Fantasia al potere
Ecco un altra caratteristica: l’attrazione per la natura e la necessità di riprodurla nella sua apparenza del vero. Una vocazione sbocciata con la scoperta dei lavori di Jar nel lontano 2004, ammette Boschi. Da allora, dopo aver lavorato per il gruppo australiano Autore, «che mi ha trasmesso la sensibilità per i colori, l’accuratezza nell’esaminare le pietre e soprattutto mi ha fatto scoprire la capacità di raccontare i gioielli e la loro storia. U’attitudine tutta italiana», e poi per Italian Design e Ab Jewels, il designer ha girato il mondo tra l’Australia e Hong Kong, e con una mossa che ha spiazzato persino i suoi familiari, ha deciso di stabilirsi in Tailandia. La sua produzione, però, da un punto di vista culturale è assolutamente europea, italiana. L’abilità asiatica, invece, si manifesta nei particolari, come nelle sfumature dei pavé di gemme colorate: blu, meno blu, azzurra, meno azzurra, bianca. Un virtuosismo che ben pochi riescono a riprodurre sui gioielli. Oppure nella selezione di perle di diverse nuance, prime tra tutte una speciale categoria di baby Akoya, non trattate e nemmeno colorate, coltivate in Vietnam e infilate in Tailandia, appunto. Quest’anno Boschi si è presentato per la prima volta a Baselworld: la sua piattaforma di lancio. E lo ha fatto con una serie di pezzi unici che sono la prova concreta della sua filosofia.
Ora date un’occhiata a che cosa è capace di fare Alessio Boschi
Cara Monica volevo davvero rongraziarti per il bellissimo articolo e per le parole ed i complimenti usate per descrivere il mio lavoro .
Un abbraccio e fammi sapere se posso mandarti altro materiale mi raccomando rata in contatto con Veria che si occupa di tutto il marketing al seguente indirizzo valeria@alessioboschi.com
Grazie ancora
Alessio
Ciao Alessio, ma figurati, gli artisti come te sono una manna per noi giornalisti. Aspetto le nuove creazioni e anche la foto della collana con il glicine magari anche che si stacca la spilla.
A presto
Monica