Quanto conta la chiarezza nella valutazione di un diamante? Ecco come scoprire qual è il grado di chiarezza ♦︎
Facciamo chiarezza sui diamanti. E non è un modo di dire: la chiarezza è una delle famose quattro C che definiscono la qualità di un diamante assieme al peso (carati), al colore (color) e al taglio (cut, in inglese). Insomma, è un aspetto al quale fare molta attenzione quando si acquista una pietra oppure un gioiello con un diamante. La chiarezza potrebbe compromettere il valore della pietra, anche se gli altri tre parametri citati sono ottimi. Per fortuna quando acquistate un gioiello con diamante potete chiedere anche un certificato che elenca la classificazione della pietra.
Ecco, quindi, che cosa guardare per sapere qual è il grado di chiarezza del vostro diamante e che cosa significano le sigle che compaiono sul certificato.

La scala della chiarezza
La chiarezza di un diamante riguarda il suo grado di trasparenza. Se la pietra non ha impurità al suo interno otterrà il voto più alto. Se all’interno della pietra compaiono piccole o grandi inclusioni, cioè impurità imprigionate nel minerale, avrà un voto più basso. La scala parte da Flawless (FL), la pietra senza difetti, e va fino a Included 3 (I3) cioè con gravi impurità all’interno. Questa scala di valore è quella adottata dall’autorevole Gia, Gemological Institute of America, ovvero il più noto centro di ricerca e di apprendimento di mineralogia degli Stati Uniti d’America, fondato nel 1931 da Robert Shipley in California.

Quanto è importante la chiarezza?
È molto importante. Prima di tutto perché una migliore chiarezza si traduce in riflessi perfetti della luce e, quindi, in un diamante più brillante. Inoltre, le impurità, se molto accentuate, potrebbero nel tempo compromettere la struttura stessa del diamante. Premesso questo, bisogna aggiungere che un diamante completamente privo di inclusioni è molto, molto raro. Di solito le imperfezioni non sono visibili a occhio nudo, ma bisogna ingrandire la pietra almeno dieci volte (lo standard utilizzato dai gioiellieri) per scorgere le inclusioni.

Che cosa significano i gradi di chiarezza?
Le inclusioni difficilmente si possono individuare a occhio nudo, tranne in pietre molto grandi e con difetti accentuati. A questo punto la scelta è una questione di gusti: una pietra con chiarezza bassa, cioè con inclusioni, può avere un prezzo notevolmente minore di un diamante super trasparente: insomma, potete scegliere una pietre un po’ più grande per lo stesso prezzo di una piccola, ma con chiarezza massima. Difficilmente qualcuno se ne accorgerà, tranne al momento di una vendita. Un buon compromesso potrebbe essere quello di scegliere una via di mezzo, cioè un diamante con classificazione Vs1 o Vs2. Se, invece, volete proprio andare sul sicuro e puntate ad acquistare un gioiello con diamante anche come forma di investimento (a lungo termine), puntate su una pietre classificata da FL a VVS1. Gli esperti sconsigliano, invece, diamanti con purezza SI3 in quanto sono probabilmente pietre equivalenti al grado I1 o I2, in cui le inclusioni sono troppo evidenti: si tratta di diamanti di bassa qualità.

Flawless e Internally Flawless
Nella descrizione di un diamante potreste imbattervi nelle definizioni Flawless e Internally Flawless. Che significano? Flawless significa che il diamante è senza inclusioni o imperfezioni visibili con un ingrandimento di dieci volte, Internally Flawless solo che nessuna inclusione è visibile.

Che cosa sono le inclusioni?
Sono elementi di diverso tipo. Possono essere minuscoli cristalli, aghi, imperfezioni con la forma di piume, nuvole, punti, dentelli). Basta una sola di queste quasi invisibili inclusioni per far scendere il diamante nella scala della chiarezza. In generale, per esempio, un diamante classificato VVS1 ha almeno una inclusione puntiforme, se è VVS2 ne almeno due. Naturalmente, non tutte le inclusioni hanno lo stesso effetto sul diamante. Le inclusioni trasparenti sono preferibili alle inclusioni bianche, che a loro volta sono meno dannose delle inclusioni scure. Il peggio sono le inclusioni scure e centrali nei gradi SI1. Una delle inclusioni più comuni è descritta come nuvola. In realtà piccole nuvole composte da diversi punti generalmente non hanno alcun effetto sull’aspetto del diamante. La cosiddetta piume è, invece, una micro fessura che tocca, ma non compromette la superficie del diamante. Una piccola fessura non ha alcun impatto, mentre una più grande può essere pericolosa sul lungo termine, fino a compromettere la solidità della pietra. Questi sono i diffetit più diffusi, ma in realtà ce ne sono molti altri, come la granulosità.

Come scegliere?
Un certificato gemmologico è il primo aspetto da considerare. Inoltre, valutate se il gioiello con diamante potrebbe essere messo in vendita prima o poi, oppure rimanere in famiglia. Infine, l’aspetto più importante: guardate bene il diamante. Osservatelo da una distanza di 30-40 centimetri, tenendolo con una pinzetta o, se montato su un anello, afferrate il cerchio. Mettete a fuoco e osservatelo bene in controluce, verso una fonte luminosa. Che cosa vedete? La scelta sta a voi.





