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I diamanti dei Millenials

Un rapporto completo di Bain & Company sul mercato dei diamanti, i prezzi, le tendenze, le scelte dei Millenials.




Volete sapere qualcosa di più sul mercato dei diamanti? L’Antwerp World Diamond Centre e la società di consulenza Bain & Company hanno pubblicato il loro sesto rapporto annuale su diamanti e gioielli. Fa un bilancio degli anni recenti e una previsione per il futuro. Prima di acquistare diamanti vi conviene leggere almeno questo articolo. Se volete leggerlo tutto potete scaricare il pdf con il rapporto completo qui.

Sintesi del rapporto di Bain & Company

  • Dopo un periodo di crescita, dal 2012 fino al 2014, il consumo di gioielli con diamanti ha rallentato. Nel 2015, le vendite al dettaglio di gioielli con diamanti sono cresciute del 3% a cambi costanti, ma sono scese circa il 2% se si traduce la cifra in dollari. Gli Stati Uniti sono rimasti il motore della crescita delle vendite del mercato globale gioielli con diamanti.
  • Il calo le vendite presso i principali rivenditori di gioielli nel primo semestre del 2016 indicano un possibile rallentamento della domanda negli Stati Uniti e in Cina.
  • La nuova generazione di consumatori, i Millennials, rappresenta un’opportunità interessante per l’industria dei diamanti. La popolazione dei Millennials in Cina, India e Stati Uniti è pari a circa 900 milioni nel 2015. Il loro reddito lordo complessivo ammonta a circa 8 miliardi di dollari. I Millennials sembrano assomigliare ad altri gruppi di età nelle loro preferenze per i gioielli con diamanti, ma non nei loro comportamenti di acquisto. Per catturare pienamente la domanda Millennials nel lungo periodo, gli operatori del settore hanno bisogno di investire in marketing e sul brand e di ridefinire l’esperienza del cliente in un ambiente di vendita al dettaglio.
  • Nel lungo periodo, il consumo può continuare a rallentare in Cina, e non vi è il rischio di una recessione ciclica negli Stati Uniti. I diamanti sintetici come una categoria emergente in competizione per i diamanti restano un rischio, ma le aziende che vendono diamanti sono determinate a ridurre la minaccia delle pietre sintetiche attraverso la commercializzazione degli attributi emozionali di pietre naturali.
  • I Millennials in Cina e negli Stati Uniti, però, stanno pensando ai diamanti sintetici come alternativa a quelli naturali. In Cina e in India, per esempio, i Millennials indicano la tecnologia avanzata che serve alla produzione di materiali sintetici come uno dei motivi per la scelta. Alla domanda sulle sensazioni che evocano i diamanti sintetici, i Millennials riportano diverse associazioni negative, come «falso», «non reale» e «a buon mercato», ma anche quelli neutri come il «meno costoso», «tecnologici» e «abbordabili».



  • Le prospettive a lungo termine per il mercato dei diamanti rimangono positive. Il rapporto prevede che la domanda di diamanti grezzi torni a una crescita a lungo termine di circa il 2% e il 5% l’anno in media. La fornitura di diamanti grezzi è prevista con un calo annuo dell’1% al 2% in termini di valore fino al 2030. Federico Graglia
    Diamanti
    Diamanti
    Anversa: acquisti di un buyer
    Anversa: acquisti di un buyer
    Orecchini in oro bianco e diamanti
    Orecchini in oro bianco e diamanti
    Anversa: gioielleria specializzata in diamanti
    Anversa: gioielleria specializzata in diamanti
    Anello con diamante da 30 carati
    Anello con diamante da 30 carati
    Collana in oro bianco e diamanti
    Chanel, collana in oro bianco e diamanti

    Bracciale di diamanti firmato Graff (da Instagram)
    Bracciale di diamanti firmato Graff (da Instagram)



Le scuse di Pandora

Una commessa poco sensibile e una cliente umiliata: così Pandora si è scusata per una gaffe.




Raccontiamo questa storia per far capire due cose: la prima è che un buon (o cattivo) servizio in una gioielleria conta parecchio per la soddisfazione dei clienti. La seconda cosa è che una gaffe può diventare virale se divulgata in rete e può abbattersi come un martello su un brand.

Ecco la storia, riportata da Jck: una donna in Tennessee è stata derisa da una commessa di Pandora per l’acquisto di un anello di fidanzamento da 130 dollari. La donna si chiama Ariel McRae e ha scritto un post di Facebook raccontando la cattiva esperienza. Al momento dell’acquisto dell’anello, in argento e zirconi, la dipendente del negozio si è rivolto a lei e al marito dicendo: «Voi ci credete che alcuni uomini acquistano questi come anelli di fidanzamento? È patetico». Ariel e il marito si sono sentiti offesi e umiliati. Ariel ha anche accennato a una risposta: «Non è l’anello che conta, è l’amore quello che si acquista». Il post con il racconto della vicenda è diventato virale: è stato condiviso da quasi 100.000 utenti e condiviso più di 56.000 volte. La storia è stata poi ripresa da alcuni grandi giornali americani. Ariel, comunque, ha preferito non fare il nome della commessa poco sensibile, spiegando che non voleva far licenziare nessuno. Ma ha raccontato che Pandora le ha offerto le scuse, oltre a offrirle un bracciale in omaggio come risarcimento. Alessia Mongrando





L'anello di Pandora nella foto di Ariel McRae
L’anello di Pandora nella foto di Ariel McRae

Anelli della linea Cuori Radiosi. Prezzo: 39 euro
Anelli della linea Cuori Radiosi. Prezzo: 39 euro

Anelli ispirati al passato con zirconia cubica. Prezzo: 69 euro
Anelli ispirati al passato con zirconia cubica. Prezzo: 69 euro




La gioielleria più cara del mondo

Qual è la gioielleria più cara del mondo? Una società ricerche di mercato ha fatto una ricerca e ha scoperto che…




Siete proprietari di un pozzo di petrolio? Avete vinto al superenalotto? Una schiera di Olgettine vi rimprovera di essere tirchio? La soluzione c’è: basta andare nella gioielleria più costosa del mondo a fare shopping. Già, ma qual è il negozio di preziosi più caro del mondo? Tempo fa la società americana di ricerche di mercato Bundle lo ha stabilito con certezza: è Harry Winston, a New York, dove potrete spendere più che in  un qualsiasi  di altro rivenditore di gioielli negli Stati Uniti. Lo scontrino medio battuto da Harry Winston secondo Bundle, che ha esaminato migliaia di transazioni effettuate dai gioielleri tra il  luglio 2010 e il giugno 2011, è di 8,388 dollari (circa 6.500 euro). Harry Winston, d’altra parte, si trova sulla Fifth Avenue, che la più costosa strada commerciale del mondo. Gli altri gioiellieri nella lista, in confronto, sono molto più economici: da De Beers, a Manhattan, per esempio, i clienti spendono una media di 4.625 dollari, mentre nella boutique William Noble Rare, a Dallas,  lo scontrino viaggia sui 5.839 dollari. Dalla lista manca Tiffany, ma un motivo c’è: accanto a gioielli di pregio e costosi, la famosa maison newyorkese vende anche modesti oggetti da 150 dollari, che portano verso il basso la spesa media. Matilde de Bounvilles

La boutique di Harry Winston a New York
La boutique di Harry Winston a New York
Targa di Harry Winston
Targa di Harry Winston

Harry Winston, anello con rubini e diamanti
Harry Winston, anello con rubini e diamanti





Bracciale della collezione The Incredibiles
Bracciale della collezione The Incredibiles

Il roadshow di Harry Winston in Cina
Il roadshow di Harry Winston in Cina
Collana con rubini e diamanti
Collana con rubini e diamanti




Betsy accende Christie’s

I gioielli di Betsy Bloomingdale illuminano l’asta di Christie’s a New York, ma il top lot è stato un anello di platino e diamanti.




I gioielli appartenuti a Betsy Bloomingdale sono stati venduti tutti. Pietre e gioielli erano di ottima qualità e, forse, anche la storia di questi pezzi messi all’asta da Christie’s a New York hanno affascinato i compratori. Alla fine sono stati incassati oltre 4 milioni di dollari alla vendita di questi Magnificent Jewels (per un totale d’asta di oltre 51 milioni). Betty Lee Newling, Betsy, aveva sposato Alfred Bloomingdale, erede della dinastia che ha dato vita ai grandi magazzini Bloomingdale. In america era una coppia molto nota. Lei è morta l’estate scorsa a 93 anni. Il suo anello con diamante da 29.01 carati, taglio a pera, affiancato da tre diamanti baguette, è stato venduto per 1,9 milioni di dollari: è stato il quarto prezzo nella vendita. Una collana di diamanti firmata Harry Winston è invece stata venduta per 1 milione. Sempre dello stesso gioielliere era in vendita un paio di orecchini con pendenti di diamanti, ognuna dotata di gruppo di diamanti marquise e taglio a pera: sono stati battuti a 487.500 dollari, mentre una spilla di diamanti è passata da una stima pre-vendita di 150.000 dollari a un prezzo di 223.500. Ma il top lot è stato un anello di platino con un diamante 51.35 carati, taglio rettangolare, venduto per 5,6 milioni, seguito da un anello di zaffiro cushion-cut di 75.41 carati, andato a 3,8 milioni. Federico Graglia

Anello in platino  con diamante taglio smeraldo. Venduto per 5,6 milioni
Anello in platino con diamante taglio smeraldo. Venduto per 5,6 milioni

Anello con grande zaffiro. Venduto per 3,8 milioni
Anello con grande zaffiro. Venduto per 3,8 milioni





Anello con smeraldo e diamanti. Venduto per 1,4 milioni
Anello con smeraldo e diamanti. Venduto per 1,4 milioni

Anello con diamante taglio a pera  appartenuto a Betsy Bloomingdale. Venduto per 1,9 milioni
Anello con diamante taglio a pera appartenuto a Betsy Bloomingdale. Venduto per 1,9 milioni

Collana con diamanti a grappolo di Harry Winston, fotografata da Cecil Beaton. Venduta per 1 milione di dollari
Collana con diamanti a grappolo di Harry Winston, fotografata da Cecil Beaton. Venduta per 1 milione di dollari




Lydia Courteille a tutto volume

La storia di Lydia Courteille attraverso i suoi gioielli nelle 239 pagine di un libro dedicati alla designer francese.

I fan di Lydia Courteille hanno ora una nuova occasione per ammirare i gioielli della designer francese. ACC Art Books, infatti, ha pubblicato una nuova monografia dedicata alla estrosa creatrice parigina. Il libro si intitola Lydia Courteille, Extraordinary Jewellery of Imagination and Dreams (239 pagine, 59 euro da Amazon). Il libro è stato scritto da Julia Weir de la Rochefoucauld, esperta di gioielli e capace di percorrere tutta la storia di Lydia Courteille, a partire dall’infanzia, l’amore per i romanzi, la passione per le pietre che vedeva al museo mineralogico di Parigi. E una buona capacità di socializzare: da bambina era in corrispondenza con 18 amici di penna in tutto il mondo.

Ma la data che interessa gli appassionati di gioielli è il 1979, quando la designer ha iniziato la sua attività. Preceduta dal lavoro su gioielli antichi, riparazione di cammei oppure la trasformazione di spille in anelli. A quel punto ha deciso di fare sul serio: ha studiato gemmologia e ha affiancato la raccolta di gioielli d’epoca a quelli disegnati da lei stessa. Ha avuto successo. Il libro riporta immagini di 20 collezioni legate da un unico filo: la fantasia. Federico Graglia





Anello Ark Angel con smeraldi e peridoto
Anello Ark Angel con tormaline verdi e peridoto

Diadema in oro rodiato e pietre della collezione Saba
Diadema in oro rodiato e pietre della collezione Saba
Orecchini in oro rodiato, zaffiri, tsavorite e opali fuoco
Orecchini in oro rodiato, zaffiri, tsavorite e opali fuoco
Anello in oro rodiato, tra tsavorite, opali e tormalina verde
Anello in oro rodiato, tra tsavorite, opali e tormalina verde
Il libero «Lydia Courteille, Extraordinary Jewellery of Imagination and Dreams»
Il libero «Lydia Courteille, Extraordinary Jewellery of Imagination and Dreams»
Orecchini con conigli realizzati con rubellite, zaffiri rosa, diamanti bianchi e neri, oro rosa
Orecchini con conigli realizzati con rubellite, zaffiri rosa, diamanti bianchi e neri, oro rosa
Orecchini Piume di struzzo e ventaglio
Orecchini Piume di struzzo e ventaglio
Orecchini Processionale Menorah
Orecchini Processionale Menorah

Anello in oro rodiato, diamanti gialli, zaffiri, tsavoriti e onice
Anello in oro rodiato, diamanti gialli, zaffiri, tsavoriti e onice







Se l’anello fa anche un video 

Offrire l’anello in una scatola hi-tech che può registrare il momento con un video. È l’idea per fissare le emozioni di quel momento.

C’è chi non rinuncia alla tradizione: anello in oro bianco o platino con piccolo a grande diamante. Il classico solitaire da regalare quando si chiede in sposa una donna. Ma c’è anche chi ama le novità o, forse, vuole sentirsi al passo con i tempi. Per loro il sito TheDiamondStore.co.uk offre ora la possibilità di proporre con anello di fidanzamento con una micro telecamera. O, meglio, sulla scatola che contiene il gioiello. Se vi interessa si trova qui. Il gioiello, soprannominato il Ring Cam, è stato inventato in un’università Usa da cinque amici. L’idea è quella di immortalare il momento speciale, quello in cui lui chiede la mano a lei (o lui a lui, lei a lei), con un video. L’anello scelto è viene fornito con una scatola che ha una videocamera Hd integrata e un microfono. Può registrare fino a 90 minuti di filmati sui 4 Gb di spazio disponibile. Una volta ripreso il momento, con la speranza di non registrare un rifiuto, il consumatore può inviare la scatola a TheDiamondStore, dove il video sarà scaricato dall’anello, e montato da un tecnico prima di essere inviato all’utente. Chi vuole, invece di acquistare scatola e anello può anche noleggiare il box per tre settimane al costo di 100 dollari, dopo aver versato un deposito. Oppure si può scaricare direttamente il video tramite la porta Usb sulla scatola. È anche molto semplice da utilizzare: un pulsante sulla parte superiore della scatola avvia la registrazione. Nel video, alcune delle reazioni registrate. Rudy Serra





Reazioni registrate da Ring Cam
Reazioni registrate da Ring Cam

La scatola con camera incorporata
La scatola con camera incorporata
L'area verde indica la zona registrata dalla videocamera
L’area verde indica la zona registrata dalla videocamera








Rosso Prezioso per l’inverno

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I bijoux dal design essenziale e dipinti con lacche colorate di Rosso Prezioso, boutique nel cuore di Milano.

Non ci sono solo i bijoux delle grandi aziende internazionali, i bracciali componibili con perline o ciondoli, anelli e collane fabbricate in Oriente in grandi numeri, che si trovano uguali in tutto il mondo. Il bijou può essere creativo, originale, diverso. Ne è una prova la milanese Rosso Prezioso, con boutique nel cuore del quartiere di Brera (ne abbiamo già parlato qui). Nata dall’iniziativa di Cristina Bacchetti e Roberta Romoli, la piccola Maison propone orecchini e collane molto colorate, divertenti, ben proporzionate, rinnovate due volte l’anno. I pezzi della collezione autunno inverno 2016 sono sagomati in legno e poi laccati a mano: hanno il vantaggio di essere leggerissimi. I piccoli elementi in metallo che uniscono i diversi pezzi sono nichel free. Altre collezioni, invece, utilizzano l’argento, con placcatura in oro. Le forme sono molto semplici: cerchi, quadrati, oppure anche stelle, ma la composizione dei diversi elementi risulta gradevole. Alessia Mongrando





Ciondolo in legno smaltato a mano e pietre naturali. Prezzo: 105 euro
Ciondolo in legno smaltato a mano e pietre naturali. Prezzo: 105 euro

Orecchini in legno smaltato. Prezzo: 65 euro
Orecchini in legno smaltato. Prezzo: 65 euro
Orecchini in legno smaltato. Prezzo: 105 euro
Orecchini in legno smaltato. Prezzo: 105 euro
Orecchini in legno smaltato. Prezzo: 115 euro
Orecchini in legno smaltato. Prezzo: 115 euro
Collana in legno smaltato e pietre naturali. Prezzo: 245 euro
Collana in legno smaltato e pietre naturali. Prezzo: 245 euro

Collana in legno e smalto con pietre naturali. Prezzo: 165 euro
Collana in legno e smalto con pietre naturali. Prezzo: 165 euro







Bulgari con Roma a Madrid

Una mostra con 145 gioielli esplora l’influenza (strettissima) tra il design di Bulgari e i monumenti di Roma.

Tra architettura e gioielli il link è stretto. In alcuni casi, poi, è quasi ostentato. Così non sorprende la mostra Bulgari e Roma, organizzata a Madrid, al Museo Thyssen Bornemisza con 145 pezzi di gioielleria che mostrano le somiglianze tra alcuni dei capolavori della Maison e altri capolavori come monumenti e organizzazione urbanistica della Città Eterna. Alcune delle forme come la pianta Piazza San Pietro, Piazza di Spagna, Piazza Navona e Pantheon, per esempio, possono ritrovare in bracciali e collane di Bulgari. Ma persino la vecchia pavimentazione in piccoli blocchi di pietra può diventare il modello di cascate di pietre che formano un mosaico irregolare. Oppure il Colosseo, che con la sua facciata di spazi pieni e vuoti ha ispirato un bracciale del 1934 con diamanti e rubini, in perfetto stile Art Déco. E senza dimenticare che gli obelischi portati a Roma dagli imperatori duemila anni fa hanno visto i loro geroglifici trasformarsi in serpenti e simboli che hanno accompagnato le creazioni di Bulgari per tanti anni. Ricorre anche la forma ottagonale, prediletta in molti monumenti o architetture barocche: un pendente con questa geometria è stato uno dei gioielli regalati da Richard Burton a Elizabeth Taylor per i 40 anni, forse per alleviare lo shock del traguardo. La mostra ospita la Bulgari Heritage Collection, che comprende, appunto, gioielli appartenuti all’attrice americana, più alcuni disegni in prestito da collezioni private come quella della baronessa von Thyssen. Federico Graglia

Bulgari and Rome
From 30 November 2016 to 26 February 2017
Paseo del Prado, 8
28014 Madrid
http://www.museothyssen.org/



Girocollo con diamanti e rubini che riprende la forma del Colosseo
Girocollo con diamanti e rubini che riprende la forma del Colosseo
Il colosseo
Il colosseo
Collier e orecchini come una piazza con colonne
Collier e orecchini come una piazza con colonne
Collana di zaffiri che ricorda la pavimentazione di pietra
Collana di zaffiri che ricorda la pavimentazione di pietra
Collana in oro e diamanti
Collana in oro e diamanti
Bracciale serpente di ispirazione egizia
Bracciale serpente di ispirazione egizia
Bracciale che ricorda la pianta di piazza San Pietro
Bracciale che ricorda la pianta di piazza San Pietro

Bracciale che ricorda i fori imperiali
Bracciale che ricorda i fori imperiali







Verdura-Dalì, la strana coppia

Tornano cinque gioielli della coppia Fulco di Verdura-Salvador Dalì, progettati nel 1941.

Fulco Santostefano della Cerda, duca di Verdura torna a collaborare con Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, marchese di Púbol, più noto come Salvador Dalì. Il marchio Verdura, infatti, ha deciso di riproporre il frutto del lavoro tra il nobile gioielliere siciliano e il pittore spagnolo nel 1941. Quell’anno il fantasioso Fulco di Verdura ha progettato assieme all’alfiere del surrealismo dei gioielli che comprendevano piccole miniature dipinte. I gioielli sono stati parte, 75 anni fa, di una mostra Dalì-Miro al Museum of Modern Art di New York. E per commemorare l’anniversario della collaborazione, Verdura ha introdotto ora Out of This World, collezione ispirata ai cinque gioielli originali. Tra il gioielliere e il pittore c’è stata subito intesa. Tutti e due amavano la mitologia e, infatti, i cinque pezzi includono la spilla Medusa, la spilla Apollo e Dafne, ma anche il San Sebastiano e l’Angelo caduto. I gioielli, inoltre, riprendono temi, simboli e icone che sono presenti nelle opere di Salvador Dalì. Per esempio, due orecchini simili a un oggetto metafisico che si trova in un’opera del pittore, oppure i serpenti che hanno lo stesso stile di quelli ritratti nei quadri surrealisti. Rudy Serra





Bracciale in corniolo, con acquamarine e spinelli
Bracciale in corniolo, con acquamarine e spinelli

Orecchini con acquamarine e spinelli
Orecchini con acquamarine e spinelli
Orecchini a clip a forma di frecce, ispirati a San Sebastiano
Orecchini a clip a forma di frecce, ispirati a San Sebastiano
Spilla in oro, morganite e miniatura di Salvador Dalì, 1941
Spilla in oro, morganite e miniatura di Salvador Dalì, 1941
Spilla Medusa in oro, rubino e morganite, con miniatura di Salvador Dalì
Spilla Medusa in oro, rubino e morganite, con miniatura di Salvador Dalì
Bracciale Snake in oro
Bracciale Snake in oro
Dipinto di Salvador Dalì in cui compare la forma utilizzata per gli orecchini
Dipinto di Salvador Dalì in cui compare la forma utilizzata per gli orecchini
Disegno di Fulco di Verdura ispirato a Salvador Dalì
Disegno di Fulco di Verdura ispirato a Salvador Dalì

Orecchini con morganite e diamanti ispirati a Salvador Dalì
Orecchini con morganite e diamanti ispirati a Salvador Dalì







Christie’s, diamante blu batte rubino

I risultati dell’asta di Magnificent Jewels di Christie’s a Hong Kong: batte tutti un diamante blu venduto per 11,8 milioni di dollari.

Sorpresa: il Ratnaraj Ruby, anello con pietra dal colore rosso vivo e una struttura cristallina perfetta, non è il più bello del reame. Almeno nell’asta di Christie’s a Hong Kong, che ha incoronato, invece, un anello con diamante blu taglio marquise di Moussaieff, venduto per 11,8 milioni di dollari Usa. Il rubino, però, venuto subito dopo: la pietra è stata battezzata ratnaraj, che significa «re delle pietre preziose» in sanscrito antico (la lingua storica dell’India). In realtà il rubino, del peso di oltre 10 carati, montato su un anello e circondato da diamanti, proviene dalla Birmania. Questa pietra è considerata di colore eccezionale ed è definita sangue di piccione, una qualità particolarmente rara. La stima per questo anello era tra 8,8 e 12,5 milioni di dollari Usa. È stato venduto per 10,2 milioni: esattamente a metà. Insomma, niente record, ma pur sempre un buon successo. Come sempre nelle aste in Oriente à molto apprezzata la giada. Una collana di giada è stata battuta per 3,4 milioni di dollari, mentre una suite di giadeite e diamanti ha realizzato 3,1 milioni. Da segnalare anche due orecchini di diamanti della neonata Boehmer et Bassenge, venduti per 2,8 milioni. Non male per un debuttante. Bene anche una spilla con smeraldo firmata Van Cleef & Arpels venduta per 1 milione. Federico Graglia




Anello con diamante blu di Moussaieff
Anello con diamante blu di Moussaieff
Ratnaraj Ruby
Ratnaraj Ruby
Collana di giada e diamanti
Collana di giada e diamanti
Set di giada e diamanti
Set di giada e diamanti
Orecchini di diamanti Boehmer et Bassenge
Orecchini di diamanti Boehmer et Bassenge

Spilla con smeraldo e diamanti di Van Cleef & Arpels
Spilla con smeraldo e diamanti di Van Cleef & Arpels







A Milano kimono e bijoux

Design tra antichi kimono e rari bijoux anni Cinquanta e Sessanta in mostra per un mese all’Arabesque di Milano.

Pezzi di design degli anni Cinquanta e Sessanta, abiti vintage, collezioni contemporanee di abbigliamento uomo e donna, libri introvabili di design, moda e arte. E, ora, anche il Giappone dei kimono dei colori pastelli, accanto a gioielli da collezione. L’Arabesque di Milano, ambiente che è definito come un cult store, la mostra Ombra e luce espone 30 antichi kimono accanto a bijoux rari, pezzi da collezione. Sono collane, spille, bracciali e orecchini prodotti dal 1920 al 1970 in Francia, Italia, Stati Uniti. Sono realizzati nel modo più diverso: argento, russian gold, strass, cristalli, pâte de verre, perle simulate.

Tra le creazioni esposte ci sono una collana con pendente a nappa, attribuibile a Chanel, realizzata in Francia nel 1930 circa, in argento, strass, perle simulate e pietre in pasta di vetro ad imitazione dello smeraldo, un set composto da bracciale e orecchini realizzato negli Stati Uniti nel 1960 circa per Elsa Schiaparelli, con maglie in metallo dorato, pietre iridescenti Aurora Borealis, sfaccettate e cabochon, orecchini a pendenti con motivo a conchiglia in metallo dorato e perla simulata firmati Mercedes Robirosa, 1970 circa.

L’Arabesque è nato nel 2010 dall’intuizione e creatività di Chichi Meroni.

Ombre e luce
L’Arabesque, Largo Augusto, 10, 20122 Milano
Telefono: 02 7601 4825
30 novembre – 31 dicembre 2016




Bracciali
Bracciali
Bracciale
Bracciale
Bracciale
Bracciale
Collana
Collana
Collana con pendente a nappa, attr. a Chanel, Francia, 1930 c. Argento, strass, perle simulate e pietre in pasta di vetro ad imitazione dello smeraldo; chiusura in metallo argentato.
Collana con pendente a nappa, attr. a Chanel, Francia, 1930 c. Argento, strass, perle simulate e pietre in pasta di vetro ad imitazione dello smeraldo; chiusura in metallo argentato
Orecchini
Orecchini
Orecchini a pendenti con motivo a conchiglia. Mercedes Robirosa, Francia, 1980 c. Metallo dorato e perle simulate
Orecchini a pendenti con motivo a conchiglia. Mercedes Robirosa, Francia, 1980 c. Metallo dorato e perle simulate
Clip aragoste
Clip aragoste

Set Schiaparelli composto da bracciale a maglie e orecchini, U.S.A., 1960 c., maglie in metallo dorato e pietre sfaccettate e tagliate a cabochon di cui alcune iridescenti.
Set Schiaparelli composto da bracciale a maglie e orecchini, U.S.A., 1960 c., maglie in metallo dorato e pietre sfaccettate e tagliate a cabochon di cui alcune iridescenti







Sotheby’s, sorprese da collezione

Gioielli di classe, gioielli da collezione, gioielli magnifici: ecco gli ultimi fuochi d’artificio dell’anno nelle aste di Sotheby’s di dicembre.

Amanti di gioielli eccezionali, collezionisti di pietre preziose, cultori del design: è i vostro momento. Come tutti gli anni, le grandi case d’aste squillano le trombe prima del Natale e, come per i fuochi artificiali di fine anno, riservano per gli ultimi minuti i botti più sonori, i lampi che fanno restare a bocca aperta, le luminarie della gioielleria d’epoca e con pedigree.

Collezione Licthblau

A New York, l’8 e 9 dicembre Sotheby’s scende in campo con due serie di vendite interessanti. Il primo giorno è riservato ai Magnificent Jewels, con gioielli firmati dalla collezione di George e Anne Licthblau. George Lichtblau, imprenditore, ha studiato ingegneria elettrica presso la Princeton University prima di frequentare la Harvard Business School, dopo di che è diventato un innovatore del settore in fibra ottica, fondando due società di trasmissione di grande successo. È scomparso nell’agosto scorso. Anna, nota anche come Gladys, laureata al Simmons College prima di sposare George nel 1968. È deceduta in luglio. La collezione di gioielli Lichtblau messa all’asta è piuttosto vasta e varia. Comprende pezzi di Cartier, Van Cleef & Arpels, e Tiffany. In particolare, Sotheby’s segnala due braccialetti flessibili di Van Cleef & Arpels: un mistery-set di rubini e un braccialetto di diamanti (stima 125-175.000 dollari) e un mistery-set di zaffiro e diamanti (stima 80- 120.000 dollari). Il mistery set è quella una tecnica brevettata nel 1933 che consente alle pietre di essere fermate senza che si vedano le griffe. La collezione comprende anche una spilla di giadeite e diamanti di Cartier (stima 100-150.000 dollari) datata 1925 circa.

Collezione Joan Oestreich Kend

Questa vendita è caratterizzata dalle collezioni private. Joan Oestreich Kend è stata uno dei primi agenti di cambio di sesso femminile a Wall Street. Cresciuta in una famiglia benestante, è stata sempre circondata da pezzi di arte e antiquariato. Il piacere di acquistare cose belle non l’ha persa durante la sua vita a New York, nel suo appartamento sulla Fifth Avenue, dove è stata esposta la maggior parte della collezione Oestreich Kend. I gioielli comprendono una vasta selezione di celebri pezzi degli anni Settanta. Un pezzo forte della collezione è un anello con diamante taglio smeraldo da 15.11 carati (stima 425-525.000 dollari) e un set classico di collana e clip della serie Parentesi di Bulgari (stima 18-22.000 dollari).

Per i regali

La seconda asta di Sotheby’s è dedicata ai Fine Jewels, dedicati a chi vuole acquistare pezzi di pregio, magari per fare un regalo. Ci sono gioielli firmati Van Cleef & Arpels, Cartier e Bulgari. Ma sono compresi anche gioielli della collezione di Marjorie S. Fisher e Lichtblau. Tra i pezzi di pregio, una collana di diamanti di Suzanne Belperron (stima 40-60.000 dollari). Federico Graglia

Anello con diamante fancy pink-purple
Anello con diamante fancy pink-purple
Bracciale Tutti i frutti di Cartier
Bracciale Tutti i frutti di Cartier
Anello della collezione Marjorie S. Fisher in platino e diamante taglio marquise
Anello della collezione Marjorie S. Fisher in platino e diamante taglio marquise
Collezione Joan Oestreich Kend, anello in platino e diamante
Collezione Joan Oestreich Kend, anello in platino e diamante
Collezione Licthblau, orecchini con diamanti e giada
Collezione Licthblau, orecchini con diamanti e giada
Orecchini con diamanti e zaffiri
Orecchini con diamanti e zaffiri

I gioielli di Lapo Elkann

La linea di gioielli di Lapo Elkann firmata Italia Independent e realizzata da Rebecca.

Lapo Elkann, che oltre a essere uno dei maggiori azionisti del gruppo Fiat-Chrysler è anche un trendsetter (vicende di cronaca a parte), e si lancia nel mondo della gioielleria. I bijoux avranno il marchio di Italia Independent, l’azienda di Elkann che già è entrata nel mercato della occhialeria premium. La stessa operazione è ora in programma con i gioielli, che avranno il brand Italia Independent, ma saranno realizzati da Rebecca, marchio del gruppo Industrie Testi. L’alleanza siglata durerà dieci anni: non si tratta, quindi, di realizzare una singola collezione. La collezione è indirizzata sia al pubblico maschile che al pubblico femminile. Lo stile è quello, abbastanza marcato, che distingue le proposte di Italia Independent. L’idea è quella di una contaminazione tra elementi classici e materiali, linee e pattern contemporanei: metalli preziosi con pelle, Alcantara, fibre naturali e carbonio (utilizzato per gli occhiali di Italia Independent). Un linea di gioielli utilizza il pattern spigato, un motivo classico per una collezione «ispirata al concetto della sartorialità», oppure pied-de-poule.

Per la verità non è il primo tentativo che fa Lapo Elkann per entrare nel business dei bijoux (ne avevamo parlato qui). Italia Independent aveva infatti stretto un accordo con Airam, azienda torinese specializzata in accessori in fibra di carbonio. Ma evidentemente Lapo ha pensato di trovare un nuovo, solido, partner. Il debutto del marchio è avvenuto a VicenzaOro September. Rudy Serra

Lapo Elkann con bracciale alla presentazione dei gioielli Italia Independent
Lapo Elkann con bracciale alla presentazione dei gioielli Italia Independent
Lapo Elkann e Matteo Marzotto con un bracciale della collezione
Lapo Elkann e Matteo Marzotto con un bracciale della collezione
I gioielli del brand Italia Independent
I gioielli del brand Italia Independent
Bracciale con inserti in Alcantare
Bracciale con inserti in Alcantare
Motivo pied de poule
Motivo pied de poule
Linea Tweed
Linea Tweed

Faraone incorona Van Cleef & Arpels

Alla seconda vendita di Faraone Casa d’Aste spicca una parure firmata Van Cleef & Arpels in corallo rosa e bianco.

Oltre 150 pezzi di alta gioielleria e orologeria,  indirizzati a negozianti, collezionisti e questa volta anche ai privati: vendita di Natale per Faraone Casa d’Aste, società controllata dallo storico marchio italiano di alta gioielleria Faraone. La banditrice, Patrizia di Carrobio, ha battuto gioielli e orologi, di iconici marchi e del XX secolo, con una vendita definitiva del 72% dei pezzi per un valore complessivo, incluso di diritti d’asta, di 1,15 milioni di euro, pari all’ 80% del valore totale in vendita. Un risultato considerato positivo, anche perché si è trattato del secondo appuntamento dopo quello di giugno.

Grande successo per una parure Van Cleef & Arpels, composta da una collana in corallo rosa e bianco con brillanti e da un bracciale aggiuntivo che ne permette l’estensione, che da un prezzo di partenza di 20.000 euro è stata aggiudicata, dopo un vivace botta e risposta tra offerenti in sala e al telefono, al valore di 88.000 euro.

Un valore triplicato anche per il lotto 156, composto da un paio di orecchini in oro bianco 18 carati e platino, con due diamanti old cut del peso di circa 5,5 carato cadauno e due diamanti ovali del peso di 1 carato ciascuno,  battuti per un valore di 50.000 euro contro i 20.000 di partenza.

Una serie interminabile di valori duplicati e triplicati come il lotto 42 comprendente una parure composta da bracciale, orecchini e anello in oro bianco 18 carati, smalto e diamanti partito da 3.000 e aggiudicato a 9.000 o un bracciale Chantecler in platino e brillanti partito da 2.500 e battuto ad un valore di 7500 euro.

Alti valori d’asta non solo per i gioielli, ma anche per gli orologi tra cui ha spiccato un Tegolino Patek Philippe anni Cinquanta, con cassa in platino, quadrante ristampato nero e indici in diamanti, battuto a 16.000 euro contro i 9.000 di partenza.

Sempre nel settore orologi il pubblico in sala ha assistito estasiato alla vendita a colpi di offerte di un rarissimo Rolex Chronograph Antimagnetic anni Trenta, in oro giallo 18 carati per un valore di 26.000 euro.

Parure in corallo di Van Cleef & Arpels
Parure in corallo di Van Cleef & Arpels
Parure compostada da bracciale, orecchini e anello in oro bianco 18 carati, smalto e diamanti taglio brillante
Parure compostada da bracciale, orecchini e anello in oro bianco 18 carati, smalto e diamanti taglio brillante
Bracciale in platino e diamanti di Chantelcer
Bracciale in platino e diamanti di Chantelcer
Bracciale rigido in oro rosa con sette diamanti taglio brillante
Bracciale rigido in oro rosa con sette diamanti taglio brillante
Collier in platino con diamanti e rubini
Collier in platino con diamanti e rubini
Orecchini con diamanti e smeraldi di Chantecler
Orecchini con diamanti e smeraldi di Chantecler
Orecchini in oro bianco, platino e diamanti
Orecchini in oro bianco, platino e diamanti
Orecchini pendenti con turchesi e diamanti
Orecchini pendenti con turchesi e diamanti
Parure di Faraone composta da girocollo groumette in oro giallo, diamanti e rubini
Parure di Faraone composta da girocollo groumette in oro giallo, diamanti e rubini
Spilla in oro giallo, smalto, smeraldo centrale e diamanti
Spilla in oro giallo, smalto, smeraldo centrale e diamanti

David Webb da collezione

Una sezione dedicata a David Webb nella grande vendita all’asta di Leslie Hindman.

Se siete fan di David Webb ma non potete andare a Chicago domenica 4 e lunedì 5 dicembre, potete sempre dare un’occhiata alle immagini in questa pagine: la casa d’aste Leslie Hindman, infatti, ha organizzato una super asta di gioielli. È una vendita imponente, che comprende oltre 1.400 lotti, tra pietre colorate (tra cui un raro diamante rosso e una selezione di zaffiri tra cui un Kashmir da 5.05 carati). Non è frequente trovare così tanti gioielli di David Webb riuniti insieme. In questa caso la scelta è ampia e diversificata, con pezzi realizzati tra il 1960 e il 1970: di sicuro possono attirare l’attenzione dei collezionisti più esigenti. I gioielli in vendita sono esempi di buona parte della varietà estetica proposta dal gioielliere di New York, con audaci texture di oro martellato, smalti in differenti tonalità, anelli elaborati, clip opulente. Quella dedicata a David Webb è, insomma, una specie di gioiello nel gioiello, un evento che accade raramente. Federico Graglia

David Webb, orecchini clip in  oro giallo,  platino, diamanti  e malachite
David Webb, orecchini clip in oro giallo, platino, diamanti e malachite
Collana in oro, platino, diamanti, smalto
Collana in oro, platino, diamanti, smalto
Orecchini in oro giallo, platino, cristallo di rocca, diamanti
Orecchini in oro giallo, platino, cristallo di rocca, diamanti
Bracciale in oro, diamanti, turchesi
Bracciale in oro, diamanti, turchesi
Bracciale in oro, platino, diamanti
Bracciale in oro, platino, diamanti
Bracciale in oro, diamanti, smalto
Bracciale in oro, diamanti, smalto
Anello in oro e platino con diamanti bianchi e gialli
Anello in oro e platino con diamanti bianchi e gialli
Collana inoro, platino, con diamanti e malachite
Collana inoro, platino, con diamanti e malachite
Collana in oro, platino, corallo, diamanti
Collana in oro, platino, corallo, diamanti

The end di Endless

Endless Jewelry in crisi, in Germania si apre una procedura per insolvenza.

Il nome scelto dal fondatore Jasper Nielsen non è stato di buon auspicio: Endless Jewelry, a dispetto del significato del suo nome, ha finito la benzina. L’ex manager di Pandora, che era uscito dall’azienda a inizio 2016, ha anche cercato di salvarla in extremis ma senza riuscirci. E dire che Endless Jewelry, azienda danese che aveva scelto come ambasciatrice Jennifer Lopez, secondo Nielsen aveva ancora tanto potenziale. Solo 18 mesi fa, ha twittato l’imprenditore, il marchio contava su 3.500 clienti, cioè negozi che acquistano i suoi bijoux, 11 distributori e 300 dipendenti in oltre 30 paesi.

Per Endless Jewelry, invece, in Germania è iniziata una procedura di insolvenza: è stato anche nominato anche un curatore fallimentare provvisorio, Klaus Siemon. Ma come mai un brand di gioielli a prezzo accessibile, con la classica formula dei bracciali componibili, non è decollato? Secondo alcuni, la società ha pagato a caro prezzo la strategia iniziale di permettere ai concessionari di restituire i gioielli invenduti gratuitamente. A un certo punto la quantità di gioielli restituiti ha saturato il magazzino e i conti non sono più tornati. L’ultima parola, però, non è ancora stata detta. Forse gli sforzi di Jasper Nielsen serviranno a individuare in futuro un «cavaliere bianco» capace di rilanciare il brand, magari davvero endless. Federico Graglia

Jennifer Lopez e la nuova collezione per Endless Jewels
Jennifer Lopez e la nuova collezione per Endless Jewels
Bracciali di JLo per Endless Jewels
Bracciali di JLo per Endless Jewels
JLo e la collezione per Endless JewelsJLo e la collezione per Endless Jewels
JLo e la collezione per Endless Jewels
Bracciale Endless Jewels, collezione autunno inverno 2015
Bracciale Endless Jewels, collezione autunno inverno 2015
Bracciale Purple Sage con charms
Bracciale Purple Sage con charms
Bracciale in cuoio Bayou Green
Bracciale in cuoio Bayou Green
Jesper Nielsen, fondatore di Endless Jewels
Jesper Nielsen, fondatore di Endless Jewels

Non mangiate quei gioielli

Snack e gioielli di lusso: l’abbinamento è un’idea del marchio americano Cheetos.

Comprereste un gioiello da 20.000 dollari da un produttore di cibo spazzatura? Negli Stati Uniti avviene anche questo e dovrebbe far riflettere chi si lamenta dei Millenials che non sono abbastanza interessati ai gioielli di alta qualità. A proporre orecchini e anello è Cheetos, produttore di snack di farina di mais al gusto di formaggio, che fa parte del gruppo PepsiCo. Dopo aver proposto abiti e accessori a basso prezzo, ora Cheetos propone un pezzo unico composto da orecchini d’oro 18 carati e un anello con grande zaffiro orange, con un pavé di diamanti. Prezzo: 20.000 dollari. L’idea è di Ryan Matiyow, senior director marketing di Cheetos. «Quest’anno, abbiamo cercato di cambiare con la creazione di una collezione di oggetti davvero unici», ha spiegato. I gioielli, in particolare, sono stati realizzati da un gioielliere di Dallas Fort Worth. Più che il gioiello in se stesso, però, è sorprendente l’idea che un gioiello di lusso sia offerto attraverso un canale così poco tradizionale e un brand così cheap (ma anche chip in questo caso). Chissà se in Europa sarebbe possibile un’operazione di marketing simile? Federico Graglia

Il set di orecchini e anello in oro, zaffiri orange e diamanti
Il set di orecchini e anello in oro, zaffiri orange e diamanti
Gemelli proposti in passato da Cheetos
Gemelli proposti in passato da Cheetos
Il set di orecchini e anello in oro, zaffiri orange e diamanti indossato
Il set di orecchini e anello in oro, zaffiri orange e diamanti indossato
Una confezione di snack Cheetos
Una confezione di snack Cheetos

Museo del Gioiello, un giorno free

Il Museo del Gioiello di Vicenza aderisce ad Open Factory, il più importante opening nazionale di cultura industriale e manifatturiera delle Venezie organizzato da VeneziePost. Per l’occasione, domenica 27 novembre il pubblico potrà visitare gratuitamente lo spazio museale in Basilica Palladiana, aperto dalle 11.00 alle 19.00 (iscrizioni sul sito www.open-factory.it alla pagina dedicata al Museo del Gioiello).

I visitatori, accompagnati dal racconto di guide, messe a loro disposizione in modo gratuito, potranno vivere l’originale esperienza estetica e conoscitiva offerta dal Museo del Gioiello, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello. Un progetto, ideato e lanciato da Fiera di Vicenza, gestito da Italian Exhibition Group S.p.A. – nuova società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza – in partnership con il Comune di Vicenza.

L’appuntamento di domenica 27 novembre sarà una delle ultime occasioni per poter vedere l’attuale collezione esposta al primo piano del Museo, oltre 400 pezzi di rara bellezza collocati all’interno delle 9 sale tematiche, curate da esperti internazionali, che riflettono le principali accezioni del gioiello (Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro). A metà dicembre 2016, infatti, il Museo del Gioiello inaugurerà la nuova selezione che rimarrà esposta per il biennio 2017-2018.

Il pubblico potrà inoltre visitare al piano terreno la Mostra temporanea Il Gioiello e il Viaggio, che fino al 15 gennaio 2017 presenta i progetti dei 25 finalisti di Next Jeneration Jewellery Talent Contest 2016, i cui prototipi sono stati realizzati da aziende associate a Women Jewelry Association Italy.

Attraverso le esposizioni temporanee il Museo del Gioiello arricchisce il percorso museale con approfondimenti tematici che propongono originali intersezioni tra il gioiello e mondi ad esso eterogenei. In questi due anni sono state presentate le mostre Skin: la superficie del gioiello, Un Gioiello per la Pace – Jewellery for Peace, Gioielli in Tavola e Gioielli del Mare. Coralli, Cammei, Perle tra Memoria e Modernità.

www.museodelgioiello.it

Da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
sabato, domenica e festivi dalle ore 11.00 alle 19.00.
Ticket: 6 euro intero, 4 euro ridotto.

L'interno del Museo del Gioiello in un rendering
L’interno del Museo del Gioiello in un rendering
L'ingresso del Museo del Gioiello, alla Basilica Palladiana
L’ingresso del Museo del Gioiello, alla Basilica Palladiana

Arrivano i russi

La grande avanzata dell’esercito di gioiellerie targate Sokolov, la più grande azienda orafa della Russia.

Dopo i grandi magnati che arrivano in Occidente per acquistare beni di lusso o squadre di calcio, in Europa occidentale sono arrivati anche i gioiellieri russi. Anzi, per la verità sono già da tempo in azione, anche se non in tutti i Paesi. Ma dove il marchio di gioielli russo Sokolov ha deciso di puntare, lo ha fatto alla grande. In Gran Bretagna, per esempio in pochi mesi i punti vendita di gioielli Sokolov hanno superato questo autunno la soglia dei 50. In Svizzera, e Germania invece, ci sono già da parecchio. E dire che tutto è nato dopo il crollo del regime sovietico, quando Elena e Aleksey Sokolov, affascinati dai gioielli, hanno iniziato nel 1993 con soli nove dipendenti a creare gioielli. Ora, 20 anni dopo, la piccola bottega di famiglia è diventata il principale fornitore dei monili in Russia, con 5.000 dipendenti, 6.000 negozi in 12 Paesi. Prducono il 49% dei gioielli acquistati in Russia. I gioielli non sono di altissima gamma, ma hanno un prezzo molto popolare. Non sono troppo preziosi, insomma, ma in compenso la scelta è piuttosto vasta: l’azienda vanta circa 30.000 tipi di gioielli diversi. Sokolov è da tenere d’occhio, quindi. Federico Graglia

Anelli di Sokolov
Anelli di Sokolov
Anello in argento con granato
Anello in argento con granato
Orecchini in argento e smalto
Orecchini in argento e smalto
Orecchini-matrioska
Orecchini-matrioska
Orecchini con perle
Orecchini con perle
Orecchini smaltati
Orecchini smaltati
Pendente con pietre rosa
Pendente con pietre rosa

Coronado un sogno a Torino

A Torino ha organizzato un appuntamento per far vedere, ma anche per spiegare il suo lavoro. Paolo Genta, titolare del brand Coronado gioielli, ha deciso di organizzare un incontro ravvicinato tra chi ama l’alta gioielleria e un brand che propone il lusso attraverso il design. Coronado è, infatti, la conclusione di un percorso che il suo fondatore ha iniziato  venticinque anni fa. Appassionato e poi esperto di pietre preziose, Paolo Genta ha deciso di affiancare l’attività di commercio di pietre a quella di gioielliere a tutto campo. Con sede a Torino, Coronado è specializzata in diamanti, aderisce al Kimberly Process e rispetta le norme delle Nazioni Unite. Ma i gioielli proposti dal brand utilizzano anche altre pietre preziose e semipreziose.

Al Circolo del Design del capoluogo piemontese, in ogni caso, Paolo Genta ha deciso di raccontare il matrimonio tra progettazione e realizzazione di gioielli, assieme all’Architetto Paolo Maccarrone, direttore del Circolo del Design. Al centro, i diversi fattori che rendono iconico un accessorio prezioso: dalla scelta della gemma alla selezione del metallo che più la valorizza, dallo studio della forma alla realizzazione, sino al risultato finale. Nella stessa sede è possibile ammirare alcune delle creazioni di Coronado gioielli.

L’alta gioielleria. Un amore lungo una vita
Design e gioielli d’autore. Un connubio esclusivo
Martedì 29 novembre 2016
Ore 15:30-18:30 temporary exhibition
Ore 18:30-20:00 talk
Circolo del Design di Torino
via Giolitti 26/A

Anello in oro bianco e pavé di diamanti
Anello in oro bianco e pavé di diamanti
Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti di Coronado
Anello in oro bianco e diamanti di Coronado
Anello in oro rosa e diamanti di Coronado
Anello in oro rosa e diamanti di Coronado
1 79 80 81 82 83 135