Baselworld a rischio, scoppia la grana dei rimborsi




Il mondo non sarà più come prima a causa del coronavirus: per esempio, potrebbe non esserci più Baselworld. Una prospettiva esageratamente pessimista? Forse. Ma la cancellazione della grande fiera dedicata alla gioielleria e all’orologeria, che quest’anno era programmata per la fine di aprile, rischia di provocare il calo del sipario.

Il talk show di apertura di Baselworld 2019
Il talk show di apertura di Baselworld 2019

Il problema è legato ai costi e ai rimborsi degli espositori che avevano prenotato gli spazi. Tutti pagati in anticipo e, secondo qualche gioielliere interpellato da gioiellis.com, prenotati anche per le molte pressioni da parte degli organizzatori di Baselworld. Il problema, però, è che ora la società organizzatrice, Mch Group, ha proposto alle aziende un rimborso parziale, come abbiamo scritto qui. In pratica, Baselworld ha proposto due alternative: impiegare l’85% di quanto versato come anticipo per la prossima edizione a gennaio 2021, mentre il 15% dovrebbe servire a ripianare le spese sostenute per l’organizzazione della fiera cancellata. Oppure, un rimborso del 30%, con il 40% come anticipo dell’edizione 2021 e il 30% perso, a copertura dei costi di Mch Group.

Nel booth di Tamara Comolli. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Tamara Comolli.
Copyright: gioiellis.com

Una proposta che molti espositori non vogliono accettare. Il quotidiano di Ginevra Le Temps, per esempio, ha pubblicato l’opinione del presidente del comitato degli espositori svizzeri, Hubert du Plessix, che è anche responsabile degli investimenti di Rolex, insomma, un pezzo da novanta. Il manager, senza giri di parole, ha chiesto il rimborso completo di quanto speso. E senza un accordo ha pronosticato la fine di Baselworld. Anche perché, ha aggiunto, la fine di gennaio (data prevista per Baselworld 2021), non garba né al settore della gioielleria né a quello dell’orologeria, che peraltro ha già registrato defezioni pesanti, come Bulgari e Swatch.

Bulgari a Baselworld 2019
Bulgari a Baselworld 2019

Baselworld 2019
Baselworld 2019







In orbita con Rosato

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Charm, collane, bracciali e orecchini proiettati nello spazio nella collezione Memories from the future di Rosato ♦︎

Verso l’universo e oltre, proclama Buzz Litghtyear, pupazzo astronauta che è uno dei personaggi più esilaranti di Toy Story. E se vi piacciono le stelle, se vi piacerebbe viaggiare nello spazio e vedere da vicino la luna, ecco la collezione Memories from the future di Rosato. Il brand che fa capo al gruppo Bros Manifatture, infatti, propone anche una linea di ciondoli in versione futuribile.

Ciondoli robot di Rosato
Ciondoli robot di Rosato

I charm sono in argento nel classico colore bianco, oppure con galvanica rosa e si abbinano a bracciali o collane. Ma nella linea di gioielli fanno parte anche anelli, ovviamente con piccole stelle che richiamano il tema della collezione, e orecchini. Razzi, robot, extraterrestri e dischi volanti realizzati con l’aggiunta di zirconi e pietra luna sono il soggetto dei diversi pezzi. Il prezzo è molto contenuto: un ciondolo costa tra 42 e 49 euro, le collane da 69 a 135 euro, bracciale 98 euro, orecchini da 42 a 69 euro. Lavinia Andorno

Collana con robot versione argento
Collana con robot versione argento
Orecchini Space
Orecchini Space
Collana con robot versione oro rosa
Collana con robot versione oro rosa
Ciondolo disco volante, con pietra luna
Ciondolo disco volante, con pietra luna
Collana della collezione Memories from the future
Collana della collezione Memories from the future
Orecchini della collezione Memories from the future
Orecchini della collezione Memories from the future
Orsetti robot
Orsetti robot
Charm razzo
Charm razzo
Charm robot
Charm robot






Il ritorno del Bruco Vhernier




Non è facile far apparire prezioso un verme, ma Vhernier compie il miracolo con la storica spilla Bruco. Ingiustamente snobbato, il bruco è invece il segno della trasformazione primaverile, un insetto pronto a trasformarsi in farfalla. Le spille bruco di Vhernier, ora riproposte proprio in occasione della primavera, sono la combinazione tra eleganza e humor. Sono proposte in diverse versioni: in oro bianco, diamanti e cristallo di rocca, con agata, corniola e lapislazzuli.

Spille Bruco
Spille Bruco

Montato su oro bianco, con le zampette e il capo in pavé di diamanti, il Bruco è proposto anche in giada, con l’onice, la corniola, il lapislazzuli, l’agata o la madreperla. In tutti, il corpo è scolpito in un cristallo di rocca che, sovrapposto alle pietre, ne amplifica le forme ed esalta il colore grazie alla tecnica delle trasparenze, nella quale è maestra Vhernier.

Spilla in oro bianco, diamanti, agata gialla e cristallo di rocca
Spilla in oro bianco, diamanti, agata gialla e cristallo di rocca

Il Bruco fa parte della collezione Animalier, iniziata nel 1990 con la spilla Tucano, alla quale sono seguite le spille granchio, tartaruga, rana, serpente, lucertola, camaleonte, pinguino.

Spilla in oro bianco, diamanti, corniola e cristallo di rocca
Spilla in oro bianco, diamanti, corniola e cristallo di rocca
Spilla in oro bianco, diamanti, giada e cristallo di rocca
Spilla in oro bianco, diamanti, giada e cristallo di rocca

Spilla in oro bianco, diamanti, lapis e cristallo di rocca
Spilla in oro bianco, diamanti, lapis e cristallo di rocca







Il turchese della nonna per la regina




La regina Elisabetta è apparsa in televisione per un messaggio alla nazione. E a fare notizia sono (anche) i suoi gioielli. D’altra parte, era inevitabile che, oltre all’attenzione per l’argomento affrontato dalla regina (l’emergenza coronavirus), l’attenzione si sia concentrata anche sul look della sovrana. Anche perché la scelta dei gioielli per un momento così importante non poteva essere casuale. E la scelta principale della regina è caduta sulle perle. In effetti, si dice che vanno bene sempre.

La regina Elisabetta indossa una collana con tre fili di perle e una spilla con diamanti e turchese
La regina Elisabetta indossa una collana con tre fili di perle e una spilla con diamanti e turchese

Ma non solo, assieme alla collana con tre fili di perle naturali, Sua Maestà ha indossato una spilla che proviene dalla sua vasta collezione di gioielli. Si tratta della spilla appartenuta dalla della regina Mary con turchese e diamanti. Queen Mary, moglie di Giorgio V e nonna di della regina Elisabetta, ricevette la spilla nel 1893 come regalo di nozze dai suoceri, il futuro re Edoardo VII e la regina Alexandra, a quel tempo principe e la principessa del Galles.

La regina Elisabetta indossa gli orecchini con perle
La regina Elisabetta indossa gli orecchini con perle e la collana a tre fili

La regina Elisabetta ha ereditato la spilla, che però è rimasta nel cassetto (perlomeno non è stata indossata in pubblico) fino al 2014. In questo caso la spilla era intonata con il colore verde turchese dell’abito. Come pietra, il turchese è spesso associato alla calma, ma anche saggezza, cura e guarigione. E non a caso la regina ha parlato del coronavirus.

La regina Elisabetta il giorno del suo matrimonio
La regina Elisabetta il giorno del suo matrimonio
La regina Elisabetta con spilla di diamanti
La regina Elisabetta con spilla di diamanti






Perché i gioiellieri italiani sono in difficoltà




Una fotografia (non troppo esaltante) della filiera italiana della gioielleria: Federpreziosi Confcommercio, associazione che riunisce i rivenditori di gioielli, torna ad analizzare la situazione alla luce dell’emergenza coronavirus. Risultato: il 70% non vende gioielli online, aspetto che forse mitigherebbe le difficoltà a causa della chiusura dei punti vendita. E le mini dimensioni sono un punto debole.

La mini dimensione delle aziende
La mini dimensione delle aziende

Al di là delle difficoltà dovute alla epidemia, infatti, dal sondaggio emerge anche una notevole arretratezza del sistema italiano. Certo, ci sono molte aziende che producono gioielli di qualità, con tanta fantasia e buongusto. Ma il sistema di distribuzione resta ancorato a un’altra epoca.

Gioielleria Lo Scarabeo d'Oro, a Milano
Gioielleria Lo Scarabeo d’Oro, a Milano

Il sondaggio di Federpreziosi è aggiornato a giovedì 2 aprile. I risultati riguardano una prevalenza di imprese al dettaglio, risultate l’85% dei 500 intervistati. Per quanto riguarda la forma societaria dei 425 dettaglianti, il 47% è rappresentato da ditte individuali, circa il 27% da Srl anche uninominali, il 21% da Snc (cioè società in nome collettivo, in cui tutti i soci rispondono solidalmente, illimitatamente, personalmente e sussidiariamente per le obbligazioni sociali). Il 74,6% occupa da 1 a 3 addetti, il 20,6% da 4 a 8 addetti, e solo il 4,8% oltre i dieci addetti. Insomma, il mondo della gioielleria è popolato da nani, economicamente parlando. E questo è un dato che non è in relazione con l’emergenza sanitaria.

Le difficoltà per il coronavirus
Le difficoltà per il coronavirus

Veniamo ai problemi connessi al covid-19 e alle conseguenze del lockdown. La difficoltà maggiore delle aziende è quella di far fronte ai pagamenti nei confronti dei fornitori (75,6%) cui segue la mancanza di liquidità finanziaria (66,2%) e, in eguale misura (61,2%), la criticità rappresentata dal versamento di tasse e imposte.

Locali in affitto per la maggior parte
Locali in affitto per la maggior parte

Il 59% di coloro che hanno risposto al questionario sono in affitto nei locali in cui svolgono la propria attività. Di questi il 47,5% dichiara che ha pagato e pagherà regolarmente il canone, il 33% avrà difficoltà, mentre il 19,5% pensa di chiedere la rinegoziazione del contratto.

Poche vendite online
Poche vendite online

Un segnale a dire il vero poco confortante è quello che riguarda l’evoluzione del settore orafo nell’ambito del digital e che viene dal dato relativo alle vendite sul web: il 70% di coloro che hanno risposto al formulario dichiara di non effettuare vendite online, il 19,2% di svolgerla attraverso il proprio sito e il 10,8% su piattaforme di terzi. Di scarso rilievo, infine, la richiesta per le consegne a domicilio, che si attestano sul 20,4% e che, comunque, vengono effettuate in prevalenza telefonicamente (14,4%), via Whatsapp (14%) o via Facebook (11,6%).

Consegne a dominicilio
Consegne a dominicilio

Piattaforma per il contatto
Piattaforma per il contatto







La collezione Santos y Cielos di Colette

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Forse non è un caso che la nuova collezione di Colette, Santos y Cielos, sia stata presentata nel momento in cui il coronavirus uccide migliaia di persone nel mondo. I gioielli della designer franco-messicana Colette Steckel, infatti, sembrano usciti da una di quelle chiese cattoliche barocche che si trovano in Spagna, Portogallo o, appunto, nel Paesi del Centroamerica. Ed è quando cresce la paura che uomini e donne si appellano di più alla protezione divina.

Alana Hadid con i gioielli di Colette
Alana Hadid con i gioielli di Colette

La designer ha fatto sapere, però, che la collezione Santos y Cielos è soprattutto un omaggio al defunto padre, morto diversi anni fa. E che, probabilmente, avrebbe apprezzato la scelta della modella chiamata a indossare i gioielli di Colette: Alana Hadid, stilista e sorellastra delle modelle Gigi e Bella Hadid.

Anello in oro con Madonna in smalto dipinto a mano
Anello in oro con Madonna in smalto dipinto a mano

La collezione si compone di una serie di collane e a qualche anello con soggetto religioso. I gioielli sono arricchiti da piccoli medaglioni con immagini devote: Madonna, intesa come simbolo cristiano e non come cantante, Gesù, piccoli angeli e Padre Pio, frate italiano che molti fedeli venerano come santo. Le immagini sono dipinte in smalto a mano dalla stessa Colette. I prezzi variano dai circa 1500 dollari per un anello fino a 22.000 dollari per le collane più elaborate.

Collana in oro con croce e medaglia di Padre Pio
Collana in oro con croce e medaglia di Padre Pio
Collana Love and Lock, in oro giallo e medaglie dipinte a mano
Collana Love and Lock, in oro giallo e medaglie dipinte a mano
Collana in oro giallo e medaglia della Madonna dipinta a mano
Collana in oro giallo e medaglia della Madonna dipinta a mano

Anello in oro con Gesù bambino in smalto
Anello in oro con Gesù bambino in smalto







Quanto costa il rinvio di Baselworld




Il rinvio di una Fiera costa: a Baselworld hanno fatto i conti e stabilito quanto sarà la perdita per l’organizzazione e quanto sarà sopportato dalle aziende espositrici. Ecco la suddivisione: la società organizzatrice svizzera offre di far slittare l’85% del costo per Baselworld 2020 a Baselworld 2021. Il restante 15% rimarrà a Mch Group, la società che controlla la manifestazione fieristica, per compensare parzialmente i costi già maturati). In alternativa, gli espositori possono chiedere un rimborso in contanti fino al 30% delle commissioni, mentre il 40% sarà destinato a Baselworld 2021.

La sala stampa a Baselworld
La sala stampa a Baselworld

La precisazione risolve i dubbi di molti espositori, ma certo non farà piacere perdere dal 15% al 30%, secondo quale opzione sarà scelta dalle aziende di gioielleria e orologeria. D’altra parte, anche per la società fieristica il danno è notevole. L’organizzazione di Baselworld, precisa un comunicato, coinvolge un team di 25 persone che lavorano tutto l’anno, assieme a partner interni ed esterni per la pianificazione, il coordinamento, la costruzione, la commercializzazione. E questo si traduce in un impegno finanziario prima dell’evento stesso. Inoltre, la sospensione dell’evento è stata decisa quanto la maggior parte delle spese per la preparazione a Baselworld 2020 era già stata effettuata. Infine, la società fieristica ha annunciato il lancio di una nuova piattaforma digitale globale, che dovrebbe essere online prima dell’estate.

Nel booth di Alessio Boschi a Baselworld
Nel booth di Alessio Boschi a Baselworld

Siamo tutti insieme e per questo motivo ci impegniamo a supportare i nostri espositori nel miglior modo possibile in questi tempi turbolenti. Offriamo condizioni senza precedenti, che vanno ben oltre gli obblighi contrattuali (termini e condizioni generali) e sono molto più generosi della stragrande maggioranza di programmi europei simili che hanno dovuto essere cancellati o rinviati. Sembrava essenziale compiere questi significativi sforzi finanziari. Auguro a tutti noi un ritorno al più presto possibile.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Il talk show di apertura di Baselworld 2019
Il talk show di apertura di Baselworld 2019







Altri otto per Pandora e Disney

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Prosegue la collaborazione di Pandora con Disney. Dopo i primi Topolino, Minnie e i personaggi di diversi cartoni animati firmati Disney, arrivano altri otto charm che, in questo caso, rappresentano la prima collaborazione diretta tra il brand danese e i designer dei giocattoli del colosso californiano. Le due aziende hanno disegnato insieme i soggetti stilizzati, selezionando alcuni dei personaggi Disney più iconici, che ora diventano elementi per gioielli componibili.

Lo Stregatto
Lo Stregatto

Le caratteristiche e i tratti dei personaggi sono stati riprodotti nel design di ognuno dei charm. Si tratta di Minu degli Aristogatti, Nemo, tornano ancora Topolino e Minnie, Pluto, Stitch e lo Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie. I charm sono rifiniti a mano in Argento Sterling 925 e sono caratterizzati da uno smalto colorato applicato a mano. Gli elementi sono da aggiungere ai classici bracciali in argento Pandora e non sono destinati obbligatoriamente alle più giovanissime: i miti Disney, dopotutto, non hanno età.

Charm Aristogatti
Charm Aristogatti

bracciale argento

La Carica dei 101
La Carica dei 101
Charm Pandora
Charm Pandora
Minnie
Minnie
Nemo
Nemo

Pluto
Pluto







Anche il Couture 2020 salta per il covid-19




Come Baselworld, anche Couture 2020 di Las Vegas, grande evento mondiale per la gioielleria, è stato cancellato. Anche l’Antique Jewelry & Watch Show e la GemFair Las Vegas dell’American Gem Trade Association, tutti eventi in programma per la prima settimana di giugno, sono stati annullati a causa del covid-19. L’annullamento del Couture in programma dal 1 al 5 giugno al Wynn Las Vegas era nell’aria. L’evento slitta al prossimo anno, dal 3 al 7 giugno 2021, sempre al Wynn.

Gioielli al Couture di Las Vegas
Gioielli al Couture di Las Vegas

La cancellazioni segue il rinvio di Jck Las Vegas (dal 2 al 5 giugno) e Luxury, organizzati da Reed Jewelry Group. Al momento non sono ancora state annunciate le prossime date dei due eventi. Per rimanere in tema, anche il congresso annuale dell’American Gem Society ha seguito lo stesso destino ed è finito in quarantena. La decisione di rinviare il Couture non è certo positiva neppure per i grandi gruppi della gioielleria, che non trovano un palcoscenico per presentare le proprie novità. D’altra parte, la maggior parte delle aziende del settore hanno chiuso l’attività in attesa che cessi l’epidemia.

Premiazione al Couture di Las Vegas
Premiazione al Couture di Las Vegas

Wynn, Las Vegas, dove si svolge il Couture Show
Wynn, Las Vegas, dove si svolge il Couture Show

Padiglione Italia al Jck
Padiglione Italia al Jck di Las Vegas







I bamboo di Atelier Swarovski

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Le piante di bambù appartengono a una famiglia botanica che comprende circa 650 generi e 9.700 specie e ora, grazie ad Atelier Swarovski, ce n’è una in più. Il brand alto di gamma della Maison austriaca, infatti, ha lanciato la Bamboo capsule collection assieme a Susan Rockfeller, ispirata alla flora tropicale.

Anelli della collezione Bamboo
Anelli della collezione Bamboo

Susan Cohn Rockefeller, che ha sposato David Rockefeller, erede di una delle dinastie dei ricchissimi banchieri americani, è un’imprenditrice, ambientalista e regista. Disegna anche gioielli ispirati ai temi del suo principale interesse, la difesa dell’ambiente. Come, appunto, la collezione Bamboo, che è dominata dal colore verde dei cristalli Swarovski. La collezione comprende anelli, collane, bracciali, orecchini e una pochette. I cristalli verdi sono tagliati spesso con la forma ovale o a marquise, e combinati assieme come fossero i petali del bambù. I pezzi della collezione i sono realizzati in ottone placcato oro. Una collana costa 599 euro, orecchini 199 o 299 euro, anello 99 euro.

Orecchini della collezione Bamboo
Orecchini della collezione Bamboo
Pochette Swarovski
Pochette Swarovski
Orecchini Swarovski
Orecchini Swarovski
Orecchini pendenti della collezione Bamboo
Orecchini pendenti della collezione Bamboo
Girocollo della collezione Bamboo
Girocollo della collezione Bamboo

Collana della collezione Bamboo
Collana della collezione Bamboo







VicenzaOro si prepara a settembre




VicenzaOro nell’era del post coronavirus. La fiera di Vicenza dedicata alla gioielleria, sta già pensando alla ripartenza. Per lanciare un segnale di vitalità, proprio mentre tutte le gioiellerie e i laboratori di oreficeria sono chiusi per il covid-19, Italian Exhibition Group anticipa i temi del prossimo appuntamento (5-9 settembre).

Stand a VicenzaOro September
Stand a VicenzaOro September

Siamo ancora qui, più forti di prima. Questo è il messaggio da lanciare a Vicenzaoro September, per ripartire da quello che sappiamo fare meglio: fare cose belle e farle bene coniugando l’alto artigianato con l’industria e posizionandoci nella nicchia di alta qualità e valore che ci viene riconosciuta da tutto il mondo.
Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria, titolare della Maison Mattioli

Licia Mattioli (a sinistra) con Nancy Brilli
Licia Mattioli (a sinistra) con Nancy Brilli

VicenzaOro 2020 avrà come filo conduttore il concetto di human touch: creatività e artigianalità, il lato umano e dunque etico e sostenibile dell’industria, la formazione delle risorse umane e dei talenti, il fare italiano, fare stile.

Per quanto a oggi, nella particolare situazione che stiamo vivendo, fare previsioni sia un compito assai arduo, come imprenditori italiani abbiamo l’obbligo di guardare avanti con spirito combattivo e positivo. In questa ottica, e se le indicazioni saranno confermate, VOS 2020 si colloca in un periodo dove in Italia e in diversi Paesi – Cina in primis – saremo già ripartiti e quindi un evento internazionale come quello vicentino certificherà la rinnovata voglia e capacità dell’Italia e del gioiello made in Italy di continuare a stupire e a far sognare i consumatori di tutto il mondo.
Ivana Ciabatti, presidente Confindustria Federorafi

Ivana Ciabatti
Ivana Ciabatti

VicenzaOro a settembre proporrà il ritorno di VO Vintage, aperta anche al pubblico di appassionati e con la possibilità di acquisto on site per orologeria top di gamma e gioielli vintage. Ci saranno le istituzioni e i marchi indipendenti premium, realtà del settore, come l’Academy di Fhh (Fondation Haute Horlogerie), Ahci (Académie Horlogère des Créateurs Indépendants), incontri con la community del forum Orologi e Passioni di Bruno Bergamaschi e quattro nuovi brand dell’alto di gamma.

L'area Design Room a VicenzaOro September
L’area Design Room a VicenzaOro September

L’appuntamento di settembre conferma, come sempre, sei distretti: Icon per i Luxury Brand, The Design Room con 12 designer di alta gioielleria dal mondo, Look con l’offerta fashion per mall, department store e concept store contemporanei e cosmopoliti, ospita i tre progetti speciali The Watch Room (12 brand dell’orologeria contemporanea), Glamroom (artigiani della gioielleria), Fashion Room (gioielli-moda destinati alla gioielleria in materiali non preziosi), Creation con aziende specializzate nella produzione di oreficeria e gioielli di altissima qualità che si rivolge ai negozi tradizionali, alle catene e ai grossisti, Expression per il packaging di lusso specializzato nel settore orafo che si rivolge a retailer e produttori, Essence dedicato alle gemme e ai diamanti di un’infinità varietà per tipologia e provenienza. Infine, Evolution, anima tecnologica della manifestazione rappresentata nell’edizione settembrina da T.Evolution, con aziende specializzate nella progettazione, produzione e vendita di piccoli macchinari e strumenti per il settore orafo in collaborazione con Afemo (associazione per aziende di macchinari per gioielleria), presieduta da Gianluigi Barettoni.

Infine, non mancheranno i classici appuntamenti, tra talk show e Trendvision.

VicenzaOro January 2019. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2019. Copyright: gioiellis.com







Il Madagascar ispira bracciali e collane di Morellato

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Per chi abita in Europa, in Asia o in America, il Madagascar è un Paese lontano e pieno di fascino, spesso meta delle vacanze. Ora Morellato ha deciso di dedicare una collezione a questa grande isola dell’Oceano Indiano, che si trova di fronte al Mozambico. La nuova collezione Madagascar miscela insieme i disegni di animali e di texture jungle.

Morellato, collana tigre
Morellato, collana tigre

Fanno parte della collezione piccole figure di leopardi, tigri, pappagalli e zebre (animali che, per la verità, in Madagascar non si trovano) così come dettagli animalier: sono i motivi grafici di bracciali e pendenti per creare effetti silver color block o sottolineare diversi elementi di colore. È una collezione dedicata alle giovanissime, con bracciali e pendenti la sagoma di delfini, tartarughe e stelle marine abbinate al turchese ed impreziosite da mini charms. I bijoux sono in acciaio, con l’aggiunta di qualche turchese per alcuni bracciali. Il prezzo è come sempre molto accessibile: 49 euro per le collane, 39 euro per i bracciali.

Bracciale animalier
Bracciale animalier
Collana con delfino
Collana con delfino
Bracciale Stella di mare
Bracciale Stella di mare
Bracciale tartaruga
Bracciale tartaruga

Collana della collezione Madagascar
Collana della collezione Madagascar







Un fiore di loto per Lebole

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Il fiore di loto è solo un insieme di petali per gli occidentali, ma in Oriente è profondamente evocativo, come sa bene Lebole Gioielli. Innamorata del Giappone e delle sue (spesso sorprendenti) tradizioni, Barbara Lebole ha dedicato al fiore di loto che in giapponese si chiama Hasu, in particolare alla varietà Ohga, una delle sue collezioni di orecchini. Questo fiore ha una storia che Lebole ricostruisce per introdurre la collezione Ohga Hasu, composta da fiori di loto che decorano, misti a pietre naturali colorate, orecchini di più lunghezze e misure.

Orecchini con nappa rossa
Orecchini con nappa rossa

Ecco la storia: nel 1951 il botanico giapponese Ichiro Ohga ha ritrovato, sotto uno strato di torba, alcuni semi nascosti da oltre mille anni. Da quei semi è sbocciato un esemplare unico di fiore di loto, sconosciuto fino a quel momento e arrivato a noi dopo quasi 2 mila anni. Secondo la tradizione, non basta che il seme sia gettato nell’acqua per schiudersi: ha bisogno di essere scalfito. Per questo si radica più facilmente nell’acqua paludosa, perché i residui che il fango trascina graffiano il seme permettendo la sua vitalità. In ogni caso, come le altre varietà di loto, anche Ohga è un simbolo di purezza, perché sboccia immacolato anche nelle acque fangose.

Orecchini con nappa verde
Orecchini con nappa verde
Collezione Hasu
Collezione Hasu
Orecchini con dimensione diversa
Orecchini con dimensione diversa
Orecchini Hasu giada
Orecchini Hasu giada

Lebole Gioielli, orecchini della collezione Hasu
Lebole Gioielli, orecchini della collezione Hasu







Il bracciale con ditale si ispira all’Oriente

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Il ditale da cucito, in argento, come portafortuna. È l’idea di Keep Out, che propone la nuova collezione di bracciali Kimono, che si ispira ai tessuti giapponesi in cotone: dieci modelli dai tenui colori pastello che uniscono la tradizione degli abiti delle donne del Sol Levante con quella universale del cucito. Ai bracciali di cotone colorato si aggiunge il classico ditale in argento, con la funzione di ciondolo (ma forse può essere usato anche per cucire).

Bracciale Kimono
Bracciale Kimono

Sempre Keep Out presenta sei nuove alternative della linea Glazy: tre modelli Candy e tre Sweet. I primi hanno una base di lacca lucida dove spicca una stella glitterata, i secondi sono completamente ricoperti da una laccatura glitterata. Anche per queste versioni i ditali sono disponibili in due misure, Ninin e Basic. Prezzo del bracciale Kimono: 39 euro. Prezzo dei bracciali Glazy: a partire da 29 euro. Keep Out è nata nel 2014 a Casale Monferrato (Alessandria) su iniziativa di Stefania Gagliardone, dealer professionista del settore delle pietre preziose e fondatrice di Hang Loose.

Bracciale Candy
Bracciale Candy
Bracciale Love
Bracciale Love
Bracciale Luck
Bracciale Luck
Bracciale Sweet
Bracciale Sweet

Bracciale Sweet verde
Bracciale Sweet verde







Sotheby’s, successo dell’asta a New York




Nessun diamante ha strappato record di prezzo, ma un primato l’asta di Sotheby’s a New York lo ha ugualmente raggiunto: è stata la prima vendita di gioielli durante l’emergenza coronavirus. L’asta di gioielli, ovviamente online, ha raggiunto i 739.375 dollari. Lontano dalle cifre raggiunte dalle aste di Magnificent Jewels, ma di rilievo contando il momento.

Orecchini con rubini di Michele della Valle
Orecchini con rubini di Michele della Valle

La metà dei lotti, ha stabilito Sotheby’s, ha superato le stime più elevate, sono stati acquistati pezzi da 32 diversi Paesi e, segno dei tempi, la metà delle offerte sono arrivate da smartphone o tablet. Il 97% dei lotti sono stati venduti. In catalogo erano anche pezzi di Maison famose, come David Webb, Verdura e Tiffany & Co. Il lotto più alto della vendita è stato un paio di orecchini con rubini di Michele della Valle, che ha raggiunto i 25.000 dollari,  oltre tre volte la stima di partenza più elevata (7.000 dollari). Tutti gli 11 gioielli firmati David Webb sono stati venduti, guidati da un bracciale in oro e smalto. Sold out anche per i 15 lotti di Tiffany & Co., che aveva come pezzo più pregiato una collana di peridoti disegnata da Paloma Picasso (12.500 dollari, oltre sei volte la stima più alta). Da segnalare anche i quattro pezzi del leggendario Verdura, guidati da una coppia di orecchini “bizantini” con citrini e rodoliti.

Gem set and diamond pendant necklace, Cartier
Gem set and diamond pendant necklace, Cartier
White gold and diamond charm bracelet, Cartier
White gold and diamond charm bracelet, Cartier
Two pairs of enamel and diamond earclips,David Webb
Two pairs of enamel and diamond earclips,David Webb
Peridot necklace, Paloma Picasso for Tiffany & co
Peridot necklace, Paloma Picasso for Tiffany & co
Pair of turquoise, sapphire and diamond earclips, David-Webb
Pair of turquoise, sapphire and diamond earclips, David-Webb
Pair of gold and diamond Frivole earclips and necklace, Van Cleef & Arpels
Pair of gold and diamond Frivole earclips and necklace, Van Cleef & Arpels
Pair of gold and diamond earclips, Verdura
Pair of gold and diamond earclips, Verdura
Pair o citrine and rhodolite garnet byzantine earclips, Verdura
Pair o citrine and rhodolite garnet byzantine earclips, Verdura
Gold cuff bracelet, David Webb
Gold cuff bracelet, David Webb
Gold and turquoise cuff bracelet, Buccellati
Gold and turquoise cuff bracelet, Buccellati
Gold and ruby cuff bracelet, David Webb
Gold and ruby cuff bracelet, David Webb
Gold and enamel cuff bracelet, David Webb
Gold and enamel cuff bracelet, David Webb







Le Joie di Giorgio Visconti

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Presentata lo scorso autunno, la maxi collezione di Giorgio Visconti chiamata La Vie Privé contiene la bellezza di 13 linee di gioielli, tutti caratterizzati dallo stesso stile, ma con differenti interpretazioni estetiche. La linea Joie, per esempio, è pensata attraverso un nodo infinito e sinuoso, con curve che enfatizzano il volume dei gioielli. Il concetto curvilineo dei volumi è declinato su orecchini, anelli e ciondoli in oro rosa o bianco, con pavé di brillanti.

Giorgio Visconti, anelli della collezione La Vie Privé indossati
Giorgio Visconti, anelli della collezione La Vie Privé indossati

Numerosi i dettagli ideati con nuove incassature, che in alcuni gioielli ne definiscono la forma, per ricercare l’essenzialità della luce del brillante. Sempre, comunque, seguendo l’impronta del fondatore, Giorgio Visconti, che ha lasciato il timone ai figli Andrea e Fabrizio, che guidano oggi la Maison di Valenza.

Orecchini in oro rosa e pavé di diamanti
Orecchini in oro rosa e pavé di diamanti
Anello in oro bianco e pavé di diamanti della linea Joie
Anello in oro bianco e pavé di diamanti della linea Joie
Anello in oro rosa e pavé di diamanti della linea Joie
Anello in oro rosa e pavé di diamanti della linea Joie






 

Millionaire Jewelry Safe, il portagioie vecchio West




Per scelta o per costrizione: se dovete passare del tempo a casa, perché non riordinare i gioielli in un apposito jewelbox, un portagioie? Scatole, mobili e scrigni per contenere i gioielli ce ne sono molti. Non tutti, però, sono come Millionaire Jewelry Safe, box a forma di cassaforte realizzato da Boca do Lobo, un’azienda di Porto (Portogallo) fondata nel 2005. Fin dall’inizio Boca do Lobo si è impegnata a reinterpretare antiche tecniche per creare pezzi sorprendenti di design contemporaneo.

Millionaire Jewelry Safe di Boca do Lobo
Millionaire Jewelry Safe di Boca do Lobo

Millionaire Jewelry Safe, per esempio, è un pezzo che si ispira alla corsa all’oro in California dei primi anni del Novecento. Il jewelbox è costruito in una cornice in ottone lucido placcato in oro con ammaccature che suscitano interesse e immaginazione, come se la mini cassaforte fosse reduce di un tentativo di rapina nel vecchio West. Ha un meccanismo a ruota dentata in ottone, un’imponente impugnatura e, naturalmente, si apre solo attraverso una combinazione segreta. All’interno la superficie è rivestita in velluto per conservare gli oggetti più preziosi, come i vostri gioielli.

La Millionaire Gold Luxury Safe
La Millionaire Gold Luxury Safe

Se avete tanti gioielli, ma proprio tanti, esiste anche una versione più grande: il Millionaire Safe. In questo caso la cassaforte stile vecchio West è costruita con una struttura in mogano e una cornice in ottone lucido placcato in oro, sempre con diverse ammaccature. Ha un unico difetto: potrebbe piacere anche ai ladri.

Dettaglio di Millionaire Gold Luxury
Dettaglio di Millionaire Gold Luxury

La cassaforte per gioielli Baron
La cassaforte per gioielli Baron







La collezione Essenza di Gismondi 1754

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Celebrata e premiata ai Couture Design Awards 2019, la collezione Essenza è, probabilmente, anche l’essenza dell’alta gioielleria interpretata da Gismondi 1754. L’azienda di gioielleria genovese, che dopo lo sbarco al listino Aim di Borsa Italiana è proiettata sui mercati internazionali, ha presentato questa collezione come un fiore all’occhiello, che nel tempo ha aumentato il numero di petali, per rimanere in questa metafora. Collane, anelli, bracciali e orecchini si sono arricchiti di pietre di colore, che vivacizzano gioielli che non passano inosservati.

Alta gioielleria Gismondi 1754, collana e orecchini della collezione Essenza, in oro bianco, diamanti e zaffiri
Alta gioielleria Gismondi 1754, collana e orecchini della collezione Essenza, in oro bianco, diamanti e zaffiri

La collezione si basa, secondo Gismondi 1754, “sulla scomposizione della composizione convenzionale di un gioiello classico nei suoi vari componenti”, cioè pietre come zaffiri rosa e blu, diamanti bianchi e fancy, oro bianco o rosa. Il gioiello viene è stato quindi ricomposto, ridotto ai soli elementi essenziali, seguendo lo stile creativo di Massimo Gismondi, per dare vita a forme di sicuro originali, ma senza perdere la sua anima classica. Gioielli, insomma, da grande serata o grandi occasioni.

Anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti
Orecchini con diamanti e smeraldi
Orecchini con diamanti e smeraldi
Collana con diamanti e smeraldi di Gismondi 1754
Collana con diamanti e smeraldi di Gismondi 1754
Bracciale della collezione Essenza
Bracciale della collezione Essenza
Anello doppio in oro bianco, zaffiri rosa, smeraldo e diamanti
Anello doppio in oro bianco, zaffiri rosa, smeraldo e diamanti

Anello doppio in oro bianco, smeraldo e diamanti
Anello doppio in oro bianco, smeraldo e diamanti







Damiani in campo contro il coronavirus




Anche da Damiani arriva un contributo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. L’azienda ha deciso di mettere a disposizione della Protezione Civile a Valenza (Alessandria, Italy) i 12.000 metri quadri di quella che diventerà la prossima sede della Manifattura del Gruppo, così da supportare le autorità nelle attività straordinarie rese necessarie dall’emergenza sanitaria. L’edificio, ex Palafiere, è stato recentemente acquistato dalla famiglia Damiani per essere trasformato in sede produttiva, così da poter mantenere la manifattura orafa dei marchi del gruppo nel territorio in cui l’azienda è nata come laboratorio artigianale nel 1924. Gli spazi potranno eventualmente essere utilizzati come ospedale da campo, ricovero per senzatetto, magazzino materiali o per ciò che le autorità riterranno utile.

L'ex spazio Expo Piemonte, ora di proprietà della famiglia Damiani
L’ex spazio Expo Piemonte, ora di proprietà della famiglia Damiani

In questo momento di grande preoccupazione e di dichiarata emergenza, io e i miei fratelli abbiamo deciso di dare un contributo concreto agli ospedali perché possano continuare a disporre della strumentazione necessaria a salvare la vita delle persone. Inoltre, abbiamo messo a disposizione della Protezione Civile i dodicimila metri quadrati di quella che sarà la prossima sede della nostra Manifattura: in questa battaglia dobbiamo essere uniti e ognuno deve fare qualcosa. Con la stessa attenzione guardiamo ai nostri dipendenti perché la loro sicurezza e salute ci stanno a cuore tanto quanto il benessere dell’azienda e di tutto il territorio in cui è inserita.
Guido Damiani, presidente del Gruppo Damiani

Da sinistra, Giorgio Damiani, Silvia Damiani e Guido Grassi Damiani
Da sinistra, Giorgio Damiani, Silvia Damiani e Guido Grassi Damiani

Dopo la prima donazione di oltre 100.000 euro, inoltre, ne seguiranno altre, per l’ospedale SS Antonio e Margherita di Tortona, indicato dalla Regione Piemonte come primo Covid Hospital piemontese, al SS Antonio, Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, al Santo Spirito di Casale Monferrato, al Sacco di Milano, al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, all’ospedale di Padova, allo Spallanzani di Roma, al Santa Maria di Loreto di Napoli, al Policlinico di Bari e al Cannizzaro di Catania, oltre a devolvere una quota all’Humanitas University di Rozzano per sostenere la ricerca scientifica in ambito Convid-19.

Oltre a queste donazioni, Damiani ha attivato il proprio network internazionale con l’obiettivo di recuperare mascherine e altri dispositivi di protezione individuale da donare agli ospedali italiani per consentire a medici, operatori sanitari e infermieri di poter continuare a lavorare in sicurezza.

Il negozio Damiani di via Monte Napoleone, a Milano, dove si è svolta la Masterpiece Couture
Il negozio Damiani di via Monte Napoleone, a Milano

Sul piano delle azioni di solidarietà, inoltre, Damiani lancia un programma che coinvolge i clienti dei marchi del Gruppo, e si propone come collettore di una raccolta fondi a favore degli enti attivi nella lotta al Covid-19. Acquistando un gioiello Damiani o Salvini, un oggetto Venini, sia nelle specifiche piattaforme dei brand o attraverso l’e-commerce Rocca, ma anche investendo in un diamante Calderoni, l’azienda attiverà ulteriori donazioni oltre a corrispondere agli acquirenti uno sconto, che potrà essere devoluto anch’esso all’ente scelto dal cliente finale per sostenere, per esempio, l’istituto ospedaliero del proprio territorio.

Il Gruppo ha anche deciso di omaggiare con un gioiello Bliss tutti i medici e gli infermieri impegnati senza sosta nell’ospedale di Tortona, che come da richiesta della Regione Piemonte è stato trasformato in Covid Hospital, per ringraziarli simbolicamente del grande lavoro che stanno svolgendo e con l’intento di regalare loro un sorriso. Damiani ha anche attivato un’assicurazione che possa rappresentare un aiuto concreto in caso di ricovero per Covid19 o di bisogno di assistenza domiciliare per i propri dipendenti.

Collezione San Lorenzo anello multigiro in oro bianco
Collezione San Lorenzo
anello multigiro in oro bianco







L’albero della Vita di Morellato

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I gioielli della collezione Albero della Vita di Morellato si ispirano all’immagine che da secoli ricorre tra religioni e miti di popolazioni diverse. L’albero rappresenta l’inizio e la crescita, i cicli biologici, ma anche il crescere della conoscenza, l’Aldilà, la natura. Una curiosità: da questa mitologia prende il nome la pianta che i botanici chiamano arborvitae (cioè albero della vita in latino), meglio nota come thuja.

Collana con pendente in argento
Collana con pendente in argento

Dopo questa premessa, veniamo alla collezione di Morellato: i gioielli sono realizzati in argento 925, in alcuni casi con galvanica color oro rosa. Al metallo si aggiungono cubic zirconia che aumentano la brillantezza dei gioielli: la linea è composta da bracciali, anello, collane con pendenti e orecchini. Ai bracciali, in alcuni modelli, si aggiungono anche beads di pietra naturale in diverse sfumature: sono disponibili in versione small o big. Prezzi accessibili, come sempre: collana con pendente 59 euro, anello 49 euro, bracciale in argento 49 euro, orecchini 69 euro.

Bracciale con pietre nere
Bracciale con pietre nere
Orecchini in argento
Orecchini in argento
Bracciale con beads rosa azzurri
Bracciale con beads rosa azzurri
Bracciale in argento
Bracciale in argento

Bracciale con beads rosa nere
Bracciale con beads rosa nere







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