Se c’erano dubbi sull’interesse degli italiani per la gioielleria, l’affluenza al neonato Museo del Gioiello di Vicenza li dissolve. In cinque mesi (da fine dicembre) la Basilica Palladiana, in cui ha sede il museo è stata visitata da 28mila persone. Quello di Vicenza è il primo museo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello. Ha ospitato anche mostre temporanee, come quella dedicata a Gioielli del Mare. Coralli, Cammei, Perle tra Memoria e Modernità, che si è chiusa il 1 luglio.
Dal 16 luglio, invece, sarà la volta dei Gioielli in Tavola, progetto realizzato in continuità con i temi di Expo. Saranno esposti 150 gioielli realizzati con alimenti o che traggono la propria fonte di ispirazione dal cibo. Cristalli di Zucchero, vegetali essiccati, ricami di pasta, piante in erba o morbido cioccolato, sono solo alcuni dei materiali che costituiscono gli spettacolari ornamenti in mostra. Gioielli commestibili che abbracciano il gusto e la vista e per questo disegnano nuovi scenari dell’ornamento. Alle opere di giovani designer si affiancano i lavori di maestri come Gaetano Pesce, che ha realizzato estrosi gioielli-spaghetti, la vicentina Barbara Uderzo, una delle prime a contaminare il gioiello con il cibo, Annamaria Zanella, artista orafa padovana che ha sperimentato con eleganza le texture del cibo nel gioiello e Iv design (composta dai vicentini Ivano Vianello e Francesca Braga Rosa) che hanno trasformato vegetali in collane e bracciali.
«Questo progetto vuole rappresentare un omaggio al grande appuntamento dell’Expo, attraverso un percorso sui generis che unisce due mondi lontani come il cibo e i gioielli. È la filosofia di fondo del Museo del Gioiello, un progetto dal concept innovativo che vuole proporre un racconto di ampio respiro sulla gioielleria. Fiera di Vicenza rafforza così la propria capacità di creare valore e nel proporsi come innovativo esempio di interconnessione tra business, fashion e cultura», commenta Corrado Facco, direttore generale di Fiera di Vicenza. E secondo Alba Cappellieri, direttore del Museo del Gioiello, «la mostra Gioielli in tavola presenta gioielli dalle forme insolite e dai materiali atipici: colla di pesce, pretzel, liquerizia, zucchero, riso e sale che si uniscono ai vegetali più misteriosi per gioielli davvero sorprendenti. Ne emerge una nuova geografia dell’ornamento, allegra e colorata. Il cibo è qui interpretato sia nella sua funzione di alimento commestibile che come ispirazione cromatica e formale. È una mostra poetica, che riserva molte sorprese e ci fa riflettere sui valori del gioiello». Federico Graglia
Orari di apertura
lunedì-venerdì 10-18
sabato, domenica e festivi 9-19
Biglietto: intero 6 euro, ridotto 4 euro
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