Anteprima del Museo del Gioiello. L’inaugurazione è prevista per il 24 dicembre, ma Gioiellis ha visitato in anteprima i locali della Basilica Palladiana, nel centro di Vicenza. Presente all’anteprima per la stampa il presidente di Fiera Vicenza, Matteo Marzotto. Che ha approfittato dell’occasione per fare il punto sulla strategia di VicenzaOro. «L’accordo con Panama è la porta per il Sudamerica», ha spiegato, «mentre Dubai è la piattaforma per Far East e Africa. La regione del Golfo Persico è il più importante cliente dell’export gioielli italiano». E VicenzaOro, che a gennaio cambierà? «Abbiamo ampliato i saloni, il format dell’oro è stato completamente cambiato, più innovativo e basato su sei community diverse, anche nella linea grafica.

Avrà sei sentieri d’acquisto per semplificare la visita dei clienti, per esempio i buyer internazionali che hanno poco tempo a disposizione: non vogliamo essere i più grandi come dimensioni, ma i migliori nel combinare domanda e offerta». Secondo il presidente di Fiera Vicenza, l’Italia è un grande distretto, da Valenza ad Arezzo, fino a Torre del Greco: tutti territori con una grande tradizione e Vicenza si è affermata come piattaforma di internazionalizzazione dell’intera filiera italiana. L’obiettivo è, ovviamente, anche migliorare il fatturato dell’ente Fiera Vicenza, a 32 milioni, di cui 21 derivano da VicenzaOro.

Il museo. È il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, situato nei 410 metri quadrati all’interno della Basilica Palladiana. Direttore è Alba Cappellieri, docente di Design del gioiello al Politecnico di Milano, mentre la progettista è Patricia Urquiola. L’esposizione permanente si sviluppa in un percorso articolato su due livelli: al piano terreno l’ingresso, con il bookshop con testi nazionali ed internazionali sul gioiello. Poi, la sala delle esposizioni temporanee, in cui sono previste mostre dedicate ai preziosi della gioielleria. Il piano superiore è il cuore del Museo, con nove sale espositive che accolgono circa 400 gioielli e accompagnano i visitatori in un percorso inedito, nel tempo e nelle culture, dalla preistoria al futuro: Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro. Si punta, dunque, su ambiti tematici e non cronologici. Un’impostazione fortemente voluta dal direttore perché il concetto di gioiello muta con il tempo e segue le trasformazioni della società. E infatti, le opere che si trovano nelle sale curate da esperti internazionali come Aldo Bakker, Gijs Bakker, Bianca Cappello, Franco Cologni, Deanna Farneti Cera, Graziella Folchini Grassetto, Stefano Papi, Maura Picciau e Paolo Maria Guarrera, Alfonsina Russo e Ida Caruso, cambieranno ogni due anni. Per esempio nella sala Bellezza, interpretata da un’imprenditore come Cologni, già alla guida di Cartier international e attualmente presidente onorario del gruppo Richemont, gli oggetti esposti rappresentano la capacità tutta italiana di combinare il bello al saper fare. Il prossimo curatore, magari un francese a capo di una grande maison come Van Cleef &Arpels, selezionerà altre opere partendo da una filosofia e un gusto probabilmente diversi. Insomma, la rotazione non solo renderà il messo sempre vivo e dinamico, ma offrirà ai cittadini e si spera anche ai clienti della fiera una continuità. Non a caso, la scelta vede affiancati gioielli antichi, ma anche moderni, fino alle ultime creazioni realizzate con le stampanti in 3D. Monica Battistoni
Museo del Gioiello Vicenza, Basilica Palladiana Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 sabato, domenica e giorni festivi dalle 9 alle 19 Durante le festività: 24 dicembre 16-19, 25 dicembre 15-20, 31 dicembre 9-1 di notte, 1 gennaio 10-19. Biglietto: intero 6 euro, ridotto 4 euro








