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Colazione da Tiffany a Londra, apre un Blue Box Café

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Nel film Colazione da Tiffany, Audrey Hepburn si fermava all’alba a guardare le vetrine della gioielleria di New York, con una tazza di caffé e un croissant. Un modo elegante per iniziare la giornata o, meglio, per concludere la notte. Quell’idea è stata presa alla lettera da Tiffany, che al quarto piano del suo flagship store di New York, al 727 du Fifth Avenue, ha aperto un ristorante, il Blue Box Café. I colori del locale sono tutti rigorosamente in bianco e nel blue Tiffany. Nel caso siate interessate, una prima colazione con caffé o te, frutta, uovo, assaggio di salmone e avocado costa 32 dollari, mentre un lunch leggero 42 dollari.

Audrey Hepburn davanti alle vetrine di Tiffany, a New York
Audrey Hepburn davanti alle vetrine di Tiffany, a New York

Il brivido della colazione da Tiffany, però, da febbraio 2020 si estende anche all’Europa. Il Blue Box Café, infatti, apre anche a Londra, al piano seminterrato di Harrods, tra piccole vetrinette con gioielli. Non è chiaro, però, se il Blue Box sarà solo per un periodo limitato: probabilmente l’azienda attende di verificare se l’accoglienza del pubblico sarà positiva. Il menu, in ogni caso, comprende riferimenti alla città della gioielleria, come The Central Park Salad e The Big.

Tiffany Blue Box Café a New York
Tiffany Blue Box Café a New York

Ma se la brand extension ad altre attività extra dal classico business di Tiffany non è una novità, sarà necessario comprendere se l’idea dei Blue Box Café sarà apprezzata dal nuovo proprietario di Tiffany, il gruppo Lvmh. Anche Bernard Arnault farà colazione da Tiffany?

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Bernard Arnault, presidente di Lvmh

Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany

Tiffany, Fifth Avenue, New York, in occasione del lancio della collezione Paper Flowers
Tiffany, Fifth Avenue, New York, in occasione del lancio della collezione Paper Flowers

Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany», davanti alle vetrine del negozio di New York







Tiffany passa a Lvmh e diventa francese

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Una rivoluzione nel mondo dei gioielli e del lusso: Tiffany diventa francese. Dopo il rilancio di Bernard Arnault, il gruppo americano ha accettato l’offerta di Lvmh.

Tiffany si è concentrata sull’attuazione delle nostre priorità strategiche chiave per favorire una crescita sostenibile a lungo termine. Questa transazione, che si verifica in un momento di trasformazione interna per il nostro marchio leggendario, fornirà ulteriore supporto, risorse e slancio per quelle priorità mentre ci evolviamo per diventare The Next Generation Luxury Jeweler. Come parte del gruppo LVMH, Tiffany raggiungerà nuove vette, sfruttando la sua straordinaria competenza interna, la sua maestria senza pari e forti valori culturali.
Alessandro Bogliolo, amministratore delegato di Tiffany & Co

Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany

L’accordo prevede che Lbmh acquisirà Tiffany per un valore di 14,7 miliardi di euro, che equivalgono a 16,2 miliardi di dollari, cioè 135 dollari per azione. E in contanti. Tiffany aveva respinto la prima offerta, ma lasciando aperta la porta a un rilancio. Che è avvenuto.

Un'immagine di «Colazione da Tiffany»
Un’immagine di «Colazione da Tiffany»

A seguito di una revisione strategica che includeva un processo interno ponderato e una consulenza esterna esperta, il board ha concluso che questa transazione con Lvmh offre un entusiasmante percorso in avanti con un gruppo che apprezza e investirà nei beni unici di Tiffany e nel capitale umano forte, offrendo allo stesso tempo un prezzo interessante con certezza del valore ai nostri azionisti.
Roger N. Farah, presidente del consiglio di amministrazione di Tiffany

Tiffany, Fifth Avenue, New York, in occasione del lancio della collezione Paper Flowers
Tiffany, Fifth Avenue, New York, in occasione del lancio della collezione Paper Flowers

L’acquisizione di Tiffany è il più grande business di Lvmh e, ovviamente, rafforzerà la sua posizione nel mercato della gioielleria, oltre ad aumentare la sua presenza negli Stati Uniti. Tiffany è un marchio globale e si aggiungerà a Maison come Bulgari, Chaumet o Dior, che fanno già parte di Lvmh.

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Bernard Arnault, presidente di Lvmh

Siamo lieti di avere l’opportunità di dare il benvenuto a Tiffany, un’azienda con un patrimonio senza pari e una posizione unica nel mondo della gioielleria globale, nella famiglia Lvmh. Abbiamo un immenso rispetto e ammirazione per Tiffany e intendiamo sviluppare questo gioiello con la stessa dedizione e impegno che abbiamo applicato a ciascuna delle nostre Maison. Saremo orgogliosi di avere Tiffany al fianco dei nostri marchi iconici e aspettiamo con impazienza che Tiffany continui a prosperare per i secoli a venire.
Bernard Arnault, presidente e amministratore delegato di Lvmh

Lady Gaga con i gioielli di Tiffany
Lady Gaga con i gioielli di Tiffany






Colazione da Tiffany per Lvmh

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Lvmh mette sul piatto 14,5 miliardi di dollari per acquistare Tiffany. Ci riuscirà?

Bulgari vuole comprare Tiffany. O, meglio, il gruppo Lvmh, che controlla tra l’altro marchi della gioielleria come Bulgari e Chaumet, ha offerto 14,5 miliardi di dollari per Tiffany. Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, l’offerta sarebbe in contanti e ha l’obiettivo di rafforzarsi sul mercato dei gioielli americano. Ma, al momento, l’offerta sarebbe stata respinta da Tiffany: questione di prezzo. In sostanza, sembra di capire, se il patron di Lvmh, Bernard Arnault, proponesse un prezzo più alto l’affare potrebbe concludersi.

Tiffany, New York
Tiffany, New York

Va detto che l’offerta di Lvmh valuta Tiffany a circa 120 dollari per azione, oltre il 22% in più rispetto alla chiusura di venerdì alla Borsa di New York, dove la Maison americana è quotata. Per Lvmh si tratterebbe della maggiore acquisizione mai effettuata, superiore anche a quella per acquistare la quota restante di Christian Dior nel 2017.

Bernard Arnault
Bernard Arnault

Acquistare Tiffany consentirebbe all’impero di Bernard Arnault di diversificarsi ulteriormente aumentando la sua esposizione ai gioielli, uno dei settori a più forte crescita sul mercato del lusso. Con i suoi 300 punti vendita a livello globale, Tiffany è uno dei maggiori gioiellieri al mondo insieme a Cartier e Bulgari, che fa parte dell’impero di Arnault.

Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany

L’interesse di Lvmh per gli Stati Uniti è risaputo ed è stato confermato dal nuovo stabilimento aperto in Texas la scorso settimana alla presenza di Donald Trump e di sua figlia Ivanka Trump. Con i suoi 4 miliardi di ricavi l’anno, Tiffany da anni soffre la concorrenza e è a caccia di un rilancio che solo di recente sembra intravedere. Dopo aver cacciato su amministratori delegati e visto i suoi titoli crollare a 60 dollari per azione, sotto la guida del numero uno Alessandro Bogliolo il colosso dei gioielli americano sta ritrovando il lustro che sembrava aver perso. Con Alessandro Bogliolo infatti Tiffany ha rifatto il look del suo flagship sulla Quinta Strada a New York, all’interno del quale ha aperto anche un ristorante, coronando il sogno di Holly Golightly di fare colazione da Tiffany. La società è impegnata anche ad allargare il suo pubblico lanciando una linea di gioielli tutti al maschile: un centinaio di oggetti i cui prezzi variano fra i 200 e i 15.000 dollari.

Lady Gaga con il Tiffany Diamond
Lady Gaga con il Tiffany Diamond

La collezione è destinata ad ampliarsi anche all’arredamento, con pinze da giacchio e boccali di birra only for men. Inoltre, Bogliolo è un volto familiare per Lvmh. È stato per 16 anni a Bulgari prima che fosse acquistata proprio da Arnault e poi è stato il responsabile del Nord America per Sephora, altro marchio di Lvhm.

Cate Blanchett con collana di Tiffany alla premiazione degli Oscar
Cate Blanchett con collana di Tiffany alla premiazione degli Oscar







Baselworld spostato a inizio aprile





Baselworld cambia ancora data: dal 2021 si terrà la prima settimana di aprile, anticipa Michel Loris-Melikoff ♦︎

Le lancette degli orologi nel 2021 saranno spostate all’indietro di tre settimane. Non si tratta, però, di una originale interpretazione dell’ora legale. È, invece, una giravolta di Baselworld, la grande fiera di orologeria e gioielleria che si tiene in primavera a Basilea. Baselworld è un punto di riferimento per le grandi aziende di segnatempo, ma anche di gioielli. La fiera, però, da anni vive una crisi che ha ridotto il numero dei partecipanti. Per cercare di invertire la tendenza, lo scorso anno l’amministratore delegato, Michel Loris-Melikoff, ha annunciato che per il 2020 la data dell’esposizione sarebbe slittata al 30 aprile (con chiusura il 5 maggio), oltre un mese dopo l’abituale periodo in cui si svolge l’evento, a metà marzo.

Uno degli allestimenti a Baselworld 2019
Uno degli allestimenti a Baselworld 2019

Il cambio di data è stato deciso per creare una sinergia con Sihh, la fiera di alta orologeria che fino al 2019 si svolgeva a fine gennaio. Nel 2020, invece, il Sihh si terrà dal 27 al 29 aprile, con l’obiettivo dichiarato di concentrare in un unico viaggio in Svizzera la trasferta per i buyer dell’orologeria. Lo slittamento, però, ha creato malumori e problemi specialmente a molte Maison italiane della gioielleria, come ha rilevato gioiellis.com.

Orologi in esposizione a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Orologi in esposizione a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Leggi anche: Andrete a Baselworld? Mini sondaggio

Molti gioiellieri ritengono che la data decisa per Baselworld crei parecchi problemi: è troppo a ridosso delle vacanze estive e crei ritardi tra la ricezione degli ordini e la produzione delle collezioni. E anche tra i produttori di orologi non sono mancate le proteste: Breitling, uno di quei membri del comitato di Baselworld, ha lasciato Basilea, mentre il gruppo Lvmh, che era presente a Ginevra a fianco del Sihh, ha trasferito il suo evento a Dubai.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Ecco perché, quindi, Michel Loris-Melikoff ha confidato al magazine specializzato WatchPro  che dal 2021 la fiera di Baselworld sarà spostata ancora, questa volta tre settimane prima. Quindi presumibilmente nel 2021 si terrà nella prima settimana di aprile. Una data convincente per le aziende della gioielleria? “È tutto molto complicato”, ha confessato il manager. E se lo è per la fiera, figurarsi per le aziende che partecipano.

Trovate l’intervista originale cliccando qui.





La cupola aperta che sovrasta la piazza che unisce i padiglioni della Fiera di Basilea
La cupola aperta che sovrasta la piazza che unisce i padiglioni della Fiera di Basilea

Foto con modelle. Copyright: gioiellis.com
Foto con modelle. Copyright: gioiellis.com

Il booth di Coronet. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Coronet. Copyright: gioiellis.com







Lvmh prenota Baselworld 2020




Il gruppo Lvmh parteciperà alla prossima fiera di Baselworld, così come Rolex ♦︎

Una notizia importante per i 81.200 visitatori che nel 2019 sono andati a Baselworld, ma soprattutto per gli espositori indecisi se tornare nella grande fiera dedicata a orologeria e gioielleria. Il gruppo Lvmh, infatti, ha confermato che sarà presente alla prossima edizione, quella del 2020. Il colosso francese del lusso sarà quindi in pista con i marchi Bulgari, Hublot, Tag Heuer e Zenith, che si troveranno ancora nei quattro enormi stand all’ingresso del padiglione 1. È probabile che il direttore della fiera, Michel Loris-Melikoff, abbia tirato un sospiro di sollievo, dato che buona parte delle presenze a Baselworld è condizionata dai grandi marchi. Anche Rolex ha confermato la presenza a Baselworld 2020 e, anzi, occuperà anche lo spazio lasciato libero da Breitling con Tudor, che invece ha scelto di cambiare aria.

Ma la fiera svizzera guarda ancora più avanti e sta studiando a nuovi concetti e formati per il 20121.

Bulgari a Baselworld 2019
Bulgari a Baselworld 2019

Sosteniamo Michel Loris-Melikoff e il suo team nel loro progetto per ridefinire e rinnovare il concetto di questo grande evento per l’industria orologiera svizzera

Stéphane Bianchi, Ceo Lvmh Watchmaking Division e Ceo di Tag Heuer

Da parte sua, Loris-Melikoffl ha detto che supporterà ogni marchio Lvmh nella progettazione di formati di esposizione innovativi per la loro presenza nel 2021 e oltre. L’obiettivo è “lasciare che ogni Maison esprima la propria creatività e offra un’immersione di marca eccezionale”. Sembra, insomma, che in cambio della conferma i grandi gruppi abbiano ottenuto di avere maggior peso nella scelta dei format espositivi. Sarà così anche per i gioiellieri?





Baselworld 2019
Baselworld 2019

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Visitatori a Baelworld 2019. Copyright: gioielli.com
Visitatori a Baelworld 2019. Copyright: gioielli.com

L'area Media a Baselworld 2019
L’area Media a Baselworld 2019







Bulgari, i nuovi anelli B.zero1

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I nuovi anelli della collezione B.zero1 di Bulgari, che compie 20 anni. Immagini e prezzi ♦︎

Ventenne cerca altri ventenni per reciproca compagnia. Potrebbe sembrare un annuncio su una bacheca per cuori solitari, ma è tutta un’altra cosa. Il ventenne è l’anello B.zero1 di Bulgari. Nato nel 1999, celebra il compleanno e, allo stesso tempo, vuole piacere ai giovani, i cosiddetti Millennials, la generazione nata proprio a cavallo di quegli anni. La collezione B.zero1, ispirata alla silhouette del Colosseo, potrebbe diventare, nelle intenzioni del marchio che fa parte del gruppo francese Lvmh, il tipo di gioiello capace di attirare l’attenzione della nuova generazione di clienti.

Per il compleanno della collezione Bulgari ha presentato nuove varianti dell’anello, che può essere indossato anche come ciondolo.

Anello B.zero1 XXth Anniversary a cinque bande in oro rosa 18 kt
Anello B.zero1 XXth Anniversary a cinque bande in oro rosa 18 kt

B.zero1, ha spiegato il ceo della Maison, Jean-Christophe Babin, unisce due tipiche lavorazioni dei gioielli Bulgari: il tubogas, che si ritrova nella molla dell’anello e che richiama l’alta gioielleria, e il logo ripetuto due volte. Secondo i calcoli di Bulgari, a essere interessante per i Millennials è anche il prezzo degli anelli, che parte dai 1.140 euro per la versione a un solo giro in oro rosa. Ma ovviamente il prezzo sale per le versioni più ricche, come quella in oro bianco e diamanti (8.950 euro). In venti anni sono stati venduti 2 milioni di pezzi di questa collezione. Ora la sfida è sui prossimi venti. Giulia Netrese





Anello B.zero1 in oro giallo
Anello B.zero1 in oro giallo

Anello a quattro bande in oro rosa 18 kt e ceramica nera disegnato da Zaha Hadid
Anello a quattro bande in oro rosa 18 kt e ceramica nera disegnato da Zaha Hadid
Collana con ciondolo della collezione B.zero1
Collana con ciondolo della collezione B.zero1
Anello Bulgari della collezione B.zero1
Anello Bulgari della collezione B.zero1
Anello B.zero1 XXth Anniversary a cinque bande in oro bianco 18 kt, con pavé di diamanti (1,42 ct) sulla spirale
Anello B.zero1 XXth Anniversary a cinque bande in oro bianco 18 kt, con pavé di diamanti (1,42 ct) sulla spirale

Anello a quattro bande in oro rosa 18 kt e ceramica bianca disegnato da Zaha Hadid
Anello a quattro bande in oro rosa 18 kt e ceramica bianca disegnato da Zaha Hadid







Bulgari, forever Fiorever?

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Una nuova collezione Bulgari, Fiorever. Gioielli in oro rosa e bianco con diamanti ♦︎

“Famosi per l’audacia del loro stile e per l’inclinazione al colore, i gioielli Bulgari sono immediatamente riconoscibili. I loro tratti iconici, che si ritrovano in ognuna delle creazioni Bulgari, vivono nella sensualità dei volumi, nell’amore per le linee pulite e nel rispetto per le radici greco-romane che Bulgari esprime con il suo design.”

Queste parole si leggono sul sito di Bulgari, grande firma della gioielleria che ha segnato un’epoca, in particolare quella degli anni Cinquanta e Sessanta. La Maison romana passata sotto le insegne del gruppo Lvmh ha presentato, a Dubai (la scelta deve far riflettere) la nuova collezione di gioielli, nel Bvlgari Resort della città emiratina.

Anello in oro bianco e diamanti della collezione Fiorever
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Fiorever

Rileggete le parole e confrontate la collezione Fiorever, gioco di parole tra l’italiano fiore (fiore in inglese) e la parola inglese forever, cioè per sempre. Nell’occasione Bulgari ha anche presentato la sua nuova ambasciatrice, l’attrice spagnola, Úrsula Corberó, che prende il posto di Lily Aldridge. Non sorprende, visto il nome, che i gioielli della collezione siano a forma di fiore. Sono in realizzati in oro bianco o rosa, con un discreto utilizzo di diamanti taglio brillante. D’accordo, non è alta gioielleria. Se, comunque, la collezione corrisponde allo stile e alla tradizione Bulgari lo deciderete voi. Giulia Netrese





Bracciale della collezione Fiorever
Bracciale della collezione Fiorever

Bulgari, orecchini in oro bianco e diamanti
Bulgari, orecchini in oro bianco e diamanti
Bulgari, collana con pendente in oro bianco e diamanti
Bulgari, collana con pendente in oro bianco e diamanti
Anello della collezione Fiorever
Anello della collezione Fiorever
Anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti

Orecchini della collezione Fiorever
Orecchini della collezione Fiorever







I gioielli italiani brillano di più





Il punto sul mercato della gioielleria in Italia: nel 2017 vendite in crescita. E boom dell’export soprattutto verso la Francia (grazie a Bulgari) ♦︎

Subito dopo le lamentele per il meteo (fa troppo caldo, troppo freddo, troppo piovoso, troppo asciutto), il secondo sport preferito degli italiani è il pessimismo. Quello degli italiani è un popolo di insoddisfatti, molto più infelice di chi vive in Paesi con meno ricchezza, meno bellezze da ammirare, meno squisiti cibi da assaggiare. Quindi, se gli orafi dicono che il 2017 è stato un anno d’oro, bisogna proprio credere loro. 

A fare il punto sul mercato della gioielleria ci ha pensato il Club degli Orafi, che cita i dati Istat sulla produzione e il fatturato del settore dell’oreficeria e bigiotteria. Nel 2017, quindi, i due settori hanno registrato in Italia una crescita rispettivamente del 15,6% e dell’8,9%. Ma siccome non bisogna esaltarsi troppo, il Club degli Orafi raffredda un po’ l’entusiasmo. Sì, è vero che gli affari sono andati meglio, ma anche grazie al miglioramento dell’economia mondiale e della domanda specifica di gioielli in oro, come decretato dal World Gold Council. Nel mondo, infatti, nel 2017 la domanda mondiale di gioielleria in oro è cresciuta del 4% in quantità, grazie soprattutto a una accelerazione a fine anno.

Piщ esportazioni

Le aziende italiane ne hanno approfittato per esportare di più. L’export verso altri Paesi è lievitato del 12% in valore per il complesso della gioielleria e bigiotteria (del 12,7% per la sola componente in metalli preziosi, che cresce anche del 6% in quantità). In particolare, sono aumentate le vendite verso la Francia (+33,0%, quasi 190 milioni in più rispetto al 2016), anche per effetto dell’entrata in produzione a Valenza del nuovo stabilimento Bulgari, parte del gruppo francese Lvmh, con Alessandria che diventa la prima provincia esportatrice superando la soglia dei 2 miliardi di euro.

Buoni i risultati dell’export anche verso la Svizzera (+15,7%, pari a 188 milioni di euro) saldamente al primo posto come destinazione, verso Hong Kong (+16,2%, 109,5 milioni di euro) e verso gli Stati Uniti (+19,5, 127,3 milioni di euro). Da segnalare il forte sviluppo delle esportazioni dirette in Turchia, che crescono del 29% (+56 milioni di euro). Continuano, invece, a calare le vendite verso gli Emirati Arabi Uniti (-3,4%): rispetto al 2013 le vendite di gioielli italiani si sono ridotte di circa il 30%, con una perdita di 380 milioni di euro. Nonostante l’incremento delle importazioni (+9,1% e +23,6% per la componente in metalli preziosi), il saldo del settore orafo è ulteriormente aumentato, superando i 4 miliardi di euro (4,4 miliardi per i gioielli in preziosi).

Il commento dell’analista

«L’accelerazione degli indici di produzione, del fatturato e delle esportazioni nel corso di tutto il 2017 testimonia l’importanza del know how e delle competenze italiane nel gioiello, in grado di attrarre nuovi investimenti e di sostenere la competitività delle numerose piccole e medie imprese che operano nel settore. Lo scenario internazionale rimane favorevole alle imprese del settore anche nel 2018, con i principali mercati di destinazione attesi rimanere in crescita», è il commento di Stefania Trenti, della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Federico Graglia





Garavelli, prime fasi di lavorazione
Garavelli, prime fasi di lavorazione
Lavorazione di un cammeo
Lavorazione di un cammeo
Collana di Bulgari con gemme
Collana di Bulgari con gemme di colore

Anello Trombino con rubino burmese di 5,98 carati non riscaldato
Anello Trombino con rubino burmese di 5,98 carati non riscaldato

Il celebre bracciale serpente, in versione orologio
Il celebre bracciale serpente, in versione orologio
81064079 emozioni
Anello in oro bianco, rubino e diamanti

Bracciale in oro bianco e diamanti
Bracciale in oro bianco e diamanti

Orecchini con pendente in oro bianco della collezione Emozioni
Damiani, orecchini con pendente in oro bianco della collezione Emozioni







Baselworld 2018, selezione e novità




Baselworld 2018 parte all’insegna della selezione. Ma le novità non mancano ♦︎

«Il mondo sta cambiando velocemente. Di fronte a questa sfida ci sono solo due alternative: ingigantirsi o concentrarsi. Noi abbiamo scelto di concentrarci». Le parole di Sylvie Ritter, managing director di Baselworld, hanno aperto la nuova edizione, la numero 101, della grande fiera dedicata a orologi e gioielleria di lusso. Anzi, sempre più di lusso, perché se Baselworld 2017 ha contato 135.000 visitatori totali, in calo dai 145.000 del 2016, a novembre il gruppo Mch, che organizza la fiera, ha annunciato che avrebbe dimezzato la lista degli espositori e ridotto la durata dell’evento di due giorni, in risposta alla fase di difficolta registrata dai player dell’orologeria elvetica (l’export di orologi svizzeri, però, dopo due anni di crisi ha ripreso a lievitare a +12,6% nei primi mesi 2018). Baselworld ha anche ridotto del 10% le tariffe per l’affitto degli stand.

Il risultato è che a Basilea ci sono circa 700 espositori, quasi dimezzati rispetto ai 1.300 del 2017, anno in cui erano già calati di 200 rispetto al 2016, ma avevano comunque attratto 106mila buyer e 4.400 giornalisti (tra cui quelli di gioiellis.com). Eppure, se nella orologeria non ci sono più brand come Movado o Eberhard, rimangono sempre nomi di primo piano come Rolex, Patek Philippe, il gruppo Swatch con i tanti suoi brand, alcuni dei quali, come Omega. C’è anche il gruppo Lvmh con Maison come Bulgari e Tag Heuer. E non mancano molti top brand della gioielleria da quelli fashion come Swarovski, fino all’haute joaillerie con Graff, de Grisogono o Harry Winston, Pasquale Bruni, fino a i piccoli ma con grande creatività come Alessio Boschi, ai marchi classici della gioielleria italiana, Nanis, Giovanni Ferraris, Annamaria Cammilli, Picchiotti, Fope, Leo Pizzo, Casato, tanto per citarne alcuni. Insomma, Baselworld è dimagrita, ma conserva sempre un bel po’ di fascino: i 101 anni li porta bene. Racconteremo nei prossimi giorni le novità.




Sylvie Ritter
Sylvie Ritter inaugura Baselworld 2018
Booth Swarovski
Booth Swarovski
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Collana Swarovski
Collana Swarovski
Al lavoro nei booth
Al lavoro nei booth

Interno di Baselworld
Interno di Baselworld







Stéphane Gerschel da Bulgari a Pomellato



Chi è Stéphane Gerschel, nuovo global brand managing director di Pomellato ♦︎

Da Lvmh a Kering. Da Bulgari a Pomellato. Anche nello sport i campioni cambiano squadra: perché non dovrebbe accadere anche nella gioielleria? Quindi non è così strano che Stéphane Gerschel sia il nuovo global brand managing director di Pomellato. Il manager, con dna francese e formazione negli Stati Uniti (ha un Master in legge alla Università di Miami) è stato direttore della comunicazione internazionale di Bulgari per quattro anni, dal 2013 al 2017. A Milano affianca Sabina Belli, Ceo della griffe di preziosi fondata da Pino Rabolini nel 1967. Nonostante sia relativamente giovane, Gherschel ha una lunga carriera alle spalle. È stato vice presidente global communication a L’Oreal e vice presidente International Communications di Veuve Clicquot. Tra l’altro, per il brand di champagne ha scritto anche un libro di cucina, The Season of Veuve Clicquot, con i menù personalizzati dai cuochi più importanti del mondo. Poi, è arrivata Bulgari. E con Pomellato il suo brand di riferimento si sposta da Roma a Milano.




Stéphane Gerschel con la pr Marilyn Heston
Stéphane Gerschel con la pr Marilyn Heston
stephane
Stéphane Gerschel al lancio della

pomellato RitrattoCollection family has a wide range of color from the deep shades of London Blue topaz and amethyst to the softer hues of pink of the rose quartz

Stéphane Gerschel (da Instagram)
Stéphane Gerschel (da Instagram)







Riflessi di Repossi

Per una volta la notizia non è una nuova collezione, ma il luogo che le ospita. In particolare, il nuovo flagshipstore di Parigi di Repossi, nella piazza più classica della città per la gioielleria, Place Vendôme. La boutique va segnalata per un motivo: è una specie di navicella spaziale che assomiglia poco alle classiche gioiellerie con velluti e poltrone di morbido cuoio. Lo store Repossi è stato progettato dallo studio olandese di architettura Oma. Ci sono specchi, metallo, schiuma di alluminio, resina, lamelle riflettenti, luci Led. «Architettura e gioielli non sono così distanti come si potrebbe immaginare: sono lontani parenti, che operano a diverse risoluzioni», hanno spiegato gli autori del progetto. L’ambiente si sviluppa su tre piani. I gioielli sono custoditi in teche che sembrano mini grattacieli in vetro. «Ho scoperto il desiderio di fare tabula rasa (in latino significa eliminare tutto), ripensare l’esistente su una sfera molto più  ampia con approccio intellettuale e didattico che mi ha affascinato», ha spiegato Gaia Repossi a Wallpaper. È bene ricordare che Repossi, azienda nata a Torino nel 1920, ma ormai attiva in Francia, da un anno è partecipata dal colosso Lvmh, che ne ha acquistato una imprecisata quota di minoranza. L’apertura dello store, probabilmente, è il primo risultato dell’operazione. Federico Graglia

Place Vendôme, il flagship store di Repossi
Place Vendôme, il flagship store di Repossi
L'ingresso della boutique
L’ingresso della boutique
Le teche con i gioielli
Le teche con i gioielli
Chocker in oro rosa e diamanti
Chocker in oro rosa e diamanti
Anello White Noise in oro rosa e diamanti
Anello White Noise in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa
Anello in oro rosa
Anello in oro rosa con diamanti taglio a pera
Anello in oro rosa con diamanti taglio a pera
Anello in oro giallo con diamanti
Anello in oro giallo con diamanti
Anello in oro rosa con diamanti
Anello in oro rosa con diamanti
Orecchini con diamanti
Orecchini con diamanti
Orecchino Repossi
Orecchino Repossi
Orecchino con oro e diamanti
Orecchino con oro e diamanti

Stroili passa ai francesi di Histoire d’Or

Dopo Bulgari, dopo Pomellato, dopo Buccellati, ecco un altro brand italiano che prende il treno per l’estero o, meglio, per la Francia: Stroili passa a Thom Europe, holding di Histoire d’Or (gruppo Thom Europe). Si tratta della più diffusa catena di gioielleria francese, ed è circa il corrispettivo di Stroili in Italia. Accesible Luxury, la società controllata dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi e partecipata da un altri fondi di private equity, 21Investimenti, Wise e NB Renaissance, insieme a L Catterton (gruppo Lvmh) e ad altri azionisti di minoranza, hanno raggiunto l’accordo per la vendita dell’intero capitale dell’azienda italiana. Stroili è tra le primi cinque catene retail di gioielleria e orologeria in Europa per ricavi, e conta su 572 punti vendita. Non si conosce la cifra concordata per l’operazione. Al momento Maurizio Merenda, attuale amministratore delegato di Stroili, manterrà la carica anche nel nuovo assetto. La transazione verrà interamente finanziata con azioni e con debito.

La nota ufficiale della società parla di un’operazione che «sosterrà le ambizioni di espansione in Europa» di Stroili, con sinergie che porteranno la nuova realtà a diventare la prima piattaforma internazionale di gioielleria a prezzi accessibili. Nei 12 mesi chiusi al 31 marzo 2016, Stroili ha generato vendite in-store per 216 milioni di euro e un Ebitda proforma di 35 milioni. Thom Europe, che è controllata a sua volta da una serie di fondi di private equity (Bridgepoint, Apax Partners, Altamir, Management e Qualium Investissement), ha generato nei 12 mesi chiusi al 31 marzo 2016, vendite in-store per 387 milioni di euro e un Ebitda pro forma adjusted di 78 milioni. Federico Graglia

Il flagship store Stroili di Milano
Il flagship store Stroili di Milano
Il flagship store Stroili di Milano
Il flagship store Stroili di Milano
Francesca Chillemi e Maurizio Merenda
Francesca Chillemi e Maurizio Merenda
Punto vendita di Histoire d'Or
Punto vendita di Histoire d’Or

Buccellati va in Svizzera

Buccellati bye bye: lo ha scritto il Sole24Ore e non risultano smentite. Un articolo firmato da Carlo Festa prospetta l’addio della Maison italiana dal fondo di private equity Clessidra. Buccellati finirà in Svizzera, sponda lago di Ginevra, nella grande casa del gruppo Richemont. Dopo la scomparsa, a gennaio, del fondatore di Clessidra, Claudio Sposito, sembra così tramontare l’idea di un polo del lusso italiano, che era stato accarezzato con l’ingresso nel fondo di private equity Francesco Trapani. Quest’ultimo, ex numero uno di Bulgari, venduta cinque anni fa alla francese Lvmh, era diventato vicepresidente di Clessidra con l’idea di riunire sotto lo stesso cappello altri marchi del lusso, un po’ come il gruppo francese di Bernard Arnault o la Kering di François Pinault, che controlla tra l’altro il brand italiano Pomellato. Oppure, appunto, la svizzera Richemont, che possiede già marchi come Cartier, Piaget e Van Cleef & Arpels. La rottura tra la moglie di Sposito, Manuela Del Castillo, e Trapani, che uscirà da Clessidra, ha invece rivoluzionato la strategia: niente grande gruppo italiano della gioielleria, Buccellati finirà nella terra di Guglielmo Tell. Che lo desideri o no Andrea Buccellati, presidente e rappresentante della famiglia fondatrice, che mantiene una quota di minoranza nella società. Federico Graglia

Anello con oro e diamante
Anello con oro e diamante
Anello Turbante
Anello Turbante
Francesco Trapani e Pace Wu, quando il manager era ancora in Bulgari
Francesco Trapani e Pace Wu, quando il manager era ancora in Bulgari
Buccellati, anelli
Buccellati, anelli
Orecchini in oro e diamanti
Orecchini in oro e diamanti

Lvmh entra in casa Repossi

La nuova, grande, casa di Gaia Repossi di chiama Lvmh. La designer, che è l’anima creativa della Maison di gioielleria che porta il suo cognome, si allea con il grande gruppo francese attivo nei beni di lusso. Oltre a firme nella moda e nel food&beverage, Lvmh controlla anche brand come Bulgari, Chaumet e De Beers Diamond Jewellers. Ora, seppure, con un’altra formula (una quota di minoranza nel capitale della Maison Repossi), aggiunge una nuova firma. «Sono molto lieta di avere il sostegno e l’esperienza impareggiabile Lvmh nel mondo di prodotti artigianali di alta qualità. Il suo sostegno sarà prezioso per perseguire la nostra strategia ed espandere la nostra rete di distribuzione», è il commento ufficiale di Gaia Repossi, direttore creativo del brand. A sua volta, il gruppo francese risponde con una dichiarazione altrettanto formale:«Lvmh è lieta di sostenere la Maison Repossi nel suo sviluppo. Condividiamo con l’azienda di famiglia, lo stesso dna, la qualità estrema e la creatività dei prodotti. Il successo di Repossi fa presagire un futuro promettente, al quale siamo lieti di essere associati», ha commentato Delphine Arnault, vice direttore generale della Louis Vuitton e amministratore di Lvmh. Repossi stata fondata nel 1920 a Torino: si è affermata come gioiellieria di lusso, molto creativa. Alberto Repossi, nipote del fondatore del marchio, oggi conduce l’azienda di famiglia, arrivata alla quarta generazione, assieme alla designer che ne ha decretato il nuovo successo rinnovando profondamente lo stile, Gaia Repossi, direttore creativo dal 2007. Federico Graglia

Ligne C, anello a sei fili in oro rosa, full pavé. Prezzo: 9800 euro
Ligne C, anello a sei fili in oro rosa, full pavé. Prezzo: 9800 euro
Ligne C, anello a sei fili in oro cromato nero. Prezzo: 3100 euro
Ligne C, anello a sei fili in oro cromato nero. Prezzo: 3100 euro
Ligne C, orecchini in oro con galvanica lilla. Prezzo: 10900 euro
Ligne C, orecchini in oro con galvanica lilla. Prezzo: 10900 euro
Gaia Repossi
Gaia Repossi
Ligne C, anello in oro rosa
Ligne C, anello in oro rosa
Ligne C, anello in oro rosa e diamanti bianchi
Ligne C, anello in oro rosa e diamanti bianchi
Ligne C, anello in oro bianco e rodio verde
Ligne C, anello in oro bianco e rodio verde

Tiffany nel mirino di Lvmh?

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Tiffany  nel mirino di Lvmh? Il brand di New York che diventa una provincia francese? Il gruppo che è diventato un mito accanto a marchi come Bulgari,  Chaumet, De Beers Diamond Jewellers, Dior Watches, Fred Joaillier, che fanno parte del gruppo guidato da François Arnault? L’ipotesi è avanzata dal sito loff.it, che fa parte del gruppo spagnolo Abc, uno dei più consolidati della penisola iberica. Si tratta, naturalmente, di un’idea che circola in alcuni ambienti finanziari e non di una notizia confermata. Stuzzica, però, la fantasia di chi segue il mercato mondiale del lusso. Secondo l’autrice dell’articolo, Marion Mueller, tutto parte dalla considerazione che in Borsa le azioni di Tiffany sono scese in un mese da 108 dollari a circa 90. Il motivo è che le vendite di Tiffany a Natale sono andate così così, specialmente negli Stati Uniti e in Giappone. Secondo un comunicato diffuso dalla società americana, il totale delle vendite negli Stati Uniti per novembre e dicembre 2014 è stato pari a 544milioni di dollari, in calo dell’1% rispetto al 2013.

L’articolo riporta anche il parere di Howard Ward, di Gamco Investors: «Anche se sembra risvegliare interesse tra le società di investimento, per Tiffany sarebbe molto più adatto come pretendente un altro produttore di articoli di lusso». «Lvmh è posizionata leggermente meglio per una grande acquisizione. Bulgari inizia a emergere e non sono più coinvolti con Hermes», ha aggiunto Luca Solca, responsabile della ricerca per il settore di beni di lusso di Exane Bnp Paribas a Londra. Resta però un piccolo particolare che non sembra preoccupare loff.it: il costo di un’operazione del genere, visto che la capitalizzazione (la somma del valore di tutte le azioni quotate) è, al momento, di oltre 11 miliardi di dollari. Un boccone non facile da digerire anche per un colosso come Lvmh. Federico Graglia 

Tiffany box
Tiffany box
Negozio Tiffany
Negozio Tiffany
François Arnault (al centro). Alla sua destra, il presidente francese François Hollande
François Arnault (al centro). Alla sua destra, il presidente francese François Hollande

A Roma una Domus per Bulgari

Un piccolo museo per ospitare una grande collezione: è la Domus Bulgari inaugurata in via Condotti a Roma. E per l’occasione la maison è diventata soggetto di un «corto» del regista premio Oscar Paolo Sorrentino. Al secondo piano dello storico negozio c’è l’allestimento, Roman Heritage, che ospita la storia del marchio con gioielli appartenuti alle star o «pezzi» unici di alta gioielleria. Dal sautoir con zaffiro da 50 carati di Elizabeth Taylor, regalo di Richard Burton per i 40 anni dell’attrice, alle spille in rubini e diamanti degli anni Cinquanta appartenute ad Anna Magnani, fino ai gioielli indossati da Ingrid Bergman, Anita Eckberg, Gina Lollobrigida, Sophia Loren. Tra tutti gli oggetti espostiì spicca il sautoir anni Settanta con tre monete di epoca Romana (54-68 D.C.) in argento, oro e bronzo raffiguranti l’effigie dell’imperatore Nerone. Un legame quello di Bulgari con la Città Eterna che si riflette in molte altre creazioni, per esempio la collana anni Novanta rivestita di smeraldi  ametiste, zaffiri e diamanti si ispira alla pianta di Castel S. Angelo. E, ancora, in un collier di diamanti c’è idealmente la volta del Pantheon, mentre la via Appia, lastricata di rubini, ametiste e acquemarine, splende nel bracciale Sassi. Foto e bozzetti d’epoca fanno da cornice alle pareti. Per Paolo Bulgari questa è la realizzazione di un sogno coltivato da tempo e anche un motivo di orgoglio:« Poter celebrare in questo spazio una storia lunga 130 anni fatta di Arte, Bellezza ed eccellenza italiana». M.d.B.

Il soutire di Eliz esposti alla Domus Bulgari. Foto dal sito Facebook di Bulgari
Alcuni dei gioielli esposti alla Domus Bulgari. Foto dal sito Facebook di Bulgari
Bulgari in primo piano, anche per il quotidiano La Stampa, che ha pubblicato una lunga intervista al ceo di Bulgari (che ora fa parte del gruppo francese Lvmh), Jean-Christophe Babin. Ecco l’intervista di Michela Tamburrino.

Jean-Christophe Babin
Jean-Christophe Babin
Un piccolo pezzo di storia a caratura purissima che, per Bulgari, può essere solo brillante. Benvenuti nel tempio del lusso, eretto a immagine sempiterna di una Maison sulla quale mai tramonta il sole. Giusto allora che si celebri in un museo, nel cuore di Roma, nel cuore del negozio in via Condotti, nel quale tutto nacque e che ha fatto girare la testa a principi e dive. Tra marmi pregiati e salette della memoria condivisa, svettano i gioielli recuperati, quelli dell’epopea: le spille di Anna Magnani, la collana che Burton regalò a Liz Taylor. Lo spazio Domus, ovattato, è destinato alla valorizzazione della Heritage Collection della casa grazie anche alla straordinaria inventiva e certosina ricerca storica dell’architetto Peter Marino. Fermo immagine ed ecco l’incubo visionario del premio Oscar Paolo Sorrentino, che racconta in un corto da brivido, «The Dream» il Bulgari misterioso, con anime perse pronte a ritrovarsi nelle stanze del negozio, tragitti notturni dell’aldilà con Valeria Golino in veste di Beatrice. È anche questa una Grande Bellezza potrebbe dire e certamente pensa il Ceo della Maison Jean-Christophe Babin.

Interno e bozzetti Domus Bulgari.
Interno e bozzetti Domus Bulgari. Foto dal sito Facebook di Bulgari
La vostra grande bellezza in mostra. Perché?
«È il primo museo fisso nel tempio di Bulgari. Poter aggiungere al marchio commerciale anche l’aspetto museale. Ci piaceva, dopo aver accumulato 130 anni di storia, una chiave di lettura diversa. Così le creazioni di oggi si possono ammirare meglio. Comprendendo il passato si gusta di più il contemporaneo. Le radici sono importanti».
Ma oggi il lusso dove va?
«Va dove lo si apprezza nei suoi valori di autenticità e di unicità con un savoir faire particolare. Se un marchio è antico durerà ancora a lungo. Si spende con più sicurezza se si ha la percezione della solidità. Se si percepisce l’eternità. Un pezzo Bulgari tra vent’anni andrà sempre di moda. È un’affermazione ulteriore della nostra strategia».
Ma in un momento di crisi tutto cambia?
«Oggi viviamo in un mondo incerto dalla difficile lettura. Navighiamo come su una nave nella nebbia. L’importante è non dimenticare mai la direzione presa e l’obiettivo che si vuole raggiungere. Magari rallenti, farai fatica, per evitare la tempesta prenderai vie diverse, ma alla fine bisogna arrivare lì dove si deve».
È la vostra strategia?
«La forza del nostro marchio è qui. Non sappiamo nulla del 2015, ma siamo certi che investiremo più di quanto fatto nel 2013 e nel 2014. Il lusso della gioielleria ha tempi lunghi».
Come si fidelizza il cliente?
«Osando, sempre. Il cliente compra poche volte nella vita e se sei troppo timoroso rischi di perdere l’opportunità che potrebbe non ripresentarsi mai più. Perso un acquirente è per sempre. Nel lusso i cicli d’acquisto sono lenti, un marchio deve essere il primo che ti viene in mente, deve generare un’associazione spontanea categoria-marca. Con una rete di boutiques mondiali ci trovano ovunque: trecento negozi, cinquanta negli aeroporti e una pubblicità che copre tutto l’arco dell’anno, non più sotto Natale come accadeva anni fa. Prima si faceva il 30% del fatturato in sei settimane. Ora tutto è più normale. Non vendiamo panettoni».
Alla Biennale di Parigi avete presentato una collana da 17 milioni di euro. Il vostro cliente tipo appartiene solo a questa fascia di possibilità?
«No, anzi. Il grosso dei prodotti venduti si aggira tra i 1.000 e i 6.000 euro. Non bisogna mai dimenticare che tra la nostra clientela c’è gente che apprezza l’artigianalità e che magari ha risparmiato un anno per fare quell’acquisto. Ed è il cliente che io prediligo perché aggiunge un valore emozionale alla spesa e ti sarà sempre fedele».
Lei parla di gioielli non di accessori come borse e cinte?
«Certo. Il prezzo delle borse invece è superiore alla media, miriamo alla parte alta del mercato, vogliamo essere “la creme” e dare la possibilità di portare qualcosa di esclusivo».
L’integrazione con il gruppo Lvmh ha creato dei grandi cambiamenti?
«Il gruppo ha acquisito azioni Bulgari e ha lasciato a Bulgari ampia libertà d’azione, ci ha portato sinergie utilissime per ottenere posizioni migliori. Siamo un’azienda fortemente integrata, una società di diritto italiano con impianti italiani. Tutto il nostro prodotto è realizzato in Italia e in Svizzera per quanto riguarda gli orologi, il design è italiano. Possediamo manifatture e competenze per poterlo produrre in toto, vale a dire che non abbiamo fornitori esterni. Insieme siamo solo più forti. Se voglio avere uno spazio da 200 metri quadrati in una mall posso chiederlo da solo ma se con il gruppo ne chiediamo 2000 i miei 200 li otterrò a condizioni migliori. Questione di buon senso e di vantaggi di costo, aggregandoci formiamo massa critica. Ma sono libero di decidere come meglio credo».
Anche di fare acquisizioni, anche di aggregare altri marchi del lusso?
«Certo ma non è nella nostra strategia. Lvmh è a capo a 60 aziende di moda e di orologi perciò Bulgari non ha interesse ad acquisire altri marchi. Il nostro scopo principale è alimentare la nostra fama, diventare sempre più mitici. Il management deve pensare solo Bulgari come gioielli, orologi e tutto il resto. Nel ranking mondiale siamo al quindicesimo posto, siamo nella top ten dei profumi e se guardiamo al segmento di prezzo, sopra i 2.000 euro siamo nella top five».
Una mitologia che si amplifica anche attraverso il segmento alberghiero.
«Gli alberghi sono molto importanti, sono l’espressione massima della nostra filosofia. Ne abbiamo annunciati tre, altri tre li abbiamo aperti, l’ultimo a Pechino. Cinque li inaugureremo nel 2020 oltre ai 20 store aperti nelle città che hanno un grande impatto multiculturale nel mondo, vale a dire, località turistiche che incidono».
Quali sono allora le città sulle quali puntare in un futuro prossimo?
«Se parliamo di flussi, non bisogna mai dimenticare le città simbolo che sono Parigi, Milano, Londra, New York, Tokyo, Shanghai alle quali vorrei aggiungere Pechino, Dubai, San Paolo e Sydney. Ripeto, il lusso è un business a circolo lento».
Il riferimento a Pechino non è casuale.
«È un segno importante di come Bulgari si sta rafforzando. L’albergo ne è la prova del nove. Un lusso a 360 gradi è l’interpretazione integrale del brand che non è solo oggetto ma stile e filosofia di vita».

Interno Domus Bulgari.  Foto dal sito Facebook di Bulgari
Interno Domus Bulgari. Foto dal sito Facebook di Bulgari

ukIn Rome a “Domus” for Bulgari

A small museum to host a big collection: is the Domus Bulgari opened in Via Condotti in Rome. For the occasion, the brand has been the subject of a “short” of the Oscar-winning director Paolo Sorrentino. On the second floor of the historic shop there is the installation set up, Roman Heritage, that hosts to the brand’s history with jewelry that belonged to the stars, or “pieces” of unique high jewelry. From the sapphire sautoir with 50-carat of Elizabeth Taylor, a Richard Burton gift for the 40th anniversary of the actress, to the rubies and diamonds brooches belonged to Anna Magnani, to the jewelry worn by Ingrid Bergman, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida Sophia Loren. Of all the objects espostiì stands out sautoir Seventies with three coins of the Roman period (54-68 AD) in silver, gold and bronze depicting Emperor Nero. The bond between Bulgari and the Eternal City is reflected in many other creations, such as the necklace coated with emeralds amethysts, sapphires and diamonds, inspired by the plan of Castel Sant’Angelo. And, again, in a diamond necklace is ideally the Pantheon’s vault, while the Appian Way, paved with rubies, amethysts and aquamarines, shining in the bracelet Sassi. Vintage photos and sketches are alla round the museum. To Paolo Bulgari this is the fulfilment of a long held and also a source of pride: «Being able to celebrate in this space without a history of 130 years of Art, Beauty and Italian excellence».

france-flagA Rome une “Domus” pour Bulgari

Un petit musée pour accueillir une grande collection: est la Domus Bulgari ouvert dans la Via Condotti à Rome. Pour l’occasion, la marque a fait l’objet d’un court-métrage par le réalisateur oscarisé Paolo Sorrentino. Au deuxième étage de la boutique historique il ya l’installation, Roman Heritage, qui héberge l’histoire de la marque avec des bijoux ayant appartenu à des stars, ou « pièces » uniques de haute joaillerie. Du sautoir de saphir de 50 carats d’Elizabeth Taylor, un cadeau par Richard Burton pour le 40e anniversaire de l’actrice, à les broches de rubis et diamants appartenaient à Anna Magnani, à les bijoux portés par Ingrid Bergman, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida Sophia Loren. De tous les objets espostiì se démarque une sautoir avec trois monnaies de l’époque romaine (54-68 AD) en argent, or et bronze représentant l’empereur Néron. Le lien entre Bulgari et la Ville éternelle se reflète dans beaucoup d’autres créations, comme le collier enduit d’émeraudes améthystes, saphirs et diamants, inspiré par le plan de Castel Sant’Angelo. Et, encore, dans un collier de diamants est idéalement la voûte de la Panthéon, tandis que la Via Appia, pavée de rubis, des améthystes et des aigues-marines, brille dans le bracelet Sassi. Photos et croquis vintage sont tout autour du musée. Pour Paolo Bulgari cette est l’accomplissement d’une longue tenue et aussi une source de fierté: «Le fait de pouvoir célébrer dans cet espace sans une histoire de 130 ans d’art, la beauté et l’excellence italienne».

german-flagIn Rom ein “Domus” für Bulgari
Ein kleines Museum, eine große Sammlung veranstalten: die Domus Bulgari eröffnete in der Via Condotti in Rom. Zu diesem Anlass hat sich die Marke, die Gegenstand einer “kurzen” des Oscar-prämierten Regisseurs Paolo Sorrentino. Auf der zweiten Etage des historischen Shop gibt es die Installation einrichten, römische Erbe, die an der Geschichte der Marke mit Schmuck, der zu den Sternen, oder “Stücke” der einzigartige High Schmuck gehörte hostet. Von dem Saphir sautoir mit 50-Karat Elizabeth Taylor, Richard Burton ein Geschenk für den 40. Geburtstag der Schauspielerin, den Rubinen und Diamanten Broschen gehörte Anna Magnani, zum Schmuck von Ingrid Bergman, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida Sophia Loren getragen . Von all den Objekten espostiì abhebt sautoir Seventies mit drei Münzen aus der Römerzeit (54-68 AD) in Silber, Gold und Bronze Darstellung Kaiser Nero. Die Bindung zwischen Bulgari und der Ewigen Stadt ist in vielen anderen Kreationen, wie die Halskette mit Smaragden Amethyste, Saphire und Diamanten beschichtet, inspiriert von dem Plan der Engelsburg nieder. Und wieder in einem Diamant-Halskette ist im Idealfall die Pantheon Gewölbe, während der Via Appia, gepflastert mit Rubinen, Amethysten und Aquamarine, glänzend in das Armband Sassi. Weinlese-Fotos und Skizzen sind alla Runde des Museums. Paolo Bulgari dies ist die Erfüllung eines lang gehegten und auch eine Quelle des Stolzes: «Die Möglichkeit, in diesem Raum ohne eine Geschichte von 130 Jahren Kunst, Schönheit und italienische Exzellenz feiern».

flag-russiaВ Риме в “Domus” для Bulgari

Небольшой музей, чтобы провести большую коллекцию: является Domus Bulgari открылся в Виа Кондотти в Риме. По этому случаю, бренд был предметом «короткой» оскароносного режиссера Паоло Соррентино. На втором этаже исторического магазина есть установка, Роман наследия, на котором размещена историю бренда с драгоценностями, который принадлежал к звездам, или “кусков” уникальной высокой ювелирных изделий. Из сапфира sautoir с 50-каратного Elizabeth Taylor, в подарок Richard Burton на 40-летия актрисы, на броши рубинами и бриллиантами пятидесятых принадлежал Anna Magnani, в ювелирные изделия носили Ingrid Bergman, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida, Sophia Loren. Из всех объектов espostiì выделяется sautoir Семидесяти трех монет римского периода (54-68 г. н.э.) в серебро, золото и бронзу с изображением императора Нерона. Связь между Bulgari и Вечного города отражается и во многих других творений, таких как ожерелья, покрытой изумрудами аметистами, сапфирами и бриллиантами, вдохновленный плана замка Сант-Анджело. И, опять же, в бриллиантовое колье идеально свод Пантеона, в то время Аппиевой дороге, вымощенной рубинами, аметистами и аквамарины, сияющий в браслет Сасси. Винтажные фотографии и эскизы по всему музею. Для Paolo Bulgari это выполнение тех пор состоялось, а также является источником гордости: «Находясь в состоянии праздновать в этом пространстве без истории 130 лет искусства, красоты и итальянского совершенства».

spagna-okEn Roma una “Domus” para Bulgari

Un pequeño museo para alojar una gran colección: es la Domus Bulgari abrió en Via Condotti en Roma. Para la ocasión, la marca ha sido objeto de un “corto”, de el director ganador del Oscar, Paolo Sorrentino. En el segundo piso de la histórica tienda se encuentra la instalación, Roman Heritage, que aloja la historia de la marca con joyas que pertenecieron a las estrellas, o “piezas” única de alta joyería. Desde el sautoir de zafiro con 50 quilates de Elizabeth Taylor, Richard Burton un regalo para el 40 aniversario de la actriz, a los rubíes y diamantes broches pertenecido a Anna Magnani, para la joyería usada por Ingrid Bergman, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida Sophia Loren . De todos los objetos espostiì destaca setenta Sautoir con tres monedas de la época romana (54-68 dC), en plata, oro y bronce que representa el emperador Nerón. El vínculo entre Bulgari y la Ciudad Eterna se refleja en muchas otras creaciones, como el collar de esmeraldas recubierto con amatistas, zafiros y diamantes, inspirado en el plan de Castel Sant’Angelo. Y, de nuevo, en un collar de diamantes, ideal bóveda del Panteón, mientras que la Vía Apia, pavimentada con rubíes, amatistas y aguamarinas, brilla en la pulsera de Sassi. Fotos y dibujos vintage son alla por el museo. Para Paolo Bulgari esto es el cumplimiento de una larga data y también una fuente de orgullo: «Ser capaz de celebrar en este espacio sin una historia de 130 años de arte, belleza y excelencia italiana».

Bulgari spinge Lvmh

Il gruppo Lvmh se la cava bene anche in tempi di crisi e una buona parte della performance finanziaria è merito del comparto orologi e gioielli, ma soprattutto di questi ultimi. Anche grazie alle vendite firmate Bvlgari. Nei primi nove mesi del 2014, infatti, il gruppo leader mondiale nei prodotti di lusso ha registrato un aumento del 4% dei ricavi, a 21,4 miliardi di euro. In particolare, la vendita di orologi e gioielli nei primi nove mesi ha registrato una crescita organica dei ricavi del 5% a 1,972 miliardi. «Il periodo ha mostrato una notevole accelerazione nel segmento gioielleria, guidato in particolare da Bvlgari, mentre gli orologi hanno continuato a essere influenzati dalla comportamento d’acquisto prudente dei rivenditori multimarca in un contesto economico incerto», commenta la società presieduta da Bernard Arnault. «Il lancio del nuovo orologio Lvcea per donne, di Bvlgari, e il successo delle linee iconiche di Hublot sono stati i punti salienti del trimestre». F.G.

Collana di Bulgari
Collana di Bulgari
Bernard Arnault
Bernard Arnault
Bulgari a Tokio
Bulgari a Tokio

ukBulgari pushes LVMH  

The LVMH group is doing very well even in times of crisis, and a good part of the financial performance of the sector is about watches and jewelry, but especially of the latter. Also thanks to sales signed Bvlgari. In the first nine months of 2014, in fact, the world leader in luxury goods recorded a 4% increase in revenues to 21.4 billion euro. In particular, the sale of watches and jewelery in the first nine months recorded organic revenue growth of 5% to 1.972 billion. “The period showed a significant acceleration in the jewelery sector, driven in particular by Bvlgari, while the watches have continued to be influenced by the behavior of prudent purchase of multibrand retailers in an uncertain economic environment,” says the company headed by Bernard Arnault. “The launch of the new watch Lvcea for women, Bvlgari, and the success of the iconic lines of Hublot were the highlights of the quarter.”

france-flagBulgari pousse LVMH 

Le groupe LVMH se porte très bien, même en temps de crise, et une bonne partie de la performance financière du secteur est avec ​​les montres et les bijoux, mais surtout de ces derniers. En outre, grâce à les ventes signée Bvlgari. Au cours des neuf premiers mois de 2014, en effet, le leader mondial des produits de luxe a enregistré une augmentation de 4% du chiffre d’affaires à 21,4 milliards d’euros. En particulier, la vente de montres et de bijoux au cours des neuf premiers mois a enregistré une croissance de 5% du chiffre d’affaires de 1,972 milliard. “La période a montré une accélération significative dans le secteur de la bijouterie, tirée en particulier par Bvlgari, tandis que les montres ont continué à être influencé par le comportement d’achat prudent de détaillants multimarques dans un environnement économique incertain», explique la société dirigée par Bernard Arnault. «Le lancement de la nouvelle Lvcea de montre pour les femmes, Bvlgari, et le succès des lignes icônes de Hublot ont été les faits saillants du trimestre.”

france-flagBulgari pousse LVMH 

Le groupe LVMH se porte très bien, même en temps de crise, et une bonne partie de la performance financière du secteur est sur ​​les montres et les bijoux, mais surtout de ce dernier. En outre, grâce aux ventes de Bvlgari. Au cours des neuf premiers mois de 2014, en effet, le leader mondial des produits de luxe a enregistré une augmentation de 4% du chiffre d’affaires à 21,4 milliards d’euros. En particulier, la vente de montres et de bijoux au cours des neuf premiers mois a enregistré une croissance de 5% du chiffre d’affaires de 1,972 milliard. “La période a montré une accélération significative dans le secteur de la bijouterie, tirée en particulier par Bvlgari, tandis que les montres ont continué à être influencé par le comportement d’achat prudent de détaillants multimarques dans un environnement économique incertain», explique la société dirigée par Bernard Arnault. «Le lancement de la nouvelle Lvcea de montre pour les femmes, Bvlgari, et le succès des lignes icônes de Hublot ont été les faits saillants du trimestre.”

german-flagBulgari schiebt LVMH 

Die LVMH-Gruppe ist sehr gut, auch in Zeiten der Krise, und ein guter Teil der finanziellen Leistungsfähigkeit der Branche ist über Uhren und Schmuck, vor allem aber der letzteren. Auch dank des Verkaufs unterzeichnet Bvlgari. In den ersten neun Monaten des Jahres 2014, in der Tat, die weltweit führend in der Luxusgüter verzeichneten einen Anstieg von 4% der Umsatzerlöse auf 21,4 Milliarden Euro zu. Insbesondere der Verkauf von Uhren und Schmuck in den ersten neun Monaten ein organisches Umsatzwachstum von 5% bis 1,972 Milliarden. “Der Zeitraum, zeigten eine signifikante Beschleunigung in der Schmuckbranche, insbesondere von Bvlgari angetrieben, während die Uhren haben sich weiter durch das Verhalten der vorsichtigen Kauf von Multimarken-Einzelhändlern in einem unsicheren wirtschaftlichen Umfeld beeinflusst werden”, sagt das Unternehmen von Bernard Arnault geführt. “Die Einführung der neuen Uhr Lvcea für Frauen, Bulgari, und der Erfolg der legendären Zeilen Hublot waren die Highlights des Quartals.”

flag-russiaBulgari толкает LVMH 

Группа LVMH делает очень хорошо даже в период кризиса, и значительная часть финансовой деятельности сектора составляет около часов и ювелирных изделий, но особенно последнего. Кроме того, благодаря продажам подписал Bvlgari. В первые девять месяцев 2014 года, по сути, мировой лидер в области предметов роскоши был зарегистрирован рост на 4% доходов до 21,4 миллиарда евро. В частности, торговля часами и ювелирными украшениями в первые девять месяцев записываются органическому росту в 5% до 1972 млн. “Период показали значительное ускорение в ювелирном секторе, движимый, в частности, Bvlgari, в то время как часы продолжали находиться под влиянием поведения разумного покупку мультибрендовых ритейлеров в неопределенной экономической среды,” говорит, что компания во главе с Бернаром Арно. “Запуск новой часовой Lvcea для женщин, Bvlgari, и успех знаковых линий Hublot были основными моментами квартал.”

spagna-okBulgari empuja LVMH 

El grupo LVMH está haciendo muy bien, incluso en tiempos de crisis, y una buena parte de los resultados financieros del sector es de relojes y joyas, pero sobre todo de estas últimas. También gracias a las ventas de la firma Bvlgari. En los primeros nueve meses de 2014, de hecho, el líder mundial en productos de lujo registra un aumento del 4% en los ingresos a 21,4 millones de euros. En particular, la venta de relojes y joyas en los nueve primeros meses registró un crecimiento orgánico de los ingresos del 5% a 1972 millones. “El período mostró una aceleración significativa en el sector de la joyería, impulsada en particular por Bvlgari, mientras que los relojes han seguido siendo influenciado por el comportamiento de compra prudente de los minoristas multimarca en un entorno económico incierto”, dice la compañía dirigida por Bernard Arnault. “El lanzamiento de la nueva Lvcea reloj para las mujeres, Bvlgari, y el éxito de las líneas icónicas de Hublot fueron los aspectos más destacados del trimestre.”

Cambio al vertice di Buccellati

Via Thierry Andretta, arriva Gianluca Brozzetti: è lui il nuovo amministratore delegato del Gruppo Buccellati. Il famoso marchio della gioielleria è passato da qualche tempo sotto le insegne del fondo di private equity Clessidra di Claudio Sposito (https://gioiellis.com/una-clessidra-per-buccellati/), che ha chiamato a dirigere i brand del lusso Francesco Trapani, ex amministratore delegato di Bulgari e successivamente super manager di Lvmh. L’arrivo di Trapani ha coinciso con l’offerta di acquisto (forse assieme ai russi di Vtb) del gruppo Stroili. E, forse, anche il cambio della guardia al vertice del brand Buccellati potrebbe essere messo in relazione con un giudizio dell’ex numero uno di Bulgari. Ufficialmente Brozzetti è stato chiamato dal presidente Andrea Buccellati. Il manager fino al gennaio scorso è stato amministratore delegato del gruppo Cavalli, ma aveva lasciato l’incarico a sorpresa. Prima ancora, da 1999 to 2001, è stato president and chief executive officer alla Louis Vuitton. Andretta, come si usa in questi casi, non abbandonerà bruscamente il campo. Al contrario «per motivi personali lascerà i suoi incarichi operativi e assumerà la carica di vice presidente del gruppo, continuando a supportare il management nei programmi di sviluppo del marchio sui mercati internazionali». Federico Graglia

Gianluca Brozzetti & friend
Gianluca Brozzetti & freind
Thierry Andretta
Thierry Andretta
Francesco Trapani con la figlia Lorenza
Francesco Trapani con la figlia Lorenza
Gianmaria Buccellati a VicenzaOro Winter 2013
Gianmaria Buccellati a VicenzaOro Winter 2013

ukChange at the management of Buccellati 

Goodbye Thierry Andretta, comes Gianluca Brozzetti: he is the new ceo of the Group Buccellati. The famous brand of jewelry has gone for some time under the banner of private equity fund Claudio Sposito’s Clessidra (https://gioiellis.com/una-clessidra-per-buccellati/), who has called to lead the brands of  luxury Francesco Trapani, former ceo of Bulgari and then super manager of Lvmh. The arrival of Trapani has coincided with an offer to purchase (perhaps together with the Russian VTB) of the group Stroili. And, perhaps, Trapani is not extraneous even about the changing of the guard at the top of the Buccellati brand. Officially Brozzetti was called by President Andrea Buccellati. The manager, until last January he was managing director of the Cavalli group, but he had left office surprisingly. Prior to that, from 1999 to 2001, he was president and chief executive officer at Louis Vuitton. Andretta, as used in these cases, not leave hardly the company. On the contrary, “for personal reasons leave his operational duties and will assume the position of vice president of the group, continuing to support the management in the development programs of the brand in international markets.”

france-flagChangement à la direction de Buccellati 

Adieau Thierry Andretta, voila Gianluca Brozzetti: il est le nouveau chef de la direction du Groupe Buccellati. La célèbre marque italienne de bijoux a disparu pendant un certain temps sous la bannière de Clessidra de fonds de private equity Claudio Sposito (https://gioiellis.com/una-clessidra-per-buccellati/), qui a appelé à diriger les marques de luxe Francesco Trapani, ancien PDG de Bulgari et super gestionnaire de LVMH. L’arrivée de Trapani a coïncidé avec une offre d’achat (peut-être avec la VTB russe) du groupe Stroili. Et, peut-être, Trapani est pas étrangère même sur le changement de la garde au sommet de la marque Buccellati. Officiellement Brozzetti a été appelé par le président Andrea Buccellati. Le gestionnaire, jusqu’à Janvier dernier, il a été directeur général du groupe Cavalli, mais il avait quitté ses fonctions étonnamment. Avant cela, de 1999 à 2001, il a été président et chef de la direction de Louis Vuitton. Andretta, tel qu’il est utilisé dans ces cas, ne pas laisser à peine la société. Au contraire, “pour des raisons personnelles quittent ses fonctions opérationnelles et assumera les fonctions de vice-président du groupe, en continuant à soutenir la gestion dans les programmes de développement de la marque sur les marchés internationaux.”

german-flagWechsel an der Verwaltung der Buccellati 

Abschied Thierry Andretta, kommt Gianluca Brozzetti: Er ist der neue CEO der Gruppe Buccellati. Die berühmte Marke von Schmuck ist seit einiger Zeit unter dem Banner der Private-Equity-Fonds Claudio Sposito die Clessidra (https://gioiellis.com/una-clessidra-per-buccellati/), wer angerufen hat, um die Marken von Luxus Francesco Trapani führen weg , ehemaliger Ceo von Bulgari und dann Super-Manager LVMH. Die Ankunft von Trapani hat mit einem Angebot an (mit der russischen VTB vielleicht zusammen) den Kauf von der Gruppe Stroili zusammenfiel. Und, vielleicht, ist Trapani nicht fremd, auch über die Wachablösung an der Spitze der Marke Buccellati. Offiziell Brozzetti wurde von Präsident Andrea Buccellati genannt. Der Manager, bis im vergangenen Januar war er Geschäftsführer der Cavalli-Gruppe, aber er überraschend Büro verlassen hatte. Vor, dass von 1999 bis 2001 war er Präsident und Chief Executive Officer bei Louis Vuitton. Andretta, wie in diesen Fällen, nicht kaum verlassen das Unternehmen. Im Gegenteil, “aus persönlichen Gründen verlassen seine operativen Aufgaben und wird die Position des Vice President der Gruppe übernehmen, weiterhin das Management in den Entwicklungsprogrammen der Marke auf den internationalen Märkten zu unterstützen.”

flag-russiaИзменение в управлении Буччеллати 

До свидания Тьерри Andretta, приходит Джанлука Brozzetti: он новый генеральный директор Group Буччеллати. Знаменитый бренд ювелирных изделий пошло на некоторое время под знаменем Clessidra фонд прямых инвестиций Клаудио Спозито в (https://gioiellis.com/una-Clessidra-за-buccellati/), который призван привести бренды класса люкс Франческо Трапани , бывший генеральный директор Bulgari, а затем супер менеджер LVMH. Приход Трапани совпало с предложением купить (возможно совместно с Российской ВТБ) группы Stroili. И, пожалуй, Трапани не посторонний даже о смене караула в верхней части марки Буччеллати. Официально Brozzetti называли президентом Андреа Буччеллати. Менеджер, пока в январе прошлого года он был управляющим директором группы Cavalli, но он ушел в отставку неожиданно. До этого, с 1999 по 2001, он был президентом и главным исполнительным директором в Louis Vuitton. Andretta, используемый в этих случаях, не оставить вряд ли компанию. Напротив, “по личным причинам покинуть свои рабочие обязанности и возьмет на себя должность вице-президента группы, продолжая поддерживать управление в программах развития бренда на международных рынках.”

spagna-okCambie a la gestión de Buccellati 

Adiós Thierry Andretta, viene Gianluca Brozzetti: él es el nuevo director general del Grupo Buccellati. La famosa marca de joyería ha ido por algún tiempo bajo la bandera de Clessidra del fondo de capital privado Claudio Sposito (https://gioiellis.com/una-clessidra-per-buccellati/), que ha llamado a llevar las marcas de lujo Francesco Trapani , ex director ejecutivo de Bulgari y luego súper administrador de LVMH. La llegada de Trapani ha coincidido con una oferta de compra (tal vez junto con el VTB de Rusia) del grupo Stroili. Y, tal vez, Trapani no es ajena incluso sobre el cambio de guardia en la parte superior de la marca Buccellati. Oficialmente Brozzetti fue llamado por el presidente Andrea Buccellati. El gerente, hasta que en enero pasado fue director general del grupo de Cavalli, pero había dejado el cargo sorprendentemente. Antes de eso, desde 1999 a 2001, fue presidente y director ejecutivo de Louis Vuitton. Andretta, como se usa en estos casos, no deja apenas la empresa. Por el contrario, “por razones personales dejan sus tareas operativas y asumirá el cargo de vicepresidente del grupo, sin dejar de apoyar la gestión de los programas de desarrollo de la marca en los mercados internacionales.”

Bulgari nei guai con il fisco

Entrare nel mirino del fisco non piace a nessuno. Tanto meno a Bulgari, che ha dovuto venire a patti con l’Agenzia delle entrate. Secondo quanto si legge sui quotidiani, Bulgari ha versato circa 30 milioni di euro (ma c’è chi dice 42 milioni) per chiudere il contenzioso amministrativo con il fisco italiano. Insomma, il fisco sosteneva che Bulgari negli anni passati non avesse pagato tutte le tasse che avrebbe dovuto. Alla fine i consulenti della maison romana finita sotto il cappello di Lvmh, hanno consigliato quello che in linguaggio fiscale si chiama «accertamento con adesione». La decisione, bisogna dirlo, è stata anche «consigliata» da un sequestro per equivalente di beni e disponibilità finanziarie per oltre 55 milioni di euro. Il Fisco ha contestato a Bulgari i bilanci del periodo 2006-2009, quando avrebbe occultato circa 3 miliardi di euro attraverso società estere. Non poco, in effetti. Purtroppo, però, la cosa non termina con la super multa, pardo, con il patteggiamento. Il pubblico ministero di Roma che ha condotto le indagini, secondo indiscrezioni, sarebbe pronto a chiedere il rinvio a giudizio per i 13 indagati, tra cui i fratelli Paolo e Nicola Bulgari, Francesco Trapani (che ha da poco lasciato la poltrona di numero uno dei gioielli Lvmh), e Maurizio Valentini, rispettivamente ex e attuale rappresentante legale della società italiana. Per tutti l’accusa è di dichiarazione fraudolenta mediante artifici e raggiri e di evasione fiscale. Una situazione, è il caso di dirlo, poco brillante. Federico Graglia 

Francesco Trapani con la figlia Lorenza
Francesco Trapani con la figlia Lorenza

 

 

Store Bulgari in Cina, Francesco Trapani fa gli onori di casa
Store Bulgari in Cina, Francesco Trapani fa gli onori di casa

Con Bulgari bilancio d’oro per Lvmh

Pare che i gioielli italiani servano a produrre utili. Per i francesi. Secondo il consuntivo 2013 del gruppo Lvmh, colosso che spazia dalle borse di pelle allo champagne, fino a orologi e gioielli, l’acquisizione di Bulgari sembra sia un toccasana per i conti, perlomeno a leggere quanto dichiara la società. Il gruppo Lvmh ha chiuso il 2013 con ricavi a oltre 29 miliardi, contro i 28 del 2012. Ma l’area di attività relativa a gioielli e orologi ha perso qualche colpo: il fatturato è infatti sceso a 2,7 miliardi dai 2,8 dell’anno precedente. Eppure, gli utili netti sono aumentati. In particolare, per la divisione che riunisce brand cone Tag Heuer e Bulgari, gli utili sono lievitati a 375 milioni di euro rispetto a 334 del 2011. Insomma, un po’ meno vendite, ma maggiori guadagni. In particolare, Bulgari ha fato segnare un grande anno, come dimostra il successo della collezione Serpenti, con esposizioni organizzate a Shanghai, Dubai e New York. È andato bene, pare, anche il lancio della nuova collezione Diva, oltre alle linee B.zero1 e agli anelli di fidanzamento, che hanno contribuito al successo del marchio. La super testimonial Carla Bruni ha rafforzato la presenza internazionale di Bulgari, che ha svettato anche nel segmento orologi, con Bulgari Octo che mantenuto la sua posizione come top-of-the-line premium segnatempo maschile.  

 

 

Bernard Arnault, presidente di Lvmh
Bernard Arnault, presidente di Lvmh