È stato un anno d’oro per i gioielli. È il caso di dirlo: lo attesta, infatti, il World Gold Council’s Gold Demand Trends. L’analisi indica che il 2013 ha visto il più grande aumento in volume della domanda di gioielli da 16 anni, grazie alla diminuzione del prezzi dell’oro. La domanda è stata del 17 % superiore a quella del 2012 e ha toccato il livello più alto dall’inizio della crisi finanziaria del 2008.
Record di vendite
Il settore della gioielleria ha visto una crescita continua per tutto il 2013, con il grosso dell’aumento concentrato nella prima parte dell’anno. È interessante notare che, invece, gli Stati Uniti e nel Regno Unito hanno generato buona parte della crescita nell’ultima parte dell’anno. Sebbene il quarto trimestre sia tradizionalmente più importante per questi mercati, a causa dell’effetto Natale, la crescita è da sottolineare per la dimensione e la modalità: è stato il primo aumento anno su anno della domanda del quarto trimestre in entrambi i mercati dal 2001. Il valore in dollari degli acquisti di gioielli negli Stati Uniti è però sceso dal livello record del 2012, a causa del ribasso generale dei prezzi. Ma il calo è stato solo del 2% (meno della discesa dei prezzi), cifra che dimostra chiaramente la forza della domanda dei consumatori in termini di volume. Nuovi record sono stati fissati in India, Cina e Turchia, mentre il Giappone ha registrato il valore più alto dal 2008.
Gioielli come investimento
Un’analisi a lungo termine mostra che dal 2003 una quota crescente di ricchezza collettiva globale è stata convertita in gioielli d’oro (con l’eccezione del 2009, durante la peggiore di la crisi finanziaria). Nel 2013, il valore di gioielli di metallo giallo è stato quasi dello 0,14 % del Pil mondiale, confrontato con meno dello 0,08 % dei dieci anni precedenti. Significativamente, la quota di vendita di pezzi di gioielleria nel mondo è stata un quinto superiore a quella del 1997, che è stato l’anno di picco per la domanda di gioielli in oro misurata per peso.
Cala la fascia bassa
Un altro trend è la crescente preferenza per i gioielli con maggiori carati. Anche perché chi acquista gioielli per fare un investimento desidera pezzi che possano conservare valore nel tempo, quindi di qualità maggiore. Negli Stati Uniti, dove il segmento di fascia alta è stato relativamente robusto, questa tendenza è risultata ancora più evidente, con marchi commerciali di massa che hanno diminuito la produzione più a buon mercato per salire nella fascia di gioielli da 14 carati.
Non solo gioielli
Nonostante il costo del metallo giallo sia sceso (o forse proprio a causa di questo) la domanda di lingotti e monete è salita al massimo storico di 1.654 tonnellate. Pochi sanno che l’oro è utilizzato anche in alcuni dispositivi tecnologici. Ma da questo punto di vista non ci sono state novità: la domanda annuale di oro usato nell’elettronica si è stabilizzato a 404,8 tonnellate, da 407,5 nel 2012. Invece, le banche centrali hanno approfittato del ribasso per aumentare le proprie riserve per 368,6 tonnellate. Federico Graglia