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Gemme, intagli e viaggi di Piranesi

Da Odessa (Ucraina) fino a Milano, poi a New York. Infine, ad Aspen (Colorado) e, ora, anche a Sainkt Moritz (Svizzera): la strada percorsa dalla famiglia Hajibay, che ha fondato il marchio Piranesi, è lunga. Ma continua ancora a quasi due secoli di vita. Il marchio è stato fondato nel 1845 da Abraham Hajibay e per quasi un secolo ha prodotto gioielli di alta gamma per nobili e ricchi. Dopo aver operato in Italia, il brand Piranesi nel 1976 si è trasferito negli Usa sotto la guida di Sami Hajibay. La Maison si è ritagliata un posto di rilievo nel mondo della gioielleria di lusso. Una appassionata di gioielli come Elizabeth Taylor negli anni Ottanta ha anche collaborato con Piranesi firmando collezioni per il marchio italo-americano.

Orecchini con acquamarina intagliata
Orecchini con acquamarina intagliata

Scomparso Sami Hajibay nel 2017, l’azienda è ora condotta dalla moglie e designer, Miriam Hajibay, e da suo figlio Julian come amministratore delegato. La presenza di donne nello staff è molto forte: costituiscono quasi il 90% dei dipendenti. Pietre particolarmente rare e una lavorazione esclusiva caratterizzano i gioielli di Piranesi, che spesso propone pietre con un lavoro di intaglio. Per esempio, con acquamarina o ametista a forma di foglia. Un’altra caratteristica è la capacità di utilizzare il set invisibile.

Collana in oro giallo e bianco  con rubini e diamanti
Collana in oro giallo e bianco con rubini e diamanti
Orecchini con diamanti e rubini in invisible set
Orecchini con diamanti e rubini in invisible set
Anello con rubini in invisible set
Anello con rubini in invisible set
Anello in oro bianco, diamanti, turchese
Anello in oro bianco, diamanti, turchese
Collana in oro bianco, turchese, ametista, diamanti
Collana in oro bianco, turchese, ametista, diamanti

Gioielli e orologi da collezione a Montecarlo con Artcurial

Come sempre la casa d’aste Artcurial organizza vendite all’incanto in piena estate. E, come sempre, sono rivolte a quanti frequentano la Costa Azzurra. Nel Principato di Monaco, all’Hotel Hermitage di Montecarlo, dal 16 al 19 luglio sono in programma aste di orologeria e gioielleria, oltre a Hermès Vintage, e scultura. Ogni vendita sarà preceduta da una mostra aperta a tutto il pubblico.

Jaeger LeCoultre, Reverso smaltato in collaborazione con l'artista portoghese José de Guimarães
Jaeger LeCoultre, Reverso smaltato in collaborazione con l’artista portoghese José de Guimarães

L’asta Horlogerie de Collection presenterà pezzi iconici e orologi vintage particolarmente rari. Il catalogo include una versione Panda del famoso Rolex Daytona, con quadrante crema e contatori neri, pezzo vintage del 1968, ref. 6239, in eccellente stato di conservazione, oggi quasi introvabile sul mercato. In vendita anche un modello Speedmaster di Omega realizzato appositamente per il Raid, l’unità d’élite della polizia francese. Questa edizione è stata progettata nel 2018 dall’orologiaio parigino Antoine de Macedo in collaborazione con Omega. Nel 2021 sempre in asta di Artcurial un orologio simile è stato venduto a favore degli orfani della polizia per la somma di 70.000 euro. Sempre per gli orologi è presente un brand come Jaeger LeCoultre e il suo Reverso, best-seller dell’azienda da oltre 90 anni, che fa parte di una collezione privata, appartenente a un appassionato del genere. La collezione comprende dieci Reverso originali, come un raro modello smaltato, creato da Jaeger LeCoultre nel 2003 in collaborazione con l’artista portoghese José de Guimarães.
FP JOURNE, Tourbillon Souverain - 2007, Orologio da polso in platino con secondi morti, tourbillon e riserva di carica
Fp Journe, Tourbillon Souverain – 2007, Orologio da polso in platino con secondi morti, tourbillon e riserva di carica

Un secondo pezzo, prodotto nel 1996 in edizione limitata a 25 esemplari, presenta una miniatura smaltata di un dipinto ispirato al pittore ceco Alfons Mucha. È stimato 12.000-18.000 euro. Un Rolex/Comex Submariner ref. 16610 fornito alla Compagnie Maritime d’Expertise de Marseille sarà probabilmente uno degli orologi subacquei più ricercati della vendita. È un pezzo interessante per qualsiasi appassionato di orologi professionali.
Van Cleef & Arpels, bracciale art déco a nastro in platino con zaffiri e diamanti, 1925 circa
Van Cleef & Arpels, bracciale art déco a nastro in platino con zaffiri e diamanti, 1925 circa

Per i gioielli, sono in catalogo pezzi di importanti case di gioielleria come Piaget, Chopard e Van Cleef & Arpels. Sotto la lente gioielli come la spilla di Mauboussin Art Déco in platino, oro, smeraldi intagliati e diamanti del 1930 (20.000-30.000 euro), o un anello in platino con diamante taglio pera da 8,44 carati, certificato Lfg, Colore I, purezza VVS2, assenza di fluorescenza, tipo IIa (60.000-80.000 euro). Van Cleef & Arpels, invece, presenta tra l’altro un bracciale a nastro in platino con zaffiri e diamanti, 1925 circa (25.000-30.000 euro).

Anello in platino con diamante taglio a pera
Anello in platino con diamante taglio a pera
Orologio pendente Cartier in oro giallo e diamanti
Orologio pendente Cartier in oro giallo e diamanti

I gioielli storici nei dipinti degli Uffizi

Gli Uffizi di Firenze, un museo famoso in tutto il mondo che conserva dei gioielli della pittura. Ma anche dei gioielli nei dipinti. Ora un libro svela la passione per i gioielli di pittori come Artemisia Gentileschi, Botticelli, Tiziano, Giotto, Goya, per citarne alcuni. Il libro si intitola Diamanti rubini e smeraldi. Il linguaggio dei gioielli nei dipinti degli Uffizi (edizioni Nomos, circa 75 euro acquistato online) ed è stato scritto Silvia Malaguzzi, storica dell’arte e una delle maggiori esperte al mondo nel campo dell’oreficeria. Il volume considera un centinaio di opere custodite nel museo fiorentino sotto il profilo dei gioielli rappresentati nei quadri.

Ritratto di Maria Bonciani, 1490 circa, dettaglio
Ritratto di Maria Bonciani, 1490 circa, dettaglio

Perché i gioielli nei dipinti non sempre sono semplici ornamenti, ma spesso hanno anche un aspetto simbolico, giuridico, religioso e, visto che nel passato le cognizioni scientifiche erano scarse, le gemme erano anche considerate con virtù magiche e terapeutiche. Grazie alle illustrazioni e l’analisi dell’autrice sono spiegati, per esempio, i diademi indossati dagli angeli nella Maestà di Giotto, la parure di Battista Sforza nel ritratto di Piero della Francesca, la coccarda indossata dalla Contessa di Chinchón di Goya. I gioielli compaiono anche in tanti ritratti del Bronzino, come quello che ha per soggetto Eleonora di Toledo o quello di Maria de’ Medici alla piccola Bia, che indossa una medaglia con il profilo del padre.

Letizia Fontana, ritratto di gentildonna
Letizia Fontana, ritratto di gentildonna
La copertina del libro «Diamanti rubini e smeraldi. Il linguaggio dei gioielli nei dipinti degli Uffizi»
La copertina del libro «Diamanti rubini e smeraldi. Il linguaggio dei gioielli nei dipinti degli Uffizi»
Ritratto di Hans Holbein
Ritratto di Hans Holbein

A Vicenzaoro conferme e debutti

Ritorni, conferme, debuttanti: Italian Exhibition Group, società che organizza Vicenzaoro, anticipa i nomi di alcuni dei partecipanti alla prossima fiera (8-12 settembre). Ci sono, naturalmente, le conferme di grandi marchi italiani e internazionali, come Damiani, Roberto Coin, Crivelli, Fope, Annamaria Cammilli. Altri nomi italiani che hanno prenotato un posto a Vicenzaoro sono Roberto De Meglio, Palmiero, Gismondi 1754, Leo Pizzo, Mirco Visconti, Davite & Delucchi, Giorgio Visconti, World Diamond Group. Dall’estero le conferme di Schreiner Fine Jewellery, Yoko London, Dámaso Martinez, Autore, Stenzhorn, Akillis.

Booth di Fope, VicenzaOro January 2018. Copyright: gioiellis.com
Booth di Fope, VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

Accanto alle conferme, ecco le novità: torna la storica maison spagnola Carrera y Carrera, dalla Germania Jörg Heinz, oltre al brand italiano Staurino e Vendorafa (marchio di recente acquistato da Gismondi 1754, dal Canada i gioielli di Birks. Torna a Vicenza il brand francese Djula, acquisito nel 2020 dal gruppo cinese Fosun, con i suoi gioielli ispirati al glam rock e apprezzati dalle cantanti Rihanna, Beyoncé e Ariana Grande.
Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com
Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com

Torna anche la Design Room. Torna il britannico Stephen Webster, debutta la storica Busatti Milano, prestigiosa, Miseno Jewelry, e si ripresentano Alessio Boschi, il giovane designer cileno José María Goñi, Netali Nissim, Morphée Joaillerie e Marina B. Altri brand votati al design sono Salima Thakker, di origini indiane e belga, la gioielleria Leonori, l’ateniese Lefteris Margaritis, Mousson Atelier, Antonini Milano, Dreamboule.

Alexander Sokolov, co founder di Mousson Atelier. Copyright-gioiellis.com
Alexander Sokolov, co founder di Mousson Atelier. Copyright-gioiellis.com

Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com

Rocca apre a Palermo e al Forte Village

Nuova apertura a Palermo e a una relocation al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula (Cagliari) per Rocca,  catena di gioielleria e orologeria di alta gamma del gruppo Damiani. La nuova boutique di Palermo occupa uno spazio in via Libertà 35, viale alberato tra i più belli del capoluogo siciliano. Al suo interno, accanto alle creazioni dei brand del Gruppo, con i gioielli Damiani e Salvini in due corner dedicati, sono presenti altri nomi del lusso, come Breitling, Girrard Perregaux, Pomellato, Fred e Pineider. Palermo è la quinta città d’Italia per numero di abitanti, con un bellissimo centro storico fra i più grandi d’Europa. Il nuovo punto vendita si aggiunge agli altri tre già presenti in Sicilia, a Catania, Siracusa e Taormina, a testimonianza della volontà di Rocca di puntare sullo sviluppo commerciale dell’isola.

Esterno della gioielleria Rocca a Palermo
Esterno della gioielleria Rocca a Palermo

Il nuovo store stagionale del Forte Village, resort di lusso lungo la Costa del Sud della Sardegna, è posizionato in Piazza Luisa, cuore della struttura ricettiva e luogo per lo shopping grazie alla presenza delle migliori griffe internazionali. Oltre ai gioielli Damiani e alle creazioni Venini (vetro), è possibile trovare gli orologi di alcuni dei marchi più prestigiosi.

Il corner Venini
Il corner Venini

Tiffany diventa verde

Gioielli sostenibili, ma anche aziende di gioielleria amiche dell’ambiente: Tiffany & Co. ha annunciato di essere diventata la prima nel segmento del lusso a ricevere l’approvazione dalla Science Based Targets Initiative (Sbti) per il suo obiettivo di zero emissioni nette. Si tratta di un’iniziativache è una collaborazione tra il Cdp (Carbon Disclosure Project), il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute e il World Wide Fund for Nature. Dal 2015 più di un migliaio di aziende hanno aderito all’iniziativa per fissare un obiettivo climatico su base scientifica.

Interno del laboratorio Tiffany a New York
Interno del laboratorio Tiffany a New York

Ora tra queste c’è anche Tiffany, che si è prefissata di raggiungere zero emissioni nette entro il 2040. La riduzione delle emissioni è, come ormai sanno anche i sassi, la necessità di mantenere il riscaldamento a 1,5 gradi centigradi, in linea con l’accordo di Parigi. Sbti ha verificato l’obiettivo a lungo termine di Tiffany & Co. di raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra nelle proprie attività e nella catena di fornitura entro il 2040 in conformità con gli Science Based Targets Net-Zero Standard dell’iniziativa.
Lavorazione dei gioielli Tiffany
Lavorazione dei gioielli Tiffany

Tiffany & Co. ha anche ricevuto l’approvazione per il suo obiettivo di riduzione dei gas serra a breve termine per il 2030: l’azienda si impegna a ridurre le emissioni del 70% rispetto a una baseline del 2019. Inoltre, la Maison della galassia Lvmh è impegnata a ridurre le emissioni da fonti non di sua proprietà o controllo del 40% entro il 2030 rispetto al 2019. La Maison è sulla buona strada per raggiungere entrambi questi obiettivi, avendo ottenuto riduzioni del 33% nei primi due obiettivi. Un traguardo che, secondo l’azienda, a breve termine rappresenterà una pietra miliare significativa verso l’azzeramento netto, che includerà una riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040. L’obiettivo zero emissioni richiederà l’impegno e la decarbonizzazione dell’intera catena del valore.
Anthony Ledru
Anthony Ledru, Tiffany Ceo

Le tappe della sostenibilità

Nel 2022, Tiffany & Co. ha collaborato internamente in tutte le funzioni per costruire una tabella di marcia per raggiungere questo obiettivo, compresa una varietà di leve che abbracciano l’intera azienda, dall’approvvigionamento di materie prime e l’impegno con i fornitori alla produzione, distribuzione e trasporto di prodotti, e la costruzione e gestione di negozi al dettaglio.
Nell’aprile 2023, il punto di riferimento di Tiffany & Co. a New York City ha riaperto con un investimento significativo in importanti iniziative per l’ambiente, la salute e il benessere, destinate a funzionare in modo sostenibile per gli anni a venire. Il negozio è sulla buona strada per ricevere sia la certificazione Well Platinum che la certificazione Leed Gold (certificazioni sulla sostenibilità degli edifici), unendosi a oltre 35 negozi al dettaglio, uffici e siti di produzione nel portafoglio del marchio che hanno ottenuto la certificazione Leed.

Esame delle gemme
Esame delle gemme a Tiffany

A partire dal 2006, ricorda sempre l’azienda, Tiffany & Co. ha installato impianti fotovoltaici in loco in cinque località in tutto il mondo: Repubblica Dominicana, Cambogia, Rhode Island e due strutture per uffici e distribuzione nel New Jersey. La Maison prevede di espandere questo investimento nel 2023 con installazioni solari presso il suo impianto di lucidatura dei diamanti in Botswana e il sito di produzione di gioielli a Lexington, nel Kentucky. Tiffany attualmente ricava il 91% dell’elettricità globale da fonti pulite e rinnovabili, compresi i crediti di elettricità solare e rinnovabile in loco in più di 25 Paesi in cui opera. Infine, è in procinto di lanciare un programma di coinvolgimento dei fornitori per collaborare con i fornitori chiave sulla decarbonizzazione e prevede di lanciare impegni pilota entro la fine dell’anno.
L'interno del flagship di Tiffany a New York
L’interno del flagship di Tiffany a New York

Diamanti sempre più artificiali per De Beers

Se il colosso dei diamanti, quello che ha coniato il claim “un diamante è per sempre” sceglie di fare concorrenza a sé stesso, c’è qualcosa di strano. De Beers cinque anni fa aveva lanciato a sorpresa il brand di diamanti sintetici Lightbox. Adesso l’azienda, che è controllata dal gruppo minerario Anglo American, rilancia. In sostanza, il brand più famoso per i suoi diamanti, visto che estrae dalla terra quasi il 30% della produzione globale, spingerà sui diamanti creati in laboratorio, che costano meno.

Punto luce di Lightbox
Punto luce con diamante di laboratorio Lightbox

Alla base della scelta c’è il prezzo in calo dei diamanti naturali. Anche se molti credono che le gemme più desiderate dalle donne siano un investimento sicuro, che nel tempo acquista sempre più valore, il prezzo dei diamanti è sceso di circa il 20% dai massimi di febbraio 2022. Nel frattempo, India e Cina producono un sempre maggior numero di diamanti sintetici, creati in laboratorio, a prezzi sempre più bassi. Una concorrenza spietata. Per chi non lo sapesse, i diamanti prodotti in laboratorio sono chimicamente indistinguibili da quelli naturali, anche se un’accurata analisi può determinare l’origine artificiale delle gemme. A occhio nudo, però, nessuno è in grado di percepire la differenza.

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
Impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali Lightbox (De Beers)

Proprio per questo la quota totale di diamanti sintetici in pochi anni è passata da circa il 2% a quasi il 10% del totale secondo alcuni esperti. E, allo stesso tempo, il loro prezzo è sceso del 60%. Ma non è tutto, perché secondo alcune stime, forse ottimistiche, se si guarda al settore del gioielli (cioè a quei diamanti che non sono utilizzati per l’industria) le vendite di anello, orecchini o collane con gemme artificiali sarebbe vicina al 50%. Probabilmente la percentuale si riferisce al segmento di gioielli con diamanti nello specifico mercato americano e non alla totalità. Ma anche se è difficile capire quanto queste stime corrispondano alla realtà, tutti concordano che le vendite di gioielli con diamanti di laboratorio è in forte aumento. E le mosse di De Beers sembrano solo un prendere atto della realtà. Anche sul fronte industriale le cose non vanno meglio: il Global Rough Diamond Price Index, relativo alle pietre grezze, è in ribasso del 18% rispetto al massimo storico che aveva toccato a febbraio 2022.

Al Cook, Ceo De Beers
Al Cook, Ceo De Beers

De Beers ha quindi creato una linea di prodotti premium, Finest, con diamanti di laboratorio certificati allo stesso modo di quelli naturali. In effetti, anche i diamanti artificiali possono essere di differente qualità. La certificazione si basa sugli stessi criteri utilizzati per i diamanti naturali, con le classiche 4C. Un ulteriore passo di De Beers è la promozione con azioni di marketing di anelli di fidanzamento con diamante solitario creato in laboratorio, per ora negli Usa. Quasi una bestemmia per chi ama i diamanti naturali, creati nel profondo della terra milioni di anni fa. E dire che De Beers al debutto del brand Lightbox aveva sottolineato le differenze incolmabili tra diamanti naturali e artificiali.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

Fope apre a Tokyo

Fope apre il primo flagship in Asia, a Ginza, il quartiere dello shopping di lusso di Tokyo. Per l’azienda veneta si tratta di una apertura record, visto che è presente da soli tre anni sul mercato giapponese, dei quali, come ha sottolineato il presidente di Fope, Umberto Cazzola, segnati dal covid e dai relativi lockdown. Il negozio di Fope è su due livelli, per uno spazio vendita di 100 metri quadrati al piano terra, più un coffee point di 89 metri quadrati al primo piano, un’area unica pensata per prolungare l’esperienza d’acquisto restando aperti al di fuori dell’orario di apertura.

Interno del flagshipstore Fope a Tokyo
Interno del flagshipstore Fope a Tokyo

Architettura ad archi e design sono stati pensati con caratteristiche ispirate allo stile italiano: facciata e rivestimenti di colore chiaro, bianco e due tonalità di verde, e assemblato in segmenti separati. I profili a forma di piramide ricordano storici palazzi rinascimentali. All’interno del negozio Fope sono presenti tre aree separate, ciascuna con una funzione distinta. Una vetrina utilizza il duplice affaccio ad angolo. Nella zona centrale si trova il piano vendita, e all’interno è stata ricavata una vip room più intima, caratterizzata da un soffitto a specchio. Il nuovo punto vendita si aggiunge alle altre sedi monomarca di Fope a Venezia, Londra, Dubai, Kuala Lumpur e Isola Bella, una boutique stagionale sul Lago Maggiore, in Italia.
inaugurazione
Inaugurazione dello store Fope

Interno della boutique Fope
Interno della boutique Fope
L'architettura privilegia la linea ad archi
L’architettura privilegia la linea ad archi
La scala porta al piano superiore dove si trova un coffee point
La scala porta al piano superiore dove si trova un coffee point

Alta gioielleria Tiffany per Rosie Huntington-Whiteley

Nuova ambasciatrice globale per Tiffany & Co: è Rosie Huntington-Whiteley. Le note biografiche di Rosie Alice Huntington-Whiteley indicano che ha 36 anni, è una modella e attrice britannica, nota per il suo lavoro per Victoria’s Secret, di cui è stata anche Angels, oltre che per essere il volto dei profumi Burberry, per la collaborazione con la catena Marks & Spencer e con il marchio di moda di denim Paige. Ha anche avuto ruoli secondari comenel film del 2011 Transformers: Dark of the Moon. Con Tiffany, Rosie Huntington-Whiteley apre un nuovo capitolo.

Anello in oro bianco, diamanti baguette, opale nero
Anello in oro bianco, diamanti baguette, opale nero

La modella è stata fotografata con pezzi della collezione alta gioielleria della Maison, Blue Book 2023: Out of the Blue. Huntington-Whiteley ha indossato i modelli chiave della collezione, tra cui la collana Shell tempestata di diamanti, con un’innovativa chiusura che può essere indossata in quattro stili unici. “È un incredibile onore collaborare con un gioielliere così iconico con una ricca storia”, è il commento di Rosie.

La collana Shell tempestata di diamanti
La collana Shell tempestata di diamanti
Anello con diamanti e opale della collezione Blue Book 2023
Bracciale con diamanti e opale della collezione Blue Book 2023

I vincitori del Couture Design Awards

I Couture Design Awards sono considerati gli Oscar della gioielleria. Si svolgono durante il Couture, fiera di Las Vegas parallela a quella Jck, ed è dedicata alla migliore gioielleria. Quest’anno gli organizzatori hanno premiato 14 categorie, ognuna delle quali con tre classificati. In tutto, insomma, la giuria incaricata di selezionare i vincitori ha individuato 42 meritevoli di menzione. L’elenco dei vincitori lo trovate di seguito. C’è però un brand che è più vincitori di altri: Peruffo. L’azienda italiana si è classificata al primo posto nella categoria Best in Debuting, ma anche al terzo posto nella Best in Editors’ Choice e ancora al primo nella Best in People’s Choice. Anche un’altra azienda ha collezionato un doppio premio, ma in maniera diversa. Gismondi 1754 è arrivata al secondo posto nella categoria Best in Editors’ Choice, nella Best in Innovative, a cui si aggiunge il secondo posto di Vendorafa, brand appena acquisito, nella Best in People’s Choice.

Best in Gold
1 ° Viltier
2 ° Cadar
3 ° IsabelleFa

Bracciale in oro e diamanti di Viltier
Bracciale in oro e diamanti di Viltier

Best in Colored Gems Above $40,000 Retail
1 ° Aletto Brothers
2 ° Tangarart @ Julls
3 ° Couturemark

Bracciale in oro, malachite e diamanti di Aletto Brothers
Bracciale in oro, malachite e diamanti di Aletto Brothers

Best in Colored Gems Under $40,000 Retail
1 ° Kamyen
2 ° Cicala
3 ° Sylva & Cie.

Orecchini con smeraldi e diamanti di Kamyen
Orecchini con smeraldi e diamanti di Kamyen

Best in Bridal
1 ° Retrouvaí @ For Future Reference
2 ° Bea Bongiasca @ Muse
3 ° Phillips House

Anello in oro e diamanti di Retrouvai
Anello in oro e diamanti di Retrouvai

Best in Diamonds Below $40,000 Retail
1 ° Ondyn
2 ° Eva Fehren
3 ° 64Facets

Orecchini in oro giallo e diamanti di Ondyn
Orecchini in oro giallo e diamanti di Ondyn

Best in Diamonds Above $40,000 Retail
1 ° Etho Maria
2 ° Busatti 1947
3 ° Mattioli

Anello con diamanti di Etho Maria
Anello con diamanti di Etho Maria

Best in Haute Couture
1 ° Maison Alix Dumas
2 ° Messika
3 ° Victor Velyan

Spilla di Mad, Maison-Alix-Dumas
Spilla di Mad, Maison-Alix-Dumas

Best in Pearls
1 ° Persée Paris
2 ° Nomis
3 ° Amrapali Londra

Orecchino con perle e diamanti di Persée Paris
Orecchino con perle e diamanti di Persée Paris

Best in Platinum
1 ° Sorellina
2 ° Henrich & Denzel GmbH
3 ° Diecimila Cose

Collier con perle, diamanti e zaffiri rosa di Sorellina
Collier con perle, diamanti e zaffiri rosa di Sorellina

Best in Below $10,000 Retail
1 ° NeverNoT
2 ° Stephen Webster
3 ° Van @ Muse

Collana in oro con pendente in malachite e opale di NeverNoT
Collana in oro con pendente in malachite e opale di NeverNoT

Best in Innovative
1 ° Marie Lichtenberg
2 ° Studio Renn
3 ° Peruffo

Collana in oro di Marie Lichtenberg
Collana in oro di Marie Lichtenberg

Best in Debuting
1 ° Peruffo
2 ° Maison Alix Dumas
3 ° Alexandra Rosier

Colllana di Peruffo vincitrice al Couture Design Awards
Colllana di Peruffo vincitrice al Couture Design Awards

Best in Editors’ Choice
1 ° Ten Thousand Things
2 ° Gismondi 1754
3 ° Peruffo

Collana con perla di Tahiti di Ten Thousand Things
Collana con perla di Tahiti di Ten Thousand Things

Best in People’s Choice
1 ° Peruffo
2 ° Vendorafa
3 ° David Oscarson

Nuova apertura e ricambio generazionale per la Gioielleria Colombo

Assieme all’apertura della nuova Boutique Gioielleria Colombo nel cuore di Monza, l’azienda lombarda si rinnova nella gestione. La società di distribuzione con sede a Casatenovo (Lecco), che distribuisce marchi come Rolex, Pomellato, Leo Pizzo, Chanel, Mikimoto e molti altri, accanto a Dario Colombo vede ora anche l’attività delle figlie Caterina e Benedetta Colombo. La Gioielleria Colombo è stata fondata nel 1948 e con Dario Colombo è diventata nel tempo un punto di riferimento nel territorio. L’apertura della nuova Boutique nel cuore della città di Monza è prevista durante le settimane estive, mentre Caterina e Benedetta Colombo testimoniano il ricambio generazionale, ma seguendo il sentiero già tracciato. Caterina, classe 1996, lavora come direttrice commerciale, mentre Benedetta è la responsabile del marketing.

La location della nuova boutique a Monza
La location della nuova boutique a Monza

Christie’s vende magnifici gioielli per 62 milioni

I magnifici gioielli di Christie’s nel mese di giugno hanno totalizzato oltre 62 milioni di dollari a New York. Un risultato che la casa d’aste giudica eccezionale. Le vendite riguardano The Magnificent Jewels of Anne Eisenhower, la collezione della donna scomparsa nel luglio 2022 e definita come collezionista, filantropa e icona di raffinatezza, oltre al consueto appuntamento con i Magnificent Jewels. Le due vendite hanno totalizzato precisamente 62.252.390 dollari e sono state vendute per il 117% dalla stima più bassa della forchetta e per il 97% dal valore.

Collana di Van Cleef & Arpels con diamanti e zaffiri appartenuta a Anne Eisenhower
Collana di Van Cleef & Arpels con diamanti e zaffiri appartenuta a Anne Eisenhower

I magnifici gioielli di Anne Eisenhower hanno totalizzato 11,5 milioni di dollari, al 141% dalla sua stima più bassa e al 100% per valore. La vendita comprendeva una serie di gioielli delle case più importanti. Il top lot è stato il braccialetto di rubini e diamanti Jarretière, acquistato da Marlene Dietrich nel 1937 e prodotto da Van Cleef & Arpels. Il braccialetto ha realizzato un prezzo di 4,5 milioni.

Bracciale rigido a forma di tigre di Cartier, com diamanti colorati e gemme appartenuto a Anne Eisenhower
Bracciale rigido a forma di tigre di Cartier, com diamanti colorati e gemme appartenuto a Anne Eisenhower

La vendita di Magnificent Jewels presentava un mix di gioielli provenienti da collezioni private, insieme a pezzi firmati da Cartier, Chaumet, Harry Winston, Jar, Tiffany & Co., Van Cleef & Arpels e Verdura. L’asta ha totalizzato 50,7 milioni. I gioielli sono stati venduti per il 112% dalla loro stima più bassa e per il 96% dal valore. Il top lot della vendita è stato The Light of Peace, che ha realizzato 13,6 milioni.

The Light of Peace Diamond, 126,76 ct
The Light of Peace Diamond, 126,76 ct

Anello con diamante colorato, diamanti bianchi e rubino
Anello con diamante colorato, diamanti bianchi e rubino

Collana di Chaumet art déco con diamanti e smeraldi
Collana di Chaumet art déco con diamanti e smeraldi

Harry Winston a Nanchino

Harry Winston, marchio americano di gioielleria di lusso che ora fa capo al gruppo Swatch, apre a Nanchino. È il primo salone di vendita al dettaglio nella città cinese, capoluogo della provincia dello Jiangsu che in passato è stata per lungo tempo la capitale della Cina. Lo store si trova all’interno del Deji Plaza, uno dei principali centri commerciali di lusso a Xinjiekou, quartiere cittadino del business. Il salone, di 213 metri quadri, ospiterà le collezioni di gioielli e orologi di Harry Winston, tra cui i diamanti più pregiati e le gemme più rare oggi disponibili.

Interno dello store Harry Winston a Nanchino
Interno dello store Harry Winston a Nanchino

Siamo lieti di annunciare l’apertura del nostro nuovo salone nella prestigiosa Deji Plaza. Sebbene questa apertura sia la nostra prima a Nanchino, è la nostra settima sede nella Cina continentale. Nanchino è una città rinomata per il suo ruolo nella ricerca, nell’istruzione e nel turismo, e oggi siamo orgogliosi di approfondire le nostre radici in una città nota per la sua ricca storia e cultura, mentre continuiamo a portare il marchio Harry Winston a un nuovo pubblico in tutto il paese.
Nayla Hayek, Ceo di Harry Winston

Collana di diamanti di Harry Winston
Collana di diamanti di Harry Winston

La caratteristica facciata blu navy e oro della Maison è accessibile dall’interno dell’emporio. In tutti gli interni, la palette di colori grigi, caratteristica della Maison, diventa complemento perfetto per le laccature progettate su misura, i mobili in bronzo antico e i lampadari di cristallo su misura, insieme al motivo a stella bianco e nero tipico della Maison.
Collana ispirata alla foresta pluviale. Courtesy: Harry Winston
Collana ispirata alla foresta pluviale. Courtesy: Harry Winston

Rubino record da 34,8 milioni

Ecco il rubino più costoso del mondo: si chiama Estrela de Fura ed è stato venduto a New York da Sotheby’s per 34,8 milioni di dollari durante l’asta di Magnificent Jewels. La pietra pesa 55.22 carati ed è il più grande rubino di qualità gemma mai comparso in un’asta. Il precedente record mondiale era detenuto dal Sunrise Ruby, un birmano da 25,59 carati battuto sempre da Sotheby’s a Ginevra, nel maggio 2015, per 30,3 milioni di dollari.

Estrela De Fura, 55.22 ct
Estrela De Fura, 55.22 ct

Estrela de Fura è stato ricavato da un rubino grezzo del peso eccezionale di 101 carati, scoperto ed estratto a luglio 2022 nella miniera di rubini di Fura Gems a Montepuez (Mozambico), uno dei più grandi depositi di rubini al mondo. La sua qualità lo rende un rubino particolarmente raro.

L’eccezionale risultato ottenuto oggi è per noi non solo motivo di orgoglio, ma rappresenta una pietra miliare nell’incredibile viaggio della nostra società che, in soli cinque anni, è cresciuta in modo straordinario. Oggi, grazie a Estrela de Fura, siamo passati alla storia: abbiamo fissato un nuovo record mondiale vendendo la più grande e preziosa pietra colorata mai presentata in un’asta. Con i suoi 55.22 carati Estrela de Fura è una vera meraviglia della natura, una pietra sensazionale, dal colore perfetto e dalla limpidezza eccezionale che rappresenta a pieno la straordinaria qualità dei rubini del Mozambico e stabilisce un precedente significativo per i rubini del Mozambico, elevandoli allo stato di quelli Birmani. Questa pietra è stata per Fura un dono della natura, un regalo che viene concesso una sola volta nella vita, un riconoscimento per il duro lavoro che svolge quotidianamente tutto il team. Con l’occasione non possono non ringraziare anche le comunità ed il Governo del Mozambico per il loro continuo supporto.
Dev Shetty, Fondatore e Ceo di Fura Gems

Dev Shetty
Dev Shetty

Fura Gems è una società mineraria attiva nell’estrazione e commercializzazione di pietre preziose colorate rubini, smeraldi e zaffiri, fondata appena cinque anni fa. Ha sede a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e conta oltre 1.600 dipendenti in tutti i continenti. Opera con tre filiali operative in Colombia, Mozambico e Australia, per smeraldi, rubini e zaffiri. Fura destinerà il 2% del ricavato della vendita alla creazione della Fura Training Academy a sostegno della comunità in cui opera in Mozambico.

Abbiamo assistito ad una vendita storica: un rubino del Mozambico nonché una delle pietre più straordinarie ed importanti mai battute a un’asta. Estrela de Fura 55.22 lascia letteralmente estasiati. Con la sua grandezza senza precedenti, il suo straordinario colore e il rarissimo grado di trasparenza e purezza, ha stabilito un nuovo record mondiale ed è oggi diventata ufficialmente la pietra colorata più leggendaria del mondo.
Quig Bruning, Head of Sotheby’s Jewelry, Americas

Quig Bruning, Head of Sotheby's Jewelry -Americas &- Emea, versees sale of Estrela de Fura
Quig Bruning, Head of Sotheby’s Jewelry -Americas &- Emea, versees sale of Estrela de Fura

The Eternal Pink e altri gioielli

L’asta di Magnificent Jewels di Sotheby’s aveva in vendita anche altri pezzi eccezionali, come The Eternal Pink, il diamante rosa più vivido che sia mai arrivato sul mercato, venduto per 34,8 milioni. In totale l’asta ha raggiunto i 95,9 milioni di dollari, la cifra più alta di sempre per qualsiasi asta di gioielli mai organizzata da Sotheby’s a New York. È stata anche la prima asta con due gemme vendute per oltre 30 milioni di dollari nella stessa vendita. Il 91% di tutti i lotti ha trovato acquirenti, con oltre due terzi dei lotti venduti che hanno raggiunto prezzi superiori alle loro stime elevate. Il segno dei tempi: più di un terzo dei lotti è stato acquistato online.

The Eternal Pink
The Eternal Pink

Il risultato da record di oggi è un riflesso diretto e un’ulteriore conferma della posizione di Sotheby’s come leader di mercato ai massimi livelli dell’industria globale della gioielleria. Siamo onorati di aver portato all’asta questa eccezionale selezione di gioielli, ancorata da diverse collezioni private con provenienza storica, che comprende diamanti di alta qualità, pietre preziose colorate superlative e gioielli firmati dalle case più stimate. Non vediamo l’ora di continuare nella nostra tradizione di offrire i gioielli più rari e spettacolari alla nostra clientela mondiale; questo rimane al centro di ciò che facciamo in Sotheby’s.
Catharine Becket, Head of Magnificent Jewels, New York

The Eternal Pink è stato l’altro grande motivo di attrazione dell’asta. Il diamante rosa vivido ha stabilito un nuovo prezzo record per carato 3.292.763 dollari, che è ora il secondo prezzo per carato più alto per un diamante rosa, subito dopo il Williamson Pink Star, venduto per 57,7 milioni da Sotheby’s Hong Kong nell’ottobre 2022.

Cartier, sapphire and diamond ring
Cartier, sapphire and diamond ring

Tra gli altri magnifici gioielli in vendita c’erano 11 pezzi della collezione di Constance Prosser Mellon e Constance Barber Mellon, venduta al 100% per un totale di 6,9 milioni. La collezione comprendeva un anello con zaffiro e diamanti di Cartier, battuto a 3,3 milioni di dollari dopo una lunga battaglia di cinque minuti tra otto offerenti. Con un peso di 33,51 carati, questo zaffiro estremamente raro è di origine birmana classica, non ha alcuna indicazione di riscaldamento e possiede un colore blu reale. Sempre dalla collezione di Constance Prosser, una magnifica collana di zaffiri e diamanti creata da Cartier negli anni Cinquanta ha trovato un acquirente per 2,8 milioni di dollari. La collana è ornata da cinque zaffiri del Kashmir, per un peso totale di circa 34,95 carati, ed è ulteriormente accentuata da diamanti tondi, baguette e taglio quadrato.

Cartier, sapphire and diamond necklace
Cartier, sapphire and diamond necklace

Damiani nel Four Season di Macao

Dopo le aperture in Corea arriva una nuova iniziativa di Damiani in Cina. L’azienda piemontese si rafforza nel Paese asiatico con l’apertura di un nuovo store presso l’hotel Four Seasons di Macao Sar, gestito da Dfs, catena di luxury travel retail con sede a Hong Kong. Il nuovo store è situato nell’area Gioielleria-Orologeria di lusso all’interno del prestigioso albergo. Il punto vendita offrirà i gioielli del brand come D.Icon, Belle Époque, Margherita e, oltre alle collezioni legate al mondo bridal.

Interno dello store Damiani a Macao
Interno dello store Damiani a Macao

Damiani amplia quindi la propria presenza in Asia, un’area geografica strategica per la crescita del lusso Made in Italy e continua a investire nello sviluppo della distribuzione, come testimoniano le nuove aperture in tutto il mondo. Macao, fino al 1999 colonia portoghese, è una delle regioni amministrative speciali della Cina assieme a Hong Kong. Si trova sul delta del fiume delle Perle e ha un’economia legata ai casinò e al turismo. È anche la regione più densamente popolata del mondo, con una densità di 20.497 persone per chilometro quadrato.

D.Icon in oro e ceramica. Prezzo: 780 euro
D.Icon, anello in oro e ceramica

Summit alla Harvard University sulla gioielleria sostenibile

Gioielleria e ambiente, società, sostenibilità si ritrovano ad Harvard. Ormai anche il mondo del lusso ha attenzione per i temi di equità e solidarietà. Una risposta è la prima collaborazione tra The Responsible Jewellery Council (RJC), The Mineralogical and Geological Museum della Harvard University (MGMH) e il Gemological Institute of America (Gia). La collaborazione si riflette in un evento in programma il 23 giugno all’Università di Harvard, a Cambridge, Massachusetts. Tre leader si riuniscono per esplorare le sfide, le opportunità e il futuro della pratica responsabile allo State of the Art Jewelry Summit.

Metamorphosis, spilla by Wallace Chan. Courtesy of the artist
Metamorphosis, spilla by Wallace Chan. Courtesy of the artist

Il cambiamento climatico e le sue implicazioni sulla catena di approvvigionamento, il business della tecnologia e l’evoluzione delle aspettative dei consumatori: questa giornata unica di tavole rotonde e presentazioni di esperti globali, accademici e artisti condivideranno preziose informazioni sul valore e sul desiderio che alimentano i gioielli responsabili. Anche i diritti umani, il rischio e il conflitto sono presenti e la giornata si concluderà con i rappresentanti del progetto Young Diamantaires che discuteranno del futuro del settore attraverso gli occhi di coloro che lo erediteranno.
Expertise al laboratorio Gia di Bangkog
Expertise al laboratorio Gia di Bangkog

Tre donne ospiteranno il summit: Melanie Grant, Direttrice Esecutiva RJC, Susan Jacques, Presidente e Ceo Gia, e Raquel Alonso-Perez Ph.D, Curatrix, MGMH presso l’Università di Harvard. La line-up dei relatori comprende l’artista-gioielliere e inventore Wallace Chan, il presidente e amministratore delegato di Lucara Diamond, Eira Thomas, il professore di scienze ambientali e ingegneria ad Harvard, Dan Schrag, che terrà il discorso di apertura.
Miniera di Chivor, in Colombia
Miniera di Chivor, in Colombia

RJC lancerà il suo primo toolkit Esg (acronimo di Environmental, Social and Governance) al summit, che sarà disponibile gratuitamente per tutti i partecipanti. È un progetto per l’applicazione di concetti come ambiente, sociale e governance alle aziende di gioielleria a livello globale. Il summit riunirà tutti i settori dell’industria delle gemme e della gioielleria per plasmare un approccio collettivo e la comprensione della gioielleria responsabile. Ci sarà la possibilità di fare rete, fare brainstorming, ascoltare e imparare dai leader attuali e futuri in uno dei centri di apprendimento più importanti al mondo, l’Università di Harvard.
Analisi al laboratorio Gia di Bangkok
Analisi al laboratorio Gia di Bangkok

Sono entusiasta che l’MGMH dell’Università di Harvard stia ospitando il suo primo Summit sulla gioielleria responsabile in collaborazione con RJC e Gia. La nostra missione è unire arte, scienza e industria in modo da poter affrontare insieme il futuro. La crescita deve essere più che economica.
Raquel Alonso-Perez, curatrice del Museo mineralogico e geologico, Università di Harvard

Collana di by Charlotte Ehinger-Schwarz, 1876. Courtesy of the Tanzanite Foundation
Collana di by Charlotte Ehinger-Schwarz, 1876. Courtesy of the Tanzanite Foundation

Vicenzaoro annuncia il sold out

Vicenzaoro preview. Ieg, la società che organizza la più importante fiera dedicata alla gioielleria (e ora anche agli orologi), anticipa le novità della prossima edizione (8-12 settembre). A proposito di orologeria, per esempio, è confermata la community Time, area b2b per il segnatempo contemporaneo. Time punta su marchi indipendenti e micro-brand che vogliono ampliare la loro presenza nelle vetrine delle gioiellerie. Si estende poi alla filiera dei segnatempo con alcuni dei produttori di componenti e accessori, dal packaging ai cinturini e ai produttori private label. Un altro spazio per gli orologi, nel foyer al primo piano della fiera di Vicenza, è invece aperto al pubblico con VO’Clock Privé (8-10 settembre), dedicato ad appassionati e collezionisti.

Vicenzaoro January
Vicenzaoro January 2023

L’edizione di settembre di Vicenzaoro, in ogni caso, parte con le migliori premesse, visto che Ieg annuncia il sold out su tutta l’area espositiva, anche se non è precisato il numero di aziende presenti. Come sempre l’area espositiva sarà suddivisa tra imprese omogenee nelle diverse attività della filiera, con le community Icon, Creation, Essence, Look, Expression ed Evolution.
Anche la prossima edizione di Vicenzaoro sarà un osservatorio delle ultime tendenze di stile e design con la nuova edizione della guida The Jewellery Trendbook dell’osservatorio indipendente di Ieg sul mondo del gioiello. Previsti anche una serie di appuntamenti formativi di contorno.
Visitatori a Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com

Infine, pro memoria per chi conosce poco Vicenzaoro: si trova in una zona d’Italia ricca di cultura e attrattive e non lontana da Venezia. Per chi pernotta ci sono i Luxury Hub – hotel VO Approved, convenzionati e collegati alla fiera, alle navette verso gli aeroporti, ai desk per prenotare agevolmente trasferimenti, ristoranti e alberghi.
Visite a Vicenzaoro September 2022. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro September 2022 visitors. Copyright: gioiellis.com

Bracciale con diamanti per 24 carati e smeraldi per 47 carati. Copyright: gioiellis.com
Bracelet with diamonds for 24 carats and emeralds for 47 carats. Copyright: gioiellis.com

Orologi a Vo Vintage
Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com

Nuovo store Rocca a Lecce

Rocca, catena di gioielleria e orologeria di alta gamma del gruppo Damiani, ha annunciato una relocation a Lecce. Il nuovo store si trova in via degli Antoglietta 1/A di, una delle strade più caratteristiche del centro storico della città pugliese e presenta ampi spazi espositivi, tra cui il corner riservato ai gioielli Damiani e dei brand del gruppo (come Salvini e Bliss) e alle creazioni di cristallo Venini. Lo store distribuisce anche orologi Rolex e Tudor, in due aree completamente dedicate. Nella città del Salento, Rocca consolida quindi la sua posizione per la gioielleria e l’orologeria di lusso, presidiando le vie dello shopping nelle località italiane più celebri.

Store Rocca a Lecce
Store Rocca a Lecce

Asta preziosa per Pandolfini

Asta di gioielli e orologi con buoni risultati per Pandolfini, casa di vendite all’incanto fiorentina. La selezione di preziosi, selezionati dal capo dipartimento Cesare Bianchi, sono stati battuti nella storica sede di Palazzo Ramirez Montalvo. Per quanto riguarda l’asta del dipartimento Gioielli, sono stati venduti il 92% dei lotti per un totale di 2,8 milioni di euro e il 185% di aumento delle stime di partenza. Su tutti spicca l’anello in oro bianco 18 carati con diamante fancy blue, aggiudicato a 376.000 euro.

Anello in oro bianco 18 carati con solitario taglio brillante di 7,03 carati
Anello in oro bianco 18 carati con solitario taglio brillante di 7,03 carati

Un anello in oro bianco 18 carati con solitario taglio brillante di 7,03 carati è stato aggiudicato a 163.800 euro e un paio di orecchini in platino con rubini birmani e diamanti hanno trovano un compratore per 138.600 euro. All’asta di orologi sono stati aggiudicati 111 su 124 pezzi, il 90% dei lotti, per un totale di 1,2 milioni e 125% di aumento delle stime di partenza.
Orecchini in platino con rubini birmani e diamanti
Orecchini in platino con rubini birmani e diamanti

Miglior performance per il Rolex Daytona Paul Newman Panda del 1971, l’orologio dalla cassa in acciaio, quadrante panda aggiudicato a 163.800. Tra i molti lotti proposti si segnalano anche l’aggiudicazione del Rolex Daytona Big Red del 1979, venduto a 85.680 e il Patek Philippe Nautilus Jumbo acciaio e oro del 1979, con cassa monoblocco in acciaio, lunetta liscia in oro giallo e bracciale in acciaio e oro giallo 18 carati aggiudicato a 78.120 euro.
Rolex Daytona Paul Newman Panda
Rolex Daytona Paul Newman Panda

Roberto Coin apre in Bahrain

Dopo Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita, Roberto Coin porta i suoi gioielli anche in Bahrain. La Maison italiana punta sul Golfo e assieme al partner locale Bahrain Jewellery Centre apre uno store all’interno del Bahrain World Trade Center (Moda Mall – Unit 18A). Il Bahrain World Trade Center è un alto 240 metri e si trova a Manama nella capitale dell’emirato. Costruito nel 2008, è anche il primo grattacielo al mondo che integra turbine eoliche nella sua struttura. Il nuovo spazio è stato progettato da Roberto Coin con il suo storico collaboratore Giulio Miliotti Sclavi (Studio Sclavi).

Gioielli di Roberto Coin. Copyright: gioiellis.com
Gioielli di Roberto Coin. Copyright: gioiellis.com

Il design di questa nuova boutique ricrea l’atmosfera del salotto italiano con la tonalità verde del marchio come colore principale. Il colore nocciola delle pareti è stato realizzato utilizzando la carta da parati Gritti Wall, mentre i tessuti degli arredi con il marchio veneziano Rubelli. L’inedita sfumatura di rosa denominata crystal grey è il colore delle poltrone e dei divani della Vip room. A completare l’atmosfera di lusso non mancano l’oro, il marmo, la moquette e i lampadari di Vistosi di Murano.

Vetrina di Roberto Coin. Copyright: gioiellis.com
Vetrina di Roberto Coin. Copyright: gioiellis.com

Sono estremamente contento per questa nuova apertura con BJC. Il Bahrain è un Paese dall’affascinante storia antica, famoso in tutto il mondo per le sue splendide perle. È un onore portare il mio tocco veneziano italiano alla bellezza delle donne locali e al loro stile unico.
Roberto Coin, fondatore e presidente del marchio

Roberto Coin
Roberto Coin
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