Non solo gioielli: la parola d’ordine della famiglia Damiani è diversificare nel settore del lusso. La società che controlla l’azienda di Valenza, infatti, ha annunciato l’acquisizione dell’ultima tranche del pacchetto azionario di Venini, storico marchio di Venezia. Si tratta delle quote che erano ancora in possesso dei precedenti azionisti, alcuni dei quali, precisa Damiani, continueranno a collaborare con l’azienda.
La nuova mossa era iniziata tre anni fa con l’acquisizione da parte di Damiani della maggioranza del marchio Venini, in precedenza di proprietà di Chimento, altro nome della gioielleria che, però, si è trovato in difficoltà finanziare.
Guido, Giorgio e Silvia Damiani, nipoti del fondatore del marchio di alta gioielleria hanno deciso di investire nella fornace poiché avevano individuato nei valori e nell’heritage del marchio una grande attinenza con la storia e la mission del brand Damiani. L’obiettivo dei tre fratelli è, infatti, dare un nuovo impulso a una delle più autentiche eccellenze del made in Italy e, nello specifico, del made in Murano, isola vicino a Venezia dove si trova da quasi cent’anni la vetreria Venini.
Il forte impegno della famiglia Damiani (anche con un aumento di capitale 4 milioni) nei confronti del marchio Venini prevede un consistente piano di sviluppo estero, specie nei mercati asiatici che dimostrano un notevole interesse per ciò che rappresenta il marchio in termini di contenuti artistici e valoriali. In linea con questa strategia, per esempio, Venini ha aperto da poco un nuovo show room in Corea del Sud, nel più vivace e dinamico quartiere fashion di Seul: Gangnam. Inoltre, è stato aperto il flagship store di Via Monte Napoleone a Milano.