Jacob & Co compie 30 anni. Il brand di gioielleria e orologeria di alta gamma, infatti, è stato fondato da Jacob Arabo nel 1986. Ora è presente in 20 Paesi. Arrivato dall’Uzbekistan negli Usa a 14 anni, a 17 il gioielliere aveva già aperto un suo laboratorio (solo negli Usa può succedere questo). Inizialmente produceva per altre affermate Maison, poi ha iniziato a proporre gioielli con il proprio marchio. Il suo flagshipstore si trova ancora a New York. A Baselworld il brand ha presentato un super orologio che ha lasciato a bocca aperta anche i più esperti: si chiama Astronomia Sky, con un quadrante celeste che compie una rotazione completa in un anno siderale, il tempo effettivo necessario alla Terra per fare una rotazione completa intorno al sole in relazione alle stelle fisse. A parte questo, nello stand presidiato non sono mancate le novità per la gioielleria: collane e bracciali a forma di serpente, ma nelle inconsuete tonalità bianco, verde e oro giallo. Oppure gioielli in oro rosa e diamanti, e un collier in oro bianco e diamanti a forma di pugnale arrotolato: un gioiello che può colpire davvero. Lavinia Andorno
Baselworld: Zaha Hadid con Jensen
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Fate incontrare un maestro del design danese, Georg Jensen, con una star internazionale dell’architettura, l’iraniana Zaha Hadid. Il risultato è un matrimonio celebrato a Baselworld. Un matrimonio professionale, intendiamoci, siglato con una collezione di gioielli firmata da Zaha Hadid, che per sottolineare meglio la novità ha anche disegnato il padiglione che ospita il brand danese alla fiera internazionale del gioiello. E la forma dello spazio è simile allo stile con cui è concepita la collezione di gioielli: tante lamelle allineate a formare onde, sinusoidi, parabole di metallo luccicante. Le forme scultoree e curve sono realizzate in da argento e rodio nero con diamanti neri. Se vi piace il design e volete correre ad acquistare i pezzi della collezione di gioielli di Georg Jensen e Zaha Hadid dovrete però aspettare settembre. I prezzi vanno da 500 a 25.000 dollari. La collezione sarà in vendita nelle boutique Georg Jensen tra cui il flagship store di Londra in Mount Street, che ha aperto lo scorso autunno. Giulia Netrese
Via a Baselworld (con selezione)
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Fiato alle trombe: è l’ora di Baselworld 2016, il salone leader per orologeria e gioielli. Gli inviati di Gioiellis.com vi racconteranno le novità (abbiamo già iniziato, in effetti). Per quanto riguarda la gioielleria, il mercato mondiale continua a credere che un diamante (o un anello, una collana, un paio di orecchini) è per sempre, a patto che sia di buona qualità. Gli orologi, invece, soffrono, ma non per colpa dell’ora legale. L’industria orologiera svizzera ha visto calare l’export del 3,3% a 21,5 miliardi di franchi nel 2015. E anche se bisogna ricordare che dal 2010 le vendite erano aumentate del 20%, oggi gli smartwatch, come AppleWatch, attirano molti clienti, a scapito degli orologi tradizionali. I gioielli, invece, piacciono proprio perché mantengono le loro caratteristiche fisiche, se non quelle estetiche.
In ogni caso, il Gruppo MCH (che organizza Baselworld) oggi festeggia il centesimo anniversario del suo primo salone, la Mustermesse di Basilea (Muba) e il ceo, René Kamm ne ha rivendicato la discendenza diretta. Sylvie Ritter, managing director di Baselworld, davanti ai circa 3000 giornalisti che hanno seguito in diretta la conferenza stampa, ha rivendicato l’unicità dell’evento: «Per otto giorni l’anno Baselworld diventa il centro nevralgico dell’industria mondiale dell’orologeria e della gioielleria, che viene a tastare il polso della sua attività». La manager ha anche ammesso che, come si legge nel comunicato ufficiale, Baselworld aveva percepito l’incertezza di alcuni espositori, principalmente tra le piccole e medie imprese, meno pronte a far fronte a un calo della domanda sul medio termine. Il risultato è che la «quasi totalità» degli espositori dell’anno precedente è presente a questa nuova edizione. Tra le defezioni è difficile non notare un gruppo come Lvmh, per esempio. Certo, il rallentamento dell’economia cinese, la discesa del prezzo del petrolio e la stagnazione in Europa e Giappone non aiutano a incrementare la spesa. Inoltre, dato che Baselworld si concentra sempre di più sul lusso, è stato aumentato anche il costo per ottenere uno spazio. E questo ha tagliato fuori o, perlomeno, scoraggiato molti espositori, in particolare della gioielleria. Così se nel 2010 le aziende presenti erano circa 2.000, oggi i brand sono scesi a 1500. Ma la discesa, secondo l’organizzazione, è una selezione pianificata. Dopotutto la Svizzera è la patria dell’organizzazione. Monica Battistoni
Anteprima: le perle d’oro di Mikimoto
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A Baselworld 2016 Mikimoto è un ospite fisso. Il re giapponese delle perle, dal 1996 non ha mai mancato un’edizione della grande fiera svizzera dedicata a orologi e gioielli. E spesso è riuscito a stupire con le sue creazioni: anche se la perla è associata nell’opinione comune a un tipo di gioiello tradizionale, Mikimoto ha saputo trasformare questo frutto delle conchiglie e del mare in un elemento sorprendente. Quest’anno Kokichi Mikimoto ripropone un ormai classico connubio tra oro, diamanti e perle. Nel caso specifico, perle dei mari del Sud. Il motto del designer è «East meets West», Oriente incontra Occidente. Il matrimonio, come si può vedere da queste prime immagini, è sontuoso: collane con perle dorate una corona di diamanti assemblati come fossero una ghirlanda, oppure la collana con fiocco e nappe di diamanti secondo uno stile che si richiama al Giappone tradizionale. E questa è solo un’anteprima di quello che si potrà vedere nello stand del gioielliere di Tokio. Lavinia Andorno
Digo cambia nome, non stile
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Dopo 30 anni ha deciso di modificare il brand aggiungendo il proprio nome: Digo, storica azienda di Valenza, ora si chiama Valentina Callegher-Digo. La fondatrice, designer e presidente del marchio di gioielleria, insomma, ha optato per una identificazione completa nell’azienda, anche se ha precisato che la scelta non cambia i rapporti con i clienti né, tantomeno, nello stile dei prodotti proposti. Che continueranno a puntare sulla abilità orafa, al gusto per la qualità e alla elaborazione delle fantasie dei gioielli. Oro, pietre preziose, perle e ricerca nelle forme sono le linee guida di questo brand che si identifica nella storica tipica dei prodotti Made in Italy, con la ricerca per le collezioni di una «personale vestibilità quasi sartoriale». Un risultato raggiunto con «produzione artigianale abbinata all’impiego di nuove tecnologie» che consente di ottimizzare alcune fasi del processo produttivo «permettendoci di realizzare gioielli dall’alto standard qualitativo». Insomma, una via che sta in mezzo tra industria e artigianato, come dimostrano le nuove proposte. Valentina Callegher – Digo parteciperà a Baselworld 2016. Lavinia Andorno
Una sonata per Hafner
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Rigore e fantasia, come in una sonata di Chopin, che è anche il nome di una delle collezioni che Stephan Hafner ha portato a Baselworld 2015 e che si arricchisce di nuovi pezzi (vedete le immagini sui sotto). Gran parte della sua produzione era già stata presentata a VicenzaOro (https://gioiellis.com/4-continenti-di-hafner/ ), ma in vista dell’annuale appuntamento svizzero dello scorso marzo, sono stati aggiunti alcuni gioielli. Sempre di altissima gioielleria. Ecco gli orecchini Chopin una cascata, ordinata, di diamanti e zaffiri, poi il pizzo bianco e luminoso della parure Jasmine, il gioco degli spazi vuoti e pieni, delle file di diamanti a contrasto come fossero le coste di un tessuto in velluto e di colorate pietre preziose per gli anelli Pillow. Matilde de Bounvilles
Il Rinascimento di Alessio Boschi
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Prendete nota di questo nome: Alessio Boschi. Sentirete parlare di lui: nel settore della gioielleria lo conoscono già da anni. Ma, prima che ne sentiate parlare, guardate in queste immagini lo straordinario lavoro che fa e leggete la sua storia, ne vale la pena. Perché Alessio Boschi è un artista del gioiello, un creativo fuori ruolo, uno chef stellato di cucina fusion applicata a gemme e ori. I suoi pezzi unici, curati al dettaglio e anche di più, sono allo stesso tempo un atto di accusa all’establishment della gioielleria. Per due motivi: il primo è che il lavoro di Alessio Boschi mette a nudo un imperante conformismo, anche nell’alta gioielleria. Il secondo è che lui, italiano nato e diplomato a Roma, si fa vanto di utilizzare la capacità artigianale che si trova in Asia «e, credetemi, ci sono lavori che in Italia sono quasi impossibili da ottenere per i costi e perché sono relativamente nuovi», spiega Alessio a Gioiellis. «Uno di questi è l’incassatura a microscopio con minuscole pietre che sfumano in diverse tonalità di colore: a Bangkok c’è una manifattura eccellente con più di venti anni di esperienza. Insomma, solo in Asia si trovano artigiani così abili in questo tipo di lavoro. Intendiamoci: non sono l’unico. In realtà tutte le grandi firme della gioielleria, sia italiana, che francese e americana, fanno realizzare in Asia almeno parte della loro produzione. Solo che non lo dicono. Certo, in Italia si trovano altre eccellenze, per esempio ci sono incisori che praticano delle fessure millimetriche nella pietra per inserire le foglie d’oro in modo che la pietra mantenga la sua trasparenza. In pratica, invece di coprire la pietra la si lavora dall’interno. Così per la collana ispirata al glicine, ho fatto tagliare l’acquamarina milky a forma di petali a Bangkok, e poi in Italia ho fatto inserire il ramage d’oro».
Continuate a leggere per vedere altri straordinari gioielli di Alessio Boschi
Disco verde per Tous a Baselworld
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Non è vero che Baselworld è un evento riservato solo alla gioielleria di altissima gamma: lo dimostra la prima presenza di Tous. Il brand spagnolo di gioielli quest’anno ha partecipato, infatti, come espositore con le sue collezioni. I suoi gioielli (https://gioiellis.com/tous-per-dire-miami/) puntano più sull’innovazione e sul design che sui carati di pietre e metalli. Non solo: il brand fondato nel 1920, ma che è decollato sotto la guida di Rosa Oriol e Salvador Tous, ha anche linee di borse, profumi, orologi, occhiali e accessori, di un lusso a prezzi accessibili. E dopo Vicenza, a dire della società, anche Basilea ha prodotto risultati: la presenza «si è tradotta nella firma di accordi per aumentare il numero dei punti vendita in una varietà di mercati internazionali», fa sapere il gruppo spagnolo. Secondo Rosa Tous, vice presidente corporate del brand, «come azienda di gioielli globale e multi-categoria, abbiamo visto questo come una grande opportunità di presentare i nostri prodotti di lusso a prezzi accessibili alla fiera più internazionale del settore. Siamo molto soddisfatti con la calda accoglienza che abbiamo ricevuto dai gioielli e orologi professionisti, visto che questo ci aiuta ad andare avanti nel nostro piano di crescita ed espansione». Tous, presente anche in Italia, si sta espandendo anche in Asia e in Medio Oriente, negli Stati Uniti e in Sud America. Ma non solo: «I nostri prodotti sono venduti nei cinque continenti in quasi 500 negozi, alcuni dei quali in nuovi mercati come la Bulgaria, l’Azerbaigian, la Nuova Zelanda e in Angola», ha precisato Rosa Tous. Federico Graglia
Effetto Russia su Baselworld
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Com’è andata Baselworld 2015? È il momento dei bilanci. In aiuto, per trarre conclusioni sullo stato di salute del mondo di orologi e gioielli, ci sono i numeri forniti da Mch, la società che organizza la più importante fiera del mondo dedicata ai preziosi. Risultato: la settimana di fiera (19-26 marzo) ha portato a Basilea un sacco di giornalisti (4.300, +7,5%) ma un po’ meno acquirenti (-3%). Insomma, tanta copertura mediatica, anche grazie all’ottima organizzazione della Fiera, ma anche la fotografia di quella che è l’economia mondiale, con Paesi come la Russia che sono spariti o quasi dalla circolazione, a causa delle tensioni internazionali. In fondo, però, il calo del 3% è tutto sommato contenuto. Gli espositori sono stati 1.500, e circa 150mila i visitatori (tenendo conto anche di agenti, espositori e addetti ai lavori) da un centinaio di diversi Paesi. «Sono convinto che questo sarà un anno positivo per l’industria, poiché tutti gli operatori hanno continuato a innovare: non solo creando nuovi prodotti, ma anche intensificando la comunicazione con i media e gli acquirenti», è il commento di François Thiébaud, presidente del Comitato degli espositori svizzeri. Da registrare anche altri commenti positivi: secondo Karl-Friedrich Scheufele, co-presidente di Chopard, «Baselworld rimane l’evento principe dell’anno, in quanto ci permette di incontrare i nostri principali clienti, venuti dai quattro angoli del mondo, e lavorare insieme a loro. I nostri appuntamenti con la stampa sono altrettanto importanti e continuano ad aumentare ogni anno». E per Thierry Stern, presidente di Patek Philippe, a Baselworld «è possibile concentrare le riunioni con tutti i nostri partner e l’intera rete mondiale. E l’edizione di quest’anno è stata eccellente, sia in termini di cifre che dell’interesse dimostrato dai commercianti e dalla stampa nei confronti dei nostri prodotti». Arrivederci a Baselworld 2016. Federico Graglia
Graff, Fascination da 40 milioni
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Versatili, stravaganti, molto costosi: sono tanti i gioielli wow di Baselworld, ma Fascination di Graff Diamonds è uno dei pezzi più sorprendenti. Non è solo un braccialetto, non è solo un orologio, non è solo un anello, ma tutte queste tre cose insieme. Ed è anche uno dei gioielli trasformabili più cari, visto che costa 40 milioni di dollari (circa 38 milioni di euro). Il punto forte del bracciale, tempestato da diamanti bianchi per 152.96 carati, è una gemma di 38.13 carati a forma di pera classificata D Flawless, la più alta valutazione possibile in termini di colore e di chiarezza, che significa che è un diamante bianco puro, senza inclusioni interne o esterne. Grazie a meccanismi interni sofisticatissimi, la pietra può essere rimossa dal bracciale e montata su un anello. Fascination è la dimostrazione più eclatante della maestria del gioielliere londinese, ma c’è un altro gioiello tre in uno che suscitato l’ammirazione dei visitatori: la spilla singola o doppia che nasconde sotto le nappe di zaffiri un prezioso quadrante tempestato di diamanti. L’orologio è sospeso da una catena di platino e circondato da perline di zaffiri per un totale di 330 carati e file di diamanti bianchi per un totale di 40 carati. Md.B
Baselworld on air
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Conferenza stampa di apertura di Baselworld, il regno mondiale dei gioielli e degli orologi fino a giovedì 26 marzo. Un bilancio preventivo è stato quello tracciato da René Kamm, Ceo del Gruppo Mch, la società della Fiera di Basilea che organizza l’evento. ha aperto la manifestando l’orgoglio del Gruppo MCH di avere una manifestazione di così vasta risonanza come Baselworld e di accogliere il salone più importante che annuncia le tendenze dei creatori di questo settore eccezionale. Ha espresso poi la sua gratitudine a Sylvie Ritter e alla sua équipe per «essere riusciti una volta di più a rispondere alle esigenze del mercato e del settore e a concepire un salone senza eguali capace di brillare a livello mondiale». Quella della Fiera è una leadership, secondo Sylvie Ritter, direttrice generale di Baselworld: «Questa posizione invidiata e invidiabile va difesa strenuamente. Per questo motivo Baselworld si evolve di anno in anno, acquisisce sempre maggiore funzionalità ed efficacia e propone costantemente innovazioni per soddisfare le esigenze del pubblico in continua evoluzione».
Ma non mancano le ombre: il momento, a detta degli analisti, non è tra i migliori, anche se il 2014 si è rivelato positivo per l’orologeria e la gioielleria. A proposito di orologi: secondo François Thiébaud, presidente del Comitato degli espositori svizzeri, il 2014 è terminato in un contesto più difficile per l’orologeria svizzera, ma è stato un anno di consolidamento. Le esportazioni hanno continuato a crescere, con un aumento dell’1,9%rispetto al 2013, per un valore totale di 22,2 miliardi di franchi. E il 2015 è partito positivamente, con esportazioni che hanno raggiunto 1,6 miliardi di franchi svizzeri in gennaio (+3,7% su base annua). Federico Graglia
Palmiero wild
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È un Mondo Sommerso quello della nuova collezione di Palmiero presentata a Baselworld: forme morbide e pietre dai toni degli abissi con diamanti incolore, zaffiri blu, viola e rosa e ancora tormaline verdi e azzurre per evocare la vita che si muove nel mare. Dai pesci alle meduse ai coralli è la magia della natura che da sempre ispira Carlo Palmiero e assume ogni anno nuove forme e dimensioni in gioielli in edizione limitata. Succede anche nella terraferma con gli orecchini e l’anello Pavone dai colori più vivaci che mai. M.d.B.
È l’ora di Baselworld
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Ritorna Baselworld, l’evento più importante al mondo dedicato a gioielli e orologi. I visitatori previsti sono 150mila, tra cui 4mila giornalisti (anche quelli di Gioiellis, ovviamente), per individuare le novità presentate dai 1.500 marchi di 40 Paesi distribuiti sui 141mila metri quadri dell’area espositiva. La fiera è anche un grande business: secondo il direttore di Baselworld, Sylvie Ritter, l’evento genera «800mila notti trascorse in Svizzera nel corso della manifestazione, 13mila posti di lavoro in tutto il paese e muove un giro di affari di 2,4 miliardi di franchi svizzeri». La regione di Basilea beneficia della fiera con 6.500 posti di lavoro e ricavi pari a 1,2 miliardi di franchi.
Oltre ai produttori di orologeria, Baselworld ospita anche principali operatori nel settore dei diamanti, perle e pietre preziose, i fornitori di macchine e subappaltatori. Anche qui non mancano novità: per esempio, la britannica Cooksongold presenta una stampante 3D appositamente costruita per la produzione di gioielli in oro. La stampante M 080 promette di realizzare gioielli con disegni complessi, che finora non si potevano realizzare per le difficoltà nella produzione tradizionale. I gioielli sono realizzati strato dopo strato, con la fusione di sottile polvere di metallo e un laser. In questo modo un gioiello complesso può essere fabbricato in poche ore.
Insomma, Baselworld un appuntamento da non perdere. Alcune delle novità le abbiamo anticipate in questi giorni, ma ce ne saranno altre da scoprire. Ma se il mercato dei gioielli sembra attraversare un periodo di discreta salute, c’è qualche problema in più per quello degli orologi. Il mercato tedesco, francese e russo, per la crisi ucraina, sono stimati in calo. Inoltre, la rivalutazione di circa il 25% del franco svizzero rischia di incidere pesantemente per i produttori della Confederazione elvetica. Le vendite vanno meglio, invece, in Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Medio Oriente, anche se il calo del petrolio potrebbe presto frenare quest’ultimo. «L’industria orologiera svizzera non è in crisi, ma ci manca la visibilità», ha spiegato a Les Temps il presidente della Fédération de l’industrie horlogère suisse (FH) Jean-Daniel Pasche. Sugli orologi, però, incombe il ciclone Apple Watch: l’orologio smart da collegare all’iPhone deprimerà le vendite di orologi tradizionali? A Baselworld, forse, si troverà una risposta. Federico Graglia
Baselworld 2015
19 marzo – 26 marzo 2015
Fiera di Basilea, Svizzera
MCH Swiss Exhibition (Basel) LTD., 4005 Basel, Svizzera
Orari di apertura:
Tutti i giorni dalle ore 9 alle 18
(escluso giovedì 26 marzo: ore 9 – 16)
Brumani sul Corcovado
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Rio de Janeiro compie 450 anni e Brumani dedica una collezione, battezzata Corcovado, il monte che è anche uno dei simboli della città. Tormaline colorate montate a griffe e abbinate a quarzi incastonati, rubini circondati da doppie file di diamanti, rare pietre preziose blu e viola per i gioielli che portano il nome della statua del Cristo benedicente. Anelli tradizionali e non, bracciali semplicissimi e pendenti morbidamente moderni che verranno presentati a Baselworld insieme a nuovi pezzi di collezioni già conosciute come Maitan e Baobab, con collane dai toni rosa e giallo e anelli da cocktail dal design spumeggiante per restare in tema Ipanema. Lavinia Andorno
Con Nanis l’oro diventa Cachemire
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Un disegno antico di origine persiana e indiana per festeggiare i 25 anni di Nanis, l’azienda gioielleria fondata da Laura Bicego, che a Baselworld presenterà la sua nuova collezione Cachemire. La texture scelta è il Pasley, classico disegno orientale, che però prende il nome dalla cittadina scozzese che per prima iniziò a tessere queste fibre e a decorarle con questa forma ritorta, che ad alcuni ricorda una foglia, una palma o una goccia. Per la designer è l’acqua legata alla semina e al raccolto che diventa simbolo di fertilità e abbondanza; qualcosa di molto terreno ma espresso in una forma leggera e delicata nella lavorazione dell’oro inciso a mano con il bulino. Reso ancora più prezioso da un pavé di diamanti, sempre a goccia. Lavinia Andorno
Zoccai tra le Nuvole a Baselworld
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Zoccai verso Baselworld: una delle novità è la collezione Damasco. Anelli, collane, orecchini e bracciali sono ispirati alla città capitale della Siria. Il motivo c’è: la collezione è nata in ricordo di un viaggio della designer Monica Zoccai, appassionata di arte e cultura. Pizzo, madreperla e i disegni ricordano quelli dell’architettura della città, i motivi geometrici delle moschee e il tessuto di Damasco. Forme che sono riprese anche nella lavorazione dell’oro rosa abbinato alla madreperla. Damasco non è l’unica novità. La collezione Nuvole, punta tutto sulla scelta delle pietre, come la sodalite e l’acquamarina. Il risultato è un abbinamento di colori come bianco, azzurro, blu e rosa: quelli delle nuvole, appunto. E i gioielli sono anche lavorati con l’obiettivo di rendere la leggerezza di cumuli e nimbi. Giulia Netrese
I Papaveri di Nouvelle Bague
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Papaveri in bella vista a Basilea: li proporrà Nouvelle Bague, brand fondato nel 1976 a Firenze da Leopoldo Poli e ora parte del gruppo Leading Italian Jewels (che a sua volta fa capo a Gitanjali Group). Oro e smalti sono i caratteri che hanno accompagnato la nascita dei gioielli firmati dalla maison toscana. E sono loro i materiali protagonisti della collezione al debutto a Baselworld 2015. La collezione Papaveri ritrova lo stile tipico di Nouvelle Bague, in cui risaltano il bianco e i diamanti neri. La serie di gioielli si compone di cinque versioni di bracciali. «Ovunque esiste la possibilità per la grazia e la bellezza. Il fiore è come una parola di linguaggio universale, immagine di primavera e bellezza. Un simbolo eterno dell’anima, in questa collezione i petali preziosi si dispiegano come per aprirsi a un dialogo di intense emozioni, gioiose», sono le parole di Leopoldo Poli. Ecco la prima immagine della collezione. Matilde de Bounvilles
D&Sign, il bello che sta fuori
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Quando una nuova collezione viene presentata al pubblico, oppure fa bella mostra in una boutique, non si ammirano solo i gioielli: sotto gli occhi di clienti o buyer ci sono anche le teche che ospitano i pezzi migliori e possono valorizzarli. Ma, come i gioielli, anche le teche cambiano, si evolvono. A Baselworld, per esempio, saranno presentate le nuove teche della bresciana D&Sign, un’azienda che esporta queste bacheche per i preziosi in tutto il mondo. Per gli interessati pubblichiamo le immagini in anteprima: la novità di quest’anno saranno i movimenti di cui sono dotato le teche, con un piano espositivo rotante, oltre a vetri ed esposizioni scorrevoli. C’è anche una teca a prova di rapina:si chiama Sikura, è blindata e dotata di automatismi programmabili per renderla inespugnabile. In pratica questa teca svolge, spiegano da D&Sign, tutte le funzioni di una cassaforte. Non manca l’aiuto della tecnologia: Smart control system regola apertura e chiusura delle teche senza bisogno di chiavi, sostituite da un unico badge, dotato di codice segreto capace di comunicare con le serrature. Questa soluzione può anche essere dotata di un alimentatore secondario Ups per assicurare la protezione dei gioielli anche in caso di guasto all’impianto elettrico centrale. Insomma, lasciate che ammirino i gioielli da vicino, ma non fidarsi troppo è sempre meglio. Federico Graglia
Flash: Pasquale Bruni a Baselworld
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L’alta gioielleria Fiore in Fiore di Pasquale Bruni vola da Sanremo a Basilea. Infatti, la collana indossata da Nina Zilli per la finale del festival della canzone è una delle nuove creazioni di Prato Fiorito. La collezione continuativa è diventata ormai un’icona della maison e anche questo prezioso pezzo sarà presentata ufficialmente a Baselworld. Giusto in tempo per l’arrivo della primavera: il tema è sempre quello dei fiori, che questa volta sbocciano in un trionfo di diamanti, morganite e zaffiri rosa montati in oro bianco. Il collier mantiene la sua forma di colletto a cinque petali ed è composto da una miriade di piccoli fiori in pavé di diamanti per un totale di 3.421 pietre, alternati a 258 zaffiri rosa, cuciti l’uno con l’altro con un oro filo. Dal centro pende una morganite taglio a goccia sfaccettato di 4.46 carati. Gli orecchini chandelier seguono lo stesso motivo floreale con 348 diamanti, 42 zaffiri rosa e due morganite taglio goccia sfaccettate.
Ti Sento molto primaverile
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Prime anticipazioni da Baselworld: Sono ispirati al concetto di luce, nei colori e nelle texture. Sono state utilizzate superfici «trasparenti» attraversate da righe in pavé. Pietre nelle sfumature dell’azzurro cielo e del verde chiaro sono incastonato in montature Sterling Silver rodiato, anche con placcature in oro rosa a 18 carati. Ecco un’immagine in anteprima della collezione. G.N.