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Come pulire un bracciale di Pandora?

Come pulire un bracciale di Pandora? Ecco i consigli per mantenere brillanti i gioielli di Pandora.
I gioielli di Pandora sono tra i più popolari. Proposti anni fa solo nella versione in argento, soprattutto i celebri bracciali con charms, sono oggi disponibili anche nella versione Pandora Rose, che consiste in una lega di argento e rame, con una placcatura utilizzata per prevenire l’ossidazione, oppure in Pandora Shine: argento con una placcatura di oro 18 carati. Sui gioielli, inoltre, si trovano anche cristalli e cubic zirconia, gemme sintetiche che assomigliano al diamante. I gioielli Pandora hanno anche un’altra caratteristica: di solito sono indossati spesso, anche tutti i giorni. Sono, infatti, i classici gioielli per la vita abituale: bracciali, orecchini e collane che si scelgono senza pensarci troppo, anche perché il loro prezzo è piuttosto abbordabile e si ha meno timore di perderli.

Gioielli della linea Pandora Me indossati
Gioielli della linea Pandora Me indossati

Proprio per questo, però, i gioielli di Pandora possono appannarsi prima a causa del contatto prolungato con la pelle, oppure per la polvere, o l’usura della placcatura. È importante, quindi, pulire regolarmente i gioielli di Pandora, come i bracciali. Per esempio, come pulire i gioielli Pandora con la lega rosa (ma il metodo vale anche per gli altri)?

Ecco come fare: i suggerimenti sono della stessa Pandora. Si può mantenere la lucentezza del metallo lucidando regolarmente i gioielli con un panno morbido: basta strofinare delicatamente, facendo attenzione alle superfici dove sono incastonati cristalli o cubic zirconia. Una pulizia troppo energica potrebbe rovinare la sottile placcatura dei gioielli Pandora Shine.

Elemento in Pandora Shine Simba
Elemento in Pandora Shine, Simba

Spesso i gioielli Pandora, che sono rifiniti a mano nei laboratori che l’azienda danese ha realizzato in Tailandia, hanno anche dettagli in smalto colorato. Lo smalto è un materiale molto resistente, ma con il tempo, magari perché il gioiello è sottoposto a contatto con altri oggetti, potrebbe essere intaccato. Proprio per questo è meglio evitare di strofinare il gioiello con materiali troppo ruvidi, che possono peggiorare la situazione.

Gracie Abrams in Pandora
Gracie Abrams in Pandora

I gioielli si possono anche lavare delicatamente in acqua tiepida e sapone per togliere eventuali tracce di grasso lasciate dalla pelle. Quando sono ancora bagnati, i gioielli si possono pulire meglio con l’uso di uno spazzolino da denti con setole morbide. Ma, attenzione: è meglio evitare l’uso di liquidi utilizzati per la lucidatura dell’argento e la pulizia ad ultrasuoni. Maneggiare con cura i gioielli puliti: è meglio riporli separatamente per evitare graffi.

Anello in argento e cubic zirconia
Anello in argento e cubic zirconia
Pandora, collezione Zodiaco
Pandora, collezione Zodiaco
Collana Pandora Rose
Collana Pandora Rose
Bracciale Reflexions, in Pandora Shine
Bracciale Reflexions, in Pandora Shine

L’argento rinato di Maria e Luisa 

Il nome non ha nulla di speciale: Maria e Luisa. Il cognome, però, è noto agli appassionati di gioielleria: Pianegonda. Il marchio Pianegonda, però, a causa di travagliate vicende societarie, non può più essere utilizzato da Maria Luisa Pianegonda e neppure dal fratello Franco, fondatore della Maison specializzata in gioielli d’argento. Il marchio Pianegonda è ormai di proprietà del gruppo Bros Manifatture. Ma la creatività dei due fratelli, che sono andati ognuno per una strada diversa, non è stata ceduta. Dopo 16 anni come marketing manager nella originaria Pianegonda, e dopo una pausa contrassegnata da viaggi, Maria Luisa si è rimessa in pista con un nuovo brand, con un nome che curiosamente sdoppia il suo: Maria e Luisa.

Anello Shri in argento e 8 pietre di rodolite
Anello Shri in argento e 8 pietre di rodolite

Anche per Maria e Luisa il materiale base è l’argento. Ma è un argento super lavorato, che mette in primo piano un’artigianalità di altri tempi. I gioielli sono lavorati a bulino, con volute, ricci, pieghe, intarsi e con l’aggiunta in qualche caso di grandi pietre semi preziose, come citrino, ametista, quarzi fumé, rosa, cognac, e prasiolite, onice, topazi. Qualche gioiello, inoltre, ha piccoli inserti in oro a 9 carati. La boutique di Maria e Luisa si trova a Milano. Vicenza è ormai lontana.

Orecchini in argento con elemento a rosone inciso a mano con la tecnica del bulino e catene groumette
Orecchini in argento con elemento a rosone inciso a mano con la tecnica del bulino e catene groumette
Bracciale Groumette in argento e cristallo di rocca
Bracciale Groumette in argento e cristallo di rocca
Anello in argento brunito con quarzo fumé
Anello in argento brunito con quarzo fumé
Anello in argento brunito con ametista
Anello in argento brunito con ametista
Bracciale rolò in argento brunito
Bracciale rolò in argento brunito
Orecchini in argento con citrino madeira
Orecchini in argento con citrino madeira
Collana groumette girocollo
Collana groumette girocollo
Orecchini in argento intarsiato
Orecchini in argento intarsiato

Diamanti al cubo da A. Link

La Maison americana A.Link, specializzata nella pietra più amata dalle donne: i diamanti ♦︎

Diamanti, diamanti, diamanti: c’è chi i gioielli li ama solo se ruotano attorno alla pietra preziosa più amata. Ed è questa la storia di A.Link, una società di New York specializzata in gioielli con diamanti. Fa solo quello dal 1904. È stata fondata da Adolph Link, gioielliere di Vienna emigrato negli Usa, che ha portato il gusto amato dai ricchi europei della Belle Epoque in una nazione che stava crescendo velocemente. A oltre un secolo di distanza, l’azienda è ancora a conduzione familiare, gestita a New York da Jeffrey Link e Douglas Sills.

Collana di diamanti di A.Link
Collana di diamanti di A.Link

Passata la boa dei 110 anni, festeggiati nel 2014 con un premio di Jck per un anello You and Me, continua a proporre la sua ricetta che sembra avere un successo eterno: diamanti, diamanti e ancora diamanti, ma con certificato di provenienza ed lavorazione sostenibile. Adolph Link, pare, è stato il primo a studiare e a campionare i diamanti per ottenere qualità uniformi delle pietre. In questo modo i gioielli creati hanno una omogeneità e, ovviamente, un valore molto più certo. L’azienda vanta anche una particolare capacità nella scelta del taglio. Insomma, se vi piacciono i diamanti, da A.Link ne trovate a sazietà.

Bracciale tennis in oro rosa e diamanti
Bracciale tennis in oro rosa e diamanti
Orecchini a bottone in oro bianco e diamanti
Orecchini a bottone in oro bianco e diamanti
Pendente Eclipse
Pendente Eclipse
Set con diamanti baguette, montatura in platino. Questo anello ha vinto il premio del 2014 JCK Jewelers nella categoria Platinum per vendita al dettaglio meno di 10.000 dollari nei Jck Awards 2014
Set con diamanti baguette, montatura in platino. Questo anello ha vinto il premio del 2014 JCK Jewelers nella categoria Platinum per vendita al dettaglio meno di 10.000 dollari nei Jck Awards 2014
Bracciale di diamanti e platino, per un totale di 10 carati
Bracciale di diamanti e platino, per un totale di 10 carati
Collana per Forevermark, diamanti e oro bianco
Collana per Forevermark, diamanti e oro bianco
Bracciale Bubble con fermaglio, oro bianco e diamanti
Bracciale Bubble con fermaglio, oro bianco e diamanti
Orecchini a forma di goccia, diamanti e oro bianco
Orecchini a forma di goccia, diamanti e oro bianco

Come evitare le allergie da nichel

Avete mai trovato dei segni sulla pelle dove avete indossato anelli, collane oppure orecchini? Potrebbero essere stati causati dalla allergia al nichel. Ecco che cosa dovete fare per evitare l’allergia al nichel ♦
Ricevere in regalo un bellissimo anello e non poterlo indossare: la colpa è dell’allergia. Succede spesso che un gioiello, magari il preferito, si riveli un nemico della pelle. La causa più comune è la dermatite da nichel, chiamata anche dermatite da contatto, allergia al nichel. Il problema può insorgere in qualsiasi momento e a qualsiasi età. Anche gioielli che fino a quel momento non hanno mai causato irritazioni, possono all’improvviso rivelarsi nocivi. Ogni singolo corpo umano reagisce in modo diverso al nichel a seconda della tolleranza e del livello di sensibilità. Tra l’altro, esistono rari casi in cui l’allergia si manifesta anche indossando gioielli d’oro o d’argento: ma la causa più frequente è, anche in questo caso, il contenuto di nichel presente nei bijoux. L’oro puro e l’argento sono metalli troppo morbidi per essere trasformati in montature. Il nichel è stato spesso aggiunto, come zinco e rame, per rendere oro e argento più resistenti e permettere di dare la forma desiderata. Inoltre, il nichel dona un effetto di brillantezza. Zinco e rame non danneggiano la pelle, che è invece sempre più al nichel.

Saranno gioielli a prova di dermatite?
Saranno gioielli a prova di dermatite?

I metalli pericolosi. Tenete conto che l’oro 14 carati o 18 carati contiene una maggiore quantità di metalli diversi rispetto all’oro a 24 carati, l’unico completamente puro. Insomma, più l’oro è puro, meno allergie provoca. Il nichel è utilizzato in gioielleria anche in lega con platino e oro bianco. Ma i gioielli in platino sono piuttosto costosi e, statisticamente, si rilevano meno casi di allergie, dato che sono più rari. Inoltre, platino e oro bianco sono spesso rinforzati anche con il palladio, un metallo che non causa allergie. È però più costoso.

Bancarella di bijoux
Bancarella di bijoux

Spesso l’allergia è provocata dal contatto del metallo con lo strato più sensibile della pelle, come per il foro nel naso o all’orecchio. Il nichel penetra attraverso la pelle fino al flusso sanguigno del corpo. A questo punto le cellule reagiscono al nichel. Un’altra causa che può fare insorgere l’allergia è il sudore. Quando fa caldo e i gioielli sono indossati a lungo, la pelle suda. La traspirazione entra in contatto con il metallo dei gioielli, scioglie il nichel, e forma sali di nichel. Il sale reagisce a contatto con la pelle e provoca l’allergia. È opinione comune che le donne soffrano di più rispetto agli uomini, ma il numero di uomini che indossa gioielli è di gran lunga inferiore.

L'attrice e modella Kendall Jenner su Instagram con un enorme anello al naso
L’attrice e modella Kendall Jenner su Instagram con un enorme anello al naso

I sintomi. L’allergia da nichel può provocare una perdita di sangue, oppure un rigonfiamento e la produzione di pus. Nella maggior parte dei casi, invece, si prova un costante prurito o bruciore attorno alla zona dove la pelle è stata a contatto diretto con il gioiello. Più di rado chi è allergico trova una colorazione blu al loro dito dopo aver tolto un anello, oppure eruzioni cutanee o macchie rosse sulla pelle. Chi soffre di allergia al nichel finisce per indossare solo gioielli in acciaio inox. In realtà, anche questo metallo contiene nichel, ma non lo lascia anche come è tenuto ermeticamente, viene raramente in contatto diretto con la pelle.

Orecchini di metallo con lega di nickel indossati
Orecchini di metallo con lega di nickel indossati

Un altro nemico sono le tracce di acqua e sapone sotto i gioielli. I detergenti rompono lo scudo protettivo della pelle e permettono al nichel per entrare in contatto diretto con gli strati più profondi. Orecchini e anelli hanno maggiori probabilità di trattenere gocce d’acqua dopo un bagno. Togliersi i gioielli prima di lavarsi è una precauzione utile, specialmente quando si fanno lavori domestici e le mani vengono lavate innumerevoli volte. Detergenti o altri prodotti per la pulizia che finiscono sotto un anello possono provocare allergia. Purtroppo, cure non ce ne sono: i dermatologi offrono alcuni trattamenti medici, ma di solito sono efficaci solo per breve termine. Dopo qualche tempo, indipendentemente dal trattamento l’allergia riappare.

Dermatite da anello
Dermatite da anello

Come evitare l’allergia. Se proprio non volete farlo, oppure vi dimenticate di togliere gli anelli, passate all’interno del gioiello uno strato di smalto per unghie trasparente: può servire a evitare il contatto diretto con il metallo. Un’altra precauzione per evitare allergie può essere applicare borotalco prima di indossare i gioielli: in questo modo si evita l’umidità. Inoltre, chi teme una reazione allergica deve stare attenta a non indossare orecchini stretti, anelli o catene: se l’aria passa attraverso il gioiello è meno facile che il contatto con la pelle provochi una reazione. Alternare i gioielli più spesso riduce il rischio. Infine, ricordatevi di mantenere i gioielli puliti e asciutti. Chi è molto sensibile al nichel può scegliere gioielli laccati, oppure placcato con palladio.
Volete sapere che cos’è il nichel?
Pare il nome originario di questo metallo, nickel, derivi dalla parola svedese Nickel, diminutivo di un nome proprio, Nicolaus. E nella tradizione del Paese nordico Nicolaus era un nome affibbiato alle persone di scarso valore, ma anche ai folletti. Ma il metallo non c’entra con il mondo magico di Henry Potter. Il nichel, o nickel, è un metallo che si usava già nell’età del bronzo, oltre 3500 anni fa, in Medio Oriente e in Cina. In Occidente il nichel è entrato nell’uso comune a metà del Settecento, quando il barone Axel Frederik Cronstedt, tentando di estrarre rame da un minerale, la niccolite, ha ottenuto un metallo bianco che ha chiamato nichel, nome che deriva dal tedesco Kupfernickel, cioè falso rame, o da nickel (folletto, diavoletto in tedesco).

La moneta di nickel da 5 centesimi di dollaro con Thomas Jefferson
La moneta di nickel (al 25%) da 5 centesimi di dollaro con Thomas Jefferson

Perché si usa?
Il nichel è un metallo bianco, argenteo. Fa parte al gruppo del ferro ed è quindi duro, ma anche malleabile, facile da lavorare. Anche in oreficeria è apprezzato per le proprietà che conferisce quando è in lega con oro, platino o argento, soprattutto perché conferisce robustezza ed è resistente alla corrosione.

Il nichel, oltre a essere presente in molte leghe di gioielleria assieme all’oro, è utilizzato in una vasta gamma di prodotti. Quindi, se avete segni di allergia sulle mani, forse non è colpa dei vostri orecchini, ma di posate, orologi, forbici, accendini, cellulari, maniglie e persino le monete. E se avete segni sul collo non è detto che la causa sia la collana, ma forse di occhiali, cibo e pentole…

Una moneta da 5 centesimi: contiene nickel
Una moneta da 5 centesimi: contiene nickel

La prima cosa da fare, insomma, è verificare con quali metalli venite in contatto spesso.

Ma, attenzione: forse non sapete che il nichel può essere nascosto anche nei cosmetici, nei prodotti di igiene personale (come tinture per capelli, dentifrici, shampoo, smalti). In questo caso la caccia la nichel è più facile. Leggete bene l’etichetta: la presenza di nichel deve essere dichiarata dall’azienda produttrice, anche se magari la trovate scritta con caratteri minuscoli. Finito? No: chi è davvero molto allergico rischia anche a tavola. Alcuni alimenti, infatti, contengono naturalmente nichel, anche se in quantità davvero minime. In ogni caso, se la vostra allergia non scompare, eliminate questi alimenti.

Insalata
Insalata

Ecco gli alimenti proibiti:

mirtilli, avena, grano saraceno, noci e nocciole, broccoli, patate, lievito in polvere, albicocche, cavoli, spinaci, arachidi, carote, pomodori, ostriche, fichi, cipolle, asparagi, lenticchie, farina di grano intero, fagioli, liquirizia, pere cotte e crude, funghi, mais, lattuga, piselli, mandorle, tè, aragosta, margarina, cacao e cioccolato, avocado.

Mirtilli
Mirtilli: buoni, ma…

Per fortuna, secondo gli esperti, solo meno del 20% delle allergie da nichel è causata o peggiorata dal cibo. Ma se questo fosse il caso dovete eliminare del tutto questi alimenti per almeno un mese o un mese e mezzo prima di vedere una differenza. In ogni caso, niente paura, non rischiate di morire di fame.

Ecco alcuni alimenti senza nichel:

radicchio, indivia, songino (valeriana), finocchi, melanzane, zucchine, peperoni, cetrioli, barbabietole, anguria, melone, agrumi, pesche, banane, fragole, uva, latte e latticini, farina 00, riso, carne, pesce (ma non cozze, vongole, ricci di mare e crostacei), lievito di birra.

Ottimi peperoni
Ottimi peperoni

Ultimi consigli se soffrite di allergia da nichel:

    • Quando aprite il rubinetto fate scorrere l’acqua per qualche minuto per eliminare eventuali tracce di nichel rilasciate dai tubi.
    • Se cucinate una torta, per lievitare usate il bicarbonato al posto del lievito in polvere.
    • Scegliete pentole in pirex, vetro, alluminio, ceramica non smaltata, silargan, teflon. Questo tipo di stoviglie evitano il rilascio del nichel dalle posate o altri utensili che utilizzate.

Le 10 regole di bon ton per l’anello di fidanzamento

Le 10 regole del bon ton sull’anello di fidanzamento nell’era di Instagram e Facebook. Quali sono le buone maniere da rispettare? ♦︎

Ci sono 10 regole da sapere riguardo l’anello di fidanzamento. Anzi, nuove regole. Perché rispetto al passato ora l’anello di fidanzamento può assumere un ruolo diverso, più social. Quindi, fate attenzione: è bene conoscere queste regole quando regalate o avete ricevuto il vostro anello di fidanzamento.

  1. Quando si regala l’anello di fidanzamento?

  2. Le 10 regole di bon ton per l’anello di fidanzamento

  3. Come scegliere l’anello di fidanzamento

  4. Anello di fidanzamento: 5 cosa da sapere

  5. Donne insoddisfatte dell’anello di fidanzamento

  6. Donne disposte a pagare per il loro anello di fidanzamento

  7. Anelli di fidanzamento colorati

Attenti ai social. Iniziamo dai social: Instagram, Facebook o simili sono diventati parte della vita di milioni di persone. E spesso accade che anche gli aspetti più intimi finiscano per essere condivisi attraverso internet. È una vostra scelta. Ma fate attenzione quando si tratta dell’anello di fidanzamento. Il gioiello, in questo caso, equivale a un impegno per il matrimonio. Dunque, non è il semplice regalo di una cosa preziosa, ma qualcosa di più. Pubblicare una foto del vostro anello di fidanzamento significa comunicare che state per sposarvi. Tutto bene: ma prima di pubblicare la foto su Instagram o Facebook avvertite i vostri genitori, parenti o amici più stretti: saranno felici di non apprendere la bella notizia attraverso un post.

Dichiarazione e anello di fidanzamento, pubblicato su Facebbok
Dichiarazione e anello di fidanzamento, pubblicato su Facebook

Quando mostrare l’anello? Sarete sicuramente orgogliose dell’anello di fidanzamento che lui vi ha regalato. Ma non esagerate nel mostrarlo come un trofeo. Volete pubblicare la foto dell’anello su Instagram o Facebook? Ok. In quel caso, magari, non dimenticate di includere nell’immagine anche il vostro fidanzato, che dopotutto è quello che vi ha chiesto di sposarlo. Nel caso sia un anello particolarmente costoso, evitate di sottolinearlo in un post su internet: oltre che essere una vanteria poco delicata, è anche pericoloso: può risvegliare l’interesse dei ladri.

Anello di fidanzamento trilogy
Anello di fidanzamento trilogy

Scegliete il momento giusto. Consigli per lui: volete regalare un anello per chiedere alla vostra ragazza se vuole sposarsi con voi? Benissimo. Ma scegliete il momento adatto. Non è detto che sia contenta che la richiesta e il dono dell’anello avvengano in un luogo pubblico e nemmeno che il momento diventi un video da pubblicare sul web. Certo, su Instagram o Tik Tok si trovano tanti video in cui lui si inginocchia e le mostra l’anello. Ma non è detto che a tutte le donne faccia piacere condividere un momento così intimo. Quindi, prima di organizzare una cosa del genere (ci deve essere qualcuno che realizza il video) sondate la sua opinione sull’argomento. A proposito: pare che circa il 40% delle richieste di matrimonio coincida con un periodo di vacanza oppure nel giorno di San Valentino. Non è un caso.

Anello di fidanzamento indossato
Anello di fidanzamento indossato

Posso chiedergli quanto è costato? La risposta è no. L’anello è un simbolo, non una dote. È ovvio che siate curiose di saperlo, ma tenete a freno la lingua. Se proprio ci tenete a sapere quanto ha speso il vostro fidanzato, potete chiedere di descrivervi il gioiello. Se l’anello è d’oro e ha un diamante, basterà sapere di quanti carati (o, più probabilmente, di quanti decimi di carato) è la pietra per farsi un’idea rapidamente del costo dell’anello. Poi, verificate su internet il prezzo. Ma è così importante saperlo?

Leggi anche: Perché la fede nuziale si indossa sull’anulare 

Vetrina di una gioielleria
Vetrina di una gioielleria

E se non fosse un diamante? Se il fidanzato non ha grandi mezzi economici è probabile che, invece di un anello con diamante, acquisti un gioiello con una pietra sintetica, come una zirconia cubica, che sembra un diamante, ma non lo è. Oppure un anello con moissanite, altrettanto sintetica. Siete deluse? Certo, una pietra naturale è più gratificante, ma a patto di non pesare troppo sul conto in banca. Sareste meno felici, infatti, se il vostro fidanzato si fosse indebitato per acquistare il vostro anello, visto che state per sposarlo.

L'anello con diamante di Jennifer Lopez
L’anello con diamante di Jennifer Lopez

L’anello può essere scelto dalla donna? Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna è sempre più diffusa l’abitudine di scegliere l’anello di fidanzamento in coppia. Lui e lei (o lui e lui oppure lei e lei) vanno insieme dal gioielliere per l’acquisto. Certo, la sorpresa non c’è più o, meglio, il momento della richiesta di matrimonio non coincide con il regalo dell’anello. Ma sta a voi decidere se vi piace questa idea. Parlatene prima, stando sulle generali.

Anello in oro bianco e diamanti della linea Eden
Recarlo, anello in oro bianco e diamanti della linea Eden

La scelta dei tempi. Il regalo dell’anello di fidanzamento, come detto, coincide con la richiesta di matrimonio. Quanto tempo deve passare dal momento in cui si riceve l’anello prima di farlo sapere al resto del mondo? Risposta: circa 1 secondo. Potete informare subito l’umanità che state per sposarvi. Ma ricordate: ditelo prima a genitori e amici stretti.

L’anello di fidanzamento va indossato subito? Certo, perché no? Se il tuo fidanzato ha fatto le cose per bene avrà anche scelto la misura giusta dell’anello. Quindi, indossatelo subito.

Emily Ratajkowski con l'anello di fidanzamento: ha due diamanti taglio princess da 2 carati e un diamante a forma di pera a 3 carati su una fascia d'oro
Emily Ratajkowski con l’anello di fidanzamento: ha due diamanti taglio princess da 2 carati e un diamante a forma di pera a 3 carati su una fascia d’oro

Leggi anche: Come si misura la circonferenza di un anello 

L’anello deve per forza avere un diamante (o simile)? Assolutamente no. Certo, il diamante è la pietra più utilizzata per gli anelli di fidanzamento. Ma non è obbligatorio. L’anello di fidanzamento della principessa Diana aveva al centro un (grande) zaffiro blu.

La principessa Diana con l'anello di fidanzamento
La principessa Diana con l’anello di fidanzamento

Il giorno del matrimonio devo indossare l’anello di fidanzamento? È una scelta che spetta a voi. Ma non complicate le cose: non indossate l’anello sullo stesso dito che sta per ricevere la fede nuziale. Successivamente, dopo aver infilato al dito l’anello di matrimonio, potete spostare quello di fidanzamento e indossare tutti e due gli anelli sullo stesso dito.

Fede nuziale e solitario
Fede nuziale e solitario

Cannabis e gioielli, la strana coppia

Lo ha scritto anche il New York Times: il mondo della gioielleria e dell’alta gioielleria ha scoperto una nuova pianta a cui ispirarsi. Dopo il fiore di loto, le rose, le margherite e la innocente calla, il nuovo vegetale a suscitare interesse è la cannabis. Sì, la pianta che, opportunamente potata e seccata si trasforma in marijuana.

Bulgari, collier ispirato alla marijuana in oro bianco, diamanti, smeraldi
Bulgari, collier ispirato alla marijuana in oro bianco, diamanti, smeraldi

Da anni sono in vendita bijoux a poco prezzo che riproducono le foglie di cannabis. Sono venduti a un pubblico di giovani alternativi e sono piuttosto semplici. Ora, però, anche il mondo dell’alta gioielleria ha deciso che le foglie di marijuana sono un soggetto da trasformare in gioielli. Anche in seguito alla decisione di alcuni Paesi, come il Canada o la California, di liberalizzare il consumo di cannabis. Bulgari, per esempio, ha di recente presentato una collezione, Wild Pop, in cui compaiono anche pezzi che riproducono le foglie di marijuana, come una collana con diamanti e smeraldi. Una provocazione? Forse. Ma calcolata. In California Daniela Villegas ha proposto una serie di collane con ciondoli a forma di pipe per fumare l’erba, con oro, tormalina, prehnite e topazi.

Daniela Villegas, collana con pendente vaporizzatore di cannabis, oro, diamanti, tormalina, lapislazzuli
Daniela Villegas, collana con pendente vaporizzatore di cannabis, oro, diamanti, tormalina, lapislazzuli

Sempre in California abita un’altra designer che ha aggiunto le foglie di marijuana alla sua collezione Sweet Leaf, Jacquie Aiche. Un po’ più legato al mondo alternativo, ma di lusso, è il Sapphire Collective di Los Angeles, che ha creato la collezione Stoned (parola che in inglese indica chi ha appena fumato marijuana) con collane e pendenti in oro 18 carati con zaffiri che hanno la forma di spinelli, indossati da una modella che fuma vistosamente.

Brent Neale Winston ha deciso di portare al Couture di Las Vegas le sue creazioni in oro, diamanti e malachite
Brent Neale Winston ha deciso di portare al Couture di Las Vegas le sue creazioni in oro, diamanti e malachite

Nikki Erwin del marchio Established ha invece creato un paio di orecchini di diamanti e un braccialetto coordinato con una serie di foglie di cannabis, che spesso sono scambiate per innocenti stelle. E Brent Neale Winston ha deciso di portare al Couture di Las Vegas le sue creazioni in oro, diamanti e malachite. Una pietra che è perfetta per i suoi gioielli con la forma di foglie di marijuana.

Orecchino di Jacquie Aiche in oro e diamanti
Orecchino di Jacquie Aiche in oro e diamanti
Un braccialetto d'oro con foglie di cannabis, spesso scambiato per stelle, di Established
Un braccialetto d’oro con foglie di cannabis, spesso scambiato per stelle, di Established
Le collane della collezioen Stoned di Sapphire Collective
Le collane della collezione Stoned di Sapphire Collective
Orecchini di Brent Neale Winston in oro, malachite, diamanti
Orecchini di Brent Neale Winston in oro, malachite, diamanti
Orecchini di Brent Neale Winston in oro, malachite, zaffiri, tormalina
Orecchini di Brent Neale Winston in oro, malachite, zaffiri, tormalina

Ana Khouri, fantasia al potere

Fantasia brasiliana, concretezza americana: ecco perché piacciono i gioielli di Ana Khouri ♦

Ana Khouri, nata a San Paolo, residente a New York, cittadina del design. Il Brasile è da decenni una fucina da cui escono gioiellieri di qualità globale. E Ana Khouri, figlia di un ingegnere e una pianista, ha saputo unire la grazia della musica con il rigore della matematica. Il risultato è un misto di fantasia e semplicità, ma di lusso. I suoi gioielli sono stati indossati da Emma Stone, Lupita Nyong’o, Liberty Ross, Rihanna, Isabeli Fontana, Emma Watson, Alicia Vikander, Miley Cyrus, Lady Gaga, Michelle Obama, Glenn Close, Sara Paulson, Karlie Kloss, Claire Foy, Emily Blunt e Jennifer Lawrence.

Phillipa Diamond ring
Phillipa Diamond ring

Dato, inoltre, che la designer ha studiato scultura alla Fundação Armando Alvares Penteado della sua città natale, anche le forme semplici dei suoi gioielli sono estremamente tridimensionali. Mai piatte, insomma, nonostante la ricerca di forme essenziali. A New York la giovane e intraprendente brasiliana ha, inoltre, studiato al Gemological Institute of America poi si è trasferita a Londra per diplomarsi alla Central Saint Martins. Insomma, ha in tasca il massimo del curriculum per un gioielliere. Il risultato, che è apprezzato da un notevole numero di celebrity, le vedete in queste immagini: grandi earcuff tempestati di diamanti, anelli che si torcono come piegati dal vento, orecchini dalla sfuggente forma di piccoli coni. Da segnare tra i preferiti.

Ana Khouri
Ana Khouri
Gold Maia diamond & 18kt yellow and white gold ring
Gold Maia diamond & 18kt yellow and white gold ring
Row ring, con pavé di smeraldi
Row ring, con pavé di smeraldi
Choker in oro 18 carati e smeraldo
Choker in oro 18 carati e smeraldo
Row earrings, con pavé di smeraldi
Row earrings, con pavé di smeraldi
Orecchino con pavé di diamanti e smeraldo
Orecchino con pavé di diamanti e smeraldo

Gli intrecci di Salima Thakker

Salima Thakker, perfetto esempio di culture che si incontrano: la designer è nata e lavora ad Anversa, padre indiano e madre belga. Anversa è la capitale europea dei diamanti e i gioielli sono stati una irresistibile tentazione per Salima Thakker, da abbinare al mondo dell’arte: ha studiato alla Royal Academy di Anversa e ha conseguito il Master presso il Royal College of Art di Londra, dove ha consolidato il suo mestiere e la passione per il design. Tanto che è poi diventata insegnante all’Accademia di Belle Arti, con la quale collabora ancora. Ma la sua maison di gioielleria è arrivata dopo una collaborazione con Damiani, a Milano, una ventina di anni fa.

Orecchini in oro bianco, diamanti navette e tormalina Paraiba
Orecchini in oro bianco, diamanti navette e tormalina Paraiba

Un’esperienza che l’ha aiutata ad aprire il suo laboratorio e negozio ad Anversa, realizzando lei stessa i gioielli. La designer descrive il suo lavoro come frutto di un intreccio, una cultura condivisa tra diverse origini etniche, che sono una fusione della cultura mondiale. Utilizza solo pietre, gemme e diamanti eticamente tracciabili e i suoi gioielli sono ora venduti in tutto il mondo, inclusi New York, Hong Kong e Anversa.

Collana in oro 18 carati e argento
Collana in oro 18 carati e argento
Anello Labyrinth con peridoto
Anello Labyrinth con peridoto
Anello eternity in oro giallo e diamanti
Anello eternity in oro giallo e diamanti
Anello in oro rosa con tormaline
Anello in oro rosa con tormaline
Bracciale in oro giallo 18 carati
Bracciale in oro giallo 18 carati
Bracciale in oro giallo 18 carati e citrini
Bracciale in oro giallo 18 carati e citrini
Bracciale in oro giallo 18 carati e argento sterling
Bracciale in oro giallo 18 carati e argento sterling
Orecchini in oro bianco e rosa, con morganite e acquamarina
Orecchini in oro bianco e rosa, con morganite e acquamarina

 

Millefiori d’argento con Giovanni Raspini

Collezione Millefiori in argento di Giovanni Raspini.

Le collane di fiori sono state, probabilmente, il primo accessorio femminile simile a un gioiello nell’alba dell’umanità. E la gioielleria oggi spesso non si discosta troppo da quella antica tipologia, anche se le collezioni di orecchini, anelli o collane sono realizzate con metalli nobili, invece di semplici fiori raccolti nei prati e intrecciati. Un esempio è la collezione Millefiori di Giovanni Raspini. Naturalmente, i fiori sono l’ispirazione, mentre i gioielli idealizzano il concetto con la proposta di gioielli in argento nel consueto stile dell’azienda toscana.

Pendente Millefiori in argento
Pendente Millefiori in argento

La collezione Millefiori è realizzata con minuscoli fiorellini che formano una texture su basi circolari di argento brunito. La superficie dei gioielli è resa più brillante grazie a un processo di diamantatura, una tecnica di lavorazione del metallo che conferisce un effetto scintillante in contrasto con le ombre della base brunita. La collezione Millefiori è declinata in tre collane, due bracciali, due anelli e tre orecchini.

Orecchini a bottone Millefiori
Orecchini a bottone Millefiori
Bracciale piccolo in argento
Bracciale piccolo in argento
Anello a doppia banda in argento brunito
Anello a doppia banda in argento brunito
Anello a banda in argento brunito
Anello a banda in argento brunito
Orecchini in argento brunito
Orecchini in argento brunito
Orecchini a cerchio Millefiori
Orecchini a cerchio Millefiori
Collana Lunga Millefiori
Collana in argento brunito
Anello a doppia banda in argento brunito
Collana in argento Millefiori

Pailettes in versione mare con Chantecler

Indossare paillettes al mare? Non è esattamente il tipo di abbinamento ideale. Ma indossare i gioielli di Chantecler, ma è meglio non in spiaggia, è un’altra cosa. La Maison di Capri ha tra le sue collezioni la linea Paillettes, con una versione che sembra adatta per essere indossata in una località elegante di mare. Si tratta di una serie di gioielli che fanno parte della collezione, caratterizzati dall’utilizzo di un pavé di zaffiri blu intenso, che si abbinano a oro giallo 18 carati. I gioielli presentano su un lato le pietre preziose e sulla superficie inferiore il logo di Chantecler, il gallo stilizzato in oro. In alcuni casi i gioielli presentano un tocco di smalto blu mare.

Collana in oro e zaffiri blu della collezione Paillettes
Collana in oro e zaffiri blu della collezione Paillettes

I gioielli, per esempio i bracciali, nascondono anche un’anima in titanio, per conservare la flessibilità e la indeformabilità del metallo. Il design della collezione è composto da tanti elementi tondi, che nel caso dei bracciali sono proposti in sequenza. Uno stile che richiama, appunto, la forma delle paillettes.

Anello in oro, smalto e zaffiri
Anello in oro, smalto e zaffiri

Bracciale flessibile in oro giallo e zaffiri blu
Bracciale flessibile in oro giallo e zaffiri blu

Collana con pendente fronte e retro
Collana con pendente fronte e retro

Orecchini a bottone in oro giallo e zaffiri
Orecchini a bottone in oro giallo e zaffiri

Piccola guida ai gioielli vintage

Gioielli vintage: piacciono sempre di più, ma prima di sceglierli bisogna conoscere bene le loro caratteristiche. Ecco i consigli della gemmologa della casa d’aste online Catawiki. 

Quale anello vintage scegliere? A lei piacerà? Oppure: come fargli capire che cosa mi piace? La prima regola è andare sul classico. La seconda, è seguire il trend. E, in questa chiave, arrivano i consigli della casa d’aste online Catawiki. Secondo quanto rileva l’azienda, ci sarebbe (meglio usare il condizionale) un incremento nell’acquisto di anelli antichi. Può essere. Ma, in ogni caso, gli anelli in uno stile d’antan hanno sempre avuto estimatori ed estimatrici.

Collana vittoriana con diamanti. Prezzo: 28.000 dollari
Collana vittoriana con diamanti. Prezzo: 28.000 dollari

La casa d’aste, quindi, ha pensato bene di chiedere a Deborah Mazza, gemmologa e banditore su Catawiki, un commento: «Negli ultimi dieci anni si è verificato un forte cambiamento rispetto a quello che gli utenti cercano al momento della scelta di un anello di fidanzamento. I trend rivelano un allontanamento dagli anelli dallo stile classico, come i solitari acquistati in gioiellerie di alto livello, mentre adesso si cerca qualcosa che non rientri nell’ordinario, per questo gli anelli vintage sono diventati molto diffusi e richiesti. Ma questo implica il dover fare una ricerca per selezionare un oggetto vintage e, per evitare che la futura sposa resti delusa, bisogna rivolgersi ad un gemmologo, che potrà garantire la qualità e la provenienza dell’anello. Tutto il resto dipende dal gusto personale».

Spilla vittoriana in alluminio annerito e jet-Whitby
Spilla vittoriana in alluminio annerito e jet-Whitby (giaietto), un mineraloide di origine vegetale

Aggiunge Louise Baltruschat Hollis, responsabile del noto sito per matrimoni Whimsical Wonderland Weddings: «Per alcune coppie, il matrimonio rappresenta indubbiamente il giorno più importante della propria vita. Per questo, non c’è da meravigliarsi se si fa di tutto per rendere questo giorno memorabile. Le spose di oggi optano per qualcosa di personalizzato, dal festival chic alle cerimonie nel bosco, e questo desiderio di avere qualcosa di unico passa anche attraverso la scelta dell’anello».

Quindi, ecco una breve guida agli anelli nello stile del passato.

Vittoriano È un anello per chi ama i colori. Molto spesso, infatti, gli anelli vittoriani montano gemme colorate inclusi granati, smeraldi e zaffiri, per questo gli anelli di questo periodo di tempo sono la scelta ideale quando si cerca di un’alternativa al classico diamante solitario. «In genere, quando si opta per le gemme colorate, c’è la tendenza a scegliere anelli con zaffiro grazie alle sue proprietà di resistenza all’usura, ed è stata Kate Middleton a lanciare questo trend», continua la gemmologa. «Per coloro che cercano qualcosa di insolito ma comunque colorato e resistente, suggerirei di cercare un rubino. I rubini hanno una resistenza incredibile, seconda solo ai diamanti e alla metà del prezzo, non c’è quindi da stupirsi se si è verificato un forte aumento della richiesta».

Anello vittoriano in oro e diamanti
Anello vittoriano in oro e diamanti

Art Nouveau Sono l’antitesi alla semplicità di un solitario tradizionale. Gli anelli in stile Art Nouveau (in Italia si chiama stile Liberty) si caratterizzano per la forma. Originario dei primi del Novecento, lo stile Art Nouveau è conosciuto per i disegni intricati e ricchi di dettagli e curve, che lo rendono una scelta audace per le spose. Sono ricchi di storia e presentano dettagli del romanticismo. Spesso presentano molte pietre colorate innestate in uno stile delicato ma complesso.

Il classico Trinity di Cartier, in oro e diamanti. È nato nel 1924 ed è ancora prodotto
Il classico Trinity di Cartier, in oro e diamanti. È nato nel 1924 ed è ancora prodotto

Art Déco Questo stile ha acquisito popolarità negli anni Venti e Trenta, con disegni sono caratterizzati da un deciso stile geometrico e angoli che rappresentano una rottura con lo stile del periodo precedente. Sono tornati di gran moda anche grazie al Il Grande Gatsby.

Anello Art Deco in platino, diamanti e onice
Anello Art Deco in platino, diamanti e onice

Antique Tiffany & Co. Per alcune donne che desiderano unicamente l’eccellenza, l’unica scelta possibile è un Tiffany & Co. vintage. La Maison americana produce anelli di fidanzamento dal 1837, e sebbene tendano ad avere uno stile classico, acquistando un pezzo vintage è possibile garantirsi un tocco unico per sentirsi fuori dall’ordinario e indossare un pezzo di storia.

Il classico anello in oro bianco e tre diamanti di Tiffany & co.
Il classico anello in oro bianco e tre diamanti di Tiffany & co.
Spilla a forma di farfalla con diamanti e perle, di epoca vittoriana
Spilla a forma di farfalla con diamanti e perle, di epoca vittoriana
Tiara e collana vittoriana venduta da Christie's
Tiara e collana vittoriana venduta da Christie’s
Spilla di René Lalique, con smalto e crisoprasio
Spilla di René Lalique, con smalto e crisoprasio
Anello Art Nouveau con lucertola e uccello, in oro e opale
Anello Art Nouveau con lucertola e uccello, in oro e opale
Bracciale Art Déco con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels, 1940
Bracciale Art Déco con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels, 1940
Anello art déco con diamanti
Anello art déco con diamanti
Particolare di un bracciale Art Deco di Cartier, con perle con zaffiri e diamanti
Particolare di un bracciale Art Deco di Cartier, con perle con zaffiri e diamanti

Quando l’anello di matrimonio è arcobaleno

I gioiellieri che offrono un anello di matrimonio per persone dello stesso sesso sono in aumento. E gli uomini preferiscono anelli fatti in … ♦

Vi ricordate della pubblicità di Tiffany sull’anello per persone delle stesso sesso? Ne hanno parlato tutti i giornali, spesso con titoli elogiativi e anche un pizzico di cinismo: un passo avanti nei diritti matrimoniali o un passo avanti nelle vendite? In realtà, l’iniziativa non ha solo allargato questo segmento di mercato, ma di fatto ha identificato una nuova tendenza: l’anello di fidanzamento da uomo a uomo o da donna a donna. Certo, si tratta di una nicchia, che però cresce: per esempio, la legalizzazione, nel 2014, del matrimonio tra persone dello stesso sesso in Inghilterra, Scozia e Galles, ha fatto aumentare la domanda di fedi nuziali.

Matrimonio gay
Matrimonio arcobaleno

E, infatti, se prima si vendevano degli anelli informali come simbolo di un impegno privato, ora l’attenzione si è spostata verso qualcosa di più istituzionale, una scelta più ponderata e su misura. Gli uomini sono alla ricerca di qualcosa di meno appariscente, ma non necessariamente meno prezioso: diamanti, oro rosa, palladio e titanio sono in cima alle classifiche. Personalizzazione è la parola chiave per conquistare i clienti inglesi, che sono interessati anche alle finiture, che siano lucide, opache o satinate non è importante, ma vogliono contribuire al disegno dell’anello. Cosa che porta maggiore libertà creativa, sebbene i gioiellieri di fronte a tanto estro diano sempre lo stesso consiglio: poiché si suppone debba durare parecchi anni la fede dovrebbe seguire il gusto personale piuttosto che l’ultima moda. 

La firma del registro
La firma del registro

In un matrimonio al femminile, per ora, sembra prevalere una tendenza più vicina alla fede, al classico anello di matrimonio, un cerchio di oro che simboleggia l’unione tra due persone. Anche con piccole varianti, per esempio, con un piccolo diamante incastonato all’interno della banda metallica. Ma, in sostanza, le donne sembrano preferire più sobrietà. È anche una questione estetica: gli uomini hanno mediamente mani più grandi e, quindi, anche gli anelli sono di dimensioni maggiori e risultano più visibili.

Cerimonia di matrimonio gay al femminile
Cerimonia di matrimonio al femminile

Anche se i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono ormai consentiti in un gran numero di Paesi, non sembra si sia codificata una formula comune per quanto riguarda i gioielli da indossare, a partire dagli anelli. Al momento prevale, insomma, una semplice trasposizione delle caratteristiche per gli anelli di matrimonio utilizzate dalle coppie etero. È la tradizione. Ma non è detto che in un prossimo futuro gli anelli possano assumere un aspetto diverso: è un universo ancora inesplorato.

Matrimonio gay
Scene di matrimonio

Les Bonbons per leBebé

Nuova collezione di leBebé, il brand di gioielli caratterizzato da sempre dalle inconfondibili sagome di bimbo e bimba applicate ad anelli, orecchini o pendenti. In occasione dell’estate i gioielli di leBebé allargano la proposta con l’introduzione del colore. La collezione si chiama Les Bonbons, cioè le caramelle in lingua francese, che aggiunge un riferimento giocoso che si adatta bene a gioielli destinati soprattutto alle neo mamme. L’oro bianco e giallo 9 carati si abbinano al topazio azzurro taglio baguette, all’acquamarina, all’ametista viola con taglio navette e tormaline rosa.

Collana con sagoma bimbo in oro bianco 9kt con diamante, topazi azzurri taglio baguette e acquamarine
Collana con sagoma bimbo in oro bianco 9kt con diamante, topazi azzurri taglio baguette e acquamarine

Non solo: le sagome bimbo e bimba leBebè sono impreziosite al centro da un diamantino. un’altra novità riguarda l’utilizzo per la prima volta dell’anello due dita. I gioielli della collezione Les Bonbons sono destinati a mamme giovani e dinamiche, come si intuisce dal nuovo scatto della campagna pubblicitaria Play! in cui madre e figlia si divertono a bordo dello skate. Prezzi: anello 490 euro, bracciale 640 euro, collana 690 euro, anello due dita 510 euro.

Anello con sagoma bimba in oro giallo 9kt con diamante, ametista viola taglio navette e tormalina rosa
Anello con sagoma bimba in oro giallo 9kt con diamante, ametista viola taglio navette e tormalina rosa
Anello due dita con sagoma bimba in oro giallo 9kt con diamante, ametista viola taglio navette e tormalina rosa
Anello due dita con sagoma bimba in oro giallo 9kt con diamante, ametista viola taglio navette e tormalina rosa
Anello due dita con sagoma bimbo in oro bianco 9kt con diamante, topazio azzurro taglio baguette e acquamarina
Anello due dita con sagoma bimbo in oro bianco 9kt con diamante, topazio azzurro taglio baguette e acquamarina
Anello con sagoma bimbo in oro bianco 9kt con diamante, topazio azzurro taglio baguette e acquamarina
Anello con sagoma bimbo in oro bianco 9kt con diamante, topazio azzurro taglio baguette e acquamarina

Le tradizioni di Gringoire

I gioielli della francese Gringoire Joaillerie, Maison parigina con un secolo e mezzo di storia ♦︎

«Scrivevo silenzi, notti, notavo l’inesprimibile, fissavo vertigini». Mentre Arthur Rimbaud, uno dei grandi poeti francesi di fine Ottocento, scriveva queste parole, a Parigi al numero 79 di rue de Turbigo, a Parigi, nasceva un nuovo marchio di gioielli. A fondarlo, nel 1880, era Achille Hourdequin. Dopo la morte improvvisa del fondatore nel 1942, Gérard Gringoire, il genero, ha preso le redini dell’azienda, assieme alla moglie, Edith Hourdequin. L’azienda ha avuto successo.

Anello in oro bianco e topazio blu
Anello in oro bianco e topazio blu

Oggi circa 500 gioiellerie in Francia distribuiscono il marchio H. Gringoire. Non solo: i gioielli della Maison sono distribuiti anche nel Sudest asiatico, nel Medio Oriente e negli Stati Uniti. A distanza di quasi un secolo e mezzo, insomma, Gringoire Joaillier è ancora una Maison che punta su gioielli di alta qualità, spesso con grandi pietre di colore, come ametiste, topazi e citrini, contornati di diamanti.

Anello con ametista rosa e diamanti, oro 18 carati
Anello con ametista rosa e diamanti, oro 18 carati
Anello con zaffiri rosa e diamanti, oro 18 carati
Anello con zaffiri rosa e diamanti, oro 18 carati
Anello con rubino e diamanti, oro 18 carati
Anello con rubino e diamanti, oro 18 carati
Anello con topazio blu e diamanti, collezione Intemporelle
Anello con topazio blu e diamanti, collezione Intemporelle
pendente con topazio blu e diamanti, collezione Intemporelle
Pendente con topazio blu e diamanti, collezione Intemporelle

Il design raffinato di Paola Brussino

C’è chi si limita a riproporre piccole varianti dello stesso soggetto. E chi, come Paola Brussino, si incammina in strade inesplorate. Scelta di materiali e design straordinariamente efficace costituiscono la mappa della architetto e designer torinese, che nella sua lunga carriera ha collaborato con marchi internazionali di gioielleria e le più prestigiose maison di nicchia. Nella sua bio si legge che il suo lavoro è stato esposto in vari paesi europei, Qatar, Giappone, Russia e Stati Uniti. Dopo aver vissuto a lungo a Ginevra è tornata in Italia nel 2012 e ha iniziato un percorso di pura ricerca.

Orecchino in zirconio con tsavorite e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchino in zirconio con tsavorite e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Uno degli aspetti che caratterizzano i gioielli di Paola Brussino è la scelta di lavorare con elementi come carbonio, titanio, zirconio e corian nell’alta gioielleria. Lo zirconio, per esempio, è un metallo con un aspetto che ricorda quello del titanio. È ottenuto perlopiù dallo zircone ed è molto resistente alla corrosione. È impiegato negli impianti nucleari e, ora anche in anelli e orecchini della designer.
Orecchini con zaffiri rosa La Rose de Edith
Orecchini con zaffiri rosa La Rose de Edith

La radice che affonda nel design e nell’architettura, inoltre, ha indirizzato la gioielleria di Paola Brussino verso gioielli che esprimono rigore e fantasia allo stesso tempo, leggerezza e lusso, ma con geometrie definite e piacevoli, naturali ed eleganti.

Anello con zpinello blu cobalto e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello con zpinello blu cobalto e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello con due diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello con due diamanti. Copyright: gioiellis.com
Paola Brussino. Copyright: gioiellis.com
Paola Brussino. Copyright: gioiellis.com

Le novità di Piero Milano

Chissà perché ci sono gioiellieri che riescono a costruire un mito attorno alle loro collezioni e altri, come il brand piemontese Piero Milano, che sono altrettanto bravi, ma sono meno spavaldi nel comunicarlo. A volte le strategie di marketing sono un po’ misteriose. Così come è poco comprensibile che un marchio come Piero Milano sia apprezzato nei negozi all’estero, abbia tanti estimatori, ma abbia meno riscontro nell’immagine collettiva.

Collezione Eden, anello in oro bianco e full pavé di diamanti
Collezione Eden, anello in oro bianco e full pavé di diamanti

Eppure l’azienda di Valenza fondata ormai mezzo secolo fa da Piero Milano e Luigi Benzi non ha nulla da invidiare a molte altre Maison che godono della celebrità (a volte immeritata). D’accordo, Piero Milano vanta un buon successo di mercato, grazie alla capacità di interpretare il gioiello classico, come è nella tradizione degli orafi di quella provincia piemontese. Oro, platino, diamanti, pietre preziose e semipreziose: non manca nulla nel vasto catalogo delle proposte, che vanno dall’alta gioielleria all’easy to wear.

Anello flessibile in oro giallo e diamanti della collezione Goa
Anello flessibile in oro giallo e diamanti della collezione Goa
Orecchini in oro rosa e diamanti, collezione Goa
Orecchini in oro rosa e diamanti, collezione Goa
Orecchini in oro bianco diamanti e zaffiri realizzati con la tecnica invisible setting
Orecchini in oro bianco diamanti e zaffiri realizzati con la tecnica invisible setting
Anello in oro rosa con diamanti
Anello in oro rosa con diamanti
Collana con pendente in oro bianco, diamanti e rubini
Collana con pendente in oro bianco, diamanti e rubini

Alviero Martini 1A Classe a Cape Town

Le mappe di Alviero Martini 1A Classe, brand milanese diventato famoso per le carte geografiche stampate su borse e valigie, presenta una nuova collezione di fashion jewelry: Long Street. I gioielli sono realizzati interamente in argento 925 in versione naturale o placcato oro. Il metallo ospita inoltre inserti in pelle con la stampa della Geo Map che distingue la Maison. La scelta del nome riflette il collegamento con il tema geografico e prosegue la serie di collezioni ispirate a luoghi famosi. Nello specifico, Long Street è una via turistica nel cuore di Cape Town, in Sudafrica, dove si trovano negozi e librerie di stile etnico e locali dal respiro internazionale.

Collana in argento, cubic zirconia, inserto Geo Map in pelle
Collana in argento, cubic zirconia, inserto Geo Map in pelle

La collezione comprende collane, bracciali e anelli. Le collane utilizzano il pendente tondo in argento rivestito in pelle con la stampa Geo Map assieme a cubic zirconia. I pendenti sono disponibili sia nella versione argento 925 (99 euro) sia in argento placcato oro giallo (109 euro). C’è anche una versione maxi in argento con catena tipo bilière (composta da piccole sfere) di cubic zirconia con la pelle stampata Geo Map (179 euro). Anche i due bracciali sono composti da sfere con ciondolo centrale Geo Map in argento 925 (109 euro) oppure placcato oro giallo (119 euro). Infine, Long Street comprende un anello regolabile (109 euro).

Anello in argento, cubic zirconia, pelle
Anello in argento, cubic zirconia, pelle
Bracciale in argento, cubic zirconia, pelle
Bracciale in argento, cubic zirconia, pelle

Smarties per Mattioli

Gli Smarties comunemente noti sono piccoli dolci al cioccolato ricoperti di zucchero di vario colore. Ma ora Smarties sono anche gioielli di alta gamma firmati Mattioli. Non si mangiano, ma si indossano. La nuova collezione Smarties del brand torinese ricorda, però, la forma degli omonimi cioccolatini a pastiglia, colorati e ricoperti di glassa di zucchero, lanciati da Rowntree Mackintosh nel 1937 e dal 1988 prodotti dalla Nestlé. Ma, adire il vero, anche se il nome e l’aspetto dei gioielli può ricordare un dolciume, la collezione è ispirata a raffinate architetture del passato. In ogni caso, i gioielli sono realizzati a mano in oro rosa 18 carati.

Collana in oro rosa e topazi champagne
Collana in oro rosa e topazi champagne

Ma, soprattutto, sono composti da pietre di topazio champagne tagliati con forma rotonda come un brillante. Ogni gioielli è formato da numerose gemme. Per esempio, l’anello ne impiega almeno una decina. Collana e bracciale molti di più. Le pietre sono mobili, agganciate al gioielli, ma non incastonate in una corona statica. Muovendo la mano che indossa l’anello, per esempio, oscillano anche le pietre di topazio.

Bracciale in oro rosa e topazi champagne
Bracciale in oro rosa e topazi champagne

Anello in oro rosa e topazi champagne
Anello in oro rosa e topazi champagne

Collana della collezione Smarties
Collana della collezione Smarties

Licia Mattioli. Copyright: gioiellis.com
Licia Mattioli. Copyright: gioiellis.com

Storia della Pantera di Cartier

Storia della Pantera di Cartier, la più famosa icona della grande Maison francese. Ecco tutte le cose da sapere sulla preziosa Panthère ♦

Perché i gioielli (e gli orologi Cartier) utilizzano spesso l’icona della Pantera, che è diventata il segno di alcune famose collezioni? Il fascino della Panthère ha origine nel 1914, con un quadro. A quel tempo, come ha raccontato l’esperta Sabrina Doerr, l’azienda parigina era gestita da Louis, Jacques, e Pierre Cartier (la Maison era stata fondata nel 1847 dal nonno, Louis-François Cartier).

Una spilla della serie Panthère di Cartier con diamanti gialli, onice e smeraldi
Una spilla della serie Panthère di Cartier con diamanti gialli, onice e smeraldi

Quell’anno Louis chiese pittore francese George Barbier di creare un dipinto ad acquerello da utilizzare come invito a una mostra di gioielli. La Dame à la Panthère raffigura una donna vestita elegantemente con una pantera ai suoi piedi. Il piccolo quadro ha avuto successo, tanto che da quel momento Cartier ha iniziato a utilizzare il disegno del felino.

George Barbier, «La Dame à la Panthère»
George Barbier, «La Dame à la Panthère»

Secondo Geo Cramer, esperto di Cartier, «agli inizi del XX secolo i grandi felini erano in voga per esprimere la femminilità: questi animali erano visti come la massima espressione della donna». Personaggi che animavano le notti parigine, come la marchesa Luisa Casati, che aveva adottato dei ghepardi nella sua casa di Venezia (ora sede del Guggenheim), confermano il fascino che esercitavano i super gatti nell’alta società. In ogni caso, nel 1914 segna la prima pantera di Cartier: un orologio che ha una superficie maculata. La pantera è stata completamente raffigurata per la prima volta su un beauty case di proprietà di Jeanne Toussaint, direttrice della gioielleria Cartier dal 1933, considerata la Coco Chanel dei gioielli.

Bracciale Panthère di Cartier con con acquamarina cabochon da 71,45 carati
Bracciale Panthère di Cartier con con acquamarina cabochon da 71,45 carati

Un rapporto di lavoro tra Jeanne Toussaint (1887-1976) e Louis Cartier era iniziato quando lei aveva 31 anni. Cartier era stato intimorito dalla sua bellezza, dallo spirito spensierato, e dall’aura di grandezza. Toussaint ha svolto un ruolo importante nel rendere la collezione Panthère de Cartier l’icona che è diventata, tanto che lei stessa è stata soprannominata La Panthère. Nel 1927, un designer di nome Peter Lemarchand si è unito al team di Cartier. Molto abile, ha osservato le pantere allo zoo fino a che, in collaborazione con Toussaint, è stato in grado di tradurle in disegni per realizzare gioielleria. Lemarchand ha giocato un ruolo importante nel rendere la pantera la leggenda che è oggi. In questo periodo compaiono le prime spille raffiguranti gli animali.

Anello Panthère di Cartier in oro bianco, diamanti e uno zaffiro rosa
Anello Panthère di Cartier in oro bianco, diamanti e uno zaffiro rosa

Nel corso degli anni molte celebrità e personaggi dell’alta società sono diventati estimatori della collezione Panthère de Cartier. Attrici come la messicana Maria Felix, l’ereditiera americana Barbara Hutton, o la Duchessa di Windsor, sono state tra le appassionate delle pantere della Maison parigina. Nel 1948, per esempio, il terzo marito Wallis Simpson, il principe Edoardo, duca di Windsor, ha chiesto Cartier di creare una spilla pantera tridimensionale per la moglie. Il risultato è un gioiello in oro giallo punteggiato con smalto nero con cabochon taglio smeraldo. Questa spilla ha anche segnato una pietra miliare nella storia del Panthère de Cartier: è stata la prima volta in cui il felino è stato rappresentato in tre dimensioni. Un anno dopo, nel 1949, i Windsor hanno comprato un’altra spilla pantera tridimensionale, questa volta realizzata con diamanti e onice montati in platino, su uno zaffiro cabochon da 152 carati. Non solo: la duchessa di Windsor ha acquistato altri pezzi della collezione Pantera negli anni successivi.

Classica Panthèere in oro, diamanti, platino, onice, smeraldi di Cartier
Classica Panthèere in oro, diamanti, platino, onice, smeraldi di Cartier

Anche Daisy Fellowes, mondana, ereditiera, direttore della rivista di moda americana Harper Bazaar, era anche una fan della pantera di Cartier: a suo tempo ha comprato una spilla di diamanti e zaffiro, con il felino nella posizione della pecora che simboleggia l’ordine cavalleresco del Toson d’Oro. Nel 1958 la Pantera ha invece conquistato la principessa Nina Aga Khan (Nina Dyer, modella anglo-indiana sposata con il principe Sadruddin Aga Khan). L’Aga Khan ha acquistato diversi elementi della collezione Panthère de Cartier, tra cui una spilla, un braccialetto con le estremità a forma di teste di pantera, e un braccialetto d’oro scanalato progettato con elementi che possono trasformarsi in orecchini. E la storia continua ancora. Nel 2014 Cartier ha celebrato i 100 anni di Panthère de Cartier con una serie di 56 pezzi di gioielleria e una mostra a Parigi, al Grand Palais.

L'orologio-gioiello da polso Panthère Tropicale. Due punti focali del bracciale sono due acquamarine ottagonali per un totale di 12,71 carati e due tormaline blu ottagonali per un totale di 20,58 carati in varie tonalità. Sono accompagnati da onice e diamanti a taglio brillante incastonati in corallo arancione, tutti montati in oro giallo
L’orologio-gioiello da polso Panthère Tropicale. Due punti focali del bracciale sono due acquamarine ottagonali per un totale di 12,71 carati e due tormaline blu ottagonali per un totale di 20,58 carati in varie tonalità. Sono accompagnati da onice e diamanti a taglio brillante incastonati in corallo arancione, tutti montati in oro giallo
Collier Panthère di Cartier
Collier Panthère di Cartier
Spilla Panthére di Cartier
Spilla Panthére di Cartier, oro bianco, diamanti, onice, smeraldi
Spilla Panthere di Cartier. Stima: 280-320.000 dollari
Spilla Panthère di Cartier in oro, onice e smeraldi
Anne Hathaway con bracciale Panthère di Cartier
Anne Hathaway con bracciale Panthère di Cartier
Jeanne Toussaint
Jeanne Toussaint

A Milano in Montenapo con Alviero Martini 1A Classe

Il viaggio con Alviero Martini 1A Classe prosegue. Il brand della moda e degli accessori, divenuto famoso per le sue borse decorate con mappe, ha lanciato anche linee di gioielli ispirate a famose località del mondo. Questa volta il luogo scelto è la stessa città che ha visto nascere il brand. La linea di gioielli si chiama Montenapo, abbreviazione di via Monte Napoleone, la strada dello shopping di lusso in città. I gioielli sono realizzati in argento 925 e il motivo dominante dei gioielli è il lettering 1A Classe, con lettere singole che diventano un elemento decorativo dallo stile deciso e rigoroso.

Alviero Martini 1a Classe, dettaglio della collana
Alviero Martini 1a Classe, dettaglio della collana

Tutti i gioielli della collezione Montenapo, collane, bracciali, anelli e orecchini, sono disponibili nella versione in argento oppure con placcatura in oro giallo. Le collane della collezione sono lunghe 40 cm e hanno la chiusura personalizzata. Sono composte da una leggera catena e un motivo centrale, con lettere singole che formano la scritta 1 Classe, nella versione in argento (89 euro) e nella versione in argento placcata oro giallo (99 euro).

Bracciale rigido in argento placcato oro
Bracciale rigido in argento placcato oro

Anche i due modelli di bracciale sono disponibili sia nella versione in argento (49 euro) sia con placcatura oro giallo (59 euro). Il modello bangle, in argento 925 e dalla misura regolabile, è il masterpiece della collezione. Il lettering 1A Classe si ripete tre volte e diventa vera e propria logomania (239 euro). Gli anelli sono regolabili in due misure, nella versione in argento (39 euro) sia in argento placcato oro giallo (49 euro). Gli orecchini, infine, sono proposti nelle due versioni (49 euro o 59 euro).

Anello Montenapo in argento
Anello Montenapo in argento
Orecchini in argento
Orecchini in argento
Bracciale a catena in argento
Bracciale a catena in argento