, per il 2019, dovrebbe aver estratto circa 31 milioni di carati di diamanti, in calo dell’11% rispetto ai 35 milioni dell’anno scorso. E i prezzi sono scesi di circa il 20%.

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Anelli di diamanti esposti nel cosiddetto Diamond Ring di Anversa

Insomma, il mondo chiede meno diamanti: un declino che è guidato dai cambiamenti dei consumatori nei due maggiori mercati , Stati Uniti e Cina, con le vendite al dettaglio in calo a causa della diminuzione della fiducia dei consumatori e dell’incertezza geopolitica. Ma sul lungo periodo la situazione potrebbe essere diversa. Bain & Company, infatti, fornisce una prospettiva positiva per i prossimi anni.

Anversa: acquisti di un buyer
Antwerp (Anversa): acquisti di un buyer

Nonostante diverse sfide a breve termine, prevediamo un risultato positivo per il mercato dei diamanti a lungo termine. In primo luogo, tuttavia, l’industria deve superare alcune incertezze nel 2019 e nel 2020, a causa della continua instabilità geopolitica, dei forti segnali di una recessione imminente e del supporto limitato al marketing, in particolare per i gioielli senza marchio e di fascia bassa. D’altro canto, si prevede che il segmento dei gioielli con diamanti di lusso di marca, che rappresenta circa il 15% del mercato totale dei gioielli con diamanti, avrà buone prestazioni, crescendo a cifre elevate, in linea con la crescita dei beni di lusso personali.
Olya Linde, partner di Bain & Company e autore principale del rapporto

In alcune gioiellerie Helzberg Diamonds si possono provare gli anelli virtualmente
In alcune gioiellerie Helzberg Diamonds si possono provare gli anelli virtualmente

Vendite al dettaglio

Secondo il report, nel 2019 le vendite al dettaglio di gioielli con diamanti negli Stati Uniti dovrebbero scendere del 2%, in contrasto con la crescita del 3% nel 2018. E ci sono tre ragioni principali per il calo. Innanzitutto, la fiducia dei consumatori è scesa al punto più basso dal 2016 a causa delle incertezze sul mercato del lavoro, della tensione commerciale e di una possibile recessione. In secondo luogo, il continuo declino dei turisti cinesi negli Stati Uniti ha ridotto complessivamente gli acquisti di lusso. In terzo luogo, una tariffa aggiuntiva del 15% sui gioielli cinesi è entrata in vigore a settembre 2019 e potrebbe influire sulle vendite durante le festività natalizie.

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Gli affari sono affari, anche a Hong Kong

L’anno scorso il mercato cinese, compresa Hong Kong, è cresciuto del 4%. Nel 2019, quella tendenza si è invertita. Il mercato cinese dovrebbe diminuire del 5% se calcolato in dollari Usa. Lo spostamento è attribuito al deprezzamento dello yuan, al calo della fiducia dei consumatori per la tensione commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, e le vendite significativamente più basse a Hong Kong a causa delle proteste che scuotono la ex colonia britannica.

Verifica dei diamanti in India
Verifica dei diamanti in India

In India il mercato dei gioielli con diamanti è diminuito dell’1% nel 2018 a seguito della svalutazione della rupia e del fallimento del grande rivenditore di gioielli Gitanjali. Nel 2019, le vendite dovrebbero essere tornate a una crescita del 3% a causa della maggiore fiducia dei clienti, di un numero crescente di donne che lavorano e di un passaggio dalle preferenze solo alle occasioni ai gioielli di tutti i giorni.

Nel 2019, la performance in Europa è stata influenzata negativamente dall’incertezza politica nel Regno Unito e dai disordini dei gilets jaunes in Francia, ma ciò è stato parzialmente compensato dalla maggiore spesa di turisti nell’area dell’euro. In Giappone le vendite di diamanti, nelle previsioni di Bain, dovrebbero rimanere stabili nel 2019 a causa della minore fiducia dei consumatori e della riduzione della spesa da parte dei turisti cinesi.

thumb yeprem
Yeprem, collier di diamanti indossato

I trend

Nel 2018 la produzione globale è scesa del 3%, a 147 milioni di carati, ma dopo il 2017, un anno di produzione da record. L’aumento della produzione di 26 milioni di carati nel 2017 è stato il più grande dal 1986 e ha creato un surplus che ha interessato l’intera catena del valore. Di conseguenza, le scorte nei mercati minerari e di medie dimensioni sono aumentate anche per il 2019. I prezzi e i ricavi sono diminuiti in entrambi i segmenti nel 2019 nonostante solo una leggera riduzione della domanda dei consumatori. Nel 2019 le vendite di assortimenti si sono spostate verso pietre più piccole, il che ha anche contribuito a ridurre le vendite. E nel 2019, la produzione dovrebbe scendere di un ulteriore 4 percento.

Anelli con diamanti
Dior, anelli con diamanti

Secondo il rapporto di Bain, per il mercato dei diamanti ci sono quattro tendenze:

1 Rapida crescita dei canali di vendita online tra il 5 e il 10%. Anche perché la quota delle vendite di gioielli con diamanti online è in ritardo rispetto ad altri prodotti di consumo. L’e-commerce di gioielli, però, accelera e i principali rivenditori negli Stati Uniti e in Cina hanno aumentato le loro vendite online rispettivamente del 13 e dell’11%.

2 Aumenteranno le spese di marketing. Le aziende del settore hanno aumentato i loro sforzi e budget. Nel 2019, oltre 200 milioni di dollari sono stati investiti nel marketing dell’industria dei diamanti, compresi da 70 a 80 milioni di dollari incanalato attraverso la Diamond Producers Association.

3 Più diamanti creati in laboratorio: nel 2018 e nel 2019 la produzione di diamanti coltivati in laboratorio è aumentata dal 15 al 20%. La maggior parte proveniene dalla Cina. Con l’evoluzione del mercato dei diamanti da laboratorio, stanno emergendo diversi modelli di business. Le aziende cinesi utilizzano principalmente tecnologie ad alta pressione e ad alta temperatura (HPHT) per produrre diamanti grezzi, competendo sul costo di produzione più basso. Negli Stati Uniti, le aziende stanno perseguendo un modello di business integrato verticalmente vendendo gioielli di marca premium.

4 Maggiore attenzione all’ambiente e alla sostenibilità: sia i consumatori che gli investitori richiedono pratiche più trasparenti e rispettose dell’ambiente. Molteplici iniziative del settore sono focalizzate sulla trasparenza e tracciabilità, il che potrebbe aumentare la fiducia sia dei finanziatori che dei consumatori.

Orecchini con diamanti sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti sintetici sviluppati in laboratorio Lightbox






Ricerca: il diamante ideale è tondo e pesa 1 carato

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Qual è il vostro diamante ideale? Quale sarebbe la vostra scelta nell’acquisto di un anello con diamante? E di quale forma vorreste un diamante? Domande che si pongono migliaia di consumatori, ma anche altrettanti gioiellieri, che hanno l’obiettivo di proporre quello che chiede il mercato. Qualche indicazione la fornisce ora la società americana di analisi GemFind Digital Solutions, che ha fornito la sua analisi che si basa su centinaia di ricerche online da parte dei consumatori.

Anello di Beatrice di York con diamante di 2,5 carati
Anello di fidanzamento di Beatrice di York con diamante di 2,5 carati

Risultato: il peso ideale di un diamante, espresso in carati, è di 1–1,25. Ma anche i diamanti  di 0,75–1 carati sono apprezzati, tanto che sono al secondo posto delle ricerche online. Chi vuole regalare un anello di fidanzamento, insomma, si informa prima di tutto sulle caratteristiche e il costo di un diamante con queste dimensioni, che risulta l’ideale per un anello di fidanzamento.

Bliss, collezione Rugiada, anello con diamante
Bliss, collezione Rugiada, anello con diamante

Il classico taglio rotondo, a brillante, rimane il tipo di diamante più richiesto. Ma secondo la società di ricerche gli ovali sono il nuovo trend, che ha superato il taglio a cuscine e quello princess. Nel complesso, il tipo di taglio a quattro lati (cuscino, principessa, Asscher) comprende circa un quinto delle ricerche.

Lenti Villasco, anello in oro bianco e diamante
Lenti Villasco, anello in oro bianco e diamante ovale

E la qualità? Chi acquista un anello sceglie un rapporto qualità-prezzo favorevole. Quindi, difficilmente acquista un anello con un diamante di colore classificato D, E o F, cioè i migliori. I più popolari sono invece i colori G o H. Un diamante di colore G, sostengono gli esperti, non si distingue da una pietra D, se non sei un gemmologo.

Anello con diamante chiarezza VVs2, taglio brillante, da 10,78 carati. Venduto per 251.175 dollari
Anello con diamante chiarezza VVs2, taglio brillante, da 10,78 carati. Venduto per 251.175 dollari

In ogni caso, e non stupisce, la classificazione dei diamanti è materia generalmente oscura per un acquirente (a meno che sia un lettore abituale di gioiellis.com). La chiarezza, per esempio, è una delle quattro C che determinano il valore di un diamante, ma c’è un po’ di confusione, anche se questo tipo di valutazione rappresenta quasi il 40% di tutte le ricerche sui diamanti. Pochi consumatori, però, comprendono che un diamante SI1 o anche SI2 possono essere belli e brillanti come una pietra VS. Non stupisce, comunque, che i consumatori siano attratti di più dai diamanti senza inclusioni.

Anello con diamante taglio cuscino
Anello con diamante taglio cuscino

Anello con diamante taglio Asscher
Anello con diamante taglio Asscher

Anello Tiffany con diamante taglio princess. A partire da 10.800 euro
Anello Tiffany con diamante taglio princess. A partire da 10.800 euro

Diamante di colore K, taglio cuscino, oltre 80 carati
Diamante di colore K, taglio cuscino, oltre 80 carati







Negli Usa diamanti sintetici nel mirino

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Diamanti sintetici contro diamanti naturali: negli Usa scende in campo la Federal Trade Commission ♦︎

Diamanti sintetici, scattano i primi allarmi. A lanciare un avvertimento è la Federal Trade Commission degli Stati Uniti. La Ftc è un’agenzia governativa che tutela i consumatori e si è occupata, in particolare, della pubblicità di alcune aziende che vendono diamanti creati in laboratorio. Nel mirino sono finite affermazioni che possono ingannare i possibili acquirenti di diamanti sintetici. Tra l’altro, un anno fa la Federal Trade Commission aveva pubblicato le linee guida per chi si occupa di marketing e comunicazione per le aziende che vendono diamanti artificiali.

Diamanti sintetici
Diamanti sintetici

Gli esempi citati dall’ente americano, che possono tradursi in sanzioni per otto aziende finite sotto la lente dei controllori (tutte attive negli Usa), sono affermazioni che definiscono i diamanti sintetici come naturali, per esempio riferiti a alla cubic zirconia, che è invece creata in laboratorio. Oppure semplicemente coltivati, come fossero piante o perle. In realtà per fabbricare un diamante sintetico è necessario utilizzare una grande quantità di energia elettrica.

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox

Secondo l’ente americano, quando si vende un diamante sintetico bisogna specificare che è cresciuto in laboratorio, oppure creato in laboratorio e indicare il nome del produttore che lo ha realizzato. La parola coltivato, invece, può indurre i consumatori ad associare i diamanti a un processo non artificiale. Vietato anche definirli come veri diamanti, sebbene da un punto di vista chimico non ci sia differenza con quelli naturali. E se, come avviene per alcune aziende, viene affermato che la produzione è sostenibile per l’ambiente, è necessario fornire le prove che sia vero. Per esempio, si deve indicare quali sono le fonti di energia utilizzate per creare i diamanti.

Anversa: valutazione di un diamante
Anversa: valutazione di un diamante

Alcuni operatori, infine, fanno notare che è facile rivendere un diamante naturale, mentre non esiste (al momento) un mercato per i diamanti artificiali. In questo caso, insomma, un diamante artificiale è per sempre (vostro).

Anello in oro bianco e diamante di laboratorio
Anello in oro bianco e diamante di laboratorio







I diamanti sintetici di De Beers, idea giusta o sbagliata?

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Nuovi diamanti di laboratorio di Lightbox, marchio di De Beers. Ma se fosse una mossa sbagliata? ♦

I diamanti sintetici, da un punto di vista chimico indistinguibili da quelli naturali, sono il futuro della gioielleria? I pareri sono discordi. È possibile riflettere, però, su quello che sta accadendo. Come abbiamo già riferito su gioiellis.com la più grande azienda commerciale di diamanti, De Beers, ha deciso di vendere diamanti creati in laboratorio, cioè sintetici. Grazie a un investimento molto consistente ha quindi iniziato a produrre e a commercializzare pietre non naturali.

Pendente in argento placcato oro con diamante sintetico da 1 carato
Pendente in argento placcato oro con diamante sintetico da 1 carato

Il risultato si chiama Lightbox, un marchio che in alcuni Paesi, come Gran Bretagna e Stati Uniti, ha iniziato a farsi largo sul mercato dei gioielli. I diamanti sono del tutto simili a quelle naturali, sono proposti con tagli diversi (l’ultima proposta è di pietre taglio cuscino) e anche a colori. E mentre un diamante rosa naturale potrebbe costare migliaia fino a milioni di dollari, i diamanti sintetici di Lightbox sono venduti a poche centinaia di euro. Un bracciale con diamante rosa, per esempio, è venduto negli Usa a 600 euro. Più, in generale, questi diamanti sono venduti a 800 dollari al carato. Un prezzo incredibilmente basso anche per gli standard dei diamanti artificiali. Anche perché le pietre sono spesso montate su argento e non su oro, per tenere basso il prezzo.

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox

Con la premessa che nessuno riuscirà mai a distinguere un diamante naturale da uno artificiale, tranne che con un complicato esame di laboratorio gemmologico, non stupisce che Lightbox possa avere successo.

Catena in argento con diamanti sintetici di Lightbox
Catena in argento con diamanti sintetici di Lightbox

Ma è un successo anche per chi vende gioielli? Secondo un’analisi del mensile Usa Forbes, potrebbe essere un clamoroso autogoal. Specialmente se i diamanti artificiali come quelli di Lightbox saranno venduti in gioielleria e non solo sui siti online. Secondo De Beers, i diamanti Lightbox a basso prezzo si rivolgono al settore degli accessori moda e non al mondo della gioielleria. I dati citati dalla testata americana, però, mettono in dubbio questa affermazione.

Anello Blue Moon
Anello Blue Moon

A ottobre De Beers ha annunciato un calo delle vendite di diamanti del 39% rispetto al trimestre, e del 44% rispetto a un anno fa. L’azienda ha indicato come causa l’incerta economia globale e le tensioni a Hong Kong. Eppure marchi come Bulgari non hanno riscontrato gli stessi problemi. Al contrario i gioielli del gruppo Lvmh si sono venduti di più. Insomma, vendere diamanti creati in laboratorio potrebbe essere stata una mossa poco previdente.

Bracciale con diamante rosa creato in laboratorio
Bracciale con diamante rosa creato in laboratorio

Orecchini con diamanti blu creati in laboratorio
Orecchini con diamanti blu creati in laboratorio







Stelo, Floro e Rozo: tre nuovi tagli per i diamanti

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Tre nuovi tagli per i diamanti introdotti dall’indiana Hini Star. Il record è di 91 sfaccettature ♦︎

Ci sono tradizioni che sembrano immutabili. Un diamante, per esempio, è per sempre. Ma solo da quando, nel 1947, De Beers lanciò una campagna pubblicitaria con questo slogan. Anche il taglio più popolare dei diamanti, il brillante, non ha tradizione secolare, ma ha cominciato a diffondersi solo all’inizio del 1900.

Taglio Stelo, con 91 sfaccettature
Taglio Stelo, con 91 sfaccettature

Ma l’evoluzione non è terminata, secondo il produttore indiano di diamanti con base a Hong Kong, Hini Star. Qualche settimana fa, infatti, l’azienda ha presentato tre nuovi tagli di diamanti, che fanno parte di una serie chiamata Optica. I tre nuovi arrivati si chiamano Stelo, Rozo e Floro, ma la serie Optica comprende 18 nuovi tagli di diamante, che saranno presentati successivamente.

rendering di un diamante con taglio Floro: 77 sfaccettature
rendering di un diamante con taglio Floro: 77 sfaccettature

Secondo Smit Virani, direttore operativo di Hini Star, ognuno dei tagli della serie ha motivi ottici simmetrici brevettati che sono il risultato di oltre 30 anni di ricerca, sviluppo e innovazione. I tagli offrono prestazioni luminose complessive che non sono mai esistite prima. In ogni caso, i diamanti sono offerti con certificato Giae con una valutazione scientifica per quanto riguarda luminosità (luce riflessa) e simmetria leggera. I nuovi tagli, secondo Hini Star, sono stati messi a punto grazie ai nuovi strumenti digitali, che hanno consentito di calcolare nuovi parametri che esaltano le proprietà ottiche della pietra.

Taglio Rozo, con 56 sfaccettature
Taglio Rozo, con 56 sfaccettature

I riflessi per i tre tagli sono inoltre ispirati a immagini reali: stella (Stelo), rosa (Rozo) e fiore (Floro). Stelo ha 91 sfaccettature, un record (il diamante taglio brillante ne ha 57). Rozo si limita a 56 sfaccettature, mentre Floro arriva a 77: un risultato possibile solo con le nuove, moderne macchine per il taglio dei diamanti.

Taglio Stelo blu
Taglio Stelo blu







Diamanti 4×4 al Couture

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Al Couture di Las Vegas i diamanti di Canadamark in versione 4×4 con la regia di Muse ♦︎

Il Couture a Las Vegas organizzato tra il Wynn e l’Encore Resort è sempre un evento denso di novità. Una di queste, nell’edizione 2019, è rappresentata dalla serie di gioielli creati da quattro designer di primo piano per la canadese Canadamark, impresa mineraria impegnata nell’estrazione di diamanti in Canada (in modo responsabile, sottolineano).

Bracciale di Nikos Koulis con smalto nero e diamanti  Canadamark
Bracciale di Nikos Koulis con smalto nero e diamanti Canadamark

I quattro designer ingaggiati da Canadamark tramite l’agenzia Muse sono Mark Davis, Nikos Koulis, Silvia Furmanovich e Vram. Ogni designer ha realizzato quattro gioielli con diamanti Canadamark e per questa ragione la serie è stata chiamata di 4×4.

Anello di Nikos Koulis con smalto nero e diamanti Canadamark
Anello di Nikos Koulis con smalto nero e diamanti Canadamark

Nikos Koulis, designer greco che utilizza in modo creativo lo stile Art Déco e inedite forme geometriche, ha scelto in questa occasione di allargare la sua celebre collezione Oui, ovviamente con diamanti di Canadamark. Sylvia Furmanovich, designer brasiliana si è ispirata a una foglia d’acero giapponese rappresentata su un kimono del periodo Meiji. Vram Minassian ha utilizzato i diamanti con oro giallo per creare gioielli dalle tornite forme curve. Mark Davis ha combinato la bachelite con diamanti per creare pezzi come un bracciale dall’aria vintage.





Anello di Sylvia Furmanovich realizzato in legno di acero giapponese scolpito, oro 18 carati e diamanti Canadamark
Anello di Sylvia Furmanovich realizzato in legno di acero giapponese scolpito, oro 18 carati e diamanti Canadamark
Bracciale di Sylvia Furmanovich in legno di acero giapponese scolpito, oro 18 carati e diamanti
Bracciale di Sylvia Furmanovich in legno di acero giapponese scolpito, oro 18 carati e diamanti

Vram, orecchinin oro e diamanti
Vram, orecchinin oro e diamanti

Vram, anello oro e diamanti
Vram, anello oro e diamanti

Orecchini di Mark Davis in bachelite e diamanti
Orecchini di Mark Davis in bachelite e diamanti

Bracciale di Mark Davis in bachelite e diamanti
Bracciale di Mark Davis in bachelite e diamanti







Ecco le star dell’asta di Christie’s

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Rubini, una tiara di Fabergé e un diamante fancy da 118 carati: ecco le star dell’asta di Magnificent Jewels di Christie’s ♦︎

Di tutto, di più: l’asta di Magnificent Jewels organizzata da Christie’s a Ginevra, ha totalizzato vendite per 77,2 milioni di dollari (68 milioni di euro). Anche perché la super asta comprendeva anche orologi e vini da collezione, oltre a gioielli da brivido. Anche il numero di visitatori al Four Season, dove era programmata l’asta, dà un’idea dell’evento: in 3.000 si sono recati in pellegrinaggio per vedere i 271 gioielli, i 249 orologi, e le bottiglie di vino. Altri dati statistici: offerenti da 51 paesi di sei continenti, l’87% dei lotti ha trovato un acquirente.

Anello con rubino birmano a forma di cuscino, di Harry Winston.
Anello con rubino birmano a forma di cuscino, di Harry Winston.

Il re della giornata è stato un anello con rubino birmano a forma di cuscino, di Harry Winston. Un gioiello che ha triplicato la sua stima pre-vendita ed è stato venduto per 7,2 milioni di dollari (6,3 milioni di euro), “prezzo massimo raggiunto in tutte le case a Ginevra questa primavera”. Qualcuno pensa sia una frecciata a Sotheby’s?

Siamante giallo fancy 118 carati che è stato acquistato da Siba in onore di Sam Abram
Siamante giallo fancy 118 carati che è stato acquistato da Siba in onore di Sam Abram

L’asta di Magnificent Jewels si è svolta in una sala molto dinamica per sei ore con forti offerte in tutto il mondo. Perle naturali e gioielli di nobile provenienza come lo smeraldo da 75,61 carati della granduchessa Vladimir di Russia hanno riscosso molto successo e sono stati venduti molto al di sopra delle loro stime pre-vendita. Inoltre, notevole è stato il diamante giallo fancy 118 ct che è stato acquistato da Siba in onore di Sam Abram, una figura di spicco nel mondo dei gioielli, che è tristemente scomparso la scorsa settimana.

Rahul Kadakia, Head of Jewellery International di Christie

Collana con 110 perle naturali
Collana con 110 perle naturali

Le perle naturali continuano a realizzare prezzi forti. Una collana con 110 perle naturali è stata venduta per 5,7 milioni di dollari, raddoppiando la stima pre-vendita. Accolti bene anche i gioielli d’epoca. La tiara di Fabergé realizzata nel 1904 come dono di nozze di Federico Francesco IV, Granduca di Meclemburgo-Schwerin (1882-1945) alla sua sposa Principessa Alexandra di Hannover e Cumberland (1882-1963), composta da nove acquamarine a forma di pera graduate è stata venduta a 1 milione di dollari contro una stima pre-vendita di 340.000. E la collana di proprietà della duchessa Vladimir di Russia con uno smeraldo colombiano a forma di pera è stata assegnata a 4,3 milioni di dollari. Da segnalare anche il prezzo dell’anello con il diamante Jonker V a 3 milioni di dollari, che però è rimasto nel range della stima. Federico Graglia





Collana di diamanti e rubini birmani di Van Cleef & Arpels, venduta per 2,4 milioni
Collana di diamanti e rubini birmani di Van Cleef & Arpels, venduta per 2,4 milioni

Smeraldo taglio a pera appartenuto alla duchessa Vladimir di Russia
Smeraldo taglio a pera appartenuto alla duchessa Vladimir di Russia

Diadema con acquamarine appartenuto alla gran duchessa Alexandra di Macklenburg-Schwerin
Diadema con acquamarine appartenuto alla gran duchessa Alexandra di Macklenburg-Schwerin

Il diamante Jonker V di 25,27 carati
Il diamante Jonker V di 25,27 carati





Un diamante marquise top con Faraone Casa d’Aste

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Un Rolex e un diamante taglio marquise i pezzi più in vista alla vendita di Faraone Casa d’Aste ♦︎

Collezionisti, professionisti incuriositi dalla selezione di orologi e clienti privati in cerca di un affare, volti sempre nuovi e in numero esponenziale, hanno cominciato ad affiancare i commercianti che avevano da sempre il posto in prima fila nelle due aste annuali di maggio e novembre. L’asta di maggio di Faraone Casa d’Aste, che si è tenuta al Four Seasons Hotel di Milano, ha totalizzato acquisti per 703.067,60 diritti inclusi. Il 50% degli acquisti è stato compiuto da 31 privati, il resto da solo sette commercianti. Un dato che soddisfa Faraone Casa d’Aste, che non solo garantisce l’ottima selezione dei pezzi posti all’incanto, ma che è riuscita a trasmettere il messaggio che l’acquisto di gioielli e orologi attraverso l’asta è conveniente per un pubblico più ampio e non è solo esclusivo degli operatori di settore.

Rolex Cioccolatone
Rolex Cioccolatone

Nella tornata dedicata agli orologi, nelle prime ore pomeridiane, il banditore Luciano Carnaroli ha battuto un Rolex Cioccolatone 1945 Ref 4645 con cassa e bracciale in oro rosa per un valore di 14.500 euro contro i 9.000 del valore di partenza, in favore di un’offerente al telefono. Una vendita che ha confermato positivamente l’intuizione della casa d’aste di dedicare agli orologi un apposito spazio con un proprio banditore. Nella parte invece riservata ai gioielli, la banditrice Patrizia di Carrobio ha decretato la vendita del lotto 315, un diamante taglio marquise, D Color VVS2 da 4,98 Ct. certificato Gia, al centro di una serie di rilanci tra commercianti in sala e al telefono, per un valore di finale di 90.000 in favore di un’offerta scritta proveniente dagli Stati Uniti e recapitata poche ore prima dell’inizio della tornata.

Diamante taglio marquise venduto per 90.000 euro
Diamante taglio marquise venduto per 90.000 euro

Eravamo abituati a un’affluenza sempre crescente da parte di privati ai nostri precedenti appuntamenti asta, ma non ci aspettavamo un ruolo così determinante all’asta primaverile, solitamente presidiata da commercianti. Questo è un segnale positivo, una soddisfazione e una lode di professionalità che giro a tutto il mio team.

Vittoria Bianchi, amministratore delegato di Faraone Casa d’Aste







Diamanti in pillole con As29

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I nuovi gioielli di As29: oro e diamanti come una medicina per far tornare il buonumore. E ci riescono ♦︎

Perché il 29 sia il suo numero preferito, non lo ha ancora spiegato. Di certo, però, il nome As29 alla sua Maison di gioielli trendy deriva anche dalle iniziali di Audrey Savransky, che l’ha fondata. Nata ad Anvers in una famiglia che da quattro generazioni commercia in diamanti, la designer si è trasferita a Londra a e poi a Hong Kong, dove ora risiede. È nella città asiatica che ha deciso di affiancare l’attività di gioielliere a quella di dealer di diamanti.

Era il 2008. Compiuti i dieci anni, la Maison è rimasta fedele al suo stile molto aggressivo, ma pulito, a volte disorientante.

Bracciale della collezione Illusion in oro nero e diamanti
Bracciale della collezione Illusion in oro nero e diamanti

Il design dei gioielli di As29 riflette il nome della Maison: è sintetico e allo stesso tempo nuovo. L’idea è quella di proporre gioielli con diamanti che si possono indossare in qualsiasi momento della giornata, non solo di sera o nelle cerimonie. Certo, non mancano i pezzi con un gran numero di carati, che sconsigliano un viaggio in metropolitana per andare in ufficio o un party con le amiche. Ma la maggior parte dei gioielli presenta un lusso che si può vivere senza problemi. Anzi, scaccia problemi.

La designer, infatti, considera i diamanti come una perfetta medicina per le donne. E tutti i gioielli di As29 sono venduti in confezioni a forma di pillola per farmaci. Un modo divertente di presentare gioielli, che di sicuro sono una medicina per il proprio umore. Lavinia Andorno




Anello in oro nero 18 carati e diamante
Anello in oro nero 18 carati e diamante
Collezione Illusion, anello in oro nero 18 carati e diamanti
Collezione Illusion, anello in oro nero 18 carati e diamanti
Collezione Illusion, orecchini in oro nero 18 carati e diamanti
Collezione Illusion, orecchini in oro nero 18 carati e diamanti
Orecchini pendenti in oro nero e diamanti
Orecchini pendenti in oro nero e diamanti
Orecchini in oro bianco 18K e diamanti
Orecchini in oro bianco 18K e diamanti

Bracciale esagonale con pavé di diamanti
Bracciale esagonale con pavé di diamanti

Orecchini a goccia in oro bianco con diamanti
Orecchini a goccia in oro bianco con diamanti







La Zip da mezzo milione di dollari

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Diamanti e gioielli d’epoca come la Zip di Van Cleef & Arpels: ecco i risultati dell’asta di Magnificent Jewels di Christie’s a New York ♦︎

Un anello con due diamanti blu da 6,7 milioni di dollari. È il prezzo realizzato per il pezzo più in vista dell’asta di Magnificent Jewels organizzata da Christie’s a New York. Segno che i diamanti colorati piacciono ancora, anche se il prezzo non ha raggiunto la stima massima, che era di 8 milioni di dollari. In compenso, i diamanti sono stati comunque i pezzi più richiesti.

Anello con due diamanti Fancy Vivid Blue
Anello con due diamanti Fancy Vivid Blue

Un diamante a taglio rettangolare da 16,33 carati, su platino e oro 14 carati di Tiffany & Co è stato battuto a 1,6 milioni, un altro anello con diamante taglio marquise di 16,69 carati ha totalizzato poco meno, 1,45 milioni, e un anello con diamante rosa taglio ovale è stato acquistato per 1,4 milioni. Altre pietre hanno trovato acquirenti per cifre di poco inferiori al milione di dollari.

Anello con diamante fancy pink di 6,11 carati
Anello con diamante fancy pink di 6,11 carati

Interessante l’esito della vendita di gioielli. Il prezzo maggiore l’ha ottenuto una collana Zip di Van Cleef & Arpels: stimata per un massimo di 200.000 dollari, il pezzo è stato più del doppio: 483.000 biglietti verdi. Ha invece rispettato le previsioni il bracciale di diamanti e zaffiri venduto per 435.000 dollari. Lo zaffiro ha conquistato consensi anche per un anello di Bulgari battuto a 375.000 dollari. E sempre della Maison romana, una collana multigemma ha trovato un acquirente per 375.000 dollari. Federico Graglia





Anello di Tiffany con diamante di oltre 16 carati
Anello di Tiffany con diamante di oltre 16 carati

Anello di Bulgari con zaffiro e diamanti
Anello di Bulgari con zaffiro e diamanti
Bracciale con zaffiri e diamanti
Bracciale con zaffiri e diamanti
Collana multigemma di Bulgari
Collana multigemma di Bulgari
Collana Zip di Van Cleef & Arpels
Collana Zip di Van Cleef & Arpels

Diamante taglio marquise di 16,69 carati
Diamante taglio marquise di 16,69 carati montato su anello







Diamanti e delfini da Christie’s

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Magnificent Jewels a New York con Christie’s: ecco i pezzi più interessanti in vendita all’asta ♦︎

Come sempre, come è stato e come sarà, le aste di Magnificent Jewels nascondono pezzi che fanno impazzire gli appassionati di gioielleria. Non occorre che in catalogo sia previsto qualche diamante capace di aggiungere un record all’elenco delle gemme più costose. Gioielli  e pietre eccezionali, comunque, non mancano all’asta del 16 aprile a New York organizzata da Christie’s. Insomma, i Magnificent Jewels raramente deludono.

L’asta (285 lotti) include una selezione di diamanti incolori, diamanti colorati e pietre preziose, insieme a pezzi firmati importanti di Bulgari, Cartier, Harry Winston, Tiffany & Co. e Van Cleef & Arpels.

Il re della vendita dovrebbe essere il Twin-Stone Fancy Vivid Blue Diamond Ring di 3,06 e 2,61 carati, due pietre valutate tra 6 e 8 milioni di dollari.

Anello con due diamanti Fancy Vivid Blue
Anello con due diamanti Fancy Vivid Blue

In vendita ci sono, inoltre, tre diamanti di colore D di oltre 15 carati, tra cui un anello con diamanti taglio marquise di 16,69 carati, colore D, tipo IIa, potenzialmente internamente impeccabile, proveniente dalla collezione di Elizabeth Stafford (valutato tra 1,2 e 1,8 milioni).

Anello con diamante squadrato di oltre 17 carati
Anello con diamante squadrato di oltre 17 carati

Tra i diamanti colorati da segnalareanche un Fancy Pink Diamond Ring di 6,11 carati (1,2-1,5 milioni), un paio di orecchini Fancy Deep Yellow Diamond di 7,55 e 7,51 carati, un Fancy Intense Yellow Diamond Ring di 37,65 carati e un pendente con diamante giallo intenso fantasia di 35,06 carati.

Anello con diamante fancy pink di 6,11 carati
Anello con diamante fancy pink di 6,11 carati

Oltre alle grandi pietre, il catalogo comprende pezzi firmati significativi di Bulgari, Cartier, Harry Winston, Jean Schlumberger per Tiffany & Co. e Van Cleef & Arpels. Nella collezione di Florence e Herbert Irving ci sono, per esempio, un anello birmano con rubini e diamanti da 9,73 carati di Harry Winston, uno zaffiro del Madagascar e un anello di diamanti di 16,88 carati di Bulgari, una collana di zaffiri e diamanti di Bulgari.

Dalla collezione di Jean Tailer proviengono una spilla a forma di delfino con diamanti, zaffiri, smeraldi e oro di Jean Schulmberger per Tiffany & Co. e un anello di diamanti di 18.36 carati, J Color, VS2, di Cartier. Federico Graglia




Spilla a forma di delfino in oro, smeraldi, diamanti firmata da Jean Schlumberger per Tiffany
Spilla a forma di delfino in oro, smeraldi, diamanti firmata da Jean Schlumberger per Tiffany

Orecchini con diamanti, tormalina e rubellite
Orecchini con diamanti, tormalina e rubellite
Anello con diamanti e zaffiro di Bulgari, anello con diamanti e rubino di Harry Winston
Anello con diamanti e zaffiro di Bulgari, anello con diamanti e rubino di Harry Winston
Bracciale con zaffiri e diamanti
Bracciale con zaffiri e diamanti

Bracciale art déco con smeraldi, onice e diamanti di Maubussin
Bracciale art déco con smeraldi, onice e diamanti di Maubussin







Diamante quadrato record di Graff

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Questo maxi diamante di Graff pesa oltre 302 carati ed è il più grande al mondo con il taglio quadrato ♦︎

Non sempre una dieta dimagrante rende migliori, anche se nell’immaginario collettivo, specie in quello femminile, la magrezza è sinonimo di bellezza. La stessa regola vale anche per i diamanti. Graff, però, è riuscito nell’impresa: ha fatto dimagrire un diamante di 1.109 carati a 302,37 carati. Il risultato è un diamante taglio smeraldo quadrato che ha battezzato Graff Lesedi La Rona. La pietra detiene il record di grandezza in quel particolare taglio. Non solo è un diamante di grandezza eccezionale, ma è anche di eccellente qualità. È la pietra più grande, con migliore chiarezza classificata dal Gemological Institute of America.

Il diamante Graff Lesedi La Rona
Il diamante Graff Lesedi La Rona

Inizialmente Graff pensava che ottenere un diamante oltre 300 carati dalla pietra fosse impossibile data la conformazione della pietra originale. Ma in circa un anno e mezzo di studio e lavoro la pietra grezza è stata divisa in 66 piccoli diamanti satellite, con peso che va da 1 carato a circa 26 carati.

Tutta la nostra esperienza, competenza e realizzazione sono state messe a punto per realizzare questo incredibile capolavoro di diamanti, che è straordinario sotto tutti i punti di vista. Il Graff Lesedi La Rona è un diamante eccezionale con un taglio eccezionale e proporzioni eccezionali, che si guadagna il suo posto nella storia come il più grande e raffinato del suo genere al mondo.

Laurence Graff

Il diamante da 302,37 carati
Il diamante da 302,37 carati

Graff aveva acquistato il diamante dalla società mineraria canadese Lucara Diamond per 53 milioni di dollari. Il diamante è uno dei più grandi mai estratti dalla terra. Tradotto in grammi, pesa circa 2 etti ed è grande come una pallina da tennis. Graff ha trattato per un anno sul prezzo per ottenere la pietra. Il diamante è stato battezzato Lesedi La Rona (che significa Nostra luce in lingua tswana) ed è stato scoperto nel novembre 2015 da Lucara Diamonds in Botswana, paese diventato secondo produttore di diamanti dopo la Russia.

È il più grande diamante scoperto da oltre un secolo (il più pesante è ancora il Cullinan, da 3.016,75 carati, scoperto nel 1905 in Sudafrica). Federico Graglia





Graff Lesedi La Rona
Graff Lesedi La Rona

Il diamante grezzo pesava 1.109 carati
Il diamante grezzo pesava 1.109 carati

Lesedi La Rona prima del taglio
Lesedi La Rona prima del taglio







Gioielli con il sangue blu da Sotheby’s

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Gioielli principeschi e una tiara di Fabergé: Sotheby’s ripropone rari pezzi appartenuti all’aristocrazia europea ♦︎

Per chi ama l’alta gioielleria il nome Fabergé è come Raffaello o Leonardo per gli appassionati d’arte: un fuoriclasse che ha segnato un capitolo nella storia. Per questo l’asta di Magnificent Jewels di Sotheby’s in programma a Ginevra il 14 maggio è particolarmente interessante.

Tra i gioielli in vendita, infatti, spicca un diadema di diamanti attribuito a Fabergé, creato intorno al 1903 per la duchessa Cecilie von Mecklenburg-Schwerin (1886-1954), l’ultima principessa ereditaria di Prussia.

La tiara è stata regalata alla principessa dai suoi parenti russi in occasione del suo matrimonio per Principe ereditario Guglielmo (1882-1951). Il diadema ha una stima di 200.000 – 300.000 dollari.

Tiara di diamanti -attribuita a Fabergé, circa 1903
Tiara di diamanti -attribuita a Fabergé, circa 1903

Come abbiamo visto lo scorso novembre con la perla di Marie Antoinette, i gioielli storici hanno il potere di riportarci indietro in un momento nel tempo. Il diadema attribuito a Fabergé è un altro esempio perfetto: il suo design Kokoshnik riflette la famiglia russa di Crown Princess Cecilie, che gliela regalò per il suo matrimonio; dai ritratti possiamo vedere che ha abbinato la tiara con i suoi abiti in un modo molto alla moda per i primi anni del 1900. Per tanti collezionisti di oggi – che cercano pezzi unici con anima – questo gioiello è davvero un capolavoro.

Daniela Mascetti, presidente di Sotheby’s Jewellery, Europa

La storia di questa tiara è legata al destino della duchessa Cecilie von Mecklenburg-Schwerin, che sarebbe diventata l’ultima principessa ereditaria della Prussia. Nel giugno del 1905, decine di migliaia di persone accorsero a Berlino, la capitale, per assistere al suo matrimonio. Era il più grande evento sociale del secolo ancora giovane. Le stravaganti celebrazioni durarono quattro giorni e la coppia fu inondata di doni, tra cui argento, porcellana e persino una splendida carrozza trainata da stalloni grigi ungheresi, presentata dall’Imperatore austriaco, Francesco Giuseppe I. Tra i bellissimi gioielli conferiti agli sposi c’era il diadema attribuito a Fabergé, un regalo straordinario dai parenti russi di Cecilie.

Collana di smeraldi e diamanti, circa 1935
Collana di smeraldi e diamanti, circa 1935

Ma la tiara non sarà il gioiello più importante dal punto di vista della valutazione. Tra i pezzi d’epoca, per esempio, c’è una collana Art Deco, attribuita a Van Cleef & Arpels. La splendida collana è di smeraldi e diamanti ed è stata creata negli anni Trenta per Hélène Beaumont (1894 – 1988), americana e amica della Duchessa di Windsor. La collana ha 11 smeraldi colombiani per un totale di oltre 75 carati ed è stimata in 3-4 milioni di dollari. È anche un gioiello molto versatile: le sezioni centrali di smeraldi e diamanti della collana possono essere staccate e indossate come braccialetti.

Questo è la migliore Art Deco, un vero gioiello per intenditori. Pezzi rari ed eccezionali come questi sono la ragione per cui le persone collezionano gioielli. La prima volta che ho posato gli occhi su questa collana di smeraldi e diamanti è stata esattamente 25 anni fa, quando abbiamo venduto la collezione Hélène Beaumont a Ginevra. All’epoca ho detto che era la fila più importante di cabochon smeraldi che avevo visto durante i miei 20 anni di carriera. Oggi, a 25 anni di distanza, questa affermazione è ancora vera.

David Bennett, presidente della Sotheby’s Worldwide Jewellery

Anello con diamante taglio smeraldo di Harry Winston
Anello con diamante taglio smeraldo di Harry Winston

Gli altri gioielli

Dopo la vendita di uno spettacolare diamante ovale da 88,22 carati a Hong Kong, a Ginevra saranno in vendita due diamanti bianchi eccezionali. Il primo, una pietra a taglio brillante, pesa 36,57 carati (stima 4,7- 5,7 milioni). Il secondo diamante con taglio smeraldo di Harry Winston, del peso di 18.86 carati è valutato fino a 1,2 milioni. Entrambi i diamanti sono di colore D: la più alta classificazione cromatica possibile per i diamanti bianchi e appartengono al raro sottogruppo di diamanti di tipo IIa – che comprende meno del 2% di tutti i diamanti, inclusi i leggendari diamanti Koh-i-Noor che fanno parte dei gioielli della corona britannica. I diamanti di tipo IIa spesso vantano una trasparenza ottica eccezionale.

Spilla in onice, diamanti, rubini di Cartier, circa 1925
Spilla in onice, diamanti, rubini di Cartier, circa 1925

Altro gioiello di spicco è uno jabot di ispirazione indiana creato da Cartier intorno al 1925, durante il periodo considerato il massimo della creatività della casa. Con rubini ovali, diamanti e onice levigato, il gioiello riflette l’importante influenza dell’India nel lavoro di Cartier: si ispira a un ornamento tradizionale indossato su un turbante maschile, noto come il sarpech. Altro gioiello speciale è una collana con smeraldi e diamanti creata dalla Maison di Trieste Janesich intorno al 1920. La collana ha smeraldi delicatamente scolpiti raffiguranti grappoli d’uva e foglie. Infine, da segnalare un anello con zaffiro centrale del Kashmir di 8,35 carati. Federico Graglia

Anello con zaffiro del Kashmir e diamanti
Anello con zaffiro del Kashmir e diamanti