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Come indossare una collana girocollo

Il girocollo, o chocker: una collana che è tornata di moda negli ultimi anni. Ecco quando e come indossarla ♦

Il girocollo, chiamato anche collier de chien in francese, gargantilla in spagnolo o chocker in inglese, è tornato in auge. Perché illumina il viso, nasconde difetti e, soprattutto, veste. Lo sa Nicole Kidman, vista tempo fa alle premiazioni degli Oscar e dei Music Awards con un modello in platino e grandi diamanti di Fred Leighton. E lo sapeva anche un’icona di giovinezza e bellezza come la principessa Diana, che indossava spesso i collier girocollo, anche nelle foto ufficiali: tre, sei, otto fili di perle, chiusi da pietre preziose circondate di diamanti.

La principessa Diana con girocollo di perle con zaffiro blu
La principessa Diana con girocollo di perle con zaffiro blu

Di grandi diverse dimensioni, rigorosamente false come bolle in pasta di vetro o metallizzata, sono le perle del collier di Chanel nuova versione. Anche altri grandi nomi della moda hanno inserito i collier in passerella: quelli di Roberto Cavalli sono in stile pantera. Alexander McQueen, invece, punta sui fiori, ma di acciaio, mentre quelli di Maison Martin Margiela starebbero bene addosso ai soldati di Guerre stellari. Nel mondo della gioielleria non mancano strangolini con grosse maglie tempestate di cristalli e catene di tutti i tipi reinterpretate con dettagli colorati o applicazioni.

Katy Perry con choker di diamanti brown
Katy Perry con choker di diamanti brown

Quando indossarlo. Non c’è una regola che stabilisce quando indossare un girocollo. Insomma, qualsiasi stile va bene purché decori il collo. Ma ci sono regole che consigliano quando non indossare un girocollo. Per esempio, quando il collo non è il vostro punto forte: chi ha un collo corto, grosso, poco slanciato o il doppio mento potrebbe peggiorare il proprio look se indossasse un choker. Al contrario, un girocollo alto può servire a nascondere le rughe dopo una certa età. Ma attenzione al modello: un girocollo troppo piccolo potrebbe provocare l’effetto contrario.

Kim Kardashian con un girocollo firmato Lorraine Schwartz
Kim Kardashian con un girocollo firmato Lorraine Schwartz

Come scegliere un girocollo. Il collier de chien è un gioiello impegnativo: impossibile non notarlo. Per questo la scelta di un girocollo deve essere attentamente meditata. Prima di tutto: avete un collo abbastanza sottile e slanciato? Se la risposta è affermativa, allora il choker fa per voi. Ma attenzione a non esagerare: un girocollo composto da uno o molti fili di perle, in stile principessa Diana, è adatto a un abito piuttosto elegante. Catene e groumette sono associate a un abbigliamento sportivo o molto pop e, comunque, sono sconsigliate alle signore dopo i 40 anni (opinione personale, intendiamoci). In generale, un girocollo di grandi dimensioni, molto vistoso, non andrebbe indossato assieme ad altri gioielli altrettanto rilevanti, come grandi orecchini o anelli cocktail.

Leggi anche: Il ritorno del girocollo

Collana della demi-parure di Scavia composta da girocollo e orecchini con rubini birmani (36 carati), smeraldi colombiani (45 ct) e zaffiri (64 ct)
Collana della demi-parure di Scavia composta da girocollo e orecchini con rubini birmani (36 carati), smeraldi colombiani (45 ct) e zaffiri (64 ct)
Collana Butterflies, oro rosa, diamanti, pietre di colore come ametista, peridoto, spinello
Bulgari, collana girocollo Butterflies, oro rosa, diamanti, pietre di colore come ametista, peridoto, spinellol
Girocollo Piaget per Jessica Chastain
Girocollo Piaget per Jessica Chastain
Collana girocollo con diamanti e perle
Yoko London, collana girocollo con diamanti e perle
Illario, girocollo in oro, madreperla e diamanti
Illario, girocollo in oro, madreperla e diamanti
Collana girocollo con peridoti e iolite
Marina J, collana girocollo girocollo con peridoti e iolite
Girocollo Glycines di Philippe Wolfers, Art Nouveau. Oro, tormalina intagliata, opale intagliato, rubini, granato
Girocollo Glycines di Philippe Wolfers, Art Nouveau. Oro, tormalina intagliata, opale intagliato, rubini, granato
Dita Von Teese con girocollo di Pasquale Bruni
Dita Von Teese con girocollo di Pasquale Bruni
Girocollo in diamanti in oro bianco, formato da corolle di fiori a scalare con incastonati diamanti taglio brillante di 31,36 carati
Girocollo in diamanti in oro bianco, formato da corolle di fiori a scalare con incastonati diamanti taglio brillante di 31,36 carati
Girocollo con diamanti
Samer Halimeh, girocollo con diamanti
Girocollo con diamanti e rubini
Zsa Zsa Gabor, con un giirocollo con diamanti e rubini

Sabyasachi, maharaja dei gioielli

L’India dei gioielli di domani è uguale all’India di ieri: gli opulenti gioielli di Sabyasachi ♦︎

«Ethnic wear for the global nomad». Indossare abiti legati alle proprie radici in un mondo sempre più globale e in cui ci si muove continuamente. Profeta di questa saggezza è Sabyasachi Mukherjee, designer di moda indiano, di Kolkata. Le sue collezioni di abiti danno fondo a quella opulenza che si ammira nelle vecchie stampe o nelle fotografie d’epoca: tessuti ricamati, barocchi, ricchi. Ma sarebbe sbagliato considerarlo come un semplice stilista. È, invece, un uomo dai molteplici interessi oltre che un designer. Dagli alimenti alla cultura, dal cinema (Bollywood) dalla letteratura: Sabyasachi è una specie di personaggio rinascimentale nella interpretazione indiana.

Bracciale in oro con gemme e diamanti
Bracciale Mangrovie in oro con gemme e diamanti

Un esempio della sua gioielleria è il bracciale Mangrovie, realizzato in omaggio alla grande tradizione artigianale indiana e alle varie specie di alberiin via di estinzione che si trovano lungo il Gange e nelle mangrovie del Sundarbans. Il bracciale ha dettagli incisi a mano ed è realizzato in oro 18 carati con pietre preziose multicolori e diamanti. La parte posteriore è tempestata di diamanti classificati EF VVS VS.

Collana in oro con pietre dure
Collana in oro con pietre dure

Nel 2008 il designer ha allargato il suo lavoro alla gioielleria. Ma non alla fashion-jewelry, cioè a gioielli prodotti in serie, realizzati con materiali poco nobili e con impresso il semplice marchio del brand. Le collezioni di Sabyasachi sono, invece, ispirate all’India profonda e preziosa, ricche di pietre come diamanti e smeraldi, ma tagliati in modo tradizionale o, meglio, non tagliati con le classiche forme sfaccettate. Diamanti Polki, come quelli utilizzati dai maharaja di un tempo, cuciti sugli abiti dei nobili durante la dinastia Moghul. Insomma, basta guardare queste immagini (diffuse su Instagram) per fare un tuffo nelle profondità dell’India più tradizionale. «Crescendo, ho passato ore a frugare negli armadi di gioielli di mia madre e delle nonne. Il loro gusto era semplicemente squisito. Forse, per questo mi sento deluso: dove è andata a finire tutta questa arte?». Così ci ha pensato lui a far rivivere la tradizione.

Collana della collezioe Tropic of Calcutta
Collana della collezione Tropic of Calcutta
Collana con smeraldo intagliato, rubini, diamanti
Collana con smeraldo intagliato, rubini, diamanti
Orecchini in oro e diamanti
Orecchini in oro e diamanti
Orecchini in oro 18 carati, diamanti, opali
Orecchini in oro 18 carati, diamanti, opali
Modella con abito, accessori e gioielli Sabyasachi
Modella con abito, accessori e gioielli Sabyasachi

Collane regolabili

Collane regolabili, collane con un nodo, collane con il laccio: ecco perché scegliere questo tipo di gioiello ♦

Quasi sempre lunga e sottile, a volte molto preziosa, la collana di questo tipo è tornata di moda. Ma, in realtà, è mai stata dimenticata? In ogni caso, è una buona notizia per chi ama i gioielli sexy, visto che la sua forma evidenzia il contorno del corpo con un drappeggio delicatamente appoggiato sul decolleté. Le collane regolabili hanno un vantaggio evidente: si adattano alla superficie e alla dimensione del corpo di chi le indossa. Non solo. Una collana regolabile cambia anche forma e può essere indossata in diversi modi secondo l’abbigliamento e la circostanza.

Leggi anche: come scegliere la collana

Collana Aria indossata
Nanis, collana Aria indossata

È necessario fare attenzione alla scelta della collana regolabile. Al momento dell’acquisto è meglio verificare se il meccanismo che consente di variare la lunghezza della collana sia davvero efficiente e, soprattutto, non risulti essere troppo delicato: sarebbe deludente dover portare la collana al gioielliere per far riparare il sistema di blocco.

Collana con pendente cone inserto in pelle
Collana con pendente cone inserto in pelle di 12PM

Un altro aspetto importante è quello di utilizzare la collana regolabile in modo appropriato. Un gioiello di questo tipo è interessante proprio perché si adatta a corpo e abito, ma prima di scegliere la lunghezza della collana fate diverse prove davanti allo specchio, per stabilire quale sia davvero la misura giusta: dopotutto, avete scelto un gioiello di questo tipo proprio per questo.

Collana indossata Magnetica System
Collana indossata Magnetica System di Breil allungabile

Certo, dipende da come la si porta perché in origine non erano altro che un lungo filo d’oro o di perle, più o meno spesso e largo, senza alcuna chiusura, da girare più volte intorno al collo, oppure da annodare semplicemente o con un fermaglio regolabile da posizionare in un punto strategico. Come il gioiello vintage di Cartier, datato 1965, realizzato con maglie tonde piatte e un fermaglio a forma di goccia, oppure il lungo doppio filo di perle di Chanel anni Ottanta.

Collana in diamanti e smeraldi, indossata a Baselworld
Collana in diamanti e smeraldi di Jacob & Co, indossata

I modelli del passato convivono benissimo accanto alle versioni nuovo millennio con loghi e motivi iconici rivisitati, mentre un posto tra i più lussuosi spetta a Bulgari con il suo famoso serpente in diamanti, smeraldi turchesi, presentato alla Biennale degli Antiquari del 2012. Che, appunto, dimostra come questo tipo di collana non sia mai scomparsa del tutto, ma di sicuro ora, soprattutto oltreoceano è un must have. Ecco una selezione dei pezzi più interessanti. 

Collana in oro bianco e giallo con diamanti e smeraldi
Antonini, collana in oro bianco e giallo con diamanti e smeraldi
Collana della collezione Zyp
Tirisi, collana della collezione Zyp
Cartier, collier a forma di coccodrillo in oro bianco, diamanti e smeraldi
Cartier, collier a forma di coccodrillo in oro bianco, diamanti e smeraldi
Collana Marble Marquetry con diamanti e zaffiri
Harry Winston, collana Marble Marquetry con diamanti e zaffiri
Salvini, collana regolabile della collezione Daphne
Salvini, collana regolabile della collezione Daphne
Autore, Best in Pearls con una collana di perle dei Mari del Sud
Autore, Best in Pearls con una collana di perle dei Mari del Sud
Pendente con smeraldo colombiano del peso di circa 16 ct montato su collana in oro bianco 18 carati con diamanti taglio brillante del peso totale di circa 6,10 carati. Lunghezza collana 44 cm (chiusura regolabile)
Pendente con smeraldo colombiano del peso di circa 16 ct montato su collana in oro bianco 18 carati con diamanti taglio brillante del peso totale di circa 6,10 carati. Lunghezza collana 44 cm (chiusura regolabile)

Come scegliere catene gourmette

Sapete distinguere tra diversi tipi di catena? Non tutte le catene per gioielli sono uguali. Ecco come scegliere una catena.

La catena più utilizzata per i bracciali è la gourmette. Ma sapete che cosa è una gourmette? Ecco che cosa c’è da sapere su una delle più utilizzate catene per gioielli.

C’è catena e catena: nell’amore è un legame temuto e desiderato, nella gioielleria una delle forme più utilizzate per bracciali e collane. Ma, attenzione: non sono tutte uguali. Una delle forme più utilizzate è la gourmette o grumetta in italiano: per esempio, Pomellato, Roberto Coin e tanti altri marchi hanno dedicato delle collezioni a questo tipo di catena, ma un po’ tutti i gioiellieri hanno in catalogo catene di questo tipo. La catena gourmette ha un’origine antica. L’esemplare più antico mai scoperto di gourmette risale al 2500 a.C e fu realizzato con una tecnica chiamata coda di volpe, che è ancora molto attuale.

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Gourmette o grumetta maglie ovali intrecciate spesso diamantate in modo da appiattirle piatte lungo la superficie

Ma qual è la caratteristica di una gourmette? Rispetto a una normale catena quello che cambia è lavorazione. Per gourmette, infatti, si intende una catena per gioielli che ha gli anelli appiattiti, con lati lisci. In alcuni casi le superfici possono anche essere differenti: per esempio, da un lato della catena il metallo può essere lucido e liscio, dall’altro lato più ruvido e opaco. Ma non c’è una regola precisa.

Bracciale e anello in oro bianco e diamanti
Roberto Coin, bracciale e anello in oro bianco e diamanti

Spesso le catene hanno un piccola targhetta con inciso un nome, di solito quello della persona che indossa il gioiello. In altri casi, invece, è incisa una data, per esempio, quella della nascita. Ma la targhetta non è necessaria per un bracciale o collana a catena larga. Le gourmette sono spesso in argento oppure in oro bianco. L’oro giallo, più vistoso, è meno utilizzato (ma molto apprezzato da rapper, per esempio). La catena a gourmette è utilizzata principalmente per realizzare bracciali. Ma da tempo c’è chi ha deciso che può essere indossata benissimo come una collana: una stata scelta anche in questo caso di molti artisti del mondo musicale.

Madonna con grande catena al collo
Madonna con grande catena al collo

Come scegliere una catena

Le catene non sono tutte uguali. E non solo per la loro dimensione o per lo stile con cui sono realizzati i diversi anelli. Prima di acquistare una catena fate bene attenzione alla qualità del gioiello. La maglia deve essere morbida, piacevole da indossare. Deve essere il più possibile flessibile, senza snodi che si bloccano se devono essere piegati. Soprattutto, una catena non deve avere punte sporgenti che si possono agganciare al vostro abito (o magari a quello altrui). Alcune catene sono progettate per essere abbinate a ciondoli: un’idea che deve anche risultare comoda una volta indossato il bracciale o la collana.

Gioielli a forma di catena della linea Fraleoni Rainbow
Gioielli a forma di catena della linea Fraleoni Rainbow

Come pulire una catena?

Semplice: come tutti gli altri gioielli, cioè con acqua, un paio di gocce di sapone liquido e uno spazzolino da denti a setole morbide. Lasciare a bagno in una vaschetta per una decina di minuti e poi strofinare con lo spazzolino, infine risciacquare. Attenzione, però, che la catena non sia placcata o dorata con un bagno galvanico. In questo caso c’è il rischio di rovinare la superficie: meglio sciacquare il gioiello senza il pericolo di graffiarlo.

Gourmette di Cartier in or giallo
Gourmette di Cartier in or giallo
Kim Kardashian con maxi catena
Kim Kardashian con maxi catena gourmette
Gourmette di Pomellato
Gourmette di Pomellato
Lily Collins contagiata dalla maxi catena mania
Lily Collins contagiata dalla maxi catena mania

La classe di Silvio Ancora

I preziosi di Ancora Gioielli,  realizzati nel laboratorio orafo di Valenza ♦︎

Dal 1989 Silvio Ancora (il nome si pronuncia con l’accento sulla prima «a») lavora nel suo laboratorio di Valenza. Lo conoscete? Difficile se non siete del settore, se non lavorate per qualche grande marchio che ha avuto l’occasione di lavorare con lui, se non gli avete commissionato un gioiello su misura. Perché la particolarità di Silvio Ancora è quella di lavorare ancora come un tempo, con metodi e abilità che fanno parte della tradizione e si apprendono sul campo. Ancora Gioielli è una di quelle realtà del mondo della gioielleria che sanno realizzare pezzi di alta qualità, ma senza che il proprio marchio sia riconosciuto. Perlomeno al grande pubblico.

Anello Dream con rubino, zaffiri e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello Dream con rubino, zaffiri e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Un campo piuttosto ristretto, in effetti, perché i gioielli che propone la piccola Maison sono di quelli di fascia alta, con l’utilizzo di oro e grandi pietre preziose o semi preziose. Lo stile è quello italiano, forme classiche unite a qualche volo di fantasia, ma senza eccedere nella stravaganza. Ecco qualche esempio del suo lavoro.

Anello Petals con acquamarina e zaffiri blu. Copyright: gioiellis.com
Anello Petals con acquamarina e zaffiri blu. Copyright: gioiellis.com
Anello con quarzo, zaffiri e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello con quarzo, zaffiri e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello in oro bianco con pavé di diamanti e zaffiro blu
Anello in oro bianco con pavé di diamanti e zaffiro blu
Anello in oro bianco, ametista, topazio, quarzo
Anello in oro bianco, ametista, topazio, quarzo
Orecchini in oro, tormaline, diamanti
Orecchini in oro, tormaline, diamanti

Marcello Pane alla lettera

Marcello Pane, l’antica tradizione napoletana in chiave moderna 

L’antica tradizione della gioielleria napoletana passa anche attraverso il brand Marcello Pane. L’azienda vanta una nascita antica, nel 1899. Oggi l’azienda è condotta da Ettore e Marcello Pane, discendenti del fondatore della piccola maison. Che, nel frattempo, è passata dalla scala dell’artigianato a quella industriale: i gioielli delle collezioni Marcello Pane sono realizzate nel centro orafo Tarì di Caserta, città vicino a Napoli. Nella città del Vesuvio, invece, l’azienda ha aperto il primo negozio monomarca.

Anello con cuore stilizzato, collezione Essential
Anello con cuore stilizzato, collezione Essential

Questo passaggio da attività artigianale a una con più moderni mezzi di lavorazione ha permesso di ridurre i costi. Le collezioni di Marcello Pane seguono così due strade: quella più tradizionale con monili in oro, e quella con prezzo più accessibile con l’utilizzo dell’argento, assieme a perle, mentre ai diamanti si alternano i cristalli. Una collezione tra le più popolari, per esempio, è quella che utilizza nel più classico dei modi le lettere dell’alfabeto per comporre nomi o semplicemente come iniziali. Le collezioni Essential e Itaca utilizzano l’argento con una particolare lavorazione sabbiata che valorizza la superficie dei gioielli, con o senza galvanica in oro. La più recente è, invece, la Honey Collection.

Bracciale in argento con elementi sabbiati della collezione Itaca
Bracciale in argento con elementi sabbiati della collezione Itaca
Orecchini della collezione Essential
Orecchini della collezione Essential
Orecchini in argento con elementi sabbiati della collezione Itaca
Orecchini in argento con elementi sabbiati della collezione Itaca
Bracciale rigido in argento con elementi sabbiati della collezione Itaca
Bracciale rigido in argento con elementi sabbiati della collezione Itaca
Girocollo Ellisse
Girocollo Ellisse
Collana con cuore stilizzato, collezione Essential
Collana con cuore stilizzato, collezione Essential

Neha Dani tra rodio, titanio e fuochi d’artificio

I preziosi gioielli di fiori e foglie dell’indiana Neha Dani. Anche nella collezione Titanium ♦

Dal suo studio di New Delhi alle boutique di Europa e Usa: Neha Dani è una designer (ma forse sarebbe meglio definirla un’artista del gioiello), che è riuscita nell’impresa di diventare un firma internazionale. Date un’occhiata ai gioielli in questa pagina e capirete perché. Qualcuno arriccia il naso per l’utilizzo del rodio usato per conferire particolari sfumature al metallo, ma in realtà questo è solo un particolare di quello che è il processo creativo di Neha Dani. I pezzi creati sono pezzi unici che esaltano le pietre preziose utilizzate attorno alla struttura in oro 18 carati. Anche se le forme possono apparire astratte, i temi del mondo naturale e le emozioni umane sono presenti in ogni pezzo.

Anello Amishi ispirato alle fronde delle palme. I dettagli sono incisi nella cera dall'artista, aggiungendo e scolpendo il materiale fino a ottenere la forma finale perfetta dell'anello
Anello Amishi ispirato alle fronde delle palme. I dettagli sono incisi nella cera dall’artista, aggiungendo e scolpendo il materiale fino a ottenere la forma finale perfetta dell’anello

Foglie secche e petali di fiori sono tra i soggetti che ricorrono più spesso nelle creazioni della designer indiana. I contorni di collane o anelli sono mossi, come se fossero piegati dal vento: una scelta che imprime leggerezza anche ai gioielli più elaborati. Dani è membro dell’associazione Gemmologica d’Inghilterra e ha il diploma del Gemological Institute of America. Il prezzo dei suoi gioielli parte da circa 18.000 dollari.

Bracciale Bonita in oro 18 carati con rodio blu, diamanti e zaffiri blu
Bracciale Bonita in oro 18 carati con rodio blu, diamanti e zaffiri blu
Orecchini Talia con zaffiri blu e diamanti
Orecchini Talia con zaffiri blu e diamanti
Orecchini Erith in oro rosa, con diamanti brown di diverse sfumature
Orecchini Erith in oro rosa, con diamanti brown di diverse sfumature
Anello Nerida in oro bianco e diamanti, con al centro un diamante taglio rosa di 4,21 carati
Anello Nerida in oro bianco e diamanti, con al centro un diamante taglio rosa di 4,21 carati
Orecchini con diamanti e oro brunito
Orecchini con diamanti e oro brunito
Anello Myra in oro rodiato verde, diamanti e tsavorite
Anello Myra in oro rodiato verde, diamanti e tsavorite
Neha Dani
Neha Dani

Il significato dei gioielli a forma di animale

I gioielli a forma di animali sono da sempre animalier un motivo ricorrente nella gioielleria. E hanno anche dei significati nascosti, ecco quali.

Gli animali sono sempre stati un motivo ispiratore nella gioielleria. Non solo: ogni animale propone anche un significato nascosto o simbolico. Chi indossa un gioiello con la forma di un animale, insomma, comunica qualcosa. La spilla Flamingo di Cartier appartenuta alla Duchessa di Windsor ha fatto storia, come la pantera in tutte le sue versioni. Le tartarughe segrinate e le ali ricamate degli uccelli di Buccellati sono oggetti d’arte. Mentre gli animaletti cartoon style di Van Cleef & Arpels disegnati nel 1954 per un pubblico giovane e riproposti mezzo secolo dopo, sono diventati presto dei classici, tanto da indurre Grace di MonacoJacqueline Onassis e le signore dell’alta borghesia parigina a collezionarle.

Anello animalier di Leo Pizzo
Anello della linea animalier di Leo Pizzo. Copyright: gioiellis.com

Anche il pesce d’oro con la coda flessibile e gli occhi di rubini di Jean Schlumberger è una pietra miliare della gioielleria, che per Tiffany ha disegnato delle splendide conchiglie. E che dire del serpente di Bulgari? Dal 1977 è uno dei soggetti più venduti del marchio. E ancora leoni, rane, orsi, bruchi, granchi e camaleonti: il tema animalier da sempre ispira i grandi gioiellieri (Vhernier, de Grisogono, Leo Pizzo, Chantecler li inseriscono sempre nelle loro collezioni) e conquista le clienti.

Per esempio, Diana Vreeland che di moda se ne intendeva (è stata la leggendaria direttrice di Harper’s Bazaar ) imponeva ai suoi redattori di inserire un serpente negli articoli e lei stessa indossava gioielli con questa forma. Ma uno dei suoi preferiti era il bracciale zebra in oro, smalto  bianco e nero e diamanti, uno dei capolavori di David Webb, la quintessenza della gioielleria americana.  E sono tantissimi  designer ad essere contagiati da questo tema (come potete vedere da questa gallery), persino quelli più all’avanguardia. Ecco una selezione dei più creativi, da tenere d’occhio.

Il significato dei gioielli a forma di animale

Ape. Questi insetti sono associati all’operosità, alla capacità organizzativa, in qualche modo alla razionalità. Le api sono un buon esempio da seguire. Ma in passato le api erano anche un segno di conoscenza, saggezza e, nel Medio Evo, le api erano simbolo di purezza e persino al mondo spirituale.

Delfina Delettrez: anello Ape in oro giallo 9 carati e smalto giallo e nero con una perla d'acqua dolce
Delfina Delettrez: anello Ape in oro giallo 9 carati e smalto giallo e nero con una perla d’acqua dolce

Aquila. Un uccello che è simbolo del coraggio e della fierezza. Non a caso l’aquila è stata molto utilizzata nell’araldica ed è entrata a far parte degli stemmi di molti Stati, anche in versione a due teste. Forza, velocità, audacia: l’aquila ha conservato questa simbologia che arriva direttamente dall’antica mitologia greca.

Il bracciale spirato al tema dell’aquila è realizzato in oro, tasvorite, diamanti bianchi, gialli e brown, smeraldi (oltre 18 carati)
Youra Jewelry: il bracciale spirato al tema dell’aquila è realizzato in oro, tasvorite, diamanti bianchi, gialli e brown, smeraldi (oltre 18 carati)

Cane. Fedeltà, dedizione, amicizia: il cane non tradisce e conserva intatto l’amore per il suo padrone-partner nel corso degli anni. C’è bisogno di aggiungere altro?

Van Cleef & Arpels, spilla cane
Van Cleef & Arpels, spilla cane

Lumaca. È molto apprezzata nel mondo della gioielleria per la sua forma con il guscio a spirale. È vero, la lumaca è lenta. Proprio per questo è diventata anche il simbolo di chi non vuole adattarsi alla frenetica routine di tutti i giorni. Inoltre, simboleggiano anche la capacità di essere autosufficiente: portano sempre con sé la propria casa.

Ciondolo a forma di lumaca in oro bianco e alessandrite
Ciondolo a forma di lumaca in oro bianco e alessandrite

Cigno. Elegante, ma anche puro. Il cigno è stato associato a una femminilità innocente e delicata. Ma, anche sensuale, come testimonia il mito di Leda sedotta da Giove sotto forma di di cigno. E, attenzione: i cigni quando si arrabbiano possono diventare pericolosi.

Collezione Animal World, il Cigno nero
Collezione Animal World, il Cigno nero di Master Exclusive Jewellery

Delfino. Animali intelligenti e amichevoli, sono associati al mare, alla libertà. Non solo: simbolicamente, i delfini sono anche indicati come gli eredi, perlomeno secondo la storia della Francia prima della Rivoluzione di fine Settecento.

Ciondolo delfino in oro 14 carati
Ciondolo delfino in oro 14 carati

Farfalla. Uno dei modelli più utilizzati dalla gioielleria: leggera, bella e (forse) inafferrabile. Un po’ come molte donne si descrivono, anche se la farfalla conserva anche l’idea di fugacità e delicatezza. Molti designer di gioielli si sono cimentati con questo simbolo di raffinatezza.

Butterfly Collection, versione con piccoli diamanti e oro
Sicis, Butterfly Collection, versione con piccoli diamanti e oro

Gallo. Se avete un gioiello a forma di gallo significa che vi piace il gagliardo coraggio del maschio che impone la sua forza e personalità in mezzo al mondo femminile. Ma possono essere semplicemente le sue piume colorate a farvi apprezzare questo animale.

Roberto Coin, anello per l'anno del Gallo
Roberto Coin, anello per l’anno del Gallo

Gatto. È adorato a casa e molte donne che amano il proprio gatto vorrebbero averlo sempre sulle ginocchia a fare le fusa. Inevitabile che questo astuto, nobile, indipendente e adorabile animale domestico fosse tra i più rappresentati in gioielleria.

Spilla di Fabergé con diamanti, zaffiri rosa e tormalina
Spilla a forma di gatto di Fabergé con diamanti, zaffiri rosa e tormalina

Gufo o civetta. Questo volatile nell’antica Grecia era il simbolo della dea Minerva. È considerato un simbolo di sapienza e di astuzia, mentre la sua capacità di vedere al buio lo ha associato al concetto di lungimiranza: una qualità che, purtroppo, è molto rara nella vita comune.

Alta orologeria: bracciale Gufo in oro bianco etico 18 carati, con diamanti taglio brillante e trapezio, zaffiri multicolori taglio trapezio
Alta orologeria: bracciale Gufo in oro bianco etico 18 carati, con diamanti taglio brillante e trapezio, zaffiri multicolori taglio trapezio by Chopard

Leone. Tutti conoscono la simbologia legata al leone: fierezza, nobiltà, ma anche forza e desiderio di imporsi agli altri. Un gioiello a forma di leone, naturalmente, può anche indicare l’appartenenza al segno zodiacale che cade a metà dell’estate.

José Maria Goñi, spilla a forma di leone in oro, smeraldi, diamanti bianchi, gialli e champagne. Copyright: gioiellis.com
José Maria Goñi, spilla a forma di leone in oro, smeraldi, diamanti bianchi, gialli e champagne. Copyright: gioiellis.com

Pantera. Uno dei classici della gioielleria, che è diventato un motivo che contraddistingue Cartier con la sua linea Panthère. Astuzia, forza, sensualità e la capacità di sorprendere sono le caratteristiche associate a questo felino. Nei tempi antichi la pantera era considerato un animale pressoché perfetto e, sorprendentemente, dotato di un profumo intenso.

Anello in oro bianco, con 365 diamanti taglio brillante, 255 carati, smeraldi, onice. Prezzo: 60.000 euro
Cartier, anello Panthere in oro bianco, con 365 diamanti taglio brillante, 255 carati, smeraldi, onice

Pavone. È un animale esotico, più diffuso in Asia e, nella sua versione maschile, quella con la grande coda di piume colorate, associato al concetto di bellezza regale. Nell’Induismo, il pavone indiano è la cavalcatura del dio della guerra, Kartikeya, e della dea guerriera Kaumari, ed è anche raffigurato attorno alla dea Santoshi.

Spilla piuma di pavone in titanio, con spinelli, giada bianca, smeraldi, diamanti.
Spilla piuma di pavone in titanio, con spinelli, giada bianca, smeraldi, diamanti by Osi Vitoria. Copyright: gioiellis.com

Scarabeo. Questo piccolo insetto era prediletto e venerato dagli antichi egizi, che lo accreditavano di virtù magiche. Ora non è più adorato, ma in compenso è considerato un portafortuna.

Aurélie Bidermann. orecchini Scarabeo in oro giallo 18 carati, rubini, zaffiri, diamanti bianchi, ametiste e tzavoriti
Aurélie Bidermann. orecchini Scarabeo in oro giallo 18 carati, rubini, zaffiri, diamanti bianchi, ametiste e tsavoriti

Scimmia. L’animale più simile alla razza umana, perlomeno in un aspetto: le scimmie sono vanitose oltre che dispettose. Un gioiello che ha l’aspetto di una scimmia gioca proprio su questi due aspetti.

Anello Scimmia, oro, tsavoriti granati, zaffiri arancioni, ametiste e diamanti
Carrera Y Carrera, anello Scimmia, oro, tsavoriti granati, zaffiri arancioni, ametiste e diamanti

Serpente. I gioielli a forma di serpente sono tra i più famosi dell’alta gioielleria. Inevitabile l’associazione di questo animale al concetto di peccato, secondo il racconto biblico. Ma non solo: il serpente è anche astuto e, quando è utilizzato in gioielleria, assume spesso la forma di una spirale, anche questo un simbolo di spiritualità e conoscenza.

Il celebre bracciale serpente, in versione orologio
Bulgari, il celebre bracciale serpente, in versione orologio

Tutto sul granato, pietra di gennaio

Il granato è una delle pietre più utilizzate in gioielleria. Ma sapete riconoscerlo? Ecco quello che dovete sapere sul granato, pietra del mese di gennaio, che in realtà riunisce tante tipologie diverse ♦

Si fa presto a dire granato. In realtà questa pietra è classificata in modi diversi e confusa con altre pietre dello stesso colore. Un vizio antico: in passato l’unico criterio per descrivere una pietra era, in modo generico, il colore. Così tutte le gemme rosse erano riconosciute come rubini, dal latino rubeus che significa rosso, appunto. Non stupisce, quindi, che per 700 anni la pietra centrale della corona d’Inghilterra, di 170 carati, sia stata chiamata «il rubino del Principe Nero», pur essendo un magnifico spinello, pietra che non è un granato, ma ci assomiglia. Anche alcune varietà di granato in passato sono state erroneamente categorizzate come rubini. La faccenda però si complica ulteriormente perché non solo ha altre colorazioni come viola, marrone, arancio, giallo e verde, ma spesso è venduta con il nome commerciale e non quello scientifico. Insomma, la natura abbonda pietre preziose colorate eppure non è sempre stato facile catalogarle. Come distinguerle e quali scegliere? Ecco una guida.

Pendente in oro giallo, con granati mandarino, diamanti e smalto
Pendente in oro giallo, con granati mandarino, diamanti e smalto

 Rhodolite

È una varietà di granato. Dal punto di vista geologico, la pietra è composta per il 55% di piropo e per il 37% di almandino. Il granato si differenzia dal rubino non solo per la sua composizione, ma anche per come si comporta sotto la luce: da un rubino naturale emergerà un doppio arcobaleno con varie tonalità di rosso e di blu, mentre la rhodolite risulta ancora più brillante e viva, e mostrerà un solo arcobaleno con il verde e il giallo. Attenzione: la rhodolite può essere sintetizzata in laboratorio, ma è una delle poche pietre a non essere mai trattata artificialmente. Il suo nome deriva dal greco rhodo (rosa) e lithos (pietra) e fu coniato da George Frederick Kunz per la sua somiglianza con il colore del fiore del rododendro di montagna.

Colore: rispetto agli altri granati rossi è leggermente più chiaro e per questo è confuso con il rubino, ma presenta delle sfumature viola e porpora. Non a caso le colorazioni più ricercate sono rosso-porpora e Lampone scoperta nel 1987, dalla tonalità del frutto.

Dove si trova: è stata scoperta in Carolina del Nord, ma i maggiori giacimenti si trovano in Sri Lanka, Tanzania, dove nella regione di Kangala è stata individuata la varietà Lampone e nella valle Umba quella viola pallido, Zimbabwe e Brasile. Dalla regione indiana di Orissa e solo da qui provengono le pietre color uva, simile all’ametista.

Anello con rodolite e zaffiri blu
Anello con rodolite e zaffiri blu

 Granato almandino

La presenza di metalli come manganese e calcio conferisce al granato tantissime colorazioni, ma quando la componente di almandino è predominate, l’aspetto è rosso scuro, talvolta tendente al marrone. Ed è questa la varietà più conosciuta, anche con il nome di granato del Mozambico, dal nome dal paese dell’Africa orientale da cui proviene. Citata nella mitologia greca, elogiata nella tradizione ebraica e musulmana e usata dai vichinghi per gli ornamenti funerari, è piuttosto dura e con un alto indice di rifrazione. A volte prende il nome di Granato orientale.

Dove si trova: Mozambico, India e Brasile.

Naomi Sarna, anello con granato almandino intagliato
Naomi Sarna, anello con granato almandino intagliato

 Spessartite

Il nome deriva da Spessart, località bavarese dove fu scoperta la metà dell’Ottocento. Inizialmente poco usata in gioielleria perché molto rara, dopo il rinvenimento di un altro giacimento in Namibia, la sua diffusione è cresciuta moltissimo, anche perché è la varietà di granato che ha il più alto indice di rifrazione dopo il diamante. Caratteristica che la rende una delle gemme più versatili.

Vhernier, spessartite al centro del collier Orange Velvet
Vhernier, spessartite al centro del collier Orange Velvet

Colore: dal manganese deriva il suo caratteristico colore arancio primario mentre la presenza di ferro dona le sfumature rosse e vira verso l’arancio rosso, arancio dorato, arancio giallino o rosso cupo. Il Granato mandarino è la varietà più pregiata di Spessartina, scoperta a Kunene, in Namibia.

Dove si trova: se la miniera di Spessart è ormai esaurita, la Namibia continua a essere il punto di riferimento insieme alla Nigeria, mentre altri giacimenti sono in Australia, Brasile, Kenya, Madagascar, Mozambico, Pakistan, Sri Lanka, Tanzania e Zambia.

Tsavorite

È il nome commerciale del Granato Grossularia Verde, coniato nel 1974 dal geologo britannico Campbell R. Bridges e da Henry B. Platt, due consulenti di Tiffany, in onore dello Tsavo National Park in Kenya, luogo del ritrovamento.

Colore: deve il suo colore alla presenza del vanadio e in piccola parte del cromo, gli stessi elementi che conferiscono allo smeraldo i suoi colori. Se una maggiore quantità di vanadio ne accentua il verde della Tsavorite, una sfumatura giallognola invece indica la presenza di ferro. Il verde va dal vivido e chiaro al profondo e vellutato e, come tutti i granati, ha un’ottima brillantezza, grazie all’alto indice di rifrazione. Rispetto allo smeraldo però ha meno inclusioni e può essere anche senza difetti a occhio nudo.

Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti
Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti

Dove si trova: più raro dello smeraldo ha due principali siti di estrazione, la miniera Scorpion vicina al Tsavo National Park in Kenya e le colline Merelani nella regione di Arusha in Tanziana. E un piccolo giacimento nella provincia di Tuléar in Madagascar.

Granato Demantoide

Varietà del Granato Andradite, scoperta negli Urali nel 1849, ha una brillantezza eccezionale e il suo nome è stato mutuato dal tedesco Demant perché simile al diamante come sfavillio. Passione del gioielliere Carl Fabergé, che appena poteva lo inseriva nelle sue creazione e contribuì alla sua fama leggendaria, era ambito da molti anche dal capo gemmologo di Tiffany, George Frederick Kunz, che si spinse fino in Russia con l’obiettivo di acquistare tutti gli esemplari sul mercato. La rivoluzione sovietica ne bloccò le mire e la commercializzazione, ma molti anni più tardi, nel 1991, grazie alla riprese delle attività mineriarie negli Urali e alla scoperta di altri giacimenti in Namibia, tornò alla ribalta.

Una varietà verde della andradite, minerale che è uno delle più preziose varietà del granato Demantoide
Una varietà verde della andradite, minerale che è uno delle più preziose tipologie del granato Demantoide

Colore: a seconda della quantità di cromo e ferro, varia dal verde intenso al giallastro a giallo verde o verde oliva. In pratica, maggiore è la presenza di ferro più gialla è la pietra. E sebbene verde foresta sia il tono di riferimento, nel caso del Demantoide ciò che davvero conta è il fuoco, ossia la varietà e l’intensità del gioco di colori quando riflette la luce.

Dove si trova: dagli Urali provengono esemplari di color verde intenso con una peculiarità, le inclusioni coda di cavallo, che le rendono speciali, mentre le pietre delle Namibia sono più chiare e senza inclusioni.

Anello con granato mandarino e zaffiri rosa
Anello con granato mandarino e zaffiri rosa
Bracciale in oro bianco, diamanti e granato
Bracciale in oro bianco, diamanti e granato
Pendente Demeter con granato mandarino e diamanti
Pendente Demeter con granato mandarino e diamanti
Anello in oro giallo con granato mandarino e smalto nero
Anello in oro giallo con granato mandarino e smalto nero
Anello con tsavorite al centro, opale di fuoco, ametista, apatite, zaffiro
Anello con tsavorite al centro, opale di fuoco, ametista, apatite, zaffiro
Anello con spessartite abochon di 32 carati, diamanti, zaffiri rosa, topazio imperiale, acquamarina, labradorite, andalusite
Anello con spessartite cabochon di 32 carati, diamanti, zaffiri rosa, topazio imperiale, acquamarina, labradorite, andalusite

Codognato, l’arte del gioiello a Venezia

Dalla Pop Art all’arte dell’antica Venezia: miti e gioielli di Attilio Codognato ♦

Era amico di Andy Wharol, che ha frequentato a lungo a New York, e di Roy Lichtenstein. Di opere dei due alfieri della Pop Art, ma non solo di loro, ha tappezzato la sua casa di Venezia. Eppure è alle radici culturali della città lagunare più bella del mondo che Attilio Codognato, scomparso nel novembre 2023, attingeva l’ispirazione per i suoi gioielli. O, meglio, è quello che fa la gioielleria di Piazza San Marco, aperta dal nonno, Simeone Codognato nel 1866, che continua a proporre piccoli scorci dell’arte del Cinquecento e del Seicento veneziano, ma in miniatura.

Spilla Moro con smeraldi e rubini
Spilla Moro con smeraldi e rubini

Due, in particolare, le forme di gioielli che Codognato ha fatto diventare delle icone: il moretto, figura tradizionale che ricorre nei quadri del Rinascimento veneziano, e il teschio del «memento mori», che nel passato era un’ammonizione per far riflettere: ricordati che devi morire. Nonostante il soggetto sia macabro, la artigianale, lussuosa, artistica interpretazione e la trasposizione sotto forma di gioiello, hanno avuto successo. E grazie al suo attaccamento alle tradizioni la gioielleria ormai fa parte del paesaggio veneziano. Insomma, un mix di oreficeria, archeologia, passione per l’arte sono gli elementi della ricetta di quella che è una delle più antiche gioiellerie italiane.

Spilla con smeraldo intagliato e diamanti
Spilla con smeraldo intagliato e diamanti
Spilla serpente in oro 18 carati e diamanti
Spilla serpente in oro 18 carati e diamanti
Anello in oro con smalto, diamanti, teschio e corona
Anello in oro con smalto, diamanti, teschio e corona
Bracciale Salamandra in oro rosa con rubini e diamanti
Bracciale Salamandra in oro rosa con rubini e diamanti
Attilio Codognato, anello Memento Mori
Attilio Codognato, anello Memento Mori
Bracciale serpente in oro, zaffiro, smeraldo, diamanti. Anni Cinquanta
Bracciale serpente in oro, zaffiro, smeraldo, diamanti. Anni Cinquanta

La rara pietra che pochi conoscono: la csarite o zultanite

Una pietra affascinante, ma rara e poco conosciuta: la csarite o zultanite. Costa come uno smeraldo e può cambiare colore ♦︎

Si chiama zultanite o csarite ed è per i gemmologi una varietà di diasporo (da non confondere con il diaspro), cioè idrossido di alluminio. La csarite si estrae in una sola miniera al mondo, in Turchia: per questa ragione è una pietra piuttosto rara. Il nome, zultanite o csarite, è un brand: non è stato stabilito dai gemmologi, ma dall’azienda proprietaria della miniera, la Milenyum Mining. È stata scoperta solo all’inizio dell’Ottocento e la difficoltà di lavorazione ne ha ritardato il successo: solo una minima parte del minerale è utilizzabile per la gioielleria ed è difficile trasformarla poi in una pietra con sfaccettature. Oggi, però, la csarite è stata utilizzata in gioielli indossati anche da molte star di Hollywood per la notte degli Oscar.

Anello con csarite
Anello con csarite

Caratteristiche. La csarite è una pietra cangiante, con tonalità che vanno dal giallo, al cognac, rosa o rosso. Le tonalità rosse più intense sono provocate da alte concentrazioni di manganese. È anche una delle poche gemme che possono cambiare colore, assieme a zaffiri, granati e alessandrite.

Durezza. La csarite ha una durezza media, al 6,5-7 sulla scala Mohs. In sostanza, è una pietra dura come la tanzanite o il peridoto, perfettamente in grado di essere utilizzata in gioielleria.

Anello in oro rosa e csarite
Anello in oro rosa e csarite

Il nome. Come accennato, zultanite o csarite sono marchi registrati dall’azienda turca che estrae la pietra. Ma il nome del minerale da cui deriva, il diasporo, nasce invece dalla parola greca diaspora, che significa sparpagliare. E questo perché la gemma sembra disperdere la luce e il bagliore.

Le top. Tempo fa l’azienda mineraria ha annunciato una gemma di questo minerale a forma di pera da 121.65 carati, tagliato da una pietra grezza di circa 430 grammi, del valore di 1 milione di dollari. È un record. In precedenza, la più grande csarite sfaccettata, sempre a forma di pera, pesava 88,49 carati. Le uniche altre pietre di csarite di dimensioni simili sono state gemme con taglio cabochon, che presentano l’effetto occhi di gatto, con cambiamento di colore. La zultanite sul mercato ha un prezzo simile a quello degli smeraldi.

Anello in oro bianco con zultanite e diamanti
Evelyn Huang, anello in oro bianco con zultanite e diamanti
Anello con csarite e diamanti
Anello con csarite e diamanti
Anello con csarite taglio a navette e diamanti
Anello con csarite taglio a navette e diamanti
Pendente con csarite e diamanti
Pendente con csarite e diamanti
Pietra di csarite o zultanite
Pietra di csarite o zultanite
Estrazione del minerale
Estrazione del minerale
Csarite a forma di pera da 121.65 carati
Csarite a forma di pera da 121.65 carati

Anello costoso, divorzio più probabile

Avete ricevuto un anello di fidanzamento? Sapete anche il prezzo dell’anello? Speriamo che non sia troppo alto, perché… ♦

Un diamante è per sempre, ma anche il divorzio può essere lungo. Le cause sono tante, ma sembra che più l’anello di fidanzamento è costoso, maggiore sia la probabilità di separazione dei coniugi. Ma, attenzione: non è una regola. Lo dimostra la coppia Amal Alamuddin, e George Clooney, che dopo quasi dieci anni insieme, sembra una delle coppie più stabili di Hollywood. Eppure l’anello di fidanzamento è costato all’attore 550 mila euro. In molti altri casi, invece, sembra proprio che l’anello acquistato con un prezzo a molti zeri non sia stato una garanzia di felicità.

Amal Alamuddin e George Clooney
Amal Alamuddin e George Clooney

Come nel caso di Angelina Jolie, che si è sposata con Brad Pitt dopo aver ricevuto un anello da 200mila euro: matrimonio naufragato. Anche la separazione anni fa tra Lady Gaga e Taylor Kinney (anello con diamante a forma di cuore da 55mila euro) potrebbe dimostrarlo. A rischio (anche se per ora tiene duro) anche Beyoncé, dato che l’anello che le ha regalato da Jay-Z è costato 5 milioni. Per non parlare dell’anello di Kim Kardashian, con con diamante da 15 carati del valore di oltre 7 milioni di euro.

Lady Gaga e Taylor Kinney: crisi nonostante l'anello con diamante a cuore da 55 mila dollari
Lady Gaga e Taylor Kinney: crisi nonostante l’anello con diamante a cuore da 55 mila dollari

A lanciare l’allarme o, meglio, a notare un collegamento tra prezzo dell’anello e divorzi  sono stati due ricercatori americani della Emory University di Atlanta, che tempo fa hanno messo sotto la lente oltre 3 mila coppie di coniugi negli Stati Uniti. Andrew Francis e Hugo Mialon sono giunti alla conclusione che se gli uomini scelgono un anello di fidanzamento tra i 1.500 e 3.200 euro il rischio di divorzio è di 1,3 volte superiore alla media. Abbastanza basso, insomma. I due ricercatori hanno considerato come base un costo per l’anello un prezzo da zero a 1.500 euro. Non solo: il rischio maggiore di separazione si raggiunge quando l’anello di fidanzamento supera i 20.000 dollari. Le donne che ricevono un anello così prezioso hanno 3,5 volte di più la probabilità di divorziare, rispetto a quelle che hanno avuto in dono un solitaire tra 5.000 e 10.000 dollari.

La coppia scoppiata: Beyoncé e Jay-Z
La coppia Beyoncé e Jay-Z

Quindi bisogna essere «scozzesi» per salvare il matrimonio? Per niente: anche le coppie che hanno speso meno di 400 euro per l’anello di fidanzamento hanno i tassi di divorzio elevati. Insomma, l’anello al dito fa bene: basta non esagerare, meglio stare nella media. E se avete qualche dubbio sulla scelta dell’anello, potete sempre farvi consigliare la nostra veloce guida.

La signora Clooney con anello
La signora Clooney con anello
Angelina Jolie con l'anello di fidanzamento
Angelina Jolie con l’anello di fidanzamento

Come distinguere tra diamanti veri e sintetici?

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Attenzione: aumenta il numero di diamanti sintetici, che sono prodotti ora perfino da De Beers. Voi sapete riconoscerli? La prima cosa da sapere è…  ♦

Come si fa a sapere se il diamante del vostro anello è sintetico? È possibile scoprire se un diamante è vero o falso? La risposta è: dipende. La differenza non è visibile a occhio nudo, ma solo con strumenti sofisticati. Naturalmente un diamante è considerato falso solo se non ne è dichiarata l’origine. I diamanti sintetici, se sono ufficialmente dichiarati tali, non possono essere considerati falsi. Da ultimo, è entrato in scena anche il gigante dei diamanti De Beers, che produce diamanti sintetici con un laboratorio in Gran Bretagna per gioielli con il marchio Lightbox.

Orecchini lab-grown di Lightbox
Orecchini lab-grown di Lightbox

L’equivoco tra vero e sintetico, comunque, è un problema per i commercianti: infatti, in caso di dubbio, per le grosse pietre gli operatori si rivolgono agli istituti di gemmologia. Ma se le certificazioni sono dubbie, i grandi gioiellieri non utilizzano le pietre di dimensioni minori, sotto 1 carato, per non correre rischi di compromettere la propria reputazione. Lo affermava tempo fa Alberto Osimo, grossista di diamanti e presidente del Geci (Gemological Education Certification Institute) di uno dei principali laboratori di gemme in Italia: «Attualmente esiste una solo macchinario, il Diamond view, prodotto dalla Dtc, la Diamond trading company, in grado di svolgere questa analisi, che però dura dieci minuti ed è antieconomica nel caso di diamanti di un centesimo di carato. Infatti, non è conveniente certificare e controllare una pietra dal valore di pochi euro quando la procedura potrebbe costare fino a 80 euro a pezzo». Anche altri sistemi proposti successivamente per analizzare i diamanti richiedono, comunque, procedure lunghe e costose.

By Ethereal Green Diamond, 34,59 ct. Photo: Johnny (Chak Wan) Leung
By Ethereal Green Diamond, 34,59 ct. Lab-grown diamond. Photo: Johnny (Chak Wan) Leung

Una soluzione parziale al problema viene da un’altra macchina realizzata dall’istituto svizzero Ssef e capace di analizzare in una sola ora anche 4 mila pietre. Tutto bene quindi? In parte: l’apparecchio identifica solo la struttura molecolare dell’oggetto, ossia li suddivide secondo la tipologia. E, per fortuna, solo una di queste categorie è replicabile artificialmente. In breve: un diamante sintetico si individua solo con macchine costose e procedure complicate.

Ma non ci sono solo i diamanti sintetici. Accanto al diamante naturale, in commercio si trovano pietre create in laboratorio, come la zirconia cubica e la moissanite sintetica. Che sono certificate e vendute come alternative estremamente più economiche rispetto al diamante che è il risultato invece, del lavoro della millenario della terra.

Expertise in un laboratorio Tiffany
Expertise in un laboratorio Tiffany

Quindi, come riconoscere se il vostro diamante è vero o falso?  

1 Un vero diamante è certificato. Quindi, un gioiello con diamante deve avere anche il certificato che ne attesta la purezza, colore, i carati.

2 Potete acquistare un dispositivo per verificare voi stessi. Un dispositivo come Professional Diamond Selector I. Si tratta di una sonda o un misuratore di conducibilità termica e si trovano in vendita su Amazon per pochi dollari, serve a distinguere i veri diamanti da altre pietre simulate. Per esempio, scopre se la pietra è, in realtà, un cristallo oppure una zirconia cubica. Non riuscirà, però, a scoprire se il diamante è stato creato in laboratorio.

3 Altri test che si possono fare in casa: lasciate cadere il diamante in un bicchiere pieno d’acqua (ma questo presuppone che sia separato dal gioiello). Se la pietra preziosa affonda è un vero diamante. Se galleggia sulla superficie dell’acqua o poco sotto è falsa.

4 Prova del respiro: appannate il diamante con il vostro alito, come per pulire le lenti degli occhiali. Se il vapore acqueo si dissolve subito dalla superficie, è più facile che il diamante sia autentico. Inutile aggiungere che è un metodo molto rozzo…

5 Prendete una lente d’ingrandimento. Se sulla pietra scorgete la minuscola sigla CZ significa che si tratta di zirconia cubica.

6 Una prova per cuori forti: scaldate su una fiamma per 40 secondi il vostro diamante. Poi gettatelo in un bicchiere di acqua fredda: se è vero non si romperà. Ma se è un cristallo…  Non ve lo consigliamo, se volete provare è vostro rischio.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

Una tiara di platino segue i Borbone

I gioielli, e soprattutto le tiare, della regina di Spagna, Letizia Ortiz ♦︎

Come tutte le regine, anche Letizia Ortiz Rocasolano moglie di Filippo VI di Spagna, ama i gioielli. Da ex giornalista di network come Bloomberg, Cnn e dell’emittente pubblica spagnola Tve, conosce bene il valore dell’immagine e della comunicazione visiva. Abbigliamento e scelta dei gioielli sono, quindi, particolarmente curati da Letizia, che si è sposata con l’allora principe delle Asturie, Felipe di Borbone, il 22 maggio del 2004. La cerimonia è stata un evento seguito dalle televisioni di tutto il mondo: sugli schermi è apparsa, così, una delle innumerevoli tiare che fanno parte del corredo reale.

La tiara regalata dall'ex dittatore Francisco Franco alla allora regina di Spagna, Sofia, e ora indossata da Letizia
La tiara regalata dall’ex dittatore Francisco Franco alla allora regina di Spagna, Sofia, e ora indossata da Letizia

È un tipo di gioiello che sembra essere tra i preferiti della regina. Non a caso per festeggiare l’anniversario di matrimonio il re Filippo VI ha regalato una tiara del valore di 50.000 euro a Letizia: è composta da 450 diamanti taglio brillante e cinque paia di perle australiane. Accanto alle tiare, ovviamente, la regina di Spagna conserva molti altri gioielli, tra cui un paio di orecchini con tre zaffiri ciascuno e un grande bracciale di Cartier in oro bianco e diamanti. A proposito di bracciale: Letizia ha anche deciso di trasformare una corona di diamanti della regina Vittoria Eugenia. I diamanti incastonati sono stati rimossi per essere riutilizzati in due braccialetti identici.

La tiara prussiana. Dalla linea neoclassica con ispirazione greca, la tiara è stata realizzata a Berlino nel 1913 dal gioielliere Koch. In platino e diamanti, è composta da due fasce: la parte superiore con foglie di alloro e il fondo con greche, nel mezzo una fila di fasce verticali di brillanti con un motivo centrale da cui pende un diamante taglio a pera. Fu regalata a Sofia dalla madre per il suo diciottesimo compleanno.

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La tiara prussiana
Letizia Ortiz indossa la tiara prussiana il giorno delle nozze con Felipe di Borbone
Letizia Ortiz indossa la tiara prussiana il giorno delle nozze con Felipe di Borbone

La collana chatones. Dono di nozze del re Alfonso Alfonso XIII alla moglie era un tipo di collana molto in voga nella metà del XIX secolo: i diamanti incastonati su una placca di platino (chaton) con una montatura a quattro gambi molto discreta. Il re era solito a ogni anniversario, compleanno o nascita aggiungere due diamanti. Risultato? Una collana di 90 carati che arrivava fino alla vita. Divisa in due parti, una toccò a Juan Carlos e spesso si vede al collo di Sofia di Spagna.

La regina Sofia indossa la tiara di Cartier e la collana chatones
La regina Sofia indossa la tiara di Cartier e la collana chatones
Letizia con la tiara chatones
Letizia con la tiara chatones

La tiara Cartier. Realizzata negli anni Venti per la regina Vittoria Eugenia il diadema è composto da una aigrette centrale, ossia una montatura o gioiello a forma di piuma, in platino e diamanti e da tre riccioli digradanti con una perla incastonata al centro. In un secondo tempo le perle vennero sostituite da smeraldi ereditati  dall’imperatrice Eugenia di Francia sua madrina. Che furono poi venduti durante l’esilio romano e la tiara tornò al suo aspetto originale.

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La tiara Cartier in un immagine precedente all’eliminazione della perla sulla sommità

La tiara Mellerio o de la Chata. Regalo di Isabella II per le nozze della figlia, soprannominata Chata, è uno dei pochi gioielli che si è salvata dalla vendita durante l’esilio parigino. La struttura di platino raffigura idealmente la schiuma di un’onda nel centro e ai lati delle conchiglie da cui pendono delle perle a forma di pera e 12 brillanti che ondeggiano seguendo i movimenti della testa. Questo è quanto generalmente è noto. Ma un lettore di gioiellis.com (vedi commenti in fondo a questa pagina) fa notare che la storia è un’altra: il diadema Mellerio di diamanti e perle di pera, precisa, non fu venduto a Drouot (30 giugno 1878) da Isabelle II semplicemente perché la regina ricevette una rendita dalla Spagna dopo il ritorno al trono di suo figlio, Alfonso, ed è con questo denaro che ha acquistato nuovi gioielli dal gioielliere francese, come una collana e una tiara a stella.

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La principessa delle Asturie con la tiara de la Chata

La tiara floreale. Si trasforma in collana o spilla il diadema composto di grandi di fiori di diamanti, regalato da Francisco Franco a Sofia di Grecia, promessa sposa di Juan Carlos di Borbone.

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La tiara floreale regalo di Francisco Franco a Sofia di Grecia per le nozze con Juan Carlos

I rubini Niarchos. Opera di Van Cleef et Arpels, sono un regalo di nozze a Sofia di Grecia da parte dell’armatore greco. La collana è composta da una catena montata in oro con rubini cabochon di diverse grandezze, ognuno circondato da diamanti. La tiara è una doppia fila dello stesso motivo della collana e può essere utilizzata come una collana a due giri o come un lungo sautoir. A completare la parure degli orecchini pendenti a goccia.

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La parure di rubini, regalo di Stavros Niarchos a Sofia di Grecia per le nozze con Juan Carlos

La tiara russa. Realizzata in platino, perle e diamanti per Cristina d’Austria, reggente di Spagna, si ispira al tradizionale copricapo femminile russo Kokoshnikc, da cui proviene il nome.

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Sofia di Spagna con la tiara russa, appartenuta a Cristina d’Austria reggente di Spagna

La tiara dei fiori di giglio. Il più spettacolare tra i doni di nozze di Alfonso XIII, fu creato nel 1906 dal gioielliere Ansorena di Madrid ed è composto da diamanti taglio brillante e cuscino, su una montatura in platino che disegna il simbolo araldico dei Borboni: i gigli. Sarà per questo che la ex regina Sofia l’ha indossata solo nelle grandi occasioni, come gioiello simbolo delle regine di Spagna.

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La tiara con i fiori di giglio simbolo araldico dei Borboni
La tiara regalata da Filippo per l'anniversario di nozze
La tiara regalata da Filippo per l’anniversario di nozze
La ex regina di Spagna Sofia con la tiara prussiana
La regina di Spagna Sofia con la tiara prussiana
La regina Sofia con la tiara
La regina Sofia con la tiara

Le nuance di Mangiarotti

Mangiarotti, un’azienda produttrice di gioielli a Valenza Italia, che va alla grande sul mercato internazionale ♦

Del ruolo di Roberto Mangiarotti si conosce poco. L’azienda che porta il suo nome, invece, è molto nota nel mondo della gioielleria. Mangiarotti è una firma consolidata tra le 350 aziende di Valenza (Piemonte) che producono gioielli. Una parte della sua produzione, però, è in conto terzi, mentre una percentuale dei gioielli realizzati è riservata all’export, anche per il mercato asiatico, come testimonia la presenza del brand piemontese a numerose fiere di settore.

Collana in oro e ametista
Collana in oro e ametista. Copyright: gioiellis.com

L’azienda ha ormai passato il traguardo dei 35 anni dalla fondazione, avvenuta nel 1987, e il «gioiello Mangiarotti» si è affermato come oggetto che fa delle pietre, in particolare quelle colorate, una bandiera. Come nel caso della collezione Riviere, in cui grandi ametiste fanno compagnia a oro e diamanti. La parure Amante, invece, punta su gioielli in oro bianco, perle di Tahiti, pietre taglio briolette e diamanti bianchi, mentre la linea opera utilizza oro giallo, quarzo fumé, tormalina verde, ametista verde, diamanti brown. Insomma, gli accostamenti interessanti non mancano. Per ogni set di gioielli, inoltre, sono previste alcune varianti, come l’oro di colore diverso o la sostituzione di alcune pietre.

Anello in oro e ametista. Copyright: gioiellis.com
Anello in oro e ametista. Copyright: gioiellis.com
Orecchini con topazio blu e turchese
Orecchini con topazio blu e turchese
Bracciale con corallo, topazio e diamanti
Bracciale con corallo, topazio e diamanti
Anello con opale e smeraldi
Anello con opale e smeraldi
Set Cenerentola
Set Cenerentola
Mangiarotti, collezione Opera
Mangiarotti, collezione Opera
Anello in oro, diamanti e tanzanite
Anello in oro, diamanti e tanzanite

L’arcobaleno di Marie-Hélène de Taillac

Sapore di India nei gioielli della francese Marie-Hélène de Taillac ♦

Affascinata dall’India e dalle pietre preziose, Marie-Hélène de Taillac si ispira al Subcontinente per creare gioielli che riflettono la sua cultura e il suo mondo pieno di colori. Il Wall Street Journal e Vogue le hanno dedicato lunghi e appassionati ritratti. L’idea di un mondo che racchiuda l’arcobaleno le è venuta quando aveva tre anni e giocava con le matite colorate, racconta Marie-Hélène. Da allora i colori delle gemme sono la sua passione. Usa l’oro a 22 carati e pietre semipreziose come l’ametista, la iolite, i granati in vari tonalità, la tormalina e il quarzo rosa che fa lavorare dai migliori artigiani di Jaipur, capitale del Rajasthan dove vive sei mesi all’anno dal 1996, quando lanciò la sua prima collezione.

Orecchini in oro giallo 22 carati e tanzanite
Orecchini in oro giallo 22 carati e tanzanite

La storia di Marie-Hélène de Taillac, in effetti, non ha confini. È nata a Tripoli, in Libia, dove il padre era rappresentante della Elf (petrolio) per il Golfo Persico, ma ha vissuto anche in Libano prima di trasferirsi in Francia nel 1975. La designer ha poi studiato gemmologia e ha lavorato nel settore della moda con Philip Treacy. Ma il successo lo ha raggiunto con la gioielleria: ha aperto negozi a Parigi, Tokyo e New York.

Anello con pietra luna rainbow circondata da tanzanite, zaffiro rosa, lilla e giallo, apatite blu
Anello con pietra luna rainbow circondata da tanzanite, zaffiro rosa, lilla e giallo, apatite blu
Orecchini con tormalina rosa per oltre 28 carati
Orecchini con tormalina rosa per oltre 28 carati
Collana Calliope in oro giallo22 carati e lapislazzuli
Collana Calliope in oro giallo22 carati e lapislazzuli
Collana Sfera in oro giallo e acquamarina
Collana Sfera in oro giallo e acquamarina
Collana con gemme taglio briolette
Collana con gemme taglio briolette
Orecchini in oro con iolite e tanzanite
Orecchini in oro con iolite e tanzanite

I gioielli giusti per il veglione

Che cosa indossare per la sera dell’ultimo giorno dell’anno? Ecco idee per gioielli che in qualche caso potete trovare all’ultimo minuto.

Le scarpe e il vestito li avete trovati, per decidere che cosa indossare durante il veglione di San Silvestro mancano solo i gioielli. Ma, attenzione, se vi piace tanto festeggiare l’ultimo giorno dell’anno, dovete sapere che la data non è la stessa in tutto il mondo. Se in gran parte dell’Occidente e in Giappone l’ultimo giorno dell’anno è il 31 dicembre, in altre parti del mondo questa data cade in giorni completamente diversi. Qualche esempio: per alcune Chiese ortodosse e Chiese orientali cattoliche l’inizio dell’anno (per le cerimonie religiose) si celebra nel giorno corrispondente al 14 gennaio gregoriano.

Collana di perle by Coscia
Collana di perle by Coscia

Il Capodanno cinese si festeggia in corrispondenza del novilunio che cade tra il 21 gennaio e il 20 febbraio (nel 2023, per esempio, è domenica 22 gennaio). Il Capodanno islamico, al contrario, corrisponde, rispetto al calendario gregoriano, di circa un mese indietro ogni tre anni. Quindi, se volete, potete festeggiarli tutti…

Pandora, gioielli della collezione Moments indossati
Pandora, gioielli della collezione Moments indossati

Insomma, nella notte più importante dell’anno come scegliere i gioielli? Una collana vistosa e colorata aiuterà a reinventare un tubino nero o un abito già indossato prima. Oppure pizzi, stelle, lune su oro e argento, impreziositi da diamanti o zirconi rendono qualsiasi look scintillante. Se invece è il vestito ad essere appariscente, gli orecchini a bottone, un braccialetto in argento sterling o lunghe collane di oro sottile daranno il tocco finale perfetto. Insomma, l’importante è che brillino per festeggiare fino alle prime ore del nuovo anno, ma anche che siano bilanciati con l’abito.

Madalina Ghenea con una collier della colelzione Vulcania, alta gioielleria Damiani
Madalina Ghenea con una collier della collezione Vulcania, alta gioielleria Damiani

Di sicuro i colori-guida per la notte del 31 dicembre sono tre: il nero, il bianco e il rosso. Per una festa che inizia rigorosamente dopo le 21 un abito nero è perfetto. E con un colore scuro l’ideale è preferire il classico: il rosso dei rubini, o di una pietra con la stessa tonalità (ce ne sono anche di poco costose) e il bianco scintillante dei diamanti oppure, se nel cassetto non avete gioielli così preziosi, il bianco dell’argento o di pietre sintetiche, come cubic zirconia. Basta che brillino fino al momento del brindisi.  

Collezione Amuleti by Nanis
Collezione Amuleti by Nanis
Anello in oro bianco e diamanti di Leo Pizzo
Anello in oro bianco e diamanti di Leo Pizzo
Anello e bracciale di Giselle Effting
Anello e bracciale di Giselle Effting
Brindisi con collana di perle di Tahiti by Coscia
Brindisi con collana di perle di Tahiti by Coscia

Gioielli e triangoli

Vi piace la forma del triangolo? Pensate che il tre sia il numero perfetto? Volete un gioiello diverso dal solito? Ecco i triangoli, che danno una scossa alle abitudini.

A qualcuno piace il triangolo. No, non quello amoroso: dopo una timida ricomparsa nel 2012, questa forma geometrica è tornata da protagonista sulle passerelle e ha la forma di anelli, bracciali, collane e orecchini.  Insomma, anche nella moda la figura geometrica, che in molte religioni rappresenta l’unità ed è il simbolo alchemico del presente passato e futuro, sembra essere una tendenza tutt’altro che passeggera. Tempo fa Saint Laurent l’ha inserito negli orecchini abbinandolo a un altro must, le frangeIsabel Marant ne ha fatto una bandana da mettere sul collo. In realtà, nei gioielli il triangolo è una forma vecchia tanto quanto la gioielleria stessa e non a caso ogni anno c’è sempre qualche designer che la ripropone. In plastica colorata o materiali inediti sembra sempre nuovo.

Il taglio trilliant
Il taglio trilliant

Il taglio Trilliant (o trillion)
I gioielli con una forma a triangolare di solito utilizzano gemme, in particolare diamanti, con taglio Trilliant (chiamato anche trillion). Si tratta, appunto, di un tipo di taglio triangolare, con tre lati uguali e 31 o 50 sfaccettature, se i diamanti siano usati come solitari o pietre aggiuntive. Per i solitari è utilizzato un taglio curvo o convesso, mentre per altri utilizzi le gemme con taglio Trilliant pietre sono tagliate non curve o concave. Ci sono anche tagli triangolari con angoli arrotondati e tagli a gradini. I diamanti con questa forma sono spesso usati come pietre laterali per completare un solitario negli anelli di fidanzamento.

Eva Fehren, orecchino singolo in oro bianco annerito con diamanti bianchi e diamante taglio trilliant
Eva Fehren, orecchino singolo in oro bianco annerito con diamanti bianchi e diamante taglio trilliant

Indossare gioielli triangolari?
La scelta di un gioiello dalla forma triangolare denota il desiderio di andare controcorrente, di essere originali. Attenzione, però, all’accostamento con l’abito, che deve essere coerente con lo stile del gioiello: meglio un outfit sportivo, meglio ancora con un tocco dark o post-punk. Il gioiello triangolare va considerato anche in relazione alla conformazione fisica di chi li indossa. Orecchini triangolari, per esempio, possono risultare ridondanti con chi ha un viso a cuore. Un pendente triangolare può invece attirare lo sguardo sulla scollatura. Infine: chi indossa un gioiello a forma triangolare deve fare attenzione a non impigliare gli angoli nella stoffa del vestito, e deve cercare di evitare di pungere qualcuno in caso di baci e abbracci. Oppure può farlo apposta, naturalmente.

Orecchini Cairo con diamanti taglio trilliant e madreperla
Orecchini Cairo con diamanti taglio trilliant e madreperla by Busatti 1947

I gioielli a forma triangolare, o con gemme tagliate su tre lati possono piacere anche per i significati simbolici che sono connessi con questa figura geometrica. Il numero 3 è considerato speciale in molte religioni ed è stato al centro della storia della filosofia. Basta ricordare la triade tesi-antitesi-sintesi di Hegel. Da notare che quando si parla di triangolo nella simbologia viene quasi sempre raffigurata una figura con tre lati uguali, equilatero. Tre sono considerate le fasi dell’esistenza umana: nascita, vita, morte. Oppure: passato, presente e futuro.

Collana con ciondolo triangolare di diamanti
Collana con ciondolo triangolare di diamanti

Nella religione cristiana il numero tre è legato anche alla Trinità (Padre, Figlio, Spirito Santo): Dio è raffigurato spesso come un triangolo. In molte antiche culture, come quella greca o la norrena, il triangolo era associato al concetto di fertilità oppure alla fratellanza e all’onore dei guerrieri uccisi. Più semplicemente, invece, il triangolo è anche il simbolo di un amore condiviso, non di coppia. Ma regalare un gioiello con una gemma triangolare non allude a una scelta di questo tipo.

Orecchini con tanzanite taglio trillion e diamanti
Orecchini con tanzanite taglio trillion e diamanti
Anello in oro bianco e tormalina Paraiba
Anello in oro bianco e tormalina Paraiba
Anello della collezione Oui in oro bianco, smalto nero diamante taglio trilliant e smeraldo
Nikos Koulis, anello della collezione Oui in oro bianco, smalto nero diamante taglio trilliant e smeraldo
Jill Golden, girocollo con pendente triangolo in oro 14 carati
Jill Golden, girocollo con pendente triangolo in oro 14 carati

Nuovi gioielli di Rcm

L’alta gioielleria di Rcm, una delle migliori aziende di Valenza ♦

Rcm, uno dei brand nati nel distretto di Valenza: dietro la sigla ci sono le iniziali di Lorenzo Ricci, Adriano Corbellini e Guerino Manfrinati che nel 1969 hanno messo assieme la loro perizia di orafi per aprire un laboratorio. Obiettivo: mantenere uno standard molto elevato e, possibilmente, convincere anche il pubblico internazionale. Per questo i tre hanno puntato molto sulla qualità delle gemme, in modo da assegnare valore non solo alla piacevolezza del design, ma anche ai materiali con cui sono costruiti i gioielli. Il risultato sono gioielli molto vivaci, ma all’occasione anche molto sobri, con risultati anche sorprendenti. Come nel caso degli anelli a libro, che sembrano aprirsi con un disegno che è simile a un soffietto. Sono tempestati di piccoli diamanti o smeraldi e raddoppiano in questo modo la superficie del pavé.

Collana con diamanti bianchi, oro, ametista
Collana con diamanti bianchi, oro, ametista. Copyright: gioiellis.com

I gioielli di Rcm sono improntati a uno stile classico, di alta gamma. Ma l’azienda non dimentica l’importanza delle nuove tecnologie. Per esempio, con l’introduzione del titanio, un metallo che permette la realizzazione di gioielli di grandi volumi e assoluta leggerezza, anche se è di difficile lavorazione. Un esempio dell’arte orafa di Rcm è il bracciale composto da diamanti e smeraldi, cin due fasce di gemme che si sovrappongono, presentato a Vicenzaoro.

Bracciale con diamanti per 24 carati e smeraldi per 47 carati. Copyright: gioiellis.com
Bracciale con diamanti per 24 carati e smeraldi per 47 carati. Copyright: gioiellis.com
Bracciali in oro di Rcm
Bracciali in oro di Rcm
Orecchini con diamanti fancy
Orecchini con diamanti fancy
Anello in oro 18 carati con diamanti bianchi e gialli
Anello in oro 18 carati con diamanti bianchi e gialli
Anello con diamanti bianchi e fancy yellow
Anello con diamanti bianchi e fancy yellow
Anello con diamanti bianchi e smeraldi
Anello con diamanti bianchi e smeraldi
Orecchini con diamanti
Orecchini con diamanti

C&C, evoluzione della specie

C&C Gioielli continua per la sua strada con collezioni che sono un’evoluzione della tradizione orafa di Valenza ♦

Valenza vs resto del mondo: non è una partita, ma una lunga gara. Senza dubbio l’area piemontese è una fonte inesauribile di talenti e aziende che li sanno utilizzare, come nel caso di C&C Gioielli, che nel 2020 ha compiuto i 15 anni dal momento della svolta. Il marchio, infatti, è stato rifondato da Antonello Cocuzza con un processo di radicale del proprio modello di business. Tradizione orafa valenzana, ma anche capacità di rimanere al passo con i tempo da un punto di vista industriale.

Anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti

Per farla breve: artigianalità tradotta su una scala capace di competere con altri marchi. Ma questo a chi vuole indossare un gioiello importa relativamente. Quello che vuole è un monile bello, a un prezzo equo. E, a proposito di equità, va sottolineato anche l’impegno di C&C gioielli per l’utilizzo di pietre conflict-free, cioè ricavate con il rispetto dei principi etici che si convengono al mondo occidentale. Un piacere in più per chi le indossa. Lo stile: classico. Oro rosa, oro bianco, diamanti. Qualche pietra semi preziosa, come il topazio, oppure la madreperla e il cristallo di rocca.

Anello con topazio e diamanti
Anello con topazio e diamanti
Orecchini della collezione Domino con diamanti e finitura opaca
Orecchini della collezione Domino con diamanti e finitura opaca
Pendente Orecchini della collezione Domino in oro rosa con diamanti
Pendente Orecchini della collezione Domino in oro rosa con diamanti
Anello Colori d'Oriente in oro giallo e diamanti bianchi e brown
Anello Colori d’Oriente in oro giallo e diamanti bianchi e brown
Bracciale Colori d'Oriente in oro rosa e zaffiri rosa
Bracciale Colori d’Oriente in oro rosa e zaffiri rosa
anello oro bianco
Anello in oro bianco e diamante taglio marquise
Collezione Colori d'Oriente, anello in oro bianco, diamanti e smeraldi
Collezione Colori d’Oriente, anello in oro bianco, diamanti e smeraldi
Anelli della collezione Archetipe II, the Evolution. Oro bianco, diamanti e lapislazzulo, oro rosa e diamanti bianchi
Anelli della collezione Archetipe II, the Evolution. Oro bianco, diamanti e lapislazzulo, oro rosa e diamanti bianchi
Anelli della collezione Archetipe II, the Evolution. Oro rosa, diamanti e cacholong oro rosa e diamanti bianchi
Anelli della collezione Archetipe II, the Evolution. Oro rosa, diamanti e cacholong oro rosa e diamanti bianchi