Voice september

Ecco come sarà Voice-Vicenzaoro




The Voice era uno dei soprannomi di Frank Sinatra. Ora, però, in Italia the Voice è Michela Amenduni, product marketing & communication manager Jewellery & Fashion Division di Ieg. Cioè la donna su cui ricade l’onere e l’onore di far conoscere Voice (Vicenza, 12-14 settembre), l’evento cugino di Vicenzaoro September, la fiera che è stata cancellata a causa della nota emergenza sanitaria mondiale. Benché Italian Exhibition Group, la società che organizza Vicenzaoro, ci abbia provato fino all’ultimo, quest’anno era impossibile riproporre la classica fiera dedicata al gioiello, che pesa per circa il 13% sul fatturato di Ieg (società che è quotata in Borsa). Ecco, quindi, l’idea di un format diverso, ma non per questo meno interessante. «Anzi, in futuro potrebbe anche camminare con le proprie gambe», anticipa a gioiellis.com la manager.

Michela Amenduni, product marketing & communication manager Jewellery & Fashion Division di Ieg
Michela Amenduni, product marketing & communication manager Jewellery & Fashion Division di Ieg

Com’è nata l’idea di Voice.

«Abbiamo raccolto le richieste di imprese e associazioni di settore, ma anche di molti buyer, soprattutto tedeschi. Durante il lockdown, quando solo l’Italia si era fermata, dall’estero la percezione era che fosse finito tutto, che le imprese fossero scomparse. Invece no, le imprese italiane sono vive e attive. Ma non era possibile riproporre Vicenzaoro con mezzo mondo bloccato a causa del virus. Troppi punti interrogativi».

voice

Il format.

«L’idea è Voice, acronimo di Vicenzaoro International Community Event, ma è anche un nome evocativo: diamo voce al settore della gioielleria. Un summit. Cancellate le fiere di Basilea e Hong Kong, Voice per le imprese è la prima occasione dell’anno, dopo VicenzaOro January. Tre giorni densi di occasioni di incontri, anche di momenti di formazione in collaborazione con istituti universitari, di dibattiti, seguiti in streaming sui social. Ma anche di business. Con l’aiuto dell’Ice ci saranno anche i buyer, in particolare siamo concentrati su quelli dell’area Schengen».

L’allestimento.

«Impossibile ricreare lo stesso ambiente di Vicenzaoro. Le aziende partecipanti avranno a disposizione booth di 15 metri quadri, che possono raddoppiare e che, naturalmente, sono personalizzabili. Cercheremo anche di ricreare un color code che si colleghi alla suddivisione per aree omogenee di attività, come avviene per Vicenzaoro. E tanto spazio a disposizione per rispettare le misure di sicurezza sanitaria».

Espositori e business.

«Sono 300 gli espositori che hanno già confermato la loro presenza, ma il numero potrebbe salire ancora, forse fino a 400. Per loro c’è il progetto Buyer Virtual Room. Come funziona? Si tratta di una piattaforma (I-Mop Ieg Meeting Omnichannel Platform) che è già stata sperimentata nella fiera dedicata al turismo di Rimini, e già utilizzata per GoldItaly ad Arezzo. Per i virtual meeting saranno allestite alcune salette».

Voice Talk
Voice Talk

Chi c’è, chi non c’è

«Per aiutare gli espositori stiamo collaborando con Alo, azienda che realizza video in 3D: nelle salette dedicate ai collegamenti a distanza con i buyer esteri si avrà la possibilità di proiettare video dei gioielli con una resa decisamente migliore. Questo può essere utile ai brand che vendono molto all’estero e che non hanno ancora deciso se partecipare a Voice.

Il futuro.

«Il format di Voice potrebbe affiancare Vicenzaoro nel futuro. Ma non sostituirlo. Per esempio, Voice potrebbe diventare un evento che cammina con le proprie gambe, un format ibrido, più compatto e versatile, che si potrebbe anche esportare nel mondo, da Shanghai a Panama. Vedremo».

Immagine di VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis.com
Immagine di VicenzaOro September 2019. Copyright: gioiellis.com







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