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Vita fiorita con TinyOm

La nuova collezione di TinyOm si ispira al fiore della vita.

La francese Virginie Dreyer, fondatrice di TinyOm, dal Barein, dove risiede, presenta una nuova collezione in bilico tra Oriente e Occidente. La via di mezzo è quella che lei, avvocato a Parigi, ha intrapreso quando si è trasferita in Medio Oriente e ha cominciato a occuparsi delle sue passioni: lo yoga (lo pratica e lo insegna) e la gioielleria. La nuova linea di gioielli si chiama Flower of Life e ha l’ambizione di ispirarsi a simboli millenari, spiritualità, natura. Il fiore della vita è presente in tutte le principali religioni del mondo, sottolinea la designer. L’idea, trasformata in geometrie morbide di metallo, si traduce in anelli, orecchini, bracciali e pendenti. La collezione è disponibile in oro rosa e in oro bianco. Ogni pezzo ha incastonato un unico piccolo diamante, a eccezione dell’imponente bracciale, che presenta le pietre preziose in sei punti. Prezzi: il pezzo più caro è il bracciale, venduto a 5470 dollari. Collana e pendente costano 685 dollari, mentre l’anello 680 e gli orecchini 875 dollari. Giulia Netrese

Bracciale in oro rosa e sei diamanti
Bracciale in oro rosa e sei diamanti
Orecchini piccoli
Orecchini piccoli
Anello Flower of Life
Anello Flower of Life
Pendente in oro
Pendente in oro
Orecchini in oro rosa
Orecchini in oro rosa
Bracciale della linea Flower of Life
Bracciale della linea Flower of Life

Gioielli, a qualcuno piace Calder

A Londra una mostra con i gioielli di Calder, scultore famoso per le sue opere mobili.

Sculture che si muovono: era la specialità di uno dei grandi artisti del Novecento, Alexander Calder. Ma pochi sanno (forse) che Calder si è esercitato anche a produrre gioielli. E la sua produzione artistica è ora (27 settembre-5 novembre) il soggetto di una mostra alla Louisa Guinness Gallery di Londra. La mostra si intitola The Boldness of Calder e presenta alcune delle sculture-gioiello dell’artista provenienti da collezioni di tutto il mondo. Ma siccome i gioielli, anche se ideati da un artista, sono pur sempre gioielli, la mostra comprende anche fotografie che mostrano donne che indossano i pezzi di Calder, per esempio Simone de Beauvoir, Peggy Guggenheim, Georgia O’Keeffe. Spesso sui gioielli ci sono anche le iniziali della committente. Ci sono orecchini, braccialetti, collane, spille, fermacapelli realizzati a mano, ovviamente con forme non esattamente tradizionali, spesso abbastanza grandi. I materiali più utilizzati sono l’argento, o l’ottone. Federico Graglia

Alexander Calder, spilla (1945)
Alexander Calder, spilla (1945)
Maxi collana
Maxi collana
Collana in argento (1940)
Collana in argento (1940)
Spilla in argento (1940)
Spilla in argento (1940)
Alexander Calder
Alexander Calder con una delle sue sculture mobili

Costantino Rota in incognito

I gioielli giramondo prodotti a Valenza dalla Costantino Rota.

Non aspettatevi di trovare in giro gioielli con il marchio Costantino Rota. Eppure questa azienda, che produce pezzi di ottimo livello, compierà tra poco un secolo di vita. È stata fondata, infatti, nel 1921 dall’orafo Costantino Rota a Valenza. Pare che oltre a essere un valente artigiano, Costantino Rota possedesse anche un buon fiuto da imprenditore e, cosa che non guasta, fosse anche simpatico. La sua attività è durata fino al 1955, quando ha passato il timone al figlio Dario, che ha continuato l’attività del padre con la stessa attenzione per la qualità. D’altra parte, a Valenza non è difficile reclutare artigiani con capacità quasi sovrumane: per questo molte Maison di altri Paesi si rivolgono alle imprese di Valenza per realizzare le proprie collezioni, che saranno poi vendute con il loro marchio. Ed è più o meno quello che accade per la Costantino Rota, rilevata da Cremonini & Malfatti, che vende i suoi gioielli principalmente all’estero, in Europa e in Giappone. L’azienda trasformata da bottega artigianale in una manifattura, non ha voluto rinunciare alle proprie prerogative iniziali. Così è probabile che vi passino sotto gli occhi gioielli prodotti dalla Costantino Rota, ma non lo saprete mai. Giulia Netrese

Ciondoli a forma di porcospino, oro e diamanti
Ciondoli a forma di porcospino, oro e diamanti
Ciondoli a forma di civetta, oro e diamanti
Ciondoli a forma di civetta, oro e diamanti
Costantino Rota, gioielli a forma di animali, oro e diamanti
Costantino Rota, gioielli a forma di animali, oro e diamanti
Costantino Rota, gioielli a forma di civetta, oro e diamanti
Costantino Rota, gioielli a forma di civetta, oro e diamanti
Oro rosa, diamanti e smeraldi
Oro rosa, diamanti e smeraldi
Orecchini con gemme colorate
Orecchini con gemme colorate
Ciondoli in oro rosa e diamanti
Collana con gemme colorate
Ciondoli in oro rosa e diamanti
Ciondoli in oro rosa e diamanti
Anelli in oro rosa e diamanti a forma di animali
Anelli in oro rosa e diamanti a forma di animali
Anelli in oro, con zaffiri e rubini
Anelli in oro, con zaffiri e rubini

A Londra gioielli in asta

Asta a Londra di Christie’s con qualche pezzo di gioielleria interessante.

Torna la stagione delle aste di gioielli. Il primo appuntamento è da Christie’s, a Londra. Non ci sono in vendita pietre preziose capaci di strappare record e titoli sui giornali, ma gioielli interessanti con stime che partono da un massimo di 33.000 dollari. Insomma, gioielli alla portata di un investimento di media entità. L’asta è in programma il 15 settembre 2016, a Londra, a South Kensington. Tra i pezzi in vendita c’è anche un ciondolo di fine Ottocento in oro, smalto e perle firmato Carlo Giuliano: è un cuore in cristallo smaltato. Una spilla Art Deco con zaffiri e diamanti, trasformabile in anello, datata circa 1930 ha un prezzo di base di 10.000 dollari: lo stesso prezzo di una collana fine Ottocento composta da diamanti montati su oro e argento. Un po’ meno, circa 6.000 dollari, è invece la valutazione di un seto composto da anello e orecchini in oro e corallo firmato Van Cleef & Arpels. Federico Graglia

Spilla con tre diamanti. La stima è di 33000 dollari
Spilla con tre diamanti. La stima è di 33000 dollari
Collana di diamanti fine Ottocento. Stima: 10.000 dollari
Collana di diamanti fine Ottocento. Stima: 10.000 dollari
Orecchini e anello in oro e corallo di Van Cleef & Arpels. Stima: 6600 dollari
Orecchini e anello in oro e corallo di Van Cleef & Arpels. Stima: 6600 dollari
Spilla-anello Art Deco con diamanti e zaffiri. Stima: 10.000 dollari
Spilla-anello Art Deco con diamanti e zaffiri. Stima: 10.000 dollari
Ciondolo in smalto e perle firmato Carlo Giuliano. Stima: 9000 dollari
Ciondolo in smalto e perle firmato Carlo Giuliano. Stima: 9000 dollari
Spilla in zaffiri e diamanti di Tiffany. Stima 8.000 dollari
Spilla in zaffiri e diamanti di Tiffany. Stima 8.000 dollari

Non comprate gioielli su Amazon




Volete acquistare die gioielli su Amazon? Attenti: tempo fa su uno dei siti web di tecnologia più seguiti, Gizmodo, è apparso un articolo che mette sotto accusa i gioielli venduti sulla piattaforma Amazon. Sarà proprio come scrive il sito? In ogni caso vale la pena di leggere questo articolo ♦

«Non comprate gioielli su Amazon». L’attacco frontale è arrivato tempo fa da un sito molto noto agli appassionati di tecnologia: Gizmodo. Il sito ha deciso di caricare a testa bassa il più grande negozio online fondato da Jeff Bezos. L’iniziativa è davvero forte. Gizmodo ha pubblicato un articolo mettendo sotto la lente l’offerta di Amazon in materia di gioielli. E ha puntato il dito sulla politica commerciale. «Abbiamo chiesto Gemological Institute of America di valutare alcuni articoli», premette Gizmodo. E il risultato non è stato incoraggiante. Il primo gioiello sotto accusa è un set di anelli di fidanzamento con diamante.

Set venduto a circa mille dollari
Set venduto a circa mille dollari

«Viene venduto alla metà del suo prezzo ufficiale, 2mila dollari, ma di che cosa è fatto esattamente?», si domanda Kristen Dowling, l’esperto dell’istituto gemmologico consultato da Gizmodo. L’esperto ha molti dubbi, a partire dai carati dell’oro, 10K. «Significa che c’è solo il 41,6 % di oro nella lega metallica, rispetto al 58,5 % dei 14K o il 75 % dei 18K», rileva il gemmologo. Un’altra obiezione riguarda i diamanti: sono tanti, ma minuscoli. «Ci sono 25 diamanti! Come potete immaginare, i diamanti piccoli sono molto più comuni di quelli di grandi dimensioni. Se ci fosse solo 1 diamante del peso di 0.99 carati allora il prezzo sarebbe molto più alto». E il colore? I diamanti sono classificati G-H. «Ciò significa che c’è molto poco colore giallo. Insomma, hanno un buon colore, ma purtroppo la classificazione I1-I2 clarity significa che hanno molte inclusioni. Si tratta di minerali naturali, imperfezioni che sono all’interno del diamante». Insomma, non sembra un affare: «il prezzo non segnala un’occasione, ma semplicemente il valore del materiale utilizzato».

Il giudizio non migliora per un paio di orecchini di oro con granati.
granati

«Il prezzo originale, 380 dollari, è scandaloso», commenta Dowling. Amazon ha infatti abbassato il costo a 150 dollari, che è «un valore di mercato relativamente ragionevole». Ma il diavolo si nasconde nei dettagli: «L’argento Sterling è molto poco costoso e con la piccola quantità di oro a 14K il valore del metallo è molto scarso. Inoltre, i granati sono una gemma dal costo molto basso». Infine, pollice verso anche gli orecchini con diamanti neri e topazio bianco offerti dal grande sito di vendite online. Anche qui il prezzo fa colpo: 200 dollari.black Ma secondo Gizmodo non bisogna lasciarsi ingannare. «Sono sempre impressionato dalle tecniche di marketing nel settore della gioielleria. Proprio come per la definizione di Diamonds Cognac e Diamonds champagne (che sono diamanti di bassa qualità, che nessuno avrebbe comprato prima che il marketing non li trasformasse in pietre interessanti) i Black Diamonds sono molto popolari in questo momento. Ma i diamanti neri sono essenzialmente pietre di bassa qualità, trattate per trasformarsi in un nero vivido. E il topazio bianco è una pietra molto comune a basso costo. Una bella alternativa al diamante, ma non ha il fuoco e la brillantezza dei brillanti». Conclusione: «Tutti e tre questi pezzi hanno un aspetto bello e un prezzo relativamente buono. Molte persone tendono a fare acquisti online per comodità e perché costa meno. Ma coloro che cercano la qualità è meglio entrare in un negozio di gioielleria».

Schermata della vendita online di gioielli su Amazon
Schermata della vendita online di gioielli su Amazon

Infine, il sito si lancia in consigli per chi vuole proprio acquistare un gioiello online. Eccoli:

1) La credibilità del venditore: andare a verificare il rivenditore reale. Vedere se ha un sito diverso da quello di Amazon: per esempio, c’è un anello di fidanzamento senza recensioni su Amazon. Ma forse sul sito effettivo del retailer e si cerca lo stesso gioiello si possono trovare altre informazioni, così come sui social network.

2) Attenti ai dettagli: molti aggettivi o definizioni sono frutto di abile marketing. Parole come «Tiffany» o «color smeraldo» possono essere fuorvianti. Per esempio, «montaggio Tiffany» non significa che sia un anello di Tiffany. Allo stesso modo, «color smeraldo» non vuole dire che sia uno smeraldo vero e proprio, ma vetro di colore verde. Esaminate bene le parole della descrizione.

3) Qualità: I gioielli di valore sono di argento, oro o platino. «Color oro» non è un metallo prezioso. La sigla Pvd significa un rivestimento (acronimo di Physical Vapour Deposition) con cui ci sono riporti metallici superficiali in forma di film molto molto sottili.

4) Vedere per credere: I diamanti si giudicano con le quattro C: cut (taglio), colore, carati e chiarezza. Non sono cose che si possono giudicare fino a quando non si vedono. Non si sa che cosa si sta acquistando finché non lA si tiene in mano.

5) Spedizione: È una buona idea assicurarsi quando si pagano diverse centinaia di dollari o euro via internet. E accertarsi di poter restituire il gioiello se non corrisponde alle proprie aspettative. Giulia Netrese






Le curve irresistibili di Bonomea

Gli ultimi gioielli di Bonomea, brand di accessori nato a Milano.

Si chiama Bonomea. È un brand di accessori, dalle borse ai gioielli. È nato nel settembre 2014 a Milano, zona Tortona, cioè una delle aree della moda e del design. Bonomea punta sull’artigianalità del Made in Italy, ma in una visione molto cool, moderna, post. La filosofia alla base delle linee di gioielli è quella di offrire superfici lisce, curve, tech. Catena con pendente, bracciali e anelli, sono caratterizzati da una pietra tagliata a 90 gradi, che poggia delicatamente sulla montatura, in diverse varianti colore. Il materiale utilizzato è argento placcato oro, nelle sue diverse sfumature. L’idea è proporre accessori che puntano soprattutto su uno stile inconfondibile. Finora ci sono riusciti. Lavinia Andorno

Bracciale Fiocco con superficie abrasa
Bracciale Fiocco con superficie abrasa
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Bracciale conmontatura liscia a specchio e fasce in pony sui lati
Collana Cuorami con ciondoli
Collana Cuorami con ciondoli
Bonomea, catena e pendente Mantide
Bonomea, catena e pendente Mantide
Pendente Mantide in argento placcato oro
Pendente Mantide in argento placcato oro
Pendente Mantide con pavé
Pendente Mantide con pavé
Bonoema, anello Cuorami in versione rosa
Bonomea, anello Cuorami in versione rosa
Bracciale Cuorami in argento spazzolato placcato oro
Bracciale Cuorami in argento spazzolato placcato oro
Bonomea, anello in argento Cuorami
Bonomea, anello in argento Cuorami
Anello Cuorami con pavé
Anello Cuorami con pavé
Anello Cuorami in argento
Anello Cuorami

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L’avanzata di Thomas Sabo

Thomas Sabo si espande: apre a New York e si rafforza in Italia.

Dove arriverà Thomas Sabo? Domanda lecita vista la raffica di iniziative del designer tedesco, che ha costruito un impero sui gioielli accessibili. L’ultima mossa è l’apertura del primo store monomarca a New York. Insomma, ha gli Usa nel mirino. Ma il marchio si espande anche in Europa, Italia compresa. Nato nel 1961 a Norimberga, Thomas Sabo ha studiato da ingegnere di precisione. Ma (i casi della vita…) ha iniziato a importare i gioielli dall’Asia. Con gli anni ha poi deciso a produrre gioielli, e non solo, fino ad allargare il business. Ora è una delle aziende leader nel mondo nel settore dei gioielli, orologi e prodotti beauty. I gioielli sono soprattutto in argento Sterling, con un design di ispirazione orientale, oppure con forme e strutture minimal. Charms, Karma Beads, singole perle da abbinare a bracciali Love Bridge, ma anche orecchini. I modelli Georgia May Jagger e Marlon Teixeira, sono i volti del brand. In Italia l’azienda tedesca ha appena avviato un accordo con Partners, una società torinese che dovrebbe accompagnare l’espansione sul mercato mediterraneo. Per dare un’idea delle dimensioni, Thomas Sabo (1400 dipendenti) coopera su scala internazionale con 2.600 gioiellieri e partner commerciali, 275 punti vendita (119 shop-in-shop e 156 negozi stand alone) nei cinque continenti, con un listino che comprende 2.000 prodotti. Insomma, un panzer della gioielleria. Federico Graglia

Bracciali Love Bridge
Bracciali Love Bridge
Bracciali Love Cuff
Bracciali Love Cuff
Collana di Thoma Sabo
Collana di Thoma Sabo
Pendenti in argento
Pendenti in argento
Linea Dreamcatcher, collana
Linea Dreamcatcher, collana
Linea Dreamcatcher, anello
Linea Dreamcatcher, anello
Linea Dreamcatcher, pendente
Linea Dreamcatcher, pendente
Bracciali Dreamcarcher, in argento e perline
Bracciali Dreamcarcher, in argento e perline

Rosalina da Saigon a Hollyood

I gioielli delle star di Hollywood disegnati da Rosalina Tran Lydster.

Una delle grandi firme della gioielleria mondiale, e di quella americana in particolare, è nata in Vietnam. Rosalina Tran Lydster è ora americana e disegna gioielli di design. E dire che ha iniziato la sua carriera nel mondo delle banche d’investimento, per un importante studio di Wall Street. Ma, per hobby, disegnava anelli per gli amici. Bisogna precisare, però, che anche se il padre era architetto, la famiglia in Vietnam possedeva una gioielleria per la high society vietnamita. Dopo aver lasciato Saigon, nel 1970, il padre ha aperto una gioielleria a San Francisco. In ogni caso, la passione e il giudizio lusinghiero ricevuto per i primi gioielli, hanno convinto Rosalina ad andare avanti e a trasformare un hobby in professione. Nel 2001 Rosalina ha fondato la sua azienda. Dopo solo cinque anni è stata nominata tra i gioiellieri ufficiali per gli Academy Awards. Nel 2008 è stata scelta come co-designer per il diadema di miss Universo. Anche lei ha deciso di rimanere a San Francisco, dove si trova la sua boutique. Il suo lavoro è molto apprezzato dalle star di Hollywood. Come dare loro torto? Lavinia Andorno

Pendente con acquamarina
Pendente con acquamarina
Anello a forma di pavone con diamanti neri e acquamarina
Anello a forma di pavone con diamanti neri e acquamarina
Anello con rubini e peridoto
Anello con rubini e peridoto
Anello con acquamarine e diamanti
Anello con acquamarine e diamanti
Rosalina Tran Lydster con Samuel L. Jackson
Rosalina Tran Lydster con Samuel L. Jackson
Anello con diamanti
Anello con diamanti
Orecchini pendenti con diamanti bianchi e cognac
Orecchini pendenti con diamanti bianchi e cognac
Orecchini in oro rosa e diamanti
Orecchini in oro rosa e diamanti
Anello con diamanti
Anello con diamanti
Anello con rubini e diamanti
Anello con rubini e diamanti

Magia tedesca per Cartier

La magica top model tedesca Toni Garrn per Cartier.

Toni Garrn, 24 anni, è il nuovo volto di Cartier per presentare la nuova collezione di alta gioielleria Magicien. Diamanti, rubini e smeraldi sono adagiati sulla pelle della musa ritratta davanti a un muro azzurro, in penombra, con una luce che crea una atmosfera intima. In alcuni scatti uno specchio riflette luci e ombre di questo abbinamento raffinato e prezioso. Il trucco della modella mette in risalto il momento magico. Collier, bracciali, orecchini e anelli composti da pietre preziose o perle naturali sono ritratti dal fotografo Ben Hassett. La collezione Magicien di Cartier è composta da tre distinte categorie o, meglio, di incantesimi: quelle della luce, dei progetti e quella ultraterrena. Lo stile dei gioielli è vagamente ispirato all’art-deco. Per la top model di Amburgo non è la prima collaborazione con Cartier. Il marchio del lusso ha coinvolto Toni Garrn anche per la campagna del profumo Cartier Baiser Volé. Alessia Mongrando

Toni Garrn
Toni Garrn
Toni Garrn per Magicien
Toni Garrn per Magicien
Collier di Cartier in oro bianco, rubellite, lacca nera, diamanti.
Collier in oro bianco, rubellite, lacca nera, diamanti.
Uno degli scatti di Ben Hassett
Uno degli scatti di Ben Hassett
Ben Hassett per Cartier
Toni Garrn ritratta da Ben Hassett 
Collier di diamanti della collezione Magicien
Collier di diamanti della collezione Magicien
Orecchini in platino, diamanti e zaffiri
Orecchini in platino, diamanti e zaffiri

Michael Kors autunno 2016

È già ora di pensare all’autunno o, meglio, a dare un’occhiata alle collezioni in arrivo. Ecco, per esempio, le novità firmate dallo stilista americano Michael Kors, come sempre prodotte da Fossil, che detiene la licenza del brand per gioielli e orologi. Le novità si chiamano frange e cristalli che caratterizzano la collezione Fall 2016. Le frange sono utilizzate per una grande collana in acciaio Gold IP (prezzo: 149 euro) e per un paio di orecchini, sempre in acciaio dorato (99 euro). Un’altra novità è la finitura “sable” per alcuni pezzi, come un bracciale (prezzo: 99 euro), mentre gli inserti in acetato nero sono presenti come nelle passate collezioni del brand. Lo stilista americano ha appena inaugurato a Londra un nuovo flagshipstore in Regent Street. Lavinia Andorno

Anello in acciaio Gold IP con cristalli. Prezzo: 69 euro
Anello in acciaio Gold IP con cristalli. Prezzo: 69 euro
Anello in acciaio Gold IP con inserti in acetato nero. Prezzo: 99 euro
Anello in acciaio Gold IP con inserti in acetato nero. Prezzo: 99 euro
Anello in acciaio Gold IP con frange. Prezzo: 99 euro
Anello in acciaio Gold IP con frange. Prezzo: 99 euro
Bracciale rigido in acciaio Gold IP. Prezzo: 179 euro
Bracciale rigido in acciaio Gold IP. Prezzo: 179 euro
Bangle in acciaio Rose, yellow o sabel Gold IP. Prezzo: 99 euro
Bangle in acciaio Rose, yellow o sabel Gold IP. Prezzo: 99 euro
Collana snake in acciaio Gold IP con pendente con acetato nero. Prezzo: 119 euro
Collana snake in acciaio Gold IP con pendente con acetato nero. Prezzo: 119 euro
Orecchini in acciaio Gold IP con frange. Prezzo: 99 euro
Orecchini in acciaio Gold IP con frange. Prezzo: 99 euro
Collana in acciaio Gold IP con frange. Prezzo: 149 euro
Collana in acciaio Gold IP con frange. Prezzo: 149 euro
Orecchini in acciaio Rose Gold IP sfaccettati. Prezzo: 69 euro
Orecchini in acciaio Rose Gold IP sfaccettati. Prezzo: 69 euro
Orecchini in acciaio Gold IP con cristalli. Prezzo: 79 euro
Orecchini in acciaio Gold IP con cristalli. Prezzo: 79 euro
Orecchini in acciaio Rose Gold IP con cristalli. Prezzo: 59 euro
Orecchini in acciaio Rose Gold IP con cristalli. Prezzo: 59 euro
Bangle in acciaio Rose Gold IP, alle estremità cristallo e madreperla grigia. Prezzo: 99 euro
Bangle in acciaio Rose Gold IP, alle estremità cristallo e madreperla grigia. Prezzo: 99 euro
Orecchini in acciaio Rose Gold IP con madreperla. Prezzo: 79 euro
Orecchini in acciaio Rose Gold IP con madreperla. Prezzo: 79 euro
Bangle in acciaio Gold IP con inserto in acetato nero. Prezzo: 119 euro
Bangle in acciaio Gold IP con inserto in acetato nero. Prezzo: 119 euro

Carolina Bucci, sex in the summer

Di Carolina Bucci abbiamo già parlato. Ora la designer fiorentina, molto in voga in Usa e Gran Bretagna, lancia una nuova collezione: Recharmed. L’idea è di gioielli che possano accordarsi con una abbigliamento estivo, scanzonato, magari da spiaggia. Un po’ Coachella e un po’ Central Park, ma anche la riscoperta di alcuni elementi che risalgono al passato, scovati nei cassetti di famiglia, che a Firenze è attiva da oltre un secolo nella gioielleria. Le collane sono lunghe,con pietre semi-preziose, come l’agata bianca, pietre rosa tramonto, dumorite e perline in oro 18 carati. La sequenza degli elementi sferici è studiata in base alle nuance del colore: il corallo bambù rosso è abbinato con il rosa o il color crema. Carolina Bucci è venuta alla ribalta quasi per caso «Ho disegnato i miei primi vero pezzi mentre studiavo a New York», racconta la designer. «Non ho avevo un negozio e facevo solo le cose che mi piacevano. Ma quei pezzi apparsi nella serie Sex and the City e subito il mio nome è diventato noto. Un po’ troppo in fretta a essere onesti». Ma, evidentemente, chi ha scelto i pezzi di Carolina per la fiction ha avuto un buon fiuto. Lavinia Andorno

Orecchini in oro e corallo
Orecchini in oro e corallo
Orecchini con piccoli rubini
Orecchini con piccoli rubini
Collana con pietre semi preziose
Collana con pietre semi preziose
Collana Recharmed con pietre semi preziose
Collana Recharmed con pietre semi preziose
Collana Recharmed con turchesi
Collana Recharmed con turchesi
Orecchini con agata, corallo, dumorite
Orecchini con agata, corallo, dumorite

A Milano più facile valutare i gioielli

Volete far valutare i gioielli di famiglia? O piuttosto acquistare un diamante da investimento ma temete di prendere una fregatura? I vertici di 50&Più Milano, uno dei più grandi Sistemi associativi di Confcommercio, hanno firmato una convenzione con Diamond Service Company, società di consulenza specializzata nel settore della gioielleria, delle pietre preziose e dei diamanti per investimento, con ”consulenti fidati, capaci di rispondere a qualsiasi esigenza in materia di preziosi, per acquistare, stimare, vendere gioielli e pietre preziose”. ”Pur offrendo uno sconto ai tesserati, l’accordo vuole essere molto di più di un’offerta promozionale”. “Dsc è una società che ha al suo interno un’area dedicata alla commercializzazione di oro e gioielli, ma il nostro core business sono la consulenza e i servizi” spiega Maurizio Spoldi, amministratore della Diamond Service Company. La società punta inoltre sulla ”sensibilizzazione culturale sulle reali opportunità del mercato dei preziosi”.

Gioielleria a Milano
Gioielleria a Milano

L’isola del tesoro di Mathilde

Se per caso sbarcate sull’isola di Ré, al largo della costa atlantica francese, troverete una designer di gioielli che è nata e lavora lì: Mathilde Danglade. È lontana dalle famose boutique parigine, d’accordo. Ma ha scelto di restare lontana dalle folle della capitale francese. È una di quelle che ha sempre avuto il desiderio di cimentarsi con la gioielleria, ma prima si è occupata di pubblicità e di editoria. Poi, ha cambiato vita. Ha passato alcuni anni a Hong Kong, dove ha affinato le nozioni di gemmologia. Tornata in Francia nel 2007, ha aperto M29, il suo primo concept store a Saint Martin, sull’isola di Ré. Ha anche lanciato la sua prima collezione di gioielli. Nel 2012, ha aperto un secondo concept store, M32, nel quartiere chic di Bruxelles Place Brugmann. I suoi lavori sono molto focalizzati sulle pietre, di cui vuole esaltare la bellezza naturale: quarzo, tormaline, labradorite, crisoprasio, onice nero, pietra di luna bianco, opale rosa e lapislazzuli, quasi sempre in dimensioni generose. Nonostante la sua location defilata, ora i suoi pezzi sono distribuiti in oltre cento negozi nel mondo, da Tokyo a Parigi, dalla Svizzera agli stati Uniti. Niente male per essere partita da un’isoletta. Margherita Donato

Pendente in oro con diamanti incastonati sulla catena
Pendente in oro con diamanti incastonati sulla catena
Orecchini con tormalina a forma di bacchetta in oro
Orecchini con tormalina a forma di bacchetta in oro
Anello grande a croce con diamanti brown fissati in oro
Anello grande a croce con diamanti brown fissati in oro
Anello con piccola o media tormalina su oro
Anello con piccola o media tormalina su oro
Bracciale in argento e oro, pavé con diamanti
Bracciale in argento e oro, pavé con diamanti
Grande quarzo hakmari & diamanti incastonati in oro
Grande quarzo hakmari & diamanti incastonati in oro
Baccialetto Toi & Moi con diamante incastonato in finitura opaca in oro e mini moneta d'argento con pavé di diamanti
Baccialetto Toi & Moi con diamante incastonato in finitura opaca in oro e mini moneta d’argento con pavé di diamanti
Anello con tre piccole tormaline a forma di bastone su oro, oppure con diamanti incastonati
Anello con tre piccole tormaline a forma di bastone su oro, oppure con diamanti incastonati
Anelli di diamanti su oro
Anelli di diamanti su oro

I cubi di Kub

Da manager a designer di interni, ora anche di gioielli, con ampia digressione nel mondo della moda Lamia El Ghazouani, di origine marocchina, ha trovato in Francia la possibilità di esprimersi e ha deciso di riqualificarsi nella moda. Lei è una di quelle persone che si trovano a proprio agio ovunque: gira il mondo e ha assimilato una tendenza a considerare le linee semplici, pulite, essenziali, come l’obiettivo da raggiungere. Come testimonia la sua ultima collezione di gioielli, che si chiama Kub. Il nome vi ricorda, per caso, quello di un solido a quattro facce? Giusto. Infatti, c’è molta geometria nella collezione, che in qualche modo ricorda quei giochi di costruzioni di legno con cui giocano i bambini (prima di impossessarsi dell’iPhone della mamma). Lamia Ghazouani si avvale della collaborazione di El Karim Tassi e ora di Yasmine El Ghazouani Benabdellah: è stata lei, che è designer di gioielli per il marchio Blue Jasmine, a lavorare per la nuova linea di anelli, orecchini e collane. I gioielli Kub sono realizzati con oro e pietre preziose come il diamante o zaffiro, con l’aggiunta di perle. Sembrano oggetti più nordici che con le radici alle spalle del Sahara. Sono gli scherzi della globalizzazione. Alessia Mongrando

Anello Tribal
Anello Tribal
Anello Futur
Anello Futur
Anello Boulon
Anello Boulon
Collier Tribal
Collier Tribal
Bracciale Kub
Bracciale Kub
Orecchini Tribal
Orecchini Tribal

I sorprendenti gioielli di Roberto Paolini

Da chef a scultore, passando per i gioielli: Roberto Paolini, scomparso un paio di anni fa, è stato un artista outsider. Molto conosciuto a pochi, cioè agli appassionati di arte contemporanea. Ed è stato anche un collezionista di gioielli. E a Palazzo Serbelloni, a Milano, sede della celebre casa d’asta Sotheby’s, sono stati presentati i gioielli della sua collezione. Nell’occasione è stata presentata anche la monografia dedicata all’artista, curata da Adriana Polveroni e edita da Maretti Editore. Un volume che è il frutto di una serie di eventi- performance a porte chiuse, tenuti presso musei, enti e istituzioni nazionali, in un percorso che è iniziato già ad ottobre. Il progetto nasce grazie alla direttrice dell’Archivio Paolini e figlia dell’artista, Elena Paolini. Lei, negli anni Ottanta e Novanta, ha visto nascere da giovanissima le creazioni di suo padre. A sorpresa, a distanza di quasi trent’anni, qualcuno le ha fatto il regalo di portarla in una stanza piena dei gioielli plasmati da suo padre, che aveva conservato e archiviato attraverso gli anni. Travolta dall’emozione e dalla bellezza di questa collezione, decise quindi di dar vita all’archivio e a questo progetto.

Roberto Paolini, tecnica mista 1989-1998
Roberto Paolini, tecnica mista 1989-1998

Qui parliamo di gioielli, ma Roberto Paolini comunicava l’arte attraverso le sue sculture e i dipinti, ma anche attraverso la sua cucina: era noto anche come chef. Dopo la partecipazione italiana (Museion di Bolzano, Mart di Rovereto, Palazzo Fortuny di Venezia, il Macro di Roma, la Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti di Camogli, la Collezione Ernesto Esposito di Napoli, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino), in futuro la collezione dovrebbe continuare nel suo tour, questa volta internazionale, con tappe anche a Londra e Miami. 
Nella monografia, in più degli scatti degli eventi, potrete trovare rare foto ritrovate fatte dall’artista stesso, e archivi di giornali poiché alla fine degli anni Ottanta i gioielli di Roberto Paolini sono stati indossati da Monica Bellucci in un calendario di Amica, e in diverse riviste di moda. E.A.

Collezione Sandretto Re Rebaudengo
Collezione Sandretto Re Rebaudengo
Collana, foto dell'Archivio Sormani
Collana, foto dell’Archivio Sormani
Roberto Paolini
Roberto Paolini
Collana, bachelite, resina arancio
Collana, bachelite, resina arancio
Collana composta da fil di ferro, bottoni di seta, perline
Collana composta da fil di ferro, bottoni di seta, perline

Qayten, miracolo a Bologna

A Bologna, lontano dai tradizionali centri dell’oreficeria italiana, nel 2014 è nata Qayten. Il risultato è quasi miracoloso: partire e trovarsi in poco tempo ai vertici della gioielleria non è cosa di tutti i giorni. E ci sono le premesse perché il miracolo continui. A proposito, il nome Qayten è una parola in sanscrito, l’antica lingua dell’India, che significa «origine». E forse allude alla strada che porta all’origine del processo creativo. Il risultato è una miscela esplosiva di lusso e design, di nuove forme e materiali inusuali, come il raro legno indonesiano accostato a oro e diamanti. È alta gioielleria contemporanea. Come la collana Bologna, realizzata in oro bianco coperto in diamanti, che ha la forma di un’onda. Qayten, spiega, vuole esplorare i confini estremi della gioielleria, ma naturalmente con l’intento di produrre gioielli indossabili e, possibilmente, con incorporato un effetto wow. Bisogna ammettere che ci riesce spesso. Come nella collezione Paisley, con gioielli che hanno un profumo orientale che si sposa con una tecnica di realizzazione tipicamente italiana. Oppure nella collezione Bloom, dove i gioielli si trasformano in leggeri e luminosi fiori. Alessia Mongrando

Anello in oro, perle e diamanti della collezione Twist
Anello in oro, perle e diamanti della collezione Twist
Anello della collezione Paisley
Anello della collezione Paisley
Collana in ebano, oro e diamanti della collezione TT
Collana in ebano, oro e diamanti della collezione TT
Collezione Bloom, bracciale in oro e diamanti
Collezione Bloom, bracciale in oro e diamanti
Collezione Bloom, anello in oro e diamanti
Collezione Bloom, anello in oro e diamanti
Collezione Xf, anello in oro bianco e diamanti
Collezione Xf, anello in oro bianco e diamanti
Bracciale in ebano, oro e diamanti della collezione TT
Bracciale in ebano, oro e diamanti della collezione TT
Orecchini della collezione Paisley con zaffiri e diamanti
Orecchini della collezione Paisley con zaffiri e diamanti
Collana Bologna, in diamanti e oro bianco
Collana Bologna, in diamanti e oro bianco

Dml, la tradizione continua

Luigino Dal Maso è un uomo maturo, che conserva però quel diminutivo: assieme al nome non ha perso lo stile che caratterizza la Dml, acronimo che condensa, appunto, le iniziali del fondatore. La storia è quella di molte altre aziende che costituiscono il mercato italiano della gioielleria: il piccolo laboratorio che nel tempo si specializza, si ingrandisce, conquista i clienti. E si fa un nome. Oggi Dml è una firma riconosciuta per la scelta dei materiali, la particolarità nei tagli delle gemme e l’abbinamento dei colori. È un Made in Italy che continua: i gioielli sono progettati e realizzati esclusivamente in Italia dalle agili mani dei suoi artigiani. Sono gioielli veri: oro, pietre naturali e preziose come diamanti, zaffiri e perle, servono a realizzare le collezioni, che comprendono linee di successo. Un paio di esempi sono quelli testimoniati dalle immagini in questa pagina: le collezioni Flowers e Giardini. Nel primo caso sono stati utilizzati oro bianco e diamanti, ma in una sobria tonalità tra bianco e grigio. Nella seconda collezione, i diamanti e l’oro brunito si accompagnano ai topazi. Alessia Mongrando

Anello della collezione Giardini, in oro, diamanti e topazi
Anello della collezione Giardini, in oro, diamanti e topazi
Collana della collezione Flowers, oro bianco e diamanti
Collana della collezione Flowers, oro bianco e diamanti
Anello della collezione Flowers
Anello della collezione Flowers
Orecchini della collezione Flowers
Orecchini della collezione Flowers
Collezione Flowers, indossato
Collezione Flowers, indossato
Bracciale della collezione Giardini
Bracciale della collezione Giardini
Orecchini della collezione Giardini
Orecchini della collezione Giardini
Collezione Giardini, indossato
Collezione Giardini, indossato
Collana della collezione Giardini: oro brunito, diamanti e topazi
Collana della collezione Giardini: oro brunito, diamanti e topazi

Doppia V per Versace

In questo momento le migliori amiche di Donatella Versace non si chiamano Naomi o Giselle, ma Virya e Vedana. Ma non sono modelle pronte a sfilare sul catwalk delle collezioni inverno o estate. Sono, invece, i nomi delle due collezioni di Versace Fine Jewellery che arrivano giusto quando inizia la nuova stagione. La collezione Virya è realizzata con forme geometriche molto nette, con la scelta di utilizzare un cono dalla punta smussata, e con la pietre preziose e semi preziose come diamanti, onice, ametista e citrino color miele: non manca la greca, classica linea che contraddistingue da decenni le proposte della Maison, che si trova nella parte inferiore degli anelli. La collezione comprende sia anelli che collane. Forma differente per la collezione Vedana, composta da orecchini e anelli, che custodiscono piccole sfere di pietre colorate tagliate in nove differenti dimensioni. Una set in oro rosa o bianco piccoli diamanti tiene assieme il gioiello. Alessia Mongrando

Anelli della collezione Virya
Anelli della collezione Virya
Collane della collezione Virya
Collane della collezione Virya
Orecchini con citrini della collezione Vedana
Orecchini con citrini della collezione Vedana
Orecchini della collezione Vedana
Orecchini della collezione Vedana
Anelli della collezione Vedana
Anelli della collezione Vedana
Anello della collezione Virya con citrino
Anello della collezione Virya con citrino
Anello della collezione Virya con ametista
Anello della collezione Virya con ametista
Anello della collezione Virya con onice
Anello della collezione Virya con onice

Collaro, il classico è sempre in voga

Con un passato societario piuttosto burrascoso (era la fine degli anni Novanta) è difficile riprendersi. Ma Teresa Squillante, forse grazie alle sinergie offerte dal Centro Orafo Il Tarì, vicino a Caserta, può oggi ripresentare sul mercato il brand Collaro, fondato dal marito Tommaso, mostrando prima di tutto la sua produzione orafa. Che era, e rimane, di un buon livello qualititativo. Gioielli, realizzati interamente a mano con la giusta cura per i dettagli, a base di oro bianco, diamanti, pietre preziose. Niente di rivoluzionario: l’idea è, semmai, quella di rassicurare visivamente che l’obiettivo principale è realizzare gioielli che durino nel tempo. Insomma, che non passino di moda e conservino il loro valore. Orecchini pendenti con rubini, anelli con pavé di diamanti e piccoli smeraldi erratici, collane con fiori di pietre preziose: sono alcuni esempi della perizia della gioielleria partenopea, che si è spinta al Jck di Las Vegas alla ricerca di buyer esteri. Alessia Mongrando

Anello con diamanti e zaffiri
Anello con diamanti e zaffiri
Orecchini con diamanti e zaffiri
Orecchini con diamanti e zaffiri
Orecchini con diamanti e rubini
Orecchini con diamanti e rubini
Orecchini con diamanti e smeraldi
Orecchini con diamanti e smeraldi
Collana con diamanti e zaffiri
Collana con diamanti e zaffiri
Collana con diamanti e smeraldi
Collana con diamanti e smeraldi
Collana con diamanti e rubino
Collana con diamanti e rubino
Anello con diamanti e smeraldi
Anello con diamanti e smeraldi
Orecchini Petali con diamanti
Orecchini Petali con diamanti
Anello con diamanti e rubini
Anello con diamanti e rubini

Venezia indossa l’avanguardia

Dilagano le mostre dedicate al gioiello: la prossima è in programma a Venezia. Dal Museo di Vicenza, passando per le rassegne durante la Design Week di Milano, fino alle grandi mostre ad Asti e Torino: sembra che il gioiello sia diventata l’opera d’arte più cool d’Italia. La nuova rassegna è programmata all’interno della manifestazione sul design Design.Ve. Curata da Ilaria Ruggiero, l’esposizione è realizzata grazie al sostegno della Scuola del Gioiello Alchimia e patrocinata dall’Associazione Gioiello Contemporaneo.

Design.Ve è un festival diffuso nella città lagunare più bella del mondo. E, tra le cose da vedere all’interno di questo evento c’è Adornment – Contemporary Jewelry Exhibition, sezione dedicata al gioiello contemporaneo. Il tema della mostra di quest’anno è The shape of wearable art: «un gioiello che esplora e valica i tipici confini formali del corpo per sfidarne la mera vestibilità e oltrepassarne il limite». In effetti, lo spirito del programma viaggia sul filo dell’avanguardia: sono stati selezionati quei pezzi che per forma, design e uso del materiale, sfidano il convenzionale spazio di vestibilità per oltrepassarlo ed entrare in dialogo con il corpo in una modalità inaspettata, capace di svelare nuovi sensi e significati legati all’identità dell’individuo, in quanto essere singolo o inserito nella collettività.

In mostra saranno esposti 14 tra artisti e designer del gioiello internazionale: Rosalba Balsamo, Florence Croisier, Clara del Papa, Marion Delarue, Eleonora Ghilardi, Elie Hirsch, Florence Jaquet, Laberintho, Chiara Lucato, Letizia Maggio, Paola Mirai, Ōki Izumi, Nazan Pak e Caterina Zanca. Federico Graglia

Adornment – Contemporary Jewelry Exhibition
The shape of wearable art
Venice in a Bottle
Castello 1794
30122 Venezia
25 maggio – 26 giugno 2016
Da lunedì a domenica 10.00 – 20.00
Opening giovedì 26 maggio 2016 alle 19.00

Florence Jaquet, Literary Jewel
Florence Jaquet, Literary Jewel
Composizione concettuale di Caterina Zanca
Composizione concettuale di Caterina Zanca
Marion Delarue, spilla Pappagallo devoto
Marion Delarue, spilla Pappagallo devoto
Lavinia Rossetti, Madeleine
Lavinia Rossetti, Madeleine
Maria Walker, collana Trascendieron
Maria Walker, collana Trascendieron
Chiara Lucato,Il cantastorie, collana con pendente, argento ossidato, acciaio
Chiara Lucato,Il cantastorie, collana con pendente, argento ossidato, acciaio
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