Suzanne Syz ha un cognome di rilievo a Ginevra, dove risiede. Ma non solo perché è omonima di una banca svizzera di investimento. Secondo quanto ha raccontato lei stessa a Forbes, 15 anni fa ha avuto il privilegio di trovarsi a tavola con Elizabeth Taylor. Non capita tutti i giorni e non a tutti. Fatto sta che l’attrice ha ammirato una collana di turchesi che Suzanne aveva creato per se stessa. E ha voluto acquistarla. «Non sapevo quanto far pagare», ha raccontato a New York Syz all’esperto di gioielli Antony DeMarco. L’episodio ha segnato anche il decollo professionale della designer e della sua boutique svizzera, che produce solo 50 pezzi all’anno. Inutile dire che le sue creazioni sono diventate molto, molto ricercate anche da intenditori e danarosi appassionati.
I gioielli di Suzanne hanno storie da raccontare e risentono, da un punto di vista stilistico, degli anni Ottanta passati a New York, a contatto di artisti come Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Julian Schnabel, Francesco Clemente e Jeff Koons. Ora è pronta per presentare, a Londra, i nuovi pezzi, che utilizza molto il titanio (le piacciono i gioielli leggeri, portabili, confortevoli) e molti colori. Le gemme utilizzate vanno dal verde-azzurro del paraiba del Mozambico agli spinelli rossi, tagliati a pera, al verde degli smeraldi ai tradizionali zaffiri blu. Ma anche minuscole perle che si estendono verso l’esterno da uno smeraldo. Cosimo Muzzano












