Molte pietre preziose e semipreziose sono riscaldate ad alte temperature. Oppure sottoposte a radiazioni. Ecco perché ♦
Se le pietre preziose vi scaldano il cuore è forse perché a loro volta sono state riscaldate. Non dal vostro sguardo, ma da un forno elettrico che può arrivare a 1600 gradi, oppure con un semplice trattamento sul fuoco effettuato subito dopo l’estrazione delle gemme dal sottosuolo. Il trattamento termico delle pietre preziose e semi preziose è noto a gioiellieri e gemmologi, ma poco conosciuto dal grande pubblico, che acquista i gioielli che ostentano rubini di colore rosso profondo, zaffiri blu intenso, acquamarine azzurre e trasparenti. In realtà le pietre preziose utilizzate in gioielleria così come sono state estratte in natura, sono una piccola minoranza: la maggior parte finisce al forno, senza l’intervento di uno chef. Vediamo, quindi, in che cosa consiste il trattamento termico delle gemme.
Caldo e colore
Le pietre si riscaldano soprattutto per farne risaltare i colori. Durante il trattamento la pietra viene riscaldata a temperature molto elevate (fino a circa 1600 gradi Celsius). A questa temperatura le inclusioni (le piccole quantità di altri minerali) presenti nella pietra si sciolgono e aggiungono il proprio colore alla pietra. Di solito, quindi, la pietra scaldata diventa più scura, di una tonalità più intensa. È il caso, per esempio, del rutilo negli zaffiri blu. Ci sono anche zaffiri, noti come Gouda, che sono estratti dalla terra con un colore bianco latte e zaffiri che diventano blu solo quando sono riscaldati. Anche i rubini sono quasi sempre riscaldati (tranne rare eccezioni): in questo caso con il calore l’ossido di alluminio nella pietra, che è un corindone come lo zaffiro, crea una nuova struttura cristallina. Con un’alta temperatura il cromo all’interno di un rubino si combina in modo diverso, permettendo una migliore tonalità di colore rosso. Un altro effetto del calore è che può migliorare la trasparenza della pietra, grazie alla distruzione di gas o delle microscopiche inclusioni fluide che si trovano all’interno.
Come scoprirle
Avete un anello con una pietra naturale o riscaldata? La domanda dovrebbe essere: che cosa ve ne importa? Ma se siete curiosi di saperlo, dovete rivolgervi a un gemmologo dotato di microscopio e buona esperienza. E anche così non sarà facile scoprirlo. I gemmologi, comunque, possono esaminare lo stato interno della pietra, le inclusioni, e cercare i segni del trattamento termico. In generale, se il vostro gioiello monta una pietra perfetta, o ha un valore eccezionale, oppure è perfetta perché è stata trattata.
Quali pietre sono riscaldate
Ecco le pietre che più facilmente finiscono al forno: ametista, citrino, ametrino, acquamarina, tormalina, topazio, zaffiro, rubino, tanzanite, zircone blu.
Irradiazione
Oltre a essere riscaldate, le pietre preziose e semi preziose possono essere sottoposte a radiazioni. La domanda che sorge è: ma allora sono pericolose? No, nessun problema: sono sottoposte a un rigido controllo, proprio come quando si va in ospedale per una schermografia al torace. E, in ogni caso, prima di lasciare il laboratorio le pietre sono controllate per verificare che non emettano radiazioni pericolose. Dopotutto molte gemme sono sottoposte a radiazioni naturalmente, quando sono sotto terra. L’irradiazione che avviene in laboratorio serve a rafforzare o cambiare il colore. Una pietra spesso sottoposta a radiazioni è il topazio blu, che in natura si trova con una tonalità molto chiara. Spesso i due trattamenti, quello termico e quello radioattivo sono abbinati: ognuno riesce a migliorare un aspetto diverso della pietra.
hello, do you know a heat treatment service provider for raw gemstones, such as ruby, particularly in canada?
Hi Mederic, unfortunately no, sorry