Lo stand di Pasquale Bruni
Lo stand di Pasquale Bruni

Via a Baselworld (con selezione)

Fiato alle trombe: è l’ora di Baselworld 2016, il salone leader per orologeria e gioielli. Gli inviati di Gioiellis.com vi racconteranno le novità (abbiamo già iniziato, in effetti). Per quanto riguarda la gioielleria, il mercato mondiale continua a credere che un diamante (o un anello, una collana, un paio di orecchini) è per sempre, a patto che sia di buona qualità. Gli orologi, invece, soffrono, ma non per colpa dell’ora legale. L’industria orologiera svizzera ha visto calare l’export del 3,3% a 21,5 miliardi di franchi nel 2015. E anche se bisogna ricordare che dal 2010 le vendite erano aumentate del 20%, oggi gli smartwatch, come AppleWatch, attirano molti clienti, a scapito degli orologi tradizionali. I gioielli, invece, piacciono proprio perché mantengono le loro caratteristiche fisiche, se non quelle estetiche.

In ogni caso, il Gruppo MCH (che organizza Baselworld) oggi festeggia il centesimo anniversario del suo primo salone, la Mustermesse di Basilea (Muba) e il ceo, René Kamm ne ha rivendicato la discendenza diretta. Sylvie Ritter, managing director di Baselworld, davanti ai circa 3000 giornalisti che hanno seguito in diretta la conferenza stampa, ha rivendicato l’unicità dell’evento: «Per otto giorni l’anno Baselworld diventa il centro nevralgico dell’industria mondiale dell’orologeria e della gioielleria, che viene a tastare il polso della sua attività». La manager ha anche ammesso che, come si legge nel comunicato ufficiale, Baselworld aveva percepito l’incertezza di alcuni espositori, principalmente tra le piccole e medie imprese, meno pronte a far fronte a un calo della domanda sul medio termine. Il risultato è che la «quasi totalità» degli espositori dell’anno precedente è presente a questa nuova edizione. Tra le defezioni è difficile non notare un gruppo come Lvmh, per esempio. Certo, il rallentamento dell’economia cinese, la discesa del prezzo del petrolio e la stagnazione in Europa e Giappone non aiutano a incrementare la spesa. Inoltre, dato che Baselworld si concentra sempre di più sul lusso, è stato aumentato anche il costo per ottenere uno spazio. E questo ha tagliato fuori o, perlomeno, scoraggiato molti espositori, in particolare della gioielleria. Così se nel 2010 le aziende presenti erano circa 2.000, oggi i brand sono scesi a 1500. Ma la discesa, secondo l’organizzazione, è una selezione pianificata. Dopotutto la Svizzera è la patria dell’organizzazione. Monica Battistoni

Lo stand di Pasquale Bruni
Lo stand di Pasquale Bruni
Lo stand di Swarovski
Lo stand di Swarovski
Il management: al centro, Sylvie Ritter, managing director di Baselworld e  il ceo, René Kamm
Il management: al centro, Sylvie Ritter, managing director di Baselworld e il ceo, René Kamm
Lo stand di Harry Winston
Lo stand di Harry Winston
La conferenza stampa di inaugurazione
La conferenza stampa di inaugurazione

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