diamante

Come stringere o allargare un anello

Stringere un anello, oppure allargare un anello: può essere necessario in alcuni casi. Ecco quando e come si può fare

Che cosa fare quando l’anello preferito è diventato troppo stretto o troppo largo? Un gioiello, infatti, è per sempre. Ma le vostre mani e le vostre dita mutano nel tempo. Forse avete qualche etto in più, oppure siete dimagrite e la fede nuziale balla sull’anulare. Altra ipotesi: vi hanno regalato un anello della misura sbagliata. In tutti questi casi, si può chiedere indietro all’orafo l’oro eliminato in questa operazione? Perché il costo è così differente tra un anello e un altro? Ecco sei domande e sei risposte.

1 Come si allarga un anello?

L’orafo apre la banda dell’anello con una sega molto sottile. Poi preleva (se deve stringere) o aggiunge un pezzetto di metallo simile a quello che compone l’anello. Con le pinze, poi, ricongiunge i due pezzi separati. A questo punto salda l’anello e poi procede con diverse fase di lucidatura con spazzole precedentemente immerse in tre paste abrasive diverse, fino a ottenere la superficie desiderata. Naturalmente, nel caso debba allargare l’anello, deve essere tanto bravo da scegliere esattamente la lega uguale a quella del vostro gioiello. Il compito è ancora più semplice se avete conservato il certificato che descrive l’anello al momento dell’acquisto.

Anello da allargare
Anello da allargare

2 Bisogna aggiungere altro oro per allargare un anello?

A volte sì e a volte no. Se l’anello ha solo bisogno di allargarsi fino a meno di un 1/4 delle sue dimensioni originali e, inoltre, il metallo è sufficientemente spesso, il gioielliere può essere in grado di modificare il vostro anello lavorando su un mandrino e utilizzando  il martello da gioielliere. Insomma, lo allunga un po’ facendo diventare più sottile la banda di metallo. Ma non è facile che questo avvenga. Di solito l’anello è allargato con l’aggiunta di un piccolo pezzo di oro oppure, se è il caso, di platino. L’anello è poi saldato di nuovo e si passa alla lucidatura finale.

Anello da stringere
Anello da stringere

3 Come si stringe?

Per ridimensionare un anello, una piccola sezione della fascia circolare viene rimossa. Poi l’anello è sagomato di nuovo e saldato. Se ci sono pietre esposte, queste dovranno essere strette di nuovo nelle griffe. C’è un limite: se le pietre non possono essere strette rischiano di  cadere fuori dal supporto metallico. State attente, però, a non esagerare: e se vi capitasse di acquistare un paio di chili?

Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili
Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili

4 Si può chiedere la restituzione dell’oro eliminato quando si ridimensiona un anello?

La quantità di oro che viene eliminata nel procedimento di riduzione di solito è così minuscola che non avrebbe molto senso la restituzione. Inoltre, a volte l’anello deve essere limato e l’oro si trasforma in una polvere fine che viene aspirata. La riduzione di un anello richiede molta abilità: i milligrammi di oro che rimangono al gioielliere sono ampiamente scontati dal prezzo del suo lavoro. Oltretutto, tenete conto che il vostro anello non è di oro puro, ma di una lega che potrebbe contenere, per esempio, nichel, argento, platino, o altri metalli.

Decisamente da stringere
Decisamente da stringere

5 Perché è più costoso allargare o stringere alcuni anelli rispetto ad altri?

Il costo del lavoro del gioielliere dipende molto dalla quantità di lavoro e dalle dimensioni dell’anello, dal peso e dal tipo di metallo. Lavorare il platino è più costoso dell’oro, perché ci vuole più calore e più attenzione. Di solito è più costoso anche lavorare su anelli con le pietre, che hanno bisogno di cure particolari. Per esempio, solo diamante, zaffiro, e rubino possono resistere al calore di una fiamma di saldatura. Le altre gemme o devono essere rimosse dall’anello, oppure necessitano dell’uso di un laser, perché se vengono riscaldate, si bruciano e sono irrimediabilmente rovinate. Il maggior lavoro e le attrezzature necessarie per questi anelli alza il costo dell’operazione.

Controllate le misure della dita
Controllate le misure della dita

6 La dimensione del dito risulta diversa da un negozio all’altro. Perché?

Anelli e dita sono misurati con mandrini, dei lunghi coni in cui si infila l’anello per misurarne la larghezza. Tra uno e l’altro può esserci una diversa calibratura e, quindi, può risultare una misura diversa della circonferenza. La variazione è di solito tra 1/4 e 1/2 della dimensione. Inoltre, le dita possono anche cambiare dimensioni secondo le condizioni climatiche (con il freddo si stringono, con il caldo si gonfiano), oppure a causa delle condizioni di salute, o di peso e perfino secondo l’ora del giorno.

Che cosa sono i diamanti taglio rosa?

Il taglio a rosa per i diamanti è tornato di moda. Ma questo tipo di taglio della pietra più famosa del mondo ha dei pro e dei contro. Ecco quello che dovete sapere prima di acquistare un gioiello con un diamante taglio rosa. E, soprattutto, imparate a conoscere questo antico taglio della pietra più preziosa e amata. La prima domanda è: che cosa sono i diamanti taglio rosa? Se avete dei dubbi, sappiate che in realtà questa forma non imita l’aspetto del fiore.

Anello con cluster di diamanti rose-cut
Anello con cluster di diamanti rose-cut

Come riconoscere il taglio rosa. Il taglio rosa è un tipo di lavorazione del diamante che era utilizzato in passato, in particolare nell’era georgiana, cioè il periodo della storia dell’Inghilterra che va dal regno di Giorgio I a quello di Giorgio IV, fra il 1714 e il 1830. I diamanti rose cut sono spesso confusi con quelli taglio brillante, o rotondo, ma la differenza è notevole. I diamanti taglio rosa hanno una parte superiore bombata, ma la base piatta. La parte superiore della pietra presenta sfaccettature triangolari diverse rispetto ai diamanti taglio brillante. I diamanti a taglio brillante sono diventati popolari dalla fine del 1800 e riescono a far apparire il diamante molto più scintillante grazie a 57-58 sfaccettature. I diamanti taglio rosa, invece, hanno al massimo 24 sfaccettature. I diamanti taglio brillante hanno una parte inferiore che finisce a punta, e che riflette di più la luce. I diamanti taglio rosa, in compenso, possono essere più luminosi, anche se meno scintillanti.

Anello con diamanti per 15 carati
Sutra Jewels, anello con diamanti per 15 carati, rose cut

Il vantaggio. I diamanti taglio rosa pesano meno rispetto a quelli taglio brillante, dato che sono meno spessi (non hanno la parte inferiore appuntita). Per questa ragione, a parità di carati (cioè del peso di una pietra) avranno una superficie maggiore. Sono, insomma, più grandi a parità di peso. Un diamante taglio brillante da 1 carato misura 6,5 millimetri se visto dall’alto, mentre un diamante taglio rosa dello stesso peso misura circa 7,5 millimetri. Non solo: i diamanti con taglio a rosa possono avere molte forme diverse: rotondi, ovali, a pera, aquiloni, esagoni, quadrati, oppure possono anche essere tagliati in forme casuali e irregolari. Non bisogna confondere, infatti, il taglio con la forma del diamante, che si riferisce al contorno della pietra (rettangolare, rotondo, a pera). Il taglio, invece, si riferisce ad aspetti come proporzione, sfaccettature e lucidatura.

Anello di alta gioielleria con smeraldi per 6 carati, e diamante rose-cut al centro
Anello di alta gioielleria con smeraldi per 6 carati, e diamante rose-cut al centro

La classificazione. I diamanti taglio rosa seguono la consueta classificazione degli altri diamanti: il colore va da D (completamente incolore) a Z (sfumatura marrone o gialla). Dato che scintillano meno, i diamanti taglio rosa sono utilizzati spesso anche in colorazioni più accentuate come grigio, champagne, bianco opaco, nero e giallo. Anche la chiarezza è classificata come per gli altri diamanti.

La differenza tra un taglio rosa e un taglio brillante
La differenza tra un taglio rosa e un taglio brillante

Conviene comprare un diamante taglio rosa? Spesso i diamanti taglio rosa sono proposti come rarità, o come scelta stilistica del gioielliere. Si tratta indubbiamente di un taglio più semplice da realizzare e, quindi, più veloce e meno costoso. In India il taglio rose cut fa parte della tradizione ed è ancora molto utilizzato. Ci sono altri brand, come 64Facets di New York che utilizzano prevalentemente diamanti rose cut. Prima di acquistare un gioiello con diamanti rose cut, però, è bene valutare la resa estetica. La cosa migliore è mettere a confronto un gioiello con diamanti rose cut a uno con pietre dal taglio più moderno, per valutare la differenza con i propri occhi.

Anello con diamante taglio brillante al centro e taglio rosa ai lati by 64Facets
Anello con diamante taglio brillante al centro e taglio rosa ai lati by 64Facets

Umrao, profumo dell’antica India

L’antico fascino dell’India del Rajasthan nella gioielleria tradizionale della Maison Umrao di Jaipur ♦︎

La storia millenaria dell’India, le antiche tradizioni, le leggende, i riti, la spiritualità, il folklore, l’abilità artigiana, l’amore per il lusso… Mettete tutto questo in un antico vaso di ottone assieme a incenso profumato. Il risultato è Umrao, gioielliere di Jaipur, Rajasthan, portabandiera della tradizione del grande Paese asiatico.

Choker tradizionale con diamanti taglio polki
Choker tradizionale su oro 24 carati con diamanti taglio polki

I suoi gioielli, oltre a un aspetto particolarmente ricco ed elaborato, sono ancorati alla tradizione hindu. Per esempio, con gioielli che seguono il principio del Navaratna: nove pietre su un unico pezzo, di solito una collana. Le pietre Navaratna sono rubino, diamante, zaffiro blu, zaffiro giallo, smeraldo, corallo rosso, perla, occhio di gatto e hessonite: rappresentano le energie di nove pianeti astrologici. Ogni pietra, infatti, è considerata legata a un pianeta nel suo allineamento e corrisponde a un particolare chakra. È una combinazione sacra raccomandata nell’astrologia vedica per promuovere prosperità finanziaria, crescita professionale e buona salute.

Coker con pietre Navaratna: rubino, diamante, zaffiro blu, zaffiro giallo, smeraldo, corallo rosso, perla, occhio di gatto e hessonite
Choker con pietre Navaratna: rubino, diamante, zaffiro blu, zaffiro giallo, smeraldo, corallo rosso, perla, occhio di gatto e hessonite

Insomma, se amate l’India della tradizione e seguite influssi astrologici, chakra, eccetera, questi gioielli sembrano proprio per voi, se ve lo potete permettere. A proposito: oltre alle pietre preziose, quasi sempre con tagli antichi come per i diamanti polki (utilizzati durante l’impero moghul), i gioielli di Umrao sono in oro purissimo 24 carati, anche questa una scelta tradizionale.

Umrao Jewels è stata fondata Shri Umrao Mal Shah, e ora che a Jaipur non geverna più il maharaja, figli e nipoti continuano il suo lavoro. Oltre allo stile tradizionale indiano, la Maison ama creare pezzi artigianali in stile edwardiano, bizantino, Maghul, art dé e art nouveau, spesso con una fusione di stili affascinante.

Girocollo con rari smeraldi russi color pastello, oro, diamanti
Girocollo con rari smeraldi russi color pastello, oro, diamanti
Orecchini in oro 24 carati, rubini, diamanti
Orecchini in oro 24 carati, rubini, diamanti
Umrao, Navartna necklace
Umrao, Navartna necklace
Collana tradizionale in oro 24 carati, con diamanti a taglio piatto
Collana tradizionale in oro 24 carati, con diamanti a taglio piatto
Tradizionale collana Sath Lada nello stile del Deccan popolare durante il periodo del Nizam Of Hyderabad. Tradizionalmente composta da sette file di perle graduate per dimensioni, infilate su in oro, diamanti non tagliati e pietre preziose
Tradizionale collana Sath Lada nello stile del Deccan popolare durante il periodo del Nizam Of Hyderabad. Tradizionalmente composta da sette file di perle graduate per dimensioni, infilate su in oro, diamanti non tagliati e pietre preziose

La classe di Silvio Ancora

I preziosi di Ancora Gioielli,  realizzati nel laboratorio orafo di Valenza ♦︎

Dal 1989 Silvio Ancora (il nome si pronuncia con l’accento sulla prima «a») lavora nel suo laboratorio di Valenza. Lo conoscete? Difficile se non siete del settore, se non lavorate per qualche grande marchio che ha avuto l’occasione di lavorare con lui, se non gli avete commissionato un gioiello su misura. Perché la particolarità di Silvio Ancora è quella di lavorare ancora come un tempo, con metodi e abilità che fanno parte della tradizione e si apprendono sul campo. Ancora Gioielli è una di quelle realtà del mondo della gioielleria che sanno realizzare pezzi di alta qualità, ma senza che il proprio marchio sia riconosciuto. Perlomeno al grande pubblico.

Anello Dream con rubino, zaffiri e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello Dream con rubino, zaffiri e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Un campo piuttosto ristretto, in effetti, perché i gioielli che propone la piccola Maison sono di quelli di fascia alta, con l’utilizzo di oro e grandi pietre preziose o semi preziose. Lo stile è quello italiano, forme classiche unite a qualche volo di fantasia, ma senza eccedere nella stravaganza. Ecco qualche esempio del suo lavoro.

Anello Petals con acquamarina e zaffiri blu. Copyright: gioiellis.com
Anello Petals con acquamarina e zaffiri blu. Copyright: gioiellis.com
Anello con quarzo, zaffiri e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello con quarzo, zaffiri e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello in oro bianco con pavé di diamanti e zaffiro blu
Anello in oro bianco con pavé di diamanti e zaffiro blu
Anello in oro bianco, ametista, topazio, quarzo
Anello in oro bianco, ametista, topazio, quarzo
Orecchini in oro, tormaline, diamanti
Orecchini in oro, tormaline, diamanti

Come distinguere tra diamanti veri e sintetici?

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Attenzione: aumenta il numero di diamanti sintetici, che sono prodotti ora perfino da De Beers. Voi sapete riconoscerli? La prima cosa da sapere è…  ♦

Come si fa a sapere se il diamante del vostro anello è sintetico? È possibile scoprire se un diamante è vero o falso? La risposta è: dipende. La differenza non è visibile a occhio nudo, ma solo con strumenti sofisticati. Naturalmente un diamante è considerato falso solo se non ne è dichiarata l’origine. I diamanti sintetici, se sono ufficialmente dichiarati tali, non possono essere considerati falsi. Da ultimo, è entrato in scena anche il gigante dei diamanti De Beers, che produce diamanti sintetici con un laboratorio in Gran Bretagna per gioielli con il marchio Lightbox.

Orecchini lab-grown di Lightbox
Orecchini lab-grown di Lightbox

L’equivoco tra vero e sintetico, comunque, è un problema per i commercianti: infatti, in caso di dubbio, per le grosse pietre gli operatori si rivolgono agli istituti di gemmologia. Ma se le certificazioni sono dubbie, i grandi gioiellieri non utilizzano le pietre di dimensioni minori, sotto 1 carato, per non correre rischi di compromettere la propria reputazione. Lo affermava tempo fa Alberto Osimo, grossista di diamanti e presidente del Geci (Gemological Education Certification Institute) di uno dei principali laboratori di gemme in Italia: «Attualmente esiste una solo macchinario, il Diamond view, prodotto dalla Dtc, la Diamond trading company, in grado di svolgere questa analisi, che però dura dieci minuti ed è antieconomica nel caso di diamanti di un centesimo di carato. Infatti, non è conveniente certificare e controllare una pietra dal valore di pochi euro quando la procedura potrebbe costare fino a 80 euro a pezzo». Anche altri sistemi proposti successivamente per analizzare i diamanti richiedono, comunque, procedure lunghe e costose.

By Ethereal Green Diamond, 34,59 ct. Photo: Johnny (Chak Wan) Leung
By Ethereal Green Diamond, 34,59 ct. Lab-grown diamond. Photo: Johnny (Chak Wan) Leung

Una soluzione parziale al problema viene da un’altra macchina realizzata dall’istituto svizzero Ssef e capace di analizzare in una sola ora anche 4 mila pietre. Tutto bene quindi? In parte: l’apparecchio identifica solo la struttura molecolare dell’oggetto, ossia li suddivide secondo la tipologia. E, per fortuna, solo una di queste categorie è replicabile artificialmente. In breve: un diamante sintetico si individua solo con macchine costose e procedure complicate.

Ma non ci sono solo i diamanti sintetici. Accanto al diamante naturale, in commercio si trovano pietre create in laboratorio, come la zirconia cubica e la moissanite sintetica. Che sono certificate e vendute come alternative estremamente più economiche rispetto al diamante che è il risultato invece, del lavoro della millenario della terra.

Expertise in un laboratorio Tiffany
Expertise in un laboratorio Tiffany

Quindi, come riconoscere se il vostro diamante è vero o falso?  

1 Un vero diamante è certificato. Quindi, un gioiello con diamante deve avere anche il certificato che ne attesta la purezza, colore, i carati.

2 Potete acquistare un dispositivo per verificare voi stessi. Un dispositivo come Professional Diamond Selector I. Si tratta di una sonda o un misuratore di conducibilità termica e si trovano in vendita su Amazon per pochi dollari, serve a distinguere i veri diamanti da altre pietre simulate. Per esempio, scopre se la pietra è, in realtà, un cristallo oppure una zirconia cubica. Non riuscirà, però, a scoprire se il diamante è stato creato in laboratorio.

3 Altri test che si possono fare in casa: lasciate cadere il diamante in un bicchiere pieno d’acqua (ma questo presuppone che sia separato dal gioiello). Se la pietra preziosa affonda è un vero diamante. Se galleggia sulla superficie dell’acqua o poco sotto è falsa.

4 Prova del respiro: appannate il diamante con il vostro alito, come per pulire le lenti degli occhiali. Se il vapore acqueo si dissolve subito dalla superficie, è più facile che il diamante sia autentico. Inutile aggiungere che è un metodo molto rozzo…

5 Prendete una lente d’ingrandimento. Se sulla pietra scorgete la minuscola sigla CZ significa che si tratta di zirconia cubica.

6 Una prova per cuori forti: scaldate su una fiamma per 40 secondi il vostro diamante. Poi gettatelo in un bicchiere di acqua fredda: se è vero non si romperà. Ma se è un cristallo…  Non ve lo consigliamo, se volete provare è vostro rischio.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

Guida ai gioielli rivière

Rivière e Tripla X: due termini che ogni tanto sono utilizzati in gioielleria. Volete sapere che cosa significano rivière e Tripla X? Leggete qui ♦

Tempo fa, a New York, in un’asta di Bonhams, una collana rivière di 51 diamanti, classificati triple X-Cut, è stata venduta per 1,2 milioni dollari. Per la cronaca, è stato il gioiello che ha totalizzato il prezzo più alto. Ogni diamante della collana è stato accompagnato da un certificato del Gemological Institute of America. I diamanti in questione pesano oltre 70 carati: nella collana sono uniti da un fermaglio a forma di cuore del peso di 2,04 carati. Le pietre sono montati in platino. Ma sapete che cosa significano le definizioni rivière e tripla X?

Collana rivière di diamanti di metà XIX secolo
Collana rivière di diamanti di metà XIX secolo

Rivière. Il termine rivière deriva dalla parola francese che sta a significare fiume. Nella gioielleria indica una fila di pietre che hanno le stesse dimensioni oppure in scala, cioè da più grandi a gradatamente più piccole. È anche un modo per valorizzare il più possibile le pietre di diverse misure e ordinarle secondo uno schema geometrico. È un set utilizzato spesso per le collane di diamanti, più raramente con altre pietre. Molto alla moda in Inghilterra durante il periodo georgiano, le collane in stile rivière sono popolari ancora oggi.

Collana rivière in stile art déco in oro bianco, tormalina, malachite, onice e diamanti
Boucheron, collana rivière in stile art déco in oro bianco, tormalina, malachite, onice e diamanti

Le collane rivière sono di solito progettate senza ornamenti, per valorizzare le pietre utilizzate. Ma in alcuni casi queste collane nascondono un piccolo anello che consentono di aggiungere un pendente. C’è anche un motivo pratico quando si tratta di collane con pietre di diversa dimensione: valorizzare quelle più grandi, disponendole sulla parte anteriore della collana, rende  il gioiello più snello. L’effetto prospettico delle pietre che diventano più piccole quando si avvicinano alla nuca, inoltre, rende la collana più slanciata. Infine, è difficile per un gioielliere avere a disposizione tante pietre della stessa dimensione e della medesima qualità. In questo modo si risolve il problema.

Nicole Kidman con una collana rivière in un'immagine di qualche anno fa
Nicole Kidman con una collana rivière in un’immagine di qualche anno fa

Tripla X. Conosciuta anche come «Triple Ex», è una denominazione informale, per lo più nel settore del commercio, che significa un diamante che ha ottima cesellatura, simmetria e taglio. La definizione è destinata solo ai diamanti taglio brillante.

La collana rivière appartenuta a Zsa Zsa Gabor. Stima: 1,2-1,5 milioni di dollari
La collana rivière appartenuta a Zsa Zsa Gabor
Bonhams Riviere necklace
La collana rivière venduta da Bonham’s per 1,2 milioni di dollari
Collana rivière a tre fili
Collana rivière a tre fili
collana cartier
Collana Rivière di Cartier. Venduta per 2,8 milioni di dollari

Un anello di fidanzamento può essere colorato?

Un anello con una gemma colorata al posto del classico diamante bianco? Si può.

Forse sarà sorprendente per molti, ma l’anello di fidanzamento non deve per forza essere legato al classico diamante bianco. Intendiamoci: un cerchio in oro bianco con un diamante taglio brillante e quattor o sei rebbi (la montatura Tiffany) che bloccano la gemma, vanno benissimo. Anzi, un anello così ha il pregio di poter essere indossato in qualsiasi occasione, con qualunque abito, in qualsiasi fase della vita. Bisogna sapere, però, che questo tipo di anello è una convenzione abbastanza recente.

  1. Quando si regala l’anello di fidanzamento?
  2. Le 10 regole di bon ton per l’anello di fidanzamento
  3. Come scegliere l’anello di fidanzamento
  4. Anello di fidanzamento: 5 cosa da sapere
  5. Donne insoddisfatte dell’anello di fidanzamento
  6. Donne disposte a pagare per il loro anello di fidanzamento
  7. Anelli di fidanzamento colorati
Anello Essentially Color di Picchiotti indossato con tormalina verde, ametista, diamanti
Anello Essentially Color di Picchiotti indossato con tormalina verde, ametista, diamanti

Gli anelli che per secoli hanno accompagnato una richiesta di fidanzamento, un impegno per il matrimonio, o semplicemente sono stati una testimonianza dell’amore di un uomo verso una donna, non erano il solitaire. Anzi, più spesso era scelta una gemme colorata, dal rubino allo zaffiro. Era, ed è ancora, una scelta apprezzata dalle donne, quanto più l’anello è realizzato con pietre di dimensione generosa.

L'anello di fidanzamanto indossato da Kate Middleton. Era di Lady Diana
L’anello di fidanzamanto indossato da Kate Middleton. Era di Lady Diana

Quindi, è del tutto lecito regalare un anello di fidanzamento con una gemma preziosa o semi-preziosa. Basta ricordare il famoso anello di fidanzamento di Diana Spencer, con un grande zaffiro blu circondato da una corona di diamanti. Ma non è l’unico esempio di anello di fidanzamento con gemme colorate. Anche se c’è anche chi, come Jennifer Lopez, ha ricevuto un anello con diamante, ma di tonalità verde, un colore molto raro per questo tipo di gemme.

L'anello con diamante verde di Jennifer Lopez
L’anello con diamante verde di Jennifer Lopez

La scelta di un anello di fidanzamento con gemme colorate deve però essere eseguita con attenzione, perché c’è il pericolo di esagerare. Un anello ricco di gemme colorate, molto vivace e appariscente non è indicato come anello di fidanzamento. È, piuttosto, quello che si definisce un anello cocktail, che si addice, appunto, per feste oppure occasioni mondane. Un anello di fidanzamento, invece, andrà indossato spesso in diverse occasioni: dovrà quindi essere sobrio, senza eccessi, per potersi abbinare a qualsiasi abito, sia durante momenti di svago, sia in ufficio o durante una cerimonia.

L'anello con acquamarina indossato da Merghan Markle
L’anello con acquamarina indossato da Merghan Markle
Anello con rubino e diamanti indossato
Anello con rubino e diamanti indossato

William Goldberg e il taglio Ashoka

William Goldberg e i rari diamanti con taglio Ashoka, su modello di una delle più antiche e famose pietre del mondo ♦︎

C’era una volta, e c’è ancora, l’antichissimo diamante originale Ashoka: classificato come D (completamente incolore), pesa 41,37 carati. Il nome è in onore del guerriero buddista Ashoka Maurya, vissuto due secoli prima di Cristo, ed è stato venduto e riacquistato due volte da Harry Winston. Il diamante ha affascinato re e miliardari, ma anche commercianti innamorati delle pietre preziose, come William Goldberg, detto Bill, scomparso nel 2003. Tanti anni fa il dealer e gioielliere ha studiato ognuna delle sfaccettature di Ashoka: dalla sua forma elegante e allungata ai bordi arrotondati. Infine, è riuscito a carpire il segreto di quella pietra eccezionale fino a brevettarne il taglio: ma ci vuole uno speciale diamante grezzo per diventare un diamante Ashoka.

Anello con diamante fancy yellow con taglio Ashoka
Anello con diamante fancy yellow con taglio Ashoka

Goldberg è nato a Brooklyn, New York. Ha iniziato a tagliare diamanti nel 1948, e poi a commerciare gemme di alta qualità. La Goldberg & Weiss, con il tagliatore di diamanti Irving Weiss, è stata fondata nel 1952. E nel 1973 ha fondato la William Goldberg Diamond Corporation, nel Diamond District della città. Nel 1978 è stato eletto presidente del New York Diamond Dealers Club. Ha trattato diamanti famosi, tra cui il diamante Regina d’Olanda , il Premier Rose , lo Scudo Rosso e il diamante Pumpkin Diamond. Ora William Goldberg è il nome della Maison americana condotta dagli eredi, ma Ashoka rimane un difficile traguardo, perché meno dell’1% dei diamanti grezzi soddisfa gli standard esigenti richiesti. Tutti i diamanti Ashoka sono tagliati dai maestri di William Goldberg. Ma, naturalmente la William Goldberg non propone solo gioielli con diamanti Ashoka.

Anello eternity con diamanti taglio Ashoka
Anello eternity con diamanti taglio Ashoka
Bracciale rigido con diamanti taglio Ashoka
Bracciale rigido con diamanti taglio Ashoka
Anello con diamante taglio Ashoka
Anello con diamante taglio Ashoka
Orecchini pendenti con diamanti taglio Ashoka
Orecchini pendenti con diamanti taglio Ashoka
Anello con zaffiro taglio Ashoka
Anello con zaffiro taglio Ashoka
William Goldberg il giorno del suo matrimonio con Lili Gordon
William Goldberg il giorno del suo matrimonio con Lili Gordon

 

Quanto vale la tua pietra?

Quanto vale la pietra del vostro gioiello?

Alzi la mano chi non ha almeno un gioiello con gemme colorate e si è mai chiesto quanto vale davvero quella pietra. Ametista o rubino, smeraldo o citrino, zaffiro o pietra luna: non esistono solo i diamanti. Ma quanto valgono le pietre colorate? Quanto vale un rubino? Oppure uno smeraldo? O, ancora, l’acquamarina? Se volete sapere quanto vale la gemma che avete incastonata sull’anello, oppure in una collana, orecchini o bracciale, leggete qui. Cerchiamo di spiegare in modo semplice quali sono le caratteristiche che determinano il valore di una pietra colorata.

Filippo G&G, pietra ametista
Filippo G&G, gemme di diverso tipo

Naturalmente, c’è subito un aspetto abbastanza ovvio: in linea generale il valore è determinato da quanto è rara una gemma. Un rubino, sempre in linea di massima, ha un valore superiore di un semplice quarzo citrino. Ma questa è solo una considerazione di partenza. Infatti, non è detto che nella realtà sia proprio così. Vediamo, invece, quali sono i criteri che guidano la valutazione di una pietra preziosa o semi preziosa.

Anelli con pietra di colore di Bulgari
Anelli con gemme di Bulgari

Il punto di partenza è che il valore di una pietra colorata dipende da diversi fattori, non da uno solo. Quindi, il prezzo stimato non dipende solo il peso e il volume di una pietra. Quindi, come abbiamo detto, non è nemmeno il tipo di pietra a determinarne il valore assoluto. Se avete un anello con uno zaffiro, è probabile che abbia un valore superiore a quello di una pietra di luna. Probabile, ma non certo. Per esempio, i diamanti sono utilizzati anche nell’industria, dato che sono il materiale più duro che esiste. E, ovviamente, i diamanti utilizzati per tagliare le piastrelle di ceramica non sono della stessa qualità di quelli che trovate in gioielleria. Questo per far capire che lo stesso tipo di minerale può avere qualità molto diverse.

Orecchini in oro, diamanti, pietra di colore
Orecchini in oro, diamanti, gemme colorate

Le 4C

Come per i diamanti, anche le pietre preziose e semi preziose colorate sono valutate per le classiche 4C: colore, chiarezza, taglio (in inglese cut) e peso in carati (che determina anche le dimensioni). Ma tra queste 4C la prima è la più importante: il colore. È ovvio, parliamo di pietre colorate.

Pietra per Liaison de Couleurs
Paul Wild, gemme per Liaison de Couleurs

Il colore

Per le pietre colorate preziose (smeraldo, rubino e zaffiro) o semi preziose (tutte le altre) il colore è valutato con tre diversi criteri: la tonalità (nome del colore), il tono (oscurità e luminosità) e la saturazione (vividezza). La relazione tra tonalità, tono e saturazione è l’aspetto più importante per valutare una pietra colorata. Per questo gli smeraldi (o i rubini, gli zaffiri eccetera) non sono tutti uguali. In generale, quando una gemma ha un colore più saturo sarà anche più scura. Per ottenere un colore più saturo spesso le pietre sono sottoposte a particolari procedimenti: per esempio, sono sottoposte a un intenso calore, alle radiazioni, oppure trattate con sostanze chimiche (non dannose). Le pietre naturali, non trattate, hanno un valore maggiore, ovviamente a parità di aspetto e peso.

Ma se volete osservare qual è il colore esatto della vostra pietra, fate attenzione alla fonte di luce: una lampadina che illumina con tonalità gialla, per esempio, può far apparire la vostra pietra di una tonalità diversa da quella naturale.

The duPont Emerald, anello con pietra smeraldo colombiano di 9,11 carati
The duPont Emerald, anello con smeraldo colombiano di 9,11 carati

Chiarezza

Di solito le pietre, alcune in particolare come lo smeraldo, non sono limpide come un cristallo di vetro. La chiarezza misura il grado di trasparenza interna o in superficie. All’interno delle pietre possono trovarsi delle inclusioni, cioè piccole imperfezioni, tracce di altri minerali che possono determinarne il valore. Di solito, meno inclusioni ci sono e più la gemma ha valore. Ma, attenzione: se vi propongono uno smeraldo assolutamente limpido guardatelo con sospetto. Potrebbe essere sintetico. Al contrario, le ametiste sono generalmente prive di inclusioni. Altre pietre, invece, sono apprezzate proprio per le inclusioni: per esempio, l’occhio di gatto. Oppure lo zaffiro stellato, che ha quel particolare riflesso proprio perché ha una inclusione piuttosto rara.

Pietra zaffiri e rubino
Zaffiri blu, rosa e giallo, con rubino

I carati (cioè il peso)

Le dimensioni contano. Certo, il colore è importante, ma se poi la gemma è minuscola… Il peso delle pietre di colore è indicato in carati. Già, ma a che cosa equivale? Presto detto: un carato è circa un quinto di un grammo. Una gemma con maggiori carati costerà generalmente più di un’altra più piccola, se la qualità è equivalente. Ma la proporzione è molto diversa: le ametiste si trovano anche in dimensioni rilevanti, anche oltre 100 carati e, quindi, la differenza tra diverse dimensioni e peso è relativa. I rubini grandi, invece, sono molto rari: in proporzione il loro valore rispetto al peso crescerà di più rispetto a quello dell’ametista.

Anello in oro bianco con pietra acquamarina taglio ovale e diamanti
Paolo Costagli, anello in oro bianco con acquamarina taglio ovale e diamanti

Il taglio

Non è facile, per chi non è un gemmologo, giudicare se il taglio di una pietra è corretto. Ma dovete sapere che nella valutazione di una gemma conta anche come è stata tagliata. La luce, infatti, sarà riflessa meglio e renderà più brillante una pietra tagliata bene. Proporzioni, simmetria e la lucidatura sono gli aspetti principali. Sul prezzo di una gemma, invece, influisce meno la sua forma, se si tratta di uno dei classici tagli utilizzati, come brillante, smeraldo, navette, eccetera. Un buon taglio può esaltare le sfumature di una gemma colorata. Un taglio non perfetto può, al contrario, deprimere la sua bellezza. E non pensate che il taglio sia una semplice operazione compiuta in automatico: ogni pietra è diversa dall’altra e un taglio che va bene per una può non essere adatto a una simile, ma non uguale.

pietra preziosa rubino birmano a forma di cuscino, di Harry Winston.
Anello con rubino birmano a forma di cuscino, di Harry Winston

Il paese di origine

Ultimo aspetto da considerare: il passaporto della pietra conta. Ci sono miniere che hanno una migliore fama e qualità media di altre. E, quindi, nella valutazione delle pietre conta anche sapere qual è l’origine. I rubini birmani sono più pregiati. Gli smeraldi della Colombia sono i più richiesti, seguiti da quelli dello Zambia. Gli zaffiri blu del Kashmir, ormai introvabili, sono i più ambiti.

Diamanti rossi, i più rari

Bracciale con pietra ametista, rubini birmani e diamanti su argento e oro
Bracciale con ametista, rubini birmani e diamanti su argento e oro
Pietra citrino con taglio StarBrite da 29,96 carati di John Dyer & Co
Citrino con taglio StarBrite da 29,96 carati di John Dyer & Co
Anello della collezione Aristocrat, in oro bianco e diamanti, pietra alessandrite taglio brillante
Anello della collezione Aristocrat, in oro bianco e diamanti, alessandrite taglio brillante
Orecchini in oro bianco, topazio e diamanti
Tamara Comolli, orecchini in oro bianco, pietra topazio e diamanti
Anello con pietra zaffiro star di Ceylon su ceramica orange e grigia
Anello con zaffiro star di Ceylon su ceramica orange e grigia
Anello con pietra preziosa zaffiro del Kashmir e diamanti
Anello con zaffiro del Kashmir e diamanti

Come scegliere gli orecchini di diamanti

Un classico di sempre: gli orecchini con diamanti a solitario, chiamati anche orecchini di diamanti punto luce.

Semplici ed eleganti, sono un gioiello che dovrebbe essere sempre presente nel proprio jewelbox. Ecco come scegliere gli orecchini di diamanti. Gli orecchini di diamanti punto luce sono il sogno di ogni donna: come scintille illuminano qualsiasi viso. Non a caso si chiamano punti luce. Una moda iniziata con regine e dame di corte nel 1500, che continua sui Red Carpet dei giorni nostri con Angelina Jolie, Natalie Portman, Scarlett Johansson ed Eva Longoria. Ma, oltre a imbellire, gli orecchini di diamanti a solitario hanno un altro pregio: si possono portare anche di giorno senza sentirsi a disagio, perché sebbene non passino inosservati riescono a essere discreti. A patto di avere scelto il modello giusto. Ecco alcuni consigli per l’acquisto, tra cui una verifica delle 4 C adeguata al gioiello.

Orecchini di diamante solitario, in oro bianco con chiusura a vite
Orecchini di diamante solitario, in oro bianco con chiusura a vite

Indossabilità

La montatura, e quindi il diamante, devono aderire perfettamente al lobo e non pendere, nemmeno leggermente, dall’orecchio, altrimenti la pietra guarda verso il basso e non cattura la luce. È un rischio che si corre con gemme oltre i due carati se gli orecchini non sono ben progettati. Certo, dipende anche dalla misura dell’orecchio, ma è fondamentale che il diamante sia incastonato in modo tale da avere il centro di gravità verso il lobo, perché l’insieme sia equilibrato.

Orecchini punto luce indossati
Orecchini punto luce indossati

Chiusura

I perni a farfalla, perfetti per gli orecchini più piccoli, hanno una controindicazione: con l’uso è probabile che si allentino, con il rischio di perdere l’amato gioiello. Più sicuro è il perno a vite, ma anche più scomodo da mettere e togliere. C’è un terzo tipo di perno, bombato e circolare con una cavità speciale, che blocca il fermaglio finché non viene premuto ai lati ed è quindi il più affidabile.

Damiani, orecchino taglio rotondo con chiusura bombata
Damiani, orecchino taglio rotondo con chiusura bombata

Certificazione

Meglio optare per pietre certificate se si tratta di diamanti. In fondo si acquista sostanzialmente la gemma, la lavorazione della montatura è minima.

Le 4 C

Carato È importante perché determina la dimensione e l’aspetto del punto luce. Ma attenzione alle differenze delle varie dimensioni a occhio nudo: un diamante da 2 carati non sembra essere due volte più grande di un diamante di un carato. Non solo, una pietra da 0,50 carati può sembrare più grande se circondata da un bordo di piccolissimi diamanti che in più conferisce maggiore lucentezza all’insieme.

Orecchini di diamanti solitario, taglio a cuore
Orecchini di diamanti solitario, taglio a cuore

Taglio Dipende dal gusto e dal budget, il taglio tondo, o brillante, è il più diffuso perché con le sue 57-58 sfaccettature riflette maggiormente la luce in, che sembra irradiarsi dal centro verso il bordo esterno e rende la pietra più brillante. A seguire, come popolarità per questo tipo di gioiello, i tagli princess e cuore. Comportano però più materiale di scarto per ottenere la stessa brillantezza del taglio tondo e, quindi, costano di più perché a parità di prodotto finito si utilizzano pietre di maggiori dimensioni.

Orecchini a bottone Celine, con diamanti
Orecchini a bottone Celine, con diamanti

Colore e chiarezza I diamanti senza inclusioni o macchie sono rari e costosi. Nel caso dei punti luce, è preferibile privilegiare il taglio e poi il colore e quindi la chiarezza. Meglio optare per pietre più bianche, quindi più lucenti, anche se con qualche difetto interno per avere il massimo valore relativo.

Pulizia

I diamanti sono una calamita per la polvere, specialmente gli orecchini così vicini a viso e capelli, quindi più facilmente a contatto con creme e gel. Proprio per questo devono essere puliti almeno una volta alla settimana. Basta un po’ di acqua tiepida, detersivo liquido delicato e uno spazzolino morbido per farli nuovamente brillare.

Poche gocce di sapone liquido sono sufficienti
Poche gocce di sapone liquido sono sufficienti
Collezione Illusion, orecchini in oro nero 18 carati e diamanti
As29, collezione Illusion, orecchini in oro nero 18 carati e diamanti
Orecchini con diamanti ognuno del peso di 20,27 carati
Orecchini con diamanti ognuno del peso di 20,27 carati
Orecchini con diamanti sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti sintetici sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini in oro bianco e diamanti della linea Eden
Recarlo, orecchini in oro bianco e diamanti della linea Eden
Orecchini con diamanti a taglio esagonale
Doryn Wallach, orecchini con diamanti a taglio esagonale

Storia della gioielleria in 10 tappe

Le 10 tappe fondamentali nella storia della gioielleria che è necessario conoscere. La prima è… ♦︎
Tempo fa il Financial Times ha pubblicato un articolo che individuava le 10 tappe fondamentali della gioielleria nel corso degli ultimi duecento anni o poco più. L’articolo parte dalla innovazione nel taglio dei diamanti, con l’introduzione della foggia a brillante, fino alla stampa in 3D. È interessante ripercorrere l’analisi per dare una bella ripassata alla storia del gioiello.

1 Taglio brillante

I diamanti con il taglio rotondo, o brillante, sono stati introdotti alla fine del 17esimo secolo, dopo che nel Settecento, nei gioielli barocchi, l’aspetto brillantezza delle pietre era diventato preponderante. Il taglio brillante si è sviluppato nei laboratori di Parigi, Amsterdam e Anversa, che hanno prodotto il precursore del taglio contemporaneo, che oggi è quello scelto per il 75 per cento dei diamanti.

Il diamante da 102 carati taglio brillante
Diamante da 102 carati taglio brillante

2 Galvanotecnica

Come si fa a far diventare oro quello che non lo è? Niente pietra filosofale: dal 1840 oro e argento sono applicati con un procedimento elettrolitico, che è diventato un pilastro della produzione di gioielli a prezzi accessibili. È merito del chirurgo di Birmingham John Wright, che ha sviluppato bagni galvanici con cianuro di potassio Wright ed i suoi soci George e Henry Elkington brevettato il processo di elettrodeposizione, che consente di applicare una sottile pellicola di oro o argento su un normale gioiello di altro materiale, come l’acciaio.

Bracciale in galvanica oro rosa di Swarovski
Bracciale in galvanica oro rosa di Swarovski

3 Tiffany setting

Nel 1886 Tiffany ha inventato l’anello più popolare tra le donne: eleva il diamante sopra il cerchio dell’anello tramite quattro o sei griffe, invece di essere incassato nel metallo. In questo modo il diamante si vede molto di più. Da allora l’anello con solitaire rimane da solo per pochissimo: tutti lo vogliono. Prima di Tiffany le incastonature dell’anello di diamanti erano molto più basse sul dito: le pietre erano solitamente fissate in una banda di oro o tenute con rebbi più corti, quindi le pietre avevano un profilo basso. La montatura Tiffany a valorizzato il diamante.

Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting
Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting

4 Platino

Alla fine dell’Ottocento si diffonde l’utilizzo del platino, un metallo più difficile da lavorare, ma molto più resistente dell’oro. Grazie alle nuove tecniche di trattare il platino Cartier può realizzare un gioiello raffinato come la tiara con disegno a ghirlanda. Il platino ha una notevole resistenza alla corrosione, e non si deforma anche ad alte temperature: è considerato un metallo nobile che assicura una lunga vita al gioiello.

Orecchini in platino e diamanti
Orecchini in platino e diamanti

5 Perle coltivate

Fino ai primi anni del Novecento le perle erano rarissime, perché si trovavano solo quelle prodotte naturalmente dalle ostriche. Dalla varietà Akoya, Kokichi Mikimoto è invece riuscito a ottenere perle indotte dall’uomo. Ma è merito anche di sua moglie. L’11 luglio 1893, la moglie di Mikimoto esaminò un cesto di ostriche appena pescate e vide la prima perla coltivata semisferica bella quanto di una perla naturale. Tre anni dopo, nel 1896, Mikimoto ottenne il suo primo brevetto per le perle coltivate.

Bracciale con tre fili di perle coltivate
Bracciale con tre fili di perle coltivate

6 Orecchini a clip

Negli anni Trenta si sono diffusi gli orecchini trattenuti da una piccola molla, come reazione all’uso del foro nell’orecchio, considerato un’usanza barbara (pare che non sia più così, ora). Gli orecchini a clip possono essere indossate da tutte, mentre quelli con foro sono riservati a chi ha le orecchie forate. Negli anni Settanta, però, è tornato di moda il buco ai lobi, e non solo.

Verdura, orecchini clip con la forma di grappolo d'uva, con oro, perle, platino e diamanti
Verdura, orecchini clip con la forma di grappolo d’uva, con oro, perle, platino e diamanti

7 Serti Mystérieux

È un’innovazione di Van Cleef & Arpels la tecnica di utilizzare pietre poste sul gioiello senza mostrare griffe o altri congegni per immobilizzare i singoli elementi. Sottilissime e invisibili rotaie conducono la pietra nella posizione desiderata. Inutile aggiungere che non è un’operazione semplice, anche se poi è stata imitata da molte altre Maison.

Clip Panache MystОrieux. Serti MystОrieux Vitrail zaffiri colorati, diamanti
Van Cleef & Arpels, clip Panache MystОrieux. Serti MystОrieux Vitrail zaffiri colorati, diamanti

8 Titanio

Nei primi anni Sessanta entra in scena il titanio. Anche in questo caso è la tecnologia che ha permesso ai gioiellieri più innovativi, come Jar, di utilizzare questo metallo leggero e resistente, che permette di realizzare gioielli con ardite fogge, impossibili con leghe più tradizionali come quelle con oro e argento.

Bracciale Calla in titanio e diamanti
Bracciale Calla di Vhernier in titanio e diamanti

9 Progettazione 3D

Per chi non lo sapesse, nonostante i filmati dei maggiori brand continuino a mostrare artisti con pennino e colori mentre disegnano le proprie collezioni, la stragrande maggioranza dei gioielli è disegnata al computer. Questo avviene grazie all’introduzione, negli anni Ottanta, della progettazione in 3D, con un software chiamato Cad. È un sistema meno poetico delle matite colorate, ma molto più efficiente.

Progettazione in 3D dei gioielli
Progettazione in 3D dei gioielli

10 Stampa 3D

Da qualche anno la frontiera è la stampa in 3D. La maggior parte inizialmente è stata realizzata in plastica, ma ora è possibile utilizzare anche il metallo. Dopo aver progettato il gioiello, si passa subito alla realizzazione tramite speciali stampanti che, invece di sfornare la foto delle vacanze, costruiscono per sottrazione (cioè limando il materiale in eccesso), oppure per aggregazione (aggiungendo polvere d’oro o d’argento, impastata) anelli, collane o bracciali.

Gioielli di platino realizzati con la stampante 3D
Gioielli di platino realizzati con la stampante 3D

 

 

È indiano il più grande diamante artificiale

La tecnologia applicata all’industria dei diamanti ha prodotto la più grande gemma creata artificialmente. Lo ha annunciato il Gemological Institute of America, che ha catalogato un diamante coltivato in laboratorio di peso record. La gemma è stata prodotta con un processo di deposizione chimica da vapore (Cvd) da Ethereal Green Diamond, azienda con sede a Mumbai, in India. Il diamante artificiale presentato al laboratorio del Gia di Hong Kong pesa 34,59 carati e ha un taglio smeraldo. È il più grande diamante coltivato in laboratorio che il Gia abbia mai esaminato, secondo Wuyi Wang, vicepresidente della ricerca e sviluppo del GIA. Accanto all’interesse per le dimensioni fuori del comune della pietra, però, va considerata anche la qualità.

Un impianto di produzione di diamanti sintetici
Un impianto di produzione di diamanti sintetici

Il diamante è stato classificato di colore G (la classe migliore è la D) e purezza VS2. Nella gemma si trovano piccole inclusioni di grafite nera all’interno e altre che testimoniano gli strati di crescita del diamante. Questo tipo di diamanti, infatti, è creato con un accumulo di speciale vapore dentro speciali macchine. L’esame della fluorescenza ha svelato le striature di crescita tipicamente osservate nei diamanti creati con la tecnica Cvd. Non solo: c’è anche una grana debolmente oleosa o ondulata nella sfaccettatura della superficie, una caratteristica che ricorre nei diamanti di questo tipo. Finora il record dei diamanti lab grown era detenuto da quello taglio princess di 16,41 carati creato da Shanghai Zhengshi Technology ed esaminato nel laboratorio di Carlsbad del Gia nel 2022.

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
Impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali Lightbox (De Beers)

Attenti alla simmetria dei diamanti

Attenti alla simmetria: il taglio di un diamante può esaltare oppure rendere un anello meno brillante. Ecco come scoprirlo ♦

Mentre state per investire buona parte dei vostri risparmi in un anello con brillante, pensate bene a come scegliere il gioiello. Certo, un diamante è per sempre: proprio per questo vale la pena di compiere una scelta accurata. Sapete già che cosa sono le quattro C. Avete già letto la nostra guida Come scegliere il diamante dell’anello e Come scegliere un diamante. Ma c’è ancora una cosa da sapere: dovete fare attenzione alla simmetria. Ebbene sì: un diamante può anche essere «un po’ storto». In questo caso brillerà di meno e avrà meno valore in futuro.

Il diamante ovale da 88 carati messo all'asta
Diamante ovale da 88 carati messo all’asta da Sotheby’s

Che cosa significa simmetria?

La simmetria si riferisce alla precisione, alla forma e alla disposizione delle faccette del diamante. Il taglio brillante, per esempio, ne ha 58 (o 57 se non ha quella sulla punta inferiore) che devono essere perfettamente simmetriche: non è semplice. Diciamo subito che individuare la simmetria non è facile: il Gemmological Institute of America (Gia) ci ha messo 15 anni e ha studiato 38 milioni di diamanti prima di decidere come giudicare la simmetria di un diamante, in particolare quello rotondo, taglio brillante. Alla fine di tanta fatica ha stabilito i parametri e la classificazione. La simmetria può essere Eccellente, Molto buona, Buona, Sufficiente e Povera.

A sinistra, un diamante con una simmetria classificata come Ottima. A destra, una pietra classificata con simmetria Povera
A sinistra, un diamante con una simmetria classificata come Ottima. A destra, una pietra classificata con simmetria Povera

Perché è importante?

Pensateci un momento: un diamante deve essere il più trasparente possibile per lasciar filtrare la luce al suo interno. Poi, deve riflettere la luce attraverso le sue sfaccettature. Se queste non sono perfettamente simmetriche, anche lo scintillio della luce non sarà perfetto. Di più: il diamanti potrebbe scintillare pochissimo perché la pietra non riesce a far uscire la luce dal suo interno. I difetti di questo tipo, causati dalla mancanza di simmetria, sono chiamati deviazioni. Avviene spesso? Per fortuna no. Un tempo chi tagliava le pietre eseguiva tutto a mano, in ambienti male illuminati. Adesso la tecnologia aiuta a non sbagliare, o quasi.

Anello con diamante ovale di 51,60 carati
Anello con diamante ovale di 51,60 carati

Ecco i gradi di simmetria del diamante

Eccellente. Diamanti con una simmetria eccellente. Non presentano deviazioni e non hanno sfaccettature errate o mancanti.

Molto buono. Diamanti con simmetria che presenta un paio di deviazioni non importanti, per esempio un minimo disallineamento o una sfaccettatura non perfetta.

Buono. Diamanti con buona simmetria, ma anche alcune deviazioni che possono influenzare la brillantezza. Per esempio, a causa dell’angolo del padiglione o per una sfaccettatura mancante.

Discreta. Diamanti che presentano diverse deviazioni e, di conseguenza, una brillantezza ridotta. Le deviazioni compromettono una perfetta riflessione della luce.

Scarso. Scarsa simmetria e diverse deviazioni evidenti possono rendere il diamante quasi opaco. Le cause possono essere diverse, come una superficie non perfettamente centrata, sfaccettature mancanti o non identiche.

Williamson Pink Star, diamante rosa di 11 carati
Williamson Pink Star, diamante rosa di 11 carati

Che cosa bisogna guardare?

Le immagini che vedete sono eloquenti: le differenze nel taglio possono essere minime, o saltare subito all’occhio. La cosa migliore da fare è confrontare diversi diamanti con lo stesso taglio e sotto la stessa luce: scegliete quello che vi sembra brilli meglio, che vi piace di più: molto probabilmente non troverete un diamante poco simmetrico.  

A sinistra, un diamante con simmetria giudicata Eccellente. A destra, simmetria buona. La differenza è poco visibile
A sinistra, un diamante con simmetria giudicata Eccellente. A destra, simmetria buona. La differenza è poco visibile

All’altare con ititoli




Anelli nuziali, anelli di fidanzamento, anelli in oro bianco e diamanti: sono la specialità di ititoli ♦

È l’era delle specializzazioni, anche per i gioielli: seguendo questo ragionamento ititoli ha deciso di impegnarsi in un’unica forma di gioiello, il solitario. Cioè in anelli con diamante che, per convenzione, sono donati nella maggior parte dei casi per un fidanzamento o per occasioni speciali. Oro (o platino) e diamante: una formula semplice che, però, è anche stata utilizzata ampiamente. Insomma, per farsi vedere occorre essere bravi.

Anello in oro bianco e pavé di diamanti
Anello in oro bianco e pavé di diamanti

L’idea risale al 1990, quando a Valenza, area del Piemonte dove fioriscono decine di aziende di gioielleria, Aldo e Giovanni Ramerini hanno fondato la Maison: ititoli, però, è solo il nome dell’iniziativa, mentre la loro esperienza nel mondo della gioielleria è molto più lunga. La specializzazione negli anelli di fidanzamento e matrimonio ha consentito anche di aggiungere aspetti innovativi, come Diamond Xl, un tipo di set che secondo l’azienda rende il 70% in più di luce grazie a uno speciale design. Diamante dopo diamante, alle collezioni si sono poi aggiunti pendenti e orecchini, ma tutti con il classico diamante al centro.

Bracciale di diamanti della collezione XL
Bracciale di diamanti della collezione XL
Anello solitario in oro bianco e diamante
Anello solitario in oro bianco e diamante
Anello in oro bianco e diamante
Anello in oro bianco e diamante
Orecchini in oro bianco e diamanti
Orecchini in oro bianco e diamanti
Pendente della collezione XL
Pendente della collezione XL







Korloff dal nero al rosa




La collezione Luna del brand parigino Korloff: oro, diamanti e tante geometrie arrotondate ♦

Detenere un record è un buon punto di partenza, anche per i gioielli: il brand parigino Korloff può vantarsi di un primato non da poco, quello del più grande diamante nero del mondo, del peso di 88 carati, tagliato con 57 spigoli perfetti. È assicurato per 37 milioni di dollari. Il Korloff Nero è l’anima e simbolo della società e viene esibito in giro per il mondo da qualche decennio.

Il diamante nero di 88 carati Karloff
Il diamante nero di 88 carati Karloff

Ma, naturalmente, la Maison propone anche un sacco di altri gioielli.

In ogni caso, tutto è iniziato nel 1978, quando Daniel Paillasseur ha concepito il marchio Korloff Parigi, ispirato in parte dal viaggio della famiglia Korloff Sapojnikov dalla Russia alla Francia. Nell’Ottocento questa pietra preziosa apparteneva da diverse generazioni alla famiglia russa di Karloff-Sapozhnikov. E secondo una leggenda, il Karloff Noir porta fortuna e prosperità a chi la tocca. A parte il diamante nero che gli ha dato fama, il brand parigino produce gioielli di alta gamma, oltre a orologi e altri prodotti di lusso, come i profumi. Korloff dispone di 50 boutique in tutto il mondo. 

Anello Korlove in oro rosa  e diamanti neri
Anello Korlove in oro rosa e diamanti neri
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Eclat, ispirata alla piramide dl Louve
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Eclat, ispirata alla piramide dl Louve
Orecchini della collezione Eclat in oro rosa e diamanti
Orecchini della collezione Eclat in oro rosa e diamanti

orecchini soleil
Orecchini Soleil in oro giallo e diamanti

Collezione di alta gioielleria Divine Nature, anello con diamanti
Collezione di alta gioielleria Divine Nature, anello con diamanti

Orecchini in oro rosa con 192 diamanti, per 2,50 carati
Orecchini in oro rosa con 192 diamanti, per 2,50 carati







Dieci consigli utili prima di acquistare un gioiello





Come scegliere un gioiello da regalare o acquistare per voi? Ecco dieci consigli utili per chi cerca un anello con diamanti o pietre preziose ♦︎

Quando si acquista un diamante, o rubini, smeraldi, zaffiri, il parere di un esperto è fondamentale. Ma, in ogni caso, è meglio saperne di più sulle caratteristiche delle pietre. Se le famose 4 C dei diamanti carati (carat), colore (colour), chiarezza (clarity) e taglio (cut), sono ormai note a tutti (e se non le conoscete potete trovare la spiegazione nella nostra sezione Da sapere), ecco alcune cosa da conoscere prima di entrare in gioielleria.

Lo store di Tiffany in piazza Duomo, a Milano
Lo store di Tiffany in piazza Duomo, a Milano

Non sono consigli qualsiasi: sono quelli elaborati del Gemological Institute of America (Gia), ossia del centro di ricerca e di apprendimento di mineralogia degli Stati Uniti, il più famoso al mondo, che ha anche contribuito a creare lo standard di valutazione dei diamanti. La sua certificazione è una garanzia nelle valutazioni e nelle transazioni. Quindi, è meglio seguire i suoi consigli.

La cassaforte per gioielli Baron
La cassaforte per gioielli Baron

1 Pensate anche a dove riporli. Acquistare un gioiello è facile, se si hanno i soldi necessari. Ma un aspetto non banale e spesso sottovalutato riguarda casa vostra. Avete un luogo, possibilmente sicuro dove custodire i gioielli? Se il vostro investimento in gioielli è elevato, meglio riflettere prima su dove e come riporre i gioielli. Oltre alla sicurezza, un altro aspetto importante riguarda l’integrità dei gioielli. I vostri preziosi anelli, collane e bracciali, infatti, si possono rovinare se sono messi a contatto tra di loro: meglio tenerli sempre nella scatola con cui sono stati venduti dal gioielliere. Per esempio, oltre ai diamanti, anche gli zaffiri sono pietre molto dure e possono graffiare altre pietre con cui vengono a contatto. Insomma, i gioielli è meglio tenerli separati.

Lo zaffiro birmano Royal Blue non riscaldato di 118,88 carati e l'anello con rubino birmano di 6,41 carati
Lo zaffiro birmano Royal Blue non riscaldato di 118,88 carati e l’anello con rubino birmano di 6,41 carati

2 Il verde è di moda. Il colore verde ha un vantaggio, oltre a essere il simbolo della natura e dell’ambiente: gli smeraldi, che hanno questo colore sono più grandi a parità di peso. Quindi, se volete fare una bella impressione, a parità di prezzo scegliete gli smeraldi. Poiché questo minerale ha una densità bassa, infatti, uno smeraldo di 1 carato sarà più grande di un diamante con lo stesso peso. Insomma, a parità di peso lo smeraldo è più voluminoso.

Anello con smeraldo ottagonale di 8,32 carati
Anello con smeraldo ottagonale di 8,32 carati

3 La misura conta.  Non c’è niente di peggio, se volete regalare un anello, che acquistarne uno della misura sbagliata. La gioia di ricevere un regalo prezioso si tramuta in delusione per non poter indossare il gioiello. Certo, un anello si può allargare o stringere (ma non sempre), ma l’effetto sorpresa è rovinato. Quindi, attenzione alla misura dell’anello: è molto importante che si possa indossare con facilità, senza dare fastidio. L’anello deve scivolare senza troppa fatica in fondo al dito, ma non deve essere troppo largo. Non deve girarsi né sfilarsi dalla sua posizione. Come conoscere esattamente la misura giusta dell’anello? Ne abbiamo scritto qui.

Giovanni Ferraris, anelli Vanity
Giovanni Ferraris, anelli Vanity con perle

4 Decidete un budget. Prima di acquistare un anello è bene avere chiaro il prezzo massimo che si vuole spendere. È un aspetto importante, perché una volta entrati in gioielleria è meglio non avere indecisione o, peggio, pentirsi subito dopo dell’acquisto appena compiuto. Quando entrate in gioielleria, quindi, è meglio spiegare subito quanto si è disposti a spendere: questo aiuterà il gioielliere a trovare il gioiello giusto per il vostro budget.

Madalina Ghenea con una collier della colelzione Vulcania, alta gioielleria Damiani
Madalina Ghenea con una collier della collezione Vulcania, alta gioielleria Damiani

5 Il colore viola. Vi piacciono i colori forti? Un anello con un rubino piuttosto grande costa parecchio. Certo, in alternativa potete scegliere un gioiello con lo spinello, che spesso ha un prezzo minore, ma si tratta sempre di un costo elevato. Un’alternativa è l’ametista, che è viola, ma è sempre una tonalità piuttosto calda. E costa meno. Però non tutte le ametiste sono uguali: la sfumatura di ametista più apprezzata è quella che tende al rosso porpora, oppure di un viola intenso, senza sfumature marroni o bronzo. Il colore dell’ametista deve essere uniforme, visibile a occhio nudo quando si guarda la pietra dall’alto. Altrimenti l’ametista potrebbe apparire troppo scura in condizioni di luce fioca.

Anelli a incastro in oro bianco e diamanti (1 carato)
Anelli a incastro in oro bianco e diamanti (1 carato)

6 Diamanti con lo sconto. I diamanti costano molto, specialmente se il loro peso supera 1 carato. Se avete tanti soldi da spendere, e non pensate all’anello come un gioiello da rivendere, potete optare per un diamante da 0,99 carati o con un peso simile: l’aspetto sarà praticamente identico a quello di una pietra da 1 carato, ma il costo sarà di molto inferiore. Insomma, un diamante con lo sconto, perché la soglia psicologica di 1 carato fa alzare parecchio il prezzo. Un’alternativa è scegliere un anello di tipo Halo, cioè con tanti diamanti più piccoli montati attorno a una pietra centrale: questa corona di piccole pietre serva ad aumentare la brillantezza di quello centrale e contribuisce a contenere il prezzo.

Un esempio di certificato, quello dell'IGI, Istituto Gemmologico Italiano
Un esempio di certificato, quello dell’IGI, Istituto Gemmologico Italiano

7 Chiedete il certificato. Se acquistate un gioiello con diamanti non dimenticate di chiedere il certificato di autenticità delle pietre. Purtroppo chi non è esperto e non si rivolge a un bravo gioielliere rischia di cadere in qualche trappola. Per esempio, sull’anello al posto di un diamante può essere montato un diamante creato in laboratorio, del tutto simile a quello naturale, ma che costa meno. Le pietre sintetiche sono molte e difficilmente distinguibili per chi non è esperto. Un gioiello con una pietra non naturale non dovrebbe essere venduto in modo non trasparente. E questo di solito non accade se il rivenditore è molto noto: una pietra falsa rovinerebbe la sua reputazione. In ogni caso, un certificato di garanzia vi indicherà le caratteristiche del diamante, cioè peso e qualità.

Analisi di un diamante
Analisi di un diamante

8 Guardate dentro le gemme. I diamanti non sono le uniche pietre imitate dalle gemme create in laboratorio. Ma come distinguerle da quelle naturali? Un modo abbastanza semplice è quello di guardarle da molto vicino, attraverso una lente di ingrandimento, magari quelle che si avvicinano all’occhio utilizzate dai gioiellieri (si acquistano online a un prezzo modesto). Le pietre naturali, quasi sempre, mostrano delle inclusioni al loro interno. Sono piccole imperfezioni che, però, sono anche una garanzia della loro provenienza. Per esempio, la tormalina rosa o rossa ha spesso più inclusioni visibili a occhio nudo. Un vero smeraldo ha sempre piccole fessure o inclusioni. Insomma, una pietra non perfetta è anche sicuramente stata estratta dalla terra.

Bracciale con rubini burmesi e diamanti
Bracciale con rubini burmesi e diamanti

9 Chiedete il passaporto. Se acquistate un gioiello con una pietra preziosa informatevi della provenienza: anche il luogo dove è stata estratta la gemma influisce sul prezzo. Per esempio, un rubino estratto in Birmania è più prezioso dello stesso tipo di pietra, ma che proviene da Ceylon. Oppure, uno smeraldo della Colombia è più costoso di uno estratto in Mozambico. Naturalmente, la valutazione dipende anche dal peso e dalla qualità della gemma. In ogni caso, la provenienza ha una certa importanza nella valutazione, proprio come avviene per i prodotti che si acquistano tutti i giorni: a parità di qualità, una marca può avere un prezzo maggiore di un’altra. Magie del marketing.

Anelli con pavé di diamanti bianchi, brown e neri
Anelli con pavé di diamanti bianchi, brown e neri

10 Diversamente diamanti. Come abbiamo detto al punto 7, se volete acquistare un anello con diamanti, la richiesta di un certificato che attesti la provenienza della pietra è necessario. Ma, oltre all’autenticità, il certificato gemmologico garantisce anche della qualità del diamante. Insomma, si tratta di capire la classificazione secondo le quattro C. Per esempio, non sempre i diamanti incolori sono perfettamente trasparenti. Ci sono diamanti bianchi che possono avere una trasparenza lattiginosa. Oppure inclusioni. O, più spesso, avere un colore che tende vagamente al giallo. Questi diamanti possono essere utilizzati per gioielli bellissimi. Ma anche il loro prezzo deve essere diverso.

Shopping in Place Vendôme, Parigi
Shopping in Place Vendôme, Parigi







Il super diamante rosa rubato in Qatar da un sensitivo




Lo abbiamo scritto tante volte: diffidate da chi dice che le pietre hanno speciali poteri, effetti magici, influssi salutari. Potreste trovarvi di fronte non solo a un imbroglione, ma anche a un ladro. Lo dimostra la incredibile storia del diamante rosa rubato, Presentato a novembre da Christie’s come un Fancy Vivid Pink Diamond incastonato su un anello, con un’impressionante purezza VVS1, un peso di 13,15 carati e una stima fino a 35 milioni di dollari, doveva essere messo all’asta il 6 dicembre a New York. Invece, è scomparso dai radar. La grande casa d’aste non ha ritenuto di spiegare il perché. Ma circola una ricostruzione che sembra incredibile.

Fancy Vivid Pink Diamond di 13,15 carati
Il Fancy Vivid Pink Diamond di 13,15 carati

Secondo alcuni documenti depositati in tribunale e scoperti per la prima volta dall’organizzazione Court Watch, specializzata nell’analisi degli atti giudiziari, il diamante sarebbe stato rubato a Doha, in Qatar. Il diamante sarebbe stato acquistato da uno sceicco, ricco, ma un po’ ingenuo. Infatti, ha prestato il diamante a un uomo che si è presentato come John Lee, e che si era accreditato come sensitivo online. Un dipendente dello sceicco ha quindi inviato a mr. Lee alcuni gioielli, tra cui il diamante rosa, per “ripulirli dagli spiriti maligni”. Ma la vera magia è stata far sparire i gioielli. Non ridete, please.

Doha, capitale del Qatar
Doha, capitale del Qatar
Un momento dell'asta di Christie's
Asta da Christie’s

Il diamante rosa rubato in Qatar
Il diamante rosa rubato in Qatar







Il diamante blu illumina Christie’s




Quasi 60 milioni di dollari in gioielli. È quanto ha totalizzato l’asta di Magnificent Jewels di Christie’s a New York. Per la precisione, il venduto totale è di 58,8 milioni di dollari, con il 93% venduto per lotto e il 105% aggiudicato al di sopra della stima minima. Il top lot è stato un diamante blu fantasia di 31,62 carati, il più grande mai apparso in asta, venduto per 11,8 milioni di dollari. I diamanti come investimento, insomma, sono sempre interessanti. Tra gli altri pezzi che hanno ottenuto una valutazione a sei zeri ci sono una collana con ciondolo di diamanti di 86,64 carati, venduta per 5,7 milioni, e una spilla cin un grande diamante fancy yellow da 107,46 carati di Graff venduta per 2,6 milioni, mentre un importante anello di diamanti di 51,60 carati è stato acquistato per 2,5 milioni dal principe dei dealer William Goldberg.

Diamante taglio smeraldo Fancy Vivid Yellow, Internally Flawless di 13,75 carati di de Beers
Diamante taglio smeraldo Fancy Vivid Yellow, Internally Flawless di 13,75 carati di de Beers

Altri risultati sottolineati da Christie’s: un pendente Art Déco con zaffiro e diamanti è stato venduto per 1,4 milioni, quasi dieci volte la sua stima più bassa, un paio di orecchini con diamanti colorati a forma di cuore sono stati battuti per 1,4 milioni, oltre cinque volte la loro stima più bassa. Venduti con successo anche una spilla Bouquet di Van Cleef & Arpels, appartenuta a Evita Perón, venduta per 195.300 dollari, e una spilla Flower Brooch della stessa Maison parigina di rubini e smeraldi, che ha realizzato 1,2 milioni.

Anello con diamante ovale di 51,60 carati
Anello con diamante ovale di 51,60 carati
Collana di diamanti con un eccezionale diamante taglio pera di colore D da 86,64 carati
Collana di diamanti con un eccezionale diamante taglio pera di colore D da 86,64 carati

Spilla Bouquet con zaffiro retrò, zaffiro colorato e rubino appartenuta a Evita Peron
Spilla Bouquet di Van Cleef & Arpels con zaffiro retrò, zaffiro colorato e rubino appartenuta a Evita Peron

Ciondolo con diamante blu di 31,62 carati
Ciondolo con diamante blu di 31,62 carati







Faraone Casa d’Aste: diamanti e un bracciale di Cartier al top




Un singolo diamante non montato su anello è stato il top lot della vendita organizzata da Faraone Casa d’Aste a Milano. I gioielli, assieme a orologi e luxury good hanno totalizzato un totale per 1,2 milioni di euro, per circa il 105% del valore delle stime. Un bilancio positivo, quindi, che sommato a quello dell’asta che si è tenuta a maggio, segna +35% rispetto al risultato delle due aste in presenza del 2021. Protagonista è stato un diamante di 3,41 carati, stimato 30.000 euro e aggiudicato per 50.000. Spicca anche una una coppia di spille con zaffiri e diamanti vendute a 13.000 euro, ma con una stima di 5.000. Un anello solitario in oro bianco, con diamante rotondo taglio a brillante di 3,12 carati è stato battuto per 26.000 contro i 18.000 della stima, e una spilla in oro rosa 9 carati, ma con smeraldo ottagonale di 12,20 carati, è arrivata a 12.000 euro contro i 1.500 di partenza.

Diamante taglio brillante di 3,41 carati
Diamante taglio brillante di 3,41 carati

Venduti bene anche un anello in platino con smeraldo colombiano minor oil del peso di 3,60 carati, contornato da diamanti (24.000), e un girocollo a doppio filo di perle naturali d’acqua salata (27.000), un bracciale rigido in oro giallo e bianco e diamanti (20.000) e un anello in platino firmato Sabbadini con diamante a cuscino di 8,45 carati, è aggiudicato per un valore di 78.000 contro i 50.000,00 della stima. Infine, un Open Bangle Chimere di Cartier in oro giallo partito da 8.000 euro è arrivato a 77.000.

Coppia di spille in platino e oro bianco 18 carati con diamanti navette, baguette e tapered per circa 6,80 carati. Al centro zaffiri carrè invisible set per  circa 5,20
Coppia di spille in platino e oro bianco 18 carati con diamanti navette, baguette e tapered per circa 6,80 carati. Al centro zaffiri carrè invisible set per circa 5,20
Open Bangle Chimere di Cartier in oro giallo
Open Bangle Chimere di Cartier in oro giallo
Spilla in oro rosa 9 carati con smeraldo ottagonale di 12,20 carati
Spilla in oro rosa 9 carati con smeraldo ottagonale di 12,20 carati
Anello in platino con smeraldo colombiano minor oil di 3,60 carati
Anello in platino con smeraldo colombiano minor oil di 3,60 carati
Anello con diamanti di 3,12 carati
Anello con diamanti di 3,12 carati

Bracciale rigido in oro giallo e bianco e diamanti
Bracciale rigido in oro giallo e bianco e diamanti







Quanto sono dure le pietre dei gioielli?




Quanto sono resistenti le pietre dei vostri gioielli? Si possono rovinare facilmente? 

La durezza delle gemme è misurata dalla scala di Mohs. Il nome deriva dallo scienziato tedesco Friedrich Mohs, che la ideò nel 1812. La scala di Mohs assegna un voto da uno a dieci al grado di durezza delle pietre. In questo modo si può sapere quelle che sono più delicate, per esempio, che si graffiano o si rompono più spesso. È un aspetto che è meglio conoscere per non avere brutte sorprese: sapere quanto sono dure le pietre dei vostri gioielli è utile anche per la pulizia. Per esempio, un opale non è resistente quanto un rubino e va trattato con maggiore delicatezza.

Gemme di Filippo G&G
Gemme di Filippo G&G

Insomma, generalmente quando qualcuno compra un gioiello non vi domanda se sarà abbastanza duro da sopportare urti occasionali. Eppure è una domanda che è meglio porvi, specialmente se la pietra è montata su un anello, un gioiello che più facilmente è soggetto al contatto con altri materiali. Ma il discorso vale anche per gli orecchini o la collana se questi gioielli hanno delle pietre.

Diamante taglio cuscino di Jack Reiss. Il diamante è l'elemento più duro in natura
Diamante taglio cuscino di Jack Reiss. Il diamante è l’elemento più duro in natura

Anche se si tende a credere che una pietra sia incredibilmente più solida di un qualsiasi oggetto comune della vita quotidiana, non è così. Le gemme del vostro gioiello potrebbero essere pietre fragili, a rischio di essere graffiate o, addirittura, di finire frantumate in qualche sfortunata circostanza. Persino il diamante non è, in assoluto, al riparo da ogni pericolo. Per fortuna Mohs si è preso la briga, quasi due secoli fa, di misurare la durezza dei diversi minerali, pietre preziose comprese. È possibile, quindi, conoscere il grado di durezza delle pietre con una certa sicurezza.

PietraDurezza
Diamante10
Rubino9
Zaffiro9
Alessandrite8.5
Crisoberillo8.5
Topazio8
Spinello8
Smeraldo7,5-8
Andalusite7.5
Hambergite7.5
Acquamarina7,5-8
Goshenite7,5-8
Berillo7,5-8
Morganite7,5-8
Granato demantoide7-7,5
Ametista7
Tormalina7-7,5
Quarzo7
Kunzite7
Citrino7
Danburite7-7,5
Iolite7-7,5
Rubellite7-7,5
Tanzanite6,5-7
Peridoto6,5-7
Granato6,5 - 7,5
Diaspro6,5-7
Axinite6,5-7
Crisoprasio6,5-7
Corallo fossile6,5-7
Agata6,5-7
Spessartite6,5 - 7,5
Occhio di tigre6,5-7
Zircone6,5 - 7,5
Diasporo6,5-7
Eliotropio6,5-7
Tsavorite6,5 - 7,5
Onice6,5-7
Corniola6,5-7
Calcedonio6,5-7
Rhodolite6,5 - 7,5
Sillimanite6,5 - 7,5
Labradorite6 - 6.5
Pietra Luna6 - 6.5
Giadeite, giada nefrite6 - 6.5
Amazzonite6 - 6.5
Opale5.5 - 6.5
Ematite5.5 - 6.5
Lapislazzuli05-giu
Turchese05-giu
Ossidiana5-5,5
Malachite3,5-4
Corallo03-apr
Perla2,5-4,5
ChrysocollaDi 2 - 4
Ambra2-2,5

Inizialmente la scala di Mohs si è basata su dieci minerali facilmente disponibili. Successivamente questa graduatoria è stata completata ed è ora un indicatore importante per chi acquista una pietra. Attenzione, però: è una scala speciale. Per esempio, un corindone (come il rubino) è due volte più duro di un topazio, ma il diamante è quasi quattro volte più duro di un corindone. Quella che vedete in questa pagina è una tabella che riassume la durezza delle principali pietre. In testa c’è il diamante. Subito dopo ci sono rubini e zaffiri. Poi…  

Acquamarina e tormalina rosa di Nomads
Acquamarina e tormalina rosa di Nomads
Set di spinelli di diverse sfumature di Paul Wild
Set con spinelli di diverse sfumature di Paul Wild






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