I suoi gioielli ricordano le atmosfere romantiche di metà Ottocento, tra congegni per scrutare il cielo, bambole meccaniche, i primi laboratori scientifici: Elie Top ha il merito di proporre un tipo di gioielleria raffinata, completamente diversa, destinata a pochi eletti. Chi, in ogni caso, sa apprezzare le sue creazioni che utilizzano i principi della meccanica applicata alla gioielleria. La sua idea è di realizzare gioielli che possono essere collocati nel passato come nel futuro. Ci è riuscito.
I primi passi nel mondo del lavoro, però, li ha compiuti nel settore della moda, dopo gli studi alla Chambre Syndicale de la Couture di Parigi. A 19 anni lo stage da Yves Saint Laurent, a fianco del mitico designer Jean-Paul Knott e poi con Alber Elbaz. Passato a Lanvin, ha iniziato a disegnare i gioielli del brand di moda, poi da Baccarat e Roger Vivier. Nel 2015 il salto con la linea di gioielli che porta il suo nome e la nuova vita come designer di gioielli indipendente.
Ma, soprattutto, con uno stile inconfondibile: utilizza oro 18 carati e argento invecchiato per realizzare gioielli che sembrano usciti da un laboratorio misterioso, e che contengono parti mobili, come gli Anelli Sphère, con bolle metalliche che si aprono e si chiudono e rivelano perle, diamanti, onici.
Ma che meraviglia!
Mi ha ricordato la mini galassia al collare dell’alieno di Men In Black…. (quale donna che ha visto il film non ha desiderato quel ciondolo?)
…Ed un pochino anche la collezione Copernicus di H. Stern
Eppure Elie Top non è nato su Marte! 🙂