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The end di Endless

Endless Jewelry in crisi, in Germania si apre una procedura per insolvenza.

Il nome scelto dal fondatore Jasper Nielsen non è stato di buon auspicio: Endless Jewelry, a dispetto del significato del suo nome, ha finito la benzina. L’ex manager di Pandora, che era uscito dall’azienda a inizio 2016, ha anche cercato di salvarla in extremis ma senza riuscirci. E dire che Endless Jewelry, azienda danese che aveva scelto come ambasciatrice Jennifer Lopez, secondo Nielsen aveva ancora tanto potenziale. Solo 18 mesi fa, ha twittato l’imprenditore, il marchio contava su 3.500 clienti, cioè negozi che acquistano i suoi bijoux, 11 distributori e 300 dipendenti in oltre 30 paesi.

Per Endless Jewelry, invece, in Germania è iniziata una procedura di insolvenza: è stato anche nominato anche un curatore fallimentare provvisorio, Klaus Siemon. Ma come mai un brand di gioielli a prezzo accessibile, con la classica formula dei bracciali componibili, non è decollato? Secondo alcuni, la società ha pagato a caro prezzo la strategia iniziale di permettere ai concessionari di restituire i gioielli invenduti gratuitamente. A un certo punto la quantità di gioielli restituiti ha saturato il magazzino e i conti non sono più tornati. L’ultima parola, però, non è ancora stata detta. Forse gli sforzi di Jasper Nielsen serviranno a individuare in futuro un «cavaliere bianco» capace di rilanciare il brand, magari davvero endless. Federico Graglia

Jennifer Lopez e la nuova collezione per Endless Jewels
Jennifer Lopez e la nuova collezione per Endless Jewels
Bracciali di JLo per Endless Jewels
Bracciali di JLo per Endless Jewels
JLo e la collezione per Endless JewelsJLo e la collezione per Endless Jewels
JLo e la collezione per Endless Jewels
Bracciale Endless Jewels, collezione autunno inverno 2015
Bracciale Endless Jewels, collezione autunno inverno 2015
Bracciale Purple Sage con charms
Bracciale Purple Sage con charms
Bracciale in cuoio Bayou Green
Bracciale in cuoio Bayou Green
Jesper Nielsen, fondatore di Endless Jewels
Jesper Nielsen, fondatore di Endless Jewels

Non mangiate quei gioielli

Snack e gioielli di lusso: l’abbinamento è un’idea del marchio americano Cheetos.

Comprereste un gioiello da 20.000 dollari da un produttore di cibo spazzatura? Negli Stati Uniti avviene anche questo e dovrebbe far riflettere chi si lamenta dei Millenials che non sono abbastanza interessati ai gioielli di alta qualità. A proporre orecchini e anello è Cheetos, produttore di snack di farina di mais al gusto di formaggio, che fa parte del gruppo PepsiCo. Dopo aver proposto abiti e accessori a basso prezzo, ora Cheetos propone un pezzo unico composto da orecchini d’oro 18 carati e un anello con grande zaffiro orange, con un pavé di diamanti. Prezzo: 20.000 dollari. L’idea è di Ryan Matiyow, senior director marketing di Cheetos. «Quest’anno, abbiamo cercato di cambiare con la creazione di una collezione di oggetti davvero unici», ha spiegato. I gioielli, in particolare, sono stati realizzati da un gioielliere di Dallas Fort Worth. Più che il gioiello in se stesso, però, è sorprendente l’idea che un gioiello di lusso sia offerto attraverso un canale così poco tradizionale e un brand così cheap (ma anche chip in questo caso). Chissà se in Europa sarebbe possibile un’operazione di marketing simile? Federico Graglia

Il set di orecchini e anello in oro, zaffiri orange e diamanti
Il set di orecchini e anello in oro, zaffiri orange e diamanti
Gemelli proposti in passato da Cheetos
Gemelli proposti in passato da Cheetos
Il set di orecchini e anello in oro, zaffiri orange e diamanti indossato
Il set di orecchini e anello in oro, zaffiri orange e diamanti indossato
Una confezione di snack Cheetos
Una confezione di snack Cheetos

Museo del Gioiello, un giorno free

Il Museo del Gioiello di Vicenza aderisce ad Open Factory, il più importante opening nazionale di cultura industriale e manifatturiera delle Venezie organizzato da VeneziePost. Per l’occasione, domenica 27 novembre il pubblico potrà visitare gratuitamente lo spazio museale in Basilica Palladiana, aperto dalle 11.00 alle 19.00 (iscrizioni sul sito www.open-factory.it alla pagina dedicata al Museo del Gioiello).

I visitatori, accompagnati dal racconto di guide, messe a loro disposizione in modo gratuito, potranno vivere l’originale esperienza estetica e conoscitiva offerta dal Museo del Gioiello, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello. Un progetto, ideato e lanciato da Fiera di Vicenza, gestito da Italian Exhibition Group S.p.A. – nuova società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza – in partnership con il Comune di Vicenza.

L’appuntamento di domenica 27 novembre sarà una delle ultime occasioni per poter vedere l’attuale collezione esposta al primo piano del Museo, oltre 400 pezzi di rara bellezza collocati all’interno delle 9 sale tematiche, curate da esperti internazionali, che riflettono le principali accezioni del gioiello (Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro). A metà dicembre 2016, infatti, il Museo del Gioiello inaugurerà la nuova selezione che rimarrà esposta per il biennio 2017-2018.

Il pubblico potrà inoltre visitare al piano terreno la Mostra temporanea Il Gioiello e il Viaggio, che fino al 15 gennaio 2017 presenta i progetti dei 25 finalisti di Next Jeneration Jewellery Talent Contest 2016, i cui prototipi sono stati realizzati da aziende associate a Women Jewelry Association Italy.

Attraverso le esposizioni temporanee il Museo del Gioiello arricchisce il percorso museale con approfondimenti tematici che propongono originali intersezioni tra il gioiello e mondi ad esso eterogenei. In questi due anni sono state presentate le mostre Skin: la superficie del gioiello, Un Gioiello per la Pace – Jewellery for Peace, Gioielli in Tavola e Gioielli del Mare. Coralli, Cammei, Perle tra Memoria e Modernità.

www.museodelgioiello.it

Da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
sabato, domenica e festivi dalle ore 11.00 alle 19.00.
Ticket: 6 euro intero, 4 euro ridotto.

L'interno del Museo del Gioiello in un rendering
L’interno del Museo del Gioiello in un rendering
L'ingresso del Museo del Gioiello, alla Basilica Palladiana
L’ingresso del Museo del Gioiello, alla Basilica Palladiana

Arrivano i russi

La grande avanzata dell’esercito di gioiellerie targate Sokolov, la più grande azienda orafa della Russia.

Dopo i grandi magnati che arrivano in Occidente per acquistare beni di lusso o squadre di calcio, in Europa occidentale sono arrivati anche i gioiellieri russi. Anzi, per la verità sono già da tempo in azione, anche se non in tutti i Paesi. Ma dove il marchio di gioielli russo Sokolov ha deciso di puntare, lo ha fatto alla grande. In Gran Bretagna, per esempio in pochi mesi i punti vendita di gioielli Sokolov hanno superato questo autunno la soglia dei 50. In Svizzera, e Germania invece, ci sono già da parecchio. E dire che tutto è nato dopo il crollo del regime sovietico, quando Elena e Aleksey Sokolov, affascinati dai gioielli, hanno iniziato nel 1993 con soli nove dipendenti a creare gioielli. Ora, 20 anni dopo, la piccola bottega di famiglia è diventata il principale fornitore dei monili in Russia, con 5.000 dipendenti, 6.000 negozi in 12 Paesi. Prducono il 49% dei gioielli acquistati in Russia. I gioielli non sono di altissima gamma, ma hanno un prezzo molto popolare. Non sono troppo preziosi, insomma, ma in compenso la scelta è piuttosto vasta: l’azienda vanta circa 30.000 tipi di gioielli diversi. Sokolov è da tenere d’occhio, quindi. Federico Graglia

Anelli di Sokolov
Anelli di Sokolov
Anello in argento con granato
Anello in argento con granato
Orecchini in argento e smalto
Orecchini in argento e smalto
Orecchini-matrioska
Orecchini-matrioska
Orecchini con perle
Orecchini con perle
Orecchini smaltati
Orecchini smaltati
Pendente con pietre rosa
Pendente con pietre rosa

Coronado un sogno a Torino

A Torino ha organizzato un appuntamento per far vedere, ma anche per spiegare il suo lavoro. Paolo Genta, titolare del brand Coronado gioielli, ha deciso di organizzare un incontro ravvicinato tra chi ama l’alta gioielleria e un brand che propone il lusso attraverso il design. Coronado è, infatti, la conclusione di un percorso che il suo fondatore ha iniziato  venticinque anni fa. Appassionato e poi esperto di pietre preziose, Paolo Genta ha deciso di affiancare l’attività di commercio di pietre a quella di gioielliere a tutto campo. Con sede a Torino, Coronado è specializzata in diamanti, aderisce al Kimberly Process e rispetta le norme delle Nazioni Unite. Ma i gioielli proposti dal brand utilizzano anche altre pietre preziose e semipreziose.

Al Circolo del Design del capoluogo piemontese, in ogni caso, Paolo Genta ha deciso di raccontare il matrimonio tra progettazione e realizzazione di gioielli, assieme all’Architetto Paolo Maccarrone, direttore del Circolo del Design. Al centro, i diversi fattori che rendono iconico un accessorio prezioso: dalla scelta della gemma alla selezione del metallo che più la valorizza, dallo studio della forma alla realizzazione, sino al risultato finale. Nella stessa sede è possibile ammirare alcune delle creazioni di Coronado gioielli.

L’alta gioielleria. Un amore lungo una vita
Design e gioielli d’autore. Un connubio esclusivo
Martedì 29 novembre 2016
Ore 15:30-18:30 temporary exhibition
Ore 18:30-20:00 talk
Circolo del Design di Torino
via Giolitti 26/A

Anello in oro bianco e pavé di diamanti
Anello in oro bianco e pavé di diamanti
Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti di Coronado
Anello in oro bianco e diamanti di Coronado
Anello in oro rosa e diamanti di Coronado
Anello in oro rosa e diamanti di Coronado

Memoria di un record

Si chiama Light of Memory il diamante rosa venduto per 18,2 milioni di dollari da Christie’s.

Come i bambini, anche ai super diamanti viene dato un nome. Nati nelle viscere della Terra, in qualche sperduta miniera, i diamanti prendono davvero vita una volta che sono tagliati e lucidati. Se, poi, hanno delle caratteristiche eccezionali, per loro è scelto un nome altrettanto straordinario. È il caso del diamante venduto martedì 15 novembre a Ginevra durante l’asta di Christie’s. Il diamante un fancy vivid pink a forma di pera, 9.14 carati, venduto per 18,2 milioni di dollari. L’acquirente è un anonimo privato asiatico, che ha acquistato il gioiello per telefono. Il proprietario non vuole far sapere il proprio nome, ma ha deciso di darne uno al diamante: ora si chiama The Light of Memory. Un nome impegnativo, come è stata impegnativa la soma sborsata per ottenerlo. The Light of Memory è il secondo diamante più costoso colorato venduto nel corso 2016 (almeno fino a novembre). Il campo dei diamanti colorati è guidato dalla vendita del famoso Oppenheimer Blu, un fancy vivid blu di 14,62 carati, venduto per 57,7 milioni a Ginevra da Christie’s nel mese di maggio. È anche il gioiello più costoso mai venduto all’asta. Federico Graglia

Il diamante fancy pink vivid con taglio a forma di pera di 9,14 carati. È stato apprezzato: ha fatto segnare il secondo prezzo più alto per un diamante rosa a forma di pera venduto all'asta, con 18,2 milioni di dollari
Il diamante fancy pink vivid con taglio a forma di pera di 9,14 carati. È stato apprezzato: ha fatto segnare il secondo prezzo più alto per un diamante rosa a forma di pera venduto all’asta, con 18,2 milioni di dollari

Sotheby’s più rosa che blu

Festival dei diamanti rosa e blu all’asta Sotheby’s di Ginevra di Magnificent Jewels and Noble Jewels.

Il diamante Sky Blue (8 carati), Fancy Vivid, montato su un anello assieme ad altre due pietre incolori, pezzo forte della vendita, è stato aggiudicato per 17,1 milioni di dollari. Deve aver tirato un sospiro di sollievo il battitore dell’asta in programma a Ginevra di Magnificent Jewels and Noble Jewels. Sul diamante blu, infatti, si era concentrata l’attenzione dei media. Ma tutto è filato liscio: la vendita di gioielli ha totalizzato 136,4 milioni di dollari, cifra che alza le vendite di gioielli della casa d’aste del 2016 al livello record di 311,5 milioni di euro, superando i 300 milioni dello scorso anno.

«Il risultato di questa sera è un gran finale di quello che è stato un altro anno fenomenale per i gioielli a Ginevra», ha commentato David Bennett, presidente della Divisione Internazionale della Gioielleria di Sotheby’s. «Il 2016 ha fatto segnare un record per il secondo anno consecutivo. I diamanti molto colorati di tutte le tonalità rimangono i più richiesti, ma rosa e blu sono stati senza dubbio quelli di molti dei prezzi migliori di questa sera, con i nuovi record stabiliti per il deep blue, i light pink diamonds, e con il favoloso Sky Blue venduto per 17,1 milioni, con un incremento di oltre il 30% sul prezzo di 12,8 milioni realizzato da Sotheby’s nel 2012».

Rosa di moda

Ma il pezzo che ha ottenuto il prezzo maggiore non è stato il diamante blu, ma rosa. Un Fancy Intense pink è stato aggiudicato per 20,8 milioni di dollari (1,2 milioni per carato). Forse presagendo questo exploit Bennet indossava una cravatta della stessa tonalità. Un altro diamante Internally Flawless Fancy Intense Pink di 13,20 carati ha raggiunto i 16,2 milioni. Entrambi questi diamanti sono stati acquisiti da Graff Diamonds. Ancora rosa: un nuovo record d’asta è stato fissato per un Fancy Light Pink Diamond a forma di pera del peso di 40.30 carati battuto per 7,5 milioni.

Oltre allo Sky Blue Diamond, era in vendita anche un Fancy Deep Blue. Per conquistarlo si sono fatti avanti in nove: dopo una battaglia di rilanci, il diamante è stato venduto per 13,7 milioni, nuovo record per un debb blue di qualsiasi tipo (1,7 milioni per carato). Non è finita: un secondo record l’ha fatto segnare un diamante Fancy Light Blue, venduto per 2,2 milioni. Federico Graglia

Lo Sky Blue, battuto per 17 milioni
Lo Sky Blue, battuto per 17 milioni. Courtesy of Sotheby’s
Fancy Intense Pink diamond ring, venduto per 20,7 milioni
Fancy Intense Pink diamond ring, venduto per 20,7 milioni. Courtesy of Sotheby’s
Il diamante rosa da 40,3 carati
Il diamante rosa da 40,3 carati. Courtesy of Sotheby’s
Fancy Light Pink diamond ring venduto per 7,5miioni
Fancy Light Pink diamond ring venduto per 7,5miioni. Courtesy of Sotheby’s
Il Fancy Deep Blue diamond ring venduto per 1,7 milioni di dollari
Il Fancy Deep Blue diamond ring venduto per 1,7 milioni di dollari. Courtesy of Sotheby’s
David Bennet batte il prezzo dello Sky Blue
David Bennet batte il prezzo dello Sky Blue. Courtesy of Sotheby’s

Incoronate dal re delle corone

Il re delle corone, George Wittels, che sono ambite dalle reginette di bellezza.

C’è gioielleria e gioielleria. C’è, per esempio, anche quella specializzata in corone per le Miss. Il re che incorona le regine dei concorsi di bellezza è un austriaco che si è trasferito in Venezuela quando aveva otto anni. Si chiama George Wittels e ogni 3 novembre nella sua gioielleria commemora la nascita di Benvenuto Cellini, maestro di tutti gli orafi del mondo. George Wittels, però, è orafo per caso. Ha studiato ingegneria, ma poi ha passato anche un periodo a New York, dove ha seguito i corsi del Gia. Diventato esperto gemmologo, è tornato in Venezuela, dove la famiglia aveva un negozio di stoffe a Maracaibo. Sempre per caso, nel 1999 è stato contattato per realizzare un gioiello per una concorrente a Miss Venezuela, che poi ha vinto. Da quel momento ha iniziato a creare le corone per le regine del concorso e, visto il successo, è stato chiamato a realizzare diademi e corone anche per altre manifestazioni in Sudamerica, ma anche negli Usa e in Europa, per esempio in Lettonia o Slovacchia. Le corone sono grandi, barocche, arzigogolate, ma per fortuna negli anni si sono alleggerite. Le povere reginette di 20 anni fa calzavano in testa un tripudio scintillante da 1 chilogrammo e mezzo. Oggi il peso è minore, anche perché accanto alle pietre George Wittels utilizza cristalli Swarovski, che sostituiscono in particolare i diamanti. Lavinia Andorno

Gioielli firmati George Wittels
Gioielli firmati George Wittels
Corona per Nuestra Beleza Latina 2016
Corona per Nuestra Beleza Latina 2016
Corona per Miss Venezuela
Corona per Miss Venezuela con turchesi
Corona per Miss Venezuela 2015, con smeraldi, rubini e lapislazzuli
Corona per Miss Venezuela 2015, con smeraldi, rubini e lapislazzuli
George Wittels
George Wittels
Miss Venezuela 2015
Miss Venezuela 2015
Corona per Miss Perla de Panama
Corona per Miss Perla de Panama
Vanessa Goncalves incoronata
Vanessa Goncalves incoronata
Orecchini di George Wittels per Vanezza Goncalves, Miss Venezuela 2010
Orecchini di George Wittels per Vanezza Goncalves, Miss Venezuela 2010
Corona per Miss Venezuela
Corona per Miss Venezuela

Lucia Odescalchi al naturale

Gioielli vintage rivisitati da Lucia Odescalchi per aiutare il Wwf.

Gioielli vintage donati al Wwf in occasione dell’anniversario dei 50 anni di attività in Italia. L’idea è di Lucia Odescalchi, che dedica al World wildlife found il suo progetto artistico Gioielli di Natura, una mini collezione di esemplari unici realizzata in difesa dell’ecoequilibrio. Sono 25 gioielli che sono rivisitati dalla designer romana e inseriti in un contesto nuovo, contaminati con metalli più moderni come l’acciaio o con altri elementi naturali come il legno, arricchiti con nuove fusioni in cera o con i cristalli di rocca. La collezione è stata presentata a Roma, nello showroom di Vicolo del Piombo. Il ricavato dell’iniziativa sosterrà le attività di conservazione del Wwf per la tutela delle sue Oasi e per le specie animali e gli habitat più a rischio del nostro Paese.

«Siamo grati a Lucia Odescalchi per aver dedicato la sua arte e passione al Wwf. Da sempre l’arte si ispira alla natura e questa collezione ne rappresenta un bellissimo esempio», ha detto la presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi. «In 50 anni di lavoro in Italia, l’associazione ha potuto fare moltissimo, grazie al sostegno di centinaia di migliaia di persone che negli anni hanno voluto abbracciare la nostra missione. L’aiuto di tante persone si è trasformato in risultati concreti: oltre 100 Oasi, dei paradisi naturali dove la natura e centinaia di specie animali sono al sicuro da distruzione e degrado. I contributi di soci e sostenitori hanno consentito al Wwf di battersi per la salvaguardia di specie iconiche del nostro Paese eppure drammaticamente a rischio come il lupo e l’orso bruno. Sono diventati Centri di recupero per gli animali feriti, Centri di educazione ambientale, Programmi educativi per bambini, Campi antibracconaggio e sorveglianza delle coste».

L’iniziativa Gioielli di natura nasce dalla generosità di due socie appassionate, Paola e Irene, che hanno voluto donare al Wwf i loro gioielli per consentire di raccogliere fondi in difesa della natura. Proprio questi gioielli sono stati rinnovati e trasformati dalla creatività di Lucia Odescalchi. Giulia Netrese

Lucia Odescalchi al lavoro su un collier
Lucia Odescalchi al lavoro su un collier
Il collier appeso a una porta
Il collier appeso a una porta
Il collier, risultato definitivo
Il collier, risultato definitivo
Bracciale durante la revisione
Bracciale durante la revisione
Bracciale ultimato
Bracciale ultimato
Orecchini di Lucia Odescalchi
Orecchini di Lucia Odescalchi
Una collana composta per la collezione Gioielli di Natura
Una collana composta per la collezione Gioielli di Natura

Una vie en rose per Christie’s

Diamante rosa da 18,2 milioni e orecchini record per l’asta di Christie’s a Ginevra.

Christie’s ha festeggiato quest’anno i 250 anni. Ma la vendita di Magnificent Jewels a Ginevra deve averla fatta sentire più giovane: i pezzi battuti hanno totalizzato oltre 97 milioni di dollari. C’era attesa per il top lot: il diamante fancy pink vivid con taglio a forma di pera di 9,14 carati. È stato apprezzato: ha fatto segnare il secondo prezzo più alto per un diamante rosa a forma di pera venduto all’asta, con 18,2 milioni di dollari (16,8 milioni di euro), circa 2 milioni di dollari a carato. Acquirente: un privato asiatico. C’era attesa anche per la rinascita di un marchio storico come Boehmer et Bassenge haute joaillerie. Gli orecchini  Miroir de l’Amour hanno ottenuto il nuovo prezzo record per una vendita all’asta (17,6 milioni di dollari, cioè 16,3 milioni di euro). La collana di diamanti Le Jardin d’Isabelle, il terzo pezzo realizzato dalla Maison, è stato battuto a 8 milioni di dollari (7,4 milioni di euro). Ora l’attesa si sposta per un altro paio di orecchini di Boehmer et Bassenge con diamanti del peso di 11 carati ciascuno che sarà venduto a Hong Kong il 29 novembre.

Insomma, i gioielli, forse complice il periodo natalizio, continuano a entusiasmare investitori e appassionati, con numerosi pezzi che superano le stime. Un braccialetto Art Déco con rubini e diamanti di Van Cleef & Arpels è stato acquistato per 1,3 milioni, cioè quattro volte la sua stima pre-vendita. Nel complesso, sono stati 35 i lotti venduti per oltre 1 milione di dollari. Nella vendita di Ginevra sono da segnalare anche una collana di diamanti firmata Harry Winston, venduta per 9,3 milioni di dollari (7,7 milioni di euro), un anello di Bulgari con diamante da 36 carati per 4,3 milioni di dollari (4 milioni di euro) e una collana di perle a due fili per 2,9 milioni di dollari (2,6 milioni di euro). Federico Graglia

Miroir de l'Amour sono orecchini perfetti, con diamanti a forma di pera.
Miroir de l’Amour sono orecchini perfetti, con diamanti a forma di pera.
Collana di diamanti Jardin d'Isabelle
Collana di diamanti Jardin d’Isabelle
Il diamante fancy pink vivid con taglio a forma di pera di 9,14 carati. È stato apprezzato: ha fatto segnare il secondo prezzo più alto per un diamante rosa a forma di pera venduto all'asta, con 18,2 milioni di dollari
Il diamante fancy pink vivid con taglio a forma di pera di 9,14 carati. È stato apprezzato: ha fatto segnare il secondo prezzo più alto per un diamante rosa a forma di pera venduto all’asta, con 18,2 milioni di dollari
Anello di Bulgari con diamante, venduto per 4,3 milioni di dollari
Anello di Bulgari con diamante, venduto per 4,3 milioni di dollari
Bracciale di diamanti venduto per 2,7 milioni
Bracciale di diamanti venduto per 2,7 milioni
Collana di perle naturali a due fili. Venduta per 2,9 milioni
Collana di perle naturali a due fili. Venduta per 2,9 milioni
Collana di diamanti firmata Harry Winston, venduta per 8,3 milioni di dollari allo stesso Harry Winston
Collana di diamanti firmata Harry Winston, venduta per 8,3 milioni di dollari allo stesso Harry Winston

Il 2017 dei gioielli

Dopo un 2016 in calo, il 2017 si preannuncia difficile per le vendite di gioielli.

Che 2017 si preannuncia per il mondo dei gioielli? Le previsioni sono difficili, ma leggere dei numeri qualche certezza la dà. In questo caso ci sono i dati del World Gold Council, secondo cui la domanda di gioielli d’oro ha visto il suo maggior calo in due anni. Nel terzo trimestre del 2016 gli acquisti di oro sono scesi del 21 per cento, anno su anno, a 493,1 tonnellate. In gran parte la flessione è dovuta ai prezzi elevati dell’oro, che è risalito da circa mille dollari l’oncia fino a superare i 1.300, il valore del metallo giallo ha raggiunto il livello più alto dal 2013. E un aumento che sfiora il 30 per cento è capace di frenare gli acquisti di chi ha già fatto provvista di metallo giallo a prezzi più bassi.

Sembra proprio, insomma, che le prospettive siano poco allegre: le vendite nel terzo trimestre del 2016 hanno segnato la domanda di gioielli più bassa di dal 2011. In un anno la domanda di gioielli è calata del 18 per cento, il livello più basso dal 2009. Certo, mancano ancora i dati del quarto trimestre e il periodo delle feste invernali è quello più proficuo. Ma le premesse non sono le migliori. E il 2017?

Oriente in rosso

India e Cina sono i maggiori acquirenti di gioielli. E dall’Asia le notizie non sono buone: in India la domanda è diminuita del 28 per cento anno su anno. E in Cina la domanda di gioielli in oro è scesa del 22 per cento. Tra l’altro, i gusti dei cinesi si stanno spostando dall’oro 24 carati tradizionale a quello a 18 carati. In Indonesia, il più grande mercato del Sud-Est, la domanda è diminuita del 6 per cento, in Corea del Sud del 24 per cento, in Giappone solo del 4 per cento.

Medio Oriente caldo

I conflitti della regione e il calo del prezzo del petrolio pesano sugli acquisti: nei Paesi arabi e Turchia gli acquisti sono scesi del 24 per cento, in Egitto addirittura del 50 per cento a causa della crisi valutaria che ha quasi raddoppiato il prezzo dell’oro. Unica nota positiva è l’Iran, con un aumento del 6 per cento.

Stati Uniti in frenata

Dopo tre anni di crescita costante le vendite negli Stati Uniti, l’aumento si è fermato a +1 per cento.

Europa

La domanda di gioielli d’oro è scesa dell’1 per cento. In Francia, pare, la domanda è al livello più basso nella storia. Tutti gli altri mercati europei hanno visto cali anno su anno da 1 a 2 per cento per il terzo trimestre, con l’eccezione della Spagna, che guadagna il 2 per cento. Federico Graglia

Pendente a forma di dollaro
Pendente a forma di dollaro
Gioielleria in Cina
Gioielleria in Cina
Maubussin in Place Vendôme, Parigi
Maubussin in Place Vendôme, Parigi
Tiffany, New York
Tiffany, New York

I riflessi di Antonella Ferrara

Antonella Ferrara in trasferta dallo studio-laboratorio nel Novarese al centro di Roma per una mostra personale di gioielli. L’evento è intitolato Gioielli Riflessi- Stagioni di Vita e comprende una selezione di lavori scelti nella produzione di oltre 30 anni della orafa-scultrice. Alla mostra di gioielli è abbinata la proiezione del film Stagioni di Vita, ideato e prodotto da Francesco De Giorgi, realizzato da un gruppo di registi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano: storia di una mamma che, alla partenza delle due figlie per una nuova vita, dona loro un gioiello simbolo del legame che le unisce.

L’appuntamento, è però, soprattutto l’occasione di conoscere il lavoro di Antonella Ferrara, che realizza pezzi unici in oro, argento e pietre naturali. Sono microsculture con gemme, opali, perle, corallo, minerali grezzi, conchiglie, pietre cangianti e incise. La designer ha iniziato la sua attività nel 1985, a Oleggio, in provincia di Novara. Ha, quindi, un lungo curriculum di esposizioni, mostre e manifestazioni in cui ha esposto le sue opere. Ora affronta la prova della Capitale.

Gioielli Riflessi- Stagioni di Vita
22 e 23 novembre
Palazzo Santa Chiara
Piazza di Santa Chiara 14, Roma

Orecchini di Antonella Ferrara
Orecchini di Antonella Ferrara
Pendente, argento e pietra azzurra
Pendente, argento e pietra azzurra
Pendente con opale
Pendente con opale
Anello con perla di Thaiti
Anello con perla di Thaiti
Ciondolo della linea Natura
Ciondolo della linea Natura
Collana Ghirlanda
Collana Ghirlanda
Bracciale Stele
Bracciale Stele

Venduta Blue Nile

Blue Nile (gioielli con diamanti online) venduta a Bain Capital.

Se siete interessati al mondo della gioielleria, e non solo ai gioielli, tenete d’occhio questa notizia: Blue Nile, grande gruppo americano di vendite online di gioielli con diamanti, sarà acquisita da un gruppo di investitori guidato da Bain Capital e Bow Street LLC, due fondi di private equity. L’acquisto avverrà in contanti e ha un valore di 500 milioni di dollari. Che cosa significa questo? Semplice: il mondo della finanza scommette sulla crescita delle vendite di gioielli sul web. Con l’offerta di acquisto passerà di mano il 100 per cento delle azioni ordinarie (Blue Nile è una società quotata in Borsa). Gli azionisti di Blue Nile riceveranno un premio di circa il 34 per cento sul prezzo delle azioni. Ora partirà la consueta trafila di approvazioni, ma la vendita appare scontata, a meno di clamorosi rilanci. L’azienda di gioielleria nel terzo trimestre 2016 ha segnato vendite nette a 105 milioni di dollari (ma in calo del 4,3 per cento). La vendita di gioielli online è in costante crescita da anni. Federico Graglia

Anello Belle Classic, platino e diamanti. Prezzo: 2600 euro
Anello Belle Classic, platino e diamanti. Prezzo: 2600 euro
Orecchini Fleur, oro e diamanti. Prezzo: 3184 euro
Orecchini Fleur, oro e diamanti. Prezzo: 3184 euro
Anello Eternity, platino e diamanti. Prezzo: 4600 euro
Anello Eternity, platino e diamanti. Prezzo: 4600 euro
Anello Garland, platino e diamanti. Prezzo: 5000 euro
Anello Garland, platino e diamanti. Prezzo: 5000 euro
Pendente con tre pietre, oro e diamanti. Prezzo: 1250 euro
Pendente con tre pietre, oro e diamanti. Prezzo: 1250 euro
Orecchini Two Row, oro e diamanti. Prezzo: 3400 euro
Orecchini Two Row, oro e diamanti. Prezzo: 3400 euro

Oui, Misis

Misis apre uno spazio all’interni dello showroom Amf, a Parigi.

Tempo fa Misis aveva presentato una nuova linea di gioielli, tra cui alcuni ispirati agli stucchi rinascimentali di Versailles. Ora il brand vicentino è passato dal design alla topografia, visto che adesso è presente anche a Parigi nel centralissimo showroom Amf di rue Auber. La location è in un palazzo storico nel cuore della capitale francese, tra le Galeries Lafayette e il Théâtre de l’Opéra, tra lampadari di cristallo e saloni con stucchi in stile Luigi XVI. In particolare, tra i gioielli esposti non mancherà l’ultima collezione della Maison, Atrium (ne abbiamo parlato qui), con una linea disegnata dal direttore creativo, Claudia Piaserico, che è stata espressamente ispirata al grande palazzo di Versailles che ha ospitato i re di Francia.

Anello della collezione Atrium
Anello della collezione Atrium
Claudia Piaserico
Claudia Piaserico
Lo showroom Amf
Lo showroom Amf
Orecchini della collezione Atrium
Orecchini della collezione Atrium
Orecchini della collezione Atrium
Orecchini della collezione Atrium
Orecchini della collezione Atrium
Orecchini della collezione Atrium

La Storia vista da Christie’s

La storia della Storia attraverso le aste di gioielli di Christie’s: un libro racconta 250 anni straordinari.

Storia dei gioielli o, forse, bisognerebbe dire Storia con la S maiuscola, attraverso le aste di Christie’s. Un libro racconta perché e come le aste della grande Maison londinese, che ha compiuto 250 anni, sono uno specchio non solo dei gusti e di un certo modo di intendere gli oggetti preziosi, ma anche della memoria dei grandi avvenimenti. Basta citare due casi: oggetti preziosi finiti all’asta da Christie’s e appartenuti a due regine finite tutte e due decapitate, Maria Stuarda e Maria Antonietta. Naturalmente ci sono storie molto meno tragiche che sono passate sotto il martello del battitore d’asta.

Pagine preziose

Il libro che lo racconta si intitola Christie’s, The Jewellery Archives Revealed, ed è stato scritto da Vincent Meylan, specialista di pietre preziose e gioielleria, autore di numerose biografie, che lavora sulla storia delle pietre preziose. E in copertina ha un’immagine significativa: la tiara The Cambridge Lover Knot, creata all’inizio del primo Ottocento per la principessa Augusta di Hesse Cassel, Duchessa di Cambridge, e poi venduto da Christie’s il 13 maggio1981. Una copia della tiara, commissionato dalla Regina Madre, è stato indossato dalla regina Elisabetta II e, senza le perle in posizione verticale, da Diana, principessa del Galles, e ora da Kate Middleton. Un’immagine che dà l’idea di che cosa può passare a un’asta. D’altra parte, la prima vendita di gioielli dalla famiglia reale britannica ha avuto luogo da Christie’s nel 1773, dopo la morte della principessa del Galles, madre di Giorgio III. Come rivelano gli archivi, nei secoli successivi Christie’s ha gestito la vendita di gioielli da diverse altre generazioni di reali inglesi, da Lady Patricia Ramsay, di Sassonia-Coburgo-Gotha, alla Principessa Maud, Contessa di Southesk, fino alla Principessa Margaret, Contessa di Snowdon.

Gioielli, sangue e celluloide

Come accennato, ci sono stati anche gioielli della corona che sono finiti all’asta a seguito di percorsi tragici, come quelli di Francia, Russia, Baviera, Serbia, Egitto, India e Spagna. Tutti venduti da Christie’s, dopo rivoluzioni e bruschi cambiamenti. Di tutt’altro genere le storie delle star di Hollywood, anche loro protagoniste delle aste. Dai gioielli di Elizabeth Taylor a quelli di Merle Oberon e Gloria Swanson. Tutti illustrati nel libro. Federico Graglia

Christie’s, The Jewellery Archives Revealed
Vincent Meylan
ISBN: 9781851498475
Editore: ACC Art Books
Dimensioni: 295 mm x 245 mm
Pagine: 360
Illustrazioni: 234 a colori, 76 b & w
Copertina rigida: £ 55.00

Christie’s, The Jewellery Archives Revealed, di Vincent Meylan
Christie’s, The Jewellery Archives Revealed, di Vincent Meylan
La tiara Cambridge Lovers Knot
La tiara Cambridge Lovers Knot
Bracciali di Cartier in platino, diamanti e cristalli di rocca appartenuti a Gloria Swanson
Bracciali di Cartier in platino, diamanti e cristalli di rocca appartenuti a Gloria Swanson
Collana con diamanti e smeraldi appertenuta a Liz Taylor e venduta all'asta
Collana con diamanti e smeraldi appertenuta a Liz Taylor e venduta all’asta
Gloria Swanson
Gloria Swanson
Elizabeth Taylor con una collana di diamanti venduta all'asta da Christie's
Elizabeth Taylor con una collana di diamanti venduta all’asta da Christie’s
Patricia of Connaught e suo marito Alexander Ramsay
Patricia of Connaught e suo marito Alexander Ramsay
La regina Elisabetta II (a destra) ela principessa Augusta di Hesse Cassel, Duchessa di Cambridge (a destra) con la tiara The Cambridge Lover Knot
La regina Elisabetta II (a destra) ela principessa Augusta di Hesse Cassel, Duchessa di Cambridge (a destra) con la tiara The Cambridge Lover Knot

L’Oriente d’oro a Ginevra

Gli ori del passato nei Paesi sulla Via della Seta in mostra a Ginevra.

Tuffiamoci nel passato. Perché è dal passato che nasce il presente e si forma il futuro. Anche nella gioielleria. Un’arte che è come un oceano in cui le acque finiscono per mischiarsi, dove colori e forme si confondono e lo stile, come un’onda, tocca una spiaggia e poi si ritrae. Tutta questa poesia per presentare un’esposizione che eleva oro, rubini, turchesi, perle e diamanti ad ambasciatori culturali. A Ginevra la Fondazione Baur presenta Bijoux d’Orients Lointains, i gioielli dai Paesi lungo l’antica Via della Seta. Sono 300 i preziosi che provengono da Yemen, Indonesia, India, Cambogia, Thailandia e Filippine. Cina e Giappone sono già presenti nel museo. Sono gioielli antichi e meno antichi, tutti rarissimi, custoditi in collezioni private e, quindi, esposti al pubblico in via eccezionale.

Come accennato, sono gioielli, quindi oggetti preziosi nati per essere indossati, ma allo stesso tempo sono un piccolo riassunto della cultura e dello sviluppo artistico dei luoghi e dell’epoca in cui sono stati concepiti. I gioielli sono stati utilizzati anche come moneta di scambio, sono stati bottino di guerra, testimonianze di ricchezza destinati a finire nelle tombe. E se pensate che un gioiello è solo un gioiello, basta osservare la varietà di monili presente per capire quanto questi oggetti si siano evoluti e trasformati secondo il gusto, l’abilità orafa e il modo di vivere. Rudy Serra

Bijoux d’Orients Lointains
Fino al 26 febbraio, 2017
Fondazione Baur
Ginevra, 8 Munier-Romilly Street
da martedì a domenica
orario: 14-18

Cintura in oro e cristallo di rocca. Cambogia, periodo Khmer, IX-XIII secolo
Cintura in oro e cristallo di rocca. Cambogia, periodo Khmer, IX-XIII secolo
Collier in oro e cotone. India Tamil Nadu, XIX-XX secolo
Collier in oro e cotone. India Tamil Nadu, XIX-XX secolo
Collier in oro, Birmania. CIrca anno Mille
Collier in oro, Birmania. CIrca anno Mille
Collana d'Oro, Sumatra, XIX-XX secolo
Collana d’Oro, Sumatra, XIX-XX secolo
Diadema e spille, Indonesia-Bali. Argento dorato, XIX secolo
Diadema e spille, Indonesia-Bali. Argento dorato, XIX secolo
Parure bura bura, Indonesia, Sumatra. Argento dorato, XiX secolo
Parure bura bura, Indonesia, Sumatra. Argento dorato, XiX secolo
Pendente amuleto, oro e cristallo di rocca. Cambogia, periodo Khmer, IX-XIII secolo
Pendente amuleto, oro e cristallo di rocca. Cambogia, periodo Khmer, IX-XIII secolo
Pendente kaffat  o beduino. Arabia Saudita. Oro, turchese, perle, cotone. XIX-XX secolo
Pendente kaffat o beduino. Arabia Saudita. Oro, turchese, perle, cotone. XIX-XX secolo
Collana in argento dorato. Yemen, XIX-XX secolo
Collana in argento dorato. Yemen, XIX-XX secolo

Il fascino di The Graff Venus

Graff presenta la sua Venere: un maxi diamante a forma di cuore da 118 carati.

Una Venere nera per un cuore bianco. Si può sintetizzare così The Graff Venus, un diamante da 118.78 carati, svelato dal gioielliere londinese che ha la più ampia raccolta di pietre della massima qualità. Graff, infatti, ha spiegato che questo diamante è il più grande al mondo classificato come colore D. Ed il massimo non solo per il colore, ma anche per purezza e taglio. La classificazione D è, infatti, la più alta della scala con cui si giudicano i diamanti: vuol dire che è perfettamente incolore. Ed è anche al massimo livello come chiarezza ed è quasi o del tutto privo di impurità. Solo tra l’1 e il 2 per cento di tutti i diamanti naturali hanno queste caratteristiche e questo spiega perché sono così preziosi. A questo si aggiunge che il taglio a cuore è impeccabile, com perfetta simmetria e una eccellente lucidatura.

Il Graff Venus è il più grande diamante lavorato che è stato ricavato dalla pietra originaria, un pezzo dal peso record di 357 carati, scoperto nel 2015 nella miniera di Letšeng, in Lesotho. E proprio la dimensione del diamante ha richiesto utensili speciali e nuove tecnologie per arrivare a un taglio perfetto: sbagliare non è concesso a questi livelli. Infatti ci sono voluti 18 mesi dal momento della scoperta per completare tutto il processo. Ma ne è valsa la pena. Federico Graglia

Graff Venus
Graff Venus
Il diamante da 118 carati, Graff Venus
Il diamante da 118 carati, Graff Venus

Damiani in Laguna

Nuova boutique Damiani a Venezia.

Non solo estero: Damiani apre anche in Italia. La Maison piemontese ha scelto Venezia per l’apertura di una nuova boutique: si trova tra Canale Grande e piazza San Marco, in Calle Vallaresso, la piccola calle veneziana, conosciuta perché vi si trova un locale famoso, Harry’s Bar. L’arredamento segue i canoni degli altri negozi Damiani: colori tra marrone e beige, molto sobrio ma accogliente.

La boutique in Calle Vallaresso
La boutique in Calle Vallaresso
Damiani a Venezia
Damiani a Venezia
Damiani a Venezia
Damiani a Venezia

Hb Ring, anello con il batticuore

Hb Ring, un anello tecnologico che fa letteralmente battere il cuore al vostro partner.

C’è qualcosa che un gioiello non potrà mai contenere: l’amore di chi lo regala. Certo, può ricordarlo, ma non è come sentire fisicamente la presenza del partner. O, almeno, questo era valido fino a ieri. Perché ora c’è Hb Ring della società americana The Touch. È un anello realizzato con vetro zaffiro, oro e acciaio inox capace di ricreare il battito del cuore della persona amata. Insomma, tecnologia al servizio dell’amore. Funziona in questo modo: quando si indossa, l’anello si connette a un’app per smartphone ed è in grado di inviare la frequenza dei battiti cardiaci, acquisiti con un cardiofrequenzimetro integrato. Chi ha un anello Hb Ring associato con il vostro avverte una vibrazione che ricrea la frequenza. Per questa ragione gli anelli venduti sono sempre due: costano 2990 dollari per la versione in oro giallo o rosa, mentre la coppia in acciaio costa 599 dollari. Anche se è un gioiello di tecnologia, l’anello è garantito infrangibile, antigraffio e resistente all’acqua. Rudy Serra
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Hb Ring
Hb Ring
Hb Ring indossato
Hb Ring indossato
Il dispositivo all'interno dell'anello
Il dispositivo all’interno dell’anello
La coppia di anelli Hb Ring
La coppia di anelli Hb Ring

Gioielli sulle camicie di Del Vecchio

Brooks Brothers, storica azienda americana di proprietà di Claudio Del Vecchio, acquista il marchio di gioiello Alexis Bittar.

Sopra le camicie Brooks Brothers si indosseranno gioielli Alexis Bittar. È un affare italo-americano quello concluso a New York. Brooks Brothers è di personale proprietà di Claudio De Vecchio, primo figlio maschio (dei sei avuti da tre diverse compagne) di Leonardo Del Vecchio, maggiore azionista del colosso dell’occhialeria Luxottica. E a dirigere le operazioni del gruppo di abbigliamento c’è il figlio Matteo, con un passato in McKinsey e Goldman Sachs. Brooks Brothers, uno dei marchi storici a stelle e strisce, attraverso la sua controllata Carolee ha acquisito Alexis Bittar, il marchio di gioielli con sede nel quartiere di Brooklyn. Non è la prima mossa nei gioielli del marchio famoso per le camicie botton down. Carolee è stata acquistata da Brooks Brothers nel 2001: sviluppa e commercializza gioielli in licenza con i marchi Lauren by Ralph Lauren, Abs di Allen Schwartz, Trina Turk. Ma non si acquisteranno gioielli Alexis Bittar nei negozi di abbigliamento de gruppo: «La nostra strategia è quella di mantenere una divisione gioielli interamente controllata, ma indipendente, con linee di proprietà come Carolee e Alexis Bittar, e marchi in licenza», ha precisato Matteo Del Vecchio. Insomma, i gioielli non si mischiano con le stoffe. Per ora. Ma l’idea «potrebbe essere potenzialmente esplorata in futuro», ha concluso sibillino Del Vecchio. Federico Graglia

Collana di cristallo Panther. Prezzo: 225 dollari
Collana di cristallo Panther di Alexis Bittar. Prezzo: 225 dollari
Orecchini con borchie. Prezzo: 125 dollari
Orecchini con borchie di Alexis Bittar. Prezzo: 125 dollari
Claudio Del Vecchio (a sinistra), con il ceo di Amazon, Jeff Bezos
Claudio Del Vecchio (a sinistra), con il ceo di Amazon, Jeff Bezos
Collana con perle. Prezzo: 895 dollari
Collana con perle di Alexis Bittar. Prezzo: 895 dollari
Collana con perle coltivate. Prezzo: 417 dollari
Collana con perle coltivate. Prezzo: 417 dollari
Bracciale Musa d'oro, con borchie. Prezzo: 245 dollari
Bracciale Musa d’oro, con borchie. Prezzo: 245 dollari
Anello Panther, con cristalli neri,. Prezzo: 295 dollari
Anello Panther, con cristalli neri,. Prezzo: 295 dollari
Guerriero urbano, ciondolo. Prezzo: 245 dollari
Guerriero urbano, ciondolo. Prezzo: 245 dollari
1 80 81 82 83 84 137