Spilla di Van Cleef & Arpels, diamanti e perle, circa 1930. Photo: Patrick Gries
Spilla di Van Cleef & Arpels, diamanti e perle, circa 1930. Photo: Patrick Gries

Sol Levante per Van Cleef & Arpels

Van Cleef & Arpels e i capolavori dell’artigianato giapponese a confronto in una mostra a Kyoto (nuove immagini) ♦

In Occidente, la gioielleria è spesso relegata tra le arti minori. Arte sì, ma cugina dell’Arte vera, quella di quadri e sculture. In Oriente, invece, le arti decorative, quelle che comprendono gioielleria, ma anche arredo o tessitura, sono a pieno titolo considerate opere d’arte tout court. Questa filosofia si è tradotta in una mostra organizzata al Museo di arte Moderna di Kyoto, l’antica capitale del Giappone, dedicata a Van Cleef & Arpels. Anzi, alla Maison francese messa a confronto con opere d’arte giapponesi. L’idea è originale. Van Cleef & Arpels è conosciuta per il suo stile unico e l’eccellenza tecnica. È stata fondata nel 1895 da Alfred Van Cleef, che sposò la figlia di un commerciante di pietre preziose, Esther (Estelle) Arpels. Nel 1906, Van Cleef & Arpels è stata fondata in Place Vendôme e da allora ha segnato delle pietre miliari della gioielleria.

Clip Drago, 1969
Clip Drago, 1969

Nel 1925, per esempio, un braccialetto di Van Cleef & Arpels è stato premiato alla Mostra Internazionale di Arte Moderna Industriale e Decorative di Parigi. Negli anni Trenta, la Maison ha introdotto la Minaudière, una speciale borsa da sera e ha ottenuto il brevetto per il suo Mystery Set, tecnica unica che permette di impostare pietre preziose senza punte visibili. Ci sono, inoltre, la collana Zip, la collezione Alhambra, le famose Ballerine, l’alta gioielleria. Insomma, tra innovazione tecnica e abilità artistica, Van Cleef & Arpels è qualcosa di più di una azienda di gioielleria.

Un’abilità artigianale che in Giappone è fiorita in particolare alla fine del periodo Meiji (1868-1912), con l’emergere di artigiani giapponesi che hanno posto l’accento sull’originalità e si sono considerati artisti. La mostra di Kyoto incoraggia i visitatori a confrontare circa cento gioielli di Van Cleef & Arpels con circa 50 esempi altrettanto sublimi di artigianato giapponese, tra cui smalti cloisonné, ceramiche, lacche e oggetti in metallo. Ma anche di artisti artigianali giapponesi contemporanei, come Moriguchi Kunihiko, un maestro nella tintura yuzen, Kitamura Takeshi, importante artista della tessitura ra e tatenishiki, Nakagawa Kiyotsugu, Hattori Shunsho, Miwa Kyusetsu XII (Miwa Ryosaku). Federico Graglia

Spilla di Van Cleef & Arpels, diamanti e perle, circa 1930. Photo: Patrick Gries
Spilla di Van Cleef & Arpels, diamanti e perle, circa 1930. Photo: Patrick Gries

Chocker Barquerolle, 1971
Chocker Barquerolle, 1971
La mostra di Kyoto
La mostra di Kyoto, interno
La mostra di Kyoto
La mostra di Kyoto
Spilla clip Trois oiseaux, 1946
Spilla clip Trois oiseaux, 1946
Orecchini art decò con smeraldi, 1923
Orecchini art decò con smeraldi, 1923
Collier Aga Khan, 1971
Collier Aga Khan, 1971
Van Cleef & Arpels, ciondolo a forma di uccello, 1971-72
Van Cleef & Arpels, ciondolo a forma di uccello, 1971-72
Beauty case Busta, 1925
Beauty case Busta, 1925
Spilla a forma di uccello, 1924
Spilla a forma di uccello, 1924
L'immagine di locandina della mostra
L’immagine di locandina della mostra
Clip Fucsia, in platino, oro, diamanti e rubini, 1968: utilizza il Mystery Set
Clip Fucsia, in platino, oro, diamanti e rubini, 1968: utilizza il Mystery Set
Bracciale Ludo Hexagon, 1937
Bracciale Ludo Hexagon, 1937
Van Cleef & Arpels, spilla Art Deco, 1930
Van Cleef & Arpels, spilla Art Deco, 1930

 

 Sarah Hendler, gioielli West Coast” (Modifica)”>

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