Capri, isola del Mediterraneo di fronte a Napoli, meta di sogni, amori e gioielli. Quelli di Chantecler, per esempio. La Maison fondata nel 1947 e guidata dalla famiglia Aprea è la più famosa dell’isola. Celebre per i gioielli a forma di campanella, ma anche per l’alta gioielleria, Chantecler negli anni ha voluto rendere omaggio a Capri con una serie di gioielli di diverso tipo che ricordano il fascino dell’isola.

Cominciamo dall’alta gioielleria. Si chiama Luna Caprese una campanella in zaffiri e diamanti che riproduce i mitici Faraglioni, assieme al galletto Chantecler (simbolo della Maison), che nella novella di Edmond Rostand racconta che il suo canto ha il potere di scacciare le tenebre e far sorgere la luce del nuovo giorno.

Di altro tipo la collezione Et Voilà, che con la Capriness si arricchisce di un insieme di maglie marine, in puro argento, che ricordano le forme delle sculture anni Cinquanta, e ricoperte da un lato da un azzurro profondo, quasi blu e dall’altro solo argento. Il blu dello smalto è una tonalità che richiama la cosiddetta “aria Blu”, fusione tra le gradazioni cromatiche del cielo e del mare. La parure, composta da collana, bracciale e orecchini, è il simbolo di tutto ciò che ha reso e rende magica l’esperienza caprese.

Capriness anche peri ciondoli della collezione Campanelle, che diventano più ironiche, con righe di smalto colorato, e la collezione Logo, con orecchini e ciondoli da oltre 35 anni simbolo dello spirito caprese accoglie un galletto con un arcobaleno. Capri non è mai stata così preziosa.



