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I gioielli Calvin Klein per Lila Moss

Lila Moss, 21 anni il 29 settembre, e figlia di Kate Moss, è la protagonista della nuova campagna di orologi e gioielli di Calvin Klein. Il marchio della moda, come molti altri ha concesso in licenza la realizzazione di gioielli e orologi. Sono prodotti a un prezzo accessibile, catalogati nella cosiddetta fashion jewelry, che punta più sul logo che sui materiali utilizzati. La scelta di Lila Moss, però, fa notizia e contribuirà alla notorietà dei gioielli. Nella campagna pubblicitaria la giovane modella indossa un anello, una collana, un braccialetto regolabile e un orologio color oro della nuova collezione, ispirata alle gocce di pioggia.

Lila Moss. Photo: Daniel Jackson
Lila Moss. Photo: Daniel Jackson

L’orologio è placcato in oro e presenta con un quadrante molto semplice, con cinturino a maglie. Curiosamente, la figlia della top model Kate Moss pochi mesi fa è stata uno dei volti del marchio under 30 del gioielliere americano David Yurman, ma aveva già collaborato con Calvin Klein nel 2022.

Lila Moss nella campagna Calvin Klein
Lila Moss nella campagna Calvin Klein
Un bracciale placcato oro di Calvin Klein
Un bracciale placcato oro di Calvin Klein

A Vicenzaoro brilla l’hi-tech

Il lato tecnologico della gioielleria è sempre più importante per chi produce, ma anche per chi acquista anelli, collane e orecchini. E sarà anche uno dei focus di Vicenzaoro September (8-12), il classico appuntamento organizzato da Italian Exhibition Group. Gli organizzatori annunciano momenti di informazione e riflessione su realtà aumentata, stampa 3D, esperienze retail phygital che coinvolgono creazione e alla lavorazione, logistica e distribuzione. Per affrontare il tema sono previsti talk, seminari e aree dedicate all’innovazione. Alla base c’è lo studio di Bain Lusso e tecnologia: l’inizio di una nuova era commissionato da Comité Colbert, un’associazione che riunisce 93 maisons del lusso francesi. Secondo la società di consulenza, nei prossimi tre anni le aziende del lusso impiegheranno mediamente tre tipi di tecnologie emergenti in più rispetto a quelle già utilizzate.

Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com

Secondo il programma dell’evento di Vicenza, soluzioni delle startup e Pmi si troveranno nell’area Startup & Carats, progetto organizzato in collaborazione con Agenzia Ice per la promozione all’estero delle imprese italiane. In questo ambito debutta Livemote, startup di Arezzo con capogruppo a Roma che sviluppa software per l’assistenza tecnica sui macchinari tramite realtà aumentata e per la modellazione 3D a partire da supporti fotografici. New entry a Vicenza anche la padovana Particular Materials con una nuova tecnologia per la tracciabilità della filiera e l’anticontraffazione che, attraverso l’utilizzo di nanoparticelle invisibili a occhio nudo integrate nel prodotto o materiale, ne garantisce l’autenticità mediante l’uso di analizzatori portatili a raggi X.
StartUp&Carats 2022
StartUp&Carats 2022

La bolognese Change2, invece, attraverso realtà aumentata e configurazione 3D, rileva misure di anelli e bracciali inquadrandoli con lo smartphone. E il software dell’aretina Alo Solutions serve a realizzare servizi fotografici di prodotto o video professionali direttamente da smartphone. Art&sofT, digital agency di Valenza, porta in fiera i suoi software gestionali multilingua dedicati esclusivamente al settore dei preziosi, integrati con servizi di business intelligence per sincronizzare dati di negozio fisico ed e-commerce. Nell’area dedicata alle startup anche Officina Orafa, calabrese e con una nuova sede a Roma, che presenta la sua chiusura brevettata per collane e bracciali modulari e intercambiabili, e la milanese Fortitudo Finance con un servizio di finanza agevolata rivolto alle aziende orafe per ottenere contributi a fondo perduto legati all’innovazione.
The Jewellery TrendBook 2022
The Jewellery TrendBook 2022

La tecnologia, e in particolare l’effetto dell’intelligenza artificiale, sarà presente anche al centro dell’evento AI – Art Intelligence di Trendvision Jewellery + Forecasting, l’osservatorio indipendente di Ieg sul mondo del gioiello, che sabato 9 settembre presenta The Jewellery Trendbook 2025+, pubblicazione sui fenomeni sociali emergenti e l’evoluzione dei consumi nei prossimi 18 mesi. L’evento vedrà la presenza di relatori internazionali: Nadine Kanso, Creative Director, designer e fondatrice del marchio di gioielli Bil Arabi, dalle forme intricate e ispirate alla calligrafia araba; Stefano Russo, Creative Director e designer che dal 2008 si occupa del design di Louis Vuitton per l’eyewear; Sienna O’Rourke, artista A.I. e creatrice di Planet Fantastique, universo digitale dall’estetica futuristica e al contempo retrò, a tinte pastello; Lalla e Davide Busatti, cofondatori e creative director della maison di alta gioielleria Busatti 1947. A seguire, la presentazione di The Jewellery TrendBook 2025+ a cura di Paola De Luca, co-founder e Creative Director di Trendvision Jewellery + Forecasting, con un overview sulle tendenze del prossimo futuro della gioielleria.
Spilla in titanio stampata 3D, con diamanti e berillo
Spilla in titanio stampata 3D, con diamanti e berillo

Sempre hi-tech al cento del seminario The coming revolution: artificial intelligence and its impact on the jewellery industry organizzato in collaborazione con Cibjo, la Confederazione Mondiale della Gioielleria. Domenica 10 settembre sul palco del Teatro Palladio si alterneranno diversi speaker tra i quali David Block, Ceo di Sarine Technologies, società che sviluppa, produce e vende tecnologie per l’industria dei diamanti, Sara Yood, Deputy General Counsel del Jewelers Vigilance Committee, Paola De Luca, co-founder e Creative Director di Trendvision Jewellery + Forecasting, moderati da David Brough, editor e co-founder del magazine inglese Jewellery Outlook.
Uffici di Ieg a Vicenzaoro
Italian Exhibition Group, Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com

Pandora cambia nome ai suoi nuovi diamanti di laboratorio

Agosto è un mese caldo per Pandora: dopo aver annunciato i risultati di bilancio del secondo trimestre e presentato diverse novità delle piattaforme Moments e Signature, il marchio danese ha annunciato un nuovo nome per la sua gamma di gioielli con diamanti creati in laboratorio. La linea Diamonds by Pandora diventa ora Pandora Lab-Grown Diamonds. Più chiaro, perché non crea ambiguità né sorprese per chi li compra: ora è subito inequivocabile che si tratta di diamanti artificiali. E la trasparenza nei confronti del consumatore è anche una richiesta delle autorità americane.

Orecchini Pandora con diamanti di laboratorio
Orecchini Pandora con diamanti di laboratorio

I nuovi gioielli saranno presentati a fine mese, ma l’azienda ha anticipato la nuova strategia, che prevede 57 nuovi stili in tre nuove collezioni. I gioielli con diamanti sintetici faranno parte di diverse famiglie: Pandora Nova, per esempio, riguarda diamanti coltivati in laboratorio con taglio brillante, il classico diamante rotondo da anello con solitario, e taglio princess. Le pietre avranno una montatura proprietaria a quattro griffe.
L'attrice Rosario Dawson con i gioielli Pandora Brilliance, con diamanti di laboratorio, lanciati nell'agosto 2022 in Usa e Canada
L’attrice Rosario Dawson con i gioielli Pandora Brilliance, con diamanti di laboratorio, lanciati nell’agosto 2022 in Usa e Canada

Pandora Era è la linea che si propone come reinterpretazione dei gioielli più classici. Pandora Talisman, invece, è una collezione di ciondoli, ma di lusso. I diamanti di Pandora prodotti in laboratorio saranno selezionati per taglio eccellente, quasi incolori, di purezza VS+ incastonati e in oro bianco 14 carati, oro giallo 14 carati o argento sterling. Avranno un peso tra 0,15 e 1 carato. Inizialmente saranno disponibili in 700 negozi e online, ma solo per Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Australia. Altre collezioni saranno lanciate entro la fine di ottobre 2023 in Messico e Brasile, mentre il lancio completo è previsto per il primo trimestre del 2024. I prezzi partono da 290 dollari.
Rendering degli anelli della collezione Pandora Brilliance
Rendering degli anelli della collezione Pandora Brilliance con diamanti di laboratorio

A Londra la più grande mostra di Wallace Chan

The Wheel of Time: è il titolo di quella che si preannuncia come la più grande mostra in Europa del lavoro di Wallace Chan. A presentare i gioielli-capolavori del maestro di Hong Kong è Christie’s. I 150 gioielli che compongono The Wheel of Time saranno esposti nella sede centrale di Christie’s King Street a Londra dal 4 al 10 settembre. Oltre ai gioielli Wallace Chan presenta sei sculture in titanio, alcune delle quali mai viste prima in pubblico. Le opere riassumono il lavoro di cinque decenni. La mostra è gratuita e aperta al pubblico ed è la quinta che Christie’s presenta in collaborazione con Wallace Chan, dopo le precedenti esposizioni a Hong Kong (2015, 2019) e Shanghai (2020, 2021). La maggior parte dei pezzi in mostra, creati nell’ultimo mezzo secolo, sono stati prestati da molti dei maggiori collezionisti internazionali di Chan.

Forever Dancing – Wind’s Tale brooch. Yellow Diamond, Morganite, Tsavorite Garnet, Crystal, Butterfly Specimen, Mother-of-Pearl, Fancy Coloured Diamond, Diamond, Pink Sapphire, The Wallace Chan Porcelain, Titanium
Forever Dancing – Wind’s Tale brooch. Yellow Diamond, Morganite, Tsavorite Garnet, Crystal, Butterfly Specimen, Mother-of-Pearl, Fancy Coloured Diamond, Diamond, Pink Sapphire, The Wallace Chan Porcelain, Titanium

Siamo lieti di portare l’immaginazione di Wallace Chan a Londra e presentare questa mostra unica che celebra cinque decenni di eccellenza artistica. La nostra quinta collaborazione con Chan riafferma il rapporto di lunga data di Christie con l’artista e non vediamo l’ora di accogliere i visitatori della mostra.
Mei Y Giam, Private Sales Director, Jewellery di Christie

Legend of the Color Black, spilla-scultura con diamanti neri. L'impressionante pietra centrale del pezzo, uno dei più grandi diamanti neri tagliati conosciuti al mondo, pesa 312,24 carati, insieme a diamanti grigio argento, zaffiro cristallino, agata nera, titanio e la porcellana Wallace Chan
Legend of the Color Black, spilla-scultura con diamanti neri. L’impressionante pietra centrale del pezzo, uno dei più grandi diamanti neri tagliati conosciuti al mondo, pesa 312,24 carati, insieme a diamanti grigio argento, zaffiro cristallino, agata nera, titanio e la porcellana Wallace Chan

Non è facile descrivere il lavoro di Chan, che spazia dai tradizionali canoni dell’estetica cinese con una fantasia senza confini etnici coniugati a una sorprendente abilità tecnica. Il pezzo più importante della mostra è Legend of the Color Black, una straordinaria spilla-scultura con diamanti neri. L’impressionante pietra centrale del pezzo, uno dei più grandi diamanti neri tagliati conosciuti al mondo, pesa 312,24 carati, insieme a diamanti grigio argento, zaffiro cristallino, agata nera, titanio e la porcellana Wallace Chan, un materiale che Chan ha impiegato anni a sviluppare e che è cinque volte più resistente dell’acciaio. Un altro pezzo degno di nota è la spilla The Joy of Life, con uno dei motivi più importanti di Chan, un’affascinante farfalla, composta da zaffiro rosa, zaffiro, granato tsavorite, diamante, diamante giallo, perla e titanio.
Brooch The Beauty of Greatness
Spilla The Beauty of Greatness

Uomo profondamente filosofico, Wallace infonde ai suoi gioielli lo spiritualismo orientale. Questo è il motivo che trascorre tutta la sua vita creativa interpretando e reinterpretando, sperimentando infinite combinazioni di pietre preziose, mezzi, stili, estetica, ed eseguito con le sue tecniche di fama mondiale.
François Curiel, Presidente, Christie’s Europe

Spilla The Joy of Life, composta da zaffiro rosa, zaffiro, granato tsavorite, diamante, diamante giallo, perla e titanio
Spilla The Joy of Life, composta da zaffiro rosa, zaffiro, granato tsavorite, diamante, diamante giallo, perla e titanio

Wallace Chan, nato nel 1956 ha iniziato come intagliatore di pietre preziose nel 1973 all’età di 16 anni. È un artista, ma anche un innovatore: The Wallace Cut è una tecnica di intaglio tridimensionale illusoria inventata nel 1987. Ha una forte capacità nella lavorazione del titanio, e ha brevettato una tecnologia per migliorare la luminosità della giadeite. Le opere di Chan sono nelle collezioni permanenti del Long Museum, Shanghai (2023), Museum of Fine Arts, Boston (2023), British Museum (2019), Capital Museum of China (2010) e Museo di Ningbo (2010). Ha tenuto mostre personali con le sue opere al Fondaco Marcello (Venezia, 2021 e 2022), Canary Wharf (Londra, 2022), Christie’s (Shanghai, 2021), Asia House (Londra, 2019), Christie’s Gallery (Hong Kong, 2019), Gemological Institute of America Museum (Carlsbad, 2011), il Capital Museum of China (Pechino, 2010), il Kaohsiung Museum of History (Taiwan, 1999) e Deutsches Edelsteinmuseum (Idar-Oberstein, 1992).
Collana The Blue Mile
Collana The Blue Mile

In un batter d’occhio, mezzo secolo è volato. Sono onorato dall’opportunità di presentare la mia più grande mostra in Europa da Christie’s a Londra. I miei più sentiti ringraziamenti vanno a Christie’s per aver sostenuto il mio viaggio creativo nel corso degli anni e in tutto il mondo. Sono anche grato ai miei collezionisti di lunga data per aver prestato i pezzi, senza la loro amicizia la mostra non sarebbe possibile. Il tempo è una ruota eterna che gira all’infinito senza né inizio né fine. Nel processo creativo, il tempo è un tema così intangibile, eppure onnifico.
Wallace Chan

Wallace Chan
Wallace Chan

Pandora cresce sui nuovi mercati

Pandora in cammino per il mondo. Ma, al contrario del vaso di Pandora della mitologia greca, che conteneva tutti i mali che si sono riversati nel mondo, l’omonimo brand danese di gioielleria distribuisce sul globo terrestre sempre più bracciali e anelli, collane e orecchini. I risultati economici del secondo trimestre 2023 indicano una crescita organica del 5%. Analizzando il risultato, emerge che la crescita a parità di perimetro (like-for-like) è del +2%, mentre il +4% è dovuto all’espansione del network, cioè all’apertura di nuovi punti vendita.

Store Pandora a Torino
Store Pandora a Torino

Non dappertutto gli affari vanno allo stesso modo: in Europa le vendite sono sostanzialmente le stesse dello scorso anno e negli Stati Uniti Pandora deve rassegnarsi a -4%, dato seppure in miglioramento. Quello che va forte è il resto del mondo, in crescita a +12%. I dati finanziari indicano anche un gross margin in rialzo al 78,1%, in crescita rispetto al corrispettivo periodo 2022, ma un Ebit (profitto lordo) al 20,2%, in diminuzione di quasi il 2% rispetto all’anno precedente, a causa di una ridistribuzione dei costi e degli investimenti previsti per la crescita. La società prevede che a fine anno sarà sostanzialmente in linea con quello del 2022.
Charm Pandora
Charm Pandora

L’azienda danese ha reso noti i dati assieme alle linee guida della propria strategia. Phoenix è il nome attribuito al percorso per far diventare Pandora un brand globale di gioielli a prezzi accessibili. I nuovi gioielli, secondo il management, hanno un riscontro positivo. In particolare, il bracciale a maglia geometrica registra una buona domanda e sostiene la resilienza di Moments, che non cresce, ma neppure diminuisce. Le altre piattaforme continuano a registrare una solida crescita, con Pandora Me che ha registrato un altro trimestre a due cifre (+17%) e Timeless con un LFL del +7%. In arrivo, inoltre, nuove collezioni di diamanti prodotti in laboratorio. Per l’intero 2023 Pandora prevede una crescita organica tra +2% e +5%, con Ebit a circa 25%.
Lavorazione di un gioiello Pandora
Lavorazione di un gioiello Pandora

Le novità di GemGèneve autunno

Torna GemGèneve, uno degli appuntamenti più attesi da appassionati e professionisti della gioiellria. La seconda edizione del 2023 (la prima si è svolta a metà maggio) si terrà da giovedì 2 novembre a domenica 5 novembre. È la edizione numero sette. Nata come esperimento sulle ceneri di Baselworld, GemGèneve ha conquistato il suo spazio, puntando su un target molto professionale, anche se la visita è aperta al pubblico (ticket 50 franchi). La nuova edizione messa a punto dal direttore Mathieu Dekeukelaire torna al Padiglione 6 del Palexpo (sede anche dell’edizione di novembre 2022) su 14.000 metri quadrati di spazio espositivo. Ma avrà un ingresso principale diverso e un nuovo layout dello stand. La data non è casuale: coincide con le principali aste autunnali di magnificent jewels che si tengono a Ginevra.

Orecchini con lapislazzuli, diamanti, perla. Copyright: gioiellis.com
Orecchini con lapislazzuli, diamanti, perla di Serendipity Jewelry. Copyright: gioiellis.com

Al momento sono previsti 145 rivenditori e un totale di 156 espositori. Ma gli organizzatori prevedono che alla fine si arriverà a un numero maggiore di espositori rispetto a novembre 2022 (erano 176, di cui 144 rivenditori), anche se meno rispetto all’evento di maggio (230 espositori e 192 rivenditori). Il Designer Vivarium diventerà un evento regolare nelle edizioni primaverili in futuro e lo stesso vale per alcune delle collaborazioni con le scuole, tra cui la partnership con Head e il Grand Theatre di Ginevra, prevista per maggio 2024. L’etichetta di fiera creata da espositori (cioè Ronny Totah e Thomas Faerber) per espositori e grande pubblico punta sempre ad accostare gioielli vintage e nuovi con gemme eccezionali.

Attribuiamo alle pietre preziose e alla creazione e progettazione di gioielli tanta importanza quanto la promozione di una vera solidarietà, unendo la comunità internazionale dei commercianti di pietre preziose e gioielli antichi, dei designer e di tutti gli appassionati di gioielli.

Thomas Faerber, co-fondatore di GemGenève

Gioielli a GemGèneve. Copyright: gioiellis.com
Gioielli a GemGèneve. Copyright: gioiellis.com

 

Thomas Faerber. Photo: David Fraga
Thomas Faerber. Photo: David Fraga

Tra le novità è annunciato anche un nuovo layout: si baserà su piccoli spazi tipo coffee station e comprenderà corridoi principali, spazi espositivi e lounge. Lo studio di design parigino Autre Idée ha ideato anche una nuova ambientazione progettata per avere un’atmosfera intima, con un tocco di stile giapponese. Tornano le aree Emerging Talents e New Designers gestite da Nadège Totah, dedicate ai giovani talenti. In questa area debutteranno la gioielliera e designer francese Capucine H e il designer franco-cileno José Maria Goñi, mentre tornano Marija Iva Jewelry e Serendipity Jewelry. A GemGèneve spazio anche per Elke Berr, gemmologa, designer e formatrice, che ha lanciato nel 2003 la sua linea di gioielli di alta gamma e pezzi su misura dopo oltre 30 anni di esperienza nel settore.

Capucine H, anello in oro 18 carati, zirconi, granati, diamanti cognac
Capucine H, anello in oro 18 carati, zirconi, granati, diamanti cognac

I gioielli Vhernier nell’orbita di Kering?

Vhernier, storico brand italiano di gioielleria, prende la strada della Francia. Secondo quanto rivelato dal quotidiano finanziario Mff, Vhernier passa per il 49% al gruppo francese Kering di monsieur François-Henri Pinault. Al momento non c’è nessuna conferma ufficiale dell’operazione, né da parte del colosso del lusso francese, né dal presidente della Maison Carlo Traglio. Anzi, secondo altre fonti, il gruppo italiano avrebbe altri tavoli di trattativa aperti con altri big del lusso. Secondo l’ipotesi di Mff, invece, l’azienda di gioielleria italiana, controllata tramite la finanziaria di famiglia Aura da Carlo e Maurizio Traglio, rimarrebbe di proprietà per il 51%, anche se non è escluso che in un prossimo futuro la proporzione possa invertirsi.

Catene Mon Jeu
Mon Jeu by Vhernier

Kering, che ha appena concluso l’acquisizione del 30% di Valentino, rafforzerebbe ulteriormente l’area della gioielleria, che ora è rappresentata dal brand di alta gamma Qeeling e da, Boucheron, Pomellato e DoDo, con un target più giovane. Vhernier, al contrario, gode di un’ottima immagine grazie alla sua produzione di alta qualità, ma non ha la forza per imporsi su mercati internazionali sempre più globalizzati.

Carlo Traglio, presidente di Vhernier
Carlo Traglio
Henry Francois Pinault, patron di Kering
Henry Francois Pinault

Giovani e gioielleria al primo Valenza Gem Forum

In Italia non ci sono abbastanza professionisti della gioielleria. Per questo a Valenza, uno dei distretti italiani della gioielleria, è stata creata Mani intelligenti, fondazione per l’innovazione e la cultura del gioiello italiano, nata nel 2018 con l’obiettivo di colmare il gap generazionale presente all’interno della forza produttiva valenzana, perché pochi giovani intraprendono la strada dell’oreficeria. Un focus sulla situazione è in programma il 10 ottobre: il Valenza Gem Forum è il primo appuntamento organizzato al Teatro Sociale di Valenza dedicato al distretto piemontese dell’alta gioielleria. È promosso dalla Fondazione Mani Intelligenti con la collaborazione di Italian Exhibition Group. società che organizza Vicenzaoro.

Laboratorio di Oro Trend a Valenza
Laboratorio di Oro Trend a Valenza

Il forum coinvolgerà i protagonisti del settore, dalle più importanti realtà imprenditoriali del territorio alle grandi maison internazionali che qui concentrano la loro produzione, con la partecipazione compatta di associazioni di riferimento e istituzioni locali. Un’occasione per discutere tematiche chiave per la produttività del distretto: trend di consumo e distributivi dell’alta gioielleria, creatività e innovazione, tracciabilità e approvvigionamento di pietre preziose e diamanti che qui si incastonano da oltre due secoli. Il core delle altissime competenze che la tradizione gioielliera di Valenza esprime. Centrale il tema della formazione rivolta alle giovani generazioni per dare continuità a un comparto economico in crescita che rappresenta il miglior made in Italy nel mondo. Nel primo trimestre del 2023 +24,4% dell’export del distretto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (elaborazione Confindustria Federorafi dati Centro Studi Confindustria Moda).

Lavorazione della croce della collana Belle Epoque
Lavorazione della croce della collana Belle Epoque by Damiani

Nuova apertura di Damiani a Seul

Nuova apertura di Damiani in Oriente, nella Corea del Sud. Il marchio di gioielleria apre una nuova boutique nello Hyundai Mokdong department store, nella parte occidentale della capitale Seul. Lo Hyundai Mokdong è uno dei centri commerciali di lusso più noti del paese asiatico. Il nuovo punto vendita si trova al piano terra, accanto ai luxury brand più importanti. Come nelle altre boutique Damiani i coreani possono scegliere tra le collezioni più iconiche della Maison, come D.Icon, Belle Époque, Margherita e Mimosa, oltre alle proposte per il mondo bridal.

Damiani, Hyundai Mokdong department store
Damiani, Hyundai Mokdong department store

La nuova apertura fa parte del piano di espansione che Damiani ha intrapreso da tempo. Lo scorso anno, per esempio, ha inaugurato due punti vendita, sempre a Seul, nei department store Shinsegae Gangnam (il quartiere del lusso) e Lotte World Tower. In tutto il marchio italiano conta in Corea 13 boutique, segno di un apprezzamento della produzione di Damiani nel Paese asiatico.
Store Damiani, Seul
Store Damiani, Seul

Vicenzaoro è sold-out

Nuove anticipazioni di quello che sarà Vicenzaoro September (8-12): è tutto esaurito e sono stati occupati dagli espositori anche le sale convegni. L’evento dedicato alla gioielleria organizzato da Italian Exhibition Group ospiterà oltre 1.200 brand espositori da 34 Paesi nel quartiere fieristico di Vicenza riunisce l’intera filiera dell’oro e del gioiello. Germania, Turchia, Cina, India e Tailandia sono i Paesi più rappresentati dai brand espositori provenienti dall’estero, che coprono circa il 40% dell’area. Il Made in Italy sarà rappresentato come sempre da tutti i principali distretti (Arezzo, Vicenza, Valenza e Campania). Sono 400 i buyer esteri attesi anche grazie al supporto di ministero degli Esteri e Ice (agenzia pubblica per l’export). Gli operatori, precisa Ieg, arrivano in particolare da Usa, Emirati Arabi Uniti, Israele, Cina e Paesi Asean (Association of Southeast Asian Nations).

Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com

Per un settore, quello della gioielleria, che corre (in Italia nel primo trimestre 2023 segna un fatturato in crescita dell’11,3%) anche Vicenzaoro ne beneficia: lo spazio espositivo è sold-out, con diverse aziende in lista d’attesa, in particolare per la community Icon dedicata alla gioielleria di alta gamma. Per questo Ieg ha messo a disposizione tutti gli spazi disponibili, comprese le sale convegni al padiglione 7.1 al primo piano del quartiere fieristico, creando uno spazio riservato.

Uffici di Ieg a Vicenzaoro
Ieg, Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com
Bracciale con diamanti per 24 carati e smeraldi per 47 carati. Copyright: gioiellis.com
Bracelet with diamonds for 24 carats and emeralds for 47 carats. Copyright: gioiellis.com

I segreti di Pandora

Pandora è il marchio di gioielli più diffuso al mondo. Tutti hanno indossato o almeno visto da vicino un gioielli di Pandora. Nel 2022 Pandora ha venduto tre gioielli al secondo. Eppure non tutti conoscono la storia di questa azienda. Per esempio, lo sapevate che i gioielli di Pandora, che è un’azienda danese, sono realizzati in Tailandia? E che il suo fondatore è un maniaco della riservatezza, che non rilascia interviste e neppure si lascia fotografare? Tanto che ha comprato casa a Singapore.

Collane della linea Disney Little Mermaid Pandora indossate
Collane della linea Disney Sirenetta Pandora indossate

Pandora è il più grande marchio di gioielleria al mondo con 26,5 miliardi di corone danesi di fatturato nel 2022 (circa 3,5 miliardi di euro o 3,8 miliardi di dollari) e una rete di vendita al dettaglio di circa 2.500 negozi, con 600 milioni di clienti solo sugli store online, e con più di 32.000 dipendenti. Ma è nata da un semplice business familiare. Per la precisione, da una coppia: l’orafo di Copenaghen Per Algot Enevoldsen e sua moglie Winnie. Dopo aver aperto una piccola gioielleria nel 1979 a Copenhagen, i due si recavano spesso in Thailandia per acquistare materiali e gioielli da importare. Ma, prima che Pandora divenisse Pandora, la coppia ha puntato sulla vendita all’ingrosso. Anzi, nel 1987 la vendita al dettaglio è stata interrotta.

Alexander Lacik, President & Chief Executive Officer Pandora
Alexander Lacik, President & Chief Executive Officer Pandora

Dopo aver assunto una decina designer, la produzione è stata portate completamente in Thailandia nel 1989, dove i costi di produzione erano e sono ancora, molto più bassi. I due, Per e Winnie Enevoldsen, si sono trasferiti a vivere a Bangkok con il figlio Christian, e fornivano gioielli a prezzi accessibili per il mercato di massa europeo. L’azienda è cresciuta fino a includere un assortimento di anelli, collane, orecchini e orologi, che al momento ha però smesso di produrre. Una delle caratteristiche di Pandora è anche quella di proteggere alcune soluzioni, come le leghe metalliche utilizzate, con un brevetto. Il successo dei bracciali con ciondoli ha convinto nel Duemila la coppia a puntare sulla vendita diretta.

Una rara immagine di Winnie e Per Enevoldsen
Una rara immagine di Winnie e Per Enevoldsen

Il braccialetto con ciondoli da comporre e personalizzare è stato la chiave del successo. È stato lanciato per la prima volta nel mercato danese. La coppia ha avuto per prima l’idea di creare un gioiello con ciondoli intercambiabili che possono essere aggiunti e rimossi secondo le preferenze di chi lo indossa. Il successo ha convinto Pandora a puntare sui mercati esteri, a iniziare da Germania e Stati Uniti, poi l’Australia nel 2004. Nel 2005, l’azienda danese ha aperto una struttura artigianale su larga scala a Gemopolis, la zona dell’industria della gioielleria a Bangkok. Nel 2017 ha aperto uno stabilimento a Lamphun, vicino a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, e nel 2018 un’altro sito produttivo Triple A sempre a Gemopolis.

Il sito produttivo di Lamphun, in Tailandia
Il sito produttivo di Lamphun, in Tailandia

Il sito di Lamphun è una vera cittadella. Occupa oltre un migliaio di dipendenti, quasi tutti molto giovani, che indossano una divisa bordeaux. Le donne incinte aggiungono dei grembiuli azzurri. C’è anche una spirit house, piccolo altare votivo al Buddha dove la mattina, prima di entrare al lavoro, i dipendenti possono recitare una preghiera, ma è stata prevista anche una stanza dedicata alla preghiera dei musulmani. Non solo. Oltre alla mensa c’è un negozio di generi alimentari, una nursery, l’infermeria, e persino un dj che crea alla console una musica per i dipendenti e uno spazio digital dove si producono programmi. In Tailandia Pandora produce i gioielli, ma sono disegnati in Italia e Danimarca.

Lavoratrici nella fabbrica di Lamphun
Lavoratrici nella fabbrica di Lamphun

Dopo la sua fondazione, quasi un quarto di secolo fa, Pandora è cresciuta fino a quotarsi in Borsa, anche grazie all’idea di creare una diffusa catena di negozi in franchising. Nel 2008, il fondo di private equity Axcel ha acquisito il 60% della società e due anni dopo, nel 2010, Pandora è stata quotata al listino del Copenhagen Stock Exchange. I fondatori e il figlio Christian fanno base oggi a Singapore, dove hanno acquistato due lussuosi appartamenti nella zona di Orchard, in un condominio di Boulevard Vue. I servizi includono una piscina, una jacuzzi, una suite spa con letto in pietra riscaldato e una sauna.

Uno store di Pandora
Uno store di Pandora

Come riconoscere i veri gioielli Pandora?
Come per tutte le cose di successo, c’è chi copia. E c’è anche chi vende falsi gioielli di Pandora. Come riconoscere i veri gioielli di Pandora? Lo spiega la stessa azienda: tutti i gioielli in argento sterling sono stampati con la lettera S maiuscola per l’argento, seguita dalla purezza dichiarata in parti di argento puro per mille: S925 (argento puro al 92,5%). Inoltre, tutti i gioielli Pandora in oro sono stampigliati con la G maiuscola per l’oro, seguita dalla purezza, espressa in parti d’oro puro per mille nella lega d’oro: 14k, G585 (cioè 58,5% di oro puro) o 18k: G750 (75% di oro puro). I marchi di qualità sui gioielli Pandora prodotti prima di giugno 2011 contengono però solo numeri, non lettere.
Il marchio di fabbrica standard sui gioielli Pandora è ALE, che sta per Algot Enevoldsen, il padre del fondatore del brand, Per Enevoldsen. Le lettere ALE sono stampate sui gioielli, tranne che su alcuni dei pezzi più piccoli. Alcuni Paesi richiedono però altri timbri specifici per i gioielli e Pandora ovviamente rispetta i requisiti aggiungendo ulteriori timbri.

Charm Pandora con inciso S 925 Ale
Charm Pandora con inciso S 925 Ale

Perché si chiama Pandora?
Secondo la mitologia greca Pandora è stata la prima donna. Zeus, il re degli dei, incaricò Efesto (un dio del fuoco) di plasmare una donna dalla terra, alla quale gli dei conferirono i loro doni più scelti. Pandora aveva così un vaso con dentro ogni sorta di miseria e male. Quando il vaso fu aperto, per la curiosità di vedere che cosa c’era dentor, i mali volarono sulla Terra, tranne la speranza.

Gioielli Pandora estate 2023
Gioielli Pandora estate 2023

Toolkit per la sostenibilità da RJC

Il Responsible Jewellery Council offre il primo toolkit Esg (Environmental, social, and corporate governance) ai membri dell’associazione. Il Responsible Jewellery Council è un’organizzazione no-profit, che stabilisce standard e certifica, con circa 1700 aziende associate che lavorano nella filiera della gioielleria, dall’estrazione delle gemme alla vendita al dettaglio. Obiettivo del toolkit è allargare a tutti gli aderenti l’impegno a rispettare gli standard Esg, fornendo tutte le informazioni necessarie per un approvvigionamento sostenibile, la mappatura del Cop, cioè delle Conference of Parties, la riunione annuale dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici, e degli SDGs, Sustainable Development Goals, cioè gli obiettivi di sviluppo sostenibile. SI tratta di una raccolta di 17 obiettivi interconnessi progettati per essere un progetto condiviso per la pace e la prosperità per le persone e il pianeta.

Esg toolkit
Esg toolkit

Il toolkit analizza lo scopo e l’ambito di tutti i report ESG nel tentativo di dotare i membri RJC delle conoscenze necessarie per prendere una decisione informata in base alle singole esigenze aziendali. Il Responsible Jewellery Council ricora anche che secondo uno studio McKinsey entro il 2025 il 20-30% delle vendite globali di alta gioielleria sarà influenzato da considerazioni di sostenibilità, dall’impatto ambientale alle pratiche di approvvigionamento etico. Ciò equivale a un business di 110 miliardi di dollari, che rappresenta un aumento da tre a quattro volte gli acquisti influenzati dalla sostenibilità dal 2019.
Estrazione di un rubino in Groenlandia
Estrazione di un rubino in Groenlandia

Oggi siamo con la sostenibilità dove eravamo con la trasformazione digitale 20 anni fa. Quelli che l’hanno abbracciata subita hanno acquisito anche clienti nuovi e più giovani, quelli che l’hanno liquidata sono rimasti indietro. Sostenibilità è il più grande problema che l’orologeria e la gioielleria devono affrontare oggi, e voglio aiutare tutti a capire che cosa possono fare per far parte di questo movimento.
Melanie Grant, direttrice esecutiva, Responsible Jewellery Council

Melanie Grant
Melanie Grant

Digitale, perle e trend a Vicenzaoro September

A volte il contorno risulta saporito quanto il principale alimento nel piatto. Questo è, almeno, l’intento degli avvenimenti che arricchiscono l’esperienza dei visitatori di Vicenzaoro. Anche la prossima edizione di settembre (8-12) avrà un contorno di eventi di formazione o di piacevole intrattenimento. Per questa ragione Ieg, la società che organizza Vicenzaoro, anticipa gli argomenti che saranno trattati durante conferenze, workshop o presentazioni. I focus annunciati riguardano le nuove tecnologie per l’industria orafo-gioielliera, la realtà virtuale, e il fenomeno Nft, non si sa quanto apprezzato da chi i gioielli li produce davvero, app e visori 3D. Più in generale, l’impatto del digitale su progettazione, tracciabilità, logistica, customer experience.

Vicenzaoro, visitors. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro, visitors. Copyright: gioiellis.com

A rimorchio di questa tendenza, sarà presentato il nuovo Trendbook 2025+ di Trendvision Jewellery + Forecasting, l’Osservatorio indipendente di Ieg diretto da Paola De Luca. Club degli Orafi e direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo aggiorneranno, invece, lo scenario sul settore orafo italiano tra Made in Italy e i mercati internazionali. Un settore che continua un diffuso rafforzamento sui principali mercati internazionali di sbocco e che, nel primo trimestre del 2023, ha realizzato esportazioni per oltre 2 miliardi di euro secondo il Centro Studi Intesa Sanpaolo.
Operatori a Vicenzaoro January
Operatori a Vicenzaoro January

In programma anche un appuntamento con Cibjo (sigla di World Jewellery Confederation, in francese Confédération Internationale de la Bijouterie, Joaillerie, Orfèvrerie des Diamants, Perles et Pierres), con un seminario sulla tutela della proprietà intellettuale per gioielli e orologi con l’esperienza di organizzazioni attive nella lotta alla contraffazione. In collaborazione con Igi, Istituto Gemmologico Italiano, torneranno i Gem Talk, incontri di formazione per gli operatori. Con il contributo di Jpea (Japan Pearl Exporters’ Association) e la cooperazione di Japan External Trade Organization, ci sarà un focus sul mercato delle perle e, in particolare, delle giapponesi Akoya, le più popolari per l’elevata lucentezza, con il contributo di Cibjo Pearl Commission e Mikimoto. Previsti, inoltre, un approfondimento sul diamante nel mercato dei gioielli, naturale e lab grown, un seminario sul mondo del corallo e i Retail Talk che Federpreziosi Confcommercio rivolgerà ai dettaglianti.

Collana di Vittorio Fiorentino con corallo e diamanti indossata a Vicenzaoro
Collana di Vittorio Fiorentino con corallo e diamanti indossata a Vicenzaoro

Damiani in resort a Cipro

Continua l’espansione della rete distributiva di gioielli Damiani. In questo caso il marchio italiano ha aperto un negozio con il proprio brand a Cipro. La boutique si trova nel resortCity of Dreams Mediterranean, vicino a Limassol, nella parte meridionale dell’isola. City of Dreams Mediterranean, di proprietà del colosso asiatico Melco Resort, è il più grande resort-casinò di lusso integrato d’Europa e include una vasta area per lo shopping presidiata dalle principali griffe internazionali. Il nuovo punto vendita Damiani, aperto in collaborazione con il partner Vassos Eliades, è situato vicino ai principali brand del lusso ed è progettato per consentire agli appassionati di scoprire le creazioni del brand grazie a un’attenta disposizione degli spazi espositivi.

Damiani, City of Dreams Mediterranean
Damiani, City of Dreams Mediterranean

A Cipro il brand italiano ha già una pluriennale presenza in diversi punti vendita multimarca di alta gamma. Damiani ha di recente aperto store in Oriente, da Macao, in Cina a Taipei. In Italia, invece, la rete distributiva si è rafforzata con nuove boutique Rocca, marca controllata dal gruppo Damiani.
Jerome Favier, Ceo di Damiani
Jerome Favier, Ceo Damiani

Al Sije ritornerà il Jewellery Design Award

Con 280 brand espositori tra aziende di gioielleria, produttori ed esportatori su 8000 metri quadrati, il Sije 2023 è stata la più grande edizione dello show dedicato alla gioielleria. Il Sije si rivolge a buyer e consumatori principalmente da Singapore e dall’Indonesia, Paese partner, oltre che dal resto del Sud Asia, con un format B2B/B2C. E quella conclusa il 16 luglio è stata anche la prima edizione organizzata da Ieg (Italian Exhibition Group). E per il 2024 è previsto il rilancio del Singapore Jewellery Design Award 2024, che in passato ha visto 93 candidati da 16 Paesi. Il tema del concorso sarà Sustainable Luxury.

Il booth di Talento Italiano a Singapore
Il booth di Talento Italiano a Singapore

Nei prossimi anni Sije rappresenterà una porta d’accesso ai mercati dell’Asia sempre più efficace per le aziende della filiera orafo-gioielliera. I tassi di crescita della regione sono un’opportunità anche per le aziende del Made in Italy e potremo inoltre attrarre espositori internazionali alle nostre fiere in Italia e nel mondo, dall’Europa, con Vicenzaoro e Oroarezzo, al Medio Oriente, con JGT in Dubai e ora anche all’Asia con Sije a Singapore.
Marco Carniello, Global Exhibition Director Jewellery & Fashion di Ieg

Marco Carniello
Marco Carniello

Una conferma il ruolo strategico di Singapore per il gioiello nel mercato Asean (sigla di Association of Southeast Asian Nations, che conta dieci membri), secondo Corrado Perboni, Ceo di Ieg. Singapore l’offerta è stata centrata prevalentemente sull’alta gioielleria da 28 Paesi. Oltre a Singapore (oltre 60 aziende), altri espositori sono arrivati da Hong Kong e Tailandia. A seguire Giappone, Indonesia, Malesia, Sri Lanka e, in misura minore, anche Nepal, Polonia, Spagna, Svizzera, Turchia, Uae, Usa. Nove gli espositori dall’Italia tra i quali Zydo, alla sua quindicesima partecipazione.
Operatori durante una passata edizione di SIje
Operatori durante una passata edizione di SIje

Opportunità dall’Asia
Singapore, perno economico dell’area Asean che conta un bacino di 600 milioni di persone, rappresenta una grande opportunità di sviluppo per l’oreficeria, gioielleria e orologeria, con previsioni di crescita del tasso annuo composto (Cagr) per i beni di lusso del 4,64% nel quinquennio 2022-2027, sostenuto dall’ingresso di nuovi marchi di gioielleria e dall’aumento delle vendite di orologi, accompagnati da una rapida urbanizzazione e maggiore disponibilità di reddito.

Secondo i dati di Confindustria Federorafi nel 2022 l’Italia ha esportato beni verso l’area per 264,44 milioni di euro, pari al 2,7% del totale export settoriale in valore, con incrementi del +46,5% sul 2021 e del +89,4% sul 2019 pre-covid. Considerandoli assieme, questi mercati occupavano il nono posto nella graduatoria delle destinazioni. Malesia, Singapore e Tailandia i tre mercati principali dell’area. Trend decisamente positivo anche nel primo trimestre 2023, chiusosi con 81 milioni di euro esportati, +38,3% su gennaio-marzo 2022 e una quota del 3,2% sul totale export settoriale del periodo analizzato.

Sije è una nuova tappa della strategia di espansione di Ieg, che offre ai nostri espositori e prospect un portafoglio ancora più ricco di manifestazioni di livello nei diversi continenti. Il Far East, in particolare, è uno dei mercati più vasti e interessanti per le aziende che mirano a un’espansione del business, esportando prodotti e know-how.
Francesco Santa, Ceo Ieg Middle East, Dubai & International Business Development Director Ieg Group

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Francesco Santa Francesco Santa

Annamaria Cammilli celebra i 40 anni con l’anello Firenze

La creatività è come una pianta: quando nasce va coltivata e può solo crescere. Principio che vale anche per Annamaria Cammilli, brand fiorentino che ha tagliato il traguardo dei 40 anni di attività Un compleanno festeggiato con un grande evento a Firenze, con tutti gli onori. Una serata speciale iniziata in Piazza della Signoria, con gli ospiti della Maison che hanno visitato la Boutique di Cammilli e sostato presso la Loggia dei Lanzi, riservata ai presenti per l’occasione, e un’esclusiva visita guidata del Museo degli Uffizi. Poi, la festa per l’anniversario ha avuto il suo centro di gravità nello storico Palazzo Gondi, uno dei più illustri edifici rinascimentali fiorentini.

Allestimento a Palazzo Gondi
Allestimento a Palazzo Gondi

Intrattenimento, musica, cibo. E, naturalmente, gioielli, con la presentazione dell’anello celebrativo Firenze, dedicato alla città culla di arte e bellezza che da sempre ha ospitato e ispirato la creatività del marchio Cammilli. La fondatrice della Maison, Annamaria Cammilli, ha dedicato l’anello Firenze alla sua città nelle mani del sindaco, Dario Nardella. Un momento simbolico che rappresenta la sintesi della lunga storia che ha portato il marchio italiano a essere conosciuto in tutto il mondo. Si tratta di un anello in edizione limitata di soli 40 esemplari, nato per celebrare i 40 anni di Annamaria Cammilli. È realizzato con la classica finitura satinata Aetherna, ma in sette diverse varianti, che prevedono anche la versione lucida, o la presenza di varie tipologie e disegni di pavé di diamanti e pietre preziose. Fuori dell’ordinario è anche il packaging: uno scrigno totalmente scolpito in pietra di alabastro.

Annamaria Cammilli (a destra) e Raffaella Renai
Annamaria Cammilli (a destra) e Raffaella Renai

Le sette versioni dell’anello Firenze
• Versione Lux: solo oro
• Versioni Icon e Icon Lux: in perfetto stile dell’iconica collezione Dune, declinato in versione satinata con finitura Aetherna e versione lucida
• Versioni Galaxy e Glaxy Lux: illuminate da un tocco di pavé, declinato in versione satinata con finitura Aetherna e versione lucida
• Versioni Pavé e Pavé Color: completamente ricoperte di pietre, diamanti o pietre preziose di colore come rubini, zaffiri, smeraldi, diamanti brown e black

L'anello Firenze e la confezione in alabastro
L’anello Firenze e la confezione in alabastro

Un cammino iniziato nel 1983, quando Annamaria Cammilli ha deciso di trasformare la sua boutique di gioielleria nel cuore di Firenze in qualcosa di più grande. Grazie a questa scelta coraggiosa la designer, che è anche pittrice e scultrice, è riuscita nell’impresa di fondare un’azienda sul proprio talento artistico, dando vita a creazioni scultoree che si distinguono per l’eccezionale plasticità delle forme. Oggi, la creatività di Annamaria Cammilli è accompagnata dalla gestione del Ceo Riccardo Renai.

Anello Firenze versione con pavé
Anello Firenze versione con pavé

Nel corso degli anni il suo modo diverso di far gioielleria è diventato un vero e proprio stile, un messaggio creativo originale e molto riconoscibile. Il talento dei mastri orafi di Cammilli ha permesso poi di maturare un’alta specializzazione su vari aspetti tecnici, come le 8 originali tonalità di oro 18 carati e l’esclusiva finitura vellutata delle superfici Aetherna, che distinguono in maniera inequivocabile i gioielli del brand, con una lavorazione segreta appositamente sviluppata per esaltare la tridimensionalità del gioiello. Produzione rigorosamente 100% Made in Italy e un design esclusivo: sono i valori che hanno permesso all’azienda di rinnovarsi costantemente nel tempo.

Riccardo Renai e Annamaria Cammilli
Riccardo Renai e Annamaria Cammilli

I numeri confermano che il mercato apprezza: Cammilli infatti ha chiuso il 2022 con un aumento del fatturato del 38% rispetto all’anno precedente, e l’incremento rispetto all’anno di riferimento prima del covid (2019) è addirittura del 97%. Una crescita dovuta anche a una politica di investimenti mirata a incrementare la distribuzione del brand, la notorietà e la conoscenza del valore aggiunto dei suoi prodotti. Come l’investimento dedicato alla formazione testimoniato dall’inaugurazione in giugno 2022 della Cammilli Academy, una modernissima struttura dedicata alla formazione del personale di vendita dei concessionari che presentano il brand in tutto il mondo. Un percorso che dà ai partecipanti non solo la possibilità di apprendere come trasmettere con efficacia le caratteristiche speciali dei gioielli Cammilli, ma anche di vivere un’esperienza immersiva nel cuore di Firenze, alla scoperta delle origini e della vera essenza del brand. Un’iniziativa che parla della volontà di continuare ad alimentare la crescita, portando nel mondo la bellezza pervasiva di Firenze e il savoir-faire dei propri mastri artigiani, racchiusi in un gioiello.

Orafo al lavoro, dimostrazione durante l'evento
Orafo al lavoro, dimostrazione durante l’evento
Party a Palazzo Gondi
Party a Palazzo Gondi
Il team di Annamaria Cammilli
Il team di Annamaria Cammilli

Amen con il Sole

Il Sole è oggetto di venerazione in molte culture da quando esiste l’umanità ed è indispensabile alla vita. Amen, brand italiano di gioielli accessibili, dedica alla stella più vicina alla Terra una piccola collezione di bijoux, in sintonia con la stagione estiva. Bracciali, collane e orecchini hanno la forma di un sole stilizzato, con tanti raggi e un centro circolare. In alcuni modelli di orecchini, bracciale e collana il sole è rappresentato come se stesse per sorgere (o tramontare) sulle onde del mare. La caratteristica di questi bijoux è l’utilizzo di un pavé di cubic zirconia bianchi o colorati, dalle tonalità calde.

Bracciale con cubic zirconia gialli e arancio
Bracciale con cubic zirconia gialli e arancio

I cristalli di cubic zirconia sono montati su argento rodiato nel colore naturale oppure con finitura color oro. Bracciali e collane sono costituiti da catene che terminano con l’elemento centrale a forma di sole. I prezzi proposti vanno da circa 30 per gli orecchini più semplici a 90 euro per la collana con sole che sorge dal mare. Forse da indossare in spiaggia.

Orecchini con cubic zirconia gialli e arancio
Orecchini con cubic zirconia gialli e arancio
Orecchini con cubic zirconia bianchi
Orecchini con cubic zirconia bianchi
Collana con cubic zirconia gialli e arancio
Collana con cubic zirconia gialli e arancio
Collana con cubic zirconia bianchi
Collana con cubic zirconia bianchi
Bracciale della collezione Sole
Bracciale della collezione Sole

Beyoncé indossa un vestito firmato Tiffany

Tiffany & Co. dai gioielli agli abiti. Ma di metallo. A indossare l’inconsueto vestito è stata Beyoncé durante la sua performance al Renaissance World Tour al Rogers Centre di Toronto, Canada. L’abito-gioiello è ispirato a due modelli iconici di Elsa Peretti, Diamonds by the Yard e Mesh. L’abito su misura indossato dalla cantante, pezzo unico, presenta catene di pietre incastonate giustapposte a rete. Il tessuto è fluido e drappeggiato. L’abito è stato realizzato a mano da quasi 5 metri di catene, intrecciato con 300.000 anelli utilizzati sia per i nastri, sia per le spalle e per i fianchi. La confezione ha richiesto circa 200 ore.

Beyoncé indossa l'abito firmato Tiffany
Beyoncé indossa l’abito firmato Tiffany

Beyoncé, che ha una partnership con Tiffany, di recente ha indossato una collana Tiffany T personalizzata, anelli Tiffany T, un anello Picasso Studio e anelli Jean Schlumberger in occasione della sfilata delle collezioni Louis Vuitton Menswear a Parigi, Francia. Vuitton fa parte di Lvmh, il gruppo che ha acquistato Tiffany tre anni fa. La cantante, invece, ha indossato orecchini e choker a maglie HardWear durante la performance del suo tour a Sunderland, in Inghilterra.

Beyoncé alla sfilata Louis Vuitton uomo
Beyoncé alla sfilata Louis Vuitton uomo

Beyoncé al concerto di Sunderland con  orecchini e choker a maglie HardWear
Beyoncé al concerto di Sunderland con orecchini e choker a maglie HardWear

L'abito Tiffany indossato da Beyoncé
L’abito Tiffany indossato da Beyoncé

Graff in giallo a Parigi

Sunrise: A Celebration of Graff Yellow Diamonds. Chi ama i diamanti gialli sa già a quale porta bussare. Ma non è quella del flagshipstore di Londra, dove a sede Graff, uno dei brand più famosi per la sua offerta di gioielli con diamanti, anche nella versione yellow. Il gioielliere britannico ha scelto invece lo store di Parigi in Rue Saint-Honoré per esporre in una breve mostra la sua collezione di diamanti gialli. Accanto a pezzi storici, Graff ha proposto anche una novità: una eccezionale collana di alta gioielleria.

Sunrise Graff Yellow Diamond Necklace
Sunrise Graff Yellow Diamond Necklace

Si tratta di una collana che vale una cifra a sette zeri ed è composta da un diamante a forma di pera giallo intenso fancy da 30 carati, estremamente raro, accompagnato da altri 138 carati di diamanti gialli e bianchi. Oltre a essere un gioiello estremamente prezioso, la collana è anche frutto di una lunga lavorazione. Ogni elemento è stato creato con un attento lavoro artigianale con l’obiettivo di far risaltare la pietra centrale. Graff è una Maison famosa per i suoi diamanti gialli, come quello chiamato Stella di Bombay, acquistato nel 1974, una storica pietra gialla tagliata e lucidata da Graff utilizzando tecniche innovative per il tempo. Oppure Delaire Sunrise, diamante da 118,08 carati, oppure il Golden Empress, diamante color miele da 132,55 carati.

Collana composta da un diamante a forma di pera giallo intenso fancy da 30 carati, estremamente raro, accompagnato da altri 138 carati di diamanti gialli e bianchi
Collana composta da un diamante a forma di pera giallo intenso fancy da 30 carati, estremamente raro, accompagnato da altri 138 carati di diamanti gialli e bianchi
La lavorazione del ciondolo della collana
La lavorazione del ciondolo della collana
Orecchini Sunrise Graff Yellow
Orecchini Sunrise Graff Yellow
Lavorazione della collana di Graff
Lavorazione della collana di Graff

Uno smeraldo Muzo da 10 carati per Tiffany

Una gemma verde può indurre in tentazione non solo una donna, ma anche un brand di gioielli come Tiffany & Co. La Maison americana ha acquistato una pietra preziosa fuori dall’ordinario: è uno smeraldo del peso di oltre 10 carati. La gemma è stata estratta dalle miniere di smeraldi di Muzo in Colombia, che si trovano a circa 100 chilometri a nord-ovest di Bogotá, dove si estraggono le pietre più pregiate di questo tipo. Ora la pietra ha anche un nome: Tiffany Muzo Emerald. La pietra ha un intenso colore verde e simboleggia la volontà di Tiffany di utilizzare gemme straordinarie.

Tiffany Muzo Emerald
Tiffany Muzo Emerald

In qualità di autorità mondiale in materia di pietre rare, siamo entusiasti di annunciare il nostro recente acquisto del Tiffany Muzo Emerald. Con questa gemma straordinaria, del peso di oltre 10 carati, continua la lunga tradizione di Tiffany di acquistare le pietre più pregiate che Madre Natura possa offrire.
Victoria Wirth Reynolds, Chief Gemologist di Tiffany & Co

Lo smeraldo ha un taglio rettangolare ed è stato estratto dallo storico pozzo minerario di Puerto Arturo nel dicembre 2019
Lo smeraldo ha un taglio rettangolare ed è stato estratto dallo storico pozzo minerario di Puerto Arturo nel dicembre 2019

Secondo la Maison, si tratta dello smeraldo più pregiato mai estratto dalle miniere di Muzo. Ha un taglio rettangolare ed è stato estratto dallo storico pozzo minerario di Puerto Arturo nel dicembre 2019. Uno smeraldo raro per la sua purezza straordinariamente elevata, che offre un livello di trasparenza superiore e mette in risalto il suo colore eccezionale. La gemma non presenta fessure (che sono abbastanza frequenti negli smeraldi) ed è praticamente privo di inclusioni, fatta eccezione per pochissime osservate al microscopio, in linea con quelle trovate negli smeraldi colombiani della miniera di Muzo. Inoltre, mostra il colore verde perfettamente saturo, per il quale gli smeraldi di Muzo sono così celebri e pregiati. Il Tiffany Muzo Emerald farà il suo debutto con il lancio autunnale della collezione Blue Book 2023: Out of the Blue.

Lo smeraldo ha un intenso colore verde
Lo smeraldo ha un intenso colore verde
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