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Gli anelli di D’Annunzio

I gioielli di D’Annunzio disegnati da Buccellati a Flashback, fiera d’arte a Torino.

I gioielli che Mario Buccellati preparò per Gabriele D’Annunzio. È una curiosità che si può soddisfare con Flashback (3-6 novembre) evento che comprende arte contemporanea, antica e moderna, La manifestazione, diretta da Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, è alla quinta edizione. A torino, al Pala Alpitour sono previste 43 gallerie e un tema di riflessione: il nuovo sincretismo, ovvero l’incontro fra culture ed epoche diverse. E tra opere e oggetti esposti ci sono anche i gioielli di Gabriele D’Annunzio, con la dedica autografa del Vate a una misteriosa Carla. I gioielli sono stati creati per il poeta da Mario Buccellati e realizzati da Mastro Maragon Coppella, orafo del Vittoriale nel 1927. Sono ora portati in fiera dalla Galleria Lorenzo e Paola Monticone. Tra i gioielli ci sono un anello con zaffiro cabochon e diamanti, e un secondo con smeraldo. Sono un pezzo di storia, oltre che un accessorio prezioso. F.G.

Flashback
Da giovedì 3 novembre a domenica 6 novembre 2016
Ore 11 – 20 
Biglietti: Intero: 10 euro, ridotto 8 euro




I gioielli di Gabriele D'Annunzio
I gioielli di Gabriele D’Annunzio

Gabriele D'Annunzio
Gabriele D’Annunzio







A Milano 500 gioielli di moda

La carica dei 500 gioielli di moda in mostra a Palazzo Reale, a Milano.

Moda e gioielli: come dire champagne e bollicine, oppure mare e abbronzatura. Insomma, sono due aspetti dello stesso gioco. Le differenze sono soprattutto quelle legate ai materiali utilizzati che, ovviamente, condizionano anche la forma dei gioielli, ma della creatività espressa. E Milano, capitale italiana della moda, riannoda i fili nella mostra intitolata Gioielli alla moda (Palazzo Reale, dall’8 al 20 novembre, ingresso gratuito). La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano, Palazzo Reale e Homi ed è curata da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano. Obiettivo: mettere in luce il rapporto tra Gioiello e Moda. L’esposizione presenta 500 gioielli significativi divisi in tre sezioni: Gioielli per la Moda, dedicata ai principali bigiottieri italiani e alla manifattura d’eccellenza, Gioielli di Moda, con designer e brand indipendenti, con un focus sui processi creativi, Gioielli con la Moda, dedicata ai principali stilisti e alla capacità del gioiello di interagire con l’abito.

Insomma, gli organizzatori sottolineano che non si parla di bijoux ma di veri gioielli per la moda, dato che non sono i materiali a rendere prezioso un oggetto, ma la creatività che ne viene utilizzata per idearlo. Allo stesso tempo, però, è difficile sostenere che un paio di orecchini con smeraldi e diamanti non sono preziosi perché ricalcano uno stile già utilizzato.

I gioielli alla moda

8-20 novembre 2016
Palazzo Reale, Milano, Piazza Duomo 12
lunedì 14,30 – 19,30
martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9,30 – 19,30
giovedì – sabato 9,30 – 22,30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Ingresso gratuito

Afra Bijoux, 1986. Collana Ottone dorato, cristalli Swarovski
Afra Bijoux, 1986. Collana Ottone dorato, cristalli Swarovski
Blumarine 2014, collana ottone, smalto
Blumarine 2014, collana ottone, smalto
Bozart 1966, collana, ottone, resina plastica, pelle, metallo
Bozart 1966, collana, ottone, resina plastica, pelle, metallo
Carmen Scar, Place Vendôme  Smeraldo 2013, collana tela di lino, colori a olio, resina
Carmen Scar, Place Vendôme Smeraldo 2013, collana tela di lino, colori a olio, resina
Ermanno Scervino, 2014. Bustino tulle, ottone, cristalli
Ermanno Scervino, 2014. Bustino tulle, ottone, cristalli
Fausto Puglisi, Conchiglia 2015, orecchini lega metallica, ottone, conchiglia
Fausto Puglisi, Conchiglia 2015, orecchini lega metallica, ottone, conchiglia
Iosselliani,Collezione Indian Summer, 2014-2013. Collana ottone, agata verde, strass, conchiglie, pietre fuse, galvanica a tre colori
Iosselliani,Collezione Indian Summer, 2014-2013. Collana ottone, agata verde, strass, conchiglie, pietre fuse, galvanica a tre colori
Marni Microrganismi, 2013, collana in legno, metallo, cuoio, resina
Marni Microrganismi, 2013, collana in legno, metallo, cuoio, resina
May mOma GeaSphere 2016. Collana ottone dorato, resina, cristalli Swarovski
May mOma GeaSphere 2016. Collana ottone dorato, resina, cristalli Swarovski
Missoni 2006. Spilla puntale plastica, metallo, cristalli Swarovski, giada
Missoni 2006. Spilla puntale plastica, metallo, cristalli Swarovski, giada
Olivia Monti Arduini. Collezione Opium 2014. Bracciale ottone dorato, porcellana
Olivia Monti Arduini. Collezione Opium 2014. Bracciale ottone dorato, porcellana
Paola Volpi, collezione Armatura 2011. Anelli doppia falange e placca dorso della mano argento
Paola Volpi, collezione Armatura 2011. Anelli doppia falange e placca dorso della mano argento
Prada, Tricks. Collezione 2016. Collana metallo, saffiano, plexiglass
Prada, Tricks. Collezione 2016. Collana metallo, saffiano, plexiglass
Radà, Special edition, collezione 2015. Collana seta, strass, plexiglass, legno, ottone, perline, cuciture a mano
Radà, Special edition, collezione 2015. Collana seta, strass, plexiglass, legno, ottone, perline, cuciture a mano
Sharra Pagano, Marcopaillettes 2014. Collana Paillettes
Sharra Pagano, Marcopaillettes 2014. Collana Paillettes
Sveva Collection. Collezione Scorfanea 2016. Collana metallo, ricami, pietre semipreziose
Sveva Collection. Collezione Scorfanea 2016. Collana metallo, ricami, pietre semipreziose
Ugo Correani. Pinza a pappagallo, collezione Strumenti da lavoro 1980. Spilla resina, strass.  Archivio Associazione Culturale Anna Piaggi
Ugo Correani. Pinza a pappagallo, collezione Strumenti da lavoro 1980. Spilla resina, strass. Archivio Associazione Culturale Anna Piaggi

Gold/Italy e un giallo

Ad Arezzo si apre Gold/Italy con molte speranze e qualche preoccupazione.

È con l’aggiunta di qualche punto di domanda che si svolge la nuova edizione di Gold/Italy (Arezzo, 22-24 ottobre). La fiera, dedicata agli operatori di settore, sarà un termometro della situazione in cui si trova il mercato della gioielleria. Al di là dei sorrisi e delle parole d’ordine votate all’ottimismo degli organizzatori, com’è logico che sia, gli operatori non nascondono i loro timori. Anche se non desiderano essere citati (forse per paura di essere additati come portajella), venditori e imprenditori del settore orafo citano il recente risultato di VicenzaOro, che ha registrato un rallentamento rispetto all’edizione dello scorso anno. Intendiamoci: nessuna colpa da parte di Fiera Vicenza che, anzi, ha fatto di tutto e di più. Ma è la congiuntura internazionale (Medio Oriente che ribolle e prezzo del petrolio in giù, Paesi Europei scossi dalla Brexit, consumi cinesi in frenata) a cui si aggiunge una situazione italiana non certo esaltante a rendere incerti gli acquisti. Così, anche nella città toscana i fari sono puntati sui numeri: lo scorso anno sono giunti ad Arezzo 6100 tra buyer e operatori internazionali. Quanti saranno quest’anno ad aggirarsi tra gli stand delle 280 aziende? Un dato positivo, però, c’è già: lo scorso anno i brand presenti erano stati solo 220. L’incremento, insomma, bilancia gli umori dei più pessimisti. Semmai, l’attenzione della maggioranza è centrata su un altro aspetto: l’incremento del prezzo dell’oro, aumentato di quasi il 15% in un anno. Continuerà a salire? O si fermerà? Per un distretto come quello di Arezzo, centrato sulla lavorazione del metallo, questo è il vero giallo da risolvere. Federico Graglia

Gold/Italy ad Arezzo
Gold/Italy ad Arezzo
Gold/Italy ad Arezzo
Gold/Italy ad Arezzo

Principessa online per Roberto Coin

I gioielli Princess Flower di Roberto Coin in 250 negozi degli Usa con la piattaforma di Ritani.

C’è sempre una prima volta. Lo sa anche Roberto Coin, che ha scelto per la prima volta la distribuzione dei suoi gioielli con la cosiddetta clicks-and-bricks option. Cioè, un sistema misto tra online e negozio fisico. La chiave di accesso per la Maison italiana a questo innovativo modo di vendere si chiama Ritani, uno store di gioielli, in particolare anelli di fidanzamento, che si possono acquistare e poi ritirare in uno dei 250 negozi convenzionati degli Stati Uniti. La differenza con un semplice acquisto online è che il cliente è in grado di valutare il gioiello quando lo ritira e, se non è soddisfatto, può rispedirlo al mittente. Pare che sia anche il modo migliore per agganciare il popolo dei Millenials, i giovani che in una gioielleria non entrano o si sentono a disagio. Grazie alla partnership con Ritani, Roberto Coin è ora in grado di raggiungere una vasta gamma di clienti attraverso la piattaforma di e-commerce, che vanta un alto traffico di utenti.

Brian Watkins, che ha lavorato con grandi rivenditori americani come Blue Nile e Nordstrom, prima di diventare presidente di Ritani nel 2011, sostiene che un numero crescente di clienti iniziano il loro shopping online di gioielli, ma solo il 10% conclude l’acquisto sul web: un gioiello è una scelta impegnativa e chi spende i soldi vuole toccare e vedere prima di completare l’acquisto. Con la possibilità di scegliere online e poi rivolgersi a un negozio, la prospettiva cambia.

Per quanto riguarda Coin, la partnership comporta la vendita 40 nuovi pezzi della collezione Princess Flower, con una gamma di prezzo da 660 a 16.000 dollari. Federico Graglia 

Anello Princess Flower
Anello Princess Flower
Roberto Coin, pendente in oro bianco
Roberto Coin, pendente in oro bianco
Roberto Coin, pendente in oro giallo
Roberto Coin, pendente in oro giallo
Roberto Coin, anello Princess Flower
Roberto Coin, anello Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower

Asta di Natale per Faraone

Faraone Casa d’Aste fa il bis di gioielli in vista di Natale.

Faraone si prepara al bis. Dopo l’esordio il 16 giugno scorso, la Casa d’Aste Faraone, emanazione della storica gioielleria di Milano, torna a organizzare una vendita. Il calendario fissa l’asta per il 23 novembre: una Christmas Auction che vuole ripetere il successo della prima, chiusa con oltre 2 milioni di euro in pezzi venduti. La banditrice resterà la stessa, Patrizia di Carrobio, una specie di «istituzione» nel mondo dei diamanti, delle pietre preziose e dei gioielli vintage batterà. La vendita si svolgerà anche questa volta al Four Seasons di Milano. In catalogo ci sono oltre cento pezzi di alta gioielleria e orologeria. In particolare, rivolti anche ai privati, visto il periodo pre-festivo: ci sono anche pezzi che possono essere acquistati con un budget in linea con la spesa per i regali, anche intorno ai mille euro. Tra i gioielli in vendita si trovano gioielli di marchi come Buccellati, Faraone, Bulgari, Cartier, Pomellato, un solitaire firmato Tiffany &Co del peso di 1,60 carati, un paio di orecchini Chantecler in platino con diamanti taglio brillante e baguette con due gocce di smeraldi colombiani briolette da 22 carati complessivi. Ci sono, poi, una collana antica in argento, con diamanti old cut per un totale di circa 30 carati, un bracciale in platino e oro bianco 18 carati, con diamanti taglio brillante e navette del peso complessivo di circa 51 carati.

In evidenza tra i lotti di gioielli troviamo anche un Sautoir firmato Chantecler in oro bianco 18 carati, con brillanti old cut del peso complessivo di circa 1,20ct ct e con perla naturale a goccia del peso di circa 10 carati. Accanto ai gioielli ed agli orologi, uno spazio importante nella Christmas Auction, come nella precedente asta di Faraone Casa D’aste, avranno i diamanti singoli, con certificato internazionale, «a prezzi assolutamente concorrenziali rispetto ai prezzi offerti dai commercianti o dalle banche, anche fino a meno 60% del listino ufficiale Rapaport», anticipa l’azienda. Federico Graglia

Orecchini Chantecler in platino con diamanti taglio brillante e baguette con due gocce di smeraldi colombiani briolette
Orecchini Chantecler in platino con diamanti taglio brillante e baguette con due gocce di smeraldi colombiani briolette
Collana antica in argento, con diamanti old cut per un totale di circa 30 carati
Collana antica in argento, con diamanti old cut per un totale di circa 30 carati
Girocollo di brillanti
Girocollo di brillanti
Bracciale in platino e oro bianco 18 carati, con diamanti taglio brillante e navette
Bracciale in platino e oro bianco 18 carati, con diamanti taglio brillante e navette
Solitaire firmato Tiffany &Co del peso di 1,60 carati
Solitaire firmato Tiffany &Co del peso di 1,60 carati

Wallace and friends al Tefaf

I migliori pezzi di gioielleria al Tefaf di New York: c’è anche un nuovo Wallace Chan.

Tefaf, il grande evento dedicato all’antiquariato, ma non solo, arriva a New York. Fondata a Maastricht nel 1988, la fiera ha avuto un tale successo che è stata esportata anche a New York, dove ha addirittura due edizioni, in maggio e in ottobre (22-26). Anche se il focus è centrato su pitture, sculture e mobili d’epoca, non mancano prestigiosi espositori che propongono gioielli antichi e contemporanei. E tra i grandi gioielli da vedere (ne vedete alcuni in questa pagina), ci sono quelli di Wallace Chan, primo designer cinese a essere invitato a questa prestigiosa fiera d’arte. Chan è un maestro non solo nella composizione dei diversi elementi, ma anche nella lavorazione delle pietre, con tagli innovativi e spesso pazienti incisioni sulla superficie. La novità si chiama Ring of Night, che ha al centro una grande ametista per ben 116 carati. Anche se a prima vista sembra un anello piuttosto semplice, in realtà è sorprendentemente costruito senza griffe per tenere ferma la pietra. È la mano del maestro. Accanto a questo pezzo fuori dal comune, è non è l’unico Wallace Chan presente, Tefaf ospita anche altri pezzi di grande pregio, dagli orecchini firmati Reza alla spilla Camelia di Van Cleef & Arpels. Federico Graglia

Anello Ring of Night di Wallace Chan
Anello Ring of Night di Wallace Chan
Orecchini con rubini firmati Reza
Orecchini con rubini firmati Reza
Anello Art Deco in oro e smalto del laboratorio di René Lalique. Circa 1900
Anello Art Deco in oro e smalto del laboratorio di René Lalique. Circa 1900
Orecchini con diamanti e smeraldi
Orecchini con diamanti e smeraldi
Spilla a forma di Camelia con platino, zaffiri e diamanti di Van Cleef & Arpels
Spilla a forma di Camelia con platino, zaffiri e diamanti di Van Cleef & Arpels
Bracciale in platino con diamanti e rubini, circa 1950Bracciale in platino con diamanti e rubini, circa 1950
Bracciale in platino con diamanti e rubini, circa 1950
Orecchini Art Deco firmati da Suzanne Belperron
Orecchini Art Deco firmati da Suzanne Belperron
Spilla di TIffany, in platino, diamanti, corallo e onice
Spilla di TIffany, in platino, diamanti, corallo e onice
Wallace Chan: spilla con diamanti colorati, smeraldi, e cristallo
Wallace Chan: spilla con diamanti colorati, smeraldi, e cristallo
Spilla anrica, circa 1879, con diamanti, oro e argento
Spilla anrica, circa 1879, con diamanti, oro e argento

Nuove date per VicenzaOro

L’appuntamento di gennaio non si tocca. Slittano, invece, quelli di settembre e quello primaverile in trasferta. Fiera di Vicenza ha rimodulato le date di VicenzaOro. Il calendario 2017, quindi, sarà in parte differente «a servizio delle dinamiche evolutive della distribuzione internazionale del comparto orafo-gioielliero».

Riportiamo il comunicato di Fiera Vicenza:

«Dal 2015 il Salone prevede lo svolgimento di tre edizioni: due nel Quartiere Fieristico Vicentino, VicenzaOro January e VicenzaOro September, e l’appuntamento di VicenzaOro Dubai negli Emirati Arabi Uniti, organizzato in joint venture con il Dubai World Trade Center.

A seguito del crescente interesse della distribuzione internazionale verso gli espositori di VicenzaOro registrato nel 2016, il 2017 si aprirà con VicenzaOro January dal 20 al 25 gennaio. L’edizione invernale si conferma pertanto la prima manifestazione dell’anno del calendario fieristico internazionale per il settore, luogo privilegiato di presentazione delle nuove collezioni ai sistemi distributivi dopo l’intensa attività di fine anno.

Nuove date, invece, per l’edizione di VicenzaOro September 2017, che rispetto al passato sarà programmata alla fine del mese, dal 23 al 27 settembre. Questo posizionamento segue le dinamiche evolutive della distribuzione europea ed internazionale che richiede un nuovo assortimento al termine della stagione turistica.

La scelta della nuova data è inoltre dettata anche dalla decisione di riagganciarsi alla strategia del Tavolo Nazionale del Sistema Moda Persona, con la quale il Ministero per lo Sviluppo Economico promuove l’allineamento in settembre delle date delle Manifestazioni Fieristiche protagoniste del sistema Moda a quelle della Settimana della Moda Donna milanese. A settembre 2017, quindi, l’Italia sarà il fulcro internazionale di Moda e Gioielleria in un’ottica di sistema che vedrà come protagonista il Well Done in Italy del comparto luxury.

Il calendario del 2017, con l’evento di settembre programmato per fine mese, permetterà inoltre di valutare un’integrazione dell’offerta espositiva per la promozione del Made in Italy. Sono infatti in corso valutazioni per lo sviluppo di Sinergie di Sistema a livello Italiano che mirino a finalizzare un appuntamento nella tarda primavera. Tale evento avrebbe l’obiettivo di consolidare le relazioni del settore orafo-gioielliero italiano con quei determinati profili di operatori internazionali che necessitano di tre edizioni annue di approvvigionamento di gioielleria Made in Italy.

Importanti novità anche per VicenzaOro Dubai, il Salone della gioielleria mondiale organizzato da DV Global Link LLC, società partecipata da Fiera di Vicenza e da Dubai World Trade Center. Come preannunciato durante VicenzaOro September 2016, lo Show nella città del Golfo si sposterà da primavera ad autunno inoltrato, nei giorni 15-18 novembre 2017, al fine di supportare le relazioni di business in un periodo di alta stagione per le vendite (novembre-marzo) per la Macro Regione di riferimento.

Il prossimo anno, inoltre, VicenzaOro Dubai presenterà un format arricchito che rafforzerà il ruolo della Manifestazione quale piattaforma strategica per la community internazionale della gioielleria. Il Salone raddoppierà infatti il target di riferimento, aprendosi sia al pubblico consumer, sia agli operatori professionali con un’area esclusivamente dedicata a quest’ultimi, mantenendo quindi l’anima B2B che contraddistingue i format espositivi firmati VicenzaOro.

Nel 2017 VicenzaOro confermerà il proprio ruolo di ambasciatore della gioielleria italiana nel mondo. Il brand organizzerà la partecipazione coordinata delle aziende del Made in Italy ai più importanti eventi di settore al di fuori dell’Europa, grazie agli accordi con i più prestigiosi player internazionali. VicenzaOro parteciperà in marzo all’Hong Kong International Jewellery Show, in giugno al JCK di Las Vegas, in agosto all’India International Jewellery Show di Mumbai».

VicenzaOro September
VicenzaOro September
Lo stand Yoko a VicenzaOro September. Foto di Carolina Nobile
Lo stand Yoko a VicenzaOro September. Foto di Carolina Nobile
Matteo Marzotto, presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, direttore generale
Matteo Marzotto, presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, direttore generale

Thom medaglia d’oro in Europa

Thom Europe fa shopping in Germania e diventa il primo gruppo europeo della gioielleria.

Può darsi che il settore della gioielleria sia meno brillante di una volta e che qualche marchio non se la passi bene (come, in Italia, è stato il caso di Chimento). Ma c’è anche una gioielleria che va a gonfie vele. È la storia di Thom Europe, gruppo che annuncia di essere salito al primo gradino del podio nel Vecchio continente, grazie all’acquisizione già annunciata di Stroili e, ora, di una catena di gioiellerie in Germania. Di Stroili abbiamo detto (qui): è la prima catena di distribuzione di prodotti di gioielleria e orologeria in Italia, con più di 370 negozi e un volume d’affari di 213 milioni di euro. Stroili era di proprietà di fondi di private equity e società di investimento: Investindustrial e L. Catterton (ex-L Capital), che comprende 21 Investimenti, Ergon Capital, Wise e Neuberger Berman.

Era meno noto, invece, che Thom Europe stesse acquistando in parallelo la catena di gioielleria tedesca Oro Vivo. Oro Vivo ha generato un volume d’affari pari a 18 milioni di euro nel 2015, con 38 punti vendita al suo attivo.

Un negozio della catena Oro Vivo
Un negozio della catena Oro Vivo

Hollande tra i genitori di Thom

Thom Europe, diventa, insomma, il primo grande gruppo della gioielleria easy to wear. Il gruppo francese appartiene a fondi di private equity e, in parte, al management. Il maggiore azionista è Bridgepoint, che gestisce qualcosa come 12,9 miliardi di euro e aziende che complessivamente impiegano 90.000 dipendenti (tra l’altro la catena di profumerie Limoni, in Italia). Thom Europe vede come azionisti anche i fondi Apax Partners e il suo braccio operativo in Borsa, Altamir, oltre che Qualium Investissement, che è una filiale della Caisse des Dépôts, c’est a dire lo Stato francese, al momento rappresentato da monsieur le président François Hollande. Insomma, i gioielli sono un tesoro che piace parecchio, tranne forse agli investitori italiani, come dimostra il caso di Clessidra, che dopo l’improvvisa scomparsa del suo fondatore, Claudio Sposito, ha pensato bene di vendere Buccellati, vanificando il progetto di costituzione del primo polo del lusso italiano.

Il flagship store Stroili Oro a Milano
Il flagship store Stroili Oro a Milano

Espansione consolidata

Ma torniamo Thom. Le nuove operazioni, si legge nella nota della società, permetteranno a Thom Europe di diventare la piattaforma di convergenza dei tre maggiori mercati della gioielleria a prezzi accessibili in Europa, per ora ancora frammentati. Il gruppo allargato, il cui volume d’affari pro forma supererà i 620 milioni di euro, conterà circa mille punti vendita e dei siti e-commerce in Francia, Italia, Germania e Belgio, ed avrà più di 5.000 dipendenti, impiegati da sei marchi e insegne che godono di una grande notorietà a livello nazionale (Histoire d’Or, Marc Orian, TrésOr, Stroili Oro, Franco Gioielli e Oro Vivo). Il gruppo beneficerà così di sinergie importanti legate alla nuova dimensione, in particolare nell’ambito delle forniture (acquisti e logistica) e nel campo della realizzazione della piattaforma di e-commerce.

Eric Belmonte e Romain Peninque
Eric Belmonte e Romain Peninque

Virgolette aperte

Qualche commento ufficiale: «Sono particolarmente orgoglioso dei team, che, guidati da Romain Peninque, hanno coinvolto il gruppo in sviluppi strategici cruciali che gli consentono oggi di occupare il primo posto in Europa e gli offrono delle prospettive di crescita particolarmente attraenti negli anni a venire», ha chiosato Eric Belmonte, presidente di Thom Europe.

«Dopo il consolidamento del mercato francese, il gruppo è diventato l’attore naturale per consolidare tutto il mercato europeo», ha aggiunto Romain Peninque, direttore generale di Thom Europe. «L’Italia e la Germania, insieme alla Francia, rappresentano i più importanti mercati in Europa nel settore della gioielleria a prezzi accessibili. È quindi con grande entusiasmo che accogliamo Stroili ed Oro Vivo all’interno del gruppo Thom Europe, e siamo lieti di diventare così il leader di mercato in Europa».

«Il team di Stroili è lieto di far parte del gruppo Thom Europe per creare il leader europeo della gioielleria a prezzi accessibili. Stroili gode di una presenza e di un’immagine di marca imprescindibili sul mercato italiano. D’ora in poi potrà contare, per accelerare la propria crescita, sul savoir-faire e sugli strumenti innovativi dei team di Thom Europe, in particolare in relazione allo sviluppo della propria offerta e-commerce», ha notato Maurizio Merenda, direttore generale di Stroili.

Maurizio Merenda, direttore generale di Stroili Oro
Maurizio Merenda, direttore generale di Stroili Oro

Sotheby’s in The Sky Blu

A Ginevra Sotheby’s mette all’asta un anello di Cartier con un eccezionale diamante blu, valutato fino a 25 milioni.




Preparate il portafogli, controllate il libretto degli assegni, rompete il salvadanaio a forma di porcellino: per acquistare questo anello con diamante blu occorrono parecchi soldi. Se siete interessati sintonizzatevi sull’asta del 16 novembre di Sotheby’s a Ginevra. Tra i Magnificent Jewels, infatti, c’è anche The Sky Blue Diamond, 8.01 carati descritto come un blu celeste meravigliosamente chiaro, da David Bennett, presidente della Divisione Internazionale gioielli di Sotheby’s. D’accordo, il parere è interessato, ma è il colore di questa gemma è davvero fuori dal comune. Non a caso questo anello ha una valutazione di quelle alte, tra i 15 milioni e i 25 milioni di dollari. Il prezzo è, infatti, determinato dalla qualità della pietra: il Gemological Institute of America ha valutato The Sky Blue Diamond alla più alta gradazione del colore possibile, Fancy Vivid blu. Una valutazione che lo colloca al top, cioè tra quel misero uno per cento di tutti i diamanti blu, che sono già rari. Come se non bastasse, la pietra è stato classificato come un raro tipo IIb: ne fanno parte meno dello 0,5 per cento di tutti i diamanti di tutti i colori. Inoltre, c’è anche il resto: l’anello su cui è montato il diamante è un Cartier, su cui si trovano anche altri diamanti incolori. Ricordiamo che un altro diamante venduto da Sotheby’s, The Blue Moon, di 12.03 carati a forma di cuscino, è stato acquistato all’asta per 48,5 milioni giusto un anno fa. Se ne deduce che un carato di diamante blu è valutato per circa 4 milioni: fate voi i conti. Nella stessa asta fanno parte anche gioielli e altre pietre di pregio: diamanti rosa, pezzi d’epoca, anelli straordinari. Ne riparleremo appena sarà disponibile il catalogo. Federico Graglia





The Sky Blue Diamond, 8.01 carati
The Sky Blue Diamond, 8.01 carati

The Sky Blue è montato su unalelo di Cartier, su cui si trovano anche altri diamanti incolori
The Sky Blue è montato su unalelo di Cartier, su cui si trovano anche altri diamanti incolori
Anello con rubino birmano e diamanti. Stima:2-3 milioni di dollari
Anello con rubino birmano e diamanti. Stima: 2-3 milioni di dollari
Storica parure, Russia, seconda metà del 18esimo secolo, nella collezione della famiglia imperiale russa. Stima: 3-5 milioni di dollari
Storica parure, Russia, seconda metà del 18esimo secolo, nella collezione della famiglia imperiale russa. Stima: 3-5 milioni di dollari

Anello del Settecento che faceva parte dei gioielli degli Zar. Oro e diamanti. Stima: 3-5 milioni di dollari
Anello del Settecento che faceva parte dei gioielli degli Zar. Oro e diamanti. Stima: 3-5 milioni di dollari





Anello con diamante rosa fancy Intense da 17,07 carati. Stima: 12-15 milioni di dollari.jpg  
Anello con diamante rosa fancy Intense da 17,07 carati. Stima: 12-15 milioni di dollari.jpg

Anello con diamante rosa taglio a pera Fancy Intense da 13,20 carati, Internally Flawless. Stima: 9-14 milioni di dollari  
Anello con diamante rosa taglio a pera Fancy Intense da 13,20 carati, Internally Flawless. Stima: 9-14 milioni di dollari

I Mellerio di Napoleone

Mellerio testimone del Secondo Impero: a Parigi 35 capolavori in mostra.

Mellerio dits Meller, la più antica gioielleria del mondo, con 400 anni di storia alle spalle (ne abbiamo parlato qui) è stata testimone di cambiamenti politici e culturali. Per questo a Parigi la grande mostra al museo d’Orsay dedicata al Secondo Impero, quello di Napoleone III, ha deciso di comprendere anche 35 gioielli dell’epoca, che fanno parte della lunga attività della Maison. Sotto le luci della vecchia stazione di fronte alla Senna, ridisegnata 30 anni fa da un architetto italiano, Gae Aulenti, la casa di gioielleria francese di origine italiana, che è attiva a Parigi dal 1815, presenta spille ricche di diamanti e soprattutto, una capacità orafa superiore a quella media dell’epoca. Come nella spilla di diamanti dell’imperatrice Eugenia e della principessa Mathilde, ma non solo. Quindi se siete a Parigi e vi piacciono i gioielli, la mostra è un’occasione unica per vedere da vicino quelli custoditi nelle raccolte storiche di Mellerio, come la coppia di bracciali a forma di serpente. La mostra termina il 15 gennaio 2017. Federico Graglia

Bracciali a forma di serpente con oro, smalto, diamanti, rubini e smeraldi
Bracciali a forma di serpente con oro, smalto, diamanti, rubini e smeraldi
Spilla a forma di rosa con foglie in oro e diamanti
Spilla a forma di rosa con foglie in oro e diamanti
Spilla a forma di piuma di pavome commissionata dalla imperatrice Eugenia. Oro e argento con zaffiri, rubini, smeraldi e diamanti
Spilla a forma di piuma di pavome commissionata dalla imperatrice Eugenia. Oro e argento con zaffiri, rubini, smeraldi e diamanti
Spilla a forma di lilla in oro, diamanti e smalto, presentata al Expo mondiale di Londra nel 1862
Spilla a forma di lilla in oro, diamanti e smalto, presentata al Expo mondiale di Londra nel 1862
Tiara con turchesi e diamanti del 1860. È formata da otto spille combinabili
Tiara con turchesi e diamanti del 1860. È formata da otto spille combinabili
L'imperatore Napoleone III e la principessa Eugenia
L’imperatore Napoleone III e la principessa Eugenia

Un’asta tutta Chanel

A Parigi una vendita di 440 gioielli, tutti firmati Chanel.

Se siete delle fans di Chanel tenete preparatevi: la casa d’aste francese Druot organizza per il 10 ottobre una vendita di collane, spille, orecchini, con perle o pasta di vetro che imita rubini e smeraldi, tutti con la famosa doppia C che contraddistingue il marchio. I pezzi in vendita sono ben 440 e vanno dal 1950 fino al 2014. Tre quarti di questi gioielli facevano parte di una collezione privata. Dopo la scomparsa del proprietario, gli eredi hanno deciso la vendita: è il destino delle collezioni. I prezzi oscillano in media tra 20 a 25.000 euro. È la prima asta dedicata esclusivamente ai gioielli Chanel. Oltre ai gioielli, la vendita comprende anche orologi con il logo della Maison parigina. Alcuni gioielli sono firmati da Victoire de Castellane, designer che, al fianco di Karl Lagerfeld, ha supervisionato le collezione di gioielli della casa tra il 1984 e il 1998, prima di entrare Dior. Federico Graglia

Collana degli anni Ottanta
Collana degli anni Ottanta
Collana con 18 file di perline del 1983. Stima: 1200-1400 euro
Collana con 18 file di perline del 1983. Stima: 1200-1400 euro
Collana degli anni Sessanta. Stima: 2800-3000 euro
Collana degli anni Sessanta. Stima: 2800-3000 euro
Collana con pasta di vetro che simula l'ametista. Stima: 3500-4000 euro
Collana con pasta di vetro che simula l’ametista. Stima: 3500-4000 euro
Bracciale haute couture degli anni Settanta. Stima:  1000-1200 euro
Bracciale haute couture degli anni Settanta. Stima: 1000-1200 euro
Orologio bracciale in oro giallo. Stima: 25.000 euro
Orologio bracciale in oro giallo. Stima: 25.000 euro
Spilla o pendente del 1984, con finto bouquet di perle. Stima: 350-400 euro
Spilla o pendente del 1984, con finto bouquet di perle. Stima: 350-400 euro
Spilla degli anni Settanta
Spilla degli anni Settanta

Marina B. tratta la vendita

Il brand Marina B., fondato dalla figlia di Sotirio Bulgari, potrebbe essere venduto a Henri Barguirdjian, ex Graff.

Marina B. è in vendita? La notizia rimbalza dagli Usa. In trattativa per acquistare il brand italiano sarebbe Henri Barguirdjian, che si è dimesso dopo 16 anni come amministratore delegato di Graff Nord America. Barguirdjian ha una lunga esperienza: oltre che per Graff, in passato ha lavorato anche per Harry Winston e Van Cleef & Arpels. Se sarà confermata l’indiscrezione, sarebbe un’altra vendita di un brand italiano. Il 2016 ha già registrato il passaggio di Stroili sotto le insegne francesi di Histoire d’Or. In precedenza sono stati brand com Pomellato e Bulgari a emigrare. A essere precisi, però, Marina B. ha di italiano lo stile, ma non più la proprietà. La Maison, fondata nel 1978 da Marina Bulgari, figlia di Sotirio Bulgari, è stata già venduta nel 1996. Poi è stata venduta di nuovo e rilanciata nel 2011: il marchio, però, ha visto di recente l’ingresso di Giorgio Bulgari, nipote di Marina, come direttore creativo della maison. Lo ha chiamato Paul Lubetsky, proprietario del brand, e anche ceo di Windsor Jewelers, uno dei principali gruppi del settore negli Usa. Ora l’azienda potrebbe passare ancora di mano. Federico Graglia

Collana Kashan in oro diamanti, topazi,  ametista, citrini, citrini madeira, rubellite, tormalina verde
Collana Kashan in oro diamanti, topazi, ametista, citrini, citrini madeira, rubellite, tormalina verde
Anello Claw, oro, diamanti, zaffiri blu e rosa
Anello Claw, oro, diamanti, zaffiri blu e rosa
Orecchini Shrine,  oro, diamanti, tormalina rosa, ametista, zaffiri blu, acquamarina, peridoto e citrino
Orecchini Shrine, oro, diamanti, tormalina rosa, ametista, zaffiri blu, acquamarina, peridoto e citrino
Bracciale Oursin in oro rosa, diamanti, pietra luna
Bracciale Oursin in oro rosa, diamanti, pietra luna
Orecchini Pampille in oro e diamanti
Orecchini Pampille in oro e diamanti
Orecchini Martin Pescatore in oro, diamanti, zaffiri blu e gialli, rubini
Orecchini Martin Pescatore in oro, diamanti, zaffiri blu e gialli, rubini
Henri Barguirdjian (a destra)
Henri Barguirdjian (a destra)
Collana La Mer, in oro, smeraldi e zaffiri
Collana La Mer, in oro, smeraldi e zaffiri

Al via Bulgari con Lily Aldridge

Parte la campagna pubblicitaria di Bulgari con la nuova ambasciatrice, Lily Aldridge.

Ciao ciao Carla Bruni. Lily Aldridge è la nuova ambasciatrice di Bulgari. La modella di Victoria ‘s Secret e Sports Illustrated è stata fotografata da Mario Testino con alcuni gioielli della Maison romana per le immagini della nuova campagna pubblicitaria (oltre a un video). Per esempio, con una collana da 73 carati di smeraldi, zaffiri e diamanti, oppure con uno zaffiro ovale da 13,55 carati. La nuova campagna Bulgari è stata presentata a New York durante la Fashion week di settembre, e ora è pronta per finire sulle pagine delle riviste. Partenza il 14 ottobre. L’immagine che esce dalle fotografie di Testino è differente da quella della signora Sarkozy: paradossalmente Lily Aldridge sembra più mediterranea della franco-italiana Bruni. Rudy Serra

Lily Aldrige fotografata da  Mario Testino per la campagna Bulgari
Lily Aldrige fotografata da Mario Testino per la campagna Bulgari
Lily Aldrige fotografata da  Mario Testino
Lily Aldrige fotografata da Mario Testino
Lily Aldrige
Lily Aldrige
Lily Aldrige fotografata da  Mario Testino per la campagna Bulgari
Lily Aldrige fotografata da Mario Testino per la campagna Bulgari

Sezione aurea a Torino

A Torino le opere-gioielli di avanguardia che arrivano dal Sudamerica nel nome della sezione aurea.

Vi sentite attratti verso le divine proporzioni? Allora probabilmente potreste essere interessati a visitare una mostra intitolata Aureus Feeling. Per chi non lo sapesse, la sezione aurea, o rapporto aureo, o costante di Fidia(l’architetto del Partenone) indica il numero irrazionale 1,6180339887 che si ottiene dal rapporto tra due lunghezze. Non approfondiamo oltre, ma il concetto è che quella proporzione è particolarmente azzeccata. La mostra che si apre a Torino con questo titolo, però, ha una singolare evoluzione: celebra l’universalità del metodo della sezione aurea con il contributo cileno dato al gioiello contemporaneo. Cileno? Esatto: l’esposizione, spiegano gli organizzatori di Creativity Oggetti, apre un dialogo tra Italia e Cile. In Cile e in altri paesi del Sudamerica, è la spiegazione, il fermento creativo nell’ambito della gioielleria contemporanea ha assunto grande rilevanza negli ultimi anni portando la curatrice cilena Veronica Perez a scegliere Creativity come punto di riferimento in Europa per la mostra, con l’intento di dare visibilità oltre oceano alle opere dei suoi artisti. È nato così Aureus Feeling, un progetto in linea con l’idea di creare una rete che si estenda oltre i confini territoriali. La scelta di mettere in relazione artisti cileni e italiani ha dato a Susanna Maffini di Creativity Oggetti l’occasione di coinvolgere a sua volta una rosa di artisti italiani che si sono confrontati sul tema della sezione aurea. La mostra presenta i lavori di Pamela Cavieres, Claudia Correa, Inés Reynoso, María Eugenia Muñoz, Paola Raggo, Rafaella Pruzzo, Rocco Napoli, Vania Ruiz, Valeria Martínez, Verónica Pérez e Paula Zuker. Ci sono anche gli italiani Aqto, Klaus Bamberg, Silvia Beccaria, Chiara Scarpitti, Stenia Scarselli e Yoko Takirai+Pietro Pellitteri.

Creativity Oggetti di Susanna Maffini Massera
Via Carlo Alberto 40/f – 10123 Torino – Italia
Inaugurazione: sabato 29 ottobre. Fino al 31 dicembre
Orari
lun  15-19:30
mar-sab 10-13:30 / 15.30-19:30
gio  10-19:30
Ingresso libero

Sezione aurea a Torino
Opera di Claudia Correa

Creativity-05549

Opera di Silvia Beccaria
Opera di Silvia Beccaria
Opera di Veronica Pérez
Opera di Veronica Pérez

Magnificent Christie’s

Diamanti rosa, zaffiri del Kashmir, gioielli di ascendenza nobile: il 15 novembre asta dei Magnificent Jewels di Christie’s.

Preparate i cannocchiali se non potete preparare dei maxi assegni: a Ginevra, il 15 novembre, Christie’s propone un’asta di Magnificent Jewels con un catalogo che comprende eccezionali pezzi e pietre. Ci sono gioielli firmati da Van Cleef & Arpels, Cartier, David Webb, Harry Winston, oltre a Boehmer et Bassenge, il brand lanciato di recente (ne abbiamo parlato qui).

Diamanti rari

Oltre ai gioielli, all’asta di Ginevra saranno presentati diamanti particolarmente interessanti, tra cui un Pink Fancy Vivid a forma di pera, di 9,14 carati con una stima di 18 milioni di dollari. Questo diamante ha il pregio di non avere nessuna traccia di un colore secondario, il che lo rende estremamente raro e attraente. È bene ricordare anche che solo uno su 100.000 diamanti possiede un colore abbastanza profondo per qualificarsi come Fancy.

Altro diamante, questa volta incolore. È lo Star of Sierra Leone, scoperto il giorno di San Valentino del 1972 a 320 chilometri da Freetown, la capitale dello Stato africano. Pesante 968,9 carati, è stato il quarto diamante per grandezza, dopo il Cullinan, l’Excelsior e il Lesedi La Rona. A suo tempo è stato venduto, grezzo, da De Beers a Harry Winston, il 3 Ottobre 1972, per poco meno di 2,5 milioni di dollari. Dopo essere stato tagliato, ha prodotto 17 gemme, con un totale di 238.48 carati, di cui 13 gemme sono impeccabili. Questo diamante con taglio a pera è stato acquistato il 26 dicembre 1973, la famiglia dell’attuale proprietario e fa parte dell’originale Star of Sierra Leone. Pesa 21,69 carati ed è stato montato da Harry Winston su un anello. La stima è tra 1,4-1,8 milioni di dollari.

Pedigree nobile

All’asta ci sono anche gioielli della contessa Mona von Bismarck: un braccialetto con un diamante taglio marquise, del peso di circa 7,13 carati, realizzato da Cartier è stimato 500-700.000 dollari. Mona von Bismarck era una trendsetter. Nata in America, nel 1899 a Louisville, nel 1953 ha sposato in terze nozze il conte Edward von Bismarck, nipote del cancelliere tedesco Otto von Bismarck.

Da segnalare anche un bracciale zaffiro e diamanti di Van Cleef & Arpels, comprende tre pietre a forma di cuscino del Kashmir, circondato da diamanti taglio baguette che formano un braccialetto articolato (stima: 1,7-2,7 milioni). Uno degli anelli con zaffiro offerti in vendita è impostato su una pianta ottagonale (stima: 1,7-2,7 milioni) e un altro zaffiro a pan di zucchero è stimato 1,8-2 milioni). Federico Graglia

Bracciale con zaffiri e diamanti di Van Cleef & Arpels. Stima: 1,7-2,7 milioni di dollari
Bracciale con zaffiri e diamanti di Van Cleef & Arpels. Stima: 1,7-2,7 milioni di dollari
Anello con zaffiro del Kashmir. Stima: 1,7-2 milioni
Anello con zaffiro del Kashmir. Stima: 1,7-2 milioni
Bracciale di Cartier appartenuto a Mona von Bismarck
Bracciale di Cartier appartenuto a Mona von Bismarck
Diamante Pink Fancy Vivid da 9,14 carati
Diamante Pink Fancy Vivid da 9,14 carati
Diamante a pera Star of Sierra Leone
Diamante a pera Star of Sierra Leone
Mona von Bismarck
Mona von Bismarck
Orecchini con diamanti e zaffiri del Kashmir. Stima: 0,8-1,2 milioni di dollari
Orecchini con diamanti e zaffiri del Kashmir. Stima: 0,8-1,2 milioni di dollari

Un’occhiata d’oro

Dall’India arrivano le lenti a contatto con disegno in oro 24 carati più 18 piccoli diamanti.

Per definire una persona buona si dice che ha un cuore d’oro. Ora si potrà dire anche che ha degli occhi d’oro. E con diamanti. L’ultima frontiera della gioielleria potrebbero essere gli occhi. La notizia arriva dall’India, il Paese che più di ogni altro al mondo adora il metallo giallo: l’optometrista indiano Chandrashekhar Chawan ha inventato le prime lenti a contatto che possono essere integrate con particelle d’oro a 24 carati e diamanti. Il sistema, chiamato Golden Eye Contact Lens, viene presentato con il nome più semplice di Golden View. Il disegno delle lenti è stato ispirato dai denti-gioiello di sua moglie. Costano 15.000 dollari e hanno un disegno in oro arricchito da 18 piccoli diamanti. L’effetto è incerto. Ad alcuni gli occhi brillanti sembrano quelli degli alieni di certi film di fantascienza. Ma ognuno è libero di avere i propri gusti. Secondo Chawan, che lavora all’Eye Research Centre Shekhar, a Mumbai, ogni coppia di lenti pesa 5 grammi. Shekhar Eye Research precisa che le lenti non impediscono agli occhi di ottenere l’ossigeno necessario e che sono confortevoli. Ne saranno prodotte solo 3996, quindi chi è interessato fa bene a tenerle d’occhio, è il caso di dirlo. Rudy Serra

La lente a contatto con oro 24 carati e diamanti
La lente a contatto con oro 24 carati e diamanti
Lenti indossate
Lenti indossate
Golden View
Golden View

Chandrashekhar Chawan
Chandrashekhar Chawan

Mouawad arriva in Europa

A Ginevra la prima boutique europea di Mouawad, uno degli dei della gioielleria di lusso.

Arriva in Europa, con una boutique, uno dei colossi del gioiello e, in particolare, di quelli con diamanti: Mouawad. Se il nome non vi dice niente significa che per voi l’alta gioielleria è più estranea di una nevicata in agosto. Ma potete rimediare: se abitate in Europa ora potete andare a Ginevra, in Rue du Rhône 8. Mouawad è una specie di totem della gioielleria di lusso con una lunga tradizione alle spalle. L’azienda è guidata dalla quarta generazione: Fred, Alain e Pascal Mouawad, discendono da quel David Mouawad che nel 1891 ha fondato a Beirut, Libano, la società che ora ha sede in Svizzera (ma stranamente senza una boutique, finora) e una forte presenza a Dubai. Ma in realtà l’attività di Mouawad è cominciata un secolo fa tra Usa e Messico, dove il fondatore si era trasferito per imparare il mestiere di orafo e orologiaio. Da quell’esperienza è cominciata l’avventura della Maison, che ha equamente diviso il business tra gioielli e orologi, sempre di alta gamma. Ha avuto un successo eccezionale, come dimostrano la parata di celebrity che indossano i gioielli del brand e la incredibile collezione di gemme accumulata negli anni. Una su tutte: il Jubilee Diamond, a forma di cuscino del peso di 245.35 carati, è il sesto più grande diamante del mondo. Non solo: grazie al sostegno della famiglia al Gemological Institute of America, il cui campus a Carlsbad (California) del Gia è intitolato ai Mouawad. Federico Graglia

Majestic, collana con diamanti
Majestic, collana con diamanti
Completo di biancheria realizzato con pietre preziose per Victoria's Secrets nel 2013
Completo di biancheria realizzato con pietre preziose per Victoria’s Secret nel 2013
Diamanti e rubini
Collana con diamanti e rubini
Galaxy Silhouette, con diamanti bianchi e brown
Galaxy Silhouette, con diamanti bianchi e brown
Suite Grand Orion, di diamanti e zaffiri
Suite Grand Orion, di diamanti e zaffiri
Majestic, collana e orecchini con diamanti
Majestic, collana e orecchini con diamanti
Collezione Peacock
Collezione Peacock
Suite di collana e orecchini con diamanti e smeraldi
Suite di collana e orecchini con diamanti e smeraldi

Elite, gioielli in passerella

Accordo di Milor (Bronzallure) con l’agenzia internazionale di modelle Elite.

Sono in arrivo i gioielli a marchio Elite, network internazionale di model management. Il marchio ha siglato un accordo con Milor, azienda milanese che, tra l’altro, produce il brand Bronzallure. Milor ha formato un contratto di licenza per lo sviluppo, produzione e distribuzione della prime collezioni di gioielli a firma Elite Jewelry. Sono bijoux definiti tra lo streetwear e lo stile neo-romantico. I gioielli utilizzano pietre come lo spinello nero, montati su argento. Oppure una collana lunga, a bacchette, luminosissima e rodiata. Elite è un marchio fondato nel 1972 a Parigi, e che è entrato a far parte del fondo Pgm Group (Pacific Global Management) nel 2011. Oggi è un network attivo in circa 30 Paesi, con proprie agenzie dirette sia nelle capitali delle principali fashion weeks, Parigi, Londra, Milano e New York. L’attività principale consiste nella gestione di modelle e modelli. Qualche nome: Alessandra Ambrosio, Constance Jablonski, Sigrid Agren, Nyasha Matonhodze, Eniko Mihalik, Ming Xi, Fei Fei Sun.

Elite, gioielli con spinello nero su argento
Elite, gioielli con spinello nero su argento

Nirav Modi worldwide

Nirav Modi apre una boutique a Londra, si prepara a Macao e a inaugurare altri otto negozi. Dove arriverà?

Vi piacciono i grandi, immensi gioielli firmati da Nirav Modi? Dal 19 settembre, se abitate in Europa, avete una chance in più di poterli perlomeno vedere. A Londra, al 31 di Old Bond Street, il raffinato designer indiano ha inaugurato una boutique progettata dal francese Atelier Marika Chaumet: cinque livelli con arredi di lusso, velluti, cristallo, vetro smerigliato. E soprattutto, i famosi gioielli di Modi: c’è anche un locale Heritage che offre qualche esempio della capacità del gioielliere di Mumbai. Quella di Londra si aggiunge alle altre boutique di Mumbai, New Delhi, Hong Kong e New York. Prossima tappa: Macao, Cina. E altri otto negozi sono in programma per il 2017. Dove vuole arrivare Nirav Modi? Di sicuro resta nell’Olimpo dei grandi gioiellieri di questo secolo. Lo ha dimostrato anche con la sua partecipazione alla Biennale des Antiquaires a Parigi (ne abbiamo parlato qui), dove ha presentato oltre cento pezzi. Un’eccezione per Modi, che non partecipa a fiere ed eventi multimarca. E, un po’, anche un ritorno, dato che il designer indiano è cresciuto professionalmente ad Anversa, Belgio, dove ha imparato l’arte del taglio dei diamanti. Grazie a quell’esperienza ha introdotto nuovi quattro tagli per i diamanti: Jasmine, Endless, Ainra, e Mughal, che sono ammirati (e un po’ invidiati dai concorrenti) in tutto il mondo. Ora anche a Londra. Lavinia Andorno

Orecchini con diamanti di diversi colori: rosa, gialli, arancio, verdi, blu, viola
Orecchini con diamanti di diversi colori: rosa, gialli, arancio, verdi, blu, viola
Orecchini con cascata di diamanti e perle
Orecchini con cascata di diamanti e perle
La boutique di Londra di Nirav Modi
La boutique di Londra di Nirav Modi
Collana con smeraldi colombiani per 96 carati, zaffiri e diamanti
Collana con smeraldi colombiani per 96 carati, zaffiri e diamanti
Collana con diamanti colorati per 72 carati
Collana con diamanti colorati per 72 carati
Collana di diamanti e rubini, composta da oltre 100 pietre, presentata alla Biennale di Parigi
Collana di diamanti e rubini, composta da oltre 100 pietre, presentata alla Biennale di Parigi
Orecchini di diamanti con taglio esclusivo Ainra
Orecchini di diamanti con taglio esclusivo Ainra

Anticonformisti a tutto volume




I gioielli di 17 designer anticonformisti in un libro da collezione.

Tutto sui gioielli. Anzi, tutto sui gioielli che sono diventati delle pietre miliari, dei capolavori nella storia della gioielleria. Se siete appassionati di orecchini, anelli e collane eccezionali (e probabilmente date un’occhiata tutti i giorni a gioiellis.com), potete ordinare online il libro scritto da Stellene Volandes, caporedattore di Town & Country. Il volume è un viaggio tra i gioielli di design: è edito da Rizzoli, ha 256 pagine, e si intitola Jeweler: Masters, Mavericks, and Visionaries of Modern Design (costa 85 dollari su Amazon).

Immagine da «Jeweler: Masters, Mavericks, and Visionaries of Modern Design»
Immagine da «Jeweler: Masters, Mavericks, and Visionaries of Modern Design»

Sotto la lente ci sono i lavori di 17 maestri del gioiello, molto diversi tra loro (mavericks, cioè anticonformisti), ma accomunati dalla fantasia e dalla capacità di trasformare semplici monili da indossare in piccoli capolavori. Dopo la prefazione di Carolina Herrera, si trovano per esempio, opere di Hemmerle, Giampiero Bodino, Nicholas Varney, James de Givenchy, Judy Geib, Wallace Chan, Elena Votsi, Lauren Adriana, Marie-Hélène de Taillac, Suzanne Syz, Muriel Grateau, Mark Davis. Tra materiali sorprendenti e forme innovative, pietre straordinarie e virtuosismi orafi, si trovano immagini che fanno la felicità di tutti gli appassionati. Rudy Serra

Anelli di Nicholas Varney
Anelli di Nicholas Varney
Collana di smeraldi di Judy Geib
Collana di smeraldi di Judy Geib
Spilla a forma di cavolfiore di Hemmerle
Spilla a forma di cavolfiore di Hemmerle
La copertina di Jeweler: Masters, Mavericks, and Visionaries of Modern Design
La copertina di Jeweler: Masters, Mavericks, and Visionaries of Modern Design
Collana di Giampiero Bodino
Collana di Giampiero Bodino
Anelli in ceramica di James de Givenchy
Anelli in ceramica di James de Givenchy
Orecchini da «Jeweler: Masters, Mavericks, and Visionaries of Modern Design»
Orecchini da «Jeweler: Masters, Mavericks, and Visionaries of Modern Design»
Gioiello a forma di granchio
Gioiello a forma di granchio







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