Bracciale Twist émeraude. Oro bianco, brillanti, zaffiri viola rotondi, 2 cabochon di smeraldo di 19,80 e 21,48 carati (Colombia)
Bracciale Twist émeraude. Oro bianco, brillanti, zaffiri viola rotondi, 2 cabochon di smeraldo di 19,80 e 21,48 carati (Colombia)

La Saga degli smeraldi di Van Cleef & Arpels

Pierre Arpels (1919-1980) non si sarebbe mai immaginato di poter contemplare un giorno un tale spettacolo! Centinaia, forse addirittura migliaia di smeraldi di forma e peso differenti sono sotto i suoi occhi, disposti sui ripiani di vetro di una vetrina. “Mi trovavo lì, stupefatto di fronte a questo tesoro, a questa profusione di pietre preziose”, racconterà.

Impossibile contarli! Del resto, non c’è tempo. La Maison Van Cleef & Arpels è stata incaricata dal governo iraniano della creazione di varie parure, tra cui la corona dell’imperatrice per la cerimonia d’incoronazione dei sovrani iraniani. “Nel novembre 1966 ricevemmo la visita del governatore della Banca d’Iran”, spiegherà Pierre Arpels. “Ci chiese se avessimo accettato di realizzare diversi disegni per la creazione di una corona”.

Pierre Arpels a Teheran davanti ai disegni a gouache della corona di S.A.I. Farah Pahlavi, 1967 ca., Archivi Van Cleef & Arpels
Pierre Arpels a Teheran davanti ai disegni a gouache della corona di S.A.I. Farah Pahlavi, 1967 ca., Archivi Van Cleef & Arpels

Il 16 dicembre la Maison riceve la conferma che la scelta dell’imperatrice è infine caduta su uno dei suoi disegni. Pierre Arpels, insieme a un’equipe di gioiellieri, parte immediatamente per l’Iran per poter incominciare il lavoro il prima possibile. L’incoronazione è prevista per il mese di novembre del 1967. Egli dispone dunque di 11 mesi per creare tale gioiello. L’obiettivo di questo primo viaggio è di effettuare una rapida, ma puntuale selezione delle principali pietre da utilizzare per la corona dell’imperatrice.

Ben presto la scelta del gioielliere cade su due tra i più splendidi smeraldi del tesoro: una pietra a forma di conchiglia di oltre 50 carati e un’altra esagonale di 150 carati, entrambe incise. Vengono scelti in tutto 143 smeraldi, accompagnati da migliaia di diamanti e da qualche pietra colorata. All’iniziale incarico per la corona si aggiunge quello per numerose parure complete – collane, diademi e orecchini – anch’esse incastonate di smeraldi e diamanti, destinate alle principesse appartenenti alla famiglia imperiale. Infine, nel settembre 1967, i committenti hanno un’altra richiesta: creare in soli due mesi una collana e un paio di orecchini per l’imperatrice. In tempi record viene così ideato un disegno incentrato su uno smeraldo di 200 carati. In totale saranno montati sui gioielli imperiali circa 2000 carati di smeraldi.

La Maharani di Baroda insieme al figlio Princie, 1948. A destra, collana d’ispirazione indiana trasformabile in due bracciali e spilla pendaglio amovibile, 1971. Antica collezione di Sua Altezza la Begum Salimah Aga Khan, Collezione Van Cleef & Arpels
La Maharani di Baroda insieme al figlio Princie, 1948. A destra, collana d’ispirazione indiana trasformabile in due bracciali e spilla pendaglio amovibile, 1971. Antica collezione di Sua Altezza la Begum Salimah Aga Khan, Collezione Van Cleef & Arpels

Il 26 ottobre 1967 le immagini della cerimonia sono trasmesse in tutto il mondo. Lo scià d’Iran pone sulla testa della shahbanou Farah la corona creata da Van Cleef & Arpels. La cerimonia rappresenta l’apogeo della relazione molto speciale che Van Cleef & Arpels ha da sempre intrattenuto con gli smeraldi.

Una delle prime clienti a illustrare questo particolare legame è la duchessa di Windsor (1896-1986). Nel 1936 risiede a Londra ed è tra le donne più in vista della capitale britannica, in particolare per la sua straordinaria storia d’amore con uno tra i più celebri uomini al mondo: re Edoardo VIII (1894-1972). La loro relazione, inizialmente tenuta segreta a causa del fatto che Wallis fosse sposata, diventa pubblica proprio nel corso del 1936. Il re è follemente innamorato di quest’americana così elegante che egli copre di regali sfarzosi. Molto spesso questi ultimi vengono acquistati a Parigi presso Van Cleef & Arpels, di cui Mrs. Simpson apprezza lo stile innovatore. Uno dei primissimi risale al 1935. Si tratta di una collana a doppio filo di diamanti rettangolari sui quali sono incastonati diciassette smeraldi del peso totale di 70 carati.

Due anni dopo re Edoardo VIII abdica per poter sposare la donna che ama. Edoardo e Wallis, divenuti il duca e la duchessa di Windsor, si uniscono in matrimonio in Francia, dove vivono. Naturalmente il duca continua a offrire a sua moglie i gioielli più splendidi. Nel dicembre 1937 acquista un importante bracciale Van Cleef & Arpels in oro laccato nero, sul quale è incastonato un fiore composto di diamanti, rubini e cinque grandi smeraldi con taglio a goccia il cui peso varia da 7 a 14 carati.

Nello stesso periodo, un’altra collana di diamanti e smeraldi, rimasta intatta fino a oggi, è acquistata presso Van Cleef & Arpels da un’altra illustre cliente: la principessa Faiza d’Egitto, sorella di re Farouk. Questa nobildonna estremamente elegante possiede una collezione di gioielli molto originale e ama l’associazione di pietre antiche a parure di stile contemporaneo. Benché modificata alla fine degli anni Trenta, la collana in questione risale al 1929. Essa si presenta come un girocollo molto morbido i cui pendenti di diamanti sono incastonati con nove gocce di smeraldo antiche. Sul retro del gioiello, un decimo smeraldo va a impreziosire un fermaglio particolarmente elaborato. La principessa Faiza indosserà spesso la sua collana di smeraldi in occasione dei balli organizzati a Parigi, in Costa Azzurra o al Cairo. Dopo aver cambiato proprietario una prima volta, nel novembre 2013 il gioiello è riapparso a Ginevra, in vendita all’asta presso Christie’s. Venne allora acquistato da Van Cleef & Arpels per la sua collezione privata.

Nel 1946, è Jacques Arpels (1914-2008), fratello di Pierre, a diventare l’eroe di un altro episodio della leggenda degli smeraldi. Egli riceve la prima commissione da parte della donna che sarà senza dubbio la più straordinaria cliente della Maison: S.A. la maharani di Baroda (1917-1989). Di una bellezza conturbante, la principessa Sita Devi è una leggenda in India. Al termine di uno stupefacente intreccio di matrimoni, divorzi, conversioni religiose, sposa uno dei più ricchi principi del suo paese, il maharajah di Baroda. La maharani sceglie di vivere a Parigi. Benché indossi, secondo lo stile indiano, sfarzosi sari, predilige gioielli europei. Nell’arco di un ventennio farà rimontare da Van Cleef & Arpels la quasi totalità della sua collezione, in seno alla quale gli smeraldi occupano un posto di spicco.

Una ventina di anni dopo, nel 1971, è un altro tesoro da mille e una notte che la Maison accoglierà in place Vendȏme. La principessa Salimah, prima moglie dell’Aga Khan IV, le affida, infatti, uno straordinario insieme di 58 smeraldi scanalati: favolose perle verdi percorse a tutto tondo da nervature. Con queste pietre Van Cleef & Arpels creerà per lei una collana lunga e un paio di orecchini. La collana è trasformabile: la parte retrostante può essere indossata come bracciale e il pendente diventare una spilla. Nel 1995, a Ginevra, la principessa Salimah metterà all’asta da Christie’s questo gioiello che appartiene oggi alla collezione privata di Van Cleef & Arpels.

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