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Il fascino di The Graff Venus

Graff presenta la sua Venere: un maxi diamante a forma di cuore da 118 carati.

Una Venere nera per un cuore bianco. Si può sintetizzare così The Graff Venus, un diamante da 118.78 carati, svelato dal gioielliere londinese che ha la più ampia raccolta di pietre della massima qualità. Graff, infatti, ha spiegato che questo diamante è il più grande al mondo classificato come colore D. Ed il massimo non solo per il colore, ma anche per purezza e taglio. La classificazione D è, infatti, la più alta della scala con cui si giudicano i diamanti: vuol dire che è perfettamente incolore. Ed è anche al massimo livello come chiarezza ed è quasi o del tutto privo di impurità. Solo tra l’1 e il 2 per cento di tutti i diamanti naturali hanno queste caratteristiche e questo spiega perché sono così preziosi. A questo si aggiunge che il taglio a cuore è impeccabile, com perfetta simmetria e una eccellente lucidatura.

Il Graff Venus è il più grande diamante lavorato che è stato ricavato dalla pietra originaria, un pezzo dal peso record di 357 carati, scoperto nel 2015 nella miniera di Letšeng, in Lesotho. E proprio la dimensione del diamante ha richiesto utensili speciali e nuove tecnologie per arrivare a un taglio perfetto: sbagliare non è concesso a questi livelli. Infatti ci sono voluti 18 mesi dal momento della scoperta per completare tutto il processo. Ma ne è valsa la pena. Federico Graglia

Graff Venus
Graff Venus
Il diamante da 118 carati, Graff Venus
Il diamante da 118 carati, Graff Venus

Damiani in Laguna

Nuova boutique Damiani a Venezia.

Non solo estero: Damiani apre anche in Italia. La Maison piemontese ha scelto Venezia per l’apertura di una nuova boutique: si trova tra Canale Grande e piazza San Marco, in Calle Vallaresso, la piccola calle veneziana, conosciuta perché vi si trova un locale famoso, Harry’s Bar. L’arredamento segue i canoni degli altri negozi Damiani: colori tra marrone e beige, molto sobrio ma accogliente.

La boutique in Calle Vallaresso
La boutique in Calle Vallaresso
Damiani a Venezia
Damiani a Venezia
Damiani a Venezia
Damiani a Venezia

Hb Ring, anello con il batticuore

Hb Ring, un anello tecnologico che fa letteralmente battere il cuore al vostro partner.

C’è qualcosa che un gioiello non potrà mai contenere: l’amore di chi lo regala. Certo, può ricordarlo, ma non è come sentire fisicamente la presenza del partner. O, almeno, questo era valido fino a ieri. Perché ora c’è Hb Ring della società americana The Touch. È un anello realizzato con vetro zaffiro, oro e acciaio inox capace di ricreare il battito del cuore della persona amata. Insomma, tecnologia al servizio dell’amore. Funziona in questo modo: quando si indossa, l’anello si connette a un’app per smartphone ed è in grado di inviare la frequenza dei battiti cardiaci, acquisiti con un cardiofrequenzimetro integrato. Chi ha un anello Hb Ring associato con il vostro avverte una vibrazione che ricrea la frequenza. Per questa ragione gli anelli venduti sono sempre due: costano 2990 dollari per la versione in oro giallo o rosa, mentre la coppia in acciaio costa 599 dollari. Anche se è un gioiello di tecnologia, l’anello è garantito infrangibile, antigraffio e resistente all’acqua. Rudy Serra
gif animata

Hb Ring
Hb Ring
Hb Ring indossato
Hb Ring indossato
Il dispositivo all'interno dell'anello
Il dispositivo all’interno dell’anello
La coppia di anelli Hb Ring
La coppia di anelli Hb Ring

Gioielli sulle camicie di Del Vecchio

Brooks Brothers, storica azienda americana di proprietà di Claudio Del Vecchio, acquista il marchio di gioiello Alexis Bittar.

Sopra le camicie Brooks Brothers si indosseranno gioielli Alexis Bittar. È un affare italo-americano quello concluso a New York. Brooks Brothers è di personale proprietà di Claudio De Vecchio, primo figlio maschio (dei sei avuti da tre diverse compagne) di Leonardo Del Vecchio, maggiore azionista del colosso dell’occhialeria Luxottica. E a dirigere le operazioni del gruppo di abbigliamento c’è il figlio Matteo, con un passato in McKinsey e Goldman Sachs. Brooks Brothers, uno dei marchi storici a stelle e strisce, attraverso la sua controllata Carolee ha acquisito Alexis Bittar, il marchio di gioielli con sede nel quartiere di Brooklyn. Non è la prima mossa nei gioielli del marchio famoso per le camicie botton down. Carolee è stata acquistata da Brooks Brothers nel 2001: sviluppa e commercializza gioielli in licenza con i marchi Lauren by Ralph Lauren, Abs di Allen Schwartz, Trina Turk. Ma non si acquisteranno gioielli Alexis Bittar nei negozi di abbigliamento de gruppo: «La nostra strategia è quella di mantenere una divisione gioielli interamente controllata, ma indipendente, con linee di proprietà come Carolee e Alexis Bittar, e marchi in licenza», ha precisato Matteo Del Vecchio. Insomma, i gioielli non si mischiano con le stoffe. Per ora. Ma l’idea «potrebbe essere potenzialmente esplorata in futuro», ha concluso sibillino Del Vecchio. Federico Graglia

Collana di cristallo Panther. Prezzo: 225 dollari
Collana di cristallo Panther di Alexis Bittar. Prezzo: 225 dollari
Orecchini con borchie. Prezzo: 125 dollari
Orecchini con borchie di Alexis Bittar. Prezzo: 125 dollari
Claudio Del Vecchio (a sinistra), con il ceo di Amazon, Jeff Bezos
Claudio Del Vecchio (a sinistra), con il ceo di Amazon, Jeff Bezos
Collana con perle. Prezzo: 895 dollari
Collana con perle di Alexis Bittar. Prezzo: 895 dollari
Collana con perle coltivate. Prezzo: 417 dollari
Collana con perle coltivate. Prezzo: 417 dollari
Bracciale Musa d'oro, con borchie. Prezzo: 245 dollari
Bracciale Musa d’oro, con borchie. Prezzo: 245 dollari
Anello Panther, con cristalli neri,. Prezzo: 295 dollari
Anello Panther, con cristalli neri,. Prezzo: 295 dollari
Guerriero urbano, ciondolo. Prezzo: 245 dollari
Guerriero urbano, ciondolo. Prezzo: 245 dollari

L’Oriente dietro Victoria

Il reggiseno da 3 milioni di dollari di Victoria’s Secret e i gioielli di Aziz e Walid Mouzannar.

Come ogni anno Victoria’s Secret fa sfilare anche un capo di biancheria fuori dal comune: un gioiello a forma di reggiseno o viceversa, fate voi. Quest’anno la prescelta a indossare questo prezioso indumento è stata Jasmine Tookes, 24 anni: lo indosserà al Fantasy Bra Secret Show 2016 a Parigi, il 5 dicembre. E se lo scorso anno Lily Aldridge ha indossato un reggiseno da 2 milioni di dollari, per il 2016 il gioiello è ancora più prezioso: ha un valore di 3 milioni di dollari. È stato progettato da Eddie Borgo e realizzato a mano dai gioiellieri Aziz & Walid Mouzannar. Per realizzarlo ci sono volute 700 ore di lavorazione e 9.000 pietre preziose, tra cui diamanti e smeraldi. Gli artigiani che hanno prodotto questo indumento-gioiello così straordinario sono di Beirut. La famiglia di gioiellieri del Medio Oriente ha una tradizione che risale al Settecento: le creazioni realizzate dalla Maison di Aziz e Walid Mouzannar si ispirano alla tradizione e antica, ma hanno aggiunto anche un tocco di contemporaneità. Lavinia Andorno

Anello in oro giallo con diamanti bianchi e colorati
Anello in oro giallo con diamanti bianchi e colorati
Anelli di Aziz & Walid Mouzannar
Anelli di Aziz & Walid Mouzannar
Jasmine Tookes con il reggiseno da 3 miloni di dollari
Jasmine Tookes con il reggiseno da 3 miloni di dollari
Jasmine Tookes con il reggiseno da 3 miloni di dollari
Jasmine Tookes con il reggiseno da 3 miloni di dollari di Victori’as Secret
Orecchini in oro rosa e diamanti
Orecchini in oro rosa e diamanti
Orecchini in oro rosa, zaffiri e diamanti
Orecchini in oro rosa, zaffiri e diamanti
Orecchini in oro giallo e rosa, rubini e diamanti
Orecchini in oro giallo e rosa, rubini e diamanti
Orecchini in oro rosa,radici di rubini e diamanti brown
Orecchini in oro rosa,radici di rubini e diamanti brown
Anello con madreperla e diamanti
Anello con madreperla e diamanti

Gioielli italiani al Poldi Pezzoli

La storia della gioielleria italiana nel Novecento in una mostra al Museo Poldi Pezzoli, a Milano.

Per raccontare la storia del gioiello italiano nel Novecento, non basterebbe un’enciclopedia. Però osservare da vicino una serie di pezzi particolarmente significativi può offrire un riassunto adeguato. Ed è quanto si propone la mostra Il gioiello italiano del XX secolo, organizzata al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Melissa Gabardi, che ha scelto e riunito i 150 pezzi esposti, si è proposta di fotografare la produzione italiana attraverso sezioni cronologiche dedicate al Neostoricismo, al Liberty, all’Art Déco, alla produzione degli Anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, fino ad arrivare agli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta. Insomma, non manca nulla. Per gli appassionati di gioielli o di storia della oreficeria, è un’occasione interessante. Ci sono tiare e diademi, collane ombelicali, anelli, bracciali, spille e orecchini realizzati da maestri come Mario e poi Gianmaria Buccellati, da Alfredo Ravasco (alcune opere sono esposte al pubblico per la prima volta), Filippo Chiappe, dei torinesi Musy, Petochi e Cusi, al neoarcheologismo di Codognato, ai gioielli in corallo della Famiglia Ascione. Il percorso della mostra è ampio.

I gioielli sono stati messi in relazione al loro contesto storico, sociale e economico, con riferimento particolare alla cultura artistica (moda, design, architettura), oltre che a eventi e personaggi che hanno caratterizzato le varie epoche e influenzato l’opinione pubblica, in particolare i membri delle famiglie reali e le star del cinema, che sono stati modelli ispiratori del gusto collettivo. Una evoluzione che ha poi portato a quello che è oggi riconosciuto come made in Italy.

Il gioiello italiano del XX secolo
24 novembre 2016 – 20 marzo 2017
Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12 – 20121 Milano
Salle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30)
Il Museo è chiuso tutti i martedì, Capodanno, Pasqua, 25 aprile, 1 maggio, 15 agosto, 1 novembre, 8 dicembre, Natale, Santo Stefano
Biglietti: intero 10 euro, ridotto 7 euro

Pendente in corallo di Ascione
Pendente in corallo di Ascione
Due opposti modi di intendere la gioielleria. A sinistra, Nardi, Moretto, Albero della vita. A destra, collana di Bulgari stile Art Deco
Due opposti modi di intendere la gioielleria. A sinistra, Nardi, Moretto, Albero della vita. A destra, collana di Bulgari stile Art Deco
Tiara firmata Mario Buccellati, 1929
Tiara firmata Mario Buccellati, 1929
Diadema di Musy gioielli, di Torino
Diadema di Musy gioielli, di Torino
Bracciali firmati Pomellato
Bracciali firmati Pomellato
Anello di Alfredo Ravasco
Anello di Ravasco
Collana di Rivière
Collana di Rivière

Sex and the Florence

Una collezione di gioielli firmati Kat Florence indossata da Sarah Jessica Parker e fotografata da Peter Lindbergh.

Vivere tra Bangkok e Roma, ma essere nata in Canada e aprire la prima boutique a Londra, nel quartiere di MayFair. È la storia di Kat Florence, designer di gioielli di lusso che tempo fa ha siglato un’amicizia con Sarah Jessica Parker, una delle protagoniste della serie Sex and the City. Assieme a Carrie Bradshaw, ops, a Sarah Jessica Parker, nel giugno scorso ha lanciato una collezione di gioielli a base di diamanti andati all’asta per ricavare fondi da destinare ai bambini del Nepal, dopo il terremoto. E ora l’attrice americana è protagonista di una serie di immagini scattate dal fotografo Peter Lindbergh: è ritratta in eleganti abiti da sera con immagini in bianco e nero. La collezione è divisa in dieci linee e comprende in tutto un centinaio di pezzi. I gioielli sono tutti realizzati attorno alla scelta di diamanti di prima qualità. I prezzi vanno da un minimo di 1300 sterline in su. Le forme sono classiche, morbide, eleganti. Non c’è da stupirsi se piacciono a Carrie Bradshaw, ops, a Sarah Jessica Parker. Giulia Netrese

Sarah Jessica Parker fotografata per Kat Florence Jewelry
Sarah Jessica Parker fotografata per Kat Florence Jewelry
Anello Galaxy in oro bianco e diamanti. Prezzo: 6830 euro
Anello Galaxy in oro bianco e diamanti. Prezzo: 6830 euro
Sarah Jessica Parker fotografata da Peter Lindbergh
Sarah Jessica Parker fotografata da Peter Lindbergh
Orecchini Cascata in oro bianco e diamanti. Prezzo: 10580 euro
Orecchini Cascata in oro bianco e diamanti. Prezzo: 10580 euro
Sarah Jessica Parker in abito da sera
Sarah Jessica Parker in abito da sera
Orecchini Bianca in oro bianco e diamanti. Prezzo: 4580 euro
Orecchini Bianca in oro bianco e diamanti. Prezzo: 4580 euro
Sarah Jessica Parker con i gioielli di Kat Florence
Sarah Jessica Parker con i gioielli di Kat Florence
Anello Curve in oro bianco e diamanti. Prezzo: 8830 euro
Anello Curve in oro bianco e diamanti. Prezzo: 8830 euro

Taffin, 20 anni in 300 scatti

Un libro sul geniale designer James Taffin de Givenchy: 300 immagini di gioielli fuori dal comune.

È difficile che un libro possa essere lo specchio di una persona. Anche le biografie, inevitabilmente, non fotografano esattamente quello che è l’aspetto e il carattere del soggetto di cui parlano. Un libro illustrato, però, ha qualche vantaggio: lascia all’occhio di chi lo sfoglia il giudizio e riduce le descrizioni scritte al minimo. È il caso di Taffin, libro scritto da James Taffin de Givenchy assieme alla giornalista Stephanie LaCava (Rizzoli Usa, 115 dollari o 118 euro su Amazon, 413 pagine per 4,1 chilogrammi). Il libro raccoglie i 20 anni di carriera  del designer nipote di Hubert de Givenchy, fondatore della casa di moda e cosmetici. Invece di occuparsi di profumi o vestiti, Taffin ha studiato al Fashion Institute of Technology di New York, e poi da Christie’s, nel reparto gioielli. Dopo le aste, è andato ha lavorare da Verdura, brand che ha ereditato anche i disegni di Suzanne Belperron. Ma un altro dei suoi miti è Jar. Nel 1996 ha fondato la propria Maison, a New York, con l’idea di produrre gioielli degni dei suoi modelli creativi. Il libro raccoglie oltre 300 immagini delle più grandi opere di Taffin, con disegni, immagini dell’atelier e dello stilista. Un designer che ha saputo unire i materiali più preziosi con scelte sorprendenti, come il metallo di un mitra militare, legno e ceramica. E che ora è immortalato sulle pagine di un libro. Federico Graglia




Collana con ametiste su oro giallo
Collana con ametiste su oro giallo
Anello doppio con ametista
Anello doppio con ametista
Orecchini pendenti con diamanti e zaffiri rosa
Orecchini pendenti con diamanti e zaffiri rosa
James-De-Givenchy
James Taffin de Givenchy
Orecchini pendenti con diamanti, granati e oro rosa
Orecchini pendenti con diamanti, granati e oro rosa
Orecchini con topazio, zaffiri del Montana, ceramica azzurra, oro (dal libro Taffin)
Orecchini con topazio, zaffiri del Montana, ceramica azzurra, oro (dal libro Taffin)
Orecchini in cristallo di rocca, calcedonio, diamanti, spinelli, su platino e oro rosa
Orecchini in cristallo di rocca, calcedonio, diamanti, spinelli, su platino e oro rosa
«Taffin», Rizzoli
«Taffin», Rizzoli

Anello con zaffiri viola, ceramica blu, oro rosa
Anello con zaffiri viola, ceramica blu, oro rosa







Questo rubino è un re

Un rubino birmano protagonista dell’asta di Christie’s a Hong Kong.

I rubini sono le gemme più richieste del momento. Un anello di Verdura con un rubino da 16 carati è stato venduto lo scorso aprile da Christie’s a New York per 14,6 milioni di dollari. e ora Christie’s ci riprova, ma da Hong Kong: il 29 novembre ha programmato un’asta con il folgorante Ratnaraj Ruby. Con un colore rosso vivo e una struttura cristallina perfetta, la pietra è stata battezzata ratnaraj, che significa «re delle pietre preziose» in sanscrito antico (la lingua storica dell’India). In realtà il rubino, del peso di oltre 10 carati, montato su un anello e circondato da diamanti, proviene dalla Birmania. Questa pietra è considerata di colore eccezionale ed è definita sangue di piccione, una qualità particolarmente rara. Proviene dalla cassaforte di Faidee, brand che è quasi sinonimo di rubini. La stima per questo anello è tra 8,8 e 12,5 milioni di dollari Usa. Federico Graglia

Ratnaraj Ruby
Ratnaraj Ruby, anello con rubino da 10 carati
Il Jubilee Ruby, rubino di 16 carati venduto per oltre 14 milioni di dollari
Il Jubilee Ruby, rubino di 16 carati venduto per oltre 14 milioni di dollari
Anello con rubino e diamanti venduto nel 2014 per 30 milioni di dollari
Anello con rubino e diamanti venduto da Sotheby’s nel 2014 per 30 milioni di dollari
Il Graff Ruby, montato su anello e venduto per 8,6 milioni di dollari
Il Graff Ruby, montato su anello e venduto per 8,6 milioni di dollari

Gli anelli di D’Annunzio

I gioielli di D’Annunzio disegnati da Buccellati a Flashback, fiera d’arte a Torino.

I gioielli che Mario Buccellati preparò per Gabriele D’Annunzio. È una curiosità che si può soddisfare con Flashback (3-6 novembre) evento che comprende arte contemporanea, antica e moderna, La manifestazione, diretta da Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, è alla quinta edizione. A torino, al Pala Alpitour sono previste 43 gallerie e un tema di riflessione: il nuovo sincretismo, ovvero l’incontro fra culture ed epoche diverse. E tra opere e oggetti esposti ci sono anche i gioielli di Gabriele D’Annunzio, con la dedica autografa del Vate a una misteriosa Carla. I gioielli sono stati creati per il poeta da Mario Buccellati e realizzati da Mastro Maragon Coppella, orafo del Vittoriale nel 1927. Sono ora portati in fiera dalla Galleria Lorenzo e Paola Monticone. Tra i gioielli ci sono un anello con zaffiro cabochon e diamanti, e un secondo con smeraldo. Sono un pezzo di storia, oltre che un accessorio prezioso. F.G.

Flashback
Da giovedì 3 novembre a domenica 6 novembre 2016
Ore 11 – 20 
Biglietti: Intero: 10 euro, ridotto 8 euro




I gioielli di Gabriele D'Annunzio
I gioielli di Gabriele D’Annunzio

Gabriele D'Annunzio
Gabriele D’Annunzio







A Milano 500 gioielli di moda

La carica dei 500 gioielli di moda in mostra a Palazzo Reale, a Milano.

Moda e gioielli: come dire champagne e bollicine, oppure mare e abbronzatura. Insomma, sono due aspetti dello stesso gioco. Le differenze sono soprattutto quelle legate ai materiali utilizzati che, ovviamente, condizionano anche la forma dei gioielli, ma della creatività espressa. E Milano, capitale italiana della moda, riannoda i fili nella mostra intitolata Gioielli alla moda (Palazzo Reale, dall’8 al 20 novembre, ingresso gratuito). La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano, Palazzo Reale e Homi ed è curata da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano. Obiettivo: mettere in luce il rapporto tra Gioiello e Moda. L’esposizione presenta 500 gioielli significativi divisi in tre sezioni: Gioielli per la Moda, dedicata ai principali bigiottieri italiani e alla manifattura d’eccellenza, Gioielli di Moda, con designer e brand indipendenti, con un focus sui processi creativi, Gioielli con la Moda, dedicata ai principali stilisti e alla capacità del gioiello di interagire con l’abito.

Insomma, gli organizzatori sottolineano che non si parla di bijoux ma di veri gioielli per la moda, dato che non sono i materiali a rendere prezioso un oggetto, ma la creatività che ne viene utilizzata per idearlo. Allo stesso tempo, però, è difficile sostenere che un paio di orecchini con smeraldi e diamanti non sono preziosi perché ricalcano uno stile già utilizzato.

I gioielli alla moda

8-20 novembre 2016
Palazzo Reale, Milano, Piazza Duomo 12
lunedì 14,30 – 19,30
martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9,30 – 19,30
giovedì – sabato 9,30 – 22,30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Ingresso gratuito

Afra Bijoux, 1986. Collana Ottone dorato, cristalli Swarovski
Afra Bijoux, 1986. Collana Ottone dorato, cristalli Swarovski
Blumarine 2014, collana ottone, smalto
Blumarine 2014, collana ottone, smalto
Bozart 1966, collana, ottone, resina plastica, pelle, metallo
Bozart 1966, collana, ottone, resina plastica, pelle, metallo
Carmen Scar, Place Vendôme  Smeraldo 2013, collana tela di lino, colori a olio, resina
Carmen Scar, Place Vendôme Smeraldo 2013, collana tela di lino, colori a olio, resina
Ermanno Scervino, 2014. Bustino tulle, ottone, cristalli
Ermanno Scervino, 2014. Bustino tulle, ottone, cristalli
Fausto Puglisi, Conchiglia 2015, orecchini lega metallica, ottone, conchiglia
Fausto Puglisi, Conchiglia 2015, orecchini lega metallica, ottone, conchiglia
Iosselliani,Collezione Indian Summer, 2014-2013. Collana ottone, agata verde, strass, conchiglie, pietre fuse, galvanica a tre colori
Iosselliani,Collezione Indian Summer, 2014-2013. Collana ottone, agata verde, strass, conchiglie, pietre fuse, galvanica a tre colori
Marni Microrganismi, 2013, collana in legno, metallo, cuoio, resina
Marni Microrganismi, 2013, collana in legno, metallo, cuoio, resina
May mOma GeaSphere 2016. Collana ottone dorato, resina, cristalli Swarovski
May mOma GeaSphere 2016. Collana ottone dorato, resina, cristalli Swarovski
Missoni 2006. Spilla puntale plastica, metallo, cristalli Swarovski, giada
Missoni 2006. Spilla puntale plastica, metallo, cristalli Swarovski, giada
Olivia Monti Arduini. Collezione Opium 2014. Bracciale ottone dorato, porcellana
Olivia Monti Arduini. Collezione Opium 2014. Bracciale ottone dorato, porcellana
Paola Volpi, collezione Armatura 2011. Anelli doppia falange e placca dorso della mano argento
Paola Volpi, collezione Armatura 2011. Anelli doppia falange e placca dorso della mano argento
Prada, Tricks. Collezione 2016. Collana metallo, saffiano, plexiglass
Prada, Tricks. Collezione 2016. Collana metallo, saffiano, plexiglass
Radà, Special edition, collezione 2015. Collana seta, strass, plexiglass, legno, ottone, perline, cuciture a mano
Radà, Special edition, collezione 2015. Collana seta, strass, plexiglass, legno, ottone, perline, cuciture a mano
Sharra Pagano, Marcopaillettes 2014. Collana Paillettes
Sharra Pagano, Marcopaillettes 2014. Collana Paillettes
Sveva Collection. Collezione Scorfanea 2016. Collana metallo, ricami, pietre semipreziose
Sveva Collection. Collezione Scorfanea 2016. Collana metallo, ricami, pietre semipreziose
Ugo Correani. Pinza a pappagallo, collezione Strumenti da lavoro 1980. Spilla resina, strass.  Archivio Associazione Culturale Anna Piaggi
Ugo Correani. Pinza a pappagallo, collezione Strumenti da lavoro 1980. Spilla resina, strass. Archivio Associazione Culturale Anna Piaggi

Gold/Italy e un giallo

Ad Arezzo si apre Gold/Italy con molte speranze e qualche preoccupazione.

È con l’aggiunta di qualche punto di domanda che si svolge la nuova edizione di Gold/Italy (Arezzo, 22-24 ottobre). La fiera, dedicata agli operatori di settore, sarà un termometro della situazione in cui si trova il mercato della gioielleria. Al di là dei sorrisi e delle parole d’ordine votate all’ottimismo degli organizzatori, com’è logico che sia, gli operatori non nascondono i loro timori. Anche se non desiderano essere citati (forse per paura di essere additati come portajella), venditori e imprenditori del settore orafo citano il recente risultato di VicenzaOro, che ha registrato un rallentamento rispetto all’edizione dello scorso anno. Intendiamoci: nessuna colpa da parte di Fiera Vicenza che, anzi, ha fatto di tutto e di più. Ma è la congiuntura internazionale (Medio Oriente che ribolle e prezzo del petrolio in giù, Paesi Europei scossi dalla Brexit, consumi cinesi in frenata) a cui si aggiunge una situazione italiana non certo esaltante a rendere incerti gli acquisti. Così, anche nella città toscana i fari sono puntati sui numeri: lo scorso anno sono giunti ad Arezzo 6100 tra buyer e operatori internazionali. Quanti saranno quest’anno ad aggirarsi tra gli stand delle 280 aziende? Un dato positivo, però, c’è già: lo scorso anno i brand presenti erano stati solo 220. L’incremento, insomma, bilancia gli umori dei più pessimisti. Semmai, l’attenzione della maggioranza è centrata su un altro aspetto: l’incremento del prezzo dell’oro, aumentato di quasi il 15% in un anno. Continuerà a salire? O si fermerà? Per un distretto come quello di Arezzo, centrato sulla lavorazione del metallo, questo è il vero giallo da risolvere. Federico Graglia

Gold/Italy ad Arezzo
Gold/Italy ad Arezzo
Gold/Italy ad Arezzo
Gold/Italy ad Arezzo

Principessa online per Roberto Coin

I gioielli Princess Flower di Roberto Coin in 250 negozi degli Usa con la piattaforma di Ritani.

C’è sempre una prima volta. Lo sa anche Roberto Coin, che ha scelto per la prima volta la distribuzione dei suoi gioielli con la cosiddetta clicks-and-bricks option. Cioè, un sistema misto tra online e negozio fisico. La chiave di accesso per la Maison italiana a questo innovativo modo di vendere si chiama Ritani, uno store di gioielli, in particolare anelli di fidanzamento, che si possono acquistare e poi ritirare in uno dei 250 negozi convenzionati degli Stati Uniti. La differenza con un semplice acquisto online è che il cliente è in grado di valutare il gioiello quando lo ritira e, se non è soddisfatto, può rispedirlo al mittente. Pare che sia anche il modo migliore per agganciare il popolo dei Millenials, i giovani che in una gioielleria non entrano o si sentono a disagio. Grazie alla partnership con Ritani, Roberto Coin è ora in grado di raggiungere una vasta gamma di clienti attraverso la piattaforma di e-commerce, che vanta un alto traffico di utenti.

Brian Watkins, che ha lavorato con grandi rivenditori americani come Blue Nile e Nordstrom, prima di diventare presidente di Ritani nel 2011, sostiene che un numero crescente di clienti iniziano il loro shopping online di gioielli, ma solo il 10% conclude l’acquisto sul web: un gioiello è una scelta impegnativa e chi spende i soldi vuole toccare e vedere prima di completare l’acquisto. Con la possibilità di scegliere online e poi rivolgersi a un negozio, la prospettiva cambia.

Per quanto riguarda Coin, la partnership comporta la vendita 40 nuovi pezzi della collezione Princess Flower, con una gamma di prezzo da 660 a 16.000 dollari. Federico Graglia 

Anello Princess Flower
Anello Princess Flower
Roberto Coin, pendente in oro bianco
Roberto Coin, pendente in oro bianco
Roberto Coin, pendente in oro giallo
Roberto Coin, pendente in oro giallo
Roberto Coin, anello Princess Flower
Roberto Coin, anello Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower
Roberto Coin, orecchini Princess Flower

Asta di Natale per Faraone

Faraone Casa d’Aste fa il bis di gioielli in vista di Natale.

Faraone si prepara al bis. Dopo l’esordio il 16 giugno scorso, la Casa d’Aste Faraone, emanazione della storica gioielleria di Milano, torna a organizzare una vendita. Il calendario fissa l’asta per il 23 novembre: una Christmas Auction che vuole ripetere il successo della prima, chiusa con oltre 2 milioni di euro in pezzi venduti. La banditrice resterà la stessa, Patrizia di Carrobio, una specie di «istituzione» nel mondo dei diamanti, delle pietre preziose e dei gioielli vintage batterà. La vendita si svolgerà anche questa volta al Four Seasons di Milano. In catalogo ci sono oltre cento pezzi di alta gioielleria e orologeria. In particolare, rivolti anche ai privati, visto il periodo pre-festivo: ci sono anche pezzi che possono essere acquistati con un budget in linea con la spesa per i regali, anche intorno ai mille euro. Tra i gioielli in vendita si trovano gioielli di marchi come Buccellati, Faraone, Bulgari, Cartier, Pomellato, un solitaire firmato Tiffany &Co del peso di 1,60 carati, un paio di orecchini Chantecler in platino con diamanti taglio brillante e baguette con due gocce di smeraldi colombiani briolette da 22 carati complessivi. Ci sono, poi, una collana antica in argento, con diamanti old cut per un totale di circa 30 carati, un bracciale in platino e oro bianco 18 carati, con diamanti taglio brillante e navette del peso complessivo di circa 51 carati.

In evidenza tra i lotti di gioielli troviamo anche un Sautoir firmato Chantecler in oro bianco 18 carati, con brillanti old cut del peso complessivo di circa 1,20ct ct e con perla naturale a goccia del peso di circa 10 carati. Accanto ai gioielli ed agli orologi, uno spazio importante nella Christmas Auction, come nella precedente asta di Faraone Casa D’aste, avranno i diamanti singoli, con certificato internazionale, «a prezzi assolutamente concorrenziali rispetto ai prezzi offerti dai commercianti o dalle banche, anche fino a meno 60% del listino ufficiale Rapaport», anticipa l’azienda. Federico Graglia

Orecchini Chantecler in platino con diamanti taglio brillante e baguette con due gocce di smeraldi colombiani briolette
Orecchini Chantecler in platino con diamanti taglio brillante e baguette con due gocce di smeraldi colombiani briolette
Collana antica in argento, con diamanti old cut per un totale di circa 30 carati
Collana antica in argento, con diamanti old cut per un totale di circa 30 carati
Girocollo di brillanti
Girocollo di brillanti
Bracciale in platino e oro bianco 18 carati, con diamanti taglio brillante e navette
Bracciale in platino e oro bianco 18 carati, con diamanti taglio brillante e navette
Solitaire firmato Tiffany &Co del peso di 1,60 carati
Solitaire firmato Tiffany &Co del peso di 1,60 carati

Wallace and friends al Tefaf

I migliori pezzi di gioielleria al Tefaf di New York: c’è anche un nuovo Wallace Chan.

Tefaf, il grande evento dedicato all’antiquariato, ma non solo, arriva a New York. Fondata a Maastricht nel 1988, la fiera ha avuto un tale successo che è stata esportata anche a New York, dove ha addirittura due edizioni, in maggio e in ottobre (22-26). Anche se il focus è centrato su pitture, sculture e mobili d’epoca, non mancano prestigiosi espositori che propongono gioielli antichi e contemporanei. E tra i grandi gioielli da vedere (ne vedete alcuni in questa pagina), ci sono quelli di Wallace Chan, primo designer cinese a essere invitato a questa prestigiosa fiera d’arte. Chan è un maestro non solo nella composizione dei diversi elementi, ma anche nella lavorazione delle pietre, con tagli innovativi e spesso pazienti incisioni sulla superficie. La novità si chiama Ring of Night, che ha al centro una grande ametista per ben 116 carati. Anche se a prima vista sembra un anello piuttosto semplice, in realtà è sorprendentemente costruito senza griffe per tenere ferma la pietra. È la mano del maestro. Accanto a questo pezzo fuori dal comune, è non è l’unico Wallace Chan presente, Tefaf ospita anche altri pezzi di grande pregio, dagli orecchini firmati Reza alla spilla Camelia di Van Cleef & Arpels. Federico Graglia

Anello Ring of Night di Wallace Chan
Anello Ring of Night di Wallace Chan
Orecchini con rubini firmati Reza
Orecchini con rubini firmati Reza
Anello Art Deco in oro e smalto del laboratorio di René Lalique. Circa 1900
Anello Art Deco in oro e smalto del laboratorio di René Lalique. Circa 1900
Orecchini con diamanti e smeraldi
Orecchini con diamanti e smeraldi
Spilla a forma di Camelia con platino, zaffiri e diamanti di Van Cleef & Arpels
Spilla a forma di Camelia con platino, zaffiri e diamanti di Van Cleef & Arpels
Bracciale in platino con diamanti e rubini, circa 1950Bracciale in platino con diamanti e rubini, circa 1950
Bracciale in platino con diamanti e rubini, circa 1950
Orecchini Art Deco firmati da Suzanne Belperron
Orecchini Art Deco firmati da Suzanne Belperron
Spilla di TIffany, in platino, diamanti, corallo e onice
Spilla di TIffany, in platino, diamanti, corallo e onice
Wallace Chan: spilla con diamanti colorati, smeraldi, e cristallo
Wallace Chan: spilla con diamanti colorati, smeraldi, e cristallo
Spilla anrica, circa 1879, con diamanti, oro e argento
Spilla anrica, circa 1879, con diamanti, oro e argento

Nuove date per VicenzaOro

L’appuntamento di gennaio non si tocca. Slittano, invece, quelli di settembre e quello primaverile in trasferta. Fiera di Vicenza ha rimodulato le date di VicenzaOro. Il calendario 2017, quindi, sarà in parte differente «a servizio delle dinamiche evolutive della distribuzione internazionale del comparto orafo-gioielliero».

Riportiamo il comunicato di Fiera Vicenza:

«Dal 2015 il Salone prevede lo svolgimento di tre edizioni: due nel Quartiere Fieristico Vicentino, VicenzaOro January e VicenzaOro September, e l’appuntamento di VicenzaOro Dubai negli Emirati Arabi Uniti, organizzato in joint venture con il Dubai World Trade Center.

A seguito del crescente interesse della distribuzione internazionale verso gli espositori di VicenzaOro registrato nel 2016, il 2017 si aprirà con VicenzaOro January dal 20 al 25 gennaio. L’edizione invernale si conferma pertanto la prima manifestazione dell’anno del calendario fieristico internazionale per il settore, luogo privilegiato di presentazione delle nuove collezioni ai sistemi distributivi dopo l’intensa attività di fine anno.

Nuove date, invece, per l’edizione di VicenzaOro September 2017, che rispetto al passato sarà programmata alla fine del mese, dal 23 al 27 settembre. Questo posizionamento segue le dinamiche evolutive della distribuzione europea ed internazionale che richiede un nuovo assortimento al termine della stagione turistica.

La scelta della nuova data è inoltre dettata anche dalla decisione di riagganciarsi alla strategia del Tavolo Nazionale del Sistema Moda Persona, con la quale il Ministero per lo Sviluppo Economico promuove l’allineamento in settembre delle date delle Manifestazioni Fieristiche protagoniste del sistema Moda a quelle della Settimana della Moda Donna milanese. A settembre 2017, quindi, l’Italia sarà il fulcro internazionale di Moda e Gioielleria in un’ottica di sistema che vedrà come protagonista il Well Done in Italy del comparto luxury.

Il calendario del 2017, con l’evento di settembre programmato per fine mese, permetterà inoltre di valutare un’integrazione dell’offerta espositiva per la promozione del Made in Italy. Sono infatti in corso valutazioni per lo sviluppo di Sinergie di Sistema a livello Italiano che mirino a finalizzare un appuntamento nella tarda primavera. Tale evento avrebbe l’obiettivo di consolidare le relazioni del settore orafo-gioielliero italiano con quei determinati profili di operatori internazionali che necessitano di tre edizioni annue di approvvigionamento di gioielleria Made in Italy.

Importanti novità anche per VicenzaOro Dubai, il Salone della gioielleria mondiale organizzato da DV Global Link LLC, società partecipata da Fiera di Vicenza e da Dubai World Trade Center. Come preannunciato durante VicenzaOro September 2016, lo Show nella città del Golfo si sposterà da primavera ad autunno inoltrato, nei giorni 15-18 novembre 2017, al fine di supportare le relazioni di business in un periodo di alta stagione per le vendite (novembre-marzo) per la Macro Regione di riferimento.

Il prossimo anno, inoltre, VicenzaOro Dubai presenterà un format arricchito che rafforzerà il ruolo della Manifestazione quale piattaforma strategica per la community internazionale della gioielleria. Il Salone raddoppierà infatti il target di riferimento, aprendosi sia al pubblico consumer, sia agli operatori professionali con un’area esclusivamente dedicata a quest’ultimi, mantenendo quindi l’anima B2B che contraddistingue i format espositivi firmati VicenzaOro.

Nel 2017 VicenzaOro confermerà il proprio ruolo di ambasciatore della gioielleria italiana nel mondo. Il brand organizzerà la partecipazione coordinata delle aziende del Made in Italy ai più importanti eventi di settore al di fuori dell’Europa, grazie agli accordi con i più prestigiosi player internazionali. VicenzaOro parteciperà in marzo all’Hong Kong International Jewellery Show, in giugno al JCK di Las Vegas, in agosto all’India International Jewellery Show di Mumbai».

VicenzaOro September
VicenzaOro September
Lo stand Yoko a VicenzaOro September. Foto di Carolina Nobile
Lo stand Yoko a VicenzaOro September. Foto di Carolina Nobile
Matteo Marzotto, presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, direttore generale
Matteo Marzotto, presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, direttore generale

Thom medaglia d’oro in Europa

Thom Europe fa shopping in Germania e diventa il primo gruppo europeo della gioielleria.

Può darsi che il settore della gioielleria sia meno brillante di una volta e che qualche marchio non se la passi bene (come, in Italia, è stato il caso di Chimento). Ma c’è anche una gioielleria che va a gonfie vele. È la storia di Thom Europe, gruppo che annuncia di essere salito al primo gradino del podio nel Vecchio continente, grazie all’acquisizione già annunciata di Stroili e, ora, di una catena di gioiellerie in Germania. Di Stroili abbiamo detto (qui): è la prima catena di distribuzione di prodotti di gioielleria e orologeria in Italia, con più di 370 negozi e un volume d’affari di 213 milioni di euro. Stroili era di proprietà di fondi di private equity e società di investimento: Investindustrial e L. Catterton (ex-L Capital), che comprende 21 Investimenti, Ergon Capital, Wise e Neuberger Berman.

Era meno noto, invece, che Thom Europe stesse acquistando in parallelo la catena di gioielleria tedesca Oro Vivo. Oro Vivo ha generato un volume d’affari pari a 18 milioni di euro nel 2015, con 38 punti vendita al suo attivo.

Un negozio della catena Oro Vivo
Un negozio della catena Oro Vivo

Hollande tra i genitori di Thom

Thom Europe, diventa, insomma, il primo grande gruppo della gioielleria easy to wear. Il gruppo francese appartiene a fondi di private equity e, in parte, al management. Il maggiore azionista è Bridgepoint, che gestisce qualcosa come 12,9 miliardi di euro e aziende che complessivamente impiegano 90.000 dipendenti (tra l’altro la catena di profumerie Limoni, in Italia). Thom Europe vede come azionisti anche i fondi Apax Partners e il suo braccio operativo in Borsa, Altamir, oltre che Qualium Investissement, che è una filiale della Caisse des Dépôts, c’est a dire lo Stato francese, al momento rappresentato da monsieur le président François Hollande. Insomma, i gioielli sono un tesoro che piace parecchio, tranne forse agli investitori italiani, come dimostra il caso di Clessidra, che dopo l’improvvisa scomparsa del suo fondatore, Claudio Sposito, ha pensato bene di vendere Buccellati, vanificando il progetto di costituzione del primo polo del lusso italiano.

Il flagship store Stroili Oro a Milano
Il flagship store Stroili Oro a Milano

Espansione consolidata

Ma torniamo Thom. Le nuove operazioni, si legge nella nota della società, permetteranno a Thom Europe di diventare la piattaforma di convergenza dei tre maggiori mercati della gioielleria a prezzi accessibili in Europa, per ora ancora frammentati. Il gruppo allargato, il cui volume d’affari pro forma supererà i 620 milioni di euro, conterà circa mille punti vendita e dei siti e-commerce in Francia, Italia, Germania e Belgio, ed avrà più di 5.000 dipendenti, impiegati da sei marchi e insegne che godono di una grande notorietà a livello nazionale (Histoire d’Or, Marc Orian, TrésOr, Stroili Oro, Franco Gioielli e Oro Vivo). Il gruppo beneficerà così di sinergie importanti legate alla nuova dimensione, in particolare nell’ambito delle forniture (acquisti e logistica) e nel campo della realizzazione della piattaforma di e-commerce.

Eric Belmonte e Romain Peninque
Eric Belmonte e Romain Peninque

Virgolette aperte

Qualche commento ufficiale: «Sono particolarmente orgoglioso dei team, che, guidati da Romain Peninque, hanno coinvolto il gruppo in sviluppi strategici cruciali che gli consentono oggi di occupare il primo posto in Europa e gli offrono delle prospettive di crescita particolarmente attraenti negli anni a venire», ha chiosato Eric Belmonte, presidente di Thom Europe.

«Dopo il consolidamento del mercato francese, il gruppo è diventato l’attore naturale per consolidare tutto il mercato europeo», ha aggiunto Romain Peninque, direttore generale di Thom Europe. «L’Italia e la Germania, insieme alla Francia, rappresentano i più importanti mercati in Europa nel settore della gioielleria a prezzi accessibili. È quindi con grande entusiasmo che accogliamo Stroili ed Oro Vivo all’interno del gruppo Thom Europe, e siamo lieti di diventare così il leader di mercato in Europa».

«Il team di Stroili è lieto di far parte del gruppo Thom Europe per creare il leader europeo della gioielleria a prezzi accessibili. Stroili gode di una presenza e di un’immagine di marca imprescindibili sul mercato italiano. D’ora in poi potrà contare, per accelerare la propria crescita, sul savoir-faire e sugli strumenti innovativi dei team di Thom Europe, in particolare in relazione allo sviluppo della propria offerta e-commerce», ha notato Maurizio Merenda, direttore generale di Stroili.

Maurizio Merenda, direttore generale di Stroili Oro
Maurizio Merenda, direttore generale di Stroili Oro

Sotheby’s in The Sky Blu

A Ginevra Sotheby’s mette all’asta un anello di Cartier con un eccezionale diamante blu, valutato fino a 25 milioni.




Preparate il portafogli, controllate il libretto degli assegni, rompete il salvadanaio a forma di porcellino: per acquistare questo anello con diamante blu occorrono parecchi soldi. Se siete interessati sintonizzatevi sull’asta del 16 novembre di Sotheby’s a Ginevra. Tra i Magnificent Jewels, infatti, c’è anche The Sky Blue Diamond, 8.01 carati descritto come un blu celeste meravigliosamente chiaro, da David Bennett, presidente della Divisione Internazionale gioielli di Sotheby’s. D’accordo, il parere è interessato, ma è il colore di questa gemma è davvero fuori dal comune. Non a caso questo anello ha una valutazione di quelle alte, tra i 15 milioni e i 25 milioni di dollari. Il prezzo è, infatti, determinato dalla qualità della pietra: il Gemological Institute of America ha valutato The Sky Blue Diamond alla più alta gradazione del colore possibile, Fancy Vivid blu. Una valutazione che lo colloca al top, cioè tra quel misero uno per cento di tutti i diamanti blu, che sono già rari. Come se non bastasse, la pietra è stato classificato come un raro tipo IIb: ne fanno parte meno dello 0,5 per cento di tutti i diamanti di tutti i colori. Inoltre, c’è anche il resto: l’anello su cui è montato il diamante è un Cartier, su cui si trovano anche altri diamanti incolori. Ricordiamo che un altro diamante venduto da Sotheby’s, The Blue Moon, di 12.03 carati a forma di cuscino, è stato acquistato all’asta per 48,5 milioni giusto un anno fa. Se ne deduce che un carato di diamante blu è valutato per circa 4 milioni: fate voi i conti. Nella stessa asta fanno parte anche gioielli e altre pietre di pregio: diamanti rosa, pezzi d’epoca, anelli straordinari. Ne riparleremo appena sarà disponibile il catalogo. Federico Graglia





The Sky Blue Diamond, 8.01 carati
The Sky Blue Diamond, 8.01 carati

The Sky Blue è montato su unalelo di Cartier, su cui si trovano anche altri diamanti incolori
The Sky Blue è montato su unalelo di Cartier, su cui si trovano anche altri diamanti incolori
Anello con rubino birmano e diamanti. Stima:2-3 milioni di dollari
Anello con rubino birmano e diamanti. Stima: 2-3 milioni di dollari
Storica parure, Russia, seconda metà del 18esimo secolo, nella collezione della famiglia imperiale russa. Stima: 3-5 milioni di dollari
Storica parure, Russia, seconda metà del 18esimo secolo, nella collezione della famiglia imperiale russa. Stima: 3-5 milioni di dollari

Anello del Settecento che faceva parte dei gioielli degli Zar. Oro e diamanti. Stima: 3-5 milioni di dollari
Anello del Settecento che faceva parte dei gioielli degli Zar. Oro e diamanti. Stima: 3-5 milioni di dollari





Anello con diamante rosa fancy Intense da 17,07 carati. Stima: 12-15 milioni di dollari.jpg  
Anello con diamante rosa fancy Intense da 17,07 carati. Stima: 12-15 milioni di dollari.jpg

Anello con diamante rosa taglio a pera Fancy Intense da 13,20 carati, Internally Flawless. Stima: 9-14 milioni di dollari  
Anello con diamante rosa taglio a pera Fancy Intense da 13,20 carati, Internally Flawless. Stima: 9-14 milioni di dollari

I Mellerio di Napoleone

Mellerio testimone del Secondo Impero: a Parigi 35 capolavori in mostra.

Mellerio dits Meller, la più antica gioielleria del mondo, con 400 anni di storia alle spalle (ne abbiamo parlato qui) è stata testimone di cambiamenti politici e culturali. Per questo a Parigi la grande mostra al museo d’Orsay dedicata al Secondo Impero, quello di Napoleone III, ha deciso di comprendere anche 35 gioielli dell’epoca, che fanno parte della lunga attività della Maison. Sotto le luci della vecchia stazione di fronte alla Senna, ridisegnata 30 anni fa da un architetto italiano, Gae Aulenti, la casa di gioielleria francese di origine italiana, che è attiva a Parigi dal 1815, presenta spille ricche di diamanti e soprattutto, una capacità orafa superiore a quella media dell’epoca. Come nella spilla di diamanti dell’imperatrice Eugenia e della principessa Mathilde, ma non solo. Quindi se siete a Parigi e vi piacciono i gioielli, la mostra è un’occasione unica per vedere da vicino quelli custoditi nelle raccolte storiche di Mellerio, come la coppia di bracciali a forma di serpente. La mostra termina il 15 gennaio 2017. Federico Graglia

Bracciali a forma di serpente con oro, smalto, diamanti, rubini e smeraldi
Bracciali a forma di serpente con oro, smalto, diamanti, rubini e smeraldi
Spilla a forma di rosa con foglie in oro e diamanti
Spilla a forma di rosa con foglie in oro e diamanti
Spilla a forma di piuma di pavome commissionata dalla imperatrice Eugenia. Oro e argento con zaffiri, rubini, smeraldi e diamanti
Spilla a forma di piuma di pavome commissionata dalla imperatrice Eugenia. Oro e argento con zaffiri, rubini, smeraldi e diamanti
Spilla a forma di lilla in oro, diamanti e smalto, presentata al Expo mondiale di Londra nel 1862
Spilla a forma di lilla in oro, diamanti e smalto, presentata al Expo mondiale di Londra nel 1862
Tiara con turchesi e diamanti del 1860. È formata da otto spille combinabili
Tiara con turchesi e diamanti del 1860. È formata da otto spille combinabili
L'imperatore Napoleone III e la principessa Eugenia
L’imperatore Napoleone III e la principessa Eugenia

Un’asta tutta Chanel

A Parigi una vendita di 440 gioielli, tutti firmati Chanel.

Se siete delle fans di Chanel tenete preparatevi: la casa d’aste francese Druot organizza per il 10 ottobre una vendita di collane, spille, orecchini, con perle o pasta di vetro che imita rubini e smeraldi, tutti con la famosa doppia C che contraddistingue il marchio. I pezzi in vendita sono ben 440 e vanno dal 1950 fino al 2014. Tre quarti di questi gioielli facevano parte di una collezione privata. Dopo la scomparsa del proprietario, gli eredi hanno deciso la vendita: è il destino delle collezioni. I prezzi oscillano in media tra 20 a 25.000 euro. È la prima asta dedicata esclusivamente ai gioielli Chanel. Oltre ai gioielli, la vendita comprende anche orologi con il logo della Maison parigina. Alcuni gioielli sono firmati da Victoire de Castellane, designer che, al fianco di Karl Lagerfeld, ha supervisionato le collezione di gioielli della casa tra il 1984 e il 1998, prima di entrare Dior. Federico Graglia

Collana degli anni Ottanta
Collana degli anni Ottanta
Collana con 18 file di perline del 1983. Stima: 1200-1400 euro
Collana con 18 file di perline del 1983. Stima: 1200-1400 euro
Collana degli anni Sessanta. Stima: 2800-3000 euro
Collana degli anni Sessanta. Stima: 2800-3000 euro
Collana con pasta di vetro che simula l'ametista. Stima: 3500-4000 euro
Collana con pasta di vetro che simula l’ametista. Stima: 3500-4000 euro
Bracciale haute couture degli anni Settanta. Stima:  1000-1200 euro
Bracciale haute couture degli anni Settanta. Stima: 1000-1200 euro
Orologio bracciale in oro giallo. Stima: 25.000 euro
Orologio bracciale in oro giallo. Stima: 25.000 euro
Spilla o pendente del 1984, con finto bouquet di perle. Stima: 350-400 euro
Spilla o pendente del 1984, con finto bouquet di perle. Stima: 350-400 euro
Spilla degli anni Settanta
Spilla degli anni Settanta
1 80 81 82 83 84 132