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VicenzaOro si prepara a settembre




VicenzaOro nell’era del post coronavirus. La fiera di Vicenza dedicata alla gioielleria, sta già pensando alla ripartenza. Per lanciare un segnale di vitalità, proprio mentre tutte le gioiellerie e i laboratori di oreficeria sono chiusi per il covid-19, Italian Exhibition Group anticipa i temi del prossimo appuntamento (5-9 settembre).

Stand a VicenzaOro September
Stand a VicenzaOro September

Siamo ancora qui, più forti di prima. Questo è il messaggio da lanciare a Vicenzaoro September, per ripartire da quello che sappiamo fare meglio: fare cose belle e farle bene coniugando l’alto artigianato con l’industria e posizionandoci nella nicchia di alta qualità e valore che ci viene riconosciuta da tutto il mondo.
Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria, titolare della Maison Mattioli

Licia Mattioli (a sinistra) con Nancy Brilli
Licia Mattioli (a sinistra) con Nancy Brilli

VicenzaOro 2020 avrà come filo conduttore il concetto di human touch: creatività e artigianalità, il lato umano e dunque etico e sostenibile dell’industria, la formazione delle risorse umane e dei talenti, il fare italiano, fare stile.

Per quanto a oggi, nella particolare situazione che stiamo vivendo, fare previsioni sia un compito assai arduo, come imprenditori italiani abbiamo l’obbligo di guardare avanti con spirito combattivo e positivo. In questa ottica, e se le indicazioni saranno confermate, VOS 2020 si colloca in un periodo dove in Italia e in diversi Paesi – Cina in primis – saremo già ripartiti e quindi un evento internazionale come quello vicentino certificherà la rinnovata voglia e capacità dell’Italia e del gioiello made in Italy di continuare a stupire e a far sognare i consumatori di tutto il mondo.
Ivana Ciabatti, presidente Confindustria Federorafi

Ivana Ciabatti
Ivana Ciabatti

VicenzaOro a settembre proporrà il ritorno di VO Vintage, aperta anche al pubblico di appassionati e con la possibilità di acquisto on site per orologeria top di gamma e gioielli vintage. Ci saranno le istituzioni e i marchi indipendenti premium, realtà del settore, come l’Academy di Fhh (Fondation Haute Horlogerie), Ahci (Académie Horlogère des Créateurs Indépendants), incontri con la community del forum Orologi e Passioni di Bruno Bergamaschi e quattro nuovi brand dell’alto di gamma.

L'area Design Room a VicenzaOro September
L’area Design Room a VicenzaOro September

L’appuntamento di settembre conferma, come sempre, sei distretti: Icon per i Luxury Brand, The Design Room con 12 designer di alta gioielleria dal mondo, Look con l’offerta fashion per mall, department store e concept store contemporanei e cosmopoliti, ospita i tre progetti speciali The Watch Room (12 brand dell’orologeria contemporanea), Glamroom (artigiani della gioielleria), Fashion Room (gioielli-moda destinati alla gioielleria in materiali non preziosi), Creation con aziende specializzate nella produzione di oreficeria e gioielli di altissima qualità che si rivolge ai negozi tradizionali, alle catene e ai grossisti, Expression per il packaging di lusso specializzato nel settore orafo che si rivolge a retailer e produttori, Essence dedicato alle gemme e ai diamanti di un’infinità varietà per tipologia e provenienza. Infine, Evolution, anima tecnologica della manifestazione rappresentata nell’edizione settembrina da T.Evolution, con aziende specializzate nella progettazione, produzione e vendita di piccoli macchinari e strumenti per il settore orafo in collaborazione con Afemo (associazione per aziende di macchinari per gioielleria), presieduta da Gianluigi Barettoni.

Infine, non mancheranno i classici appuntamenti, tra talk show e Trendvision.

VicenzaOro January 2019. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2019. Copyright: gioiellis.com







Baselworld cancella la fiera per il 2020




Baselworld salta un giro: niente fiera di gioielleria e orologeria a Basilea per il 2020. La fiera era programmata dal 30 aprile al 5 maggio, ma è stata rimandata al 28 gennaio 2021 e fino al 2 febbraio per motivi di sicurezza sanitaria e a seguito del divieto di eventi pubblici e privati su larga scala, spiega un comunicato di Mch, la società che organizza Baselworld . Solo che il divieto delle autorità svizzere, al momento, è limitato al 15 marzo, quindi un mese e mezzo prima dell’inizio di Baselworld. Non è però malizioso supporre che la decisione sia stata agevolata anche dallo scarso entusiasmo, per usare un eufemismo, di molte aziende del settore. Da notare anche che la nuova data si scontra con VicenzaOro January 2021, già programmata dal 22 al 27 gennaio. Un bel pasticcio.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Come abbiamo già scritto, la data spostata a inizio maggio, per farla quasi coincidere con il Watches & Wonders Geneva (come si chiama ore il Sihh) dedicata all’alta orologeria, ha infatti indispettito molti marchi, che avevano visto complicarsi la programmazione e la vendita stagionale delle collezioni. Marchi come Bulgari, Gucci, Swatch e Jacob & co avevano deciso di disertare l’evento. L’epidemia di Covid-19, insomma, in un certo senso risolve una situazione spinosa.

Baselworld 2019
Baselworld 2019

Siamo profondamente dispiaciuti di aver dovuto posticipare l’evento come previsto a causa del coronavirus, in piena considerazione delle esigenze del settore dell’orologeria e della gioielleria per poter beneficiare della piattaforma per lo sviluppo i loro affari. Questa decisione è stata ancora più difficile alla luce di tutti gli aspetti positivi raggiunti attraverso l’ascolto e il dialogo negli ultimi mesi, che hanno portato a nuovi concetti e nuove soluzioni, che hanno attratto gli espositori a tornare e quelli nuovi a cui aderire. Abbiamo registrato una crescita incoraggiante in tutti i settori; orologeria, gioielleria, commercio di pietre preziose e perle, nonché nel settore tecnico. Rinviando lo spettacolo al gennaio 2021, abbiamo trovato una soluzione che consente all’industria e a tutti i nostri clienti di evitare di perdere un anno intero e allo stesso tempo di ripristinare i loro calendari per l’inizio dell’anno, un periodo favorevole alla presentazione dei loro nuovi prodotti, nuove tendenze e presa di ordini. Questo rinvio consentirà inoltre a Baselworld di continuare a sviluppare e apportare nuovi formati e soluzioni, nonché miglioramenti al nuovo concetto che proponiamo.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Anche se Baselworld, in ogni caso, fa sapere di non aver avuto altra scelta se non quella di prendere una decisione in fretta, in quanto tutti i preparativi, in particolare, la costruzione delle sale e degli stand era prevista già per la prima settimana di marzo. Appuntamento al prossimo anno.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com







Il design sorprendente di Paolo Costagli

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Non tutti i gioiellieri vantano una pagina su Wikipedia: Paolo Costagli fa parte di questa elite. Ma non è per questo motivo che ne parliamo. Piuttosto, il designer e gemmologo italiano con sede a New York ha la capacità di continuare a stupire anche dopo molti anni di lavoro d’avanguardia, come abbiamo osservato nel suo booth nella Design Room di VicenzaOro.

Bracciale in oro rosa e diamanti
Bracciale in oro rosa e diamanti

Paolo Costagli ha scelto la strada impervia delle cose difficili. Geometrie nuove, pietre inusuali, combinazioni sorprendenti: sono forse anche il frutto di una certa esuberanza, testimoniata dal suo curriculum. Nato a Firenze 54 anni fa, a 21 anni si è trasferito negli Stati Uniti e ha frequentato il Gemological Institute of America a Santa Monica, in California. Laureato in gemmologia, ha deciso di mettere in pratica gli insegnamenti. Ed è andato a Muzo, in Colombia dove si trovano le più famose miniere di smeraldi.

Anelli con citrino, peridoto e ametista
Anelli con citrino, peridoto e ametista

Tornato a New York, nel 1993 ha iniziato la sua attività di gioielliere e di commercio di pezzi vintage. I sui numi ispiratori, però, sono stati designer come René Boivin, Suzanne Belperron e Raymond Templier. Con buoni risultati: nel 2008 il suo braccialetto Brillante è stato inserito nella collezione permanente del Museo delle Arti e del Design.

Orecchini con ametista
Orecchini con ametista
Anello in oro con pavé di diamanti
Anello in oro con pavé di diamanti
Orecchini con topazi blu
Orecchini con topazi blu
Bracciali in oro rosa e diamanti
Bracciali in oro rosa e diamanti
Anello e collana in oro e diamanti
Anello e collana in oro e diamanti
Orecchini con tormalina rosa e ametista
Orecchini con tormalina rosa e ametista

Anello in oro bianco con acquamarina e morganite
Anello in oro bianco con acquamarina e morganite







I gioielli di Gismondi 1754 alla conquista del Qatar





Il mercato del lusso in Medio Oriente più vicino ai gioielli di Gismondi 1754. La società genovese, che di recente si è quotata in Borsa, ha siglato una partnership con il gruppo Alfardan, uno dei più importanti player privati del Qatar, specializzato in vari settori del lusso. Primo passo di questo accordo sarà la partecipazione alla DJWE-Doha Jewellery Watches exibition, la più importante esposizione dedicata al mondo della gioielleria e dell’orologeria, di scena a Doha fino al 29 febbraio 2020.

Alta gioielleria Gismondi 1754, collana e orecchini della collezione Essenza, in oro bianco, diamanti e zaffiri
Alta gioielleria Gismondi 1754, collana e orecchini della collezione Essenza, in oro bianco, diamanti e zaffiri

L’accordo con Alfardan in Qatar prevede l’introduzione del brand Gismondi 1754 nel mercato locale e, in base all’interesse mostrato dal pubblico, è prevista la vendita dei gioielli attraverso la rete commerciale del Gruppo Alfardan, che nel settore della gioielleria vanta una lunga tradizione fin dal 1952, quando il fondatore, Ibrahim Alfardan, oltre a essere uno dei maggiori commercianti di perle del Qatar, si accreditò come fornitore di gioielli per la Casa Reale.

Anello in oro rosa e diamanti della collezione Aura
Anello in oro rosa e diamanti della collezione Aura

Questo accordo di assoluto prestigio rappresenta un ulteriore passo nella nostra strategia di espansione. L’alto livello di creatività e di qualità dei nostri gioielli e la grande influenza della Alfardan Jewellery in Qatar ci consentiranno di avviare la nostra presenza nell’area del Golfo, con la concreta prospettiva di iniziare una collaborazione anche per gli anni a venire. Una partnership che è in linea con i piani annunciati in fase di Ipo agli investitori, ovvero di puntare convintamente sulla crescita del settore wholesale anche attraverso la presenza alle principali fiere a livello internazionale, dove stiamo ottenendo riscontri molto positivi.
Massimo Gismondi, Ceo di Gismondi1754“

Massimo Gismondi
Massimo Gismondi

Le fiere di gioielleria sembrano portare a un risultato positivo per Gismondi: a VicenzaOro January l’azienda ha ricevuto ordini per 472.000 euro e nove nuovi clienti hanno manifestato forte interesse a poter avere il brand nei propri punti vendita. I nuovi ordini sono pervenuti prevalentemente da concessionari proprietari di gioiellerie multi brand molto rappresentative e situate in parti diverse del mondo. Complessivamente, la fiera vicentina ha portato in dote accordi con sette nuovi concessionari a Montecarlo, tre a Dubai, a Bucarest, Tirana e Manama Bahrain. Neiman Marcus, principale rivenditore statunitense nel lusso, ha definito, per la prima volta dopo tre anni di collaborazione, un ordine già in consegna.

Collezione Aura, tre bracciali
Collezione Aura, tre bracciali
Collezione Aura, collana con pendente
Collezione Aura, collana con pendente
Collezione Aura, collana regolabile
Collezione Aura, collana regolabile
Collezione Aura, orecchini
Collezione Aura, orecchini

Collezione Aura, orecchini in oro rosa e diamanti
Collezione Aura, orecchini in oro rosa e diamanti







Anna e Alex, bijoux d’autore




Anna e Alex, ovvero i bijoux d’autore che sono divertenti come molti gioielli non riescono a essere.

Due amiche, la stessa passione: i bijoux d’autore. Quelli che non sono accessori assemblati per hobby, non utilizzano materiali scadenti, non sono frutto dell’estro casuale e, spesso, di cattivo gusto. Il contrario: Anna e Alex propone un tipo di bijoux che è firmato, frutto di una creatività limpida, originale, di qualità. Lavorano a Roma, ma hanno alle spalle una storia con tante esperienze diverse. La biografia di Anna Neri, nata in Italia, registra che ha vissuto a Los Angeles e a Pittsburgh, dove si è laureata in business administration, con specializzazione in marketing internazionale.

Enamel collection, orecchini cammeo con elefante
Enamel collection, orecchini cammeo con elefante

A Roma Anna ha cominciato la sua carriera, appunto, nel settore del turismo e del luxury. Alessandra Sales è nata invece a New York, ma è cresciuta anche a Torino, Verona e Ginevra. Dopo aver studiato Storia e Giurisprudenza, Alessandra ha lavorato nel mondo delle relazioni esterne, fino ad arrivare al vertice della struttura di comunicazione di Bulgari. Una carriera di successo. Ma non è più divertente creare dei bijoux? La convinzione, narra la storia, è arrivata con gli apprezzamenti ricevuti da  Emma Thompson a Londra, che ha indossato gli orecchini di Anna e Alex alla prima del suo film Nanny Mc Phee. Ora il marchio è affermato e non si perde i maggiori appuntamenti del settore. Margherita Donato

Collana di passamaneria, cristalli, grade colorate
Collana di passamaneria, cristalli, grade colorate
Orecchini incisi su conchiglia sardonica, argento 925, smalto pietre semi preziose
Orecchini incisi su conchiglia sardonica, argento 925, smalto pietre semi preziose
Orecchini incisi su conchiglia sardonica, argento 925, ciuffo in passamaneria
Orecchini incisi su conchiglia sardonica, argento 925, ciuffo in passamaneria
Orecchini in argento dorato, smalto, pietre semi preziose
Orecchini in argento dorato, smalto, pietre semi preziose
Orecchini in argento dorato, resina, smalto
Orecchini in argento dorato, resina, smalto
Orecchini in argento, seta, ciniglia, giade colorate
Orecchini in argento, seta, ciniglia, giade colorate







VicenzaOro January chiude con un record di presenze





VicenzaOro January, il bilancio. Terminata la maggiore fiera invernale del gioiello, Ieg (la società che organizza VicenzaOro), ha tirato le somme. Alcuni numeri erano già noti: 1.500 espositori totali. Ma la novità sono le oltre 35.000 presenze, il massimo degli ultimi  dieci anni e oltre 40 eventi.

VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com

In sintesi, il bilancio della fiera indica che sono in aumento le visite dall’estero, mentre anche il mercato italiano sembra risvegliarsi. Secondo i dati di Italian Exhibition Group, l’incoming estero conta complessivamente per il 60% sul totale delle visite. Visitatori che sono arrivati da 126 Paesi esteri. Positivo anche il dato dell’Italia: +12%.

Il booth di Nanis a VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Nanis a VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com

Nel dettaglio, gli Stati Uniti guidano la classifica dei Paesi esteri più rappresentati dagli operatori con +30% rispetto al 2019. Anche il Giappone (+22%) conferma l’interesse crescente dei mercati strategici per la produzione Made in Italy, così come il vicino Medio Oriente (+6% complessivo). Le aree di Asia e Far East segnano +4% complessivo. La macro-regione dell’Africa +7%. E torna a crescere anche la Russia con +6%.

Tra i booth di VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com
Tra i booth di VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com

Le visite dall’Europa, area che vale circa il 50% della presenza estera a Vicenzaoro, segnano +9% sull’incremento, che già era a doppia cifra del 2019, con presenze in aumento in particolare dai Paesi di lingua tedesca. Insomma, i numeri sembrano scacciare qualsiasi ombra: VicenzaOro non solo resiste, ma insiste con successo. E, soprattutto, l’incremento avviene in un momento difficile per altre fiere e di tensioni geopolitiche.

VicenzaOro January 2020. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2020. Copyright: gioiellis.com

Ad aiutare il successo di VicenzaOro January bisogna ricordare la partnership con Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), Confindustria Federorafi, Confartigianato, Confimi Industria orafa e argentiera e Cna. In particolare, Ice ha promosso sul mercato statunitense attività specifiche scaturite in 120 incontri B2B svolti a Vicenzaoro tra grandissimi compratori della Gdo americana e aziende italiane.

L'area Icon di VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com
L’area Icon di VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com

Prossimi appuntamenti con la Jewellery Agenda di Ieg: OoroArezzo (18-21 aprile), Vicenzaoro September (5-9 settembre) e Vod Dubai International Jewellery Show in autunno.

VicenzaOro January 2020
VicenzaOro January 2020







È già in programma la seconda edizione di Vo Vintage





Un piccolo grande successo. La prima edizione di Vo Vintage, una mini fiera nella fiera di VicenzaOro, ha riscosso un ottimo interesse di pubblico. L’area dedicata all’orologeria e alla gioielleria d’epoca era, in effetti, una scommessa. Organizzata in un’area aperta al pubblico di VicenzaOro (che è invece un evento riservato agli operatori), e in un periodo più limitato (18-20 gennaio) ha visto la partecipazione di 30 espositori. Un successo che ha spinto gli organizzatori di Ieg a programmare già la prossima edizione.

Al piano superiore Vo Vintage, sotto VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Al piano superiore Vo Vintage, sotto VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

Vo Vintage ha attirato collezionisti di gioielli e orologi d’epoca, un mercato in crescita stimato nel nostro Paese a 1 miliardo di euro. Non solo fiera, comunque, ma anche appuntamenti di carattere culturale, come il Vo Vintage Talk, dialogo tra Michele Mengoli, uno dei massimi esperti italiani di orologeria e Sandro Fratini, famoso collezionista italiano di orologi vintage, con un patrimonio di oltre 2000 pezzi del valore di circa 1 miliardo di euro, tra cui spiccano i marchi Rolex, Patek Philippe, Vacheron Constantin e Audemars Piguet. Il nuovo format ha potuto contare anche sui preziosi contributi diGiulio Papi, direttore Audemars Piguet Renaud & Papi, Stefano Mazzariol, uno dei più grandi esperti di Rolex Daytona al mondo, e Bruno Bergamaschi, con il suo forum Orologi & Passioni, Ugo Pancani della Fondation de la Haute Horlogerie, del presidente di Assorologi Mario Peserico.

Lavoro su orologi d'epoca a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com
Lavoro su orologi d’epoca a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com
Gioielli d'epoca a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com
Gioielli d’epoca a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2020
VicenzaOro January 2020

Gioielli d'epoca a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com
Gioielli e orologi a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com







Guerra delle fiere di gioielleria: torna Pasquale Bruni, ma…





Pasquale Bruni torna a partecipare a un evento assieme ad altri gioiellieri. Ma non si tratta di VicenzaOro e neppure di Baselworld. Il gioielliere di Valenza, che circa un anno fa ha deciso di interrompere le consuete presenze nelle due grandi fiere europee della gioielleria, ha invece deciso di aderire a Haute Jewels Geneva, assieme a Yoko London (che è il promotore dell’iniziativa), Crivelli, Roberto Coin, Sutra, Bayco, Etho Maria e Stenzhorn.

Modella con gioielli di Pasquale Bruni
Modella con gioielli di Pasquale Bruni

La sorpresa riguarda sia la modalità, sia la scelta della data. Haute Jewels Geneva, infatti, si terrà dal 26 al 28 aprile, in coincidenza con il Sihh, la manifestazione dedicata all’alta orologeria che si svolgerà sempre nella città svizzera dal 26 al 29 aprile. Non solo. Haute Jewels Geneva precederà di pochissimo Baselworld (30 aprile – 5 maggio).

Collana di Yoko London esposta a Haute Jewels Geneva 2019
Collana di Yoko London esposta a Haute Jewels Geneva 2019

E proprio questa concentrazione di eventi ha consigliato a GemGenève, altra fiera di alta gioielleria, di posticipare quest’anno le date all’autunno (5-8 novembre). Haute Jewels Geneva, partito lo scorso anno con la presenza di sole quattro aziende (Yoko London, Crivelli, Roberto Coin e Sutra) quest’anno raddoppia. L’idea è quella di non creare una semplice mini-fiera, ma di mostrare i gioielli in un’atmosfera più intima e rilassata: si svolgerà, infatti, nella sala da ballo del Fairmont Grand Hotel Geneva (ex Grand Hotel Kempinski) dalle 10 alle 20.

Vetrina a GemGenève
Vetrina a GemGenève

Baselworld, visitatore avvinghiato a due modelle
Baselworld, visitatore avvinghiato a due modelle

VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com







Gismondi 1754 debutta a VicenzaOro con sei collezioni

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Debutto con il botto per Gismondi 1754. La società genovese, dopo essersi quotata in Borsa a Milano, ha deciso di partecipare a VicenzaOro January. Una visibilità che è accompagnata dalla presentazione di sei collezioni di gioielli.

Essenza. È una collezione composta di orecchini, anelli, bracciali, collane, in oro rosa o bianco, smeraldi, rubini, zaffiri e diamanti, è un omaggio alla leggerezza e si basa sulla destrutturazione di un gioiello classico. La collana in smeraldi e diamanti è stata premiata quest’anno a Las Vegas con il celebre riconoscimento People’s Choice Design Awards, e viene presentata a VicenzaOro in una variante in tanzanite e diamanti.

Essenza, la collana in smeraldi e diamanti  premiata con il  People’s Choice Design Awards
Essenza, la collana in smeraldi e diamanti premiata con il People’s Choice Design Awards

Dedalo. Dedicata al personaggio mitologico e al suo ingegno, nel suo andamento decorativo rimanda ai labirintici vicoli di Genova. La collezione si compone di anelli, bracciali e orecchini in oro rosa e diamanti bianchi. Presenta inoltre una versione maschile in oro brunito e diamanti neri.

Bracciale Dedalo
Bracciale Dedalo

Era. Un tributo alla famiglia ed alla sua dea protettrice dell’antichità, Era, la madre di tutti gli dei e moglie di Zeus. Il suo animale simbolo era il pavone: difatti alla piuma di questo volatile sono ispirati i gioielli di questa collezione, che si compone di anelli, bracciali, collane e orecchini in oro bianco e rosa, smeraldi e diamanti, zaffiri rosa e diamanti.

Collana Era
Collana Era

Noi. Simboleggia l’incontro romantico di due anime innamorate che si rincorrono, fondono e incrociano all’infinito. La collezione si compone di anelli, bracciali, collane e orecchini in oro rosa, bianco e diamanti.

Collezione Noi, anello doppio con diamanti
Collezione Noi, anello doppio con diamanti

Prato fiorito. È ispirata da un prato in montagna, in una giornata di sole in primavera. La collezione si compone di anelli, bracciali, e orecchini in oro bianco e rosa, diamanti, smeraldi, zaffiri rosa e blu.

Bracciale della collezione Prato Fiorito
Bracciale della collezione Prato Fiorito

Aura. La collezione rappresenta l’incontro dell’energia del cosmo con quella dell’individuo e della sua anima, rappresentato da sette cerchi concentrici, disposti in modo concavo e convesso, a creare una sorta di  canale attraverso il quale idealmente assorbiamo e rilasciamo energia. La collezione si compone di anelli, bracciali, collane e orecchini in oro rosa e diamanti, smalto bianco e nero.

Anello Aura
Anello Aura







VicenzaOro apre le porte alle start-up della gioielleria





VicenzaOro (17 al 22 gennaio) è soprattutto una fiera dedicata ai gioielli. Ma da tempo non è più solo un appuntamento per buyer in cerca delle nuove collezioni. Vicenzaoro January è anche l’occasione per ampliare opportunità di business. Lo testimonia Startup & Carats, un focus inedito che connette tutti gli attori della filiera orafa con le startup e le piccole e medie aziende.

Il brand di VicenzaOro
Il brand di VicenzaOro

A Vicenzaoro January, infatti, un’intera area nella Hall 2.2 sarà dedicata all’esposizione e presentazione di nuove realtà, dando visibilità ai business model innovativi che si affacciano sulla scena orafa attraverso talk, momenti d’incontro e il coinvolgimento di incubatori internazionali.

VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com

Raccogliendo la direzione strategica definita da Ice (Istituto per il Commercio Estero) e con il suo diretto appoggio attraverso l’iniziativa nazionale Italian StartUp, il progetto vuole supportare l’evoluzione e lo sviluppo del settore orafo e gioielliero, all’insegna di tre parole d’ordine: contaminazione, innovazione e creatività.

Italian jewelry Trends Show nell'area di VicenzaOro a Las Vegas
Italian jewelry Trends Show nell’area di VicenzaOro a Las Vegas

Per esempio, tra le start up che prenderanno parte all’inedito format si segnalano Doralia, marketplace italiano per l’alta gioielleria fondato da Massimiliano Brustia, che collega artigiani italiani e consumatori finali esteri, senza intermediari. Altra start-up italiana è Lumi Industries, nata nel 2014 grazie al crowdfunding internazionale, fondata da Davide Marin e Manuela Pipino: offre i vantaggi della stampa 3D a un bacino sempre più ampio di utenti. Il tutto grazie a soluzioni originali per sviluppare e produrre dispositivi di stampa 3D altamente innovativi, focalizzate principalmente sulla tecnologia a resina. Oppure Meccaniche Veneziane, atra giovane azienda fondata dai fratelli Morelli, entrambi under 30, specializzata nella creazione di orologi meccanici ad alta precisione Swiss Made, realizzati con materiali all’avanguardia, coniugando linee classiche e un carattere innovativo.

L'area Design Room a VicenzaOro September
L’area Design Room a VicenzaOro September







La tecnologia di T.Gold al prossimo VicenzaOro




Assieme a VicenzaOro (17 al 22 gennaio) torna la gioielleria hi-tech con T.Gold, la manifestazione internazionale dedicata ai macchinari per l’oreficeria e alle tecnologie più innovative applicate all’oro e ai gioielli.

A T.Gold debuttano le novità tech del settore orafo-gioielliero in grado di dettare i trend futuri, grazie alla presenza dei principali player tra cui le aziende espositrici italiane Legor, Sisma, Ompar e Novagum, le statunitensi Gemvision e 3D Systems, oltre a una significativa presenza di realtà tedesche.

Lavorazione orafa. Foto: LaPresse
Lavorazione orafa. Foto: LaPresse

In programma c’è anche l’appuntamento con il Jewellery Technology Forum, unica conferenza internazionale in Europa dedicata alle nuove tecnologie e alle ultime tendenze nel settore della gioielleria (19 gennaio) co-organizzata insieme a Legor Group. Il Jewellery Technology Forum è un momento di formazione prezioso sia per le nuove leve sia per i veterani del settore orafo, e offre un’occasione di confronto e di aggiornamento sull’andamento e le tendenze del settore. Le tematiche trattate spazieranno dal grano cristallino alla progettazione dell’innovazione, dai modelli 3D in fotopolimero acrilico per microfusione allo scenario macroeconomico. A chiudere la manifestazione anche un approfondimento sul tema dei diamanti sintetici.

Visitatori a T.Gold
Visitatori a T.Gold

Sempre in materia di tecnologia, a VicenzaOro è in programma l’hackathon The Gold Run: gli studenti universitari potranno infatti tradurre in progetti inediti e tangibili le competenze multidisciplinari che stanno alla base del mondo orafo-gioielliero, dalla chimica alla fisica, dal design all’implementazione di tecnologie digitali. Le 40 migliori proposte per l’ideazione di un nuovo prodotto o di un packaging innovativo saranno sottoposte a un advisory board composto da importanti aziende del comparto.

Lavorazione di gioielleria
Lavorazione di gioielleria

Infine, per la prima volta Italian Exhibition Group, che organizza la fiera di Vicenza, lancia un focus sul mondo delle start-up e delle piccole imprese innovative come ulteriore veicolo dell’innovazione di filiera con il progetto StartUp and Carats: darà visibilità ai nuovi business model che si affacciano sulla scena orafa, prevedendo talks e momenti di incontro, oltre al coinvolgendo incubatori internazionali.

VicenzaOro January, visitatori nel booth di Giovanni Ferraris
VicenzaOro January, visitatori nel booth di Giovanni Ferraris. Copyright: gioiellis.com

Gioielli esposti a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Gioielli esposti a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com







Ecco chi sarà presente al prossimo VicenzaOro January





Anteprima di VicenzaOro January (17-22 gennaio), a un mese dall’inizio dell’evento organizzato da Italian Exhibition Group. Nei padiglioni della Fiera di Vicenza ci saranno conferme e novità. In particolare, nell’area Icon, che ospita i grandi marchi della gioielleria, è confermata la presenza di Maison come Crivelli, Damiani e Roberto Coin, che presenterà nuove collezioni come Petals e Rock and Diamonds. Alta gioielleria anche con altri tre nomi illustri di Valenza: Leo Pizzo, Carlo Palmiero e Picchiotti.

Booth di Fope, VicenzaOro January 2018. Copyright: gioiellis.com
Booth di Fope, VicenzaOro January 2018. Copyright: gioiellis.com

Confermata anche la presenza di Annamaria Cammilli, Fope, Antonini, Mariani, Giovanni Ferraris e della gioielleria tecno-spermimentale di Mattia Cielo.

Booth di Leo PIzzo, VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis.com
Booth di Leo PIzzo, VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis.com

La novità, invece, è rappresentata da Gismondi 1754, storico marchio genovese che ha debuttato in Borsa il 18 dicembre, con la nuova collezione Dedalo. Tra i marchi della tradizione di Napoli e dintorni, ci saranno De Simone, e Chantecler.

Vetrina di Stenzhorn a VicenzaOro September. Copyright: gioiellis.com
Vetrina di Stenzhorn a VicenzaOro September. Copyright: gioiellis.com

Dall’estero confermata la presenza del pluripremiato Nikos Koulis, dalla Grecia, e della maison tedesca Stenzhorn, mentre dall’Australia sono attese le perle di Autore.

Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com
Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com

A gennaio torna anche The Design Room, l’area riservata ai designer di tendenza. In questa tornata ospita conferme e new entry: Alessio Boschi, Cedille Paris, Lydia Courteille, Margaritis Lefteris, Mousson Atelier, Netali Nissim, Paolo Costagli New York, Sicis, Tomasz Donocik, Bare Jewelry, DreamBoule Milano e Yeprem.

Lydia Courteille. Copyright: gioiellis.com
Lydia Courteille. Copyright: gioiellis.com

La Design Room. Copyright: gioiellis.com
La Design Room. Copyright: gioiellis.com

VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis,com
VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis,com







Italian Exhibition Group acquisisce in anticipo OroArezzo e GoldItaly

Ieg, che organizza VicenzaOro, anticipa la prevista acquisizione di OroArezzo e GoldItaly ♦︎

Il mondo delle fiere è in fermento. Cambiano i format e, soprattutto, si consolida il mercato. E, grazie al carburante fornito dalla recente quotazione in Borsa, Italian Exhibition Group (la società che organizza VicenzaOro) acquisisce  OroArezzo e GoldItaly.

Team room di Italian Exhibition Group a VicenzaOro
Team room di Italian Exhibition Group a VicenzaOro

Il 15 novembre, infatti, l’assemblea dei soci di Arezzo Fiere e Congressi ha accolto la proposta di Italian Exhibition Group di anticipare il periodo di esercizio previsto per l’opzione di acquisto di OroArezzo e GoldItaly, storici eventi del distretto toscano della oreficeria. Ieg acquisirà quindi a breve i due eventi che già aveva in gestione dal 2017. Il valore dell’operazione, precisa una nota, è determinato da una componente fissa di 3,5 milioni di euro e da una componente variabile che potrà sfiorare un valore massimo di 1 milione.

VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

È un’operazione per i clienti, per il mercato. Sono anni che sosteniamo il principio della regia unica, molto importante per produrre risultati a Vicenza e ad Arezzo. Abbiamo indicato questo obiettivo sin dall’inizio. Ne abbiamo misurato il valore sul campo in tre anni di concreta collaborazione e oggi abbiamo piena coscienza di compiere un’operazione molto valida sotto il profilo imprenditoriale. La prima con una fiera della Toscana. E auspico possa diventare, naturalmente a patto vi sia corrispondenza di comuni obiettivi, un’operazione di più estesa collaborazione con un più vasto sistema fieristico regionale. Noi siamo molto aperti a verificarne la concreta fattibilità. Chi ci conosce sa che non ci spaventa il fatto di affrontare le questioni in tempi veloci.
Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg

Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg
Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg

OroArezzo si svolge ogni anno in aprile ed è il salone internazionale che valorizza la migliore produzione orafa Made in Italy, una manifestazione utile per la pianificazione degli acquisti annuali e il riassortimento primaverile di wholesalers, catene e top brand della distribuzione. È una fiera internazionale per la domanda che ha come punti di forza la creatività e la velocità del delivery.

GoldItaly, invece, si tiene ogni anno in ottobre, favorisce l’incontro tra le eccellenze dei distretti orafi italiani e i buyers internazionali, puntando sull’esclusiva formula dell’international business workshop basata su un’attenta segmentazione del prodotto esposto e un’accurata profilazione degli operatori invitati.

Gioielli a OroArezzo
Gioielli a OroArezzo

Attraverso l’esercizio dell’opzione Ieg anticipa il previsto consolidamento nel settore dell’oreficeria e della gioielleria. OroArezzo e Gold Italy affiancheranno quindi, anche in termini societari, Vicenzaoro January, T-Gold, Vicenzaoro September, Vod Dubai International Jewellery Show.

Avere sotto lo stesso ombrello i brand leader delle fiere di settore significa orientarli con linearità e chiarezza di posizionamento a tutto favore di aziende e buyer. Arezzo insiste sul distretto più importante d’Europa per produzione e volumi di oreficeria di qualità. Oroarezzo e Gold Italy sono coerenti con questo background storico e territoriale. Così come coerente con il settore è il loro timing perché gli operatori necessitano di un appuntamento con l’oreficeria in primavera e in autunno in un luogo che li ospita da più quarant’anni, due punti di riferimento per esportare in tutto il mondo, forti e chiari verso buyer giusti attivati grazie a un preciso posizionamento in target.
Marco Carniello Group Brand Director Jewellery & Fashion di Ieg

Marco Carniello
Marco Carniello

Nei primi sei mesi del 2019, l’export del distretto orafo aretino ha segnato +11,4%, contribuendo al 28,9% del valore complessivo nazionale (+14,8% verso gli Emirati Arabi Uniti, primo mercato di sbocco per Arezzo). Con un valore di oltre 1 miliardo (1.051,8 milioni) di euro solo nei primi sei mesi dell’anno, Arezzo si conferma il primo distretto d’Italia e d’Europa per export di Oreficeria. Nei 12 mesi del 2018 aveva sfiorato i 2 miliardi di euro.

Interno di OroArezzo
Interno di OroArezzo
OroArezzo 2018
OroArezzo 2018






A Baselworld un hub per start-up

Baselworld stringe un accordo con Luxury Venture per favorire le imprese di gioielleria e orologeria innovative ♦︎

AAA nuove idee per fiere di gioielleria cercansi. Se sui giornali si pubblicassero ancora i brevi testi per la ricerca di personale o altro (qualcuno se ne trova ancora, ma pochi) le aziende che organizzano eventi legati al mondo dei gioielli potrebbero tentare questa strada. In mancanza, le grandi fiere della gioielleria cercano strade diverse. VicenzaOro, per esempio, ha pensato di allargare il campo d’azione a gioielleria e orologeria da collezione con l’esperimento di Vo Vintage. Baselworld, invece, percorre una strada diversa e guarda al mondo dell’innovazione.

Baselworld 2018
Baselworld 2018

La grande fiera di Basilea, infatti, ha annunciato di avere stretto una partnership con il gruppo Luxury Venture. L’obiettivo: sviluppare congiuntamente un ecosistema internazionale per le start-up nei settori dell’orologeria, della gioielleria e delle industrie connesse per plasmare il futuro del lusso attraverso l’innovazione, la digitalizzazione, la sostenibilità e l’imprenditorialità.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Luxury Venture Group, infatti, è un incubatore, un acceleratore e una piattaforma di capitale di rischio con sede in Svizzera. La mission è aiutare le start-up del lusso che combinano impatto e profitto con innovazione, creatività, sostenibilità e responsabilità sociale.

L’obiettivo di Luxury Venture è selezionare, promuovere e investire in start-up del lusso in qualsiasi parte del mondo. Per esempio, attraverso un concorso, il Luxury Venture Innovation Awards, e poi con programmi di accelerazione fino a tre mesi per le start-up selezionate. Un programma eccitante per le aziende di gioielleria? Lo dirà il tempo.

Baselworld 2019
Baselworld 2019

Intanto, secondo l’amministratore delegato di Baselworld, Michel Loris-Melikoff, la partnership “colma un importante divario e si adatta perfettamente al nuovo posizionamento di Baselworld 2020 come piattaforma di esperienza”. Come si concretizza l’accordo? Nei programmi a Baselworld del prossimo anno, Luxury Venture Day riunirà start-up di lusso, investitori, distruttori e università, creando un nuovo ecosistema dinamico nel settore del lusso con un focus su orologi e gioielli. E la fiera presenterà numerose innovazioni e aree di esperienza che faranno da acceleratore per le start-up e forniranno nuovi impulsi al settore.

Appuntamento a Baselworld dal 30 aprile al 5 maggio 2020.

Sfilate a Baselworld 2019
Sfilate a Baselworld 2019







Anche gioielli e orologi d’epoca a VicenzaOro





Italian Exhibition Group lancia Vo Vintage centrata su gioielli e orologi d’epoca assieme a VicenzaOro January. Sarà aperta al pubblico ♦︎

Gioielli e orologi d’epoca. Gioielli e orologi da collezione. Gioielli e orologi che riempiono gli spazi. Italian Exhibition Group ha pensato come allargare il business di VicenzaOro, manifestazione leader che, però, risente della congiuntura economica, con qualche defezione e qualche nuovo arrivo (un fisiologico ricambio, dicono a Ieg) tra le aziende storiche della gioielleria (comunque meno di Baselworld). A differenza di VicenzaOro, che è dedicata agli operatori di settore, l’area per gioielli e orologi d’epoca sarà aperta al pubblico. L’idea, inoltre, potrebbe essere in relazione con lo slittamento a fine aprile del Sihh, il Salon International de la Haute Horlogerie che fino allo scorso anno si è svolto a Ginevra quasi in contemporanea con VicenzaOro. E che per il 2020 è invece programmato dal 25 al 29 aprile.

Il logo di Vo Vintage
Il logo di Vo Vintage

La novità consiste in Vo Vintage in contemporanea con VicenzaOro Jenuary. La nuova area espositiva, è prevista da sabato 18 a lunedì 20 gennaio 2020, un arco di tempo più breve rispetto a VicenzaOro January (17-22 gennaio). L’idea è quella di attrarre appassionati e, ovviamente, aziende attive nella gioiellerie e nella orologeria d’epoca. Per esempio, ci saranno i maestri orologiai di Verga Vintage che revisioneranno prestigiosi orologi d’epoca dal vivo e storici collezionisti come Sandro Fratini, che vanta una collezione di 2mila orologi per un valore stimato di 1 miliardo di euro.

L'area dedicata all'orologeria a VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis.com
L’area dedicata all’orologeria a VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis.com

Saranno presenti a Vo Vintage anche le principali istituzioni del settore, come Assorologi, che da anni lotta sui temi dell’intellectual property contro la contraffazione e il commercio dei falsi, la prestigiosa Ahci, Académie Horlogère des Créateurs Indépendants, che raggruppa i più grandi maestri orologiai indipendenti di tutto il mondo, Orologi & Passioni il principale forum di appassionati in Italia. Vo Vintage sarà organizzata nel foyer del primo piano della fiera, “in un contesto esclusivo e riservato”.




VicenzaOro September, ingresso. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro September, ingresso. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January, ingresso. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January, ingresso. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Sandro Fratini
Sandro Fratini







Andrete a Baselworld? Mini sondaggio





Parteciperete a Baselworld? Ecco il risultato del mini sondaggio di gioiellis.com tra le aziende a VicenzaOro ♦︎

Parteciperete a Baselworld? Abbiamo posto la domanda a una trentina di aziende presenti a VicenzaOro, con un mini sondaggio che non ha certo l’ambizione di essere esaustivo, ma allo stesso tempo può indicare quali sono gli umori tra i protagonisti della gioielleria. Il risultato? La lettura è positiva o negativa secondo da quale punto di vista si considerano le risposte. Se dovessimo riassumere il senso generale, è che prevale un senso di incertezza: mah, forse, ci stiamo pensando, vedremo, non abbiamo ancora deciso. Sono state di questo tono una buona parte delle risposte, anche se non sono mancati i decisi sì e no.

Ingresso a Baselworld 2019
Ingresso a Baselworld 2019

Per esempio c’è chi, come Yoko London o Fope ha assicurato che alla prossima fiera di Basilea saranno presenti. Ma altri hanno preferito rimandare la decisione. Uno dei fattori che rendono incerti, hanno spiegato diversi protagonisti del settore a Gioiellis.com (con la promessa dell’anonimato), è lo spostamento della data di oltre un mese. La fiera di Basilea, infatti, per il 2020 ha fatto slittare l’inizio della fiera al 30 aprile per coordinarsi con il Sihh di Ginevra. E c’è a chi questo cambiamento non piace. Altri gioiellieri, invece, hanno detto di essere in attesa di capire quali saranno i cambiamenti annunciati da Michel Loris-Melikoff, managing director dell’evento, nella conferenza stampa di chiusura dell’ultima edizione.

Certo, la notizia che un altro big della gioielleria, Jacob & co, ha deciso di disertare la fiera della gioielleria di Basilea non ha contribuito a incentivare la voglia di partecipare.

Risultati del sondaggio
Numero degli intervistati: 29
Sì, torneremo sicuramente: 7 (24,1%)
Non abbiamo intenzione di partecipare: 10 (34,5%)
Forse, siamo indecisi: 12 (41,4%)





Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com

Baselworld 2019, booth nella grande hall. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019, booth nella grande hall. Copyright: gioiellis.com

Il booth di Jacob & co a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Jacob & co a Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Il booth di Palmiero a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Palmiero a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Verdi Gioielli a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Verdi Gioielli a Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Nel booth di Yoko London a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Yoko London a Baselworld. Copyright: gioiellis.com







Le gioiellerie scompariranno?

Le gioiellerie sono destinate a scomparire? Il digitale soppianterà la vendita diretta? Un’indagine ha scoperto che… ♦︎

Nel 2039, tra venti anni, esisteranno ancora le gioiellerie? Probabilmente sì, ma saranno meno e, forse, diverse a quelle che ci sono oggi. Di sicuro, dati alla mano, è in atto una mutazione profonda che, per la verità, coinvolge tutto il settore retail.

I dati relativi all’Italia, e messi a fuoco da Federpreziosi, sono simili, con piccole varianti, a quelli degli altri Paesi occidentali: il declino del negozio fisico è evidente, ma non sempre significa una minore vendita di gioielli. Le statistiche relative all’Italia sono state presentate durante VicenzaOro nell’ormai classico Digital Talks, formula ideata da Federpreziosi Confcommercio e Ieg: incontri con gli operatori che servono, appunto, a guardare avanti soprattutto in relazione alle trasformazioni della società. Come il mondo digitale, di cui fa parte gioiellis.com, e che rappresenta il mutamento radicale che attraversa tutta l’economia.

La storica gioielleria Schreiber, a MIlano
La storica gioielleria Schreiber, a MIlano

La ricerca realizzata da Federpreziosi, in collaborazione con Format Research, scatta una fotografia del settore. In Italia operano oltre 14.600 gioiellerie che danno lavoro a quasi 37.000 addetti. Ma la contrazione è consistente: in sette anni, dal 2012 a oggi, il comparto ha perso quasi 1.000 imprese e oltre 3.000 addetti. Secondo l’analisi, le principali ragioni del calo del numero delle gioiellerie è causato dalla progressiva riduzione dei consumi e dall’avvento del commercio elettronico, che nel 2019 produrrà in Italia ricavi superiori ai 30 miliardi di euro, contro gli 11 miliardi del 2012. Insomma, una tenaglia micidiale: gli italiani spendono meno e, allo stesso tempo, fanno acquisti sempre più spesso attraverso internet.

Gioielleria Lo Scarabeo d'Oro, a Milano
Gioielleria Lo Scarabeo d’Oro, a Milano

La ricerca indica anche che le gioiellerie che hanno scelto anche la strada digitale si rivelano più efficienti dal punto di vista commerciale. I ricavi medi di una gioielleria in Italia oscillano tra i centomila ed i cinquecentomila euro, ma quando la gioielleria opera sul web, gli affari lievitano e si passa tra i cinquecentomila e il milione di euro. Però, attenzione, non basta avere un sito web: il 10,7% delle delle gioiellerie non raggiunge i 50.000 euro di fatturato e il 4,1% ha, inutilmente, un sito internet. Lecito domandarsi come questi retailer che denunciano un giro d’affari così modesto possano continuare a stare sul mercato. Stesso discorso per le gioiellerie tra 50.000 e 100.000 euro di ricavi, range che corrisponde anche in questo caso al 10,7% delle gioiellerie. E di questi chi ha un sito web è il 5,4%, cioè circa una gioielleria su 20 e non sembra serva a molto.

La gioielleria Mimì
La gioielleria Mimì

Certo, per una gioielleria avere il sito web è inevitabile. Ma a patto di vendere un prodotto che ha già un’immagine consolidata. Se il gioiello è sconosciuto o comunicato male dal produttore, il distributore potrà fare poco. E questo dipende dalle aziende che producono gioielli, che devono far conoscere le proprie collezioni anche con l’utilizzo di siti internet e social network. Ma, diciamo la verità: la situazione è scoraggiante. A parte i grandi marchi, spesso i siti internet dei gioiellieri sono brutti, non aggiornati, addirittura respingenti. Sembra incredibile che aziende legate al mondo del lusso non facciano attenzione all’immagine e, anzi, spesso ignorino l’aspetto della comunicazione, ma è la pura verità. Ne sa qualcosa chi, come gioiellis.com, è a contatto con le aziende di gioielleria: ci sono imprenditori che non sanno neppure che cosa è un press kit, con materiale fotografico e press release per i giornalisti. Un deficit di capacità di marketing che, francamente, appare sbalorditivo.

Gobbi, un'istituzione di Milano
Gobbi, un’istituzione di Milano

Ma c’è anche un altro errore capitale: quello di chi crede troppo a internet. O, meglio prende per buone le mode che attraversano il web. Come l’incredibile successo di blog e blogger. Certo, spesso questi hobbisti digitali, di solito sovvenzionati dalle aziende in vario modo, vantano migliaia di seguaci (che poi spesso sono fasulli). Ma questi follower sono possibili acquirenti di gioielli? Oppure sono semplicemente utilizzatori tossicodipendenti del cellulare che distribuiscono cuoricini a tutti su Instagram? Qual è il valore aggiunto dei post che si trovano su Instagram o Facebook? Lo scoprirete, il tempo è galantuomo.

Clienti abituati agli acquisti tradizionali
Clienti abituati agli acquisti tradizionali







Il bilancio di VicenzaOro September è…





Il bilancio di VicenzaOro September è positivo, assicura la società organizzatrice, Ieg ♦︎

VicenzaOro September è terminata, ma i bilanci, probabilmente, sarà bene continuare a farli anche nei prossimi mesi. Certo, se andrete a leggere sulla grande maggioranza dei giornali specializzati, sulla quasi totalità dei siti di (scarsa) informazione, per non parlare dei celebrati blog, cioè hobby di lusso pagati dalle aziende che scioccamente vi investono, troverete sempre il copia e incolla dei comunicati delle aziende. Non chiamatela informazione, please. Nel caso specifico, troverete il comunicato stampa di Italian Exhibition Group, azienda che per sua fortuna si è affidata alle abili ed esperte competenze di Barabino & Partners, la società che cura la comunicazione anche per VicenzaOro.

VicenzaOro September 2019
VicenzaOro September 2019

Questa lunga premessa serve a introdurre l’argomento. Perché le grandi fiere europee dedicate alla gioielleria (ma il discorso si potrebbe allargare) vivono un momento poco positivo? Per non dire disastroso se si considera la ex leader del settore, Baselworld, alle prese con una valanga di disdette. VicenzaOro, da questo punto di vista, se la cava meglio della rivale svizzera. Meglio, ma non certo ai livelli degli anni d’oro. Basterebbe contare gli assenti illustri, da grandi Maison come Pasquale Bruni o Chimento (ormai da anni fuori gioco), a piccole società come Garavelli, per comprendere come al di là delle cifre ufficiali, spesso inutilmente trionfalistiche, anche VicenzaOro faccia i conti con una certa disaffezione.

Il booth di Yoko London. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Yoko London. Copyright: gioiellis.com

Intendiamoci: Ieg non c’entra nulla. Anzi, bisogna dare atto alla società di organizzare al meglio possibile l’evento. Gli spazi ridisegnati, a differenza di quanto è avvenuto a Baselworld, non hanno dato l’idea di un ridimensionamento, che pure c’è stato. E la girandola di eventi collaterali hanno arricchito come sempre l’esperienza di VicenzaOro September. Il problema, infatti, non è legato a un deficit manageriale. Ma alla fine il giudizio vero spetta solo alle aziende partecipanti, che vanno in una fiera per business, non per turismo.

Nel booth di Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com

Ieg indica in “circa 1300 i brand presenti” a VicenzaOro September, esattamente come lo scorso anno. Brand, non aziende: il numero di chi ha acquistato uno spazio manca da qualche edizione.

Dato positivo indiscutibile è, invece, la crescita del 10% di operatori esteri, arrivati da 117 Paesi del mondo: un dato, spiega Ieg, che è “in linea con il trend già eccezionalmente positivo delle ultime due edizioni e attesta la capacità di fare sistema” di Ieg nella promozione e crescita di un settore sempre più orientato all’export. Alla percentuale manca, però, il numero reale su cui si basa la percentuale.

Ingresso a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

Complessivamente la crescita degli operatori esteri è stata guidata dal Middle East (+23%), dal Nord America (+22%), dalla Russia e Ucraina (+19%) e dall’Asia (+18%) con un particolare incremento del Giappone (+43%). L’Europa, che rimane il bacino di operatori più numeroso a Vicenzaoro (pesa il 59%), è rimasto stabile con segnali di particolare positività da Portogallo (+51%), Romania (+28%) e Austria (+9%). Durante i cinque giorni di manifestazione sono stati oltre 500 i buyer ospitati a Vicenza da tutto il mondo, grazie al supporto del ministero dello Sviluppo Economico attraverso l’Ice, l’ente italiano per il commercio con l’estero. Anche per quanto riguarda gli operatori italiani non è stato comunicato nessun numero.

Gioielli esposti a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Gioielli esposti a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

Da registrare la sigla di un accordo di Ieg con Assocoral, l’associazione dei produttori di Coralli e Cammei, per la valorizzazione del distretto campano. Siglato in apertura di VicenzaOro anche l’accordo con Afemo, associazione produttori macchine per l’oreficeria, per la promozione del settore. E da ricordare anche il bis dell’area T-Evolution, l’anima tecnologica e innovativa dell’esposizione.

Nel booth di Roberto Demeglio. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Roberto Demeglio. Copyright: gioiellis.com







A VicenzaOro September lusso, diamanti e…





Torna VicenzaOro September, tra design, tecnologia, lusso. E con qualche spina ♦︎

Torna VicenzaOro (7-11 settembre), con molte speranze per le aziende e gli operatori della gioielleria, e qualche interrogativo per Italian Exhibition Group, la società che organizza l’evento. Da una parte c’è il difficile momento attraversato dalle fiere di settore, come nel caso Baselworld, anche se VicenzaOro non ha subito la stessa riduzione di espositori. Dall’altra, le dimissioni improvvise, a pochi giorni dall’inaugurazione di VicenzaOro, dell’amministratore delegato di Ieg, Ugo Ravanelli, alla guida operativa della società nata nel 2017 dalla fusione tra Riminfiera e Fiera di Vicenza. Ravanelli si è inaspettatamente dimesso, con conseguente scivolone dei titoli in Borsa. Ma, sostiene il diretto interessato e la stessa società, la tempistica dei due avvenimenti non è in relazione.

VicenzaOro
VicenzaOro

In ogni caso VicenzaOro è di nuovo a una prova non semplice, anche a causa del rallentamento dell’economia in Europa, che frena aspettative e consumi, oltre che della concorrenza sempre più insidiosa del digitale, che molte aziende interpretano come un facile canale di comunicazione, che può sostituire in buona parte la presenza in un booth. Difficile che sia davvero così, ma d’altra parte i costi della presenza in una fiera (una qualsiasi), tra logistica e personale impiegato, polizze di assicurazioni, sicurezza eccetera, sono diventati troppo pesanti per molte aziende, piccole e grandi. Così c’è chi sceglie di restringere le presenze a pochi, pochissimi eventi. O a nessuno del tutto.

L'area Design Room a VicenzaOro September
L’area Design Room a VicenzaOro September

In questa nuova edizione di VicenzaOro le novità riguardano soprattutto la Design Room, una buona idea introdotta dalla passata gestione della Fiera, area che riunisce alcune firme di eccellenza, come Marie Mas, Lydia Courteille e Alessio Boschi (già presenti in passato), e alcune novità di rilievo internazionale come Tomasz Donocik, la libanese Yeprem, il greco Margaritis Lefteris. Tornano anche Sicis, Mattia Cielo e Alessa Jewelry, mentre new entry sono Eclats Jewelry, Cedille Paris e Netali Nissim, con la sua iconica collezione di talismani prêt-à-porter. Un’altra novità di rilievo è prevista, invece, nel resto dell’area Icon: per la prima volta debutterà a Vicenzaoro il gioielliere-rock londinese Stephen Webster.

Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com
Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com

Oltre a un nutrito contorno di convegni, workshop e incontri, uno dei punti di forza di VicenzaOro rispetto ai concorrenti sembra essere diventata T.Evolution, alla seconda edizione: è l’anima tecnologica e innovativa dell’esposizione. L’area è focalizzata sulle tecnologie e sulle metodologie digitali sempre più al centro dei processi di creazione del gioiello, e si sviluppa in maniera ancora più visibile e potenziata.

Prolungamento di T.Gold, appuntamento dedicato al mondo con i macchinari, la tecnologia e l’innovazione per le industrie del settore, calendarizzato ogni anno nell’edizione di Vicenzaoro January, T.Evolution è rivolto sia ai laboratori orafi sia alle gioiellerie/retailers che intendono offrire un primo servizio alla propria clientela (strumenti di analisi, stampanti 3D e simili, ecc.). Un’area di sicuro interesse per i produttori del mondo della gioielleria.

Alessio Boschi con Venus Heart
Alessio Boschi con Venus Heart

Laura Bicego e una prova gioielli nell'area di Nanis. ©Gioiellis.com
Laura Bicego e una prova gioielli nell’area di Nanis. ©Gioiellis.com

La collezione Duomo presentata a VicenzaOro
La collezione Duomo presentata a VicenzaOro

Uno dei booth di VicenzaOro January
Uno dei booth di VicenzaOro January







I 100 anni di Coscia

Coscia compie cento anni e festeggia il traguardo a VicenzaOro. Coinvolgendo anche lo Ied ♦︎

Un secolo da festeggiare. Nel 2019 Coscia compie cento anni e l’azienda di Torre del Greco ha deciso di festeggiare l’evento a VicenzaOro September con un evento speciale (che comprende l’esposizione dei pezzi iconici dell’azienda), domenica 8 settembre. Non sono molte le Maison della gioielleria che possono vantare una analoga longevità, ottenuta grazie alla capacità imprenditoriale e alla creatività della famiglia che da tre generazioni interpreta il gioiello. Perle, cammei e coralli sono gli elementi distintivi del marchio Coscia, fondata nel 1919 dal capostipite Vincenzo, a Torre del Greco, la città che è ancora oggi un centro per la lavorazione del corallo e del cammeo.

Leggi anche: Coscia, un secolo di perle sotto il Vesuvio

Perle barocche Coscia
Perle barocche firmate Coscia

Negli anni Ottanta, grazie a Giancarlo Coscia, nipote di Vincenzo e attuale patron, l’azienda ha allargato la sua offerta alle perle coltivate, altro marchio di fabbrica della Maison. Per questo, dopo il trasferimento dell’azienda al Centro orafo Il Tarì, nel logo dell’azienda la «O» di Coscia è stata sostituita dall’immagine di una perla. Il successo dell’azienda ha dato ragione a questa scelta.

Collane di perle Coscia
Collane di perle Coscia

Il Giappone è la nazione con cui Coscia intrattiene le maggiori relazioni commerciali e che le ha riconosciuto un ambìto attestato che certifica il rapporto di stretta e leale collaborazione con l’associazione degli Esportatori di Perle Giapponesi (Jpea). Giancarlo Coscia, dal 2012, ne è membro associato.

Tre generazioni di Coscia
Tre generazioni di Coscia

Ai festeggiamenti ha aderito anche lo Ied, l’Istituto Europeo di Design. Gli studenti per l’occasione hanno partecipato al concorso intitolato  – I nostri primi 100 anni tra tradizione e innovazione. Il bando prevedeva la realizzazione di due diversi progetti, uno per la linea iconica di Coscia, l’altro per quella glamour, conosciuta con il nome Lelune. Il vincitore del concorso sarà svelato e premiato durante la serata dell’8 settembre.

Collana di perle
Collana di perle
Orecchini con perle su oro rosa
Orecchini con perle su oro rosa
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